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E del caro vecchio Mostro di Firenze che ne resta?

Il sole, il mare, le vacanze. Incominciano a portare la gran parte degli italiani fuori porta, affinch
essi possano ritemprarsi pienamente dalle intemperie lavorative intrisesi in un anno di fatiche e
intense speranze.
Ma forse c chi di ferie non ne vuol proprio sentir parlare. Che fine hanno fatto gli omicidi, i
rituali, gli insabbiamenti, le indagini tanto travagliate quanto laboriose degli inquirenti riguardo alla
vicenda di un amico che da sempre ha tenuto compagnia allItalia per quarantanni. A questItalia
non ancora del tutto considerata Stato. Una repubblica minata alle fondamenta da un antistato che
ha tutto linteresse a farci crescere sotto la sua demoniaca ala protettiva sorta tempi che furono dalle
tenebre.
Tutto naque dalla nuova Babilonia, e forse anche da prima, dalla citt che reca nel suo sottosuolo
correnti di energia neutra debitamente raffinata ed amplificata dalla sua struttura simbolico
spirituale. Fu perpetrato negli anni da importanti ed influenti famiglie filoamericane; famiglie che
detengono il sapere, che celano burattini e burattinai in nome di un culto che porta il nome del
simbolo divino della perfezione in natura. Un cespuglio di quella fulgida energia laboratoriamente
convogliata e immessa nella psiche collettiva mediante rituali alchemo-magico-satanici, quali
lomicidio di una coppia nel momento dellorgasmo e conseguente asportazione di feticci; momento
in cui si librano energie potentissime incentrate appunto in quei macabri reperti. Questo fa parte del
segreto, della conoscenza, di quel sapere universale che viene lavorato a seconda di come chi lo
detiene votato ad agire. Siamo in mano a dei pazzi. Ad una stirpe di demoni decisi a portare a
termine, costi quel che costi, lambizioso progetto di governare il mondo tramite la loro rete
psicovibratoria, fatta di altri demoni con sembianze umane.
Il Mostro stato il Caronte di queste famiglie. E stato ed tuttora il traghettatore di anime
innocenti fungenti da vittime sacrificali nel nome di quellantico Dio malvagio in cui la Stirpe nera
crede oppure ne fa direttamente parte. Lo Psicopompo che negli anni 40 nonno Prescott decise di
evocare, di liberare. Unenergia neutra chiamata biblicamente Leviatano, unentit che come
unarma risult come sempre essere a doppio taglio. Un Leviatano da possedere e dal quale essere a
sua volta posseduti, secondo il voto pronunciato dai suoi detentori di sempre.
Povero Mostro, pedina anchegli sacrificale. Un Mostro in lacrime fra le morbide colline fiorentine
che ha perso la sua voglia di uccidere. Il capo della Mobile Michele Giuttari si deve ora contentare
di cacciarlo solo nei suoi romanzi un uomo rombato dallAntistato dello Stato Italiano. Povero
Mostro di Firenze Un signore di novantanni il cui nero pastrano non nasconde pi le ferite che
avrebbero dovuto essere mostrate alla luce del giorno. Quel signore che per mezzo dei cespugli
insanguin le campagne toscane.
Mors tua, vita mea. Povero Principe, anche tu, o Mostro, come Macchiavelli, a San Casciano val
di Pesa ti rifugiasti, in esilio fra la tua nobilt e i traumi. Figlio illegittimo di un Dio a cui non ti
volesti mai riconoscere come tale. Il cespuglio ha coperto anche le indagini, debitamente messe a
tacere dopo anni di morti e di lavoro internazionale. Un cespuglio di rose rosso non passione ma
porpora che anche di porporati ne hai chiamati molti allaltare. Ti nascondesti dietro gli artisti per
oltre un secolo, e dietro i loro maestri sanguinari ed eletti, predestinati a portare a termine il volere
dei tuoi avi che da dove vengono ancora non si sa. Solo tu, o roseto guerrafondaio, sai i segreti degli
Avi, sconosciuti e superiori. Instaurasti a Firenze il tuo quartier generale, e a Perugia, dove facesti
volutamente ricondurre le indagini alla procura di Genova. Povero Donato, anche lui sognava le
vacanze, magari prendendo un treno per la Toscana, per poi ora trascorrerle al fresco non in un
Pendolino ma in unasettica cella al carcere di Opera. Mors tua vita mea, dalla tua morte io
traggo la vita. Dai feticci da utilizzare per guarire.
Ricordi che il tuo quartier Generale, quando Macchiavelli ne faceva da custode, quanti nobili
annoverava prima che instaurassi nuove Chiese in Messico ed in Brasile ed un tempio in Africa? E
ora che ne di tutto questo? Quali altri templi hai costruito nel frattempo per passar le vacanze? A
Porto Rotondo forse, o alla White House? O forse ancora nella sede coloniale del Supremo
consiglio dei Grandi ispettori generali della Massoneria di Rito Scozzese di 33 grado?
Che il tempo abbia piet di te, o Mostro. Che abbia piet delle vostre anime nere e vi possa donare
la giusta redenzione nel nome di tutte quelle persone innocenti alle quali hai tolto il bene pi
prezioso: quello della vita. Nemmeno la Venere di Botticelli potrebbe ora alleviare le tue sofferenze
come fece un tempo, con il tralcio di vite e la collana di fiori. Che Dio abbia piet di te, di voi, per
intercessione delle vittime che ancora attendono un perch da parte della tua stta di dannati
ancestrali.
-Mi rendo conto che queste righe risulteranno incomprensibili e senza senso alcuno a coloro che
avranno la pazienza di cimentarsi nella lettura, ma tengo a precisare che la loro interpretazione
arriver ben definita alle orecchie di coloro che sanno e proprio a loro mi appello e lancio il mio
anatema damore. Il Mostro di Firenze ha fatto troppe vittime, non solo in Italia, ma anche
allestero. Ora non si accontenta pi delle coppiette, ora volge come un Basilisco il suo terribile
sguardo anche ai bambini, come ha sempre fatto. Stessa gente, stessa cricca, ma rituali diversi. Ora
Il Mostro a Bruxelles, allEuroparlamento a guardare i bambini, a servirsi come un tempo fece con
le coppiette della loro tenera carne bianca vellutata alla pesca. Una nuova era nasce, il vecchio
giro muore. Mors tua vita mea, la Rinascita. Una nuova religione sta per nascere per esecuzione
del Mostro, pedina dei grandi pedofili internazionali. I petali della Rosa si poggiano ora su morbidi
culetti innocenti di cuccioli duomo.
Che qualcuno che sappia interceda, nel nome della giustizia della Repubblica Italiana. Non pu
restare impunito questo Antistato. Un giorno tutto questo finir, e lItalia finir finalmente con il
godere della sua giustizia dovuta da tempo; una vera Repubblica nascente, profetica e pomposa Ma
sorge spontaneo chiedersi poi che Giustizia, e di che Repubblica?-

Mauro

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