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Padre Julio Meinvielle (1905-1973)

Tratti biografici
Arturo A. Ruiz Freites I.V.I.1
Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per
saggiare se provengono veramente da Dio, perch molti falsi profeti sono comparsi nel
mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Ges
Cristo venuto nella carne, da Dio; ogni spirito che non riconosce Ges, non da Dio.
Questo lo spirito dellanticristo che, come avete udito, viene, anzi gi nel mondo. [] Noi
siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non da Dio non ci ascolta. Da ci noi
distinguiamo lo spirito della verit e lo spirito dellerrore. (1Gv 4,13.6)

Il compito di scrivere una buona biografia, completa e documentata, di Padre Julio


Meinvielle sar sicuramente entusiasmante e molto edificante, ma non di meno arduo. E un
lavoro affascinante che ancora bisogna realizzare, che esige senza alcun dubbio un profondo
e dettagliato studio del personaggio, che postuli, inoltre, un giudizio retto, obiettivo,
cristiano, della storia contemporanea mondiale, della Chiesa e dellArgentina, dei suoi
protagonisti e delle loro motivazioni, con i quali la vita, lopera, il pensiero e lagire di Padre
Julio sono intrecciati. Tutto ci inevitabile per la conoscenza di un uomo di Dio che,
seguendo la dinamica dellIncarnazione salvifica, fu profondamente immerso nella realt
del mondo e del tempo per illuminare e ordinare le vicende concrete, per assoggettare la
realt, tutta la realt, a Cristo Re.2 Abbozziamo qui una nota biografica in base al materiale e
alle testimonianze disponibili in altri autori, verso i quali siamo grati debitori e che ci
permettono di conoscere ci che sappiamo di Padre Julio.3

1 Pubblicato in spagnolo in Dialogo, San Rafael (Argentina), nn. 42 e 43, luglio e dicembre 2006, ed. del Verbo
Incarnato. Con alcune correzioni e sottotitoli ed. on line in www.juliomeinvielle.org. Pubblicata la versione
italiana, con correzioni e aggiunte, in P. JULIO MEINVIELLE, Concezione cattolica della politica, a cura di A. Ruiz
Freites, Edizioni Settecolori, Lamezia Terme 2011.
2 Abbiamo finito la prima redazione originale in spagnolo di questo scritto nella Solennit di Cristo Re
dellanno 2005, a 100 anni della nascita del Padre Julio Meinvielle, alla vigilia della nascita della pagina web per
la pubblicazione delle sue opere.
3 Non facile scrivere sulla personalit del Padre Julio Meinvielle e ci per tre motivi: Primo, per la vastit,
diversit e trascendenza del suo pensiero e delle sue molteplici azioni; secondo, perch non c ancora niente
scritto sulla sua vita e la sua opera; terzo, non ancora passato tempo a sufficienza perch sia possibile valutare
i frutti e le ripercussioni della sua opera. Manca, di conseguenza, la prospettiva storica che si richiede affinch
possa essere valorizzata in tutta la sua dimensione (C. BUELA, Perfil sacerdotal: Padre Julio Meinvielle, in
Mikael 9 [1975/3], e in C. BUELA, Padre Julio Meinvielle, S. Rafael 1993, 7; cf. C. SACHERI, in R. P. Julio Meinvielle.
In memoriam, discorso nella inumazione dei suoi resti [4/8/1973], in Atenesta, numero speciale in omaggio a
P. Julio Meinvielle, 10, e in C. BUELA, Padre Julio Meinvielle, S. Rafael 1993, 61 successivamente citeremo
Sacheri da qui). Utilizzeremo in particolare gli scritti raccolti in C. BUELA, Padre Julio Meinvielle, S. Rafael 1993 e
altri aggiunti nelledizione on line di questopera, nel sito web del medesimo autore.

I. Esordi del sacerdote e del pensatore politico formato dalla dottrina del
Magistero e dallinsegnamento di San Tommaso
Julio Ramn Meinvielle nacque a Buenos Aires il 31 agosto del 1905. Studi nellallora
Seminario pontificio di Villa Devoto dottorandosi in Filosofia e Teologia. Venne ordinato
sacerdote il 20 dicembre del 1930.4 Parleremo qui di Padre Julio a partire dal momento in cui
si affaccia alla vita pubblica, ecclesiastica e civile, in Argentina, acquistando notoriet: siamo
nel 1932, anno che segna linizio della sua attivit di pubblicista. Il suo pensiero si diffonde
scrivendo, in un primo momento, con luminosa chiarezza, dellirradiazione e
conformazione della realt sociale e politica da parte del cristianesimo nella Cristianit ed
anche della questione sociale nel mondo moderno. E di quellanno, infatti, la prima
edizione della sua magistrale Concepcin catlica de la poltica (Concezione cattolica della politica)
stampata a Buenos Aires dai Corsi di Cultura Cattolica e che conoscer tre successive
ristampe (1941, 1961 e postuma nel 1974).
Concezione cattolica della politica un debutto magistrale, opera di un pensiero gi maturo
anzitempo: un libro del genere non nasce dal nulla, ma proviene da un ambiente, unattivit
intellettuale e apostolica, una grande personalit. Ed infatti, gi nel 1922, grazie ad alcuni
benemeriti pionieri cattolici, era iniziata la grande impresa dei Corsi di Cultura Cattolica
che dar tanti frutti alla classe intellettuale argentina.5
Concezione Cattolica della Politica ha dato, cos, una formidabile spinta alla rinascita che, nel
mondo culturale, si espresse particolarmente con i Corsi di Cultura Cattolica e nel campo
politico nel nazionalismo ed il revisionismo storico ancora non traviati da influssi totalitari
estranei alla loro essenza, che anni pi tardi Padre Meinvielle combatter, infine nel campo
spirituale si espresse con la magnifica manifestazione di fede collettiva che fu il Congresso
eucaristico internazionale del 1934.6

Sappiamo della partecipazione attiva di Meinvielle a questi eventi e che, nel 1936, in
occasione della visita di Jacques Maritain e del Padre Garrigou-Lagrange, Meinvielle,
insieme ad altri pensatori, esprime la sua distanza da alcune tesi particolari di Maritain.
I corsi non solo irradiarono una solida formazione intellettuale e coltivarono squisite
espressioni artistiche, ma gestirono anche ed organizzarono la visita di illustri maestri
europei, come il filosofo Jacques Maritain ed il Padre Garrigou Lagrange. Con la visita di
Maritain si aggrava la scissione tra gli alunni dei Corsi, gi divisi per le adesioni e simpatie
particolari ad uno o allaltro fronte della Guerra Civile Spagnola. il momento in cui Csar
Pico ed il Padre Julio Meinvielle manifestano la loro discordanza con alcune tesi particolari di
Maritain.7

4 Dati raccolti dalla quarta di copertina de Crtica de la concepcin de Maritain sobre la persona humana, Ed.
Epheta, Buenos Aires 19932.
5 Per i Corsi di Cultura Cattolica in Argentina, cf. RAL RIVERO DE OLAZBAL, Por una Cultura Catlica,
Buenos Aires 1986.
6 F. DE ESTRADA, Estudio Preliminar a Concepcin Catlica de la Poltica, Dictio, Buenos Aires 19744, 15.
7 MONS. G. P. BLANCO, discorso per la benedizione delledificio Santa Mara de los Buenos Aires della
Pontificia Universidad Catlica Argentina, Buenos Aires, 8/12/1998.

Maritain, insieme ad altri autori come D. Lallement (Principios catlicos de accin cvica),
Daniel Rops, Monseor Luis Billot, era uno dei pochi autori citati nella Concezione cattolica
della politica, nella nota bibliografica tomista sulluniversalit dellessenza delluomo,
principio di intelligibilit dello stesso8. Come mai, dunque, questo confronto esplode a
Buenos Aires e Cordoba proprio nel 1936? Facciamo un passo indietro. Nel 1929-30, infatti,
era avvenuta una frattura nel pensiero politico di Maritain, in occasione della drammatica
condanna e poi della scomunica, da parte del Papa, de LAction franaise di Charles
Maurras9, nelle cui file intellettuali aveva militato per quindici anni lo stesso Maritain,
convertito dal socialismo al cattolicesimo e al tomismo.
Lautorit di Jacques Maritain tra i cattolici in generale, e tra i tomisti in particolare non ha
bisogno di essere segnalata. E bene, per, sottolineare il fatto che questa autorit era
particolarmente sentita in Argentina dove il filosofo francese aveva pubblicato, a partire dal
1928, una serie di articoli su diverse riviste e dove, nel 1936, tenne ciclo di conferenze. Fu
proprio durante questa visita che si ebbero chiari segnali di ostilit nei confronti di Maritain
da parte di alcuni circoli cattolici argentini, a causa dellatteggiamento da lui assunto nei
confronti della guerra civile spagnola10. Gi in quelloccasione Meinvielle fu fra gli oppositori,
ma la polemica tra i due divamper pi tardi e su argomenti pi strettamente teoretici.11

Il vigoroso filosofo Padre Julio Meinvielle, strettamente parlando, non sembra aver avuto
grandi maestri personali nella sua giovent, come testimoni egli stesso e come ne parla, fra
altri, Carlos Sacheri12. Il suo pensiero lucidissimo, si form grazie al Magistero della Chiesa e
di San Tommaso, da una lettura diretta, assidua ed intelligente delle opere del domenicano,
con un processo di scoperta e studio personale condotto con grande rigore e disciplina
intellettuale ed umana.
Il Padre Meinvielle forgi la sua vocazione in mezzo alle ristrettezze culturali di un
ambiente, tanto clericale quanto civile, troppo propenso alla frivolezza e poco amico della
disciplina ed austerit proprie del rigore intellettuale. Non ebbe maestri; la sua formazione,
teologica quanto sociale, si deve unicamente allo studio assiduo e docile di San Tommaso
dAquino e delle grandi encicliche sociali, delle quali stato e rimane oggi il pi grande
apostolo in Argentina.

8 Cita MARITAIN, Introduction gnrale a la philosophie, 1930, pag. 149 s., in Concepcin Catlica de la Poltica,
Buenos Aires 19412, 176.
9 La condanna dellAction Franaise da parte di Pio XI gener la famosa protesta da parte del Cardinale Louis
Billot, che rinunci davanti al pontefice al cappello cardinalizio. Nel 1939, ormai tardi per la Francia, Pio XII
revocher la condanna e la scomunica.
10 A. CATURELLI fa riferimento ad uno sgradevole episodio accaduto durante la visita di Maritain in
Argentina, dovuto allopposizione, da parte di un gruppo cattolico di Cordoba, alle sue idee. Cf. A. CATURELLI,
La filosofa en la Argentina actual, Buenos Aires 1971, 238.
11 S. SARTI, P. Julio Meinvielle, in C. BUELA, Padre Julio Meinvielle, ed. on line.
12 C. SACHERI fu il pi noto pensatore e militante politico cattolico fra i discepoli di P. Julio Meinvielle,
autore fra altri scritti di La Iglesia Clandestina (Buenos Aires 1969 con cinque edizioni successive-), coraggiosa
denuncia dellinfiltrazione marxista nel clero ed El orden natural (Buenos Aires 1972 va per la sesta edizione,
2008-), ottimo saggio sulla dottrina sociale e politica della Chiesa. Mor assassinato dopo la Messa domenicale,
davanti alla sua famiglia, dalle vili mani della guerriglia marxista che insorse in Argentina il 22 dicembre 1974,
lanno dopo della morte del suo maestro. Su di lui, vedere il monumentale saggio biografico di H. H.
HERNANDEZ, Sacheri, predicar y morir por la Argentina, Buenos Aires 2007.

Segno eloquente delle sue difficolt iniziali laneddoto in cui egli, essendo sacerdote
appena ordinato, leggeva la Somma Teologica nellatrio della Chiesa di Balbanera13, quando
un alto prelato gli domand che cosa stesse leggendo e vedendo che era San Tommaso gli
disse Ma figlio mio, non leggere quelle cose tanto complicate che ti fanno male alla testa.
Che cosa sarebbe stato del Padre Julio, se si fosse attenuto a tali consigli...14

E molto probabile che sia arrivato a San Tommaso proprio per fedelt al Magistero e alla
Chiesa: Leone XIII con la Aeterni Patris (1879) aveva suscitato nella Chiesa la rinascita del
tomismo. Col Motu proprio Doctoris angelici 15 e le ventiquattro tesi tomistiche (1914) San
Pio X aveva proposto queste come sicure norme direttive negli studi cattolici16. Pio XI con
la lettera apostolica Officiorum omnium17 e con la enciclica Studiorum ducem di (29 giugno
1923), pur lasciando una certa libert di insegnamento, sollecitava ed insisteva
nellosservanza del Codice di Diritto Canonico del 1917 che diceva, can. 1366 2: Gli studi
della filosofia razionale e della teologia e listruzione degli alunni in tali discipline siano
assolutamente trattati dai professori secondo il metodo, la dottrina ed i principi del dottore
angelico e questi siano religiosamente mantenuti. La Studiorum ducem chiedeva ai maestri
di quelle discipline superiori di aver presente che soddisferanno bene i propri doveri e
compiranno i nostri desideri se, e studiando molto e largamente i suoi scritti,
cominciassero ad amare il dottore dAquino e comunicassero agli alunni della propria
disciplina questo ardente amore, interpretando lo stesso Dottore, e si facciano loro idonei
per suscitare negli altri uno studio simile18 .
Contemporaneamente le encicliche Diuturnum illud sul potere politico (1881), Inmortale
Dei (1885) sullorigine divina dellautorit politica e contro il laicismo e lindifferentismo
religioso delle societ, nonch Libertas (1888) e la monumentale Rerum novarum (1891) di
Leone XIII avevano iniziato la magnifica serie di encicliche sociali e chiamato lattenzione
sul liberalismo e la questione sociale. La Graves de Communi (1901), sempre di Leone XIII,
aveva posto lattenzione sulluso illecito, in senso democratico liberale o socialista, del
termine democrazia cristiana. San Pio X (1907) nella Pascendi aveva allertato ed insegnato
con profonda analisi sulla filosofia del relativismo soggettivistico e dellimmanenza che si
nascondeva dietro il Modernismo (le cui proposizioni furono condannate nel decreto
Lamentabili), mentre nella Notre Charge Apostolique (1910) aveva condannato il
democraticismo liberale-cristiano del movimento di Le Sillon. Nel 1931 veniva emanata la
monumentale esposizione della Dottrina Sociale che lenciclica Quadragesimo Anno di Pio
XI.
Cos, logico che allinizio della Concezione cattolica della politica, che tanto si richiama al
Magistero e a San Tommaso, il giovane Meinvielle citava la Studiorum Ducem a proposito
della dottrina politica dellAquinate:
Quartiere della citt di Buenos Aires.
C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 62.
15 29 giugno 1914: principia et maiora Thomae Aquinatis pronuntiata sancte teneantur, indicava l il santo
Pontefice.
16 CONGREGAZIONE DEGLI STUDI, dichiarazione del 7 marzo 1916, in AAS 8 (1916) 157; cf. BENEDETTO XV, lettera
Quod de fovenda del 19 marzo 1917 al superiore generale dei gesuiti W. Ledchowski, Acta Romana S.I. 9 (1927)
318s.; ZKTh 42 (1918) 206 (cf. DH introduzione al Decreto della Sacra Congregatio Studiorum, 27 luglio 1914).
17 1 agosto 1922, AAS 14 (1922) 449-459.
18 DH 3665.
13
14

... Di l quei magnifici capitoli che si trovano nella seconda parte della Summa Teologica sul
potere legittimo nella citt o nella nazione, sul diritto naturale e sul diritto dei popoli; sulla
pace e sulla guerra; sulle leggi e sullobbedienza; sul dovere di proteggere il bene delle
questioni e per la prosperit pubblica; e questo tanto nellordine soprannaturale come in
quello naturale.
Quando questi principi saranno religiosamente ed inviolabilmente osservati nella vita
privata, nella vita pubblica e nelle mutue relazioni delle nazioni, non mancher niente per
godere la pace di Cristo nel regno di Cristo che tutto il mondo desidera tanto impazientemente.
pertanto desiderabile che si tengano molto in conto gli insegnamenti di San Tommaso
dAquino, specialmente sul Diritto dei Popoli e sulle leggi che regolano le relazioni
internazionali, perch l si trovano le basi della vera Societ delle Nazioni.19

Leggendo infatti la sua Concezione cattolica della politica si vede nel, pensiero puro di
Meinvielle, scaturire cristallinamente la dottrina dalle fonti citate del Magistero e di San
Tommaso (la Summa teologica, la Contra Gentiles, il Commento alla Politica di Aristotele, il De
Regno De regimine principum), ed essere compresa ed esposta con intelligenza, chiarezza e
fedelt incomparabili, in contrapposizione alle posizioni del liberalismo individualista o del
totalitarismo statalista come il marxismo.
Il mondo, dalla met del diciannovesimo secolo, era stato scosso dalla Rivoluzione
industriale, dalla crescita del liberalismo economico e dal potere della finanza
internazionale, dal manifesto comunista e dalle rivolte sociali; non dimentichiamo, poi,
alcuni fattori gi contemporanei allinfanzia e giovent di Meinvielle: la tremenda Grande
Guerra, chiamata anche prima Guerra Mondiale, con i relativi problemi e gli strascichi
successivi, come la rivoluzione bolscevica dellottobre del 17. I moti rivoluzionari comunisti
in molte nazioni ebbero il loro influsso, eco e ripercussione anche in Argentina: ne un
esempio la famosa ribellione studentesca ed universitaria della franja morada (frangia
violetta) nella citt Dotta di Cordoba20. Il dibattito politico fu acceso sia dal laicismo
liberale ed anticlericale dominante, sia dal comunismo bolscevico, in relativo contrastro fra
loro, ma avendo come comune nemico il fondo tradizionale del cattolicesimo ispanico,
verit costitutiva della nazione argentina21. Infine, tutta la situazione politica del mondo e

Loc. cit.
Nella citt di Cordoba, chiamata per la sua celebre universit la Dotta, ci fu nel 1918 un movimento
politico-universitario di violenza contestataria dispirazione laicista e marxista, tuttora ispiratore di correnti di
pensiero ed attivismo in ambito accademico e studentesco, che assunse come emblema le stole viole rubate
dalle chiese, come segno di rivoluzione anticristiana. Luniversit di Cordoba era stata fondata nel XVIo secolo
da ecclesiastici, e era sempre stata un fulcro di formazione intellettuale dispirazione cristiana.
21 Vedo bande rapaci, mosse da avidit, la pi vile di tutte le passioni, impadronirsi del paese, dilapidare le
sue finanze, pervertire la sua amministrazione, succhiare la sua sostanza, pavoneggiarsi insolentemente nelle
pi ciniche ostentazioni del fasto, comprare e vendere tutto, fino a comprarsi e vendersi gli uni agli altri alla
luce del giorno. Vedo anche di pi. Vedo un paese indolente ed addormentato che rinuncia ai propri diritti,
dimentica le sue tradizioni, i suoi doveri e il suo avvenire, che deve allonore dei suoi progenitori e al bene
della posterit, alla sua stirpe, alla sua famiglia, egualmente a Dio. E si confonde nelle Borse, pullula nei teatri,
brulica nelle passeggiate, nelle gioie e nei giochi, ma ha dimenticato il sentiero del bene, e va da tutte le parti,
tranne dove vanno i paesi coraggiosi le cui istituzioni minacciano precipitare tarlate per la corruzione ed i vizi.
La concupiscenza sopra e la concupiscenza sotto. Quella la decadenza. Quella la morte (Jos Manuel
Estrada, Buenos Aires, 3 aprile di 1890). Citazione riportata significativamente molti anni dopo da Meinvielle
allinizio della sua conferenza La situazione argentina dentro la Rivoluzione Mondiale, il 16 giugno del 1972
19
20

dellArgentina, deve aver svegliato lo spirito giovane e cristiano del Padre Julio spingendolo
alla ricerca e allamore per la verit dellordine politico e sociale cristiano, seguendo la luce
del Magistero.
Concezione Cattolica della Politica un libro la cui trascendenza non si giustamente
misurata. La sua apparizione nel 1932 avvenuta in un clima singolare della vita argentina.
Dopo i decenni di prosperit economica che coincisero accidentalmente con lapogeo della
dottrina liberale, il paese si trov allimprovviso a far parte di quel mondo dai cui problemi si
riteneva essere immune di contagio grazie agli oceani. La solida formazione cristiana della
nostra societ aveva conservato fino allora, la coesione del corpo politico e dei buoni costumi.
Ma leducazione positivista e scettica aveva gi corroso i principi fondamentali di convivenza
che noi argentini non ci eravamo curati di approfondire.
Il liberalismo aveva inculcato un atteggiamento rivoluzionario creando la falsa alternativa
tra libert illimitata ed autorit assoluta. Fallita la prima opzione, si apriva la rotta del
dispotismo, naturalmente anticristiano.
()

Concezione cattolica della Politica, letto anche senza tener conto della situazione di quegli
anni, costituirebbe un evento memorabile nel pensiero argentino, del resto tanto poco
fecondo. Ma la sua opportunit, fattore caratterizzante degli scritti di Padre Meinvielle, gli
aggiunge maggiori meriti. La profondit unita alla semplicit dello stile permise ad una
generazione di comprendere che il riconoscimento dei diritti di Dio sulla citt lunica strada
affinch la sovranit non rovini le relazioni internazionali, n si inclini davanti a
cosmopolitismi malaticci, cosicch la libert goda piena validit senza degenerare in anarchia,
e perch lautorit sia rivestita di fermezza senza schiacciare i cittadini.
Nelle sue dimostrazioni cos logiche, lopera eleva lo spirito del lettore fino al concetto di
Cristianit, che la comunit politica posta sotto il regno di Dio come obiettivo unico del
bene comune. Questa non pi unutopia, bens il risultato necessario della speculazione
filosofico - teologica e dellesperienza storica.22

Evidentemente, Julio Meinvielle non studi San Tommaso in manuali di seconda mano,
n attraverso lecletticismo di Surez, bens nella fonte stessa dei suoi scritti, assiduamente e
con molto sacrificio. Fu fedele al Magistero e alla vocazione sacerdotale che Dio gli diede
nella Chiesa; al tomismo, ridestato e segnalato come una grazia della Chiesa dai pontefici
del rinascimento tomistico; alla Verit, con una volont aderente ad essa e disposta al
sacrificio per apprenderla e per difenderla dagli errori del tempo denunciati dallo stesso
Magistero. Fu fedele alla Verit per diffonderla per il bene della Chiesa e delle anime e per
ordinare secondo Dio gli uomini e la societ; alla Verit soprattutto perch essa da Dio, e
perci, nella sua integra e forte fedelt, era spinto da un retto e generoso amore a Dio e dal
salvifico amore divino per gli uomini. Nel giovane seminarista Menvielle, che conosciamo
poco, ci devessere stata santit. E questa sicuramente la segreta origine di un cos grande
bene e di tanta luce.
Ebbe la sua formazione sacerdotale nel Seminario di Buenos Aires nella sua migliore
epoca, quella dei Castellani, Derisi, Sepich, Lavagnino, Garay e di tanti altri23 alcuni suoi
compagni illustri di generazione. Sappiamo da varie testimonianze e racconti che, durante
nel convento dei Padri Mercedari di Cordoba (cf. J. MEINVIELLE, El comunismo en la Argentina, Dictio, Buenos
Aires 1974, 474).
22 F. DE ESTRADA, Estudio Preliminar a Concepcin Catlica de la Poltica, Dictio, Buenos Aires 19744, 14s.
23 A. BUELA, Un juicio sobre Meinvielle, en C. BUELA, O. C., ed. on line.

le classi del Seminario, Julio Meinvielle studiava gi le materie dellanno seguente,


anticipandosi. Questo anticiparsi sar sempre presente in lui come un esercizio di
unintelligenza e prudenza superiore. Fu tomista dallinizio, nonostante la corrente
dominante fosse quella del gesuitismo suareziano, nella quale come si racconta sembra
essere stato, in conformit allinsegnamento ufficiale del Seminario ed i suoi professori,
lallora seminarista Octavio Nicols Derisi. Questultimo, molto probabilmente, deve la sua
conversione al tomismo, agli inizi del suo sacerdozio, proprio a Meinvielle, di cui fu sempre
amico. In seguito avrebbero fondato insieme la Societ Tomistica Argentina, e Derisi
lUniversit Cattolica lArgentina (UCA).
Un compagno di allora dir, molto tempo dopo, che Meinvielle in cinquanta anni di vita
intellettuale non cambi mai linea. La Verit non fu mai in lui soggetta o sottomessa ad
umana prudenza, diplomazia o compromessi. Sono le virt intellettuali (saggezza,
intelligenza, scienza) quelle che sottomettono luomo alla verit e mediante queste costui
deve adeguarsi, per quanto pu, alla realt cos com. Di conseguenza, la Verit illumina
con la saggezza superiore lagire prudenziale, che cos si assoggetta alla Verit e la serve. Il
Padre Meinvielle fu uomo di Verit, uomo di vera prudenza e uomo di vera carit.

