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La terra pu essere considerato un sistema detto geosistema e i componenti del geosistema vengono
chiamati sfere; in particolare le sfere che costituiscono il nostro pianeta sono la litosfera, lidrosfera (che
comprende la criosfera), latmosfera e la biosfera.
- Biosfera: insieme delle parti delle diverse sfere in cui presente la vita;
- Litosfera: involucro rigido, formato da minerali e rocce che delimita il nostro pianeta;
- Idrosfera: insieme delle acque dolci e salate presente sul nostro pianeta;
Tutte queste componenti continuano a interagire tra loro. Un cambiamento a carico di una sfera comporta
un cambiamento anche nelle altre sfere. Per tanto il nostro pianeta si trova in uno stato di equilibrio
dinamico. Il nostro un sistema aperto perch scambia con lambiente (ci che si trova allesterno del
sistema) materia e energia.
Per mantenere lequilibrio dinamico contribuiscono un motore interno e uno esterno. Il Sole il motore
esterno che provoca fenomeni esogeni (fenomeni meteorologici); il motore interno rappresentato dal calore
del nostro pianeta che responsabile dei fenomeni endogeni (vulcani, terremoti).
Il nostro pianeta ha 4,6 miliardi di anni. Allinizio era un ammasso di materiali allo stato sfuso, poi ha iniziato
a stratificarsi:
- Crosta terrestre
- Mantello
- Nucleo esterno
- Nucleo interno
Per conoscere che il nostro pianeta suddiviso in queste modo gli scienziati hanno usato prove indirette e
non perforazioni perch si raggiungerebbe al massimo 10 km di profondit.
Le prove indirette usate sono i magmi e la propagazione delle onde sismiche; e grandezze fisiche come la
densit, la temperatura del nostro pianeta e lintensit del campo magnetico terrestre.
- La densit (m/V) media del nostro pianeta di 5,5 g/cm 3. La densit delle rocce che costituiscono la
crosta terrestre oscilla tra 2,7 e 3 g/cm 3. Per spiegare la densit media di 5,5 occorre ammettere che
allinterno del nostro pianeta ci siano dei materiali aventi una densit variabile tra i 9 e 13 g/cm 3.
Tali valori di densit sono spiegabili ammettendo che allinterno del nostro pianeta ci siano dei
metalli, in particolari ferro e nichel. Tali ipotesi confermata dallo studio di meteoriti caduti sul
nostro pianeta nelle quali presente un elevato quantitativo di ferro e nichel. Quindi dato che i
meteoriti si sono formati nello stesso luogo e tempo del nostro pianeta, anche la Terra dovrebbe
avere la stessa composizione dei meteoriti;
- Propagazione delle onde sismiche: le onde P e S variano la loro velocit e direzione al variare della
composizione chimica del terreno o al variare dello stato fisico dei materiali. Le onde P attraversano
tutti i tipi di materiali ma con una variazione di velocit; da uno liquido a uno solido subiscono una
accelerazione, da un liquido a un solido una decelerazione. Le onde S attraversano solo i materiali
solidi.
Le superfici che separano due mezzi con diverse caratteristiche, vengono chiamate superfici di discontinuit.
Allinterno del nostro pianeta sono state individuate 3 principali superfici di discontinuit oltre a un alto
numero di superfici di discontinuit minori:
CROSTA TERRESTRE
Ha uno spessore da 4 a 70 km. Esistono due tipi di crosta, quella continentale e quella oceanica.
- Continentale: ha una densit pari a 2,7 g/cm 3, ed composta da rocce ricche di silicati di alluminio
ricoperte da una coltre di sedimenti. Si trovano sia rocce magmatiche, sia sedimentarie che
metamorfiche (colore chiaro). Ha uno spessore che va da qualche decina di km fino a 70/80 km in
corrispondenza delle catene montuose.
- Crosta oceanica: ha una densit media di 3 g/cm 3, ed formata da rocce ricche di silicati di ferro e di
magnesio (colore scuro). meno spessa di quella continentale. Arriva fino a una profondit di 4 km
in prossimit delle dorsali oceaniche. Ha una composizione e una struttura pi uniformi rispetto a
quella continentale in quanto formata da 3 strati sovrapposti che vanno dallalto al basso:
1) strato di sedimenti, molto sottile
2) strato di basalti (rocce magmatiche effusive) che forma il pavimento degli oceani;
3) strato di gabbri (rocce magmatiche intrusive)
La crosta oceanica molto pi giovane di quella continentale e non ha mai una et superiore ai
200.000.000 di anni.
