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ADEGUARSI ALLA NUOVA PED

PER IMPIANTI- RECIPIENTI e LINEE IN PED


COSA CAMBIA? COSA DEVI FARE?

Se sei dentro la PED ne hai senzaltro sentito parlare. stata adottata una nuova Direttiva che
sostituisce quella attualmente in vigore, e gi lo fa dallanno scorso per alcune parti.
Certo non hai trovato il tempo di leggerla, la nuova, anche se hai gi sbito lassalto di quelli che
ti hanno spiegato che intanto entrato in vigore lArt. 13.
E comunque per capirci qualcosa andrebbe fatto un accurato lavoro di confronto tra la vecchia e
la nuova, per sapere davvero il necessario. Troppa roba. Non hai tempo.
Allora abbiamo deciso di venirti incontro, COME SEMPRE, il lavoro labbiamo fatto noi (anche
perch ci piace: siamo specializzati proprio in SICUREZZA DEI MACCHINARI), e questo libretto
ti dar tutte le informazioni che ti servono.

Se per non hai tempo di leggere bene nemmeno questo: allora ecco la soluzione:

Soluzione Sperimentata alla noia, che ha gi tolto le castagne dal fuoco a


tante aziende:
il Controllo Documentale.

Una verifica della documentazione esistente per i tipi marcati CE, con
eventuali precisi suggerimenti per gli adeguamenti futuri. Finita la
verifica scriviamo una relazione tecnica su quanto abbiamo riscontrato.

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Ma torniamo a questo libretto: il lavoro diviso, come facciamo sempre, in due parti.
Nella prima solo cose pratiche casi concreti risolti.
Nella seconda una vera spalmatura di riferimenti di norme e direttive, di prescrizioni e
adempimenti dettagliati in modo da poter consultare se serve- informazioni certe.

PRIMA PARTE
ESEMPI CONCRETI - domande

LA DICHIARAZIONE DI CONFORMIT
Attenzione: cambia la forma, certi contenuti, e si chiama DICHIARAZIONE DI
CONFORMIT EU.
Nella seconda parte questo contenuto riportato completamente.

LE ATTREZZATURE DA MARCARE PED: non cambia, vero?


Talune attrezzature a pressione sono oggetto di altre direttive che comprendono anche il rischio
derivante dalla pressione. Dette direttive sono considerate sufficienti per unadeguata
prevenzione dei rischi derivanti dalla pressione che le attrezzature in questione presentano ove il
loro livello di rischio sia modesto. Ci rimane valido anche per attrezzature che, pur superando il
limite di pressione, non presentano rischi significativi.
(Art. 1 lettere f - j)

S: nulla mutato nel campo di applicazione della Direttiva, le attrezzature ed i


recipienti compresi sono identici sia nella nuova sia nella vecchia.

Attenzione: la PED non si applica al montaggio di attrezzature a pressione effettuato in loco


dallutilizzatore, sotto la responsabilit di un utilizzatore che non il fabbricante, come gli
impianti industriali.

AGGIORNARE LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DEL MACCHINARIO


Ci sono limiti pi stringenti nella valutazione dei Rischi, per soddisfare i requisiti essenziali
(RES), e magari sono cambiati criteri o altro nella classificazione in categorie?
Insomma devo revisionare il mio fascicolo tecnico?

Dipende dallArt. 13.


L avvicendamento avvenuto in due fasi:
1) dal 1 giugno 2015 obbligatoria la nuova categorizzazione dei fluidi in base alla loro
pericolosit (articolo 13 della direttiva), realizzata in base al Regolamento Europeo UE
n.487/2013 di aggiornamento al n. 1272/2008;
2) dal 19 luglio 2016 la nuova Direttiva diventer interamente obbligatoria.
Cosa gi cambiato rispetto alla vecchia Direttiva?
Per i produttori di attrezzature: possibile che sia cambiata la classificazione dei fluidi utilizzati,
rendendosi quindi, ad esempio, necessaria una modifica dei processi di certificazione;
Per gli utilizzatori: possibile che le verifiche periodiche debbano ora essere svolte da soggetti
abilitati.

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LE NORME ARMONIZZATE: COSA CAMBIA
Per la applicazione delle Norme Armonizzate, e quindi per avere la presunzione di Conformit,
devo cercare nuove liste, aggiornamenti, cambiano i riferimenti?

Non serve cambiare i numeri di riferimento contenuti nelle Norme Armonizzate


usate : ogni riferimento alla vecchia direttiva deve essere letto
automaticamente come riferimento alla nuova direttiva 2014/68/UE. Questo
perch non sono cambiati i RES.

