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Introduzione[modifica | modifica wikitesto]

Non possibile produrre alcun oggetto meccanico con l'esatta dimensione voluta,
detta dimensione nominale, perch nel ciclo di produzione vi sono errori dovuti a:

Imprecisione delle macchine utensili, per effetto ad esempio dell'usura


dell'utensile durante la lavorazione;

Eventuali imprecisioni di montaggio e di attrezzature utilizzate;

Imprecisioni degli strumenti di misura utilizzati per il controllo dimensionale.


In passato, per accoppiare due pezzi meccanici tra loro,
detti albero e foro (maschio e femmina o pieno e vuoto), che, anche se accettati dalla
produzione, risultavano inesatti e non adatti allo scopo, si ricorreva a una lunga e
laboriosa operazione di aggiustaggio con la quale si dovevano realizzare le
dimensioni necessarie all'accoppiamento. Con l'avvento della lavorazione in serie si
abbandonato questo procedimento piuttosto costoso, e si fondata la produzione
aziendale sulle tolleranze di lavorazione. Il risultato che ogni pezzo di serie, ad
esempio maschio, risulta, una volta finita la lavorazione e salvo gli inevitabili scarti,
accoppiabile con ogni altro pezzo femmina della serie corrispondente nel rispetto di
prefissati requisiti. Per assicurare la funzionalit corretta di un pezzo meccanico e
poterlo quindi considerare preciso, sufficiente che la sua dimensione si trovi
all'interno di due limiti, cio la tolleranza, che definiscono la variazione
dimensionale ammessa nella costruzione. Allo stesso modo, per ottenere un
accoppiamento corretto tra due pezzi, necessario un certo margine di errore,
detto scostamento, positivo e negativo rispetto alla dimensione nominale dei pezzi da
assemblare, per determinare il gioco o l'interferenza richiesta.
La creazione di un sistema ISO di tolleranze e accoppiamenti e il suo rispetto da parte
delle aziende produttrici d tutta una serie di vantaggi riassumibili in:

Facilit di montaggio dei pezzi senza dover procedere a costose operazioni di


aggiustaggio;

Funzionalit e durata secondo quanto previsto nella progettazione;

Intercambiabilit tra i pezzi.


Per quanto riguarda l'importanza dell'intercambiabilit dei pezzi, si pensi in quali
pasticci si troverebbe un meccanico di automobili se, dovendo sostituire un pistone di
un motore a combustione interna, non trovasse quello di ricambio. Lo stesso vale per
ogni altro pezzo del motore e per ogni altro pezzo dell'intera autovettura.

Normativa corrente[modifica | modifica wikitesto]


La normativa corrente la EN 20286 parti 1 e 2 del 31 dicembre 1995:
Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti, principi fondamentali per tolleranze,
scostamenti ed accoppiamenti, applicabile a pezzi lisci. Lo scopo quello di fissare i
princip fondamentali di un sistema di tolleranze per accoppiamenti, fornendo i valori
calcolati delle tolleranze fondamentali e degli scostamenti fondamentali. Nella norma
si fa specifico riferimento a pezzi cilindrici a sezione circolare; comunque le
tolleranze e gli scostamenti riportati si applicano a tutti i pezzi lisci anche se non a
sezione circolare. Precisamente, i termini generali di foro e albero designano anche lo
spazio, contenente o contenuto, compreso tra due facce o piani tangenti paralleli di un
qualunque pezzo, come la larghezza di una scanalatura, lo spessore di una chiavetta,
eccetera.
Termini e definizioni della EN 20286/1-95[modifica | modifica wikitesto]
I termini e le definizioni utilizzate nella norma EN 20286/1-95 sono:

Albero
con questo termine si intendono convenzionalmente gli elementi esterni di un
pezzo, anche non cilindrici.

Albero base
l'albero scelto come riferimento di un sistema di accoppiamento in cui lo
scostamento superiore es = 0.

Foro
con questo termine si intendono convenzionalmente tutti gli elementi interni di un
pezzo, anche non cilindrici.