II. Un parroco con tante iniziative e con una pastorale innovativa ed


incisiva
Era appena apparsa Concezione cattolica della politica quando, nel 1933, il presbitero Julio
Meinvielle venne nominato parroco della Parrocchia di Nostra Signora della Salute, di cui
fu il primo parroco. La sede parrocchiale, eretta in quellanno dallarcivescovo di Buenos
Aires, cardinale Copello, situata in Marcos Sastre 6115, quartiere di Versalles, Citt di
Buenos Aires. Esisteva, al suo arrivo, una chiesetta e un abitazione, tutto molto semplice
ed umile. Lo possiamo vedere, novello sacerdote, approdare allingente compito pastorale
che gli stato riservato, ed alla vita del gregge dei fedeli di una parrocchia della grande
periferia di Buenos Aires:
Un lontano giorno di marzo del 1933, apparve a Versalles un giovane sacerdote con la sua
nera valigia in mano, camminando per la strada fatta di terra di questo lontano quartiere
dellovest, chiedendo alla gente dove fossero le vie Marcos Sastre e Bruselas. Qualcuno
laccompagn fino a l, ma non cera nessuno, tutto chiuso. Dopo un po si avvicina un fedele,
apre la porta di una piccola abitazione, gli fa vedere lumile cappella vuota, e gli dice: questo
tutto!
Quella l fu lentrata trionfale del primo parroco della Chiesa di Nostra Signora della
Salute (...) Non si pu pensare, nemmeno per un minuto, che un sacerdote della tempra e del
cuore di Padre Julio si scoraggiasse davanti a tanta povert e tanta solitudine. Era un
autentico missionario di Cristo, la sua era una fede solida di chi conosceva a fondo il Vangelo
ed il suo desiderio era portare la buona novella al quartiere dove lavevano destinato i suoi
superiori. Cominci allora quella che sarebbe stata unopera titanica, che possono portare a
termine solo coloro i quali hanno il fuoco di Dio nellanima.24

Versalles un quartiere popoloso, povero ed umile, pieno di lavoratori, operai ed


artigiani, famiglie, giovani, bambini, scolari e studenti. Il nuovo parroco si mette subito
allopera, pieno di iniziativa tanta e tanto multiforme! che appare tuttavia nutrita della
secolare esperienza pastorale ed educativa della Chiesa e dei santi e che scaturisce da una
carit discreta, con intelligente discernimento secondo il Vangelo ed il cuore di Cristo.
Meinvielle fin dai suoi inizi pastorali sembra aver anticipato di quasi mezzo secolo una
pratica vivente della nuova evangelizzazione descritta e voluta di recente da Giovanni
Paolo II per il mondo contemporaneo, nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua
manifestazione.25
Costruisce il primo salone per riunioni, conferenze, insegnamento del catechismo della
dottrina cristiana ai ragazzi e cinema festivo le domeniche che coster 5 centesimi e sar
gratis per quelli che avranno completati i moduli di presenza agli uffici religiosi.26

Quello che fino ad allora era un piccolo oratorio fu portato da lui ad essere lattuale
tempio monumentale... che fece esclamare al Cardinale Copello nella cerimonia di

Da: . TACCHELA Palabras de un feligrs, discorso pronunciato alla fine del funerale nella Parrocchia, en
C. BUELA, o. c. 65.
25 Allocuzione del 9 marzo 1983 allassemblea della CELAM, Port-au-Prince, Haiti.
26 . TACCHELA Palabras de un feligrs 65.
24

benedizione: Questa non una semplice Chiesa, una Cattedrale!27 La penna di scrittore
intellettuale in una mano, non glimpediva di essere un bravo muratore, avendo un arnese
nellaltra mano. Ed il segreto era questo: sapeva unire le mani in una preghiera autentica
dalla quale lamore di Dio ispirava il pensiero lungimirante, la parola, la donazione
pastorale, le attivit costruttive: tutto.
Fond le Conferenze Vincenziane per seguire il motto: poveri tra i poveri, aiutiamo ai pi
bisognosi28; il Circolo Cattolico di Operai, dove forma in profondit gli uomini che
desiderano lavorare nella vita sindacale, con una concezione cattolica delleconomia.29 Nel
1934, anno memorabile e benedetto nella storia argentina per lo straordinario evento del
Congresso Eucaristico di Buenos Aires, cre i rami dellAzione Cattolica ed intervenne
nellorganizzazione dellAzione Cattolica Argentina, ed eresse il primo centro, il n 1, della
Giovent Operaia Cattolica (JOC) che porta sempre una linfa nuova al tronco fiorito della
Chiesa30. La sua predilezione furono i giovani31: fond, a partire dai campeggi giovanili
parrocchiali, con altri contemporanei, lUnione degli Scouts Cattolici Argentini (USCA)32,
riconosciuta dal Cardinale Copello, allora vescovo primate dArgentina, il 7 aprile 1937,
della quale fu suo primo segretario. Quello della sua parrocchia sar il Raggruppamento
N1.
Gli scouts di Versalles non possono dimenticare la sua figura nel campeggio, con lo
spolverino nero, mentre mescolava la polenta ed era attento che non scuocesse la
pastasciutta. Cucinava per tutti! Tutti ricordano con enorme affetto quelluomo che
sacrificava il suo riposo per far godere loro, di famiglie umili, le vacanze. Allinizio egli stesso
insegnava ai lupacchiotti a fare i nodi.33

Cre anche lAteneo Popolare di Versalles. Fu il responsabile, direttamente o


indirettamente, di centri ricreativi, una scuola primaria ed un campo sportivo.
La sua preoccupazione per la salute morale e fisica dei giovani e delle famiglie lo port a
fondare lAteneo Popolare di Versalles, via Roma 950, del quale sar presidente fino alla
morte. Attualmente conta pi di 7000 soci, di ogni razza, credo e colore; possiede pi di 2000
metri quadrati di superficie coperta; provvisto di cinema, palestra chiusa con tappeto
elastico, campo per la pelota a paleta, piscina coperta e con acqua calda, due piscine
allaperto, due campi da tennis, campi da pallacanestro maschile e femminile, pallavolo e di
bocce; biblioteca, sala giochi, tatame per il judo ed il karat; ha anche uno spazio coperto per
C. BUELA, Perfil sacerdotal 18.
. TACCHELA Palabras de un feligrs 65.
29 . TACCHELA Palabras de un feligrs 65.
30 . TACCHELA Palabras de un feligrs 66.
31 . TACCHELA Palabras de un feligrs 66.
32 Padre Julio Meinvielle comincia ad organizzare campeggi di giovani della sua parrocchia, esempio
seguito da altri sacerdoti. Tutti questi sforzi si uniscono il 7 aprile del 1937 quando il cardinale Copello,
riconosce la nascita dellUnione Scouts Cattolici Argentini, con presidente il Generale Ezequiel Pereyra, suo
vice il contrammiraglio Osvaldo Repetto e il Dott. Ernesto Padilla (figlio), segretario Padre Julio Meinvielle e
prosegretario il Dott. Alfonso Rafaelli (Historia del Scoutismo en Argentina). Raccomandiamo il libro di F.
GONZLEZ ARBAS, Los Scouts de Meinvielle. Historia de la Agrupacin no. 1 Ntra. Sra. de La Salud, Buenos Aires
2001.
33 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande, Conferenza nella Cappella di Nostra Signora della Mercede il
2 agosto 1976, terzo anniversario della morte del P. Meinvielle. Pubblicata in Verbo, n 196, settembre 1979; in C.
BUELA, o. c., 28.
27
28

cuocere lasado34; un grande salone con bar e ristorante, asilo nido, spogliatoi maschili e
femminili con docce individuali, e delle dipendenze annesse sulla Diga Lujn (nella localit
di Tigre) per il canottaggio, nuoto e pesca. E pensare che cominci con 450 pesos avuti in
prestito alle Conferenze Vincenziane!35

La generosit propria di un vero padre si concretizz in quello che si chiama, usando


unimmagine, la pastorale della porta aperta, ricevendo e servendo sempre tutti, il che gli
consent il lavoro spirituale di edificare le anime nella santit con la guida ed il consiglio
spirituali.
promosse in maniera intensa la vita spirituale dei suoi fedeli, senza trascurare la sfera
temporale. Svilupp quella che egli chiamava la pastorale delle porte aperte. Tutto il
mondo poteva entrare nella sua casa a qualunque ora, senza paura perch non cerano
sancta sanctorum. In pi di unoccasione ci ripeteva: nella dottrina: bisogna insegnare
fedelmente quella di Nostro Signore Ges Cristo, senza tacere nemmeno un apostrofo;
nellapostolato: bisogna essere il pi aperti possibile, perch nella Croce Cristo mor per
tutti.36
con vero senso di paternit spirituale, apre le porte della sua casa, che in 27 anni di
parroco non si sarebbero mai chiuse, per servire tutti quelli che volevano avvicinarsi a lui,
perch malati nel corpo o doloranti nellanima.
Diede da bere agli assetati, riposo al pellegrino, aiuto al povero, consolazione allafflitto,
materasso a chi non possedeva nulla. Era solito dormire sopra delle tavole, sotto ad
uninfernale macchina del cinema, ma nessuno che gli si avvicinato andato via con le mani
vuote...37

Sono molti gli aneddoti e le testimonianze edificanti di tanto proficuo lavoro pastorale,
che ne risaltano le virt: prudenza soprannaturale, magnanimit, fiducia nella Provvidenza,
zelo pastorale.
LAteneo aveva molti debiti, e non si sapeva come risolvere la questione. Ma la dovevano
risolvere nella prima riunione utile della Commissione Direttiva. Padre Julio propose:
Facciamo pi debiti. Comprarono a credito la macchina del cinema e con le entrate
riuscirono a pagare tutto, perfino la macchina.38

Dopo alcuni anni, trasferito ad altri incarichi ecclesiastici, i parrocchiani di Versalles non
avrebbero mai dimenticato Padre Julio, come affettuosamente lo chiamavano.
La maggiore virt di Padre Julio fu sempre, ed in ogni momento, la sua umilt, la sua
grande umilt. Versalles non conobbe a fondo lillustre filosofo, e tantomeno il teologo
tomista, abile nei suoi giudizi e lucido nei suoi libri. Non conobbe neanche fino in fondo il
giornalista dallo stile chiaro e dalla polemica incessante ed acuta. N il politico combattivo di
tutte le ore. N il professore erudito, n lapplaudito conferenziere. La parrocchia di Versalles
conobbe, e conobbe molto, il sacerdote per tutta leternit, il sacerdote pio, il sacerdote che

Larrosto di carne alla brace al modo argentino.


C. BUELA, Perfil sacerdotal 19.
36 C. BUELA, Perfil sacerdotal 18.
37 . TACCHELA Palabras de un feligrs 65.
38 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 28.
34
35

10

amando i poveri, amava i suoi fratelli in Cristo; il sacerdote che non prese mai un soldo per
un battesimo o per un matrimonio; il sacerdote che aveva sempre una parola giusta ed un
consiglio saggio.39
(...) Cos come bisogna leggere tutti i suoi libri per conoscere bene i suoi pensieri, sarebbe
necessario andare a Versalles e parlare con la gente che lo conobbe, aiut ed accompagn;
vedere il monumentale Tempio Parrocchiale, il non meno monumentale Ateneo Popolare,
per conoscere la sua vita. Opere di questo genere non nascono dalle semplici opinioni...40

Nellatrio della Chiesa, a Versalles, lo si ricorda con una targa dedicatoria: al primo
parroco e soprattutto primo in esempio di vita e consacrazione per gli altri.

39
40

. TACCHELA Palabras de un feligrs 66.


C. BUELA, Perfil sacerdotal 19.

11

III. Altri scritti della prima epoca. Maestro dei principi e del discernimento
politico, attento ai tempi
Se le cose dette finora non bastassero per riempire una vita sacerdotale esemplare, Dio,
dal di dentro dellanima di Padre Julio, lo portava e lo avvicinava a tutte le anime, alla
Patria, alla Chiesa, al mondo. Non ci stupisce che la sua azione pastorale, non solo non
finiva allombra del campanile della sua Parrocchia, ma, al contrario, come dovrebbe
capitare sempre, lo stesso campanile prolungava la sua carit sollecita verso lalto e ai
quattro venti, plus ultra. cos impressionante come da Versalles, quartiere di Buenos
Aires, brillasse la luce del pensatore della Cristianit per i nostri tempi, con la sollicitudo
omnium ecclesiarum di un curato veramente cattolico, cio universale. In particolare, lo
zelo per la cristianit argentina, fece s che lo si chiamato il parroco della nazione
argentina. In lui si incontravano luomo di pensiero, di intensa vita intellettuale, e luomo
di azione, orientato in maniera infaticabile alle cose pi pratiche della sua parrocchia.
Contemplativo nellazione, seppe darsi la disciplina ed il tempo per studiare, scrivere,
pubblicare. Sapendo che non c concezione cattolica della politica n evangelizzazione
della sfera sociale, n civilt e citt cristiana senza il retto ordinamento e la giustizia nella
sfera economica, preoccupato e mosso dal dovere di illuminare coi principi dellordine
naturale e cristiano sia la teoria che la pratica economica devastata dal liberalismo e dal
regno plutocratico dellusura, pur avendo gi scritto di simili argomenti per i Corsi di
Cultura Cattolica, nel 1936 pubblic Concezione cattolica delleconomia.
Realizz pienamente ci che esprime San Tommaso, suo grande maestro, quando
definisce la vocazione del Dottore come quella di chi riunisce contemporaneamente le
qualit proprie della vita contemplativa e della vita attiva. Raramente si pu ritrovare
lequilibrio, la facilit e lefficienza con cui il Padre assaliva le pi varie iniziative intellettuali
e pratiche. Risulta quasi inspiegabile che una stessa persona fondasse e dirigesse la JOC, gli
Scouts Cattolici, la parrocchia Nostra Signora della Salute, lAteneo Popolare di Versalles e,
contemporaneamente, redigesse opere di tanto valore e maturit come Concezione cattolica
delleconomia, Concezione cattolica della politica, LEbreo nel mistero della Storia ed altri nove libri
in poco pi di un decennio. E a tutto questo, poi, dobbiamo aggiungere i corsi ed i discorsi
tenuti nei celebri Corsi di Cultura Cattolica e la fondazione e direzione delle riviste...41

Nel 1937, davanti ai problemi che scuotono il mondo con i preludi della Seconda Guerra
mondiale, quando si scontrano in antagonismi ambiziosi i totalitarismi di diverso segno ed
ideologia, il democraticismo e capitalismo liberale, la plutocrazia ebraica internazionale, gli
odi del razzismo, gli umanesimi e super-umanesimi antireligiosi, svolge unintensa attivit
editoriale. In questo contesto escono dalla sua fervida penna: El judo (LEbreo),
publicazione della Asociacin de los Jvenes de la Accin Catlica, Buenos Aires 193742;
Los tres pueblos bblicos en su lucha por la dominacin del mundo (I tre popoli biblici nella lotta per
C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 61-62.
Edizioni successive: 1940; completato ed intitolato nella 3 e susseguenti edizioni: El judo en el misterio de
la historia (LEbreo nel mistero della Storia), Buenos Aires 1959, 1963, 1975, 1982; 1996 (Espaa), 1998 (Mxico) y
2007 (Espaa). Il libro, ormai un classico della materia, stato edito anche in Messico, nonch in lingua francese
(Le judaisme dans le mystre de lHistoire, Ed. Ste. Jeanne dArc, Pays Fort 1985; Les Juifs dans le mystre de l'histoire,
Editions D.F.T. 2001) ed in tedesco (Das Judentum im Geheimnis der Geschichte, Anton A. Schmid Verlag, Durach
1999).
41
42

12

la dominazione del mondo); Entre la Iglesia y el Reich (Tra la Chiesa ed il Reich); Un juicio catlico
sobre los problemas nuevos de la poltica (Un giudizio cattolico sui nuovi problemi della politica).
Questultima opera tratta della fondazione della Cristianit o Citt Cattolica nellordine
ontologico ed antropologico cristiano delle quattro formalit o delle quattro dimensioni
gerarchiche, proprie delluomo e la loro corrispondente proiezione sociale, con una
descrizione ascendente di perfezione: la formalit entitativa (in quanto luomo un ente,
ed in quanto nelluniverso materiale e corporeo); la formalit sensibile o animale; la
formalit della razionalit o dimensione spirituale intellettivo-volitiva (la spiritualit
naturale delluomo); la formalit soprannaturale della grazia (la condizione di figli di Dio).
Queste formalit non sono compartimenti serrati, ma le dimensioni delle perfezioni
specificative della persona umana che ununit e che le donano dignit eminente nella sua
essenza o natura. Meinvielle non intende fare un trattato di metafisica. Se cos fosse
lelemento attuante dellente reale tutto, lessere, sarebbe il massimamente povero, come
nelle metafisiche decadenti alla maniera di Suarez, che conosceva criticamente grazie
allamicizia intellettuale con Cornelio Fabro. Le sue formalit sono piuttosto un
rilevamento delle note distinte dellessenza umana, nella linea dellessenza, diremmo
oggi, per far capire pedagogicamente i livelli di successiva dignit dei modi di essere o
nature che si sommano nel microcosmo che luomo, e che si rispecchiano nella
dimensione sociale che di tutta la persona e delle sue dimensioni di perfezione naturale o
soprannaturale. Cos distinte in modo pedagogico, le formalit ci permettono di vedere
sia lordine del singolo uomo e delluomo nella societ, sia la sua negazione ed il successivo
disordine che la Rivoluzione anticristiana e antiumana ha provocato nella storia della
modernit.
Di queste quattro formalit Meinvielle ne aveva gi sommariamente parlato
nellepilogo della Concezione cattolica della politica. Adesso le applica alla prassi politica
cristiana ed al suo rivale, il processo rivoluzionario dove le formalit si sovvertono. Cos il
giudizio storico discerne le tappe del processo rivoluzionario di apostasia che ha sofferto e
soffre il mondo dalla caduta della Cristianit medievale. Questa visione, dora in poi, sar
sempre un punto chiave, presente in molte delle sue opere43, in grande affinit con il
Magistero. Egli scriver pi tardi che questo stesso concetto aveva adombrato Pio XII,
quando segnalava che tutto un mondo da rifare dalle sue fondamenta: da selvaggio, farlo
umano; da umano, farlo divino, secondo il cuore di Dio44. Ci permetter a Meinvielle di
discernere e denunciare la falsit del mito del Progresso e del mondo moderno da
quello che il vero, lautentico progresso, giudicato secondo il retto ordine umano e
cristiano. E cos potr giudicare la falsit del tentativo che opera il cristianesimo liberale che
cerca di accettare in una nuova cristianit, come progresso sociale, in una falsa
connivenza, il risultato del processo delle apostasie rivoluzionarie.
Respingendo la necessit di lavorare all'edificazione di un ordine sociale cristiano, i
progressisti sono costretti ad accettare la civilt laicista, liberale, socialista o comunista, della
modernit. Qui radicato il vero errore e la deviazione del progressismo cristiano, che
consiste nel cercare l'alleanza della Chiesa con il mondo moderno.
Nel parlare di mondo moderno, non intendiamo riferirci al tempo, ma alludere alla natura
della societ moderna e soprattutto allo spirito di questa societ. La societ moderna, che
comincia con il Rinascimento e continua con il naturalismo, il liberalismo, il socialismo ed il
43
44

Per esempio ne El comunismo en la Revolucin anticristiana; e in En torno al progressismo cristiano, ecc.


JULIO MEINVIELLE, Attorno al progressismo cristiano, parte I in finem.

13

comunismo, una societ che tende a rifiutare Dio e a fare dell'uomo un dio, che con il suo
sforzo creatore pu ottenere il suo destino e la sua felicit. Per un tale uomo l'umanesimo
che comincia nel Rinascimento, si completa con il comunismo, vale a dire con la fase in cui
l'uomo si trasforma in creatore esclusivo del suo stesso destino: non solo non ha bisogno di
Dio, anzi, Dio lo disturba e lo molesta, ma addirittura il credere in Dio antiumano perch
non lo induce a fondare solo su s stesso lo sforzo della sua opera creatrice. Per lui, come per
Marx, la religione una alienazione che sminuisce l'uomo.
() L'uomo marxista un essere degradato, al quale stata sottratta la sua dignit divina,
la sua dignit umana e finanche la sua dignit animale, per trasformarlo in un semplice
ingranaggio della dialettica e della storia. E' assurdo definire umano quello che rappresenta
la degradazione dell'uomo.
Il cristianesimo progressista impegnato anche a giustificare il comunismo nel suo rifiuto
fondamentale del capitalismo. Di fronte alla dialettica capitalismo - comunismo, borghese proletario e al rifiuto del capitalismo, considerato come il principale nemico, il cristiano
progressista si vede obbligato ad accettare il comunismo. Ma questa dialettica falsa, propria
di una societ che pone al primo posto i valori economici, mentre prima di questi vi sono i
valori politici, culturali e religiosi.
() Inoltre, il cristiano progressista si fa una idea errata del senso della storia, come se
questo imponesse di incamminarsi inesorabilmente verso il comunismo, con il quale si
dovrebbe perci essere gi scesi a patti. Tuttavia, bench il comunismo - come domani
l'Anticristo - si sia imposto nella storia, non detto che perci debba essere accettato. Al
contrario, bisogna combatterlo perch trionfi solo il Regno del Signore. Come agirono
perversamente i cattolici alla Lamennais, che nel secolo scorso abbracciarono il liberalismo,
oggi i cattolici progressisti mescolano cattolicesimo con comunismo.
Al di sotto di questo errore progressista che pretende di unire cristianesimo e
comunismo esiste un altro errore pi diffuso, che consiste nell'alleare il mondo moderno
inteso nel significato gi illustrato di laicista e ateo con la Chiesa. Si tratta di una tesi cos
condannata dalla proposizione 80 del Sillabo: Il Romano Pontefice pu e deve riconciliarsi e
transigere con il progresso, il liberalismo e la civilizzazione moderna.
Se la civilt moderna comporta l'autonomia assoluta dell'uomo di fronte a Dio, chiaro
che la Chiesa non pu riconciliarsi con essa. Non si creda che questa dottrina appartenga ad
un passato che ha perduto ogni valore. Al contrario, un insegnamento costante da Pio IX a
Giovanni XXIII. In effetti, quest'ultimo Papa, in un documento importante come la Mater et
Magistra, arriva ad affermare che la Chiesa si trova oggi innanzi a questo pesante compito:
rendere la civilt moderna conforme a un ordine veramente umano e ai principi del
Vangelo. Il che significa che nell'opinione di Giovanni XXIII, la civilt moderna non
conforme ad un ordine umano n ai principi del Vangelo. Questo stesso concetto aveva
adombrato Pio XII, quando segnalava che tutto un mondo da rifare dalle sue fondamenta:
da selvaggio, farlo umano; da umano, farlo divino, secondo il cuore di Dio. Gi lo stesso Pio
XII, parlando agli assistenti della Giovent Cattolica, l'8 settembre 1953, li esortava a sentirsi
mobilitati per la lotta contro un mondo tanto inumano perch anticristiano.
Queste prese di posizione di fronte alla civilt moderna, esigono da noi una formulazione
dei principi basilari di una Teologia della Storia, per giudicare la stessa civilt. La civilt
moderna, che si sviluppa dal Rinascimento ad oggi, in un processo continuo di sempre
maggiore materialismo dal naturalismo al comunismo comporta un progresso dell'uomo in
quanto uomo o piuttosto un regresso ed una degradazione? E questo che da stabilire.45

Con linsurrezione spagnola (levantamiento) anticomunista e con labbondante


effusione del sangue dei martiri nella guerra civile spagnola, si incrociavano nella penisola
45

Attorno al progressismo cristiano, parte I in finem. In: www.juliomeinvielle.org.

14

iberica la Cristianit rediviva e la Rivoluzione anticristiana: Meinvielle reagisce, anche di


fronte alla complicit repubblicana e rivoluzionaria di alcuni cattolici, principalmente di
Maritain, scrivendo e pubblicando, in due edizioni successive, Qu saldr de la Espaa que
sangra (Che cosa uscir dalla Spagna che sanguina) (1937), edita dalla Asociacin de los
Jvenes de la Accin Catlica.
Io non voglio fermarmi a spiegarvi i fatti materiali che hanno preceduto ed accompagnato
questa tremenda lotta. Non voglio considerare n la caduta del monarca nel 1931, n la lotta
dei moderati e degli estremisti durante i cinque infelici anni della seconda repubblica.
Neanche voglio esporre la bugia elettorale del febbraio 1936 sostenuta dalla venale
imparzialit del governo del massone Portela Valladares. Sorvolo sul trionfo del Fronte
Popolare, malgrado il sorpasso delle destre con pi di mezzo milione di voti; non voglio
menzionare lo stato di anarchia che si apr il 16 di febbraio del 1936 per finire col perfido
assassinio del gran patriota Calvo Sotelo, perpetrato dal governo. Neanche voglio esporre qui
i troppi motivi che giustificano il glorioso sollevamento civile-militare del 18 Luglio del 1936,
alla testa del quale marcia un glorioso capo, simbolo e speranza della Spagna che sorge. Non
voglio nemmeno fare menzione delle 20.000 chiese distrutte dalla marmaglia rossa, dei 16.700
sacerdoti crudelmente assassinati, n dei 300.000 laici vigliaccamente sacrificati.
Non voglio dimostrare l'obbligo che pesava su tutti i cittadini spagnoli che non avevano
perso la coscienza della loro dignit, di prendere le armi per difendere non solo le propriet
in pericolo bens l'onest delle proprie figlie, fidanzate, mogli e madri esposte a profanazione
ed il diritto della libert di professare la Santa Religione di Ges Cristo, anima di tutta la vita
individuale, familiare e sociale della Spagna.
Voglio piuttosto esaminare il significato e la portata che riveste questa lotta epica di un
paese. Quello che ha significato per la Spagna stessa, e soprattutto per il destino degli antichi
paesi cristiani in questa ora incerta della storia.
E posso dirvi da ora e spero di dimostrarvelo in questa dissertazione che questa impresa
eroica del popolo spagnolo tanto grande quanto la scoperta dell'America perch la replica
del popolo cattolico al mondo di bugie che, iniziato con la Riforma protestante, si allargato
con la Rivoluzione Francese fino alla barbarie comunista. Questa impresa di eroi e di martiri
segna il principio della Restaurazione della civilt Cristiana. Il nodo della storia stato
slegato.46

Non possiamo non riproporre al lettore alcune pagine di questopera dove si evince il suo
pensiero magistrale sulla fondazione della politica storica e mondiale nella antropologia
teologica. Ci utile per capire il ruolo giocato in Spagna dalla Cristianit contro lassedio
dei popoli biblici, redivivi nellateismo comunista, nel materialismo liberale, nei
totalitarismi pagani e razzisti del nazional-socialismo e del fascismo:
Il senso profondo della lotta spagnola non si pu capire se non alla luce della vocazione
propria della Spagna che riguarda il destino della Cristianit. E questa vocazione della
Spagna la deve rivelare, dal canto suo, il genio dell'apostolo che la conquist per la fede ed il
genio della stessa Spagna, attraverso la storia, nelle sue conquiste della fede.47
() La repubblica in Spagna era allora l'Anti-Spagna. E lo era propriamente nel senso
materiale del termine, perch dal giorno della sua instaurazione intraprese il compito di
demolire tutto ci che poteva evocare la grandezza della Spagna cristiana. I vescovi
denunciarono in un documento pubblico che la rivoluzione comunista, favorente la
46
47

Da Qu saldr de la Espaa que sangra, Buenos Aires 1937, 9-10, in: www.juliomeinvielle.org, trad. nostra.
O. c. 11.

