Tariffa Associazioni senza fini di lucro (ex tab. C) Poste Italiane Spa - Sped. in A.P. - D.L.
353/2003 (convertito in leggen. 46 27/02/2004) art. 1 comma 2 DCB Forlì n. 25 del 3.9.96 - Dir. resp.: MARIO GUIDAZZI - V. Dir.: GIORGIO MAMBELLI - Segreteria
e Amministrazione: Cesena, Corso Mazzini, 46 - tel./fax: 0547/610956. Abbonamento annuo euro 16,00, sostenitore euro 30,00 - Stampa Litografia Tuttastampa - Cesena - "Il Popolano viene distribuito in abbonamento postale e pertanto i dati relativia nominativi
e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ogni lettore, a norma dell'art. 13, legge 675/96, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, chiedere la modifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo
a: PRI Corso Mazzini 46 - Cesena
PER LA
RINASCITA
DELL'ITALIA:
UNITA'
di Mario Guidazzi
Rischiamo ancora di ritornare alle
antiche dispute.
Ancora una volta all'interno dei
repubblicani serpeggia la disputa
se stare a destra o a sinistra. Con-
siderato il nostro stato di salute,
considero criminoso un simile di-
battito, considero questa ipotesi la
fine invereconda di una nobile forza
politica.
Considero questa disputa la fine
anche a livello locale delle residue
possibilità di rilancio.
Pregherei dunque di abbandonare
questa querelle per parlare di cose
più nobili, più consone ad una
cultura che ha contribuito 50 anni
fa a fare nascere l'Italia.
Oggi dobbiamo semmai uscire da
un bipolarismo bislacco che si basa
solo sul tema : Berlusconi sì, Ber-
lusconi no!!
Dobbiamo semmai impegnarci a
definire i problemi del Paese per
potere offrire alle giovani gene-
razioni una prospettiva. tanto più
che é dimostrato scientificamente
che né il PDL né il PD hanno le
carte per dare un contributo risoluti-
vo alla fuoriuscita dalla crisi, non
hanno le possibilità perché la loro
fortuna elettorale si basa sulla pre-
senza stessa di Berlusconi ed impe-
disce loro di essere attori e prositori
seri di proposte politiche.
Non può farlo la Lega né l'Italia dei
Valori, e tanto meno la galassia della
Sinistra che ormai é del tutto eva-
nescente, quando non é folclo-
ristica. E allora?
Allora l'impegno deve essere pro-
fuso per unire l'Italia ed unire tutto
ciò che oggi é diviso non per amore
di questo o di quello, ma per amore
della Patria.
Se Mazzini scriveva a Vittorio Ema-
nuele II o al Papa, potremo noi chie-
dere un nuovo patto per l'Italia dopo
150 anni?
Perché nello scontro non si risolvono
i problemi, anzi si incancreniscono.
Nell'unità possono essere risolti.
Non é quindi il problema di scegliere
questo o quell'alleato perché più
consono alle nostre sensibilità. La
nostra parola d'ordine é UNITA'.
A 150 anni di distanza dalla nascita
dell'Italia vogliamo contribuire a
farla rinascere: questo é il nostro
impegno.
Non é quindi il caso di pensare di
rifondare il PRI a Cesena o in Ro-
magna, a Milano o a Reggio Cala-
bria. Il problema é diffondere questa
parola d'ordine. Ogni manovra
locale é asfittica.
O c'è una grande idea da sostenere
oppure non ci rimane che chiudere
i battenti.
Chiuso in Litografia
il 09 luglio 2010
ASSEMBLEA CONGRESSUALE
OCCASIONE PER SCELTE
IMPORTANTI
Il prossimo settembre si terrà
l'Assemblea congressuale dei
repubblicani di Cesena. Per
avviarne il dibattito e la pre-
parazione ho proposto alcuni
appunti: considerazioni, valu-
tazioni e proposte. In qualche
modo anche un poco dirompenti
sia in relazione al possibile futuro
dei repubblicani come soggetto
politico, sia in relazione al loro
eventuale impegno a livello
locale. Dico dirompenti perché
alcune reazioni che ci sono state
dall'interno del partito mi fanno
pensare che tali siano stati
ritenuti quegli appunti. In pre-
messa dei quali peraltro ho detto
che mi prefiggevo di stimolare
un dibattito aperto; che non pro-
ponevo una sorta di linea sulla
quale cercare consenso; che il
congresso dovrà assumere
liberamente le decisioni che
vorrà, anche in relazione a coloro
che saranno chiamati nella nuova
dirigenza, non ponendosi nep-
pure il condizionamento di una
ricandidatura alla segreteria che
non esiste. Il dibattito si è avviato
e sono emerse varie posizioni
critiche, di consenso come di
dissenso. Argomentando, in
modo costruttivo e con serietà.
Positivo. Qualche contributo
prezioso al nostro dibattito anche
dall'esterno. Non meno efficace,
anzi ancor più stimolante, come
ad esempio quello di Roberto
Casalini espresso dalle pagine
del Corriere di Romagna. Rife-
rendomi a quest'ultimo mi con-
sento qui alcune ulteriori va-
lutazioni. Intanto ringrazio Ca-
salini per l'interesse mostrato al
dibattito aperto nel Pri cesenate.
