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Titolo visi Tractatus de intllectes emendatione (:661, posto) Renati Des Cartes Prncpiorum Philosophiae Pats 1 et I (1663) Cogitata Metaphysica (2663) Introduzione, traduzione € note i Enrico de Angelis BENTO DE SPINOZA EMENDAZIONE DELL'INTELLETTO PRINCIPI DELLA FILOSOFIA CARTESIANA PENSIERI METAFISICI oINcHER EDITORE BORINGHIER! sp.» ' Taro, ve Broo » INDICE © we a Introdueione di Basico de Angels, 7 “TRATTATO SULL'EMENDAZIONE DELL'INTELLETTO, 33 Prefasione di Ludovico Meyer, 93 Prima parte, 105 Seconda parte, 159 "Terza parte, 231 PENSIERI METAFISICI, 229 Prima parte, 231 1, Leente eal, Vente fittizio € Vente ragione, 231 3, Che cosa sono essere del'essenza, Vessere del- YFsistenza, essere delfidea e essere della po- | tena, 238, 3. Di cid che & necesatio, impossible, possibile € contingente, 243 | rnuscirr DELLA riLosorts DE AENE DESCARTES, 9 4 5 6 La dumta e il tempo, 250 Lopposiione, Verdine, eceeter, 251 Liuno, il vero e il buono, Seconda parte, 259 Btermitd di Dio, 259 Lunt di Dio, 264 Limmensia di Dio, 265 Limmutabiita di Dio, 269 5. La semplicit di Dio, 272 La vita di Dio, 275 Lintelleto ai Dio, 277 La volonta di Dio, 285 La potenza di Dio, 286 La exearione, 290 1 concorso di Dio, 299 La mente umana, 301 Dei tre scritti presentati qui al lettre, due furono cediti dalo Spinoza stesso: i Prncipi della Slosofa car- tesiana furono infattipubblicati ad Amsterdam nel 1665, in un volume del quale facevano pate anche i Pensieri retafsici, presentati come appendice dello scritto pre- cedente. Fu questa Tunica pubblicazione che ust sotto nome di Spinoza durante la vita delf'autore. Liltra opera editz durante Ia sua vita, il Trattto teologico- politico (1670), uci infatti anonima. (Chi sincaiod delfedizone e della stampa di quel pri ‘mo volume spinoriao fu un amico delfautore, Ludovico “Meyer, medio, filosofo, drammaturg,teologo, eccetera! Del Meyer & anche Ia prefaione (per alto rivstae cor- retta da Spinoza: eft lett. 25), nella quale ci informa sulla nasita degli serittiediti, La composzione di que~ sti é legata ad uattvith di insegnante svolta da Spi- noes, che dettd ad un allevo? unoriginal esposizione # Sul Meyer ee W. ©. yan der Tak, De Lado Moye, 2 Chicon Spoor, wl a, LAR ag2h pp- gisce- 251 cham Giovnl Casati, wat nel 163, met vel 677 come peda nel Inde ands Sposa nepal aT. 7 i quella che era Yopern di Catesio pit utiizata in ‘queste attivitd pedagogiche (per Je quali sppunto era stata concepita),e cioe i Prinepi della Slosofa. Lespo- slaione (0 rifacimento) di Spinoza siguardava la seconds parte delfopera ed un frammento della terza. Inoltre ‘Spinora dettd anche lo sertto che ogei conostimo sotto A titolo di Pensiri metas. Su rchista del Meyer, Spi- nora srisse anche un'esposizione della prima parte dei Princip e, nell rganizate il testo per la stampa, vi por- 18 varie aggiunte e correioni. In occasione di questo ri- ‘maneggiamento Spinoza inser, nelle pagine scrite pet prime (e previsamente nella seconda parte dei Principi fe nei Pensieri), delle citzzioni che si rifericono alla prima parte dei Princip, sorita posteriormente. Reci- procaniente si trovano in questa delle citaioni che si tiferscono alle parti che Spinoza aveva serito prece- dentemente, Data la frets in cui Spinoza serise Ia prima parte € {fece questi ritcchi (in due setimane, come cinforma i Moyer e ei conferma Spinoza nella Jttera 13), i tir vil intern alle opere sono 2 volte imprecisi. Per esempio nei Prine (parte 1, vit prop, nota 6) Spinoza avverte che identifications, in Dio, fra fora ed essenza, avd poi melts importanza nei Pensies, quando si parlerh della potenza di Dio. E invece nei Pensiesi non si tro- AsSnendslo olin secomid seam & non negate ‘pons data, Nes It 1 rgete non el ylto ese inet pops Soka, Qoes ation eters tds ede ge vie Sanfene #c)che ie Meyer mals ants dl Pip © 2 Pome, Le Vetere sone race el gto volime dalfesene it per le tad, ¢ its Snr, Oper. tm Ata Teepe Absenie der Winewehafen beraseban yon C Gata, Hestee 24. fm ag35a936) 4 ell 8 va tracia di quell dentifcazione al luogo promesto (par- te-u, cap. 9), bensi nella discussione a proposito della vita di Dio (parte u, cap. 6). E si potrebbero fare vari altri esemp I Principi ¢ i Penser, pubblicetiinsieme, sono due ‘operette ben distinte, in nel loro procedimento espos- tivo: mentee infatti i Princip sono stati exposti (*dimo- strat”) da Spinoza in ordine geometrco, i Pensiesi si presentano nella forma tradizionale def trattato, Ey tae to per restate sul tereno delle diferenze macroscopiche, si aggiunga ques’atra: mentte nei Principi la parte dedicat alla fica catesiana & pi ampia di quella de- dicata alla metafsica, nei Pensesi Spinoza si limita ad utlizeare (e con una cert pasimonia) degli esempi di fisoa 2 maggior chiasimento di aleuni concetti meta- isi ‘Tuttavia, se quelle due operette venivano pubblicate assieme, cid non er certo dovuto ad un capricco. In- fat, s€ le diferenze fra di ese (diferenze che non si Timitana di certo 2 quelle enuneiate) vanno fenute ben recent, & altrest indispeasabile tener presente un pro- fondo Iegame fra i dve seritti esi rappresentano infatti tna precisa testimoniansa di distinti svluppi che, al momento in eui Spinoca sciveva, il cartesianesimo ave- va vistto e viveva nella cultura secentesea, partcolar mente in quella dei Paesi Bassi e delle zone ealviniste della Germania. Uno sviluppo, del quale ei fanno testimonianza i Pen- sier, ha avuto il nome ai “solasticn cartesiana”. Dato iI earattere della presente introduzione, che vuol essere «di semplice stimolo ad alcune letture, non ci si pub qui ° sddentrare in una minuziosa indagine di tale vasto ¢ compleso fenomeno culturae,e esi Kimiterpercid ad sccenname sommariamente aleuni pochi tat, riman- dando if lettore desideroso di pié ample informazioni ad alcune opere specali sull'argomento, dalle quali si ‘ud ricaare un’ampia bibliografia® Come git si & zecennato, al tempo in eui Spinoza 11, Bohs, Die crtesnicheSchabih in der Pore wd telomirten Dopmatit des a7. Jalhendet Lips apts, ot ‘Wand, Die deatche Setup ds 7. Jude, Ta Binge 938. C. Louse ‘Thsen Sent, Neder crc, ‘Aneta 1954 Cte sche vse tort hes In Dear te et extnime bolanda Pltions de litt Caves anstodam) Paig-mstrdam 150, € F. Dibes, ta phonic inde wu ace dor Tone. Vesigwment pang dar er Unites nena 8 Toeaue prc (095 260). Lida nose Quote pee sono eotina be Oboe tetova sult mviments cl pe et. Seno ance sae tae rh atin, gl ee St Si nol ioe che a0 sadio inci princes 2a ne {aE in determinate per tenn &woccenive ree al Sena non sta i Spe, ain gece det Sect, tet 4 aan J.P Spinra urd de Scolsk Gn PA hich Afar Edel ete eviet po. 65330. Lia 88 View! mis nla ene Spies koe ema le lia da uo tea e ce ne dase mel pete 1680 ud ilo et fone ieee ek eoseares ts os merit, pr poladaoe tutors conan ett Uo Stare | fondanetal ppt del latin scent el ae tinsino. Al wncamento dk auc Tite conta wn alee = Peodethat Talon Lewowite (Spies Cova metre tnd thr Verh 20 Deets wd ser Sola nsw Divertation, Bros ges) Per dle euch pt recent eda In ondanete open Stasis you Dune Bskowi Spore (oll) Maater 19513936 ema ele conden, aoche 22 Gene op ate pubblicava i suoi Pensieri (1663), l solastca cartesiana @ um fenomeno che si verifca prevalentemente su terre: no calvinsta (Paesi Basi, zone calviniste dell Germa- nla), Raze e arsai meno importanti sono le sue tracce nelle tee cattliche e Iuterane, I cattois infatti (tran- ne casi islati)tengono fede alla Yo metasiea di lan- he tradizion, senza accettare i tentatvi “riformatori” (sia concesco it termine) de eartesimesimo, nonostante Bl slr di Cartes stesso, e poi dei cartesian, di dit fondere lz nuova filosofa nelle scuole catolche, E la Riorma pee eecllenza, quella Iuterana aveva costruito ‘una propria melafsica che restB impenetabile al cate- ‘Ad un primo esume, I scolustica caresiona pud appa size nelle sue gradi lines, come un movimento conser- vatore. Se solo si prendono in mano Te opere pit diffuse Ai Catesio