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LO STATUTO ALBERTINO
Lo statuto albertino stato promulgato il 4 marzo 1848 come legge fondamentale
della monarchia. rimasto in vigore fino alle soglie della costituzione repubblicana.
Lo statuto ha un impostazione tipica della finanza neutrale: lo stato deve limitare i
propri interventi in campo economico. Il bilancio dello stato deve perci risultare in
pareggio, e il prelievo fiscale, improntato a criteri di proporzionalit.
il rapporto tra bilancio, strumento di spesa, tributi , strumento di entrata e d
redistribuzione quindi estremamente debole.
LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA: i principi fondamentali
La Costituzione repubbl. Nasce dal progetto elaborato dalla commissione dei
75, approvato dallassemblea costituente dopo 18 mesi ed entra in vigore il 1
gennaio 1948.
Alcune norme della Cost. riguardano in maniera piu o meno in diretta il campo
della contabilit pubblica. Lart 42 della Cost. rapporti economici afferma che
liniziativa economica privata libera. Il comma successivo afferma anche che l
iniziativa economica privata pur libera, non puo svolgersi in contrato con lutilit
sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit
umana.
Il contesto sociale costituisce quindi un primo referente al condizionamento
delliniziativa economica. Dev esserci un preciso rapporto tra liniziativa
economica pubblica e privata.
Tale principio oggi, in realt superato dalla legge cost n1 2012 che riporta la
materia della armonizzazione dei conti pubblici alla competenza esclusiva dello
stato.
Inoltre occorre in sintesi , prevenire ad una migliore autonomia , che sia fonda e si
giustifica, a sua volta , sul cardine di un pieno coordinamento della finanza pubblica
erariale, regionale, locale. Il problema definire gli standars e criteri comuni e
condivisi per una corretta gestione finanziaria pubblica, dalle entrate alle spese fino
ad un efficace controllo degli equilibri finanziari complessivi.
IL FEDERALISMO FISCALE. LA PRIMA FASE DI ATTUAZIONE.
(ART 19)Spetta insomma allo stato , secondo la consulta, fissare non solo i principi
cui i legislatori regionali dovranno attenersi ma anche le grandi linee dell interno
sistema tributario, fatto salvo lunico vincolo, per lo stato , di operare in termini non
peggiorativi per lautonomia finanziaria regionale , lasciando spazi agli enti
substatali perche possano finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro
attribuite.
Resta marcata la sensazione che la corte con la sua giurisprudenza fortemente
restrittiva sia avviata ad affermare una concezione statalista del coordinamento
finanziario, sotto vari profili motore del nuovo assetto federale.
IL FEDERALISMO FISCALE. LA LEGGE DELEGA.
La legge 5 maggio 2009 n 42 (delega al governo in materia di federalismo fiscale ,
in attuazione dell art 19 della cost) rappresenta una risposta piu che al problema
dell attuazione dell intero titolo V.
Proprio la complessit della legge delega induce a ritenere che la fase attuativa, da
realizzarsi da parte del governo entro 24 mesi mediante uno o piu decreti
legislativi. Sar caratterizzata da un percorso multiforme quanto fortemente tecnico
per la pluralit di materie da disciplinare.
In attuazione dellart 119 in fatti il governo dovr conseguire lobbiettivo di
assicurare autonomia di entrate di spese di comuni, province citt metropolitane, e
regioni. Dovr inoltre stabilire i principi fondamentali del coordinamento del fondo
perequativo, con lattribuzione di un proprio patrimonio a tutti i livelli di governo
substatali, con la definizione infine di norme specifiche per roma capitale.
Tre nuovi organismi sono chiamati alla collaborazione istituzionale e alla
realizzazione della riforma. La commissione parlamentare, svolge un attivit
conoscitiva. la commissione tecnica paritetica, sede di condivisione d tutte le info
finanziarie e tributarie. A sua volta deve trasmettere le informaz alle camere e ai
consigli regionali. Le camere sono cos poste in grado di valutare la copertura
effettiva delle spese ex art 82 dell cost ed anche gli affetti dei decreti sul conto
economico delle pubbliche ammin. ai fini del rispetto dei vincoli europei e suoi conti
consolidati di cassa.
IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA ED I TRATTATI
COMUNITARI.
Riflessione sulla gerarchia dei valori costituzionali nella prospettiva dell unione eu,
si ain rdine ai vincoli fissati dal trattato di maastricht alle finanze pubbliche statali,
sia alla prevalenza dei principi di liberalizzazione e di apertura dei servizi pubblici
alla concorrenza anche a fronte delle scelte di politica sociale dello stato.
In termini di sussidiariet, sono affidate ai pubblici poteri (comuni, province, regioni,
stato) solo le funzioni che non possono essere piu adeguatamente svolte
dallautonomia dei privati - art 56.
Un definito criterio di demarcazione tra pubblico e privato, offerto dal trattato di
maastricht, che sancisce un limite preciso alla politica economica degli stati membri
nel rispetto dei principi di un economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
Tale formulazione ha il pregio di integrare in modo soddisfacente il disposto degl art
41 42 43 della cost, tanto piu che il vincolo comunitario ha natura costituzionale e
quindi, condiziona la stessa costituzione economica dal momento che la
costituzione europea parte integrante della costituzione dei singoli stati membri.