Foro base
foro scelto come riferimento di un sistema di accoppiamento in cui lo scostamento
inferiore Ei = 0.

Dimensione
il numero che esprime, nell'unit prescelta, il valore numerico di una dimensione
lineare. La dimensione denominata quota se riportata sul disegno. La
temperatura alla quale sono riferite tutte le dimensioni di 20 C. Una dimensione
con tolleranza si designa con la dimensione nominale, seguita dal simbolo della
classe di tolleranza richiesta o dagli scostamenti espressamente indicati. Ad
esempio:
32H7 o 80js15 o 100g6

Dimensione nominale
la dimensione "ideale perfetta" che si vorrebbe ottenere, dalla quale si derivano
le dimensioni limite applicando gli scostamenti superiore e inferiore. Si indica
con:
D per i fori;
d per gli alberi.

Dimensione effettiva
la dimensione reale pi probabile di un elemento, determinata mediante
misurazione e compresa tra la dimensione limite massima e la dimensione limite
minima. Si indica con:
Dmin Deff Dmax per i fori;
dmin deff dmax per gli alberi.

Dimensione limite massima


la pi grande dimensione ammessa di un elemento ed indicata con:
Dmax per i fori;
dmax per gli alberi.

Dimensione limite minima


la pi piccola dimensione ammessa di un elemento ed indicata con:
Dmin per i fori;
dmin per gli alberi.

Linea dello zero


graficamente la linea retta rappresentante la dimensione nominale alla quale
sono riferiti gli scostamenti e le tolleranze. Per convenzione, la linea dello zero
tracciata orizzontalmente, quindi gli scostamenti positivi sono al di sopra e quelli
negativi al di sotto.

Scostamento
l'errore dato dalla differenza algebrica tra una dimensione effettiva, massima,
eccetera e la dimensione nominale corrispondente. I simboli degli scostamenti
superiore e inferiore sono indicati con:
Es, Ei per i fori;
es, ei per gli alberi.

Scostamento superiore
la differenza algebrica tra la dimensione massima e la dimensione nominale
corrispondente:
Es = Dmax - D per i fori;
es = dmax - d per gli alberi.

Scostamento inferiore
la differenza algebrica tra la dimensione minima e la dimensione nominale
corrispondente:
Ei = Dmin - D per i fori;
ei = dmin - d per gli alberi.
Scostamento fondamentale
lo scostamento che definisce la posizione della zona di tolleranza rispetto alla
linea dello zero. Lo scostamento fondamentale pu essere sia lo scostamento
superiore sia quello inferiore. Per convenzione si sceglie per quello pi prossimo
alla linea dello zero.

Tolleranza dimensionale
la differenza tra la dimensione massima e la dimensione minima, ossia la
differenza tra lo scostamento superiore e quello inferiore:
IT = Dmax - Dmin = Es - Ei per i fori;
IT = dmax - dmin = es - ei per gli alberi.

Tolleranza fondamentale IT
esprime una qualsiasi tolleranza di questo sistema. Il simbolo IT
significa Tolleranza Internazionale.

Zona di tolleranza
Graficamente la zona compresa tra due linee indicanti la dimensione limite
massima e la dimensione limite minima. definita dall'ampiezza della tolleranza
e dalla sua posizione rispetto alla linea dello zero, che designata con una o pi
lettere maiuscole (A...ZC) per i fori, e da una o pi lettere minuscole (a...zc) per
gli alberi.

Grado di tolleranza normalizzato


l'insieme di tolleranze considerate corrispondenti allo stesso livello di
precisione, designate con le lettere IT seguite da un numero, ad esempio IT7, per
tutte le dimensioni nominali. Nel caso in cui il grado di tolleranza si accoppi a una
o pi lettere che rappresentano uno scostamento fondamentale, allora si
sopprimono le lettere IT e il grado di tolleranza diventa una classe di tolleranza,
ad esempio h7. Il termine "grado" sinonimo del termine "qualit". Il
sistema ISO prevede 20 gradi di tolleranze normalizzate, di cui 18, da IT1 a IT18,
sono di uso generale, e due, IT0 e IT01, non di uso generale.