E gli sono grato per le parole che
ha avuto nei miei riguardi. I suoi
di Denis Ugolini
rilievi sono stimolanti. Roberto
ha ragione ed individua piena-
mente un dato rilevante: la
valenza e l'importanza che la
tradizione repubblicana ha avuto
- e, dico io, può ancora avere -
nel nostro territorio e nella nostra
realtà sociale ed economica. E
questo anche perché come egli
riconosce "il Pri cesenate è forza
popolare, che vive nella cam-
pagna, e forza laica, che ha nella
borghesia illuminata delle pro-
fessioni un suo particolare in-
sediamento". Però un minimo di
correzione gliela devo: era così
come egli dice, in modo par-
ticolare ieri, un po' di anni fa. Lo
è ancora, ma molto meno oggi.
E aggiungo anche che la po-
tenzialità che c'era e che ci sa-
rebbe ancora ce la stiamo un
po' alla volta dilapidando noi da
soli. Quel che è peggio che
mentre procediamo in questo
indietreggiamento non ne siamo
neppure consapevoli appieno
delle ragioni, e quindi facciamo
poco per correre ai ripari. Stiamo
diminuendo la possibilità di fare
incidere una cultura politica ed
una tradizione amministrativa di
cui il territorio e la città avreb-
bero, invece, ancora bisogno e
di cui potrebbero avvalersi
proficuamente. Cultura e tra-
dizione di rilievo che lo strumento
di azione e di battaglia politica
che era il Pri (forte del suo inse-
diamento sociale e della sua
intraprendenza e modernità po-
litica di livello nazionale e lo-
cale) sapeva trasportare, inner-
vandone continui arricchimenti,
nella vita istituzionale, ammini-
strativa, economica e sociale
della nostra realtà locale. Oggi
questa cultura e questa tradi-
zione hanno, e possono avere
ancora, una loro forza ed un loro
peso, ma non c'è l'uguale peso
e la stessa capace presenza di
un tempo dello strumento par-
titico che ne trasmetteva l'in-
fluenza nella vita e nel dibattito
politici. I mutamenti profondi in-
tervenuti, segnando il supera-
mento del proporzionalismo
elettorale, hanno sancito, se non
la scomparsa definitiva, la margi-
nalizzazione di certe forze
minoritarie dalla scena politica
nazionale. Calando su di esse
una patina che le rende qualcosa
del passato piuttosto che ancora
del presente e del futuro. E dire
che non c'è sconfitta, né storica,
Anno CX - n. 1 - luglio 2010
né culturale, ad esempio per
quanto riguarda i repubblicani,
dei fondamentali della loro
cultura e della loro tradizione
politica e dei contenuti che esse
hanno sempre espresso: mo-
derni ed attuali. Ancor oggi. Noi
dobbiamo comprendere che la
valenza e la vitalità di quelle non
sono oggi nella possibilità e nella
capacità di mantenersi e svi-
lupparsi se tutto questo è sem-
plicemente delegato a stru-
mentazioni di azione politica che
sono state marginalizzate dai
mutamenti intervenuti nel si-
stema politico ed elettorale di
questo paese. A maggior ragio-
ne se quegli strumenti (ed è
anche il caso di buona parte di
questo attuale Pri nazionale) non
hanno la capacità, la creatività,
di un tempo per continuare a
sviluppare un pur cospicuo pa-
trimonio culturale ed ideale. Ne
è specchio - ed un anche minimo
raffronto con il passato rende
tutto con assoluta evidenza - la
scarsa elaborazione politica e
l'assenza di una minima ade-
guata leadership politica e
culturale. Se non vediamo ol-
tre la semplicistica equazione
fra cultura e tradizione da un
lato, e vicenda politica ed elet-
torale di un partito dall'altro,
finisce che le prime risentiranno
dell'inequivocabile declino del
secondo dovuto, in particolare,
alla compressione degli spazi
angusti che le nuove regole dello
svolgersi politico ed elettorale
Continua a pag. 2
 2

ASSEMBLEA CONGRESSUALE
Continua dalla prima

OCCASIONE PER SCELTE IMPORTANTI

hanno determinato. Non si tratta
di smettere di essere repub-
blicani. Si tratta invece di es-
serlo eccome! Ma bisogna allora
che il modo di dare influenza ad
una buona cultura e alla sua
creatività sia favorito da più ade-
guati modi di agire e da adeguati
strumenti di elaborazione, di a-
zione e di battaglia. Che l'opini-
one pubblica e quella che con
la nostra cultura è più vicina ed
in sintonia, colgano e sentano
come più efficaci e capaci di
avere peso e di contare. Questo
è sicuramente terreno di arduo,
ma necessario, impegno. È que-
stione più complessa che non si
risolve nella semplice scelta della
dislocazione geografica e geo-
metrica, fra lo stare da una parte
o dall'altra o al centro. In questo
mi distanzio da talune indicazio-
ni dello stesso Casalini. Ed an-
che a livello locale la questione
non può ridursi solo alla confe-
zione di un sacco di sigle, a sini-
stra, a destra o al centro. Pregiu-
dizialmente. Con preventive scel-
te di campo che possono risen-
tire di schematismo astratto o di
opzione di tipo ideologico. Anche
qui, da noi, localmente, c'è una
assenza di politica enorme.