e le si confronta con qualcuno det pit dit- fosi manvali prodotti da tale morimento, i noterd sue Dito le grande diflerenza (a cominciare da quella quan- titativa) nelle citazioni desunte da autori clasici della scolastica: mentee le opere di Cartesio ne fanno un uso cextremamente pareo, le altre ne sono tanto fittamente intesute, che molte di ese si potrebbero riscrvere, a ‘meno in parte, come seamo commento a molte cita- sioni. Ma x fceia anche solo un contronto pili semplice € pit facile: si conftonti cio? la prima parte dei Prineipi sielaborati da Spinoza, con i Pensieti metafsici. Si no- ter subito la diferensa di termini, di preoccupation c, 1 volte, di impostazione degli stssi problemi. E si not, pet di pid, che i Pensien spinoziani si collocano git jn una fase avanzata dello sviuppo vissuto dalla scola stica cartesian cioe in un momento in cui Te tenden- ze “consenatrici” avevano perso in Olands molto in vivezza, per motvi che qui sarebbe troppo lunge anz- Tzare. ‘Se perd tale movimento pud essere deto conservatore, id pud avvenire solo dal punto di vista di un carte- slanesimo pensato a posteriori come rivoluzionario. Eco ‘monque quella eacaterzzarione non @ pitt valida dal unto di vsta della scolstea tadizionale, nel Seicento (non si dimentichi?) ancora validamente ed ampiamente rappresentata, ‘Comunque si vopliavisolvere fa questione della termi- oogia, una cosa @ certa attraverso fa loro opera di continuo confronto (0 mediaione) tra cartesinesimo “ortadosso" ¢ scolstca tradisionale (0, a volte, addi- rittura di mimetizazione del primo sotto fa second), ali scoato’ cartesian’ assicuravano fa permanenza e pot iI prevalere (sin pure condicionatamente) del cartesia- nesimo nelle univerti e nell vita culturale in genere; ‘ma contemporaueamente (verebbe da dire: con cid stesso) sviluppavano un movimento filsofco con carat- teri ben delieati e com una propris storia. In tale sto- sia j Pensiri spinoziani occupano un ben preciso posto. Si voglia tener conto, nel leggere quest’opera, soprat- tutto dl fatto che ess @scrita in chiave nominalistic, 1 Viene sso aot, istamente, che wi Pens! Sines de- ‘ese temo pent non lo pene esto, ma ace gels tleto. Eetvamente D @ pense, non slo tend piste 1n fomacione cate Spnom, ma prope pirndo conse tanat lla ito queione: numero son ini at Vesa ‘escent cai i on Tepe (ate W cp 6, wlino pores), Spars sens of wa dicuiane tesa le egress “pet {Tve Geo pels vt h Goon”, "perl it dl acer, Ceprnicot che Spices Here al toto ein, seompagnndae fon ln tadenone latins ebene gusta docanione aston Se i Pensiesi sono un interessante documento per la storia dei rapporti del cartesianesimo con 1a scolastca (0, se si prefeice, per Ix storia dells scolastica carte- siana), i Prine della Blosofa cattesiana ofrono un do- feumento su altri aspetti della storia del cartesianesimo. Tl maggiore spazio concesso nelVopera alla meccanica, piuttosto che alla metafsica, di un'idea dello sviluppo “eientstico” del cartesianesimo: 1a “flosofa naturale” cattesiana era allora (1663) nella sua epoca dro, de- ila che i ped definite came Ia Serna these dllebnismo, cot ells Guide deg indo Mont Naimoide (ate ap. (3), Bd ave indcmion! so pss einen do pre ff Spe ‘ona dian’ prope al clog ia, sno sate te, i ts, Feedeathal« dal Lestonte nel gp ea ‘Tatsiso se, in pin loo, chet ferment sno re tivneate ti ob in ir da ton comprometre iW ctere lecntcocateions dlfoecis Inde gle selon tt to plement ipbetce, pleads seme (o ss seme) toe tet colts cio! the ttino eg es pelt, a3 one eb petite fr peferbnerte . nga Inbar Teepe Gee oenaiol marinas ia ina lao, cine ds Naimonde ca wetted retnamente “hs us i scolati;wimporate figura di vecaico cso, AU tedesco Cer, tn esta vate vote, © con mela pesiene, (a MuimoideyEunque crest sfeimeat st ovolo ehen, cht {pearance net Persie non seb wa pecs dt Soma Is seed Tog, eta Spas sl pense ten {a scl cis) pub ee cofemnto dle casa det Nuovo Tetanenta tte malo pee Per us si del ppc Spooe con Ia Slant eee sono sede: Monel Joa, Zot Genesis der Lele Spine mit Beso ‘dace Beissehigung des Kuen Taba, Bea 187, Tidem, Spouse Thelstchpoltscher Tact nat sme Qvl sept, retour a8ye ry Astin Wollan, The phisspy of Spore {yal} Now York 1934. Abs Geen, Refers or gc tues detins de Spars et de Hosdl Crs, a Mages de Dhlrpbie ede Hitbtre fe, tome 1 et (th 19563957) om 9538 43 stinata 2 durare ancora molto. Si tenga presente che Spinoza siera in un primo tempo limitato ad esporre 1 fica catesana,e che solo su ivito del Meyer expo- se succsstamente la prima parte, cantenente la meta fisica, Pereid i Prineipi varebbero primariamente come documento per lo siluppo scientistico detto. Cid non toglie che ta parte dedicata alla fsca sin la meno in- teressante. Spinoza vi si mantiene tigidamente orto: dosso af cattesianesimo, e del resto sappitmo che per Iai, a quel tempo, la fica cartesiana yaleva quasi come ‘vangelo. Contemporaneamente, i Prieipi documentano ‘1 importanti problemi della’ metodologia cartesian: per esempio attraverso la pecullarth del procedimento ‘espositivo. Un primo inquadramento storico di sso vie- ne dato dal Meyer nella prfarione, Gil da essa il Iet- tore pud avere un'dea dellenorme importanca che ebbe il metodo geometrio per la cultura (non solo filosofca) del Seicento’ Per quanto i Princip, pi che i Penser, si muovano su terreno cartesian, etrattno di problemi pit immedia- famente cartesini (cisi sono infatl, come si & detto, um tifacimento e una dimostrazone “alla maniera geometi- a" dei Princip della Slosofa dello stesso Descartes), id non vuol dire ehe Yopereta spinoviana non presenti an- che dei tratti original, Bsi si manitestano sopratatto 11 ese che desiderse megs ifomasons pub seer, clue che ale oper cite del Duin Baowsti e del Wl, al Siete di Hennaon J. De Viechauwer, Moe so erie trme- theo demons (Comtunatiens afte Universi of te Sth ‘Aa) Pretoa 196, Ds eso pub senate aap bors, ‘er us srs ala Sloe netuale cata soo ds tle Pel Mou, Le descoppemert de i piyiae catéenoe 1646 ‘pix, Poa 193. Reo Dogs, La mécanique tl, Neo te 954 4 nelle numerose crtiche alla metodologia ¢ alla meta fsica di Cartes, aleune fatte palesomente, altre pit velate o addisttura sot. Per esempio gid all'nisio delfopera, parlando del principio primo della certezza fe della sciensa, il quale secondo Descartes va cercato ella proposiione “penso, dunque sono", Spinoza ten de invece a sostituite quel!'unico principio attraverso tutta una specie di priaeipi ugualmente cert. Pit sot- tile & i modo in eui Spinoza si distanzia da Cartesio (quando si tratts di dimostrare Tesstenza dei corp. Spi- rnoea conduce tale dimostrazione con accentuazioni di verse di quelle che si trovano in Descartes? Spinoza stesso si @ preoceupato di informare i suoi amici dello scopo che sirpromettera pubblicando i due seritti di cui si @ parlato. Scrvendo al segetaio della Soviet) Reale di Londra, Enrico Oldenburg, esprimeva 1a sua speranza che, “i eceasione [di quella pubblica- ione), forse si troveranno aleuni, che nella mia patria sono i pit influent, i quali desidereranno di vedere Te al- tre apere che ho serittoe che riconosco come mie; per «id faranno in modo che io possa pubblicarle senza pe- ricolo, Se cid avvert, non dubito che subito pubbl- cherd qualche cos. E se no, preter starmene zitto, piuttosto che imposre alla gente le mie opinioni contro Ja volonts dei pubblici poteri © cost inimicarmela.” (letra 13, luglio 1665). Spinoza intendeva attire su di sé Pattenzione di al- cuni eitcolicultuali, politicamente inflenti, Natusal- * Cte Spice, Piney pop 315 eset, Pipi tewart, 12, ey Medtasone Cle & Ginn, Spina itptle {be Devote, in Etaer srl tle de pense medial ds Jt fermstina a sine eaten, Pais 3930, Bo. 299315 as mente si rife ad ambient cartesian, importanti per- sonaggi in sno ai quali eran, ta gl alti, Jan De Witt, Gran Pensionario d'Olanda; lo Hudde, Borgomasteo di Amsterdam; eccetera. E non si pud negate che epli avese scelto con gran cura i mezai per riusire nel pro- prio intent: j