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“LA SCUOLA, EDITRICE St. Guar 0. P, Moyer Corea, Romae S.Sibios, 107. MPRIMATUR Biwi 18 decent 1946 Mer. Em. Pani Ve. Gen, INTRODUZIONE EPaveeae eer spinsi Poggigiomo che ” una teologia ‘Giale non sia attuale, sia una falsatelogia' ¢ che la teologia a frechc 1cGe perinhi — ad sempio, allorche concepisce la Grazia santifcante 0 abituale es wim che replicons cele re a a icc deta dense ds matenacfor BM eteetaiige! "Rinanciando alla fisica arstotelica, Hensiero modenno ha pure dsertaio le nogionie gli schemi the avevano velore solo militando per essa. Perch? a teologia Ronit ad ffir un senso allo spinto e fous fecondeto ¢ (roerelire con exio, bsogna che essa inunci a quelle notioe ee D2 Son Townace done, de gurus i vista, non sercbbe pit attuale. E altrove si anche detto Una teologia non attale & pertanto flsa”. ae ‘mai, allora, la Chiesa: ee dot. trina di San Tommaso sino al to di esigere che i professo- RIE Narfale oops canine goes Necplne "c An {elici Doctoris rationers, doctrinem et brinciia, eaque sancke teneant ”? (Codice Canonico, c. 1366). "La verita cristiana, ci si osserud, @ incastrata in nozio- 1 e sche contingents che deternao li ua sata a tional, Non 2 possible isolarmela. Essa non si rende inden eric da un sistema di nozioni che pastando in wn alive. La 6 storia — tuttevia — non conduce al reltivisme. Esa permet: te di eferrare, nel seno dell evoluzioneteologica, un asolute ‘Non wn assoluto di rappresentazione oa un asolto differ ‘mazione. Sele nozion, i metods, i sistem mutano, le affer- ‘mazioni che contengono rimangono, anche se 3 esprimono in line categorie” I presente apuscolo vuole invece ricordare che la dott ‘na di San Tommaso resia e resterd sempre attuale eppunto perche essa, nell'attuale dsordine e instabilitd degh spn conseroa quelle vert) inmutabil senza le quali imponsibile forsi una gusts iden di Dio, della, del mondo; prch® la dotirina di S. Tommaso &inolire una difesafilsofea del reale valor delle prime veritdinsegnate dal senso comune, che non sa perd difendersi da solo, Infeti i principt della filosofiatomisticasorpassano laf sea aristotelice; (non 2 questo il momento di mostrare il va. lore dell lemorfsmo (1). Essi sono ancitutto dei prinipi me- fafisici,azolutamente universal come le notion prime dex. sere inteligibile, di unita, di verti, di bene. Essi si applicano ‘non solamente agli esse materi ma, al di sopra della mate- 1, alanine sprituale e « Dio, Come i principio di contrad. dizione 0 di identita, come il principio di vagion dcssre (tut to cid che 2, hala sue rapion a esere in 80 in altro), come il Prin dct ficiente equ fat, ci dona ‘no Vordine dei corpi di cui si occupa la fisica « permettono Annaler als consensus Di ea apie ‘mondo soprannaturale come a quello naturle. La distinzione di potenza ed atto, che sorge depprima logo's cncons tolwoa son salt, S “isteminat ‘naa. (er sabe ecuere priva ai tts sensi ¢ negetatien& “ons. Coo sco, ia a Vouiicine nitsc ges il A divenie dei comp, nan @ solamente una di Be Chorin fico, bens metafsics © se prima dia Sone dell essev inellgiilee su di essa vipesano le prove del- Taesistenza di Dio quali le ha concepite San Tommaso. Se es- tao fa ee rue que rove no 00 i dimostative, a soo probabil. Ore i vchiare id eit nazi’ immutabildlla Vert cstiana non posta exzere Iai senor anti dl ain ma st jone infatti 2 wn giudizio che riunisce due se gers afore: 3 denaa dl ‘natura dell'anima, Se queste due nozion non hanno immute- biti il gindizio non ne potrebbe avere sua volta ‘Male nozion’ prime della ragione naturale del senso ‘onsune sono dapprima confuse, ed 2 solo per un lungo e meto- ‘ico lavoro filosofico che esse diventano le nozioni isin ae Ia ragione flosfce, come lo rcira San Tommaso nel so BU ire detSeonds Anat Annet, (Coit tutti gli uomini si servono del verbo potere,dicendo, ad ero, che la materia pud diventare — per cxsinilacione Incr — pinta, animale o carne untae. Co ith dics ‘no che Pintlligenza umaria pud conoscere facilmente i print Penal ele conclusion’ che ne devivano immedistemcnte. Tutti perlano di questo potere. Ma lentamente cke il pensie- ro filosofico 2 puseto da questa nosione confuse del potre 0 Potenza, alla nozione distinta di potenza sia attiva che passiva, ea quella di att. Ora, se respingono queste nozsoni distinte, non solamen- fe fiche ma metfische i otenaae ato, come mantenere € fender aloe real delle nacion confuse donde esse de- ‘tivano e senza le quali nom si prs pitt mantenere il valove onto- Tozico e immutabile dei princi primi del pensiero e del reale? Come, senza quests nacion di potoncs ed ito, conc liare il principio fe endsaddione 0 didentitd con il divenire ela molteplicith degli esse? Respingerei prin principt della metafiscatomtsta sareb- be acrescere comiderevolmente Ia. confusione attule desl sirii; sarebbe guidarct ad wnlira definizione della verti nel dominio dels teologa eis fine in quello della fede. E’ In questo dominio superiore che si dovrebbe dive:”” Allastnat- tae chimerieaadzequatio ee et intellectuss sostitsce la ie cert metodica di ditto, Vadsequatio reals mentis et vi tae(1)". Ona no &enze una grande reponsabibit ciamare ” chimerica”’ wna definigione della verita ammesss da. molti secoll yola Chest e voleglons rctuire wnat, Les vita di cui si parla is questa nuova defiizione della verti la ite umana eallor, come evtor lt. proporizione ‘modemista condannata: ” Veritas non ext imanutabilis plas quam jose home, quippe quae cum ipso n peo