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Nozione di cura di s (epimeleia heautou): conoscenza del soggetto, e conoscenza del soggetto da
parte del soggetto stesso, finora elaborata a partire dallo gnothi seauton.
Altri precetti: meden agan (niente di troppo) e egguai (promesse).
Conosci te stesso appare come applicazione particolare e concreta della regola generale: necessario
occuparsi di se stessi.
Nel caso della cura di s, il maestro deve:
- Adempiere a un ordine, esercitare una funzione
- Dimenticarsi di s
- Sollecitare gli altri a occuparsi di s stessi, a mettersi in movimento
Epicuro utilizza il termine therapeuein:
- Cure mediche
- Servigi resi al padrone
- Servizio che si rende a una divinit
La cura di s quindi si configura come:
- Atteggiamento verso di s, gli altri, il mondo
- Conversione del proprio sguardo, verso se stessi
- Pratiche per la trasformazione e la purificazione di s
Perch stato accantonato in favore della conoscenza di s?
- Portava a esaltare se stessi
- Incapacit dellindividuo ad attribuire consistenza alla morale collettiva, ripiegamento su di
s
- Momento cartesiano: accento sullevidenza e sulla conoscenza di s (indubitabilit della mia
esistenza in quanto soggetto); let moderna dei rapporti S/V iniziata quando abbiamo
stabilito che il soggetto cos com capace di verit e che la verit, cos com, non capace
di salvare il soggetto.
Paradosso: abbiamo comunque ripreso una morale rigorosa come quella sorta da un principio che
prescriveva di occuparsi di se stessi. Tali regole austere le abbiamo per trasferite nel contesto di una
etica generale del non egoismo (rinuncia cristiana a s e obbligo moderno nei confronti degli altri).
Filosofia: forma di pensiero che si interroga su ci che permette al soggetto di avere accesso alla
verit; Spiritualit: ricerca, pratica, esperienza per mezzo di cui il soggetto opera su se stesso le
trasformazioni necessarie per avere accesso alla verit.
Caratteri della spiritualit:
- Il soggetto, cos com, non la capacit di accedere alla verit
- Conversione del soggetto pu avvenire secondo diverse forme (ascensione/eros; lavoro su di
s/askesis)
- Effetti di ritorno della verit sul soggetto: realizzazione/trasfigurazione del soggetto
La teologia si propose come riflessione razionale destinata a fondare una fede con vocazione a sua
volta universale: conflitto tra spiritualit e teologia.
Tutta la storia della filosofia del XIX secolo pu essere pensata come una sorta di pressione per tentare
il ripensamento delle strutture della spiritualit allinterno di una filosofia che a partire dal XVII si
era tentato di dissociare proprio da queste strutture.
Marxismo e piscoanalisi hanno tentato di recuperare alcune delle esigenze della spiritualit: ma esse
hanno tentato di mascherare le condizioni della spiritualit allinterno di un certo numero di forme
sociali. Ma trasporre le questione relative a V e S sul piano di semplici problemi di appartenenza (a
un gruppo, a una scuola, a una classe,) stato loblio dei problemi legati a questo rapporto.
Analisi dellAlcibiade: necessit di occuparsi di s risulta legata allesercizio del potere (tra privilegio
e azione politica); insufficienza delleducazione di Alcibiade; et critica in cui ci si allontana dai
pesagoghi; urgenza, quando ci si accorge di ignorare la natura delloggetto di cui ci si deve occupare.
La cura di s deve passare sempre attraverso il rapporto con un altro, il maestro. Il maestro non
trasmette al soggetto delle capacit, ma si prende cura della cura che il soggetto ha di se stesso.
Epimeleisthai: meletan (esercitarsi, allenarsi pratiche. Poi, nel IV: esercizio ascetico). Volgere il
proprio sguardo su di s, convertere/metanoia, fortificarsi in s stessi, rivendicare s a se stessi,
guarirsi, onorare s stessi, diventare padroni di s.
La cura di s diventa coestensiva rispetto allarte di vivere (techne tou biou), allintera vita.
- Non pi solo funzione formativa, ma anche critica. In et ellenistica: affrontare le sventure
(paraskeue/instructio), correggere, liberare. Nozione di disapprendimento fondamentale per
cinici e stoici.
Quando non ci si prende cura di s si in una condizione di stultitia (Seneca). Lo stultus vulnerabile,
disperso nel tempo, non memorizza, non ha volont.
Parrhesia: molto importante nella scuola epicurea. Maniera del dire, etica della parola, parlar franco.