15

repubblica, con il medesimo ardore che devastava la Spagna, era essenzialmente "antispagnola". L'opera distruttrice si realizz al grido di "viva la Russia", all'ombra della bandiera
internazionale comunista. Le iscrizioni murali, l'apologia di personaggi stranieri, il comando
militare nelle mani di capi russi, la spogliazione della nazione in favore di stranieri, l'inno
internazionale comunista, sono prove sovrabbondanti dell'odio per lo spirito nazionale ed il
senso di patria. E per la compenetrazione che in concreto esiste tra la Spagna e la Chiesa, la
rivoluzione, oltre che crudele, inumana e barbara, doveva essere fortemente anti-cristiana,
come la denuncia l'episcopato spagnolo: "Non crediamo che in tutta la storia del
Cristianesimo ci sia stata unesplosione simile come quella che avvenuta nello spazio di
alcune settimane, in tutte le forme di pensiero, di volont e di passione, dell'odio contro Ges
Cristo e la sua sacra religione. Tale stata la sacrilega strage che ha subito la Chiesa in Spagna
tanto che il delegato dei rossi spagnoli, inviato al Congresso dei senza-Dio a Mosca, pot dire:
La "Spagna ha superato molto nell'opera dei soviets: perch la Chiesa in Spagna stata
completamente annichilita"... L'odio per Ges Cristo e la Vergine arrivato al parossismo
nelle centinaia di Crocifissi accoltellati, nelle immagini della Vergine bestialmente profanate,
nei libelli di Bilbao dove si bestemmiava sacrilegamente della Madre di Dio, nell'infame
letteratura delle trincee rosse in cui si ridicolizzano i divini misteri, nella reiterata
profanazione delle Sacre Forme; in tutto ci possiamo scorgere l'odio infernale
immedesimato dai nostri infelici comunisti. "Avevo giurato di vendicarmi di te", gli diceva
uno di essi al Signore rinchiuso nel Sacrario e, puntando la pistola, spar contro lui, dicendo:
"Arrenditi ai rossi, arrenditi al marxismo."48
() La Chiesa la realt pi grande che ci sia sulla terra, lunica cosa ad avere una
grandezza propria, proprio perch non della terra. Le nazioni che possono essere grandi,
dopo Cristo, con grandezza davvero umana (non con grandezza brutale come quella di
Babilonia o dellEgitto che raggiungevano potere a costo della schiavit degli uomini)
possono esserlo solo nella misura in cui siano fedeli alla vocazione cui Dio le ha predestinate.
Tale legge si realizza fedelmente in Spagna.
(...) ora volont della Spagna ritornare alla sua antica grandezza rinnovata. Ci torner? Io
credo di si. Non importa che ora si dissangui. La Spagna tanto grande quando fin la lotta,
durata otto secoli, della Riconquista. Questo martirio cruento attraverso il quale sta passando
la Chiesa Spagnola fa presagire tempi migliori dello splendore cristiano. Perch il martirio e
la lotta subiti, donano la virt delleroismo nellintero mondo spagnolo.49
() ... necessario dire chiaramente che sono due e non uno, come molti credono, i due
grandi scogli dell'umanit presente. Il primo ed il peggiore il comunismo e contro di esso
devono unirsi, come esorta il Santo Padre, tutti gli uomini del mondo che ancora ammettono
la credenza in Dio. Per questo, come dicevo prima, d'accordo con le Prescrizioni della Santa
Sede, si compie la lotta di cristiani, pagani e musulmani contro il comunismo ateo degli ebrei
in Spagna. Ma il pericolo dellesaltazione pagana che acquisisce la sua espressione tipica nel
nazional-socialismo della Germania un pericolo enorme e brutale per la Civilt Cristiana e
pertanto il mondo non pu trovare la sua salute se non in Cristo. Il nazional-socialismo pu
creare una grandezza enorme, ma sar una grandezza di schiavi come quella che delll'antico
Egitto e di Babilonia. La Spagna, che rappresenter in Europa il tipo di un popolo e di uno
Stato cristiano, che sar ci che ha dovuto sempre essere, cio il braccio destro della
Cristianit, avr una missione eccezionale nel compito di vincere il Paganesimo. E dopo la
vittoria, restaurata di nuovo la Cristianit, la Spagna torner alla sua antica grandezza di
evangelizzatrice. Come lopera dellApostolo che la conquist alla fede arrivando fino a
Punta Finisterre cio l'estremo confine della terra allora conosciuta50, cos la Spagna, erede
O. c. 28-30.
O. c. 40s.
50 Finisterre lestremit sullAtlantico al confine nord occidentale della Peninsola Iberica e dellEuropa.
48
49

16

dell'impeto di quellApostolo, porter fino all'ultimo confine del globo terrestre la voce di
Ges Cristo.
Questa lotta spagnola ha, per il momento, proiezioni imprevedibili. Il nodo della storia
stato sciolto. La Spagna di santi e di eroi che in un periodo molto breve ma denso di storia
deve emulare le gesta passate nellattuale lotta, ha rievocato il fragore degli antichi tempi
nella prodezza dell "Alcazar" e nell'ardore dei requets e dei falangisti. So perfettamente che
certi atteggiamenti esterofili, che si percepiscono in alcuni gruppi nazionalisti, hanno
preoccupato alcuni pensatori cattolici e, quello che pi grave, i loro Vescovi che affermano:
"Questa situazione permette di aspettare un regime di giustizia e pace per il futuro. Non
vogliamo azzardare nessuna ipotesi. I nostri mali sono gravi. Il rilassamento dei vincoli
sociali; le abitudini di una politica corrotta; l'ignoranza dei doveri cittadini; la scarsa
formazione di una coscienza integralmente cattolica; la divisione spirituale nei confronti della
soluzione dei nostri grandi problemi nazionali; l'eliminazione per assassinio crudele di
migliaia di uomini scelti (chiamati per il loro ruolo e per la loro formazione all'opera della
ricostruzione nazionale); gli odi e la scarsit che seguono ogni guerra civile; l'ideologia
straniera sullo Stato che tende a separarlo dall'idea e dalle influenze cristiane saranno
difficolt enormi per fare una Spagna nuova innestata nel tronco della nostra vecchia storia e
vivificata dalla sua linfa."
Ma io credo che siano anche motivate le parole degli stessi Vescovi, quando aggiungono a
quanto riportato prima: "Ma abbiamo la speranza che, imponendosi con tutta la sua forza
l'enorme sacrificio realizzato, troveremo un'altra volta il nostro vero spirito nazionale." E cos
sar se la Spagna non dimentica il destino sublime della sua eccelsa vocazione. Perch i paesi
non trovano la loro grandezza se non nel sentiero in cui Dio li ha posti. La Spagna troppo
grande perch debba vivere di imitazioni. Ha una tradizione sociale, politica e culturale che
pu essere di ammirazione da parte di tutti i paesi della terra.
Se per un capriccio, Dio non voglia!, la Spagna torcesse il proposito di Dio e, dimenticando
il destino autentico che ha nella Cristianit, volesse imitare fascismi germanici o italiani, chi
sa che non dovremmo vederla condannata un'altra volta, per lunghi anni, scossa da uno
allaltro lato, senza pena n gloria. Perch la Spagna una nazione con una tale condizione
storica che neanche creando una grandezza brutale come quella della Germania hitleriana n
raggiungendo un'opulenza borghese come quella dell'impero inglese... la Spagna o cattolica
o non niente. La sua grandezza di eroe pu raggiungerla solo in Cristo. diventato tanto
visibile la protezione divina sul movimento nazionale, tanto splendido l'omaggio offerto a
Dio dai 16.700 sacerdoti immolati e per l'infinit di religiose massacrate e per i 300.000 laici
sacrificati, di ogni condizione, et e sesso che Dio, nella sua grande misericordia, non pu che
ridarci ancora la Spagna che canta Claudel:
Sacra Spagna, quadrata nell'estremo dell'Europa, concentrazione della Fede, mazza
dura e trincea della Vergine Madre.
E la falcata ultima di Santiago che soltanto finisce dove finisce la terra.
Patria di Domenico e di Giovanni, e di Francesco il Conquistatore e di Teresa.
Arsenale di Salamanca e Pilastro di Saragozza, e radice ardente di Manresa,
Incommutabile Spagna che ricusi i termini mezzi, mai accettati,
Colpo di spalla contro l'eretico, passo a passo contenuto e respinto,
Esploratrice di un firmamento doppio, ragionatrice della preghiera e della sonda,
Profetessa di quell'altra terra sotto il sole, l lontano, e colonizzatrice dell'altro mondo.51

Nello stesso volumetto, avente per titolo generale quello del primo saggio, scrive un
secondo saggio, De la justa y santa guerra de Espaa (Attorno alla giusta e santa guerra di
51

O. c. 43-45.

17

Spagna), basandosi profusamente sulle dichiarazioni e pubblicazioni dei vescovi spagnoli:


Cristo e lAnticristo si danno battaglia nel nostro suolo (Cardinale Gom y Toms, El
Caso de Espaa, p. 16), e sul padre domenicano I. G. Menndez Reigada (La guerra nacional
espaola ante la Moral y el Derecho). Non ha mezze parole per denunciare la posizione
gravemente equivoca di Maritain e per esprimere ancora la sua speranza in una nuova
cristianit spagnola, rispettivamente contro il comunismo materialista ed ateo ed il
paganesimo nazista; terza soluzione vera e non la liberale e complice sinistroide del
filosofo francese:
conosciuta la polemica che suscit a Buenos Aires l'atteggiamento imprudente del
filosofo cattolico Maritain il quale, invocando un fenelonismo dell'azione, sottrasse meriti
all'eroico popolo spagnolo che si lanci con coraggio nella lotta armata contro il comunismo
che minacciava stringere nei suoi artigli la nobile nazione ispanica.
Tocc a me l'onore di uscire con decisione alla difesa dei "nazionali" spagnoli i quali, come
nuovi maccabei uscirono a combattere per le loro vite e per la sua religione e per la loro
patria, contro una turba di gente insolente ed orgogliosa che veniva contro di essi per
distruggere loro, le loro donne ed i loro figli e spogliarli di tutto (Libro I dei Maccabei, 3,20-21).
Nei numeri 488, 493 e 494 di Criterio, esposi come si pose il caso della Spagna ai cattolici
spagnoli, d'accordo soprattutto alle Direttive terminanti dei Vescovi spagnoli, unici
autorizzati a dirigere le anime ad essi raccomandate. Riproduco qui quello che pu suscitare
ancora interesse da tutta questa polemica, col proposito di distruggere i pregiudizi
sentimentali di molti che non servono ad altro che ad aiutare la causa comunista che il
supremo pericolo dell'umanit nell'ora presente. Pericolo contro il quale, d'accordo
all'esortazione del Romano Pontefice, si dovrebbero unire come un solo uomo tutti quanti
credono in Dio. Prima di entrare a dimostrare il carattere sacro della guerra spagnola
incomincio col sostenere che la posizione di Maritain, che emette un giudizio sui "nazionali"
spagnoli che non coincide con quello dei Vescovi, illecita e colpevole nel foro esterno che
non si giustifica in nessun modo. Le sue intenzioni, e lo stesso vale per le nostre, le giudichi
Dio, unico cui sono aperte le coscienze degli uomini.52
() Maritain deplora, ripetute volte, e non solo ora ma anche in suo articolo Di un nuovo
Umanesimo (Sud) aprile di 1937, pag. 46, che la guerra spagnola sia una guerra sacra. Ma
felicemente i Vescovi, posti dallo Spirito Santo a dirigere la Chiesa, si rallegrano di ci e cos il
Vescovo di Salamanca D. Enrique Pla e Deniel, nella sua lettera Pastorale Le due Citt, scrive:
"La guerra, per cagionare una serie inevitabile di mali solo lecita quando necessaria. Ma la
guerra, come il dolore, una grande scuola forgiatrice di uomini. Noi stiamo contemplando
con ammirazione e stupore in pieno secolo XX, quando tanto ci stavamo dispiacendo della
frivolezza e rilassamento delle abitudini e l'effeminatezza molle e permissiva, l'ardente ed
eroico avviamento di tante migliaia di giovani che nelle distinte milizie volontarie vanno
generosamente ad offrire le loro vite sui fronti di battaglia per il loro Dio e per la Spagna. Oh!
noi, entrando gi nella senilit, speriamo fiduciosamente che la generazione dei giovani ex
combattenti di questa Crociata sar migliore che le generazioni del tramonto del XIXo. secolo
e gli esordi dell'attuale...
Tiriamo fuori il frutto dall'ecatombe che stiamo contemplando di cos tanto sangue
versato. Che sia davvero redentrice...! Regni una volta per sempre nella nostra Spagna la
cristiana giustizia sociale. N il capitalismo sfruttatore n il comunismo distruttore ".
() Maritain, crede che il mondo si muova oggi verso due poli di attrazione altrettanto
temibili il Fascismo ed il Comunismo e che, in Spagna, il fronte falangista e quello
repubblicano corrispondono a questi due poli, e si domanda: " che cosa possiamo e dobbiamo

52

O. c. 51s.

18

desiderare se non che questi due tipi di pericolo siano nascosti nel destino della Spagna?". "Se
fosse, malgrado tutto, anche dopo lorribile violenza che fa soffrire tutto, verso una terza
soluzione che la Provvidenza stia portando gli avvenimenti, questo porterebbe una conferma
molto forte a coloro che, appartenendo a paesi finora preservati dalla guerra civile, pensano
che questa terza soluzione, che si imporr prima o dopo, deve essere trovata ed applicata ad
ogni costo, prima di una catastrofe della realt politica".
Qualunque sia il valore di questa terza soluzione (per quanto mi riguarda, la mia
pozizione opinione coincide con quella di Cesar E. Pico, Lettera a Jacques Maritain) nel caso
della Spagna, la terza soluzione il trionfo netto della Spagna Nazionalista perch il trionfo
della Spagna epica con tutta la sua grandezza cristiana di civilt che potrebbe imporre, in un
primo momento, un ordine artificiale e dunque violento. Pu accedere. Ma per questa strada
la Provvidenza porta la Spagna a ritrovare s stessa dopo secoli di smarrimento.
N il comunismo, n il fascismo, bens il cristianesimo. Ma questesito uscir dalla Spagna
che sanguina. E non sar una creazione utopica forgiata nel cervello di un filosofo bens una
rinnovazione, una Restaurazione dei valori eterni che vivono nell'anima spagnola cosicch,
come ha potuto rinnovare la gesta di Guzmn il Buono, sapr anche rinnovare la sua
grandiosa tradizione sociale e culturale dei Secoli Grandi.53

Meinvielle dimostra una straordinaria lucidit di giudizio sia politico che storico,
leggendo lavvenimento nelle sue cause, con un discernimento pratico intriso di saggezza
propria di chi ha una soprannaturale connaturalit con la divina Provvidenza.
Meinvielle era un uomo verticale, un uomo di Dio, un uomo animato da Dio e dai suoi
doni. La grandezza, la maest, la sovranit e trascendenza di Dio calpestate dal progetto di
autonomia immanentista che caratterizza il pensiero moderno fu ci che lo port a lottare
coraggiosamente ed appassionatamente a favore della filosofia perenne e della cultura
cristiana per pi di quaranta anni, senza altro timore che il santo timor di Dio. Tutto il lavoro
intellettuale fu, in lui, lespressione del suo spirito religioso. Non risplende per caso nella sua
produzione letteraria pi di una ventina di libri il dono della saggezza?54
...la Chiesa ed il mondo sono in definitiva governati da Dio. La Provvidenza permette il
male in vista di un bene maggiore e, soprattutto, del bene degli eletti. La storia ha la sua
ragione dessere in Ges Cristo e nel suo Corpo Mistico. Per tutto questo, bisogna guardare al
momento presente della Chiesa e del mondo con occhi soprannaturali.55 Questo sguardo
contemplativo, e questo soltanto, forgiato nel discorso, gli permetteva di discernere con
chiarezza: La cosa essenziale la nostra adesione a Ges Cristo. A Ges Cristo, quello di
sempre. Che non n pre-conciliare, n post-conciliare. Ges Cristo lo stesso ieri, oggi e per
tutti i secoli (Eb 13, 8)56.57

Dichiara (gi nel 1937!) linconsistenza del nazismo e del fascismo, idolatrie pagane
perch motivati da una mera tensione umana e quindi fine a loro stessi; successivamente
far lo stesso nei confronti del comunismo, prevedendo la sua inevitabile rovina perch
troppo antinaturale. Nellinsurrezione spagnola (alzamiento) aveva visto, invece, la
reale possibilit per una nuova Cristianit.

Qu saldr de la Espaa que sangra 77-84. Tratti scelti dallinizio e la fine dellopuscolo, e tradotti, per la
prima volta, da noi in italiano. Cf. in: www.juliomeinvielle.org.
54 C. BUELA, Perfil sacerdotal 8.
55 J. MEINVIELLE, El progresismo cristiano, Buenos Aires 1983, 134.
56 Id.
57 C. BUELA, Riqueza multiforme de una vida sacerdotal en o. c., 54.
53

19

L'ordine che procura il Fascismo ed il Nazismo, che potr essere grande quanto si vuole
come realizzazione economica e politica, si cerca come un fine in s, come se fosse un dio. Si
cerca fuori da Cristo, ed al di sopra di Cristo e, in un certo modo, contro Cristo. Orbene: un
movimento di questa condizione, non pu portare il benessere di paesi che sono stati
chiamati alla vocazione della fede cristiana. un ordine meccanico che non per essi; che
risulta violento che, pertanto, non pu durare. Supporre che un ordine sociale indipendente
da Cristo possa portare il benessere temporaneo dei paesi sarebbe supporre che la redenzione
di Cristo non necessaria per curare le ferite che la natura dell'uomo ha sofferto per il
peccato. Quindi questa violenza alla dialettica della storia che realizza il Fascismo ed il
Nazismo, bench possa essere un sforzo gigantesco di eroi, degno di essere ponderato,
insufficiente per disfare il nodo della storia.
necessario un fatto nuovo, insolito, che non sia puramente lo sforzo dell'uomo bens lo
sforzo di Dio. Che non sia un fatto solo naturale bens soprannaturale. Che non sia l'eroismo
dell'uomo bens l'eroismo immensamente pi alto del cristiano.
Ed ecco che questo fatto, con una forza e con una bellezza incontrastabile, avvenuto
l'anno scorso sul suolo spagnolo. Vediamo un popolo che, sul punto di cadere preda degli
artigli marxisti, si concentra su s stesso e, recuperando le energie di un leone ed al grido di
Cristo Re, si getta nel combattimento e va conquistando palmo a palmo il patrio suolo e
l'anima di ogni spagnolo. Siamo davanti ad un fatto davvero nuovo di cui propongo qui la
considerazione.58

Con Hacia la Cristiandad. Apuntes para una filosofa de la historia (Verso la Cristianit. Appunti
per una filosofia della storia, 1940), Meinvielle intende completare la sintetica cosmovisione
politica di ci che lui chiama filosofia della storia (propriamente una teologia giacch
presuppone e si fonda nella Verit Rivelata), iniziata in Los Tres Pueblos bblicos59. Scruta con
unintelligenza allo stesso tempo speculativa e pratica, con giudizio cattolico e visione
prudenziale del momento storico, usando la ragione filosofica il gioco dei poteri e delle
nazioni.
Sapientis judicare insegna San Tommaso: proprio del saggio il giudicare, non solo il
discernere. Meinvielle giudic e giudic bene. Oggi lo palpiamo con la tragica evidenza dei
disastrosi effetti degli errori che egli giudic opportunamente nelle sue cause prime. Ma
giudic anticipatamente, vale a dire quando gli errori incominciavano ad essere formulati.60

Gli anni trenta si rivelarono cruciali e terminarono nellecatombe del conflitto mondiale:
Menvielle ha un giudizio valido, soprannaturale, teologicamente e filosoficamente motivato,
di quella realt politica che gli contemporanea. Ha uno sguardo prudenziale e penetrante,
e giudica il momento e gli avvenimenti alla luce delle cause: Dio, la sua Provvidenza, lopera
salvifica di Ges Cristo, la Chiesa, i singoli uomini cause seconde agenti nella storia, coi
principi, motivi e fini secondo i quali operano distintamente prendendo posizione nel loro
agire concreto, individualmente e nelle diverse societ religiose, culturali, civili, il demonio,
lAnticristo.
Ne I tre popoli biblici nella lotta per la dominazione del mondo Meinvielle aveva indicato molto
bene i tre raggruppamenti come distinti secondo i loro principi e i loro scopi e secondo le
leggi delle loro azioni: coloro che si muovono secondo la legge naturale ma esistenzialmente
Qu saldr de la Espaa que sangra, 9-11.
Hacia la Cristiandad. Apuntes para una filosofa de la historia, Adsum, Buenos Aires 1940, 14.
60 C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 63.
58
59

20

caduta e tendente alla corruzione del peccato (cio i rappresentanti del paganesimo); coloro
che si muovono secondo la legge divina positiva, rivelata, ma Antica, cio lAntico
Testamento, rifiutando la legge Nuova e rimanendo pertanto in ci che doveva essere
preparazione e figura materiale e temporale, diventata dunque legge caduca mortua et
mortifera, terrena, soffocata inoltre dai precetti umani del rabbinismo, la lettera che uccide
lo spirito, sono, con un linguaggio teologico e politico, gli esponenti del giudaismo61. Dietro il
paganesimo e il giudaismo, espressioni, rispettivamente, della legge naturale e della legge
antica, infette dalla comune legge del peccato, legge della carne e della morte, sta il
demonio, propulsore dellautonomia umana rispetto a Dio, da quelloriginale sarete come
dei davanti allalbero della conoscenza del bene e del male, tentando luomo affinch si
appropri lessere autore della sua legge. Il culmine di quella malizia umana sar lAnticristo
(2 Ts 2, 8-11), con laumento delliniquit negli uomini ed il raffreddamento della carit.62
Nella lotta storica, lAnticristo trattenuto dallostacolo. Lostacolo , molto
probabilmente, ci che rimane di bont negli uomini che seguono la legge naturale o la
legge antica, cosicch non si corrompano pi, e finch linflusso della grazia nei cristiani
riesce a preservare loro e le societ, nella storia, da maggiore malizia. Lostacolo sarebbe
dunque lordine naturale nella societ temporale sotto linflusso, maggiore o minore, del
Cristianesimo, in ci che si pu avere, nel tempo, di ordine civile o temporale pi o meno,
totalmente o parzialmente, cristiano: Cristianit, paradigmaticamente concretizzata
nellImpero Romano o in ci che ne rimane, dove pi dove meno.
Ci sono, poi, coloro che si muovono secondo la legge divina e positiva della grazia e del
Vangelo, che esistenzialmente lunica legge che salva e redime; lunica che ostacola la
tendenza corruttrice della legge del peccato della quale infettata la natura; lunica che sana
ed eleva la legge di natura nellordine superiore della grazia, e che diventa nuova natura
interiorizzata negliuomini rinnovati, cristiani, figli di Dio. Questi uomini costituiscono il
cristianesimo che tende cos a informare lordine naturale risanato ed elevato nella Cristianit,
ordine nuovo della realt umana tutta, inclusa quella culturale e civile.
Non ci sono altre leggi, n altri stati esistenziali fuori di questi sopraelencati che
spieghino la condotta e lincrociarsi delle volont umane nellazione politica. In conclusione,
tutta la storia e lagire umano si ordinano alla realt della salvezza di coloro che si
salveranno, alla Gerusalemme celeste, al trionfo finale di Cristo e di quelli redenti da Cristo.
Allo stesso modo, sapendo che le porte deglinferi non prevarranno contro di essa, cio
contro la Chiesa (Mt 16,18) (la societ soprannaturale di salvezza, comunione di fede,
sacramentale e mistica dei cristiani), i cristiani devono convivere, nel loro impegno di
riordinare il tutto in una Cristianit, col paese pagano e con quello giudaico nella lotta
storica, lotta che , in fondo, biblica e metapolitica63: si ha cos la Cristianit splendente o
perseguitata, sempre in contrasto con Babele, la citt terrena confusionaria sotto limpero
della legge del peccato. Ma ci sar la pienezza cristiana, la pienezza dei popoli di cui parla
lApostolo (Rm 11,25)64. Leggiamo nellintroduzione alla Concezione cattolica della politica65:
61 Largomento proprio delle lettere paoline ai Romani, Galati, Ebrei. Meinvielle prende comunque distanza
dallantisemitismo o da qualsiasi altro tipo di razzismo, in s contrario allo spirito del cristianesimo. Basta
leggere nelle sue opere le sue inequivoche prese di posizione con la Chiesa contro il nazional-socialismo e
contro il fascismo.
62 Cf. Los tres pueblos bblicos en su lucha por la dominacin del mundo, Adsum, Buenos Aires 1937, 77s.;
Meinvielle cita lenciclica E Supremi di Pio X e la Miserentissimus Redemptor d Pio XI.
63 Los tres pueblos bblicos, 9.
64 Los tres pueblos bblicos, 98.