Scarsa cultura di governo. Ridot-
te e piccole visioni dei problemi.
Nessuno spettro strategico.
Programmazione non è più solo
una parola in disuso. La sua as-
senza è emblema di una caren-
za culturale, prima ancora che
politica. E nella mia testardag-
gine rifiuto di non vedere che la
nostra tradizione repubblicana,
quella del cattolicesimo demo-
cratico locale, quella del rifor-
mismo di sinistra (molto dentro
il Pci cesenate di ieri, di più di
quanto oggi se ne registri nella
attuale varietà della sinistra
locale), sono risorse preziose
dalle quali può attingere tanto il
futuro del nostro territorio, rilan-
ciando una forte cultura e capa-
cità di governo. Se e come favo-
rire il confronto culturale e politico
fra questi riformismi che possono
incontrarsi ed anche amalga-
marsi; se e come farne emergere
una capacità di forza politica
capace di incidere per un profon-
do rinnovamento della cultura di
governo locale dandole uno
spettro di strategia di sviluppo
che oggi non ha; tutto questo è
ancora terreno arduo ma ne-
cessario su cui cimentare un
impegno di cittadinanza attiva.
Utile per la nostra realtà. Da cui
trarre la possibilità, che io credo
e spero ci sia, di forgiare una
strumentazione di azione politica
nella quale non solo può e deve
influire la tradizione e la cultura
dei repubblicani, ma dove il
meglio di quella come il meglio
delle altre a cui faccio riferimen-
to possono esaltarsi, rinnovando
la loro capacità di influire posi-
tivamente sull'economia e la so-
cietà del nostro territorio. Una
visione programmatoria della
questione della logistica, fron-
tiera dello sviluppo futuro della
nostra realtà; l'ammoderna-
mento organizzativo e la sempli-
ficazione burocratica; la ridefi-
nizione del welfare locale; il rilan-
cio della vita cittadina sotto i vari E se non mi voglio porre que-
aspetti, dal culturale, al com- stioni di schematismo preco-
merciale, alle riproposizioni di stituito per affrontare questo
forti capacità gravitazionali della percorso, è chiaro che non mi
vita sociale. Tutto questo è ter- pongo neppure la questione
reno dove misurare la qualità e eventuale di quale possa essere
il rilancio della politica cesenate. lo schema finale nel quale
Per Cesena. E per questo poco questa ricerca può approdare.
conta lo schematismo preco- C'è un assetto e c'è un quadro
stituito della geometria politica. definito nella vita cittadina di
Conta invece, trovarsi, capirsi, oggi. Se dalle responsabilità di
collaborare. A me piacerebbe governo locale maturasse l'e-
che noi, insieme alle espressioni sigenza di volere esplorare la
culturali cui facevo riferimento percorribilità di queste direttrici
potessimo dar corpo e concre- di dibattito e degli apporti in-
tezza a questo modo di essere novativi che ne possono deri-
e di agire. Con le forme rinnovate vare, sarebbe gran buona cosa.
ed innovative che occorrono e E non vi dovrebbe essere logi-
che si possono determinare. ca alcuna, precostituita e pre-
Volendolo con convinzione e concetta, in grado di impedirla.
passione. Nell'interesse della Per quel che mi riguarda sono
nostra realtà e del nostro futuro. convinto che non vi sarebbe.
Denis Ugolini
PS. Gli Appunti per il dibattito precongressuale sono a
disposizione di chiunque volesse. Prendendo pretesto da
quelli e senza che siano stati letti, da taluni sono partite
alcune ingiurie. Quel modo di volere screditare
pregiudizialmente qualcuno prescindendo dalle posizioni
che esprime e forse anche per evitare di doversi misurare
con quelle scegliendo, appunto, la scorciatoia dell'ingiuria.
Un sistema che nello stalinismo ha avuto scuola. Tant'è.
Quello che dovrebbe essere il segretario nazionale del
PRI si è cimentato alquanto in questo esercizio d'attacco
personale. Penso solo che la ricerca spasmodica della
contrapposizione personalistica e rancorosa, quel voler
fare del male senza peraltro recare alcun beneficio neppure
a se stessi è quel tipo di situazione che lo storico Carlo
Cipolla definisce la "legge del cretino". Questo è un terreno,
certo molto affollato, ma che evitiamo accuratamente.

VERANDOPOLI
Galeotto fu il primo Consiglio
Comunale del mese d'aprile
2009. La Giunta guidata da
Giordano Conti fece approvare
una modifica al regolamento
edilizio comunale con la quale
venivano spazzate via tutte le
autorizzazioni temporanee in
vigore. La maggior parte di
queste riguardavano verande
o, con espressione francofona,
dehors.
Non fu immediatamente il caos.
Ma qualcuno intravide l'ura-
gano profilarsi all'orizzonte.
Da buona Cassandra, lo pre-
conizzò: e non fu creduto. Chi
aveva proposto quell'abro-
gazione generalizzata mini-
mizzò, sostanzialmente ribal-
tando il peso della decisione
sul futuro Sindaco e sulle set-
tanta e passa imprese coinvolte
nel ciclone.
