Sei sulla pagina 1di 1

www.fiscoediritto.

it

CORTE DI CASSAZIONE - SENTENZA 16 FEBBRAIO 2010, N. 3542

Considerato quanto segue


(...) proponeva ricorso avverso l'avviso di rettifica notificatole il xx.11.2001 relativamente all'anno
di imposta 1996 sulla base di un accertamento dell' Ufficio IVA con il quale, pur riconoscendo la
regolare tenuta della contabilità dell'impresa individuale (...) di (...), si contestava per gli anni 1996,
1997 e 1998 ricavi presunti per importi notevolmente superiori a quelli risultanti dalla contabilità
della società.
Detto avviso veniva impugnato e la Commissione Tributaria Provinciale di (............) con sentenza
dell'x.11.2001 accoglieva il ricorso.
In data xx.11.2001 l'Agenzia delle Entrate annullava l'avviso impugnato e poi in data xx.11.2001
notificava nuovo atto di rettifica che annullava e sostituiva quello precedente.
Detto avviso veniva impugnato innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di (............) che
accoglieva il ricorso ritenendo nella prima parte della motivazione non sussistente la potestà
dell'Ufficio di procedere all'annullamento di un accertamento per il quale vi era già stato un
pronunciamento, seppure non ancora passato in giudicato, in quanto non vi erano elementi nuovi o
la necessità di correggere errori materiali, né erano state apportate di fatto modifiche al precedente
avviso di rettifica. La seconda parte della sentenza ricalcava esattamente quella emessa nel giudizio
instaurato avverso il primo atto di rettifica. Venivano infatti espressamente richiamati i contenuti
della sentenza n. 145/3/01, secondo cui l'accertamento parziale è illegittimo qualora provenga da
un'attività istruttoria condotta direttamente dall'Ufficio, essendo praticabile solo nelle ipotesi di
acquisizione di elementi probatori di esclusiva provenienza esterna. Inoltre veniva dichiarato incerto
il modo di ricostruzione dei corrispettivi praticato dai verificatori, perché ritenuto fondato su
presunzioni e su elementi variabili inadatti a consentire una obiettiva ricostruzione della realtà
aziendale. Infine il Collegio richiamava il giudicato emesso in sede penale ed osservava come gli
stessi verificatori avessero riconosciuto la regolare tenuta delle scritture contabili, ritenendo che la
sostanziale fondatezza dei volume d'affari dichiarato risultasse evidenziato proprio dall'esiguità
dell'accertamento effettuato. (………….)

°°°°°°°°°°°°
LA VERSIONE INTEGRALE E’ DISPONIBILE AL SEGUENTE LINK:

http://www.fiscoediritto.it/page/CORTE-DI-CASSAZIONE---SENTENZA-16-FEBBRAIO-
20102c-N-3542.aspx

°°°°°°°°°°°°

Tutto il materiale contenuto nel presente documento è reperibile gratuitamente in Internet in siti di libero accesso.
FiscoeDiritto.it offre un servizio gratuito ai propri visitatori, così come gratuito è tutto il materiale presente.
FiscoeDiritto.it vuole crescere ed offrire servizi sempre migliori. Abbiamo quindi bisogno anche del tuo aiuto: visitando
i siti sponsor parteciperete al sostentamento di questo sito. Se invece vuoi vedere il tuo banner sulle pagine di questo
sito contattaci a info@fiscoediritto.it

Potrebbero piacerti anche