21

Luomo soprannaturale, o uomo cattolico, un uomo di vita nuova (San Paolo, Rm 6,4)
con azioni nuove dal momento che tutte le sue azioni sono divinizzate, come lo la sua
natura di uomo.
Senza la consapevolezza di questo mistero, tutto assolutamente assurdo nel
cattolicesimo, perch quanto in esso, riceve senso da questo operante e significante mistero
di vita. (...)
Luomo cattolico non uomo e, inoltre, cattolico, come se il fatto di essere cattolico fosse
qualcosa di separato della sua qualit di uomo o di padre di famiglia, artista, economista,
politico. Luomo cattolico ununit. Quanto di uomo e di attivit c in lui, deve essere
cattolico; questo adattato alle esigenze della sua fede e carit cristiane. Il Verbo assunse tutta
lumanit, eccetto il peccato; la vita cattolica deve assumere e sopraelevare tutta la vita
umana, eccetto le corruzioni della sua debolezza.
La politica unattivit morale che nasce naturalmente dalle esigenze umane nella sua vita
sulla terra. Di conseguenza, tanto la scienza politica che legifera le condizioni essenziali della
citt terrestre come la prudenza politica che determina le azioni che convengono a certe
circostanze concrete, per il raggiungimento di precisi fini politici si devono adattare alla vita
soprannaturale. Da s agiscono in un dominio puramente umano con unautonomia di
azione regolata dalla ragione; ma tutto questordine sopraelevato nelleconomia presente,
cio al fine soprannaturale che Dio ha assegnato alluomo.
Questa subordinazione non puramente estrinseca come se la politica fosse riferita ad un
fine superiore senza rinnovarsi al suo interno; questa subordinazione deve tendere
positivamente alla realizzazione di un fine soprannaturale, perch comporta una
rinnovazione interna, una regolazione nuova. La politica, infatti, pur rimanendo nellordine
delle realizzazioni temporanee, deve disporre di mezzi superiori a quelli della natura nello
stato delle sue esigenze pure. La politica cristiana , dunque, di un valore umano nuovo e
superiore a quello della politica semplicemente tale.
Il cattolico, come cattolico, deve adeguare la sua vita politica alle esigenze della sua retta
ragione, illuminata dalla fede. Per questo deve conoscere assennatamente le esigenze della
sua fede nella sua attivit di membro della collettivit.

Ed aveva scritto anche l, anticipando il fondamento dellanalisi che avrebbe fatto in I tre
popoli biblici:
I fatti trovano la loro spiegazione alla luce dei principi ontologici; i fatti politici alla luce
dei principi ontologici dellessere umano. Alla luce di questi principi, losservazione e
linterpretazione di questi fatti necessaria per considerare in realt le condizioni di una citt
concreta e determinata. La metafisica non esclude losservazione empirica, anzi lesige; ma
lesige sostentata in se stessa. Quando diciamo metafisica, non diciamo qualcosa di
inestricabile, irraggiungibile per luomo comune; ci riferiamo semplicemente alla saggezza
che considera i principi dellessere. Questa saggezza che ogni uomo che non ha corrotto
deliberatamente la propria intelligenza possiede spontaneamente osserva i fatti, li valuta e li
colloca ognuno al proprio posto gerarchico che gli corrisponde. Il segno pi tipico e grave
della decomposizione del mondo moderno , precisamente, questa guerra alla saggezza che
contempla i principi dellessere.
Il risultato di tutto questo che il mondo moderno sia una jungla di fenomeni assoluti,
chiamati Stato, Individuo, Libert, sovranit, Rivoluzione, Uguaglianza, Fascismo,
Democrazia, Destra, Sinistra, Centro. Ognuno di questi fenomeni, sublimati allassoluto, lotta
disordinatamente per imporre la propria dominazione tirannica. E lessere, lumano ed il
65

Ed. 19412, 11-13.

22

divino, perisce vittima di questa lotta impazzita e chimerica dei miti scatenata dalluomo. Ed
in questa lotta periscono anche tutti i valori umani, politica inclusa. Per questo,
sottomettendoci con umilt alla saggezza dei primi principi che San Tommaso possedette
in alto grado, e sotto la loro luce, mettendo a fuoco i fatti che registra losservazione,
tenteremo questo studio della politica... 66

Questa visione ineguagliabile, motivata nella dottrina cristiana, nel Magistero della
Chiesa e nellantropologia teologica di San Tommaso, permette a Meinvielle, nella
contingenza degli atti umani liberi che tessono parzialmente la storia in quanto ne sono le
cause seconde, di vedere e prevedere congetturalmente, di discernere giudicando
abilmente il comportamento politico dei popoli biblici nei quali si divide lumanit: il
giudaismo si opporr sempre alla legge dello Spirito di Cristo (e questo non altro che
linsegnamento di San Paolo67) e questo si vede nel demoliberalismo, nel capitalismo liberale
e nel marxismo; il paganesimo osciller tra quella poca bont che la natura possiede ancora, e
la decadenza e malizia della legge del peccato che linfetta e spinge allidolatria e, di
conseguenza, alla persecuzione anticristiana. Leggiamo su questultimo, ad esempio, nella
seconda edizione della Concezione cattolica della politica (1941), con una assoluta libert di
giudizio senza rispetto umano, quando tratta dello statalismo e lo applica al fascismo a
partire dalle parole dello stesso Mussolini:
C...una differenza tra lideologia de LAction Franaise e quella machiavellico-fascista. La
prima amorale; la seconda immorale, perch stabilisce la ragione di Stato come norma di
moralit68;

e pi in basso, in nota, cita:


Lanalisi ed il giudizio che formuliamo qui del Fascismo ha unicamente in conto il suo
enunciato dottrinario. Considerato cos non solamente possibile, sotto laspetto della
dottrina cattolica, formularne un giudizio certo e definitivo, poich il fascismo
unapplicazione in politica del panteismo hegeliano. Tuttavia il Fascismo si pu considerare
nella sua realizzazione concreta ed allora non altro che una reazione politico-economica al
demoliberalismo e pu arrivare, non solo ad essere sano, ma addirittura cattolico, secondo
lambiente nel quale si sviluppi. Sotto questo aspetto lho considerato in altri miei libri,
particolarmente in Un giudizio cattolico sui nuovi problemi della politica dove rimando il lettore.
Raccomando anche leccellente libro di Csar E. Pico, Carta a Jacques Maritain sobre la
colaboracin de los catlicos con los movimientos de tipo fascista (Lettera a Jacques Maritain a
proposito della collaborazione dei cattolici con i movimenti di stampo fascista). Rispetto al nazionalsocialismo si veda il mio Tra la Chiesa ed il Reich.69

In Hacia la Cristiandad si pone nella considerazione sapienziale del teologo della storia
che da Dio, il suo Principio e fine, Alfa ed Omega, legge la realizzazione dei piani della
Provvidenza salvifica per mezzo della Chiesa, fra le contingenze delle libert umane,
cercando di scrutare nei diversi fattori il corso degli eventi, le linee di azione, giudicando
Concepcin Catlica de la Poltica, Buenos Aires 19412, 15s.
E il grande tema trattato in El judo en el misterio de la historia.
68 Nelle edizioni della Concezione cattolica della politica successive alla 2, del 1941, dichiarer: qui non
censuriamo Charles Maurras, bens solo alcuni dei suoi discepoli, dal momento che riteniamo che il pensiero
dello stesso Maurras indenne da censura. (N.d.A.), nella 4 ed., Dictio, Buenos Aires 1974, 25, n.1.
69 Concepcin Catlica de la Poltica, Buenos Aires 19412, 26s., e nota 1 ibi.
66
67

23

con discernimento soprannaturale i gruppi, i movimenti e le societ degli uomini a partire


dalle leggi che si danno conformi o meno al disegno e fine della Provvidenza:
Il criterio per formulare un determinato giudizio su un movimento, deve fondarsi sul fine
verso il quale si orienta. Ogni movimento non puro risultato di forze che operano
ciecamente, bens dell'attrazione che determinati fini, viventi in ogni intelligenza, esercitano
sui movibili. Il mondo vive in perpetuo movimento perch sono infiniti i movibili che si
agitano in lui; ma non bisogna immaginare che il mondo si muova a caso, senza principio n
fine, dedito al puro scontro delle forze in gioco.
Una legge presiede l'attivit di tutte le forze che operano nel mondo e fu enunciata da un
inviato di Dio con tre luminose raffiche della sua ispirata parola: Tutto vostro; voi siete di
Cristo; Cristo di Dio. Omnia enim vestra sunt; vos autem Christi; Christus autem Dei, San
Paolo, 1Cor 3,22s.).
L'economia del Piano divino sulle cose terrene si presenta come una magnifica e grandiosa
gerarchia in cui tutte le cose si riferiscono all'uomo per Cristo per culminare tutto nella
sublime Trinit, fonte di vita, bont essenziale, causa unica di tutto e che, nell'effusione del
suo amore, ha comunicato a tutte le cose l'essere e la perfezione.
Un ordine inferiore, della molteplicit, in cui la moltitudine del macrocosmo si unifica col
microcosmo che l'uomo; un ordine mediatore che si concentra su Ges Cristo, Uomo-Dio;
un ordine finale, quello della perfetta e ricchissima semplicit che Dio.
La chiave di questa ammirabile economia Ges Cristo, il quale, essendo Dio, si fece
uomo e trascin verso Dio tutte le cose da lui create. "Dio nella circonferenza delle sue opere
dice il famoso Cardinale di Brulle e nel movimento dei suoi consigli come un circolo
meraviglioso che si forma finendo nello stesso punto dove cominci. Dio produce tutte le
cose per mezzo del suo Verbo, ed il Verbo il principio per mezzo del quale si realizz la
creazione del mondo, la quale finisce nella produzione dell'uomo, come ultima opera di Dio:
Dio, dunque, unendo la natura umana al suo Verbo, un e congiunse, con questo mezzo,
l'ultima delle sue opere con il loro principio. E, d'altra parte, essendo la natura il compendio
dell'universo, e che nell'individuo, secondo i suoi diversi gradi e propriet, si ricapitolano
tutte le creature, evidente che l'uomo unendosi a Dio, torna a Dio l'universo stesso che esce
da Dio".
- In Ges Cristo stanno allora, non solo come in un principio, bens come nel loro termine
e consumazione, tutte le nuove creature di un mondo nuovo. Egli la ricapitolazione
dell'universo.
Questo ammirabile piano di Dio che attrae a s tutte le cose, attrae anche le volont degli
uomini e di conseguenza la storia, che il grandioso scenario dove queste volont esercitano
il loro gioco.
La storia deve essere allora messa sotto il segno di Cristo.
Dio scrive in essa questo nome augusto che sopra ogni altro nome: perch nel nome di
Ges ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra, e sotto terra (San Paolo, Fil 2,9s.).
Di conseguenza la storia deve essere cristiana perch deve proclamare Ges Cristo Re
delle nazioni.
Quando si considera lo sviluppo dei fatti umani, la deviazione e la ribellione dei paesi
dalle strade divine, ci si sente inclinati a credere che sono gli uomini che, deridendo i sovrani
disegni di Dio, tessano a loro capriccio la trama della storia.
Ma questa credenza si fonda su uno sguardo frammentario, superficiale e sproporzionato
della realt storica. come chi guardasse al rovescio un meraviglioso arazzo.
Non c' dubbio che se Dio scrive il nome di Cristo sugli infiniti avvenimenti umani, questo
nome lo leggeremo quando a Lui piacer convocarci alla sua lettura. Questo avverr nel
giudizio solenne dei paesi quando il Figlio dell'Uomo, in Maest, verr sulle nuvole. E quella
lettura deve essere piena e definitiva per ogni popolo e per ogni uomo.

24

Ma nel frattempo, bench non possiamo avere una lettura tanto perfetta, non si creda che
ognuno sia autorizzato a non leggere niente o leggere solo ci che gli piace. Una filosofia
della storia necessaria all'uomo e questa non pu fare a meno di essere cristiana. Per
limitata che sia la nostra conoscenza della traiettoria degli avvenimenti storici (limitazione
che si lascia sentire in maggiore o minore grado in tutte le conoscenze umane), non pu
questa districarsi, se non tenendo conto della comunicazione dei disegni divini formulati da
Dio all'uomo e dei quali depositaria la Santa Chiesa.
Questa parola di Dio contenuta nei libri canonici dell'Antico e del Nuovo Testamento e
nella tradizione orale; tanto la tradizione scritta come quella orale sono affidate al Magistero
della Chiesa la cui bocca infallibile il Romano Pontefice.
Una filosofia della storia se vuole essere vera non deve contraddire la pi minima verit di
questo Sacro Deposito ed il filosofo prudente non lascer sprecare la luce che questa divina
verit lancia sul corso della storia, come ugualmente quello che manifesta abitualmente il
magistero e governo della Chiesa di Ges Cristo che assistita dallo Spirito Santo.
Con questo criterio pubblichiamo il presente opuscolo che destinato a completare quello
che tre anni fa esponemmo in I tre popoli biblici nella loro lotta per la dominazione del mondo.
Con ci vogliamo contribuire all'opera tanto urgente di chiarimento delle moderne
intelligenze, profondamente ottenebrate dagli errori di un'educazione laica e naturalista.
In un momento come il presente in cui la confusione pi assoluta invade le menti degli
uomini, non c niente di pi saggio che volgerci verso la parola di Colui che disse e si fece la
luce.70

Nel 1940, in pieno conflitto mondiale, scrive queste mirabili, profetiche parole:
Immaginare che la Germania possa trionfare in questo suo tentativo e grazie ad esso
restituire la pace alle Nazioni significherebbe dare una smentita alle previdenti parole di Pio
XII:
Ma lasciamo il passato e volgiamo gli occhi verso il futuro che, secondo le promesse
dei poderosi di questo mondo, una volta che cessino i sanguinosi scontri di oggi,
consister in una nuova organizzazione motivata nella giustizia e nella prosperit.
Sar in realt quel futuro diverso, e sopratutto sar migliore? Quando finisca questa
guerra feroce, i trattati di pace, il nuovo ordine internazionale staranno animati della
giustizia e dell'equit verso tutti, di quello spirito che libera e pacifica, o saranno al
contrario una deplorevole ripetizione di errori antichi e recenti? Fondare esclusivamente la
speranza di un cambiamento decisivo sull'incontro guerriero e nella sua conclusione
finale, vano, e l'esperienza ce lo dimostra. L'ora della vittoria un'ora del trionfo esterno
per chi ha la fortuna di ottenerla; ma contemporaneamente l'ora della tentazione, nella
quale l'angelo della giustizia lotta col demonio della violenza; il cuore del vincitore si
indurisce con troppa facilit; e la moderazione e la comprensiva prudenza gli sembrano
debolezza; il bollore delle passioni popolari, attizzato per i sacrifici e sofferenze
sopportate, molte volte annuvola ancora la vista ai responsabili e fa loro trascurare
l'avvertente voce dell'umanit e dell'equit, vinta o estinta dall'inumano: guai ai vinti! Le
risoluzioni e le decisioni prese in tali condizioni, rischierebbero di non essere altro che
ingiustizia sotto cappa di giustizia.
Trionfa allora l'Inghilterra? trionfa si, nel proposito di frantumare il nazismo che come
una corazza di orgoglio ed insolenza che ha imprigionato la nobile nazione tedesca.
Se la Germania soccombe e l'Inghilterra perde il dominio del mondo, non incomber
ancora sul mondo un pericolo ancora pi grave, cio che la Russia (quella del panslavismo e
del pancomunismo) avanzi nel cuore dell'Europa? Senza dubbio, questo pi che probabile.
70

Hacia la Cristiandad. Apuntes para una filosofa de la historia, Adsum Buenos Aires 1940, 9-14.

25

Ma se il mondo fosse sottomesso alla barbarie moscovita, non morirebbe definitivemente


ogni possibilit di Cristianit?
Senza entrare nei particolari, che la stessa intelligenza umana non pu prevedere, credo
che l'attuale lotta innescata tra Inghilterra e l'Asse, sia il primo atto di una lotta pi gigantesca
e vasta, davvero universale...71

Per profonde ragioni teologiche, Meinvielle crede nella possibilit reale della
Cristianit (lordine sociale e politico cristiano) al quale aveva rinunciato il liberalismo di
Maritain che, invece, consegna lordine politico al nemico, il laicismo. La Parola di Dio ed il
costante insegnamento del Magistero danno ragione della speranza di Meinvielle. Speranza
che si concretizzata, in quel momento, nellattesa quasi tangibile di una realizzazione
storica in un futuro prossimo, motivata soprattutto dal risorgimento cattolico della guerra
civile spagnola e dalla disfatta del comunismo (si ricordi che scriveva questo nel 1940) che,
per, non si avverato nei fatti storici susseguenti, a causa di tanti fattori coadiuvanti nei
futuri contingenti storici, dipendenti soprattutto dalle cause seconde libere umane, interne
ed esterne alla Chiesa. Tutto ci ha condotto il mondo politico ancor di pi per le vie
dellapostasia dei popoli e delle nazioni, e la Chiesa nella grave crisi del progressismo, frutto
dell errore del liberalismo cristiano di stampo maritainiano che si manifesta in una grave
crisi di fede, di dottrina, di morale e di spiritualit.
In particolare, nella Spagna del trionfo di Franco e dei suoi nazionali sul comunismo, la
speranza sarebbe stata annegata dai liberali e democratici dellOpus Dei72, da Suarez, dai
Borboni, dai vescovi e dai chierici progressisti con gravissime responsabilit, insieme
allincapacit di una riforma profonda del sistema politico repubblicano e delleducazione, il
che porterebbe alla rivoluzione culturale, al destape73, le cui conseguenze vediamo ancora
oggi. Ma il fatto che non sia nato un ordine cristiano nella storia successiva, non vuol dire
che la sua relizzazione possa essere impossibile. E questa speranza la troviamo nello stesso
Menvielle:
Cristianit viene da Christianitas e significa un insieme di popoli che pubblicamente si
propone di vivere d'accordo con le leggi del sacro Vangelo del quale depositaria la Santa
Chiesa. Quando le nazioni, nella loro vita interna e nelle loro mutue relazioni, si conformano
agli insegnamenti del Romano Pontefice e, nell'economia, nella politica, nella morale,
legiferano d'accordo al suo sacro Magistero, avremo un concerto di popoli cristiani, cio una
Cristianit.

Hacia la Cristiandad, 48-50.


Premettiamo che non tutti nellOpus pensano secondo il liberalismo, come naturalmente S. Josemara e
tanti altri, ma purtroppo sono molto sintomatiche le riedizioni (1999; 20012)di Humanesimo integrale. Problemi
spirituali e temporali di una nuova cristianit, del Maritain, di cui parleremo in seguito, da parte della editrice
spagnola dellOpus Dei, Palabra con prologo di J. M. Burgos, direttore della Biblioteca Palabra, e che si
schiera con questi termini: Umanesimo integrale possiede oggigiorno innanzitutto questo valore: quello di
un'analisi, da un punto di vista radicalmente cristiano, di tutta l'evoluzione sociale e politica del mondo
moderno dal Rinascimento fino ai nostri giorni che include una descrizione di come sono sorti e quale il valore
di molti dei concetti sociali e politici propri della modernit: pluralismo, tolleranza, separazione Chiesa stato, autonomia della realt temporale, etc. Quell'analisi conserva oggi, nella nostra opinione, tutto il valore e
la lucidit di quando fu scritto (J. MARITAIN, Humanismo integral, Palabra Madrid 20012, 19s.).
73 Destape venne chiamata popolarmente la rivoluzione culturale ed il libertinaggio diffuso che nei
costumi e nei mass media spagnoli si avver dopo la morte di Franco.
71
72

26

Qualcosa di questo si conosciuto nella storia. Prima della Rivoluzione francese, i popoli
europei, pur peccatori che fossero, riconoscevano pubblicamente gli inviolabili diritti della
Chiesa. Senza dubbio si peccava, ma non si peccava di empiet.
La Cristianit non , in sostanza, se non questo pubblico riconoscimento della divinit di
Ges Cristo e della sua Santa Chiesa, manifestato non per meri atti di culto, bens per la
legislazione permanente che regola la vita stessa della nazione, affinch essa tutta si ordini a
questo sovrano servizio del supremo Signore.
Non c' dubbio che la Cristianit poteva soffrire gravi ferite nella misura in cui un popolo
ignorava certi diritti della Chiesa; ma, mentre non c'era un'ignoranza totale della sovranit
spirituale, cio mentre non si peccava di empiet (come si fece nella Rivoluzione francese non
riconoscendo la Chiesa, Ges Cristo e Dio), ella rimaneva in piedi.
Da allora ad oggi, la Cristianit sparita. Rimane, naturalmente, la Chiesa con la sua
poderosa organizzazione esterna dilatata per tutto l'orbe e col suo poderoso dinamismo
interno che vuole incendiare il mondo nella carit di Dio.
Riuscir la Chiesa a vincere le ingenti resistenze che nel cuore dei popoli si oppongono alla
sua azione? Riuscir a trasformare il mondo in Cristianit? Questo il problema che si pone.
E vorrei che la sua soluzione uscisse dalla considerazione attenta del momento che stiamo
vivendo. Perch "il preciso momento" che viviamo, per fugace che possa apparire, di tale
modo carico di una forza configurata nel passato che agisce sugli individui e gruppi sociali
presenti, condizionando le sue possibilit, che condizionano anche il futuro che, se in parte
la nostra opera, in parte ancora maggiore dato da un complesso di circostanze, tutte esse
dirette per la mano di Colui che dirige le nazioni sulla terra (Sal 66,5).
Crediamo nella logica della storia; non una logica di certo scarna, bens complessa come
quella di ogni essere vivo, messa in atto da infiniti determinanti, ma infine logica, perch
niente accade senza essere saggiamente preparato in anticipo.
Senza dubbio che l'intelligenza che legge nei fatti storici, cercando di sviscerare il suo
senso, deve poter attendere, se non vuole sbagliarsi, a questi infiniti determinanti, e ci non
possibile in forma adeguata, bens solamente all'Intelligenza che capace di pesarli tutti nel
suo giusto valore e misura; ma, in un settore limitato, pu l'intelligenza umana, rettamente
applicata, in tale modo addentrare ed approfondire che riesca a scorgere le linee essenziali di
un futuro non molto remoto.74
()
Non pu sorprenderci, dunque, che colui che chiamato Principe dei Re della terra da
San Giovanni, porti nel suo vestito e nel suo fianco scritto: Re dei re e Signore dei signori
come apparve all'apostolo nella visione apocalittica. Dato che il Padre eterno costitu Cristo
erede universale, necessario che Egli regni fino a che porti, alla fine dei secoli, ai piedi del
Trono di Dio tutti i suoi nemici (Pio XI in Quas Primas).
Crediamo che dai testi si deduca non solo il diritto di Ges Cristo a regnare spiritualmente
su tutte le nazioni, bens l'esercizio di questo diritto. Deve arrivare un momento in cui tutti i
popoli della terra riconoscano la suprema Regalit di Ges Cristo e si comportino come
nazioni cristiane. Supporre un'altra cosa sarebbe immaginare che quella volont di Dio
rispetto al regno di Cristo sui popoli si sia frustrata.
La Cristianit deve realizzarsi allora come un fatto universale. Non si dica che questo
regno di Ges Cristo non debba realizzarsi nel termine storico nostro, ma fuori dalla Chiesa e
dalla storia. Perch anche se potesse essere vera la tesi millenarista che sostiene che tra la
storia ed il giudizio universale ci sar un regno di Ges Cristo di mille anni, in cui si
realizzeranno letteralmente i testi messianici della Regalit universale del Redentore75, non di
Hacia la Cristiandad. Apuntes para una filosofa de la historia, Adsum Buenos Aires 1940, 14-16.
N. del A.: Su questo tema si veda: Apocalipseos Interpretatio Litteralis, dal Pbro. RAFAEL EYZAGUIRRE, 1911, e
Restauracion del Reino de Israel, dal Dr. JOSE IGNACIO OLMEDO, Buenos Aires, 1937.
74
75

