Universit degli Studi di Milano Bicocca Levoluzione storica del sistema sanitario italiano 1) Dagli anni trenta al 1978: sistema mutualistico (assicurazioni sociali) 2) L. 833/1978 (la riforma sanitaria): introduzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) 3) D. lgs. 502/92 e D. lgs. 517/93 (riforma-bis) Regionalizzazione Aziendalizzazione Concorrenza amministrata 4) D. lgs. 229/99 (riforma-ter o riforma Bindi) Consolidamento della regionalizzazione Cooperazione amministrata La riforma sanitaria (l.833/1978)
1) Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
Protezione universale e comprensiva dai rischi legati alla salute
2) Decentramento politico delle competenze,
condivise tra Stato, Regioni e ComuniI Comuni = gestione delle strutture operative del sistema sanitario attraverso le Usl (mediante la nomina dei membri del Comitato di gestione delle Usl) La riforma sanitaria (l. 833/1978)
3) Creazione delle Unit Sanitarie Locali (Usl), che
assorbono le casse mutue gestiscono direttamente tutte le strutture pubbliche di produzione (ospedali, ambulatori, laboratori) pubblici Le Usl sono sia soggetti finanziatori che produttori (per lofferta pubblica, integrazione verticale) (i finanziamenti arrivano dalla Regione che li ottiene dallo Stato) 4) Remunerazione delle strutture produttive = budget o, pi spesso, retrospettivo (a pi di lista) Il Servizio Sanitario Nazionale dal 1978 al 1992 (a)
1) Emerge subito il problema di contenere la
crescita della spesa = politiche restrittive sulla domanda e dellofferta, che ottengono solo risultati di breve periodo 2) Confusa ripartizione dei poteri e delle responsabilit tra Stato, Regioni e Comuni 3) Estrema politicizzazione del sistema 4) Gestione clientelare e particolaristica delle strutture sanitarie 5) Forte insoddisfazione dei cittadini La crisi del 1992-93 Crisi della finanza pubblica + Tangentopoli e il crollo del sistema politico
Costituiscono lelemento scatenante che
porta alla riforma sanitaria del 1992-93, che cerca di rispondere ai problemi emersi nel Ssn negli anni ottanta Le riforme degli anni novanta
1) I decreti legislativi 502/92 e 517/93 introducono
Decentramento politico, inteso come regionalizzazione Aziendalizzazione Concorrenza amministrata e nuovi meccanismi di finanziamento (introduzione delle tariffe a prestazione o ad episodio di ricovero associate ai Drg) 2) La riforma del 1999 (d.lgs. 229/99 o riforma Bindi) consolida laziendalizzazione e promuove la cooperazione amministrata 3) La legge Cost. 3/2001 rafforza la regionalizzazione del sistema Per tutti gli anni novanta, inoltre, vengono perseguite politiche restrittive dellofferta e della domanda per contenere la crescita della spesa, pi efficaci che nel passato Laziendalizzazione (a) (d.lgs 502/92 e d.lgs. 517/93)
1) Trasformazione delle Unita Sanitarie Locali (Usl) in
Aziende Sanitarie Locali (Asl)
2) Uscita (scorporazione) dalle Asl degli ospedali di rilievo
nazionale e di alta specializzazione, riuniti nelle Aziende Ospedaliere (Aosp). Asl e Aosp sono enti strumentali delle Regioni, dotate di personalita giuridica (pubblica) propria N.B.: istituzione delle Aosp non obbligatoria
3) Attribuzione alle Asl e alle Aosp di ampia autonomia
4) Al posto degli organi collegiali e politicizzati a capo delle
Usl (come il Comitato di Gestione), a capo di ciascuna Asl e Aosp viene posto il Direttore Generale (coadiuvato dal Direttore Sanitario e dal Direttore Amministrativo), nominato dalla Regione Il Direttore Generale un organo monocratico, responsabile della gestione di fronte alla Regione, dotata di poteri di indirizzo politico e di controllo sui risultati conseguiti La concorrenza amministrata in Italia Acquirenti e produttori D. lgs. 502/92 e 517/93: separazione non obbligatoria tra acquirenti e produttori
le Aziende Sanitarie Locali (Asl) possono mantenere al proprio interno le strutture di produzione (presidi ospedalieri, laboratori e ambulatori Asl) Acquirente/committente (soggetto finanziatore)= Asl o Regione stessa Pluralit di produttori = presidi ospedalieri o ambulatori Asl, Aosp), erogatori privati accreditati Fonte: adattamento da Mapelli, 1999 La concorrenza amministrata in Italia Le regole daccesso al sistema pubblico Le 3 A 1) Per operare sul mercato privato, tutte le strutture di produzione devono essere in possesso dellautorizzazione al funzionamento (requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi). 2) Se vogliono operare per conto del SSN, oltre allautorizzazione le strutture di produzione (pubbliche e private) devono conseguire laccreditamento (requisiti di qualit) 3) Le strutture accreditate, pubbliche e private sottoscrivono contratti di fornitura (accordi di servizio) con le Asl (o direttamente con la Regione) La concorrenza amministrata in Italia Libert di scelta e finanziamento dei produttori
I pazienti possono recarsi presso qualsiasi struttura
(pubblica o privata) accreditata (principio della libert di scelta della struttura di cura)
Le Asl (o le Regioni stesse) finanziano i produttori:
le proprie strutture di produzione, mediante lattribuzione di budget da rispettare le Aosp e le strutture private accreditate, secondo tariffe nazionali e regionali a prestazione (ambulatori) o a episodio di ricovero (degenze ospedaliere). Queste ultime sono basate sul sistema dei Drg I modelli regionali emergenti in Italia
1. Orientati alla competizione = Lombardia
Concorrenza tra produttori pubblici e privati Efficienza e qualit delle prestazioni mediante incentivi di mercato (ampio uso delle tariffe a Drg + libert di scelta)
2. Orientati alla cooperazione/integrazione = Regioni del
Centro-Nord e del Nord-Est Integrazione dei fornitori privati nel sistema di produzione pubblico mediante luso dello strumento contrattuale (Toscana, Emilia-Romagna) o mediante la programmazione centrale (Veneto, Friuli-V.G.) Efficienza e appropriatezza mediante programmazione negoziata o centralizzata I modelli regionali emergenti
3. Burocraticoresiduale = Regioni nelle quali prevale una
gestione fondata su criteri burocratici tradizionali Modello residuale perch c una tendenza ad avvicinarsi alluno o allaltro modello a seconda delle Regioni e dei periodi
Tendenza negli anni pi recenti: convergenza (almeno
parziale) dei tre modelli su quello della cooperazione/integrazione