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I PRINCIPI COSTITUZIONALI E LA FINANZA PUBBLICA

LO STATUTO ALBERTINO
Lo statuto albertino stato promulgato il 4 marzo 1848 come legge fondamentale
della monarchia. rimasto in vigore fino alle soglie della costituzione repubblicana.
Lo statuto ha un impostazione tipica della finanza neutrale: lo stato deve limitare i
propri interventi in campo economico. Il bilancio dello stato deve perci risultare in
pareggio, e il prelievo fiscale, improntato a criteri di proporzionalit.
il rapporto tra bilancio, strumento di spesa, tributi , strumento di entrata e d
redistribuzione quindi estremamente debole.
LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA: i principi fondamentali
La Costituzione repubbl. Nasce dal progetto elaborato dalla commissione dei
75, approvato dallassemblea costituente dopo 18 mesi ed entra in vigore il 1
gennaio 1948.
Alcune norme della Cost. riguardano in maniera piu o meno in diretta il campo
della contabilit pubblica. Lart 42 della Cost. rapporti economici afferma che
liniziativa economica privata libera. Il comma successivo afferma anche che l
iniziativa economica privata pur libera, non puo svolgersi in contrato con lutilit
sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit
umana.
Il contesto sociale costituisce quindi un primo referente al condizionamento
delliniziativa economica. Dev esserci un preciso rapporto tra liniziativa
economica pubblica e privata.

LINIZIATIVA ECONOMICA E LA CONCORRENZA


Lart 41 non certo fra i piu prespicui della Costituzione. Le difficolt
interpretative ella norma, non a caso giudicata contradditoria e disarmonica,
furono previste gia in sede di assemblea costituente, in ragione della sua
sostanziale evanescenza di contenuto e della indeterminatezza di alcune
proposizioni impiegate dal costituente .
Lart 41 appare insomma come una tipica norma di compromesso , mediatico tra
due concezioni contrastanti dei processi economici, emblematica delle due
anime. A noi interessa inquadrare correttamente il rilievo costituzionale della
iniziativa economica ed il suo eventuale inserimento nel novero dei diritti
fondamentali il comma 2 e 3 portano ad una conclusione negativa. E tuttavia,
proprio la necessaria presenza di regole , che alla base delle iniziativa
economica provata, fa emergere la funzione essenziale del mercato, in quanto i
valori che vincolano la libert economica la legittimano come potere di rilevanza
costituzionale.
Il mercato amplia il tema fino al profilo del principio della concorrenza , da far
valere sia nei confronti dello stato che di tutti gli altri soggetti , a loro volta titolari
di analoga libert di iniziativa.

Le ragioni di della concorrenza consistono fondamentalmente nella necessaria


di evitare ogni distorsione monopolistica, al fine di garantire la correttezza dell
attivit economica e di evitare e di evitare posizioni dominanti. Oggi in questo
tema, espressione la legge n.287del 1990.

LA FINANZA PUBBLICA NELLA COSTITUZIONE


La nostra Costituzione, che non si limita a riconoscere un ruolo attivo alla
repubblica in campo economico-finanziario, accoglie una nozione di finanza
pubblica di tipo funzionale, volta cio a determinare le condizioni per una
redistribuzione del reddito e di controllo delleconomia nazionale, premessa per il
conseguimento dell eguaglianza di fatto. La stessa costituzione, d'altronde, delinea
un nesso ben preciso tra la fase del prelievo tributario e quella della spesa
pubblica, dal momento che leguaglianza viene perseguita non solo grazie al
momento della spesa, ma anche nella determinazione dei tributi.
La giustizia finanziaria puo dunque essere perseguita attraverso lo strumento dell
entrate e quello della spesa , sia pure oggi , nei limiti stabiliti dai trattati europ.
La cost in un senso innovativo rispetto ai canoni della finanza neutrale , dell art 53
che ogni cittadino deve concorrere alle spese pubbliche e deve farlo in ragione
della sua capacita contributiva. Ma non basta, il concorso alle spese pubbliche
cresce progressivamente in funzione della consistenza del reddito prodotto.
Due sono dunque i fini salienti: la giustiz finanz, da intendersi come redistribuzione
del reddito per mezzo di un sistema tributario impronto a criteri di progressivit e d
una appropriata struttura della spesa pubblica , e lattivit finanz , intesa come
insieme coerente di misure mirate a garantire la sostanziale stabilit del sistema
economico e lo sviluppo del reddito nazionale
LAUTONOMIA FINANZIARIA
Il concetto di autonomia finanziaria va peraltro inteso in un duplice senso, di
autonomia di entrata non meno che di spesa: e, da questo punto di vista, si
propone come lo snodo su cui costruire una nozione operativa di federalismo
fiscale. Non a caso, daltronde, in una prospettiva federale i problemi di finanza
pubblica o meglio di finanza federale si giocan , essenzialmente, sui temi delle
entrate, delle spese e dei controlli.

IL FEDARALISMO FISCALE NELLA COSTITUZIONE


La costituzione disegna in termini innovativi la finanza pubblica, in tutti i suoi aspetti
ed in tutte le sua articolazioni, almeno a livello di principi. Restano, infatti, ancora in
cetra misura da calibrare le scelte operative che il riassetto costituzionale del 2001
prefigura, tanto che perfino da revocare in dubbio se sia lecito parlare di
federalismo fiscale rispetto al vigente sistema costituzionale.

Tale principio oggi, in realt superato dalla legge cost n1 2012 che riporta la
materia della armonizzazione dei conti pubblici alla competenza esclusiva dello
stato.
Inoltre occorre in sintesi , prevenire ad una migliore autonomia , che sia fonda e si
giustifica, a sua volta , sul cardine di un pieno coordinamento della finanza pubblica
erariale, regionale, locale. Il problema definire gli standars e criteri comuni e
condivisi per una corretta gestione finanziaria pubblica, dalle entrate alle spese fino
ad un efficace controllo degli equilibri finanziari complessivi.
IL FEDERALISMO FISCALE. LA PRIMA FASE DI ATTUAZIONE.
(ART 19)Spetta insomma allo stato , secondo la consulta, fissare non solo i principi
cui i legislatori regionali dovranno attenersi ma anche le grandi linee dell interno
sistema tributario, fatto salvo lunico vincolo, per lo stato , di operare in termini non
peggiorativi per lautonomia finanziaria regionale , lasciando spazi agli enti
substatali perche possano finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro
attribuite.
Resta marcata la sensazione che la corte con la sua giurisprudenza fortemente
restrittiva sia avviata ad affermare una concezione statalista del coordinamento
finanziario, sotto vari profili motore del nuovo assetto federale.
IL FEDERALISMO FISCALE. LA LEGGE DELEGA.
La legge 5 maggio 2009 n 42 (delega al governo in materia di federalismo fiscale ,
in attuazione dell art 19 della cost) rappresenta una risposta piu che al problema
dell attuazione dell intero titolo V.
Proprio la complessit della legge delega induce a ritenere che la fase attuativa, da
realizzarsi da parte del governo entro 24 mesi mediante uno o piu decreti
legislativi. Sar caratterizzata da un percorso multiforme quanto fortemente tecnico
per la pluralit di materie da disciplinare.
In attuazione dellart 119 in fatti il governo dovr conseguire lobbiettivo di
assicurare autonomia di entrate di spese di comuni, province citt metropolitane, e
regioni. Dovr inoltre stabilire i principi fondamentali del coordinamento del fondo
perequativo, con lattribuzione di un proprio patrimonio a tutti i livelli di governo
substatali, con la definizione infine di norme specifiche per roma capitale.
Tre nuovi organismi sono chiamati alla collaborazione istituzionale e alla
realizzazione della riforma. La commissione parlamentare, svolge un attivit
conoscitiva. la commissione tecnica paritetica, sede di condivisione d tutte le info
finanziarie e tributarie. A sua volta deve trasmettere le informaz alle camere e ai
consigli regionali. Le camere sono cos poste in grado di valutare la copertura
effettiva delle spese ex art 82 dell cost ed anche gli affetti dei decreti sul conto
economico delle pubbliche ammin. ai fini del rispetto dei vincoli europei e suoi conti
consolidati di cassa.
IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA ED I TRATTATI
COMUNITARI.

Riflessione sulla gerarchia dei valori costituzionali nella prospettiva dell unione eu,
si ain rdine ai vincoli fissati dal trattato di maastricht alle finanze pubbliche statali,
sia alla prevalenza dei principi di liberalizzazione e di apertura dei servizi pubblici
alla concorrenza anche a fronte delle scelte di politica sociale dello stato.
In termini di sussidiariet, sono affidate ai pubblici poteri (comuni, province, regioni,
stato) solo le funzioni che non possono essere piu adeguatamente svolte
dallautonomia dei privati - art 56.
Un definito criterio di demarcazione tra pubblico e privato, offerto dal trattato di
maastricht, che sancisce un limite preciso alla politica economica degli stati membri
nel rispetto dei principi di un economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
Tale formulazione ha il pregio di integrare in modo soddisfacente il disposto degl art
41 42 43 della cost, tanto piu che il vincolo comunitario ha natura costituzionale e
quindi, condiziona la stessa costituzione economica dal momento che la
costituzione europea parte integrante della costituzione dei singoli stati membri.
La costituzione italiana deve dunque essere concepita come la risultante di norme
nazionali e di disposizioni comunitarie, spesso di diretta applicazione nel nostro
ordinamento. Il trattato di Maastricht infatti, definisce gli strumenti dello sviluppo
economico, a tutela di un elevato grado di convergenza dei risultati economici art 2,
che consistono nello stretto coordinamento delle politiche economiche degli stati
membri, nella definizione di obiettivi comuni condotta in conformit al principio di un
economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
LE COMPETENZE DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO IN TEMA DI
FINANZA PUBBLICA
La costituzione, nelle norme finanziarie, non si limita a disciplinare i profili
sostanziali della gestione economica pubblica. La stessa cost, infatti, definisce
anche il profilo procedurale di tale gestione, determinando una precisione
distribuzione di competenza tra governo e parlamento, per quanto riguarda le fasi
della spesa (bilancio) e dell entrata (tributi) ed il momento del coordinamento (i
programmi ed i controlli). il parlamento lorgano a cui attribuita la competenza di
approvare gli strumenti operativi della gestione economica e finanziaria. Secondo
gli art 23 42 83 e 119 della cost. infatti la legge che determina le prestazioni
patrimoniali, i programmi ed i controlli; ed ancora la legge che nelle forme della
legislazione concorrente art 117 disciplina le materie dell armonizzazione dei bilanci
pubblici.
Al governo, la cost affida il compito di curare il processo di formazione e
presentazione e presentazione alle camere dei diversi documenti economici e
finanziari sui quali si articola lattivit economica pubblica.
Il bilancio, diviene veicolo di attivit economica e finanziaria dello stato, in tutte le
sue articolazioni, ed in stretta dipendenza dal disegno di programmazione: e perde
significato il tradizionale principio del pareggio.
LEVOLUZIONE NORMATIVA IN MATERIA GIUSCONTABILISTICA

Il processo di rinnovamento della contabilit pubblica trova una svolta significativa


con la legge 94 del 1997, di riforma del bilancio statale, con la quale il bilancio dello
stato perde la sua antica configurazione essenziale giuridica ed autorizzatoria della
spesa per diventare strumento compiuto di politica economica e di verifica dei
risultati di gestione. In forza di una delega contenuta nella legge 94 prevede cos
ladozione di un modello di contabilit economica delle pubbliche amministrazioni,
capace di consentire la valutazione economica dei servizi e delle attivit prodotti,
con il monitoraggio dei costi, dei rendimenti, e dei risultati dell azione svolta dalle
singole amministrazioni.
LA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI CONTABILA E FINANZA PUBBLICA.
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LA DISCIPLINA DEL BILANCIO NELLA COSTITUZIONE
Tra i principi costituzionali che riguardano il sistema giuscontabilistico, negli aspetti
funzionali ed organizzativi, la norma fondamentale pero lart 81. che disciplina il
bilancio dello stato.
La legge di approvazione del bilancio di previsione devessere emanata ogni anno.
Governo e Parlamento: al primo spetta la presentazione (tutta la fase tecnica della
formazione del bilancio)al secondo spetta la fase dell approvazione per legge. La
cost. definisce solo il preventivo come bilancio, perche solo ad esso viene attribuito
il ruolo di strumento di gestione finanziaria, il rendiconto consuntivo.
Lart 81 non intende infatti stabilire un principio di pluralit di bilanci, ma solo
evidenziare il contributo dei singoli ministeri al processo di formazione dellunico
bilancio di previsione in quanto il bilancio previsionale risulta articolato, sotto il
profilo della spesa, in fatti stati di previsione quanti sono i ministeri.
Qual allora la natura del bilancio? La cost attribuisce pertanto al governo il potere
discrezionale necessario ad impostare il bilancio in questa prospettiva: cio che
presuppone una valida analisi economica ed un equilibrio (non pareggio) tra le
entrate e le spesa, vale a dire una certa struttura del bilancio. Il processo di
formazione del bilancio si articola cos in due fasi. La prima tecnico- amministrativa,
incentrata presso il Ministero del Tesoro (ora delleconomia) ha il suo fulcro nella
ragioneria dello stato. La seconda collegiale, rimanda al Governo la responsabilit
del bilancio come atto politico di coordinamento della finanza pubblica art 81 117
119della cost.
RIPARTIZIONE DI COMPETENZE TRA GOVERNO E PARLAMENTO IN
TEMA D BILANCIO
A bilanciare tale potere del governo imposta una verifica annuale, in termini ampi
e specifici, da parte del Parlamento, della sussistenza del rapporto di omogeneit
politica tra esecutivo e camere. Il parlamento italiano ha ampia discrezionalit di
apportare modifiche al bilancio presentato dal governo, cos come gli altri
documenti finanziari.

LOBBLIGO COSTITUZIONALE DI COPERTURA DELLE SPESE


Una corretta gestione finanziaria presuppone, per, anche un sostanziale equilibrio:
che si traduce nella necessit di imporre al parlamento al quale non si ricevuto, in
sede di assemblea costituente, di inibire ogni potere di iniziativa in materia di
spesa, una puntuale valutazione di tutte le implicazioni delle decisioni di spesa,
delladeguamento quantitativo dei mezzi finanziari a fronte di nuove o maggiori
spese. Dispone infatti lart 81 4 comma, che ogni altra legge che importi nuove o
maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte. La copertura finanziaria delle
leggi di spesa , dunque, un obbligo per il parlamento. qst ultimo vincolato della
art 81 4 comma. il quale fu voluto proprio allo scopo di limitare improvvide iniziative
e parlamentari in tema di spesa.
LESERCIZIO PROVVISORIO
Nell ipotesi che il parlamento non riesca ad esaminare ed approvare il bilancio
entro la data del 31 dicembre, la cost. gli demanda il potere di concedere il
governo, per legge e per periodi non superiori complessivamente a 4 mesi,
lesercizio provvisorio del bilancio. Questautorizzazione temporanea mira ad
evitare il blocco dellattivit governativa ed amministrativa, nelle more della
approvazione definitiva del nuovo bilancio, ed a porre limiti allattivit del governo,
ad evitare prevaricazioni sulle attribuzioni parlamentari. Nulla per, stabilito con
riferimento a quale bilancio il governo autorizzato a gestire lesercizio provvisorio:
se a quello non ancora approvato e in discussione o a quello non ancora approvato
e in discussione o quello venuto in scadenza. La prassi consolidatasi nel senso
che il governo chiamato a gestire il bilancio in corso di approvazione, per la
considerazione che esso esprime il nuovo indirizzo politico finanziario e quindi
meglio risponde ai programmi da attuare.