27

ostacolo alla nostra tesi che assertiva e non esclusiva, del regno spirituale dentro la storia,
per il trionfo della Santa Chiesa.
Crediamo che Ges Cristo debba regnare sulle nazioni per il riconoscimento della
sovranit della Chiesa e pu anche, una volta scomparsa la Chiesa ed il Romano Pontefice,
regnare di persona, diventando visibile in mezzo ai popoli pacificati. Sia quel che sia di
questo secondo regno76, affermiamo che nel primo modo, nel trionfo della sua Chiesa, debba
regnare Ges Cristo.
Con questa maniera concorda meglio quello che insegna Pio XI nella sua lettera enciclica:
Che questo regno, d'altra parte, sia principalmente spirituale e si riferisca alle cose
spirituali, i passaggi prima citati della Sacra Bibbia ce lo dimostrano e ce lo conferma lo
stesso Ges Cristo col suo modo di operare. In varie occasioni, infatti, quando gli ebrei e
gli stessi apostoli credevano erroneamente che il Messia restituisse la libert al popolo e
stabilisse il regno dell'Israele, Egli procur di togliere loro dalla testa questo vano tentativo
ed aspettativa; ed anche, quando stava per essere conclamato Re, per la moltitudine che
piena di ammirazione lo circondava, Egli declin tale titolo e tale onore, ritirandosi e
nascondendosi nella solitudine; finalmente, davanti al procuratore romano annunci che il
suo regno non era di questo mondo. Questo regno nei Vangeli ci presentato di tale modo
che gli uomini devono prepararsi per entrare in esso per mezzo della penitenza, e non
possono entrare senonch per la fede e per il battesimo, il quale sacramento, bench sia un
rito esterno, purifica e produce la rigenerazione interna. Questo regno opposto
unicamente al regno di Satana e la potest delle tenebre, ed esige dei suoi sudditi, non
solamente un animo staccato dalle ricchezze e dalle cose terrene, ma la dolcezza dei
costumi e la fame di giustizia ed anche che rinneghino s stessi e prendano la loro croce.
Ma c' un'altra poderosa ragione per confermare la tesi che la Cristianit debba realizzarsi
ed essa si basa sull'unico movente, espresso costantemente da mille diverse maniere, che
agita con forza l'azione degli ultimi pontefici, dando ammirabile unit ad un'attivit multipla
e feconda. Perch da Pio IX fino a Pio XII, vediamo i pontefici romani proporsi costantemente
un unico e supremo obiettivo: la restaurazione di tutte le cose in Cristo, come diceva Pio X, o
la Pace di Cristo nel regno di Cristo, secondo l'espressione di Pio XI, o la pace (cio la
Cristianit), opera della giustizia e della carit, con la frase di Pio XII.
Le parole con cui Pio XI comincia la sua enciclica sulla Regalit di Ges Cristo,
costituiscono il linguaggio ordinario di tutti gli ultimi pontefici.
"Nella prima enciclica che dirigiamo dice una volta ascesi al Pontificato, a tutti i
vescovi dell'orbe cattolico, mentre indagavamo le cause principali delle calamit che
opprimevano ed angosciavano il genere umano, ricordiamo avere detto chiaramente che
una tanto grande inondazione di mali si estendeva per il mondo, perch la maggior parte
degli uomini si erano allontanati da Ges Cristo e dalla sua sacra luce nella pratica della
loro vita, nella famiglia e nelle cose pubbliche; e che non poteva esserci speranza certa di
pace duratura tra i paesi, finch gli individui e le nazioni negassero e rinnegassero
l'impero di Cristo Salvatore. Pertanto, come notiamo allora che era necessario cercare la
pace di Cristo nel regno di Cristo, cos annunciavamo anche che dovevamo fare per questo
N. del A.: Espressamente evitiamo una discussione a fondo sulla tesi millenarista, perch richiederebbe
un'estensione che passerebbe i giusti limiti di una nota. Tuttavia, indichiamo brevemente il nostro pensiero al
riguardo. Crediamo che la tesi millenarista, come la difendono i suoi moderni sostenitori, non si possa
ammettere, n nei termini da essi proposti, n dagli argomenti con cui rivendicata. C' tuttavia in detta tesi un
pensiero centrale che i suoi espositori sottolineano magnificamente e che non raggiunge sempre in altri autori
cattolici la singolare importanza che ha. Mi riferisco al dogma, tanto insistentemente predicato in tutte le
pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento, della seconda venuta di Ges Cristo sulla Terra, in gloria e maest.
Questa venuta del Salvatore, che deve essere una pienezza, simbolicamente espressa dai mille anni, sar in
tutta verit un giudizio pubblico e solenne delle nazioni, dei popoli e delle razze, sui quali Ges Cristo, con un
atto definitivo, deve rivendicare le prerogative della sua assoluta ed universale Regalit.
76

28

fine quanto a noi fosse possibile; nel regno di Cristo, dicevamo, perch ci sembrava che
non si pu tendere pi efficacemente alla rinnovazione ed al rafforzamento della pace se
non mediante la restaurazione del regno di nostro Signore" (Pio XI, Quas Primas).
Inoltre, le meravigliose encicliche degli ultimi pontefici, incoronate dall'istituzione della
festa di Cristo Re, sembrano esprimere il profondo presentimento, il quale anima la Chiesa,
che non sia lontano il giorno in cui il mondo possa ordinarsi un'altra volta sotto l'impero di
Cristo Re.
Di qui che la dottrina e l'azione della Chiesa ci danno diritto ad affermare che la
conformazione delle nazioni sotto lo scettro della Regalit di Ges Cristo pu essere una
pronta realt.77

77

Hacia la Cristiandad, 32-37.

29

IV. La controversia sul liberalismo cristiano dell Umanesimo integrale di


Maritain
Jacques Maritain, di cui abbiamo gi parlato a proposito della reazione di Meinvielle
sulla sua pubblica posizione riguardo alla Guerra civile spagnola, aveva pubblicato nel
1936 Humanisme Intgral (Umanesimo integrale), uscito gi due anni prima, nel 1934, come
Problmes temporels et spirituels dune nouvelle chrtient (Problemi temporali e spirituali di una
nuova cristianit). Sotto la veste di riflessioni filosofiche e teologiche, sulla cultura e sulla
storia, Maritain propone il suo giudizio evoluzionista e positivo sul mito del progresso
necessario della storia, nonostante le malvagie ideologie che furono e sono il suo motore, al
livello delle cause seconde umane libere e contingenti. Trasporta sofisticamente il piano del
progresso scientifico e tecnologico, che sempre si basa sugli esiti precedenti, al piano morale
del giudizio sulla politica e sulla storia delle societ, dei popoli e delle nazioni. Ed il
principio di giudizio morale non sar propriamente la moralit, cio lordinamento o il
suo opposto al bene autentico umano, delle leggi che si danno le societ, ma la libert
eretta in assoluto, la libert liberale, non quella cristiana, bens quella del moto della
Rivoluzione francese, la libert, egalit, fraternit dei giacobini. E consacra dottrinalmente
come accettabile la realt di fatto della secolarizzazione da noi chiamata vera apostasia
delle societ e delle nazioni, assumendo il principio liberale del primato assoluto della
libert, cio fine a s stessa e come valore in s stesso, e di conseguenza, del democraticismo
liberale, proponendo cos la sua nuova cristianit, cio un ordine sociale laico ed ateistico,
ma implicitamente cristiano perch regno, ormai di fatto decretato da lui, sia o non sia
vero, della libert.
Egli giudica nella linea di questo progresso implicito - cristiano ed ineluttabile, che sia
migliore persino la Russia post-rivoluzionaria e bolscevica, poich vi pi libert rispetto al
precedente regime zarista. Con queste premesse, si spiegano logicamente le sue prese di
posizione a favore dei repubblicani e dei comunisti nella guerra civile spagnola, contro i
giudizi dei vescovi e del Papa. Maritain sviluppa la sua teoria fondandola sulla distinzione
equivoca nelluomo tra lindividuo (per il corpo, che si deve alla societ) e la persona (per il
suo spirito, in ogni modo libera).
Maritain ricevette critiche di vari autori che scrissero contro il suo pensiero in materia di
dottrina politica e sociale. in questo contesto di una generale disputatio cattolica e
tomistica tra il cos chiamato personalismo maritainiano e la dottrina tradizionale del
Bene Comune e la Cristianit che si colloca, nel 1945, la prima edizione del libro di Padre
Julio Meinvielle, De Lamennais a Maritain (Da Lamennais a Maritain), pubblicato,
successivamente, anche in francese78. Meinvielle si inserisce egregiamente, cos, nella
controversia dove intervennero denunciando lerronea novit di Umanesimo integrale

78 Traduzione del padre HERV LE LAY (benemerito sacerdote francese che esercit il suo ministero in
Argentina): ABB JULES MEINVIELLE, De Lamennais a Maritain (La Cit Catholique, Paris, 1956; d. Dominique
Martin Morin [53290 Boure] 20012) - apparso prima in vari articoli dai nn. 61 a 71 di Verbe - . In italiano, E.
INNOCENTI ha pubblicato la prima opera critica contro il Maritain di P. Meinvielle, con il titolo Il cedimento dei
cattolici al liberalismo, con appendici che contengono articoli di vari autori. Cf. Sulla storia di questa controversia
celebre la nostra presentacin de la edicin on line de De Lamennais a Maritain in www.juliomeinvielle.org.
Una eccellente opera recente che si rif molto alla critica di Meinvielle a Maritain: E. DAZ ARAUJO, Maritain y la
cristiandad liberal, Universidad Nacional de Cuyo, Mendoza 1999.

30

eminenti figure come L. Lachance79, Charles de Koninck80, e Leopoldo Palacios81, ed altri,


come A. Fernndes S.J.82 e P. Messineo S.J. , con pi articoli ne La Civilt Cattolica (3 marzo; 5
maggio, 2 giugno e 7 luglio del 1956).
Nella polemica intavolata intervenne, contro lopera di Charles de Koninck, il padre Th.
Eschmann op, con larticolo In Defense of Jacques Maritain83. Charles de Koninck rispose
a sua volta con un famoso e lungo articolo, In Defence of Saint Thomas: A Reply to Father
Eschmanns Attack on the Primacy of the Common Good84. Maritain stesso, che aveva
insistito sulle sue posizioni e riaffermato il suo democratismo liberale, tra laltro, in
Cristianismo y democracia (194385), rispose, con leggerezza e senza conoscere questo secondo e
definitivo intervento del De Koninck, con La personne et le Bien Commun86, sostenendo di
essere accusato di cose che non affermava, o di essere stato male interpretato nelle sue
posizioni87, ma senza abiurarle, anzi, riaffermandole in pieno. Lopera di De Koninck,
composta quasi esclusivamente di trascrizioni dellAquinate, era, di suo, irrefutabile per un
tomista ortodosso88. E questultimo intervento del De Koninck non fu mai contestato, n da
Maritain, n da nessuno.
Meinvielle continu ad intervenire ed a scrivere nel dibattito su Maritain e sul liberalismo
cattolico, che, anche se confutato dottrinalmente, in pratica prese il sopravvento
diffondendosi largamente nellambiente ecclesiastico. A causa di una lettera del P. GarrigouLagrange in risposta a P. Meinvielle che gli aveva inviato questa opera, si ebbe uno scambio
epistolare, pubblicato da Meinvielle: Correspondencia entre el Padre Julio Meinvielle y R.
Garrigou-Lagrange, sobre Maritain; Respuesta a dos cartas de Maritain al R. P. Garrigou-Lagrange,
O.P (Carteggio tra Padre Julio Meinvielle e R. Garrigou-Lagrange, su Maritain; Risposta a
due lettere di Maritain al R. P. Garrigou-Lagrange O.P.). Neanche lopera pi accurata sul
maritainismo che studia il P. Julio Meinvielle, Crtica a la concepcin de Maritain sobre la
persona humana (Critica alla concezione di Maritain sulla persona umana), opera maestra e
definitiva che deve molto a De Koninck, come scrive nel prologo, avr mai una replica in
piena regola da parte di Maritain che, nelle sue lettere a Garrigou-Lagrange, tratta
Meinvielle con enorme ed offensivo disprezzo.
Meinvielle rifiuta magistralmente la dicotomia maritainiana sia metafisico - antropologica
che morale - politica. La persona lunit completa del sussistente spirituale individuale;
lindividuo la persona, non si confonde lindividuo con i suoi principi intrinseci
individuanti, con la sua corporeit, la materia signata quantitate, inseparabili costitutivi
interni della sua natura. Non ce spazio per la dicotomia reale di Cartesio, fra sostanza
L. LACHANCE OP, LHumanisme Politique de Saint Thomas 2 vol. Paris 1939.
CHARLES DE KONINCK, con De la primaut du Bien Commun contre les personnalistes, d. de lUniversit
Laval, Qubec; ed. Fides, Montral Canad, 1943, pubblicato anche in spagnolo: CH. DE KONINCK, De la primaca
del Bien Comn contra los personalistas. El principio del orden nuevo, Ed. Cultura hispnica, Madrid 1952, con una
nota preliminare di Leopoldo Palacios.
81 LEOPOLDO PALACIOS, El mito de la nueva cristiandad, Rialp, Madrid 19511, 19522, 19533.
82 A. FERNANDES S.J. , Jacques Maritain, As sombras de sua obra, Pernambuco 1941.
83 In The Modern Schoolman (Saint Louis University, may, 1945) n22, 183-208.
84 In Laval Thologique et Philosophique 1945, vol. I, num. 2 (Ed. de luniversit Laval, Qubec, Canad) 9-109.
85 Christianisme et dmocratie, d. De la Maison Franaise, New York 1943; 1. ediz. in spagnolo del 1944 ; in
italiano: Cristianesimo e democrazia, Comunit Milano 1953; Vita e Pensiero Milano 19772.
86 Descle de Brouwer, Bruselas, 1946.
87 Cf. La Persona y el Bien Comn, Buenos Aires 1968, 11-13; 18, nota 7; vi pubblicata una conferenza data in
Roma dellanno precedente.
88 E. DAZ ARAUJO, Maritain y la cristiandad liberal, Universidad Nacional de Cuyo, Mendoza 1999, 64.
79
80

31

corporea e sostanza pensante. E ancor meno si pu far passare questo per tomismo. Il
tutto della persona individuale appartiene alla societ degli uomini, delle persone; e la
societ umana per il bene delle persone, le quali non possono perfezionarsi se non con ed
entro il bene comune della societ di appartenenza. Perch il bene supremo o fine ultimo
delle persone e delluniverso si allineano e si unificano nel piano di Dio che destina luomo,
naturalmente sociale, alla perfezione dellunione con il Sommo Bene, Dio stesso, cio nella
visione beatifica. E perci il fine ultimo unifica la morale personale e sociale, e subordina
luomo al destino soprannaturale. Non c spazio per una nuova cristianit laicista perch
la societ temporale e civile, anche essa portante la ferita di natura della colpa originale degli
uomini, non potrebbe procurare lautentico bene comune umano, delle persone umane
appartenenti ad essa, senza dare il posto giusto e favorire il dovere e diritto naturale di
cercare ed aderire liberamente alla verit riguardo a Dio, la verit religiosa, e di compiere il
dovere e diritto morale soprannaturale, derivato dalla legge divina positiva del Vangelo, di
professare la vera fede, subordinando cos la societ temporale alla societ soprannaturale di
salvezza, alla Chiesa, nelle legittime e relative autonomie di entrambe le sfere.
La dichiarazione Dignitatis humanae (DH) del Concilio Vaticano II, considerata
rettamente, da ragione a Meinvielle contro le svianti e pretestuose interpretazioni liberali e
progressiste (accettate anche dai Lefebriani e dai tradizionalisti, consegnando cos
erroneamente linterpretazione del Concilio ai progressisti, e bollando lo stesso Concilio
come progressista e corruttore della dottrina cattolica). Costoro, per, dimenticano che i
documenti conciliari non sono di libera interpretazione, ma soggetti allunica
interpretazione autentica dallo stesso Magistero, secondo le norme ermeneutiche cattoliche
dellunit della Rivelazione e la Sacra Dottrina, dellanalogia della fede, della continuit del
Magistero e dello sviluppo omogeneo del dogma. Meinvielle, da maestro veramente
cattolico, si occup di darne la giusta interpretazione, nel suo La declaracin conciliar sobre
libertad religiosa y la doctrina tradicional (La dichiarazione conciliare sulla libert religiosa e la
dottrina tradizionale)89. Infatti, nellincipit della dichiarazione, si legge:
questa libert lascia integra la dottrina tradizionale cattolica sul dovere morale degli
uomini e delle societ rispetto alla religione vera ed all'unica Chiesa di Cristo. Inoltre,
trattando di questa libert religiosa, il sacro Sinodo pretende di sviluppare la dottrina dagli
ultimi Sommi Pontefici sui diritti inviolabili della persona umana e l'ordinamento giuridico
della societ (DH 1).

L'esposizione chiaroveggente del padre Meinvielle ha avuto al nostro giudizio la sua


conferma nel Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2104-210990 che fa esplicita menzione del
Edizione originale, a modo de fascicolo, La Declaracin conciliar sobre Libertad Religiosa y la doctrina
tradicional, Theora, Buenos Aires, 19662; dopo riedita, con alcune modifiche, in a modo de apendice nella 2
ediz. in spagnolo del De Lamennais a Maritain, Theoria, Buenos Aires, 1967, Apndice II. La Declaracin
conciliar sobre Libertad Religiosa y la doctrina tradicional, 353-378.
90 Il dovere sociale della religione e il diritto alla libert religiosa.
2104. Tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verit, specialmente in ci che riguarda Dio e la sua Chiesa,
e, una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. E' un dovere
che deriva dalla stessa natura degli uomini [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. Non si contrappone
ad un sincero rispetto per le diverse religioni, le quali non raramente riflettono un raggio di quella verit
che illumina tutti gli uomini, [Conc. Ecum. Vat. II, Nostra aetate, 2] n all'esigenza della carit, che spinge i
cristiani a trattare con amore, prudenza e pazienza gli uomini che sono nell'errore o nell'ignoranza circa la
fede [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 14].
89

32

principio che Meinvielle delinea come regolatore della libert religiosa nellambito civile, il
bene comune, che sempre analogo, quello possibile alla prudenza politica secondo lindole
e la situazione della societ, n. 210991.
Pi tardi, negli anni 60, Padre Julio torner ad occuparsi di Maritain sotto lottica pi
ampia del progressismo occupandosi del pensatore francese sotto questo aspetto con En
torno al progresismo cristiano (Sul progressismo cristiano)92, in Iglesia y Mundo moderno (Chiesa
e Mondo Moderno), Un progresismo vergonzante (Un progressismo codardo), e altri articoli
pubblicati93 e ristampando il suo Da Lamennais a Maritain con un commento a Le Paysan de la
Garonne (Il Contadino della Garonna), sempre del filosofo francese.

2105. Il dovere di rendere a Dio un culto autentico riguarda l'uomo individualmente e socialmente. E' la
dottrina cattolica tradizionale sul dovere morale dei singoli e delle societ verso la vera religione e l'unica
Chiesa di Cristo [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. Evangelizzando senza posa gli uomini, la Chiesa
si adopera affinch essi possano informare dello spirito cristiano la mentalit e i costumi, le leggi e le strutture
della comunit [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 13] in cui vivono. Il dovere sociale dei cristiani
di rispettare e risvegliare in ogni uomo l'amore del vero e del bene. Richiede loro di far conoscere il culto
dell'unica vera religione che sussiste nella Chiesa cattolica ed apostolica [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis
humanae, 1]. I cristiani sono chiamati ad essere la luce del mondo [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam
actuositatem, 13]. La Chiesa in tal modo manifesta la regalit di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle
societ umane [Cf Leone XIII, Lett. enc. Immortale Dei; Pio XI, Lett. enc. Quas primas].
2106. Che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza, n impedito, entro
debiti limiti, di agire in conformit alla sua coscienza privatamente o pubblicamente, in forma individuale o
associata [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 2]. Tale diritto si fonda sulla natura stessa della persona
umana, la cui dignit la fa liberamente aderire alla verit divina che trascende l'ordine temporale. Per questo
perdura anche in coloro che non soddisfano all'obbligo di cercare la verit e di aderire ad essa [Conc. Ecum.
Vat. II, Dignitatis humanae, 2].
2107. Se, considerate le circostanze peculiari dei popoli, nell'ordinamento giuridico di una societ viene
attribuito ad una comunit religiosa uno speciale riconoscimento civile, necessario che nello stesso tempo a
tutti i cittadini e comunit religiose venga riconosciuto e rispettato il diritto alla libert in materia religiosa
[Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 2].
2108. Il diritto alla libert religiosa non n la licenza morale di aderire all'errore, [Cf Leone XIII, Lett. enc.
Libertas praestantissimum] n un implicito diritto all'errore, [Cf Pio XII, discorso del 6 dicembre 1953] bens un
diritto naturale della persona umana alla libert civile, cio all'immunit da coercizione esteriore, entro giusti
limiti, in materia religiosa, da parte del potere politico. Questo diritto naturale deve essere riconosciuto
nell'ordinamento giuridico della societ cos che divenga diritto civile [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae,
2].
2109. Il diritto alla libert religiosa non pu essere di per s n illimitato, [Cf Pio VI, Breve Quod
aliquantulum] n limitato semplicemente da un ordine pubblico concepito secondo un criterio positivista o
naturalista [Cf Pio IX, Lett. enc. Quanta cura]. I giusti limiti che sono inerenti a tale diritto devono essere
determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune, e
ratificati dall'autorit civile secondo norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo [Conc. Ecum.
Vat. II, Dignitatis humanae, 7].
91
Vedete la nostra presentazione alla edizione on line dellopuscolo di Meinvielle, in
www.juliomeinvielle.org.
92 Opuscolo che raccoglie tre conferenze e che fu tradotto al italiano, apparso per la prima volta in una serie
di articoli pubblicati dalla rivista Relazioni, venendo poi dalla stessa pubblicati in un volumetto per i tipi delle
edizioni Mediterranee, alla vigilia dellultima sessione del Concilio Vaticano II, senza indicazione di data n
luogo. La traduzione in italiano stata rivista a fondo da Totus tuus network nel 2002 e 2003 (vedere
www.totustuus.biz).
93 Vari articoli sono riuniti nel volume postumo El progresismo cristiano, Buenos Aires 1983.

33

V. Instancabile apostolato intellettuale; grande propulsore del tomismo in


Argentina
Da allora e fino alla morte, Meinvielle continuer sempre lapostolato intellettuale e
dottrinale, particolarmente nel campo politico, difendendo la Cristianit autentica.
Collabora con le riviste e i settimanali Criterio (nel suo primo periodo), Cruzada y Universitas
(nei suoi primi periodi), Sol y Luna, La Fronda, Itinerarium, Ars, La Nueva Repblica, Ortodoxia,
Sapientia, Ulises, Anfiteatro, Verbo, Jauja, Azul y Blanco, Tiempo Poltico, Estudios Filosficos y
Teolgicos, Cabildo, Mikael e molte pubblicazioni straniere. Fonda Dilogo, Nuestro Tiempo (tra
il giugno del 1944 e marzo del 1945), Balcn (dicembre 1945 - novembre 1946) e Presencia
(dicembre 1948 - luglio 1951)94.
Dalle sue prime pubblicazioni e soprattutto grazie alla controversia con Maritain, padre
Julio Meinvielle acquisisce, nel campo dell ars artium e nelleminente esercizio della
morale che la Politica, unautorit dottrinale definitiva ed indiscutibile come fedele
discepolo ed interprete di San Tommaso dAquino95.
Leggeva e rileggeva San Tommaso dAquino, suo maestro, che conosceva perfettamente,
considerandolo la pi grandiosa realizzazione del pensiero cristiano96 e che pure nella
professione di verit puramente naturali una grazia97
(...)
Non posso smettere di dire alcuni insegnamenti che il Padre ripeteva su San Tommaso e
che mi fecero tanto bene: La sola lettura di San Tommaso forma lintelligenza e gli d
struttura, diceva, ma anche: Lerrore di molti consiste nel credere che con una sola lettura
capiscano gi San Tommaso: ma non cos. Assegnava un ruolo speciale al trattato De Deo
Uno perch il passo [obbligato] per la trascendenza.98
Fu uno dei fondatori, il 9 novembre 1948, della Societ Tomista Argentina (STA) di cui fu il
primo Segretario Generale99. Sent fortemente lesigenza di un tomismo vivo, non appassito
nella sterile scolastica essenzialista e da manuale, ma capace di dare risposte alle questioni dei
tempi moderni, secondo il pensiero dellAquinate:
La parte tradizionalista del clero aveva mantenuto una sana formazione culturale, ma
senza vigore per prendere una posizione di fronte alla cultura moderna. Non possedendo
una forte formazione culturale che si ponga chiaramente di fronte alla cultura moderna, il
clero si trovato in una posizione molto rigida. Naturalmente non riuscito, salvo rare
eccezioni, ad influire efficacemente nel mondo della cultura...100.
Non pu andare bene un tomismo ormai volgarizzato, da manuale. Bisogna conoscere la
filosofia di San Tommaso dalle sue fonti, conoscere i vasti settori della scienza moderna ed

Queste riviste avevano una notevole estetica frutto del fine lavoro tipografico ed i disegni di Francisco
Fornieles e Juan Antonio Spotorno. Gli editoriali di Balcn furono affidati da P. Meinvielle a Massimo
Etchecopar (notizia tratta dal sito web tomistas/meinvielle).
95 Cf. nostro articolo Julio Meinvielle in D. BERGER J. VIJGEN (ed.), Thomistenlexikon, Bonn 2006.
96 De la Cbala al Progresismo, Ed. Calchaqu, Salta, 1970, 201.
97 Ibid. 457.
98 C. BUELA, Perfil sacerdotal 13.
99 Il primo organo direttivo era formato da illustri personalit: il giurista Toms Casares (presidente), lallora
canonico Octavio Nicols Derisi e il filosofo Nimio de Anquin (vice presidenti), ed il nostro Julio Meinvielle
(segretario).
100 Desintegracin de la Argentina y una falsa integracin, conferenza tentuta a Crdoba, 1 dicembre 1972, p. 4.
94

34

applicare quel sapere filosofico per illuminare la scienza che cresce incessantemente... E
necessario, ora, bere direttamente il tomismo dallo stesso San Tommaso101.

