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Istituto Magistrale Statale "B.

Croce"
Anno Scolastico 2003-2004

Classe V D indirizzo sociopsicopedagogico

Sarai an
anziano anche tu

AREA DI PROGETTO
In copertina:
Tamara DE LEMPICKA, Le paysan (1937-1938)
INDICE

INTRODUZIONE ............................................................................................................................. 1

IL PROGETTO ................................................................................................................................ 3

SCEGLIERE UNA CASA DI RIPOSO............................................................................................. 5

IL QUESTIONARIO....................................................................................................................... 10

IL RUOLO E LA VISIONE DELL'ANZIANO NEL CORSO DELLA STORIA ................................ 14

LA MENTE INVECCHIA INSIEME AL CORPO? .......................................................................... 26

CI SI PU PREPARARE ALLA VECCHIAIA? ............................................................................. 30

QUALI SONO GLI EFFETTI DEL TEMPO SUL CORPO? ........................................................... 39

COME SONO TUTELATI I DIRITTI DEGLI ANZIANI? ................................................................. 62

THE AGED PEOPLE IN ENGLISH LITERATURE........................................................................ 82

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI....................................................................... 100


Introduzione
Lidea dellarea di progetto dedicata agli anziani nata da unanalisi territoriale e da quello
che c parso uno dei problemi sociali pi urgenti. In particolar modo ha colpito la nostra at-
tenzione la situazione relativa agli anziani nelle case di riposo, che pi degli altri hanno mani-
festato lesigenza di un supporto per una migliore integrazione sociale.

La VD ha cos pensato di trattare questo problema sotto diverse prospettive e profili, adottan-
do strumenti multimediali, visite guidate alle case di riposo e una trattazione multidisciplina-
re.

Tale lavoro stato ipotizzato per essere destinato ai futuri alunni delle classi IV del nostro i-
stituto al fine di rendere attuabile un progetto di sensibilizzazione che potrebbe avere risvolti
interessanti.

Il nostro progetto stato articolato in questordine:

 Prima fase: le alunne della nostra classe, riunitesi in gruppi distinti per argomenti, si
sono impegnate in una ricerca approfondita di dati, che ha avuto inizio negli ultimi
mesi scolastici trascorsi in IV.

 Seconda fase: una volta svolta la ricerca sono stati sviluppati in maniera multidisci-
plinare gli aspetti integrandoli allesperienza diretta, vissuta in alcune case di riposo
del nostro territorio.

 Terza fase: il lavoro ha avuto termine con una rielaborazione e una correzione com-
plessiva del testo prodotto.

Largomento stato trattato sotto diversi profili, ponendone in luce i seguenti aspetti:

1. aspetto pedagogico: la dimensione educativa della senescenza.

2. aspetto storico- filosofico: levolversi della visione dellanziano nel tempo.

3. aspetto giuridico: tutela dei diritti dellanziano e i sistemi di previdenza e assi-


stenza.

1
4. aspetto psico-sociologico: analisi della situazione psicologica dellanziano re-
lazionata alla societ.

5. aspetto biologico: analisi biologica dellanziano e delle malattie relative alla


senilit.

6. aspetto letterario: studio dei testi in lingua italiana e inglese sul tema dell'an-
ziano.

2
Il progetto
TITOLO SARAI ANZIANO ANCHE TU

 La classe V D con il seguente progetto si propone di sensibiliz-


PROGETTO zare i giovani al problema anziani attraverso lideazione di un
modulo da proporre ai Consigli di Classe delle classi Quarte.

 Risponde alle finalit educative dellindirizzo sociopsicopedago-


gico.
 Asseconda unesigenza sociale sollecitando linteresse dei gio-
MOTIVAZIONI
vani per il mondo degli anziani.
DEL PROGETTO
 Asseconda linteresse della classe per il problema.
 Promuove, attraverso limpegno dei partecipanti, un servizio utile
e poco presente nel territorio.

 Lavori di gruppo
 Visite presso le strutture del territorio
 Intervista non strutturata
METODOLOGIA
 Indagine sul campo
 Incontri con gli operatori del settore
 Ricerche individuali

 Computer
 Fotocopiatore
 Manuali
MATERIALI E
 Libri e riviste specialistiche della biblioteca scolastica e delle bi-
STRUMENTI
blioteche dei comuni di: Busachi, Cabras, Ghilarza, Milis, Mogo-
ro, Neoneli, Nuraxinieddu, Oristano, Sedilo, Simaxis
 Ricerche su Internet

 (Ottobre '03) individuazione del tema


 (Novembre 03) visite guidate alle case di riposo
 (Dicembre 03) individuazione del tema specifico
 (Dicembre '03) formazione dei gruppi di lavoro
 (Ottobre-Novembre-Dicembre-Gennaio '03-04....) lavoro indivi-
duale di reperimento materiali
TEMPI
 (20-21 Febbraio '04) pausa didattica
 (11-12-13 Marzo '04) pausa didattica
 (Aprile '04) pausa didattica
 (Giugno'04) trasferimento del materiale nel computer e inseri-
mento di immagini
 (Giugno '04) edizione definitiva del fascicolo con relativa stampa

3
 Conoscenze Competenze e Capacit informatiche
 Conoscenze Competenze e Capacit metodologiche
PREREQUISITI
 Conoscenze Competenze e Capacit disciplinari
DELLA CLASSE
 Conoscenze Competenze e Capacit organizzative e collabora-
tive

 Conoscere realt nuove


 Sviluppare di capacit organizzative e collaborative
 Applicare metodologie organizzate di lavoro individuale e di
gruppo
CONOSCENZE  Adeguare il comportamento con le persone con le quali si entra
COMPETENZE in relazione
CAPACIT FINALI  Conoscere compiti e responsabilit proprie di figure professiona-
DELLA CLASSE li
 Utilizzare gli apprendimenti disciplinari per interpretare realt
complesse
 Mettersi alla prova in situazioni extrascolastiche
 Mettere in atto comportamenti responsabili

PUBBLICIT  Sito e forum dellIstituto


DEL PROGETTO  Fascicolo da distribuire nellIstituto

PRODOTTO FINALE  Fascicolo

ASPIRAZIONE  Gruppo di volontariato da parte degli studenti

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Scegliere una casa di ririposo
Una delle frasi pi ricorrenti dette da una persona anziana promettimi che non mi metterai
in una casa di riposo.
Prendere la decisione di mettere una persona cara in una struttura assistenziale una decisione
molto delicata, perch per lanziano potrebbe costituire un trauma emotivo. Sebbene offre una
spiccata sensibilit e i provvedimenti governativi ne abbiano migliorato lattivit e la qualit
della vita al loro interno, limmagine negativa delle case di riposo persiste e ci fa s che le
persone prendano tale decisione solo in casi estremi. Alcuni degli elementi che scoraggiano
lingresso dellanziano nella casa di riposo consistono nel fatto che essi temono il distacco o
labbandono dei loro cari o di vedere limitata la loro libert di azione e di decisione.
Le case di riposo presentano alcuni vantaggi come la possibilit di usufruire di uno staff me-
dico- infermieristico educativo che esplica una serie di mansioni differenti. Inoltre:
Uno dei vantaggi dellassistenza in casa di riposo la disponibilit di personale
disponibile 24 ore su 24. a differenza degli assistenti familiari, il personale la-
vora con turni di otto ore, quindi garantisce il controllo notturno di tutti i resi-
denti ed preparato per chiedere aiuto quando necessario, soprattutto in caso
di persone le cui condizioni sono instabili.
Avere a disposizione uno staff preparato d sollievo alla famiglia, scaricandola
da molte responsabilit riguardanti l'assistenza.
Come servizi giornalieri per anziani e le case albergo, le case di riposo offrono
l'opportunit di essere in compagnia. Alcuni ritengono che questo aspetto sia
pi importante del fatto di rimanere a casa, anche se non tutte le famiglie o i
residenti la pensano in questo modo.
Qualunque assistenza fornita in una casa di riposo si pu prestare anche a do-
micilio. Tuttavia, se le cure sono complesse e richiedono un gran numero di
specialisti pi economico trasferire la persona in una casa di riposo. Prima di
decidere, occorre fare una stima accurata delle spese, calcolando attentamente
ogni cosa che interessa sia le case di riposo che spesso richiedono spese non
immediatamente evidenti, sia gli assistenti domiciliari, che si ritrovano a paga-
re dei costi imprevisti.

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Le case di riposo, presentano anche degli vantaggi. Alcuni di essi sono legati
alla natura anonima dell'assistenza offerta nella maggiore parte delle istituzio-
ni. Infatti:
L'assistenza prestata in una casa di riposo offerta da estranei; alcuni preferi-
scono che ci sia un certo distacco tra loro e chi li cura, altri invece detestano
questo distacco. In genere quanto pi la struttura grande tanto pi l'assistenza
fornita anonima; tuttavia uno staff affettuoso attento alle esigenze delle per-
sone ripaga dell'ambiente anonimo anche nelle strutture pi grandi. Nelle strut-
ture situate in piccole citt questo aspetto meno traumatico, perch spesso il
personale non estraneo.
Le case di riposo hanno molte regole, necessarie per proteggere sia i residenti
sia la struttura. Il risultato, per una notevole quantit di restrizioni alla liber-
t personale di residenti, ai quali vietato, nella maggior parte delle strutture,
uscire e passeggiare per la strada.
Poche sono le stanze private nelle case di riposo. La maggior parte dei residenti
condivide una stanza con una persona che non ha mai incontrato prima di arri-
vare nella struttura e molte volte non possibile andarci d'accordo. Inoltre, al-
cuni residenti vivono lo choc di vedere un compagno di stanza morire o di ve-
derlo portare via all'ospedale o in un'altra struttura.
Tutti questi svantaggi possono essere riassunti in uno solo: le case di riposo
non sono "casa".Alcune strutture essendo piccole sono personalizzate e quindi
offrono un'atmosfera pi domestica; altre di maggiori dimensioni hanno fatto
qualche tentativo per creare un'atmosfera domestica: piccole aree dove i visita-
tori si possono riunire, cucine da far usare ai residenti, televisori e stanze per la
musica, angoli tranquilli per avere un p di privacy fuori dalla camera. Alcuni
anziani si accontentano altri no.
Un altro svantaggio che le case di riposo costano troppo, e non tutti i cittadini
possono accedervi.

Le case di riposo forniscono assistenza 24 ore su 24 a persone giovani, di mezza et ed anzia-


ni malati che richiedono maggiore assistenza di quella che si potrebbe avere in casa. In gene-
re, gli anziani della casa di riposo non sono tanto malati o non sono in condizioni di salute co-
s critiche come i pazienti ospedalizzati. I servizi di cui possono fruire consistono in assistenza

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infermieristica, dietetica, sociale, fisioterapica, logoterapia, terapia ricreazionale e servizi reli-
giosi.
Le case di riposo differiscono per dimensione, livello di assistenza fornito, et e condizioni
dei loro edifici, ospiti e qualit dell'assistenza. Sebbene questi fattori siano importanti nella
scelta della casa di riposo, la qualit dell'assistenza offerta il fattore pi importante e si pre-
senta come il pi difficile da valutare.
Poich c' una vasta gamma di servizi offerti dalle case di riposo, per stabilirne la qualit e
scegliere al meglio necessaria un'attenta e completa indagine sull'offerta del territorio. Prima
di scegliere la struttura dunque, alla persona dovrebbe essere consentito valutare le alternative
visitando parecchie case di riposo.
Nella casa di riposo fondamentale che qualcuno visiti la persona anziana regolarmente, per
assicurarsi del suo benessere e farle sentire l'amore della famiglia. Questa viene chiamata visi-
ta attiva. Anche i sacerdoti, amici, vicini e parenti di altri ospiti della casa di riposo possono
essere in grado di coprire il ruolo di visitatore attivo.Molti ospiti sono incapaci di parlare per
tutelare se stessi; spesso non conoscono i propri diritti, n sanno come rivendicarli; oppure
hanno paura di parlare, temendo reazioni da parte del personale.Questa paura, se espressa
potrebbe essere esaminata appieno non messa da parte. Anche quando gli ospiti vogliono par-
lare ad alta voce, non riescono a difendere se stessi e hanno bisogno di aiuto. Se gli ospiti an-
ziani parlano, spesso le loro parole sono ignorate e non tenute in considerazione. Naturalmen-
te questo non dovrebbe accadere, ma accade, cos il visitatore attivo parla o per conto o a so-
stegno del proprio caro. Le persone lasciano le case di riposo specialmente quando ricevono
unattiva terapia riabilitativa, migliorano rapidamente e sono in grado di tornare a casa.

7
La figura dellanimatore
dellanimatore
necessario delineare una nuova figura professionale, lanimatore per anziani, o meglio,
lanimatore geriatrico. Lanimatore per anziano deve ricevere una adeguata formazione, al fi-
ne di consentire un elevato grado di professionalit e di specializzazione.Viene illustrata la
specificit dellutente geriatrico quale anziano affetto da malattie concomitanti, nel quale lo
stato funzionale, la qualit di vita e la prognosi dipendono anche da fattori non fisici come la
condizione cognitiva-neuropsicologica e la situazione economica, sociale ed ambientale. Ne-
cessita una nuova metodologia di lavoro, orientata alla globalit dei problemi di cui lanziano
a rischio di non autosufficienza portatore. Un modello di assistenza preso in considerazione
dalla moderna geriatria la valutazione multidimensionale (vmd).
La vmd una metodologia di indagine che tramite una vasta gamma di test, misurazioni e sca-
le di valutazione, capaci effettivamente di misurare il problema o larea problematica, si af-
fianca al normale inquadramento nosologico delle patologie del paziente, permettendo una
approfondita conoscenza sul piano funzionale, cognitivo e sociale.
La valutazione riguarda dunque soggetti anziani a rischio di perdite della propria autonomia
personale per la presenza di condizioni interferenti in senso negativo sulla salute fisica e men-
tale, socio-economica e ambientale.

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Struttura e attivit degli istituti di cu
cura (ISTAT 1998)
La rilevazione sulla struttura e lattivit degli Istituti di cura stata condotta dallISTAT, con periodicit an-
nuale, dal 1954 al 1988. Dal 1989 le informazioni su questo fenomeno vengono direttamente raccolte dal
Ministero della Sanit mediante appositi modelli di rilevazione (HSP11, HSP12, HSP13, HSP14, HSP15,
HSP16, HSP22, HSP23, HSP24).
Fino al 2000 le informazioni relative agli istituti di cura sono state pubblicate dall'ISTAT nell'Annuario "Stati-
stiche della Sanit"; a partire dal 2001 vengono diffuse mediante volumi monotematici della collana Informa-
zioni.
In occasione di questa innovazione sono state modificate le tavole statistiche sia in termini di contenuti che
di ordine logico. Per quanto riguarda i contenuti stato ampliato il numero di variabili in serie storica, stata
aggiunta l'informazione relativa all'attivit per acuti e quella relativa alla distribuzione dei posti letto e all'atti-
vit secondo le aree di specializzazione. L'ordine delle tavole prevede dapprima le serie storiche, riferite agli
anni 1995-1998, seguite dai dati e dagli indicatori per lanno pi recente, presentati a livello nazionale e a
livello di dettaglio regionale e provinciale.
L'analisi dei dati relativi agli istituti di cura pubblici e privati nel periodo 1995-1998 consente di effettuare al-
cune valutazioni in merito agli effetti della riforma sanitaria varata nei primi anni '90 (D.Lgs. 502/92 e D.Lgs.
517/93).
La dotazione media di posti letto ordinari negli istituti di cura del Servizio Sanitario Nazionale sembra ormai
assestata sui livelli stabiliti dalla normativa in vigore: essa infatti passata da 5,5 posti letto per 1.000 abi-
tanti nel 1995 a 5,2 nel 1998. Nelle ripartizioni territoriali si evidenzia per ancora uno svantaggio del Sud
(4,7) rispetto al Centro (5,7) e al Nord (5,4).
Il tasso di utilizzo dei posti letto ha fatto registrare un trend costantemente crescente che lo ha portato dal
73,4% nel 1995 al 76,1% nel 1998. Il dato territoriale evidenzia, da un lato, una dato significativamente pi
basso al Sud rispetto al Centro-Nord e, dall'altro, un forte recupero nell'ultimo anno del Sud con il risultato di
una maggiore omogeneit territoriale.
Dai valori osservati sembrerebbe, quindi, che sia in atto un processo, seppur lento, di miglioramento
dellefficienza del sistema ospedaliero.
Il tasso di ospedalizzazione per 1.000 abitanti, che era passato da 157,6 nel 1995 a 180,7 nel 1996 e a
180,4 nel 1997, nel 1998 si attesta a 177,3, pur rimanendo ancora su valori nettamente pi alti del valo-
re standard (160).
Dopo un forte aumento del numero di degenze tra il 1995 e il 1996, il volume di ricoveri rimasto pressoch
stabile, facendo registrare anche un lieve calo nel 1998 (10 milioni 209 mila ricoveri). All'aumento del nume-
ro di degenze ha corrisposto una riduzione della permanenza media in ospedale: la degenza media, che era
nel 1995 pari a 9,3 giorni, nel 1998 ammonta a 8,1 giorni.
Il day hospital, che rappresenta una delle forme alternative al ricovero tradizionale, ha assunto in tempi re-
centi unimportanza crescente e un rilievo forse maggiore rispetto ad altre soluzioni, che sembrano invece
stentare ad affermarsi (quali l'assistenza riabilitativa e di lungodegenza in strutture residenziali e semi-
residenziali).
Il servizio di pronto soccorso costituisce un altro aspetto importante dell'attivit ospedaliera, se non altro per
l'elevatissimo numero di prestazioni cui deve far fronte annualmente: se nel 1995 si sono registrati circa 18
milioni 800 mila ricorsi, nel 1998 sono aumentati a quasi 23 milioni; in rapporto alla popolazione residente si
passati nello stesso periodo da 327,5 ricorsi ogni 1.000 abitanti a 399,2.
Infine importante rilevare come, tra il 1995 e il 1998, vi sia stato un significativo aumento della dotazione di
apparecchiature mediche e in particolare di quelle ad elevata tecnologia, che svolgono un ruolo determinan-
te nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura di molte malattie cronico-degenerative. Nel 1998 il sistema
ospedaliero italiano poteva contare su 6.886 ecotomografi (12 per 100.000 abitanti), 868 tomografi assiali
computerizzati (1,5 per 100.000 abitanti) e 268 tomografi a risonanza magnetica (0,5 per 100.000 abitanti).

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Il questionario
1) Quanti anziani sono presenti in questa casa di riposo?
2) Sapreste indicarci delle fasce det?
3) Sono presenti uomini e donne?
4) Da quali luoghi provengono gli anziani ospitati?
5) Da chi gestita la casa di riposo?
6) Come sono suddivise le mansioni tra il personale?
7) Il personale abilitato alle cure igieniche?
8) Se si, che tipo di assistenza offrite?
9) E presente un personale medico fisso o solo per necessit?.
10) Quanti ambienti sono presenti nellIstituto?
11) Come sono organizzate le camere?
12) Quanto tempo gli anziani trascorrono nelle loro camere da letto?
13) Ci sono i bagni in camera?
14) I bagni sono abilitati a persone disabili?
15) Vi sono men fissi o personalizzati?
16) Gli anziani possono uscire liberamente dallIstituto?
17) Si organizzano manifestazioni, viaggi o visite guidate?
18) C una cappella nellIstituto?
19) Vi sono momenti predeterminati di preghiera?
20) Qual , a vostro parere, il problema pi sentito tra gli anziani?
21) A quale fascia socio-economica appartengono gli anziani?
22) Gli anziani ospitati hanno una pensione sociale o da ex-dipendenti?
23) Che grado di istruzione hanno?
24) Il loro grado di istruzione influisce sulla scelta delle attivit che svolgono?
25) In base a quali elementi si stabilisce la quota mensile?
26) In che condizioni familiari si trovano, principalmente, gli anziani ospitati?
27) Quante visite ricevono alla settimana?
28) Ci pu descrivere una giornata tipo dellanziano?
29) Sono presenti gruppi di animazione?
30) Sono presenti gruppi di volontariato?
31) Sarebbe apprezzato un gruppo di volontariato?

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Risultati della somministrazione del questionario
Casa serena E. Arborea Oasi Francescana

Anziani presenti 4 70 24
Fasce det > 65 > 70 80 > 90
Uomini / donne Si Si Solo donne
Provincia Or Provincia Or, Ca Provincia Or, e altre non
Luoghi di provenienza precisate

Cooperativa 20 soci - madre superiora 3 Ordine Francescano


- Consiglio di Secolare
Gestione della casa di
amministrazione
riposo
- cooperativa

1 fisioterapista 26 assistenti 2 animatrici


5 infermieri 4 cuochi 1 volontaria
1 assistente 3 animatrici 1 dipendente
1 educatrice part-time 13 suore
1 animatrice part-time
Mansioni del personale
1 autista part-time
1 cuoco
2 addetti alle pulizie
1 responsabile ammini-
strativo
Abilitazione alle cure Si Si Si
igieniche
Per le necessit Assistenza socio-
Tipo di assistenza sanitaria con aiuto dei
perenti
Solo in giorni prestabiliti. - Infermieri fissi Ogni anziano ha il suo
Personale medico fisso
- Medico a giorni alterni medico di fiducia
16 camere da letto Diversi salotti 3 saloni (uno per piano)
1 camera di isolamento 1 infermeria sala da pranzo
2 sale da pranzo Zona notte (80 posti) segreteria
Ambienti dellIstituto Alcuni salotti Ambienti dove vivono le 3 bagni per disabili
1 cucina industriale suore 1 cucina
1 infermeria 1 cappella
1 reception spogliatoi
8 camere doppie Piano superiore (pen- Non precisato
8 camere triple sionato), camere singo-
Organizzazione camere le e doppie
Piano inferiore (ospizio),
camere doppie e triple
Tempo trascorso nelle Solo per dormire Solitamente poco Facoltativo

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Casa serena E. Arborea Oasi Francescana

camere
In alcune si in altre no Pensionato: bagno in No, solo 3 bagni in co-
camera o in comune mune
Bagni in camera
Ospizio: solo bagno
comune
Bagni per disabili in Si, ma non tutti Si, ma non tutti 3 bagni per disabili
camera
Men fissi / personaliz- Si personalizzati Si personalizzati Uguali per tutti
zati
Si se autosufficienti Si con osservanza degli Si, con il permesso della
Uscite libere
orari pasto Direzione
- Manifestazioni: spetta- Si, specialmente
coli con marionette e destate
Manifestazioni / viaggi /
teatro
visite guidate
- Brevi viaggi in pulmino
destate
Cappella Si Si Si
Momenti predetermina- No No, solo messa alle No, la preghiera libera
ti di preghiera 16.00
Solitudine e insofferen- Depressione, senso Solitudine
Problema pi sentito
za per le incapacit fisi- dabbandono e solitudi-
dagli anziani
che ne
Medio-bassa Non specificato, in ge- Quasi tutti hanno
fascia socio-
nere poca disponibilit laccompagnamento
economica anziani
economica
Pensione sociale / ex
dipendenti
1 analfabeta
Grado di istruzione
3 istruzione elementare
Influenza grado
distruzione su scelta
delle attivit
A seconda del servizio A seconda delle camere
richiesto: autosufficienti, richieste
Fattori che stabilisco-
non autosufficienti o
no la quota mensile
parzialmente autosuffi-
cienti
Condizioni familiari
Da una a tre visite set- Si, ma alcuni sono tra- Alcuni hanno visite tutti i
timanali scurati giorni, altri una volta al
Visite alla settimana
mese

8.00 sveglia: alzare, la- 6.30/7.00 sveglia - 11:30: rosario per la


vare, vestire colazione 7.45/8.00 colazione e pace
Giornata tipo
ed eventuali terapie gestione autonoma del- - Pranzo
9.00-12.00 attivit svolte la mattinata - Pomeriggio: rosario per

12
Casa serena E. Arborea Oasi Francescana

dalleducatrice e/o 12.00-18.00 pranzo, vespri


dallanimatrice passeggiata, tv ed e- - Riposo
12.30 pranzo ventualmente messa - Lettura, cucito, pre-
14.00 assumere even- 18.00 cena, ghiera
tuali farmaci ritiro camere - Cena
14.30/15.00-
17.30/18.00 attivit svol-
te dalleducatrice e/o
dall animatrice, riposo
pomeridiano, passeg-
giata, tv
19.00 cena
20.00 assunzione even-
tuali farmaci
21.00 andare a letto

Gruppi di animazione Si
Gruppi di volontariato No No No
No, per questioni buro- Si, molto Si
cratiche ed eventuali
E apprezzato un grup-
problemi. Le visite dalle
po di volontariato
scolaresche sono
apprezzate.

