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Cos, poco prima che il sole scendesse definitivamente oltre la linea dell'orizzonte,
il gruppo di mercanti, mise i carri in semicerchio di fronte all'ingresso della
grande struttura, in modo da precluderne l'accesso ad estranei e tennere i cavalli
all'interno di quest'area, dandogli del fieno secco da bere in un grosso barile,
praticamente l'ultimo carro, quello del vecchio Obbs era un carro per il trasporto
delle necessit degli animali e delle persone, mentre le merci erano tenute sui
primi due carri.
Girovagando alla luce degli ultimi raggi del tramonto, in quel sottile crepuscolo, la
ragazzina si trov in quella che doveva essere una stanza, li dove un tempo si
doveva trovare una porta si intravvedeva una grande lastra di marmo, un tempo
questa doveva essere eretta, ma ora si trovava leggermente inclinata e solo
chinandosi si poteva guardare cosa vi era sulla facciata inferiore, mentre da un
lato la pietra era semplicemente liscia, sull'altro lato capeggiava invece l'immagine
di una ragazza bionda e bellissima, la qualit del dipinto era sorprendente, la
ragazza si presentava a braccia aperte come a voler accogliere in un abbraccio
chiunque vi si trovasse davanti, Arhea rimase molto colpita da quel dipinto,
sarebbe rimasta ad osservarlo per ore se solo la luce glielo avesse concesso, lo
sguardo della ragazza dipinta era vivo e dolcissimo, chiunque aveva realizzato
quel dipinto doveva aver di per certo amato la ragazza, inutile dire che Arhea
inizi a fantasticare sull'avere una persona che l'amasse al tal punto da creare un
opera del genere anche per lei.
Felice della sua piccola scoperta, immediatamente chiam gli altri membri della
carovana, questi accorsero dalla ragazza in un misto di curiosit e
preoccupazione per il richiamo di Arhea.
Giunti innanzi alla lastra marmorea tutti rimasero affascinati dal dipinto,
immediatamente Ortan, che nella sua professione si occupava di vendere anche
piccola oggettistica d'arte, cap che quell'oggetto poteva avere un certo valore, cos
immediatamente comunic agli altri l'intenzione di portarlo via; certo, la lastra di
marmo doveva avere un certo peso, ma loro era quattro uomini e con i cavalli e
un po' di ingegno (che a dei mercanti in previsione di profitto non manca mai),
avrebbero trovato il modo di sollevarla e caricarla su un carro, certo, avrebbe
occupato moto spazio, ma poteva valerne la pena; ad Irenke avrebbero potuto
provare a venderla a qualche nobilastro locale, magari attribuendo l'opera a
qualche importante e rinomato artista ormai morto, disolito era una strategia
funzionante, anche perch un'artista morto possibilmente senza eredi non poteva
disconoscerla.
La loro fortuna stava inoltre nel fatto che la qualit dell'opera era tale che
nessuno avrebbe potuto dire nulla... e comunque se poi ad Irenke non fosse
andata bene, al ritorno a Specularum avrebbero potuto pensare di venderla al
Duca Stefano in persona.
Fu cos, che con delle robuste funi, delle assi e due cavalli adibiti al traino
riuscirono a scalzare la lastra e a trascinarla fuori dai ruderi per poi caricarla sul
carro del vecchio Obbs.
Quella sera andarono a dormire sfiniti per il lavoro extra, ma erano tutti felici di
quel casuale colpo di fortuna che avrebbe potuto renderli un po' pi ricchi.
Arhea era felicissima, si sentiva importante, sentirsi dire grazie da tutti i membri
della compagnia la rendeva orgogliosa oltre misura, con tutta quell'emozione in
corpo non riusciva a prendere sonno cos continuava con una lanterna ad
esplorare i ruderi, purtroppo non trov nient'altro di pregio e quando fu per
l'ennesima volta richiamata dal padre, perch andasse a dormire not che una
pietra vicino allo stipite destro della porta era insolitamente smossa e qualcosa di
chiaro ne emergeva, la curiosit era troppo forte, cos non ci pens due volte a
rimuovere la pietra e prendere ci che essa nascondeva, purtroppo si rivel
essere solo una pergamena, nuova, neppure antica e su questa qualcuno aveva
scritto qualcosa in ogni parte disponibile, questo non era certo un tesoro e la
tentazione di buttare via quel foglio fu forte, tranne che poi pens che al vecchio
Obbs poteva far piacere avere qualcosa da leggere quando non parlava da solo
cos decise di portarlo direttamente al vecchio come piccolo dono della buona
notte, lei non aveva i nonni e Obbs era quanto pi di vicino a quelle figure poteva
avere, era vecchio e un po' svitato, ma voleva un gran bene sia a lei e anche a
tutti gli altri membri della compagnia.
dal canto suo pens immediatamente che chiunque avesse scritto quel messaggio
doveva essere colto da una strana ossessione, era andato a colmare ogni pi
piccolo spazio per cercare di contenere una storia che forse per lunghezza e
contenuti non ci poteva stare su un solo foglio, ma al di la di alcune difficolt per
la grafia non sempre chiara inizio a leggerne il contenuto che si rivel essere
questo.