e per im evalvitur"? (Denz., 2058). E’,insostenct co che dal’ anno 1895 il astro Mecstro il Padre Schwelm O. P. rimproverava alle filosofia dell'A- 2ione nella Rewue Thomiste (1896 p. 36.8, 413% 1897 p. 62, 239, 6273 1898 p. 578) ¢ cid che not pure vi diceuaino nel 29930 351-375) ln no nm eat dpe Richisncmo cd che Pio X ebbe a seriterevigusrdo ai Por, Aetrnan veritatis ntionem pevetint ”En- «fel Pascencl (Denz., 2080). ome euitare questa erore quar: do si pretonde che le affermecioni cristane non si possono e- Sprimere che in nozioni sempre cangiant, se si dice che " Ia erit®crstiana & sempre incastata in notion schem con- tinge che determinano la sua srutzura ragionale? ” FE tinal, Arete te Pierphia crtioms, 10, 9. See i nan tt ace ln 225 catty bdo mutintoale dan conta titanate ay Ge creat © usta ons ma Gave cine pt tics a Bas Sisal pen eee acto snpar et 188 er she Gulp es 9 Allora non pud dars aleuna inmoutailtd nelle conci- oni ieologiche, le pitt universalmente ammesse. E anche nel- jo cnc che liza dlls it rei Gi quale del senso comune, 2 sad sempre qualche cosa di ite, che cexserh per questo di essere vero. Ed llora in fiom ove fiisce la veritasmmutabile e dove in- mincia quella che deve nutare? Chilo dir&? La Chiesa stes- cto questo punto di vista, mon potrebberspondere. ‘Nom @ fersevicondurre ta fee cristina ad wna esperien- china che #8 sep cnlendyerimendo in “mente in forme sempre nuove? Reniraentino id he icevano 4 propait delle formule dogmati- Denzinger, 2077). Per es il credente pense Ia. fro- Seriengareligiosa¢Vesprime dapiprima in formate sen ici o velgen «quinds in formule secondarie che, qualora sae 2 dalla Chies, x dicono formule dogmatiche. Que- “Seti on be ln op che datareader « ensar la sua esperienzarelgiosa. Non hanwso — esse — ut tore asoluto in vapporta alla reli2 dina, ma solo wn a- fore pratico a d'azioe: ” Conducit iguarda a Cristo come vi- do a Dio”. Quest formule sono veicoli della verthe sono aren tl wo glaciers de dice "Encilice Pascendi (Denz. 2077): old che di = ce essa — T'invmoutabilitd della vei cristions. gitnge cost ad aserre che cert dogns sparscomo perch? non fri pis atta, on sono pit considerti come veri: tale, ad _eserpio, quello dellcternita delle pene (cf. Denz. 2080). -___Siscorge da questo che & stata mutzta la nozione stesse venta. Chee dobbiam dire invece? oe Quando sl Conciko di Trento (Dene. 799,827) deed «wracia che inevsce nel anima del giusto 2 la caus formal ella gustificazione, noi nom possiamso affermare che questa ome di caus formalecesera pi tod di essere vers. Nom rneppute dire che quanto afferma il Concilio di Tren- 2 nd vero n? fale, come lo i drebe dna ipotesscen- si che pretonde soltanto di clasificare provesoria- i feniomens scope: cid che il Concilio di Trento af- 2 ver, everoresterd. Si apsce quindi come il Santo Ufficio it x dicembre ff. Monitore Ecclesiastico 1925 ,». 194) abbia con totale proposizione derivata dalla filosofia dll'azione ¢ a nuova definicione della veri censurata nel medesimo "Etiam post {idem conceptem, homo non debet quie- dogratibus religions, esque fixe et immobiliter a- sed semper anus manere progrediendi ad ultevio- ‘nempe evolvendo in novos sensus, immo et quod credit”. recenterente uri lettea ui Teologi del suo Ordine eordar Toro con qual cura devono rtenere la defnizione le della verita "adacquatio rei ct intellctus”, la del giudizio¢ deltessreestramentale, considerato ell sue leg imsnutabil enor sostituire le nuova conformitas ments et vitae, la confornitdel- con lavita uman che sempre si cvolve Ne segue di quesio punto di vista traditional che due i teologici che si oppongono contradditvoriamente non essere veri Puno Palio: Puno 2 vero, Varo falo. punta di vista invece pragmatista della nuova defi- le veri due sitet asonn exer err ve ni eascuno ad ua spiritualita speciale, ad uma religiosa particolare. Allora nom 93 pit verti in to relatva a ciaseno di noi Ei relativism, Nella prima parte del nostro opuscolo parleremo del- lita del Torismo per porta rimedio al disordine intel. allnstabiltd deel spirit. 0 delleccellenza delle dotrina di Sen Tom secondo il siuizio della Chiese, poi secondo ‘natura, in quanto essa 2 wna dotivina dellesere a yz ed att. Insisteremo sopra suoi principal ca- Poco realism, a su ont, la arora i Sto to TRichiameremo infine le disposizion necessric er ‘con frutio. econda porte dinero quali sono, secondo San ee fmdanin dela done, nonlin, name: init c della potenza e quali sono le principal ap- fcazion di questa dottrine ‘econda parte, relativa alle 24 tsi tomiste epprovate I Congegtione del Stud, lta ol Congreso to cotmternazionale di Rona nel 1925:fu pubblicatain Acta emanae S. Thomae, 1925. Ma estendo questo surito oi To abbiamo riprodotto qui tal quale fu ato in latino, facendolo segue das wa traduzioneita- ‘Si degni S. Tommaso d’Aquino di benedire queste pa nee pereseillaminare gh pint che ne ferannoragone di studio. PARTE 1. ATTUALITA DEL TOMISMO I BISOGNI DEL NOSTRO TEMPO ere recenti pubblicazioni pit © meno erate sulla na [metodo dela tealogia ci ofrono 'aessione di richia- i'valore che la Chiesa riconosce alla dottrina di San ‘edi mostrare come esa rsponda ai bisogni pit ur- fora presente, nel dizordine che turba tant inteli- 1+ Recentt deviaziont disordine si manifest® git alloca in cui prese a late il modernsino, di cui i 65 erroricondannati dal De- Lamentabil » edall’Encilica « Pascendi » erano qua- senon tutti, delle eesic,etalune di esse eresie fonda K sulla natura stesa della sivelazione