MANTELLO
Rappresenta la parte ponderante del nostro pianeta e viene suddiviso in due parti principali che
sono il mantello superiore e il mantello inferiore.
- Il mantello superiore arriva fino a una profondit di 700 km ed formato da rocce ricche di silicati
contenenti ferro e magnesio come le peridotiti.
Il mantello che si trova al di sotto della crosta terrestre viene chiamato mantello litosferico ed pi
rigido e denso della crosta.
Tale parte del mantello forma insieme alla crosta terrestre sovrastante la litosfera, uno strato rigido
ed elastico avente un diverso spessore a seconda che la zona sia oceanica o continentale. Infatti in
corrispondenza degli oceani lo spessore si riduce a qualche km mentre in corrispondenza di aree
continentali pu raggiungere anche i 120/150 km.
Sotto la litosfera si trova lAstenosfera o zona delle basse velocit in quanto in tale zone la velocit
delle onde sismiche si riduce notevolmente. Dal momento che le onde S non si annullano si pensa
che lastenosfera sia uno strato plastico cio si comporti come una sorta di poltiglia in cui i materiali
solidi sono combinati a una piccola percentuale di materiali fusi. Lastenosfera arriva fino a una
profondit di 250 km ed lo strato su cui galleggia la sovrastante litosfera.
Oltre lastenosfera si incontra la Mesosfera che arriva fino 700 km. formata da materiali rigidi
perch le onde P e Saccelerano.
- Il mantello inferiore si trova sotto i 700 km. Allinterno si verifica un cambiamento della
composizione chimica in quanto in questa parte sarebbero presenti ossidi metallici (ossidi femici,
ricchi di ferro e di magnesio) che conferiscono a tale strato una maggiore densit e rigidit.
NUCLEO
Si estende dalla discontinuit di Gutenberg fino al centro della Terra. Ha una densit che varia da 9,7 g/cm 3
a 13 g/cm3. Il nucleo esterno formato da ferro e nichel insieme a elementi pi leggeri come lo zolfo, il
silicio e lossigeno. Il nucleo interno, che si comporta come un solido, costituito da una mescolanza di ferro
e nichel dalla discontinuit di Lehman.
Considerando i dati sismici e le caratteristiche fisiche del nostro pianeta si pu stimare che al centro della
terra ci sia una temperatura di circa 6000C. La Terra possiede un proprio calore interno che viene in parte
disperso verso lesterno. Tutto ci testimoniato dal fatto che allinterno del nostro pianeta si verificano
fenomeni endogeni come fenomeni vulcanici e sismici.
La quantit di calore che la Terra emette nello spazio per unit di superficie in un secondo detta flusso
geotermico, che in media pari a 0,06 W/m2. Tale flusso di calore non constante in quanto infatti poco
elevato in corrispondenza delle aree continentali di vecchia formazione, mentre risulta pi elevato in
corrispondenza delle aree oceaniche giovani, risulta doppio.
In corrispondenza degli oceani, il flusso geotermico molto elevato (massimo) in corrispondenza delle
dorsali oceaniche. Valori bassi nelle fosse oceaniche.
Il flusso geotermico proveniente dalle masse continentali pi o meno uguale a quello proveniente dalle
masse oceaniche; tuttavia la crosta continentale pi spessa rispetto a quella oceanica ed formata
soprattutto da graniti ricchi di isotopi radioattivi mentre quella oceanica formata soprattutto da basalti
contenenti una scarsa quantit di isotopi radioattivi. Pertanto il flusso geotermico proveniente dagli oceani
causato soprattutto dal calore proveniente dal mantello allinterno del quale avvengono continuamente dei
movimenti convettivi: dalle zone profonde del mantello risalgono lentissime correnti ascendenti di materiali
pi caldi e meno densi, che rilasciano allesterno parte della loro energia termica, si raffreddano e generano
quindi correnti discendenti di materiali pi densi e freddi.
Scendendo in profondit partendo dalla crosta la temperatura aumenta di 3C ogni 100 m (gradiente
geotermico).