La costituzione italiana deve dunque essere concepita come la risultante di norme
nazionali e di disposizioni comunitarie, spesso di diretta applicazione nel nostro
ordinamento. Il trattato di Maastricht infatti, definisce gli strumenti dello sviluppo
economico, a tutela di un elevato grado di convergenza dei risultati economici art 2,
che consistono nello stretto coordinamento delle politiche economiche degli stati
membri, nella definizione di obiettivi comuni condotta in conformit al principio di un
economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
LE COMPETENZE DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO IN TEMA DI
FINANZA PUBBLICA
La costituzione, nelle norme finanziarie, non si limita a disciplinare i profili
sostanziali della gestione economica pubblica. La stessa cost, infatti, definisce
anche il profilo procedurale di tale gestione, determinando una precisione
distribuzione di competenza tra governo e parlamento, per quanto riguarda le fasi
della spesa (bilancio) e dell entrata (tributi) ed il momento del coordinamento (i
programmi ed i controlli). il parlamento lorgano a cui attribuita la competenza di
approvare gli strumenti operativi della gestione economica e finanziaria. Secondo
gli art 23 42 83 e 119 della cost. infatti la legge che determina le prestazioni
patrimoniali, i programmi ed i controlli; ed ancora la legge che nelle forme della
legislazione concorrente art 117 disciplina le materie dell armonizzazione dei bilanci
pubblici.
Al governo, la cost affida il compito di curare il processo di formazione e
presentazione e presentazione alle camere dei diversi documenti economici e
finanziari sui quali si articola lattivit economica pubblica.
Il bilancio, diviene veicolo di attivit economica e finanziaria dello stato, in tutte le
sue articolazioni, ed in stretta dipendenza dal disegno di programmazione: e perde
significato il tradizionale principio del pareggio.
LEVOLUZIONE NORMATIVA IN MATERIA GIUSCONTABILISTICA
applicato, in ragione di una cultura amministrativa attenta agli atti ed alle forme piu
che alla gestione ed ai risultati, non fuor di luogo pensare ad una riformulazione
dell art 100 anche alla luce della sentenza n 29 /1995 della corte costituzionale.
LE FUNZIONI GIURISDIZIONALI DEA CORTE DEI CONTI
La rilevanza costituzionale della corte dei conti viene in considerazione anche sotto
altro profilo. La costituzione, infatti, con lart 103 secondo comma attribuisce alla
corte la giurisdizione nelle materie di contabilit. In tal modo nella corte si
assumono due funzioni: una amministrativa, di controllo; laltra giurisdizionale, che
qualifica la corte come magistratura, e la cui disciplina oggi dettata dalla legge 14
gennaio n19. Le attuali attribuzioni giurisdizionali della corte sono alquanto
disomogenee.
previste dalla legislazione vigente per adeguarne gli effetti finanziari agli obbiettivi
programmatici fissi della DEF e a indicare il livello massimo sia del ricorso
finanziario si del saldo netto da finanziare in termini di competenza. Di piu, ha il
compito eventuale di dettare, specie mediante diverse tabelle, le variazioni di
aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni afferenti a qualsivoglia tributo, contributo
a tariffa, altre che le correzioni imposte derivanti dall andamento dell inflazione e le
variazioni in riduzione delle spese di parte corrente legislativamente autorizzate.
Appare evidente la non sovrapponibilit delle caratteristiche delle caratteristiche
della antecedente legge finanziaria con quelle della attuale legge di stabilit. Inoltre
la legge di stabilit deve recare norme aventi esclusivamente effetti finanziari nel
triennio futuro e non oltre, con divieto di contenere norme delega, norme
ordinamentali, norme organizzate e norme ad oggetto particolare o settoriale.
GLI UTLERIORI DOCUMENTI E RELAZIONI CONOSCITIVE, DI
MONITORAGGIO E DI STIMA SUI CONTI DI CASSA. LASSESTAMENTO
DEGLI STANZIAMENTI. IL PASTTO DI CONVERGENZA QUEL PRIMA
ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCLE.
Fino al 2009 un risalente referto tecnico-politico denominato relazione previsionale
e programmatica forniva un illustrazione generale e descrittiva dello stato del
bilancio per lanno successivo, dando conto soprattutto degli scostamenti del nuovo
bilancio rispetto a quello dell anno precedente, con un analitica informazione specie
sulle spese discrezionali.
Al quadro economico generale si accompagnava l indicazione degli indirizzi di
politica generale e degli obiettivi, descritti dalla legge con terminologia tecnicoeconomica. Esso esponeva anche lentit del fabbisogno statale, cio il quantum di
risorse occorrente a colmare quello squilibrio tra le entrate e le spese, che
costituisce il disavanzo pubblico.
La legge n 196/2009 ne ha decretato labolizione, dapprima sostituendola di fatto
con una specie nota illustrativa e riassuntiva affiancante la manovra finanziaria,
denominata relazione sull economia e la finanza pubblica da presentare alla
camere da parte del ministro per lo sviluppo economico e infine abrogandola del
tutto, dato del ministero per lo sviluppo economico per oggetto e per tempistica,
con il nuovo DEF.
Il procedimento complesso di programmazione finanziaria richiede anche verifiche
dei risultati dei risultati ben prima del rendiconto generale dello stato.
A ci rispondo le relazioni quadrimestrali di cassa che il ministro presenta al
parlamento entro, rispettivamente il 31 maggio, il 30 settembre e il 30 novembre.