e dell fede r- 4 pura esperienza eligiosa. Era Tindizio, non d'una crs della fede, ma d’una assai ‘malatia delle intelligence, la quale le conduceva, sulle el protestntesima Iberlee atraveso il relativiamo smo aetluto. pportarerimedio a questo male, in gran parte diot- Pio X richiamd — come pid aveva fatto Leo- a nacesith di fate vitor alla doterina ci San Mautem monemus, ut rite hoe teneant Aquinatem vel pa- Tdeserere pracsertim in re Metaphysiea, non sine magno go esse: ParvUs eror in principio. sie verbs fsius ds izet ut, est magnum in fine — Cos pore nel Motu Sueronim Antistitum x Sept. 19r0 (1). Mlalgrado tiehiamo, acuni spirit continuarono, coscientemente 0 diamente, nell opera di discredito della flzofia eteolo jen che non rispondevano pit secondo est alle es dell vies, neppure della vita interiore che permettono. 0. di giulicare di ogni cosa. Alcunisstenevano pecsino in fondo, I teslogia che una spiritual na espe- a religiosa che ha trovato la sua expresione intelletsale. ns giungova a scrivere « espeienzareligiosa » ove si bbe davuto die vfedecrstiana ¢cattolca», dimenticando Foggcto proprio della esperienza religiosa anche la pit av- FE ass ristretto in paragone di quello della fede che s- TI pivseo quagnit esperimenta Isffewo filiale cto Santo gl ispra a proprio riguardo, ma non ha della creazione lbera ex niilo, n della distinzio- delle Tze Persone divin, né dell Unione ipostatca, Infinit della Redenzione e della Mess né della dei beat, né dlleternita delle pene, e tutto cid eg bilmente perché Dio’harivelato, come ls Chie Liesperienza religisa autentica, che procede Scienza, di intellerto, di sspienza, di pists, presup- ‘ma non si identifica con ess. son condotti da tai ravi confusion a ee er eis eee Esto givdiio d'un flosfo contemporanco: «All chimera adceuatio re et intellects si sortiuisce la ica del dvitto: Nadcequatio reals ments et vie eior, 188, n. $5, 16 pe ds Gas carl ter ee oho ne on ircecame aoa “grave eostantemente ¢ Ie cui esgenze sono conosciute dalla “ceperienza rcligios.. Resta pero a vedersi se questa esperienzareligiosa 0 ti sieulig ha vn fordamento obbiettvo, ese Vaziene ols wits Gi cis civendca il primato (ome nella flosofi del'zzione) Ela vera vita, Yatione realmente ordinata al ver fine sure oo. Come giudicare di quest ultimo se non per conformiia ‘real, dicova Sun Tommaso (2), rtornando cos alla tradi tionale dfinizione della verti? arione vera si defnisce in rpporto al vero fin ultimo ‘acti essa dice ordine e on viceversi altrimenti noi non usci- femmo dal soggettivism, dal relativismo, del pragmatismo. Si in questi ultimi tempi talmente voluto sereditare fa teologia scolastica che aleuni giunsero a sostenere che essa non Fd deduere con certere, per me7z0 di una miner razionale, ‘essuma conclusione tealogica, neppure questa: «Il Cristo (essendo veramente vomo) deve avere una volont® mana sogpetia alla sua volonts divina. Questa condlusione non, s- bbe, si dice, pit rigorosa di quest altra: Il Cristo (esendo ‘Yeramente vomo) deve avere una personalita umana soggetta| alla sua personalia divina. Cid significa dimenticare che la teologia deduce le sue conclusion al lume dei mister rvelati Qui del misterodellIncarnazione, secondo il quale non vi ha in Gesh Cristo che tna persona ed una personalit ‘Sik anche giuoti a dive che [a teologiaspeculativa ogg non sn cid che esa vuole, né dove & incamminata, BY Ta (i see huosom, Panto a porensn de ricerc av (Amnaes Ge Pitephi Crier, 108 Lp Bw GP)0e Lit t,o, 2, nds dn: De he goee ron a fem (men Mods teas esse corms ad sprain fs Beit ora os Upon ea poemppn rectem gprenc Moe dfn gute ot pe atime (ecto cetera Been a fe 6 conclusione cui devono giungere quanti trascurano i principt stesi della dottina di San Tommaso, proprio come se um geo" ‘meta, dimensicando i prinepi della propria scienza, uscise a ddce: Oggi la geometria non s2 né quello che vuole, né dove ‘Da qui non vi ha che un pusso al disprezzo delle prove ‘eclagiche, comunemente acclte, persino di quelle icavate dilla Santa Scritturae dalla Tradizione, che presuppongono digit una certaanalisi concetuale elementare dei dogmi ri- velti (quella stessa che sviluppa in seguito la teologia specu- Tativa per dare l'intelligenza dei dati cvelsti prima di dedue- re dalle conclusion’). Per taluni, mote di queste prove non conserverebbero il loro valore che ammettcado un aumento interiore ed obbiet- tivo del deposito rivelato, anche dopo Ia morte del'ultimo a- pestlo In tal modo s arrive a palare dela zelaivith e anche della fragile delle forme dogmatiche, ome se esse non fosse- ro che uma esperinza religiosa che si evolve incesentemente, come sein queste formule dogmatiche il verbo case non fase se sempre immutabilmente vero. Nondieneno il Salvatore ba 3: « Ego sum via, veritas et vita » (lo, XIV, 6): « Coe- (Mate., XXIV), ‘Sié sostemuto, in una recente pubblicazione, a propesito della grara abitualee dela praziaattuale, che le nozioni di cai si secvono gi stessi Concili nelle loro definizioni non sono ‘mmutabil e nondimeno si pretende di mantenere che le defi- ‘tizioni coneiliri sono immutabilmente vere. Come potrebbe, in questedefiniioni canciiari,il verbo essere (anima del gi- Alxio) dare immutabili ana proposizione di cui due termini sono continuamente mutevoli? Altrettanto varrebbe dire che tn ganco di ferro pod tenereimmobilmente unite le onde del sare. Come pui un giudizio avere un valore immutabile se non vi & immutabilita nella prima apprensione, nelle nozion: stesse che questo giudizioriunise? 