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2015

Aprile

10 18

04

22 26

EFFICACI Il nostro metodo di lavoro si basa su criteri di


rigore scientifico, efficienza e competenza. A test e inchieste
lavorano tecnici qualificati e specialisti di settore che
mettono la loro professionalit al servizio dellinformazione,
della consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.
DALLA TUA PARTE La nostra missione esclusivamente
orientata a soddisfare le necessit dei consumatori e a
tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza
individuale ai nostri soci e portiamo la voce e le istanze dei
consumatori presso gli interlocutori istituzionali e sociali.

Per chiedere consulenze e chiarimenti

www.altroconsumo.it/contattaci

Direttore editoriale Andrea Doneda


Direttore responsabile Rosanna Massarenti
Redazione Natalia Milazzo, Marzio Tosi (capiredattori),
Beba Minna, Simona Ovadia (vicecapiservizio),
Manuela Cervilli, Matteo Metta, Adelia Piva, Sonia Sartori.
Redazione online Alessandro Sessa (caporedattore),
Luca Cartapatti (vicecaposervizio), Michela Di Mario,
Roberto Usai.

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FRAGOLE Vitaminiche e leggere.


Le hai gi provate con lo yogurt?

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OCCHIO AGLI OCCHI Come


curare i disturbi banali e distinguere quelli pi importanti.

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SMALTIRE I FARMACI Come


e dove buttarli per non nuocere
allambiente.

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ANGINA PECTORIS Come


riconoscerla e curarla.

Reg. trib. Milano n.116 del 8/3/1985


Altroconsumo n. 291252 del 30/6/1987
Stampa: Nuovo Istituto dArti Grafiche S.p.a.
via Zanica 92, 24126 Bergamo

2 testsalute 115

OSPEDALI Qualcosa si muove


per renderli pi umani.
MORBILLO Doveva essere eradicato nel 2015, invece allarme.
CIBI POCO SANI In Italia si fa
poco per prevenire lobesit.
ANTICELLULITE Fantasiose e
poco fondate le promesse delle
creme.

CREME E TTIP Tutti i rischi


connessi ai cosmetici se passa il
trattato di scambio Usa-Ue.

LETTERE

ALTROCONSUMO EDIZIONI SRL


Sede legale, direzione, redazione e amministrazione:
via Valassina 22, 20159 Milano
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Abbonamenti 02 69 61 520
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Nessun rischio Educa i tuoi


figli Cura il tuo sorriso Asma
in casa Pillola dei 5 giorni
Attenzione a... Generici, perch
no? Risonanza al ginocchio Allergico ai pollini Acque micellari
Cucinare con la lavastoviglie
I pesci da evitare Un insetto nel
piatto

Rosanna Massarenti
Direttore

ARTICOLI

INDIPENDENTI Ci finanziamo con le quote associative


e labbonamento alle nostre riviste, che non contengono
pubblicit, n informazioni pagate da produttori o da gruppi
di interesse politico e finanziario. Lindipendenza totale, a
garanzia della obiettivit dei giudizi e dei consigli.

I numeri delle consulenze telefoniche


sono a pag. 51 di Altroconsumo

Farmacie
pigliatutto

PRIMO PIANO

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I nostri obiettivi sono linformazione, la difesa e la


rappresentanza dei consumatori. Non abbiamo pubblicit.
Per i test acquistiamo tutti i prodotti e ci affidiamo solo a
laboratori competenti e indipendenti da qualsiasi interesse.

Mancata liberalizzazione

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Vitamine: meglio non integrare


Candele? Evitare Scegli la pellicola Cosmetici, non miracoli
Acqua del rubinetto e calcoli

Il ruolo del
farmacista
insostituibile,
ma la
farmacia
non
lunico
luogo
dove pu
svolgerlo

Anche questa volta, nel disegno di legge sulla concorrenza,


non passata la vendita in parafarmacie e supermercati
dei farmaci di fascia C, quelli prescitti dal medico su
ricetta bianca e a nostro carico. Un mercato da tre miliardi
di euro rimane dunque totale dominio delle farmacie,
impedendo di fatto una discesa dei prezzi.
Le lobby del farmaco e delle farmacie hanno vinto ancora,
appoggiate in pieno dalle istituzioni, ministro della Salute e
Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in testa. Istituzioni il cui
preciso compito sarebbe fare gli interessi dei cittadini e far
scendere i costi, per i privati e per il servizio pubblico. Invece,
nel testo non stata neppure approvata la velocizzazione
della procedura di registrazione dei generici, rapida in altri
Paesi, i cui tempi lunghi fanno perdere molti soldi (milioni al
mese per i farmaci pi utilizzati) al Servizio sanitario.
Non abbiamo mai messo in discussione il ruolo del
farmacista, in qualunque luogo eserciti la sua professione.
lui il nostro garante quando ci consegna una medicina
e il suo ruolo di consigliere, di educatore sanitario
socialmente importante e insostituibile. E giustamente le
persone ripongono in lui grande fiducia. Ma le farmacie
sono anche delle attivit commerciali che a volte di questa
fiducia abusano. Sono sempre pi simili ai negozi, se non a
supermarket, con tanto di reparti specializzati: bambini (dalle
pappe ai giochi), cosmetici, con creme miracolose di vario
tipo, pasti e pillole dimagranti, integratori ringiovanenti,
angoli vegani, erboristeria, omeopatia, scarpe e zoccoli...
Che c di diverso da un altro negozio che si dotasse di un
corner farmacia con farmacista? Con laggravante che tutta
una serie di prodotti inutili quanto costosi (vedi le creme
anticellulite a pag. 22), che non possono vantare studi per la
loro efficacia e del tutto comparabili con quelli che si trovano
in altri punti vendita, scelgono di proporsi solo in farmacia, a
sancire la loro presunta scientificit e i presunti benefici per
la salute. Garantiti dal farmacista. Le farmacie si sono alleate
con i produttori di integratori alimentari - che hanno giri
daffari milionari - in programmi di benessere in farmacia.
E allo stesso tempo vorrebbero essere gli unici dispensatori di
farmaci, in quanto capaci di limitarne labuso (ma come, se
sono prescritti dai medici?).
La logica di chi le appoggia ci sfugge e intanto sfuma - se non
saranno accolte le nostre richieste di emendamenti - ogni
possibile discesa dei prezzi dei farmaci.
115 testsalute 3

Primo piano
salute

Chiedi al dentista

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CURA IL TUO
SORRISO

Bisfenolo A

Nessun rischio
Il nuovo parere dellEfsa su un chiacchierato additivo
usato nella plastica per alimenti esclude rischi per la
salute: i limiti attuali sono sufficientemente bassi anche
per donne in gravidanza, adolescenti e neonati.
Il nuovo e completo parere dellEfsa sul bisfenolo A, un composto
chimico usato nella produzione di materiali a contatto con gli
alimenti, come la plastica per stoviglie, e presente anche nella
carta termica degli scontrini fiscali e nei cosmetici, rassicura
rispetto ai rischi per i consumatori. Secondo gli esperti, infatti,
agli attuali livelli di esposizione della popolazione, i consumatori,
comprese le donne in gravidanza, i neonati e gli adolescenti,
non corrono alcun pericolo per la salute, perch lesposizione
attraverso la dieta e linsieme delle altre fonti (polvere, cosmetici
e carta termica) nettamente al di sotto del livello di sicurezza, la
cosiddetta dose giornaliera accettabile. Bench i nuovi dati e i
nuovi metodi di rilevazione abbiano portato gli esperti dellEfsa
a ridurre considerevolmente il livello di sicurezza del bisfenolo
A da 50 microgrammi per kg di peso corporeo al giorno a 4
microgrammi, le stime pi elevate dellesposizione aggregata
(alimentazione pi altre fonti) sono da tre a cinque volte inferiori
alla nuova dose giornaliera accettabile.

EDUCA
I TUOI
FIGLI
Dagli ultimi dati
dellosservatorio
Okkio alla salute
promosso dal
Ministero, emerge
che bimbi e
ragazzi hanno
ancora molte
abitudini sbagliate.
18% ha dichiarato di non essersi
lavato i denti prima
di andare a letto la
sera precedente;
12% dorme meno
di nove ore in un
normale giorno
feriale;
35% guarda la tv
o gioca a videogiochi pi di due ore
al giorno;
16% non ha
svolto attivit fisica
il giorno prima
dellinchiesta.

Scegliere bene il dentista. Capire che cosa


dobbiamo aspettarci da lui. Farci aiutare a
capire come scegliere bene una protesi. E
come capire nonch cosa fare se qualcosa
del suo lavoro non soddisfacente.
Partito a marzo, continua fino a giugno
il nuovo servizio di consulenza lanciato
da Altroconsumo Chiedi al dentista,
realizzato in collaborazione con lAiop
(Associazione italiana di odontoiatria
protesica). Per qualsiasi domanda o
dubbio, avete a disposizione un dentista,
pronto a rispondere con una consulenza
personalizzata.
Si tratta di un tema importante,
perch trascurare il dentista oggi,
quasi inevitabilmente porter ad avere
problemi in futuro: aspettare che i
problemi insorgano o si aggravino non
una buona scelta, perch porter a
inrterventi pi invasivi e costosi.
Per consultare il servizio puoi collegarti
al nostro sito www.altroconsumo.
it/chiedialdentista o telefonare allo
026961555 dal luned al venerd h.
9/13 - 14/18. Lasciando il tuo numero
di telefono ai nostri operatori, sarai
richiamato per la consulenza.

Inquinanti

Asma
in casa
In un quarto delle
abitazioni
superato il limite di
biossido di azoto,
inquinante irritante
per le vie aeree,
sospettato di
aumentare il
rischio di disturbi
respiratori negli
adolescenti. Lo
dice uno studio
dellIstituto di
biomedicina e
immunologia
molecolare del
Cnr, condotto a
Palermo. I risultati
sono adattabili a
tutte le grandi
citt. I risultati
sono pubblicati
sulla rivista
Environmental
Research.

Anticoncezionale

Pillola
dei 5 giorni
A novembre scorso lAgenzia europea per i medicinali
(Ema) ha raccomandato a tutti gli Stati membri di
abolire lobbligo di ricetta medica per lacquisto di
unanticoncezionale di emergenza, la cosiddetta pillola
dei cinque giorni dopo.
Questa pillola (a base di ulipristal acetato) non in
grado di interrompere una gravidanza eventualmente
gi iniziata. Agisce infatti sullovulazione, bloccandola
o ritardandola, e impedendo cos alla fecondazione
dellovulo di avere luogo. Nonostante il suo nome, la
pillola dei cinque giorni dopo pi efficace quanto
prima assunta dopo il rapporto a rischio (per esempio
perch si rotto un preservativo). Per questo lEma ha
raccomandato di eliminare la necessit di ottenere una
ricetta, per rendere pi agevole e veloce lacquisto. Ora
sta ai singoli Paesi europei stabilire se accogliere o meno
la raccomandazione dellEma. In Italia, va detto, c
una situazione unica al mondo: non soltanto la ricetta
necessaria, ma per la pillola dei cinque giorni dopo
si introdotto lobbligo, inspiegabile dal punto di vista
scientifico, di presentare anche un test di gravidanza
negativo per poterla acquistare.
Possiamo sperare che la raccomandazione dellEma
spinga perlomeno a eliminare questa incombenza,
che ha leffetto di rendere laccesso al medicinale
ancora pi complicato e lento.

115 testsalute 5

Pratiche inappropriate

Risonanza
al ginocchio

Tutto in uno? Mah...

Acque
micellari

Sul nostro sito (sezione salute- speciali) prosegue la


pubblicazione delle schede, nel quadro della campagna
Fare di pi non significa meglio con Slow Medicine.

Attenzione a...
Bifosfonati e fratture I bifosfonati (acido alendronico e acido risedronico) sono
farmaci utilizzati per prevenire le fratture
nellosteoporosi. Non per la prima volta,
risultano paradossalmente associati a un aumento del rischio di fratture atipiche. Questa
volta lo dice uno studio svedese. Il rischio
comunque risultato dipendere dalla durata di
impiego e si attenua progressivamente dopo
la sospensione del trattamento. Gli Autori
concludono che i bifosfonati orali procurano
pi rischi che benefici, se dati a pazienti senza
una indicazione precisa, realmente basata su
prove scientifiche, e che la forza delle prove
sulla loro efficacia per il trattamento a lungo
termine debole. LAgenzia italiana del farmaco nel 2012 ha affermato che i rischi associati
a questi farmaci sono comunque inferiori ai
benefci.
Latte crudo non pastorizzato LEfsa,
lAutorit europea per la sicurezza alimentare, sconsiglia vivamente il consumo di latte
crudo, non pastorizzato. Gli esperti giungono
alla conclusione che il latte crudo pu essere
una fonte di batteri nocivi, principalmente
Campylobacter, Salmonella, ed Escherichia
coli. Secondo lEfsa, dunque, bere il latte cos
com, per quanto sia bucolico, troppo
rischioso e ricorda che lo ancor di pi per
neonati, bambini, donne incinte, anziani e
persone immunodepresse.

