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Lapproccio costruttivista postrazionalista allutilizzo

del materiale onirico in psicoterapia:


teoria e tecnica

DANIELA MERIGLIANO
Associazione di Psicologia Cognitiva Roma
Laboratorio di Psicologia Cognitiva Postrazionalista - Roma

INTRODUZIONE:

La vita e i sogni sono pagine di uno stesso libro. La lettura continuata si


chiama vita reale. Ma quando lora abituale della lettura (il giorno) viene a
finire e giunge il tempo del riposo allora spesso seguitiamo ancora,
fiaccamente senza ordine e connessione, a sfogliare qua e l qualche
pagina: spesso una pagina gi letta, spesso unaltra ancora sconosciuta,
ma sempre di uno stesso libro. (Schopenhauer, Die Welt, I, 5)
Il sogno rappresenta da sempre per il pensiero filosofico un oggetto di
studio che propone una serie di interrogativi che esulano dalle sue
competenze specifiche a cui la psicologia ha provato a dare delle risposte.
Freud nel modello psicanalitico propone unipotesi della funzione del
sogno: Il lavoro onirico consiste essenzialmente nella trasposizione dei
pensieri in un'esperienza allucinatoria. Si propone di eliminare uno stimolo

Ringrazio Maurizio Dodet con il quale pi volte ho scambiato su questo argomento idee che sono
risultate fondamentali per la stesura del mio articolo.

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psichico che disturba il sonno mediante l'appagamento di un desiderio
(Introduzione alla psicoanalisi,1915); I sogni sono eliminazioni, mediante
soddisfacimento allucinatorio, di stimoli (psichici) che disturbano il sonno.
La deformazione onirica ci che ci fa apparire il sogno strano e
incomprensibile, ed opera del lavoro onirico (Introduzione alla
psicoanalisi, 1915). Lavorare con il metodo interpretativo sul materiale
onirico rappresenta nella terapia psicoanalitica la possibilit di entrare nel
mondo inconscio dellindividuo e giungere a svelare e a risolvere i conflitti
alla base dei sintomi. In ambito Cognitivista Costruttivista il sogno viene
utilizzato perch considerato espressione del significato personale
individuale e quindi materiale la cui analisi pu permettere di giungere a un
maggior grado di consapevolezza delle dinamiche deputate alla
modulazione del proprio mondo emotivo e cognitivo.

CORNICE TEORICA:

Il modello cui faccio riferimento rientra nella cornice Costruttivista.


Movendo i suoi passi dallEpistemologia, dalla Teoria dei Sistemi
Complessi, agli studi sul Significato Personale e sullAttaccamento,
lapproccio Postrazionalista vede la sua nascita dalla geniale produzione e
sintesi di pensiero di Vittorio Guidano.
In questo ambito teorico tenter di indicare una possibilit di
comprensione del funzionamento onirico oltre che immaginativo ed
esperenziale in soggetti con Organizzazione di Significato Personale tipo
Disturbo Alimentare Psicogeno, svelando via via linvariante sistemico
attorno a cui si organizza la sua coerenza interna.