LA RIFORMA COSTITUZIONALE DEL BILANCIO NEL CONSTESTO DELLA


REGOLE EUROPEE
I vincoli posti dai trattati eu hanno progressivamente ed inesorabilmente modificato
negli ultimi anni la stessa concezione del bilancio, la legislazione in materia di
gestione finanziaria, i criteri ed i parametri di rispetto delle regole comuni, in
funzione di un migliore coordinamento delle politiche pubbliche degli stati membri.
Nella prospettiva di una maggiore solidit finanziaria dell area europea i passaggi
chiave di questo percorso sono la modifica del ciclo governance, la riforma del
patto d stabilit e crescita, la sottoscrizione di un articolo costitutivo del c.d fiscal
compact, atto composto da un preambolo e da 16 articoli, con il titolo lll
specificamente rivolto alla disciplina del bilancio.
Il Six Pack composto da cinque regolamenti ed una direttiva detta regole per le
quali gil stati membri si impegnano a recepire nei loro ordinamenti le regole di
bilancio definite ne psc in tema di sorveglianza di bilancio .
Il Patto di stabilita e crescita che prevede regole piu rigide in ordine ai disavanzi di
bilancio

Il Two Pack stabilisce un ulteriore rafforzamento della sorveglianza sui bilanci e


sulla valutazione dei documenti programmatici degli stati membri, nonch la
correzione dei disavanzi eccessivi.
In materia fiscale il Fiscal compact introduce la regola del pareggio di bilancio,
pareggio che si deve considerare realizzato laddove il saldo strutturale delle
amministrazioni pubbliche si apari allobbiettivo di medio termine (MTO) con un
limite inferiore di disavanzo strutturale del 0,5 % de PIL. In forza di questi accordi
tratti UE, litalia ha profondamente modificato il vecchio assetto della disciplina
costituente in tema di bilancio: infatti sono stati novellati gli art 81, 97, 117, 119 della
cost. con la introduzione di un principio di carattere generale per il quale le
amministrazioni pubbliche devono garantire lequilibrio tra le entrate e le spese di
bilancio e la sostenibilit del debito pubblico.
Con la modifica dell art 81 lo stato si impegna ad assicurare lequilibrio tra entrate e
spese del bilancio, sia pure tenendo conto delle diverse fasi cicliche economiche e
delle misure una tantum, giusto quanto deciso e concordato in sede europea. Ne
deriva che il ricorso all indebitamento ammesso solo nei limiti degli effetti negativi
sul bilancio derivanti dall andamento del ciclo economico al verificarsi di eventi
eccezionali, come recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamit naturali.
In questi casi e solamente in questi casi il ricorso all indebitamento torna
ammissibile.
Restano invece confermati atri principi costituzionali: quello dell annualit del
bilancio di previsione e del rendiconto generale dello stato.
Il NUOVO ASSETTO COSTITUZIONALE DEL BILANCIO TRA PAREGGIO
ED EQUILIBRIO
La crisi economica-finanziaria e lart 81 della cost non aveva costituito baluardo
sufficiente alla crescita del debito pubblico ha indotto i parlamento ad esaminare
una proposta di legge costituzionale che prevedeva la introduzione di limiti rigorosi
allindebitamento e di un tetto alla spesa pubblica. La legge costituzionale n1/2012
perci, determina una riscrittura dell art 81 ed anche una revisione degli art 97 117
e 119.
La legge n. 1 intitolata introduzione del principio del pareggio di bilancio nella carta
costituzionale prevede che lo stato assicura lequilibrio tra le entrate e le spese del
proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo
economico. Lindebitamento consentito solo al fine si considerare gli effetti del
ciclo economico. Lo stato dunque tenuto a garantire l equilibrio tra entrate ed
uscite (non il pareggio, per vero).
Il ricorso all indebitamento ammesso per anche al verificarsi di eventi
eccezionali e quindi indipendentemente dalle fasi cicliche economiche , purch
sussista la previa autorizzazione delle camere adottata a maggioranza assoluta.
Attraverso una modifica del terzo comma dell art 117 della costituzione, rientra ora
nella competenza esclusiva dello stato la materia armonizzazione dei bilanci
pubblici, gia distribuita in modo concorrente tra stato e regioni.
Conseguentemente , modificato lart 119 della cost lautonomia finanziaria degli enti
territoriali condizionata dall ineludibile rispetto dell equilibrio dei relativi bilanci gli

stessi enti devono concorrere ed assicurare losservanza dei vincoli economici e


finanziari derivanti dall ordinamento dell unione eur. Equilibrio, devessere garantito
anche lequilibrio complessivo del aggregato regionale degli enti locali.
Resta cmq alle camere, in base alle rispettive norme regolamentari, il potere di
esercitare la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento
all equilibrio tra entrate e spese nonch alla qualit ed efficacia della spesa delle
pubbliche amministrazioni.
LA LEGGE DI ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DEL PAREGGIO DI
BILANCIO. CENNI
??
LATTIVITA DI CONTROLLO NELLA COSTITUZIONE.CENNI
I controlli di cui parla lart 41 della cost in riferimento ai programmi che deve
sostenere l attivit economica pubblica e priva si integrano con la disciplina di cui
all art 100 secondo comma, laddove previsto che la corte dei conti esercita il
controllo preventivo di legittimit sugli atti del governo e anche quello successivo
sulla gestione del bilancio dello stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite
dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo stato
contribuisce in via ordinaria. La costituzionalizzazione della funzione di controllo
sulle gestioni finanziarie pubbliche avviene attraverso lattribuzione del relativo alla
corte dei conti, organo che la costituzione definisce ausiliario.
I LIMITI DEL SISTEMA DEI CONTROLLI DISEGNATO DALLA
COSTITUZIONE
La corte conferma che linsieme dei controlli previsti negli art 100 second comma
125 primo comma e 130 della cost non preclude al legislatore ordinario d introdurre
forme di controllo diverse ed ulteriori. Si puo dunque, sostenere che di sistema di
poteva, con pieno fondamento e sia pure con le dovute distinzioni, parlare in
riferimento al vecchio e superato assetto costituzionale, in relazione agli art 100
125 130. Lart 125 disciplina il controllo di legittimit sugli atti amministrativi della
regione, demandandone lesercizio ad un organo dello stato nei modi e nei limiti
stabiliti da leggi della repubblica.
Labrogazione degli art 125 130 della cost ha comportato la caducazione (?????)
anche della legislazione ordinaria di attuazione di tali norme costituzionali e ha
avviato un processo di attuazione dei nuovi principi costituzionali. Se da un lato si
pongono i problemi di riassetto dei sistemi di controlli alla luce del necessario
coordinamento della finanza pubblica. dallaltra si pone pure loccasione di
superare certi limiti della cost previgente, con l esaltazione dei profili gestionali in
chiave di programmazione economica, di una moderna impostazione del bilancio e
di una misurazione dei risultati programmati e conseguiti.
Se si riconosce che il sistema dei controlli come disegnato dalla cost ha
acriticamente recepito schemi ottocenteschi in dichiarato ossequio alla tradizione
giuridica del nostro paese e che lart 100 stato sforzato sella sua dizione e male

applicato, in ragione di una cultura amministrativa attenta agli atti ed alle forme piu
che alla gestione ed ai risultati, non fuor di luogo pensare ad una riformulazione
dell art 100 anche alla luce della sentenza n 29 /1995 della corte costituzionale.
LE FUNZIONI GIURISDIZIONALI DEA CORTE DEI CONTI
La rilevanza costituzionale della corte dei conti viene in considerazione anche sotto
altro profilo. La costituzione, infatti, con lart 103 secondo comma attribuisce alla
corte la giurisdizione nelle materie di contabilit. In tal modo nella corte si
assumono due funzioni: una amministrativa, di controllo; laltra giurisdizionale, che
qualifica la corte come magistratura, e la cui disciplina oggi dettata dalla legge 14
gennaio n19. Le attuali attribuzioni giurisdizionali della corte sono alquanto
disomogenee.

LA NOZIONE DI PROGRAMMAZIONE IN ECONOMIA E FINANZA


PUBBLICA
La programmazione della finanza pubblica costituita da quella parte della
programmazione economica che trova attuazione mediante lordinata progettazione
dei movimenti e delle manovre delle risorse finanziarie pubbliche in un periodo
temporale superiore allannualit. Siamo nel campo delle previsioni. Cio quel
preventivo dei comportamenti degli operatori economici sul mercato e delle
intenzioni della pubblica amministrazione nel medio periodo.
La realizzazione di un programma cos tracciato passa attraverso un procedimento
di approvazione dei contenuti di un documento che esponga un disegno ordinato di
condotte future secondo la nota definizione di M.S.
La programmazione, economica o finanziaria che sia, non una sovrapposizione e
un intensificazione delle funzioni tradizionalmente assunte dallo stato, ma
piuttosto un nuovo metodo di esercitare tali funzioni, caratterizzato dalla globalit
della visione politica degli obbiettivi; dalla coerenza delle decisioni e con le finalit
perseguite.
Oggi il metodo della programmazione finanziaria esplicitamente ispira
limpostazione dei bilanci di previsione articolati per programmi e non piu per centri
di spesa, nonch dallintera legge 24 dicembre 2012n. 243.
LORIGINE DELLE ESPERIENZE PROGRAMMATORIE DELLA FINANZA
PUBBLICA E LE MODIFICAZIONI STRUTTURALI
??
LE PROGRAMMAZIONI FINANZIARIE: I PRECEDENTI (anche questo
arabo)
??
GLI STRUMENTI DELL EPROGRAMMAZIONI FINANZIARI. IL BILANCIO
PLURIENNALE
Il metodo della programmazione si avvale di determinati strumenti elencati all art 7
sec comma legge n 196 /2009 consistenti in documenti, normativi e non, di nuova

configurazione, numero ed innovativi furono gli elementi di programmazione


introdotti gia dal primo corpo innovativo del 1978.
Dagli art 1 a 3 affiancarono al tradizionale bilancio di previsione annuale espresso
in termini di competenza quello espresso in termini di cassa. Cos accanto
allammontare delle entrate che si prevede di accertare e a quello delle spese che
si prevede di impegnare, dal 1979 viene indicato in bilancio limporto degli incassi
previsti, cio dei presunti versamenti effettivi in tesoreria, e dei pagamenti previsti,
vale a dire delle presunte erogazioni reali da parte della tesoreria stessa.
All art 4 venne anche introdotto il bilancio pluriennale di previsione venne cio
adottato il bilancio triennale, contestualmente elaborato ed approvato con un
apposito articolo di legge d bilancio, rispetto a quello annuale ed aggiornato a
scorrimento anno dopo anno. L introduzione del bilancio pluriennale ha consentito
alla manovra finanziaria di operare finalmente con orizzonti poliennali e quindi di
medio periodo. Il bilancio pluriennale d competenza stato sempre redatto a
legislazione vigente integrata con gli effetti degli interventi programmati nella
decisione di economia e finanza e nella legge di stabilit. Con tali interventi si
sostanziava il bilancio pluriennale programmatico che doveva tener conto dell
impatto delle misure della manovra finanziaria pubblica data l insieme delle
disposizioni della legge di stabilit e della legge di bilancio , la quali contenevano le
misure qualitative e quantitativi necessarie alla realizzazione degli obbiettivi
programmatici della DEF
LA LEGGE DI STABILITA E IL PRECEDENTE DELLA LEGGE FINANZIARIA
ALLA LUCE DEL QUADRO PROGRAMMATORIAO PREDISPOSTODELL
UE.
La comprensione delle funzioni della legge di stabilit introdotto dall art 11 non
agevole, se prima non si premettono le caratteristiche della legge finanziaria. Il
proposito di tale legge era esplicitamente quello di adeguare le entrate e le uscite
del bilancio dello stato agli obbiettivi di politica economica cui si ispirano il bilancio
dello stato agli obbiettivi di politica economica cui si ispira il bilancio pluriennale ed
il bilancio annuale. In realt, con la legge finanziaria veniva approntato un possibile
meccanismo di aggiramento dei noti divieti imposti dall allora 3 comma dell art 81
dell cost.
Nel 2002 a seguito di un dibattito politico in parlamento, venne proposta una al
momento senza esito una riforma della legge finanziaria, da convertire in una
cosiddetta legge finanziaria, da convertire in una cosiddetta legge si stabilit, cio
in una legge prevalentemente applicativa del patto di stabilit e di crescita dell une
determinando appunto i modi d influenza dei vincoli pattuiti coni trattati ue e che da
quello discendono , sulle previsioni finanziarie, ad esempio fissando i tetti annuali di
entrata e di spesa, prescindendo i saldi. La nuova legge di stabilit, che ha
implicitamente lo scopo precipuo di consolidare istituzionalmente il vincolo giuridico
per tutti i bilanci dei soggetti pubblici, elencata all art 7 delle legge n. 196 piu volte
richiamata, tra gli strumenti d programmazione connessi alla legge di bilancio
previsionale dello stato e compone con la legge di bilancio la manovra di finanza
pubblica, triennale, disciplinata dall art 11.
Essa richiama taluni compiti della legge finanziaria e ne introduce altri. Cos la
legge di stabilit deve provvedere annualmente alla regolazione delle grandezze

previste dalla legislazione vigente per adeguarne gli effetti finanziari agli obbiettivi
programmatici fissi della DEF e a indicare il livello massimo sia del ricorso
finanziario si del saldo netto da finanziare in termini di competenza. Di piu, ha il
compito eventuale di dettare, specie mediante diverse tabelle, le variazioni di
aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni afferenti a qualsivoglia tributo, contributo
a tariffa, altre che le correzioni imposte derivanti dall andamento dell inflazione e le
variazioni in riduzione delle spese di parte corrente legislativamente autorizzate.
Appare evidente la non sovrapponibilit delle caratteristiche delle caratteristiche
della antecedente legge finanziaria con quelle della attuale legge di stabilit. Inoltre
la legge di stabilit deve recare norme aventi esclusivamente effetti finanziari nel
triennio futuro e non oltre, con divieto di contenere norme delega, norme
ordinamentali, norme organizzate e norme ad oggetto particolare o settoriale.
GLI UTLERIORI DOCUMENTI E RELAZIONI CONOSCITIVE, DI
MONITORAGGIO E DI STIMA SUI CONTI DI CASSA. LASSESTAMENTO
DEGLI STANZIAMENTI. IL PASTTO DI CONVERGENZA QUEL PRIMA
ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCLE.
Fino al 2009 un risalente referto tecnico-politico denominato relazione previsionale
e programmatica forniva un illustrazione generale e descrittiva dello stato del
bilancio per lanno successivo, dando conto soprattutto degli scostamenti del nuovo
bilancio rispetto a quello dell anno precedente, con un analitica informazione specie
sulle spese discrezionali.
Al quadro economico generale si accompagnava l indicazione degli indirizzi di
politica generale e degli obiettivi, descritti dalla legge con terminologia tecnicoeconomica. Esso esponeva anche lentit del fabbisogno statale, cio il quantum di
risorse occorrente a colmare quello squilibrio tra le entrate e le spese, che
costituisce il disavanzo pubblico.
La legge n 196/2009 ne ha decretato labolizione, dapprima sostituendola di fatto
con una specie nota illustrativa e riassuntiva affiancante la manovra finanziaria,
denominata relazione sull economia e la finanza pubblica da presentare alla
camere da parte del ministro per lo sviluppo economico e infine abrogandola del
tutto, dato del ministero per lo sviluppo economico per oggetto e per tempistica,
con il nuovo DEF.
Il procedimento complesso di programmazione finanziaria richiede anche verifiche
dei risultati dei risultati ben prima del rendiconto generale dello stato.
A ci rispondo le relazioni quadrimestrali di cassa che il ministro presenta al
parlamento entro, rispettivamente il 31 maggio, il 30 settembre e il 30 novembre.
Esse informano la camere sui risultati della gestione di cassa. La prima e lultima
riferiscono sulle gestioni del rispettivo quadrante dell esercizio in corso, mentre la
seconda appare piu importante, perche da conto dei risultati della gestione di cassa
dell anno precedente insieme dell intero andamento annuale dei flussi e dei modi di
copertura del fabbisogno del settore statale. Le relazioni hanno valore conoscitivo e
non vengono approvate dal parlamento destinatario, ma sono prezioso strumento
di riscontro degli scostamenti della politica finanziaria rispetto alle previsioni
adottate, garantendo un periodico controllo politico sicuro ed affidabile sugli effetti
economici delle politiche finanziarie pubbliche, utilizzando appunto in via
estimativa, anche in sede previsionale. Tali tempestivi strumenti consuntivi e

realistici acquistano un preciso valore ex ante nel complesso procedimento di


bilancio programmatico. Infine con la prima attuazione del c.d federalismo fiscale,
sono comparsi anche specifici strumenti di programmazione delle altre
amministrazioni pubbliche diverse dallo stato, in primi gli enti territoriali.
E tre deleghe legislative concesse con leggi n. 196/2009 e n 39/2011 a partire da
quella di cui all art 42 del testo novellato della legge n 196/2009 la quale previa
sperimentazione nei primi due esercizi , prevede che entro quatto anni dal 2010 il
governo emani decreti legislativi per ottimizzare laccertamento delle entrate ,
lassunzione dell impegno delle spese e il regime dei residui attivi e passivi,
mediante il mero potenziamento del bilancio di cassa e ladozione di un ordine
temporale nell assunzione di obbligazioni.
La delega del successivo art 49 concede invece diciotto mesi per norme delega in
materia di potenziamento dellattivit di analisi e valutazione della spesa pubblica
nonch la previsione di sanzioni per i responsabili delle disfunzioni riscontrate.
Lultima deroga art 50 della legge 196/2009 novellata affida all esecutivo entro
quattro anni le redazione di testo unico delle norme in tema di contabilit di stato e
di tesoreria.