A settembre 2009, le nubi si
addensarono: prime avvisaglie
di tempesta sulla stampa. Si
svelò un primo arcano: la Pro-
cura della Repubblica stava
investigando da quasi un anno.
Apriti cielo. Il diluvio cominciò.
di Luca Ferrini
Il nuovo Sindaco, responsa-
bilmente, coinvolse nell'emer-
genza chi l'aveva prevista.
Venne offerta ad un repub-
blicano la guida di una Com-
missione speciale che tentasse
il possibile: e cioè lo studio di
una riforma della normativa
comunale capace di scon-
giurare il conflitto con leggi
sovraordinate, regionali e na-
zionali.
Da gennaio ad oggi, la commis-
sione lavorava alacremente,
forte del contributo (davvero
fattivo e lodevole) delle asso-
ciazioni di categoria maggior-
mente rappresentative degli
interessi coinvolti.
L'assessore competente, Ora-
zio Moretti, assieme ai dirigenti
comunali, preparavano una
proposta: una riscrittura delle
norme regolamentari azzop-
pate dalla precedente mag-
gioranza, e una modifica al
PRG.
Ad oggi, tutto è ancora sulla
carta.
Sia chiaro: non si potrà mai
approvare una sanatoria vera
e propria. Il Comune non ne
avrebbe le possibilità. Sem-
plicemente si potrà cercare di
salvare il salvabile.
Le nuove regole che si profilano
all'orizzonte, almeno secondo
l'impostazione offerta dai lavori
dei commissari, dovrebbero
prevedere questo: una DIA o,
in certi casi, un permesso di
costruire per le strutture insi-
stenti su suolo privato; limiti di
estensione delle strutture
accessorie in rapporto di 1:1
tra superficie interna ed esterna;
strutture e coperture, comun-
que, leggere e facilmente
smontabili; destinazione d'uso
delle verande vincolata all'at-
tività di pubblico esercizio.
Si discuteva lungamente, in
Commissione, sulle modalità di
elaborazione di soluzioni, nel
contempo, efficaci e legittime
sul piano giuridico. Alcuni
commissari, supportati da pareri
tecnici, avanzavano proposte
diverse da quelle assunte
dall'Amministrazione. Tutto
nella fisiologia democratica.
Personalmente ritenevo e
ritengo la proposta dell'as-
sessore Moretti, allo stato at-
tuale della giurisprudenza am-
ministrativa e penale, quella più
serenamente percorribile, an-
corché migliorabile in alcuni
punti.
Sappiamo bene che tante
imprese, tanti lavoratori vivo-
no con ingravescente ansietà
questo momento di passaggio,
caratterizzato da una sostan-
ziale anarchia. E, come repub-
blicani, sempre attenti agli
interessi delle categorie com-
merciali e produttive, ci schie-
riamo dalla loro parte. Ma pre-
figurare scenari irrealistici sa-
rebbe, come dire?, una cura
peggiore del male.
Lo scopo deve essere quello di
trovare una tranquillizzante
soluzione. Che magari, oggi,
potrebbe costringere qualcuno
ad un ridimensionamento
spiacevole ma che, domani,
potrebbe garantirgli una
serenità di lavoro davvero
inviolabile. Percorrere, invece,
strade pericolosamente audaci,
o addirittura 'rivoluzionarie',
potrebbe ingenerare fallaci
speranze, regalando sì, oggi,
una splendida soluzione sulla
carta, ma costringendo le
imprese a rischiare, domani,
una mannaia ancor più temibile
di quella attuale.

UN ANNO DEL SINDACO LUCCHI, LUCI E OMBRE
Intervista a Luigi Di Placido, Capogruppo PRI in Consiglio Comunale
E' trascorso poco più di un anno
dall'elezione del Sindaco Paolo
Lucchi e dalla nomina della nuova
Giunta; sfruttando tale occasione,
l'Amministrazione ha stilato un
bilancio sull'attività di questi primi
12 mesi.
Su questo bilancio chiediamo un
giudizio a Luigi Di Placido, Capo-
gruppo PRI in Consiglio Comu-
nale.
Quale giudizio complessivo sul
nuovo Sindaco e la nuova Giun-
ta?
Credo occorra partire da una
considerazione generale, che non
è altro se non una oggettiva valu-
tazione dei fatti: i primi 12 mesi di
attività della nuova Giunta sono
stati spesso impiegati per rime-
diare a clamorosi errori della pas-
sata Amministrazione Conti.
Sacro Cuore, Conad Ponte Ab-
badesse, autorizzazioni tempo-
ranee, Via Cesare Battisti, ACER,
sono solo alcuni esempi, sui quali,
peraltro, avevamo sempre mani-
festato le nostre forti preoccu-
pazioni; questo riconferma la no-
ACER VITTORIA DEI REPUBBLICANI,
E ORA NON RIPETERE I MEDESIMI ERRORI
Il rinnovo del vertice di ACER è la
conclusione di una battaglia che i
Repubblicani hanno intrapreso dal
maggio 2009: dopo aver scoperto
infatti la perdita di 500.000 Euro
presente nel bilancio e altri aspetti
poco chiari, abbiamo da subito chiesto
a gran voce l'azzeramento del Cda,
come segnale di trasparenza.