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Il punto di vista da cui osservo tale andamento, prevede una realt che,
concepita come in un costante svolgimento del fluire continuo
multilivellare di processi cognitivi, viene colta dallosservatore secondo un
suo specifico modo di imporre il proprio ordine e significato personale
intorno al quale egli costruir la sua identit narrativa. Tale ordine si
esprime in una serie di processi di autocostruzione e autorganizzazione che
concorrono a strutturare un senso di continuit storica e unicit personale.
Lasciato indietro lassunto per cui possa esistere un osservatore
privilegiato della realt, assistiamo al necessario passaggio da
unepistemologia della rappresentazione ad una della costruzione a seguito
del mutamento del paradigma di riferimento da semplice a complesso.
Lessere umano sistema complesso che organizza il suo esperire in modo
narrativo tanto che l esistenza diventa storia e quindi significato.
Lapproccio ontologico cui mi riferisco permette di cogliere il sistema
individuo nel suo modo di costruire significati essendo lordinamento
esperenziale inseparabile dal nostro esistere. In tal senso, in una
psicopatologia che da descrittiva diventa esplicativa, i sintomi
rappresentano modalit autoreferenziali, conoscitive e organizzative
dellesperienza, atte a mantenere la coerenza interna del sistema. Cos i
sogni. Non cerchiamo di apporre significati esterni a simboli, o la verit
storica degli eventi, quanto piuttosto siamo interessati a cogliere la verit
narrativa del soggetto che si racconta e spiega la sua esperienza
dellesistere. Ci muoviamo nellambito di una psicopatologia evolutivo-
processuale che intende indagare i processi di sviluppo della esperienza e
quindi della conoscenza di s e della realt. Ortega y Gasset affermava che
luomo lunico essere vivente che per vivere deve darsi ragione del suo
esistere (Guidano 1995).

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Cos, mentre ogni esperienza immediata fluisce, la capacit autoriflessiva
di spiegare il proprio accadere nel mondo fa s che esso sia messo a fuoco
e riordinato in temi e significati personali. I sogni stessi sono allora custodi
e rivelatori di tali significati.
Se consideriamo lesperienza onirica ununit cognitivo-emotiva possiamo
affermare che essa caratterizzata da tre qualit peculiari: costituita da
materiale immaginativo, organizzata in forma narrativa , contraddistinta
da una intensa pregnanza emotiva.
Dati questi caratteri, secondo il modello Cognitivo Costruttivista
Postrazionalista, i sogni possono essere trattati come qualsiasi altro
materiale portato dal soggetto sia esso immaginativo o il racconto di un
evento reale poich in essi si esprime il nucleo centrale che caratterizza una
identit (significato personale) che garantisce un senso di continuit ed
unicit sistemica e che permette ad un individuo di riconoscere e riferirsi
ogni esperienza immediata di s e del mondo.
Il processo continuo di spiegazione e di attribuzione a s dell'esperienza
immediata (lemergere della coscienza autoriflessiva una caratteristica
della specie umana) assume nelluomo un ruolo cruciale nel dare coerenza
e continuit all'esperienza del vivere. La conoscenza di s ha origine
quindi da un processo circolare tra l'"IO" che esperisce ed agisce e il "ME"
che osserva e valuta dando significato allesperienza, costruendo storie.
Riferendoci agli scritti di Ricoeur (1993), Bruner (1988, 1992) e Guidano
(1988, 1992, 1999) riteniamo che la mente umana possegga una struttura
narrativa in cui si svolge la processualit di un S Protagonista che
esperisce e un S Narratore che spiega e valuta tale esperienza, in una
dialettica costante.

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In psicoterapia prassi continua smontare e ricostruire storie alla ricerca
della Verit Narrativa e quindi del Significato del paziente che racconta il
suo disagio.
Tra il materiale da riordinare annoveriamo anche quello onirico.
Generalmente il paziente non viene direttamente sollecitato sulla raccolta e
sul racconto dei sogni, piuttosto si tende a utilizzare il portato onirico nel
momento in cui egli lo propone come significativo perch perturbante.
Come con qualsiasi altro dato avvertito come discrepante, lo si utilizza
ricostruendone il significato, in modo tale che le emergenze emotive non
decodificate e vissute come estranee possano essere integrate
attraverso la creazione di un racconto coerente e trasformarsi in immagine
cosciente di s.
E importante considerare che i significati ricostruiti non sono mai
precostituiti, estranei al soggetto, quanto piuttosto assolutamente personali
e la narrazione stessa del sogno appare come il racconto del racconto,
fornendo unulteriore e secondaria elaborazione.