IL BILANCIO DELLO STATO


GENESI EVOLUZIONE DEL BILANCIO DELLO STATO
il bilancio dello stato , da approvare con la legge secondo quanto stabilisce la
costituzione un atto contabile reppresentativo di tutti i flussi finanziari dello
stato in entrata ed in uscita. Il bilancio preventivo si differenzia sostanzialmente
dal bilancio di esercizio, caratteristico dell ordinamento privatistico, il quale ai
sensi dell art 2443 cod civ. finanziato ad esprimere in termine economici, alla
fine dell esercizio, la situazione patrimoniale, attiva e passiva nonch gli utili
conseguiti ovvero le perdite subite.
La disciplina del bilancio dello stato contenuta in diversi corpi normativi
organici dei secoli scorsi: legge 22 aprile 1869n. 5026, legge 8 luglio 1883 n.
1445, ed il relativo regolamento di attuazione approvato con r.d 25 maggio 1924
n. 827 che ha rappresentato a lungo, pur dopo lavvento della costituzione
repubblicana, la normativa di riferimento per bilancio dello stato ed tuttora in
parte ancora vigente. Per riscontrare i primi significativi cambiamenti nella
disciplina del bilancio dello stato si dovuta attendere la legge primo marzo
1962 n. 64.
La vera e propria evoluzione della normativa e quindi levoluzione della
concezione e del ruolo del bilancio e degli altri strumenti decisionali di finanza
pubblica, la quale si successivamente snodata attraverso la legge25 agosto
1988 n 362 nonch la legge 25 giugno 1999 n. 208. Quindi si avuta la
completa rivisitazione della struttura del bilancio e del rendiconto, in particolare
la classificazione delle entrate e delle spese, la quale ha formato oggetto e
contenuto della legge delega 3 aprile 1997 n. 94.

Tali ultimi aggiustamenti si sono resi necessari per rendere compatibili le


procedure ed il ciclo programmatorio el bilancio con i tempi ed i modi delle
procedure dell unione europea nella prospettiva el consolidamento e della
stabilizzazione dei conti pubblici. Tali nuovi contenuti della legge di bilancio
entreranno pero in vigore con il primo gennaio 2016.questi ultimi interventi
legislativi, pur altamente innovatori non modificarono anche come sarebbe stato
logico la struttura e la classificazione del bilancio, gia rivista a suo tempo dalla
legge n. 62 1964
LA STRUTTURAZIONE DEL BILANCIO DELLO STATO
a) Le unit previsionali di base
La ristrutturazione del bilancio dello stato si sarebbe dovuta porre in line a di
continuit e di comportamento rispetto ai provvedimenti di riforma
dellamministrazione, in particolare sotto il profilo della trasparenza dellazione
amministrativa e della resposanbilit delle dirigenza. La legge delega n 94 1997
acoompagnata dai decreti di attuazione, sopra citati, stravolge la precedente
classificazione delle poste in entrata ed in uscita del bilancio introducendo le
funzioni-obbiettivo e le unit previsionali di base la sciando la ripartizione per
capitoli solo per la gestione e rendicontazione.
In base alla riforma operata dalla legge n 94/1997 la funzione di limite ad accertare
ed impegnare, ovvero ad incassare e pagare, rispettivamente le entrate e le spese,
da allora in avanti, si sarebbe costruita non piu sui singoli capitoli, bens su quel
livello di responsabilit dirigenziale al quale corrisponde un aggregato omogeneo
degli stessi capitoli che esprimono, in termini finanziari, una linea di intervento che
a sua volta presenta una omogeneit interna.
La legge n.94 1997 ha previsto infatti che ogni anno il ministero delleconomia e
delle finanze contestualmente all entrata in vigore della legge di approvazione del
bilancio, con proprio decreto , dintesa con le amministrazioni interessate, avrebbe
provveduto alla ripartizione delle ripartizione
b) Le missioni ed i programmi
Riassuntivamente, dunque la legge n.94 1997 ed i suoi decreti attuati hanno
previsto una struttura del bilancio dello stato imperniata, pre ogni stato di previsione
della spesa, sui centri di responsabilit amministrativa facenti capo alla classe
dirigenziale , sulle unit previsionali di base e sulla classificazione per funzioniobiettivo.
In una parola essa non risultata a costruire la base per un diverso sistema
gestionale diretto alla responsabilizzazione della dirigenza ed all evidenziazione dei
risultati ottenuti con limpiego delle risorse finanziarie pubbliche. A circa dieci anni
da qulla riforma, e precisamente in coincidenza della sessione di bilancio per il
2008, allora, si pensato di varare in via sperimentale ad opera del dipartimento
della ragioneria generale una nuova struttur del bilancio dello stato, per missioni e
programmi. Obbiettivo primario: quello di rendere diretto il legame tra risorse
stanziate e azioni perseguite. Con l evidenziazione delle finalit all interno di
ciascun apparato amministrativo il bilancio sarebbe assorto ad un maggior grado di
significativit nell ambito della manovra di finanza pubblica.

Ai fini della lettura della nuova strutturazione del bilancio annuale accorre tener
presente ce sino al 2008 stata applicata una classificazione funzionale della
spesa, basata per i primi tra livelli (divisioni, gruppi, classi) sulla classificazione
COFOG: classificazione delle funzioni di governo, previste dal sistema contabile
dell unione europea- SEC 95.
Piu precisamente la COFOG una classificazione delle funzioni si governo previste
dal sec 95 e comune a tutti i paesi dell unione europea a livello OCSE. La
classificazione COFOG si basa sulle funzioni obiettivo, articolata su tre livelli
gerarchici:
1) divisioni, ovvero i fini primari perseguiti dalle amministrazioni.
2) gruppi, ovvero le specifiche aree di intervento delle politiche pubbliche.
3) classi, livello che identifica i comparti di attivit in cui si articolano le
aree di intervento di cui al livello precedente.
Ora, secondo la nuova versione sperimentale del bilancio, la classificazione dell
entrata articolata su quattro livelli di aggregazione. Nel primo livello si ha una
suddivisione per quattro titoli: 1) entrate tributarie 2) entrate extratributarie 3)
entrate derivanti dall alienazione e dall ammortamento di beni patrimoniali e della
riscossione di crediti 4) entrate derivanti dall accensione di prestiti.
La classificazione della spesa, invece, stata articolata, per ciascuno stato di
previsione, in tre livell di aggregazione: missioni, programmi, e macroaggregati.
1)le missioni: di numero limitato, rappresentano le funzioni principali
perseguite con la spesa pubblica e costituiscono l espressione politicoistituzionale del bilancio. Rappresentano cio le grandi finalit che
vengono perseguite indipendentemente dall azione politica contingente ad
hanno, dunque, un respiro di lungo periodo, ossia di configurazione
istituzionale permanente. Ogni missione a sua volta si realizza
concretamente attraverso piu programmi.
2) I programmi: che sono individuati anno per anno, rappresentano
aggregati omogenei di attivit svolte all interno di ogni singolo Ministero.
Pertanto essi trovano il loro fondamento normativo nella art 2 comma 2
legge n 468 come modificato dalla legge n 94 e rappresentano il punto
focale focale della nuova classificazione applicata al disegno di legge di
bilancio, in quanto costituiscono un livello di aggregazione
sufficientemente dettagliato, tale da consentire al decisore politico di poter
scegliere l impiego delle risorse tra scopi alternativi.
3) i programmi a loro volta sono frazioni in macroaggregati , i quali
evidenziano le diverse tipologie di spesa attribuite a ciascun programma.
Al di sotto di ciascun macroaggregato sono stati allocati, ai fini conoscitivi,
i correlati centri di responsabilit amministrativa per consentire
levidenziazione degli stanziamenti ad essi attribuiti e l individuazione, in
sequenza, di missioni programmi macroaggregati agli stessi riferiti.
La nuova impostazione intesa a realizzare in ciascun stato di previsione
una semplificata esposizione, attraverso le missioni, i programmi e i
macroaggregati, finalizzata a dare trasparenza agli obiettivi politici e all
azione di governo.

C) Le unit di voto parlamentare


Con la nuova impostazione del bilancio per missioni e programmi si tende a
raggiungere due scopi di carattere espositivo e sostanziale: maggiore
consapevolezza e migliore leggibilit e trasparenza del bilancio.
1.

Il primo scopo maggiore consapevolezza, si consegue con la


rappresentazione univoca e sintetica delle finalit perseguite dallo stato,
senza parere di vista gli elementi gia presenti nel quadro classificatorio fino a
quel momento adottato.

2.

Il secondo-migliore leggibilit e trasparenza, avrebbe dovuto consentire la


rendicontazione dell attivit realizzata con le risorse allocate, in modo che
risultasse piu immediatamente comprensibile quanto si spende e per quale
finalit, facilitando e rendendo piu razionale in tal modo il processo
decisionale tra governo e parlamento.

Oggetto dell approvazione parlamentare non sarebbe piu state le unit previsionali
di base bens le unit di voto parlamentare determinate con riferimento ad aree
omogenee di attivit e costituite dai programmi quali aggregati diretti al
perseguimento degli obiettivi definiti nell ambito delle missioni. Le missioni
rappresentano le funzioni principali e gli obbiettivi strategici perseguiti con la spesa.
Si dispone altres che i programmi sono univocamente raccordati alla nomenclatura
COFOG di secondo livello. Per le entrate le unit di voto parlamentare sono
determinate con riferimento alla tipologia de entrata.
Le unit di voto parlamentare sono anchesse determinate con riferimento ad aree
omogenee di attivit. Ma a differenza di quelle, le quali, costituiscono linsieme
organico delle risorse finanziarie affidate ad in univo centro di responsabilit
amministrativa, quindi attribuite senza diretto riferimento alla destinazione ovvero
all obiettivo che detto centro avrebbe curato, lunit di voto un aggregato di
risorse che riceve all approvazione del parlamento in quanto espressione di un ben
preciso programma di spesa che poi governo obbligato a realizzare.
1.

FORMAZIONE E STRUTTURA DEL BILANCIO ANNUALE DELLO STATO.


IL BILANCIO PLURIENNALE

La legge 196 del 2009 delinea il nuovo iter formativo. Il disegno di legge del
bilancio annuale presentato dal governo alle camere unitamente al disegno di
legge di stabilit, ed entrambe le leggi entrano a far parte della manovra triennale di
finanza pubblica.
In capo a ciascun ministro c la responsabilit politica delle scelte rientranti nella
propria gestione finanziaria. Il ministro delleconomia definisce gli oneri delle
funzioni e dei servizi istituzionalmente affidati a ciascun amministrazione.

La gestione finanziaria dello stato si svolge in base al bilancio annuale di previsione


redatto in termini di competenza e di cassa. (anno finanziario dal 1 gennaio al 31
dicembre).
Il disegno di legge del bilancio annuale dello stato tiene conto dei parametri indicati
dal Documento di economia e finanza (DEF). Questo articolato in tre sezioni. In
esso sono riportati una serie di parametri che valgono a determinare e fissare gli
obiettivi economici e finanziari e rendere possibile larticolazione della manovra
triennale di finanza.
La manovra, composta dalla legge di stabilit e dalla legge di bilancio contiene, per
il triennio, le misure qualitative e quantitative per la riuscita degli obiettivi del DEF.
La struttura interna del bilancio annuale dello stato costituita da : 1) lo stato di
previsione dellentrata 2) gli stati di previsione della spesa distinti per ministeri 3) il
quadro riassuntivo del triennio. Il bilancio di previsione annuale redatto in termini
di COMPETENZA (per lentrata conta il momento dellesigibilit del diritto di credito
da parte dello stato). Per la spesa la previsione in termini di competenza determina
la spesa come prestazione di unobbligazione pecuniaria passiva nel corso
dellesercizio non tenendo conto delle obbligazioni di esercizio precedenti ne del
mancato adempimento. Il bilancio annuale in termini di CASSA quantifica
lammontare dei flussi sia in entrata che in uscita stimando lobbligazione nel
momento effettivo dellesecuzione (fisico movimento di denaro). La legge 196 ha
previsto il graduale passaggio al solo bilancio di cassa (si mantengono lo stesso
entrambi.). Il bilancio articolato in un terzo conto, i residui. costituito
dallammontare dei residui, attivi o passivi, alla chiusura del bilancio precedente.
La legge di bilancio produce effetti che si unificano nel principio di vincolativit del
bilancio (obbligo dellamministrazione a eseguire le spese in conformit alla
destinazione operata dal bilancio.
Con la legge 196 viene introdotta la norma secondo cui nel bilancio annuale sono
indicate anche le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo a terzo
anno del bilancio triennale. La legge prevede poi che nellambito di ciascun
programma le spese si dividano in modulabili e non.
Le NON RIMODULABILI sono quelle per le quali lamministrazione non ha la
possibilit di esercitare un effettivo controllo. Fanno parte degli oneri inderogabili le
cosidette spese obbligatorie (pagamento stipendi, pensioni ecc) e altre spese fisse,
le spese per interessi passivi.
Le SPESE RIMODULABILI sono quelle per fattori legislativi, ovvero autorizzate da
disposizioni.
La nuova normativa stabilisce anche che i Ministri quantifichino le risorse
necessarie per il raggiungimento degli schemi previsti anche mediante proposte di
rimodulazione.
A corredo della nuova impostazione della struttura del bilancio annuale la legge
prevede anche che ciascun stato di previsione riporti una serie di elementi
informativi: una nota integrativa, una scheda illustrativa di ogni programma, lelenco
dei capitoli e degli articoli, un riepilogo delle dotazioni, il BUDGET dei costi. Molto
importante la NOTA INTEGRATIVA, che prende il posto della nota preliminare, la
quale gi nella sua rinnovata veste avrebbe dovuto consolidare il legame esistente
tra lindividuazione delle finalit e degli obiettivi da perseguire attraverso lazione
pubblica e le risorse dirette a realizzarli. La subentrante nota integrativa, per le
entrate oltre a contenere i criteri per la previsione relativa alle principali imposte e

tasse, specifica, per ciascun titolo, la quota non avente carattere ricorrente e quella
avente carattere ricorrente, nonch gli effetti connessi alle disposizioni normative
vigenti. Per la spesa, invece, la nota integrativa si compone di due sezioni:
1. La prima sezione riporta le informazioni relative al quadro di riferimento in cui
lamministrazione opera, illustra le priorit politiche, espone le attivit e indica
gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa.
2. La seconda sezione relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse
finanziarie, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di
formulazione delle previsioni.
Nei soli termini di competenza la legge 468 del 78 aveva introdotto accanto al
bilancio annuale, un bilancio pluriennale, aggiornato annualmente. Il bilancio
pluriennale secondo la nuova versione legislativa ora redatto, in coerenza con
obiettivi indicati nel DEF, per missioni e programmi sia in termini di competenza che
di cassa. Esso predisposto in due versioni, a legislazione vigente e
programmatica, ovvero tenendo conto rispettivamente dellandamento delle entrate
e delle spese in base alla legislazione vigente e degli effetti degli interventi
programmatici.
La duplice versione stata prevista sin dalla 468 al fine di evitare il pericolo che il
bilancio pluriennale si riducesse ad una mera ed aggiornata rassegna per i tre anni
delle entrate e delle spese. In virt della legge 243 del 2012 muteranno la struttura
ed il contenuto della legge di bilancio. La legge 243 contiene gi indicazioni sulla
struttura della legge di bilancio che sar composta da due sezioni. Il disegno di
legge di bilancio inoltre sar accompagnato da una nota tecnico illustrativa di
raccordo tra il disegno di bilancio ed il conto consolidato.
1. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE ED I RISULTATI
DIFFERENZIALI
La legge 196 del 2009 ridefinisce larticolazione del bilancio, e le entrate si
ripartiscono in:
Titoli, di natura tributaria, extratributaria o che provengano dallalienazione
dei beni.
Ricorrenti o non ricorrenti
Tipologie, ai fini dellapprovazione parlamentare
Categorie, secondo la natura dei cespiti
Capitoli
A loro volta le spese vengono poi suddivise in missioni, programmi e capitoli.
I programmi, seguendo lo schema precedente, sono suddivisi in macro-aggregati
per spese di funzionamento, per interventi, trattamenti di quiescenza e simili.
I capitoli sono classificati secondo il contenuto economico e funzionale e
costituiscono le unit fondamentali ai fini della gestione e rendicontazione.
Le risultanze complessive del bilancio sono esposte nel quadro generale
riassuntivo. L art 25 della legge 196 ripropone il sistema dei saldi costituito
dallindicazione sia per le dotazioni di competenza, sia per quelle di cassa dei
risultati differenziale fra i confronti fra alcuni aggregati delle entrate e della spesa.
Questi sono:

Il risparmio pubblico: differenza tra il totale delle entrate tributarie ed extra e il


totale della spesa.
Lindebitamento: differenza fra tutte le entrate e le spese decurtate delle
operazioni finanziarie. Tale saldo esprime il disavanzo in senso proprio
ovvero il risultato complessivo del bilancio. Esso fa parte della contabilit
nazionale ed costruito secondo una metodologia concordata in sede
internazionale.
Il saldo netto da finanziare ed il ricorso al mercato: sono definiti annualmente
dai primi due articoli della legge di stabilit. Il primo definisce la differenza
delle operazioni rappresentate da tutte le entrate e tutte le spese al netto
dellaccensione e rimborso dei prestiti; il secondo esprime la differenza tra il
totale delle spese, incluse anche quelle per rimborso dei prestiti e il totale
delle entrate escluse quelle per accensione dei prestiti
1.