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Il ruolo e la visione dell'anziano
nel corso della storia
Prima di analizzare la condizione dellanziano nella nostra societ abbiamo ritenuto
opportuno individuare quale ruolo egli ha ricoperto nel corso della storia. E emerso
che talvolta lanziano ha avuto un ruolo fondamentale, altre volte stato considerato
una figura marginale, quasi un peso.
Nel mondo antico la vecchiaia ha avuto significati ambivalenti. Precisando che
lindividuo era considerato anziano alle soglie dei trentanni, la sua condizione poteva
variare dal totale rifiuto e umiliazione al rispetto e alla venerazione; tutto ci dipende-
va da diversi fattori: economici, sociali, psicologici e magico- religiosi. Presso alcune
societ la scarsit di risorse faceva s che lanziano venisse soppresso e abbandonato
perch considerato tanto improduttivo da non garantire la sopravvivenza del gruppo ed
in particolar modo dei giovani. I vecchi diventano inutili per la societ nel momento in
cui non sono pi i detentori del sapere e della cultura. In tutte le societ primitive ac-
cade questo solo che, in certe trib gli anziani vengono abbandonati, in altre prima di
lasciarli andare al loro destino vengono celebrati dei riti propiziatori in seguito i vecchi
vengono lasciati o morire di fame o sepolti vivi.
Anche lAtene classica non ritiene accettabile il fenomeno di decadenza psico fisica
dellanziano e tende a cancellarla dalla memoria collettiva. Aristotele nella sua conce-
zione politica esclude gli anziani dal governo della polis affidando il potere politico ai
militari di et media e ricchi, in quanto i poveri sono ritenuti facilmente corruttibili. Ad
Atene furono messe in atto delle politiche a favore di orfani, mutilati di guerra, invalidi
sul lavoro e poveri, ma i vecchi non ricevettero nessun genere di aiuto.
A Sparta invece il vecchio un sopravvissuto a molte battaglie, ed perci colui che
saggio, avr onori e incarichi pubblici, sar chiamato a giudicare. La gerusia era
lassemblea che deteneva il potere pi alto dello stato ed era formata da anziani. Essa
aveva il compito di presentare le proposte di legge, controllare leducazione della col-

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lettivit, giudicare i delitti contro la famiglia o il tradimento contro lo stato, imporre
multe, condannare allesilio o a morte.
Nel santuario di Artemide Orthia a Sparta sono state rivenute alcune maschere in ter-
racotta che raffigurano facce rugose di vecchi. Lo scopo non era quello di ridicolizzare
i personaggi, ma probabilmente solo culturale. Come abbiamo gi visto quindi a Sparta
i vecchi erano trattati con molto rispetto.
In entrambe le citt greche valido il presupposto che il numero dei vecchi era esiguo
e che il loro ruolo allinterno della societ era strettamente correlabile allistruzione e
alla loro posizione economica.
E che la vecchiaia abbia avuto significati ambivalenti chiaro anche nellantica Roma:
la vecchiaia il peggiore dei mali sostiene Cicerone in contrapposizione a quanto af-
fermato da Mimnermo: la vecchiaia unet che conosce anche le sue gioie. Anche
in questultimo autore sono presenti per dei versi che dimostrano come la vecchiaia
incuta timore. Egli infatti afferma: volesse il cielo che senza malattie e senza dolorosi
affanni mi cogliesse a sessantanni il destino della morte. Solone non per
daccordo; secondo lui la vecchiaia non unet di inoperosit bens un periodo nel
quale luomo ha ancora voglia di fare e di conoscere, la morte sarebbe perci auspica-
bile intorno agli ottanta anni: A ottantanni mi colga il destino della morte seguita
dalle lacrime di dolore da parte dei suoi cari. Al termine morte vengono associati inol-
tre diversi aggettivi e definizioni anchesse contrastanti come: curva (ricurvo); rugosa
(rugoso); annosa (vecchia); exanguis (pallido, esangue, livido); aegra (malato); con-
trapposti a cana (bianco, candido); venerabilis (venerabile).
Queste contraddizioni possono essere date da dualismo fra invecchiamento del corpo e
invecchiamento dellanima. In particolare nel mondo latino era diffusa la convinzione
che mentre alla decadenza del corpo non ci si poteva opporre, il decadimento
dellanima poteva essere contrastato dedicandosi a discipline che tengono lanima gio-
vane, per esempio il canto e la filosofia. A questo proposito Seneca parla di Aufidio
Basso, in lotta con let: la vecchiaia sta giungendo ma lui cerca di conservare quel suo
povero corpo che dun tratto cede. Ma questa desolata visione di vecchiaia ad un tratto
cambia perch Aufidio sempre giovane di spirito; questo grazie alla filosofia che rie-

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sce, in qualsiasi condizione di salute, a mantenerlo forte e lieto, mai fiacco nello spirito
anche se fiacco nel corpo. La filosofia quindi insegna che lultima et della vita natu-
rale come le precedenti e quindi anche la morte deve essere attesa con lanimo sereno
perch queste sono le leggi della natura.
L Europa dellantico regime fu caratterizzata dal riprodursi ciclico di grandi catastrofi
demografiche determinate dalle guerre, dalle carestie e dalle epidemie. La frequenza e
la velocit di diffusione delle epidemie era favorita dalle pessime condizioni igienico
sanitario e dalla fame. La vita media era estremamente breve: 34 per le donne, 28 per i
maschi. La mortalit infantile raggiungeva il 300 mentre oggi in Italia dell8. I
vecchi erano pochi, gli ultrasessantenni costituivano il 5 8% della popolazione. La
societ dunque era estremamente giovane.
Lanzianit era senza dubbio il principio al quale la societ informava le sue istituzioni
e il pensionamento obbligatorio era ancora da venire. In pratica, i vecchi erano pochi e,
allora come oggi, le posizioni di autorit erano occupate soprattutto da uomini in et
compresa tra i quaranta e i cinquantanni. I pochi che arrivavano ai sessanta spesso ot-
tenevano incarichi di prestigio soltanto in virt della loro longevit.
I vecchi che vivevano soli erano relativamente pochi in quanto spesso riuscivano a te-
nersi accanto una figlia nubile, che provvedeva ad accudirli. Non erano molte nemme-
no le famiglie in cui fossero presenti tre generazioni e, quando questo accadeva,
lelemento di coesione non era laffetto, bens la necessit economica e il vincolo lega-
le. La convenzione infatti, racchiusa nella Bibbia, raccomandava Finch vivi e c re-
spiro in te, non abbandonarti in potere di nessuno. Se un contadino, col declinare del-
la prestanza fisica, devolveva il suo potere al figlio, in genere stava bene attento a ga-
rantirsi che lobbligo per questultimo di provvedere al suo sostentamento, venisse
specificato fin nei pi minuti dettagli da un atto legale, stabilendo persino la libert di
accedere al fuoco della cucina. Il mancato rispetto di una qualsiasi delle clausole com-
portava la revoca immediata della cessione.
La conclusione inevitabile: i vecchi venivano rispettati solo fino a quanto conserva-
vano il controllo sulla propriet, e dunque il potere di imporre lobbedienza ai figli.

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Nel Seicento sono invece i giovani a detenere il potere. Tra i sovrani lunica eccezione
rappresentata da Luigi XIV, il quale manovrato a sua volta dalla vecchia Madame de
Maintenon, prende parte attiva al governo dello Stato.
Gli adulti reggono la societ con metodi autoritari. Essendo let media della vita an-
cora molto bassa, le contadine, a soli trentanni, sfinite dalla fatica e dalle gravidanze,
apparivano come vecchie rugose e malandate. Persino i re, i nobili ed i borghesi non
superavano, in genere, i cinquanta anni. (dati)
La memoria, lesperienza e soprattutto il censo potevano conferire qualche valore alle
persone anziane; tra i contadini e gli artigiani persisteva qualche forma di rispetto fa-
miliare, la vecchiaia in s stessa non ispirava alcuna considerazione ed i vecchi poveri
e inutili venivano di frequente abbandonati.
In Inghilterra, devastata da una spaventosa miseria, si afferma nella prima met del
Seicento la classe dei puritani (piccoli proprietari, artigiani e soprattutto commercian-
ti), caratterizzata dallideologia trionfante del lavoro. I poveri erano accusati di impre-
videnza e pigrizia, i vecchi erano considerati inutili. Il problema degli emarginati co-
minciava ad assumere rilevanza sociale: risalgono allepoca i primi ospedali ed ospizi
di mendicit. La religione comincia a predicare il rispetto della povert e sollecita i
ricchi a fare lelemosina.
Nel Settecento si sviluppano maggiormente le industrie e il commercio; il migliora-
mento delle condizioni alimentari e igieniche favorisce un allungamento della vita. Ma
ne beneficiano solo le classi privilegiate; i vecchi soli ed abbandonati dalla famiglia,
secondo un copione gi noto, trovano sostegno esclusivamente nella Chiesa ed in al-
cune organizzazioni di carit.
LOttocento vede in Europa una straordinaria spinta demografica: la popolazione eu-
ropea, che nel 1800 contava 187 milioni di persone, passa a 266 milioni nel 1850 ed a
300 milioni nel 1870. Per molti di essi le condizioni di vita diventarono estremamente
sfavorevoli, in rapporto alla rivoluzione industriale ed al conseguente spopolamento
delle campagne.
In un primo periodo infatti la scelta dei dipendenti nelle fabbriche era dettata da moti-
vazioni efficientistiche: i giovani costituivano una forza lavoro ad alta produttivit,

17
mentre gli anziani si adattavano meno facilmente allutilizzo delle nuove tecnologie. In
un secondo momento i datori di lavoro compresero che uno sciopero proponeva mag-
giori problemi ai lavoratori anziani pi che ai giovani e che i loro modo di porsi rispet-
to a questi problemi era con molta probabilit conservatore. Il conservatorismo era il
prodotto dei loro saldi legami con la cultura contadina europea e della loro riluttanza a
sfidare lautorit, in questo caso la dirigenza. Gli imprenditori si resero conto che i la-
voratori anziani avevano un patrimonio di valori diverso da quello dei lavoratori pi
giovani e che la stabilit sociale poteva essere accresciuta conservando o ristabilendo i
legami per la trasmissione del conservatorismo sociale della vecchia generazione. La
figura dellanziano venne perci alle soglie del Novecento rivalutata.
Nonostante ci, sostenuta dai pilastri dellefficienza del profitto, la discriminazione in
base allet ricevette un ulteriore aiuto dal culto della giovinezza del Ventesimo seco-
lo. Intorno al 1925 il senso comune inizi ad avvertire lanzianit come un problema
sociale, ma solo quando i licenziamenti iniziarono a riguardare anche contabili e tecni-
ci, le organizzazioni interessate alla difesa dei lavoratori anziani sentirono lurgenza
del problema.
Con la fine della seconda guerra mondiale il benessere si estende a strati sempre pi
ampi di popolazione, lalimentazione diventa sempre pi variegata, nuove scoperte
scientifiche fanno s che la durata media della vita sia sempre pi lunga. Questa una
delle pi grandi trasformazioni demografiche che la societ abbia avuto, ed un feno-
meno che tuttora non ha subito rallentamenti. Nei paesi sviluppati, oggi, la durata me-
dia della vita si aggira intorno ai 75 anni e si prevede che nei prossimi anni potr rag-
giungere anche la soglia degli 80. LItalia, nella classifica della durata media della vi-
ta, seconda solo alla Svezia e al Giappone. Si suppone inoltre che, nel prossimo ven-
tennio, si avr un considerevole aumento dei cittadini anziani e in particolar modo di
ultraottantenni. Le ultime indagini dellISTAT hanno previsto che entro in 2010 in Ita-
lia, a causa dallimmigrazione, ci saranno 58,5 milioni di abitanti rispetto ai 57,6 mi-
lioni odierni; ma ben presto tutto questo cambier con un calo dai 55 milioni del 2040
ai 52 milioni del 2050. Gli over 65 nel 2010 saranno 6 milioni contro i 4,5 i oggi; ma
il vero boom sar nel 2050 con un aumento del 73%. Crescer laspettativa di vita ma

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con varie differenze tra una regione allaltra; nel 2030 in Trentino le donne vivranno in
media 90,4 anni, gli uomini invece vivranno allincirca fino agli 83,3 anni. Al contra-
rio in Sicilia le donne raggiungeranno solo gli 85,7 anni e gli uomini appena 70 anni.
Grande importanza stanno avendo gli studi svolti in Sardegna per la notevole presenza
di ultracentenari dovuto, si pensa, a cambiamenti intervenuti nel DNA della popola-
zione. Il nonno pi anziano dellItalia proprio della Sardegna Antonio Todde di
Tiana, paesino del nuorese che ha compiuto da poco la bellezza di 111 anni detenendo
cos il guinness dei primati non solo di uomo pi anziano dItalia ma del mondo.

Ai giorni nostri
Con la fine della seconda guerra mondiale il benessere si estende a strati sempre pi ampi di
popolazione, lalimentazione diventa sempre pi variegata, nuove scoperte scientifiche fanno
si che la durata media della vita sia sempre pi lunga; scompare il lavoro usurante. Questa
una delle pi grandi trasformazioni demografiche che la societ abbia avuto dalla sua nascita
ed un fenomeno che tuttora non ha subito rallentamenti. Nei paesi sviluppati ,oggi, la dura-
ta media della vita si aggira intorno ai 75 anni e si prevede che nellultimo decennio potr
raggiungere anche la soglia degli 80 anni. LItalia nella classifica sulla durata media della vita
seconda solo alla Svezia e al Giappone. Si suppone inoltre che ,nel prossimo ventennio, si
avr un considerevole aumento dei cittadini anziani e in particolar modo di ultraottantenni. Le
ultime indagini dellISTAT hanno previsto che entro il 2010 in Italia, a causa
dellimmigrazione, ci saranno 58.5 milioni di abitanti rispetto ai 57.6milioni odierni; ma ben
presto tutto questo cambier con un calo dai 55milioni del 2040 ai 52 milioni del 2050. Gli
over 65 nel 2010 saranno 6 milioni contro i 4.5 di oggi; ma il vero boom sar nel 2050 con un
aumento del 73%. Crescer laspettativa di vita ma con varie differenze tra una regione e
laltra ; nel 2030 in Trentino le donne vivranno in media 90.4 anni gli uomini invece vivranno
allincirca fino agli 83.3 anni. Al contrario in Sicilia le donne raggiungeranno solo gli 85.7
anni e gli uomini appena 70 anni. Grande importanza stanno avendo gli studi svolti in Sarde-
gna per la notevole e incredibile presenza di ultracentenari; si pensa sia dovuta a cambiamenti
intervenuti nel DNA della popolazione. Il nonno pi anziano dellItalia proprio della Sarde-
gna Antonio Todde di Tiana,paesino del nuorese che ha compiuto da poco la bellezza di 111

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anni detenendo cos il guinness dei primati non solo di uomo pi anziano dItalia ma del
mondo!!

Servizi offerti nella provincia di Oristano nel 1985


(accesso > 60 anni)

Abbasanta: servizio domiciliare


Milis: casa di riposo
Oristano: casa di riposo
Bonarcado: casa di riposo
Cuglieri: 2 case di riposo

1861: >60 anni = 6% della popolazione


1986: >65 anni = 13% della popolazione
2003: >75 anni = 4,8% della popolazione

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Il tema della vecchiaia nel tempo
Tratto da E. Masetti M. Pellegrinetti, Latinitatis Auctores, Bulgarini, Firenze, 1993, pp. 541-543

In ogni epoca il problema dell'invecchiamento si impone all'attenzione degli uomini, specialmente di quelli che
cominciano ad avvertire i primi segni di decadenza e rivolgono per ci il pensiero alla giovinezza che si allontana,
a questo bene perduto e che non era stato debitamente apprezzato quando era presente. Sorgono quindi in tutte
le epoche voci di rimpianto, descrizioni tristi, tetre, disperate dell'uomo che perde il dono della giovinezza e resta
solo, disperato, ridotto ad una repellente maschera di quello che era stato in giovent. Ma, accanto a queste voci
dolorose, se ne avvertono altre di consolazione, le quali si sforzano di mostrare di quali soddisfazioni e gioie pu
ancora gioire il vecchio nella sua saggezza, nella sua equilibrata passione per le attivit intellettuali, nell'ammira-
zione che pu suscitare anche tra i giovani. Tra gli antichi Greci troviamo in Omero la vecchiaia saggia, prudente,
ammirata di Nestore, re di Pilo; ma vediamo anche, che Esiodo nella sua Teogonia enumera i mali che gener la
Notte e fra questi la triste vecchiaia. Questa, figlia dell'Erebo e della Notte, aveva un tempio in Atene e un altro
a Cadice; veniva raffigurata come una vecchia vestita di nero o del colore delle foglie avvizzite; teneva in mano
una coppa e si appoggiava a un bastone, mentre volgeva lo sguardo verso una tomba aperta, sull'orlo della quale
posava un orologio a polvere, con la sabbia quasi esaurita. Nel solco di questa tradizione si colloca anche Virgi-
lio: infatti tra i mali che Enea e la Sibilla incontrano sulle soglie dell'Averne, accanto ai pallentes morbi, si trova la
tristis... senectus.
Visioni desolate della vecchiaia si trovano spesso nei frammenti dei maggiori lirici greci. Cos in uno di essi si e-
sprime Mimnermo: ... questi (i piaceri dei sensi) sono fugaci fiori di giovinezza per gli uomini e per le donne; ma
quando giunge la dolorosa vecchiaia, la quale rende l'uomo brutto e cattivo, sempre gli consumano il cuore tristi
affanni, ne pi egli si diletta di vedere la luce del sole, ma odioso ai giovani, disprezzato dalle donne. A tal pun-
to la divinit rese dolorosa la vecchiaia!. La vita dunque bella soltanto finch si giovani. Infatti in un altro
frammento il medesimo poeta afferma: Volesse il cielo che senza malattie e senza dolorosi affanni mi cogliesse
a sessant'anni il destino della morte!
Non tutti, anche allora, sono della stessa opinione: Solone, ad esempio, si augura di morire non a sessanta, ma a
ottant'anni, e che la sua morte venga accompagnata dalle lacrime e dai gemiti degli amici: mors mea ne careat
lacrimis... traduce Cicerone in Tusculanae I. 1, Cap. XLIX, par. 117; al quale desiderio viene contrapposto quello
del poeta Ennio, che non desidera lacrime, perch dopo la morte sar ancora sulle labbra di tutti: nessuno mi
onori con lacrime... Perch? Vivo ancora nelle parole di tutti. Questa immortalit, che pu essere conquistata in
vita, costituir un argomento anche del De senectute.
Ma le visioni desolate e paurose della vecchiaia e della morte abbondano fra i poeti greci. Anacreonte in un
frammento osserva: Canute son gi le tempie e bianco il mento, e la graziosa giovinezza non pi da presso e
gialli sono i denti; ed ormai non molto rimane della dolce vita. Per questa ragione io piango spesso, temendo il
Tartaro. Terribile infatti il recesso dell'Ade e dolorosa la discesa ad esso. Infatti destino che chi laggi discen-
de pi non ritorni su. Anche nelle Anacreontee torna lo stesso motivo, che ossessionava Mimnermo: dicon le
donne: 'O Anacreonte.tu sei vecchio; prendi uno specchio e guarda le chiome, che non son pi quelle d'una volta,
e la tua fronte calva'. Orbene le chiome, se vi siano ancora o se siano sparite io non lo so, ma questo so bene,
che al vecchio si conviene godere le gioie quanto pi egli vicino alla morte.
Anche presso i Latini la vecchiaia indicata spesso con epiteti negativi: gravis, pigra, tarda, curva, rugosa, anno-
sa, exsanguis, aegra ecc.; ma se ne trovano spesso altri di significato opposto, come cana, venerabilis. Orazio si
rivolge contro Lice che invecchia (Carm. IV, 13) e dice come Cupido si allontani da lei:
... refugit te, quia luridi
dentes, te quia rugae
turpant et capitis nives.

una triste visione della vecchiaia impotente, a cui per egli in altro carme oppone quella che desidera da Apol-
lo: non ricchezze, ma il sufficiente per vivere, una mente integra, una vecchiaia quindi non turpem... nec cithara
carentem, cio non senza il canto. Questo quindi pu alleviare la vecchiaia. lo stesso desiderio che Carducci
esprimer quasi duemila anni dopo:

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A me, prima che l'inverno
stringa pur l'anima mia,
il tuo riso, o sacra luce,
o divina poesia!.
(Presso una Certosa, v. 13 e segg.)

Seneca ci descrive la persona di Aufidio Basso in lotta con l'et; la vecchiaia gli addosso con tutto il suo peso;
ha cercato di restaurare quel suo povero corpo, ma poi d'un tratto caduto (subito defecit). Cos Seneca (Epist.
ad Lucilium, 30, 1) parla di Aufidio Basso, ma questa desolata visione di vecchiaia ad un tratto si anima: con tutto
ci il nostro Basso sempre alacre di spirito (Bassus tamen noster alacer animo est). Gli giova la filosofia, che
riesce, in qualsiasi condizione di salute, a mantenerlo ilare, sempre forte e lieto, non mai fiaccato nello spirito per
quanto fiaccato nel corpo. La filosofia quindi, come per Cicerone, insegna che l'ultima et della vita naturale
come le precedenti e quindi anche la morte deve essere attesa con l'animo sereno, perch rientra nelle leggi di
natura.
Terribilmente squallido e tetro il quadro della vecchiaia che traccia Giovenale nella decima satira. Gli uomini
chiedono a Giove lunga vita e non sanno che questa non sar apportatrice che di danni. E qui Giovenale porta
numerosi esempi di sventure, dolori, umiliazioni, che colpiscono chi vissuto troppo a lungo. La vecchiaia quindi
un male: tutti i vecchi hanno la stessa faccia, la voce e gli arti tremuli, la .testa ormai calva, il naso umido come
quello dei bambini; il vecchio deve masticare il pane con le gengive, in uggia a se stesso, alla moglie e ai figli
(Giovenale, Satira 10, vv. 198-201). Giovenale insomma rivolge alla vecchiaia tutte quelle accuse, alle quali ave-
va gi risposto Cicerone. Completamente diversa l'opinione e il sentimento di Plinio il Giovane riguardo alla
vecchiaia: egli ci offre infatti in Virginio Rufo l'esempio di una vecchiaia onesta e operosa. Rufo visse fino a 83
anni in altissima tranquillitate e circondato da pari venerazione (Plinio il Giovane, Epist., Il, I).
Mor in seguito ad una caduta che gli procur la rottura d'un femore, durante un discorso di ringraziamento al
principe per la sua assunzione al consolato. Le esequie di quest'uomo eminente, dice Plinio, hanno fatto grande
onore al principe, al secolo nostro, al Foro e ai Rostri. Il suo elogio funebre fu pronunziato dal console Cornelio
Tacito (Ibid.).
Confrontando la concezione greca con quella romana sul tema della vecchiaia, sembra di notare qualche diffe-
renza: i Greci dividevano la vita umana in quattro et, delle quali le prime tre (fanciullezza, adolescenza, giovi-
nezza) erano viste come una perenne successione di progressivo sviluppo fisico e mentale; la quarta invece, la
vecchiaia, appariva come il rapido e triste decadere di ogni energia. I Romani per lo pi vedevano invece in que-
sta et la dignit dell'uomo maturo, che combatte con la forza spirituale e con l'esempio contro i suoi detrattori, e
che non pu giudicarsi infelice, come in generale si crede.
Queste due diverse concezioni si sono ripresentate nelle et successive, fino ai nostri giorni. Nell'et romantica,
cosi sensibile ai moti del sentimento, noi troviamo, ad esempio un Leopardi, che vede come estremo di tutti i
mali la vecchiezza, ove fosse incolume il desio, la speme estinta, secche le fonti del piacer, le pene maggiori
sempre, e non pi dato il bene.
Il Manzoni vede invece adorna la canizie di liete voglie sante.
E nel vecchio abituato a pensieri solenni e benevoli, alla pace interna d'una lunga vita, all'amore degli uo-
mini, alla gioia continua d'una speranza ineffabile, egli vide qualche cosa come una bellezza senile. (I
Promessi Sposi, cap. 23).

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La vecchiaia nel mondo greco: antologia di testi
Mimnermo
Quale vita, che dolcezza senza Afrodite d'oro?
Meglio morire quando non avr pi cari
gli amori segreti e il letto e le dolcissime offerte,
che di giovinezza sono i fiori fugaci
per gli uomini e le donne.
Quando viene la dolorosa vecchiaia
che rende l'uomo bello simile al brutto,
sempre nella mente lo consumano malvagi pensieri;
n pi s'allieta guardando la luce del sole;
ma odioso ai fanciulli e sprezzato dalle donne:
tanto grave Zeus volle la vecchiaia. (trad. di S. Quasimodo)
(Fr. 1 D.)
Siamo come le foglie nate alla stagione florida
- crescono cos rapide al sole -:
godiamo per un gramo tempo i fiori dell'et,
dagli di non sapendo il bene, il male.
Rigide, accanto, stanno due parvenze brune:
l'una ha un destino di vecchiezza atroce,
l'altra di morte. E il frutto di giovinezza un attimo,
quanto dilaga sulla terra il sole.
Ma come varca la stagione il suo confine, allora
essere morti meglio che la vita:
il cuore sperimenta tanti guai; la casa a volte
si strugge e viene la miseria amara;
uno privo di figli: li desidera, e scende
nell'aldil con quell'accoramento;
un altro ha un morbo che lo strema. Non c' uomo
che da Zeus non riceva guai su guai. (trad. di F. M. Pontani)
(Fr. 2 D.)

Ma cosa di breve durata come sogno


giovinezza preziosa; e terribile e deforme
vecchiaia sul capo a un tratto sospesa,
odiosa del pari e spregevole, che irriconoscibile fa l'uomo
e rovina, avviluppandoli, gli occhi e la mente.
(Fr. 5 D.)

Oh! senza malattie e angosciosi affanni


il destino di morte mi colga a sessant'anni.
(Fr. 6 D.)

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Solone

Ma se pur ora vuoi ascoltarmi, togli via questo verso


e non averti a male se meglio di te ho pensato;
e riscrivilo, o stirpe di soavi poeti, e cos canta:
a ottanta anni mi colga il destino di morte!

N illacrimata mi giunga morte, ma ai cari


io lasci, morendo, dolore e gemiti.

E invecchio sempre molte cose imparando. (trad. di R. Cantarella)


(Fr. 22 D.)