Esse informano la camere sui risultati della gestione di cassa. La prima e lultima
riferiscono sulle gestioni del rispettivo quadrante dell esercizio in corso, mentre la
seconda appare piu importante, perche da conto dei risultati della gestione di cassa
dell anno precedente insieme dell intero andamento annuale dei flussi e dei modi di
copertura del fabbisogno del settore statale. Le relazioni hanno valore conoscitivo e
non vengono approvate dal parlamento destinatario, ma sono prezioso strumento
di riscontro degli scostamenti della politica finanziaria rispetto alle previsioni
adottate, garantendo un periodico controllo politico sicuro ed affidabile sugli effetti
economici delle politiche finanziarie pubbliche, utilizzando appunto in via
estimativa, anche in sede previsionale. Tali tempestivi strumenti consuntivi e
Ai fini della lettura della nuova strutturazione del bilancio annuale accorre tener
presente ce sino al 2008 stata applicata una classificazione funzionale della
spesa, basata per i primi tra livelli (divisioni, gruppi, classi) sulla classificazione
COFOG: classificazione delle funzioni di governo, previste dal sistema contabile
dell unione europea- SEC 95.
Piu precisamente la COFOG una classificazione delle funzioni si governo previste
dal sec 95 e comune a tutti i paesi dell unione europea a livello OCSE. La
classificazione COFOG si basa sulle funzioni obiettivo, articolata su tre livelli
gerarchici:
1) divisioni, ovvero i fini primari perseguiti dalle amministrazioni.
2) gruppi, ovvero le specifiche aree di intervento delle politiche pubbliche.
3) classi, livello che identifica i comparti di attivit in cui si articolano le
aree di intervento di cui al livello precedente.
Ora, secondo la nuova versione sperimentale del bilancio, la classificazione dell
entrata articolata su quattro livelli di aggregazione. Nel primo livello si ha una
suddivisione per quattro titoli: 1) entrate tributarie 2) entrate extratributarie 3)
entrate derivanti dall alienazione e dall ammortamento di beni patrimoniali e della
riscossione di crediti 4) entrate derivanti dall accensione di prestiti.
La classificazione della spesa, invece, stata articolata, per ciascuno stato di
previsione, in tre livell di aggregazione: missioni, programmi, e macroaggregati.
1)le missioni: di numero limitato, rappresentano le funzioni principali
perseguite con la spesa pubblica e costituiscono l espressione politicoistituzionale del bilancio. Rappresentano cio le grandi finalit che
vengono perseguite indipendentemente dall azione politica contingente ad
hanno, dunque, un respiro di lungo periodo, ossia di configurazione
istituzionale permanente. Ogni missione a sua volta si realizza
concretamente attraverso piu programmi.
2) I programmi: che sono individuati anno per anno, rappresentano
aggregati omogenei di attivit svolte all interno di ogni singolo Ministero.
Pertanto essi trovano il loro fondamento normativo nella art 2 comma 2
legge n 468 come modificato dalla legge n 94 e rappresentano il punto
focale focale della nuova classificazione applicata al disegno di legge di
bilancio, in quanto costituiscono un livello di aggregazione
sufficientemente dettagliato, tale da consentire al decisore politico di poter
scegliere l impiego delle risorse tra scopi alternativi.
3) i programmi a loro volta sono frazioni in macroaggregati , i quali
evidenziano le diverse tipologie di spesa attribuite a ciascun programma.
Al di sotto di ciascun macroaggregato sono stati allocati, ai fini conoscitivi,
i correlati centri di responsabilit amministrativa per consentire
levidenziazione degli stanziamenti ad essi attribuiti e l individuazione, in
sequenza, di missioni programmi macroaggregati agli stessi riferiti.
La nuova impostazione intesa a realizzare in ciascun stato di previsione
una semplificata esposizione, attraverso le missioni, i programmi e i
macroaggregati, finalizzata a dare trasparenza agli obiettivi politici e all
azione di governo.
2.
Oggetto dell approvazione parlamentare non sarebbe piu state le unit previsionali
di base bens le unit di voto parlamentare determinate con riferimento ad aree
omogenee di attivit e costituite dai programmi quali aggregati diretti al
perseguimento degli obiettivi definiti nell ambito delle missioni. Le missioni
rappresentano le funzioni principali e gli obbiettivi strategici perseguiti con la spesa.
Si dispone altres che i programmi sono univocamente raccordati alla nomenclatura
COFOG di secondo livello. Per le entrate le unit di voto parlamentare sono
determinate con riferimento alla tipologia de entrata.
Le unit di voto parlamentare sono anchesse determinate con riferimento ad aree
omogenee di attivit. Ma a differenza di quelle, le quali, costituiscono linsieme
organico delle risorse finanziarie affidate ad in univo centro di responsabilit
amministrativa, quindi attribuite senza diretto riferimento alla destinazione ovvero
all obiettivo che detto centro avrebbe curato, lunit di voto un aggregato di
risorse che riceve all approvazione del parlamento in quanto espressione di un ben
preciso programma di spesa che poi governo obbligato a realizzare.
1.
La legge 196 del 2009 delinea il nuovo iter formativo. Il disegno di legge del
bilancio annuale presentato dal governo alle camere unitamente al disegno di
legge di stabilit, ed entrambe le leggi entrano a far parte della manovra triennale di
finanza pubblica.
In capo a ciascun ministro c la responsabilit politica delle scelte rientranti nella
propria gestione finanziaria. Il ministro delleconomia definisce gli oneri delle
funzioni e dei servizi istituzionalmente affidati a ciascun amministrazione.
tasse, specifica, per ciascun titolo, la quota non avente carattere ricorrente e quella
avente carattere ricorrente, nonch gli effetti connessi alle disposizioni normative
vigenti. Per la spesa, invece, la nota integrativa si compone di due sezioni:
1. La prima sezione riporta le informazioni relative al quadro di riferimento in cui
lamministrazione opera, illustra le priorit politiche, espone le attivit e indica
gli obiettivi riferiti a ciascun programma di spesa.