1 ca che sotto le nozion’ astatte o filosfiche, o di natura, di persona, vi son le norioni confuse bil della ragione naturale e dl sengo comune, sen Te affermacioni cui si parla non avrebbero alew- bili. IF ip che noi abbiamo mostrato nel libro apparso nel emo comune, 1s filosofie delfesere ¢ le formule ‘osi a sostenere che la zeritd non si deve pitt 2 al esere, come fail realsmo tradiziona- 2 tutto filosofiadellessere: ma che essa si deve aphorto all'azione come nell filosofia dell'azione imo di quella del divenire (1). Heat ce anna lets eS een eens ee ee ee eae Pane ere plan een centr oe es fea SS ere rs Saath ake Re ci: pea ere Pi at Ta “ce a a aoa a on fea oor et Sen nen tap Beeb aS come rata ieee Poth Set oe Bei ee ae Fe al tesa Gee, oes es eee ne : tte det oi cy Resta allora la questione: Vazione di cui parlate @ vera ssa tessa? Essa non pu esserlo che se tende al vero fine ultimo. O- ra come giudicare a sua volta di questo ultimo se non per con- Jormita con il veale (itornando alla definzione tradizionale della verti), come diceva San Tommaso (2) e come I'ha ripe- tuto Emilio Boutroux nell sua critica molto approprata alla Filosofia dell'szione (3)? ‘Nelle recenti deviazioni che abbiamo ricordato, la teo- logia® praticamente poco 2 poco sostiuita dalla storia unita alla psicologia relgiosa oa quella del divenir,i cui principal rappresentanti sono citati come delle autoriti quasi come un 'S. Agostino se non pit, giacché hanno un valore di attuali- 18: «La Teologia che non fosse attuale sarebbe una teologia | falsa». B si aggiunge che la teologia di San ‘Tommaso non & pit attuale. I vero non ? mai immutabile, ci dicono; il vero & ob che corrisponde alle esigenze dellszione umana evolventesi sempre. M. Blondel ha sritto ancora nel 1935 in L'Etre ct les dives p. 415: « Nessiena evidence intlletiuale, neppure quella dei principiassoluti per sé, e che posiedono un vaore ntalogca, ei smpomgono com una certezaspontancamente tnfallbilentecostringente ». E’ quanto dire che prim delle liberascelta che ammette Ia necessithe il valore ontologico di questi princi, ssi non sono che probabil; dopo la sel, questi principi sono veri fe Lt @ Has stam, tee ch (8) Ssienee ot align, 1005, pa. 200 «dung dao apie al opr os evan ucla allorgunnde a earea ells prota anit alla ene Seb sents SYS wiih ence alia nia gts re alle esigence dell’ arione o dela vita umana; ‘che essi hanno una certezza soggettivemente rma obbicttivamente insufficient, come la prova della esstenza di Dio. Ove conduce tutto questo? che le prove tomistche della esistenza di Dio, nan sono che probabil. to questa confusione ed instabiits degli Betline neath, come ace Leo fifa itrno 2 San Tommaso. empirsta, sia sotto quella d'idealsmo, mere in ‘valore ontologico delle nozioni primerdiali nonché mi principf della ragione, il che non permette pitt di cot certeza obbiettivamente suffciente,Vsistenza di ato dal mondo, e quindi neanche di stabil il fonda~ dellobbligo morale, o quello della legge natu- moderna ci propone una logica ed una critica non permettono di giungere alla verti, re essere estramentale. L‘ontologia viene sop” allfenunciato dei primi princpi, i quali non dello legai del divenive mentale, voltive © jamo in tal modo ad una psicolosia pri- le non concsce se non i fenomeni, ciot il ‘base dello stato di conoscenza mutevole. divine allora una morale priva dblighi edi san- che non possiamo conoscer il fondamento supre- nb il ine vltimo e vero dell'uomo, secondo un ‘di conformits con la reali. Invece di ccesto ‘i sono opzion liber. cella flosofiadelessere abbiamo, sa una filoso- sia una filosofa del divenire, sia una floso- 20 fa daecionee delle esgenze di questultima osia un vo- lootaeismo secondo il quale « la metafiica sa la sua sostanza nella volonti agente » sostituis alleser ed alle leggi immu tabili di questo . Si rinuncia cost lla definiione ttadi- zionale della verti: conformiti del giudizio con la realth ex tramentale, adaequatio rei et intellects, alla quale viene sosti- tuita La defnizione: veritas ext conformitas ments et vite, a venith& canformith del pensino con la vita umana sempre in evoluzione. In tal modo eecoci tormati al moderismo (Denz., 2058, 2026, 2079, 2080). ‘Quanto al fatto della Rivelazione, esto rimane inconosci- bite, perch i seg dll ivelzione non possono ven stabilt ‘con certeza obbietivamentesufficente. V't chi dubita persin della possibile del miracolo, visto che il miracolo sembra in ‘ontraddizione cal principio di caualita, nella forma in cut caso viene formulato ogg dall'agnosicismo e dal fenomena- lismo: « qualia fenomeno presuppone un fenomeno ante- ‘edente » I mircolosacbbe wn fenomeno senza antecedent {enomensie: non pessiame ammetterlo se non quae effete del- fa fede religiosa 0 della viva emozione che segue talvota il sentiment religiso, Arriviamo in tal modo ad una regione fondata sul sentimento religioso ¢ sul'evolugione naiurale di ‘questo. I eistanesimo ed il cattolicesimo sarebbero Ia forma pittalta di codest evolurione, perd non vi sono pitt dog im sutabili,perché i dogmsi vengono espressi da nozioni come quella di natura e di persona, di cil valore ontlogico e trae seendente & sempre dubbio. L’agnosticsmo conduce csi al naturalism ossa alla ne~ atione delle reli soprannaturli (1) {Abin eppmto in md paccseegyat i pina «le comsogense ” Aetigmosteam dal calasimsnes nara opty oat De Hep © an, 1B, tm, Rea 81a 8. emioe Joon ate at fear c tae n peynto del Fei, Steet S Epes talcrutaamoe palais ct meno SESS ican