"Solone smentisce Mimnermo dissentendo da lui sul limite augurabile della vita umana. Nella sua se-
renit, frutto della sophrosyne, l'Ateniese considera anche la vecchiaia un'et operosa ed ancora aperta
alla luce della conoscenza. Quelle di Mimnermo e Solone sono in realt due concezioni della vita e dei
comportamenti umani insanabilmente opposte" (G. ROSATI, Scrittori di Grecia, vol. 1, Sansoni, Firen-
ze 1972, p. 235)

Sofocle
La cosa migliore non esser mai nati
e, una volta nati,
tornarsene al pi presto l
da dove si venuti.
Dopo che uno sia nato,
recando con s vacue stoltezze,
quale lacrimevole afflizione gli manca?
Quale dolore assente?
Uccisioni, conflitti, discordie, guerre,
invidie; e alla fine gli tocca anche
una spregevole inferma intrattabile
ostile vecchiaia, in cui tutti
i mali convivono insieme.
(Edipo a Colono, vv. 1224-1238)

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Il De senectute di Cicerone
Il trattato Cato Maior sive de senectute fu scritto da Cicerone nel 44 a.C., poco prima
delluccisione di Cesare, nel momento in cui fu costretto allabbandono della vita politica. E
proprio per questo che, lautore, si rifuger nella figura di Catone, un anziano censore vissuto
prima del poeta, che conserva ancora intatta lauctoritas e il proprio prestigio politico. Il per-
sonaggio principale , infatti, Catone il censore. Per Cicerone, la vecchiaia, ormai lenta e ine-
sorabile, si sta avvicinando; oltre a trasfigurare il fisico, lo porter allimpossibilit di dedicar-
si alla politica. In questo modo egli si rifugia in un passato ideale dove pu sfuggire
allemarginazione sociale e politica. un inno allantica aristocrazia romana, ormai in decli-
no, per il sempre maggiore potere che limpero sta assumendo, spogliandola del proprio ruolo
sociale, della dignitas e degli honores che per secoli lavevano caratterizzata. Cicerone non
riporta fedelmente il personaggio di Catone infatti lo rende pi dolce e ammansito di come era
in realt, lo stesso per il rude agricoltore della sabina prima caparbiamente attaccato ai suoi
profitti e invece ora raffinato cultore dellhumanitas e della socievolezza che arriva perfino ad
anteporre il bello allutile.Cicerone nella sua vecchiaia riesce ad armonizzare perfettamente il
gusto dellotium e la tenacia dellimpegno politico che invano aveva cercato di fare dalla sua
giovinezza fino alle soglie della vecchiaia.

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La mente invecchia in
insieme al corpo?
Cambiamenti sociali dello status dellanziano
La societ nel corso di tutto il Novecento ha subito diverse trasformazioni. Una delle pi im-
portanti nel panorama italiano dei primi del novecento stata la Rivoluzione industriale che
ha cambiato radicalmente lassetto sociale, politico, economico e culturale preesistente.Tali
cambiamenti si sono avvertiti anche nei nuclei familiari :si passati gradatamente dalla fami-
glia a struttura patriarcale a quella nucleare.Nella famiglia patriarcale lanziano aveva il ruolo
guida per le giovani generazioni, trasmetteva il sapere, i costumi e le tradizioni, era gerarca
. Con il crearsi di nuovi ritmi imposti dallindustrializzazione la famiglia patriarcale andata
dissolvendosi. La famiglia nucleare quindi diventata rappresentativa in questepoca di tra-
sformazioni a tutto discapito del mondo anziano. da questo momento in poi che lanziano
stato gradatamente emarginato da una societ che lo vedeva poco abile, debilitato dagli anni e
soprattutto poco produttivo.
Uno dei motivi che spinge lanziano allemarginazione il pensionamento.
Il pensionamento segna la conclusione di una carriera lavorativa. Nella maggior parte delle
societ occidentali, per i lavoratori dipendenti obbligatorio andare in pensione ad unet,
compresa di solito tra i 60 e i 65 anni, che pu essere o non essere quella scelta dal lavoratore.
Andare in pensione impone al neopensionato la necessit di adeguare i suoi atteggiamenti e
comportamenti alla nuova situazione.
Fino a quel momento le persone hanno costruito la loro vita in un certo modo e hanno perci
raccontato un certo tipo di storie su se stesse. Ora invece devono cambiare sia il loro modo di
costruire la vita sia le storie che ne derivano da esse e perci devono compiere una transizio-
ne. Essere in transizione un fatto piuttosto normale nella vita delle persone, infatti un pe-
riodo in cui esse possono crescere sviluppando una nuova visione del mondo. Gli eventi del
pensionamento portano lanziano a provare emozioni negative, opprimenti ostacolanti quali
lansia, la depressione e la rabbia, legate talvolta a comportamenti autolesionistici.
Per molti il pensionamento si pu ripartire in tre fasi fondamentali: la prima fase di luna di
miele in cui ci si sente felici di questa grande vacanza; la seconda quella della sensazione

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di una terribile catastrofe, quando ci si rende conto della realt e, infine, lultima fase quella
del processo di riadattamento.

Tipologie dei problemi educativi


Lo studio psicologico dellinvecchiamento e della vecchiaia stato trascurato per molti anni.
Circa trenta anni fa ci si resi conto che non era possibile trascurare i problemi delle persone
anziane, anche perch, secondo le statistiche, i vecchi nel mondo stanno progressivamente
aumentando di numero.
Oggi contrariamente a quanto si sosteneva nel passato, la psicologia considera lo svi-
luppo umano, la maturit e la vecchiaia come momenti indifferenti di un processo indivisibile
che inizia con il concepimento e termina con le morte.
La vecchiaia inizia nel momento in cui si rilevano i segni anatomici della stessa, sia
interni, sia esterni. Generalmente tale momento viene fissato intorno ai sessanta anni, in quan-
to in questa et la maggior parte degli uomini e delle donne abbandona lattivit lavorativa e
deve trovare un adattamento a nuove condizioni di vita.
Nelle persone anziane vi certamente un decadimento e alcune capacit sembrano
essere pi sensibili di altre. Tra le attivit psichiche che decadono con maggiore frequenza
troviamo:
1. La velocit dei movimenti e la loro precisione;
2. La stabilit manuale;
3. La rapidit di percezione;
4. La capacit attentiva: in particolare sembra decadere con let la capacit di at-
tenzione concentrata che non pu essere mantenuta a lungo;
5. La memoria: lattivit mnemonica forse la capacit che pu precocemente e
frequentemente apparire compromessa nella persona anziana.

Gli anziani hanno lespressione vigile, spesso malinconica e questo lascia i giovani
indifferenti e gli adulti turbati.
I motivi per cui la vecchiaia sembra triste sono diversi: anzitutto perch allontana
dallattivit lavorativa; il secondo perch indebolisce il corpo; il terzo perch nega quasi tutti i
piaceri; il quarto perch non dista molto dalla morte. Lanziano, nel contesto di una societ
che esalta la produttivit, lefficienza e la funzionalit, si trova emarginato, reso superfluo, i-

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nutile, e spesso egli stesso si sente di peso ai familiari e alla societ. In simile contesto la vec-
chiaia appare come un passaggio faticoso da una condizione in cui si definiti dal lavoro o
dal ruolo sociale, a una sorta di zona morta di pura negativit.
La vecchiaia invece, letto con altri parametri, si offre alluomo come la possibilit
straordinaria di vivere non per dovere, ma per grazia. Gi di per se essa uno stadio della vita
che non tutti arrivano a conoscere.
La vecchiaia cos il tempo dellanamnesi, del ricordo, e del racconto: si ha il biso-
gno di narrare, di dire la propria vita, per poterla assumere vedendola accolta da un altro che
la ascolta e la rispetta.
Perch morire? Che significano le sofferenze e le perdite di cui lesistenza piena?
Di fronte alla vecchiaia si tratta anzitutto di accettarla pienamente e questo consentir di non
viverla come tempo di rimpianto e di nostalgia, ma di coglierla come tempo di interiorizza-
zione proprio allinterno di quel movimento di assunzione della perdita.
La vecchiaia un momento di verit che svela come la vita sia fatta di perdite, di as-
sunzione di limiti e di povert, di debolezze e negativit.

La depressione senile
La depressione una delle pi frequenti forme di malattie presenti nel mondo senile. Ci viene
data conferma di questo sconcertante dato dalle stime campionarie pi recenti secondo le qua-
li sarebbero circa cinque milioni gli anziani italiani depressi. Le motivazioni a questo dato so-
no plurime ma importante prima di analizzarle nel dettaglio premettere che lanziano evi-
dentemente vive male il proprio ruolo e questo malessere esistenziale sarebbe appunto alla ba-
se del fenomeno depressivo. Le cattive condizioni di salute sarebbero tra le cause prime a
provocare la depressione : quando gli anziani diventano disabili e dipendenti da altri vengono
presi dallo sconforto e sentono di aver perso il controllo della propria vita.Le condizioni in cui
si trovano influenzano immancabilmente il loro stato danimo.
La seconda motivazione per cui gli anziani sembrerebbero pi esposti alla depressione an-
drebbe cercata nel fatto che essi coltiverebbero legami instabili e hanno poca stima di s.
Ne un esempio il legame con i figli adulti e non di meno la scarsa vita sociale. Quando gli
anziani perdono familiari, amici e coetanei hanno meno interesse a socializzare e non si sen-
tono pi tanto legati agli altri: la solitudine che ne deriva pu causare la depressione. I cam-
biamenti nelle condizioni economiche occupano il terzo posto nelle cause di questa malattia.

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Negli anni della depressione molti anziani non hanno lo stesso livello di reddito che avevano
quando lavoravano e questa riduzione dello stato finanziario provoca una mancanza di auto-
stima nonch influisce sulla capacit di avere il controllo della propria vita. Inoltre le persone
di una certa et rischiano di avere grossi problemi psicologici nei periodi di lutto, specialmen-
te in seguito alla morte del coniuge; il dolore provocato da queste perdite pu causare una de-
pressione patologica. La depressione senile difficile da diagnosticare perch altre malattie o
farmaci possono mascherarne i segni e i sintomi. Ci complicato dal fatto che molte persone
si rivolgano a medici non abbastanza esperti in materia o che lanziano stesso non riesca a i-
dentificare tempestivamente la propria depressione. In questo modo si rischia di trascurare la
malattia che pu in altri tempi essere curata con successo. Va detto che la capacit di ricono-
scere i propri problemi emotivi e cercare un trattamento dipende anche da differenze culturali
e individuali, non a caso ancora molti considerano lo stress emotivo qualcosa di cui vergo-
gnarsi e da nascondere piuttosto che cercare aiuto.
Sono segni di depressione patologica i disturbi del sonno, notevole perdita o acquisto di peso,
agitazione o irritabilit nonch la sensazione di disistima, difficolt di pensiero o concentra-
zione.

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Ci si pu preparare al
alla vecchiaia?
La realt della senescenza
La senescenza viene considerata come la fase pi avanzata del ciclo biologico che solo oggi
viene considerata dalla societ in tutti i suoi aspetti, anche quelli pi problematici, perch in
una societ industrializzata in continua evoluzione, come lItalia, la popolazione soggetta a
continue mutazioni demografiche che, in atto da oltre due decenni, sono caratterizzate dal calo
progressivo delle nascite e dallallungamento della durata media della vita, fenomeni che con-
corrono a un rapido invecchiamento della popolazione. Tale processo tra i pi alti e rapidi
dellEuropa Occidentale.
Tra i vari fattori che determinano linvecchiamento della popolazione vi sono innanzi-
tutto delle trasformazioni allinterno della famiglia tradizionale pervasa dalla morale cristiana,
che, a partire dagli anni 50, stata sostituita da nuove tipologie familiari, come ad esempio
le coppie senza figli, famiglie con due componenti, coppie pendolari, ecc. Questi mutazioni
sono determinate in gran parte dallaffermarsi del nuovo ruolo della donna nelle societ mo-
derne. La donna infatti non pi solamente madre di famiglia ma le viene riconosciuto valore
importante anche nellambito lavorativo.
Inoltre importante sottolineare come il progresso della medicina e dellassistenza so-
cio-sanitaria in generale abbia contribuito in maniera notevole allallungamento della vita me-
dia. Conseguentemente, presa coscienza dellesistenza di questa nuova fase della vita e dei
problemi assistenziali e previdenziali ad essa connessi, si sentita lesigenza di una legisla-
zione che provvedesse alla tutela dei loro diritti, e che inducesse gli enti locali a mettere in at-
to iniziative e strutture a favore degli anziani per le loro necessit principali. Lo scopo di tali
interventi quello di promuovere il protagonismo degli utenti dei servizi.
I luoghi fisici in cui attuare tali iniziative possono essere: le attuali istituzioni
alleducazione permanente, i centri sociali di quartiere, i centri geriatrici, gli ospedali diurni, i
reparti della riabilitazione, le case di riposo, e inoltre i dopo lavoro sindacali, le sedi dei parti-
ti, le biblioteche comunali, seminari e gruppi di studio su specifici problemi gerontologici in
cui la presenza dellanziano utile sia perch protagonista si a perch oggetto dei temi trattati.

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In tali strutture sono garantite sia attivit ricreative che culturali: le prime sottoforma di
hobby, giardinaggio, collezioni, partecipazioni a spettacoli teatrali e cinematografici, infatti
attraverso la fiction lanziano si identifica con gli eroi della rappresentazione distanziandosi
dal proprio io e permettendo la soggettivazione di altri io in una situazione transferiale di mi-
mesi simpatica; le altre sottoforma di arte, spettacoli musicali, materiale folcloristico, tradi-
zioni popolari, recupero e ricostruzioni di archivi di storia locale, corsi di falegnameria, oro-
logeria, corsi di alfabetizzazione, di igiene geriatria, di dietetica senile, di informazione previ-
denziale, scuole di pensionamento .

Dimensione psicopedagogica dellinvecchiamento


Linvecchiamento come ogni qualsiasi processo che riguarda la vita dellindividuo prevede la
modificazione del comportamento in relazione con lavanzare del tempo, ma nella vecchiaia
si tratta di un processo di perdita e regressione che interessa la struttura psico-fisica degli in-
dividui. Da ci si pu affermare che linvecchiamento un processo di modificazione del
comportamento dellindividuo ad andamento tendenzialmente regressivo che interessa la
struttura bio-psichica degli individui in ragione del tempo, nella diacronia tra le dimensioni
biologica e psicologica e tra le loro funzioni, si perde quindi quella che da sempre stata
lidentificazione della vecchiaia con la malattia.
Prendendo in esame il fenomeno dellinvecchiamento non come evento isolato ma in
relazione alla qualit della vita in ambito psicologico e sociale possibile distinguere, attra-
verso una prospettiva psicopedagogia del corso della vita, vari fattori dellinvecchiamento.
Tra questi si distingue il fattore genetico, che consiste nel fatto che lindividuo, sep-
pure inconsapevolmente, segue nel corso della vita un programma genetico che regola il suo
ritmo vitale, anche se tale variabile genetica va comunque correlata.
Un altro importante fattore quello educativo-culturale, perch si ritiene che educa-
zione e cultura rappresentino quasi sempre ricchezza di interessi e dunque favoriscono le pro-
spettive di crescita e di attivit, anche nella fase dellinvecchiamento, tali fattori non sempre
significano saggezza, in quanto questa tipica soprattutto di coloro che, seppur poveri hanno
reso significative per la loro esistenza le loro esperienze.
Inoltre vi il fattore economico, infatti con laumentare dellet aumentano anche i
bisogni e di conseguenza lindividuo va incontro ad un rapido decadimento e a forme di esi-
stenza tendenzialmente negative.

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Importante anche il fattore sanitario, correlato a quello economico poich
linsorgere di fatti patologici risulta pi incisivo se la vecchiaia gi resa difficoltosa da ina-
deguate condizione economiche.
Tra gli altri vi anche il fattore di personalit, relativamente alla struttura anatomica
degli individui e al loro temperamento possibile rilevare comportamenti e risposte diverse
rispetto al processo di invecchiamento, la personalit risulta essere infatti il risultato di un
processo formativo condizionato sia da fattori esterni che interni per cui non si pu parlare di
vecchiaia in generale ma prendere in esame i singoli individui e quindi agire in ragione delle
esigenze di ogni soggetto.
E poi ancora struttura della famiglia, in contemporanea con linstaurarsi della civilt
del lavoro aumentano costantemente coloro che nella vecchiaia vivono soli per poter conser-
vare la loro autonomia e per non essere di peso a nessuno, questo conduce a una maggiore in-
sicurezza della propria esistenza votata alla solitudine e al vuoto del tempo, c sempre meno
spazio da dedicare agli affetti e si cerca di porre rimedio a tale mancanza con la creazione di
strutture assistenziali pubbliche.
E infine le esperienze di vita e il fattore ambiente, fra le prime hanno una rilevante
incidenza sulle modalit di invecchiamento, sia le esperienze incentrate direttamente
sullindividuo sia quelle connesse ad esperienze esterne ma con forte risonanza emotiva;
laltro per sottolineare come linvecchiamento determinato anche dallinterazione fra
lindividuo e lambiente di vita.

La vecchiaia come occasione di una diversa pro


progettazio-
gettazio-
ne di vita
Uno dei tanti problemi legati alla senescenza quello relativo allutilit di quelle persone che,
avendo lasciato il lavoro per limiti di et, non vengono considerate pi produttive professio-
nalmente. Il pi delle volte tale improduttivit non da attribuire allet ma a malattie psichi-
che e fisiche, che inducono ad un abbassamento della memoria e quindi al venir meno della
destrezza e degli interessi.
Se gli anziani non risultano avere menomazioni fisiche o psichiche opportuno chie-
dersi se, lanziano per il semplice fatto di esistere debba essere esonerato da ogni occupazione
e da ogni ruolo.

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La vecchiaia in questo caso pu essere considerata come tempo di un possibile nuovo
io legata alla capacit/possibilit di accettare e di mutare in direzione di una nuova ipotesi di
realizzazione. Tale disponibilit si concretizza nella permanente presenza della motivazione
ad agire, a comunicare e ad accettare nuove forme di apprendimento e adattamento come pro-
cesso permanente legato alla dinamicit del vivere e al mantenimento della vita come proget-
to, questo possibile grazie ad una potenzialit del cervello umano, ossia la plasticit neuro-
logica che va sostenuta e amplificata mediante stimolazioni opportune.
La modalit attraverso cui possibile stimolare gli anziani, aiutandoli cos a ritrovare
nuovi ruoli leducazione permanente assai importante, poich il mezzo per favorire il mi-
glior adattamento dellindividuo allambiente culturale e professionale e soprattutto per moti-
varlo a prepararsi con maggior impegno agli stadi futuri del suo sviluppo, con capacit criti-
che, con buone possibilit dintegrazione sociale, con nuove occasioni progettuali.
Leducazione stata sempre considerata un evento interessante luomo nelle prime et
della vita, distinguendo la prima fase, quelleducativa, da quella successiva di acculturazione.
Tale distinzione esiste ancora oggi anche se, da alcuni decenni, stato preso in considerazione
il concetto di educazione permanente, che considera luomo come educando in tutte le et
nonch in tutti gli atteggiamenti, ed quindi rivolta alluomo in tutto il corso della vita e utile
anche al fine di imparare ad invecchiare, in modo che la vecchiaia non giunga improvvisa e
sorprenda lanziano impreparato ad accoglierla e a viverla positivamente.
Secondo la definizione fornita dallUNESCO (organizzazione delle Nazioni Unite per
leducazione, la scienza e la cultura) leducazione permanente quellinsieme di strumenti
messi a disposizione degli uomini senza distinzioni di et, sesso, posizione sociale e profes-
sionale, affinch essi non cessino di formarsi e di informarsi allo scopo di raggiungere il pieno
sviluppo delle loro facolt e nello stesso tempo la pi efficace partecipazione al progresso del-
la societ.In questo modo vi sintetizza allinterno, sia la nozione di formazione umana e so-
ciale, intendendo per formazione lintervento aperto e in divenire che si snoda lungo lintero
corso della vita e che coinvolge la molteplicit delle dimensioni di sviluppo(fisico, intellettua-
le ed etico), sia quella di continuit del processo educativo(concezione particolare
delleducazione permanente, incentrata sulla necessit che gli adulti hanno di continui aggiu-
stamenti dei profili professionali per adattarsi alle mutate esigenze della complessa societ o-
dierna), sia quella relativa ad una presenza efficace e partecipata delluomo nella sua realt di
vita.

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Let anziana non quindi solo da considerare et dinsicurezza, rassegnazione, disa-
gio interiore, inattivit; infatti se vi sar uneducazione prima in grado di motivare lindividuo
a capire ed accettare le varie modificazioni sociali dellesistenza, egli sar poi in grado di
fronteggiare senza traumi e con decisione lisolamento della vecchiaia. Per risolvere questo
problema sono state elaborate due diverse teorie. La teoria dellattivit riconosce allanziano
la facolt di sfuggire al disadattamento, purch continui una vita operosa e ricca di interazioni
con gli altri, accendendo in lui il desiderio di un impegno perdurante, in relazione al suo stato
di salute, alle inclinazioni personali e al suo progetto per il futuro. La teoria del disimpegno
reputa invece normale e irreversibile sul piano ideologico lallentamento graduale del rappor-
to tra individuo e societ, e lattenuarsi della tendenza a non contribuire allelaborazione di
nuovi valori , in quanto vivendo in una condizione di benessere economico personale, go-
drebbe di maggiore felicit nei confronti di chi, invece, vuole ancora rimanere coinvolto nella
vita sociale.
Lanziano deve trovare le condizioni per passare dallattivit alloccupazione, ossia
dallazione obbligata a quella autonoma, per mantenersi felicemente in sintonia con se e con
gli altri. Nasce cos, vincolato alle teorie dellattivit e del disimpegno, il tema della cultura
degli anziani che va in parallelo con la cultura giovanile in quanto, anche se in modi diversi,
vivono lo stesso disagio, entrambi infatti aspirano ad un ruolo attivo sotto il profilo economi-
co e hanno forze sufficienti per sostenerlo, ma lorganizzazione sociale vieta loro lesercizio,
sicch ambedue si fanno irrequieti per lesclusione subita: il primo non conta pi e il secondo
non conta ancora nonostante la sua impazienza.
Nelluno e nellaltro caso vengono avviati meccanismi psicologici che portano a con-
dotte devianti, in varia misura dannose alla personalit.

La produttivit
produttivit nella senescenza
La persona anziana, infatti, che si mantiene attiva ed operosa pu trovare nuovi incentivi e
ruoli inopinabili anche nell'et post-lavorativa, appagando cos il proprio desiderio di vita ed
utilizzando sempre strategie inedite nell'adattamento ai repentini mutamenti sociali ed esisten-
ziali della nostra epoca senza cadere cos nellesperienza psicologica di solitudine e di inutili-
t, data dal progressivo sviluppo dellautocoscienza di emarginazione e di fondamentale inca-
pacit, e dal tempo libero che risulta essere vuoto e improduttivo.

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Il tempo libero degli anziani nella maggioranza dei casi una locuzione neutrale che
pu indicare, a seconda dell'uso che si riesce a farne, una circostanza di emarginazione socia-
le, di sconfinamento, come pure un'opportunit favorevole di recupero e di sviluppo antropo-
logico
Infatti la persona di una certa et, esposta pi di altre al rischio della perdita di ruolo,
poich si trova improvvisamente di fronte al venir meno non solo dei compiti precedentemen-
te svolti ma anche del riconoscimento sociale. Lunica soluzione possibile aiutare queste
persone a ritrovare nuovi segni di riconoscimento ovvero nuovi ruoli , facendo si che impari-
no a vivere senza difficolt nella vita sociale attuale vasta e complessa.
Relativamente al discorso sui ruoli lo studioso Rosow ne individua alcuni tipici della
persona anziana, i cosiddetti ruoli umanitari e tenui che sono considerati ruoli di saggezza
, di codificazione culturale, di riconciliazione e di recupero del rapporto con la socie-
t,contrariamente a quelli istituzionali e informali.

Imparare ad invecchiare
Una delle modalit attraverso cui possibile educare lanziano leducazione alla creativit,
considerando che apertura mentale, ampiezza di interessi e creativit costituiscono un patri-
monio prezioso per la distintivit personale e particolarmente importante per la terza et, si
dice infatti che non c vecchiaia finch c progettualit e dunque capacit di reinventare o-
gni giorno le modalit della propria esistenza.
Un altro aspetto importante che il bambino, per evitare di trovarsi a vivere in futuro
una vecchiaia isolata, riceva uneducazione che sviluppi in lui una personalit basata sulla di-
sponibilit sociale. Tale caratteristica viene sviluppata avviando e sostenendo un processo
formativo intrinsecamente intessuto di socialit in termini di collaborazione, solidariet, rap-
porto con laltro, allo scopo di superare la logica di competitivit che regola i rapporti inter-
personali nella societ odierna.
Un intervento educativo necessario nellet anziana riguarda inoltre la sessualit
dellanziano.
Let anziana viene anche definita let dei sentimenti indistruttibili, che fa gustare
unintensa comunione alle persone legate da una lunga vita sponsale; let doro per la sag-
gezza e per il rifiorire dellamore.

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Oggi come oggi il problema della personalit anziana si impone come un problema
macroscopico allinterno della societ, interessando tutti gli aspetti compresi anche quelli re-
lativi alla sua sessualit.
Ogni qual volta educatori, psicoterapeuti e medici cercano di occuparsi della sessualit
dellanziano, incontrano molte difficolt in quanto spesso gli anziani, palesano nel raccontarla
sentimenti di colpa, vergogna e timore credendola disdicevole e creando cos motivo di scom-
penso sia per la serenit del singolo che della coppia.
Questo tipo di comportamento dovuto sia al senso comune che confeziona un model-
lo di anziano completamente distaccato dalla sua sessualit, sia alla stessa scienza medica che
con le sue ricerche a riguardo, ha contribuito alla considerazione negativa della sessualit ne-
gli anziani, sia al passato biografico di ciascun individuo in materia di educazione ricevuta e
di esperienza fatta.

La conoscenza della biografia dellanziano


dellanziano
Per il fatto che spesso gli anziani siano stati socializzati in un contesto coercitivo e che
non abbiano avuto una educazione liberante e di conseguenza nemmeno una adeguata prepa-
razione alla vita matrimoniale, la maggioranza di essi ha una visione negativa della sessualit
in genere e di quella coniugale in particolare. Si rende quindi spesso necessario un intervento
rieducativo atto a migliorare la concezione della sessualit da parte degli anziani.
La concezione comune ritiene che il livello di apprendimento dopo i trentanni tenda a
diminuire, ma tale discorso pu essere accettato solo per quanto riguarda le prestazioni mne-
moniche, percettive, ma non per la cultura generale e per la comprensione dei problemi ren-
dendo cos possibile un adeguata rieducazione.
Per suscitare o confermare lidea positiva della sessualit dellanziano occorrono tre
considerazioni. La prima considerazione che la sessualit un bene non solo nella giovinez-
za del matrimonio, ma anche nei suoi tempi successivi restando quindi un attivit legittima e
onesta; la seconda invece riguarda il superamento del pregiudizio negativo circa il suo eserci-
zio esplicito; infine necessario alimentare continuamente allinterno della coppia una sinto-
nia di propositi e di speranze stimolando le migliori energie per lintesa e la comunicazione.

