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PUNTI ESTREMANTI E PUNTI STAZIONARI.

MASSIMI E MINIMI ASSOLUTI E


RELATIVI. TEOREMI DI FERMAT, ROLLE E LAGRANGE. CONDIZIONI
NECESSARIE E SUFFICIENTI PER MASSIMI E MINIMI RELATIVI.
PROBLEMI DI MASSIMO E MINIMO

Angela Donatiello 1
Sia = () definita in un intervallo I

x Df , f ( x ) M
M massimo assoluto di f(x)
M f ( x 0 ), x 0 Df
x0 punto di massimo assoluto

x Df , f ( x ) m
m minimo assoluto di f(x)
m f ( x1), x1 Df

x0 punto di minimo assoluto

x0 punto di massimo relativo o locale se


0 ):f(0 ,

x0 punto di minimo relativo o locale se


0 ):f(0 ,

Angela Donatiello 2
Def.Considerata la funzione f definita in x0 diremo che x0 un punto estremante se esso
un massimo o un minimo locale.

Def. Considerata la funzione f derivabile in x0 diremo che x0 un punto stazionario se


f(x0)=0.

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= 3 + 1

Punto stazionario, non estremante

3
= ( 1)2

x = 1 cuspide, punto estremante, non


stazionario

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Condizione Necessaria per lesistenza di massimi e minimi relativi

Teorema di Fermat
Sia f :[a,b]R , derivabile in x0 appartenente ad (a,b) (punto interno)
Se x0 punto estremante per y= f(x) allora f(x0)=0.

Dimostrazione.
Supponiamo che x0 sia un punto di massimo. Allora per ogni x di un opportuno intorno
U di x0 abbiamo che f(x)f(x0). Consideriamo il rapporto incrementale di f in tale intorno
e consideriamo separatamente h tendente a zero da destra e da sinistra.

0 + ( 0 )
Quindi con h >0, ossia a destra di h, si ha che: 0, > 0

0 + ( 0 )
Inoltre con h <0, ossia a sinistra di h, si ha che: 0, < 0

Per il teorema della permanenza del segno, si ha che


0 + (0 )
lim+ = + (0 ) 0
0
0 + (0 )
lim = (0 ) 0
0

Essendo la funzione derivabile in x0 allora le derivate destra e sinistra sono uguali,


pertanto + 0 0 = 0
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Osservazione: Tale condizione solo necessaria, ma non sufficiente, in quanto
potrebbe accadere che in un punto la retta tangente sia parallela allasse x, ma tale punto
non sia un punto di massimo o di minimo.

Esempio. Flessi a tangente orizzontale.

= 3
150

Lasse x retta tangente in x = 0, ma il punto x = 0


100

50

non estremante. Risulta invece un punto di flesso


x^3

a tangente orizzontale.
-50

-100

-150
-4 -2 0 2 4
x

Osservazione.
Il teorema parla di punti interni, ma un massimo o minimo locale si pu ritrovare negli
estremi dellintervallo. In tal caso la tangente potrebbe non essere orizzontale.

Inoltre potrebbe capitare di incontrare punti di massimo e minimo relativo tra le cuspidi o i
punti angolosi, in cui la funzione non derivabile.

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Ricerca dei punti estremanti

I punti estremanti di una funzione continua si ricercano:

Nei punti interni (dellinsieme di definizione) in cui la funzione derivabile, solo tra i
punti stazionari (f(x)=0).
Nei punti interni (dellinsieme di definizione) nei punti in cui la funzione NON
derivabile.
Nei punti di frontiera (dellinsieme di definizione)

Si aggiungono, separatamente, i punti in cui la funzione non continua.

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Teorema di Rolle

Data una funzione f(x) continua nellintervallo [a,b] e derivabile nei suoi punti interni,
se f(a) = f(b), allora esiste almeno un punto c, interno allintervallo, per il quale risulta
= 0

Hp: Th:

1) f(x) continua in [a;b] ; : = 0


2) f(x) derivabile in (a;b)
3) f(a)=f(b)

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Teorema di Lagrange o del valor medio

Se y = f(x) continua in un intervallo chiuso [a,b] ed derivabile in ogni punto interno ad


esso, esiste almeno un punto c interno allintervallo per cui vale la relazione
()
= ()

Hp: Th:
()
1) f(x) continua in [a;b] ; : = ()

2) f(x) derivabile in (a;b)

La retta tangente al grafico nel punto di


ascissa c parallela alla retta AB, per cui
hanno lo stesso coefficiente angolare
()
= () = =

Quindi
()
= ()

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Applicazioni dei teoremi di Rolle e Lagrange:

Determinare se le seguenti funzioni verificano o meno il teorema di Rolle, motivando


la risposta. In caso affermativo determinare il punto c previsto dal teorema:
= ln ( 2 + 9) nellintervallo [-2; 2]
2 + 3 <1
= nellintervallo [0; 2]
3 + 5 1

Determinare per quali valori dei parametri a e b la funzione:



1 < 1
2
= 11 11
2 + 14
3 3
Verifica il teorema di Rolle nellintervallo [-1; 4]

Determinare se le seguenti funzioni verificano o meno il teorema di Lagrange,


motivando la risposta. In caso affermativo determinare il punto c previsto dal
teorema:
() = ln in [1; ]
3
= 1 in [-2; 1]

= + in 0;
2

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Derivata prima e monotonia

Data una funzione y = f(x), continua in un intervallo e derivabile nei punti interni

= ,

= ,

La dimostrazione si basa sulla definizione di crescenza e decrescenza di una funzione e


sul teorema di Lagrange.
Dim.