Pensisi facevano agilmente it punto sa tm certo svluppo del cartesanesim, i Princip davano tm buon saesio di quello che era, per cost dire, Yargo- ‘mento del giomo, cio’ il metodo geometico, In en trambe le operette Spinoza si mostrara ben informato sullo stto delle discusioni;aecoglcva aleune acquisite critihe al cartesianesimo e ne apportava delle prope. Eun certo success ci fu; Rayle © Leibniz si faranno pili tardi portavoce di un giudizio favorevole che, a quel che pare, dovera essere abbastanza diffs; Leib- niz anzi postilld copiosamente il rfacimento spinoxiano dei Princip. Ma un primo segno di successo si pud ri: cavare git dal fatto che di quei due srt fu pubblicata nel 1664 una trdutione olndese, opera di un alo mio di Spinoza, Peter Balling. In questa traduzione si trovano aleune modifiche e agsiunte, Qualeuna (cfr nota x ai Prinlpi) fr dettata dai problemi teenie della fraduzione © magari sari dovuta allo serupoto del tra: duttore; qualche alter pare proprio opera di Spinoza che, a quel che ne sappiamo, dovette collaborate col traduttore (cfr letera 21 del 28 gennaio 1665). Queste ‘modifiche e aggiunte sono particolatmente fequenti nei Pensiesi. Tutte sono state accuratamente registate dal Gebhardt, sulla cui edizione delle opere di Spinoza 2 Rion cit. Wt tt des Princo bi Peo 8 nat imo setame, p38 Lingala etn be Intute elo Stese tlamey alle pp. 69.633, 6 @ condotia la presente traduzione. I pass tradotti dat- TFolandese sono quelli chiusi ta parentsi acute. Forse non sath dl tuto superfvo aggiungere che quel le opertte tion vanno considerate come expresioni pro- pie dello spinozismo. Cid, del resto, o avverte (su sug- ‘gerimento di Spinoza: eft Iettera 15) lo stesso Meyer nella sua presentazione, e pet mezzo di qualche exempio illustra aleune diflerenze tra Ia filosofa di Spinoza ¢ ‘quella di Cartesio. ‘Cid non impedisce che Principi ¢ Pensiesi iano do- ‘cumenti dai quali non si pud presindere per ingua- rage storicamente To spinozismo e per spiegame al- ‘uni svluppi inter € nemmeno impedisce che, slle impostazioni di alcuni problemi, spinczismo, catesia nesimo e scolsticacartsiana coincidano, I tez0 sesitto qui tdotto, il Trattato sullemenda- zone dellintelletto, venne pubblcato per la prima volta tra le Opere postume di Spinoza (Amsterdam 1677) da- ali amici deautore,insieme con TEtica, il Tattato po- lic, aleune Lettee ed una Grammatiea ebraia, Il bre- ‘ve, ma importantssimo seritt, era rimasto incompiuto. Gii ecitor, nel presenta, invitavano if lettoe a scusat- ne cid che vis sarebbe incontato di non rifnito, di oscur 1, di appena abboczato, Si tratta dunque di uno serio formaliente manchevole per pit riguandi: per numerose seouettezze Cespressione, per una certa imprecisione nel vorabolaro, per una sinteticitd che speso sconfina nelfoscurti. E parienza quando questi difetiriguarda- no solo question silstche.) Purtroppo tale oscuritd é 1 Un exo ml Alii dl § 9 Spices sive in vith si sembravaehe fat qust moll ean srt dl ito che een ” 2 volte anche concettuale: valga, come esempi tipico, i problema ofeto dalfoscura espresione spinoziana dalle “cose fsse ed cteme" (S$ 100-101), che ha fatto sudare i critic. In general, poi, le wltime pagine delt- Pere sono una continua seve di ripensamenti Malgrado i difetti, it Trattato rappresenta una delle vette del pensiro secenteseo. Se exo si pub e si deve inguadrore nella seri di *discorsi sul metodo” che, spe- cialmente (ma non esclusivamente) diet stimolo eae. tesiano, fori nel Seicento, il Trattato spinocino ha tut- tavia ben alta fisonomia ¢ ben alti intenti dei due scit- {i sui quali ci siamo soflermati in presedenza. Spinoza affronta ora dei problemi ehe sono indubbiamente pa- trimonio comune a gran parte dela cultura seicentesa; ‘ma essi vengono ormai inquadrati da un punto di vista che appattiene in proprio allo spinozismo Si notino pet ‘sempio le diferenze fa Vimpostazione che ricevono ri- spettvamente ne? Tettato e nei Princpi i problemi det ubbio inzile e det primo fondamento della scienza; isi accorgerd di quanto sia notevole il salto fa le doe lmpostazioni. 11 fatto é che, mentze nei Principi Spino- 122 non voleva dare altro che un cartesianesimo riveduto € conetto, nel Trattato epli parla a nome proprio ¢ si ‘muove in’ maniera di gran lings pitt autonoma, id non impedisce che gli schemi del Discorso sul metodo e delle Meditazioni sino chisramente avverti- Dili. Come Descartes, Spinoza comincia col rifvtare fit) 0 inl de sno nea quid datessato oo que amore ef aie’, In lgugea id core, Tost. pases pote exincre cos “tte quel mal agen das catia 2 infatTa felch © Tinie Sige ove ala quia delfogcto eal gule Fema eh anice™ 8 ogni conoscensa precedentemente acquit, per con ‘entrate Ia sua indagine dapprima sui poteridelf'intel- letto, rimandando ad un secondo tempo Tindagine sul Yesistenza dl corpo e sulla sua unione con Vania. Ino! tre, il Trattto era stato concepito da Spinoza come seritto propedeutico ala sua grande opera (TEtica); di cid posione far fede varie annotazioni del tipo “cid To vediemo meglio nella mia flosofia"; da qui potiebbe ‘essere suggerito un paragone col modulo dei Prncipi di Descartes, nei quali una rielborazione delle Meditazio- ni faceva da propedeutica alla meccanica ed alla cosmo Togia. ‘Ma questi sono semplicemente degli schemi generali; vediamo piuttosto di entrar, sia pure brevemente nelle particolarita del Trattato dalle quali queli schemi ven- ono pit vote volti o cambati di senso. ‘La prospettiva pi generale di organizeazione dela filo- sofia, quale ci é data dal Trattato, era git presente, nelle sue grandi line, nella prima opera di Spinoza rimasta- cis? una gnoseologia ed una metaiea a servizio dun'e- tics: fine dll'vomo @ infattiraggiungere il sommo bene. In generale molti paragrf, a cominciare dai primi, rie- Iaborano dei pensesi espessi nel Breve Trattato (fe parte 1, exp. 5, cap. 14, eoc,). Nettssimo & Tinflsso 1 Pex wn we so all oti del Tata ee HH. Joshi, Simon's Tractor de itletes emendtone, Oxford 3940; C- Ceska, pines ADandng ther de Vebeserng dey Ver ‘ida, Helberg 4905; F. Di Vows, Ste orstenine dt Spo vl Peenze 2960 (ee ap 1 Bree Tinto au Dio, Taos e i su fli. Sito eine siete nine, ms pewneto! ol nuns tadesione ead, Bees Tato fe pubbleto pet pine volta vel 853. 9 stoico* sila morale in ess trateggiata:rinuncia alle rc- cheaze, agli onori, ai placer! dei sensi, per ricerare un Dene supremo, che sia garanzia e condizione della sal- vezas spirtule. Gi il fatto che Spinoza relaborava luoghi delln sua opera giovanile, pud esere stato uno stimolo ad adottare 1a forma lettearia delle prime pagine con te quali si apre Vindagine Sullemendazione delintelletto e che so- no seritte 2 mo’ di autobiografia. Ma probabilmente s2- 1 sato determinante Vindusso di afermati model, pri- smi fra tutti il Disoorso sul metodo ¢ le Meditazioni. ‘Come Descartes aveva cominciato col rfutare tute le conorcenze fiallora acquiste, per tovare in se steso il fondamento della scienza, cost Spinoza comincia it suo ‘Tattato con un sifiuto def comuni concetti di bene. Questo limitare inizilmente In trattszione a problemi tei, pud far apparie il rifuto spinozigno pi patico- Jace di quello extesiano. In reat) Spinoza, criticando i falsi concetti di Bene, yuol ragaungere Videa del som- mo bene ¢ deitessere supremo e, per questa via, il fon- ddamento Togico ed ontologico non solo deltetica, ma di tutta la sienze e Fesistenza, Si noti che a proposito del Trattato non si pud patlae di “cicolo” nello sesso senso che per Cartesio; Spinoza non ha quelle preoccupazioni che ayevano por- {ato Descartes a tener fermo il cogito come prima ve- sith; Ia prima veriti, secondo Spinoza, ¢ idea di Dio: id viene ripetuto per tutto il Trttato. Non & pid possibile un preciso paallelo con Tinizile soggettvi- ‘Interest pone lla siconn i Spins I sito W. Dithey ete Ccammele Seiten, rol (Lips € Beioo 1933) sno delle Meditasioni. Inoltre Spinozs non ha mai utlizzato Tipotesicartesiina d'un Dio (o di un genio maligno) ingannatore; la