VERIFICA DICHIARAZIONE CE + MARCATURA PED


Se dispongo di una verifica esterna della correttezza della marcatura secondo la Direttiva
97/23/CE, e ho in archivio tutta la documentazione, posso continuare ad usare la solita
Dichiarazione di conformit, aggiornata UE, che una Dichiarazione staccata dalle altre?.
(la domanda la possiamo diversamente formulare in questo modo: necessario redigere
Dichiarazioni di Conformit diverse quando una o pi Direttive sono applicabili al prodotto in
PED?)

No. Al contrario richiesto di scrivere una singola unica Dichiarazione di


Conformit, anche quando un prodotto coperto da differenti parti di
legislazione europea armonizzata (direttive o regolamenti che richiedano una
Dichiarazione di conformit).
Bisogna redigere una singola GLOBALE Dichiarazione di Conformit, che
contiene la lista delle Differenti Direttive applicate, perch si deve fare
riferimento a tutta la legislazione applicabile al prodotto e ai relativi RES.
[Per garantire un accesso effettivo alle informazioni a fini di vigilanza del mercato, le informazioni necessarie per
identificare tutti gli atti dellUnione applicabili dovrebbero essere disponibili in ununica dichiarazione di conformit UE.
Al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico degli operatori economici, tale dichiarazione unica UE pu essere un
fascicolo comprendente le dichiarazioni di conformit individuali pertinenti.]

CHI PU MARCARE PED?


Riceviamo domande da consulenti del tipo: Mi ha contattato un'azienda che ha acquistato delle
celle frigorifere, sprovviste di marchio CE. Mi stato chiesto se potessi certificarle io. La
domanda che mi sono posto se un ingegnere iscritto all'albo pu effettivamente certificare la
macchina o se bisogna avere particolari requisiti.

No. Per marcare PED bisogna essere un fabbricante. Solo il fabbricante ha tutte
le informazioni necessarie. Lo si ricava anche da quanto spiegato poi.
[considerando 19: Il fabbricante, possedendo le conoscenze dettagliate relative al processo di progettazione e
produzione, si trova nella posizione migliore per eseguire la procedura di valutazione della conformit. La
valutazione della conformit dovrebbe quindi rimanere obbligo esclusivo del fabbricante.]
[All. IV comma 3: La presente dichiarazione di conformit rilasciata sotto la responsabilit esclusiva del
fabbricante]

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COSA CAMBIATO NEI MODULI?
La mia certificazione deve essere adattata e cosa cambiato nei moduli che prescrivono cosa
debbo fare?

Bisogna confrontare le due tabelle:


ALLEGATO II
TABELLE DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMIT

VECCHIA DIRETTIVA
I = Modulo A
II = Moduli A1, D1, E1
III = Moduli B1 + D, B1 + F, B + E, B + C1, H
IV = Moduli B + D, B + F, G, H1

NUOVA DIRETTIVA
I =Modulo A
II = Moduli A2, D1, E1
III = Moduli B (tipo di progetto) + D, B (tipo di progetto) + F, B (tipo di
produzione) + E, B (tipo di produzione) + C2, H
IV= Moduli B (tipo di produzione) + D, B (tipo di produzione) + F, G, H1

e comportarsi di conseguenza, se qualcosa cambiato nel proprio


modulo.

LA CERTIFICAZIONE SCADE?
Una Certificazione del 2009, ad esempio, che ti costata un bel po di soldi e di fatica, ancora
valida?

Se il prodotto rimane lo stesso e lo stato dellarte non cambiato (la miglior


tecnica disponibile) la Dichiarazione di Conformit rimane valida, anche se
vecchia. Questo si deduce dalle Norme Armonizzate. Se i cambiamenti
eventuali nella Norma sono solo formali, baster rimettere adeguandola la
Dichiarazione di conformit.
Se invece intervenuto un cambiamento sostanziale, nella norma armonizzata
utilizzata per la presunzione di conformit, bisogna necessariamente rifare la
Valutazione del Rischio e tutta la procedura di certificazione.

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Seconda parte:
RIFERIMENTI LEGISLATIVI

STORIA DELLA PED- PER CAPIRE

La Direttiva PED 97/23/CE viene adottata il 29 maggio 1997 dal Parlamento Europeo. Si
d tempo ai singoli stati membri per ladeguamento.
In Italia, col D. Lgs 9 del 25 febbraio 2000, viene data attuazione alla Direttiva europea.

Insomma si conosce di dover applicare la PED per gli apparecchi in pressione da oltre una
decina danni.
Da questo punto di vista bisogna constatare che la capacit di adeguamento delle
imprese (non solo le italiane) sono ancora ridotte, spesso carenti. Spesso si preferisce
evitare la cosa anche per evitare di dover poi sottostare ai controlli della 329/2004 da
parte dellINAIL e delle ASL.
Capita cos di dover intervenire per chiarire studiando- competenze e obblighi
nella catena di fornitura/messa in commercio dei prodotti (progettazione
fabbricazione distribuzione installazione utilizzazione). Ecco perch ci
definiamo ingegneri legali.
Dobbiamo intervenire con documentazione esplicativa perch nella 97/23/CE c ben
poco.
Ma hanno provveduto: Il 15 maggio 2014 stata adottata dallEuropa la Direttiva
2014/68/UE.
Questa entra in vigore pienamente e completamente il 19 luglio 2016, ma soggetta ai
recepimenti nazionali.