LA TECNICA

Il sogno che turba pu essere spesso per il terapeuta occasione per cogliere
discrepanze emotive emergenti non altrimenti riconoscibili o indagabili per
il paziente.
Riteniamo che tale materiale possa indicare:
- emergenze emotive consistenti con il momento attuale di vita.

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- emergenze emotive in relazione a nuovi e pi complessi equilibri
relativi al raggiungimento di una maggior consapevolezza di s.
- emergenze emotive in relazione a vissuti attinenti al procedere della
terapia riguardanti il setting o la relazione terapeutica stessa.
Lapproccio tecnico al portato onirico non si differenzia da qualsiasi
altra ricostruzione di materiale immaginativo o esperenziale con la
tecnica della moviola (Guidano 1992, 1999; Dodet 1998).
Si parte dal racconto libero del sogno da parte del paziente cos come
viene ricordato scevro da spiegazioni, quindi si procede invitando a
descrivere la tonalit emotiva colta al risveglio nel ricordare il sogno e
via via si procede con la sequenzializzazione in montaggio del
racconto, scindendo, se necessario, in scene ben individuate, il sogno
stesso.
Mentre si montano le sequenze fotografiche come istantanee in
successione dinamica, si ricostruiscono i vissuti emotivi relativi alle
singole scene ed il loro succedersi. Ripercorrendo pi volte la sequenza
si giunge a cogliere e a formulare delle ipotesi riguardo al significato
espresso dal soggetto. Il soggetto viene anche stimolato a calare in un
contesto di realt il sogno rispetto al momento specifico di vita.
Spesso una lettura accurata dei sogni cos intesa, riesce a far cogliere
sensi e significati a volte ancora nascosti o di difficile decodifica.

ESEMPLIFICAZIONI CLINICHE

La storia di Amelia

42 anni laureata in economia, si occupa dellazienda di famiglia.

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Il problema che presenta riguarda: ansia, depressione, disistima,
insicurezza, mi sento sempre sotto esame, ho problemi con i miei che mi
organizzano la vita, non ho mai avuto un uomo, sono verginela
situazione si complicata da 1 anno circa perch mi sono innamorata di un
collegami sento confusa non so che fare
La durata completa della terapia compresi i follow up a due-tre mesi
raggiunge circa i 3 anni. Amelia vive in casa con i genitori. Il padre la
chiama spesso con un diminutivo maschile. A 10 anni ha il menarca. A 19
tentativo di bacio con amico dal quale scappa ben presto.

Afferma di essere stata vittima della sindrome di Stendhal intorno ai 23


anni quando fa un viaggio in Sudafrica e, pi tardi a Parigi, al Louvre
riferisce di episodi di derealizzazione alla vista di alcuni quadri. A 26 si
laurea e si trasferisce in Canada per 8 mesi per lavoro e sta benissimo.
il periodo pi bello della mia vita. A 31 anni inizia una relazione
sentimentale che dura 3 mesi con un coetaneo, un perdente. Lavevo
organizzata a tavolino per sentirmi come le altrenormale..
A 33 cominciano i primi contatti con psichiatri e psicologi, organizzati
dalla madre perch secondo lei stavo vivendo come una suora. Assume
per breve tempo senza efficacia AD n.a.s.
Ai suoi 36 anni si sposa la sorella che dopo 3 aa di matrimonio si
separer.
A 40 comincia ad interessarsi del collega , ricambiata. Un anno pi tardi si
stabilisce tra i due una relazione clandestina (lui separato con un figlio):
i miei non approverebberonon pensano nemmeno che potrei avere un
uomo Organizza il debutto sessuale, si spaventa e scappa di nuovola
relazione comunque in corso.