2. La seconda sezione relativa ai programmi e alle corrispondenti risorse
finanziarie, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e i criteri di
formulazione delle previsioni.
Nei soli termini di competenza la legge 468 del 78 aveva introdotto accanto al
bilancio annuale, un bilancio pluriennale, aggiornato annualmente. Il bilancio
pluriennale secondo la nuova versione legislativa ora redatto, in coerenza con
obiettivi indicati nel DEF, per missioni e programmi sia in termini di competenza che
di cassa. Esso predisposto in due versioni, a legislazione vigente e
programmatica, ovvero tenendo conto rispettivamente dellandamento delle entrate
e delle spese in base alla legislazione vigente e degli effetti degli interventi
programmatici.
La duplice versione stata prevista sin dalla 468 al fine di evitare il pericolo che il
bilancio pluriennale si riducesse ad una mera ed aggiornata rassegna per i tre anni
delle entrate e delle spese. In virt della legge 243 del 2012 muteranno la struttura
ed il contenuto della legge di bilancio. La legge 243 contiene gi indicazioni sulla
struttura della legge di bilancio che sar composta da due sezioni. Il disegno di
legge di bilancio inoltre sar accompagnato da una nota tecnico illustrativa di
raccordo tra il disegno di bilancio ed il conto consolidato.
1. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE ED I RISULTATI
DIFFERENZIALI
La legge 196 del 2009 ridefinisce larticolazione del bilancio, e le entrate si
ripartiscono in:
Titoli, di natura tributaria, extratributaria o che provengano dallalienazione
dei beni.
Ricorrenti o non ricorrenti
Tipologie, ai fini dellapprovazione parlamentare
Categorie, secondo la natura dei cespiti
Capitoli
A loro volta le spese vengono poi suddivise in missioni, programmi e capitoli.
I programmi, seguendo lo schema precedente, sono suddivisi in macro-aggregati
per spese di funzionamento, per interventi, trattamenti di quiescenza e simili.
I capitoli sono classificati secondo il contenuto economico e funzionale e
costituiscono le unit fondamentali ai fini della gestione e rendicontazione.
Le risultanze complessive del bilancio sono esposte nel quadro generale
riassuntivo. L art 25 della legge 196 ripropone il sistema dei saldi costituito
dallindicazione sia per le dotazioni di competenza, sia per quelle di cassa dei
risultati differenziale fra i confronti fra alcuni aggregati delle entrate e della spesa.
Questi sono:
1.
fatta per conto delle singole amministrazioni per mezzo di agenti designati dalle
relative leggi e regolamenti.
Tutte le entrate di regola si riscuotono mediante contanti, a meno di specifiche
disposizioni. ( recente la disposizione secondo cui si pu usare anche lo
strumento del bonifico bancario o postale).
Si soliti distinguere gli agenti della riscossione in: Agenti per contratto identificabili
ad esempio nella SIAE che riscuote i diritti erariali sui pubblici spettacoli e Agenti
per ufficio.
Gli agenti della riscossione sono soggetti a due sistemi di rendicontazione diversi:
Il primo caso, nel quale lo scopo quello di dar conto a fini conoscitivi di
controllo e di tenuta delle scritture amministrative in vista della compilazione
del rendiconto statale.
Il secondo, degli agenti contabili, la cui prima finalit accertare la situazione
debitoria o creditoria dellagente della riscossione nei confronti dell erario
La vigilanza della corte dei conti sulle entrate (a differenza che per le spese)
quanto mai circoscritta e limitata: circoscritta alla sola fase della riscossione e
limitata allesame dei conti riassuntivi annuali delle entrate delle amministrazioni
4.I PROCEDIMENTI DI RISCOSSIONE
a) Dal sistema esattoriale alla riscossione S.P.A.
Per lunghissimo tempo si utilizzato il sistema esattoriale. Il sistema giuridico di
questultimo prevedeva che lesattore comunale e il ricevitore provinciale avessero
la stessa mansione: il primo riscuote le imposte dal contribuente e ne versa il
ricavato al secondo, questi lo versa nelle casse.
Con lavvento della riforma tributaria, vi stato un accentramento del sistema
impositivo nello stato, con il conseguente affievolimento dei contributi autonomi dei
comuni.
Con le nuove disposizioni sulle modalit di riscossione delle imposte sui redditi si
ridotta non poco larea del criterio dellaccertamento mediante ruolo esecutivo, che
ha ceduto il passo al versamento diretto (sempre attraverso lesattoria quindi, ma
senza lemissione dei ruoli). Questo per quanto riguarda le ritenute dacconto per il
lavoro dipendente, lavoro autonomo, interessi e redditi da capitale. Sono invece
ancora riscuotibili mediante ruoli dimposta sia le imposte sul reddito delle persone
fisiche che di quelle giuridiche.
La svolta decisiva stata che la funzione di esazione dei tributi trasla dallalveo
locale a quello del ministero delle finanze.
