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La dinastia Qing anteriore (1644-1860)

Furono necessari decenni per stabilizzare lintera Cina, poich diversi lealisti Ming si rifugiarono
nelle regioni meridionali. Intorno al 1680, i Qing aveva riunificato il Paese, ponendosi cos come
superpotenza mondiale, con una demografia debordante e un territorio vastissimo. Fu in questo
periodo che giunsero i primi gesuiti dallEuropa, che finirono ammirati della potenza cinese. Daltra
parte, il governo di un Paese cos grande pose dei problemi identitari alllite mancese, che cerc di
mantenere i suoi tratti culturali separati da quelli della maggioranza (supporto alla lingua mancese,
allo sciamanismo, distinzioni culturali), ma lalfabetizzazione necessaria a reggere la struttura
burocratica favor sicuramente gli autoctoni a scapito della classe dominante mancese, in larga parte
analfabeta.

La dinastia Qing dovette affrontare lincognita dellarrivo europeo, cosa che i precedenti imperatori
non avevano vissuto. I portoghesi ottennero una colonia commerciale a Macao, mentre llite
imperiale era preoccupata dalla presenza spagnola nelle Filippine. Lingresso dei gesuiti nel Paese
venne invece accettato volentieri, dato il loro grande rispetto per la cultura cinese e la volont di
contribuirvi, ma nel Settecento lapproccio pi duro da parte del papato caus la messa al bando del
cristianesimo da parte del successore dellimperatore Kangxi.

In politica estera, i Qing dovettero affrontare la minaccia degli zungari guidati da Galdan (1644-
1697), che puntava a riunificare le trib mongole e restaurare un khanato in Asia centrale. Gli
zungari non riuscirono ad ottenere lappoggio nel nascente espansionismo russo, visto che Qing e
zar si accordarono bilateralmente nel 1689 con il trattato di Nercinsk, su questioni commerciali e di
demarcazione dei confini; Galdan venne sconfitto e catturato dai Qing, anche se ci non pose
termine al pericolo zungaro. Ai primi del Settecento, infatti, gli zungari occuparono il Tibet, e la
Cina dovette intervenire militarmente per eradicarli.

La Cina Qing visse anche una prorompente crescita demografica, dovuta allincrementata
produzione agricola e, forse, dallindustria tessile: impiegando manodopera femminile, il settore
tessile fece s che le donne ottenessero un certo valore economico, che fece diminuire gli infantici
femminili. Similmente, la larghissima disponibilit di manodopera scoraggi gli investimenti
tecnologici, un fattore che, diversamente dallEuropa del tempo, contribu probabilmente ad
allargare la divergenza tra le due aree geografiche. Parallelamente, la Cina cadde in una trappola
demografica, non essendo pi la produzione in grado di sostenere laumento della popolazione: la
tassazione, unita alla sempre pi difficile sussistenza e allincapacit della classe politica (che non
era cresciuta di numero rispetto alla crescita demografica), esasper la popolazione contadina, e il
declino tra Settecento e Ottocento lampante, riflettendosi anche nella malagestione del sistema
canalistico per rifornire il Nord, che vide aumenti di pedaggio e mancanza di manutenzione del
Gran Canale. La grave situazione sociale vide la nascita di societ segrete note come triadi, il cui
scopo era integrare i contadini inurbati, ma che ben presto si dettero ad attivit illegali e
antidinastiche; similmente, movimenti millenaristi e brigantaggio si sommarono e fusero,
deteriorando ulteriormente il panorama sociopolitico. Allalba dellOttocento, la Cina Qing era una
nazione declinante, debole, pronto ad essere azzannato dalle potenze europee.

La sfida europea

Limperatore Qianlong, spaventato dal gran numero di mercanti europei, impose restrizioni al loro
commercio, confinandoli solamente nella citt di Canton verso il 1760, ed obbligandoli a
commerciare con i Cohong, una ristretta gamma di tredici compagnie commerciali, sotto la
supervisione di un ufficiale imperiale. Inizialmente, la Compagnia Britannica delle Indie Orientali
non ebbe nulla da obbiettare a questa ristretta politica commerciale, ma lascesa del liberismo
(Adam Smith, 1776) cambi le carte in gioco: la Compagnia venne abolita nel 1813 in favore di uan
serie di ditte concorrenti, e nuove istanze commerciali emersero circa il commercio cinese. La forte
concorrenza e la preoccupazione per la bilancia commerciale costantemente in negativo portarono a
pressioni sul governo britannico, che cercava un rapporto diplomatico con la Cina improntato alla
parit tra i due attori. Le spedizioni diplomatiche di fine Settecento (Macartney, 1784) e del primo
Ottocento (Amherst) rivelarono linconciliabilit di due mondi differenti, che concepivano la
struttura statale, commerciale, giudiziaria, politica, in modi opposti: luno forgiato da due millenni
di sistema tributario, situato al centro del mondo e legittimato dal Cielo; laltro inserito in un
sistema di relazioni internazionali fatto di interazioni fra Stati sovrani. Nessuno dei due sistemi
avrebbe accettato una condizione di subalternit rispetto allaltro. Lo stato del commercio,
limpenetrabilit del mercato cinese a prodotti europei, lemorragia di argento avrebbero aggravato
le relazioni, facendole precipitare.