6 testsalute 115

PERCH
NO?
Con i generici
risparmi e
lefficacia uguale.
Ma i dati Osmed
dicono che troppi
non li usano.
Nei primi 9 mesi
del 2014 gli italiani
hanno speso piu di
700 milioni per
lacquisto di
farmaci che hanno
un equivalente (o
generico).
La mutua passa
lequivalente, chi
vuole quello di
marca paga la
differenza. Questa
spesa ogni anno
aumenta (+8,7%
rispetto al 2013)
perch sono
sempre di piu i
farmaci che hanno
un generico, ma si
preferisce la
marca.
Uno spreco inutile.

uscita sul sito unaltra scheda sulle pratiche inappropriate:


in caso di dolore al ginocchio, sia legato a un trauma (caduta,
distorsione, colpo...) sia senza una causa apparente, spesso
si propone subito al paziente di effettuare una risonanza
magnetica (RM), addirittura prima di effettuare una visita
ortopedica che porti a stabilire in che direzione investigare. Se
applicata di routine, questa pratica da ritenere inappropriata:
la maggior parte delle malattie legate al dolore al ginocchio pu
infatti essere diagnosticata attraverso la storia clinica, ovvero
i problemi che il paziente ha avuto, o lesame obiettivo, cio
la visita: integrati, se necessario, da una normale radiografia.
Se non ci sono segni clinici di allarme, lutilizzo di RM del
ginocchio (nelle prime 4-6 settimane nel dolore acuto legato a
un trauma o nei primi mesi nel dolore senza cause apparenti)
non modifica la scelta della cura. Invece pu portare alla
scoperta di problemi che non avrebbero dato fastidio, spingendo
a ulteriori esami e addirittura interventi chirurgici non
necessari. E rappresenta un costo inutile per il paziente e per la
collettivit.

ALLERGICO
AI POLLINI?
Un antistaminico
contro i sintomi.
E i bollettini,
per identificare
le giornate peggiori.
Contro i sintomi di unallergia al polline
(rinite allergica, detta raffreddore da
fieno e orticaria), gli antistaminici di
seconda generazione (cio pi recenti),
in compresse, e tra loro soprattutto
loratadina e cetirizina, sono i farmaci
pi efficaci e sicuri. Quelli per uso locale,
come pomate, colliri o spray nasali,
sono utili soltanto in casi limitati e meno
efficaci di quelli per bocca. Anche gli
antistaminici possono dare reazioni
indesiderate, soprattutto sonnolenza, ma
anche mal di testa, affaticamento, nausea
e tachicardia. Sulla nostra banca dati sul
sito si possono trovare i farmaci di marca
e i generici corrispondenti.
Per conoscere le giornate in cui la
presenza di polline nellaria pi alta,
consulta invece il sito www.ilpolline.it.

Promettono di detergere e idratare il viso in un gesto


solo, senza bisogno di risciacquo. Ma questa azione
globale un po dubbia, come la loro innovativit.
Sono tra gli ultimi prodotti lanciati per la cura e detersione del
viso, i pi in voga al momento. Quasi ogni marca di cosmetici
oggi propone nella propria linea unacqua micellare.
Micellare: che cosa significa? Dietro il nome, ammantato di
suggestioni scientifiche, c un concetto in realt noto da secoli:
la micella infatti un aggregato di molecole, con una parte idrofila
(cio che si attacca allacqua) e una parte idrofoba (cio che
respinge lacqua). Sono le stesse propriet che hanno i tensioattivi,
vale a dire il sapone: lo sporco viene incapsulato e quindi rimosso.
Idratanti? Dubbio. Oltre allacqua, tra gli altri ingredienti nelle
acque micellari presente una bassa concentrazione di sostanze
lavanti, umettanti ed emollienti, il che rende questi prodotti non
aggressivi per la pelle, poich preservano il naturale manto lipidico.
Tuttavia, dopo la detersione, utilizzare anche una crema idratante
resta consigliabile: sicuramente pi ricca di sostanze nutrienti.
Meglio sciacquare Gli ingredienti variano da una marca allaltra,
ma analizzando alcuni prodotti abbiamo verificato la presenza,
oltre che di conservanti ed estratti vegetali,di ingredienti non
sempre affini alla pelle del viso. Per questo, dopo averli usati con
laiuto di un dischetto di cotone, sembra pi prudente procedere
con un leggero risciacquo della pelle, soprattutto se la pulizia a
fine giornata.

115 testsalute 7

Per ora proibito, ma...

UN INSETTO
NEL PIATTO
Lidea disgusta, per
in realt non ci sono
controindicazioni.

Non lo consigliamo

Cucinare con
la lavastoviglie
Una foodblogger italiana, Lisa Casali, lancia una tecnica
di cui si parla in Rete: cuocere nella lavastoviglie. Il vero
rischio quello igienico, perch la temperatura bassa.
Lidea questa: per risparmiare tempo ed energia, mettere
il cibo in un vaso a chiusura ermetica o in un sacchetto
sottovuoto, introdurlo nella lavastoviglie, insieme ai piatti
sporchi, e aspettare la fine del ciclo. La temperatura del lavaggio
sufficiente a cuocere gli alimenti. I vantaggi sarebbero che
si risparmia tempo, non si diffondono odori, si cuoce a bassa
temperatura e si risparmia energia e quindi denaro.
I nostri colleghi dellassociazione di consumatori spagnola Ocu
hanno provato ad applicare questo sistema: hanno inserito
il cibo (carne) in un vasetto di vetro a chiusura ermetica (a
baionetta con guarnizione di gomma) e lo hanno cotto in
lavastoviglie con programma normale (55C). I risultati?
Dal punto di vista della tenuta, nessun problema: grazie alla
guarnizione non sono penetrati nel vasetto n acqua n sapone.
Bench tutto il cibo sia risultato adatto a essere consumato (con
verifica in laboratorio) alcune parti della carne sono rimaste
leggermente crude: ed proprio questo il rischio maggiore
connesso a questo tipo di cottura. La temperatura della
lavastoviglie infatti troppo bassa per assicurare la distruzione
completa di eventuali batteri pericolosi presenti nei cibi. Nel
complesso, non riteniamo consigliabile questa pratica.

8 testsalute 115

Mercurio

I PESCI
DA
EVITARE
Consumare il
pesce fa bene.
Ma in alcuni ci pu
essere un inquinante, il mercurio.
Che fare?
1. Meglio limitare
il pi possibile il
consumo di spada,
palombo, smeriglio
e verdesca.
2. Non esagerare
con il consumo di
tonno fresco o in
scatola: massimo
una volta alla
settimana.
3. Mangiare a
volont pesce
azzurro (sarde,
alici, sgombro),
salmone e in
generale pesce di
piccola taglia.

Prima di inorridire, fate mente locale:


tutta questione di abitudine. In Italia
non sono forse considerati piatti prelibati
animali come le rane, le lumache, le
cozze? Non c da stupirsi che anche nel
mondo occidentale si parli con sempre
maggiore interesse del consumo di insetti,
che peraltro fanno gi parte della dieta di
due miliardi di persone. Secondo la Fao
luso di insetti per lalimentazione e la
produzione di mangimi presenta vantaggi
per lambiente, la salute e le condizioni
di vita di diverse popolazioni: vivono
ovunque e si riproducono velocemente,
presentano un alto tasso di crescita e un
basso impatto ambientale durante tutto
il loro ciclo di vita. Sono nutrienti, con
contenuti molto alti di proteine, grassi e
minerali. Secondo la FAO, non ci sono
casi conosciuti di trasmissione alluomo
di malattie n parassitosi causate dal
consumo di insetti, a condizione che
siano allevati e trattati nelle stesse
condizioni igieniche e sanitarie di
qualsiasi altro animale destinato a cibo.

UNA
SCELTA
DIETETICA
APPORTO DI
UNA PORZIONE
- 100 kcal circa
- 2,5 g grassi
- 9 g zuccheri (se
non lo si aggiunge)

Fragole vitaminiche e leggere

Fragole e yogurt

e fragole sono in generale


apprezzate da tutti, poco caloriche
(solo 34 kcal una porzione da
125 grammi, per confronto una mela
apporta 68 kcal e un'arancia 51 kcal) e
molto ricche di vitamina C. Lo yogurt
offre un valido apporto di calcio e
vitamina D ed l'unico derivato del
latte che ha un contenuto di grasso e di
calorie paragonabile a quello del latte
stesso, mentre panna, mascarpone
e formaggi anche freschi sono pi

calorici e ricchi di grassi.


Per scegliere le fragole migliori
bisogna osservarle: devono essere di
un rosso vivo e uniforme (attenzione
che le fragole non maturano dopo
essere state raccolte, quindi quelle
con parti ancora troppo chiare non
miglioreranno a casa), oltre che prive
di macchie e ammaccature. Se vuoi
che questa ricetta sia davvero light,
e se non apprezzi il gusto dolce, non
aggiungere zucchero o mettine poco.

Per 4 persone
500 g fragole
250 g. (2 vasetti) di yogurt intero
cannella in polvere
zucchero (facoltativo) a piacere
Lava le fragole, togli i peduncoli e tagliale
a pezzi non troppo piccoli. Mettile in una
terrina, aggiungi lo yogurt e spolvera con
un cucchiaino di cannella. Mescola e
servi. Se preferisci, puoi aggiungere uno
o pi cucchiaini di zucchero, a gusto.

Guida alla dieta su www.altroconsumo.it/dimagrire


115 testsalute 9

Luoghi di
cura pi
umani
INTERVENTI
PROGRAMMATI
Lumanizzazione
degli ospedali fa
parte a pieno titolo
degli obiettivi del
Ministero.

personale, ma anche per la sempre pi


diffusa spersonalizzazione dei rapporti
umani.

Un impegno tardivo

Corsie
a misura di pigiami
In ritardo rispetto agli altri Paesi europei, anche lItalia lavora per rendere gli ospedali pi umani. Abbiamo
partecipato allo studio Agenas che fotografa una realt soddisfacente, ma c ancora molto cammino da fare.

ono centinaia gli studi


internazionali che dimostrano
leffetto benefico per la salute di
ambienti ospedalieri confortevoli e di una
buona comunicazione con il personale.
Perch, se vero che in ospedale si
va in cerca delle prestazioni mediche
migliori, anche ormai assodato che
queste non sono pi sufficienti per
delineare la qualit delle nostre corsie.

10 testsalute 115

Umanizzare le cure, prendere cio in


carico i complessi aspetti organizzativi
di un ospedale, mettendo al centro le
esigenze di chi lo vive (pazienti ricoverati,
utenti degli ambulatori, personale...)
ormai una necessit imprescindibile.
Ci sembra normale, per esempio, che
nelle corsie vigano regole da caserma,
che si venga svegliati allalba per i primi
controlli di routine, che i pasti siano

molto anticipati rispetto alle abitudini di


casa e le visite regolamentate secondo
orari rigidi, ma tutto questo il retaggio di
unimpostazione organizzativa obsoleta,
che non ha nulla a che vedere con i reali
bisogni dei pazienti. I quali molto spesso
vivono queste limitazioni con estremo
disagio. Il ricovero, infatti, in molti casi
un evento traumatico, non solo per
linevitabile riduzione della libert

Umanizzare un ospedale non un


percorso facile, perch richiede
un cambio di passo in moltissimi
aspetti di questa complessa realt,
non ultimo quello architettonico. E
richiede investimenti notevoli, proprio
oggi che lattenzione degli ospedali
si concentrata soprattutto sulla
razionalizzazione dei tempi di degenza e
dei costi. I primi provvedimenti a livello
di politica sanitaria che hanno messo
laccento sulla necessit di una gestione
ospedaliera diversa da quella tradizionale
in Italia risalgono agli anni novanta,
ventanni dopo Francia, Gran Bretagna e
Stati Uniti, paesi dove gi dai primi anni
settanta sono stati lanciati programmi
per rendere pi confortevoli gli ospedali.
Un passo importante stato fatto nel
1995 con la legge che obbliga tutte le
amministrazioni pubbliche, quindi anche
gli ospedali, a dotarsi di una carta dei
servizi, il mezzo per definire gli standard
delle proprie prestazioni, dichiarando
gli obiettivi e riconoscendo specifici
diritti agli utenti-cittadini. La necessit
di prevedere interventi strutturati per
umanizzare gli ospedali stata presa in
considerazione anche nel Patto per la
Salute 2014-2016, cio nellaccordo di
programmazione sanitaria Stato Regioni
dei prossimi due anni.

Molte aree coinvolte


Umanizzare un ospedale significa fare
in modo che le attivit ospedaliere
tutelino i ritmi fisiologici dei pazienti e
garantiscano la loro dignit. Gli ambiti
di intervento possono essere moltissimi.
Uno dei pi evidenti riguarda la struttura
edilizia: negli ultimi anni larchittetura
ospedaliera evoluta in unottica sempre
pi orientata al comfort del paziente.
Questo significa, per esempio, stanze
di degenza che garantiscano la privacy,
la possibilit di godere di spazi comuni
di socializzazione piacevoli, unestetica

287
ospedali
La ricerca
Agenas
Ospedali a
misura di pazienti.
Dallaccessibilit
al comfort, dal
rispetto della
persona alla
disponibilit di
informazioni:
287 strutture
italiane sono
state valutate da
associazioni di
cittadini (tra cui
Altroconsumo)
e medici che
hanno effettuato
i sopralluoghi nei
reparti. La ricerca
stata suddivisa
in quattro grandi
aree di indagine:
lorganizzazione
degli ospedali,
laccessibilit
fisica e la vivibilit
delle strutture,
laccesso e la
trasparenza delle
informazioni,
la cura della
relazione con
il paziente. I
principali risultati
nellinfografica
che segue.

meno asettica e pi accogliente (per


esempio, grazie alluso del colore).
Un altro ambito importante riguarda
la formazione del personale medico
e infermieristico per sensibilizzarlo a
essere pi collaborativo e trasparente
nei confronti del paziente: ormai
riconosciuto il diritto del ricoverato a
ottenere con tempestivit e completezza
le informazioni sulla natura della sua
malattia e sulle conseguenze delle terapie.
Lospedale, per andare incontro alle
esigenze del malato, deve anche
modificare la sua organizzazione
interna: ripensare ai ritmi di vita, ancora
troppo spesso irregimentati e poco
fisiologici, inserire i servizi di assistenza
sociale e psicologica, prevedere
sportelli informativi e di orientamento,
considerare la presenza crescente di
pazienti stranieri e venire incontro alle
loro problematiche di lingua e cultura con
lausilio di mediatori.
Infine, deve tenere conto dei giudizi dei
ricoverati: in tantissime strutture viene
ormai chiesto ai pazienti di compilare un
questionario di gradimento sulle attivit
del personale e sul comfort durante la
degenza.

