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Partiamo dai nativi americani. Dopo la scoperta del Nuovo Mondo da parte di
Cristoforo Colombo nel 1492, cominciarono a giungere i primi coloni europei.
Allepoca il continente nordamericano era popolato da circa un milione di
Pellerossa raggruppati in 400 trib. Quando i coloni bianchi penetrarono nelle
sterminate praterie abitate dai Pellerossa, iniziarono una caccia spietata ai
bisonti, il cui numero cal rapidamente causando un rischio di estinzione. In tal
modo i cacciatori bianchi contribuirono allo sterminio dei nativi che non potevano
vivere senza questi animali da cui ricavavano cibo, pellicce e altro ancora. Ma la
strage degli Indiani fu opera soprattutto dellesercito yankee che per espandersi
all'interno del Nord America cacci ingiustamente i nativi dalle loro terre
compiendo veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini.
Ebbe cos inizio la rivolta dei Meridionali. Le leggi repressive furono simili a
quelle emanate contro i Pellerossa. Le bande di briganti che lottavano per la loro
terra avevano un pizzico di dignit e ideali, combattevano un nemico invasore
grazie anche al sostegno delle masse contadine, tradite e ingannate dalle false
promesse concesse da Garibaldi.
Non voglio elencare i numerosi primati detenuti dal Regno delle Due Sicilie in vari
settori delleconomia, dellassistenza sanitaria, dellistruzione, nel campo
sociale e cos via, n intendo esternare sentimenti di nostalgia rispetto ad una
societ arcaica, dispotica e aristocratico-feudale, cio rispetto ad un passato che
fu di barbarie e oscurantismo, ingiustizia e miseria, sfruttamento e asservimento
delle plebi rurali. Ma un dato innegabile: la monarchia sabauda era molto pi
arretrata, rozza ed ignorante, molto meno moderna e illuminata di quella borbonica.
Il Regno delle Due Sicilie era uno Stato pi ricco e avanzato del Regno sabaudo,
tant vero che costituiva un boccone invitante per le principali potenze europee
del tempo, Inghilterra e Francia in testa. Questo un argomento talmente vasto e
complesso da esigere un approfondimento adeguato.
Infine, una breve chiosa a riguardo delle presunte spinte progressiste che
sarebbero incarnate nei processi di unificazione degli Stati nazionali nel XIX
secolo e dello Stato europeo oggi. Non mi pare che tali processi unitari abbiano
garantito un autentico progresso sociale, morale e civile, mentre hanno favorito
uno sviluppo prettamente economico. Non a caso lunificazione dei mercati e dei
capitali, prima a livello nazionale ed ora a livello europeo, o globale, non
coincide con lunificazione e lintegrazione dei popoli e delle culture, locali,
regionali o nazionali. Ovviamente le forze autenticamente democratiche,
progressiste e rivoluzionarie devono puntare al secondo traguardo.