La legge 337 del 1998 ha conferito al governo la delega per il riordino generale del
sistema della riscossione. In particolare mirava a conferire allattivit di recupero
coattivo nei confronti dei contribuenti morosi la massima efficacia e tempestivit di
azione. Si intendeva fare un unico centro di recupero coattivo, ovvero avere
ununica procedura per lo stesso contribuente con morosit diverse, evitando
duplicazioni. Questo sistema, definito sistema delle concessioni
, si rivelato per inferiore alla attese, ed stato modificato nel sistema di
affidamento delle riscossioni alla Riscossione s.p.a.
Nel 1997 vi stata unulteriore riforma della disciplina della riscossione coattiva dei
crediti della pubblica amministrazione, con il passaggio della titolarit dellattivit
dai soggetti privati ad una societ di propriet pubblica, la riscossione s.p.a.
costituita dallagenzia delle entrate e dallINPS.
alla loro adozione dagli uffici amministrativi per la registrazione dellimpegno. Entro
quindici giorni dalla ricezione la ragioneria registra limpegno.
La legge 169 del 2009 stabilisce che il potere di impegnare e ordinare le spese
esclusivamente dei dirigenti. Le ragionerie centrali provvedono alla registrazione
degli impegni di spesa. Trascorsi dieci giorni i provvedimenti acquistano efficacia. In
questo frattempo lufficio pu fare osservazioni allamministrazione interessata circa
la legalit della spesa, ma resta comunque lefficacia dellatto.
Molte norme del 78 sono state confermate nel 2009; si veda la norma che prevede
che seppur gli impegni assunti possono riferirsi soltanto allesercizio in corso, le
amministrazioni possono comunque stipulare contratti o assumere impegni nei limiti
dellintera somma delle leggi pluriennali di spesa. Per le spese correnti possono
essere assunti impegni a carico di esercizi successivi per assicurare la continuit
dei servizi.
sancita lindisponibilit di somme di bilancio per pagamenti che non trovino
giustificazione in una precisa obbligazione.
Limpegno di spesa tradizionalmente stato riguardato pressoch esclusivamente
nel suo aspetto contabile, come semplice scrittura ragionieristica.
Lart 34 della legge del 2009 fa si che lobbligazione pecuniaria sia il presupposto
irrinunciabile, perch dallimpegno origini leffetto di vincolo di destinazione della
somma.
A seconda della fonte, gli impegni si ripartiscono in:
legislativi, se derivano da leggi
contrattuali, da contratti della PA
amministrativi, da atti amministrativi
giudiziali, da sentenze di condanna dello stato passate in giudicato
Nessun impegno pu essere assunto per lesercizio scaduto (anno finanziario
chiude il 31 dicembre)
3.LA FASE DELLA LIQUIDAZIONE
Consiste nella determinazione del preciso ammontare del debito dello stato e
lesatta individuazione della persona del creditore e deve essere appoggiata a titoli
e documenti comprovanti il diritto acquisito dai creditori dello stato.
I conti dei fornitori sono da unirsi a corredo della liquidazione. La liquidazione della
spesa viene effettuata dagli uffici amministrativi cui affidata la trattazione degli
affari.
4.LA FASE DELLORDINAZIONE
La fase di ordinazione di pagamento quella in cui lautorit amministrativa
dispone il pagamento di una somma di denaro nei confronti di uno o pi creditori
dello stato. Diversi tipi:
a) Mandato o ordinativo diretto: il mandato ordinativo pu definirsi un titolo di
spesa a mezzo del quale lamministrazione ordina alla Tesoreria centrale il
pagamento di una somma direttamente in favore del creditore. Lordinativo
diretto da classificare tra gli organi amministrativi evidenziandosi la
preminenza di volont dellordinatore sullesecuzione della spesa,
indipendentemente se esso si rivolge ad un organo della stessa
amministrazione o ad un soggetto estraneo allamministrazione.
Oltre che per le spese espressamente previste dalla legge di contabilit, il
sistema di ordinazione per mandati diretti ha una portata generale. I mandati
diretti possono essere individuali o collettivi sono intestati alla persona del
a)
I ruoli di spese fisse: Il pagamento degli stipendi, delle pensioni, dei fitti e
delle altre spese di importo e scadenze determinate pu effettuarsi in base a
ruoli emessi dalle amministrazioni centrali. Tale possibilit stata estesa alle
amministrazioni periferiche che dello stato.
Il sistema di pagamento dei ruoli di spese fisse peraltro facoltativo; vi la
possibilit che le spese considerate fisse per natura possano essere pagate
anche con mandati diretti o con ordini di accreditamento.
La particolarit dellemissione dei ruoli consiste nel fatto che essi non
costituiscono ordini diretti di pagamento (come il mandato), ma valgono come
documenti di autorizzazione continuativa a pagare. presupposta la tenuta
di appositi registri per descrivervi lo stato dei singoli impiegati e le relative
eventuali variazioni.
Per i pagamenti in base ai ruoli non prevista, come per gli ordini di
accreditamento, la presentazione di rendiconti da parte degli ordinatori
secondari. Il controllo successivo delle spese effettuato dalla corte dei conti
sulla base delle contabilit mensili inviate.
a)
Il ruolo dello stato nell ultimo decennio del secolo e la crisi del 2007
In un ambiente molto competitivo la tendenza in atto divenuta quella di ridurre l
intervento pubblico e di lasciare pi spazio al libero mercato ad esempio
significativo sono state le riforme per assicurare autonomia alle banche centrali
sulla scia del modello della banca centrale americana. Trattato di Maastricht 1992
ha portato alla creazione del sistema europeo delle banche centrali europee.