Le guerre delloppio

Gli inglesi ovviarono al deflusso di argento con la massiccia importazione di oppio, che iniziarono a
coltivare nellIndia del nord (ed era stato gi bandito dai Qing nel primo Settecento). Dal 1800 al
1832 lafflusso di oppio di Cina quintuplic, e la corte imperiale tent di fermarlo bandendo
limportazione e successivamente lutilizzo, non riuscendo per ad implementare tali politiche. La
corte decise infine di contrastare totalmente il commercio e luso: il funzionario Li Zexu confisc
enormi quantit di oppio, distruggendole, e scrisse una lettera per la regina Vittoria, in cui minacci
una sorta di ritorsione commerciale contro la Gran Bretagna (non esportazione di rabarbaro e t). La
Gran Bretagna rispose negativamente, e le tensione tra i due Paesi aumentarono fino alla rottura: nel
dicembre 1839 la Cina interruppe le relazioni commerciali con gli inglesi, e questi dichiararono
guerra il mese successivo. Le azioni belliche durarono fino al 1842, divise da una fase di stallo in
cui si cerc invano una soluzione diplomatica, e risultarono nella caduta di Nanchino e nella firma
dellomonimo trattato, che concedeva il libero commercio in Cina agli inglesi, il risarcimento per i
costi della guerra e delloppio perduto, la parit nelle relazioni diplomatiche, e lisola di Hong
Kong. Dopo la guerra altre nazioni si precipitarono a stipulare trattati commerciali con la Cina,
come Francia e USA (anche se il mercato cinese si rivel presto una delusione per gli inglesi, che lo
speravano pi ricco). Altre due guerre, nel 1856 e nel 1860, attentarono alla ormai non pi potenza
cinese, la quale dovette concedere lapertura di altri porti e la concessione dellingresso nella Cina
interna agli inglesi. Nel frattempo, la Russia zarista port la Cina a stipulare il trattato di Aigun nel
1858, con il quale i russi si prendevano la riva sinistra dellAmur (due anni dopo occuparono pure la
riva orientale dellUssuri).

Il secondo Ottocento

La seconda parte del secolo fu un enorme disastro per la dinastia Qing e per la Cina stessa. Vi
cominciarono una serie di ribellioni sanguinose di varia ispirazione ideologica, che inflissero
perdite immani al Paese. Nel 1851 eruppe la ribellione contadina di Nian, provocata dagli
allagamenti dello Yangzia, che venne sedata nel 1868; unaltra ribellione regionale fu quella
Panthay, a carattere etnico e guidata principalmente da musulmani e altre minoranze come tai e yi.
Ma la peggiore di tutte fu la ribellione Taiping, cominciata per mano di Hong Xiuquan, un uomo di
etnia hakka che era diventato cristiano a Canton. La guerra civile che segu la sollevazione Taiping,
portatrice di istanze cristiane e di egalitarismo, dur quattordici anni e fu il conflitto pi sanguinoso
del XIX secolo, prima che i Qing riuscissero a sopprimere i rivoltosi, non prima che il movimento
fosse tralignato, e lo stesso Hong si fosse proclamato Re Celeste con il nome di Taiping, arrivando a
conquistare anche Nanchino. La rivolta fu sedata nel 1864, ma i problemi per i Qing non finirono
qui: la ribellione guidata da Yaqub Beg nel Xinjiang apport nuove turbolenze, mentre la
penetrazione russa in Asia centrale e successivamente nel Xinjiang stesso si fece sempre pi
pressante (i russi occuparono addirittura militarmente Ili, in territorio cinese), senza che la corte
imperiale potesse opporsi in alcun modo, provata comera dalle ribellioni. I Qing riuscirono a
restaurare il controllo sul Xinjiang sopprimendo la rivolta di Yaqub nel 1877, anche perch il
governo autoritario e la pesantissima tassazione di questultimo gli avevano alienato le simpatie
della popolazione locale. Sgominato Yaqub, i Qing dovettero vedersela con la Russia.
Fortunatamente, la soluzione fu diplomatica e arriv nel 1881 con un trattato firmato a San
Pietroburgo, con il quale i russi si impegnarono a ritirarsi dalloccupazione di Ili in cambio di
libert di commercio in Mongolia e, per un certo periodo, nel Xinjiang, oltre che dellapertura di
consolati in diverse localit della Cina. Contemporaneamente, la Cina perse la propria sfera
dinfluenza in Indocina: la Francia occup Vietnam, Cambogia e Laos, sgominando senza problema
alcuno la flotta cinese, e incorpor questi Paesi nel proprio sistema coloniale. Nel 1885, gli inglesi
istituirono un protettorato in Birmania. Il Siam rimase lunica nazione indipendente della regione.
Ugualmente, la Cina perse il controllo sulla Corea in una guerra con il Giappone terminata nel
1895, che vide la nascita di una Corea indipendente, mentre il Giappone si vedeva risarcito dei costi
di guerra e otteneva Taiwan e le isole Pescadores.