Alle nostre pressanti richieste si sono
poi aggiunte indagini della
magistratura, il cui esito attendiamo
con curiosità.
L'ex Presidente di ACER ha ad-
dirittura presentato querela e richiesta
danni, come se il nostro fosse un
accanimento contro la persona
anziché un legittimo espletamento
della nostra funzione di controllo come
rappresentanti dei cittadini cesenati.
Ebbene, dopo un anno la nostra
richiesta di azzeramento è stata
raccolta dall'Assemblea dei Soci nel
corso della loro ultima riunione.
Riconosciamo al Sindaco Lucchi la
coerenza nell'aver tenuto ferma sino
al momento del voto la volontà di
azzerare il CDA, e ci spiace che una
parte dei Comuni soci non abbia
ravvisato la medesima necessità; ciò
che conta, tuttavia, è che la
maggioranza ha riconosciuto come
indispensabile una scossa, di fronte
ad una situazione per molti aspetti
bloccata e ormai insostenibile: era
venuto infatti a mancare quel vincolo
fiduciario che deve essere la base
del rapporto tra gli enti pubblici e i
stra convinzione che la se-conda
legislatura Conti sia stata una delle
peggiori della storia cesenate.
Detto questo abbiamo notato
impegno e coinvolgimento, come
si conviene ad un Sindaco im-
merso da tempo nella passione
politica.
Nella relazione del Sindaco si
legge: "L'attività del Sindaco
Lucchi e della sua Giunta si è
contraddistinta per l'impo-
stazione di un metodo di lavoro
fortemente improntato sulla
partecipazione e il confronto
permanente": cosa ne pensi?
Penso che questo dovrebbe es-
sere il terreno sul quale il nuovo
Sindaco dovrebbe marcare la sua
maggiore discontinuità con il pas-
sato, caratterizzato da chiusura,
autoreferenzialità e arroganza.
Gli va riconosciuta una maggiore
volontà di coinvolgimento delle
forze politiche e della città, che
abbiamo potuto sperimentare
direttamente; qualche volta, tut-
tavia, i vecchi vizi sembrano riaf-
fiorare, con tavoli di confronto o
"open space" che sembrano più
soddisfare qualche slogan che
coinvolgere realmente, e con pro-
cedure che paiono mirate a
blindare le soluzioni proposte.
Va dato atto al Sindaco, tuttavia,
di avere avuto il coraggio di tornare
indietro su alcune decisioni, una
volta riscontrate perplessità
ampiamente diffuse.
Hai sempre insistito sulla ne-
cessità fondamentale di creare
nuova ricchezza nei nostri ter-
ritori: a che punto siamo?
La crisi globale ha provocato un
loro rappresentanti negli enti
partecipati.
Ciò detto, e ribadendo una vittoria
politica che meritatamente riven-
dichiamo, crediamo che i problemi
non siano finiti.
Riguardo al nuovo Cda, come è ovvio,
sospendiamo il giudizio in attesa di
vederlo all'opera sui fatti concreti.
Non possiamo non notare, tuttavia,
come le nomine ci sembrino, ancora
una volta, più legate a logiche di
appartenenza politica che a logiche
di competenza e professionalità,
sebbene la figura del Dott Alessan-
drini possa essere valutata come
tentativo di stabilire una volontà di
gestione "istituzionale".
Ci pare quantomeno curioso che
siano stati emessi bandi più o meno
formali per far parte del nuovo CDA
di ACER e che, ciò nonostante, al
freno allo sviluppo dei nostri
territori, benchè questi ultimi ab-
biano sofferto meno di altri. Ciò
nondimeno, occorre creare ul-
teriori anticorpi per eventuali futuri
cicli depressivi attraverso snel-
lezza della macchina burocratica
e visione lungimirante delle pro-
spettive di crescita: penso, ad e-
sempio, alla logistica, al rapporto
università-impresa, al turismo
culturale.
Non bisogna dimenticare che il
federalismo fiscale in fase di
definizione prevede che, quanta
più ricchezza un territorio produce,
tanto maggiori sono le risorse che
rimangono in capo alle sue ammi-
nistrazioni pubbliche.
Snellezza della macchina buro-
cratica: su questo punto la
nuova Amministrazione ha dato
segnali?
Ha dato segnali incoraggianti,
avviando un percorso di razio-
nalizzazione che coinvolge un va-
sto numero di procedure, ad e-
sempio l'informatizzazione di pro-
cedure e servizi comunali per in-
crementare efficienza ed efficacia
degli uffici comunali. L'aver ot-
tenuto 1 milione e 500mila euro
di finanziamento da fondi nazionali
per innovazione di sistema negli
enti locali, con Cesena a coor-
dinare 20 enti locali, lascia ben
sperare, anche se speriamo che
non si ritenga sufficiente aver
assegnato un incarico a due pro-
fessori della Università Bocconi
per risolvere gli annosi problemi
che scontiamo.
Ci piacerebbe che, oltre alle con-
divisibili dichiarazioni di principio,
l'Amministrazione cominciasse a
momento della scelta non si sia tenuto
conto dei candidati, optando per un
altro nominativo, seppur prestigioso.
Non vorremmo che la trasparenza
fosse ancora una volontà intermit-
tente, che sconta momenti di dubbio
black-out.