L italia ha seguiti l esempio dei paesi pi avanzati. Imprese statali industrie
nazionalizzate sono state trasformate in societ per azioni interamente possedute
dal ministro del tesoro per essere poi gradualmente trasferite al settore privato
secondo un piano coordinato di privatizzazione. Inoltre stata introdotta una
riforma complessiva della pubblica amministrazione. La riduzione del deficit e del
debito pubblico ha acquistato priorit nell agenda governativa. Il pareggio di
bilancio stato fissato come obiettivo dagli impegni presi in sede ue con il patto di
stabilit e crescita del 1997. Agli inizi del millennio il modello di stato interventista e
accentratore del governo dell economia appare sostituito da un altro modello che
lascia spazio alle forze del libero mercato e all iniziativa privata. Una prima forte
scossa a questa tendenza mondiale avvenuta a seguito dell attacco terroristico
dell 11 settembre 2001 degli usa che ha portato alla riconsiderazione del ruolo
dello stato.
In italia il sistema bancario essendo rimasto ancorato ai canoni i tradizionali non ha
subito forti scosse. Le famiglie non si sono indebitate oltre misura e non vi stata
alcuna bolla immobiliare. Il deficit rimasto sotto controllo. Con il crollo dei mercati
finaziariari la grecia e liralnda sono state trascinate sull orlo del collasso.
opinione diffusa che la crisi del capitalismo occidentale ha spostato lago della
bilancia verso l intervento pubblico. Si oscilla tra spinte verso il protezionismo
statale e spinte verso la cooperazione multilaterale. Le prime suggeriscono di usare
la leva dei tassi di cambio per sostenere le esportazioni e quindi la crescita
economica, mentre le seconde puntano sulla correzione degli squilibri economici
sottostanti sia interni che esterni. Il clima di instabilit e di incertezza risente anche
dei mutamenti dello scenario mondiale. In esso operano paesi a economia
emergenti in asia e in america latina. Mentre qualche decennio fa le democrazie
occidentali a economia avanzata si riunivano nel G7 che adottava un codice
comune, sia linguistico (inglese),sia politico (democrazia), sia monetario(dollaro)
ora che i nuovi paesi aeconomia emergente sono attivi sulla scena mondiale si
sono formati tre blocchi continentali che non seguono un unico codice. Ora le
monete importanti sono tre dollaro euro e yuan. Il G7 si allargato a G20. La crisi
finanziari del mondo capitalistico occidentale sta accelerando la redistribuzione del
peso economico dall ovest all est e dal nord al sud del globo. Mentre i paesi ricchi
lottano contro una ripresa debole, tassi di disoccupazioni elevati e deficit pubblico
allarmanti, i paesi emergenti crescono a ritmi assai superiori e si preoccupano di
contenere spinte inflazionistiche.
In europa l aggravamento della crisi economico-finaziaria ha intensificato il ricorso
al metodo intergovernativo nelle decisioni europee. Oggi lo scenario
caratterizzato dalla polarizzazione tra un entit forte e solida nella zona euro
rappresentata dalla germania e da alcuni paesi nordici e una periferia assai debole
che rimane stretta dalle tenaglie della recessione e della disoccupazione.
Nel 2011 si deciso che nei paesi UE le misure di risanamento di bilancio devono
essere accompagnate da riforme strutturali per conseguire gli obiettivi di crescita di
Europa 2020.
La riforma in atto, il Six Pack, introduce nuove regole sulla sorveglianza,
prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici. Le scelte di politica
economica degli stati membri sono sottoposte al coordinamento da parte del
consiglio, che daccordo con la commissione definisce gli indirizzi di massima che i
singoli stati membri sono chiamati a rispettare.
Tutti gli stati membri in una situazione di forte disavanzo strutturale o di alto debito
pubblico hanno lobbligo di convergere verso lobiettivo del pareggio di bilancio con
un miglioramento annuale dei saldi pari ad almeno 0,5%. Inoltre la riduzione del
debito deve essere pari a 1/20 annuo.
Gli stati con deficit superiore al 3% del pil e con debito superiore al 60% del pil
sono obbligati a pagare un deposito fruttifero dello o,2% del pil, rimborsato in caso
di misure correttive, trasformato in non fruttifero al contrario.
8.1 Il semestre europeo
Nel pacchetto Six Pack stato istituito il semestre europeo: il primo semestre di
ogni anno inizia con la pubblicazione da parte della commissione dellanalisi
annuale della crescita assieme alle proposte per le priorit dellUE. Sulla base delle
proposte, il consiglio europeo definisce gli orientamenti delle politiche nazionali.
Successivamente vengono presentati da parte degli stati membri alla commissione
i programmi di stabilit e convergenza. La commissione elabora raccomandazioni
specifiche per ogni paese.
Dopo lapprovazione formale del consiglio UE i governi nazionali sottopongono i
propri documenti di bilancio ai rispettivi parlamenti.
8.2 Quadri nazionali di bilancio
Sempre nel six pack vi la direttiva per i quadri di bilancio degli stati membri che
fissa regole minime perch sia garantita losservanza da parte degli stati membri
dellobblio di evitare disavanzi pubblici eccessivi.
La direttiva definisce quadro di bilancio, le disposizioni, procedure, regole e
istituzioni inerenti la conduzione delle politiche di bilancio dellamministrazione
pubblica di ciascuno stato. Si richede a ciascun paese di introdurre regole di
bilancio numeriche nazionali solide e coerenti con gli obiettivi di bilancio a livello
dellunione. Le regole sono espresse sotto indicatori sintetici (disavanzo,
fabbisogno, ecc).