Emergono diverse punti critici,


anche se la media sufficiente
Alcuni mesi fa abbiamo partecipato a uno
studio condotto dallAgenzia per i servizi
sanitari regionali (Agenas) sul grado di
umanizzazione degli ospedali. Insieme
ad altre associazioni di cittadini, abbiamo
visitato alcune strutture ospedaliere per
valutare il livello di attenzione di queste
realt nei confronti dei pazienti. Lo
studio, in tutto, ha coinvolto 287 ospedali
su tutto il territorio nazionale, circa il 20%
dellintero panorama italiano. Pur non
essendo un campione rappresentativo sono stati privilegiati gli ospedali pubblici
di grandi dimensioni - la loro numerosit
fa s che si possa avere comunque un
quadro delle punte di eccellenza e delle
criticit dei nostri ospedali.
Inoltre, la prima volta che viene
misurato il grado di umanizzazione delle
strutture di ricovero pubbliche e private
>

115 testsalute 11

Una ricerca su 287 ospedali

Quanto sono umani


Linchiesta Agenas ha valutato 144 voci suddivise in 4 grandi aree.
Punteggi (su 10) generalmente sopra la sufficienza, con qualche aspetto critico.

>
accreditate attraverso i sopralluoghi dei
cittadini e degli stessi operatori sanitari.
Il panorama che emerge da questo studio
complessivamente soddisfacente: in
media, gli ospedali superano lesame
con voti sopra la sufficienza (pi dettagli
dellinchiesta nelle schede di questa
pagina).
Non mancano, per, le zone dombra,
aree critiche in cui c ancora molto
lavoro da fare, per esempio in alcuni
aspetti di relazione con i pazienti e di
organizzazione dei servizi.

IL PUNTO
Cosa funziona e cosa no
Indichiamo per questi tre aspetti della realt ospedaliera, cosa
funziona bene (top) e cosa invece manca (flop).

Pediatria
Rispetto della specificit
della persona

Accessibilit, vivibilit
e comfort della struttura

VOTO:

VOTO:

6,4
6,7
Rispetto della privacy

6,7

Accessibilit fisica
ASPETTO CRITICO
Rispetto delle
specificit
linguistiche

Attenzione alla multiculturalit

Continuit delle cure

6,6

Logistica e segnaletica

8,7

VOTO:

4,1

ASPETTO CRITICO
Eliminazione
delle barriere
architettoniche
e sensoriali

7,4

VOTO:

6,7

4,8

Comfort generale

Accesso alle informazioni,


semplificazione
e trasparenza

Cura della relazione


con il paziente/cittadino

VOTO:

VOTO:

6,1

6,4
ASPETTO CRITICO
Semplificazione delle
modalit
di prenotazione

Semplificazione delle procedure

6,7
Trasparenza e accesso
alle informazioni

6,6
12 testsalute 115

6,1

Reparti a misura duomo

5,7

Sale attrezzate per


il gioco e dotate
di arredi adatti ai
bambini

6,9

Attenzione ai bisogni del paziente

VOTO:

5,4

Relazione del personale


con il cittadino

FLOP
Attivit per favorire la
continuit scolastica
del bambino
ricoverato

Multiculturalit
TOP
Possibilit di
assistenza religiosa
per cattolici

FLOP
Presenza di luoghi
dedicati alla pratica
religiosa di altri credi

Presenza di cappella
cattolica

Possibilit di
rilasciare documenti
di dimissioni in lingue
straniere

5,4

VOTO:

5,9

3,1

TOP
Sale dattesa con
posti a sedere
Sale dattesa
dedicate a questa
funzione

Eccelle la pediatria, bocciata


lattenzione per gli stranieri

Presenza di sale
operatorie a misura
di bambino

Pronto soccorso
ASPETTO CRITICO
Formazione del
personale di contatto

Relazione medico o infermiere


e paziente

TOP
Colori e decorazioni
alle pareti

FLOP
Presenza di
informazioni sui turni
di pulizia dei bagni
Presenza di
televisore nelle sale
dattesa

La
ricerca
identifica
gli ambiti
migliori e
i peggiori

Promosse la vivibilit e il confort dei


luoghi di cura, soprattutto nellarea
pediatrica: lattenzione alle condizioni
dei bambini ricoverati e la lotta alla
sofferenza inutile molto alta. Eccellono,
infatti, i reparti di degenza a misura di
bambino. Cos come, un po a sorpresa,
non si riscontrano problemi relativi
allaccessibilit dei disabili motori,
sebbene molte delle nostre strutture
ospedaliere risalgano a molti decenni fa.
I nostri ospedali, per, sono ancora
troppo poco attenti agli utenti con
altre difficolt: mancano, per esempio,
agevolazioni sensoriali che aiutino
lorientamento delle persone non vedenti.
Inoltre sono troppo poco tecnologici
(rari i sistemi di condivisione telematica
dei dati clinici con i medici di famiglia o
la possibilit di consultare online referti e
cartelle cliniche).
Debole anche la cura della relazione con
il paziente: bisogna fare ancora molto
per migliorare la comunicazione e la
relazione tra operatori e chi varca la soglia
della struttura. In particolare, emerge
una scarsa attenzione alle esigenze
dei pazienti stranieri: per esempio,
raro trovare ospedali in grado di offrire
la documentazione in lingue diverse
dallitaliano, come la cartella clinica o il
consenso informato.
Infine, emergono ancora lacune in ambito
organizzativo, soprattutto per quanto
riguarda il servizio di prenotazioni, non
sempre semplice come dovrebbe.

115 testsalute 13

intervista

A volte basta poco


Molti ospedali si stanno impegnando per rendere pi gradevole il soggiorno dei pazienti.
Ma la situazione italiana molto variegata.

Com la vita nei nostri


ospedali?
Ci sono strutture nelle quali il concetto
di umanizzazione stato calato
gi da tempo nellassistenza e nella
realt vissuta dai pazienti e dai loro
familiari. Mi vengono in mente due
esempi: un ospedale dove anche gli
animali possono fare compagnia ai
degenti e un reparto oncologico che
ha partecipato a un progetto con gli
studenti di ununiversit di belle arti
per affrescare i muri delle aree comuni.
In entrambi i casi queste iniziative
hanno influito positivamente sulle
cure dei pazienti, permettendo di
ridurre anche la necessit di usare
antidolorifici. Ma in molte altre realt
il percorso di umanizzazione agli inzi
o addirittura da iniziare. Purtroppo
questo tipo di esperienze non sono
ancora la norma: la situazione
dei nostri ospedali a macchie di
leopardo. La situazione sul nostro
territorio molto diversificata.

Qual , secondo lei, il


principale ostacolo da
superare?
Non facile, per ogni singolo
ospedale, pensare a un progetto di
umanizzazione a 360 gradi. Le strutture
hanno iniziato questo processo nelle
aree in cui hanno maggiore facilit di
intervento o dove sono state valutate
criticit particolari. Purtroppo, per la
nostra storia di assistenza sanitaria,
abbiamo le strutture ospedaliere pi
vecchie dEuropa. Agire per migliorare
gli ambienti, per esempio per abbattere

14 testsalute 115

le barriere architettoniche, magari


aggiungere ascensori per le utenze
fragili, richiede gi di per s un grande
lavoro, sia in termini di progettazione,
sia in termini economici. Ovviamente
le strutture pi nuove, dove questi
ostacoli non ci sono, avranno maggiori
risorse per migliorare la relazione con i
pazienti su altri aspetti.

Silvana Castaldi
Professore
associato di
Sanit pubblica,
Universit Statale
di Milano

LITALIA
SPENDE
IL 9% DEL
PIL PER LA
SANIT
Il nostro Servizio
sanitario il pi
efficiente dEuropa
e al terzo posto del
ranking mondiale,
ben al di sopra di
Francia (ottava),
Gran Bretagna
(decima) e Stati Uniti
(44esima). A dirlo
lagenzia Bloomberg,
in base ai dati forniti
da Banca Mondiale,
Fmi e Oms.

Oltre ad avere strutture pi


confortevoli, in quali altri ambiti
opportuno agire?
Nellarea pediatrica stato introdotto
gi da molto tempo il concetto di cure
pi umane. Per esempio, la presenza
costante dei genitori, anche notturna,
prassi ormai comune. Bisognerebbe
portare la stessa attenzione che
abbiamo per i piccoli pazienti anche in
altre aree, come quella degli anziani,
che sono la quota di pazienti pi
elevata di un ospedale. Per esempio,
bisognerebbe dare la possibilit a chi
li cura e fa loro compagnia a casa di
poterlo fare con maggiore libert anche
in corsia.
Un altro aspetto che andrebbe curato
di pi nelle strutture ospedaliere
lalimentazione, per esempio dando
maggiore scelta a chi, per motivi
religiosi o culturali, segue diete
particolari. Infine, bisogna fare pi
attenzione alla pulizia, soprattutto
nelle aree dove c un grande afflusso
di persone, come gli ambulatori.
Si tratta di iniziative minime che
per hanno un impatto notevole nel
vissuto quotidiano dei ricoverati e di
chi frequenta un ospedale.

La carta
dei servizi
Tutti gli ospedali
devono pubblicare
una carta che
raccoglie le
informazioni
sullattivit, sui
servizi erogati e
sugli impegni della
struttura. Permette
di garantire i
diritti dei cittadini,
quanto meno
sulla carta, ed
uno strumento di
trasparenza.

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Quando
vaccinare

Morbillo
Italia maglia nera
Il morbillo rimane un problema in Europa.
E lItalia da sola registra quasi la met dei casi.
La situazione va affrontata con programmi
mirati, anche per sostenere le vaccinazioni.

1.676

casi in Italia nel 2014


pari al 46%
dei casi europei

3.616

casi in Europa
nel 2014

10.537

casi in Europa
nel 2013

32.480

casi in Europa
nel 2010

16 testsalute 115

I
Casi di morbillo
per milione di abitanti
0
0,01 - 0,99
1 - 9,99
10 - 19,99
20 e oltre
non incluso

n Europa ci si era dati il 2015 come ultima


data per eradicare completamente il
morbillo. Il 2015 arrivato e il morbillo
non stato eradicato affatto, anzi:
lorganizzazione mondiale della sanit
(Oms) ha lanciato un vero e proprio allarme
e ha recentemente sollecitato le autorit
sanitarie locali perch si impegnino a
contrastare la diffusione del virus. La
preoccupazione condivisa dal Centro
europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie (Ecdc).
Molti paesi del Vecchio Continente, negli
ultimi cinque anni, hanno registrato focolai
epidemici. In totale, nel 2014, in Europa
ci sono stati ancora migliaia di casi di
morbillo, di cui otto su dieci in persone non
coperte da vaccino.
I paesi pi colpiti sono Italia e Germania
con il 59% dei casi, ma lItalia da sola copre
quasi la met di tutti i casi registrati in
Europa. E la malattia continua a presentarsi:
solo in Germania ci sono gi stati 600 malati
di morbillo dallinizio del 2014 fino alla fine
di febbraio 2015, la maggior parte a Berlino.
Vero che, se guardiamo agli anni
precedenti, in Europa il numero dei casi
era molto pi alto: tuttavia, lurgenza di
intervenire c, perch il virus continua a
diffondersi.
Negli Stati Uniti, dove il virus era stato
debellato nel 2000, un focolaio si
ripresentato alla fine del 2014 nel parco
divertimenti di Disneyland, in California.
Il virus ha colpito soprattutto bambini e
adulti non vaccinati e si velocemente
diffuso in altri Stati americani e in Messico.

Una dose non basta


Per bloccare la trasmissione della malattia,
almeno il 95% della popolazione deve
essere coperta dal vaccino. Pier Luigi
Lopalco, membro della Commissione
nazionale di verifica delleliminazione
del morbillo e della rosolia, ci illustra la
situazione italiana: Negli ultimi dieci
anni la copertura vaccinale per una dose
di morbillo in media del 90% a livello
nazionale. La copertura per la seconda
dose decisamente pi bassa. Questi livelli
non consentono di fermare la diffusione
della malattia. Per raggiungere lobiettivo

La malattia pu
dare complicazioni
anche molto gravi

si deve avere una copertura del 95% per


entrambe le dosi. Altrimenti, anno dopo
anno, continuano ad accumularsi nella
popolazione decine di migliaia di soggetti
non vaccinati. Tra laltro il morbillo una
malattia molto contagiosa, perch il virus
si trasmette per via aerea, attraverso le
goccioline di saliva, in caso di tosse, starnuti
o anche solo parlando.
Inoltre, allinizio i sintomi del morbillo,
che di solito compaiono dopo una decina
di giorni dal contagio, sono simili a quelli
dellinfluenza (febbre, raffreddore, tosse
secca, congiuntivite) e solo dopo 4-5 giorni
si manifesta leruzione cutanea. Da non
trascurare la possibilit di complicazioni
anche gravi: le pi frequenti e serie sono
polmoniti, otiti e, bench in rari casi,
encefaliti. In Europa, nellultimo anno, ci
sono stati cinque casi di encefalite. Famoso
lappello di Roald Dahl, celebre autore
di libri per bambini, tra cui La fabbrica
di cioccolato. Ha invitato i genitori a
far vaccinare i propri figli, raccontando
come proprio a causa di una encefalite da
morbillo ha perso la figlia Olivia.