ESERCIZIO PROVVISORIO, VARIAZIONI DI SPESA ED ASSESTAMENTO


DEL BILANCIO. I FONDI DI RISERVA
Lesercizio provvisorio del bilancio non pu essere concesso se non per legge e per
periodi non superiori a 4 mesi. Esso permetto nel caso in cui il bilancio non fosse
approvato entro il 31 dicembre si possa comunque dal 1 gennaio gestire le entrate
e le spese in base al bilancio ancora non approvato.
Lorgano competente a concedere lesercizio provvisorio il Parlamento.
La gestione del bilancio prevista per i mesi della spesa prevista da ciascun
capitolo. Il fatto che viene utilizzato il termine spesa prevista indica che si parla del
bilancio dellanno seguente.
Pu accadere che durante lesercizio finanziario si verifichino nuove o maggiori
spese rispetto a quelle previste; la normativa contabile prevede il ricorso alle
variazioni di bilancio. Le variazioni di spesa sono di due tipi:
Variazioni legislative che concorrono a formare lassestamento di bilancio
presentato. Il bilancio di assestamento deve apportare le modifiche
necessarie al bilancio per riaggiustare i residui e le vicende finanziarie
sopravvenute.
Variazioni Amministrative: compensazioni tra le dotazioni finanziarie interne
a ciascun programma, relativamente alle spese per adeguamento al
fabbisogno che pu effettuare il Ministro delleconomia.
Variazioni amministrative sono anche quei prelevamenti, da registrare alla corte dei
conti, dai fondi di riserva per riassegnarle ei capitoli di bilancio. I fondi sono:
Fondo di riserva per le spese obbligatorie: per ovviare a lacune delle
dotazioni di competenza e di cassa per incrementare gli stanziamenti dei
capitoli di spesa con carattere obbligatorio
Fondi speciali per la reiscrizione dei residui perenti delle spese correnti ed in
conto capitale: destinate esclusivamente alla gestione dei residui passivi
eliminati per perenzione amministrativa
Fondo di riserva per le spese impreviste: finalizzato a far fronte a non
prevedibili deficienze di bilancio che per non siano di carattere obbligatorio
e che non impegnino i bilanci futuri.
Fondo di riserve per le autorizzazioni di cassa: le somme del fondo sono
trasferite negli stati di previsione delle spese delle Amministrazioni statali ed
iscritte in aumento delle autorizzazioni di cassa dei capitoli deficitari

1.

BILANCIO DELLO STATO E CONTABILITA ECONOMICA

La legge 94 del 1997 si espressa riguardo la contabilit analitica, la quale


permette una corretta elaborazione e lettura degli indicatori economici per la
valutazione del grado di efficienza e di efficacia.
Il d.lgs. 279 del 2008 ha introdotto il Sistema Unico di contabilit analitica che mette
in relazione le risorse impiegate umane, finanziarie, e strumentali, gli obiettivi da
raggiungere e le responsabilit dirigenziali. Rappresenta un valido sostegno al
controllo interno di gestione. Si compone di:
Piano dei conti: costituisce lo strumento per la rilevazione economica dei
costi necessario al controllo di gestione.
Centri di costo: rilevano i risultati economici dei centri dellamministrazione e
ne seguono levoluzione
Servizi erogati: esprimono le funzioni elementari, finali e strumentali cui
danno luogo i diversi centri di costo per il raggiungimento degli scopi
dellamministrazione.
Il passo in avanti costituito dal fatto che prima il Documento veniva trasmesso in
modo separato rispetto al disegno di legge del bilancio, mentre ore ne parte
integrante. Inoltre viene introdotto il prospetto di riconciliazione che mette in
evidenza i collegamenti esistenti tra i dati finanziari del bilancio e quelli economici
consentendo gi in chiave previsionale una lettura economica dei dati finanziari.
1. IL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO
Il rendiconto generale un documento contabile nel quale sono riassunti e
dimostrati i risultati della gestione dellanno finanziario. Viene detto generale per
distinguerlo da quelli speciali.
Viene presentato del ministro delleconomia entro il 30 giugno al parlamento, gi
parificato dalla corte dei conti.
Parallelamente al bilancio di previsione, al rendiconto generale allegata una nota
integrativa, articolata per missioni e programmi che contiene il rapporto sui risultati
e la valutazione del grado di realizzazione degli obiettivi indicati nella Nota
integrativa del bilancio. Inoltre illustra con riferimento ai programmi i risultati
finanziari ed espone i principali fatti della gestione, motivando gli eventuali
scostamenti tra le previsioni iniziali di spesa e quelle finali indicate.
Il rendiconto strutturato in due parti distinte:
I. Il conto del bilancio che evidenzia:
a. Le entrate di competenza dellanno, accertate riscosse o ancora da
riscuotere
b. Le spese di competenza dellanno
c. La gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi anteriori
d. Le somme versate in tesoreria e per quelle pagate per ciascun capitolo
di bilancio
e. Il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano allanno
successivo
II. Il conto generale del patrimonio fornisce la dimostrazione della consistenza
del patrimonio dello stato
allinizio dellesercizio delle variazioni e
trasformazioni nel suo corso. Comprende anche la dimostrazione dei vari
punti di concordanza tra la contabilit del bilancio e quella patrimoniale.

Anche in sede consuntiva, la rilevazione dei costi sostenuti dallamministrazione


deve contenere anche il prospetto di riconciliazione che collega le risultanze
economiche con quelle della gestione finanziario delle spese contenute nel conto
del bilancio.
Lo scopo del prospetto di conciliazione quello di evidenziare il risultato finale
economico della gestione, valido per far conoscere i costi e la produttivit delle
risorse finanziarie pubbliche impiegate.
Il rendiconto generale stato tradizionalmente inteso come mera sede di riassunto
e dimostrazione dei risultati della gestione. La valutazione dei risultati di gestione
mancata, con la conseguenza che il bilancio annuale si caratterizzato come
documento finanziario da costruirsi con logiche incrementali.
Da qualche anno le risultanze sulla gestione, si finanziarie che economiche sono in
funzione di una valutazione, non fermandosi solo ad unillustrazione.
Dopo le modifiche del 2002, il conto generale del patrimonio viene suddiviso in due
parti: la prima espone distintamente i conti accesi ai componenti attivi e passivi
significativi del patrimonio, la seconda pone in rilievo i legami tra i dati patrimoniali e
quelli contenuti nel conto di bilancio.
CAPITOLO
LESECUZIONE DEL BILANCIO
A: Il procedimento contabile dellentrata
1.INTRODUZIONE
Lart 124 dispone che la gestione dellanno finanziario riguarda tutte le operazioni
relative alle entrate e alle spese autorizzate con la legge di bilancio o con leggi
successive.
Per entrate pubbliche si intendono i mezzi di cui lo stato e gli altri enti si avvalgono
per il perseguimento di fini pubblici. Lart 219 sancisce che le entrate dello stato
sono costituite di tutti i redditi, proventi e crediti di qualsiasi altra natura, e che tutte
le entrate dello stato devono essere iscritte nel bilancio di previsione.
2.LA FASE DELLACCERTAMENTO
Rappresenta il momento in cui lamministrazione competente appura la ragione del
credito dello stato e la persona debitrice. Laccertamento avviene secondo diverse
modalit:
a. Mediante ruoli, per le imposte dirette e per le altre entrate a scadenza
determinante. Laccertamento mediante ruoli ha ceduto il passo
allautodeterminazione (IRPEF, IVA)
b. Mediante liste di carico, per affitti censi, canoni, livelli e per ogni altra
prestazione periodica
c. Mediante prenotazioni in registri o campioni tenuti dalle ragionerie provinciali
dello stato. Per esempio proventi patrimoniali dello stato (interessi attivi sui
titoli) o monopoli
d. Mediante un continua e diligente vigilanza a tutela dei diritti erariali.
Sullesatto accertamento delle entrate vigliano gli uffici del bilancio. La fase
dellaccertamento delle entrate forma oggetto di particolare attenzione da parte
della legge n.196, che prevede la razionalizzazione della disciplina, al fine di
assicurare una maggiore trasparenza
3.LA FASE DELLA RISCOSSIONE

fatta per conto delle singole amministrazioni per mezzo di agenti designati dalle
relative leggi e regolamenti.
Tutte le entrate di regola si riscuotono mediante contanti, a meno di specifiche
disposizioni. ( recente la disposizione secondo cui si pu usare anche lo
strumento del bonifico bancario o postale).
Si soliti distinguere gli agenti della riscossione in: Agenti per contratto identificabili
ad esempio nella SIAE che riscuote i diritti erariali sui pubblici spettacoli e Agenti
per ufficio.
Gli agenti della riscossione sono soggetti a due sistemi di rendicontazione diversi:
Il primo caso, nel quale lo scopo quello di dar conto a fini conoscitivi di
controllo e di tenuta delle scritture amministrative in vista della compilazione
del rendiconto statale.
Il secondo, degli agenti contabili, la cui prima finalit accertare la situazione
debitoria o creditoria dellagente della riscossione nei confronti dell erario
La vigilanza della corte dei conti sulle entrate (a differenza che per le spese)
quanto mai circoscritta e limitata: circoscritta alla sola fase della riscossione e
limitata allesame dei conti riassuntivi annuali delle entrate delle amministrazioni
4.I PROCEDIMENTI DI RISCOSSIONE
a) Dal sistema esattoriale alla riscossione S.P.A.
Per lunghissimo tempo si utilizzato il sistema esattoriale. Il sistema giuridico di
questultimo prevedeva che lesattore comunale e il ricevitore provinciale avessero
la stessa mansione: il primo riscuote le imposte dal contribuente e ne versa il
ricavato al secondo, questi lo versa nelle casse.
Con lavvento della riforma tributaria, vi stato un accentramento del sistema
impositivo nello stato, con il conseguente affievolimento dei contributi autonomi dei
comuni.
Con le nuove disposizioni sulle modalit di riscossione delle imposte sui redditi si
ridotta non poco larea del criterio dellaccertamento mediante ruolo esecutivo, che
ha ceduto il passo al versamento diretto (sempre attraverso lesattoria quindi, ma
senza lemissione dei ruoli). Questo per quanto riguarda le ritenute dacconto per il
lavoro dipendente, lavoro autonomo, interessi e redditi da capitale. Sono invece
ancora riscuotibili mediante ruoli dimposta sia le imposte sul reddito delle persone
fisiche che di quelle giuridiche.
La svolta decisiva stata che la funzione di esazione dei tributi trasla dallalveo
locale a quello del ministero delle finanze.
La legge 337 del 1998 ha conferito al governo la delega per il riordino generale del
sistema della riscossione. In particolare mirava a conferire allattivit di recupero
coattivo nei confronti dei contribuenti morosi la massima efficacia e tempestivit di
azione. Si intendeva fare un unico centro di recupero coattivo, ovvero avere
ununica procedura per lo stesso contribuente con morosit diverse, evitando
duplicazioni. Questo sistema, definito sistema delle concessioni
, si rivelato per inferiore alla attese, ed stato modificato nel sistema di
affidamento delle riscossioni alla Riscossione s.p.a.
Nel 1997 vi stata unulteriore riforma della disciplina della riscossione coattiva dei
crediti della pubblica amministrazione, con il passaggio della titolarit dellattivit
dai soggetti privati ad una societ di propriet pubblica, la riscossione s.p.a.
costituita dallagenzia delle entrate e dallINPS.

La riscossione s.p.a pu operare come holding, quindi le preesistenti societ


possono continuare ad operare. La Riscossione pu fare ricorso a tutti i mezzi
previsti dalla legge per indurre il debitore al pagamento: espropriazione mobiliare,
immobiliare, pignoramento di un quinto dello stipendio, fermo amministrativo.
a) Il versamento in tesoreria mediante delegazione ad istituti di credito e altre
modalit di riscossione
Con lavvento del sistema dellautotassazione il procedimento si arricchito di
unulteriore modalit: il versamento diretto in tesoreria da parte del contribuente
mediante delegazione ad istituti di credito. Tale strumento, inizialmente introdotto
solamente per i versamenti dellimposta sui redditi delle persone fisiche, stato poi
esteso alla riscossione delliva e dellILOR.
Nel 1996 veniva disciplinato il rapporto di delega: il contribuente allega alla
dichiarazione dei redditi lattestato dellagenzia di credito con limpegno della banca
a effettuare il pagamento. Vi sono anche altre modalit di riscossione delle imposte
sui redditi: riscossione per ritenuta diretta.
5.LA FASE DEL VERSAMENTO
La riforma del 1978 ha introdotto un termine improprio: incasso. Sono infatti definite
le previsioni in termini di cassa quelle che si prevede di incassare e chiarendo che
si intendono per incassate le somme versate in tesoreria. I versamenti dunque
consistono in mere operazioni materiali; si effettuano per conto di ciascuna
amministrazione.
Speciali doveri incombono agli agenti per la fase di versamento: hanno lobbligo di
versare giornalmente alla sezione di tesoreria le somme incassate, in caso diverso
questo si deve effettuare nelle scadenze periodiche. Vi sono particolari sanzioni per
casi di inadempimento o di ritardo. Il versamento va fatto in denaro effettivo e
qualsiasi versamento deve essere accompagnato da una fattura di versamento
6. LA GESTIONE DEI RESIDUI ATTIVI
Vi lesigenza di individuare i crediti dello stato per entrate che non si siano potute
riscuotere effettivamente. Sono classificati in 5 categorie:
a) crediti la cui riscossione pu considerarsi certa
b) crediti per il quale il debitore abbia ottenuto dilazione di pagamento
c) crediti incerti perch giudiziariamente controversi
d) crediti riconosciuti di dubbia e difficile esazione
e) crediti riconosciuti assolutamente inesigibili
Mente i crediti delle prime 3 categorie vengono annualmente ripresi nel conto
residui, i crediti di dubbia e difficile esazione sono trasferiti alla gestione
dellamministrazione demaniale.
B: Il procedimento contabile della spesa
Lart 270 sancisce che tutte le spese dello stato devono passare per le fasi
dellimpegno, liquidazione, ordinazione e pagamento.
2.FASE DELL IMPEGNO
disciplinato allart 34 della legge 116 del 2009. stato disciplinato per la prima
volta nell85 e si affermava che limpegno era un dovere giuridico e allimpegno
dello stato corrispondeva il diritto di un terzo ma non era necessario il consenso di
questi sulla proprio facolt di esigere.
Nel 1994 il decreto 367 sanciva: Tutti gli atti dai quali derivi lobbligo di pagare
somme a carico del bilancio dello stato devono essere comunicati contestualmente