Il quadro di bilancio a medio termine deve basarsi sullo scenario macro finanziario
pi probabile o sullo scenario pi prudente.
8.3 Il Fiscal Compact
Il 2 marzio 2012 stato firmato il fiscal compact: un trattato intergovernativo che d
una veste costituzionale alle norme del six pack (introdotte da regolamenti). I punti
principali sono:
I.
Nel primo caso, al controllo conseguir il visto ,a riprova che l atto legittimo ; nel
secondo, l approvazione , che comporta il riconoscimento che l atto oltre a essere
legittimo opportuno e conveniente
-c preventivi : precedono il perfezionamento dell atto o la sua esecuzione ,
condizionandone l efficacia
-c successivi : quelli che si realizzano dopo che l atto ha gi spiegato i suoi effetti.
Problema della duplicit dei controlli e per la differente finalit dei controlli.
Esterno,pubblico ed indipendente quello della corte, che opera in posizione
neutrale, a tutela dell ordinamento giuridico. Interno,limitato al contenimento della
spesa pubblica quello della Ragioneria .
Ragioneria generale dello stato
La Ragioneria Generale dello Stato trova la sua istituzione nella legge CambrayDigny dell 1869 n 5026 che procede alla creazione di ragionerie centrali presso
ciascun ministero. Il suo compito di predisporre sulle proposte dei singoli
ministeri, il progetto dei bilanci di previsione e della legge finanziaria, i
provvedimenti di variazione degli stessi bilanci e il rendiconto generale dello stato.
Inoltre deve garantire il controllo giuridico di ogni spesa. Le Ragionerie si
sostituiscono ai vecchi uffici contabili,si avvia un processo di separazione tra l
attivit contabile e quella amministrativa e si afferma la supremazia della
Ragioneria Generale. Spetta al Capo ragioniere il diritto di riesaminare l operato
dell amministrazione , con un potere di ostruzionismo indefinito. Cesura tra
amministrazione e finanza, finisce col prevalere la funzione di freno della spesa
pubblica mentre manca una forma di controllo sui risultati conseguiti. E siccome l
attivit amministrativa condizionata dalla spesa , essa dipende anche dagli organi
che sui flussi di spesa possono influire come la Ragioneria che si arroga un potere
negativo- rifiuto di registrazione o visto- che si risolve in una sorta di potere
codecisione nel corso dell attivit amministrativa. Alle Ragionerie compete il potere
di effettuare l esame finanziario in ordine alla gestione delle singole
amministrazioni, fino al punto che preclusa la possibilit di affidare ad altri uffici ,
esistenti o di nuova istituzione,compiti od incarichi cmq compresi nelle funzioni
delle ragionerie .Ai direttori di ragioneria affidato il compito di valutare gli effetti
finanziari dei provvedimenti e di evitare eccedenze. Assicurare la corretta e
parsimoniosa gestione dei fondi compito primario della Ragioneria. Nella legge di
contabilit del 1923 che compiti e funzioni della Ragioneria trovano la sua massima
espressione.
Riassume i risultati dei conti delle entrate, delle spese e del patrimonio ma deve
anche esaminare tutti i provvedimenti, di qualsiasi natura, che abbiano effetti
finanziari e predisporre la documentazione che possa occorrere al Ministro.
Predispone il progetto di bilancio di previsione.
Sul versante dei controlli facolt del direttore capo di ragioneria di rifiutare il visto
e tale rifiuto pu essere superato solo su ordine scritto e firmato dal Ministro . La
ragioneria ha incidenza in tema di titoli di spesa. Il direttore capo della ragionerie
verifica la legalit ,la documentazione e la liquidazione della spesa ; che essa sia
regolarmente imputata al conto della competenza o a quello dei residui e infine che
vi siano disponibili i fondi sul relativo capitolo del bilancio. Solo a queste condizioni
possono operare solo nei limiti degli importi di spesa autorizzati , di modo che il
ragioniere generale dello stato abbia accertato con suo decreto il raggiungimento di
quei limiti, tali leggi di spesa non possono pi trovare applicazione .La seconda
innovazione attribuisce un potere discrezionale al governo e al ministro dell
economia perch siano disposti tagli uniformi di spesa. In presenza di uno
scostamento rilevante dagli obiettivi indicati dal defil ministro dell economia pu
disporre con proprio decreto la limitazione allammissione di impegni di spesa o all
emissione di titoli di pagamento a carico del bilancio dello stato, entro i limiti
percentuali determinati in misura uniforme rispetto a tutte le dotazioni di bilancio. In
ragione dell esigenza di assicurare un efficace controllo e monitoraggio degli
andamenti della finanza pubblica viene decisa l istituzione di una banca dati
unitaria presso il ministero dell economia. A questi fini compete alla ragioneria
generale non solo di valutare la coerenza dell evoluzione delle grandezze della
finanza pubblica nel corso della gestione , ma anche di monitorarne gli effetti e di
effettuare verifiche sulla regolarit della gestione amministrativo- contabile delle
amm pubbliche.