Si deve fare di pi
Come mai non si riesce a raggiungere
la copertura del 95%? Secondo il Centro
europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie le cause sono un insieme
di fattori combinati tra loro. Incidono
sicuramente lopinione comune
che il morbillo non sia una malattia
particolarmente pericolosa, nonch un calo
di fiducia nei confronti del vaccino

NECESSARIE
DUE DOSI
La prima dose si
somministra dai
13 mesi di vita, la
seconda a 5-6 anni.

(in parte dovuto anche alla falsa credenza


di una relazione tra vaccino contro il
morbillo e autismo, basata su uno studio
poi completamente smentito).
LEcdc e lOms, unite in questa battaglia,
hanno fortemente invitato i paesi europei
a mettere in campo strategie sanitarie per
debellare il morbillo, tra cui rendere pi
facile laccesso ai servizi di vaccinazione per
famiglie e individui; finanziare programmi
per la vaccinazione del morbillo; tenere
sotto controllo la situazione identificando
subito i casi sospetti; rispondere senza
perdere tempo ai focolai epidemici e
occuparsi delle famiglie diffidenti nei
confronti dei vaccini.
Esistono tre gruppi di genitori spiega
Pier Luigi Lopalco: quelli che vogliono
vaccinare i propri figli; quelli che sono
indecisi sul da farsi; e quelli che sono
ideologicamente contrari alle vaccinazioni.
I genitori del primo gruppo devono essere
attivamente invitati a vaccinare i figli (alcuni
non lo fanno solo perch la Asl non li ha
chiamati); il gruppo degli indecisi formato
da genitori che, a buona ragione, possono
avere dei dubbi, destinati solitamente a
svanire dopo un tranquillo colloquio con
il pediatra o il medico vaccinatore. Il terzo
gruppo una piccola minoranza e oggi non
pregiudica i livelli generali di copertura.
In alcune regioni questi gruppi sono pi
attivi e l sarebbe il caso di intervenire con
programmi mirati di comunicazione.
Il morbillo rischia di diventare un problema
serio, se non viene affrontato in modo
adeguato, soprattutto nel nostro Paese.

115 testsalute 17

LItalia
lenta

42% degli
adulti italiani
obeso o
sovrappeso

19
quanto basterebbe
spendere allo Stato,
a persona in un anno,
per la prevenzione
dellobesit

31% dei
bambini
italiani
obeso o
sovrappeso

1.400

75mila
i decessi che si eviterebbero
in un anno con una politica di
prevenzione

quanto costa
un adulto obeso
al sistema sanitario
in un anno

6,7% quanto pesa

lobesit sulla spesa


sanitaria totale

E lItalia dice sempre no

Obesit

costa, ma si resta a guardare


Danni per la salute e per la societ, ma lItalia non attua decise politiche di prevenzione,
anzi le ostacola. Dopo la tassa sullo zucchero di Balduzzi, quali misure per il futuro?

dati non lasciano spazio allindifferenza,


o almeno non dovrebbero: quasi
la met degli adulti italiani obeso
o sovrappeso e i nostri bambini nonostante un recente miglioramento
della situazione - sono ancora tra i

18 testsalute 115

pi grassi dEuropa, secondi solo ai


greci. Eppure, secondo i dati Ocse
(lOrganizzazione per la cooperazione
e lo sviluppo economico), basterebbe
che il Paese investisse circa 20 euro a
persona nella prevenzione, per evitare

(come quelli del programma governativo


Guadagnare Salute, risalente al
2007) - nel concreto si andati avanti
di ben poco per contrastare quella che
lOrganizzazione Mondiale della Sanit
(Oms) ha definito una silente epidemia
globale. Mentre molti paesi si sono
attivati con misure anti-obesit e con
leggi per ridurre il contenuto di grassi
e zuccheri negli alimenti, lItalia non
solo resta sostanzialmente inerte, ma
addirittura si oppone alle ultime linee
guida dellOms. Il nostro stato lunico
Paese a chiedere una revisione rispetto
alle sue nuove raccomandazioni, che
limitano lassunzione di zuccheri aggiunti,
soprattutto in bevande e dolciumi, al
10% del fabbisogno calorico giornaliero,
con lesortazione a ridurre ulteriormente
questa soglia a meno del 5%. Troppo poco
per la nostra industria delle merendine?

75mila morti allanno per i problemi


connessi ai chili in pi. Ma per lItalia,
patria di Expo 2015, che fa della buona
alimentazione la sua bandiera, questo
non sembra essere un problema. Tant
vero che - nonostante i buoni propositi

La domanda viene spontanea, soprattutto


quando emerge che la delegazione
italiana accreditata allOms ha tra
i suoi componenti Luca Del Balzo,
che risulterebbe essere stato senior
advisor della Ferrero, colosso delle
merendine. Il Ministero della Salute
ha risposto in modo piuttosto vago
allinterrogazione parlamentare che
nata da questa rivelazione (pubblicata sul
sito SaluteInternazionale in un articolo
di Nicoletta Dentico, dellOsservatorio
Italiano sulla Salute Globale): senza
negare la vicinanza del delegato
allazienda dolciaria, il sottosegretario alla
Salute Vito De Filippo ha solo specificato
che si tratta di un ambasciatore a riposo,
esperto in negoziati internazionali.
E sul merito del no italiano a un
abbassamento dei livelli di zucchero, ha
sostenuto che: Rappresenta un obiettivo
del cui beneficio non vi sono evidenze
scientifiche, oltre ad interferire nella
tradizione alimentare del nostro Paese.
Daltronde lo stesso ministro della Salute
Beatrice Lorenzin aveva gi detto la sua
in merito, sostenendo che azioni del
genere penalizzano i marchi italiani e
che cos non si risolve nulla, ci vogliono

La proposta di un
balzello sulle bibite
nel 2012 stata
liniziativa pi forte.
Ma serve tassare
il cibo non sano?

Lopinione
degli italiani
54% daccordo con una tassa sugli
alimenti ricchi di grassi, zuccheri e sale e
vorrebbe che le risorse derivanti venissero utilizzate per promuovere una buona
alimentazione
40% non cambierebbe le sue abitudini
di consumo nonostante una food tax
35% comprerebbe meno spesso i prodotti
tassati perch poco salutari
26% sostituirebbe i prodotti tassati con
alimenti pi salutari
87% pensa che le autorit dovrebbero investire di pi nellinformazione sui
rischi di unalimentazine poco sana
84% pensa che le autorit dovrebbero incentivare una riduzione dei prezzi di frutta
e verdura per promuovere unalimentazione migliore
75% dichiara che comprerebbe alimenti
sani pi spesso se costassero di meno
La nostra inchiesta Abbiamo intervistato
881 consumatori italiani, uomini e donne,
di et compresa tra i 25 e i 79 anni.
Abbiamo chiesto la loro opinione sulle
misure che il governo dovrebbe applicare
per incoraggiarli ad avere una alimentazione pi sana.

CONTRO LE
LINEE GUIDA
DELLOMS
Non solo il Paese
non si attiva, ma si
oppone alle misure
anti-obesit

iniziative di altro tenore. Bene, e quali


sarebbero le iniziative di altro tenore
dellItalia in materia? Nessuna realmente
efficace. Ma quello sullo zucchero solo il
no tricolore pi recente a iniziative per
aiutare i cittadini a mangiare meglio: la
stessa opposizione era arrivata ai colori
del semaforo in etichetta per indicare se
il livello di grassi, sale e zucchero basso
(verde), medio (giallo) o alto (rosso):
Spaventare i consumatori sbagliato,
si viola la normativa europea sul libero
commercio, aveva affermato Lorenzin.
Insomma, tanta solerzia nel proteggere gli
interessi dei marchi, ben poca decisione
nellattuare politiche di prevenzione.
Noi, la patria dellalimentazione sana,
con la nostra dieta mediterranea:
servono interventi seri, affinch questa
non diventi solo una bandiera sbiadita,
lasciando spazio a un popolo di adulti e
bambini in sovrappeso, che si nutrono
male. La prevenzione eviterebbe tanti
costi per la salute: colesterolo alto,
diabete, alcuni tipi di cancro, per citarne
solo alcuni. E tanti costi per i cittadini:
dalla spesa medica che deve sostenere chi
soffre di queste malattie, fino al peso che
i chili di troppo hanno sulla sanit e sulla
produttivit lavorativa o scolastica.

Ci avevamo provato
A sollevare il problema della necessit di
misure anti-obesit concrete, era stato
nel 2012 lallora ministro della Salute
>

115 testsalute 19

Bisogna
agire

>
Renato Balduzzi, che aveva proposto una
tassa sulle bibite analcoliche zuccherate
gassate (tipo Coca Cola o Sprite) a carico
dei produttori, il cui ricavato sarebbe
stato destinato al Servizio Sanitario
Nazionale. Proposta che aveva scatenato
unaccesa discussione mediatica ed
stata infine abbandonata, con buona pace
dellopinione pubblica e immaginabile
gioia dellindustria delle bevande.
Ma poteva davvero una tassa sullo
zucchero, come unica misura, aiutare a
risolvere il problema dellobesit?
Ai tempi, il fronte si era subito diviso: da
un lato chi sosteneva che un aumento
dei prezzi dei cibi spazzatura, soft drink
compresi, potesse migliorare le abitudini
alimentari, dallaltro - rappresentanti
delle imprese in testa - chi considerava il
provvedimento una semplice scusa per
fare cassa, inefficace dal punto di vista
nutrizionale.
C da dire che il solo accanimento verso
un unico nutriente, lo zucchero, non
risolve sicuramente il problema. Non il
singolo alimento il colpevole dellobesit,
ma gli stili di vita: poco esercizio fisico,
abitudini scorrette (come saltare la
prima colazione, non rispettare pasti
regolari, mangiare poca frutta e verdura)
e chiaramente, anche leccesso calorico.
Eppure molti paesi, negli ultimi anni,
hanno scelto di intraprendere azioni
fiscali di questo tipo contro la cattiva
alimentazione. Con quali risultati?

Lesempio di Francia &Co.


La Francia ha dal 2011 una tassa sulle
bevande gassate dolci simile a quella che
era stata proposta in Italia: per quanto
riguarda gli effetti, vero, c stata una
riduzione delle vendite di queste bibite
(- 3,5% nellanno dellentrata in
vigore della legge), ma da attribuire
probabilmente e almeno in parte anche
alla riduzione generale della spesa
alimentare delle famiglie.
Gli effetti sui livelli di obesit di questo
provvedimento sono poi molto incerti
e difficili da calcolare. Quello che non
si pu negare che un segnale forte
allopinione pubblica francese sia stato

20 testsalute 115

dato, con diversi risultati: il parlamento


si interessato pi volte al tema delle
misure pro-buona alimentazione e,
sulla scia dellinteresse creato intorno
allargomento, l80% delle imprese di
bevande analcoliche si impegnato, a
fine 2014, a ridurre del 5% il tasso medio
di zuccheri e a limitare la pubblicit
destinata ai pi piccoli.
Diversa la storia della Danimarca che,
nel 2011 ha introdotto una tassa sugli
alimenti che contengono pi del 2,3%
di grassi saturi (carne, derivati del latte,
grassi animali e vegetali, olii...) per poi
sopprimerla dopo appena un anno: ci si
resi conto che i benefici, rispetto ai costi,
erano troppo bassi e che, aumentando
di troppo gli oneri fiscali per le imprese
locali, si era andati a favorire lacquisto di
prodotti meno cari provenienti da paesi
vicini come Germania e Svezia.
Gli esempi dei paesi europei che hanno
applicato delle food tax sono ancora
molti: la Norvegia ha un balzello su
cioccolato e zucchero; in Finlandia,
nel 2011 stata reintrodotta una tassa
- precedentemente abolita - su dolci,
caramelle, gelati e quelle esistenti sulle
bevande zuccherate, oltre a essere
state estese ad altre bibite, sono state
aumentate da 4,5 centesimi per litro a 7,5.
Anche in Ungheria hanno adottato
misure fiscali di questo tipo, ma
lassociazione dei consumatori locale
ha documentato effetti nei primi tre
mesi, dopodich i cittadini si sarebbero
abituati, senza modificare pi di tanto i
propri acquisti.
Poi ci sono gli Stati Uniti, dove in molti
stati c una tassa sulle bevande gassate
dell8-10%: certo, questo non ha risolto il
problema dellobesit, ancora pi grave
oltreoceano.
Ma la questione quantomeno si posta,
anzi - con lamministrazione Obama e la
campagna per lalimentazione sana dei
bambini della first lady Michelle (Lets
Move) - arrivata sotto i fari del dibattito
pubblico gi da qualche anno.
Insomma, negli altri paesi del mondo,
linteresse nei confronti del tema almeno
c. Se tassare gli alimenti poco sani

Gran
parte
degli altri
Paesi si
attivata
contro
lobesit

31
Niente
junk food
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Uno strumento
concreto che ti
aiuti a scegliere
una merendina
sana?
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prodotto e avrai i
nostri commenti
nutrizionali.

possa essere poi una misura efficace per


convincerci a mangiare meglio, tutta
unaltra questione.

il consumatore, decidendo di ridurre il


loro profitto pur di continuare ad essere
competitivi sul mercato.

Tassare migliora le abitudini?