Classe di tolleranza
l'insieme di uno scostamento fondamentale e di un grado di tolleranza. Quindi la
classe di tolleranza si designa con una o due lettere che rappresentano lo
scostamento fondamentale seguita o seguite da un numero che rappresenta il
grado di tolleranza normalizzato; ad esempio h9 per gli alberi o D13 per i fori,
eccetera.

Sistema di tolleranze
costituito da un insieme organizzato e normalizzato di tolleranze e scostamenti.
Accoppiamento
la relazione risultante dalla differenza, prima del montaggio, tra le dimensioni di
due contorni, foro e albero, destinati a essere accoppiati. La designazione deve
prevedere: la dimensione nominale comune, il simbolo della classe di tolleranza
del foro e il simbolo della classe di tolleranza dell'albero.

Gioco
la differenza positiva tra la dimensione del foro e quella dell'albero prima del
montaggio, quando cio il diametro del foro maggiore del diametro dell'albero:
G = D - d con D > d

Interferenza
il valore assoluto della differenza negativa tra la dimensione del foro e quella
dell'albero prima del montaggio, quando cio il diametro dell'albero maggiore
del diametro del foro:
I = d - D con D < d

Incerto
l'accoppiamento in cui si ha gioco o interferenza dopo il montaggio, a seconda
della dimensione effettiva del foro e dell'albero. Tale accoppiamento si verifica
quando le zone di tolleranza del foro e dell'albero si sovrappongono
completamente o in parte.

Accoppiamenti base nel sistema ISO[modifica | modifica wikitesto]


Dalle definizioni sopra elencate si deduce che le possibilit di accoppiamento per
gioco, per interferenza e incerto tra un albero e un foro sono tante quante le
combinazioni possibili delle posizioni di tolleranza, dalla lettera A alla Z per i fori e
dalla lettera a alla z per gli alberi. Per ridurre queste possibili combinazioni, il sistema
di tolleranze ISO ha proposto di mantenere costante la posizione della tolleranza di
uno dei due elementi, o l'albero o il foro, e di far variare l'altro. Ecco allora che se
l'elemento scelto come base, cio con posizione costante della tolleranza, l'albero, si
ha, per gli accoppiamenti, il sistema di lavorazione detto albero base; se invece
l'elemento scelto come base il foro, si ha il sistema di lavorazione detto foro base. I
costi legati alle lavorazioni, per, fanno s che in linea di principio:

Il sistema foro base sia impiegato dalle principali industrie automobilistiche,


di aviazione, ferroviarie, di macchine utensili;

Il sistema albero base sia impiegato nella costruzione di alberi di trasmissione


(se su un unico diametro vi sono pi accoppiamenti), di macchine agricole, per
l'edilizia, tessili e di sollevamento e in tutte le industrie dove la finitura dei fori
pu essere eseguita con mole e per diamantatura.
Sistema foro base[modifica | modifica wikitesto]
un sistema di accoppiamento in cui i vari giochi o le interferenze richieste si
ottengono accoppiando alberi di diverse classi di tolleranza con fori aventi una sola
classe di tolleranza. Nel sistema ISO, il sistema in cui la dimensione limite minima
del foro uguale alla dimensione nominale, cio quando lo scostamento inferiore
Ei = 0
Sistema albero base[modifica | modifica wikitesto]
un sistema di accoppiamento in cui i vari giochi o le interferenze richieste si
ottengono accoppiando fori di diverse classi di tolleranza con alberi aventi una sola
classe di tolleranza. Nel sistema ISO, il sistema in cui la dimensione limite massima
dell'albero uguale alla dimensione nominale, cio quando lo scostamento superiore
es = 0