Il calore terrestre in parte derivante dallenergia termica cumulata allinterno del nostro pianeta durante
gli stadi iniziali della storia della nostra Terra, quando il pianeta era completamente allo stato fuso (calore
primordiale). Questo calore non stato ancora del tutto disperso perch i materiali solidi che costituiscono
in gran parte il nostro pianeta hanno una bassa conducibilit termica e rilasciano il calore molto lentamente.
Proprio a causa della lentezza con cui viene dissipato allesterno oggi si ritiene che il calore primordiale non
possa da solo spiegare il flusso geotermico.
La fonte principale del calore terrestre infatti rappresentata dagli isotopi radioattivi presenti nelle rocce
che formano la crosta e il mantello. La maggior parte degli isotopi hanno un tempo di dimezzamento lunghi
e producono energia che viene dissipata allesterno sotto forma di calore. Gli isotopi sono atomi instabili che
cercano di diventare stabili emettendo energia sotto forma di calore (tempo di dimezzamento, tempo che
ogni isotopo impiega per dimezzare la sua massa). Gli isotopi radioattivi sono presenti soprattutto nel
mantello.
Secondo le teorie fissiste, il nostro pianeta era ancora in via di raffreddamento; esso ha determinato la
formazione e lalzamento delle catene montuose (?). In passato la Terra era divisa in questi strati:
Nella seconda met 1800, scienziati proposero teorie dellevoluzione del nostro pianeta Terra (teorie
mobiliste). La teoria dellisostasia. Secondo questa teoria la litosfera non statica, ma mobile e si
trasforma. Secondo questa teoria si immagina la crosta terrestre come un insieme di prismi avente masse e
densit differenti. Questi prismi affondano nello strato sottostante. I prismi formati inferiormente da crosta
oceanica affondano di meno nel materiale sottostante rispetto a quelli con fondo con crosta continentale
I blocchi continentali potevano muoversi verticalmente e non orizzontalmente.
I prismi ricevendo una spinta dal basso verso lalto che direttamente proporzionale alla loro densit fino a
raggiungere una situazione di equilibrio gravitazionale. I prismi subiscono continuamente delle variazioni di
massa; ogni cambiamento di massa comporta dei movimenti verticali (sollevamento o
abbassamento/subsidenza). Questi movimenti verticali si chiamano aggiustamenti isostatici che fanno
tornare i prismi nella loro posizione di equilibrio; nonostante questo non raggiungono mai la loro posizione
di equilibrio. Equilibrio gravitazionale.
Questa teoria dellisostasia ha aperto alle altre teorie mobiliste.
La teoria della teoria dei continenti di Wegner (1912, meteorologo) parla del movimento orizzontale dei
prismi. la teoria secondo cui gli attuali continenti erano uniti in un unico continente chiamato Pangea. Il
mare che circondava la Pangea era chiamato Pantalasso. Questo continente era diviso nella parte nord
(Europa, nord America, Asia) e veniva chiamato Laurasia. La parte meridionale comprendeva Australia,
India, su America e si chiamava Gondwana. Queste due parti erano divise da un altro mare chiamato Tetide.
Questo continente si frammentato e i continenti sono andati alla deriva verso lequatore e verso ovest.
Questi movimenti sono stati causati dalla forza gravitazionale della Luna e del Sole, mare terrestre,
rigonfiamenti dei fondali, rotazione della Terra. Queste forze prese tutte insieme non sarebbero sufficienti a
spiegare la deriva dei continenti.
Questa teoria non fu presa in considerazione. Wegner mor congelato in una spedizione in Antartide.
Prove geologiche
Wegner ha osservato i margini dei continenti. Se si immagina di far combaciare Europa e America del nord,
essi sembrano di combaciare; stessa cosa si verifica per il margine di Africa e America latina. I fondali(?)
Prove paleontologiche
In diversi continenti distanti tra loro, sono stati trovati gli stessi resti fossili con la stessa et. I pi trovati
sono i fossili di un piccolo rettile chiamato Mesosaurus e un fossile di una felce chiamata Glossopteris.
Prove paleoclimatiche
Ci sono materiali che per il clima non potrebbero esistere in quelle zone (carbone in zone fredde)
Fondali oceanici
Con una nave inglese (challenger) si iniziato a studiare loceano Atlantico. Grazie al sonar si capito se il
fondale piatto o discontinuo.
La piattaforma continentale una zona con debole pendenza che da 0 m arriva a -200m.