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A 42 anni inizia la terapia con me tuttora in corso inviata da un amico di
famiglia medico illustre che mi descrive il problema come una
inibizione sessuale e mi chiede riscontri regolari sulla situazione che
io non dar.
Amelia ha condotto in questi anni un buon funzionamento lavorativo in
modo efficiente e continuativo e ha mostrato buone capacit relazionali,
pur con le difficolt di una ragazza timida.
La Madre, 69 anni, casalinga, obesa 83 kg.viene descritta come intrusiva,
controllante, disconfermante. Osserva costantemente la figlia, persino
quando va in bagnoe, mentre la squalifica sulla sua femminilit e
proponibilit, le chiede perch non si cerca un uomo, oppure perch non fa
un figlio.
Il Padre, 81 anni, dirigente dazienda, autoritario, rigido, continuamente
critico nei suoi confronti. La sgrida come se fosse una ragazzina e spesso
insieme alla madre la accusa di volerlo fare fuori per prendersi tutti i beni
di famiglia. Morir in corso di terapia .
La Sorella, minore di 3 anni, avvocato, allineata sui genitori, rincara la dose
quando si tratta di riprendere Amelia sul suo operato. Si vanta di essere
esperta di uomini e critica continuamente la paziente su qualsiasi cosa.

Amelia dice di s durante le prime sedute:

mi sento come lomino della vecchia nota marca di stoviglie.quello che


non si stacca mai dal filo.
Parlando del rapporto con i suoi: mi sento come schiacciata dentro un
tramezzino in cui io non sono neanche la maionese

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spesso quando sono con lui temo che il cellulare sia rimasto acceso e
che mamma ci possa ascoltare.mi sento come se mi spiasse attraverso
telecamere e potesse vedermi con lui
con loro mi sento spolpatatrasparente come se i miei potessero
capire dalla mia faccia che lho incontrato.

Lavoro svolto su materiale esperenziale e immaginativo

Il lavoro di ricostruzione svolto durante la terapia ha mirato a permettere


alla paziente di distinguere il suo punto di vista emotivo-cognitivo da
quello degli altri dal momento che da subito emersa una estrema
sensibilit al giudizio altrui utilizzato per ottenere un senso stabile e
definito di s. La paziente sembra avere unorganizzazione di significato
tipo Disturbo Alimentare Psicogeno. Lo stile di attaccamento cui
appartiene, secondo le categorie della Crittenden di tipo A4/C.
Si tentata una progressiva demarcazione in primo luogo dalla madre che
appariva come la figura pi invischiata con lei. Tale tendenza a sentirsi
definita dallesterno emergeva chiara anche dai sogni che Amelia
spontaneamente portava in seduta . Si proceduto nella ricostruzione
puntuale di ogni situazione di disagio riformulata e pian piano riconosciuta
dalla paziente come sentirsi letta dallesterno. E stato prevalentemente
utilizzato materiale di vita vissuta o immaginativo, ma se possibile, sono
stati ricostruiti tutti i sogni che ella portava come strani o perturbanti.
In corso di terapia si dovuto affrontare il lutto per la morte improvvisa del
padre, a seguito della quale si potuto assistere ad un progressivo e pi

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deciso uscir fuori di Amelia che ha preso sotto la sua direzione la
conduzione dellazienda di famiglia con profitto, nonostante le continue
disconferme della madre e della sorella che la osteggiano, provocando
spesso situazioni ad alta emotivit espressa, fino a situazioni di aggressivit
fisica da parte della sorella ai danni della paziente.
La storia sentimentale descritta tuttora in corso, pur senza una definizione
da parte di lei che sostiene di utilizzarla per mettersi alla prova ed
esplorare il mondo maschile. Sicuramente si osserva una maggior
demarcazione anche dal partner al quale spesso Amelia comincia a tener
testa senza problemi. Alla fine della terapia la paziente mostra una discreta
lettura dei suoi stati emotivi, in una maggior demarcazione dallesterno. La
sua narrativa appare pi ricca e articolata.
La capacit funzionale sicuramente a questo punto pi generativa la porta
ad essere progettuale e propositiva contrariamente allo status in prima
osservazione.