certo io sono un poeta e cantore il mio nome Matt e come credo quasi tutti ho
pensato al giorno della mia dipartita gi mi ero immaginato il mio epitaffio se non
anche il mio funerale, gi me lo vedevo pieno di autorit di cui avevo cantato le
gesta e pieno di donne piangenti distrutte dalla sofferenza della mia perdita, ma
anche se morto avevo lasciato le mie opere che mi sarebbero sopravvissute e mi
avrebbero reso eterno... se poi mi fosse andata particolarmente bene magari in citt
dove ero nato magari mi avrebbero anche eretto una statua. Magari in qualche
pietra pregiata e sotto un bella frase tipo qui nacque e mor Matt il Cantore, le sue
opere saranno imperitura memoria e modello per l'arte e le genti... ed invece
guardate come finir... gi li sento gli spettri che mi reclamano, il fiato mi si fa
corto, e non per l'olezzo che proviene dal nano... si il nano un essere orribile e
deforme dovevo capirlo quando lo visto entrare che non era normale, qui dentro
nulla era normale... l'altro nano che fumava e leggeva un libro invece, la strega, i
due falsi chierici di <furia che probabilmente sono in realt devoti di una qualche
divinit malvagia... si questa non pi una locanda un sabba un raduno orribile
di creature malvagie... perch non sono scappato, perch mi dico io non sono
rimasto a dormire sotto le stelle...
sono dei mostri io li ho visti e capiti sono mostri che combattono mostri , forse per il
dominio di qualche inferno... io ho visto e ancora non mi capacito il nano lurido
colpire ripetutamente il copro del chierico di Furia quando questi era a terra
spargendo le interiora di questo in met della stanza, quel nano bravava
distruggere e spargere sangue... e poi ho visto anche di peggio ho visto il tipo
ammantato di nero che poi si rivelato essere un elfo dai capelli corvini... a
disegnato con il suo stesso sangue qualcosa simile a un cerchio blasfemo nel
pavimento della locanda... forse voi lettori potreste trovarne ancora traccia poco
lontano da voi io celer questa pergamena, nel circolo demonico ha inserito il corpo
della vecchia megera e della giovane cameriera... ma quest'ultima ancora
respirava... io l'ho vista... non oso immaginare quale osceno destino ci toccher io
sono ancora qui rintanato in un angolo ma lo so che da quel cerchio o la da sotto la
locanda dove sono tutti andati uscir qualche cosa di terribile, qualcosa di terribile
partorito da questo raduno diabolico...
le porte e le finestre sono state murate una strana nebbia circonda la locanda e
anche dagli spiragli che ho trovato non riesco a trovare via di fuga... mi hanno
lasciato qui da solo ad aspettar eil mio destino... non ho neppure cibo neppure
l'unico che mi era stato amico, il vecchio nano voluto rimanere con me, anche lui
andato a seguire la processione diabolica che andava nel sottosuolo... io sono qui,
con resti di corpi umani, qui con resti di mostri senza forma e serpenti che
emergevano dai ventri delle persone... ed io sono qui da solo... non lo so,,, sento
rumori provenire da la sotto... tonfi , ma certo non mi muovo non mi avranno tanto
facilmente certo devo trovare un luogo sicuro... ma non so se lo trover... non lo so...
anzi lo so so che morir e di me nella migliore delle ipotesi non rester nulla... non
so neppure a che divinit affidare la mia anima, ho passato la mia vita a prendere
in giro chierici e la fede sopratutto quando troppo seriosa e dora mi ritrovo a
ricercare in essa un minimo di conforto per il mio trapasso... e molto ironico tutto
ci io Matt il Bardo che potevo essere il cantore dei regni di Mystara mi trovo qui a
morire in una taverna persa nel nulla senza la possibilit di svelare al mondo il mio
talento... ma poi quale talento... non riusci mai a mettere insieme il pranzo con la
cena... che devo dire... che sono un fallito... si forse vero sono un fallito... ma sono
un fallito che sapeva cantare...
ora non ho pi spazio per scrivere oltre non so chi mai trover queste mie righe ma
state in guardia questo luogo malvagio e memore di cose terribili... diffidate di
coloro che si vestono di nero, diffidate dai nani puzzolenti e dai falsi chierici di
Furia... dei vecchi nani che preparano bevande invece potete fidarvi, nei momenti
pi bui potrebbero rilevarsi i vostri unici amici... un attimo, sento dei passi forse
stanno tornando. Devo lasciare queste mie ultime parole ai posteri per metterli in
guardia, vorrei davvero che la mia morte ormai certa sia da non ritenersi vana, se
un giorno trovate questi miei fogli portateli nei templi, portateli dai nobili perch
tutto ci che ho qui scritto vero per quanto incredibile e raccapricciante.
Obbs era allibito, il contenuto del messaggio che gli fece vedere i ruderi sotto
un'altra luce non certo piacevole, ma sopratutto perch se solo un decimo di ci
che era scritto fosse stato vero, quel luogo era fonte e custode di orrori, non la
fortuna dei viandanti in cerca di riparo, ma ora era tardi, non voleva allarmare
nessuno, e non aveva prove che ci che aveva letto fosse vero, cos pieg la
pergamena, la mise in una tasca del suo giustacuore e anche lui and a dormire
lasciando la preoccupazione al di la dei sogni ed alla gente pi giovane di lui
ripromettendosi di raccontare il tutto agli altri il giorno seguente... se la memoria
lo aiutava.