Il controllo sugli enti sovvenzionati
Il controllo sulla gestione degli enti sovvenzionati dallo stato ricade sempre sulla
corte dei conti. Art 100 la c dei c partecipa al controllo sulla gestione finanziaria
degli enti a cui lo stato contribuisce in via ordinaria, riferisce direttamente alle
camere sul risultato del riscontro eseguito. Assoggettati al controllo della corte sono
quegli enti privati o pubblici, che godono di contributi ordinari,concessi con una
qualunque denominazione da una pubb amm o da un azienda autonoma statale,
con carattere di periodicit. Gli enti che sostengono il proprio fabbisogno finanziario
a mezzo di imposte,tasse,contributi che siano autorizzati ad imporre o che siano ad
essi devoluti. Gli enti ai quali lo stato od un azienda autonoma contribuisce con
apporto al patrimonio in capitale o servizi o beni, ovvero mediante concessione di
garanzia finanziaria. Per le prime due categorie il controllo viene esercitato da un
apposita sezione della corte. Per la terza categoria il controllo esercitato da un
magistrato della corte dei conti, nominato dal presidente della corte stessa. La corte
costituzionale ha stabilito che non basta la trasformazione degli enti pubblici
economici in societ per azioni ad escludere il controllo della corte dei conti, finch
permanga l apporto finanziario dello stato.
Il rendiconto generale dello stato
Rappresenta il documento contabile nel quale vengono riassunti e dimostrati i
risultati di tutte le operazioni di gestione compiute nel corso dell esercizio
finanziario. Deve consentire un controllo politico del parlamento sull operato del
governo e di prefigurare una forma di controllo correttivo sulla stessa politica di
bilancio. Le camere, infatti, con l esame e l approvazione del rendiconto
consuntivo verificano la gestione economico- finanziaria dell esecutivo e valutano
se rimasta nei limiti posti dalle leggi di bilancio. Art 36 del 2009 il rendiconto si
articola in due parti:
Il conto del bilancio o conto consuntivo o rendiconto finanziario.
Conto generale del patrimonio o rendiconto patrimoniale
Nelle quali sono evidenziati i risultati della gestione finanziaria in relazione alle
previsioni ed alle autorizzazioni di bilancio e le valutazioni intervenute nella
relazione con la quale riferisce direttamente alle camere sul risultato del riscontro
eseguito, la corte trasmette quindi al ministero dell economia il rendiconto parificato
per la successiva presentazione al parlamento. Entro il mese di giugno il ministereo
dell economia presenta il rendiconto generale dell esercizio scaduto. Le camere
approvano il rendiconto consuntivo che diviene cosi intangibile nel senso che le
risultanze acquistano il carattere dell irrevocabilit.
Il controllo sulle regioni e sugli enti
Per le ragioni a statuto ordinario il controllo trova la sua disciplina nell art 125 della
costituzione sec il quale : il controllo di legittimit sugli atti amministrativi delle
regioni esercitato in forma decentrata, da un organo dello stato,nei modi stabili
dalle leggi della repubblica. Legge 10 febbraio 1953 istituiva una commissione
regionale di controllo sull attivit dell amministrazione regionale che operava il
luogo della corte dei conti , superata riforma titolo quinto. Per i controlli interni forme
di controlli economico finanziari e di analisi gestionali, nell ottica di un modello
amministrativo ch operi per progetti ed obiettivi. L 13 febb 1993 controllo di
legittimit esercitato solo su determinate categorie di atti ritenuti fondamentali. Per
quanto riguarda il controllo successivo nei confronti delle amm regionali il controllo
sulla gestione, concerne il conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle leggi di
principio e di programma. La stessa corte dei conti chiamata a riferire ai consigli
regionali sull esito del controllo eseguito e le amm sono tenute a comunicare alla
corte ed agli organi elettivi le misure conseguenzialmente adottate. Legge n 127 del
1997 il controllo di legittimit sugli atti della regione si esercita esclusivamente sui
regolamenti nonch sugli atti costituenti ad adempimenti degli obblighi derivanti
dall appartenenza dell italia all ue. In tal modo abolito il controllo di merito e area
del controllo di legittimit ridimensionato. Art 23 legge 26 febbraio 1982 ulteriore
controllo rispetto a quello previsto dalla carta costituzionale. Tutte le province ed i
comuni con popolazione superiore agli 8mila abitanti devono trasmettere i propri
conti consuntivi alla sezione enti locali appositamente costituita dalla corte dei
conti, per veniva attribuito alla corte dei conti il compito di controllare in ogni caso
la gestione di tutti gli enti i cui consuntivi si fossero chiusi con un disavanzo o con l
indicazione di debiti fuori bilancio. La corte ha il compito di esaminare la gestione
finanziari degli enti locali che nel triennio abbiano registrato il maggior aumento di
spese e che presentino una spesa pro capite superiore alla media. Ulteriori
semplificazioni in tema sui controlli sugli enti locali legge 127 del 1997.
I controlli dopo la riforma del titolo v.
Abrogazione art 125 e 130 della costituzione che ha inciso sull assetto dei controlli
su regioni ed enti locali. Quanto hai controlli interno oggi la materia da
considerarsi competenza esclusiva dei rispettivi statuti : regioni ed enti locali a
stabilire come effettuare i controlli interni. Ciascuna regione appare oggi nelle
condizioni di poter costituire propri organi di controllo esterno. Evitare per che ogni
regione possa adottare scelte di fatto incoerenti rispetto ai precetti costituzionali di
coordinamento della finanza pubblica e di armonizzazione dei bilanci del sistema
tributario. Conviene dunque optare a favore del mantenimento di un ruolo
fondamentale della corte, con la istituzione di una sezione regionale di controllo con
la presenza di almeno due magistrati della corte nominati su scelta regionale, a
garanzia dell autonomia della regione. Legge 131 del 2003 previsto che la corte
dei conti verifica il rispetto degli equilibri di bilancio da parte di comuni, province e
poco impo