Nel 1949 partecip con El problema de la persona y la ciudad102, allo straordinario


evento che fu il Primer Congreso Nacional de Filosofa, Argentina (Primo Congresso Nazionale
di Filosofia, Argentina), nell Universit Nazionale di Cuyo, Mendoza, aperto dal discorso
dellallora ministro nazionale dellEducazione, Oscar Ivanissevich, e chiuso con la
conferenza del Presidente Pern. Al congresso (divenuto di portata internazionale) presero
parte le pi importanti personalit della filosofia nazionale e mondiale, come Cornelio
Fabro, Angel Gonzlez lvarez, Gabriel Marcel, Charles de Koninck, Gastn Berger, Hans
Georg Gadamer, Donald Brinkman, Nicolai Hartmann, Nimio de Anquin, Octavio N.
Derisi, Nicola Abbagnano, Ugo Spirito, Antonio Milln Puelles, Maurice Blondel, Benedetto
Croce, Karl Jaspers, Julin Maras, Ismael Quiles, Alberto Wagner de Reyna, Rginald
Garrigou-Lagrange, Bertrand Russell, Vctor Garca Hoz, Leopoldo Eulogio Palacios, Csar
E. Pico, Julio E. Soler Miralles, Michele Federico Sciacca, e tanti altri.
Allinizio degli anni 50, poco prima della caduta di Pern, inaugur a Buenos Aires il
Collegio di Studi Superiori, in un palazzo della via Uruguay (vicino viale Santa Fe), che
acquist con il proprio denaro. In questo collegio tutti i giorni si tenevano conferenze o corsi
su questioni religiose e sociali. Dato il prestigio di P. Meinvielle convennero, a tali incontri,
non pochi dei pi grandi pensatori argentini di quei tempi, perfino lontani dal cattolicesimo
militante, come Jorge L. Borges. Poco tempo dopo, P. Meinvielle si vedr obbligato a
chiudere il collegio.
Alla sua prima opera, Concezione cattolica della politica, fece seguito, come abbiamo detto,
la Concezione cattolica delleconomia, opera che in questo tempo venne riformata e ripubblicata
come Conceptos fundamentales de economa (Concetti fondamentali di economia) (1953).
Attraverso unintensa attivit di conferenze, articoli, corsi e riunioni formative, in quegli
anni padre Julio esercita, instancabile, un fecondo apostolato di formazione, illuminazione e
consiglio nel laicato cattolico argentino. Promuove attivamente lo scambio culturale con
lestero e cos, nel 1954, insieme ad altre personalit, invita in Argentina il professore
Michele F. Sciacca per una serie di conferenze103.

Estudios teolgicos y filosficos, Ao I, Tomo I, n 1, Estudio dominicano, Buenos Aires, 1959, pg. 98.
Entrambi i testi sono citati in C. BUELA, Riqueza multiforme 56.
102 Actas del Primer Congreso Nacional de Filosofa, Argentina, Marzo-Abril 1949, sezione Filosofa del derecho
y la poltica, XI, 1898- 1907.
103 Cf. S. SARTI, P. Julio Meinvielle, in loc. cit.
101

35

VI. Sentinella vigilante della politica argentina. Studio e denuncia del


marxismo e della sua pericolosa infiltrazione nella Nazione
Come frutto di tutto questo nel 1956 esce Poltica argentina 1949-1956 (Politica argentina
19491956), raccolta di una serie di articoli pubblicati originalmente nella rivista Presencia.
Merita una speciale menzione larticolo del 1949, Hacia un nacionalismo marxista (Verso
un nazionalismo marxista), che ha un ruolo chiave in quel libro e nellinterpretazione del
periodo peronista e post-peronista in Argentina in tutta la sua problematica. Meinvielle
scrive nel prologo:
...la soluzione si pu trovare nella coniugazione di nazionale, di popolare e di cattolico.
(...) La politica di quella che fu chiamata, con precisione pi o meno discutibile,
oligarchia si occupata dello sviluppo nazionale a scapito delle classi popolari. Per questo,
come reazione contraria, venne fuori il fenomeno peronista. Ma questo si occup delle classi
popolari a costo del patrimonio nazionale. E cos il peronismo, con la rovina della nazione,
camminava verso la sua propria rovina.
La realt politica degli ultimi anni dice chiaramente che si deve cercare la coniugazione del
nazionalismo e del populismo: questo il grande compito della presente ora. Ma si pu
tentare ununione di nazionalismo e populismo anche in unottica marxista. Proprio per
questo motivo larticolo intitolato Hacia un nacionalismo marxista (Verso un
nazionalismo marxista), che riproduciamo in queste pagine, ha tanta attualit. Dal momento
che ci si pu incamminare verso un nazionalismo marxista, come nellultimo periodo di
Pern, cos come verso il radicalismo frondizista104. La tappa finale del peronismo era la tappa
obbligata di un regime che si allontan sempre pi dal sentiero dei valori cristiani per essere
attratto dal materialismo dialettico.
Non c dubbio che il radicalismo frondizista, che non abbiamo tempo di studiare in
queste pagine, chiamato alla direzione politica del Paese, si orienter verso una coniugazione
degli elementi nazionale e popolare di stampo marxista.
Di fronte a tutto questo, la nostra affermazione, cos insistente, questa: lelemento
nazionale e quello popolare105 devono coniugarsi in quello cattolico. certo che il
cattolicesimo trascende ogni piano naturale, in modo che non deve essere assoggettato dai
valori terreni, per quanto essi siano nobili. Ma anche certo che, in virt della sua stessa
trascendenza, le societ umane, e di conseguenza le politiche che verificano in grado pieno la
loro ragione di umane, devono essere formate e vivificate dalla dottrina e dallo spirito del
cattolicesimo.
La ragione di tutto ci non solo dottrinaria, pur essendo essa importante e di una
rilevanza notevole. Essa anche storica, perch un fatto che oggi nessuna societ politica
pu essere liberale. Il liberalismo stato storicamente oltrepassato, ed ha ceduto il passo al
socialismo ed al comunismo. In realt per, solo al comunismo, dal momento che il
socialismo altro non che il passo previo ed obbligato ad esso. Ed il comunismo la
negazione totale della societ politica.
Per tutto questo, oggi, nella congiuntura storica dei popoli, di fronte ai principi di
dissoluzione e di morte non c altro che un unico principio di salvezza e di vita: esso il

Nota nostra: indica la tendenza filomarxista di Arturo Frondizi, dellUnione Civica Radicale, noto partito
politico argentino.
105 Nota nostra: lespressione di Meinvielle, lo nacional y lo popular, si riferisce a ci che genuinamente
nazionalista e popolare.
104

36

cattolicesimo. La coniugazione del nazionale e del popolare, per essere effettivamente


vivificante e generatrice di valori, si deve avere in ci che cattolico.106

Meinvielle coniuga la giusta visione del giudizio concreto politico storico e presente con
la saggezza che gli permette di leggere, come abbiamo gi detto, nelle cause. Studia e scrive
confutando lideologia e, in particolare, quella definita da Papa Pio XI nella Divini
Redemptoris come intrinsecamente perversa, il comunismo, che avrebbe sacrificato tra le
fauci del materialismo storico rivoluzionario la pi grande quantit di vittime e di martiri
che la storia abbia mai conosciuto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il comunismo si
impadronito della met del mondo e minaccia continuamente laltra met, con la complicit
e laiuto del liberalismo capitalista che, paradossalmente, prepara il comunismo creando le
condizioni della dialettica: si veda, ad esempio Cuba ed il Vietnam. Sono gli anni della
guerra fredda, delle oscillazioni tra lo stalinismo e Kruschev, della Chiesa del silenzio o,
come disse qualcuno, della Chiesa e lOccidente dei sordi, quando lItalia rischiava la sua
stessa sopravvivenza col comunismo culturale gramsciano, con la minaccia del sorpasso
del PCI, e con il compromesso storico democristiano-comunista. In mezzo a tante altre
situazioni del genere, Meinvielle pubblica De la aceptacin del comunismo, en virtud del sentido
de la historia (Sullaccettare il comunismo, in virt del senso della storia, 1954); El comunismo
en la revolucin anticristiana (Il comunismo nella rivoluzione anticristiana, 1961), El poder
destructivo de la dialctica comunista (Il potere distruttivo della dialettica comunista, 1962).
Su molte cose fu un precursore, un profeta. (...) Come quando parl che gli USA si
sarebbero legati con la Cina vari anni prima che questo avvenisse107; come quando denunci i
piani di Gelbard, anticipando il disastro del famoso inflacin cero108; come quando
affermava che il progressismo sta dappertutto, distruggendo la Chiesa e sar una delle
forme esoteriche in cui si render a Satana il culto egualitario della religione universale109,
non facendo altro che anticipare quello che avrebbe detto Paolo VI: Il fumo di Satana
entrato nella Chiesa; come quando parlava del Governo mondiale e della sinarchia110; come
quando, gi nel 1949, ammoniva contro il pericolo del nazionalismo marxista111, ecc.
Sapeva stare sempre nellalto della torre di vigilanza per scrutare lintero lorizzonte degli
eventi. Non si lasciava abbagliare dai fatti aneddotici e circostanziali, come quando si vuol far
credere che le cose nella Chiesa vanno per il meglio, mentre osserviamo che i paesi della
cristianit continuano a cadere come fichi maturi, uno dietro laltro, nel marxismo.112
Devo dire ora 1993 che P. Julio non essendo per niente ingenuo circa la perversit
intrinseca del comunismo ne scorgeva comunque la sua fine, e in El comunismo en la revolucin
anticristiana (Il comunismo nella rivoluzione anticristiana) parla del: Carattere effimero del
comunismo... la (tappa) comunista non si prolungher per lunghi anni... sembra stare in stato
di liquidazione. troppo contro naturam perch possa consolidarsi (p. 131). La
apostasia... raggiunge la sua risoluzione... sembra gi arrivare al suo termine. E con lei il
comunismo (p. 133). Sembrerebbe che il mondo stia per vomitare qualcosa che non abbia
J. MEINVIELLE, Poltica Argentina 1949-1956, Buenos Aires 1956, Prologo firmato e datato J. M. Buenos
Aires, 15 de agosto de 1956.
107 Cf. Presencia, Numero speciale 88, 1966.
108 Vedi El comunismo en la Argentina, Dictio, Buenos Aires 1974.
109 Un progresismo vergonzante, Cruz y Fierro, Buenos Aires 1967, 167.
110 Vedi limportante prologo al libro di PIERRE VIRION: La masonera dentro de la Iglesia, Cruz y Fierro, Buenos
Aires 1968, 9-13; ID. , EL GOBIERNO MUNDIAL Y LA CONTRA-IGLESIA, con appendice di Padre Julio.
111 Poltica Argentina, Ed. Trafac, p.113 y ss.
112 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 29.
106

37

potuto assimilare e che deve espellere se vuole raggiungere il destino assegnatoli (p. 134). E
diceva in Presencia, n 88, dellEstate 1966 -1967: Alla vigilia di avvenimenti millenari...
(dove) il comunismo (sta per) essere spazzato via dalla storia umana in pochi minuti (p. 1).
Non accade a lui come a molti intellettuali, tra essi Francis Fukuyama, Saul Bellow ed
Irving Kristol, che non previdero, nella cecit ideologica delle loro futurologie, il crollo del
comunismo. Come non lo previdero Huntington, Brzezinski, Kissinger, Toffler. E ancora di
meno i nostri ineffabili Neustadt e Grondona.113

Meinvielle non smetter mai il suo eminente apostolato di formatore e consigliere


illuminante in mezzo ai problemi e le trasformazioni concrete della politica argentina,
seguendo da vicino le alterne vicende che le dispute di correnti, interessi, ideologie e partiti
fecero nascere in Argentina dopo la caduta di Pern (1955) ed a cavallo tra gli anni 50 e 60.
Sostiene la polemica dellanno 1949 in Presencia sul nazionalismo marxista, che ha oggi
ancora la sua triste validit114. Cos fiuta e denuncia lordito che si sta intessendo per
cercare di portare lArgentina al comunismo, e che, alla fine, sboccher nella tragedia
nazionale degli anni 70, della quale riuscir a vedere, prima di morire, il sanguinoso
esordio.
Inizia, cos, una serie di conferenze che furono pubblicate, i cui titoli sono abbastanza
indicativi: La dialctica de la accin (La dialettica dellazione), pronunciata a Crdoba, 1960; La
dialctica comunista y el 18 de marzo (La dialettica comunista e il 18 marzo), pronunciata a
Huemul, Buenos Aires, ed. Theoria; La guerra revolucionaria y la revolucin nacional en la
Argentina (La guerra rivoluzionaria e la rivoluzione nazionale in Argentina), in Concordia,
27 julio 1962, ed. Theoria/Ed. del Plata/ Huemul Bs. As.; La dialctica comunista y el peligro de
destruccin de las FF.AA. (La dialettica comunista e il pericolo della distruzione delle Forze
Armate) , Theoria Huemul, 1962; La reciente crisis militar y el aparato frondizista-comunista.
Reflexiones de Fedrico Bracht (La recente crisi militare e lapparato frondizista-comunista.
Riflessioni di Fedrico Bracht), Ed. Huemul; La economa argentina en la guerra revolucionaria
(Leconomia argentina nella guerra rivoluzionaria), in Huemul del 7/12/1962; El
Comunicado 200, factor automtico de avance del mencheviquismo al bolcheviquismo (Il comunicato
200, fattore automatico di avanzamento del mencevichismo al bolscevichismo); gioved 18
aprile, nella citt di Gualeguay (Entre Rios), edita da Huemul, Buenos Aires; Toma
bolchevique del poder a travs de generales nasseristas (Presa bolscevica del potere tramite i
generali nasseristi115), Corrientes Curuz Cuati 1963; Plan comunista para la inmediata toma
del poder en la Argentina. Reflexiones de Federico Bracht (Piano comunista per limmediata
conquista del potere in Argentina. Riflessioni di Federico Bracht), Buenos Aires, agosto 1964.
Queste conferenze sono state tutte ripubblicate dopo la sua morte con il titolo El comunismo
en Argentina (Il comunismo in Argentina) in un volume da Ediciones Dictio, Buenos Aires
1974, insieme con Concezione cattolica della politica ed I tre popoli biblici nella lotta per la
dominazione del mondo.

C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 29, nota 14. Nota nostra: Neustadt e Grondona sono due noti
opinionisti politici argentini.
114 C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 63.
115 Nasserista fa riferimento ad una corrente ispiratasi a Gamal Abdel Nasser, ex leader e presidente
egiziano (Nota nostra).
113

38

VII. Sentinella della dottrina cattolica e custode geloso del bene delle anime:
la denuncia del progressismo
Impegnato nellapostolato politico, allo stesso tempo padre Meinvielle non perde di vista
la situazione della Chiesa, agendo con lamore e lo zelo del Buon Pastore e non rimanendo
cane muto (cf. Is 56,10). Controcorrente, sar tra i primi e pochi a discernere certamente e
profeticamente, e a denunciare con coraggio il carattere pernicioso della persistenza del
maritainismo, gli errori di Teilhard di Chardin, di Karl Rahner, Congar, Chenu, Ducocq,
Schillebeeckx, e altri. Continua a seguire, passo dopo passo, il Magistero dei Papi ed il
Concilio, in modo particolare in ci che tocca alla missione evangelizzatrice nel mondo e
soprattutto nel mondo sociale e politico contemporaneo, risultato finale del processo
secolare della Rivoluzione immanentista anticristiana. Commenta ed insegna i documenti
magisteriali con la sua retta interpretazione:
A noi corrisponde senza indugio la pi stretta fedelt al magistero augusto della Cattedra
di Pietro116, ed anche: Il cattolico non si deve lasciare complessare (dal progressismo) ma
deve mantenere la sua fedelt al magistero della Cattedra romana, perch questa la
condizione dellautentica fedelt alla fede di Cristo117. Fa lelogio e unattenta analisi del
Magistero dei Pontefici. Sembra comporre un inno quando ricorda le grandi encicliche
cattoliche118, per limportanza che dava, per esempio, alla Mater et Magistra119, alla Pacem in
terris120, alla Ecclesiam suam121, alla Populorum progressio122. Quante volte labbiamo sentito dire:
Nella dottrina, bisogna seguire il Papa; nella vita, i santi!123. 124

Si confronta, inoltre, con il tentativo del progressismo cristiano di secolarizzare la Chiesa, la


teologia e la Cristianit, e cos nascono dalla sua fecondit intellettuale La cosmovisin de
Teilhard de Chardin (La cosmovisione di Teilhard de Chardin, 1960); Prlogo y Comentarios a la
Pacem in Terris de Juan XXIII (Prologo e commento alla Pacem in Terris di Giovanni XXIII,
1963); La Ecclesiam Suam y el progresismo cristiano (Lenciclica Ecclesiam Suam ed il
progressismo cristiano, 1964); la Prefazione al libro di Mons. Bruno de Solages, Postulados
doctrinarios del Progresismo (Postulati dottrinari del progressismo, 1964). Tre conferenze,
raccolte in En torno al progresismo cristiano (Sul progressismo cristiano, 1964), appaiono anche
in italiano alla vigilia dellultima sessione del Concilio Vaticano II, senza indicare la data ed
il luogo, in una serie di articoli per la rivista Relazioni, e pubblicati successivamente per la
stessa in un libretto dalle edizioni Mediterranee125.
Pubblica immediatamente dopo: Un neo-cristianismo sin Dios y sin Cristo, trmino del
progresismo cristiano (Un neo-cristianesimo senza Dio e senza Cristo, termine del
Conceptos fundamentales de Economa, Eudeba, Buenos Aires 1973, p. 155.
Un progresismo vergonzante, Cruz y Fierro, Buenos Aires 1967, p. 43.
118 Si legga, per esempio, La Iglesia y el Mundo Moderno, Theora, Buenos Aires 1966, 265-275.
119 Appendice del suo libro El Comunismo en la Revolucin anticristiana, 2a. ed., Theora, Buenos Aires 19642.
(c anche una 3a. ed., Cruz y Fierro, Buenos Aires 1974, che non include questo appendice).
120 Pacem in terris. Prologhi e commenti di P. Julio Meinvielle, Ed. Dalia, Buenos Aires 1963.
121 La Ecclesiam suam y el progresismo cristiano, Nuevo Orden, Buenos Aires 1964.
122 In Presencia en la hora actual, Cruz y Fierro, Buenos Aires 1967, pp. 46-48.
123 Cf. La poltica actual en torno a la idea de Cristiandad, Patria Grande, Buenos Aires 1972.
124 C. Buela, Perfil sacerdotal; cf. El progresismo cristiano, pg. 56, cit. por C. BUELA, Riqueza
multiforme 14.
125 La traduzione in italiano stata rivista e pubblicata on line nel 2002 per opera di Totus tuus network.
116
117

39

progressismo cristiano, 1964); Teilhard de Chardin o la religin de la evolucin (Teilhard de


Chardin o la religione dellevoluzione, 1965) con una controversia negli articoli pubblicati
nel quotidiano La Nacin126; La declaracin conciliar sobre libertad religiosa y la doctrina
tradicional (La dichiarazione conciliare sulla libert religiosa e la dottrina tradizionale, 1966);
Un progresismo Vergonzante (Un progressismo vigliacco, 1967).
Oltre a ci, Padre Julio non si arrende davanti alla persistenza e diffusione del tentativo
progressista rispetto alla nuova cristianit maritainiana, versione del cristianesimo liberale
che pretende di consolidarsi con la deviante interpretazione del Concilio. Con la
pubblicazione de Il Contadino della Garonna Maritain critica la crisi dottrinale e disciplinare
della Chiesa nellimmediato post-concilio, ma senza ritrattare i suoi principi progressisti
liberali e le sue conseguenze politiche storiche. Sempre nel 1967, Meinvielle pubblica
Presencia en la Hora Actual (Presenza nellOra Attuale), La Populorum Progressio (La
Populorum Progressio); un commento a Le Paysan de la Garonne (J. Maritain); El estado
actual de la Revolucin Mundial (Lo stato attuale della Rivoluzione Mondiale). E ripubblica Da
Lamennais a Maritain, aggiungendovi due Appendici: El Campesino de la Garonne e La
declaracin conciliar sobre la libertad religiosa (La dichiarazione conciliare sulla libert
religiosa), gi indicata.
Nel fascicolo allegato di Jauja di ottobre 1968, con larticolo Si un ciego gua a otro
ciego (Se un cieco guida un altro cieco) difende la Humanae Vitae di Paolo VI, confutando
gli articoli di Criterio (22-8.68), dellallora padre Jorge M. Meja127. Nello stesso anno
appare in Messico Cisma en la Iglesia? El conflicto Dlar-Oro. La Revolucin Mundial y otros
temas (Scisma nella Chiesa? Il conflitto Dollaro-Oro. La Rivoluzione Mondiale ed altri argomenti).
P. Julio us la sua particolare capacit di conoscere e interpretare, con previsione
prudenziale, i fatti contingenti dalle loro cause, nella politica ecclesiastica come nello studio
degli eventi politici, impiegando informazioni di ogni tipo. Era solito dare conferenze su
temi ed errori appena erano insorti nel vecchio mondo, cos che quando questi arrivavano in
Argentina, Meinvielle aveva gi parlato e molte volte prevenuto, premunito o vaccinato
chi lo ascoltava. Era normale che quando diceva in una conferenza che qualcosa stava per
accadere, questo si avverava. Una volta gli dissero quanto era valido Wiszinsky, il grande
cardinale della Polonia, sotto il giogo marxista. Ciononostante, rispose Meinvielle, ancora
migliore il suo secondo, Wojtyla. Nessuno dei presenti cap allora quel nome, n chi fosse,
n da dove avesse avuto quella notizia fino a quando Wojtyla, cinque anni dopo la morte di
padre Julio, si affacci al balcone di San Pietro in Vaticano con linvestitura del successore di
Pietro, come il Papa venuto da lontano. Magari, dicono le fonti128, aveva sentito parlare di
Wojtyla dal suo amico monsignor Derisi che, in qualit di vescovo, si sedeva negli incontri
della Societ Internazionale Tomistica vicino al vescovo Wojtyla.
Nuovamente, contro la forza della corrente e della moda imposta dalla pubblicit
mediatica progressista, fu tra i primi a vedere con lucidit ed a denunciare con prodezza e
vigore nei suoi scritti il pensiero teologico di Karl Rahner che simponeva in Europa con
pretese di sintesi nuova, critica, egemonica e geniale. Con un acuta analisi e un giudizio
profondo, Meinvielle evidenza levoluzionismo immanentista di fondo monista-gnostico
come struttura o sistema di base del pensiero teologico di Karl Rahner, ovvero del suo

Leggi La Nacin dell 11/12/1967, articolo pubblicato come cap. XIV nella pubblicazione postuma El
Progresismo Cristiano, Buenos Aires 1983, 229-232.
127 Oggi S. E. Cardinale Meja, archivista e bibliotecario emerito in Vaticano.
128 Riportato secondo il ricordo di padre Carlos Buela, interlocutore di quel dialogo.
126