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MOTIVI PER LA REVISIONE DELLA NORMA
Su questi argomenti, con una nostra verifica documentale, puoi toglierti ogni pensiero.

Buona parte delle modifiche riguardano i recepimenti delle disposizioni qui sotto citate e-per ogni
buon conto- in sintesi riportate. Cos si capisce meglio la direttiva.
La lettura di queste consente una conoscenza pi approfondita delle norme ed un
comportamento pi consapevole dei vari soggetti che intervengono nella catena di fornitura.
Nel dirimere le varie questioni che sorgono nella pratica [e che ci troviamo per lavoro
a risolvere] necessario rifarsi a questo.

Primo fattore
Innanzitutto adeguarsi alla Decisione N. 768/2008/Ce del 9 Luglio 2008 relativa a un quadro
comune per la commercializzazione dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE - che
prescrive che:

1. I prodotti immessi sul mercato comunitario devono essere conformi a tutta la


normativa applicabile.
2. Allatto dellimmissione di prodotti sul mercato comunitario, gli operatori
economici, in 1nzione dei loro rispettivi ruoli nella catena di fornitura, sono
responsabili della conformit dei loro prodotti a tutta la normativa applicabile.

3. Gli operatori economici hanno la responsabilit di garantire che tutte le


informazioni che forniscono in relazione ai loro prodotti siano accurate, complete e
conformi alle regole comunitarie applicabili.

Quindi le varie responsabilit devono finalmente essere meglio definite.

Infatti in questa Decisione si legge ancora:


[]
Considerando quanto segue:
[]
16) In passato la normativa sulla libera circolazione delle merci utilizzava un insieme di
termini, in parte senza definizione, e si sono conseguentemente rese necessarie linee
guida per la loro spiegazione e interpretazione. Nei casi in cui sono state introdotte, le
definizioni giuridiche differiscono nella formulazione e talvolta nel significato, il che
comporta difficolt di interpretazione e di corretta applicazione. La presente decisione
introduce pertanto definizioni chiare di taluni concetti fondamentali.
17) I prodotti immessi sul mercato comunitario dovrebbero soddisfare la pertinente
normativa comunitaria applicabile e gli operatori economici dovrebbero essere
responsabili della conformit dei prodotti, in funzione del rispettivo ruolo che rivestono
nella catena di fornitura, in modo da garantire un elevato livello di protezione degli
interessi pubblici, quali la salute e la sicurezza, e la protezione dei consumatori e
dellambiente, e da garantire unequa concorrenza sul mercato comunitario.
[]
(19) Tutti gli operatori economici che intervengono nella catena di fornitura e
distribuzione dovrebbero adottare le misure necessarie per garantire che siano messi a
disposizione sul mercato solo i prodotti conformi alla normativa applicabile. La presente
decisione stabilisce una ripartizione chiara e proporzionale degli obblighi corrispondenti al
ruolo di ogni operatore nel processo di fornitura e distribuzione.
(20) Poich taluni compiti possono essere assolti solo dal fabbricante,
necessario distinguere chiaramente tra il fabbricante e gli operatori successivi
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nella catena di fornitura. inoltre necessario distinguere chiaramente tra limportatore
e il distributore, in quanto limportatore introduce prodotti provenienti da paesi terzi nel
mercato comunitario. Limportatore deve quindi assicurarsi che detti prodotti siano
conformi alle prescrizioni comunitarie applicabili.
(21) Il produttore, possedendo le conoscenze dettagliate relative al processo di
progettazione e produzione, si trova nella posizione migliore per eseguire la
procedura completa di valutazione della conformit. La procedura di valutazione
della conformit dovrebbe quindi rimanere obbligo del solo fabbricante.
[]
(23) Il distributore mette un prodotto a disposizione sul mercato dopo che stato
immesso sul mercato dal fabbricante o dallimportatore e deve agire con la dovuta
attenzione per garantire che la sua manipolazione del prodotto non incida
negativamente sulla conformit del prodotto. Sia gli importatori che i distributori
sono tenuti ad agire con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni
applicabili ogniqualvolta immettono o mettono a disposizione prodotti sul
mercato.
[]