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Verso la fine del viaggio
Dalla senescenza in poi il pensiero della morte si fa sempre pi assillante in particolar modo
per gli individui che non hanno dato un senso alla propria vita, che non hanno elaborato un si-
stema di valori significativi e non hanno coltivato credenze religiose. Questi individui infatti
affrontano lesistenza in maniera frammentaria senza prendere in considerazione il concetto
della loro fine senza accettarla quindi come si accetta la vita .il pensiero della morte
nellanziano rende necessaria una educazione alla separazione, che risulta essere una legge di
natura relativa a tutto il corso della vita: nellinfanzia e nella fanciullezza la separazione dalla
madre e dai genitori; nell'adolescenza dai compagni di scuola o di gioco; nella giovinezza dal-
la famiglia di origine per formare quella delezione; nellet adulta dai genitori o dai figli o da
parenti e conoscenti che muoiono, o ancora dalla residenza abituale per ragioni di lavoro, da
una professione per intraprenderne unaltra; nellanzianit e nella vecchiaia, infine, occorre
prevedere la dipartita di s dal coniuge o di lui da s.Occorre quindi che ci si prepari interior-
mente alla morte, per evitare di dover affrontare grandi difficolt, situazioni traumatiche e an-
gosce patologiche. Nella nostra civilt la morte induce a una grande variet di atteggiamenti
che vanno dalla paura alla rimozione e che dipendono da un gran numero di diversi fattori che
influenzano in maniera decisiva il nostro modo di pensare e che sono: la cultura, la maturit,
le nostre strategie mentali, le convinzioni filosofiche e religiose, let, il sesso e le condizioni
di salute.Innanzitutto occorre per chiarire una distinzione tra la morte e il morire. Levento
della morte personale non appartiene n apparterr mai allesperienza vitale in quanto noi non
potremmo mai viverlo. La morte con cui possiamo fare esperienza anche pi volte nel corso
della nostra vita la morte degli altri. Ed proprio qui, nella separazione dalle persone a noi
vicine, che prende origine il lutto e langoscia nei confronti della morte, in quanto ci rende
sempre pi consapevoli che anche noi raggiungeremo tale traguardo. Il morire come processo
invece unesperienza che fa parte della nostra vita e di cui a seconda dei casi potremo essere
coscienti.
Nella nostra societ la morte viene isolata, negata, nascosta in particolare negli ospe-
dali in quanto verrebbe interpretata come un insuccesso della scienza e il fallimento consumi-
stico di benessere , felicit e d eterna giovinezza. Non bisogna mai parlare di morte con nes-
suno. In questo modo la morte avviene sempre nellisolamento impersonale degli ospedali
dove lassistenza mirata soprattutto verso lattenuazione del dolore fisico, ma anche della

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consapevolezza del morente.Tutto questo occultamento ci porta a perdere tutti quei codici ne-
cessari per incanalare i nostri sentimenti e le nostre azioni di fronte ad essi, perdita questa che
si ripercuote in modo particolare sulle nuove generazioni. Non tutto ci che riguarda la morte
resta per nella nostra societ occulto in quanto ad esempio la morte improvvisa desta molta
attenzione e di conseguenza una spettacolarizzazione televisiva di essa. Queste contraddizioni
sociali nei confronti della morte hanno portato ad avere di essa un immaginario caratterizzato
dalla solitudine e dalla ossessione individuale, dallattenzione morbosa, ma anche da atteg-
giamenti di sfida nel tentativo di anticiparla.

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Quali sono gli effetti del tempo sul corpo?
Let matura che inizia con la menopausa per le donne e per gli uomini con il pensionamen-
to, si protrae fino ai 75 anni poi inizia la quarta et, che la vera vecchiaia.
Let matura potrebbe essere un periodo di massimo splendore in quanto (se non a livello bio-
logico) dal punto di vista intellettuale lanziano (termine connotato negativamente) potrebbe
pensare di pi a se stesso. Questo possibile nel momento in cui si mantiene il corpo e la
mente in buona forma.
A questo proposito bisogna salvaguardare il proprio stile di vita fin da giovani:
1. Non fumare! In quanto coloro che fumano vivono in media dai 5/8 anni di meno
rispetto a chi non fuma.
2. Dormire almeno 7 ore per notte, un ghiandola del cervello (pineale) produce la
melatonina, sostanza capace di rallentare gli effetti dei radicali liberi responsabili
dellinvecchiamento.
3. Allenare il fisico (almeno 3 volte nella settimana) e il cervello, infatti, lesercizio
mentale il metodo migliore per contrastare linvecchiamento (leggere libri, quotidia-
ni e coltivare interessi per non andare incontro alla depressione).
4. Fare sesso. Non fa invecchiare ma anzi si vive in modo pi intenso.
5. Corretta alimentazione. Aumentare il consumo di frutta e verdura per agevolare
il transito intestinale, ma ridurre i grassi animali per evitare la comparsa
dellarteriosclerosi e di malattie cardiovascolari.
6. Evitare luso eccessivo di farmaci. Perch possono accumularsi pi facilmente
nellorganismo e causare danni.
7. Effettuare controlli medici periodici. Per prevenire linsorgenza di qualche pato-
logia.

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Alimentazione adeguata
Il centro di ricerca sulla Nutrizione umana nellet dellinvecchiamento delluniversit di
Tufts ha individuato per grado dimportanza gli alimenti che compongono la dieta delle per-
sone dai 70 anni in poi. Innanzitutto necessario consumare grandi quantit di frutta e verdu-
ra (poco condita), poich la verdura verde scura e legumi sono ricchi damido, integrare con
alimenti ricchi di fibre come i cereali e pane integrale. Importante ridurre i grassi saturi (pre-
ferire carne magra,limitare le fritture e dolci), lo zucchero e lalcool (mangiare qualcosa prima
di bere succhi di frutta), e inoltre diminuire la quantit di sale e sodio. Bere 8 bicchieri
dacqua al giorno da circa ciascuno; infatti gli anziani non sempre sono consapevoli di es-
sere disidratati che pu provocare labbassamento di pressione, scarsa funzionalit renale.
Lalimentazione degli anziani spesso carente di fibre, proteine, calcio, ferro, zinco e acido
folico e vitamine A e B6:
PROTEINE CARBOIDRATI GRASSI VITAMINE MINERALI - LIQUIDI
Gli anziani hanno bisogno di un maggiore assunzione proteica (12-15% di apporto calorico
totale quotidiano) rispetto ai giovani; purtroppo molti anziani riducono le proteine per vari
motivi o perch, come la carne, difficile da preparare o troppo costosa, o perch difficile da
masticare.
Ci sono due tipi di grassi: saturi e insaturi. Sia i grassi polinsaturi (zafferano, salmone, grano-
turco etc.) e monoinsaturi (noccioline, olive etc.) contengono lHDL (lipide), denominati co-
lesterolo buono perch hanno un effetto benefico sul cuore. Uneccessiva assunzione di gras-
si saturi provoca problemi quali: lobesit, infarto, cancro al seno e al colon. Poich i grassi
migliorano il gusto di alcuni cibi, difficile diminuirne il consumo, tuttavia bisogna sostituirli
con prodotti magri, usando pi aromi e spezie naturali (limone fresco, pepe fresco macinato,
erbette fresche) che possono migliorare anchesse il gusto. In conclusione ridurre la quantit
di grasso nel proprio cibo in realt un modo per aver cura di se.
In genere gli adulti (dai 50 anni in su), consumano 2000/3000 calorie al giorno soddisfacendo
il fabbisogno vitaminico mentre per gli anziani (al di sopra dei 65 o 75 anni) non sono stati
fatti calcoli, poich a causa di malattie o inappetenza (inattivit), essi potrebbero assumere
quantit insufficienti di vitamine. Le vitamine fondamentali sono:
-Vitamina C- Aiuta il corpo ad assorbire il ferro e a ristabilire i tessuti danneggiati.(Frutta,
verdura, arance, limoni etc.).

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-Vitamina D- La mancanza dovuta perch gli anziani che vivono in strutture assistenziali
non si espongono alla luce del sole, importante per la trasformazione in forma attiva della vi-
tamina D.
-Vitamina B6- Ha una funzionalit immunitaria. Lorganismo anziano carente di vitamina
B6 per le numerose infezioni cui soggetto (cereali, frumento, Granoturco).
-Vitamina B12- Fondamentale per lattivit mentale, infatti la sua carenza pu provocare al-
cune forme di demenza. Entrambe le vitamine B si trovano nella carne, che possono essere
sostituite da integratori multivitaminici che in realt non sostituiscono le proteine e le fibre
presenti in una dieta ben bilanciata, per cui indispensabile una consultazione con il proprio
medico.
Per quanto riguarda i minerali questi contengono calcio e ferro.
Il calcio il componente principale che forma lo scheletro adulto. Si pensi che allet di 35
anni si comincia a perdere questelemento fondamentale, soprattutto nelle donne dopo la me-
nopausa, la terapia sostitutiva a base di estrogeni (ERT). LERT, insieme ad integratori di
calcio ed esercizi fisici servono a mantenere il giusto peso e influenzare la quantit di perdita
ossea. Altri fattori sono il fumo, il consumo di caffeina e alcool. La quantit di perdita ossea,
provoca losteoporosi e il rischio di subire fratture in seguito a cadute.
Lassunzione di ferro, acido folico, e vitamina B12 aiuta a prevenire lanemia (insufficienza
di globuli rossi che portano lossigeno ai tessuti dellorganismo) e la formazione di globuli
rossi. Lanemia non solo causata da problemi alimentari ma anche dalla perdita di sangue
provocata da malattie croniche. Grazie alla vitamina C avviene lassorbimento del ferro, al
contrario uova, cereali, fagioli e derivati dei cereali inibiscono lassorbimento del ferro.
Il corpo umano ha bisogno di acqua per trasportare i principi nutritivi alle cellule, per regolare
la temperatura e per liberarsi dalle scorie. Gli anziani dovrebbero bere almeno 6/8 bicchieri di
acqua al giorno. I motivi per cui gli anziani rischiano di disidratarsi sono diversi:
-La sensazione di sete pu diminuire (per colpa dellet stessa, dai farmaci o a causa di malat-
tie).
-Lassunzione di diuretici o lassativi aumenta la frequenza con cui il corpo elimina liquidi e
solidi.
-Negli ospedali e nelle strutture assistenziali per chi non pu alzarsi dal letto per bere, devono
essere seguiti da altre persone e anche per coloro che sono autonomi devono essere stimolati a
bere ogni giorno la quantit giusta di liquidi.

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Teorie sullinvecchiamento del corpo
La vecchiaia per luomo sempre stata un mistero per questo ha
sempre cercato di risolverlo per attingere alla fontana delleterna
giovinezza.
Le ricerche biologiche hanno permesso di ampliare la possibilit
di svelare questo mistero con teorie molto interessanti ma senza
ancora vere conferme. La biologia molecolare con i suoi progressi
permette di fare delle riflessioni e trovare spiegazioni nel micro-
cosmo cellulare.
Definire linvecchiamento difficile in quanto variazioni legate
allet si manifestano molto prima, gli studi condotti hanno permesso di stabilire che dopo i
20 anni inizia un impercettibile ma graduale declino. Fattori biologici dellinvecchiamento
sono connessi con gli eventi economici, politici e sociali. Situazioni esterne sfavorevoli pos-
sono accelerare linvecchiamento, cos come un training psico-biologico potrebbe rallentarlo.
Il cervello lorgano pi importante che controlla i processi dinvecchiamento, costituito dal
tessuto nervoso che a sua volta composto delementi perenni, i neuroni, ed quindi anche
pi vulnerabile.
La teoria cibernetica (scienza che applica allo studio e alla realizzazione di macchine e con-
gegni elettronici in grado di imitare determinate funzioni del cervello umano) considera il
cervello come il pace-maker dellintero organismo attraverso lasse ipotalamo-ipofisario, se-
condo questa teoria linvecchiamento del cervello determinerebbe linvecchiamento del corpo
intero.
Esistono teorie ipotalamiche dellinvecchiamento secondo il quale sarebbe larea che regola i
sistemi immunitari, il metabolismo, i sistemi vegetativi e il sistema endocrino. Lesioni
dellipotalamo danno segni tipici dellinvecchiamento o delle malattie geriatriche, inoltre lo
stesso ipotalamo mostra variazioni degenerative con let.
Una teoria genetica sostiene che per tutta la durata della vita vi una normale lettura del codi-
ce genetico prestabilito per ogni persona, che determina lo sviluppo e linvecchiamento, infat-
ti sarebbe impossibile modificare, intervenire o fermare questo processo.

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Mentre secondo altre teorie genetiche, ci pu essere un difetto nella matrice del DNA che si
manifesta nelle successive codificazioni. Infatti gli errori della duplicazione del DNA aumen-
tano con gli anni per un danno casuale agli acidi nucleici, da radiazioni o usura.
La molteplicit di codici protegge dalle mutazioni che si accumulerebbero col tempo, ma
quando finiscono seguirebbe la senescenza. Un'altra teoria della genetica sostiene che vi una
predisposizione allinvecchiamento celebrale che non dovuto soltanto alla velocit della
perdita dei neuroni ma anche al numero di partenza che lindividuo e dotato alla nascita, pro-
grammato geneticamente.
Ci sono inoltre teorie di tipo immunologico, secondo la quale con let ci sono delle varia-
zioni delle risposte immunitarie, ci dipende dal funzionamento delle cellule che difendono
lorganismo come i macrofagi e linfociti produttori di anticorpi. Reazioni immunitarie nel
cervello anziano possono dipendere da auto-anticorpi, specialmente anti-cervello. Gli auto-
anticorpi diretti contro il tessuto nervoso sono riconosciuti nelle malattie demielinizzanti, ma
sono frequenti in sindromi croniche cerebrali. La produzione di anti-anticorpi anti-cervello
pu essere causata da alterazioni della barriera emato-encefalica. Lo stesso collagene invec-
chia in tutti gli organi e tessuti per esempio ne un segno esteriore la rugosit della pelle.
Altre cause di invecchiamento possono essere: lo stress, linquinamento e le radiazioni. Si so-
no svolti degli studi recenti a proposito dellinfluenza dello stress sullinvecchiamento con la
conclusione che lo stress pu essere causa di malattia non di invecchiamento
Il cervello dellanziano perde peso, volume e neuroni, listopatologia dellinvecchiamento ce-
lebrale e dellAlzheimer riconosce alcuni tipi di lesione:-diminuzione del peso del cervello;
diminuzione del volume; presenza di placche senili; alterazione dei capillari
Il peso del cervello raggiunge il suo massimo ai 25 anni, in media pesa 1.400gr. negli uomini
e 1.260 gr. nelle donne e comunque non c rapporto fra il peso e il rendimento mentale.
Nellanziano il suo peso si riduce insieme al volume, per riscontrare un decadimento mentale
basta una perdita di 50 o 100ml, perdita che nellanziano riguarda non solo la sostanza grigia
ma anche quella bianca. Autori russi hanno rivelato che vi un ispessimento di membrane si-
naptiche e riduzione dei contatti e delle vescicole e che vi sono delle aree cerebrali pi vulne-
rabili di altre. Invece ricercatori della scuola di Lubecca sostengono che ogni parte del cervel-
lo invecchia indipendentemente dalle altre, le aree parieto-occipitali sarebbero pi resistenti
mentre le aree extrapiramidale e orbitaria subiscono un raggrinzimento del 15%.

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Progeria
La sindrome di Hutchinson-Gilford una malattia rarissima, che induce un invecchiamento
prematuro alle sue giovani vittime da cinque a dieci volte pi veloce del normale. I bambini
affetti da progeria sono sottoposti a un velocissimo invecchiamento che li porta alla morte a
unet media di tredici anni.
Non esiste una cura per la malattia che si manifesta con caratteristiche quali la calvizie, nani-
smo, dimensioni ridotte del volto e della mascella, invecchiamento della pelle; presentano i-
noltre problemi di salute tipiche della vecchiaia come rigidit delle articolazioni, lussazioni
dellanca, problemi cardiovascolare, arteriosclerosi. Lo sviluppo mentale invece risulta del
tutto normale.
Nicolas Lvy insieme al team di ricercatori francesi ha scoperto il gene responsabile della ma-
lattia e che la mutazione si verifica nel gene LMNA che contiene le informazioni per costruire
due proteine: le lamine A e C. insieme alle lamine B queste proteine sono tessute assieme in
una rete che ricopre linterno della membrana posta attorno al nucleo delle cellule. Durante la
divisione cellulare, la membrana si rompe permettendo al nucleo di dividersi in due. Mentre si
formano nuove membrane attorno ai due nuclei, le lamine si ricuciono insieme formando
nuovi rivestimenti. Le cellule con lamine difettose si dividono in modo improprio e muoiono
prematuramente, compromettendo irreversibilmente la capacit di rigenerazione da parte dei
tessuti. I ricercatori studiando le sequenze di DNA dei geni LMNA nei pazienti affetti dalla
progeria hanno individuato unanormalit: la sostituzone di una base di DNA in un segmento
chiamato esone 11, mutazione che a causa della sua dominanza, pu essere trasmessa eredita-
riamente. Per ragioni ancora sconosciute la mutazione porta a una produzione di lamine A a-
normali solo in alcune cellule e non in tutte.

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Cambiamenti fisici dovuti allet
La nostra capacit di svolgere attivit fisiche, dipende dalla giusta funzionalit di parecchi or-
gani. I cambiamenti che avvengono in questi organi nel corso degli anni, contribuiscono a
modificare le nostre abilit fisiche. In particolare gli organi pi frequenti ai cambiamenti so-
no: i polmoni, sistema cardiovascolare, le ossa, i muscoli e le articolazioni.
POLMONI
Linvecchiamento comporta cambiamenti nei polmoni, poich avviene una perdita di elastici-
t dei tessuti, un ispessimento della parete polmonare, e un aumento del volume daria che ri-
mane nei polmoni dopo ogni atto espiratorio. Questo dovuto a uno scambio meno efficiente
di ossigeno e anidride carbonica nei polmoni che conseguente ad un affaticamento nel corpo
dellanziano.
SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Il cuore nel corso degli anni singrossa (ipertrofia), le cellule cardiache muoiono e sono sosti-
tuite da tessuti quali i grassi e le fibre. Questa trasformazione determinante sulla capacit del
cuore di pompare sangue attraverso il corpo, infatti invecchiando, la quantit di sangue pom-
pata con ciascun battito cardiaco diminuisce lentamente insieme allefficienza del sistema
cardiovascolare a causa del normale ispessimento delle pareti arteriose. Questultimo diminui-
sce la capacit dellorganismo di muoversi rapidamente, infatti gli anziani spesso si sentono
storditi quando si alzano dal letto (ipotensione posturale). A volte il cuore non funzione co-
me dovrebbe a causa di unalterazione del battito cardiaco che diventa veloce (palpitazioni)
con extrasistole o rallentato. Questi sintomi si verificano quando si riscontrano cambiamenti
nelle pareti del cuore.
OSSA, MUSCOLI E ARTICOLAZIONI
Con let avanzata si verificano cambiamenti anche nelle ossa, nei muscoli e nelle articola-
zioni lo dimostra il fatto che si diventa pi bassi, poich il cuscinetto tra le ossa della colonna
vertebrale si usurano e le ossa si comprimono, e questo provoca una minore flessibilit delle
articolazioni. La diminuzione di minerali nelle ossa comincia prima nelle donne (menopausa)
rispetto agli uomini. La debolezza ossea pi spesso il risultato di inattivit. Le ossa a causa
dellosteoporosi, diventano pi sottili (prima nelle donne che negli uomini) e gli anziani dun-
que saranno pi soggetti alle fratture del femore, della colonna vertebrale e soprattutto aumen-
ter il rischio di cadere.

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Cancro
Cancro
Il cancro causato dal moltiplicarsi di cellule anomale e irregolari che si diffondono
nellorganismo e interferiscono con le normali funzioni fino a causare la morte.
In molti casi il tumore si localizza in una parte precisa (tumore primario); a questo proposito
ricordiamo il carcinoma (fegato, intestino, pancreas, pelle, polmoni, seno, stomaco) e il sar-
coma (muscoli, ossa, tessuti fibrosi o di supporto).
Questi se individuati precocemente possono essere curati con la con la rimozione chirurgica o
con la radioterapia per la tecnica pi adoperata la chemioterapia.
Nella chemioterapia vengono somministrati farmaci a cicli in varie combinazioni e dosaggi,
che devono distruggere le cellule tumorali lasciando intatte quelle sane, ma spesso provocano
effetti collaterali, infatti lumore ne pu risentire.
Se si sviluppa attraverso il sistema linfatico si parla di linfoma; se invece si diffonde attraver-
so la circolazione sanguigna e il midollo osseo si parla di leucemia.
Entrambi i tumori sono pi difficili da curare poich possono creare metastasi in altri organi.
In molti casi la ricerca non riuscita a stabilire lorigine dei tumori. Si pensa che linsorgenza
dei tumori sia causato da una certa predisposizione genetica (oncogeni cancerogeni che
controllano lo sviluppo cellulare) lo dimostra il fatto che alcune neoplasie (tumori), provocate
da inquinamento, fumo, alcool, radiazioni, etc. si ripetono nelle diverse generazioni di una
stessa famiglia. Anche lo stress pu contribuire allinsorgenza di tumori.
Si sostiene che il rischio di contrarre tumori aumenta con let, specialmente dopo i 50 anni, a
causa del calo delle difese immunitarie dellorganismo. Nonostante non si dispongono delle
conoscenze che stanno alla base della causa dei tumori, alcuni possono comunque essere cura-
ti. Negli stadi precoci, i sintomi dei tumori difficilmente si manifestano e possono essere con-
fuse con manifestazioni benigne (cisti, verruche, nei, malesseri generici). In alcuni casi infatti
ci si accorge della malattia quando gi nello stadio avanzato. Cos non ci consolano i pro-
gressi della medicina poich vi sono molti casi irrisolti e lunica vera speranza per la difesa
contro i tumori la prevenzione.
Innanzitutto per prevenire i tumori bisogna evitare il fumo (tumore alla bocca, alla gola, tratto
digerente) e gli alcolici e specialmente nella dieta bisogna ridurre le proteine, soprattutto quel-
le animali. Per quanto riguarda i tumori cutanei, evitare lesposizione eccessiva al sole in esta-
te (pi a rischio sono i bambini e le persone con carnagione chiara). Altri segnali di allarme

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sono i dimagrimenti improvvisi, accompagnati da una sensazione di stanchezza, difficolt di-
gestive alle quali non si riesce a dare una spiegazione; fondamentale sono anche i sintomi uri-
nari soprattutto dopo i 60 anni. Ci sono alcune procedure che consentono di individuare un
tumore, quali nella donna il pap-test (cervice uterina) e la mammografia o lautopalpazione
delle mammelle.
Sintomi comuni sono: emorragia; perdita di sangue da bocca, retto, vagina; aumento di vo-
lume di organi, infezioni ripetute di un apparato; ulcerazioni della bocca; sanguinamento di
nei e macchie della pelle; dolore nella sede di iniezione di farmaci; febbre; perdita di peso;
mancanza di appetito e di respiro; dolore persistente in un determinato organo.
Negli ultimi anni si notevolmente sviluppata la ricerca dei marker tumorali (sono proteine
di origine fetale, alcuni ormoni, enzimi, antigeni o immunoglobuline) che, test utilizzati pi
spesso allinterno dei laboratori di analisi; queste sostanze assenti o presenti nel nostro orga-
nismo aumentano la presenza di alcuni tumori maligni.

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Demenza senile
La diminuzione considerevole o perdita completa delle funzioni intellettive; indebolimento
della memoria; perdita della capacit di fare i conti e senso dellumorismo; di orientamento
nellambiente; disinteresse della sfera affettiva e il paziente si richiuder nellegoismo e nella
preoccupazione solo di s. Interviene nella tarda et si tratta quasi sempre della malattia di
Alzheimer, in questo caso la progressione inesorabile e conduce alla morte entro 5/15 anni.
La demenza senile dovuta alla scarsa nutrizione sanguigna del cervello in seguito
allarteriosclerosi. Anche per questa malattia vi una predisposizione di carattere ereditario
Dallesame anatomo - patologico del cervello delle persone decedute si riscontrato che alcu-
ne aree cerebrali caratterizzato da torsioni delle fibre nervose (aggregazioni neurofibrillari) e
anche placche di proteine anomale (placche senili) che sono sparse nelle cellule nervose.

Artrosi
una malattia tipica della vecchiaia ma pu manifestarsi anche nei giovani dopo dei traumi e
nelle persone con vene varicose. Consiste in una alterazione cronica degenerativa delle artico-
lazioni, causata dallusura e dellossificazione della cartilagine.
Esistono vari tipi di artrosi, negli anziani le pi comuni artrosi generano specialmente
nellanca e nel ginocchio.
Tra le cause che provocano lartrosi abbiamo lobesit, essa contribuisce particolarmente
allusura delle cartilagini e quindi allinsorgenza dellartrosi. In alcuni casi questa malattia
pu essere ereditaria e in altri causata da superlavoro o traumi sportivi. Negli anziani lartrosi
si presenta come trauma acuto e pu essere differenziata per sesso (dopo 55 anni di et le
donne hanno una maggiore probabilit di manifestare i sintomi della malattia) e la presenza di
altre malattie reumatiche come lartrite reumatoide potrebbero a loro volta favorire
linsorgenza di artrosi nelle articolazioni colpite.
La sintomatologia clinica caratterizzata da dolori articolari ricorrenti, di media intensit che
si presentano con lesercizio e diminuiscono con il riposo e inoltre la rigidit dei muscoli si
affievolisce quando si riprende lattivit. Naturalmente questi dolori limitano i movimenti del-
la colonna vertebrale o larticolazione colpita. Perci si pu manifestare in alcuni casi un ri-
gonfiamento dellarticolazione di piccola o grande intensit. Lutilizzo delle radiografie
uno degli strumenti pi efficaci al fine di individuare problemi di artrosi.

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La terapia dellartrosi volta a ridurre il dolore fa uso di farmaci antinfiammatori non ste-
roidei (FANS) , iniezioni intraarticolari di cortisone o trattamenti di fisioterapia.
Nei casi di maggiore gravit si ricorre a provvedimenti ortopedici correttivi o chirurgici , c
da dire per che queste cure mediche migliorano parzialmente lartrosi stessa.