alla loro adozione dagli uffici amministrativi per la registrazione dellimpegno. Entro
quindici giorni dalla ricezione la ragioneria registra limpegno.
La legge 169 del 2009 stabilisce che il potere di impegnare e ordinare le spese
esclusivamente dei dirigenti. Le ragionerie centrali provvedono alla registrazione
degli impegni di spesa. Trascorsi dieci giorni i provvedimenti acquistano efficacia. In
questo frattempo lufficio pu fare osservazioni allamministrazione interessata circa
la legalit della spesa, ma resta comunque lefficacia dellatto.
Molte norme del 78 sono state confermate nel 2009; si veda la norma che prevede
che seppur gli impegni assunti possono riferirsi soltanto allesercizio in corso, le
amministrazioni possono comunque stipulare contratti o assumere impegni nei limiti
dellintera somma delle leggi pluriennali di spesa. Per le spese correnti possono
essere assunti impegni a carico di esercizi successivi per assicurare la continuit
dei servizi.
sancita lindisponibilit di somme di bilancio per pagamenti che non trovino
giustificazione in una precisa obbligazione.
Limpegno di spesa tradizionalmente stato riguardato pressoch esclusivamente
nel suo aspetto contabile, come semplice scrittura ragionieristica.
Lart 34 della legge del 2009 fa si che lobbligazione pecuniaria sia il presupposto
irrinunciabile, perch dallimpegno origini leffetto di vincolo di destinazione della
somma.
A seconda della fonte, gli impegni si ripartiscono in:
legislativi, se derivano da leggi
contrattuali, da contratti della PA
amministrativi, da atti amministrativi
giudiziali, da sentenze di condanna dello stato passate in giudicato
Nessun impegno pu essere assunto per lesercizio scaduto (anno finanziario
chiude il 31 dicembre)
3.LA FASE DELLA LIQUIDAZIONE
Consiste nella determinazione del preciso ammontare del debito dello stato e
lesatta individuazione della persona del creditore e deve essere appoggiata a titoli
e documenti comprovanti il diritto acquisito dai creditori dello stato.
I conti dei fornitori sono da unirsi a corredo della liquidazione. La liquidazione della
spesa viene effettuata dagli uffici amministrativi cui affidata la trattazione degli
affari.
4.LA FASE DELLORDINAZIONE
La fase di ordinazione di pagamento quella in cui lautorit amministrativa
dispone il pagamento di una somma di denaro nei confronti di uno o pi creditori
dello stato. Diversi tipi:
a) Mandato o ordinativo diretto: il mandato ordinativo pu definirsi un titolo di
spesa a mezzo del quale lamministrazione ordina alla Tesoreria centrale il
pagamento di una somma direttamente in favore del creditore. Lordinativo
diretto da classificare tra gli organi amministrativi evidenziandosi la
preminenza di volont dellordinatore sullesecuzione della spesa,
indipendentemente se esso si rivolge ad un organo della stessa
amministrazione o ad un soggetto estraneo allamministrazione.
Oltre che per le spese espressamente previste dalla legge di contabilit, il
sistema di ordinazione per mandati diretti ha una portata generale. I mandati
diretti possono essere individuali o collettivi sono intestati alla persona del

creditore o a quella del funzionario. Da diversi anni lordinativo cartaceo


stato sostituito per un numero rilevante di pagamenti con il mandato
informatico. Mediante mandati informatici vengono disposti pagamento per :
a) somme da pagare ai creditori dello Stato b) somme da versare o
rimborsare al contabile del portafoglio c) somme da versare con imputazione
ad entrate di bilancio d)somme dovute dallo Stato e da compensare e)
ritenute per imposte, tasse e titoli da versare allo Stato o a enti autonomi.
Lordine di pagare d luogo, a cura della competente ragioneria, ad apposita
transazione sul informativo integrato. Per i mandati assoggettati anche al
controllo preventivo della Corte, questa appone il visto sugli ordini di spesa
riconosciuti regolari effettuando apposita transazione sul sistema informativo
integrato.
a)

Gli ordini di accreditamento: aperture di credito disposte con le stesse forme


stabilite per i mandati diretti a favore dei funzionari delegati per i pagamenti
che questi possono disporre. Le amministrazioni pongono a favore di
funzionari delegati i mezzi per provvedere a determinate spese cui non
possibile fare fronte mediante una serie di mandati singoli dalle
amministrazioni centrali. Per quanto riguarda spese concernenti lattuazione
di programmi o lo svolgimento di attivit rientranti nelle competenze attribuite
ai dirigenti, stabilisce che questi ultimi possono disporre laccreditamento di
somme a funzionari delegati se lamministrazione giudichi opportuna tale
forma e nel limite di 1500 euro.
In via eccezionale, con lo stesso ordine di accreditamento, o con ordine
separato, possono accreditarsi somme prelevabili direttamente in contanti dai
detti funzionari mediante buoni a proprio favore, perch si provveda a pagare
spese inerenti a servizi, per il quale serve pagamento immediato. Di tutti i
pagamenti disposti il funzionario delegato deve rendere il conto
amministrativo, ma in via normale non il conto giudiziale alla corte dei conti.

a)

I ruoli di spese fisse: Il pagamento degli stipendi, delle pensioni, dei fitti e
delle altre spese di importo e scadenze determinate pu effettuarsi in base a
ruoli emessi dalle amministrazioni centrali. Tale possibilit stata estesa alle
amministrazioni periferiche che dello stato.
Il sistema di pagamento dei ruoli di spese fisse peraltro facoltativo; vi la
possibilit che le spese considerate fisse per natura possano essere pagate
anche con mandati diretti o con ordini di accreditamento.
La particolarit dellemissione dei ruoli consiste nel fatto che essi non
costituiscono ordini diretti di pagamento (come il mandato), ma valgono come
documenti di autorizzazione continuativa a pagare. presupposta la tenuta
di appositi registri per descrivervi lo stato dei singoli impiegati e le relative
eventuali variazioni.
Per i pagamenti in base ai ruoli non prevista, come per gli ordini di
accreditamento, la presentazione di rendiconti da parte degli ordinatori
secondari. Il controllo successivo delle spese effettuato dalla corte dei conti
sulla base delle contabilit mensili inviate.

a)

Le forme speciali ed atipiche: tra le pi importanti si annoverano le spese di


giustizia: spese che lo stato deve anticipare a norma di legge, ni
procedimenti penali e civili e quelle relative alle inchieste amministrative per
gli infortuni sul lavoro e infortuni agricoli. Esse vengono pagate dagli agenti
della riscossione dietro ordini o decreti spediti dalle autorit giudiziarie.
Esempio: sistema speciale delle vincite al lotto: la gestione in mano
allamministrazione autonoma dei monopoli di stato. Le vincite sono pagate al
giocatore in due modi: a) dai raccoglitori presso i punti di raccolta. b)
dallamministrazione dei monopoli
I pagamenti del debito pubblico sono effettuati dalle sezioni di tesoreria
provinciale seguendo diverse modalit a seconda che si tratti di interessi o di
rimborso capitale.
Per i pagamenti da effettuarsi allestero si prevede la possibilit della loro
esecuzione a mezzo di accettazione di tratte emesse sui ministri o sui capi.
Tale modalit di pagamento sostituita del servizio del portafoglio dello stato.
Le amministrazioni dello stato che debbano effettuare pagamenti allestero
inoltrano le relative richieste allufficio italiano dei cambi,

5.LA FASE DEL PAGAMENTO


Si tratta delladempimento materiale dellobbligazione pecuniaria. Viene effettuato
dai tesorieri o agenti pagatori sotto la responsabilit. Essi confrontano i titoli di
spesa ricevuti, si accertano della regolarit e se rilevano degli errori devono
astenersi dalleseguire il pagamento.
Con il d.p.d. n368 del 94, lestinzione dei titoli di spesa viene effettuata in via
ordinaria mediante accreditamento sui conti correnti bancari o postali dei creditori.
Per gli stipendi e le pensioni viene disposta la generalizzazione del sistema di
pagamento mediante il diretto accreditamento delle somme su conti correnti
bancari o postali.
Per la normativa CE nella lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni
commerciali derivante dallappartenenza dellItalia alla Comunit, il creditore ha
diritto alla corresponsione degli interessi moratori, salvo che il debitore non dimostri
che limpossibilit al pagamento non sia per sua causa.
Si fa poi cenno agli atti impeditivi o sospensivi del pagamento; pu accadere che
prima del pagamento intervengano fatti indipendenti dal rapporto obbligatorio aventi
lefficacia di impedire o sospendere il pagamento stesso.
Ove intervengano sequestri, cessioni, delegazioni ecc. queste devono essere
notificati allamministrazione o funzionario ordinario della spesa. Se latto impeditivo
conforme a legge esso provoca la sospensione del pagamento o dellemissione
del titolo relativo.
Del tutto singolare listituto del fermo amministrativo, in base al quale
unamministrazione dello stato che abbia ragione di credito verso aventi diritto a
somme dovute da altre amministrazioni, pu unilateralmente e discrezionalmente
richiedere la sospensione del pagamento; in tal caso questa deve essere eseguita
in attesa del provvedimento definitivo.

6. LA GESTIONE DEI RESIDUI PASSIVI


Gli impegni possono riferirsi solo allesercizio in corso. Quindi vi lesigenza di
individuare, a fine esercizio, le obbligazioni giuridiche assunte e perfezionate, ma
non ancora soddisfatte, allo scopo di accantonare, per un certo periodo di tempo,
nellapposito conto, la provvista necessaria per il loro adempimento.
Il conto quello dei residui e la conservazione in esso delle somme impegnate e
non ancora pagate al termine dellesercizio di riferimento avviene a seguito di
appositi accertamenti.
I residui, trascorso un certo periodo di tempo, sono soggetti a perenzione
amministrativa, cio ad eliminazioni e scritture, ai soli effetti contabili, fermo
restando il diritto dei creditori di riscuotere le somme ad essi dovute.
Listituto della perenzione risponde, dunque, ad esigenze di natura pratica, quali la
semplificazione delle scritture contabili e lalleggerimento delle partite passive;
quindi non estingue il diritto di credito che verr al momento soddisfatto in conto
competenza.
Lordinamento autorizza la conservazione tra i residui, di somme in ordine alle quali
non si formalizzata al termine dellesercizio alcuna procedura dimpegno: il caso
dei residui delle spese in conto capitale che possono essere mantenuti in bilancio
quali residui, non oltre il terzo esercizio finanziario successivo alla prima iscrizione.
Sono i cosidetti residui di stanziamento o impropri.
CAPITOLO LA FINANZA PUBBLICA INTERNAZIONALE
La globalizzazione economica
La crisi ha messo in risalto lanomalia del sistema ue: mentre la politica monetaria
delegata alle istituzioni dell ue, la politica economica e di bilancio rimasta
prerogativa degli stati membri. il termine globalizzazione usato per intendere la
presenza di processi transazionali che danno una dimensione mondiale a
bisogni,attivit e decisioni nazionali. La globalizzazione ha spinto i paesi a formare
o rafforzare i mercati regionali. La partecipazioni a organizzazioni regionali offre agli
stati membri maggiori opportunit di collegamento ai mercati mondiali e allo stesso
tempo li protegge dalle turbolenze economiche. Il diritto europeo ha acquisito una
prevalenza sui diritti nazionali ed ha imposto agli stati membri regole comuni in
svariate materie. Lo stato quindi ha devoluto la soluzione di molti problemi
economici,militari ,ambientali a una sfera sovranazionale fatta di accordi e trattati
internazionali.
Il sistema globale stato definito da molti come caotico e scarsamente
democratico. Il moltiplicarsi di regole settoriali ha creato un clima di incertezza.
Inoltre il deficit di democrazia dipende dal fatto che in questo sistema il processo di
formazione delle regole esula dai canoni propri delle leggi statali, in quanto gli
organi decisionali non hanno il connotato della rappresentivit, sacrificando in tal
modo il principio di public accountability. La p acc., Sec cui lorgano eletto tenuto
a rendere conto del proprio operato a coloro che lo hanno eletto, il principio
democratico che pone il cittadino al centro del sistema politico.

Il ruolo dello stato nell ultimo decennio del secolo e la crisi del 2007
In un ambiente molto competitivo la tendenza in atto divenuta quella di ridurre l
intervento pubblico e di lasciare pi spazio al libero mercato ad esempio
significativo sono state le riforme per assicurare autonomia alle banche centrali
sulla scia del modello della banca centrale americana. Trattato di Maastricht 1992
ha portato alla creazione del sistema europeo delle banche centrali europee.
L italia ha seguiti l esempio dei paesi pi avanzati. Imprese statali industrie
nazionalizzate sono state trasformate in societ per azioni interamente possedute
dal ministro del tesoro per essere poi gradualmente trasferite al settore privato
secondo un piano coordinato di privatizzazione. Inoltre stata introdotta una
riforma complessiva della pubblica amministrazione. La riduzione del deficit e del
debito pubblico ha acquistato priorit nell agenda governativa. Il pareggio di
bilancio stato fissato come obiettivo dagli impegni presi in sede ue con il patto di
stabilit e crescita del 1997. Agli inizi del millennio il modello di stato interventista e
accentratore del governo dell economia appare sostituito da un altro modello che
lascia spazio alle forze del libero mercato e all iniziativa privata. Una prima forte
scossa a questa tendenza mondiale avvenuta a seguito dell attacco terroristico
dell 11 settembre 2001 degli usa che ha portato alla riconsiderazione del ruolo
dello stato.
In italia il sistema bancario essendo rimasto ancorato ai canoni i tradizionali non ha
subito forti scosse. Le famiglie non si sono indebitate oltre misura e non vi stata
alcuna bolla immobiliare. Il deficit rimasto sotto controllo. Con il crollo dei mercati
finaziariari la grecia e liralnda sono state trascinate sull orlo del collasso.
opinione diffusa che la crisi del capitalismo occidentale ha spostato lago della
bilancia verso l intervento pubblico. Si oscilla tra spinte verso il protezionismo
statale e spinte verso la cooperazione multilaterale. Le prime suggeriscono di usare
la leva dei tassi di cambio per sostenere le esportazioni e quindi la crescita
economica, mentre le seconde puntano sulla correzione degli squilibri economici
sottostanti sia interni che esterni. Il clima di instabilit e di incertezza risente anche
dei mutamenti dello scenario mondiale. In esso operano paesi a economia
emergenti in asia e in america latina. Mentre qualche decennio fa le democrazie
occidentali a economia avanzata si riunivano nel G7 che adottava un codice
comune, sia linguistico (inglese),sia politico (democrazia), sia monetario(dollaro)
ora che i nuovi paesi aeconomia emergente sono attivi sulla scena mondiale si
sono formati tre blocchi continentali che non seguono un unico codice. Ora le
monete importanti sono tre dollaro euro e yuan. Il G7 si allargato a G20. La crisi
finanziari del mondo capitalistico occidentale sta accelerando la redistribuzione del
peso economico dall ovest all est e dal nord al sud del globo. Mentre i paesi ricchi
lottano contro una ripresa debole, tassi di disoccupazioni elevati e deficit pubblico
allarmanti, i paesi emergenti crescono a ritmi assai superiori e si preoccupano di
contenere spinte inflazionistiche.
In europa l aggravamento della crisi economico-finaziaria ha intensificato il ricorso
al metodo intergovernativo nelle decisioni europee. Oggi lo scenario
caratterizzato dalla polarizzazione tra un entit forte e solida nella zona euro
rappresentata dalla germania e da alcuni paesi nordici e una periferia assai debole
che rimane stretta dalle tenaglie della recessione e della disoccupazione.