ALLEGATO I
DISPOSIZIONI DI RIFERIMENTO PER LA NORMATIVA COMUNITARIA DI
ARMONIZZAZIONE PER I PRODOTTI
Capo R1
Definizioni
Articolo R1
Definizioni
immissione sul mercato: la prima messa a disposizione di un prodotto sul
mercato comunitario;
fabbricante: una persona fisica o giuridica che fabbrica un prodotto o lo fa
progettare o fabbricare, e lo commercializza apponendovi il proprio nome o
marchio;
importatore: una persona fisica o giuridica stabilita nella Comunit che immette
sul mercato comunitario un prodotto originario di un paese terzo;
distributore: una persona fisica o giuridica nella catena di fornitura,
diversa dal fabbricante o dallimportatore, che mette a disposizione sul
mercato un prodotto;

[..]
Articolo R5: Obblighi dei distributori

1. Quando mettono un prodotto a disposizione sul mercato, i distributori agiscono


con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni applicabili.
2. Prima di mettere un prodotto a disposizione sul mercato, i distributori verificano
che il prodotto rechi la marcatura o le marcature di conformit prescritte e sia
accompagnato dai documenti prescritti e da istruzioni e informazioni sulla
sicurezza in una lingua che pu essere facilmente compresa dai consumatori e
dagli altri utenti finali nello Stato membro in cui il prodotto deve essere messo a
disposizione sul mercato e che il fabbricante e l'importatore si siano conformati
alle prescrizioni di cui all'articolo [R2, paragra 5 e 6 -ndr: relativi
allidentificazione del prodotto e del fabbricante] e all'articolo R4, paragrafo 3 -
ndr: identificazione dellimportatore].
Il distributore, se ritiene o ha motivo di credere che il prodotto non sia conforme a
[riferimento alla relativa normativa], non mette il prodotto a disposizione sul
mercato fino a quando non sia stato reso conforme. Inoltre, quando un prodotto
presenta un rischio, il distributore ne informa il fabbricante o l'importatore e le
autorit di vigilanza del mercato.

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3. I distributori garantiscono che, mentre un prodotto sotto la loro
responsabilit, le condizioni di immagazzinamento o di trasporto non mettano a
rischio la conformit alle prescrizioni di cui a [riferimento alla relativa normativa].
4. I distributori che ritengono o hanno motivo di credere che un prodotto che
hanno messo a disposizione sul mercato non sia conforme alla normativa
comunitaria di armonizzazione applicabile si assicurano che siano prese le misure
correttive necessarie per rendere conforme tale prodotto, per ritirarlo o
richiamarlo, a seconda dei casi. Inoltre, qualora il prodotto presenti un rischio, i
distributori ne informano immediatamente le competenti autorit nazionali degli
Stati membri in cui hanno messo a disposizione il prodotto, indicando in
particolare i dettagli relativi alla non conformit e qualsiasi misura correttiva
presa.
5. I distributori, a seguito di una richiesta motivata di un'autorit nazionale
competente, forniscono a quest'ultima tutte le informazioni e la documentazione
necessarie per dimostrare la conformit di un prodotto. Essi cooperano con tale
autorit, su sua richiesta, a qualsiasi azione intrapresa per eliminare i rischi
presentati dai prodotti che hanno messo a disposizione sul mercato.

secondo fattore:
Come ausilio ad ulteriore chiarimento, possiamo anche consultare documenti emessi dalla
Commissione europea, di tipo non prescrittivo ma di supporto interpretativo, come la Guida alle
Direttive del nuovo approccio

Guida allattuazione delle direttive fondate sul nuovo approccio e sullapproccio globale.

I ruoli della catena produttiva e commerciale definiti esistenti che devono essere
applicati in tutte le direttive sono:
3.1 Fabbricante
3.2 Rappresentante autorizzato
3.3 Importatore/responsabile dell'immissione nel mercato
3.4 Distributore
3.5 Responsabile dell'assemblaggio e dell'installazione
3.6 Utilizzatore (datore di lavoro)

Noi dobbiamo esaminare i ruoli dei punti 3.1; 3.4; 3.5; 3.6, perch gli altri non sono
evidentemente attinenti.

[] IMPORTANTE La presente guida intende agevolare la comprensione delle direttive


basate sul cosiddetto "nuovo approccio" e sull approccio globale" e garantirne
un'applicazione pi uniforme e coerente nei vari settori e in tutto il mercato interno.