ricorda solo per eriticatla nom per servirsene alla maniere di Descartes ($§ 60 € 79). Dito Fesempio del Discorso sul metodo (parte mt) Spinoza enuncia i principi di una morale provvisoria (5-47); in ex, piuttosto che Ta passvtd cartesiana di fronte alfordine costitito, sembrano farsi Tuce gli i {cress politici liberali che poi Spinoza exprimeri com- piutamente nelle opere poitiche. In generale, la dimen sione sociale & ben presente nella morale di Spinoza (a3) Un'importante dottrina cartesiana che viene scettata nel Trattato @ quella dell'innatismo; perfino gli esem- pi con i quali viene illustrata sono desunti da Cartesio (SS 38, 39, 207). Ma é ass notevole il nettissimo predominio del principio di cause, che garantisce Ia por- tata gnoscologica ed ontologca di tutte le idee, com- prese quelle innate (5 43). In generale, pit che sulla chiarecza e distinzione delle idee, Spinoza metie 20- conto sui loro nesi causal, Nel Trattato sembra gii ab- Dowzata ta dotting pit interesante dell tica, © cioe il paralelismo delfordine delle idee e delle cose ($5 4 55, 85, 105, 108 n. 8; eft. Etia parte 1s, prop. 7). Ma ron pare che Spinova ne abbia gid fatto Ia pid: impor- tante applicazione partcolate, cioé che abbia risolto in base ad esi il problema del rapporto anima-corpo; € niente lascia concludere che quella dottrina gid nel ‘Trattato sia stata generalizata ad un parllelismo totar le degli atributi di Dio. Spinoza aveva acettato in un primo tempo Timpestaione cartesiana del rapporto ani- ‘macorpo; aveva ciod ammesso che Panima agisce sul corpo e vicevers;' tale impestazione sath eriticata € rifuata nellEtice, per essere sostituita da un’altra, be sata sul paallelismo dei modi delestensione e del pen- sero? Nel Trattato si possono silevare aleune tracce it base alle quali sembra di poter concludere che Timpo- stazione cartesiana venga tuttors mantenuta, Infati& si- {nifcatvo che Spinoza abbia acettato, come git detto, Jo schema delle Meditaioni, cio8 abbia cominciato col irigere Tindagine cul intellettoe eulle sve idee, promet- tendo di passare in un secondo tempo a quella su! corpo ¢ sulla sua unione con anima (§§ 21 e 84). Tuttavia iI Trattato @ rimasto incompiuto e Spinoza non ha potuto rmantenere le sua promess. Assi chia & in questoperetta (come pure nei Pen- siesi metafsic), Tin fusso nominalistico ($$ 12, 72, 73, 76, 9% #82 ecectera). Pur non potendosi fare dllsuto- ze un nominalita sic et simpliciter, quellnfusto non @ da sottovalutare. Esso ha stimolito Spinoza ad una critica che si pud a buon ditto considerare come pre- paratoria allo svilyppo ells dottrina del paralllismo, ed al nuovo eriteio delfadeguazione, Attrverso Tuso che epi ha fatto di quella eitica, Spinoza ha rifutato due punti cardinali della gnoseologia scolstica, negan- do alle idee sia la funzione di coneetti classifcatori, sa i sifesimento passivo alla reali. Dialtra parte il paral- Telismo garantisce il yalore ontologico (realstico) delle idee (§ 105). Spinoza ha critiato assai duramente Ia Togica e la metafsica scolastiche, “buone al pid a rin: # ofr, Bice Tato pate w cpp. 39 € 20, €m agen 2h, Boca pate m pop. 7 solo € pep. v3 se; pute Mt ‘op. 3: pate wy inane 7 forza ta memoria", consistenti in nient'altro che in chemi classifcatori (§§ 20 ¢ 95; eft. Ponsiri meta sii, parte 1 introdurione e cap. 2) Il Taatato @ rimasto interoto; gli ultimi paragrati sppaiono seriti con una cert fetta e denunctano vari sipensamenti; tuttavia sleuni tra i temi pi importan- 1 di questo breve sito saranno ripresi ne! secondo libro del Etica 1 Trattato pud esere definito una fenomenclogia del Tintelleto, Spinoza stesso ha avvertito che Tidea vera manifesta se stesa il flo ¢ che, per stabilie Ia ve ith dell'ides, non si deve ticorere ad un exiterio ad ess estemo. Di conseguenza, il metodo dovrebbe esau- rirsi nell conoscenza dellidea vera. Ma poiché non accade mai che ci siimbatta per e230 in tle conoscen- 423, dla quale poi aoquistae le alle, deducendo un'- deg dalfaltca, Spinoza propone un piano di ricerca or- tanizzata, secondo il quale avanzare dallignoranza al fastgio della sapienza (§ 44 € altrove). A parte i molti paradossi che scaturiscono da tale impastazione, ¢ che Spinoza stesso ha sottolineato (§ 46), si vede chira- ‘meate che l'impostazione del Trattato risponde ad un punto di vista ed a crteri tr fenomenologici ¢ pe- dagogici. I! punto di vista sistematico dell Etc li superedd di fato anche se Spinoza riterti sempre attuale In sua operetta propedeutica Lesigenza, che 1 aveteas de edits del Tratato, ada i sept Si tens anche peste chen li tan dea a its Spins nue ena entaponnn et lato event tela ii ve coo dla que ferna dae wa probleme a font nel Tietto; non seibe cxtmeste arent 4 SPE oes ave seule sepette quelle pasion. tt Trtata & ta 33 in questa viene sempre ripetota (S$ 38, 75, 99, cetera), di arivate subito alfidea di Dio, per poteme dedure tutta Ta scenza ¢ tutta Tesistenza (che dipen- dono escenzialmente da li), viene soddsfatta sotanto nelfEtica, che in cid siprenderd To schema del Breve Tratata. Queste due opere cominciano con In defini- zione di Dio © Spinoza givstamente indicherd que. inicio come un elemento diferensatore della sua f Tosofia rspetto a quella scolistica ed a quella eartesiana [La prima notiia riguardante il Tratato ci viene dz Spinoza steso, il quale in una lettera al gid ricordato Oldenburg seriveva di aver eomposto un‘opereta sulla emendarione dellintlletto, sui principi delfesistenza dolle cose ¢ sll Toro dipendenca da una couse prima. ‘Aggiungeva che in quel periodo Ta stava comeggendo, 1ma che ogni tanto interrompeva il voro perché non aveva ben deciso ciea la pubblicaione. La letera in ‘questione & databile fra In fine del 1661 ¢ Tinieio del 16633 ‘Serivendo ai star comeggendo Ia sua operetta, Spinoza cesagerava un pol. A gore, tracce di lievi coment ron pare che manchino. Ma si tratta di riteechi super- sche nlTBca (tem, oop. 40, woo. Seinfaenn €6t ‘Shenson tl mpor fsetendone it, ep. ‘tp. S046 39. 1 Ea tetinetna 2 fits dawn ammento Leib, che rex spent on a clogsio dll avo al Tien Ci Gee, Labs wd Spore io Strona der ust thon Alsdente der Wisencaten Be, 28 nove 188, botere Sa dea et 6 tn eth ble dts dstone 2 ben oi comple dl come Ta devo au Pet ea bons Intomaione su eo © px setae Sngepon pt ps vee dhe Tapers dt Cebu Spinach Aandi ex, ta 4 ficial, destinati a migiorae un po'lo stile; non certo di comezioni accurate € profonde. Spinoza sarebbe stato forse pid estto se avesse sritto di star sileggendo quel- 1a parte del Tratato che era pronta e, nelfoceasione, 4 venit aggiungendo al testo qualche nota e di fare qui e I qualche sitoce. Gi si guard, insomma, dallimmaginarsi di avere di fronte un testo in una forma pensata e ponderata nei suoi minimi particolai, inatiabilmenterivsto da Spi- nnoza durante tutta Ia sua vita. Si tatta ceramente di tno sertto pervenutoci in avanzato stadio di elaborszio- re, ma nientaflatto pefetto. Gli amici di Spinoza, che Ai quel testo conoscevano Ia storia, dovevano pur sapere ‘quelio che facevano, premettendone afedizione Tawver- tenza di cui si @ detto, e che si troverd tradatta al suo uog0. Contemporaneamente alfedizione latina delle Opere postume, ne uiciva uma tradvrione olundese (Nagelate Schriften) ad opera di un famoso traduttore, il Glaze- maker. Questa tradurione, in generale molto previo, presenta qualche divergenza rispeto al testo latino, Per id che riguarda il Trattato, il Gebhardt? ha ritenuto «di poter stabilce quanto segue: ess0 saebbe stato tr- dotto in olandese subito dopo essere stato srito da 1 Nala tte Spina sees “ho compost eines ope", superna co pir che quel open oe termi Tne ‘acca @ inet lo wto damn, 4 Anche 1 Tata sulfeneodasione dato viene tadeto lalfedsoo dt Gebhard (ot pp. 4, systole pp. 329. yeh, La mumctsione in paapad & ests difedanee che ese Spina acu del Bode (Lipa 1843846, Ttto Sis tna ne secoogo volume) es 8 pesto entre se Tene M Gebadt non Isp, peehé iso Ho ile dh Indaba coma, 5 Spinoza, e questa