Cosa ne pensano le persone

Secondo uno studio pubblicato sul


British Medical Journal, perch sia
efficace, la tassa sul cibo spazzatura
dovrebbe provocare un aumento di
prezzo di almeno il 20%: in questo
modo sarebbe possibile ipotizzare
una diminuzione di calorie introdotte
giornalmente di 209 KJoule (circa 50 kcal),
il che comporterebbe una diminuzione
dellobesit generale dellordine del 3,5%.
Per non suscitare una rivolta da parte di
consumatori e produttori, nessuno Stato
ha naturalmente introdotto una tassa di
questa entit.
C poi una grossa incognita a rendere
tutto pi fragile e cio la risposta reale del
consumatore. Imponendo una tassa, si
pensa di influenzare i consumi, facendoli
slittare verso alternative pi economiche,
ma soprattutto pi sane.
Per cui le persone - ad esempio dovrebbero abbandonare le bevande
zuccherate, a favore dellacqua.
Da un lato, vero: laumento di prezzo,
come abbiamo visto nel caso della
Francia, provoca una riduzione dei
consumi di quei determinati prodotti.
Ma questo, purtroppo, non vuol dire che
le persone si alimentino meglio.
Quello che pu succedere, infatti, che da
un lato si riduca lacquisto di cibi tassati,
ma dallaltro aumenti il consumo dei
cosiddetti beni sostituti: cio, le persone
- in alternativa ai prodotti diventati pi
cari - non ne comprano di pi salutari,
ma piuttosto di pi economici della stessa
categoria, vanificando cos lobiettivo del
provvedimento.
Per restare nellesempio delle bibite,
non detto che si passerebbe allacqua,
ma piuttosto si potrebbe decidere di
comprare sempre bibite gassate, ma
dellhard discount.
Anche il comportamento delle industrie,
poi, non cos prevedibile n omogeneo:
le imprese potrebbero riuscire, infatti, a
non alzare neanche il prezzo finale per

C infine la questione dellaccettazione


da parte dellopinione pubblica visto
che generalmente tutti gli aumenti di
prezzo vengono giudicati negativamente.
Abbiamo chiesto lopinione dei cittadini
(i risultati dellindagine sono a pagina
19): in questo caso oltre la met delle
persone che abbiamo intervistato si dice
daccordo con una tassa sugli alimenti
ricchi di grassi, zuccheri e sale e vorrebbe
che le risorse derivanti fossero utilizzate
per promuovere la buona alimentazione.
Il 43% afferma che comprerebbe meno
spesso o non comprerebbe pi junk food
se fosse tassato, ma solo il 26% dichiara
che lo sostituirebbe con prodotti pi
salutari: questultimo dato dimostra
il fatto che un provvedimento fiscale
come questo, da solo, difficilmente
pu convincere a mangiare meglio.
Ben pi consumatori, invece, pensano
che la cosa giusta sarebbe investire di
pi in campagne informative sui rischi
della cattiva alimentazione (87%) e
sostenere il consumo di frutta e verdura,
abbassandone i prezzi (84%).

Lavorare su pi fronti
La questione chiara: una tassa non
pu risolvere la situazione, quantomeno
non da sola. Delle misure fiscali possono
funzionare solo se fanno parte di un
programma pi ampio di azioni contro
lobesit e solo se i proventi vengono
usati, non per migliorare il debito
pubblico, ma per rendere gli alimenti sani
pi economici tramite agevolazioni.
Serve quello che ora manca allItalia:
mettere davanti alle esigenze dei marchi
italiani il diritto alla salute. Serve un piano
concreto di azioni decise e su pi fronti,
dai provvedimenti sui prezzi di alimenti
pi o meno salutari allinformazione
sistematica per adulti e bambini, dai limiti
alla pubblicit per i pi piccoli a una
collaborazione vera con lindustria per
avere prodotti migliori.

UN PIANO
DI AZIONI
Una tassa non
basta per favorire
una dieta salutare:
servono pi misure
concrete.

LA NOSTRA PROPOSTA

Cosa fare
Agevolazioni fiscali
Abbassare i prezzi di frutta e verdura
tramite agevolazioni fiscali a chi
li commercia; abbassare lIVA dei
prodotti salutari e alzare quella dei
meno sani; tassare gli alimenti ricchi
di zuccheri, grassi e sale.

Educare e informare
Investire in campagne informative
per bambini e adulti, per creare
consapevolezza dei rischi di una
cattiva alimentazione.

Riformulare i prodotti
Imporre alle imprese una riduzione
delle porzioni dei loro prodotti e del
contenuto in zuccheri, grassi e sale.

Regole per la pubblicit


Limitare la promozione pubblicitaria
di junk food rivolta ai pi piccoli,
allineandoci alle recenti linee guida
emanate dallOms, lOrganizzazione
Mondiale della Sanit.

Etichette chiare
Introdurre informazioni semplici sul
fronte della confezione, con i colori
del semaforo per indicare quando un
nutriente in quantit elevata.

115 testsalute 21

La nostra
inchiesta

Anticellulite
false promesse

CREME E STUDI
Abbiamo chiesto
ai produttori di 13
creme anticellulite
di fornirci gli studi
su cui basano gli
slogan in etichetta.

13

prodotti tra i pi noti


7 produttori ci hanno
fornito
la documentazione
scientifica

6 produttori non
ci hanno risposto

I prodotti contro la cellulite muovono un mercato milionario.


Supportati da dosi massicce di pubblicit, sono tra i cosmetici che la sparano
pi grossa sulla loro efficacia. Ne abbiamo messi a nudo 13.

Puoi migliorarla
a costo zero
La cellulite Ci che appare in superficie
e che viene combattuto a suon di creme
il risultato di modificazioni profonde. La
parte visibile della cellulite la conseguenza di un processo di malfunzionamento
del microcircolo del tessuto adiposo.
Strutturalmente, la cellulite costituita
da accumuli di grasso, con aumento del
volume delle cellule adipose, che creano in
superficie una sorta di deformazione della
pelle che appare irregolare, in particolare
su cosce e glutei. Entro certi limiti considerata una caratteristica fisiologica del
corpo femminile.
Le cause I fattori che incidono sullo
sviluppo della cellulite sono molti. Alcuni
non sono controllabili e dipendono dalla
predisposizione genetica e dall'equilibrio
ormonale. Altri invece, come sovrappeso,
fumo e sedentariet sono modificabili
ripristinando abitudini pi salutari.
Cosa fare Perdere peso, se necessario, e
muoversi di pi. Il massaggio, anche fai da
te, migliora l'aspetto della pelle.

22 testsalute 115

asta aprire un qualunque giornale


femminile, soprattutto con
l'arrivo della stagione estiva, per
essere sommersi da pagine e pagine
di pubblicit di creme anticellulite.
Promettono mari e monti con poco
sforzo: pelle pi compatta, levigata,
riduzione dei centimetri di circonferenza
delle cosce... Fanno leva sul sogno di
poter migliorare, se non addirittura
risolvere, uno degli inestetismi su cui fa
pi leva il marketing: la cosiddetta pelle
"a materasso" o a "buccia d'arancia".
E muovono un mercato milionario:
soltanto nel 2013, in Italia sono state
vendute creme anticellulite per un totale
di 98 milioni di euro. Ma quanto c' di
vero nelle affermazioni ostentate sulle
confezioni? E che peso dobbiamo dare
al concetto di "scientificamente provato"
sbandierato sempre di pi dal mondo
della cosmetica? La risposta tanto
semplice quanto poco glamour: non c'
da farsi molte illusioni su questi prodotti,
che al massimo - e a discapito delle varie
caffeine, centelle asiatiche, teobromine...offriranno un leggero miglioramento
apparente, che terminer non appena
si smetter di massaggiare, impaccare,
pizzicare, modellare, picchiettare la
povera pelle su cui stata ingaggiata la
nostra lotta.

L'importante esserne consapevoli e


prendere tutto con le pinze, anche numeri
e statistiche, restando piuttosto scettici sui
risultati che ci si pu aspettare da queste
creme: se fosse stato trovato l'ingrediente
miracoloso, in grado di debellare i segni
della cellulite, senza dubbio ne saremmo
gi tutti a conoscenza.
Nell'attesa, ci possiamo consolare
pensando che la cellulite una
condizione entro certi limiti fisiologica,
che accomuna il 90% delle donne e che
per combatterla vale la pena focalizzarsi
sui fattori riconosciuti come aggravanti,
come il sovrappeso e la sedentariet.
E se proprio vogliamo gratificarci con
un cosmetico consolatorio, possiamo
tranquillamente acquistarne uno low
cost, consapevoli che il fattore pi
importante la costanza del massaggio.

Poche risposte e insoddisfacenti


Per capire in concreto come stanno le
cose abbiamo acquistato 13 prodotti
anticellulite delle marche pi diffuse
e chiesto ai produttori di fornirci il
materiale scientifico in loro possesso a
sostegno delle affermazioni riportate e
dell'efficacia vantata. Quasi la met non
ha risposto: abbiamo comunque cercato
di valutare l'attendibilit degli slogan
sulla base dei dati di letteratura. Sette, pi

0
collaborativi, hanno condiviso con noi
le loro ricerche. Peccato che, a discapito
della buona volont, queste ci siano
apparse subito deludenti.
Gli studi che abbiamo avuto sotto gli
occhi sono deboli o non del tutto validi.
Problemi di metodo, informazioni
incomplete, prove di autovalutazione
dallo scarso valore scientifico, sono solo
le pi frequenti defaillance di quelli
che abbiamo letto. Anche quando c'
qualche dato interessante, non mai
sufficientemente forte per difendere le
affermazioni spinte che siamo ormai
assuefatti a leggere sulle confezioni.
Prendiamo ad esempio la diffusa caffeina,
una delle sostanze "anticellulite" pi
utilizzate e studiate: la sua capacit
di sciogliere il grasso stata osservata
in provetta e non sull'uomo, quindi
lontana dall'essere dimostrata la prova
di efficacia sulla pelle a buccia d'arancia
delle migliaia di donne che confidano
nel suo potere anticellulite (all'interno,
lo ricordiamo, di creme cosmetiche
che agiscono soltanto sugli strati
superficiali della pelle). Eppure, per
una consolidata propriet transitiva, la
caffeina viene spesso descritta come un
principio attivo dalla "potente attivit
anticellulite". Alcune donne che hanno
valutato l'efficacia di uno di questi
>

il numero
degli studi
che riteniamo
soddisfacenti

98 ml di
il fatturato mosso da questi
prodotti in un anno

4 posto
tra i cosmetici per il corpo
pi venduti

65%

degli anticellulite
venduto in farmacia

14,50
il costo medio
di un tubetto da
200 ml

115 testsalute 23

L'Antitrust
sanziona
e spiega

Dietro le apparenze, poco


IL VADEMECUM
I produttori in questo caso
ci hanno inviato gli studi.

Non siamo riusciti a ottenere


gli studi di questi prodotti.

Nessuna
delle prove
fornite pu
giustificare la
frase "contro
la cellulite
resistente".

Il metodo
dello studio
non ci
convince.
Lo slogan
"effetto
urto" non ha
significato.

Dice di
sfruttare il
freddo, ma
di fatto ne
crea solo la
sensazione,
grazie alla
presenza di
mentolo.

Le prove fornite
sono solo di
autovalutazione.
Nessun test
strumentale
a verifica delle
impressioni
delle donne che
l'hanno provato.

Le prove fornite non


riguardano l'effetto
anticellulite della crema.

Linguaggio
farmaceutico
per un
semplice
cosmetico.

24 testsalute 115

Senza senso il
riferimento all'azione
sui "grassi trans".

Qui si fa
riferimento
alle cellule
staminali
vegetali
per
darsi un
tono pi
"medico".

Il
produttore
non ha
inviato
le prove,
ma ci ha
tenuto a
dire che
questa
crema non
pi in
commercio.

Sul sito del Garante


(www.agcm.it) otto
punti per imparare
a interpretare le
affermazioni dei
cosmetici

Gi
condannato
dall'Antitrust
per
messaggio
ingannevole,
cambiato
poco.
Restano
gli slogan
illusori.

Vanta
grandi
brevetti, ma
contiene
ingredienti
noti nelle
formulazioni
cosmetiche.

Si usano le cellule
staminali vegetali per
sfruttare un'idea
di grande potenza.

Vanta in
etichetta un
semplice
ingrediente
idratante.

>
prodotti dichiaravano di aver notato,
dopo l'utilizzo, una pelle pi tonica e
liscia. Questa affermazione, per la stessa
propriet transitiva, si poi trasformata
in etichetta in "pelle con riduzione
di cellulite". Il modo in cui vengono
riportate in etichetta le gi deboli prove
di efficacia sempre esagerato: una di
queste creme, per esempio, sostiene
di essere efficace contro "la cellulite
gi formata da tempo", cosa a dir poco
impossibile. Si gioca molto anche con
la parola "inestetismo", per mitigare le
promesse fantascientifiche. Ma siamo
davvero sicuri che questa parolina sia
sufficiente per non indurre speranze
ingannevoli nelle consumatrici?

L'Antitrust raccomanda prudenza


Esiste un regolamento europeo che
specifica ci che un cosmetico pu o non
pu dire. In particolare, prevede sempre
che le affermazioni siano supportate da
indicazioni precise rispetto alle prove
di efficacia. Evidentemente questa
norma non basta a trattenere la fervida
mente creativa dei pubblicitari, che si
proteggono da eventuali contestazioni
con microscopici asterischi e rimandi
cavillosi. Anche il potere sanzionatorio
dell'Antitrust non sufficiente a frenare
l'esagerazione dilagante, perch colpisce
pochi prodotti. E quindi questo tipo
di comunicazione persiste, anche se
profondamente scorretta.
Facciamoci furbi e ricordiamoci che un
cosmetico non un farmaco: prendiamo
con grande scetticismo le promesse di
risultati.