[]
3 RESPONSABILIT
3.1 Fabbricante
Secondo il nuovo approccio il fabbricante la persona responsabile della progettazione e
della fabbricazione di un prodotto al fine di immetterlo nel mercato nella Comunit per
suo conto.
Il fabbricante deve garantire che i prodotti da immettere sul mercato comunitario siano
progettati e fabbricati nel rispetto dei requisiti essenziali fissati nelle direttive di nuovo
approccio applicabili e che sia effettuata una valutazione della conformit.
Il fabbricante pu utilizzare prodotti finiti, pezzi gi pronti o componenti o pu
subappaltare le operazioni che gli competono.
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Egli comunque deve sempre mantenerne il controllo globale e deve disporre delle
competenze necessarie per assumersi la responsabilit del prodotto .
[]
3.4 Distributore
Le direttive "Nuovo approccio" in genere non prevedono disposizioni in materia di
distribuzione.
- Per distributore s'intende la persona fisica o giuridica della catena di fornitura che
procede alle azioni commerciali successive all'immissione nel mercato del prodotto
all'interno della Comunit.
Il distributore deve agire con attenzione per evitare di immettere sul mercato comunitario
prodotti palesemente non conformi; deve inoltre essere in grado di dimostrare tale
situazione alle autorit nazionali di controllo.
[]
Il distributore deve procedere con attenzione e disporre di una conoscenza di base dei
requisiti giuridici applicabili: deve ad esempio conoscere i prodotti cui va apposta la
marcatura CE, quali informazioni devono corredare il prodotto (ad esempio la
dichiarazione CE di conformit), quali siano gli obblighi in materia di lingua per le
istruzioni per l'uso o gli altri documenti accompagnatori e quali siano gli elementi che
indicano chiaramente la mancata conformit di un prodotto.
[]
3 5 Responsabile dell'assemblaggio e dell'installazione.
Il responsabile dell'installazione o dell'assemblaggio di un prodotto gi immesso nel
mercato deve provvedere a garantire che tale prodotto sia ancora conforme ai requisiti
essenziali al momento del primo utilizzo all 'interno della Comunit. Tale principio si
applica ai prodotti per i quali la direttiva interessata prevede la messa in servizio e nel
caso in cui tali manipolazioni possano avere ripercussioni a livello di conformit del
prodotto. Alcuni prodotti possono essere utilizzati soltanto dopo lassemblaggio,
l'installazione o altra manipolazione. il caso, ad esempio, delle macchine, dei dispositivi
di protezione individuale, degli strumenti di misura, delle apparecchiature a gas e delle
apparecchiature terminali di telecomunicazione. Se la direttiva interessata riguarda la
messa in servizio e se l'assemblaggio, l'installazione o altre manipolazioni possono
incidere sul mantenimento della conformit del prodotto, la persona responsabile di tali
manipolazioni deve garantire che queste non determinino la mancata conformit del
prodotto ai requisiti essenziali: in tal modo si garantisce che il prodotto soddisfi le
disposizioni delle direttive applicabili al momento del primo utilizzo all'interno della
Comunit.
[]
3.6 Utilizzatore (datore di lavoro)
Le direttive del nuovo approccio non prevedono disposizioni per gli utilizzatori, se non
quelle relative alla messa in servizio.
[]
La legislazione comunitaria in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro incide
sulla manutenzione e sulluso dei prodotti disciplinati dalle direttive 'Nuovo approccio"
utilizzati sul posto di lavoro. []
Ai sensi della direttiva relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle
attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (89/655/CEE, modificata
dalla direttiva 95/63/CE), il datore di lavoro prende le misure necessarie affinch le
attrezzature di lavoro (ad esempio macchine e apparati) messe a disposizione dei
lavoratori siano adeguate al lavoro da svolgere e possano essere utilizzate senza rischi
per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il datore di lavoro pu inoltre ordinare o
utilizzare solo attrezzature di lavoro conformi alle disposizioni delle direttive applicabili o,
se non vi fossero altre direttive applicabili o lo fossero solo parzialmente, conformi ai
requisiti minimi fissati nell'allegato alla direttiva 89/655/CEE. Il datore di lavoro deve
inoltre adottare tutti i provvedimenti necessari a garantire che tali attrezzature vengano

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mantenute a tale livello ed infine tenuto a fornire ai lavoratori informazioni e
formazione per quanto riguarda l'impiego delle attrezzature stesse. []

Terzo fattore
Ancora adeguarsi ad un altro dispositivo legislativo europeo che regola i principi generali per la
marcatura CE:

REGOLAMENTO (CE) N. 765/2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 9


luglio 2008 che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per
quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n.
339/93
[]

CAPO IV
MARCATURA CE
Articolo 30
Principi generali della marcatura CE

1. La marcatura CE pu essere apposta solo dal fabbricante o dal suo mandatario.

2. La marcatura CE, come presentata allallegato Il, apposta solo su prodotti per i quali
la sua apposizione prevista dalla specifica normativa comunitaria di armonizzazione e
non apposta su altri prodotti.

3. Apponendo o avendo apposto la marcatura CE, il fabbricante accetta di assumersi la


responsabilit della conformit del prodotto a tutte le prescrizioni applicabili stabilite nella
normativa comunitaria di armonizzazione pertinente che ne dispone lapposizione.