traduzione sarebbe poi passa sen- altro nelle Nogeate Schriften; tuttaia Spinoza avreb- be seguitato ad apportar corezioni al manoserito (per iI Trattato il Gebhardt non ammette una pluralits di manozeiti, come invece ammette per TEtita) ed eso, oti coretto, avebbe fomito Ia base per Tedizione la tina, It Gebhardt ha percid confrontato Pedizione latina con la tradvzione olandese. Il frutto migliore di questo ‘confront & consistito ne stable in pid punt i testo cost come & dato dalla Opete postume, contro Tinoppor- {uno zelo di molt eit, pronti ad integrazioni e come: ion’ arbitrarie, Olle a ei, il Gebhardt ha ritenuto op- portun introdurte nel testo latino delle parole olandesi che dasebbero il testo primitivo, sucessvamente cam biato di Spinoza. Poiché ls presente traduzione intende essere sempli cemente un aiuto per Ta lettura di Spinoza, © poi- ‘ché Spinoza lo si lege ecita comunemente dalledizione del Gebhardt, ci si @ mantenuti fedeli a tale edizione (i termini olandesi vengono compresi ta parentes acu te); e non si stanchert il lettore discutendo aleune xi- serve (del resto astolutamente marginal) che si potreb- Dero avanzare sui eriteri editorial del Gebhardt, 36 632 Bento dBaitna? ance ad Amtenfam, ih 24 roves, A Mig a aint> commecnte ot oigne poteshe '2)¢ data son secondo mele Hasse Deke Le mie 4 Slsto more wel novembie 168. La coment cries A Awsterdam, preno Is gel 20 Spinoza pve | primi 2 tan dels seh ts, 8 compos in manna pate po agi ala penis iia Est eno dei "mara, ot tre gb comet «fora a etlesinoy gare pot fot als eigone det pe quando, fapendo dale Sy dal Paonia er sepa ale peneeon, rene to tata in Anterdin oma et che permet fae dh pate (Se beams propo eka. Linge pate eect ‘pews sells coments erno lo spasnlo ef patie 639 Spine feguents Bs seals dae Amstedan. Ten ‘ot ict sano Sol Mota Tero Mensch hen fed Penoae riptats ell coma & ape abe Jt ask Abe. fe gered lacs & ents 28 Aster sho ia wande centidersine. Spee: nia con Poti ‘A seul Bento ipsa Teco sia pefendenete i Vecchio Testes can | pi tomo comment ad 0 seats prende conto eal Tamed. Tesla sve elt Soo} sth povatlprende connzeom coe 4 eat delle Taimo> Moimonide, Cenoide, In Ea, Cad Craze 1S sa Sm reed e on Rete trey Delt See Seen aan, “race, Nein Ieper = pe Sie eam ha St ayy ee Go Wate Sabet se Pitan a, Ta ie ne Tacs an teh Re inna in So dia pnd ee acl Pas spe sateen, ral a eR, De see tan Sua 8 7 Anche al porno dlls ovina ie la lets dt eo ‘ono Leone Ete? 6seg8 Dalfexeeuit Francis yn den Bode ips 3 tie a, incon € ecto I rt cl sel @ 3 hats dene un exe & beni. Trgaasda Iai, Spina x inpaitnie edetenen- eda pb petente sent cate, pote cosh acne ‘Sona kita ce fo snea deve nea fomane tan den Fade es wo qands ammintere dt Teens, lee commse 40 allel dna pebble pp Sentuon a sooxenn a Tee Tse chi tance frites di Spee" Aache 9 ques aml isle pcb mente tun Snces i Clowone dale epee (ite eonesnen ele qu 4 apgats cm ttt prob Tit ence gues dlle ope a Crt Lisi) Sinor in zs cone To stim, als ail pein Pondincnsie, Renivamentepreto doe ese vento At conatto Spina cone epee dela wasn ate Shon Ma cb. he dete el soo destino flea fa fm delle pee dk Dest Ache ent con Je opr dF Boone (tnt sifting © unto feode eo 2 sna, etna dese opinion) deve exie [poem fo govot6, BA tds sece In eeowena dele pve ei Hobboy, ce ah tans e gade ports per fomarone Galle dott poise spine. Shino Famamors dls Sa el wan den Eade ma em 654. Mowe rated Sines, Beat, coma al Bl, ase Fee de commestio items che pre fse wh commer ‘Go di ttt, con passione Set dl Spo? 1 Sale eanscenea dk Leone bic da pate i Spinone. 1B. Simi, Reon Spina Lzone bie. Stilo su wax foe de SMencate ello spasms, Madea 1903 (a, a een AG. Gente, prot in Sta ol Reascinesto, Faces 19 Ghent’ Snes wo der Pltsimar in Cheonion Span Sm, os Eau agen pee S224 Gone ie dele maa ow dela ie spnanina as epost emdae I aga di HL Leo, Be Sopa eo. Lise tnd Sinner potas, Hagae Camis 290, ph eay Slaton tressane de pp 4 5 % Gn Dassen der Tak, Sino efor et atic, Lab 5 8 1 aetepcs 3 uo aletenment dil site de tesama ex gon fate compe 166 Sibene Spann non macs il pop “Utes” i prin el cma ale ce rte ape ¢ fo worded wa "owsa Doc ee om boi Derine sums, poo spe s fr esas eer {Sido ale magne eats ed a feet bag, Soin ‘if Un foto tots eo cn a pe fans, La ete dena iene ed 37 hls Senn vine epi ila conan Task Aba oon wale ner nde ome ef aims Sonos diyete con on Ho ato fn sao, eal ssh « slestine: Apes pet hte dese {leon den Sums Guetope i pla € si" ddoca? a cna soothe inten {1 Tana bolic, sue se pa dese ae tite dala regen ¢ dale Bi Topi dala ncn, Spin Hara scr pd 2 di lea eta! coe ea on cits mene ol calor on teste come ee wee te ie Ons, che ino cone inant om Ad ae ve appa sche f De Wit © 6 Fgpens. Fa ok mena Spas Hed Jain Je, anon De Vs Pes Baling et sno | tr pm doe sto Symes lee Rnb, vo Ud of popag tee res ne qoiaae aie ert ae a mtn on ge een ‘sari al tcologo Slam von TU, Ct, Call Gebhard, Toedit ap SUR Re Peau hee Ee aoa Se ane hong) Heidelberg 1916. ~ 9 3651 Bre Tiatato & ph sito, Spins avec al Tite tfenendanne dete ‘Gonone i elec Enico Ouenbors, segtario dels So sie ale Loses. Tn gosto modo vine 2 conte com eat uns dele oi pond scndemie del temp, Ti Inte FOr, cone Je oper a Robert Bol pr le {tal po mont goes ceapeenone. A Ribu ol foe Aen sito pein, Ole iret mesoa5 Spontengono pobebimente ane Ian Hatem foro ee tae sige Ceepl) © Ip mentum Koeath, moto Fence il guste em sato condo pe le soe "re Sie) ol. Non dts te eorenay Spins eon {orl che st to 9 inteligente dept, Abram (Gales ict Specimen statins (Abu [In fc Amer) 2684) pb tts recom come TT piglor commssto piv el mendanane delle 1653 Pubcon dei Png ede Pens. Spine a into 2 livre tte Si tesla Voor, ino TA. Sv inerce net cal pits Mer hein get momento no al pete Sn Ole Sgue pil so t Enel Jan SGamatos De Wit, Contd ea Brannghen Goer Tree iit deg eer amar) 1 Domo 1 Amerdam Girzns Hedde 665, Biese evista dh Saint Evemond © i Sunt Cain® N66 Mace ance Sina de VsezSpanar ne lta wan eo 70 Palen, snonimo, i Tratatateagceltico. Ma & = fo identSeto come Tut, con Be comeraence zeal ‘heel nengina i volentatmt tects de aint To tava Topers ton vine condansa: el ub pte pte, Pena teocmannee dela plies boglee del De Wit © 4 Sula pina ifn dello ainnoma ia Olds a weds Yon ‘a, wesc oom smcorn nota & Aon det Linde, Spinoza ‘Sige Lelie und deen cate Nachwinonea to ete, Cato hoe; cl alte St von Donmdonowatiy Nachle tur ateten Gachiite dr Spine, Ncw foe Geschichte der Phone, Sehcsm, apeo po. 6498 2 cia. Veni, Space ots perte tensive avant 6v- aon owl a s954-4, vet po 1 Sune 34a; G. Caben, [tie de Sinebetond eo Holinde (662670, Reve 8 Hingatre ements, 935936 30 dale ose che te rtegunns ai mn pete elo, & ‘na sete crn sla elie, Spisor 3 tabdce aA spa ate cvpandenen con Ue. 16h: Le Proce Unite det Poet Ban too in gua com It ‘rnda La repubies & mal prepa ala goer, che Wo fe peril pene. La cl dela itasone tiene adlosts Be Wit che 20 apn vengana manacat dls pete ‘mae it pest cin ‘Verio usomelge Spices Ala poten & De Wit sacede quae deh Oreo 1675. -A ome di Culo Loon, eetione de Pits, vine of feta spinon ona ete Sloobs preso TUoWerith A Heda. Spins non sce, teoeato che cid aa ‘Gl senfee une Tnitascoe dela sos Bb a lore Na 'magga parte per Ue, dave i picige dk Cone ha nutato per ae concen, Ma quand Spinza tna pfncpe nan i toa? 674. Eatin corspondece cea. W. von Tcichans, lla fo Medsinn ment (6) slevahle ux gande taleso (8 Emenditne clint? A675. Vas ot Lats 3 Spina? Spina laos al Tt po Tico; Tepes rete eco 677, Shira mace il 31 feta. Nello seo sn00 Yengeno pct di ami soe Opee poste in io, com lemponeamente ne eace sche is tne andes “Tee mig tadains moderne dep sett prea ia gee st ole sewdinos ule fnew Ch. Appeb (Pa 3520, 0 Caos Par 934) eA A Koy (Pai 138; Uda a 1 le Rope tata at Vere, al vo, 2 Git. G: Rade, Cartsnetane spicata el pes dE Won Tethinins Gas Rendoot daa Academia neonate {Line Cle scence mot tice © Seber ol 3, pod play 1 even De bis at We Fahri eae (Tit oor 3 Toop, vo. an, apg BP, 