Diabete
Lorganismo non essendo in grado di produrre e utilizzare completamente linsulina causa un
difetto del metabolismo dei carboidrati e in misura minore delle proteine e dei grassi per cui i
reni per liberare lorganismo dalleccesso di zuccheri (glicemia) gli elimina con lurina.
Laumento della glicemia provoca disturbi circolatori , insufficienza renale, ictus e problemi
neurologici.
Abbiamo due tipi di diabete:
-diabete mellito di tipo I (generalmente si manifesta entro i ventanni, quando le cellule pan-
creatiche vengono distrutte, cosicch compromette la produzione dinsulina)
-diabete mellito di tipo II.(detto anche diabete senile che si sviluppa pi lentamente nelle
persone anziane soprappeso, ma pu manifestarsi anche in soggetti di peso normale).
La sintomatologia del diabete mellito che si presenta con una grande variet di espressioni,
viene diagnosticata con lindividuazione della presenza di glucosio nellurina e di livelli ano-
mali dello stesso nel sangue. La diagnosi facilmente risolvibile con il trattamento insulinico
in grado di riportare i valori alla normalit.
La presenza di questa malattia non facilmente riscontrabile, giacch non ha una manifesta-
zione esplicita almeno al primo stadio.
Piccoli accorgimenti (aumento della quantit di urina, sete non giustificata, prurito in regione
anale e vulvare, lenta cicatrizzazione delle ferite), dovrebbero consigliare comunque un esame
delle urine che trovi leventuale presenza di glucosio.
A uno stadio pi avanzato si hanno segni pi evidenti della presenza della malattia quali: di-
magrimento, disturbi digestivi, nausea, turbe della vista, crescente affaticabilit, problemi
allapparato genitale e danni al sistema nervoso).
Nei giovani linsorgere della malattia pi brusco e ha uno sviluppo pi rapido rispetto agli
adulti.

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Morbo di Parkinson
La malattia prende il nome dal medico inglese James Parkinson, che nel 1817 ne fece la prima
dettagliata descrizione clinica definendola paralisi agitante.
Il morbo di Parkinson una degenerazione cronica e progressiva che interessa prevalentemen-
te una piccola parte del sistema nervoso centrale chiamata sostanza nera, dove viene prodotta
la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per un controllo efficace e accurato dei movi-
menti di tutto il corpo. Quando questi si riducono di oltre il 70 per cento, il sistema non pi
in grado di stimolare i recettori situati nella zona del cervello detta striato e compaiono i
classici sintomi della malattia. La morte dei neuroni produttori di dopamina non ancora
spiegata ed tuttora argomento di ricerca. Colpisce raramente prima dei 50 anni di et ed
caratterizzata da tremore, rigidit e difficolt nei movimenti. Sembra colpire, in generale, pi
il sesso maschile rispetto a quello femminile.
Sono ancora sconosciute le cause del blocco improvviso della produzione di dopamina da par-
te delle cellule poste alla base del cervello (nucleo lenticolare, locus niger); tuttavia sono sta-
te avanzate varie ipotesi, il morbo pu insorgere per le seguenti cause:
-infezione virale sconosciuta (specie nei casi dei giovani pazienti);
-dopo un trauma alla testa;
-lesposizione a sostanze tossiche ambientali o a causa dell'arteriosclerosi cerebrale, soprattut-
to nei pazienti pi anziani.
- meccanici, verniciatori, restauratori di mobili e tutti coloro che si trovino a contatto con i-
drocarburi solventi, resina, pesticidi e cos via (recentissima ricerca condotta dallIstituto per
il Parkinson di Milano).
I casi in cui non si riesce a trovare con esattezza la causa responsabile della malattia vengono
definiti parkinsoniani idiomatici.
Nelle fasi iniziali della malattia, i sintomi possono variare da persona a persona: Il sintomo
caratteristico del morbo il tremore della mano, che si manifesta generalmente a riposo ed
assente in movimento. Il tremore, associato a rigidit e difficolt nei movimenti, inizia gene-
ralmente alla mano destra o al piede destro, estendendosi progressivamente, nel volgere di due
anni in entrambi i lati del corpo, facendo assumere alla persona unandatura caratteristica: il
tronco inclinato in avanti mentre la colonna vertebrale, le anche, le ginocchia e le caviglie
restano leggermente piegate.

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La scrittura diviene caratteristicamente tremante e con caratteri pi piccoli (micrografia), la
voce diviene flebile e qualche volta rauca, cambia lespressione del volto dovuta alla riduzio-
ne della mimica facciale. Inoltre possono manifestarsi perdita involontaria di saliva, partico-
larmente di notte, ansia o depressione. Con il passare del tempo la situazione degenera per cui
si resta immobili a letto. Il periodo entro il quale tutto questo processo si compie, varia da
persona a persona, ma generalmente resta compreso tra i 10 ed i 20 anni.
Solo alcune delle cure mediche finora utilizzate tendono ad attenuare la malattia e a riportare
miglioramenti temporanei.
La levo-dopa (L-Dopa) stata per anni il farmaco pi utilizzato nella cura del Parkinson. Es-
sa entra nei neuroni, che la trasformano in dopamina e la rilasciano allesterno, dove va ad
aggiungersi al neurotrasmettitore prodotto in quantit insufficiente dallorganismo. Questa so-
luzione per temporanea: dopo alcuni anni (da 3 a 10) si verifica una specie di assuefazione
al farmaco, infatti, coloro che sono sottoposti a questo trattamento iniziano ad accusare una
riduzione della durata delleffetto farmacologico, detta indebolimento di fine dose. Inoltre, la
levodopa sintetica determina fastidiosi effetti collaterali come nausea, ipotensione e incoordi-
nazione nei movimenti.
Negli ultimi quattro-cinque anni, il trattamento di questa patologia ha fatto comunque dei no-
tevoli passi avanti, con lintroduzione dei nuovi dopaminoagonisti, considerati la pi grande
scoperta neurofarmacologica dellultimo decennio. Questa terapia, infatti, riscuote un notevo-
le successo sulla riduzione del tremore e sulla discinesia, dando la possibilit allo specialista
di rimandare di cinque anni il ricorso alla levodopa, che diventa cos un farmaco secondario,
evitando cos di incorrere anzitempo negli effetti collaterali che essa comporta. Un esempio di
questa categoria di farmaci il pramipexolo, indicato anche per combattere la depressione
che si manifesta nella maggioranza dei pazienti affetti dalla patologia.
Sicuramente di secondo piano rispetto ai suddetti farmaci il ruolo curativo degli inibitori delle
monoaminossidasi B (Imao-B), degli anticolinergici e dellamantadina.
Oltre alla terapia farmacologica, stata tentata anche una via chirurgica al trattamento della
malattia di Parkinson con la terapia chirurgica in stereotassi e lautotrapianto cerebrale di cel-
lule capaci di produrre dopamina.
Gli interventi effettuati con la tecnica stereotassica tendevano a distruggere il piccolo agglo-
merato di cellule nervose mal funzionanti (talamolisi), ma questa tecnica aveva un esito favo-

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revole solo sul controllo del tremore e non si poteva applicare da ambedue i lati per la com-
parsa di gravi effetti collaterali.
Recentemente stata messa a punto una tecnica che non comporta pi la distruzione delle cel-
lule nervose mal funzionanti, ma la loro stimolazione elettrica a bassa intensit e alta frequen-
za (neurostimolazione) attraverso limpianto diretto di elettrodi nel cervello. Questo tipo di
intervento, oltre che meno invasivo e quasi privo di effetti collaterali, si mostrato idoneo sia
al controllo dei sintomi della malattia sia agli effetti collaterali determinati dai farmaci.
In alcuni centri, intanto, continua la sperimentazione del trapianto di cellule nervose dopami-
nergiche nel cervello dei pazienti parkinsoniani, ancora in fase di perfezionamento per motivi
tecnici ed etici.

Infarto del miocardio


Il cuore costituito da una parete muscolare chiamata miocardio; linfarto colpisce il miocar-
dio e determina la morte cellulare (necrosi). Le arterie coronarie che portano nutrimento al
cuore quando vengono ostruite da sostanze grasse quali il colesterolo, placche aterosclerotiche
e spasmi coronarici provocano la necrosi. Lostruzione delle arterie fa si che al miocardio non
arrivino ossigeno e sostanze nutritive; se anche una di queste completamente ostruita l arte-
ria muore.
Linfarto cardiaco detto silente viene diagnosticato attraverso lelettrocardiogramma, giac-
ch non provoca dolore e coloro che sono maggiormente colpiti sono gli anziani e i diabetici.
Di solito linfarto preceduto da un intenso dolore toracico della durata di un paio di minuti o
pi e pu irradiarsi ad altre regioni del corpo.
Linfarto vero e proprio oltre a questi sintomi manifesta nausea, abbondante sudorazione,
tremore, instabilit, febbre, sintomi che si possono scambiare per una semplice indigestione e
non si presentano tutti insieme ma in un secondo momento.
La diagnosi dellinfarto si effettua sul tracciato dellelettrocardiogramma che presenta delle
alterazioni, ma pu essere confermata anche con ulteriori analisi del sangue con laumento di
particolari enzimi liberati dal muscolo cardiaco danneggiato. E di fondamentale importanza
intervenire con le cure nel pi breve tempo possibile in quanto vi un elevato numero di de-
cessi nelle prime ore successive allinfarto. Ricerche condotte hanno dimostrato che la mag-
gior parte delle persone che hanno avuto un attacco cardiaco attende pi di due ore prima di
chiedere aiuto, questo un ritardo che pu comportare la morte del paziente perch possono

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sopraggiungere complicazioni. Nel suo aspetto di sintomi dinfarto necessario un urgente
ricovero ospedaliero in cui si provvede con eventuali procedure durgenza come defibrilla-
zione ossia lapplicazione di una scossa elettrica al cuore per bloccare la fibrillazione ventri-
colare. La terapia si basa sulla somministrazione della morfina un antidolorifico per alleviare
il dolore, farmaci beta bloccanti che limitano i danni al cuore, farmaci antiaritmici che rego-
larizzano il battito cardiaco, leparina viene somministrata per via endovenosa per evitare la
formazione di nuovi coaguli e facilitare la circolazione. Quando lazione dei farmaci non
sufficiente necessario intervenire con un intervento chirurgico o un intervento di by-pass a-
orto coronarico che prevede linnesto di sezioni di altre vene per ripristinare lirrorazione di
determinate aree del cuore.
Prima di essere dimesso, il paziente pu essere sottoposto a un elettrocardiogramma sotto
sforzo, in modo da valutare e determinare una soglia di sicurezza entro la quale pu esercitare
una certa attivit fisica. In seguito dovr seguire una terapia per abbassare la pressione arterio-
sa, ridurre il livello di colesterolo e rafforzare il battito cardiaco.
Nel periodo successivo all'infarto, il paziente pu riprendersi lentamente e condurre una vita
normale. fondamentale un cambiamento nello stile di vita, ossia condurre una vita che non
implichi un grosso affaticamento per il cuore, assumere cibi sani e controllare il peso con re-
golarit. E indispensabile non fumare e non assumere alcolici e praticare regolarmente attivi-
t fisica.

Bronchite acuta
Frequente nei bambini ma anche negli anziani, la bronchite sorge quando i microbi che sono
abitualmente innocui diventano patogeni attaccando la mucosa bronchiale a causa di fattori
predisposti quali raffreddori o malattie infettive (morbillo, influenza, tifo, polveri irritanti).
I sintomi della malattie possono manifestarsi come un semplice raffreddore e in seguito insor-
ge forte tosse, spossatezza ( frequente), mancanza di appetito e anche forti mal di testa. I ru-
mori quali sibili (fischi) e rantolii diffusi di origine bronchiale possono essere ascoltati dal
medico nella cavit toracica.
La malattia di solito si risolve in pochi giorni, ma si potrebbe complicare in broncopolmonite
o bronchiolite,i soggetti pi colpiti sono: i bambini, le persone deboli, denutrite e gli anziani.
Bisognerebbe stare a letto (anche se non si ha la febbre), con applicazioni calde sul torace e
seguire una dieta frazionata in piccoli pasti (latte caldo, verdura cotta e frutta ad esempio). Le

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bevande dovranno essere molto zuccherate per favorire lespettorazione dei mucchi e la gua-
rigione del processo infiammatorio.
I farmaci prescritti solitamente sono espettoranti, sedativi della tosse e rimedi contro la febbre
come antibiotici e sulfamidici, inutili quando non si manifesta la broncopolmonite.

Ipertensione
La pressione arteriosa nei valori normali 120-130 per la sistolica e 70-80 per la diastolica.
Lipertensione insorge quando i valori aumentano: la sistolica superiore a 160, la diastolica
superiore a 95. In alcuni casi possono raggiungere i 300 per la massima e 150 per la minima
comportando un rischio elevato di ictus e di infarto.
Statisticamente tra gli italiani gli ipertesi sono il 21-25% della popolazione, chi ha superato i
65anni l80%. I morti ogni anno a causa dellipertensione sono 300.000 in italia e 5.000.000
nel mondo. Le cause della malattia possono essere varie, nella maggior parte degli ipertesi
non stata riscontrata nessuna vera e propria e viene detta ipertensione essenziale le ricerche
hanno individuato un insieme di cause che possono essere la base del problema come
lalterazione del sistema nervoso simpatico , un ipotetico fattore genetico, il sovrappeso, alco-
ol, stress, ecc.
Per circa il 15% dei pazienti lipertensione il sintomo di unaltra mallattia, e si parla in que-
sto caso di ipertensione secondaria causata soprattutto dal malfunzionamento dei reni e da
unanomala produzione di ormoni delle ghiandole surrenali, tra le cause pu esserci anche la
pillola anticoncezionale che scompare con la sospensione del farmaco.
Tra i sintomi possono manifestarsi cefalea, ronzii alle orecchie, tensione dolorosa della nuca
al risveglio e sintomi legati a lesioni del cuore come insufficienza ventricolare sinistra. Spesso
per asintomatica.
Lipertensione pu essere curata con farmaci che agevolano leliminazione di liquidi e dei sali
accumulati nei tessuti che circondano le arterie, farmaci che impediscono al cuore di pompare
con troppa forza e altri che dilatano i vasi sanguigni. Nei casi lievi importante prima di as-
sumere farmaci controllare maggiormente la dieta, riduzione dellalcool e del sale e condurre
una regolare attivit fisica.
possibile controllare la pressione anche con una corretta alimentazione, basta ricordare
qualche semplice regola, la Societ europea dellipertensione ne consiglia alcune per ridurre il
rischio cardiovascolare delle persone ipertese:

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1. Controllo frequente della pressione, che deve essere al massimo 140-90 nelle persone
anziane e inferiore a 130/85 nelle persone pi giovani, di mezza et o diabetiche.
2. Non fumare.
3. Raggiungere il peso ideale. Chi obeso o in sovrappeso deve dimagrire, infatti per ottene-
re un effetto antiipertensivo la riduzione deve essere di circa il 10% del peso di base. (Esem-
pio: se una persona pesa 100 chili, la riduzione del peso di 10 chili gi consente di ottenere
una riduzione della pressione diastolica intorno ai 5-7 mm. di mercurio).
4. Limitare lalcool. Sono permessi due bicchieri di vino ai pasti. Attenzione ai superalcolici:
contengono pi etanolo e la quantit consentita quindi ridotta.
5. Ridurre il consumo di sale (circa 6 gr. di cloruro di sodio al giorno).
6. Mangiare pi frutta e verdura e meno grassi. Preferire le carni bianche quali pollo, tac-
chino e coniglio, meno ricchi di grasso; aumentate il consumo di pesce fresco; i formaggi so-
no ricchi di sodio: meglio non esagerare e preferire i formaggi come mozzarella o ricot-
ta;mettete regolarmente in tavola farina e cereali integrali.
7. Controllare la glicemia, che nei diabetici deve essere inferiore a 110 mg/dl.
8.Controllare il colesterolo, che deve essere meno di 200 mg/dl e nelle persone a rischio me-
no di 190 mg/dl.
9. Fare regolarmente moto: 20 minuti di jogging o passeggiate a passo svelto ogni giorno, o
40 minuti di attivit aerobica (corsa, nuoto) tre volte la settimana sono in grado di abbassare la
pressione.

Sordit
La riduzione delludito pu dipendere da unalterazione di della trasmissione del suono
nellorecchio esterno e in quello medio (sordit trasmissiva) o da un problema nella capacit
dellorecchio interno di percepire il suono e trasformarlo in impulso nervoso (neurosensoria-
le). Si parla di sordit mista quando sono presenti entrambe la cause.
La causa pi comune lavanzamento dellet e colpisce maggiormente gli uomini che le
donne e negli anziani frequente la presbiacusia, dovuta al deterioramento delle cellule cilia-
te che rivestono la coclea dellorecchio interno e hanno la funzione di inviare gli impulsi so-
nori elettrici alla zona del cervello adibita allelaborazione dei suoni, queste cellule possono
essere danneggiate da incidenti o esposizione a rumori eccessivi. In Italia circa 7milioni di
persone curano la sordit acuta.

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La sordit viene diagnosticata mediante prove delludito effettuate in una cabina insonorizzata
che consiste nel far indossare al paziente delle cuffie che trasmettono suoni di differente in-
tensit e il paziente deve indicare se li percepisce o meno. A seconda della gravit gli appa-
recchi acustici sono in grado di risolvere parzialmente o totalmente il disturbo. Nel caso di
scarsa percezione delle frequenze sonore lideale un apparecchio che amplifichi i suoni
mentre per la presbiacusia che comporta la difficolt di percepire le alte frequenze lideale
un apparecchio che amplifichi solo i toni che non vengono percepiti, Nel caso di totale sordit
esistono degli apparecchi che consentono la percezione di alcuni suoni. Pu essere utile come
supporto agli apparecchi acustici la riabilitazione audiologica costituita da esercizi uditivi e la
lettura delle labbra.

Ipertrofia prostatica
La prostata una ghiandola a forma di castagna che circonda luretra ed situata sotto la ve-
scica, pesa circa 20 grammi. E presente solo negli uomini e la sua funzione alimentare la
produzione del liquido seminale e preservare la vitalit degli spermatozoi. Il suo ingrossamen-
to disturba la funzione urinaria.
E la pi frequente patologia che colpisce la prostata e consiste in un ingrossamento
dellorgano e come conseguenza un calo funzionale. E tipico dellet avanzata e insorge fre-
quentemente dopo i 60 anni e dopo gli 80 anni nel 70-80% degli uomini. Non si conosce con
certezza la causa del suo ingrossamento, ma si ritiene rilevante laumento di estrogeni che a
una certa et contraddistingue luomo in quanto la parete muscolare della prostata formata
da numerosi recettori per gli estrogeni. Il sintomo principale la difficolt ad urinare che peg-
giora sempre pi e che pu determinare una ritenzione urinaria e il ricorso al catetere. Spesso
il paziente non si rende conto dei preavvisi della malattia che viene scoperta occasionalmente
dal medico esaminando la prostata e richiedendo analisi del sangue che consente di verificare
laumento del PSA (antigene prostatico specifico), e di illustrare le condizioni della prostata.
La diagnosi viene effettuata mediante lesplorazione rettale, indagine semplice e non dolorosa
e anche la pi attendibile, lecografia mediante una sonda transrettale che consente un esame
attento della ghiandola, lesame del PSA e la flussometria che valuta la forza e il volume del
getto urinario, esame che permette di definire il grado di ostruzione creata dalla ghiandola. La
ricerca si muove soprattutto sulla prevenzione e assume sempre maggior importanza la dieta. I
grassi soprattutto quelli di origine animale sono fra i fattori pi pericolosi per la salute della

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ghiandola, al contrario per ridurre il rischio della malattia si dovrebbe aumentare il consumo
di vegetali e lassunzione di vitamina D che pu svolgere un azione favorevole. Il trattamento
consiste nella somministrazione di farmaci antiprostatici e decongestionanti con lo scopo di
diminuire lingrossamento e ristabilire la sua funzionalit. Se i farmaci non bastano a risolvere
il problema si pu ricorerre alla prostatectamia un intervento chirurgico che pu consistere
nelleliminazione della ghiandola o di una parte. Lintervento consente di ridurre i disturbi e
limita le possibili complicazioni. Lasportazione della prostata rende sterili ma non impedisce
di svolgere una regolare vita sessuale.

Depressione
Depressione
La depressione uno stato di stress-psicofisico.
Si manifesta con una serie di sintomi molto importanti come scoramento e persistente insicu-
rezza (disistima), agitazione, astenia (condizione pi o meno accentuata di fiacchezza), calo
dellinteresse, del piacere nelle attivit e nellumore, disturbi del sonno, difficolt nella con-
centrazione e infine disturbi nellalimentazione.
Pu essere dovuta a malattie mentali di tipo malinconico, malattie infettive gravi, gravi di-
sgrazie o delusioni affettive. Nelle donne si manifesta solitamente nel periodo della menopau-
sa.
Nei pazienti depressi si constatato grazie ai progressi della medicina che vi unanomalia
dei neurotrasmettitori noradrenalina e serotonina a livello delle sinapsi nervose presenti nel
cervello.
La terapia consiste nella somministrazione di farmaci che spesso hanno delle controindicazio-
ni (sono i farmaci triciclici), accompagnati dalla psicoterapia.
I farmaci che agiscono molto pi specificamente sulla serotonina, evitando molti effetti colla-
terali caratteristici negli anziani (sonnolenza o insonnia, tremori, aumento del peso, tachicar-
dia, bocca secca, capogiri e stipsi) sono chiamati SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione
serotoninergica) che spesso, oltre alla depressione curano anche le patologie cardiovascolari o
ipertrofia prostatica.

57
Fratture del collo del femore
Il collo del femore si collega al bacino ed la parte pi esposta alle fratture soprattutto nelle
persone dopo i settanta anni (a causa della sua conformazione e del carico del peso corporeo
cui sottoposto) costituisce un gravissimo problema sociale e assistenziale poich i casi au-
mentano sempre di pi.
Nellet giovanile e adulta vi un minor rischio delle fratture del collo del femore in quanto
presente una buona calcificazione delle ossa, al contrario, negli anziani, a causa della diminu-
zione del tessuto osseo (osteoporosi senile) e i cambiamenti della sua composizione minerale
in particolare del calcio (osteomalcia) aumenta il rischio, infatti le ossa sono particolarmente
fragili.
La situazioni pi frequenti motivo di tali fratture sono la caduta fortuita dellanziano, favorita
da calzature non adatte, irregolarit del terreno, disturbi improvvisi quali capogiri, ritmo car-
diaco irregolare, alterazione transitoria della circolazione cerebrale o pressione sanguigna.
Quando il paziente si trova a terra, non riesce ad alzarsi, accusa un forte dolore allinguine
che si diffonde nel ginocchio e lungo la gamba anteriore della coscia; in molti casi la gamba si
presenta girata verso lesterno e il piede tende a toccare il terreno con li suo margine
allesterno, oppure si presenta pi corta rispetto a quella sana. In queste situazioni opportuno
lasciar fermo il paziente prima dellarrivo dei soccorsi.
Le fratture vengono diagnosticate attraverso lesame radiografico, che permette di individuare
lesatta sede colpita.
Nella maggior parte dei casi per curare le fratture vengono eseguiti interventi chirurgici, i
quali malgrado hanno un elevato rischio dovuto allet avanzata e alla condizione del pazien-
te, permettono di ridurre al minimo il tempo di immobilizzazione a letto, impedendo la com-
parsa di piaghe da decubito, disturbi respiratori e circolatori, alterazioni psichiche o infezioni
urinarie. Quando nel passato le fratture non venivano trattate chirurgicamente, si verificava
una maggiore mortalit rispetto ad oggi.
Lintervento chirurgico consiste nel inserire chiodi e placche in metallo che si antepongono
tra i frammenti spezzati, oppure una sostituzione dellintera frattura con una protesi sempre
metallica (artroprotesi totale) o della sua parte (endoprotesi).

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Ictus
Lictus termine usato in neurochirurgia, si presenta in modo improvviso e provoca un danno a
livello cerebrale che nei maggior dei casi porta a morte sicura, in quanto si verifica un blocco
o unemorragia dei vasi sanguigni e non arriva abbastanza ossigeno al cervello, provocando
un deficit delle funzioni cerebrali.
Si manifesta solitamente con loffuscamento o perdita di coscienza, provocando la paralisi di
un solo lato del corpo (emiplegia) e disturbi della parola.
Prima dellictus si presentano spesso paralisi transitorie (che sono segni premonitori della ma-
lattia), ad esempio a un braccio o a una gamba, o su un lato del volto (nellangolo della bocca
pendente e paralizzata), oppure deficit della parola, della vista, difficolt nella deglutizione
(disfagia), nausea, vomito, ecc. La sintomatologia tanto pi evidente in rapporto
allestensione dellarea cerebrale colpita.
Lictus causato da un disturbo improvviso della circolazione sanguigna nel cervello, nei
maggior dei casi lictus provocato dallostruzione delle arterie carotidi con conseguente in-
terruzione del flusso ematico cerebrale o locclusione di un vaso del cervello da parte di un
trombo o di un embolo; in questi casi se si interviene immediatamente con la chirurgia-laser e
i by-pass microchirurgici sui depositi accumulatisi nelle arterie cerebrali, si eviter in questo
modo la morte del tessuto cerebrale.
Lemorragia dei vasi cerebrali, che si presenta con minore frequenza e senza un preavviso, il
sangue fuoriesce da un vaso e si deposita nel tessuto cerebrale danneggiandolo e determinan-
do la morte.
La cura dellictus si basa soprattutto con la prevenzione della malattia e con lidentificazione
dei fattori che possono favorirla, quali lipertensione, lipercolesterolemia, fumo, diabete, ar-
teriosclerosi localizzata alle carotidi, alterazione del ritmo cardiaco.
Il soggetto affetto da ictus dovr essere ricoverato con urgenza in ospedale, dove verr sotto-
posto ad una terapia anticoagulante per assicurargli la sopravvivenza e ridurne il pi possibile
le eventuali complicazioni attraverso la somministrazione dellacido acetilsalicilico. Vengono
utilizzati anche trattamenti fisioterapici che permettono il recupero delle attivit motorie com-
promesse.