La scarpata continentale va da 200 m a 2000 m ed incisa da solchi, canyon marine, che sono paragonati ai
canyon terrestri
Zoccolo
La piana abissale ci sono rilievi vulcanici, i Guitte, le dorsali oceaniche che sono zone della crosta oceanica
inarcate da dove fuoriesce magma basaltico (proveniente dal mantello). Si distendono per 180000 km. Si
provocano anche terremoti (non molto violenti). Le fosse sono zone dove c il minore flusso geotermico.
le dorsali oceaniche sono delle vere e proprie catene montuose marine che possono raggiungere i 3000 m
di altezza dalla piana abissale. Raggiungono i 70000/80000 km di lunghezza. Le dorsali non hanno una cima
ma la rift valley, delle con pareti molto ripide a gradine con delle faglie. Dalle faglie fuoriesce il magma. La
dorsale divisa dalle faglie trasformi. In corrispondenza di ogni faglia trasforme, le due porzioni di crosta
adiacenti si muovono in direzione opposta.
La Terra ha due poli. Si ipotizzato che il campo elettrico terrestre sia caratterizzato dalla presenza di una
barra magnetica che rispetto allasse terrestre presentava una inclinazione di 11,5. Questa ipotesi stata
abbandonata perch i minerali in grado di magnetizzarsi in modo permanente, si smagnetizzano quando
vengono riscaldati a una temperatura superiore al punto di Curie (T=500, varia da minerale a minerale).
Sul fondo di ogni oceano presente una dorsale oceanica, strutture montuose di origine vulcanica; secondo
Hess da queste dorsali viene emesso magma che proviene dal mantello. I moti convettivi del mantello
portano verso la parte superiore del mantello materiali caldi. La dorsale si trova in corrispondenza della
corrente ascendente di materiale caldo del mantello; questo materiale caldo esce e fonde dando origine a
lava basaltica (povera di silice), si solidifica e d origine alla crosta oceanica, la nuova lava che uscir,
spinger sempre lontano dai due lati della dorsale la lava precedente solidificata. La crosta solidificata
quando raggiunge le fosse oceaniche viene assorbita e distrutta nel mantello. Le rocce della dorsale, non
superano mai i 200.000.000 di anni
Le correnti elettriche generano un campo magnetico e a sua volta il campo magnetico pu generare correnti
elettriche. Pu farlo per la presenza del nichel e dal movimento dei materiali. Il carico magnetico iniziale
pu essere dato dal movimento dei materiali allinterno del nucleo terrestre. Il campo magnetico si sente
anche allesterno del nostro pianeta. La magnetosfera importantissima perch rappresenta uno scudo per
le radiazioni solari pi potenti. Il campo ha una precisa direzione (bussola) e una intensit (magnetometri).
Paleomagnetismo
- Si osservato che in rocce che erano dislocate in luoghi diversi del nostro pianeta presentavano un
diverso orientamento (campo terrestre multipolare). Minerali dello stesso continente ma con et
diversa avevano orientamento diverso
La magnetizzazione che presentano i minerali ferro-magnetici contenuti nei basalti viene indicata col nome
magnetizzazione termo-rimanente.
Dove ci sono rocce ricche di minerali ferro-magnetici, gli scienziati rivelano una variazione del campo
magnetico terrestre. Queste variazioni locali si chiamano anomalie magnetiche; sono positive se la polarit
dei minerali ferro magnetici coincide con la polarit del campo magnetico terrestre che c in quel preciso
instante. Se non c corrispondenza di polarit, lanomalia magnetica negativa.
Quando il campo magnetico locale del passato ha coincidenza con il campo magnetico attuale si dice
polarit diretta oppure si dice inversa se non lo .
La litosfera non uniforme ma suddivisa in blocchi chiamati placche litosferiche. Sono sempre in
movimento, hanno spessore e dimensioni diverse a seconda della zona in dove si trovano. Hanno
composizione chimica diversa (litosfera oceanica, litosfera continentale, placche miste). I moti ascendenti
sono responsabili nel creare tensioni nella sovrastante litosfera e quindi sulle placche.