945390) ateesiant spree fanT contocainie phoeeTe olan 8 pncan Eee ‘Gone peer Spices, Preme to Sal taper Late Spine sno @s ede, le Tar eos dk K Cede cata: L. Sic, Lani and Spiro, Bet Tio age; C. Fednane, Laibiset Soom, Pug 1946 3 YEnmendaie), aus ing 8 W. tle White (onde 1859 ‘ule tedoche SJ. Kichoonn (Lips 188g, 8 A Duchene ss sos tduce Primi e Fee dC. Gebondt iia font tndce Pendens Tole rieraio, del mentarare, Je tude! lane . ‘Danes (ota 1943) edi A. Cast (no 395, del Pen: es gues dE Carll (Uri 298) ‘Trattato sull'emendazione dell’intelletto e sulla migliore via per dirigerlo alla vera conoscenza delle cose Tl Trattato.sullemendazione delfintlletto cc, che, incompiuto, presentiamo qui al Iettore, fu com: posto dallautore gid molti anni or sono. Egli ebbe sempie Tintenzione di completarlo, m2, impedito da altze occupazioni ed infine rapito dalla morte, non poté condurre opera al termine desiderato. Ma con tenendo il Trattato pensieri di grande altezza e uli lita, 1 quali non dubitiamo affatto che saranno di non poco giovamento alfonesto riceratore della ve- rit2, non abbiamo voluto privarne il Tettor. E affinché non si sia troppo severi verso cid che di ‘oscuro, di ancora shozzato e non rifnito visi incon- tra qua e Ii, abbiamo voluto premettere quest avver tenza, perché non s'ignorino questi partcolai 34 [2] Dopo che Tesperienza mi ebbe insegnato che tutto id che spesso ci si presenta nella vita co- mune é vano e futile — e vedendo che tutto cid che temevo ditettamente 0 indirettamente non ave- va in sf niente di buono né di cattivo, se non in quanto Yanimo ne veniva commosso, decisi infine i rceteare se ci fosse qualeosa di veramente buono capace di comunicarsi e da eui solo, respinti tutti ali alts folsi beni, T'animo potesse venire affetto; meglio ancora, se ¢i fosse qualcosa tale che, trove tala ed sioquistatala, potessi godere in eterno di con- timua © grandissima felictt. [2] Dico “infine de- cisi®: infati a prima vista sembrava pazzesco voler lasciare il certo per qualcosa d'ancora incetto. Con- sideravo appunto gli agi che s'acquistano con le ricchezze e con gli onori e vedevo che sarei stato costretto ad astenermi dal ricercrli se volevo dedi- ‘carmi seriamente ad altra, nuova indagine; € se poi 1a somma felicia si fosse trovata in ess, mi accor- ‘gevo che avrei dovuto rimanetne privo, Ma se non Si fosse trovata Ife io avessi ricereato solo gli agi, 3% anche in tal caso sare rimasto privo della somma felicta. [5] Pensavo dungue se mai fosse possibile ragglungere una nuova impostazione della mia vit, 6 almeno la cestezza so di ess, pur non mutando Tordine ed il sistema normale della mia vita; ma To tentai speso invano, Infatt id com cut per lo pit si ha a che fare nella vita e che gli vorini, per quel che si pub dedorre dalle oro oper, stimana som 1mo bene, si riduce a queste tre cose: le icchezze, i sucoesi, il piacere dei sensi. La mente viene da aueste tre cose cost distratta che non. pud allatto pensare ad un qualche altro bene. [4] Inftti per Cid che riguarda il piacere dei sensi, animo ne vie ne tanto assorto come se riposase in un qualche bene. Cid glimpedisce in mania gravisima di de dicatsi ad altri pensie. Ma dopo il godimento di qual piacere segue una grande tristeza che, se non annienta Ia mente, tuttavia Ta turba e la stordisce ‘Anche persguendo riechezze ed onoti Ia mente si distrae non poco dal vero bene. E cid particolar tmente quando tali viccherze ed onoti si ricerca: rho solo per se stesi, perché allora si suppone che si siano il sommo bene? [s] Dalla sicera degli conori poi la mente viene assorbita molto di pitt parché si ritene sempre che ess siamo dei beni di per sé e si considerano come fine ultimo al. quale tutto si indcizza, Inoltxe al conseguimento di que- Tato ib a pote spiegue pid amplamente © aalties sete cat ditingunda Te eceme dhe eno 0 pet oo ‘vila del cnsguimesto one 0 del piacere sas 9 elt ‘ote e deinronesto dle wens e dalle rip ma can ‘al m0 Taega perché go ron inte nda cost see 36 ste due specie di beni nan consegue, come invece a quello del piacere sensuale, il pentimento, ma ‘quanto pit si possiede di enttambi, tanto pi au- rentals gioia di conseguenza tanto pit siamo ec citati ad aomentarlientrambi; ma sein qual siamo delusi nella nesta speranz, allora nasce una grande tristeza. Tnfine la vicerca degli onori & di gande imped mento in quanto, per conseguir, necesriamente bisogna regolae la vita secondo i citer’ comuni, citando cid che tutti gli alti evitano e cereando cid che tutti cerano. {6] Vedendo dunque che tute queste cose mi cstacolavano nella mia impresa di dare una nuova impostazione alla mia vita, anzi che vi erano tanto contarie da essere necessrio rinuncie alle une 0 alfaltra, fui costeetto a ricefare che cosa mi fosse Pi utile; infati, come ho detto, mi sembrava vo" Ter lasciate un bene certo per uno incerto. Ma dopo tun po’ di ifessione mi accorsi che se, tralasciate auele norme di vita, mi foss accinto a seguirne una riiova,aveeilasiato un bene per sua natora incerto (come si pud chiaramente desumere da quanto stato dete), pee un bene incerto non per sua natura (Cicercavo infati un bene stable) ma solo quanto al suo conseguimento. [9] Meditando costante- mente, arivai ala concusione che, purché potesi silletere a fondo, avei abbandonato dei mali ceti per un bene certo, Vedevo infatti che versavo in cstremo pericolo e che exo costco a cercare con tatle le forze un timedio, fesse sso anche inceto; come uno eolpto da una malattia motale che, pre 7 vedendo certa la motte se non si apporti un rime dio, @ costietto a cercarlo, anche se esso & incerto, con tutte le forze, poiché in esso & riposta tutta la sua speranza; ma quei tali “beni” a cui tutti spi ano non solo non apportano nessun rimedio utile a conservate il nostro essere, ma anzi impediscono Gi; di frequente poi sono causa della perdita di coloro che li posseggono ? € sempre causa della perdita di coloro che ne sono pposseduti. [8] Infatti ci sono moltissimi esempi di persone che hanno subito persecuzioni, fino a mo- Firne, a causa delle proprie ricchezze; ed anche esem- pi di persone che per acquistare ricchezze si sono ‘sposti a tanti peticoli da pagare infine con la vita 1h loro pazzia, Né sono meno numerosi gli esempi i persone che per conquistare onori o per difen derli hanno sofferto i mali pid penosi Tnfine sono ‘innumerevoli gli esempi di persone che con i loro straviai si sono affrettata la morte. [6] In verita ‘mi sembrava che tutti questi mali eano sorti dal fatto che ogni felicitt o infelicit’ risiede solo nella qualiti deloggetto col quale Vamore ci unisce, In fatti per cid che non si ama non sorgeranno mai Titi, non ci sar& tristezza se verrd meno, non invidia se sard posseduto da un altro, non timore, non odio; in una parola, Tanimo non si commuovera fatto. Passioni, tutte queste, che invece hanno luogo nel Vamore dei “beni” che possono perire, come sono tutti quelli dei quali abbiamo parlato. {10} Ma amore verso una cosa eterna ed infinita nutre Va 1B & de dimotne pid sccatament #8 nimo di sola letiia, priva di ogni trstezza; cosa che & da desiderare grandemente e da ricercare con tutte Te forze, Ora non senza ragione ho usato Vespres- sione seguente: “purché potessi riflettere seriamen- te", Infatti scbbene capissi certamente bene queste ‘cose, non potevo tuttavia per questo spogliarmi di ‘ogni desiderio di ricchezze, di. piaceri ¢ di suocessi social 1] Ma intanto constatavo che, per tuto il tempo che la mente faceva di questi penser, si dstoglieva da quei falsi beni e pensava seriamente a una nuo- va condotta di vita, E cid mi fu di grande consola ione. Infatti vedevo cosi che quei mali non erano tali da noa voler cedete ai rimedi. E benché alin: tio queste pause fossero rare e durassero pochissimo, tuttavia, dopo ehe il vero bene mi divenne sempre pid noto, ese furono pid frequenti e pit lunghe, particolarmente dopo che mi resi conto che Tacqui sizione di ricchezze o il piacere e la gloria muoeciono nella misura in cui list sicerchi