Siano x1 e x2 e diversi. Supponiamo 1 < 2 . Per il teorema di Lagrange, applicato a


f(x) nellintervallo[ x1 ;x2], si ha che

2 (1 )
; : = ()
2 1

Essendo 2 1 > 0 e per ipotesi > 0 allora 2 1 > 0, quindi la funzione
crescente nellintervallo.
Analogamente si dimostra per la decrescenza.

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Una condizione sufficiente per i massimi e minimi relativi

La funzione = () sia definita e continua in un intorno completo I di x0 e derivabile


nellintorno I con 0

1) Ipotesi: a) > 0, , < 0 Tesi: x0 punto di massimo relativo


b) < 0, , > 0

2) Ipotesi: a) < 0, , < 0 Tesi: x0 punto di minimo relativo


b) > 0, , > 0

3)Ipotesi: Segno della f(x) costante Tesi: x0 non un punto estremante


, 0

Esempio: = 3 3

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Studiamo la funzione = 3 3 ricercando i punti estremanti

Dominio: D = R
Studio del segno: 3 3 0 ( 2 3) 0 1) 0
3 0 3 2) 3 3

- + - +

>0 3 < < 0 > 3


<0 < 3 0 < < 3

Simmetrie: valuto = ()3 3 = 3 + 3 = ()


La funzione dispari, pertanto il suo grafico simmetrico rispetto allorigine.

Intersezioni con gli assi:


= 3 3 3 3 = 0 ( 2 3) = 0
intersezione con asse x:
=0 =0 =0
= 3 =0 = 3
( 3; 0) (0; 0) (0; 3)
=0

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= 3
3 =0
intersezione con asse y: O(0;0)
=0 =0

Limiti agli estremi del dominio:

lim 3 3 = lim 3 =

lim 3 3 = lim 3 = +
+ +

Ricerca di eventuali asintoti obliqui:


3 3
lim = +

Non esistono asintoti obliqui.

Derivata prima e monotonia:

= 3 2 3 = 0 = 1 punti stazionari
1 1
Segno della derivata prima
= 3 2 3 > 0 < 1 > 1

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Si osserva che la funzione cresce a sinistra e decresce a destra di -1, inoltre decresce a
sinistra e cresce a destra di 1. Pertanto:

= 1 punto di massimo relativo


=1 punto di minimo relativo

NOTA: Andrebbero ricercati anche i


flessi, per i quali necessario
valutare la derivata seconda e
studiare la concavit della funzione.
(Nella prossima lezione
analizzeremo condizioni necessarie
e sufficienti per la determinazione
dei flessi di una funzione. A qual
punto lo studio sar completo)

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Problemi di massimo e minimo (ottimizzazione)
Lattine ecologiche (8.3.7)

Una casa di produzione di lattine decide di costruire lattine


ecologiche, ossia lattine che, a parit di volume, possano utilizzare
la minima quantit di alluminio possibile.
Il volume lo consideriamo fissato, cos come lo spessore dello
strato di alluminio, pertanto ci che desideriamo minimizzare la
superficie di alluminio della lattina stessa.

Schematizziamo la lattina come un cilindro di altezza h e raggio di


base r. Il volume dato da = 2 e larea della lattina sar
data dalla somma dellarea di base e dellarea della superficie
laterale. = 2 2 + 2. (*)

Scegliamo lincognita = .

Limitazioni dellincognita: 0; +

Poich il volume delle lattine si considera fissato, bisogner


scrivere la superficie A in funzione dellincognita r e dal dato fisso V, facendo invece sparire
il parametro h.

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Ricavo h dal volume: = e sostituisco nellespressione *
2
2
2

() = 2 + 2 2 = 2 + 2

Per minimizzare tale funzione bisogna calcolarne la derivata prima:


2
= 4 2

Cerchiamo i punti stazionari:

2 3 2 3
= 4 2 = 0 4 3 2 = 0 = =
4 2

Per comprendere la natura del punto stazionario trovato, bisogna studiare la crescenza della
funzione, ossia il segno della derivata prima.

2
= 4 >0
2

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4 3 2 3 2 3
>0> =
2 4 2
3
2

3
= punto di minimo relativo e
2
assoluto

2 3
quindi 3 = 2 3 = pertanto il valore di h corrispondente = = = 2
2 2 2

Conclusione: A parit di volume, il cilindro di area minima quello avente laltezza uguale al
diametro di base, ossia un cilindro equilatero.

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