40

metodo antropologico trascendentale, della sua Cristologia dal basso, del suo
esistenziale soprannaturale. Scrisse cos vari articoli, come El misterio de la encarnacin
en Rahner (Il mistero dellincarnazione in Rahner, in Jauja, luglio 1969), Rahner telogo
catlico o gnstico? (Rahner, teologo cattolico o gnostico? anche in Jauja); El problema
del conocimiento en Rahner (Il problema della conoscenza in Rahner, in Universitas129),
La Cristologa en Rahner (en Universitas130), La ciencia humana de Cristo en Rahner (en
Mikael, 1973131) e gli dedic un titolo: La predicacin misionera en la Iglesia desalentada en
Karl Rahner (Lo scoraggiamento della predicazione missionaria nella Chiesa in Karl
Rahner) nel libro La Iglesia y el mundo moderno (La Chiesa ed il mondo moderno, 1966)132. In
questultimo testo, nel solco della denuncia dellinterpretazione fuorviante del Concilio da
parte del progressismo secolarizzante, indica linflusso nefasto che ebbe per le missioni della
Chiesa il cristianesimo anonimo e l esistenziale soprannaturale del celebre teologo di
Innsbruck, fra altri esempi delle devastanti conseguenze pastorali della teologia
progressista.
Pienamente cosciente della gravit del pericolo che si correva in teologia e di tutte le
possibili conseguenze133, e vedendo la necessit che un esperto di filosofia moderna
scovasse il fondamento immanentista ed il falso tomismo di Rahner, scrisse a P. Cornelio
Fabro. Diceva, infatti, come gi citato sopra che quando Fabro scriver su Rahner, in
Europa sar finito Rahner. Ed effettivamente il grande pensatore italiano scrisse
Lavventura della Teologia progressista134 e, pi specificatamente, La svolta antropologica di Karl
Rhaner135, critica definitiva sul fondamento filosofico del suo sistema, che mai ebbe risposta
dal teologo gesuita di Innsbruck136. Meinvielle preparava, poco prima di morire, un libro su
Rahner, rimasto inedito137.
Lo studio, lanalisi, la descrizione, il discernimento e la denuncia del fenomeno del
Progressismo arriva in Meinvielle alla piena maturit nellopera De la Cbala al progresismo
(Dalla cabala al progressismo, 1970)138 in cui, con la maggiore erudizione e compiutezza,
espone la radice e la matrice gnostica ed immanentista di quel fumo di Satana entrato nella
Chiesa: la gnosi monistico-panteistica della Cabala giudaica che, attraverso il processo di
immanentizzazione ad opera delle filosofie moderne, con la rivoluzione anticristiana e le
Universitas (Revista de la Pontificia Universidad Catlica Argentina) 20, 7-34.
Universitas 22, 8-32.
131 Mikael (Revista del Seminario de Paran) 2 (1973), 68-90.
132 La Iglesia y el mundo moderno, Buenos Aires 1966, 143s.
133 C. FABRO lo qualificher, nella Presentazione a La svolta antropologica come il teologo cattolico pi letto
e seguito dalle giovani generazioni della teologia cattolica di questepoca post-conciliare (ed. esp. Buenos
Aires 1981, p. 7).
134 Ed. Rusconi, Milano 1974; tr. spagnola: La aventura de la teologa progresista, Eunsa, Pamplona 1976.
135 Ed. Rusconi, Milano 1974, 1ed. gennaio, 2a. ed. marzo. Edizione spagnola con traduzione di Stella Maris
Vzquez, El viraje antropolgico de Karl Rahner, CIAFIC, Buenos Aires 1981.
136 Fabro esige un chiarimento dellambiguit teologica di Rahner il quale dissimula e maschera sempre la
sua analisi e le sue critiche corrosive in una pretesa e contraddittoria esposizione della dottrina della Chiesa,
come anche si para dietro una falsa pretesa di tomismo: c qui una buona occasione affinch non si defili con
risposte evasive, ma consideri seriamente le obiezioni precise sul suo caso serio (El viraje antropolgico, ed.
esp. cit., 8s.). E lambiguit perdura ancora oggi, nonostante il moltiplicarsi di studi critici. Rahner mantiene
ancora una certa validit, senza pronunciamento alcuno da parte della gerarchia.
137 C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 64; cf. C. BUELA, Perfil sacerdotal nota 29.
138 Ristampato da Ediciones Epheta, Buenos Aires 1994; traduzione francese: De la Cabale au Progressisme,
Saint Remi 20082; italiana: Influsso dello gnosticismo ebraico in ambiente cristiano, Roma 1988; Dalla Cabala al
progressismo, Roma 1989. 2 ed. italiana integrata fuori commercio, a cura di E. Innocenti, Roma 1995.
129
130

41

ideologie, penetrata in molti teologi cattolici (Teilhard, Rahner, Schillebeeckx, ecc.). Si pu


dire che ai principi di antropologia teologica, di morale e metafisica che furono fin dagli
esordi le chiavi del suo pensiero e giudizio critico, si esprime qui nella piena maturit il
principio metafisico e gnoseologico della contrapposizione tra il principio primo del
pensare, cio quello di non-contraddizione, e la sua negazione gnostica; della
contrapposizione tra il pensare la realt come , cio con la distinzione reale tra Creatore e
creatura, e la negazione monistico-panteistica, cio di un Assoluto che
contemporaneamente il tutto unico e niente, il niente della negazione di ogni altro essere
comunicato, sacrificato nella dialettica storica ed evolutiva che mette la sua apparenza in
una tesi e dopo lo nega nellantitesi, verso la sintesi negatrice di ogni distinzione reale che
confonde alla fine e satanicamente il tutto ed il niente. Il progressismo, nella sua radice
profonda, non altro che un tentativo di interpretazione gnostica o monistica del
cristianesimo, e quindi, fumo di Satana che annichilisce la teologia, il cristianesimo,
luomo, la salvezza. Il Progressismo si celava gi dietro il versante gnostico dei popoli
biblici, pagani e giudei, il primo perversione dellordine della mera legge naturale, il
secondo del popolo dellantica Legge, Israele. Il progressismo un assalto alla Chiesa, al
popolo cristiano, alla Cristianit.
Il suo profondo senso della realt delle cose e rispetto per le essenze lo porta ad
individuare, denunciare e confutare i principali errori progressisti. Questi errori lo portano a
dire: che sta in movimento e gestazione dentro la Chiesa Cattolica Romana una nuova
religione, sostanzialmente diversa da quella che ci lasci Cristo, e che acquisisce i caratteri di una gnosi
pagana e cabalistica perfettamente configurata139. 140

Per questa intensa attivit dottrinale contro la Rivoluzione anticristiana ed il


Progressismo, degna di un Padre della Chiesa e per la quale un giorno, quando le cose
saranno pi chiare, la sua figura sar grande nella storia ecclesiastica, si detto che lui
scriveva in modo battagliero, per fervore dello zelo e dellamore, svegliando il gregge
dinanzi il nemico ed il pericolo (come deve fare il Buon Pastore e la Sentinella) e non si
scoraggia davanti ad esso, n davanti allincomprensione.
Di Padre Julio Meinvielle, viene nella mente quello che diceva Gilbert Keith Chesterton su
San Tommaso dAquino: pensava in modo battagliero... (il che) non vuole dire acidamente o
dispregiativamente, senza carit, bens combattivamente. Come San Tommaso, del quale si
sentiva debitore, Padre Julio pensava in modo battagliero, come evidente sotto tutti gli aspetti.
Il geniale Cornelio Fabro ammirava la sua vis polemica. Sostiene Ramiro de Maetzu che:
La cultura polemica. Non so di nessuna opera n di nessuna vita che abbia lasciato il segno
nella storia della cultura che non sia stata opera e vita di polemiche. Soleva dire Padre Julio:
Lottare una grazia141.
E questo suo lottare era prudente in grado eccelso, ma non aveva la prudenza della carne,
come quando scrisse quellarticolo immortale: Puede un comunista ser presidente? (Pu
un comunista essere presidente?), o quando smascher i generali nasseristi, o quando aspett

J. MEINVIELLE, De la Cbala al Progresismo, Calchaqu, Salta 1970, 325, corsivo dellA.


C. BUELA, Julio Meinvielle y las esencias, en Verbo, n 185, Agosto, 1978; y en C. BUELA, o. c., 36.
141 C. BUELA, Prologo a J. MEINVIELLE, El Progresismo cristiano, Cruz y Fierro, Buenos Aires 1983; pubblicato
anche in C. Buela, Padre Julio Meinvielle 47.
139
140

42

pi di sei mesi per lanciare sul mercato il suo libro Dalla cabala al progressismo, gi stampato,
aspettando loccasione propizia142.
... linfrangibile ed invincibile energia nella pratica di tutte le virt, lintrepidezza e la
prodezza di fronte ad ogni tipo di poderosi nemici, di pericoli, di difficolt di ogni tipo, il
coraggio di affrontare gli errori e le deviazioni, venisse da chi venisse e costasse quello che
costasse fama, tranquillit, posti, ecc. pu spiegarsi solo per lazione del dono della
fortezza. Lo sentii dire una volta: Bench lAnticristo mi schiacci la testa, con lultimo alito
della mia vita voglio confessare Cristo! Lott con coraggio, senza tregua e senza scendere
mai a patti o compromessi, contro i nemici di Dio, di Cristo, della Chiesa, della Cristianit,
che dal principio del cristianesimo ma con pi intensit da cinque secoli stanno portando il
mondo allapostasia, denunciando, con tanto di documenti, linfiltrazione persino dentro la
Chiesa con una chiaroveggenza che non ho conosciuto in nessun altro. Non fu, pertanto, un
pastore mercenario (cf. Gv. 10,12), n un cane muto (cf. Is. 56,10)143.
Uno degli aspetti pi divulgati e meno compresi del nostro maestro stato la sua
militanza ed il carattere polemico della sua opera intellettuale. Meinvielle fu un intellettuale
combattente su tutti i fronti. La mentalit contemporanea sfugge le dottrine chiare dove la
verit risplende con tutto il suo vigore, logica eredit del nostro passato liberale. Oggi si
verifica come mai quella dominazione di cui parla San Paolo sui tempi in cui gli uomini non
sopporteranno la buona dottrina della salvezza. La generosa dedizione di Padre Julio alla
causa della Fede e della verit cristiana, era un contrapporsi a tali diserzioni. Se qualcosa
caratterizza il suo stile intellettuale non n la seduzione teorica, n le sottigliezze letterarie,
bens la chiarezza e precisione dei suoi giudizi intellettuali.
(...) Ma il suo atteggiamento di intellettuale combattente fu sempre temperato dal
rispetto per lavversario, evitando ogni offesa personale ed ogni scatto di passione davanti
agli attacchi che ricevette in tanti momenti critici, anche dalla gente che godette come pochi
della sua generosit, benevolenza e paterno consiglio. Quella dignit in mezzo alle sue lotte
gli ha meritato il rispetto dei suoi avversari e lammirazione dei suoi discepoli.144

C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 28.


C. BUELA, Perfil sacerdotal 8.
144 C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 63.
142
143

43

VIII. Stile sacerdotale: la Verit vi far liberi (Gv 8,32)


La vita di padre Meinvielle si spesa, come abbiamo visto, illuminando le menti nel
prioritario apostolato intellettuale, difendendo soprattutto lOrdine sociale e politico
cristiano con lideale della Cristianit, ideale irrinunciabile nellEvangelizzazione.
...lapostolato dell illuminazione delle intelligenze costitu limpegno pi eccellente del
Padre. autore di pi di 21 libri che non morranno facilmente, come disse P. Leonardo
Castellani in una conferenza. stato collaboratore delle riviste Criterio, Cruzada y Universitas
(nelle sue prime epoche), di Sol y Luna, La Fronda, Itinerarium, Ars, La Nueva Repblica,
Ortodoxia, Sapientia, Ulises, Anfiteatro, Verbo, Jauja, Azul y Blanco, Tiempo Poltico, Estudios
Filosficos y Teolgicos, Cabildo, per ultimo di Mikael (n 2) e di innumerevoli pubblicazioni
straniere; fondatore dei periodici Nuestro Tiempo, Balcn, Presencia (1945-1956 e 1962/3, n
speciale 1966), Dilogo (1954-55); fondatore del Collegio di Studi Universitari; ha tenuto
conferenze a Crdoba, Rosario, Corrientes, Concordia, Gualeguay, Curuz-Cuati, Buenos
Aires, Madrid, Mxico, Santiago de Chile, ecc.145

Dir il suo discepolo e martire Carlos Sacheri, che fu il maggior teologo dellintera
Cristianit del XX secolo146. Tale attestazione della grandezza intellettuale e dottrinale di
Meinvielle non isolata. Riferisce Alberto Buela le parole di Pierre Boutang, il suo
professore nella Sorbonne parigina:
Per mia sorpresa un giorno mi convoc nel suo ufficio dopo la seduta e mi domand da
dove tiravo fuori i miei commenti su Aristotele. Di fronte a questa domanda gli dissi la verit
ed aggiunsi: Ma io ho studiato Aristotele prima di venire qui con Conrado Eggers Lang e col
curato Meinvielle. Padre Julio Meinvielle, rispose... il teologo pi profondo del secolo
XX, perch diede alla teologia maggiore funzionalit politico-sociale come nessun altro. Fu il
primo a criticare Hitler ed il primo a disarmare limpalcatura teorica di Jacques Maritain ed il
suo embrione: la democrazia cristiana.
Quando stavamo finendo il seminario, in piena guerra delle Malvinas, mi invit a cenare
insieme allallora vecchio abate Luc Lefebvre, fondatore e direttore fino alla sua morte di La
Pense Catholique, partecip alla cena il giovane professore Philippe Veysset.
Boutang, brillante e loquace, fece un racconto della sua vita politica, ed era contento
perch aveva appena finito la sua voluminosa opera su Maurras che sarebbe stata edita due
anni dopo sotto il titolo Maurras, la destine et loeuvre. In seguito, il vecchio abate cominci a
parlare di Meinvielle e la sua polemica con Maritain e le lettere di Garrigou-Lagrange, e fece
una lunga esposizione alla quale Boutang annuiva ogni tanto, fino a che improvvisamente
sbott: Veda, Maurras mi disse una volta: Meinvielle lintelligenza pi profonda che ha
dato la Francia fino a questa parte del secolo. Davanti ad una simile affermazione osservai
benevolmente: Professore, Meinvielle era argentino. Guardi giovane, mi rispose: Se io
fossi avvocato le direi che per noi vale pi lo ius sanguinis che lo ius solis, ma dal momento che
sono filosofo e francese le dico che il valore universale di Meinvielle lo fa pi francese che
argentino. Fino ad ora il prodotto argentino pi pittoresco (tango e gauchos) che universale.

C. BUELA, Perfil sacerdotal 18.


Prologo alla 3 ed. (1974) de El Comunismo en la Revolucin anticristiana, Cruz y Fierro, Buenos Aires 19824,
9; C. SACHERI, R. P. Julio Meinvielle 61. Citato in C. BUELA, Julio Meinvielle y las esencias e in Riqueza
multiforme de una vida sacerdotal.
145
146

44

Meinvielle stato, che io conosca, il primo che ruppe questo clich scuotendo con le sue
osservazioni e critiche la migliore intelligenza europea 147.

Caturelli sintetizza cos la sua figura:


La filosofia tomistica, la persona, la politica, leconomia, la politica nazionale, il
comunismo, la Chiesa, si articolano in un unico fascio di pensiero in Julio Meinvielle,
pensatore polemico le cui battaglie non sono mera lotta, bens lotta pensata, dinamicamente
dottrinale148.

Poco prima di morire, stava lavorando allapertura dellInstituto de Filosofa Prctica,


fondato insieme a Guido Soaje Ramos e Carlos Sacheri, e che verr aperto tre mesi dopo la
sua morte sotto la direzione di Guido Soaje Ramos. Questultimo, benemerito e attestato
tomista di prestigio internazionale, avrebbe continuato lopera dirigendo listituto ed anche
pubblicando lautorevole rivista Ethos, fino al suo recente decesso. Oggi lopera portata
avanti dallencomiabile professore Dott. Bernardino Montejano.
Non si ridusse al mero lavoro della comoda pastorale da scrivania, bens fu apostolo
intellettuale ma senza vano intellettualismo, fu vigilante, attento e diligente, cosciente
dellurgenza della carit. Chiamava senza eufemismi le cose per il loro nome, ed agiva
quando bisognava farlo senza meschinit, senza ritagli, n vigliaccherie, n timidezze.
Faceva quello che secondo coscienza e davanti a Dio doveva fare, e sapeva quello che
dovevano fare o conveniva fare agli altri; come egli stesso diceva, ed anche il titolo di un
testo su di lui, bisogna rispettare le essenze senza pasticci. E si comport cos nella
pastorale parrocchiale, negli eventi politici della nazione, nella situazione della Chiesa in
Argentina, sia in quella della Chiesa universale:
Stando nella Parrocchia di Nostra Signora della salute, a Versalles (Cap. Fed.149) aveva
bisogno di credito dalla Banca per potere comprare la prima macchina per il cinema. And a
vedere il direttore della Banca che cominci a dargli consigli sullinopportunit
dellinvestimento, ragioni di convenienza, ecc. . Intervenne tagliente P. Julio: Lei mi dia il
credito, i consigli li do io, e gli concessero il denaro.
Avvenne, similmente, in unaltra occasione. Erano i tempi in cui si vedeva la necessit di
realizzare in forma urgente una grande Rivoluzione Nazionale. Un signor Colonnello, grande
cattolico, patriota ed amico, diceva a P. Julio che lui pregava tutti i giorni, che andava in
pellegrinaggio a Lujn, ecc. Ma il Padre voleva sapere a che punto fosse la Rivoluzione
Nazionale e vedendo che il suo interlocutore non usciva dal campo religioso privato, linfilz
con un: Lei faccia la rivoluzione, a pregare ci penso io! 150.
Un marted gli presentarono il Direttore di uno dei canali televisivi di Rosario. Questo
signore incominci a scivolare direttamente in temi relazionati con la fede e, davanti agli
spettatori in attesa, Padre Julio, con una precisione e giustezza meravigliosa smont con brio,
uno ad uno, tutti i sofismi, come se avesse appena letto le tesi di Teologia Fondamentale.
Limportante uomo prov solo a balbettare elogi: ammiro la sua veemente difesa della
fede, ecc., ed il Padre, togliendosi importanza, disse, come unico commento: lo faccio a
cagione della mia talare.151
A. BUELA, Un juicio sobre Meinvielle, in C. BUELA, O. C., ed. on line.
A. CATURELLI, La filosofa, 238, cit. da S. SARTI, P. Julio Meinvielle, en loc. cit.
149 Abbreviazione per Capitale Federale, titolo della citt di Buenos Aires in quanto capitale della nazione
argentina (N. del T.).
150 C. BUELA, Julio Meinvielle y las esencias 34.
151 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 25.
147
148

45

Un ex scout, gi padre di molti figli, lo portava nel suo camioncino insieme ad un Vescovo
della provincia. Mi raccontava Renzo cos si chiamava lex scout che egli non sapeva dove
cacciarsi perch da Versalles (dove era stato appena ordinato sacerdote da questo Vescovo un
ex dirigente parrocchiale di P. Julio) fino al Centro citt, dove lasciarono il Vescovo, P.
Meinvielle rimprover il Vescovo che difendeva un sacerdote della sua Diocesi. Costui fu
uno di quelli che causarono pi danni alla Chiesa e alla Patria arrivando, in seguito, a scrivere
libri eretici. Il prelato, cercando di scusarlo, argoment che il sacerdote in questione pregava,
e subito arriv pronta la risposta: Tonto, non sai che anche gli eretici pregano?.
Un ex scout della Parrocchia linform che un personaggio ecclesiastico di molto peso
aveva atteggiamenti equivoci con una certa donna. Allora, con altre persone, and per
controllare il domicilio della persona in questione, portando un televisore in una
estanciera152. E cos, facendosi passare per laici e tecnici della TV verificarono la verit.
Degno del chestertoniano Padre Brown! E non fu un piccolo servizio quello che prest alla
Chiesa in questa occasione.
In unaltra occasione un giovane con molte doti, attualmente professore, gli chiese la
ragione per la quale spendeva tanto denaro e tempo inviando materiale su Karl Rahner ad un
famoso filosofo italiano, amico personale di P. Julio. La risposta non si fece attendere e,
approssimativamente, disse: quando Fabro scriver su Rahner, in Europa sar finito
Rahner. Cosa che noi altri abbiamo visto realizzata153.

Con anima tanto grande quanto la Chiesa ed il mondo presta attenzione alla situazione
attuale dellEvangelizzazione. Domandatogli in unoccasione quale fosse il suo maggiore
desiderio, rispose: lestensione della Chiesa a tutti i popoli154. Uomo di speranza sempre
gioiosa, di una speranza soprannaturale e profonda, aspettava certamente quella paolina
pienezza dei popoli (cui abbiamo fatto riferimento), cio la Cristianit, e diceva ottimista:
la vedremo, la riuscir a vedere, la restaurazione della Cristianit. Queste parole,
soprattutto anni dopo quelle contingenti previsioni del 1940 delle quali abbiamo scritto
sopra, a parere dei presenti, volevano probabilmente esprimere (nei suoi riguardi) una
certezza di futuro metastorico sia confortare ed incoraggiare gli interlocutori. Voleva
esortarli a perseverare senza abbassare le braccia nella lotta per assoggettare la realt tutta a
Cristo. Spingeva a costruire la citt cattolica con lurgenza della carit, e confermare nella
certezza, motivata nellinsegnamento della Chiesa, della verit sulla Cristianit come
concretizzazione possibile di un ordine cristiano nel sociale storico, frutto della Redenzione
di tutto ci che umano, che ancora si deve compiere pienamente.
In mezzo ad una preoccupazione tanto intensa ed alla conseguente attivit intellettuale
non smette di essere sempre il sacerdote che esercita instancabile il suo ministero:
E come gli piaceva linsegnamento del Catechismo! Nel 1972, lo sentii dare ad un gruppo
di bambini di Rosario, una lezione magistrale di Catechismo. (...) Nel 1972 ottenne una serie
di spazi televisivi che durarono vari mesi dove vari sacerdoti insegnavano la dottrina
cattolica. Si sforzava di diffondere il messaggio di Cristo con tutti i mezzi alla sua portata. Era
un apostolo155.

Vecchia utilitaria (N. del T.).


C. BUELA, Julio Meinvielle y las esencias 34.
154 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 25.
155 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 28.
152
153

46

Visse sempre innamorato del sacerdozio cattolico, e lo visse in allegria e feconda


pienezza; lamore e la difesa del sacerdozio furono parte integrante della sua battaglia
contro il progressismo che tenta di secolarizzare la vita, la missione e lessenza del sacerdote.
Era un sacerdote combattente per il sacramento del sacerdozio.
Dal pulpito era il trovatore che cantava le gesta di Dio e, contemporaneamente, era il
profeta che fustigava i nemici di Dio, proclamando verit di cui portabandiera. ...il
Sacerdozio Cattolico eminentemente soprannaturale... Questa idea..., che elementare nella
dottrina cristiana, sapete che oggi gravemente distorta. Alterata non solamente tra noi,
bens alterata in tutta la Chiesa Universale, perch non mancano eretici, che occupano alti
posti, persino dentro la Chiesa stessa, che ci vogliono dare unaltra immagine del sacerdozio,
unimmagine diversa da quella che ci lasci Cristo 156.

Senza alcun dubbio, il centro della sua vita fu la Santa Messa quotidiana:
Il primo atto sacerdotale il sacrificio. In questo caso il sacrificio della Messa, perch non
c sacerdozio senza sacrificio. Solo quando c sacrificio c sacerdozio, e quello che
costituisce il Sacerdozio Cattolico , primariamente, lofficiare la Santa Messa, cio il sacrificio
della Croce di Cristo rinnovato nei nostri altari157. Per questo, cosciente che esso si
commemora e fa presente in ogni Eucaristia, celebrava giornalmente, con fede e devozione, la
Santa Messa158.
Era un piacere partecipare alla Santa Messa che quotidianamente celebrava con tanta
piet, con un tono uniforme si pu dire che canticchiava la Messa che gli dava un
profondo clima di solenne piet. Si poteva capire visibilmente che stava realizzando
qualcosa di sacro. Sapeva profondamente che con la Messa si fanno miracoli. Lultima volta
che conversammo, prima dellincidente che gli costasse la vita, gli chiesi consiglio per vedere
che strada dovevo seguire poich mi trovavo di fronte ad unalternativa e non sapevo quale
fosse la volont di Dio; dopo aver soppesato per un po i pro e i contro di entrambe le
possibilit e senza poter prendere una decisione, mi disse: Offri delle Messe per sapere qual
la volont di Dio. Si fidava ciecamente della virtualit del Sacrificio159.

Senza dubbio, si affidava alla Santissima Vergine quale figlio fedele e vi si raccomandava
sempre, sia nelle cose piccole e quotidiane che in quelle grandi, certo della sua protezione ed
attenzione materna, e della sua mediazione trionfale per il regno di Cristo nelle anime e
nelle nazioni. La considerava, amava, onorava e supplicava come la Donna invincibile e
vincitrice della Genesi 3,15 e dell Apocalisse 12, la Signora della vittoria e del Rosario di
Lepanto e di tutte le battaglie della Cristianit.
Normalmente ci diceva: Carissimi, bisogna pregare il Rosario intero: i quindici misteri.
Ed egli lo faceva. Era un piacere vederlo pregare passeggiando per il sentiero di Via
Indipendenza al 1100, con le mani unite dietro e penzolante da esse il Rosario, con la testa
eretta e provocatoria, come battendo il suolo nel camminare. (...)
Al mare, durante un accampamento con i suoi Scout sul Mar del Plata, un gruppo di loro
faceva il bagno dove cera una certa profondit ed ecco, in un determinato momento si
trovarono in una situazione tale da non poter ritornare a riva. Il Maestro Scout, Pablo Di
J. MEINVIELLE, El progresismo cristiano, Buenos Aires, 1983, 96. Citazione presa da C. BUELA, Riqueza
multiforme de una vida sacerdotal 53.
157 J. MEINVIELLE, El progresismo cristiano 95.
158 C. BUELA, Riqueza multiforme de una vida sacerdotal 53.
159 C. BUELA, Perfil sacerdotal 10.
156

47

Benedetto Pablito, che sar poi sacerdote si tuff immediatamente in mare per salvare i
ragazzi. Riusc a tirare fuori tutti meno ad uno perch si sentiva gi molto stanco, cosicch sia
lui che il ragazzo rimasero senza aiuto. Quelli che stavano sulla riva, allertati, avvisarono P.
Julio ed un altro sacerdote giovane, attualmente vescovo, ed usarono tutti i mezzi alla loro
portata per salvarli; uno di essi stava gi affondando. Umanamente era tutto perduto. Fu
allora che si intese imperiosa la voce di P. Meinvielle: Preghiamo la Vergine perch li salvi.
Tutti si inginocchiarono sulla sabbia e pregarono unAve Maria. La Vergine li ascolt perch
quelli che stavano annegando trovarono un banco di sabbia e uscirono dal mare
camminando. Cos fu possibile che Pablito si facesse sacerdote realizzando, durante la sua
breve vita, un fecondo apostolato.
Il suo intenso amore alla Vergine Maria non si limitava allambito puramente personale. In
unoccasione, essendo gi parroco, provocatoriamente una setta protestante install un
tendone nei pressi della sua parrocchia per fare proselitismo e da l cominciarono a predicare
diversi errori, includendo bestemmie contro la Santa Vergine. Non contenti di quello,
cominciarono ad andare casa per casa e si stabilirono addirittura nellatrio della parrocchia
per fare volantinaggio, invitando al loro culto. Il Padre non poteva tollerare che si
bestemmiasse Nostra Signora e tanto meno nel territorio della sua giurisdizione. degno di
lode essere paziente nelle ingiurie contro se stessi insegnava S. Giovanni Crisostomo, ma
dissimulare e tollerare le stesse cose contro Dio, sarebbe massimamente empio160. E
bestemmiare la Madre di Dio doppio peccato perch si ingiuria la Madre e Dio. Alla fine,
dopo alcuni avvisi dissuasivi, il Padre prese misure drastiche... ed i blasfemi sparirono161.