Il rinnovo del Cda di ACER, poi, non
deve far dimenticare che quanto è
accaduto rivela come gli enti locali
non siano stati in grado di controllare
con efficacia una partecipata di cui
sono proprietari e che avrebbe dovuto
gestire e favorire le politiche abitative,
cosa che non è accaduta.
Tutto ciò impone una riflessione
consapevole e decisioni lungimiranti:
è ancora necessaria una struttura
come ACER in futuro? O è forse me-
glio pensare che le politiche per la
casa tornino in capo direttamente agli
Enti Locali, per dare vita ad una fase
di rinnovata concretezza?
Come Repubblicani crediamo che
questa occasione di confronto non
debba essere sprecata, e che debba
anzi sortire decisioni forti alle quali
contribuiremo con le nostre capacità.
Quello delle politiche abitative è un
tema sul quale continueremo nella
nostra opera di controllo e proposta,
ancora maggiormente determinati
dopo che la nostra serietà e il nostro
impegno sono stati premiati in
maniera così evidente.
Luigi Di Placido
Capogruppo PRI in Consiglio Comunale
definire tempi certi e vincolanti per
il problem solving, dichiarando
quali sono gli obiettivi concreti e
in quali tempi li si intende rag-
giungere.
Rimane la situazione odierna:
tempi spesso inaccettabili per la
valutazione e la decisione sulle
istanze presentate da cittadini e
imprese e criteri spesso ballerini.
La "casa di vetro" di spadoliniana
memoria è ancora di là da venire.
Trasparenza anche per le so-
cietà partecipate?
Certamente. La nostra battaglia
per l'azzeramento del cda di
ACER, colpevole di aver perso
500.000 Euro di denaro pubblico
in investimenti azzardati, ha dato
l'avvio ad una positiva riflessione
della quale ci sentiamo i principali
artefici, investendo anche SAPRO,
SEAF, HERA. Occorre passare
dalle nomine per tessera alle
nomine per capacità, su questo
saremo attenti e inflessibili.
Grande enfasi è stata posta dal
Sindaco Lucchi, sin dal suo in-
sediamento alle politiche am-
bientali.
E questa è una impostazione
condivisibile, perchè comporta
riduzione dei consumi energetici
e dei fattori inquinanti, oltre a una
precisa politica di educazione dei
cittadini verso comportamenti più
virtuosi, con il pubblico che, per
primo, dà il buon esempio.
Detto questo, non capiamo perchè
non si proceda con quello che
sarebbe uno dei segnali più forti
consegnati alla città: l'inizio della
raccolta differenziata porta a porta.
Ci pare che vi sia il timore di scon-
trarsi contro consolidate politiche
aziendali di Hera che vanno in
IN RICORDO DI
ODDO BIASINI
di Denis Ugolini
Ad un anno dalla scomparsa Oddo
Biasini è ricordato con affetto e con
ammirazione da tutti i repubblicani e
da coloro che lo hanno conosciuto;
cesenati e non solo.
Uomo politico di prestigio nazionale.
Segretario nazionale del Pri con Ugo
La Malfa che ne era Presidente. Già
Ministro per i Beni Culturali e Vice
Presidente della Camera dei Deputati.
La grande cultura e la straordinaria
tensione ideale e morale hanno reso
Oddo Biasini un politico nel senso
più alto del termine, con un profondo
senso delle Istituzioni. Europeo ed
occidentale; di cultura laica e de-
mocratica, è stato un protagonista di
quel genere di politica massimamente
volta all’interesse generale, di cui
oggi si ravvisa molta carenza, pur-
troppo. Il ricordo non è solo sospinto
da un immutato moto affettuoso, ma
anche dal monito costante affinchè
dall’e-sempio di quell’impegno politico
e culturale, siano tratti i necessari in-
dirizzi e stimoli affinchè la cultura
laica, la tradizione repubblicana, non
siano relegate ai margini di una vicen-
da politica segnata dalle compressioni
degli attuali sistemi elettorali, ma
possano, seppur nelle situazioni che
sono venute mutando, trovare lo spa-
zio e le rinnovate forme di un dispie-
garsi benefico per la politica e per far
fronte, con moderna efficacia, a i più
pressanti problemi di oggi, nazionali
ed anche locali. I repubblicani di Ce-
sena, nel ricordare Oddo Biasini, indi-
scusso ed autorevole leader, non
possono non rimarcare la grandezza
di una tradizione politica che con lui
3
tutt'altra direzione, mentre
occorrerebbe avere il coraggio di
creare le condizioni per dare vita
nel nostro territorio a quel "Di-
stretto del recupero" che appor-
terebbe indubitabili vantaggi anche
economici.
Un argomento sul quale Re-
pubblicani e Amministrazione
sono distanti?
Sicuramente le politiche della
sosta e della viabilità.
Cesena sconta visioni "talebane"
che stanno portando a scelte da
grande città, delle quali non
abbiamo bisogno. Imporre l'utilizzo
del mezzo pubblico in maniera
coercitiva, anzichè dare vita ad
una operazione culturale di sen-
sibilizzazione è addirittura con-
troproducente, oltre a non tenere
conto delle difficoltà nella quale
versano le aziende di trasporto
pubblico.