4. La marcatura CE lunica marcatura che attesta la conformit del prodotto alle


prescrizioni applicabili della normativa comunitaria di armonizzazione pertinente che ne
dispone lapposizione.

5. E vietata lapposizione su un prodotto di marcature, segni o iscrizioni che possano


indurre in errore i terzi circa il significato della marcatura CE o il simbolo grafico della
stessa. Pu essere apposta sul prodotto ogni altra marcatura che non comprometta la
visibilit, la leggibilit ed il significato della marcatura CE.

6. Senza pregiudizio dellarticolo 41, gli Stati membri garantiscono lapplicazione corretta
del regime che disciplina la marcatura CE e promuovono le azioni appropriate contro luso
improprio della marcatura. Gli Stati membri istituiscono inoltre sanzioni per le infrazioni,
che possono comprendere sanzioni penali per le infrazioni gravi. Tali sanzioni sono
proporzionate alla gravit dellinfrazione e costituiscono un deterrente efficace contro
luso improprio.

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Quarto fattore
Ladeguamento al Regolamento sulle Norme (brevissimo estratto)

REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO


del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea,[]

[..]
Le norme europee svolgono un ruolo molto importante nel mercato interno, ad esempio
grazie alluso di norme armonizzate nella presunzione di conformit dei prodotti da
immettere sul mercato alle prescrizioni fondamentali relative a tali prodotti stabilite dalla
pertinente legislazione dellUni0ne sullarmonizzazione. Tali prescrizioni dovrebbero
essere definite con precisione al fine di evitare errori di interpretazione da parte delle
organizzazioni europee di normazione.

Denizioni
Ai fini del presente regolamento si intende per:
1)norma: una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto,
per applicazione ripetuta o continua, alla quale non obbligatorio conformarsi, e che
appartenga a una delle seguenti categorie:
a) norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione
internazionale;
b) norma europea: una norma adottata da unorganizzazione europea di normazione;
c) norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della
Commissione ai fini dellapplicazione della legislazione dellUnione sullarmonizzazione;
d) norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale;
[]-

Infatti lart. 12 della nuova direttiva dice che:


I prodotti che sono conformi a norme armonizzate o a parti di esse, i cui riferimenti sono
stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dellUnione europea, sono considerati conformi ai
requisiti essenziali di salute e sicurezza elencati allallegato II contemplati da tali norme o
parti di esse.

In conclusione buona parte delle modifiche riguardano questi recepimenti e


consentono un comportamento pi chiaro e definito dei vari soggetti che intervengono
nella catena di fornitura.
stato introdotto il CAPO 2 obblighi degli operatori economici, che ciascuno dovrebbe andarsi
a leggere per la sua specifica situazione.
Art. 6: obblighi dei fabbricanti comprendente ben 9 commi;
Art. 7: rappresentanti autorizzati
Art. 8: obblighi degli importatori anche questo con 9 commi;
Art. 9: obblighi dei distributori
Art. 10: casi in cui gli obblighi dei fabbricanti si applicano agli importatori e
distributori
E infine lArt. 11 obbliga uutti alla pi completa rintracciabilit

Nel dirimere le varie questioni che sorgono nella pratica necessario rifarsi a questo.

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LA NUOVA DICHIARAZIONE DI CONFORMIT
Si tratta di un documento pi completo ed articolato, ma sostanzialmente non troppo diverso dal
precedente:

DICHIARAZIONE DI CONFORMIT UE

1-Attrezzatura a pressione o insieme (numero di prodotto, di tipo, di lotto, o di serie):


2- Nome e indirizzo del fabbricante e, laddove applicabile, del suo rappresentante autorizzato:
3- La presente dichiarazione di conformit rilasciata sotto la responsabilit esclusiva del
fabbricante.
4-Oggetto della dichiarazione (identificazione dellattrezzatura a pressione o dellinsieme che ne
consenta la rintracciabilit. Essa pu comprendere unimmagine, laddove necessario per
lidentificazione dellattrezzatura a pressione o dellinsieme):
descrizione dellattrezzatura a pressione o dellinsieme,
procedura di valutazione di conformit utilizzata,
per gli insiemi, descrizione delle attrezzature a pressione che li compongono, nonch
delle procedure di valutazione di conformit utilizzate.
5-Loggetto della dichiarazione di cui sopra conforme alla pertinente normativa di
armonizzazione dellUnione:
6-Riferimento alle pertinenti norme armonizzate utilizzate o alle altre specifiche tecniche in
relazione alle quali dichiarata la conformit:
7-Eventualmente, il nome, lindirizzo e il numero dellorganismo notificato che ha effettuato la
valutazione di conformit e il numero del certificato rilasciato, nonch un riferimento al
certificato di esame UE del tipo - tipo di produzione, certificato di esame UE del tipo, tipo di
progetto, certificato di esame UE del progetto o certificato di conformit.
8- Firma a nome e per conto di: - luogo e data nome cognome e funzione.