Gli ingredienti
attivi pi utilizzati
Escina, Gingko Biloba, Centella asiatica, Estratto di rusco
Tutti questi ingredienti vengono utilizzati nei prodotti anticellulite per la loro
supposta attivit benefica sul microcircolo
cutaneo, cio su quella parte di circolazione sanguigna che riguarda i vasi minori.
Sono stati riportati casi di ipersensibilit
al Gingko Biloba contenuto nei prodotti
anticellulite.
Caffeina, teobromina, teofillina
Sono composti chimici presenti soprattutto nel caff e nelle fave di cacao. In
particolare la caffeina deve il suo successo
al fatto che uno dei pochi ingredienti che
ha dimostrato un potenziale antigrasso
nelle sperimentazioni in provetta, su gruppi
isolati di cellule di grasso. Per poter vantare la stessa efficacia nelle creme dovrebbe
essere confermata la capacit di questa
sostanza di raggiungere le cellule del
tessuto adiposo, che si trovano ben al di
sotto dellepidermide, ed essere presente
in percentuale significativa nella formulazione del prodotto.
Altri attivi
Altre sostanze sono: la carnitina, un
aminoacido coinvolto nel metabolismo dei
grassi, alcune vitamine antiossidanti (vit. A,
E, acido ascorbico) e sostanze leviganti
come gli alfa idrossiacidi.

115 testsalute 25

Quando il
problema
contagioso

NO AGLI
ASCIUGAMANI
IN COMUNE

Occhio
ai disturbi da curare

elicato, eppure ben attrezzato.


Locchio un organo dotato di
tutte le barriere necessarie per
difendersi dai pi comuni pericoli esterni,
che attentano alla sua salute: sostanze
chimiche, agenti atmosferici, allergeni,
germi... A volte per questi prendono
il sopravvento sul suo sistema di
protezione, scatenando rossore, bruciore,
prurito, eccessiva lacrimazione o, al
contrario, secchezza, sensazione di avere
della polvere negli occhi. Il pi delle volte
questi sintomi riguardano problemi che
non richiedono cure mediche urgenti:
si risolvono da soli o possono essere
gestiti da noi stessi oppure con laiuto del
medico di famiglia, quindi senza ricorrere
allintervento di un oculista. Sono disturbi
minori, che descriviamo nei riquadri che
seguono, dando alcuni consigli.
invece necessaria lattenzione di uno
specialista (dopo aver consultato il
medico curante) o il tempestivo ricorso
al pronto soccorso, quando si presentano
quelli che sono considerati veri e propri
campanelli dallarme. Ecco quali.
Sensazione di corpo estraneo. Quando
costringe a tenere locchio chiuso
sintomo di un problema alla cornea.
Fotofobia. leccessiva sensibilit
alla luce. Pu essere sintomo di
uninfiammazione alla cornea o alliride.
Cambiamenti di vista. Se si comincia
a vedere in maniera offuscata o una
nebbia scura o grandi aloni intorno alle
luci, ci si potrebbe trovare di fronte a
uninfiammazione della cornea, delliride
o a un aumento della pressione oculare.
Dolore agli occhi. Potrebbe trattarsi di
infiammazione delliride o della sclera,
cio del bianco dellocchio.
Mal di testa intenso, nausea o vomito

Bruciore, secchezza, irritazione, gonfiore: sono sintomi che generalmente riguardano problemi
che si possono risolvere con facilit. Ce ne sono per altri che non vanno presi sottogamba.
Ecco con quali campanelli dallarme si presentano.
26 testsalute 115

associati a un problema agli occhi: sono


sintomi che caratterizzano una malattia
chiamata glaucoma ad angolo chiuso.

Corpuscoli
che si
intrufolano
Fastidio, rossore,
bruciore.
Succede quando
nellocchio entra
accidentalmente
un corpo
estraneo: polvere,
sabbia, cenere...
Locchio comincia
a lacrimare in
maniera eccessiva
e le palpebre si
contraggono.
Per evitare
uninfiammazione
o uninfezione,
bisogna subito
sciacquare bene
locchio con
acqua corrente,
sforzandosi di
tenerlo aperto, in
modo da lavar via
il corpuscolo. Se
il dolore aumenta,
rivolgersi a un
oculista. Quando
il problema
causato dalla
penetrazione
di schegge di
vetro, di legno
o di metallo,
bisogna evitare
lautomedicazione
e raggiungere
al pi presto il
pronto soccorso.

In caso
di congiuntivite,
di piccoli e grandi,
evitare
di condividere
gli asciugamani.

01

Secchezza oculare: quando si resta


senza lacrime
Le lacrime sono essenziali per mantenere locchio
in salute, dal momento che lubrificano la superficie

oculare, rimuovono sostanze e particelle estranee,


nutrono e proteggono la cornea e hanno un effetto
antibatterico. Alcune volte, sentiamo che i nostri
occhi sono particolarmente secchi, come se ci fosse
della polvere: bruciano e si arrossano. Pu succedere
dopo esserci dedicati per troppo tempo ad attivit
che richiedono uno sforzo visivo prolungato, come
leggere, usare il computer, guardare la tv, guidare.
Sono tutte attivit che riducono la frequenza con cui
sbattiamo le palpebre e impediscono cos il rinnovo
del film lacrimale. Lo stesso accade quando restiamo
in ambienti con unumidit bassa, come sono quelli
con laria condizionata o il riscaldamento accesi.
Il problema pu per anche essere indipendente
da situazioni esterne, essere cio causato da una
scarsa secrezione lacrimale e/o da uneccessiva
evaporazione delle lacrime: in tal caso si parla
di sindrome dellocchio secco. Si tratta di una
condizione che (in rari casi) pu portare a danni
alla cornea. pi frequente negli anziani e nelle
donne, ed uno dei segni pi evidenti di una malattia
reumatica che si chiama sindrome di Sjgren.
Il trattamento solo sintomatico e non risolutivo.
Si devono usare lacrime artificiali o una pomata
oftalmica in grado di supplire allazione lubrificante
delle lacrime naturali. Naturalmente bisogna
anche evitare o ridurre al minimo situazioni e
comportamenti che provocano secchezza.

115 testsalute 27

Lo schermo
causa
secchezza

FARE STACCHI
FREQUENTI
Davanti al pc si
tiene lo sguardo
fisso e si sbattono
le palpebre con
meno frequenza.

02

Congiuntivite virale: piano


con i decongestionanti
uninfiammazione della congiuntiva
(la membrana che riveste linterno della
palpebra e la superficie dellocchio).

causata da un virus che infetta le vie


respiratorie ed trasmesso tramite
contatto con persone che ce lhanno. Non
d n dolore n prurito (sintomo tipico
delle congiuntiviti allergiche). Gli occhi si
arrossano, si sente bruciore o fastidio, e si
ha una lacrimazione eccessiva. Coinvolge
in genere prima un occhio e poi laltro.
Non richiede il ricorso a un medico e dura
dalle due alle tre settimane.
Non esiste un trattamento capace di
ridurre la durata della malattia, ma
solo rimedi per alleviare i sintomi,
soprattutto il gonfiore e il bruciore:
si pu infatti fare uso di compresse
fredde da applicare sugli occhi o di un
collirio decongestionante (venduto
senza ricetta medica). Questultimo
pu essere utilizzato per pochi giorni,
non pi di quattro, altrimenti si
rischia leffetto contrario, cio pu
peggiorare larrossamento dellocchio.
Molti decongestionanti contengono
conservanti, come il benzalconio cloruro,
che possono provocare irritazione
o reazione allergica: in questi casi
necessario sospendere luso del collirio.

28 testsalute 115

Congiuntivite allergica

Primavera
di passione
Il tipo pi diffuso Quella allergica la forma di
congiuntivite pi comune. Insorge solitamente in primavera
o in estate. A scatenare una risposta allergica dellocchio
pu essere qualsiasi agente trasportato dallaria: polline,
polvere, peli di animali...
Nonostante presenti arrossamento, gonfiore e perdite
acquose, il sintomo che la caratterizza maggiormente il
prurito (spesso intenso). Attenzione, perch il prurito il
fastidio che la contraddistingue anche dalle congiuntiviti
infettive (sia virale che batterica).
Cosa fare Per prima cosa bisogna evitare di grattarsi,
perch lo sfregamento porta a un peggioramento
del problema. Da evitare anche le lenti a contatto,
dal momento che lallergene pu depositarsi sulla
loro superficie. Quando possibile, la prima cosa da
fare stare alla larga dallallergene che ha causato la
congiuntivite. Per rimuovere lallergene o almeno diluirlo
pu rivelarsi molto utile luso di lacrime artificiali. Poich
i pazienti con la congiuntivite allergica hanno spesso in
concomitanza una rinite allergica, trattare lallergia spesso
permettere di risolvere anche i sintomi oculari.
Farmaci antistaminici Sono diversi i farmaci che il medico
pu prescrivere per tenere a bada o prevenire i sintomi
della congiuntivite allergica stagionale:
gli antistaminici (levocabastina, azelastina, emedastina).
Sono in grado di bloccare lazione dellistamina, lagente
che scatena la risposta allergica. I prodotti combinati con
un decongestionante (tetrizolina e nafazolina) possono
essere usati nei casi lievi;
gli stabilizzatori dei mastociti (sodio cromoglicato,
nedocromile e lodoxamide). Agiscono a monte, cio
prevengono la liberazione dellistamina. Non sono efficaci
immediatamente, ma devono essere assunti un paio
di settimane prima dellesposizione allallergene (se si
conosce il periodo);
farmaci ad azione doppia (ketotifene, olopatadina e
epinastina), che associano attivit antistaminica a quella
stabilizzatrice dei mastociti, possono essere utili sia per
prevenire sia contro lattacco acuto.

03

05

Il fastidio
della
luce: un
sintomo
da non
ignorare

Quando
la causa
sono i batteri

Sui margini
delle palpebre
Se linfiammazione
interessa i margini
delle palpebre si
tratta di blefarite.

La congiuntivite
batterica si

presenta con
rossore diffuso,
irritazione, occhi
incollati al risveglio.
In un caso su due
si risolve nel giro
di cinque giorni.
Nei primi tre giorni
bene pulire gli
occhi con soluzione
fisiologica; se
per i sintomi
non migliorano,
il medico quasi
sicuramente opter
per un collirio
antibiotico, mentre
per alleviare il
rossore pu essere
utile un collirio
decongestionante
(non di quelli
combinati con
antistaminico).
Poich molto
contagiosa, occorre
adottare adeguate
misure igieniche.
Chi porta le lenti a
contatto deve usare
gli occhiali finch
non spariscono
sia le perdite sia
il rossore (per
cautela, aspettando
ancora 24 ore).
Buttate le vecchie
lenti a contatto e il
loro contenitore.

04

Calazio e orzaiolo: problemi


simili solo in apparenza
Entrambi i disturbi riguardano la
palpebra e si presentano sotto forma di
rigonfiamento. Il calazio, che inizialmente

si presenta con arrossamento, gonfiore e


irritazione, una cisti che si sviluppa sulla
palpebra a seguito dellinfiammazione di
una ghiandola (detta di Meibomio).
In genere si risolve da solo e il nodulino
(indolore) si riassorbe nel giro di qualche
settimana; in certi casi per sono
necessari mesi. Il drenaggio della cisti
pu essere facilitato dallapplicazione di
impacchi caldi, soltanto alcune volte
necessaria lasportazione chirurgica.
Lorzaiolo, a differenza del calazio, un
ascesso che si forma in corrispondenza
dei follicoli delle ciglia: dovuto a
uninfezione di batteri (stafilococchi).
Lorzaiolo doloroso e pu coinvolgere
pi di un follicolo. Normalmente
migliora da solo senza bisogno di alcun
trattamento nel giro di una settimana o
due. Impacchi caldi possono alleviare il
dolore e favorire la guarigione.
Spesso sono prescritti farmaci contenenti
antibiotici e/o cortisone da applicare
sullorzaiolo, ma non sono consigliabili,
dal momento che non ci sono evidenze
sulla loro reale utilit.

Collirio:
come
applicarlo
Prima di utilizzare collirio,
leggi attentamente (o chiedi
a qualcuno di farlo al tuo
posto) il foglietto illustrativo. Si
trovano informazioni riguardanti
luso corretto del prodotto,
la conservazione ottimale e i
possibili effetti collaterali. Ecco
alcuni consigli: prima lava le
mani con acqua e sapone; se
si tratta di una sospensione,
agita il flacone; siediti e piega
la testa leggermente allindietro;
il collirio va instillato (una sola
goccia) nella parte inferiore
del sacco congiuntivale,
abbassando con un dito lorlo
inferiore dellocchio; poi chiudi
locchio senza strizzarlo e tienilo
chiuso per uno-due minuti, con
la testa in posizione normale. Se
porti le lenti a contatto morbide,
aspetta almeno mezzora
dallapplicazione del collirio
prima di rimetterle: i conservanti
contenuti nel collirio potrebbero
danneggiarle.

Negli adulti una


manifestazione
cronica che tende
a ripresentarsi
periodicamente.
Pu essere
interessato il
margine anteriore
o posteriore della
palpebra. un
disturbo fastidioso,
ma non contagioso.
Oltre che con
larrossamento
delle palpebre,
si presenta con
bruciore ed
eventualmente
con piccole croste
o squame simili
a forfora. Nelle
forme pi gravi
possono verificarsi
la perdita e
lalterazione
delle ciglia. Il
trattamento
consiste in
unattenta igiene
delle palpebre e
nel fare impacchi
tiepidi, che
consentono alle
ghiandole delle
palpebre (dette
di Meibomio)
di ritornare
a funzionare
correttamente.

115 testsalute 29

Proteggere
i pi piccoli

Farmaci

un rifiuto da smaltire

Dopo la
scadenza

Inquinano e sono dannosi: i medicinali non devono essere sprecati n finire in


pattumiera, neppure dopo la data di scadenza. Ecco come gestirli a dovere.