Notiamo un disinteresse verso il
centro storico della città, per il
quale si pensa ad una pedonali-
zzazione totale senza prevedere
possibilità di sosta compatibili con
una sua sopravvivenza sociale ed
economica. Per questo motivo la
realizzazione del parcheggio in-
terrato in Piazza della Libertà è
fondamentale per mettere il centro
storico in vera competizione con
i centri commerciali che lo accer-
chiano; se, come pare, la Soprin-
tendenza dovesse esprimere pa-
rere negativo, chiediamo al Sinda-
co di trovare da subito una localiz-
zazione alternativa. Abbiamo una
serie di proposte in merito al cosid-
detto "Ultimo chilometro" che
sottoporremo al Sindaco e alle
forze di maggioranza nelle pros-
sime settimane.
ha altresì saputo dare al paese e alla
nostra società uomini di grande
caratura morale, culturale e civile.
Anche nella nostra realtà, dove
personalità come Biasini, come Li-
bero Gualtieri (in questi giorni ne
abbiamo ricordato anche l’impegno
esemplare nella conduzione della
Commissione Stragi a proposito della
vicenda di Ustica), come grandi
Sindaci come Antonio Manuzzi, han-
no reso esplicito il grande valore di
una presenza politica e la grande
qualità di una classe dirigente della
politica e delle istituzioni.
Un raffronto con il presente che ci
consolida nell’opinione di quanto sia
necessario richiamare all’impegno e
alla partecipazione le parti più attive
della nostra società affinchè una
adeguatezza di classse dirigente sia
perseguita come obiettivo da
incalzare e da favorire in presenza
di esigenze economiche, sociali ed
amministrative diversamente non
adeguatamente corrisposte e fron-
teggiate.
I repubblicani di Cesena, che nel
prossimo settembre effettueranno la
loro Assemblea congressuale non
possono e non devono trascurare il
ricordo ed il monito continui che dalla
grande tradizione democratica e
laica e da personalità come anche
Biasini derivano: l’impegno, nei modi
oggi più consoni ed efficaci, affinchè
una moderna ed avanzata cultura
sappia ancora farsi valere ed incidere,
per il più autentico e sicuro interesse
della nostra realtà e dei nostri
concittadini.
 4

ULTIMO KILOMETRO, IL PRI

condano e che godono di tutte le
condizioni favorevoli per operare:
non diciamo sempre tutti che il QUARTIERI
Centro Storico è il centro com- Nelle recenti elezioni per il rinnovo dei

INCONTRERA' SINDACO E merciale per eccellenza?

Se così è, e si è coerenti con que-
sta filosofia, la volontà del Sindaco
Consigli di Quartiere, i Repubblicani
hanno ottenuto un buon risultato, con-
fermando la loro capillare presenza sul
territorio.

PARTITI DI MAGGIORANZA
Necessario un confronto
Il riuscito dibattito organizzato dal
Gruppo Consiliare Repubblicano
Venerdì 11 Giugno ha visto la
nutrita presenza di cittadini,
Associazioni, comitati e partiti
politici e ha confermato, se mai ce
ne fosse stato bisogno, che
sarebbe bene che nessuno
pensasse di aver risolto la que-
stione "Ultimo Chilometro" con gli
Open Space e il loro scarso
afflusso di cittadini, oppure con
una misera riunione di Com-
missione Consiliare: i problemi
legati alla viabilità e alla sosta so-
no troppo delicati per venire
congedati nell'arco di un mese a
tappe forzate.
Dal momento che l'Amministra-
zione parla di "progetto parteci-
pato" e "confronto di idee" tra
gruppi di interesse e singoli cit-
tadini, se si vuole che così vera-
mente sia, occorre ragionare di più
e avere meno fretta.
Cesena sconta visioni "taleba-
ne" che spesso caratterizzano la
trattazione dei temi legati alla
mobilità, visioni legate più ad
ideologie che all'esame obiettivo
della realtà.
Per questo, il primo invito che
rivolgiamo al Sindaco è quello di
accettare ogni tipo di dialogo,
anche se questo mette in crisi le
impostazioni dei suoi Dirigenti e
rallenta di qualche settimana le
realizzazioni: il ripristino del
doppio senso sul Ponte Vecchio e
l'abbandono dell'idea di rendere
Viale Carducci e Via Gaspare Finali
di Luigi Di Placido
a senso unico testimoniano come
la città sia in grado di affrontare
questi temi con capacità di analisi
e come sia meglio discutere di più
e fare meno dietro-front. Non è
possibile pensare di criminalizzare
le automobili ed i cittadini che le
usano, e sviluppare un sistema
coercitivo di utilizzo del mezzo
pubblico, soprattutto quando
quest'ultimo sconta pesanti deficit
sempre più difficili da ripianare,
soprattutto in un momento come
questo nel quale gli Enti locali
fanno a gara a chi si lamenta di
più per i tagli effettuati dal Governo
centrale.
Quindi bene i parcheggi scam-
biatori con bus gratuiti ogni 10
minuti, ma solo se questo comporta
un'operazione culturale e non una
costrizione violenta che pretende
di creare artificiose difficoltà agli
automobilisti, e soprattutto che
mantiene equilibri di efficacia ed
economicità in relazione all'utilizzo.