peti e warplane odo copron Tale canbe ar evlaio wna pono naive i Oro ot 2 gine di tut: quegli exo ve, sn ai tempi di Hu- ‘leeguente: La relacione essenziale dellin- za con Vesere extramentale viene soppresia; percid penza moderna non pud pi alzarsi con exrtezza a Dio, sere: esa ricade su se stessae dice finalmente che ‘este nellodine trascendent, ma che eglidciene in cod che I'agnosticismo di Kant condusse al panteismo teed all'evoluionismo assoluto di Hegel: evoluzioni- ae ee eee oie eee eee Be nee oe eee oe ind cust aah ang dn we ata ein aa eulecinnmo, co sat gure He i eben dace tli» feanine, « ppsio dalla cara Js mpte™ It sow blond Usted ito put inn > Ditech Css prsrae el- 2d mda maior & new sigs eh ye sor elas change oe gs A igineraligow pe scenes dun serlie porn, Oo rs aise ne cut also resin th ithe glo pms Besta Elon Tha pr dave Soy a de st Tis se stn bs jecenra Db wile Gan, Eeprment in Faerie ib ho attr. Ni ed a ees Protas. af Din Parimentt Emre Te dis ren iil. on rnin a mh gr ella prone oped Ce. 20 fia dellazone e delle esigenze cli questultima, osia un vor {estar mondo il qiale «metas bala ua soxtanes nella elon agente » sostiuia all'esere ed alle leggi immo sibil di guste «Si rinunci cos lla deinitone wade onale dels verti: conformita del gicizio con la realex: tramentale adaequatio re et intellect, alla quale viene sosti- tuita la detnirione: veritas ext conformitas ments ct vibe, 4s verith&conformia del pensiero con la vita umana sempre in evoluzine, In tal modo eccoci tormati al modernism (Denz., 2038, 2026, 2079, 208). Quans a fae dlls Rivelasone, es mane inconas bile perch segni della svelaione non possono venir stabil on cet bjettvamente sufficient. V'e chi dubitapecsin ells possibid del miraolo, visto che il miracalosembra in contraddizione col principio di causalita, nella forma in eui sso viene frmulato oggi dall'sgnostcsino e dal fenomena- lism: < galsasifenomeno presuppone un fenomeno ante. edente». ll miracolo sarebbe tn fenomeno senza antecedent feltomenale non possiamo ammetterlo se non quale effetto del- ta fede seins 0 del viva emozione che segue talvalta il sertimento eligioso, Ariviamo in tal modo ad una regione fondata sul eatimento reigiso eal’ evlusione naturale di questo. cistianesimo ed il catalicesimo sarebbero la forma pil alta di desta evoluzione, per non vi sono pit dogm’ ime ‘mutabili, prch i dogmi vengono espressi da noziani come ‘welled mitra e di persona di ei ealare ontologico tae ssevdente ®serapre dubbio. Lagmssticismo conduce costal naturalismo ossia alla ne- serione dele reat soprannaturl (1). i ye my ci pe le cmegeen Be ae Bae Fon Sa a mf Mp, 262; 118125. Omg tam non cite dines Bah Ne ee cea es Sat ee eee oe SESE ao rnere Poe ne di cui quepli error v2, sin dai tempi di Hu. nt ilseguente: La relazione essenziale dellin- ec Here etameree vie sores pac Been ese a aeons dce Goainente chs site nelfordinetrascendente, ma che egh divione in ‘os che agnostcsmo di Kant condusse al panteismo allevaluzionismo astolito di Hogel: evoluzioni- iscontsa nelle forme svariatssime dell'ideali- oraneo- somo non vive pti di Dio, ma solamen- 8 aovia verso la morte, verso Pangoicia la ee oes ee agit inert meres ee eres scurieece Seen bo wah orcnanta aire eon fein so atta aves av gone, Te saree wh erlivionsnalrale wcm In pnpees Ceo nem ip ong Gun nim gute pote are a Marrs gir ele gps de wea coe in Bate ab cnicetstorn, ot sont nls Ho, So ceeenin ae ee Seen ion ater ea “Sees kt gree at Panne Picco seme ee inet aj dla preston spstele ds Cre, 22 disperaione delle quali tata 'xstencialiomo attuale, che, ‘ome ha detto qualcune, Iesperienza anicipata non del cielo, ma dell'infeeno. Occorve pereid salvar. [intelligenza, sanarla fre eapire he i primi princpi della religione naturale o del senso comune. Iranno im valoe ontlogic, che sono leggi del essere le quali permettono di giungere alla vera certezza sull'esitenza i Dio, fondamento supremo deebbligo morale, came pure alla cerezta dal fatto dell sivelzione di Dio, silla ‘guile poggiano i dog immutabili dela fede. Tale difesa del valore ontologico del vaoretraxcenden- tale o analitico delle prime novioni e dei primi principi, la ‘roviamo nel tomismio: non & questa una difesa superficale, come quella dell filosofia del senso comune proposta dagli scozzesi Reid ¢ Dugald Stewart, ma quanto mai profonda, la quale raccopic i frutti del pensiero di Secrate, di Platone, di Aristotle, dei Padei della Chiesa e sopeattutto di Sant'Ago- stino. Abbiamo fa un pitrimonio intellettuale di un valore inommensurabile, il quale restrusce allntlligenza. umana fa coscienza di quello ch'essa & difats, le fa expire nuova- mente Is sua vera natura, ele permette perc di citzovare la via che conde a Die, prima causa e ultimo fine, nonché di dirigee a volo’ verso tale fine supremo. Z UI tomismo cerrsponde ai bisogni profondi de! mondo rmedemo, perch restiuisce amore della verti per se stessa. Ora senza tale amere della verits pee se stesa non & possi- bile otenere le vera cai infusa,ossa 'amoresoprannatura- edi Dio per se steso,né giumgere alla contemplazione infuse . appunto quello che abbiamo dimostra- 9 a3 Tt Senso coroune, la flosofia dellesere a he. Fil soo cealismo, la necssithe Vuniversalta dei suoi file fh pre una grande capi silat “bin grado di asimilae ttt cd che ® nuovo e vero ze diverse e uindi Ia base sperimen- mente venitestesa: a modo dell organisa [Gonserva [a propria struttura sostanziale, v Tin processo d'assimilarione perpetio. Tomes: te quest argensent alla