I pazienti
sono la prima fonte
di inquinamento
da farmaci
IL

70-80%

DELLINQUINAMENTO ARRIVA
DAGLI SCARICHI FOGNARI

Smaltimento
illegale
in questo rientra
anche labbandono
di rifiuti
farmaceutici lungo
i corsi dacqua

Uso improprio
anche
lo smaltimento
scorretto
allorigine
dellinquinamento

Industrie
farmaceutiche
Gli scarichi
industriali
raggiungono
le acque

Depuratori
non sono sempre in
grado di rimuovere i
residui di farmaci, che
cos finiscono nei mari

La scadenza
indica la data
entro cui lazienda
farmaceutica
assicura lefficacia
e la sicurezza
del medicinale
(si riferisce alla
confezione
integra). Quindi
se per sbaglio lo
utilizzo dopo la
scadenza inutile
o pericoloso?
Non detto e non
esistono studi che
lo dimostrino, ma
non consigliato
fare esperimenti.
Piuttosto
compriamo
farmaci solo se
necessario, senza
fare scorte, e
teniamo in ordine
larmadietto di
casa per non
avere doppioni.

Lultimo rapporto Istat su Popolazione e


ambiente stima che pi della met delle
famiglie italiane nel 2012 ha portato i
farmaci scaduti negli appositi raccoglitori
delle farmacie. Pi in generale listituto
statistico individua un trend positivo:
in continua crescita la quota di famiglie
che effettua la raccolta differenziata
dei farmaci, dal 37% nel 1998, fino a

FARMACI
SEMPRE
LONTANO
DAI BAMBINI
Metti le medicine in
un luogo sicuro e
non accessibile.

Nei mari e nei fiumi


Ogni giorno transitano nelle acque del
Po alcuni chilogrammi di farmaci. A
riferirlo uno dei numerosi studi che
descrivono gli effetti dellinquinamento
da farmaci in Italia, pubblicato nel
2011 sul Journal of Toxicology. I residui
di farmaci, segnalano gli esperti,
raggiungono gli impianti di depurazione,
le acque superficiali, le acque potabili
e di falda. In queste acque si trovano
molti farmaci di utilizzo comune, come
antibiotici, antitumorali, antinfiammatori,
diuretici, antipertensivi. Un problema
non solo italiano, la presenza e la
concentrazione dei medicinali dipende
dalle abitudini di consumo locali. Nel
nord Europa, ad esempio, si riscontra
un maggiore numero di sedativi e
antidepressivi, mentre nel sud del
>

La data di scadenza riportata sulla confezione si intende valida fino a quando il medicinale non viene aperto ( il
caso delle pastiglie in blister). Dopo valgono regole diverse a seconda del farmaco, da qualche settimana a mesi.
colliri

sciroppi,

gocce e spray

gocce per bocca,

pomate

oftalmiche

30 testsalute 115

Si smaltisce sempre di pi

raggiungere il 61% nel 2012. Una nota


positiva rispetto a una nostra precedente
inchiesta sulle abitudini dei cittadini, da
cui emergeva che nel 2007 solo il 45% dei
consumatori smaltiva correttamente i
medicinali. Resta comunque un notevole
divario regionale. Le famiglie pi
virtuose sono al Nord ( il 76% la raccolta
registrata), al Centro il 49%, fino al 46% il
Sud e le isole, che lentamente si lasciano
alle spalle le pessime statistiche del
passato (solo il 16% nel 1998).

Quanto dura una volta aperto?


per naso

In pattumiera
se i farmaci scaduti o
inutilizzati non vengono
smaltiti correttamente

iamo grandi consumatori


di medicinali, soprattutto di
antinfiammatori e di antibiotici. A
dirlo lIstituto superiore di sanit, che
negli ultimi anni segnala un aumento del
consumo di farmaci (pari al 2% nel 2013).
Non un buon risultato: in parte dipende
dal fatto che let media della popolazione
si alzata e sono proprio le fasce pi
anziane a usare di pi i farmaci, ma
anche vero che spendiamo molti soldi per
curarci (in media 436 euro pro capite),
gravando a volte inutilmente sul Servizio
sanitario, e inquiniamo scaricando
lennesimo rifiuto nellambiente. Troppa
leggerezza nelluso dei farmaci, a volte
assecondata dagli stessi medici, porta
solo danni. A noi, che ingurgitiamo pi
pastiglie del necessario, e ancora una
volta a noi che subiamo le conseguenze di
acque e terreni inquinati, in cui i residui
di farmaci approdano in vario modo.

In agricoltura i medicinali
raggiungono il terreno
attraverso i liquami utilizzati
come fertilizzanti

Le cure veterinarie
provocano una contaminazione
diretta del suolo attraverso gli
animali da pascolo

2-3

settimane

compresse in flacone
pomate in tubetto

granulati
in barattolo

1-2

2-3
mesi

4-6
mesi

mesi

115 testsalute 31

Esistono diverse
iniziative per
evitare lo spreco
dei farmaci
inutilizzati e non
ancora scaduti.
Banco farmaceutico
(foto a fianco)
una di queste:
attraverso la rete di
farmacie organizza
la raccolta dei
farmaci donati
dai cittadini.

>
continente prevalgono gli antibiotici.
Il monitoraggio dellinquinamento
ambientale da farmaci importante
perch queste sostanze possono essere
dannose sia per luomo sia per lambiente.

I danni allambiente
La presenza di prodotti farmaceutici in
acque di superficie, di falda e terreni
agrari nota da tempo. La comunit
scientifica denuncia le possibili
conseguenze di questo inquinamento
chimico sia sul delicato equilibrio
dellecosistema acquatico sia sulla
salute delluomo. Come accade per altri
rifiuti che si riversano nellambiente, le
molecole dei farmaci sono difficilmente
degradabili e persistono a lungo (anche
molti anni), accumulandosi.
Per fortuna, le concentrazioni rilevate
nellambiente sono molto lontane dal
poter esercitare effetti tossici acuti
(qualche mg per metro cubo di acqua).
Questo non significa, per, che non ci
siano rischi di lungo periodo. Queste
sostanze sono introdotte in modo
costante nellambiente, al punto che
anche quelle pi degradabili sono
quasi sempre presenti, perch spesso
rimpiazzate da nuove. Ecco perch i
microrganismi acquatici sono sottoposti
a un contatto cronico con sostanze
chimiche, a un cocktail di sostanze con

32 testsalute 115

Come smaltirli bene


Lmballaggio esterno Spesso di carta
e va raccolto in casa insieme alla solita
raccolta differenziata, di carta e cartone.
Lo stesso vale per il foglietto illustrativo
contenuto allinterno.
Blister, tubi e bustine vuoti Una volta
utilizzato il farmaco, la confezione deve
essere buttata negli appositi contenitori
della raccolta e differenziata seconda del
materiale di cui composta.
Gli integratori Piuttosto diffusi, anche perch molto pubblicizzati, non rientrano nella
categoria dei farmaci e quindi non devono
essere riconsegnati nei raccoglitori delle
farmacie. Si pu differenziare la scatola
(nella carta), il blister una volta vuoto (nella
plastica) e lintegratore in pattumiera (ma
non in quella dellumido).
Blister e boccette Se contengono ancora il medicinale, vanno consegnati nei
raccoglitori delle farmacie. Qui vengono
raccolti: sciroppi, pastiglie, flaconi, pomate, fiale. I medicinali liquidi devono restare
nel loro contenitore. Siringhe , termometri,
disinfettanti e simili vanno smaltiti secondo
regole specifiche stabilite dai Comuni.

effetti potenziati. Gli studi lo confermano:


in particolare, pesci e crostacei subiscono
alterazioni ormonali causate dai prodotti
chimici utilizzati massicciamente in
agricoltura, ma anche dai farmaci.

I rischi per luomo


Per luomo il rischio legato allassunzione
di acqua potabile contaminata molto
improbabile: calcolando di bere ogni
giorno (e non lo fanno in molti) due litri
di acqua contaminata da farmaci per 70
anni, non si raggiunge comunque una
dose critica per il nostro organismo. Ci
non significa che linquinamento sia da
sottovalutare n che, tramite lacqua, non
possa raggiungere la catena alimentare.
I residui di farmaci possono arrivare
anche allacqua potabile, ma il problema
viene arginato grazie a particolari
interventi realizzati negli impianti di
potabilizzazione. In altre parole, per,
solo grazie allefficienza dellacquedotto
che possiamo bere serenamente dal
rubinetto quasi ovunque.
Un altro problema sono gli effetti dannosi
per luomo derivanti dallesposizione
continua nel tempo, come per esempio
laumento delle allergie o la minore
efficacia degli antibiotici. In particolare,
i residui di antibiotici che finiscono nei
fiumi combattono anche i batteri utili
allecosistema acquatico; inoltre, venendo
a contatto continuo con gli antibiotici,
i batteri diventano sempre pi forti,
il che facilita lo sviluppo di pericolosi
ceppi resistenti al principio attivo. Di
conseguenza gli antibiotici perdono
di efficacia: un problema legato anche
alluso troppo leggero che si fa di questi
farmaci. Tutti motivi per ricordarsi che i
farmaci vanno comprati e assunti solo se
servono, e che una volta scaduti diventano
un rifiuto da recuperare, come accade per
carta, plastica, vetro o umido. Anzi con
pi attenzione, perch a differenza della
comune raccolta differenziata, i medicinali
rappresentano un pericolo per il loro
particolare grado di tossicit. Infatti non
possono essere riciclati e prendere nuova
forma, ma solo essere smaltiti in modo che
non inquinino le acque e il suolo.

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Differenza
tra angina
e infarto

Una stretta

LANGINA
PASSEGGERA

Perch per lei pi insidiosa

Langina un
sintomo che si
risolve, linfarto
d una lesione del
cuore permanente.

al cuore

Langina pectoris, un particolare tipo di dolore al torace, indica una malattia legata
allinsufficiente apporto di sangue ossigenato al cuore. Nelle donne i sintomi possono essere
pi sfumati e ingannevoli, il che pu comportare un ritardo nella diagnosi e nelle cure.

In et pi avanzata Nelle donne il quadro della malattia coronarica ischemica, ovvero dei disturbi di cuore legati a un insufficiente
flusso di sangue ossigenato, si manifesta mediamente a unet
maggiore rispetto ai maschi (dai 60 in media per luomo, dopo i 70
nella donna), forse per un effetto protettivo degli estrogeni legati al
ciclo mestruale femminile (e quindi fino alla menopausa).

n primo luogo, facciamo chiarezza


distinguendo bene due termini:
langina, e langina pectoris.

Che cosa langina pectoris?


Langina in pratica il mal di gola (che
pu interessare tonsille, ugola, palato
molle). Langina pectoris invece un
particolare tipo di dolore del torace, che d
la sensazione che questo sia stretto in una
morsa: e il significato si estende alla causa
del disturbo, vale a dire un insufficiente
apporto di sangue ossigenato al cuore, che
ne impedisce il corretto funzionamento.
Il termine medico usato per definire lo
scarso apporto di sangue ossigenato al
cuore ischemia cardiaca.

Perch un sintomo
da non trascurare?
Perch segnala la possibile presenza
di una malattia cardiovascolare che
riguarda le coronarie, vale a dire le arterie

34 testsalute 115

che portano il sangue al cuore, che non


riescono pi a garantire un afflusso di
sangue sufficiente (vedi riquadro a pag.
36). Se trascurata, langina pectoris pu
peggiorare e portare a condizioni pi
critiche, fino alla completa sospensione
del flusso di sangue al cuore (infarto).

Chi pi a rischio?
Langina pectoris ha gli stessi fattori di
rischio di tutte le malattie cardiovascolari:
in linea generale, sono pi a rischio le
persone anziane e di sesso maschile;
gioca un ruolo importante la familiarit,
vale a dire la presenza di altri casi in
famiglia; ma hanno anche un peso
notevole le abitudini di vita: pressione
alta, colesterolo alto e diabete aumentano
il rischio, anche se importante valutare
i valori di pressione e colesterolo non da
soli, ma allinterno di un quadro globale,
che tenga conto dello stato di salute
e delle abitudini di vita complessive

della persona. ormai provato che uno


scorretto stile di vita (fumo, eccesso
di alcol, alimentazione troppo ricca di
grassi, proteine animali e zuccheri e
scarsa di vegetali, insufficiente attivit
fisica) aumenta il rischio di malattie
cardiovascolari.
La diffusione dellangina aumenta
drasticamente con let sia nei maschi, sia
nelle femmine, ma con una differenza:
nelle donne la malattia si presenta in
genere una decina danni dopo rispetto ai
maschi (let media per luomo intorno
ai 60 anni, per la donna intorno ai 70, vedi
riquadro alla pagina a lato).

Quali sono i sintomi cui fare


attenzione?
Il sintomo pi tipico consiste in un
dolore temporaneo o una sensazione di
oppressione al torace, che pu durare da
uno-due minuti fino a 15 minuti circa.
A volte il dolore si diffonde alle spalle, al

Con sintomi pi sfumati Langina nelle donne spesso si presenta


con sintomi meno tipici: questo pu comportare un ritardo nella
diagnosi e nellaccesso alle cure. stata segnalata anche una certa
tendenza nelle donne a sottovalutare, rispetto agli uomini, i sintomi
dolorosi, il che pu portarle a trascurare segnali che sarebbe bene
invece sottoporre al medico. Che, peraltro, talvolta il primo a
sottovalutare i sintomi anche lui.
Gi nel 2001 Nanette Wenger, autorevole studiosa delle malattie
cardiovascolari nelle donne, definiva lapproccio tenuto per la salute delle donne a bikini, alludendo con questa immagine alla grande attenzione medica che veniva data alle malattie della mammella
e dellapparato genitale e che faceva di fatto passare in secondo
piano il resto delle malattie possibili, tra cui quelle cardiovascolari.
In forma diversa Le donne hanno una malattia coronarica ostruttiva di minore entit e di diversa forma rispetto agli uomini; cio la
presenza di placche aterosclerotiche nelle coronarie delle donne
inferiore e si presenta diversamente: negli uomini prevale la lesione
singola lungo larteria, che appare cos segmentata da strozzature. Nelle donne c una maggiore frequenza di lesioni multiple
o diffuse, con una riduzione continua, ma non tale da comportare
vere e proprie strozzature. C ancora molto lavoro da fare per
capire il cuore delle donne, che nella maggior parte degli studi, sia
di base, sia clinici, stato considerato uguale a quello dei maschi,
estendendo cos ipotesi, risultati, trattamenti tout court dalle casistiche maschili a quelle femminili. Il che non sempre corretto.