Per tutta la sua vita, senza nessuno sfoggio n demagogia, visse effettivamente la
opzione preferenziale per i poveri, o, nel linguaggio pi evangelico, lamore di Cristo nei
suoi poveri.
La sua generosit era proverbiale: non cera bisognoso che se ne andasse con le mani
vuote. Una delle prime cose che faceva di mattina era ordinare sulla sua scrivania mucchietti
di monete per i poveri che venivano a chiedergli aiuto. Alcuni di pi fiducia prendevano
lelemosina da soli. Perfino in questo era gerarchico perch non a tutti dava la stessa cosa.
In unoccasione in cui egli era uscito momentaneamente dalla sua stanza, un povero si
affacci alla porta: io gli diedi un mucchietto di monete ma il povero non si mosse. Quando
ritorn il Padre gli raccontai ci che era successo e lui, con il suo sorriso caratteristico, mi
disse: Succede che questo un povero di categoria. E gli diede una banconota.
Aiutava assolutamente tutti, perfino coloro che saveva che gli stavano mentendo o che
stavano nel campo avversario. Il suo motto era: In rigore, bisogna fare il bene senza
guardare a chi. Annotava in un foglio quello che prestava ed a chi e, di lato, a volte, scriveva
che mai me lo restituir.
Io stesso ho visto, in unoccasione, dividere in tre parti la bistecca che gli passavano le
religiose e che egli stesso cuoceva su una piastra elettrica che cera sul davanzale della
finestra della sala da pranzo: una parte era per un uomo il cui nome non ricordo, unaltra per
un altro povero, Don Juan, a cui per pi di sei anni diede la met del suo proprio cibo, e
laltra parte per lui. Questo testimonia la sua frugalit nel mangiare, la generosit nel dare, e
la sua misericordia dal momento che divise il suo pane coll affamato (Is 58,6-7).
Merita una speciale menzione laiuto disinteressato che offr a tanti seminaristi e sacerdoti
che andarono a studiare in Europa ai quali inviava generosi aiuti in denaro. Questa fu

160
161

Citato da J. MEINVIELLE, Pltica Argentina, 1949-1956, Trafac, Buenos Aires 1956, 210.
C. BUELA, Perfil sacerdotal 11.

48

unaltra delle sue grandi preoccupazioni: lo stimolo alle vocazioni incipienti, cos come le sue
insonnie per la solida formazione dei futuri sacerdoti162.
Qualche parente non gli dava denaro perch sapeva che lo dava agli altri, ma pagava il
conto che aveva nel negozio del turco Salim perch lo vestisse. Quello che il parente non
sapeva era che il Padre, sapendo questo, mandava i bisognosi al negozio affinch il signore
Salim li vestisse. Pochi sanno che Padre Julio aveva comprato una casa nel centro del
quartiere Villa Jardn, quando non cera ancora nessuna strada pavimentata, e ne fece un
Oratorio che fu retto per pi di due anni dal suo diletto figlio spirituale, Padre Pablo Di
Benedetto163.

Non smise mai, fino alla fine, di occuparsi e di formare, di incoraggiare e consigliare, con
generosa disponibilit, quanti gli si avvicinavano attratti dal suo sapere, dal suo zelo per la
Chiesa, dalla sua esemplarit sacerdotale, dalla sua prodezza di uomo libero in Cristo, dalla
sua carit pastorale.
Meinvielle viveva per gli altri, per consigliare gli altri. Quante persone di ogni tipo
sfilavano per casa sua chiedendogli consiglio!
(...) Viveva nella residenza del cappellano della Santa Casa di Esercizi di via Indipendenza
allincrocio di via Salta, esattamente al n 1194 della prima. Passando dalla porta principale vi
un atrio con unentrata in mezzo che d su una sala ampia adibita per scrivere, come ufficio
e sala riunioni. In fondo, uno scaffale di circa otto metri sulla parete, colmo di libri, una
scrivania grande anchessa piena di libri; sulla destra, nel davanzale della finestra, il telefono,
varie poltrone e sedie, un tavolo nel mezzo e, penzoloni dal soffitto, un ragno con tre o
quattro lampade; sulla sinistra in un divano si trovava di solito il Padre che studiava, con la
testa apoggiata in un bracciolo della poltrona e le gambe appoggiate nellaltro. Una lampada
dal braccio flessibile gli dava luce e, vicino a lui, una sedia con vari libri, riviste, opuscoli,
lettere, ecc., che doveva leggere in quel momento. Appena spingevo la porta della stanza
ascoltavo un sonoro: Come va, dottor Buela!, perch per il Padre tutti noi che studiavamo,
avevamo qualcosa di dottori; immediatamente lasciava la sua lettura, si sedeva, allungava il
braccio e con le sue lunghe dita spegneva la luce della lampada. Cominciava allora la
conversazione che non era solo interessante ma edificante, interrotta varie volte da chiamate
telefoniche, per lentrata di non pochi poveri che accorrevano a lui per ricevere lelemosina,
per i curiosi che desideravano conoscere la storica Santa Casa, ecc. Abbiamo avuto cos
limmensa fortuna di ascoltare dalle sue labbra le migliori e pi essenziali lezioni di Teologia,
Filosofia e commenti dellattualit politica nazionale ed internazionale. Quella fu la sua
cattedra di ogni momento!164
Andavamo a vederlo, giovani, con le pi varie inquietudini: teologiche, filosofiche,
pastorali, culturali, politiche, sociali, economiche, artistiche. Non pretendeva mai che tutti
sapessero quello che egli faceva, metteva in pratica il non sappia la tua mano sinistra quello
che fa la destra(Mt 6,3)165.
Divenne una vera tradizione il gruppo della Summa come era chiamato il gruppo di
giovani che si riunivano tutte le settimane nella casa di P. Julio per studiare con lui la Summa
Teologica. Da questi gruppi uscirono grandi professionisti e dirigenti cattolici di valore166.

C. BUELA, Perfil sacerdotal 20.


C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 25.
164 C. BUELA, Perfil sacerdotal 12.
165 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 26.
166 C. BUELA, Perfil sacerdotal 13.
162
163

49

Praticava il vero dialogo con unampiezza incredibile, con gente di ogni estrazione:
occultisti, bolches167, nazisti, curati terzomondisti... (una volta domandai perch invitava a
pranzare alcuni di questi, tristemente celebri, e ridendo disse: Perch gli tiro fuori tutta
linformazione che voglio). Non per niente molti anni prima che diventasse di moda il
dialogo tante volte interpretato male egli aveva fondato unimportante rivista teologica
chiamata giustamente Dilogo che, come diceva nel n 1: vuole essere una rivista... aperta alle
pi diverse correnti di pensiero... senza altri limiti che quelli imposti dalle esigenze di un
sapere autentico e responsabile... bench... non deve rinunciare... a sostenere la sua propria
convinzione ed ad esprimerla con chiarezza e fermezza (Primavera del 1954) 168.

In definitiva, Meinvielle fu il buon pastore che diede la vita per le sue pecore, esperto di
quello che esprimer mirabilmente Giovanni Paolo II: luomo in un certo senso la via
della Chiesa169, della Chiesa esperta in umanit170 perch voluta da Dio per salvare gli
uomini e la loro societ:
Il problema primo delluomo il destino eterno delluomo. Il problema primo delluomo
la situazione delluomo verso Dio. un problema interiore, un problema che si trova entro
lanima, che non si risolve dandogli da mangiare, ma si risolve dandogli Dio171.
luomo della restaurazione della Citt cattolica, restaurazione che non si limita ai
particolari n viene retta dalla nostalgia, bens che punta a che Cristo sia Re e centro di ogni
cosa. Per questo riassumeva con precisione: Santit di vita ed integrit di dottrina, retta
concezione dellordinamento politico-economico della citt, prudenti ma progressive ed
effettive riforme che eliminino le ingiustizie sociali, sono tre condizioni inseparabili per
restaurare la citt cattolica172.

Meinvielle non fece altro che vivere di quel fuoco acceso dallo Spirito Santo nella
Pentecoste, che accomuna gli uomini con il linguaggio della carit salvifica. E questo
linguaggio la contropartita di Babele, la dissoluzione di ogni comunione e di ogni
comunit, la dissoluzione delluomo e della societ, la dissoluzione del linguaggio, del
intendimento, dellamore.
L ordinare la vita secondo la volont di Dio173, in ordine a dare il pi e il meglio di s
per il lavoro nella vigna del Signore, lo port ad una grande disciplina ed austerit
personale di vita.
Meinvielle era disciplinato. Amministrava prudentemente il suo tempo e le sue forze.
Organizzava razionalmente le sue attivit, avendo una vita metodica, vissuta con intensit,
senza perdersi in banalit. () Questutilizzo del tempo, senza perdere un minuto, era in lui
unascesi e ci fa capire la prodigiosa attivit che sviluppava. Era unascesi cristiana perch
nasceva dallinsegnamento dellApostolo che invita ad approfittare di ogni occasione (Col

Bolche in pl. qui, abbreviazione usuale in Argentina per indicare i bolscevichi.


C. BUELA, Julio Meinvielle y las esencias 35.
169 Redemptor hominis 13; Dives in misericordia 1.
170 Lespressione, coniata da Paolo VI, fu frequente in Giovanni Paolo II. E usata, tra altre occasioni,
nellAllocuzione nella Casa Rosada alla dirigenza politica argentina, 6 aprile 1987.
171 J. MEINVIELLE, El progresismo cristiano, Coleccin Clsicos Contrarrevolucionarios, Buenos Aires 1983,
pag. 97. Cit. da C. BUELA, Riqueza multiforme de una vida sacerdotal.
172 El progresismo cristiano, pag. 92. Cit. en C. BUELA, Riqueza multiforme de una vida sacerdotal.
173 SANTIGNAZIO, Esercizi Spirituali [1].
167
168

50

4,5) e, inoltre, perch era subordinata alla carit poich non dubitava di smettere di scrivere
un libro, o di pregare il breviario o il rosario, o interrompere una conversazione con una
persona importante, per dare unelemosina ai poveri, per rispondere ad una domanda di
chiunque chiedesse qualcosa, per rispondere al telefono. Non si rifiutava mai di ricevere, di
conversare, con chiunque fosse. () Non vedeva la televisione, n il cinema, n ascoltava la
radio salvo eccezioni. Il telefono lusava abbondantemente, ma era breve. Leggeva i giornali,
uno del mattino ed uno della sera, ma nella lettura rimaneva pochi minuti. Da dove otteneva
allora labbondante informazione che possedeva? Credo che la prendesse dalla gran quantit
di persone importanti che lo visitavano e dallabbondante corrispondenza che riceveva.
Presto si coricava e presto si alzava. Generalmente scriveva nella sua scrivania di mattina.
Rispondeva alla corrispondenza quasi sempre lo stesso giorno che la riceveva, con poche ma
essenziali righe174.
Verso mezzogiorno, quando aveva gi maturato cinque ore di lavoro, mangiava
frugalmente e dopo faceva la siesta. Alle 13:30 stava gi lavorando di nuovo.
Si mortificava anche nel dormire e nel mangiare. Per esempio, nella parrocchia di Versalles
dorm per anni sotto la macchina del cinema, su cuscini ed anche per terra. Faceva digiuni di
uno, tre, otto giorni, ed arriv a farne uno di quaranta giorni; lo chiamava dieta. Ci sono
molti testimoni di quello che dico175.
Non conosco un altro sacerdote che si sia occupato tanto e tanto ordinatamente cio con la
dovuta subordinazione dei problemi economici, sociali e politici alla luce del Vangelo di
Cristo e della Dottrina Sociale della Chiesa, come Padre Meinvielle. Fece di questo un
apostolato e non un motivo e meno ancora una scusa per mondanizzarsi; stava nel mondo
ma non era del mondo (Gv 17,15), o, per meglio dire, per la fede che aveva, il mondo non
era degno di lui (Ebr 11,38). Fino allesaurimento, in tutti i modi, grid che il grande
problema del mondo moderno, che muore da laicista e da ateo176, ha le sue radici nel fatto
che cerca in primo luogo laggiunta177, la realt temporale, e cos rimane senza la realt
eterna e finisce addirittura per perdere la realt temporale178.

Accett eroicamente che militia est vita hominis super terram (Gb 7,1) e per dare senza
tregua il buon combattimento (1Tim 1,18; 6,12) speriment nel vissuto lottava beatitudine,
quella che ci fa assomigliare pi a Cristo, quella della persecuzione:
Per questa fedelt in primo luogo alla realt di Dio Sommo Essere e in secondo luogo
fedelt alla realt delluomo di Dio nelluomo, dovette soffrire la persecuzione, la prigione,
lincomprensione, le calunnie, lessere relegato, un tentato omicidio e la permanente
cospirazione del silenzio (che perdura ancora) sulla sua vita e sulla sua opera179.
174 Come esempio tipico, c' qui la sua lettera di risposta ad una domanda, fatta dal Seminario di Rosario,
sul problema della realt ed integrit del corpo resuscitato di Nostro Signore Ges Cristo:
Buenos Aires, 16 maggio 1970.
Caro Carlos Buela:
Lintero problema stato studiato da San Tommaso in III, 54, 3. E un tema di fede. Cristo risuscitato con
un corpo integro e palpabile, Lc 24, 39; Spiritus carem et ossa non habet, sicut me videtis habere. E la negazione
dellintegrit del corpo glorioso costituisce leresia di Eutiche.
- Questa tematica la puoi studiare nella parte pertinente della dogmatica;
- La puoi anche leggere nel Dict. De Thol. Catholique; -corps glorieux -Eutyches.
Vale. Firma.
175 C. BUELA, Perfil sacerdotal 17.
176 De Lamennais a Maritain, Theoria, Buenos Aires 19672, 9.
177 In riferimento al Vangelo: Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno
date in aggiunta (Mt. 6,33) (N. del T.).
178 C. BUELA, Perfil sacerdotal 9.
179 C. BUELA, Julio Meinvielle a diez aos de su paso por la vida en Verbo, n 234, Julio, 1983; cf. in o. c. 44.

51

Almeno due volte fu incarcerato ingiustamente; cercarono di assassinarlo sparandogli vari


colpi; riceveva molteplici minacce anonime, per iscritto e telefonicamente; cercarono mille
modi per farlo tacere. Tuttavia non desistette da quello che concepiva come una missione.
Conobbe come pochi la cospirazione del silenzio che, come un nebuloso manto, pes su di
lui. Ugualmente si cerc di appannare la sua opera tentando di levarle la brillantezza e lo
spessore, ridicolizzando limportanza e lattualit dei suoi scritti. Le calunnie che dovette
sopportare meritavano un intero articolo: quelli che non sono veri israeliti (Gv 1,47) lo
chiamavano nazista, eppure scrisse un libro denunciando gli errori del nazionalesocialismo180, ed anche antisemita, bench condannasse esplicitamente lantisemitismo181;
altri, invece, affermavano che fosse ebreo perch non attaccava la Compagnia di Ges (!).
Alcuni lo tacciarono di essere un cripto-marxista, mentre i marxisti provarono a farlo passare
per pazzo182 perch vedeva dappertutto marxisti. Alcuni cattolici dispirazione liberale
affermarono che aveva una mentalit noncurante di fronte al diritto della propriet; i
comunisti dicevano che aveva una visione del mondo capitalista. I progressisti lo trattavano
da chiuso, gli immobilisti gli attribuivano un irenismo imprudente e lo accusavano che la
sua scuola non si contraddistingueva per la sua combattivit, di fronte al progressismo.
Quelli che non vogliono subordinare la sfera temporale a quella eterna lo chiamarono
teologizzante, quelli che negano la sana autonomia della sfera temporale lo
stigmatizzarono come economicistico, ecc. E molte altre calunnie. So, circostanzialmente,
che arrivarono a calunniarlo con denunce basate su foto e registrazioni fraudolente. Lunico
suo commento fu: La Vergine non permetter che trionfino.
Padre Meinvielle fu, dunque, incessantemente perseguitato. Ma mai perdette, per questo,
lallegria183.
Era grande nelle persecuzioni: Solo tre esempi: 1) Per vie traverse, una certa persona cerc e
riusc a cacciarlo dalla Consulta Nazionale dellUnione di Scouts Cattolici Argentini. Padre
Julio lo lasci fare senza opporre resistenza. Anni dopo difese con brio quel sacerdote e
laiut in alcune imprese difficili. Perdonava davvero. 2) La DAIA184 pubblic contro lui
uninserzione a pagamento piena di inesattezze e bugie. Con molti argomenti, dispiacere e
veemenza io gli dicevo che doveva difendersi. Tronc la discussione quando col suo sorriso
caratteristico mi disse: le calunnie dei giudei185 mi esaltano. 3) Quando landarono ad
arrestare, lultima volta che lo misero in prigione, stava conversando con un giovane
sacerdote. La polizia gli comunic il motivo della sua venuta. Aspettate, rispose, e continu
a parlare per pi di mezzora su quello che stavano trattando, con ogni tranquillit. Quando
lo ritenne opportuno, fin la chiacchierata e disse ai poliziotti: Andiamo. Metteva in pratica
linsegnamento di Sant Ignazio di Antiochia: Quello che ha bisogno il cristianesimo, quando
odiato dal mondo, non sono parole persuasive, bens grandezza dellanima 186.

Entre la Iglesia y el Reich, Ed. Adsum, Buenos Aires 1937.


El judo en el misterio de la historia, Ed. Theoria, Buenos Aires, 19644, p. 41. Il libro stato anche edito in
Messico, e conta edizioni anche in francese (Les Juifs dans le mystre de l'histoire, Editions D.F.T. 2001) ed tedesco
(Das Judentum im Geheimnis der Geschichte, Anton A. Schmid Verlag, Durach 1999).
182 Anche Ges fu preso per pazzo: cf. Mc 3,21; Jn 10,20.
183 P. C. BUELA, Perfil sacerdotal 12.
184 DAIA: Delegazione di Associazioni Israelitiche Argentine (N. del T.).
185 Ripetiamo questa precisione: giudei nel senso giovanneo e paolino di oppositori nemici di Cristo, non
in senso razziale (Nota nostra).
186 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 26.
180
181

52

IX. Am la Verit (cf. 2 Ts 2,10)


Padre Meinvielle mor il 2 agosto 1973 vittima di un incidente nel viale Nove di Julio.
Prostrato sul letto a causa delle molte fratture che sub essendo stato investito da una
macchina, potendo muovere solo lavambraccio destro, pass lultimo mese della sua vita
sgranando il Santo Rosario187.

Una grande moltitudine di fedeli ed un nutrito corteo di amici, discepoli ed intellettuali


gli resero onore. Non era soltanto il parroco di Versalles che si vegliava, bens, con
lespressione di Castellani188, il Parroco della Nazione189. Nonostante avesse avuto pi di
un nemico tra il clero locale, unenorme quantit di sacerdoti e religiosi di Buenos Aires
e delle diocesi vicine sfilarono nella camera ardente. Fra i convenuti cerano il cardinale
arcivescovo di Buenos Aires e persino uno dei leader dei sacerdoti terzomondisti di quel
progressismo marxistoide tanto nefasto per il paese e denunciato dallillustre maestro,
cio Padre Carlos Mujica, un suo vecchio alunno.
Nella camera ardente una persona distinta il cui nome non ricordo, mi parl di un fatto nel
quale si vede il gran rispetto che aveva il padre Meinvielle per la coscienza e libert degli
altri. Questo signore frequentava, da ragazzo, il Gruppo della Summa quando lui, per
diverse circostanze, smise di credere in Cristo. Dal momento che, stando a fianco di Padre
Julio, tra le altre cose, s imparava lautenticit, egli si reput nellobbligo di dirlo al Padre,
pur aspettandosi una reazione tumultuosa. Contro la cosa sperata, il Padre gli disse: Prego
per te. Sapeva bene che la volont umana si piega solo con la preghiera e che latto di fede
una grazia che non la d n la carne, n il sangue bens il Padre che sta nei cieli (Mt 16,17)
190.

Nellatrio della Chiesa di Nostra Signora della Salute, la terra natia custodisce in un suolo
sacro i resti del pensatore e combattente della Cristianit. Il corpo riposa nella terra per la
quale si batt, diffondendo, difendendo e trasmettendo lideale della Cristianit dei
pellegrini su quella terra, mentre la sua anima appartiene gi alla Gerusalemme del Cielo,
quella eterna, per il cui amore insegn ad ordinare la citt terrena. Verso quella
Gerusalemme, patria celeste, la storia dei predestinati si incammina attraverso le
vicissitudini della storia del mondo, le vicissitudini morali di progresso o retrocesso degli
uomini, le societ e le civilt, in Cristianit o in persecuzione, in pace ordinata o sotto il caos
rivoluzionario, per opera della Chiesa che peregrina tra le persecuzioni degli uomini e le
consolazioni di Dio191. Testimonia il suo epitaffio: Am la Verit (cf. 2Ts 2,10), come leco
delle parole che pronunci il discepolo poi martire Carlos Sacheri, il 4 agosto del 1973,
durante la sepoltura192, ricordando SantAgostino: la maggior carit la Verit193. Padre
C. BUELA, Perfil sacerdotal 10.
LEONARDO CASTELLANI s.j., scrittore eminente di grande spicco letterario, come Meinvielle un grande
del pensiero cattolico contemporaneo argentino.
189 Parroco del Pas, con la semntica di nazione. Cit., come sentito in una conferenza da C. BUELA, Julio
Meinvielle y las esencias 40, e in Un hombre metdico in o. c. ed. on line.
190 C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 27.
191 S. AGOSTINO, De Civitate Dei 18, 51, cit. in CONC. VATICANO II, Lumen gentium 8.
192 Oggi memoria di San Giovanni Maria Vianney, patrono dei parroci.
193 R. P. Julio Meinvielle 61.
187
188

53

Julio perdura nellinsegnarcela, nel farcela amare, nel darci lesempio, egli vive
nellEternit.
Per lui la Verit era Cristo (cf. Gv 14,6) ed ogni altra verit riflesso della medesima, e per
questo lamava con passione spassionata e con selvaggia temerariet. Tutta la sua opera
testimonia quello che dico. Merit giustamente che nel suo epitaffio si scrivesse: Am la
Verit (Cf. 2Ts 2,10) 194.
Sul suo sepolcro si scritto: Am la Verit (Cf. 2Ts 2,10) perch visse questo amore nel
pi stretto senso della parola. Am la verit riflessa in ogni particella delluniverso per essere
una scintilla dellinfinita Verit che Dio. Am la verit e ne studiava i problemi, perfino
temporali, per trovare le soluzioni che ci procurino un mondo migliore, sia per la nostra
Patria e per tutta lumanit dolente ed angosciata; sapeva che la verit la prima e
fondamentale condizione della rinnovazione sociale (Giovanni Paolo II, 19/6/1983). Am la
verit insegnata dalla Chiesa Cattolica: Sine illa peritur!, ricord Giovanni Paolo I. Am
Ges Cristo, la Verit, e per amore della Verit infier contro i sobillatori pieni di acredine, che
agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adlano le persone per
motivi interessati (Gd 16), cercando la loro salvezza strappandoli dal fuoco (Gd 23)
confutando i loro errori affinch non svalutino Ges Cristo, che lUnico che ha parole di
vita eterna (Gv 6,68) 195.

194
195

C. BUELA, El Padre Julio: un alma grande 25.


C. BUELA, Prologo a J. MEINVIELLE, El Progresismo cristiano, Buenos Aires, 1983, VII.

54

Padre Julio Meinvielle (1905-1973). Nota biografica 1


I. Esordi del sacerdote e del pensatore politico formato dalla dottrina del Magistero e di
San Tommaso
2
II. Un parroco con tante iniziative e con una pastorale innovativa ed incisiva 8
III. Altri scritti della prima epoca. Maestro dei principi e del discernimento politico,
attento ai tempi 12
IV. La controversia sul liberalismo cristiano dell Umanesimo integrale di Maritain
30
V. Instancabile apostolato intellettuale; grande propulsore del tomismo in Argentina
34
VI. Sentinella vigilante della politica argentina. Studio e denuncia del marxismo e della
sua pericolosa infiltrazione nella Nazione
36
VII. Sentinella della dottrina cattolica e custode geloso del bene delle anime: la
denuncia del progressismo
39
VIII. Stile sacerdotale: la Verit vi far liberi (Gv 8,32) 44
IX. Am la Verit (cf. 2 Ts 2,10) 53

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