Lavoro sui sogni

Prima di iniziare la terapia:

Spontaneamente Amelia comincia a portare sogni che la turbano e il cui


senso dice di non afferrare. Pi tardi lei stessa comincer a cogliere i suoi
temi personali nel materiale onirico che via via viene ricostruito e
riorganizzato nei suoi significati specifici.

- ...sognavo in modo ricorrente di vagare per le strade nuda e nessuno mi


vedeva. ( viene messo a fuoco il vissuto di inesistenza

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frequentemente percepito in diverse occasioni relativo al non sentirsi
vista dagli altri, ancora si evidenzia il senso costante che Amelia ha di
sentirsi troppo esposta, messa a nudo )
- sognavo di camminare nuda con i tacchi a spillo e di inerpicarmi su
per una montagna tra uomini senza volto ( vissuto di inadeguatezza
e di troppa fatica al doversi esporreha sempre descritto come
gravosa la gestione dei rapporti con i suoi cos squalificanti e
disconfermanti tanto da sentirsi spesso impotente o peggio schiacciata)
- sognavo di cadere da grandi altezze come se non avessi
consistenza ( anche nellesperienza vissuta di tutti i giorni, la
paziente sperimenta il senso di inconsistenza che descrive come
sentirsi senza peso.senza confini)
- scene di guerra in cui io ero un soldato maschio e dovevo combattere
per vincereho il senso che lotto continuamente per affermare me
stessa.. ( il tema dellidentit femminile, comunque mai messa in dubbio
dalla paziente, a volte nei sogni appare in modo ambiguo, spesso Amelia
sogna di essere un soldato . In una di queste ricostruzione venne
finalmente fuori la sua indignazione per il sentirsi chiamata dal padre con
nomignoli maschili che tanto la fanno sentire schiacciata. Ancora
emerge frequentemente tutto il senso della continua lotta ad oltranza per
rivendicare un suo spazio allinterno della famiglia. Ben presto questo
spazio viene colto proprio come possibilit di sentirsi accolta e
riconosciuta dai suoi pur affermando il suo punto di vista a volte
contrastante con il loro ).

dopo 4 mesi di terapia :

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Amelia racconta i suoi sogni cominciando a correlare i significati che
emergono con le esperienze emotive quotidiane. A questo punto si potuto
cominciare a generalizzare in termini di significati pi ampi relativi a suoi
temi personali, considerati in quel particolare momento di vita.

c un clima distesosono in crocierami avvicino ad un uomo di


cui per la prima volta vedo e riconosco il volto. Prendo io liniziativa e lo
conquisto. Improvvisamente per, lo vedo con unaltra e compaiono mia
madre e mia sorella che mi osservano e mi dicono che luomo deluso da
me perch sono inadeguatae io a mani giunte chiedo loro che mi aiutino,
che mi lascino in pace a decidere della mia vita, che mi permettano di
andare per la mia strada senza definirmi e squalificarmi
continuamentementre parlo, il volto di mia madre rimane impassibile
Ho il senso che se mi allontano li deludoessere pi autonoma significa
sentirsi deplorevoleper stavolta mi sembra di volerlo con forza
Dopo accurato riordinamento in sequenza dei fotogrammi nelle varie parti
del sogno, viene messo a fuoco dalla paziente in primo luogo la tendenza a
riferirsi allesterno per sentirsi. Vengono altres colti altri due temi
significativi: da una parte la nuova possibilit che Amelia sente riguardo
alla propria proponibilit che sembra permetterle di esporsi di pi e con
un maggior senso di gestione della cosa. Dallaltra la necessit di sentirsi
ancora confermata dalla madre e dalla sorella mentre, mettendo in atto un
paradosso, che la porta a chiedere supporto nello svincolo e nella
demarcazione da loro! Nellultima parte del sogno emerge in tutta la sua
drammaticit la difficolt ad individuarsi, avendo evidentemente imparato
che se la penso diversamente dai miei e se sento emozioni non aderenti
alle loroli perdovengo esclusa. Anche se tuttora, secondo quella
specifica modalit di attaccamento, Amelia sente di non reggere il potersi

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percepire discordante dallaltro, si coglie in nuce una nuova possibilit di
svincolo voluta dalla paziente che prende forza dal lavoro di
demarcazione in corso.