(lassegnazione di un numero al certificato da parte del fabbricante opzionale)

TAVOLA DI CONCORDANZA
Per comodit riportiamo la tavola dellAll. VI, da cui si vede la diversa composizione natura della
nuova direttiva.

Direttiva 97/23/CE Presente direttiva


Articolo 1, paragrafo 1 Articolo 1, paragrafo 1
Articolo 1, paragrafo 2 Articolo 2, paragrafi da 1 a 14
Articolo 1, paragrafo 3 Articolo 1, paragrafo 2
Articolo 2, paragrafi da 15 a 32
Articolo 2 Articolo 3
Articolo 3 Articolo 4
Articolo 4, paragrafo 1 Articolo 5, paragrafo 1
Articolo 4, paragrafo 2 Articolo 5, paragrafo 3
Articolo 6
Articolo 7
Articolo 8
Articolo 9
Articolo 10

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Articolo 11
Articolo 5
Articolo 6
Articolo 12, paragrafo 1
Articolo 7, paragrafo 1 Articolo 45
Articolo 7, paragrafo 2 Articolo 44, paragrafo 1
Articolo 7, paragrafo 3
Articolo 7, paragrafo 4 Articolo 44, paragrafo 5, secondo comma
Articolo 8
Articolo 9, paragrafo 1 Articolo 13, paragrafo 1, frase introduttiva
Articolo 9, paragrafo 2, punto 1
Articolo 13, paragrafo 1, lettera a)
Articolo 9, paragrafo 2, punto 2 Articolo 13, paragrafo 1, lettera b)
Articolo 9, paragrafo 3 Articolo 13, paragrafo 2
Articolo 10 Articolo 14
Articolo 11, paragrafo 1 Articolo 15, paragrafo 1
Articolo 11, paragrafo 2 Articolo 15, paragrafo 2
Articolo 11, paragrafo 3 Articolo 15, paragrafo 3
Articolo 11, paragrafo 4 Articolo 12, paragrafo 2
Articolo 15, paragrafo 4
Articolo 11, paragrafo 5 Articolo 15, paragrafo 5
Articolo 15, paragrafo 6
Articolo 12
Articolo 13
Articolo 14, paragrafo 1 Articolo 16, paragrafo 1
Articolo 14, paragrafo 2 Articolo 5, paragrafo 2
Articolo 14, paragrafi da 3 a 8 Articolo 16, paragrafi da 2 a 7
Articolo 14, paragrafi 9 e 10
Articolo 17
Articolo 18
Articolo 15, paragrafo 1
Articolo 15, paragrafo 2 Articolo 19, paragrafo 1
Articolo 15, paragrafo 3 Articolo 19, paragrafo 2
Articolo 15, paragrafi 4 e 5
Articolo 19, paragrafi da 3 a 6
Articolo 20
Articolo 21
Articolo 22
Articolo 23
Articolo 24
Articolo 25
Articolo 26
Articolo 27
Articolo 28
Articolo 29
Articolo 30
Articolo 31
Articolo 32
Articolo 33
Articolo 34
Articolo 35

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Articolo 36
Articolo 37
Articolo 38
Articolo 16
Articolo 17
Articolo 18
Articolo 39
Articolo 40
Articolo 41
Articolo 42
Articolo 43
Articolo 44, paragrafi da 2 a 4
Articolo 44, paragrafo 5, primo comma
Articolo 46
Articolo 47
Articolo 19
Articolo 20, paragrafi 1 e 2
Articolo 20, paragrafo 3 Articolo 48, paragrafo 1
Articolo 48, paragrafi 2 e 3
Articolo 49
Articolo 50
Articolo 51
Articolo 21 Articolo 52
Allegato I Allegato I
Allegato II Allegato II
Allegato III, frase introduttiva Allegato III, frase introduttiva
Allegato III, Modulo A Allegato III, punto 1, Modulo A
Allegato III, Modulo A1 Allegato III, punto 2, Modulo A2
Allegato III, Modulo B Allegato III, punto 3.1, Modulo B, Esame UE
del tipo tipo di produzione
Allegato III, Modulo B1 Allegato III, punto 3.2, Modulo B, Esame UE
del tipo tipo di progetto
Allegato III, Modulo C1 Allegato III, punto 4, Modulo C2
Allegato III, Modulo D Allegato III, punto 5, Modulo D
Allegato III, Modulo D1 Allegato III, punto 6, Modulo D1
Allegato III, Modulo E Allegato III, punto 7, Modulo E
Allegato III, Modulo E1 Allegato III, punto 8, Modulo E1
Allegato III, Modulo F Allegato III, punto 9, Modulo F
Allegato III, Modulo G Allegato III, punto 10, Modulo G
Allegato III, Modulo H Allegato III, punto 11, Modulo H
Allegato III, Modulo H1 Allegato III, punto 12, Modulo H1
Allegato IV
Allegato V
Allegato VI
Allegato VII Allegato IV
Allegato V
Allegato VI