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Malattia di Alzheimer
Durante la convenzione psichiatrica di Tubingen nel 1906 il neuropatologo Alois Alzheimer
descrive per la prima volta la malattia, ma solo nel 1910 che lo psichiatra kraepelin defin la
nuova forma di demenza Alzheimer dal suo scopritore.
E una malattia irreversibile e si aggrava rapidamente caratterizzata da una degenarazione
progressiva delle facolt intellettive.
I soggetti colpiti manifestano afasia di tipo motorio perdita di comprensione delluso degli
oggetti usali e alterazione della capacit della comprensione.
Colpisce indifferentemente uomini o donne, in base allet dinsorgenza della malattia si di-
stinguono due sottotipi di demenza, quella precoce se inizia prima dei 65 anni e tardiva se in-
sorge dopo i 65 anni.
La causa della malattia sconosciuta, tuttavia gli ultimi studi riconoscono molteplici cause. In
casi molto rari la malattia riscontra chiara eriditariet dominante, in pi alto numero di casi vi
una predisposizione genetica ma non dimostrato scientificamente.
Le cause comunque possono essere attribuite ad atrofia cerebrale dovuto ad alterazioni istolo-
giche (placche senili e degenerazione neurofibrillare).
I primi sintomi possono confondersi con i normali segni dinvecchiamento quali la perdita
della memoria a breve termine che consiste nella difficolt di ricordare parole di uso giorna-
liero, segue la perdita dellorientamento spazio temporale, disturbi nel linguaggio e ripetizione
frequente delle domande, difficolt nel muoversi, incapacit di riconoscere i parenti e gli ami-
ci, di controllare le risposte emotive, cambiamenti del carattere (agitazione, inquietudine e
nervosismo) e comportamentali quali ansia e insonnia, ideazione paranoica interpretativa e
delirante nei confronti di tutti, allucinazioni, mancato controllo delle funzioni vitali come l
alterazione del ciclo sonno-veglia, continua ricerca di cibo e incontinenza urinaria e fecale,
vagabondaggio e allontanamento da casa non riconoscendola come la propria, fino al progres-
sivo peggioramento e perdita delle capacit mentali.
La diagnosi pu essere eseguita solamente dopo la morte del paziente, mediante un esame au-
topico che permette di constatare la diminuzione di cellule nervose nelle aree cerebrali prepo-
ste al pensiero e al ragionamento.
I farmaci sono di scarsa utilit nel rallentamento della patologia.

60
Lo scopo della terapia quello di rallentare il processo di perdita della memoria e della fun-
zione cognitiva e favorire e mantenere l autonomia del paziente.
Nelle prime fasi si deve evitare la comparsa di crisi depressive coinvolgendo il paziente in
piccole attivit. Nelle fasi avanzate oltre al supporto medico utile un supporto infermieristi-
co domiciliare e psicologico della famiglia per rendere pi lento linevitabile declino mentale
e rendere meno difficile la vita del paziente e di familiari.
Studi recenti hanno prospettano una possibile terapia preventiva che blocca il progredire della
sindrome ad uno stadio iniziale. La aspettativa media di vita di circa 5-10 anni, sebbene oggi
molti pazienti sopravvivono anche 15 anni grazie ai miglioramenti nellassistenza e nella te-
rapia medica.

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Come sono tutelati i diritti degli anziani?
Si sostiene che sia scorretto parlare di "anziani" come categoria; essi sono, infatti, degli adulti
che, il pi delle volte, sono stati costretti al pensionamento.
La sensibilizzazione al problema anziani, come ad altri problemi sociali, abbastanza re-
cente e le risposte dello Stato ancora sono in parte inadeguate. Con la legge n.833/78 la loro
condizione di vita stata esplicitamente presa in considerazione ed diventata un problema
affrontato dalla Politica Sociale. Questa ha per obiettivo la tutela della salute, anche al fine di
prevenire delle situazioni di bisogno, e la gestione delle risorse; inoltre, si sostituisce o coope-
ra con le famiglie che non possono accudire lanziano in modo soddisfacente.
Nella Costituzione Italiana non appare mai la parola "anziano" e non esiste uno specia-
le statuto. Egli di per s non preso in considerazione, salvo che non si trovi in una condizio-
ne particolare, nella quale peraltro non rientrano solo gli anziani. Indirettamente ci si riferisce
a questo gruppo sociale quando si dispone la "pari dignit" e l'uguaglianza davanti alla legge,
senza distinzioni e discriminazioni legate all'et. (Art.3 della Costituzione)
L'anziano non sempre in grado di difendere i propri diritti quando essi sono lesi, tal-
volta addirittura non in grado di esercitarli. La sua capacit di agire legata alla concreta i-
doneit nellessere titolare a curare i propri interessi. In tutti i casi in cui tale attitudine viene
meno o risulta limitata, si riscontra nel soggetto una incapacit, naturale o legale.
Lincapacit naturale lo stato di inettitudine psichica in cui viene a trovarsi un soggetto,
normalmente capace, nel momento in cui compie un determinato atto. Lincapacit legale si
ha in tutte quelle ipotesi in cui la legge stessa che presume che un soggetto sia incapace di
determinare in modo autonomo la propria volont. Questa incapacit assoluta quando com-
porta la totale inettitudine del soggetto alla cura dei propri interessi; lincapace assoluto ne-
cessita di un tutore che compia gli atti di ordinaria amministrazione del patrimonio e il man-
tenimento dellincapace, mentre per gli atti eccedenti lordinaria amministrazione occorre
lautorizzazione dellautorit giudiziaria. Lincapacit legale pu anche essere relativa, in tut-
te le ipotesi in cui vi una parziale inettitudine del soggetto alla cura dei propri interessi;
lincapace relativo necessita di un curatore, il quale ha funzione di semplice assistenza, inte-
gra la volont dellincapace e cura solo gli interessi di natura patrimoniale eccedenti
lordinaria amministrazione.

62
I parenti delle persone anziane sono, inoltre, tenuti ad adempiere gli obblighi di assi-
stenza familiare (Art. 570 del codice penale) e in caso di mancata assistenza potrebbero incor-
rere in responsabilit penali, ma solo su querela del diretto interessato.
La vecchiaia, in rapporto alle altre stagioni della vita, certamente let pi discrimi-
nata anche a causa della caduta di valori autentici sul piano culturale e sociale.
In Italia sono pi di 12 milioni i cittadini compresi nella terza et e le prospettive di aumento,
legate al continuo allungamento della vita, sono certe. Uno Stato moderno, una comunit civi-
le, una societ consapevole non possono ignorare il "problema anziano" e non debbono consi-
derarlo secondario rispetto ai grandi temi dello sviluppo complessivo del Paese. Gli anziani
non sono solo cittadini che, come tutti, hanno diritto ad essere assistiti e curati, ma sono so-
prattutto una risorsa, indispensabile alla crescita e allo sviluppo di tutta la societ. Nel nostro
Paese sono state avviate diverse iniziative che hanno coinvolto i Comuni a favore dell'inseri-
mento degli anziani nella vita lavorativa in settori particolari e i risvolti positivi di questa e-
sperienza non sono da sottovalutare. Da una parte l'anziano rassicurato, scopre di essere
nuovamente utile ed inserito nella societ; dall'altra la societ stessa arricchita dalla risorsa
anziano e ne comprende l'importanza. Si tratta di mobilitare, in particolare, tutte le forze ope-
ranti nel terzo settore perch nei loro programmi di azione sociale sia chiaro e ben definito il
disegno di operare non solo per gli anziani ma soprattutto con gli anziani.
Una Carta dei Diritti dellanziano stata presentata nel Novembre del 1995 sotto lAlto Pa-
tronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio degli Organi Istituzionali.
Liniziativa promossa dallEISS (Ente Italiano di Servizio Sociale), alla quale hanno aderito
numerosi enti e associazioni, mira a una mobilitazione per capovolgere queste linee di ten-
denza con l'obiettivo di un "reinserimento integrale dell'anziano nella societ", come risultato
di una mobilitazione generale dell'agire solidaristico. Questo possibile attraverso precisi im-
pegni, da parte in primo luogo dei Comuni, per realizzare interventi logistici, strutturali, socia-
li e finanziari a favore dell'anziano. Tra i punti pi significativi della Carta troviamo:
il diritto a recuperare, mantenere, potenziare la propria efficienza psico-fisica-intellettuale; il
diritto a forme di educazione permanente; il diritto a essere curati ed assistiti negli ospedali o
altre sedi residenziali affini; il diritto ad esprimere al propria opinione e consenso in merito
alla qualit ed efficacia delle cure e del servizio forniti dalla struttura sanitaria, e cos via.

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ALLE ORIGINI DEL WELFARE STATE
Lespressione Welfare State fu coniata da un ecclesiastico inglese nel 1941, con il significato
di beneficio sociale o di stato di beneficio.
In seguito, il termine Welfare venne riferito allinterventismo pubblico nel mercato, in con-
trapposizione al tradizionale ruolo neutrale dello Stato, proprio del periodo liberale ottocente-
sco.
Levento del Welfare si deve anche al sorgere dei partiti di massa, al rafforzarsi dei sindacati,
soprattutto in Gran Bretagna (patria del Welfare) allestensione del suffragio elettorale ai ceti
meno abbienti. Con il Welfare State, nasce il sistema della sicurezza sociale (sussidi per la di-
soccupazione, le pensioni) attuato, nel 1942, in Gran Bretagna e consistente in un complesso
di misure atte a proteggere lindividuo dalla povert.

EVOLUZIONE DEL WELFARE STATE IN EUROPA E IN ITALIA


Si pu affermare che la recente storia del Welfare State in Europa suddivisibile in tre fasi: la
sperimentazione, il consolidamento, la grande delusione e al crisi.
La sperimentazione, iniziata intorno al 1870, caratterizzata dallampio dibattito sulla neces-
sit che le politiche sociali attivate divenissero un carattere permanente dello stato oppure do-
vessero rappresentare un espediente temporaneo per assistere gruppi di cittadini svantaggiati.
Il secondo conflitto mondiale convinse lopinione generale dellutilit delle politiche sociali
per tutti i cittadini e non soltanto per la classe operaia e per i poveri.
Inizia in questo periodo la seconda fase, quella del consolidamento, si rafforza lo Stato Socia-
le inteso come Stato che deve garantire a tutti i cittadini che hanno perso la capacit lavorati-
va, per qualunque causa, un minimo vitale con benefici uguali per tutti e che assicura a tutti il
diritto alle prestazioni sociali.
Il concetto di assicurazione nazionale si basa sul diritto comune a tutti i cittadini di partecipa-
re alla vita politica e sociale del Paese cui appartengono.
La prima riforma sulla pensione di vecchiaia venne emanata in Svezia.
Verso la met del Novecento la spesa statale sub una notevole accelerazione, il prelievo fi-
scale si inaspr e crebbe in misura maggiore rispetto allaumentare delle risorse economiche,
accrescendo la quota di prodotto nazionale assorbita dal settore pubblico. Questo determin il
sorgere del fenomeno del deficit pubblico.

64
Questo periodo di consolidamento venne definito societ austera, cio un momento di ra-
zionamento e di controllo sui prezzi con lintento di garantire pi servizi.
Ci che avvenuto negli anni Settanta ha rappresentato la terza fase, quella della delusione e
della crisi; ci si rese conto del permanere delle disuguaglianze sociali nonostante
lincentivazione dello Stato Sociale, unita allinterruzione della crescita economica, inattesa
dopo anni di espansione.
La critica al Welfare State si costru sulla dispendiosit delle politiche sociali, sulla inefficien-
za dei servizi, sul permanere della disuguaglianza, sulla minaccia rappresentata dal forte pote-
re dello Stato alla libert individuale. Infatti la spesa sociale aveva prodotto un settore pubbli-
co gonfiato e ormai incontrollabile; aveva determinato tasse e contributi sociali elevatissimi
sulle spalle delle classi medie europee e non aveva modificato verso lalto le condizioni socia-
li disagiate.
Negli anni pi recenti il Welfare State entrato in crisi in tutti i Paesi dove si era sviluppato.

Assistenza sociale, previdenza sociale e assi


assistenza sanita-
sanita-
ria
Si parlava dellet che avanza inesorabilmente e Bob Hope,
attore statunitense, intervenne per sdrammatizzare il pro-
blema.
A essere sinceri, c anche un vantaggio ad aver superato
i sessantacinque anni ed quello di non essere pi infasti-
diti dagli agenti che vogliono farvi sottoscrivere
unassicurazione sulla vita.
Podium Humour

ASSISTENZA SOCIALE, PREVIDENZA SOCIALE e ASSISTENZA SANITARIA so-


no i settori mediante i quali lo Stato tende a garantire la protezione sociale o sicurezza sociale
della collettivit, cio linteresse pubblico alla liberazione dellindividuo dal bisogno.

Il sistema assistenziale e previdenziale


LE ORIGINI
La previdenza e lassistenza sociale sono sorte, nel corso dei secoli, presso tutti i popoli civili,
sviluppandosi secondo le contingenze e della solidariet umana, risentendo dellinfluenza del-
la storia, dei valori etici e delle scelte economiche dei diversi Paesi.

65
La diffusione di nuove idee e valori, con lintroduzione del concetto di equilibrio sociale tra
soggetti forti e soggetti deboli; laffermazione del ruolo dello Stato nelleconomia e la
presa di coscienza della classe lavoratrice; la razionalizzazione dellamministrazione statale,
nonch lassenza, per un periodo prolungato, di conflitti bellici determinarono le condizioni
ideali per la definizione del concetto di Stato Sociale nel corso del XX secolo.
Lo Stato divenne, via via, protagonista del mondo economico, proponendosi come elemento
capace di promuovere lo sviluppo sociale attraverso la fissazione di obiettivi quali la redistri-
buzione del reddito, la politica delloccupazione e dellintervento territoriale e settoriale. In
questottica si pone il concetto di Stato Sociale, un nuovo modo di intendere il ruolo dello
Stato, particolarmente attento alla gestione delle risorse collettive.

Le forme di assistenza sociale dirette agli anziani hanno come obiettivo il raggiungimento di
unuguaglianza sostanziale in seno alla collettivit, il miglioramento delle condizioni di vita,
educazione e istruzione professionale e la tutela della dignit personale. Lassistenza pubblica
provvede ai bisogni dei cittadini secondo quanto affermato nel 1 comma dellart.38 della Co-
stituzione. Questo art. sancisce limpegno dello Stato a garantire ad ogni cittadino, inabile al
lavoro e sprovvisto di mezzi per sopravvivere, il diritto al mantenimento e allassistenza so-
ciale. Questo precetto costituisce il fulcro di ogni Stato Sociale.
Tra i servizi sociali che favoriscono il benessere ed il progresso della comunit vi :
- lassistenza ai cittadini con pi di 65 anni e in stato di indigenza ai quali corrisposto un as-
segno sociale, rivalutato annualmente in relazione al costo della vita.
Con il termine assegno o pensione sociale sono definite alcune prestazioni erogate in favore
di cittadini anziani sprovvisti di redditi o con un reddito inferiore a un certo importo per il lo-
ro sostentamento.
La previdenza sociale, invece, ha come fine la tutela del lavoratore e dei suoi familiari dai ri-
schi della menomazione o della perdita della sua capacit lavorativa. Tra le principali forme di
previdenza organizzata, che si realizza attraverso il sistema delle assicurazioni sociali, sono
obbligatori:
- lassegno di invalidit erogato a favore di quei lavoratori che, a causa di infermit,
difetto fisico o mentale, abbiano ridotta la capacit lavorativa, in modo permanente, a meno
di 1/3rispetto alla loro abituale occupazione; determinato in base alle precedenti retribuzioni
del lavoratore e corrisposto per la durata di tre anni.

66
- lassegno di inabilit erogato a favore di quei lavoratori che, a causa di infermit,
difetto fisico o mentale, abbiano esclusa in modo permanente e assoluto, ogni capacit lavo-
rativa; per tutta la durata della vita.
- lassegno di vecchiaia erogato a favore di quei lavoratori che hanno raggiunto il limite
minimo di et per il pensionamento.
- lassegno di anzianit erogato a favore di quei lavoratori che hanno raggiunto un certo
numero di anni di contribuzioni prima del limite fissato per la pensione di vecchiai

Forme di previdenza so
sociale
Pensione di vecchiaia Soggetti che hanno raggiunto let pensionabile INPS
Soggetti colpiti da infortunio sul lavoro o da malattia professio-
Indennit INAIL
nale
Soggetti con uninfermit permanente rispetto allabituale lavo-
Pensione di invalidit INPS
ro svolto
Pensione di inabilit Soggetti con uninabilit permanente rispetto a qualsiasi lavoro INPS
Pensione di reversibilit Soggetti defunti prematuramente ma gi titolari di pensione INPS
Soggetti involontariamente disoccupati ma con almeno due
Assegno di disoccupazione INPS
anni di lavoro dipendente e con un anno di contributi
Assegno per il nucleo familiare Soggetti con familiari a carico INPS
Pensione per le casalinghe Soggetti che svolgono un lavoro domestico INPS
Strutture socio-
socio-assistenziali
Le strutture socio-assistenziali si suddividono in

strutture a ciclo residenziale strutture diurne

CASA ALBERGO CASA DI RIPOSO CENTRO SOCIALE


Per anziani autosufficienti. E si- Per anziani autosufficienti o par- E un luogo di aggregazione e di
tuata in zona urbana per evitare zialmente autosufficienti. Ha ca- incontro aperto a persone anzia-
isolamento sociale. E composta mere a uno o pi letti con bagno. ne che, normalmente, lo autoge-
di appartamenti o alloggi con Ha zone per la socializzazione, stiscono. Nel centro sono orga-
servizi autonomi, ma che posso- per attivit ricreative e del tempo nizzate varie attivit: ricreative,
no usufruire di servizi collettivi e libero, lambulatorio, la cucina, la culturali, sportive, di impegno so-
spazi comuni. Garantisce: assi- lavanderia, la sala da pranzo. Of- ciale. E prevista liscrizione per
stenza di base, attivit ricreative, fre servizio ristorante, aiuto per accedere al centro e partecipare
culturali, di socializzazione. ligiene personale, i servizi di sa- alle attivit proposte. General-
nit di base, attivit culturali e ri- mente dispone di ampie sale e di
creative. un servizio bar.

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Assistenza sani
sanitaria
Negli anni 70 la societ italiana ha preso coscienza della difficile situazione in cui venivano a
trovarsi molti anziani. Il problema pi serio si per verificato sul versante del diritto alla sa-
lute.
La geriatria moderna ha dimostrato come sia indispensabile una qualificazione specifica per
trattare pazienti fragili e particolari come gli anziani.
Lart. 32 della Costituzione prevede la tutela della salute fisica e psichica del cittadino, intesa
come fondamentale diritto dellindividuo e interesse della collettivit, e garantito dalla Re-
pubblica attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, nel rispetto della dignit e della libert
della persona umana, offrendo cure gratuite agli indigenti. Tutti gli individui hanno dunque
diritto che ogni soggetto pubblico e privato si astenga da qualsiasi attivit che possa recare
danno alla salute. Il Servizio Sanitario Nazionale linsieme delle funzioni, delle strutture, dei
servizi e delle attivit destinate alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute
fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e
secondo modalit che assicurino luguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. Tale
Servizio gestito su tutto il territorio nazionale attraverso le Aziende Sanitarie Locali
(A.S.L.), enti strumentali delle regioni che assicurano la prevenzione, la cura e la riabilitazio-
ne e i livelli di assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale.
Il Ministero della Salute del nostro Paese collabora, inoltre, con diversi organi e Istituti:
- il Consiglio Superiore di sanit
- lIstituto Superiore di Sanit
- lIstituto Superiore per la Prevenzione e la sicurezza del lavoro

Per gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti che si trovano in condizioni stabilizzate, ma


che richiedono un servizio assistenziale intenso, che non possono essere assistiti a domicilio
per condizioni socio-ambientali o familiari sfavorevoli, sono disponibili diversi servizi. Questi
offrono prestazioni mediche generiche e specialistiche, infermieristiche, farmaceutiche, riabi-
litative, di aiuto personale e di assistenza tutelare, assistenza diagnostica strumentale, consu-
lenza e sostegno psicologico, attivit ricreative e di animazione, assistenza religiosa, spirituale
e volontariato.
Il primo riferimento il medico di famiglia (definito anche Medico di Medicina Generale)
che, quando lanziano ha problemi di salute, consiglia e prescrive ci che necessario, che si

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tratti di una cura o di una visita specialistica. Il medico di famiglia particolarmente attento a
determinate patologie legate allinvecchiamento e, ad esempio, pu farsi carico anche
dellassistenza ai pazienti diabetici non insulino dipendenti.
Gli anziani in difficolt o i loro familiari possono, inoltre, rivolgersi al Servizio Assistenza
Anziani del Distretto dellAzienda USL del proprio territorio. Lanziano deve prendere con-
tatto con un assistente sociale; effettuata una prima valutazione della situazione, coinvol-
gendo eventualmente gli uffici e gli operatori del Comune per problemi di tipo sociale.
Sono presenti servizi sanitari e socio-sanitari:
assistenza domiciliare: insieme di attivit assistenziali sanitarie e sociali offerte a domicilio,
in base al programma personalizzato indicato dallUnit di valutazione geriatrica territoriale;
assegno di cura: contributo economico per le famiglie (o conviventi) che si fanno carico di
assistere nelle loro case un anziano non autosufficiente;
casa protetta: struttura residenziale per anziani non autosufficienti che non possono rimanere
allinterno delle loro case;
residenza sanitaria assistenziale (RSA): struttura residenziale per anziani non autosufficienti
affetti da malattie croniche e che richiedono trattamenti continui; ha una funzione sanitaria
maggiore rispetto alla Casa protetta;
centro diurno: struttura semiresidenziale che offre assistenza e attua programmi di riabilita-
zione e socializzazione durante il giorno;
appartamenti protetti: si tratta di unesperienza sperimentale attiva solo in alcune realt. Si
garantisce allanziano o al nucleo familiare di anziani con lieve non autosufficienza
unabitazione autonoma, ma collegata a servizi essenziali quali monitoraggio sanitario, aiuto
nellespletamento di alcune attivit quotidiane (bagno, pasti, lavanderia). E un servizio che
favorisce il permanere della persona in un ambiente "familiare" e il mantenimento di una ge-
stione autonoma della vita.
Le dimissioni protette sono, invece, servizi di dimissione da un ricovero ospedaliero concor-
date con i servizi territoriali con il coinvolgimento del medico di famiglia. Lo scopo di so-
stenere la persona anziana nel rientro a casa, garantendo la continuit della cura e lassistenza.
Le dimissioni protette sono attivate dai reparti ospedalieri di degenza.
Sono presenti servizi di ausili e protesi attraverso le Aziende USL che forniscono ausili (ad
esempio la carrozzina, il deambulatore, le sponde, il materasso antidecubito, i pannoloni per

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lincontinenza) e protesi (ad esempio le protesi acustiche e quelle ortopediche) a chi abbia ne-
cessit a causa di una menomazione o di una disabilita.
Servizi relativi a vaccinazione contro linfluenza: ogni anno le Aziende USL, in collabora-
zione con i medici di famiglia, organizzano i servizi per garantire la vaccinazione antinfluen-
zale per gli anziani e per le persone a rischio (ad esempio i diabetici e i malati cronici). La
vaccinazione gratuita per gli ultrasessantacinquenni.

Il sistema pensionis
pensionistico
Sotto il profilo della qualit totale della vita, nel considerare la condizione anziana, una te-
matica fondamentale concerne linterruzione dellattivit lavorativa: il pensionamento.
Il sistema pensionistico italiano si basa sul principio contributivo per il quale la pensione si
calcola in base ai contributi accantonati pi gli interessi dovuti in misura dellinflazione; ov-
viamente, pi il soggetto si avvicina al limite massimo dellet pensionabile, tra i 57 e i 65
anni, maggiore sar limporto della pensione. Questo nuovo sistema stato introdotto con la
Riforma Dini nel 1998.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha confermato che, per andare in pensione bi-
sogner avere 65 anni di et (uomini) e 60 anni (donne), oppure 40 anni di contributi; con tre
eccezioni: lavori usuranti, lavoratrici madri e soggetti che assistono disabili.

Le pensioni di vec
vecchiaia

fino al 31 Dicembre 1999: 64 anni e 19 anni di contribuzione per gli uomini


59 anni e 19 anni di contribuzione per le donne

fino al 31 Dicembre 2000: 65 anni e 19 anni di contribuzione per gli uomini


60 anni e 19 anni di contribuzione per le donne

dal 1 Gennaio 2001: 65 anni e 20 anni di contribuzione per gli uomini


60 anni e 20 anni di contribuzione per le donne

70
Appendice

COSTITUZIONE
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza di-
stinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.

Art. 38
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esi-
genze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidit e vecchiaia, disoccupazione in-
volontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o inte-
grati dallo Stato.
L'assistenza privata libera.

CODICE PENALE
Art. 570
Violazione degli obblighi di assistenza familiare
Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta
contraria allordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza
inerenti alla potest dei genitori o alla qualit di coniuge, punito con la reclusione fi-
no a un anno o con la multa da 103.29 a 1032.91.
Le dette pene si applicano congiuntamente a chi:
1) malversa o dilapida i beni del figlio minore (o del pupillo) o del coniuge;
2) fa mancare i mezzi di sussistenza ai discendenti di et minore, ovvero inabili al la-
voro, agli ascendenti o al coniuge, il quale non sia legalmente separato per sua colpa .
Il delitto punibile a querela della persona offesa salvo nei casi previsti dal n. 1) e,
quando il reato commesso nei confronti dei minori, dal n. 2) del precedente comma .
Le disposizioni di questo articolo non si applicano se il fatto preveduto come pi
grave reato da unaltra disposizione di legge.

IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

1. (I princpi). - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse


della collettivit mediante il servizio sanitario nazionale.
La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignit e della
libert della persona umana.
Il servizio sanitario nazionale costituito dal complesso delle funzioni, delle struttu-
re, dei servizi e delle attivit destinati alla promozione, al mantenimento ed al recu-
pero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condi-
zioni individuali o sociali e secondo modalit che assicurino l'eguaglianza dei citta-
dini nei confronti del servizio. L'attuazione del servizio sanitario nazionale compete

71
allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei
cittadini.
Nel servizio sanitario nazionale assicurato il collegamento ed il coordinamento
con le attivit e con gli interventi di tutti gli altri organi, centri, istituzioni e servizi,
che svolgono nel settore sociale attivit comunque incidenti sullo stato di salute de-
gli individui e della collettivit.
Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio
sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge.
La legge dello Stato, in sede di approvazione del piano sanitario nazionale di cui al-
l'articolo 53, fissa i livelli delle prestazioni sanitarie che devono essere, comunque,
garantite a tutti i cittadini.

8. (Consiglio sanitario nazionale). - E' istituito il Consiglio sanitario nazionale con funzioni di consu-
lenza e di proposta nei confronti del Governo per la determinazione delle linee ge-
nerali della politica sanitaria nazionale e per l'elaborazione e l'attuazione del piano
sanitario nazionale.
Il Consiglio sentito obbligatoriamente in ordine ai programmi globali di preven-
zione anche primaria, alla determinazione dei livelli di prestazioni sanitarie stabiliti
con le modalit di cui al secondo comma dell'articolo 3 e alla ripartizione degli
stanziamenti di cui all'articolo 51, nonch alle fasi di attuazione del servizio sanita-
rio nazionale e alla programmazione del fabbisogno di personale sanitario necessa-
ria alle esigenze del servizio sanitario nazionale.
Esso predispone una relazione annuale sullo stato sanitario del paese, sulla quale il
Ministro della sanit riferisce al Parlamento entro il 31 marzo di ogni anno.
Il Consiglio sanitario nazionale, nominato con decreto del Presidente della Repub-
blica, su proposta del Ministro della sanit, per la durata di un quinquennio, pre-
sieduto dal Ministro della sanit.
Il servizio sanitario nazionale nell'ambito delle sue competenze persegue:
a) il superamento degli squilibri territoriali nelle condizioni socio-sanitarie del pae-
se;
b) la sicurezza del lavoro, con la partecipazione dei lavoratori e delle loro organiz-
zazioni, per prevenire ed eliminare condizioni pregiudizievoli alla salute e per ga-
rantire nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro gli strumenti ed i servizi neces-
sari;
c) le scelte responsabili e consapevoli di procreazione e la tutela della maternit e
dell'infanzia, per assicurare la riduzione dei fattori di rischio connessi con la gravi-
danza e con il parto, le migliori condizioni di salute per la madre e la riduzione del
tasso di patologia e di mortalit perinatale ed infantile;
d) la promozione della salute nell'et evolutiva, garantendo l'attuazione dei servizi
medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e gra-
do, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo l'integrazione dei
soggetti handicappati;
e) la tutela sanitaria delle attivit sportive;
F) LA TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANZIANI, ANCHE AL FINE DI
PREVENIRE E DI RIMUOVERE LE CONDIZIONI CHE POSSONO CONCOR-
RERE ALLA LORO EMARGINAZIONE;
g) la tutela della salute mentale privilegiando il momento preventivo e inserendo i
servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da eliminare ogni forma di
discriminazione e di segregazione pur nella specificit delle misure terapeutiche, e
da favorire il recupero ed il reinserimento sociale dei disturbati psichici;
h) la identificazione e la eliminazione delle cause degli inquinamenti dell'atmosfera,
delle acque e del suolo

72
"CARTA DEI DIRITTI DELLANZIANO"
1) Diritto alla "qualit totale" della vita umana.
2) Diritto ad una stretta collaborazione tra istituzioni, volontariato e terzo settore affinch si
intraprendano azioni unitarie e funzionali alla reintegrazione nella societ degli anziani quali
soggetti attivi e produttori di beni relazionali e socialmente utili.
3) Diritto a recuperare, mantenere, potenziare la propria efficienza psico-fisica-intellettuale.
4) Diritto alla corresponsione di un minimo vitale e di servizi gratuiti compensativi, capaci di
garantire non solo la mera sopravvivenza, ma di assicurare un tenore di vita dignitoso, che
renda possibile mantenere relazioni sociali e amicali.
5) Diritto al riconoscimento e alla valorizzazione delle potenzialit, capacit, esperienze in
funzione del bene personale e del progresso civile della comunit.
6) Diritto a forme di educazione permanente, adeguate ad aggiornare e ad arricchire proprio
patrimonio culturale e professionale.
7) Diritto a trovare sedi facilmente accessibili di informazione e consulenza per risolvere pro-
blemi di ogni tipo e autorit competenti e delegate alla difesa dei propri diritti.
8) Diritto a conoscere e a partecipare responsabilmente ai processi politici e sociali che deter-
minano la configurazione della comunit cui si appartiene, e pi in particolare alle decisioni
concernenti la condizione umana.
9) Diritto alle scelte residenziali e all'autorganizzazione relativa alle attivit ricreative e forma-
tive.
10) Diritto a restare nel proprio domicilio il pi a lungo possibile, e a ricevere a domicilio i
servizi socio-sanitari che rendono possibile soddisfare tale esigenza primaria.
11) Diritto, se divenuta impossibile per motivi familiari o sociali la residenza nell'abituale
domicilio, a vivere in ambiente accogliente, confortevole, cordiale, non lesivo della dignit
personale, fornito di personale convenientemente formato, educato e motivato.
12) Diritto a soddisfare i bisogni spirituali attraverso contatti a ci conveniente.
13) Diritto, al raggiungimento del 75 anno di et, ad essere curati gratuitamente anzich dai
medici generici di base da medici specialisti nel campo longevologico e geriatrico nell'ambito
del sistema nazionale pubblico.
14) Diritto in presenza di redditi modesti alla fruizione gratuita o a costi bassi convenzionati,
di apparecchiature e prestazioni sanitarie e specialistiche necessarie a conservare le capacit
funzionali alla vita di relazione.
15) Diritto a ricevere cura ed assistenza domiciliare integrate, e a fruire dell'ospitalit nelle
R.S.A. e/o day-hospital onde evitare l'istituzionalizzazione totale.
16) Diritto, quando il ricovero a lunga degenza o definitivo sia reso indispensabile (ultima
"ratio"), a scegliere la residenza preferite, tra le risorse disponibili.
17) Diritto a essere curati ed assistiti negli ospedali o altre sedi residenziali affini da un quipe
di operatori sanitari, parasanitari e sociali, competenti in gerontologia, preparati sul piano eti-
co-sociale.
18) Diritto ad un rapporto rispettoso e gentile da parte del personale sanitario.
19) Diritto ad esprimere al propria opinione e consenso in merito alla qualit ed efficacia delle
cure e del servizio forniti dalla struttura in cui si ricoverati, a denunciare carenze e abusi, a
rifiutare interventi rischiosi o trattamenti che prolunghino artificialmente la vita senza alcun
beneficio per la salute.
20) Diritto a non essere dimesso dall'ospedale senza avere ottenuto la capacit funzionale pa-
ragonabile a quella posseduta prima della malattia.

73
Le prestazioni pensionistiche al 31.12.2000 (ISTAT 2001)
Nel 2000 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Ita-
lia stata di 330.700 miliardi di lire, pari al 14,65% del Prodotto interno lordo (Pil). E quanto emerge
dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici condotta dallIstat. Nel confronto con lanno prece-
dente, il tasso di crescita della spesa complessiva leggermente diminuito (+3,3% nel 2000 rispetto a
+3,7% nel 1999), come del resto lincidenza della spesa sostenuta per lerogazione di trattamenti pen-
sionistici in rapporto al Pil (-0,28 punti percentuali rispetto al valore calcolato nel 1999), soprattutto gra-
zie al pi elevato tasso di crescita del Prodotto interno lordo (1).
Sul risultato complessivo ha influito in misura consistente lincremento della spesa per pensioni di inva-
lidit, vecchiaia e superstiti (IVS) del settore pubblico, determinato nel corso dell'anno 2000
dallaumento sia del numero di trattamenti sia del loro importo medio. Anche la spesa per pensioni assi-
stenziali aumentata a ritmi sostenuti, soprattutto in ragione degli incrementi degli importi medi.
Principali risultati
Al 31 dicembre 2000 le prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali sono risultate pari a 21,6
milioni, per una spesa annua di 330.700 miliardi di lire ed un importo medio annuo di 15,3 milioni di lire
(prospetto 1). La maggior parte di queste pensioni viene erogata nel settore privato, con 18,4 milioni di
prestazioni ed una spesa annua pari a 246.485 miliardi di lire. Nel settore pubblico il numero dei tratta-
menti in essere al 31 dicembre 2000 ammonta a 3,2 milioni, per una spesa annua di 84.215 miliardi di
lire. Gli importi medi annui delle prestazioni erogate nel settore pubblico sono stati circa il doppio di
quelli delle pensioni nel settore privato (rispettivamente 26,3 e 13,4 milioni di lire).
La quota maggiore della spesa pensionistica viene corrisposta per le pensioni IVS, che includono le
prestazioni erogate dal regime di base obbligatorio e dai regimi sostitutivi, nonch quelle erogate dai
fondi integrativi della previdenza di base.
(1) Al fine di valutare correttamente le variazioni dellincidenza della spesa pensionistica rispetto al Pil,
si precisa che, nel corso del 1999, le procedure di calcolo dei conti nazionali sono state revisionate per
effetto delladozione del nuovo Sistema europeo dei conti nazionali SEC95, che ha comportato la ridefi-
nizione della serie storica a partire dal 1982. La revisione ha determinato un leggero incremento del va-
lore del Pil, con conseguente diminuzione dellincidenza della spesa pensionistica.
Le pensioni di tipo IVS sono risultate 17,8 milioni, con una spesa di 298.926 miliardi di lire ed un importo
medio annuo di 16,8 milioni. Di queste prestazioni, 15,1 milioni sono state erogate nel settore privato -
per una spesa pari a 217.094 miliardi ed un importo medio annuo di 14,4 milioni - e 2,7 milioni nel setto-
re pubblico - per una spesa annua di 81.832 miliardi ed un importo medio annuo di 30,1 milioni -.

74
Prospetto 1 - Pensioni e relativo importo annuo, complessivo e medio, per settore e tipo di pensione (valori assoluti)

1997 1998 1999 2000

Tipo Importo annuo Importo annuo Importo annuo Importo annuo


di pensione Medio Medio Medio Medio
Numero Com-plessivo Numero Com-plessivo Numero Com-plessivo Numero Com-plessivo
(migliaia di (migliaia di (migliaia di (migliaia di
(migliaia) (miliardi di lire) (migliaia) (miliardi di lire) (migliaia) (miliardi di lire) (migliaia) (miliardi di lire)
lire) lire) lire) lire)
SETTORE
18.482 224.452 12.144 18.440 230.752 12.513 18.409 239.077 12.987 18.425 246.485 13.378
PRIVATO
Pensioni IVS 15.098 197.652 13.091 15.113 204.234 13.513 15.093 210.958 13.977 15.091 217.094 14.386
Pensioni inden-
1.276 7.891 6.184 1.254 7.719 6.157 1.230 8.307 6.757 1.219 8.336 6.838
nitarie
Pensioni assi-
2.108 18.909 8.970 2.073 18.800 9.067 2.087 19.812 9.494 2.115 21.055 9.953
stenziali
SETTORE
3.145 74.988 23.842 3.166 78.146 24.683 3.180 81.206 25.536 3.204 84.215 26.288
PUBBLICO
Pensioni IVS 2.584 72.410 28.022 2.629 75.608 28.763 2.678 78.782 29.421 2.723 81.832 30.057
Pensioni inden-
513 2.552 4.976 492 2.513 5.108 460 2.401 5.224 442 2.361 5.340
nitarie
Pensioni bene-
48 26 531 45 25 544 43 24 553 39 22 560
merenza
TOTALE 21.627 299.440 13.845 21.606 308.898 14.297 21.589 320.284 14.835 21.629 330.700 15.290
Pensioni IVS 17.682 270.062 15.273 17.742 279.842 15.773 17.770 289.740 16.305 17.813 298.926 16.781
Pensioni inden-
1.789 10.443 5.838 1.746 10.231 5.861 1.689 10.708 6.340 1.661 10.697 6.440
nitarie
Pensioni assi-
2.108 18.909 8.970 2.073 18.800 9.067 2.087 19.812 9.494 2.115 21.055 9.953
stenziali
Pensioni bene-
48 26 531 45 25 544 43 24 553 39 22 560
merenza
75
Le pensioni assistenziali, interamente corrisposte nel settore privato, rappresentano la seconda tipolo-
gia di prestazioni pensionistiche in termini di spesa erogata. Nel 2000 questa stata pari a 21.055 mi-
liardi e ha riguardato 2,1 milioni di prestazioni, con un importo medio annuo di circa 10 milioni di lire.
Seguono le pensioni indennitarie, con 10.697 miliardi di spesa complessiva (di cui 8.336 nel settore pri-
vato e 2.361 nel settore pubblico), ripartita tra 1,7 milioni di trattamenti con un importo medio annuo pari
a 6,4 milioni di lire. Infine, le pensioni di benemerenza, interamente erogate nel settore pubblico, sono
state circa 39.000, per una spesa di 22 miliardi ed un importo medio annuo di 560.000 lire.
Tra il 1999 e il 2000 il tasso di crescita della spesa (+3,3%) risultato inferiore a quello registrato tra il
1998 e il 1999, pari al +3,7% (prospetto 2). La riduzione della velocit di crescita della spesa confer-
mata anche in termini reali. Infatti, tra il 1998 e il 1999, considerando che il tasso di inflazione stato
dell1,6%, la spesa pensionistica aumentata in termini reali del 2,1% mentre nel corso dellultimo anno
il differenziale tra la variazione complessiva della spesa (+3,3%) e quella dellindice dei prezzi al con-
sumo (+2,6%) si ridotto a 0,7 punti percentuali.
Nel 2000 l'incremento della spesa il risultato della dinamica del numero delle pensioni (+0,2%) e del
loro importo medio annuo (+3,1%). In particolare, la crescita della spesa pensionistica complessiva da
attribuire allaumento delle erogazioni per prestazioni assistenziali (+6,28%) e della spesa per le pen-
sioni IVS (+3,2%), il cui tasso di variazione si tuttavia ridotto rispetto a quello registrato nel 1999
(+3,5%). Per quanto concerne la spesa per pensioni indennitarie, dopo la consistente crescita rilevata
nel 1999 (+4,7%) si registra una variazione negativa (-0,1%), in linea con la tendenza osservata negli
anni precedenti. Infine, la spesa per pensioni di benemerenza ha subto nel corso del 2000 un calo pari
al 7,6%, che rafforza l'andamento negativo gi registrato nel 1999.
Soltanto per le pensioni IVS e per quelle assistenziali si sono rilevati tassi di variazione positivi sia nel
numero delle prestazioni (rispettivamente +0,2% e +1,4%), sia nel loro importo medio annuo (+2,9% e
+4,8%). Per le pensioni indennitarie, invece, alla riduzione percentuale del numero delle prestazioni (-
1,7%) si contrapposta una variazione positiva degli importi medi annui (+1,6%), che tuttavia non ha
impedito un lieve calo della correlata spesa annua. Infine, per le pensioni di benemerenza la diminuzio-
ne percentuale del numero delle prestazioni (-8,8%) stata accompagnata da una debole crescita dei
loro importi medi, con la conseguente diminuzione della spesa erogata.
L'andamento della spesa nei settori privato e pubblico continua a presentare differenze significative. In
particolare, il pi elevato tasso di crescita della spesa pensionistica del settore pubblico (+3,7%) rispetto
al settore privato (+3,1%) dovuto al diverso tasso di variazione del numero di pensioni - +0,7% nel
primo caso e +0,1% nel secondo -. Pi in dettaglio, il maggiore incremento della spesa complessiva nel
settore pubblico connesso al pi elevato tasso di variazione della spesa per pensioni IVS (+3,9%) ivi
registrato. Per questa tipologia di prestazioni la differente dinamica tra i due settori dovuta soprattutto
all'incremento del numero di pensioni nel settore pubblico (+1,7%), al quale si contrapposta una so-
stanziale stabilit nel settore privato. Questa specifica differenza ha pi che controbilanciato l'effetto
contrario derivante dal minore aumento degli importi medi nel settore pubblico (+2,2%) rispetto a quello
registrato nel settore privato (+2,9%).

76
Prospetto 2 - Pensioni e relativo importo annuo, complessivo e medio per settore e tipo di pensione (variazioni percentuali)

1996-1997 1997-998 1998/1999 1999-2000

Tipo di pensione Importo annuo Importo annuo Importo annuo Importo annuo
Numero Numero Numero Numero
Complessivo Medio Complessivo Medio Complessivo Medio Complessivo Medio

SETTORE PRIVATO 0,32 5,06 4,73 -0,23 2,81 3,04 -0,17 3,61 3,78 0,09 3,10 3,01

Pensioni IVS 0,67 5,77 5,07 0,10 3,33 3,23 -0,14 3,29 3,43 -0,01 2,91 2,92

Pensioni indennitarie -0,84 -1,94 -1,11 -1,76 -2,18 -0,43 -1,93 7,63 9,74 -0,85 0,35 1,21

Pensioni assistenziali -1,45 0,94 2,43 -1,65 -0,58 1,09 0,65 5,38 4,71 1,37 6,28 4,84

SETTORE PUBBLICO 0,54 8,68 8,09 0,66 4,21 3,53 0,45 3,92 3,46 0,74 3,71 2,94

Pensioni IVS 0,93 8,89 7,88 1,73 4,42 2,64 1,87 4,20 2,29 1,67 3,87 2,16

Pensioni indennitarie -0,88 3,03 3,95 -4,08 -1,54 2,65 -6,56 -4,44 2,27 -3,81 -1,68 2,22

Pensioni benemerenza -4,43 11,38 16,55 -6,06 -3,77 2,44 -5,92 -4,43 1,58 -8,79 -7,55 1,37

TOTALE 0,35 5,94 5,57 -0,10 3,16 3,26 -0,08 3,69 3,77 0,18 3,25 3,06

Pensioni IVS 0,71 6,59 5,84 0,34 3,62 3,27 0,16 3,54 3,37 0,24 3,17 2,92

Pensioni indennitarie -0,85 -0,77 0,08 -2,42 -2,03 0,41 -3,23 4,66 8,16 -1,66 -0,11 1,58

Pensioni assistenziali -1,45 0,94 2,43 -1,65 -0,58 1,09 0,65 5,38 4,71 1,37 6,28 4,84

Pensioni benemerenza -4,43 11,38 16,55 -6,06 -3,77 2,44 -5,92 -4,43 1,58 -8,79 -7,55 1,37

77
Per le pensioni IVS il differenziale di crescita rilevato nel 2000 tra i diversi settori conferma un fenomeno
gi riscontrato negli anni precedenti (prospetto 2); nel periodo 1997-2000, il tasso di crescita della spesa
per pensioni IVS nel settore pubblico stato costantemente superiore a quello rilevato nel settore priva-
to. In particolare, nel corso del 2000 la divergenza tra i tassi di crescita della spesa nei due settori
aumentata dopo la riduzione registrata nel 1999.
Anche per le pensioni indennitarie le differenze di andamento tra settore pubblico e settore privato sono
rilevanti, seppure di segno opposto. Nel 2000, il tasso di crescita della spesa nel primo settore stato
negativo (1,68%), poich l'aumento dellimporto medio delle rendite (+2,2%) non ha compensato la
diminuzione del numero delle prestazioni (-3,8%). Tale risultato da attribuire esclusivamente alla spe-
sa per pensioni di guerra erogate dal Ministero del Tesoro, mentre la spesa per pensioni indennitarie
della gestione "conto Stato" dell'INAIL rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 1999. Nel settore
privato, invece, la spesa per pensioni indennitarie leggermente aumentata (+0,4%) a causa della cre-
scita dell'1,2% dellimporto medio delle prestazioni.
Dopo laumento rilevato tra il 1998 e il 1999 (dal 14,87% al 14,93%), lincidenza della spesa pensionisti-
ca complessiva sul Pil diminuita nel 2000, portando il rapporto tra le due grandezze ad un livello infe-
riore a quello gi raggiunto nel 1998 (prospetto 3). In particolare, diminuito lindice di beneficio relativo,
dato dal rapporto tra limporto medio delle pensioni e il Pil per abitante (dal 39,9% nel 1999 al 39,2% nel
2000), mentre il tasso di pensionamento rimasto sostanzialmente stabile. Lincidenza della spesa
pensionistica sul Pil diminuita sia nel settore privato sia in quello pubblico. Tuttavia, mentre l'indice di
beneficio relativo diminuito in entrambi i settori e in misura maggiore in quello pubblico, il tasso di
pensionamento diminuito nel settore privato ed ha subto un lieve aumento in quello pubblico.
Il rapporto tra la spesa per pensioni IVS e il Pil diminuito dal 13,51% del 1999 al 13,24% del 2000. Il
tasso di pensionamento rimasto sostanzialmente stabile nel 2000 rispetto all'anno precedente, mentre
lindice di beneficio relativo diminuito in entrambi i settori, sebbene con maggiore evidenza in quello
pubblico.
Lincidenza sul Pil della spesa rispettivamente per pensioni assistenziali, indennitarie e di benemerenza
non ha subto variazioni di rilievo rispetto al 1999.

78
Prospetto 3 - Indicatori sintetici per settore e tipo di pensione (valori percentuali)

1997 1998 1999 2000

Tipo di pensione Incidenza Tasso Tasso Tasso Tasso


Indice di Incidenza Indice di Incidenza Indice di Incidenza Indice di
della di pen- di pen- di pen- di pen-
beneficio della spesa beneficio della spesa beneficio della spesa beneficio
spesa sul siona- siona- siona- siona-
relativo sul Pil relativo sul Pil relativo sul Pil relativo
Pil mento mento mento mento

SETTORE PRIVATO 11,30 32,10 35,19 11,11 32,00 34,71 11,15 31,93 34,91 10,92 31,85 34,29

Pensioni IVS 9,95 26,22 37,94 9,83 26,23 37,48 9,84 26,18 37,57 9,62 26,09 36,87

Pensioni indennitarie 0,40 2,22 17,92 0,37 2,18 17,08 0,39 2,13 18,16 0,37 2,11 17,53

Pensioni assistenziali 0,95 3,66 25,99 0,90 3,60 25,15 0,92 3,62 25,52 0,93 3,66 25,51

SETTORE PUBBLICO 3,77 5,46 69,09 3,76 5,49 68,46 3,79 5,52 68,64 3,73 5,54 67,38

Pensioni IVS 3,64 4,49 81,20 3,64 4,56 79,78 3,67 4,64 79,08 3,63 4,71 77,04

Pensioni indennitarie 0,13 0,89 14,42 0,12 0,85 14,17 0,11 0,80 14,04 0,10 0,76 13,69

Pensioni benemerenza 0,00 0,08 1,54 0,00 0,08 1,51 0,00 0,07 1,49 0,00 0,07 1,44

TOTALE 15,07 37,56 40,12 14,87 37,50 39,65 14,93 37,44 39,88 14,65 37,39 39,19

Pensioni IVS 13,59 30,71 44,26 13,47 30,79 43,75 13,51 30,82 43,83 13,24 30,79 43,01

Pensioni indennitarie 0,53 3,11 16,92 0,49 3,03 16,26 0,50 2,93 17,04 0,47 2,87 16,51

Pensioni assistenziali 0,95 3,66 25,99 0,90 3,60 25,15 0,92 3,62 25,52 0,93 3,66 25,51

79
Pensioni benemerenza 0,00 0,08 1,54 0,00 0,08 1,51 0,00 0,07 1,49 0,00 0,07 1,44

80
Glossario

Pensione: prestazione periodica e continuativa in denaro erogata individualmente da Amministrazioni


pubbliche ed Enti pubblici e privati in seguito a: raggiungimento di una determinata et; maturazione di
anzianit di versamenti contributivi; mancanza o riduzione di capacit lavorativa per menomazione con-
genita o sopravvenuta; morte della persona protetta; particolare benemerenza nei confronti del Paese. Il
numero delle pensioni pu non coincidere con quello dei pensionati in quanto ogni individuo pu benefi-
ciare di pi prestazioni. Nel caso di pensioni indirette a favore di pi contitolari, lintero importo della
prestazione attribuito al principale beneficiario.
Spesa pensionistica: l'importo annuo della pensione rilevato al 31 dicembre di ciascun anno ed
costituito dalle seguenti componenti, al lordo delle eventuali trattenute: importo base, incremento colle-
gato alla variazione dell'indice del costo della vita e alla dinamica delle retribuzioni, quota parte per i ca-
richi di famiglia; tredicesima mensilit ed eventuali altri assegni e arretrati. Limporto annuo di ciascuna
pensione fornito dal prodotto tra limporto mensile della pensione pagata al 31 dicembre dellanno ed il
numero di mensilit per cui avviene lerogazione della prestazione.
Pensioni di invalidit, di vecchiaia e anzianit e ai superstiti (IVS): pensioni corrisposte dai regimi
previdenziali di base e complementare in conseguenza dell'attivit lavorativa svolta dalla persona pro-
tetta al raggiungimento di determinati limiti di et anagrafica, di anzianit contributiva e in presenza di
una ridotta capacit di lavoro (pensioni dirette di invalidit, vecchiaia ed anzianit). In caso di morte del-
la persona in attivit lavorativa o gi in pensione tali prestazioni possono essere corrisposte ai superstiti
(pensioni indirette).
Pensioni indennitarie: rendite per infortuni sul lavoro e malattie professionali e pensioni di guerra
comprensive degli assegni di Medaglia d'oro. La caratteristica di queste pensioni di indennizzare la
persona per una menomazione, secondo il livello della stessa, o per morte (in tal caso la prestazione
erogata a superstiti) conseguente ad un fatto accaduto nello svolgimento di una attivit lavorativa o ad
un evento bellico. Un evento dannoso (caso) pu dar luogo a pi rendite indirette, secondo il numero
dei superstiti aventi diritto.
Pensioni assistenziali: prestazioni costituite da pensioni ai non vedenti civili, ai non udenti civili e agli
invalidi civili e a questi stessi soggetti, unitamente ai cittadini sprovvisti di reddito o con reddito insuffi-
ciente, al compimento del sessantacinquesimo anno di et. La caratteristica principale di queste pen-
sioni di garantire un reddito minimo a persone incapaci di procurarselo a causa di menomazioni con-
genite o sopravvenute o semplicemente per et avanzata. Si tratta, in ogni caso, di pensioni non colle-
gate ad alcun sistema di contribuzione.
Pensioni di benemerenza: assegni vitalizi e ad ex combattenti insigniti dell'ordine di Vittorio Veneto e
assegni di Medaglia e Croce al valor militare, esclusi gli assegni di Medaglia d'oro compresi nelle pen-
sioni di guerra.
Tasso di pensionamento: rapporto percentuale tra il numero delle pensioni e la popolazione residente
al 31 dicembre dellanno.
Indice di beneficio relativo: rapporto percentuale tra limporto medio della pensione e il Pil per abitan-
te.