4.LE RIFORME DEL MERCATO FINANZIARIO IN USA E IN EUROPA DOPO


LA CRISI DEL 2007
La crisi finanziaria ha costretto gli Usa, lUE e molti altri paesi e rivedere la
disciplina dei mercati finanziari. La strategia di riforma stata guidata dal Financia
Stability Board, allora guidata da Mario Draghi. Il FSB ha designato larchitettura
finanziaria che i singoli stati, in un spirito di cooperazione multilaterale, si
impegnano a realizzare (tra 2013 e 2019). I punti centrali sono:
Too big to fail: istituzioni troppo grandi per fallire: aumentare la vigilanza su
gruppi bancari
Agenzie di rating: ridurre gli automatismi e le dipendenze dai voti assegnati
dalle agenzie
Banche ombra: allargare il perimetro di controllo su queste banche
Negli USA stato istituito un meccanismo regolatore del rischio sistemico con il
compito di disegnare la normativa anti rischio. stata rafforzata la supervisione
delle banche ombra e sono stati introdotti nuovi meccanismi per prevenire e
fronteggiare il fallimento delle istituzioni finanziarie. Questa legge pone particolare
tutela ai consumatori per evitare che su essi ricadano futuri salvataggi di banche.
LUE si preoccupato di emanare direttive e regolamenti la stabilit finanziaria e
proteggere gli investitori. Sono stati creati organi di vigilanza finanziaria: il comitato
europeo per il rischio sistemico vigila sulla stabilit delleconomia e dei mercati
finanziari; lautorit europea di vigilanza vigila su banche mercati e assicurazioni.
In questo quadro di crisi va evidenziato il crescente ruolo della BCE in: interventi
massicci sul mercato obbligazionario attuando lacquisto di titoli europei pi esposti
alla speculazione(2011) o nel 2012 con Draghi con lacquisto di obbligazioni a
breve.
La BCE ricorsa anche a misure eccezionali a favore delle banche allo scopo di
garantire accesso alla liquidit da parte degli istituti di credito. Nellottica di
rafforzamento nel sistema della moneta unica molto importante la realizzazione a
breve dellunione bancaria, volta ad assicurare la stabilit del settore bancario.
4.1 LEuropean financial stability Found e il Financial Stability mechanism
La debolezza del sistema europeo economica e monetaria non dipende solo dal
mancato rispetto dei parametri di deficit e di debito pubblico ma da preoccupanti
debolezze della governance fiscale ed economica di questi paesi.
Per migliorare il sistema europeo di governance economica e finanziari, il consiglio
con Van Rompuy e la commissione EU focalizzano i punti:
Stabilire un sistema di prevenzione e risoluzione di crisi finanziarie creando
un meccanismo formale di ristrutturazione del debito nelle emergenze
Agire sulle divergenze di competitivit e sugli squilibri economici
Inasprire le sanzioni del patto di stabilit in caso di inadempienza
Per il primo punto il consiglio europeo ha disposto linserimento di un nuovo
paragrafo nellart 136 al fine di prevedere un meccanismo permanente posto a

tutela dellarea euro denominato European Stability mechanism che ha sostituito


leuropean financial stability.
LESM detto anche fondo salva stati, unorganizzazione internazionale con sede a
strasburgo volta a dare sostegno alla stabilit della ziona euro attraverso strumenti
di assistenza finanziaria in favore degli stati membri con problemi finanziari. La
dotazione del fondo di 700 mld e gli stati membri vi contribuiscono con la
sottoscrizione di quote di partecipazione.
5.IL NODO DEI DEFICIT DI BILANCIO DOPO LA CRISI DEL 2007
Si vanno definendo interventi strutturali che puntano a limitare la spesa per
pensioni, per la sicurezza sociale e per la sanit.
La forte riduzione delle nascite ha fatto si che la grandezza della popolazione
lavorativa che si accolla lonere finanziario per assicurare le pensioni a coloro che
hanno lavorato in precedenza si notevolmente ridotta. Inoltre non si aumentata
let pensionabile di pari passo con laumento della longevit.
Oltre ai paesi soggetti ad una rigorosa disciplina derivante dal finanziamento
ottenuto con i fondi salva stati, gli altri stati membri hanno approvato importanti
riforme (tra cui la regola del pareggio di bilancio) e programmi pluriennali di
riduzione delle spese e aumento delle imposte.
6. LO STIMOLO ALLA CRESCITA: EUROPA 2020 e LAMPLIAMENTO DEL
MERCATO INTERNO
La commissione europea ha lanciato una strategia economica denominata Europa
2020, che una sfida per la crescita e loccupazione, ed ha 5 obiettivi:
a) 75% tasso di occupazione
b) 3% del PIL investito in ricerca e sviluppo
c) Ridurre del 20% i gas serra, aumentare del 20% le risorse rinnovabili, portare
al 20% il risparmio energetico
d) Tasso di abbandono scolastico sotto al 10%; almeno il 40% dei giovani con
laurea o diploma
e) 20 milioni di poveri in meno
Un ulteriore contributo alla crescita sar dato dallo sviluppo del mercato unico
europeo e dal coordinamento delle fiscalit dei paesi membri secondo le linee della
Commissione.
8.IL PERCORSO DELLUNIONE ECONOMICA E MONETARIA (UEM): IL PATTO
DI STABILITA e CRESCITA (PSC)
Il trattato CEE immagin allinizio la creazione di un singolo mercato integrato,
libero da restrizioni nella circolazione dei beni, dei servizi, delle persone e dei
capitali. Per rinforzare questo impegno, il trattato CEE fu integrato dallatto unico
europeo del 1986 e dal trattato di Maastricht del 92.
Si stabil un programma per la formazione di uno spazio economico integrato. In
particolare i trattati imposero specifici parametri di convergenza economica e
monetaria tra i paesi membri.

7.1 Il Trattato Sullunione Europe (Tue) e la centralit delle Amministrazioni


Pubbliche
Il TUE firmato a maastricht nel 92, ha stabilito quattro criteri di convergenza:
I. Rapporto deficit/PIL sotto al 3% e rapporto DEBITO/PIL sotto al 60%
II. Alto grado di stabilit dei prezzi e tasso medio dinflazione che non superi di
1,5% quello dei 3 paesi migliori per stabilit dei prezzi
III. Un tasso dinteresse nominale che non sia di oltre 2% dei 3 stati membri con
migliore stabilit dei prezzi
IV. Margini normali di fluttuazione previsti dal meccanismo dei tassi di cambio
devono essere rispettati
7.2 Il PSC
Si prefigge di garantire che la disciplina di bilancio degli stati membri continui dopo
lintroduzione della moneta unica. stato adottato nel 97 e ha rafforzato le
previsioni del trattato di maastricht stabilendo il percorso di riduzioni dei deficit di
bilancio per gli stati membri fino ad arrivare al pareggio. Opera attraverso due
meccanismi: uno preventivo ed uno successivo.
Il primo prevede che gli stati membri presentino alla comunit programmi annuali di
stabilit (per paesi eurozona) e di convergenza (per paesi fuori). Il meccanismo
correttivo rappresentato dalla procedura dei deficit eccessivi. La mancata
correzione fa scattare la sanzione che in un primo tempo assume la forma di un
deposito infruttifero presso la comunit e se persiste la violazione viene convertita
in ammenda
7.3 La riforma del PSC nel 2005
Alcuni avvenimenti hanno messo in luce la debolezza delle regole del PSC e hanno
aperto il dibattito sui difetti di questo sistema oltre al fatto che i potenziali
trasgressori si trovino a giudicare gli attuali trasgressori con ricaduta sullefficacia e
sullequit (peer review).
Si rilevato che la rigidit delle regole del patto impedisce ladozione della politica
di bilancio anticiclica. Non permette lapplicazione di misure di stimolo alleconomia
durante i periodi di bassa crescita.
Nel 2005 la procedura dei deficit eccessivi stata modificata introducendo una
prospettiva orientata al lungo termine. Si ritenuto di estendere larco temporale
dei programmi di stabilit; sono state alleggerite le regole della procedura
sanzionatoria. Unaltra modifica del patto riguarda lestensione da un anno a due
del termine imposto allo stato inadempiente per la correzione della situazione di
deficit eccessivo.
8.VERSO UN AUTENTICA UEM: LE NUOVE REGOLE DELLA GOVERNANCE E
DEL PSC

Nel 2011 si deciso che nei paesi UE le misure di risanamento di bilancio devono
essere accompagnate da riforme strutturali per conseguire gli obiettivi di crescita di
Europa 2020.
La riforma in atto, il Six Pack, introduce nuove regole sulla sorveglianza,
prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici. Le scelte di politica
economica degli stati membri sono sottoposte al coordinamento da parte del
consiglio, che daccordo con la commissione definisce gli indirizzi di massima che i
singoli stati membri sono chiamati a rispettare.
Tutti gli stati membri in una situazione di forte disavanzo strutturale o di alto debito
pubblico hanno lobbligo di convergere verso lobiettivo del pareggio di bilancio con
un miglioramento annuale dei saldi pari ad almeno 0,5%. Inoltre la riduzione del
debito deve essere pari a 1/20 annuo.
Gli stati con deficit superiore al 3% del pil e con debito superiore al 60% del pil
sono obbligati a pagare un deposito fruttifero dello o,2% del pil, rimborsato in caso
di misure correttive, trasformato in non fruttifero al contrario.
8.1 Il semestre europeo
Nel pacchetto Six Pack stato istituito il semestre europeo: il primo semestre di
ogni anno inizia con la pubblicazione da parte della commissione dellanalisi
annuale della crescita assieme alle proposte per le priorit dellUE. Sulla base delle
proposte, il consiglio europeo definisce gli orientamenti delle politiche nazionali.
Successivamente vengono presentati da parte degli stati membri alla commissione
i programmi di stabilit e convergenza. La commissione elabora raccomandazioni
specifiche per ogni paese.
Dopo lapprovazione formale del consiglio UE i governi nazionali sottopongono i
propri documenti di bilancio ai rispettivi parlamenti.
8.2 Quadri nazionali di bilancio
Sempre nel six pack vi la direttiva per i quadri di bilancio degli stati membri che
fissa regole minime perch sia garantita losservanza da parte degli stati membri
dellobblio di evitare disavanzi pubblici eccessivi.
La direttiva definisce quadro di bilancio, le disposizioni, procedure, regole e
istituzioni inerenti la conduzione delle politiche di bilancio dellamministrazione
pubblica di ciascuno stato. Si richede a ciascun paese di introdurre regole di
bilancio numeriche nazionali solide e coerenti con gli obiettivi di bilancio a livello
dellunione. Le regole sono espresse sotto indicatori sintetici (disavanzo,
fabbisogno, ecc).
Il quadro di bilancio a medio termine deve basarsi sullo scenario macro finanziario
pi probabile o sullo scenario pi prudente.
8.3 Il Fiscal Compact
Il 2 marzio 2012 stato firmato il fiscal compact: un trattato intergovernativo che d
una veste costituzionale alle norme del six pack (introdotte da regolamenti). I punti
principali sono:

Bilancio pubblico in pareggio. ammesso un deficit strutturale fino allo 0,5 %


del pil. Per i paesi con rapporto debito/pil sotto il 60 % il deficit strutturale
ammesso dell1%
Quando il rapporto debito/pil supera il 60% prevista una riduzione a un
ritmo medio di un ventesimo allanno
Quando si evidenziano deviazioni significative dallobiettivo di medio termine
attivato automaticamente il meccanismo di correzione
Le disposizioni contenute nel trattato devono obbligatoriamente essere introdotte
allinterno dellordinamento degli stati, preferibilmente con legge costituzionale.
8.4 Il Two Pack
Il 30 maggio 2013 sono entrati in vigore due regolamenti:
I.

I.

472: definisce una procedura per la sorveglianza rafforzata da parte della


commissione sugli stati membri che affrontano o rischiano di affrontare gravi
difficolt economico-finanziarie.
Prevede lintervento, oltre che della commissione, della BCE, delle autorit
europee di vigilanza, del comitato europeo per il rischio sistemico e
eventualmente del FMI.
473: gli stati delleurozona devono rafforzare il six pack, rendendo pi efficaci
sia la procedura del semestre europeo sia la parte preventiva e correttiva del
PSC

9.LE POLITICHE COMUNITARIE E IL BILANCIO DELLUE


Le politiche dellUE riguardano svariati settori della vita economica e sociale. La
realizzazione di queste politiche attuata per la maggior parte, attraverso
lapplicazione della legislazione comunitaria e guida le attivit degli stati membri, e
per laltra parte attraverso un sistema di finanziamenti e cofinanziamenti provenienti
dal bilancio UE e dalla concessione di prestiti per realizzazioni di investimento.
Il finanziamento delle politiche comunitarie disciplinato alla normativa europea in
materia di programmazione finanziaria del trattato di lisbona (TFUE). Lart 310
stabilisce che tutte le entrate e le spese dellunione devono costituire oggetto di
previsioni di ciascun esercizio finanziario ed essere iscritte in bilancio.
Il bilancio UE finanziato dal sistema delle risorse proprie.
Per assicurare lordinato andamento delle spese dellunione, il bilancio UE
vincolato al ripetto del sistema europeo di programmazione finanziaria che si
realizza attraverso il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) di durata almeno
quinquennale. Questo documento fissa il tetto massimo delle entrate in rapporto al
reddito nazionale lordo dellUE quinquennale.
Il bilancio comunitario assai piccolo in volume. Si aggira intorno all1% del reddito
lordo di tutta lUE. La parte pi cospicua del bilancio 2013 diretta a rendere pi
competitiva e dinamica leconomia europea, nonch ad aumentare la coesione
dellUE, cio a ridurre il divario tra gli stati pi ricchi e quelli pi poveri. Lagricoltura
la seconda in ordine dimportanza numerico, mentre il resto del bilancio
dedicato alla sicurezza e alla giustizia, alle azioni esterne e alle spese
amministrative.

La commissione esegue il bilancio UE in conformit al principio di sana gestione


finanziaria.
Lesecuzione pu essere: centralizzata (realizzata dai servizi dellUE), concorrente (
quando condotta insieme agli stati membri), decentrata (quando delegata a paesi
terzi), congiunta (quando delegata a organizzazioni internazionali.
La gestione concorrente quella che pi interessai nostri studi e riguarda i Fondi
strutturali, il fondo di coesione e altri fondi ed relizzata dallUE e dagli stati membri
in modo congiunto.
Questi fondi sono utilizzati a condizione che i programmi nazionali di investimento
ricevano una parte del finanziamento in loco. A causa della crisi per le autorit
locali trovano grosse difficolt a reperire risorse per la loro qualificazione ai fini
dellottenimento dei finanziamenti UE.