Il sogno ricorrente di Piera

32 anni, assistente sociale, svolge lavori saltuari spesso non attinenti al suo
specifico. Chiede una psicoterapia perch si sente depressa da qualche
tempo e da sempre deve fare i conti con un forte senso di vuoto. Con gli
altri ha la tendenza a percepirsi inadeguata e spesso rinuncia ad esporsi nel
timore di fare brutte figure. Vive ancora in famiglia. La Madre, 57 anni,
impiegata ora in pensione, intrusiva, invadente, vischiosa, soffre di episodi
depressivi ricorrenti per i quali in trattamento farmacologico. con noi fa
sempre la vittima, ci fa sentire in colpa per tutto Il Padre 58 anni,
imprenditore senza fortuna, viaggia continuamente, restando allestero
anche per dei mesi, viene descritto come menefreghistanon gli importa
di noinon c mai , ma quando c si impiccia anche pi di
mammapenso che si sia rifatto una famiglia fuoriforse ho dei fratelli e
neanche lo so. Ha un fratello pi giovane di 6 anni che vive a casa in
condizioni di ritiro, avendo una diagnosi di personalit schizoide. Con lui i
rapporti sono buoni, Piera spesso lo protegge dalla incursioni della
Madre.
Sul piano sentimentale Piera al momento della prima osservazione non
aveva relazioni in corso. Le sue storie sono sempre state brevi appena mi
sembra che la cosa possa andare, non so perch, ma scappo. La seguo
per 2 anni circa lavorando soprattutto sulla demarcazione dallesterno e sul
poter stabilizzare un senso di s ricavato da criteri pi interni e pi suoi.

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Piera ha unorganizzazione di significato di tipo Disturbo Alimentare
Psicogeno. Anche lei appartiene alla categoria A4/C negli stili di
attaccamento della Crittenden.

Il sogno ricorrente

Nel corso della terapia stato seguita levoluzione nei suoi mutamenti, di
un sogno ricorrente che la ragazza aveva cominciato a fare
dalladolescenza. Si potuto notare un progressivo cambiamento degli
scenari correlato al diverso sentirsi di Piera, via via che la consapevolezza
di s andava aumentando e articolandosi.

Durante le prime sedute


sogno di trovarmi in casa: tutto buio le finestre sono serrateanche
la porta ben chiusa non riesco a vedere nienteho un brutto senso
come di una presenza di qualcuno che si introdotto in casa a mia
insaputami sento osservatama non so da chiallimprovviso due
figure incappucciate vestite di nero si materializzano e io non so come
siano riuscite ad entrarevengono verso di memi sveglio angosciata
Rimontando in sequenza le scene cominciano ad emergere vissuti di scarso
controllo sulle intrusioni patite con gli altri tutte le volte che si sente
definita da loro. Appare centrale il senso pervasivo di imprevedibilit e
ambiguit relativo al modo di comportarsi principalmente dei suoi
genitori, le persone con le quali Piera ha la percezione costante di
doversi guardare le spalle. Complessivamente la paziente si trova
ancora in una condizione di scarsa demarcazione dallesterno che la porta
a sentire come poco definiti e stabili i confini del proprio s.