- Divergenti (costruttivi o passivi), che coincidono con le dorsali oceaniche o con le rift valley
continentali. In corrispondenza di questi margini si verifica un allontanamento delle due placche che
si trovano ai lati; fenomeni vulcanici e sismi di debole entit;
- Convergenti (attivi, distruttivi): si ha lo scontro delle placche; corrispondono con i sistemi archeo-
fossa e con le catene montuose di recente formazione. Le placche si scontrano e a seconda dei casi
si pu formare una catena montuosa o un arco-insulare di tipo vulcanico; fenomeni vulcanici di tipo
esplosivo;
- Conservativi: non si ha n produzione di crosta n formazione di crosta; corrispondono nelle faglie
trasformi; si muovono parallelamente luna allaltra in direzione opposte. In queste zone si formano
potenti terremoti
Placca nord-Americana, placca Euroasiatica, placca Pacifica, placca Africana, placca sud-Americana, placca
Antartica, placca Turca, placca Filippine
Divergenti
Si forma quando al di sotto di una placca continentale, col passare del tempo la risalita di questi materiali
provoca tensioni sulla litosfera continentale sovrastante che inizia ad inarcarsi. Col passare del tempo, la
litosfera sovrastante si frattura; dalla frattura incomincia ad essere emesso del magma, che in parte riempie
la frattura solidificandosi, in parte si divide in due rami che scorrono in direzioni opposti che scorrono al di
sotto della litosfera. Il magma allinterno della spaccatura viene spaccato e fuso, riuscir nuovo magma che
allontaner i due blocchi contrapposti e si solidifica di nuovo nella spaccatura, questo processo continua
fino a che si forma nuova crosta e nasce un proto-oceano. Questa spaccatura si riempie con lacqua. Il mar
Rosso un proto-oceano.
Convergenti
I sistemi archeo-fossa si formano dopo lo scontro di due placche formate da crosta oceanica oppure una
placca formata da crosta continentale e una placca formata da crosta oceanica.
- due placche oceaniche: la placca formata da materiali pi freddi e che ha maggior densit
sprofonder sotto laltra placca (fenomeno di subduzione) e avviene secondo un piano inclinato
chiamato piano di Benioff. Dove si verifica la subduzione di crea una fossa oceanica. La placca che
sprofonda arrivata a una profondit di 100-150 km (dentro il mantello) si fonde parzialmente a
causa delle elevate temperature. I materiali fusi tendono a risalire verso lalto e danno origine a dei
vulcani sottomarini. Questi vulcani possono emergere dallacqua creando un arcipelago di natural
vulcanica che per la sua disposizione viene chiamato arco-vulcanico insulare (Giappone). Lo spazio
compreso tra la fossa di subduzione e larcipelago chiamato intervallo archeo-fossa.
Lungo il piano di Benioff si verificano sia terremoti molto intensi, sia fenomeni vulcanici. Gli
ipocentri dei terremoti si trovano in questa linea.
- Due placche con diversa composizione: la placca formata con crosta oceanica va in subduzione e a
crosta continentale rimane sopra. Quando va in subduzione, trasporta con s i sedimenti
sovrastanti. C la formazione della fossa oceanica; avviene lungo il piano di Benioff. Quando
raggiunge i 100-150 km la placca viene fusa e i materiali risalgono. La risalita si verifica in
corrispondenza del margine della placca formata da crosta continentale; contemporaneamente i
materiali rimasti in superficie vengono deformati e spinti lungo il margine della placca continentale
e sollevati. Questi due processi porta alla formazione di una catena montuosa di origine vulcanica.
- Due placche con crosta continentale: in questo caso nessuna delle sue placche non va in subduzione
perch sono leggere e non possono sprofondare. Man mano che si avvicinano, i sedimenti che
erano stati depositati tra i due margini delle placche vengono piegati, fratturati, accavallati luno
sullaltro, metamorfosati (trasformati) e alla fine si nasce una catena montuosa che salda le sue
placche. Queste catene montuose sono chiamate a pieghe (come la catena Alpina e Himalaiana).
possibile che tra le due placche ci sia un oceano, quindi crosta oceanica.
MARGINI CONSERVATIVI
I vulcani isolati vengono chiamati punti caldi (hot spots). I punti caldi rappresentano la sommit di correnti
ascendenti di materiale caldo in risalita allinterno del mantello. Il materiale caldo quando arriva in superfice
emettono magma, creando un vulcano. Il vulcanesimo associato a questi punti di tipo effusivo, la lava
emessa di tipo basaltica. I punti caldi sono fissi.