L'ultimo chilometro è soprattutto
un modo di intendere il futuro della
zona centrale della nostra città, e
come tale deve manifestare la
visione di prospettiva che si ha al
riguardo.
Noi crediamo da sempre che il
Centro Storico debba rimanere vi-
vo e fruibile, sia in termini eco-
nomici che culturali e sociali; que-
sto ci ha sempre portato a soste-
nere che non è possibile utilizzare
per Cesena politiche di mobilità da
grande città, che male si adattano
ad una realtà come la nostra.
La pedonalizzazione a tutti i costi
con conseguente difficile fruibilità
sarebbe un danno irreversibile
per un Centro Storico già fiaccato
da centri commerciali che lo cir-
di non realizzare il Parcheggio
interrato in Piazza della Libertà è
un errore, e non basta per mi-
tigarlo l'offrire parcheggi gratuiti
dalle 12.30 alle 14.30 per far
lavorare palestre, ristoranti e il
nuovo Sportello del Cittadino (e le
altre attività commerciali, aperte
in orari diversi, sono di serie B?).
Pare che esista un pronuncia-
mento della Sovrintendenza di
assoluta contrarietà alla realiz-
zazione del parcheggio, comuni-
cato da tempo all'Amministrazione.
Se così è, ci piacerebbe sapere
perchè è rimasto in qualche cas-
setto, ma sopratutto ci piacerebbe
capire perchè è stato comunque
bandito un concorso internazionale
di idee che è costato soldi dei con-
tribuente ed ha avuto un vincitore.
Le 6.000 firme raccolte circa 10
anni fa per la sua realizzazione
indicano ancora oggi una esigenza
sentita da tempo dalla città, alla
quale si era deciso di dare risposta.
Su questi aspetti, come su quelli
legati alla viabilità in zona Porta
Santi, agli ingressi della città, alla
politica della sosta, avvieremo un
confronto nelle prossime set-
timane con il Sindaco e i partiti che
compongono la maggioranza che
lo sostiene, certi della loro dis-
ponibilità.
Riteniamo che questo sia il metodo
più trasparente per confrontare
idee e progetti, valutando con-
vergenze e distanze, e contribuen-
do così ad alimentare un dibattito
cittadino assolutamente indispen-
sabile che porti alle scelte migliori.
Siamo consapevoli che non esisto-
no verità assolute ma visioni della
città, e che nessuno dovrebbe
ritenere la propria una clava con
la quale colpire, ma semmai
un'idea con la quale coinvolgere.
Tale buon risultato è figlio dell'impegno
dei consiglieri nella passata legislatura
e di tutti i militanti che operano quotidi-
anamente.
La capacità amministrativa e la serietà
dei Repubblicani hanno trovato rico-
noscimento nella nomina di tre Vice-
Presidenti nei quartieri Valle Savio,
Dismano, Cervese Nord. Un augurio di
buon lavoro a loro e a tutti gli altri elett.i
Centro urbano
Guidazzi Federica - voti 37
Cesuola
Spinelli Maria Edera - voti 112
Cervese sud
Natali Tommaso - voti 50
Valle savio
Marzocchi Oreste - voti 57
Borello
Canali Silvia ** - voti 93
Rubicone
Foschi Paolo *** - voti 82
Cervese nord
Magnani Alessandro - voti 64
Dismano
Montesi Diano - voti 72
Brandolini Mirna - voti 38
Casadei Angelo - voti 29
** Candidata repubblicana eletta nella lista
civica "Insieme per Borello"
*** Candidato repubblicano eletto nella
lista civica ""Dalla parte dei cittadini"
LEONARDO AMADORI
Il nostro carissimo amico Leonardo
ci ha lasciati. Lo vogliamo ricor-
dare, in questo momento di dolore,
per il suo senso civico, il suo
continuo impegno politico, la sua
grande onestà.
Ai genitori, alla moglie, ai figli, alla
sorella Simona, le più sentite
condoglianze dalla Consociazione
Repubblicana.

PARTITO REPUBBLICANO DI CESENA

LE SEZIONE DI PONTE ABBADESSE

FESTA DELLA
FESTE VOCE REPUBBLICANA
DELLA 05 - 08 AGOSTO 2010
VOCE L' intrattenimento musicale:
Giovedì 05 agosto
LISA E GILBERTO
Gli amici
Venerdì 06 agosto
Repubblicani ti CUBA CUBA GROUP
aspettano anche Sabato 07 agosto
quest'anno alle VANIS REBECCHI
tradizionali feste Domenica 08 agosto
in programma TRADIZIONE DI ROMAGNA
presso le Sezioni
del PRI dove
avrai la La cucina propone un menù rigorosamente casereccio:
possibilità di * Tagliatelle, strozzapreti, tortelli, ravioli, tagliolini
con sughi di carne, pesce, verdure;
gustare le nostre * Affettati misti, salsicce, trippa, castrato, grigliata, fiorentina, cinghiale,
coniglio in porchetta, rane, insalata di mare, cozze;
* Patatine, insalata mista, pomodori e melanzane in gratin;
specialità. * Dolci misti della casa.

TI ASPETTIAMO!!!