Accoppiamento con gioco[modifica | modifica wikitesto]


l'accoppiamento che assicura sempre gioco tra il foro e l'albero dopo il montaggio,
cio l'accoppiamento in cui la dimensione minima del foro maggiore o, nel caso
estremo, uguale alla dimensione massima dell'albero:
Dmin dmax
Gioco minimo[modifica | modifica wikitesto]
In un accoppiamento con gioco, costituito dalla differenza positiva tra la
dimensione limite minima del foro e la dimensione limite massima dell'albero:
Gmin = Dmin - dmax
Gioco massimo[modifica | modifica wikitesto]
In un accoppiamento con gioco o incerto, costituito dalla differenza positiva tra la
dimensione limite massima del foro e la dimensione limite minima dell'albero:
Gmax = Dmax - dmin

Accoppiamento con interferenza[modifica | modifica wikitesto]


l'accoppiamento che assicura sempre interferenza tra il foro e l'albero dopo il
montaggio, cio l'accoppiamento in cui la dimensione massima del foro minore o,
nel caso estremo, uguale alla dimensione minima dell'albero:
Dmax dmin
Interferenza minima[modifica | modifica wikitesto]
In un accoppiamento con interferenza, l'interferenza minima la differenza negativa,
prima del montaggio, tra la dimensione massima del foro e la dimensione minima
dell'albero:
Imin = dmin - Dmax
Interferenza massima[modifica | modifica wikitesto]
In un accoppiamento con interferenza o incerto, l'interferenza massima la differenza
negativa, prima del montaggio, tra la dimensione limite minima del foro e la
dimensione limite massima dell'albero:
Imax = dmax - Dmin

Accoppiamento incerto[modifica | modifica wikitesto]


l'accoppiamento in cui si ha gioco o interferenza dopo il montaggio, secondo le
dimensioni effettive del foro e dell'albero, quando cio le zone di tolleranza del foro e
dell'albero si sovrappongono completamente o in parte:

Accoppiamento con gioco: foro pi grande dell'albero;

Accoppiamento con interferenza: albero pi grande del foro.

Accoppiamenti raccomandati[modifica | modifica wikitesto]


Poich pi facile rettificare un albero che un foro, nella scelta degli accoppiamenti,
in particolare per quelli incerti e con interferenza, conviene attribuire al foro una
qualit superiore, di solito quella immediatamente superiore, a quella dell'albero.
noto inoltre che per facilitare il montaggio di accoppiamenti con interferenza e per
evitare eccessive sollecitazioni ai materiali durante il montaggio, conviene riscaldare
il foro a una temperatura anche molto pi elevata di quella dell'albero. La dilatazione
del foro facilita il montaggio; a raffreddamento avvenuto, per la diminuzione del
diametro del foro, il bloccaggio risulta pi stabile. Si deve quindi considerare la
temperatura di funzionamento dei due organi accoppiati, e il valore medio del gioco e
dell'interferenza a tale temperatura, in modo che le dimensioni limite massima e
minima siano prossime a quelle che sono pi opportune. Per la scelta del corretto
accoppiamento necessario possedere esperienza e grande attenzione. In pratica, non
conveniente utilizzare tutti gli accoppiamenti che i sistemi di tolleranze albero base
e foro base forniscono: basti pensare a un accoppiamento H4/a12 dove il foro H4
stato lavorato con altissima precisione e quindi con costi molto elevati, e l'albero a12
stato lavorato grossolanamente. Il risultato quello di avere un gioco effettivo tra i
due elementi molto variabile per la larga tolleranza assegnata all'albero. Ecco allora
che si fa riferimento ad alcune tabelle, che dettate dall'esperienza soddisfano le
richieste pi comuni di accoppiamenti di pratica applicazione. Nel caso prima visto,
quindi pi conveniente e razionale utilizzare un accoppiamento H11/a12 che
permette di contenere i costi anche per la realizzazione del foro. Il numero abbastanza
ristretto di accoppiamenti raccomandati dall'ISO consente inoltre di ridurre la
dotazione degli strumenti fissi di controllo e di misura degli elementi lavorati in serie,
come calibri a forcella per gli alberi e calibri a tampone per i fori.

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