Un fenomeno interessante della reazione cinese alle fortissime ingerenze straniere che andarono a
minare la sovranit e lidentit culturale della nazione cinese costituito dalla rivolta dei Boxeur,
un gruppo composto perlopi da contadini o comunque abitanti di zone rurali, caratterizzato da
simbolismo, ritualit, arti marziali e proclami di superpoteri. Appoggiato in parte dalla corte, venne
sconfitto, anche a causa della sua grande disorganizzazione, da una coalizione di potenze (GB,
USA, Germania, Francia, Italia, Giappone, Austria-Ungheria) che costrinsero poi i Qing a firmare
un protocollo nel 1901, obbligandoli ai risarcimenti, allannullamento degli esami per la burocrazia
e allesecuzione di un numero di ufficiali.

La dinastia Qing ebbe di fatto fine nel 1911, e il piccolo imperatore Puyi abdic lanno dopo. I
movimenti antidinastici erano ormai troppo diffusi e insopprimibili, tanto che la corte, al fine di
affrontare lemergenza, dette lincarico di premier ad un capo militare, Yuan Shikai, che si accord
con il lder rivoluzionario Sun Yat-sen, sulle condizioni per il termine dellistituzione imperiale. Il
Guomindang, fondato da Sun, guadagn il maggior numero di seggi alle prime elezioni, ma nel
1913 Yuan Shikai abol il parlamento, e Sun Yat-sen fugg in Giappone. La Cina si trovava in una
situazione ingestibile, governata da signori della guerra locali e pressata dalla Russia zarista, e poi
dalla guerra civile russa, nel Xinjiang. A Versailles, le potenze vincitrici della Grande Guerra
deliberarono a favore delle pretese giapponesi sulla provincia dello Shandong, dando inizio a delle
proteste studentesche a Pechino che culminarono con la morte di uno studente (4 maggio 1919).

Il primo luglio 1921 nacque, in una barca sulle acque di Shanghai, il Partito Comunista di Cina, con
lappoggio dei bolscevichi e un partenariato imposto dagli stessi con il Guomindang di Sun Yat-sen.
Le tensioni fra comunisti e Guomindang andarono esacerbandosi dopo la morte di Sun yat-sen:
nellagosto del 1925 (lo stesso anno della morte di Sun) un importante esponente del Guomindang
fu assassinato, e molti cinesi ne imputarono la morte allala pi a destra dello stesso partito. Liao
Zhongkai, il politico assassinato, era favorevole ad una pi stretta relazione con lURSS, ed era un
potenziale rivale per la leadership di Chiang Kai-shek, che cominci ad acquistare potere fino ad
iniziare una campagna militare rivolta verso nord, per prendere Pechino in mano ai signori della
guerra. Il comportamento del Guomindang fu repressivo verso i comunisti, fino a che Stalin non
decise di ruppere lalleanza col Guomindang, invitando i comunisti cinesi alla sollevazione e alla
collaborazione con gli elementi di sinistra del Guomindang. Il Guomindang ebbe facilmente gioco
di queste forze, accedendo al potere nel 1928. Gli anni del governo del Guomindang non videro
alcun cambiamento notevole nelle condizioni di vita dei contadini, che erano disastrose. Nonostante
ci, le lite urbane beneficiarono in qualche modo dal governo Guomindang, e le citt divennero dei
poli di cultura di matrice occidentale, con la diffusione di cinema, vestiti, edifici di stile europeo,
jazz band ecc. Il potere del Guomindang era comunque repressivo e dallatteggiamento censorio;
libri, film e giornali venivano spesso censurati, cos come repressa la libert di assemblea e lo
scambio di idee in universit.
Nel frattempo, si muoveva la guerriglia comunista, guidata da Mao e Zhu De, basata nello Jiangxi.
Nel 1934 ci fu la Lunga Marcia, lo spostamento dei guerriglieri verso lo Shaanxi. La situazione
internazionale spinse Stalin ad auspicare la creazione di un fronte patriottico anti-giapponese tra
comunisti e Guomindang, che per fu abortito: gi nel 1931 i giapponesi avevano creato uno Stato
fantoccio in Manciuria, e nel 1937 invasero la Cina costiero, dirigendosi verso la capitale Nanchino,
devastandola. Gli americani, in seguito, permisero a Chiang, e non ai comunisti, di partecipare alla
conferenza di Jalta nel 1945, ma era incapace di controllare il corso degli eventi: i sovietici
mandarono truppe in Manciuria per combattere i giapponesi, il Tibet era in posizione autonoma dal
1911, e nel 1944 era stata proclamata una repubblica turca nel Xinjiang, mentre i signori della
guerra nelle province periferiche cinesi erano ben attivi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale,
ricominci la guerra civile per il controllo della Cina; a partire dal 1947o dal 1948, il Guomindang si
rese conto che avrebbe perso, e cominci a trasferire opere darte e altri beni di valore a Taipei. Il
primo ottober 1949, Mao Zedong proclam la nascita della Repubblica Popolare Cinese a Pechino.

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