Capitolo: Il sistema dei controlli


La Corte dei Conti ha la funzione di controllo :
-controllo gerarchico:manifestazione della vigilanza dell organo superiore su quello
inferiore
-controllo ispettivo:esercitato da uffici ispettivi ministeriali,senza rilievo
esterno,chiamati a verificare gli atti degli uffici e organi indipendenti
Fra i controlli interni di rilevanza quello esercitato dalle Ragionerie,in base alle
direttive della Ragioneria Generale dello Stato, sul rispetto delle norme in materia di
conservazione del patrimonio dello stato,dell esatto accertamento delle entrate e
della regolare gestione dei fondi di bilancio. La nozione di controlli interni stata
ampliata, all interno di ogni ente deve operare un insieme di strumenti capaci di
garantire la correttezza delle rilevazioni contabili,l uso efficiente delle risorse.
I controlli esterni sono quelli che si realizzano al di fuori dell ambito dell
amministrazione ,con forme e criteri diversi a seconda dell organo che li pone in
essere.
-controllo parlamentare : proprio delle camere in relazione all attivit del
governo,con specifico riferimento all attivit finanziaria
-controllo giudiziario : svolto dalla magistratura sugli atti della pubblica
amministrazione ,in ordine ai ricorsi proposti dai cittadini contro provvedimenti lesivi
di diritti o interessi.
-controllo della corte dei conti: la cui funzione riconosciuta a livello costituzionale.
I controlli a seconda dello scopo che si propongono possono essere :
-di legittimit : se mirano ad accertare che l operato della pubb amministrazione si
sia svolto nel pieno rispetto del diritto vigente. un cardine del nostro ordinamento.
-di merito : se la verifica volta ad accertare anche il profilo dell opportunit e della
convenienza dell attivit pubblica

Nel primo caso, al controllo conseguir il visto ,a riprova che l atto legittimo ; nel
secondo, l approvazione , che comporta il riconoscimento che l atto oltre a essere
legittimo opportuno e conveniente
-c preventivi : precedono il perfezionamento dell atto o la sua esecuzione ,
condizionandone l efficacia
-c successivi : quelli che si realizzano dopo che l atto ha gi spiegato i suoi effetti.
Problema della duplicit dei controlli e per la differente finalit dei controlli.
Esterno,pubblico ed indipendente quello della corte, che opera in posizione
neutrale, a tutela dell ordinamento giuridico. Interno,limitato al contenimento della
spesa pubblica quello della Ragioneria .
Ragioneria generale dello stato
La Ragioneria Generale dello Stato trova la sua istituzione nella legge CambrayDigny dell 1869 n 5026 che procede alla creazione di ragionerie centrali presso
ciascun ministero. Il suo compito di predisporre sulle proposte dei singoli
ministeri, il progetto dei bilanci di previsione e della legge finanziaria, i
provvedimenti di variazione degli stessi bilanci e il rendiconto generale dello stato.
Inoltre deve garantire il controllo giuridico di ogni spesa. Le Ragionerie si
sostituiscono ai vecchi uffici contabili,si avvia un processo di separazione tra l
attivit contabile e quella amministrativa e si afferma la supremazia della
Ragioneria Generale. Spetta al Capo ragioniere il diritto di riesaminare l operato
dell amministrazione , con un potere di ostruzionismo indefinito. Cesura tra
amministrazione e finanza, finisce col prevalere la funzione di freno della spesa
pubblica mentre manca una forma di controllo sui risultati conseguiti. E siccome l
attivit amministrativa condizionata dalla spesa , essa dipende anche dagli organi
che sui flussi di spesa possono influire come la Ragioneria che si arroga un potere
negativo- rifiuto di registrazione o visto- che si risolve in una sorta di potere
codecisione nel corso dell attivit amministrativa. Alle Ragionerie compete il potere
di effettuare l esame finanziario in ordine alla gestione delle singole
amministrazioni, fino al punto che preclusa la possibilit di affidare ad altri uffici ,
esistenti o di nuova istituzione,compiti od incarichi cmq compresi nelle funzioni
delle ragionerie .Ai direttori di ragioneria affidato il compito di valutare gli effetti
finanziari dei provvedimenti e di evitare eccedenze. Assicurare la corretta e
parsimoniosa gestione dei fondi compito primario della Ragioneria. Nella legge di
contabilit del 1923 che compiti e funzioni della Ragioneria trovano la sua massima
espressione.
Riassume i risultati dei conti delle entrate, delle spese e del patrimonio ma deve
anche esaminare tutti i provvedimenti, di qualsiasi natura, che abbiano effetti
finanziari e predisporre la documentazione che possa occorrere al Ministro.
Predispone il progetto di bilancio di previsione.
Sul versante dei controlli facolt del direttore capo di ragioneria di rifiutare il visto
e tale rifiuto pu essere superato solo su ordine scritto e firmato dal Ministro . La
ragioneria ha incidenza in tema di titoli di spesa. Il direttore capo della ragionerie
verifica la legalit ,la documentazione e la liquidazione della spesa ; che essa sia
regolarmente imputata al conto della competenza o a quello dei residui e infine che
vi siano disponibili i fondi sul relativo capitolo del bilancio. Solo a queste condizioni

appone il visto. Controllo di proficuit compito delle ragionerie evitare o ridurre l


aggravio di bilancio tramite una verifica sugli atti.
Ruolo e funzioni della Ragioneria Generale dello Stato
Il ruolo della Ragioneria risulta potenziato a seguito della legge n 94 del 1997 e dal
dlgs n 38 1998. La Ragioneria Generale viene trasformata in Dipartimento del
nuovo Ministero unificato con una competenza generale nel settore delle politiche
di bilancio e del coordinamento e verifica degli andamenti della spesa pubblica .
chiamata anche alla verifica della quantificazione degli oneri e della loro coerenza
con gli obiettivi programmatici in materia di finanza pubblica L a funzione di
controllo viene esercitata attraverso l ispettorato generale di finanza che ha il
compito di accertare che la gestione delle spese si svolga non solo nel rispetto
delle leggi , ma anche nelle forme pi proficue per lo stato .Presso ogni
Amministrazione centrale poi opera una Ragioneria centrale oggi trasformata in
Ufficio centrale di bilancio : con la funzione di predisporre lo schema dello stato di
previsione e del rendiconto della stessa Amministrazione.
Cabina di regia nazionale che opera come struttura di riferimento nazionale per il
coordinamento e la promozione di iniziative in materia di utilizzazione dei fondi
strutturali comunitari.
Di rilievo il compito del Nucleo tecnico di valutazione degli investimenti pubblici
articolato in due unit operative. La legge di contabilit e finanza pubblica del 2009
contiene una delega al Governo per la riforma ed il potenziamento del sistema dei
controlli di ragioneria e del programma di analisi e valutazione della spesa, con un
ruolo centrale attribuito alla Ragionerie generale dello stato.
La Corte dei Conti nella prospettiva dell art 100 della costituzione
Istituita con la legge del 1862. articolata in sezioni : -di controllo giurisdizionali.
La corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimit sugli atti del Governo
e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa al
controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via
ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito.
Tre aree di controllo : c di preventivo di legittimit sugli atti del governo, un controllo
successivo sulla gestione del bilancio, infine la partecipazione al controllo sulla
gestione finanziaria degli enti sovvenzionati in via ordinaria dallo Stato. Sono
assoggettati al controllo della Corte gli atti del governo, i provvedimenti di spesa,le
gestioni dei magazzini e dei depositi di materie e merci.
Atti del governo no quelli dei dirigenti ma solo quelli dei ministri, senza alcuna
possibilit di identificazione degli atti del governo con gli atti dell amministrazione.
La Corte non mira solo ad assicurare la corretta gestione del pubblico denaro ma
anche la puntuale osservanza delle leggi. Il controllo preventivo di legittimit
esercitato dalla corte si conclude con il visto e con la connessa registrazione che
consiste nell annotazione dell atto assoggettato a controllo nei registri della Corte.
Il visto non per elemento costitutivo dell atto , per cui non ne condiziona l
esistenza, ma atto autonomo da cui dipende solo l efficacia del provvedimento sotto
controllo.
Linee di riforma della Pubblica Amministrazione

Anni 90 processo di riforma della pubblica amministrazione. Riforma Brunetta


invertire e superare il fenomeno della diffusa deresponsabilizzazione degli apparati
burocratici. Diviene essenziale poter misurare in base a parametri oggettivi l azione
amministrativa e la gestione finanziaria pubblica mediante l elaborazione di
indicatori. Legge n 29 del 1993 obbligo ad ogni amministrazione di istituire servizi di
controllo interno o nuclei di valutazione con il compito di verificare mediante
valutazioni di tipo comparativo dei costi e dei rendimenti . Legge n 546 del 1993
obbligo di presentare alla corte dei conti il conto delle spese sostenute per il
personale, accompagnato da una relazione sui risultati della gestione del
personale. Legge n 20 del 194 che attua una revisione dei controlli esterni.
Il management pubblico
Perno del rinnovamento delle pubbliche amm. il ruolo che viene riconosciuto alla
dirigenza. La dirigenza pubblica si trova a operare per il conseguimento di risultati,
sotto la propria responsabilit. Emerge una nuova forma di responsabilit
dirigenziale , tale responsabilit si configura come idoneit del dirigente al
raggiungimento dei risultati programmati. La regola che i ministri , ogni anno,
entro dieci giorni dall approvazione del bilancio, nel definire gli obiettivi ed i
programmi da attuare, indicano le priorit ed emanano le conseguenti direttive
generali per l azione amm. e per la gestione, ed assegnano a ciascun ufficio di
livello dirigenziale generale una quota parte dell bilancio della mm sulla base delle
proposte che i dirigenti formulano a ciascun ministro . Nel 2009 inizia a prendere
forma un amm orientata ai risultati e chiamata ad operare secondo criteri di
economicit,efficienza ed efficacia. Le amm devono ADOTTARE TUTTE LE
MISURE AFFINCH LA SPESA PER IL PERSONALE SIA EVIDENTE, CERTA E
PREVEDIBILE NELL EVOLUZIONE. Ai dirigenti compete dirigere,coordinare e
controllare l attivit degli uffici. I dirigenti sono responsabili dei risultati , della
realizzazione dei programmi e dei progetti a loro affidati in relazione agli obiettivi
predefiniti.
I controlli nel nuovo contesto amministrativo
Anche le regole contabili e finanziarie vengono riformate. Da un lato si ha l
adozione di forme di contabilit economica e quindi di valori aziendali, dall altro la
spinta verso forme di controllo economico interno di gestione. Art 3 dell 1995 che il
Servizio di controllo interno accerta la rispondenza dei risultati dell attivit amm.
alle prescrizioni ed agli obiettivi stabiliti in disposizioni normative e nelle direttive
emanate dal Ministero e ne verifica l efficienza, l efficacia, l economicit. Nelle
amm pubbliche il Servizio di controllo interno l organismo di riferimento per la
rilevazione ed analisi dei costi e dei risultati della gestione. Legge Bassanini
amministrazioni indotte a valutare i risultati dell attivit amm e dei servizi pubblici, a
tutela dei diritti dellutente. Le risultanze economiche sono poste al centro dell
attivit amministrativa e della sua valutazione di conseguenza sono stati potenziati i
servizi di controllo interni. Negli anni 90 si afferma un controllo di gestione , interno,
in funzione delle scelte di management, che serve a incidere in termini correttivi ,
sull attivit ancora da svolgere : ed il modello riferibile ai servizi di controllo o
nuclei di valutazione. Emerge inoltre un controllo sulla gestione,
esterno,successivo,collaborativo, mirato ad interpretare la gestione e a fornire
indicazioni, sotto forma di report, ai decision maker in funzione di stimolo
allefficienza. Inteso l uno a fornire elementi mutili a correggere le scelte

decisionali, a valutare l operato ed i risultati dell amm in un processo di auditing ; l


altro a completarsi reciprocamente. Centrale risulta il controllo successivo che la
corte svolge sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amm pubbliche, sulle
gestioni fuori bilancio e sui fondi di provenienza comunitaria verificando la
legittimit e regolarit delle gestioni . Fine dei controlli non pi l aspetto
repressivo, sanzionatorio. I controlli sono calibrati a stimolare il buon andamento e l
efficienza complessiva del sistema.
Il riassetto del sistema dei controlli interni
Decreto legge n 286 del 1999 riordino e potenziamento dei meccanismi e
strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi,dei rendimenti e dei risultati dell
attivit svolta dalle pubb amm.
4 sono i tipi di controllo:
-c di regolarit amministrativa e contabile: ha lo scopo di garantire la legittimit,
regolarit e correttezza dell azione amministrativa.
-controllo di gestione: teso a verificare l economicit, l efficienza e l efficacia dell
azione amm al fine di ottimizzare il rapporto tra costi e risultati.
-valutazione del personale con incarichi dirigenziali: concerne i risultati conseguiti
dai dirigenti
- c strategico : mira a valutare l adeguatezza delle scelte compiute in sede di
attuazione dei piani,programmi in chiave di revisione delle polizie adottate.
Ad agevolare l impianto dei controlli interni stato istituito una banca dati
telematica e un osservatorio che fornisce indicazioni e suggerimenti per
lammodernamento e la standardizzazione dei sistemi di controllo interno.
Il controllo preventivo di legittimit
Art 100 costituz : la corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimit sugli
atti del governo e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello stato.
Partecipa al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo stato contribuisce
in via ordinari.
Il c p di legittimit oggi riconosciuto in capo a tutti i magistrati assegnati agli uffici
di cintrollo che hanno il diritto a partecipare alla sezione del controllo. Nei casi in cui
la sezione ritenga di negare il visto, gli atti possono essere registrati con riserva
dalla corte, a seguito di una procedura ispirata al principio del contraddittorio con l
amministrazione. L amm deve essere sentita e ha il diritto di presentare deduzioni e
di esporre alle sezioni il proprio parere per mezzo di funzionari. Altre situazioni nella
quali la corte deve opporre un rifiuto assoluto di registrazione sicch il
provvedimento in questione risulta annullato. Il rifiuto assoluto scatta in riferimento
ad un impegno o ordine di pagamento che ecceda la somma stanziata nel relativo
capitolo di bilancio o sia imputabile ai residui piuttosto che la competenza e
viceversa. Procedura lenta in parte superata dalla legge 20 del 1994. Il controllo
preventivo di legittimit non si esercita sugli atti aventi forza di legge : ci sottrae
alla corte dei conti i decreti legge ed i decreti legislativi. Inoltre la legge 20 individua
per categorie gli atti da assoggettare ancora controllo preventivo di legittimit e
quindi ne delimita l ambito, con ci ponendo fine alla prassi sec cui tutti gli atti del

governo dovevano sottostare al controllo p di leg.Inoltre ha previsto termini brevi e


certi.
1997 istituzione di una sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali,
composta dal presidente della corte e da sei magistrati.
Ancora sulle funzioni di controllo della corte
L attivit di riscontro della corte non si esaurisce nella verifica della legittimit degli
atti , operata in fase preventiva. Vi infatti un controllo a carattere successivo che
riguarda ancora il singolo atto ed anche tutte le operazioni connesse alla sua
esecuzione complesse. Vengono assoggettati a controllo successivo gli atti di tutte
le aziende ed amministrazioni autonome specificamente individuate dalla legge, i
cui bilanci sono sono allegati a quello dello stato. Sono sottoposti a controllo
successivo i titoli di spesa relativi a stipendi, pensioni. La corte esercita una
funzione di vigilanza su due distinti momenti della gestione contabile pubblica.
Vigila la riscossione delle pubbliche entrate. Alla corte devono essere trasmessi i
prospetti delle riscossioni e dei pagamenti che si fanno dagli agenti del governo nel
corso dell esercizio ed i conti delle casse dello stato con la indicazione dei valori e
del modo col quale sono rappresentati. Vigila perch sia assicurata la regolarit
della gestione degli agenti dello stato, in denaro e materia.
Il controllo successivo sulla gestione
Legge 20 1994 che attribuisce alla corte dei conti il controllo successivo sulla
gestione del bilancio e del patrimonio delle amm pubb, nonch sulle gestioni fuori
bilancio e sui fondi di provenienza comunitaria. La corte ora si configura come
organo di controllo di secondo grado ed chiamata anche in base all esito di altri
controlli ad accertare la rispondenza dei risultati dell attivit amm agli obiettivi
stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi,modi e tempi dello
svolgimento dell azione amministrativa. Spetta alla corte, per lassolvimento di
questa funzione, definire annualmente, i programmi ed i criteri di riferimento del
controllo e verificare il funzionamento dei controlli interni ad ogni amministrazione.
Sec la corte , al fine di evitare interferenze con le amm attive , la corte non pu
creare o integrare parametri che devono preesistere ed essere determinati a livello
delle stesse amministrazioni e dei relativi organi dei controllo interno. Il controllo
esterno non pu essere meramente ripetitivo di quello interno. La corte dei conti ,
nel definire i suoi programmi e criteri di riferimento del controllo dovr ricostruire gli
obiettivi e i parametri posti alla base delle decisioni di indirizzo, acquisire tutte le
informazioni necessarie alla ricomposizione del sistema decisionale, chiarendone i
parametri normativi e programmatici. inoltre nei poteri della corte chiedere alle
amministrazioni pubbliche ed ad altri organi di controllo interno qualsiasi atto ed
effettuare ispezioni e accertamenti diretti. A fronte di questa sua attivit, la corte
riferisce, almeno annualmente, al parlamento ed ai suoi consigli regionali sull esito
del controllo eseguito. Analoghi poteri la corte si vede attribuiti nei confronti delle
regioni.
Monitoraggio e controllo della spesa e della effettivit della copertura
La necessit di definire vincoli pi rigorosi alla gestione della spesa pubblica, anche
in proiezione sovranazionale trova risposta nella legge 246 del 2002. Due sono le
innovazioni: la prima si incentra sul raggiungimento dei limiti di spesa connessi alle
nuove o maggiori spese e sui i meccanismi atti ad impedire gli sforamenti. Le leggi