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MARCATURA CE
1. La marcatura CE apposta in modo visibile, leggibile e indelebile:
a) su ciascuna attrezzatura a pressione di cui allarticolo 4, paragrafo 1, o sulla sua targhetta;
b) su ciascun insieme di cui allarticolo 4, paragrafo 2, o sulla sua targhetta.
Qualora la natura dellattrezzatura o dellinsieme non consenta o non giustifichi lapposizione
della marcatura CE, questultima apposta sullimballaggio e sui documenti di
accompagnamento.
Lattrezzatura o linsieme di cui alle lettere a) e b) del primo comma sono completi o in uno stato
che consenta la verifica finale quale descritta al punto 3.2 dellallegato I.
2. Non necessario apporre la marcatura CE su ciascuna delle singole attrezzature a pressione
che compongono un insieme. Le singole attrezzature a pressione recanti gi la marcatura CE
allatto della loro incorporazione nellinsieme conservano tale marcatura.
3. La marcatura CE apposta sullattrezzatura a pressione o sullinsieme prima della loro
immissione sul mercato.
4. La marcatura CE seguita dal numero di identificazione dellorganismo notificato, qualora
tale organismo intervenga nella fase di controllo della produzione.
Il numero di identificazione dellorganismo notificato apposto dallorganismo stesso o, in base
alle sue istruzioni, dal fabbricante o dal suo rappresentante autorizzato.
5. La marcatura CE e, se del caso, il numero di identificazione di cui al paragrafo 4 possono
essere seguiti da qualsiasi altro marchio che indichi un rischio o un impiego particolare.

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La Certificazione CE Scade!
Come gi spiegato la certificazione una sola, e comprende eventualmente anche la PED. Una
volta fatte per bene tutte le carte, siamo a posto per sempre?
Purtroppo no.
In poche parole:
Primo: Le Norme Armonizzate Scadono
Ogni Tanto queste scadono, perch sono superate da altre norme che le perfezionano.
Ad esempio recentissima la pubblicazione della EN 14119 sui dispositivi di interblocco che
vengono associati ai ripari mobili: le novit rispetto alle tecniche antielusione sono sensibili e
rendono poco sicuri i dispositivi che non ne tengono conto. Cos come la EN 13849-1 sui PL, cio
sul livello di affidabilit dei dispositivi di sicurezza. E tra poco entra in vigore la EN 14120 sui
ripari.
Secondo: Obblighi Del Cliente Per La Sicurezza Verso I Lavoratori
E la Giurisprudenza, in numerose sentenze, ribadisce che non sufficiente che la macchina sia
munita degli accorgimenti previsti in un certo momento storico, se al momento presente il
progresso tecnologico mette a disposizione "pi perfezionati presidi" per rendere la stessa
macchina pi sicura. E il cliente lo deve pretendere dal costruttore del macchinario.

Le carte devono essere a posto


Non Fare Nulla non una soluzione che ti protegge. Nemmeno proseguire per anni a replicare e
copiare la documentazione e la Certificazione, ormai vecchia.

Il Rischio Concreto
Mettere in circolazione macchinari che si dichiara essere rispondenti a Norme ormai
scadute, o comunque non adeguatamente sicuri secondo le tecnologie di oggi, espone il
costruttore a possibili conseguenze, inizialmente soprattutto economiche.
Ad esempio:
pu esserci una prescrizione di un UPG per una tua macchina presso un tuo
cliente;
pu esserci la richiesta di adeguamento da parte del cliente (iniziano a diffondersi
i controlli sulla sicurezza al ricevimento del macchinario);
pu esserci una chiamata in causa come posizione di garanzia in caso di verbale
ASL e conseguente segnalazione alla Procura della Repubblica (art. 21 D. Lgs
758/94).
.
ALLORA : PROPOSTA
Una verifica della documentazione esistente per i tipi marcati CE, con eventuali precisi
suggerimenti per gli adeguamenti futuri. Finita la verifica scriviamo una relazione
tecnica su quanto abbiamo riscontrato.

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Riferimenti
http://ec.europa.eu/growth/sectors/pressure-gas/pressure-
equipment/index_en.htm

http://ec.europa.eu/DocsRoom/documents/10538

http://eur-lex.europa.eu/legal-
content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32014L0068&from=IT

Per contattarci:
ing. Claudio Delaini 3346405454 claudio.delaini@dedorisorse.it
ing. Renato Delaini 3351361462 renato.delaini@dedorisorse.it

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