fine del capital seguente. Hh = Leecellenza del Tomismo ole textimonianze di parecchi Pap, Ia dotsina “Toms Is since: ilosfiae teologice pil perfewa ‘icra espressione della verith tanto nell'ordine del che in gucllo della praia. jamiamo alla memoria le parole di Leone XIII nel- eter Patns: « Jam vero inter scholastieos Doc "jones, omnium princeps et magiste, lange eminet S. Thomas | Aquinas. qui, uti Cajetanus animadverit, yeteres docores a somme veneratus est, ideo inellectur armnium quodam fred sorttus est (In TT. q. 148, a. 4 in finem), Illorumn doct- | inas, velut dispersa cujsdam corporis membea in unum 5, Thomas cellegt et coagmentavit, miro ordne digesit et ‘agais incrementis ita adauxit, ut Catholicae Ecclesiae singu- ‘are praesidium et decus jure meritoque habeatur.. Nala est | pilosophiae pars, quam non acute simul et solide perzacta- fit llud etiam accedit, quod philosophicas conlusiones An- felcis Doctor speculatus est in eum rtionibus et prinepis, {quae quam latissime patent etinfintarum fee veritatum semi ha suo velut gremio concludunt, a posteriorbus magistris op- portuno tempore uberrimo cum fructu aperienda...Praeterea fationem, ut par est, de apprime disingvens, utramque t2- ee se tat consult, fa quidem ut ratio ad human fsigium ‘Thomae pennis evecta, jam fore nequeat sublimius asurgeze: neque fides a rationefere posse plura aut validioeaadjuments pracstolr, quam quae jam est per Thoma consecuta (1) » Leone XI cia pure le seguenti parole di Innocenzo Viz << Hjus (Thomat) doctrina prae cotter, excepta canonica, Iuabe proprictatem verborum, modum dicendortim, vertex on, Se ASE ea Pees venes cores eee ca ee eee eee eid Wes ia ee te Ieee eS YSU ag Seah ee sel ert eh reat eee eee eesnnes ba (cnke orae Sr share eare en eas ae puoi este eancliss inofebe" tele toe lle Chit eet ‘it dat tet mascemiv, ei’ appusto Tar getminglage Goes So, 6 ja wt nunquam qui eam tonverint, invenian- ts tramite devia, e€ ui eam impugnaverit,seni- Hede weritte suspects » (1) (Seem. de S. Thoma). Bellarmino dice egualmente di S. Tommaso al suo trattao della Santa Trinitds « Tan- ‘rdine, tanta facilitate, tanta brevitate nobis tivego afiomare audeam, siquis dligenter has paueasquzestonesincumbat nile difile vel tye in Concilis vel in Patribus de Trinitate pis ensing fein sigue duns at operzm S. Thomae quam si per mal Spears et Patribus lgendis verseur » (2) XXIL ha deto pure: «Ipse (S. Tho Ecclesiam quam omnes alii Doctoress es plus profit hemo uno anno quam in alio~ Toto tempore vitae sae. (3) %- pga orn sa ons fant cline, on toot ea Shishi che omy fram cee unaaydlge Se pale sueaal at &Tonmaes, eae pi a Tete arn iawnmle eoare la Coe Be rl a a eee a arin Se PE os Beer Pate Soe atta See * La tagione intrinseca fondamentale della eccellenza del me, soto il punto di vista Gosofico, & facile a afferrarsi. ‘eccllenzaproviene da cid che esa & ansitutto una meta- sia, che considera ogni cosa non in rapperto al movimento. in rapperto allio umano o all'zione umana, benst sparta alessere (natura ed esisenza delle cose), Goin to al primo ineligible, ogzeto proprio della metafis- questo il tomismo differise notevolmente dalle dotri- ne che sono innanzi roto una fsa o una flsoia naturale, ppure una pscologia, oppure una etca oun cogmatismo mo- MRR fl geen ifficiencercate alle ioiani prime ‘ elesere in quanto essere o del rele (1). Lieceelenza del omismo, sotto il punto di vista flosof- proviene in secondo luogo da cid che eso risolve cttii di problemi. mediante la divisone dell'ssere in poten e 8, ammettendo i primato dell'atio. ‘Questa divisone s'impone, secando il tomismo, per con Al primo principio della ragione e dell esee (il princiio Fidentieho di nom contesddisione) col divenive Ia molepli- “Gih dep exer affermati dallesperinza. Secondo il principio d'identitd « Vessere 2 Tessere ell non xe Bil non-esere », cid che equivale a dire « Tessre oneil non-essee »: & questo enuncao, ip semplice del principio di non conteaddizione. ’sltea parte ci che diventa MDS. itcigeame viname vn sosrsens Toners itil © b we Oeeine ent en ahe fon Fit opr wu), non ptr allnnate cn oatoem Sots, er Fee peosts tactic cosa sire cmropresearcnic’ pone on sit onpars: tee non $2 on porto meade five Tipeconmeniesepeman, come i aco peers Injneae wrabescty hon come rns poor 98 ves poten afore 7 cb che ser, ma pui exseros biog dungue meseo [a potenza ¢ sto: nella gerninazione della Mfattuarioe progressiva d'sna potenca rele, d’una tdi perfetione che rieveri Ia forma specifica, la strut- della quercia 0 del fagzio. Nelo stes- Tn molieplict. delle quere non sispiegachedi- Join caseana, a forma specific della quercia¢ la ted covers a quale esa pure una realecapa- tferione. Da questi primi principi derivano i carate- del tomisme dal pono ci visa flosfco:detrina ‘redlista gincché ammett il primate del- eonoscena,concepita come essenzialmente rela- a nostra conoscenra intllettuale parte inf essere presupposta da tute lealtre, © si compie FFanima del quale &il verbo essere, Questo real- lmsingisce in niente la vitalitae immanenza dell at- ‘ma afferma il suo valore in rapporto al- ental. mo & inolere una dotting intellettuliste gaecht ‘superiors delintelligenca (facoleh del essere) a come per lintelligenza umana, si oppone arbitrario slat pro rstione volurtas »- Ma es- fa veramente i iberearbiti rispetto 2d ogni be- sin il bene universale nella sua pienerza, Essa ga- perfettamente Ia superiorit? della cai, affer- uaggi amore di Dio, in quanto conduce aL della conoscenza di Dio che