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A met percorso di terapia
ancora lo stesso sogno: stavolta per vedo chi sono le due figure nere
sono a volto scoperto e riconosco mamma e pap che mi osservano di
nascosto e si muovono verso di me con fare inquisitorio come se non
avessi scampomi sveglio in ansia. A questo punto gli intrusi prendono
forma e identit. Piacevolmente sorpresa, ma non troppo Piera racconta
il sogno affermando che il mistero si sta svelando. Ci permette
lavvio di un lavoro pi accurato di demarcazione dai suoi che cominciano
ad essere colti nel loro modo di essere e nel loro mondo interno fatto di
emozioni, desideri, intenzioni. Si procede con la ricostruzione
dellimmagine che la paziente ha di loro e si delineano gli eventuali
cambiamenti di questa nel tempo.

Alla fine della terapia

a questo punto il sogno, pur mantenendo la sua struttura di base,


cambiato. Sono in casac mio fratello con mestiamo nelle nostre
stanze ognuno fa le proprie cosele finestre sono aperte e filtra la luce che
illumina la casa. Mi sento tranquilla e posso ascoltare la musica senza che
nessuno venga a distogliermistavolta non ci sono intrusiio stessa mi
sento diversasono pi ioci sono di pie vado bene cos Nelle fasi
conclusive del lavoro di ricostruzione, Piera appare molto pi solida nel
cogliere il proprio punto di vista, sia emotivo che cognitivo e nel
mantenerlo, affermandolo se necessario con forza. E pi individuata e
consistente. Ha imparato che il comportamento dellaltro, piuttosto che
riferirlo a se stessa va utilizzato come informazione su di lui. Ha un senso
di demarcazione netta dallesterno, esponendosi di pi senza temere
giudizi negativi. Riesce a mettere confini pi stabili ai tentativi ridefinitori

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e intrusivi dei suoi che comincia a cogliere nella loro vulnerabilit.
Sperimenta nuovi vissuti di tenerezza nei loro confronti. Riesce a parlare
pi spesso con la madre e sta tentando un avvicinamento con il padre che
ha seguito in uno dei suoi viaggi. Dice di sentirsi di pi e questo la
tranquillizza: penso di potercela fareadesso.

ORGANIZZAZIONE DI SIGNIFICATO PERSONALE TIPO


DISTURBO ALIMENTARE PSICOGENO

In generale un organizzazione di significato personale linsieme di


processi che sottendono lelaborazione di un significato personale per il
quale, pur sperimentando numerose trasformazioni, un individuo mantiene
il suo senso di unicit personale e continuit storica ( Guidano 1988 )
In questo specifico ci siamo occupati di due pazienti con unorganizzazione
di significato personale di tipo DAP.
Loscillazione ricorsiva tipica in questo caso si muove tra bande emotive
che vanno da una percezione di s vaga alla costante necessit di riferirsi
allesterno per ricavare un senso di s stabile e definito. Le emozioni
prevalenti sono vuoto, vaghezza, indefinizione, inconsistenza, incapacit,
inadeguatezza, intrusivit. Il vissuto prevalente di inaffidabilit nella
decodifica dei propri stati interni relativo verosimilmente ad un
attaccamento ambiguo, in cui il genitore anticipa e ridefinisce i vissuti del
bambino che , cos, costretto a ricavare dallesterno, cio dal giudizio
altrui il proprio senso di s, non fidandosi mai della propria lettura emotiva
interna. Lindividuo, allora si modula sullesterno in modo che i propri
vissuti costantemente messi in discussione si trovino sempre sintonizzati
sul fuori, ci garantisce il mantenimento di quella coerenza sistemica.