possono operare solo nei limiti degli importi di spesa autorizzati , di modo che il
ragioniere generale dello stato abbia accertato con suo decreto il raggiungimento di
quei limiti, tali leggi di spesa non possono pi trovare applicazione .La seconda
innovazione attribuisce un potere discrezionale al governo e al ministro dell
economia perch siano disposti tagli uniformi di spesa. In presenza di uno
scostamento rilevante dagli obiettivi indicati dal defil ministro dell economia pu
disporre con proprio decreto la limitazione allammissione di impegni di spesa o all
emissione di titoli di pagamento a carico del bilancio dello stato, entro i limiti
percentuali determinati in misura uniforme rispetto a tutte le dotazioni di bilancio. In
ragione dell esigenza di assicurare un efficace controllo e monitoraggio degli
andamenti della finanza pubblica viene decisa l istituzione di una banca dati
unitaria presso il ministero dell economia. A questi fini compete alla ragioneria
generale non solo di valutare la coerenza dell evoluzione delle grandezze della
finanza pubblica nel corso della gestione , ma anche di monitorarne gli effetti e di
effettuare verifiche sulla regolarit della gestione amministrativo- contabile delle
amm pubbliche.
Il controllo sugli enti sovvenzionati
Il controllo sulla gestione degli enti sovvenzionati dallo stato ricade sempre sulla
corte dei conti. Art 100 la c dei c partecipa al controllo sulla gestione finanziaria
degli enti a cui lo stato contribuisce in via ordinaria, riferisce direttamente alle
camere sul risultato del riscontro eseguito. Assoggettati al controllo della corte sono
quegli enti privati o pubblici, che godono di contributi ordinari,concessi con una
qualunque denominazione da una pubb amm o da un azienda autonoma statale,
con carattere di periodicit. Gli enti che sostengono il proprio fabbisogno finanziario
a mezzo di imposte,tasse,contributi che siano autorizzati ad imporre o che siano ad
essi devoluti. Gli enti ai quali lo stato od un azienda autonoma contribuisce con
apporto al patrimonio in capitale o servizi o beni, ovvero mediante concessione di
garanzia finanziaria. Per le prime due categorie il controllo viene esercitato da un
apposita sezione della corte. Per la terza categoria il controllo esercitato da un
magistrato della corte dei conti, nominato dal presidente della corte stessa. La corte
costituzionale ha stabilito che non basta la trasformazione degli enti pubblici
economici in societ per azioni ad escludere il controllo della corte dei conti, finch
permanga l apporto finanziario dello stato.
Il rendiconto generale dello stato
Rappresenta il documento contabile nel quale vengono riassunti e dimostrati i
risultati di tutte le operazioni di gestione compiute nel corso dell esercizio
finanziario. Deve consentire un controllo politico del parlamento sull operato del
governo e di prefigurare una forma di controllo correttivo sulla stessa politica di
bilancio. Le camere, infatti, con l esame e l approvazione del rendiconto
consuntivo verificano la gestione economico- finanziaria dell esecutivo e valutano
se rimasta nei limiti posti dalle leggi di bilancio. Art 36 del 2009 il rendiconto si
articola in due parti:
Il conto del bilancio o conto consuntivo o rendiconto finanziario.
Conto generale del patrimonio o rendiconto patrimoniale
Nelle quali sono evidenziati i risultati della gestione finanziaria in relazione alle
previsioni ed alle autorizzazioni di bilancio e le valutazioni intervenute nella

sostanza patrimoniale dello stato e la situazione patrimoniale finale. Compete al


ministro dell economia presentare alle camere il rendiconto generale, articolato per
missioni e programmi con allegata una nota integrativa composta di due sezioni: la
prima esprime un rapporto sui risultati con una valutazione sul grado di
realizzazione degli obiettivi, la seconda esprime con riferimento ai programmi, i
risultati finanziari, ancora con motivazione degli eventuali scostamenti. I risultati
della gestione non solo riassunti ma anche dimostrati nel rendiconto generale. Il
conto del bilancio riassume le entrate e le spese di competenza,l indicazione e l
ammontare dei residui, attivi e passivi, le somme versate in tesoriera e quelle
pagate. In apposito allegato devono essere illustrate le risultanze economiche per
ciascun ministero ed i costi sostenuti per programma e per centri di costo. Il decreto
legge n 279 del 1997 definisce un sistema di contabilit economica delle pubbliche
amm con raccordo tra la contabilit finanziaria e quella economica ma soprattutto
imposta in forme nuove il rendiconto generale dello stato , sia come conto del
bilancio, sia come conto del patrimonio. Il patrimonio non pi solo un insieme di
beni da inventariare ed amministrare. Vanno infatti individuati i beni suscettibili di
utilizzazione economica ed anzi,ai fini della loro gestione economica, tali beni sono
valutati con criteri economici che ne espone i componenti positivi e negativi,
nonch gli indici di redditivit. La rendicontazione si configura dunque come vero e
proprio strumento di controllo e valutazione, capace di esaltare i profili della
programmazione amministrativa. Deve essere accolta una linea di valorizzazione
dei beni pubblici orientata ad una loro maggiore redditivit per lo stato.
Il giudizio di parificazione
Non oltre il 31 maggio il ministero dell economia trasmette alla corte dei conti il
rendiconto generale dell esercizio scaduto al fine del giudizio di parificazione , a
sua volte la corte non oltre il 25 giugno deve eseguire la verificazioni di sua
competenza. In sede di parificazione la corte esamina il rendiconto e ne verifica le
risultanze, a confronto con le proprie scritture e con la legge di bilancio. Accerta se
le entrate riscosse e versate ed i residui da riscuotere e da versare siano conformi
ai dati esposti nei conti periodici e nei riassunti generali trasmessi alla corte dei
singoli ministeri, in corso d esercizio; se le spese ordinate e pagate durante l
esercizio concordino con le sue scritture; se i residui passivi corrispondano alle
dimostrazioni allegate ai decreti ministeriali di impegno ed alle proprie scritture. Il
giudizio di parificazione riguarda il conto consuntivo del bilancio. Legge 213 del
2012 assegna alla corte dei conti un ruolo centrale nella valutazione complessiva di
tutti gli atti e le gestioni posti in essere dai diversi enti in cui si articola la repubblica
e che abbiano riflessi finanziari,anche al fine di consentire a questa istituzione la
verifica ultima del rispetto del principio costituzionale del pareggio di bilancio; anche
regioni a statuto ordinario medesimo schema giuridico del principio costituzionale
del pareggio di bilancio.
Il giudizio di parificazione non ha pi solo valenze di riscontro e verifica, rispetto alla
legge di bilancio, delle risultanze del rendiconto. Lambito del controllo della corte
dei conti andato progressivamente espandendosi in ragione anche del
moltiplicarsi dei centri di spesa. Esistenza di un limite delle risorse disponibili al fine
di salvaguardare l equilibrio del bilancio dello stato e di perseguire gli obiettivi della
programmazione finanziaria, tramite un unico garante della gestione: la corte dei
conti. Parificato il rendiconto generale la corte dei conti deve predisporre una

relazione con la quale riferisce direttamente alle camere sul risultato del riscontro
eseguito, la corte trasmette quindi al ministero dell economia il rendiconto parificato
per la successiva presentazione al parlamento. Entro il mese di giugno il ministereo
dell economia presenta il rendiconto generale dell esercizio scaduto. Le camere
approvano il rendiconto consuntivo che diviene cosi intangibile nel senso che le
risultanze acquistano il carattere dell irrevocabilit.
Il controllo sulle regioni e sugli enti
Per le ragioni a statuto ordinario il controllo trova la sua disciplina nell art 125 della
costituzione sec il quale : il controllo di legittimit sugli atti amministrativi delle
regioni esercitato in forma decentrata, da un organo dello stato,nei modi stabili
dalle leggi della repubblica. Legge 10 febbraio 1953 istituiva una commissione
regionale di controllo sull attivit dell amministrazione regionale che operava il
luogo della corte dei conti , superata riforma titolo quinto. Per i controlli interni forme
di controlli economico finanziari e di analisi gestionali, nell ottica di un modello
amministrativo ch operi per progetti ed obiettivi. L 13 febb 1993 controllo di
legittimit esercitato solo su determinate categorie di atti ritenuti fondamentali. Per
quanto riguarda il controllo successivo nei confronti delle amm regionali il controllo
sulla gestione, concerne il conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle leggi di
principio e di programma. La stessa corte dei conti chiamata a riferire ai consigli
regionali sull esito del controllo eseguito e le amm sono tenute a comunicare alla
corte ed agli organi elettivi le misure conseguenzialmente adottate. Legge n 127 del
1997 il controllo di legittimit sugli atti della regione si esercita esclusivamente sui
regolamenti nonch sugli atti costituenti ad adempimenti degli obblighi derivanti
dall appartenenza dell italia all ue. In tal modo abolito il controllo di merito e area
del controllo di legittimit ridimensionato. Art 23 legge 26 febbraio 1982 ulteriore
controllo rispetto a quello previsto dalla carta costituzionale. Tutte le province ed i
comuni con popolazione superiore agli 8mila abitanti devono trasmettere i propri
conti consuntivi alla sezione enti locali appositamente costituita dalla corte dei
conti, per veniva attribuito alla corte dei conti il compito di controllare in ogni caso
la gestione di tutti gli enti i cui consuntivi si fossero chiusi con un disavanzo o con l
indicazione di debiti fuori bilancio. La corte ha il compito di esaminare la gestione
finanziari degli enti locali che nel triennio abbiano registrato il maggior aumento di
spese e che presentino una spesa pro capite superiore alla media. Ulteriori
semplificazioni in tema sui controlli sugli enti locali legge 127 del 1997.
I controlli dopo la riforma del titolo v.
Abrogazione art 125 e 130 della costituzione che ha inciso sull assetto dei controlli
su regioni ed enti locali. Quanto hai controlli interno oggi la materia da
considerarsi competenza esclusiva dei rispettivi statuti : regioni ed enti locali a
stabilire come effettuare i controlli interni. Ciascuna regione appare oggi nelle
condizioni di poter costituire propri organi di controllo esterno. Evitare per che ogni
regione possa adottare scelte di fatto incoerenti rispetto ai precetti costituzionali di
coordinamento della finanza pubblica e di armonizzazione dei bilanci del sistema
tributario. Conviene dunque optare a favore del mantenimento di un ruolo
fondamentale della corte, con la istituzione di una sezione regionale di controllo con
la presenza di almeno due magistrati della corte nominati su scelta regionale, a
garanzia dell autonomia della regione. Legge 131 del 2003 previsto che la corte
dei conti verifica il rispetto degli equilibri di bilancio da parte di comuni, province e

regioni, anche in relazione al patto di stabilit interno ed ai vincoli derivanti dall


appartenenza dell Italia all ue. Le sezioni regionali della corte, sec i principi del
controllo successivo, verificano il perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi
statali e regionali di principio e di programma, sec le rispettive competenze. Le
sezioni regionali verificano la sana gestione finanziaria e il funzionamento dei
controlli interni. Esse possono essere integrate da due componenti designati. Con
la presenza dei due componenti di nomina locale la sezione regionale di controllo si
conforma alle aspettative dei livelli di governo sub statale , garantiti dalle
competenze specifiche di esperti prescelti in sede locale. In secondo luogo la
sezione r opera un controllo sulla gestione,collaborativo,non intrusivo, a fini
referenti rispetto all assemblea elettiva. In terzo luogo la sez lavora sulla base di
parametri e criteri che sono in larga misura definiti in chiave di autonomia. Infine la
sez reg proprio a causa del suo assetto e delle sue caratteristiche si propone come
organo di raccordo tra i controlli interni ed il controllo esterno e quindi come garante
degli equilibri finanziari.
Profili innovativi dei controlli
Il disegno federale della legge n 131 2003 trova conferma nella legge 15 del 2009.
La corte vede ampliati i suoi poteri dato che, a richiesta delle commissioni
parlamentari pu effettuare controlli su gestioni pubbliche statali. Da questa forma
di controllo possono emergere ed essere accertate gravi irregolarit gestionali o
gravi deviazioni da obiettivi,procedure o tempi di attuazione stabiliti da norme. In tal
caso la corte in contradditorio con l amministrazione ne individua le cause e
provvede , con apposita procedura a darne comunicazione al ministro competente
che, a sua volta ha la facolt di disporre la sospensione dell impegno di somme
stanziate sui pertinenti capitoli di spesa. Il presupposto dell intervento della corte
dato da irregolarit gestionali gravi. Pu essere che sempre da questa forma di
controllo emergano rilevanti ritardi nella realizzazione di piani e programmi, nell
erogazione di contributi o nel trasferimento di fondi. La corte ne individua le cause e
informa il ministro competente. Si rafforza il disegno che amplia i poteri del
presidente della corte dei conti. infatti il presidente a presentare annualmente al
parlamento e a comunicare al governo la relazione annuale sul rendiconto generale
dello stato e dei controlli di gestione ; esercita ogni altra funzione non
espressamente attribuita da norme di legge ad altri organi collegiali o
monocromatici della corte. infine attribuito al presidente il potere di autorizzare o
revocare gli incarichi extra- istituzionali. La legge n 169 2009 prevede una delega al
governo per la riforma ed il potenziamento del sistema dei controlli di ragioneria e
del programma di analisi e revisione della spesa. Il governo delegato ad adottare
uno o pi decreti legislativi per il potenziamento dell attivit di analisi e valutazione
della spesa e per la riforma del controllo di regolarit amministrativa e contabile. I
principi ed i criteri direttivi prefissati prevedono :
Il potenziamento delle strutture e degli strumenti di controllo e monitoraggio
della ragioneria generale dello stato ai fini di realizzazione periodica di un
programma di analisi e valutazione della spesa delle amministrazione
centrali.
La condivisione tra il ministero dell economia, gli organismi indipendenti di
valutazione della performance e gli uffici di statistica dei diversi ministeri,
delle relative banche dati, anche attraverso l acquisizione di tutte le altre

informazioni necessarie alla realizzazione dell attivit di analisi e valutazione


della spesa.
La previsione di sanzioni pecuniarie in caso di mancata comunicazione dei
dati da parte dei dirigenti delle amm interessate
La graduale estensione del programma di analisi e valutazione della spesa
alle altre amm pubbliche.
Il riordino del sistema dei controlli preventivi e successivi sulle spese
delegate, la loro semplificazione e razionalizzazione.
Osservazioni critiche sull art 100 della costituzione
I controlli nella giurisprudenza della corte costituzionale
Non c ho capito nulla

poco impo

Profili evolutivi dei controlli


Si va diffondendosi il convincimento che i tradizionali controlli cartolari sono divenuti
se non inutili, largamente insufficienti, dal punto di vista di una valutazione non dell
atto , ma dell attivit complessiva dell amministrazione e dei suoi risultati operativi.
Si deve perci riconoscere che non possono dirsi compiutamente recepiti i principi
dell INTOSAI : organizzazione che raggruppa le istituzioni superiori di controllo
nazionali. Il controllo non pu mai essere fine a se stesso perch cmq
componente di un sistema chiamato a verificare le deviazioni dalle norme e le
violazioni dal diritto. Sotto il profilo delle deviazioni dalla norma coerente a tali
criteri, quanto al controllo sulla gestione solo con il processo di riforme in atto il
quadro normativo di riferimento si va adeguando ai principi intosai. Altrettanto grave
la incompiuta saldatura tra i controlli interni e quelli esterni, i c interni devono
essere coerenti a quelli esterni.
L auditing
L auditing rappresenta una sorta di manifestazione suprema dei principi contabili
finanziari in quanto solo dall adozione di criteri di certificazione in forma di audit i
dati contabili, finanziari, di bilancio possono derivare una reale credibilit. Agli
standars di accounting devono perci affiancarsi standards di auditing. L audit ha la
funzione di dare credibilit all impostazione finanziaria adottata, alle sue diverse
fasi regionali, in una proiezione che tende a ricollegarsi al nuovo ciclo di bilancio,
per migliorarne gli aspetti operativi. L auditor deve perci operare in forza di
standards specifici e l audit si risolve in una valutazione indipendente,obiettiva di
una certa posizione finanziaria in vista di un rapporto scritto (report) che esprime
una documentata opinione sulle vicende finanziarie dell ente assoggettato a
controllo. L audit consiste nella revisione di dati contabili o finanziari e quindi
presuppone una corretta progettazione preliminare, di regola su base di standards
comunemente accettati ed applicati. Solo che nel financial audit, l auditor si limita
ad arrestare la correttezza delle informazioni finanziarie controllate, nel
performance audit deve anche esprimere un giudizio sull economicit ed efficienza
della gestione e sull efficacia nel conseguimento degli obiettivi. GAO governement
accountability office..

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