per se stessi e non come mezai per altri fini; ma se li si ricerca come ‘mezzi alloca resteranno contenuti entro cesti limiti non satanno affatto di ostacolo, anzi di grande aiuto (come mostreremo a suo Iuogo) per arrivare al fine per il quale si ricercano. [12] Qui mi limiterd a dice brevemente cid che intendo per vero bene ed anche che cos’ il sommo bene. Per una retta comprensione di questi concetti foccore notare che buono € cattivo si dicono solo in senso relativo, di modo che un'unica e medesima cosa pud essere detta buona o cattiva a seconda dei diversi aspeti. Lo stesso vale per i concetti di per- 39 fezione ed impertezione. Niente, infatti, considerato nella sua natura, si dich perfetto o imperfcto, par- ticolarmente poi che avremo saputo che tutto cid che accade, accade secondo un ordine eterno ¢ se- condo determinate leggi naturali. [13] Ma Tuomo, non potendo nella sua debolezza arcivare a capire quellordine, concepisce nel frattempo una qualche natura umana molto pid forte della propria e con- temporsneamente, non vedendo ostacoli al conse- guimento di tale natura, é stimolato a ricereare i ‘mezzi che lo conducano 2 quella tale perfeione, € tutto cid che pud essere un mezzo per pervenitvi si chiama vero bene, II sommo bene poi é onside rato il pervenirvi, cost che Tuomo con alts indivi ui, se & possibile, goda di tale natura, Mostrere- ‘mo a suo Tuogo qual @ questa natura, tiot che essa @ Ia conoscenza dell'unione che ha la mente con tutta la natura fig] Questo dunque & il fine at quale tendo: acquistare una tale natura © cercare ‘che molti la acquistino insieme con me; ciod fa parte della mia felictt anche Tadoprarmi_ perché ‘molti alti pensino come me ed i Toro intelletto € {loro desideri s'accordino perfettamente col mio in- telletto e coi miei desideri. A questo fine? & necessa- rio capire della natura delle cose tanto quanto basta ad acquistare tale natura umana; ‘poi formare una societ tale quale & da desiderare per- cch6 quanti pid vomini& possibile vi peevengano nella maniera pitt facile e sicua, (15) Inoltce occorre occuparsi della flosofia morale e del- la dottrina sulleduceaione dei bambini. E.poiché la salute non @ piccolo mezzo per conseguite questo scopo, occorreelaborare una me- dicina completa. E poiché motte cose che sono dif ficli vengono sese facili dal'arte, per mezzo della quale possiamo guadagnare in vita molto tempo e ‘molta comodit}, per questo la meceanica non’ @ affatto da disprezzare. [36] Ma innanzitutto occorre escogitare un modo di guarire Tintelleto « per quanto 2 possibile allinizio, di purificalo pevché conosca felicemente le cose, senza ferrore € quanto meglio possibile. Da questo pro sgramma ognuno pots gid vedere che io voglio diti- gate tutte le scienze ad un unico fine* ; che & quello di pervenite alla somma petfezione uumana della,quale abbiamo detto. E cost, tutto cid che nelle scienze non ci fa allatto avanzace versa i nostro fine e scopo, sard da riftare come inutile. Ciod, per disla in una parola, tutte le nostre azioni, come pure i pensieri, sono da dirigere a questo fine. [27] Ma, mentee ef occupiamo di conseguitlo ed sttendiamo a ricondurre Pintelleto sulla retta via, @ necesario vive. Percid innanzitutto siamo co- stretti a. premettere come buone alcune regole di vita, e precisamente le seguent 1. Parlare al lvello della gente comune e fare tut te quelle azioni che non apportano nessun impedi ‘mento al raggiungimento del nostro scopo. Infatti possiamo ottenere dalla gente comune non pochi 11 foe dele ane & unico ttle vnno dite « eno * vantaggi solo che concediamo alla sua intelligenza cid che & possibile concedere, Tnoltre in questo ‘modo porgerd orecchie propense ad ascoltare la ve- rit 2. Godere dei piaceti nella misura suffciente a conservate la salute, 3. Infine icercare denaro, 0 qualsiasi altra cosa del genere, quanto basta a conservare la vita ¢ Ja salute a conformarsi agli usi sociali non contrati al nostro scopo. {18} Cid premesso, mi accingerd al primo compito, che @ da assolvere prima di tutti ciod ad emendare Vintelletto € a renderlo adatto a conoscore Te cose rel modo che occorre per conseguite il nostro fine. Per far questo, Vordine naturale esige che qui rias ‘sum tutti i modi di conoscenza che ho avato fino- per affermare 0 negare qualcosa senza lasciar dub- , di modo che scelga il migliore di tutti ¢ contem- pporaneamente cominci a conascere Te mie fore ¢ Ta natura che desidero perfezionare. [19] Se fac- cio un attento esame, trovo che tali modi si posso- no egregiamente ridure @ quattro: a. C’@ una conoscenza che abbiamo da cid che abbiamo inteso dire o da un qualche segno che vie- ne detto arbitrario. 2. C’ una conoscenza che abbiamo da un'espe- senza vaga, cio’ da un'espericnza che non viene de- terminata dallintelletto; viene pet® chiamata espe- rienza solo perché, essendocisi accidentalmente of- ferta enon avendo noi nessun altro esperimento ‘che le contrast, essa seguita a valere come incon- trastata, 3. C$ una conoscenza nella quale Vessenza di una cosa si conclude da un‘atra cosa, ma non adegua- tamente; cid succede! © quando da un qualche ef fetto coneludiamo alla causa oppute quando da un qualche universale si conclude che una qualche pro- pietd lo eccompagna sempre, 4 Infine c% una conoscenza nella quale la cosa 2 conosciuta per la sua sola essenza, ovvero per Ia co- nnoscenza della sua causa prossima, {20} Illustrerd tutte queste diverse conoseenze con degli exempi. Per solo inteso dire conosco il giorno della mia nascita e so di aver avato cetti genitori — € simili cose, delle quali non ho mai dubitato. So per esperienza vaga che morird: infatti To af fermo perché ho visto altri miei simili morire, seb- Dene non tutti abbiano vissuto nel medesimo lasso di tempo né siano morti per la stessa malattia. Inoltre per esperienza vaga so anche che Volio @ adatto ad alimentare Ia amma, e che Tacqua @ atta ad estin- ‘guerla; so anche che jl cane &.un animale latrante © Tuomo un animale'figionevole ¢ con questo genc- re di conoscenza conosco quasi tutto cid che serve nella vita quotidiana, {21] Nel seguente modo poi si traggono conclusio- 1 Quindo cb mcede, wom comptendiame dla cus site clue che comidesamo nafeetos it she ita wfients {2 Eontatone che allo I cut non ee epee ce con teming etremamente nei, come “donque c® guise "un fue ce una qalcbe poems”. O-sache della cnraton che cou viene erat. sepitvanente "dene nea taut © sell” crete Nel veendo eno si atbuce alt sat, So Sin defeeto, quicon che sf conapice cham come IRowsceno nel'empo; ma ten A allabuacno ae che pe Pi non cea Teseas pene dele co 8 ni da un’altza cosa: avendo capito chiaramente di sentire un tale corpo € nessun allzo, ne ricaviamo Ia chiara conclusione che Yonima & unita al corpo,t la quale unione & causa di tale sensazione; ma quale sia quella sensazione e unione mon possiamo 2sso- Ttamente capitlo da ci? Oppure, conosciuta la natura dela vista, ed anche che essa ha la propricta seguente, che una e medesima cosa posta a. grande distanza la vediamo minore che se la osserviamo da vicino — ne concludiamo che il sole & maggiore di quanto appare, ed altre cose simili, [22] Infine la cosa si conosee per la sua sola exsenza quando, per il fatto che conosco qualeosa, so che cosa sia co- woscere qualeosa; oppure, poicht conosco Vessenza dell'anima, so che essa anima é unita al corpo. Co rnosciamo con la stessa specie di conoscenza che due pid tre fa cingue e che se si dinno due linee paral Tele ad una terza, esse sono fra di loro parallele, ec- cetera, Tuttavia sono state pochissime le cose che finora ho potuto conoscere con tale conoscenza 1 Ds questo empie ets atta con chisera ad dle lo vmanese Af qel'tdeto eo qale cmelodeamo ty cats ela gle non comprendamo site 2 usta conctnone, abe et tuts nan & astnae sic, ne nom pr cheeses pes Tat eon st Inet sterty cdl ait ene, pec ee, gud ‘cepon cok ltanest, non pe Trove eee ee fm inmeditamite cafe dinmsiasone, Toit ob he 2 st oo, sh wom: inmainso che a melee, = 0 ‘he congo