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Esternalit e campodipendenza appaiono come le caratteristiche tipiche
di questa organizzazione. Lenfasi sulla corporeit come fame e motricit
rappresenta lunico skill su cui tali soggetti si cimentano per contenere
entro limiti gestibili, oscillazioni emotive discrepanti altrimenti non
controllabili. Eventi capaci di scatenare uno scompenso in questa
organizzazione di significato personale, sono prevalentemente
rappresentati da situazioni in cui lindividuo debba cimentarsi in un
confronto che sente di non gestire, oppure in cui sia chiamato ad esporsi
percependo che le aspettative su di s crescono. Ci pu accadere, nei
diversi ambiti di vita, in una condizione di avvenuto fallimento, o di
aumentata responsabilit o ancora per un successo inaspettato. Altra
importante evenienza che pu condurre ad uno scompenso quella in cui si
sperimenti una delusione grave nei confronti di una figura significativa
come un genitore o un partner. In questi casi si verifica una tale
discrepanza Io/Me che risulta completamente indecodificabile. Le
emergenze emotive di incapacit, vuoto, delusione cos sperimentate, non
essendo riconosciute n accompagnate da unadeguata mediazione
cognitiva, innescano unattivazione motoria, neurovegetativa e affettiva che
si traduce in disturbi emotivi, somatici e comportamentali. In un sistema
cos strutturato, sintomi tipo disturbi della condotta alimentare possono
manifestarsi nel corso di un ciclo di vita. In generale una identit narrativa
costruita su un significato di tipo DAP si muover su una trama articolata
su temi di confronto e esposizione in cui eventuali sintomi tipo disturbi del
comportamento alimentare fungono da attivit diversive atte a distrarre da
emergenze emotive perturbanti non decodificabili, n riferibili a s.
Dietro alla eventuale manifestazione sintomatica v riconosciuto lo stile di
attribuzione di causalit tipico che pu essere interno o esterno. Il pattern
anoressico mostra uno stile attributivo esterno in cui la percezione

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dellaltro come intrusivo o ingannevole produce comportamenti attivi di
controllo estremo che contengano lemergere di vissuti di disconferma e
non riconoscimento, permettendo cos una approssimativa demarcazione
dallaltro. Nel pattern bulimico-obeso la causa di delusioni e disconferme
viene attribuita a se stessi. Vengono ritenuti motivo di insuccessi e
fallimenti aspetti circoscritti del proprio corpo come la grassezza e la
improponibilit di s. In questo caso i pattern motori e viscerali sono di tipo
passivo. Se lelaborazione del significato, poi, molto rigida e concreta, i
disturbi psicopatologici sfoceranno nella sfera psicotica pur mantenendo lo
stesso tema di modulazione sull esterno ben rappresentato da voci
commentanti o denigratorie, da deliri di riferimento, o da comportamento
da ritiro autistico per citare alcuni esempi. Nei sogni stessi ritroviamo temi
e significati propri di questa organizzazione relativi alla tipica sensibilit
allesterno di cui sono portatori.

CONCLUSIONI

I primati umani, grazie alla capacit linguistica che li contraddistingue,


riescono a porre lesperienza vissuta e immaginata, o sognata in sequenze
di eventi. Ci permette di mantenere un senso di stabilit e continuit
indipendentemente dallaccadere momento per momento, percependo e
quindi organizzando lesperienza in termini narrativi. Nel sogno e
nellimmaginazione la sequenzializzazione non necessariamente segue
criteri cronologici o di causa-effetto, ma comunque narrativa che d senso

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e significato allaccadere. Organizzazione dellesperienza in storie e
regolazione emotiva sono strettamente correlate.
Allora, lutilizzo del materiale onirico rappresenta una preziosa opportunit
di indagine e ricostruzione dei temi che sostengono lidentit narrativa del
paziente. In tal modo egli vede amplificata la possibilit di riconoscimento
e decodifica dei propri stati interni potendo cogliere cos, come si modula
e articola con questi la propria immagine cosciente di s nel complessivo
mantenersi del senso di continuit storica e unicit personale. In questo
caso i sogni analizzati appaiono puntuali rivelatori del significato personale
delle pazienti descritte. Si potuto osservare come questo si sia andato
articolando in modo progressivamente pi ricco con il procedere del lavoro
di psicoterapia. Lobiettivo era quello di ampliare la trama narrativa delle
due donne, utilizzando anche il materiale onirico portato, come occasione
di focusing sul loro tema in quel particolare momento di vita.

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Bibliografia

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