81
The aged people in Eng
English literature
Introduction
At the beginning of this school year we decided to analyse different figures of old people in
order to connect the English Literature curriculum with our project work. In particular, we
have tried to do a sort of identikit of aged people in the different literary periods.
We have focused our attention on different ages: the Romantic Age, the Victorian Age, the
Modern Age and the Present Age.

 For the Romantic Movement we explored The Rime of the Ancient Mariner by
Samuel Taylor Coleridge, which reports about an old sailor and his malediction.
 For the Victorian Age we analysed A Christmas Carol by Dickens. His character,
Scrooge, has become a symbol of misery and the model for Disneys Scrooge

McDuck, Donald's billionaire and stingy uncle.

 For the Modern Age we read When you are old and The old man admiring
themselves in the water two poems by W. B. Yeats, where the theme is the
melancholy of old people.
 For the Present Age we studied two different works: Krapps Last Tape a drama by
Samuel Beckett, where the subject is an old man which remembers his youth and his
contradictory feelings for that period in his life; and a work by Ishiguro, The Remains
of the day, where the author speaks about an old butler and his sense of resignation
and resolution about his past choices. In both works the main character faces
disillusion.

In this overview we will present the different characters of these works, in relation to their
psychological and physical aspect.

82
Romantic Age

Coleridge, Samuel (Devonshire 1772- London 1834) Romantic


Poet. He was influenced by French revolution ideals and after that he
established with Southey The Pantisocracy, a utopian community in
Pennsylvania. He suffered a lot for his domestic difficulties and for
problems concerning chronic rheumatism and drug. Works include The
collection of Lyrical Ballads (the first poem of this collection is The Rime
of the ancient Mariner), Christabel, Kubla Khan.

The Rime of the ancient Mariner


This poem, taken from the Lyrical Ballads, was composed between 1797 and 1798. The most
important idea behind it is the sea voyage where metaphysical and supernatural elements are
mixed with things of the real world. The voyage has a symbolic meaning: it means
progression from sin to redemption.
- Part I
In this part the poet recounts about the mariner, who meets a man on
his way to a wedding and who has to listen to him. The mariner speaks
about a ships trip, during which the ship is blocked in the south Pole;
suddenly an albatross appears and is welcomed like a good luck sign as
the ship continues its voyage. But with no reason the mariner shoots
and kills the albatross. The mariner must report his sin for all his life.

- Argument
How a Ship having passed the Line was driven by storms to the cold Country towards the South
Pole ; and how from thence she made her course to the tropical Latitude of the Great Pacific Ocean
; and of the strange things that befell ; and in what manner the Ancyent Marinere came back to his
own Country.

An ancient Mariner meeteth three Gallants bidden to a wedding-feast, and


detaineth one.
It is an ancient Mariner,
And he stoppeth one of three.
`By thy long beard and glittering eye,
Now wherefore stopp'st thou me ?
The Bridegroom's doors are opened wide,
And I am next of kin ;
The guests are met, the feast is set :
May'st hear the merry din.'

83
He holds him with his skinny hand,
`There was a ship,' quoth he.
`Hold off ! unhand me, grey-beard loon !'
Eftsoons his hand dropt he.
The Wedding-Guest is spell-bound by the eye of the old seafaring man, and
constrained to hear his tale.
He holds him with his glittering eye--
The Wedding-Guest stood still,
And listens like a three years' child :
The Mariner hath his will.
The Wedding-Guest sat on a stone :
He cannot choose but hear ;
And thus spake on that ancient man,
The bright-eyed Mariner.

`The ship was cheered, the harbour cleared,


Merrily did we drop
Below the kirk, below the hill,
Below the lighthouse top.
The Mariner tells how the ship sailed southward with a good wind and fair weather,
till it reached the Line.
The Sun came up upon the left,
Out of the sea came he !
And he shone bright, and on the right
Went down into the sea.
Higher and higher every day,
Till over the mast at noon--'
The Wedding-Guest here beat his breast,
For he heard the loud bassoon.
The Wedding-Guest heareth the bridal music ; but the Mariner continueth his tale.
The bride hath paced into the hall,
Red as a rose is she ;
Nodding their heads before her goes
The merry minstrelsy.
The Wedding-Guest he beat his breast,
Yet he cannot choose but hear ;
And thus spake on that ancient man,
The bright-eyed Mariner.
The ship driven by a storm toward the south pole.
`And now the STORM-BLAST came, and he
Was tyrannous and strong :
He struck with his o'ertaking wings,
And chased us south along.
With sloping masts and dipping prow,
As who pursued with yell and blow
Still treads the shadow of his foe,
And forward bends his head,
The ship drove fast, loud roared the blast,
The southward aye we fled.

84
And now there came both mist and snow,
And it grew wondrous cold :
And ice, mast-high, came floating by,
As green as emerald.
The land of ice, and of fearful sounds where no living thing was to be seen.
And through the drifts the snowy clifts
Did send a dismal sheen :
Nor shapes of men nor beasts we ken--
The ice was all between.
The ice was here, the ice was there,
The ice was all around :
It cracked and growled, and roared and howled,
Like noises in a swound !
Till a great sea-bird, called the Albatross, came through the snow-fog, and was
received with great joy and hospitality.
At length did cross an Albatross,
Thorough the fog it came ;
As if it had been a Christian soul,
We hailed it in God's name.
It ate the food it ne'er had eat,
And round and round it flew.
The ice did split with a thunder-fit ;
The helmsman steered us through !
And lo ! the Albatross proveth a bird of good omen, and followeth the ship as it
returned northward through fog and floating ice.
And a good south wind sprung up behind ;
The Albatross did follow,
And every day, for food or play,
Came to the mariner's hollo !
In mist or cloud, on mast or shroud,
It perched for vespers nine ;
Whiles all the night, through fog-smoke white,
Glimmered the white Moon-shine.'
The ancient Mariner inhospitably killeth the pious bird of good omen.
`God save thee, ancient Mariner !
From the fiends, that plague thee thus !--
Why look'st thou so ?'--With my cross-bow
I shot the ALBATROSS.

85
TEXT GRID

Title The Rime of the ancient Mariner

Period Romantic Age

Genre Poetry

Language Archaic language, connected to the old ballads, rich in alliterations,


repetitions and onomatopoeias

Theme/s Death as the conclusive process of guilt, punishment and redemption;


power of imagination and his visions;
tension between innocence and experience, youth and age;
country and city, man and nature; language and expression; the only
way to love God is to love all the creatures and things created by God

Vision of aged people It is the age of memories about the past, and it means progression
from sin to redemption

CHARACTER GRID

Name The ancient mariner

Age
Nationality
Social position / job A mariner

Physical aspect He has long grey beard and glittering eyes, skinny
hands

Psychological aspects He is a sinner, for this reason he was punished from


adverse elements of nature

86
Victorian Age

Dickens, Charles (1812 Portsmouth, England) Novelist.


Works Oliver Twist, David Copperfield, Little Dorrit, Bleak House, Hard
Times and Great Expectations.

A Christmas Carol
The character, Ebenezer Scrooge, is a penny-pinching miser
in the first degree. He exists only for the money that can be
made through exploitation and intimidation. Scrooge is
visited by the ghost of his former partner Jacob Marley and
he tells Scrooge that he will be haunted by three spirits (the
ghosts of Christmas past, present and future). These three
spirits succeed in showing Scrooge the error of his ways and
at last Scrooge becomes a good man.

- Introduction to the extract


In the following extract Dickens introduces Scrooge, the main character of the novel as a
squeezing, wrenching, grasping, scraping, clutching, covetous old sinner. He is secret and
solitary as an oyster with a grating voice.

Oh! But he was a tight-fisted hand at the grindstone, Scrooge! a squeezing, wrenching, grasping,
scraping, clutching, covetous old sinner! Hard and sharp as flint, from which no steel had ever struck
out generous fire; secret, and self-contained, and solitary as an oyster. The cold within him froze his
old features, nipped his pointed nose, shrivelled his cheek, stiffened his gait; made his eyes red, his
thin lips blue; and spoke out shrewdly in his grating voice. A frosty rime was on his head, and on his
eyebrows, and his wiry chin. He carried his own low temperature always about with him; he iced his
office in the dog-days; and didn't thaw it one degree at Christmas.
External heat and cold had little influence on Scrooge. No warmth could warm, no wintry weather
chill him. No wind that blew was bitterer than he, no falling snow was more intent upon its purpose,
no pelting rain less open to entreaty. Foul weather didn't know where to have him. The heaviest rain,
and snow, and hail, and sleet, could boast of the advantage over him in only one respect. They often
came down handsomely, and Scrooge never did.
Nobody ever stopped him in the street to say, with gladsome looks, ``My dear Scrooge, how are you.
When will you come to see me.'' No beggars implored him to bestow a trifle, no children asked him
what it was o'clock, no man or woman ever once in all his life inquired the way to such and such a
place, of Scrooge. Even the blindmen's dogs appeared to know him; and when they saw him coming
on, would tug their owners into doorways and up courts; and then would wag their tails as though
they said, ``No eye at all is better than an evil eye, dark master! ''
But what did Scrooge care! It was the very thing he liked. To edge his way along the crowded paths of
life, warning all human sympathy to keep its distance, was what the knowing ones call nuts to Scrooge.

87
TEXT GRID

Title A Christmas Carol

Period Victorian Age

Genre Novel

Language Language of the middle and lower classes in modern London

Theme/s Solitude
Old age
The past

Vision of aged people It is the age of memories about the past, and it means progression
from sin to redemption

CARACHTER GRID

Name Ebenezer Scrooge

Age Old man

Nationality English

Social position / job Master


Physical aspect Hard and sharp as flint
Pointed nose
Red eyes
Thin blue lips
Frosty head, eyebrows, and wiry chin
Grating voice

Psychological aspects Solitary and secret


The very thing he liked was to edge his way along the
crowded paths of life, warning all human sympathy to
keep its distance

88
Modern Age

Yeats, William Butler (Sandymouth, Dublin 1865 Roquebrune,


France 1939). He was considered one of the most important poets and
playwright of the XX century. Works include The Wind among the Reeds,
The Green Helmet and Other Poems, The Wild Swans at Coole, The
Tower.

When You are Old

This poem is addressed to the future, like a secret that must await its proper time to be
revealed. The text actually begins by instructing the woman to read it again when she is old,
when the love it speaks of will be no more than a faded memory and when the poem itself will
be all that remains to redeem its loss. In this way the poem seems to suggest that love can
only be fully understood when it is too late.

When you are old and grey and full of sleep,


And nodding by the fire, take down this book,
And slowly read, and dream of the soft look
Your eyes had once, and of their shadows deep;

How many loved your moments of glad grace,


And loved your beauty with love false or true,
But one man loved the pilgrim soul in your changing face;

And bending down besides the glowing bars,


Murmur, a little sadly, how Love fled
And paced upon the mountains overhead
And hid his face amid a crowd of stars.

89
TEXT GRID

Title When you are old

Period Modern Age

Genre Poetry

Language Antithesis
Oximoron
Paradox
Pentameter
Alliteration
Assonance
Repetition of word or phrase

Theme/s Old age


Beauty that drifts away
Loneliness
Love

Vision of aged people The poem seems to suggest that love can only be fully understood
when it is too late.

CHARACTER GRID

Name
Age
Nationality
Social position job
Physical aspect Grey hair

Psychological aspects

90
The Old Man Admiring Themselves in the Water
This poem speaks about an old man that admiring his face in the
water understands that his beauty and his youth have run away.
The immobile figure of the old man resembles the old thorn trees:
they are no longer beautiful, but the contrasting movement of the
waters bring back the memory of their youth.

I heard the old, old men say,


everything alters,
And one by one we drop away.
They had hands like claws, and their knees
Were twisted like the old thorn- tress
By the waters.
I heard the old, old men say,
All that s beautiful drifts away
Like the waters.

91
TEXT GRID

Title The old man admiring themselves in the water

Period Modern Age

Genre Poetry

Language Antithesis
Oximoron
Paradox
Pentameter
Alliteration
Assonance
Repetition of word or phrase

Theme/s Old age


Beauty that drifts away
Loneliness
Love

Vision of aged people It is conveyed the idea of precariousness of life and above all the
precariousness of beauty and youth.
Main preoccupation is with age, with the inevitable clash between
the failing body and the willing heart.
People are described as unlucky creatures, because they die many
times before their actual death. Every defeat, as unhappy
experiences of love, but also every victory, are a series of deaths
and rebirths prefiguring the end of life

CHARACTER GRID

Name
Age
Nationality
Social position job
Physical aspect hands like claws
knees twisted like the old thorn- tress

Psychological aspects

92
Present Age

Beckett, Samuel (Dublin 1906 Paris 1989). Novelist, poet and one
of the major figures in the history of English drama. His writing career
was connected with the "Theatre of the Absurd" which tended to assume
the quality of fantasy, dream, and combined these aspects with dramatics
elements. This concept of the absurd situation of humanity is present in
Beckett's plays as Waiting for Godot, Endgame, and Krapp's last tape.

Krapps Last Tape

Krapp is a solitary old man who spends his time listening to a


collection of tapes he made at earlier stages of his life. These tapes
are all that remains of his memory. As we watch him listening to
himself we note the transformations which have occurred in his
identity. The voice which issues from the tape he plays is the voice
of a younger self who has felt one small ray of light in the general
misery of his life his encounter with a woman. But the recording is brutally interrupted by
the older Krapp who no longer recognises himself in the tape. Not only has he lost the hopes
of his younger years, but this loss has now become an act of will, a will to end everything.

- Introduction to the extract


Krapps last tape is a drama where a man, alone, talks to himself and then begins to dialogue
with another person-voice which in fact turns out to be himself in his youth recorded on tape.
It is an extremely melancholic indication of mans estrangement from the world, closed in on
his inner self. His only means of communication is self-communication and that is where it
begins and ends.

- Extract:

Krapp: Spiritually a year of profound gloom and indigence until that memorable night in March, at
the end of the jetty, in the howling wind, never to be forgotten, when suddenly I saw the whole
thing. The vision at last. This I fancy is what I have chiefly to record this evening, against the day
when my work will be done and perhaps no place left in my memory, warm or cold, for the miracle
that [hesitates] for the fire that set it alight. What I suddenly saw then was this, that the belief
I had been going on all my life, namely [Krapp switches off impatiently, winds tape forward,
switches on again] great granite rocks the foam flying up in the light of the lighthouse and the
wind-gauge spinning like a propeller, clear to me at last that the dark I have always struggled to
keep under is in reality my most [Krapp curses, switches off, winds tape forward, switches on
again] unshatterable association until my dissolution of storm and night with the light of the
understanding and the fire [Krapp curses louder, switches off, winds tape forward, switches on
again] my face in her breasts and my hand on her. We lay there without moving. But under us all
moved, and moved us, gently, up and down, and from side to side.

93
[Pause.]
Past midnight. Never knew such silence. The earth might be uninhabited.
[Pause.]
Here I end
[Krapp switches off, winds tape back, switches on again.]
upper lake, with the punt, bathed off the bank, then pushed out into the stream and drifted. She lay
stretched out on the floorboards with her hands under her head and her eyes closed. Sun blazing
down, bit of a breeze, water nice and lively. I noticed a scratch on her thigh and asked her how she
came by it. Picking gooseberries, she said. I said again I thought it was hopeless and no good going
on and she agreed, without opening her eyes. [Pause.] I asked her to look at me and after a few
moments [Pause.] after a few moments she did, but the eyes just slits, because of the glare. I
bent over her to get them in the shadow and they opened. [Pause. Low.] Let me in. [Pause.] We
drifted in among the flags and stuck. The way they went down, sighing, before the stem! [Pause.] I
lay down across her with my face in her breasts and my hand on her. We lay there without moving.
But under us all moved, and moved us, gently, up and down, and from side to side.
[Pause.]
Past midnight. Never knew
[Krapp switches off, broods. Finally he fumbles in his pockets, encounters the banana, takes it out,
peers at it, puts it back, fumbles, brings out envelope, fumbles, puts back envelope, looks at his
watch, gets up and goes back-stage into darkness. Ten seconds. Sound of bottle against glass, then
brief siphon. Ten seconds. Bottle against glass alone. Ten seconds. He comes back a little
unsteadily into light, goes to front of table, takes out keys, raises them to his eyes, chooses key,
unlocks first drawer, peers into it, feels about inside, takes out reel, peers at it, locks drawer, puts
keys back in his pocket, goes and sits down, takes reel off machine, lays it on dictionary, loads
virgin reel on machine, takes envelope from his pocket, consults back of it, lays it on table, switches
on, clears his throat and begins to record.]
Krapp: Just been listening to that stupid bastard I took myself for thirty years ago, hard to believe I
was ever as bad as that. Thank God thats all done with anyway. [Pause.] The eyes she had!
[Broods, realises he is recording silence, switches off, broods. Finally.] Everything there,
everything, all the [Realizes this is not being recorded, switches on.] Everything there,
everything on this old muckball, all the light and dark and famine and feasting of [hesitates]
the ages! [In a shout.] Yes! [Pause.] Let that go! Jesus! Take his mind off his homework! Jesus!
[Pause. Weary.] Ah well, maybe he was right. [Pause.] Maybe he was right. [Broods. Realizes.
Switches off. Consults envelope.] Pah! [Crumples it and throws it away. Broods. Switches on.]
Nothing to say, not a squeak. Whats a year now? The sour cud and the iron stool. [Pause.]
Revelled in the word spool. [With relish.] Spooool! Happiest moment of the past half million.
[Pause.] Seventeen copies sold, of which eleven at trade price to free circulating libraries beyond
the seas. Getting known. [Pause.] One pound six and something, eight I have little doubt. [Pause.]
Crawled out once or twice, before the summer was cold. Sat shivering in the park, drowned in
dreams and burning to be gone. Not a soul. [Pause.] Last fancies. [Vehemently.] Keepem under!

94
TEXT GRID

Title Krapps last tape

Period 1959

Genre Drama

Language The language is informal but it is not used as a means of


communication of thoughts and feelings between people. The
dialogue is not coherently constructed. Even the sentences spoken
by the same character are often completely disconnected from one
another. The language is rather used in such a way as to undermine
its communicative function.

Theme/s The impossibility for a men to find an identity


Loneliness

Vision of aged people Sense of solitude


Sense of alienation

CHARACTER GRID

Name Krapp

Age Old man

Nationality
Social position job Writer

Physical aspect Wearish and shabbily dressed

Psychological aspects Solitary, melanconic

95
Ishiguro, Kazuo (Nagasaki 1954) Novelist. Works include A Pale
View of Hills, An Artist of the Floating World, The Remains of the Day,
The Unconsoled, When We Were Orphans.

The Remains of the Day


This novel speaks about Stevens, the archetype of the great English
butler, who is a butler for Mr. Farraday, a wealthy American. Stevens
has spent thirty years in service at Lord Darlington, a British
gentleman. The novel opens with Stevens explaining that he has
accepted an offer from Mr. Farraday of a few days holiday because he
wishes to visit the West Country and persuade Miss Kenton, a former
housekeeper, to return to Darlington Hall. But through flashbacks and Stevens's naive
admissions, the reader sees instead that the matter is highly personal: Stevens had loved Miss
Kenton, but let her marry another man; he now wishes to make up for lost time, to correct the
mistakes of his past. More important than that veiled love story is the matter of Lord
Darlington, and the degree to which Stevens's sense of self is founded upon his belief in
Darlington's greatness. It becomes clear enough to the reader, though Stevens is long in
admitting it to himself, that Darlington had been a political pawn of fascism and the Nazism.

- Extract from The Remains of the Day

In the following meaningful passage the narrator, an aged butler called Stevens, speaks about
dignity which he regards as the fundament of a true butlers identity. The complete
adherence to the role that Stevens advocates represents a loss of the inner self, as well as
complete subjection to power, which may have devastating consequences.

I hope you will agree that in these two instances I have cited from his career both of which I have
had corroborated and believe to be accurate my father not only manifests, but comes close to being
the personification itself, of what the Hayes Society terms dignity in keeping with his position. If one
considers the difference between my father at such moments and a figure such as Mr Jack Neighbours
even with the best of his technical flourishes, I believe one may begin to distinguish what it is that
separates a great butler from a merely competent one. We may now understand better, too, why my
father was so fond of the story of the butler who failed to panic on discovering a tiger under the dining
table; it was because he knew instinctively that somewhere in this story lay the kernel of what true
dignity is. And let me now posit this: dignity has to do crucially with a butlers ability not to
abandon the professional being he inhabits. Lesser butlers will abandon their professional being for
the private one at the least provocation. For such persons, being a butler is like playing some
pantomime role; a small push, a slight stumble, and the faade will drop off to reveal the actor

96
underneath. The great butlers are great by virtue of their ability to inhabit their professional role and
inhabit it to the utmost; they will not be shaken out by external events, however surprising, alarming
or vexing. They wear their professionalism as a decent gentleman will wear his suit: he will not let
ruffians or circumstance tear it off him in the public gaze; he will discard it when, and only when, he
wills to do so, and this will invariably be when he is entirely alone. It is, as I say, a matter of dignity.

TEXT GRID

Title The Remains of the Day

Period 1956 with flashbacks to 1923 and the ensuing years


Genre Novel

Language Carefully crafted and controlled tone

Theme/s Reflections on the past


Self-examination
Relationships between employers and employees in the period
between the 20s and the 50s Choosing paths in life
Dignity
Tragedy and comedy in ordinary lives
Vision of aged people Sense of resignation
Sense of resolution Delusion

CARACHTER GRID

Name Stevens

Age About 60

Nationality English

Social position / job Butler

Physical aspect
Psychological aspects Sense of resignation
Sense of resolution
Delusion

97
COMMENTS
In the works we have analysed how the writers describe the old age in different ways.

In the Romantic period Coleridge thinks that the old age is the age where man reflects about
the mistakes he made during his life. The most important idea in The Rime of Ancient Mariner
is the sea voyage, where metaphysical and supernatural elements are mixed with things of the
real world; the voyage has a symbolic meaning: it means progression from sin to redemption.

In the Victorian Age, Charles Dickens explains his vision about old age in his novel A
Christmas Carol, through its main protagonist, the penny-pincher Scrooge. The main theme is
the fear of an old man for the time which passes, since this period is characterised by the
absence of projects for the future. For this reason Scrooge prefers to live his life in
solitude with his richness and without any care for the people around him. As seen in
Coleridge, Dickens thinks that in the old age man finds forgiveness for his sins, motivated by
fear in afterlife.

While in the Modern Age, both in When You Are Old and in The Old Man Admiring
Themselves In The Water, Yeats describes the image of old people as marked with the
sorrows and all the events which have characterised their life both in their psychological and
interior aspect and in their appearance. Old age is the period when the memories of past live
into the mind and in the heart of people. In the poem When You Are Old the main subject is
the awareness that you understand love only when it is too late; in The Old Man Admiring
Themselves In The Water the poet wants to explain that everything which seems beautiful
drifts away like the water.

Finally, in the Present Age Beckett in his drama Krapp's Last Tape compares an old man
with a bird whose nest was composed by memories, regrets, and also promises that where
never kept. The image about old man is that of a lonely man, who lost the hopes of his
younger years and he wished that early everything would come to an end, because his life was
full of loss and solitude.

98
Conclusion
Our project work has helped us to understand how old age has been considered and felt in
English literature through the last two centuries. In the works we have analysed old age is
described as involving the lose of beauty, an age of loneliness, resignation, melancholy and
despair, of memory and regret for past life both with its happy and sad moments.
We have noticed that in England, like in Italy, people at an advanced age feel always lonely
and their point of view is often very pessimistic.

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Riferimenti bibliogra
bibliografici e sitografici
Sezione "Gli effetti del tempo sul corpo" (a c. di A. M. Palmas L. Vidili)
www.terzaet@.com
www.giornaletecnologico.it
Giaquinto, S., Il cervello anziano, Sigma Tau

Sezione "I diritti degli anziani" (a cura di E. Mottura)


Biblioteca della solidariet, Anziani, Caritas.
Centri, M. - Tittorelli, F., Diritto e legislazione sociale, Tramontana.
Comunit di SantEgidio, Let pi lunga. Anziani: dallabbandono alla solidariet, Edizioni
Paoline.
Lo stato sociale: previdenza e assistenza.
Riboni, M. - Venturi, M., Enti di diritto e legislazione sociale,Clitt, Roma, 2004.
Santagustina, A., Moduli di diritto e economia, Elemond.
Vitagliano, F., Elementi di diritto nozioni di diritto del lavoro legislazione sociale, Simone.

Altri testi (non consultati):


Delpierre, Graziana - Cozzi Lepri, Paolo, Quando l'anziano si ammala. Guida per la tutela
dei diritti delle persone malate croniche non autosufficienti, Roma, EDUP,
1994.
Florenzano, Francesco, La vita quotidiana con il demente. Guida per assistere l'anziano con
malattia di Alzheimer, Roma, EDUP, 1994.
Florenzano, Francesco, Manuale per la comunicazione con l'anziano. Le parole e i gesti nella
nostra vita quotidiana per interagire con la terza et, Roma, EDUP, 2001.
Fu, Oscar, La dignit dell'anziano negli scrittori greci fino al IV sec. A. C., "Atti Ist. Vene-
to", 138 (1980), pp. 397-414.
Reboul, Hlne, L' invecchiamento nella Bibbia. La longevit e il ruolo dell'anziano nelle Sa-
cre Scritture, Roma, EDUP, 1998.

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