attra per cost dire imponendop in eo mdo line dl soc iI tomisme 8 una dottrina feocentrica che afferma Dio, Atto puro, su tuto il create, perché Patto a sto della porenza. C’ di pit in od che &, che in Bato, Din dann son dvi nei a PEsere stesso eternamente susistente, infnitamente pti per- ett nella sia pienezza ditto cid che partecipa alle sve pere- ion, Ne segue che nulla esistee nulla persevera nel sstenza enon per Dio cretore e conservatoree che nesuna creatura pub agite senza il suo concorso, neppure la creature libera ‘Nessuinacreatura pod infateipassare dalla potenza all atto che fots0 Finfluenca d'un causa superiore in atto e, in ultima a- nals sort influenza dell’ Agente Supremo che solo la sua attivt, Atto puro, che slo & I Essere ste, il Bene stesso ela suprema liberti di cui la nostra non & che una partecpazione, robile certamente, ma sempre litata. ‘Quest tre carater: realismo,intllettualismo, teocentti- smo sono Iesenza sess del tomismo Dass derivano gli altri carateri: Ia sua unita organica, Mover Yelearione, Ia profndi dei ss prin propre: dei termini, [a manifesta armona ei perfeto equi Tibrio delle parti. nee Lecsue sti non 8 artificiale ofsiia come quella di un sistema eclettico, privo di principi dirervi e che raccata be ‘Be oma clement a destrae sista; essa non & forzata o im- Perias, com farebbe un sistema troppo stretto,fondato sopra ta idea-macte incapace di spiegare, senza vilentali,idiver- saspetti del reae, E’ una wrta organica, simile a quella d'un SS a fondata sulla natura stessa delle cose, non solamente sulla coordinacione degl agent creati edi Dio, ma sulla subordinszione di tutte le cause alla Causa suprema, La necesitl, Muniversilia, Pelevazione ¢ la profondita ei princpi del tomismo provengono da cid che nellordine Mraturale esi sono fondat su una nocione di tute la prima, [a a 29 universe, quella dell’esere che ha per proprieti 'uno, Brera ilbene il bello. Sone poi fonda sala primisima di- Mijone déllesere in potenza ed aito, con Iaffermazione det Te pions dell sto aula potenra. Tutti problemi ilosfc si HMlaminano alla luce di questi principi che soli permettono di Sezai deni, le ue forme svaiatee la moltepcitde- gli exer in dipendenza dalla Causa prima Neordineielogico, la necesits universalit, 'leva- one ela profonditi dei principt del romisme provengono da GB che esi sono fonds sulla natarastessa di Dio, sulla Sua Deith nella quale idencficano senza dstruggers le perfezio- bi asclute: I Esere stesso eternamente sussstente, [a supre~ tha Sapienza e fa soveana Boot. Tutti i trattaciteologici di ‘San Tommaso, quello di Dio, Uno e Trino, quello della cea- iene e del governo divino, quello della Incarnaione redentri- ce, quello dei Sscrament, quello del fine ultimo degli atu ‘ani, quell dalle visti dei oni, quello dela grazia, si illu- rinano ala luce di quest prinip superiors, mente si farebbe leas al lore cxgetta volendal spegaze con prieip mieno leva e meno uriversli, come lo sarebbo una definzione di- seatibile dala liber wana, o princpi dana flosofia dels iene (unana),expace di fondate rut'al pit un dogmatismo ‘val, inci a vert si definice non pis in fuzione dell'es- sere, main furzione della nostra azine mana la cu die profonda resterebbe sempre un problema. * La proprivta dei termini sempre stata ritenuta dai Som- ‘mi Pontefici come una caratteristice del tomismo. Si legge nell'Ufficiaturs di San Tommaso: « Stylus brevis, grata fa- andin: cele, lars, firma sententia ». Questa propriets dei termini provene dal fata che i cance i giudii che ei e- “sprimono furono considerati alla luce obbiettivu dellessere de princi, allo scopo di conescere la natura delle cose ¢ le ——— 0 roprieti enon solamente, come in ogni pragmatism, al- Tpone buono, Pec questo il tonismo exude, quando git posible a retfor,sorgente di confusione e dinesetzzat Pet non vi icorte che quando mancano i termini propi al- Toe esto dice expresamente che parla in modo metaorio. Tilted lope, comin cn Nopaer me fafoee, quando potrebbe e dovrebbe conservare la proprieti dei tenia condana aun een « prestapoo >in ado the non © pi dao distinguere nelle sue prove nelle sue as- fersion, quelle che sono solamente probabili da quelle che * Learmonia delle part ella doveina it San Tommaso si afferma non meno. Bee deriva da una vit che esl posede vain grado squisito: sl senso cioe della misura, dell equi brio, che pismins gli prmetteva ci pore in maggior luce un hmento a avantaggio di un alr. Sotto quest apport epi il mansimo clasco dela teo- Jogia, asi contrario ute le exagrazini romantiche che drsmnatizzavo a eapricco i grandi problemi giungono 2 tall antinomis fs a teste Fantitsi da rendere impossible il raggiungore Ia sintes superiors che conaiarebbe veramente immanent 1 diversi aspett del ral. Tn al modo ale gzandi veri sontulsconoi grand problemi gianna soe {che git i considerano come insalbili. Nels doctina di San “Tommaso vi ha un'armonia manifesta fesil senso e l'iteli- frenza, fra Tn canaccenra tradizionale elo sforzo personale per apprcfondire Ia tradizione, fx Vintelligenza e Ia liberth, fra Ta ragione ela fede, eda qui deriva lequilibrio delle alere par- {i subordinate, T sensi forniscono alla intelligenza la materia della sua considerazione, ma esta stssa giudica del loo valore alla luce a [_ Bt jncipte delle nozioni prime asate delle cose sensibili. La teenie Frome del'apporto tadizional, gina sempre meglio del Be lore intrinseco, Lintelligenza dirige la liber, ma il Gorentimento libero, aceetind il gudizio pratico, fa che Gquesto ota Patino e wera la deliberazione. La ragione ci Gimostra exere rgionevole credere. 