aatamente, sepantanente € consent, Sor Dawe ie nal cecal dl cone ey sonlbee Se cow Eom; dk modo che imgitano gle cs come solos 4 [23] Ma perché tutto cid si capisca meglio, mi serv un unico esempio, e precisamente del se- fuente, Si diano tre numeti: se ne cerca un quarto che stia al terzo come il secondo sta al primo. A {questo proposito qualsiasi mercante dice di sapere ‘che cosa bisogna fare per trovare il quarto, poiché certo non a ancora dimenticato Voperazione che da sola, senza dimostrazione, ha appreso dal mac stro, Ma alti dallesperienza di casi serplici rica: vano un assioma universale, cio? quando il quarto numero & manifesto per sé, come nella proporzione 2, 4, 3, 6, Si ccorgono, calcolando, che moltiplcato il secondo numero per il terz0, ¢ diviso il prodotto pet il primo, si ha per quoziente 6; e vedendo che siottiene lo stesso numero, che senza far Voperazione sapevano eser proporzionale, ne concludono che Vopetazione & adatta trovare sempre un quatto numero proporzionale. [2g] Ma ii matematici in base alla dimostrazione della prop. 19 del libro 7 di Euclide sanno quali numeri sono tra i Toro propor- ional, Cio’ To sanno in base alla natura della pro- pporzione e alla sua proprieta secondo la quale il nu ‘mero che risulta dal prodotto del primo col quarto 2 vguale al numero che risulta dal prodotto del se- condo col terzo;tuttavia non vedono Vadeguata pro- porzionalit dei numeri dati ¢, se 1a vedono, non Ta vedono in vir di quella proposizione, ma intui- tivamente, senza fare alcuna operazione, [25] Ma pperché tra questi scegliamo il miglior modo di co- rnoscenza, si richiede che enumeriamo brevemente quali siano i mezzi necessari a conseguite il nostro fine. Essi sono i seguenti 6 1, Conoseere esattamente la nostra natura, che desideriamo perfezionare; © conoscere, della natura delle cose, tanto quanto & necessario, 2, affinché possiamo dedurne correttamente le dif: fetenze, afinit © contrrieth delle cose, 3. alfinché si conosca con esattezza che cosa este .Possono sopportare e che cosa no, 4. affinché cid si paragoni con la natura ¢ la po- tenza dell'uomo. Eda cid apparira facilmente la somma petfezione alla quale I'somo pub pervenire. [26] Fatte queste consideraeioni, vediamo quale modo di tonoscenza dobbiamo sceglere. ‘Quanto al primo, appare da sé che per sentito dite, a parte la grande incertezza di questo modo, non conosciamo affato Tessenza della cosa, come appare dal nostio esempio. E poiché Tesistenza di una qualche cosa singolate non si conosce se non co nosciutane Vessenza (come poi si vedi) ne conclu: diamo chiaramente che tutta la certezza che abbiamo per inteso dite deve essere esclusa dalle scienze. Ine, fatti dal semplice inteso dice (ove non To abbia pre ceduto un atto del vero e proprio intelleto) nessuno potré mai estere colpto, {27}? Per quel che siguarda il secondo modo di conoscenza, non é da ditsi che si abbia attraverso i eso Tidea della proporzione cercata. A patte il fatto che si tratta di indagine estremamente incerta senza termine, resta che in questo modo non si conoscerh delle cose naturali niente oltre gli ac Qu paled un po difwamente deepeienss of eunined i metodo 8h pocedee deg empties € del loeb moder “6 dent, i quali non si intendono mai chisramente se non avendo git conoicinte le exenae. Qnindt oc cone efciudere anche gusto [38] Del terzo modo occore pur dire che so i d8 idea alla com ed anche che i porta alla conlaso ne senza periclo deror; tuttavia non ext por reazo por aequitare la nostra perfezione [25] Solo il quarto modo comprende Tessenza ade gusta della cosa e senza percolo Pemore, prc Bisognerd fame uso pi i tutti gli all, Dun aque ei prenderemo cura di spicgae come eso sa da applicare per poter conosere con questo modo ak conoseenza le cose che ci sono ignte, anche afinché id avvenga nella manna pit breve por [30] , avendo spnto quale comoscenea ci & necessria,oceorteSnsegnare la via ¢ il metodo per conosere con tale conoscenaa le cote che dabbie smo conoscere, Perche eid svvengs, I prima const derarione da fae & che qui non of sad indagine a: Winfnito, Cod, perché tov il miglor metodo di viereare il vero, hon occorte un alto metodo per viercate il metodo dela ricerca del vero; «, pt cetere il secondo metodo, non 8 bisegno dion ter “Go ¢ cos allinfito, Infatti a questo mado non st aervercbbe mai alla conoscnza del vero, ani non Si arrveebse afta ad una conoscena, In vei 3 probleme si pone qui negl ste termini che per aX steumentd materi, « propoito dei quali si po feebbe argomentae allo steso modo. Infati per foxgiae il feo oceorte um martll per avere wn matelle, & necesaio filo; «por fatto, ocorre un alo matello ed ale stramenti,e per avere quest a fccorreranno altri stanmenti, € cost allnfinite; e in questo modo invano si cercherebbe di provare che li vomini non hanno alcuna possibilitt di forgiare il feo. [51] Ma come gli uomini al'nizio pote- ono fare con degli strumenti naturali delle cose fa- cilssime, sebbene fatioosamente ed impesfettamente, e falte queste ne eseguirono altre pi dificili con rinote fatica © maggior perfezione, ¢ cost gradata- ‘mente procedendo dai lavoti pit semplii agli stra- ‘menti © dagti strumenti ad altri lavori ¢ ad altsi strumenti, arrivarono al. punto da exeguite tanti © tanto diffcili lavori con poca fatica — cost anche Tintelleto con Ta sua forza innata? si fa degli stax. ‘menti intellettuali con i quali si acquistaaltre for ze per altte opere® intellettuali € da queste ope- te si forma altri strumenti, ossia il potere dinda- gare ulteriormente; e cost avanza gradatamente, fino ad attingere il culmine della sapienza. [ga] Che poi Finteletto si comporti cos, sard facile vederlo Solo che si capisca che cosa sia il metodo di ricerca del vero € quali siano quegli strumenti innati dei ‘quali solo Tintelletto ha bisogno per costmuire con ‘ssi altri strumenti,cosi da procedere oltre, Per mo- strare cid procedo nel modo che segue. [33] Lidea? vera (abbiamo infatti Tidea vera) & ‘qualcosa di diverso dal suo ideato: infatti altro & 1 Perform fant intndo Gi eben ai nom viene cota ‘oot ete, Sete 0 In sega nels mia Slots Qa chiomo oper nels mis los peed be com 5; not ce qui earame di dinate non slob che wi 2 ppc deta, me anche che sto pocdimenta Hows © to Hoo e isive lve cor mon neceuare = sect a il cerchio, alte idea del cerchio, Infatti Tidea del cerchio non & qualcosa avente una circonferenza © ‘un centro, come il cerchio, né Yidea del vorpo é lo stesso corpo: ed essendo qualcosa di diverso dal suo ideato, sari anche per sé qualcosa di intelligible; cio’ Tidea, quanto alla sua essenza formale, pub es sore Voggetto di un‘altra essenza obiettiva, ¢ di nuo- vo questaltraessenza obiettiva sak anche, ins con- siderata, qualcosa di reale ed intelligible, € cost in- definitamente. [34] Pietio per esempio € qualcosa di real; la vera idea di Pietro poi é Tessenza ogget- tiva di Pietro, ed @ in sé qualcosa di reale ¢ del tut to diverso da Pietro stesso. Essendo dunque Tidea di Pietro qualeosa di reale, avente una sua essenza peciliare, sarh ariche qualeosa di intelligibite, ciot ‘oggetto di un'altra idea, la quale avra in sé ogget- tivamente tutto cid che Videa di Pietro ha formal. ‘mente, e poi Tidea dell'idea di Pietro, ha di nuovo tuna sua essenza, la quale anche pud essere oggetto 'uwaltra idea, € cosi indefinitamente. Di cid ognu no pud rendersi conto constatando di sapere che cosa sia Pietro ed anche di sapere di sapere, ¢ di nuovo sa di sapere che sa, eccetera. Ne risulta che, per conoscere Tessenza di Pietro, non & necessario conoscere Videa stessa di Pietro, ¢ molto meno Tidea dell'idea di Pietro, Tl che & come dite che non & necessaio, perché io sappia, di sapere di sapere, ¢ molto meno & necessatio di sapere che so di sapere non pit di quanto, per conoscere V'essenza del trian- agolo, sia necessario conoscere Vessenza del cerchio.! 4 Sinai che gui non cetcismo in ebe modo ts pine keting css nose, Int ob igsde Tidigne als o

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