Filosofo come guida, anche attraverso le arti della retorica. Epitteto: guidare la battaglia che ognuno
conduce dentro di s con s.
I-II sec.: ci si deve curare di s stessi per salvare s stessi, e gli altri solo come beneficio
supplementare.
Amicizia come una delle forme della cura di s: per Epicuro, equilibrio tra utilit e felicit. Siamo
protetti, grazie agli amici, da tutti i mali che possono venire dal mondo. Concezione stoica: per
Epitteto lamicizia sta a due livelli: ognuno cerca il proprio bene e cos facendo ricerca indirettamente
anche il bene degli altri; luomo non avendo le qualit degli animali poi affidato unicamente a se
stesso, dovr interrogarsi su tutto ci che dipende da lui e su ci che opportuno fare.
Conversione: salvezza sta nel distogliersi dalle cose che ci circondano per occuparsi di s stessi.
Differenze della conversione in et imperiale rispetto allepistrophe platonica:
- Non opposizione tra questo mondo e laltro
- Non liberazione rispetto al corpo ma rapporto completo tra se e se stessi
- Non tanto conoscenza, ma pratica ed esercizio
Differenze della conversione cristiana (III-IV):
- Mutamento improvviso
- Passaggio da un tipo di essere a un altro
- Rottura: il s che si converte ha rinunciato a se stesso
Conversione dei primi secoli:
- Autosoggettivazione
- Stabilire se stessi come obiettivo e meta
- Ritorno verso di s
- Presenza di s a s, distanza tra s e s
Che rapporto c tra dire il vero (veridizione) e la soggettivazione (governo del soggetto)?
- Alcune cose meritano di essere conosciute, altre no (Demetrio il cinico). Le cose inutili da
conoscere sono quelle relative alle cause delle cose, che la natura ha ritenuto di nascondere.
Le cose utili sono quelle che derivano da un sapere relazionale, che possono anche essere
trascritte in brevi precetti (in solido et sereno stare). Esse sono etopoietiche, cio trasformano
il modo dessere, la modalit di esistenza di un individuo. Anche epicurei e pitagorici
possiedono nozioni simili: phusiologia (che prepara, paraskeuei).
Conversione a s: spostamento reale del soggetto e ritorno. Presuppongono un sapere che insieme
teorico, pratico e congetturale (metafora della navigazione, odissea). Cristianesimo invece rifiuta il
ritorno a s a favore della rinuncia a s.
[Solo il rapporto di s con s una resistenza adeguata al potere politico]. Necessaria una concezione
NON di soggetto di diritto, ma di soggetto che intrattiene rapporti con s: relazioni di potere
governabilit governo di s e degli altri rapporto di s con s.
In che modo per nella nostra cultura si cominciato a tenere un discorso vero sul soggetto? Sul
soggetto folle o delinquente, sul soggetto che siamo in quanto viventi o lavoratori, sul soggetto che
siamo individualmente per noi stessi, come nel caso della sessualit.
Modello ellenistico (Seneca): bisogna distogliersi dal sapere storico, quello che racconta le passioni
degli altri, per soffermarsi invece sulle passioni che si agitano in s. Non interrogarsi su ci che gi
avvenuto ma su ci che necessario fare: non tanto lexemplum storico, ma le forme individuali del
dominio di s (modestia di Catone o di Scipione). Ci che vi di grande quaggi unanima ferma
nelle avversit, pronta ad andarsene.
Essere liberi significa fuggire la schiavit nei confronti di se stessi; ma tale schiavit ineluttabile,
tutti noi partiamo da questa condizione. Occorre onorare s stessi (therapeuein). Affrancarsi poi dal
sistema di obblighi e ricompense.
Movimento reale dellanima che si innalza al di sopra del mondo: distacco rispetto alle proprie
mancanze e ai propri vizi; connaturalit rispetto a Dio; ci innalziamo verso il punto pi alto e
possiamo penetrare allinterno del pi intimo segreto della natura. Noi siamo un punto, stiamo
esattamente dove la razionalit ci ha collocato.
Dislocamento del soggetto attraverso la meditazione, che lo aiuta a mettersi tramite il pensiero in una
determinata condizione (pensiero della morte, praemeditatio malorum).
- Attraverso la corrispondenza: dire il vero di s stessi a s stessi: poi inscritto allinterno delle
istituzioni pastorali. Confessare prima di tutto fare appello allindulgenza di un altro
riconoscendosi colpevole.