2 cagione dei segni che Sccompageano la rvelarione divina, questa conferma a sua soles Ie iste superior della ragione su Dio, su I Teale ef vita futur. Come diceva Leone XIII nel'E ‘Deter’ Baris: « Qua propter qui philosophine stadium cum sbi ide cis oivng i opine pilsopan- “tur quando guider divinarum vertatum splendor, animo ex- topes ipsa juvatinteligeniam: cui non modo nil de d- Gpitate detalic, sed nobitatis, scuminis, firmitais plori- sum ale» (7). Ta flsolia aritotelics non sceve csi ve pitno svie Iuppo nelle grandi question’ sil'nima spritwale ed immer tale sulla beet’, Dio «Ia ibeses dell sto cretore se non fan San Tommaso, merc il cui profondo pensiero la filoso- fis piwage alec adults. Occorrevano il clima cristiano © la Ice dels divina sivelssione, stella rectis, che mostrsva dale Talk la mits da raggiungece, Ls vets alla quale com le sole sue fore Ia tagone doveva pervenir. Colui che ot adda il ter- mine delfasces 8 d'sinto, na dobbiame not sts cam- inate con le Forze nostte per pings Tal sno le ragio’ dale del tominno, Boo ‘come filosfi,®sovratitto una metafsics che considers ogni s@2senon in apport al divenive, nin rapport aio umane 0 In nostra srione, main rapport alleieree all essere stn fin Potenca cd ato, affermando la superist del’ seo. Da o fe ae a cee Align nie non rae sala avs Si mn Iwo asonga bit, wonwusa Vines 83 tale punto di vista superoreesso giudica di tut i problemi fi- fesofc. Ne riulta peresd una dotrina realita intllettuaisa fe teocentrica. Questo appartiene alla sua stessa essenza. Al- tri suoi caattert ne derivano: Yammirabile unit, univers Tis, Velevatezza, a profondi dei suoi princp, lx propriett dei termini per chiarire le pit difficili question, 'armonin ‘manifesta delle ae parte in paticolare dei tre ordini: quello della conotcenza send, quello della eonoscenza intllettua- Tenatural, quello della conoscenta soprannaturale che, molto al di sopen della Glosoia ¢ della conoscenza naturale degli Angeli pi elevati, caggiunge la vita di Dio e i misteri della SS. Trinti, dellIncarnazione redentrice¢ della beatitudine ‘eterna, * (Quest carateri del tomismo dirminuiscono e anche spa- sscono nel eletism quae si teova nelle opere di Suarez © dei voi dscepoli. Suter vole trovare una via di mezzo fra ‘San Tommaso e Scoto, ma esila spesso fra Tuno eFltro ced inclina a volee verso il nominalisme, senza renders conto dlls devizzione di quest ultimo. Cid si vedr3 pit avanti pee la pesizione press d2 Suarez riguardo alle principali test della ‘metafisic tomista di cui noi richiameremo il fondamentoe la propriet zomca grado di asrazione, quello delle matemat- a ute le quali sensibili pec considerare la quan te (i numer) sia continua (estensione, le se i- grado d'astrazione, in metafsca,astrae da o- B in tal modo che ci permette cli conoscere Ie sli del'esseree dell'apire, che si appicano a pre che no tutti prineipt di San Tommaso questo 5 tomintisspondono che tli pine ano studio approfondite per veder il lore cl a prmissimi prncipt della ragione naturale © det identth od contraddizione, di ragion ese sith effcente, di finaliti. Mostreremo in seguito di potenza ed atto si impone_assolutamente Al principio diderttao di contraddizione (prima 0 © del rele) affermaco da Parmenie, cal affermati da Erato all origin del Lo sforzo metafsio necessario per apprezzare la neces- fs dei princi formolati da San Tommaso & cas utilisimo fender le verti del senso comune. Di pit: ¢ necesario “perch il senso comune non pudfilosoficamentedifendersi da Beso le llc fleet, non pub dfendere i valor male elle nozioni prime confuse di cui si serves Il lavoro filsofico Bsc pss pon le co rine confi " nogioni prine distinte & indispensable perché tale difesaac- | quis un valoreflosfico. E’ quello che non ha saputo com- pprendere Tommaso Reid coi suci dscepol E sarebbe cadere ‘in Uno strano inganno il confondere il suo punto di vista con ‘quello di Tommaso d’Aquine. Vi ha fra questi due Tornmasi ‘una distanza smisurata. Voler mantenere le affermaziomi immutabili della dot trina eristana sostenendo che le nozioni che le compongono sono continuamente mutevali, significa non scorgere che sotto Te norioni distinte o flosofiche, per esempio di natura e di persona vi sone le notion’ confuse ed immutabili della ragio- ne naturale e del senso comune, senza le quali quelle aferma- 2ioni non avrebbero alcuna immutabilts. Ma queste nozioni confuse del senso comune bisogna difenderleflesoficamente E’ cid che facevano Aristotle e San Tommaso passando me- todicamente dalle defnizion’ nominal alle definizioni real, secondo un doppio processo ascendente e discendente come iegano negli Andlitci posterior |. I. Lez. 6 ad 20. * Si obbietterd infine che fobbedienza alla Santa Sede non powebbe domandare P'adesione al tomismo senza diminuire Ie liber dello spirito e della ccerca intelletuale. [Non si teatta di aderie al tomismo come ale verti di {ede definite alla Chiesa, ma di rconoscer il grande valoce filsofco teologio che i Pontefci gli hanno sempre ticano- sciuto, sino al punto di chiedere che la filsofa ela tok 38 siano insegnate « ad Angeli Doctors rationem, docttinam et principia, eaque sancteteneant » (ean. 1366). Lngi dal diminuire la ver bert della ricerca intellec- “tale, la i aumenta a sirende pi perfetta,procurandole tan to maggiore slancio in quanto essa ha un pitt fermo punto

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