Una
delle
prime
cause:
stile
di vita
scorretto

braccio sinistro (ma anche al destro) e alla


bocca dello stomaco.
Non allarmiamoci subito, per: il dolore
al torace di per s un sintomo aspecifico
e pu avere anche altri significati.
Nella maggioranza dei casi prima dei
40 anni i dolori toracici sono quasi
esclusivamente di origine reumatica o
muscolare. Langina pu assomigliare
anche al dolore dietro lo sterno provocato
dal reflusso gastroesofageo, che per
non compare sotto sforzo. In genere, il
fattore che scatena il dolore, infatti, uno
sforzo fisico, ma anche lesposizione al
freddo o uno stress emotivo possono far
precipitare la situazione. Altri sintomi
possono essere mancanza di respiro (il
termine medico dispnea), sudorazione,
nausea e vomito, perdita di coscienza. Il
dolore regredisce con il riposo e/o con
lassunzione di farmaci vasodilatatori
(ne parliamo oltre). Quando i sintomi si
presentano spontaneamente, senza che
ci sia stato uno sforzo n alcun effetto
scatenante, lintervento sulla malattia
deve essere ancora pi tempestivo,
perch un segno di maggiore gravit
del problema. In linea di massima, tanto
minore lo sforzo che provoca il dolore,
tanto peggiore la gravit del disturbo.
C anche un tipo di angina che non d
dolore e si diagnostica solo attraverso
alcuni esami medici.

Come si fa la diagnosi?
La diagnosi si basa essenzialmente
sul racconto del paziente e su una
profonda conoscenza della sua storia
personale e familiare. Al di fuori dalle

>

115 testsalute 35

Soprattutto
prevenire
LO STILE DI VITA
BASILARE
Bisogna pensare
alla salute del
cuore prima che si
manifestino i sintomi
della malattia

Le cause

>
crisi e addirittura durante le crisi stesse,
lelettrocardiogramma (ECG) pu
risultare del tutto normale. Per la diagnosi
quindi si ricorre allECG da sforzo, vale a
dire effettuato mentre il paziente esercita
una certa attivit fisica, per evidenziare
eventuali anomalie del tracciato
elettrocardiografico. Seguono una serie
di esami per verificare le condizioni di
cuore e arterie del cuore (coronarie):
coronarografia, ecografia cardiaca,
esame radioisotopico ed eventualmente
altri (vedi la guida Cuore in forma per
maggiori dettagli).

Che cosa si fa dopo la diagnosi?


Il trattamento medico dellangina pectoris
dipende dalla sua gravit. In ogni caso, si
agisce su due fronti: stile di vita e farmaci.
In primo luogo bisogna evitare, almeno
per un breve periodo di tempo, lattivit
che ha provocato langina. Bisogna poi
riequilibrare lalimentazione e modificare
lo stile di vita, in accordo con il medico.

Quali farmaci si usano?


Per alleviare i sintomi si ricorre
allimpiego dei nitrati, in compresse
sublinguali, da porre cio sotto la
lingua. Le compresse di trinitrina sono
estremamente efficaci. I nitrati hanno la
propriet di dilatare le arteriole (parte
delle arterie di diametro ridotto) e le
vene, il che facilita il lavoro del cuore.
Pu essere necessario assumerli anche
a scopo preventivo, per evitare problemi
in risposta allo sforzo. importante
anche essere informati della necessit di
richiedere assistenza medica se il dolore
anginoso persiste per oltre 10-20 minuti,

36 testsalute 115

arteria normale

arteria con placche

Langina pectoris provocata da un


insufficiente apporto di sangue ossigenato
al cuore, dovuto a meccanismi diversi. In
molti casi legato a unostruzione delle
arterie che irrorano il muscolo cardiaco.
Il diametro delle arterie risulta in pratica
ristretto a causa della presenza di placche
aterosclerotiche, provocate da un insieme

malgrado il riposo e lassunzione di nitrati


sublinguali. Per prevenire il formarsi di
trombi (coaguli di sangue), si raccomanda
la terapia antiaggregante
con acido acetilsalicilico (aspirina e altri)
a basse dosi (75-100 mg/die).
I medici dovrebbero consigliare
limmediata assunzione di acido
acetilsalicilico quando sono chiamati da
un paziente in cui si sospetta unangina o
un infarto, senza aspettare che prima sia
eseguito un elettrocardiogramma:
una singola dose iniziale di acido
acetilsalicilico infatti in grado di
assicurare un effetto antiaggregante
rapido e completo.
La terapia va poi continuata, a meno che
non insorgano effetti indesiderati gravi.
Il ricorso a farmaci per il controllo di
eventuali fattori di rischio, se presenti
(medicinali antipertensivi, antidiabetici,
anticolesterolemici), va valutato su
base individuale, tenendo conto di
tutte le condizioni complessive che si
accompagnano allangina pectoris.

di fattori, tra cui eccesso di colesterolo,


presenza di infiammazione locale e altri.
Tuttavia, esistono anche altre cause,
alcune delle quali sono reversibili: per
esempio a ostacolare il flusso pu
essere una contrazione dei muscoli che
circondano le arterie coronariche o un
trombo (coagulo di sangue).

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Cosmetici
nel mirino

Rischiamo
la pelle?
I

n Europa, nei cosmetici, vietato usare


1.328 sostanze considerate rischiose per
la salute, negli Stati Uniti solo 11 e non
in tutti gli Stati. Sono numeri che parlano
chiaro: siamo distanti mille anni luce in
questo settore, uno dei tanti coinvolti
nelle trattative Usa-Ue in corso sul Ttip
(Transatlantic Trade and Investment
Partnership, Trattato Transatlantico
per il commercio e gli investimenti).
Le dimensioni di questo patto, che ha
l'obiettivo di standardizzare le regole
per poter scambiare pi merci e servizi,
potrebbero essere enormi (ne parliamo
anche su AC 288, gennaio 2015 e AC 291,
aprile 2015) e la sicurezza di shampo,
dentifrici, trucchi e creme potrebbe
andarci di mezzo, se non si dovesse
puntare a una armonizzazione dei
rispettivi standard, s, ma verso il meglio.

Differenze incolmabili
In tante cose Usa e Ue sono troppo
diversi per potersi uniformare. Quello
delle sostanze non ammesse solo
il caso pi eclatante: per fare un
esempio, l'idrochinone, schiarente
della pelle potenzialmente pericoloso,
un ingrediente da noi vietato nelle
creme cosmetiche, mentre negli Usa
si possono acquistare liberamente
prodotti che lo contengono, come la
Ambi dell'immagine in alto. Siamo pi
tutelati anche nell'etichettatura: in Europa
le 26 fragranze considerate possibili
allergeni devono essere indicate nella
lista degli ingredienti, cosa che invece
non accade negli States. Anche se solo da

un paio di anni e anche se non sempre


si rispetta al meglio, in Europa esiste
inoltre un regolamento sugli slogan, per
evitare che i produttori possano usare
messaggi ingannevoli: un'attenzione nei
confronti della corretta informazione per
i consumatori che invece oltreoceano
non esiste. Poi c' la cautela maggiore
su certe sostanze rischiose, come ad
esempio gli interferenti endocrini, capaci
di alterare il sistema ormonale. L'Unione
Europea, quantomeno, sta dando una
stretta su queste sostanze, mettendole
al bando dai cosmetici; gli Stati Uniti
sembrano invece non avere interesse per
questo tema. Insomma, in Ue non saremo
certo perfetti, ma tanti passi avanti sulla
sicurezza li stiamo facendo: non sarebbe
ammissibile che, con il Ttip, si facessero
entrare prodotti che non rispettano le
nostre regole, vanificando i progressi
fatti fino ad ora. La Commissione Ue
rassicura: i nostri standard non verranno
scalfiti. Ma la verit, per ora, che i testi
su cui si negozia sono segreti. L'unica
cosa che sappiamo con certezza, invece,
che le imprese fanno pressioni: di
recente pubblicazione una lettera all'Ue
dell'associazione di produttori Cosmetics
Europe che, vista l'"opportunit unica" per
il mercato, chiede di "rinforzare" il team di
negoziatori con esperti della sua industria.
Sarebbe impensabile: le imprese non
devono avere pi peso dei consumatori,
soprattutto se si parla di sicurezza. Per
questo, tramite il Beuc, l'organizzazione
dei consumatori europei, continueremo a
vigilare su questo trattato.

Potremmo
ritrovarci anche
in Europa creme
che contengono
ingredienti ora
vietati. E non
essere capaci
di distinguerle.

Ne parliamo
a Ferrara
Il Ttip sar uno dei temi di cui
discuteremo al nostro Festival
a Ferrara, il 22, 23 e 24 maggio.
Segui sul sito gli aggiornamenti
sugli eventi in programma.

altroconsumo.it/ferrara

115 testsalute 37

lettere

Candele? Evitare
Le candele profumate sono belle e creano
unatmosfera suggestiva, ma purtroppo contribuiscono
allinquinamento interno delle nostre case, diffondendo
sostanze nocive. Il nostro consiglio di farne a meno.

Vitamine: meglio
non integrare
Una dieta equilibrata e diversificata sufficiente a
garantire lapporto di tutte le vitamine necessarie. Gli
integratori non sono consigliabili se non in casi specifici.
Nel Rovigon della Bayer, ci
chiede il socio F. P. via email,
leggendo la composizione,
ho visto che c tra laltro la
vitamina A con BHA/BHT,
che leggo in internet essere
potenzialmente cancerogeni.
Io non penso che siano tali
ma chiedo comunque a
voi. Nella nostra banca dati
sugli additivi alimentari,
che si pu consultare sul
nostro sito, altroconsumo.
it, sezione alimentazione
e poi sicurezza alimentare,
parliamo di entrambi
gli additivi: il BHA o
butilidrossianisolo,
identificato anche con la
sigla E 320, sconsigliato per
diversi aspetti critici legati
alla salute, in primis perch
potenzialmente cancerogeno;
il BHT (butilidrossitoluene),

38 testsalute 115

Rughe:
nessuna
crema
le fa sparire

sigla E 321, invece ha


innocuit sul versante
cancerogeno non ancora
dimostrata. Non sappiamo
perch il nostro socio assuma
questo prodotto, ma bene
ricordare che sconsigliabile
lassunzione di vitamine
come integratori, se non ci
sono problemi particolari,
diagnosticati dal medico: una
dieta alimentare equilibrata e
varia in grado di fornire tutti
i nutrienti necessari a qualsiasi
fascia della popolazione,
come sostiene anche il
ministero della Salute. Per
quanto riguarda la vitamina
A, presente soprattutto negli
alimenti animali, specie se
ricchi di grassi. In particolare:
carne, pesce grasso, olio di
fegato di merluzzo, uova, latte
intero e burro.

Vorrei gentilmente un vostro consiglio riguardo alle candele


profumate Yankee Candle, ci chiede un pap preoccupato, via
email. Mia figlia appassionata di queste candele, per vorrei
sapere da voi se sono sicure oppure meglio che non le usi pi.
Senza vietarle categoricamente (magari cambiando laria dopo
il loro uso), diciamo che sconsigliabile accendere candele
profumate per abitudine. Di qualsiasi tipo siano, non migliorano
laria di casa, ma si limitano a coprire eventuali odori cattivi.
Dalle nostre inchieste (lultima su TS 106, ottobre 2013)
emerso che le candele rilasciano sostanze inquinanti, come le
polveri sottili, legate al processo di combustione, che immette
nellaria un particolato dannoso per le vie respiratorie, in grado
di aggredire in profondit i polmoni e i tessuti. Oppure allergeni
contenuti nelle fragranze, sia che siano sintetiche, sia che
siano (come dichiara Yankee Candle) pure natural extracts.
Naturale infatti non significa pi sicuro, perch anche gli olii
essenziali derivati dalle piante contengono allergeni. In etichetta
non troverete alcuna informazione n sugli allergeni n sugli
altri ingredienti: la legge non obbliga a inserirli e i produttori se
ne guardano bene.
Di conseguenza, le candele finiscono col peggiorare la qualit
dellaria. Sono a rischio soprattutto le categorie pi sensibili:
come i bambini, gli allergici e chi ha lasma.

Per avere
aria buona,
apri spesso
le finestre

la pellicola
Per scegliere quella pi adatta
bene controllare sulletichetta:
qui per legge scritto se ci sono
limitazioni per alcuni alimenti.
Una socia ci ha chiesto quale sia
la pellicola migliore per avvolgere
i cibi, in particolare per luso nel
microonde.
Non abbiamo marche particolari da
consigliare, dato che molto tempo
che non facciamo un test su questo
tipo di articoli.
Certo che non tutte le pellicole sono
adatte ad avvolgere tutti gli alimenti:
in particolare quelle in PVC non
sono adatte a venire in contatto con
gli alimenti grassi. La composizione
delle pellicole non normalmente
indicata sulla confezione (anche
se sempre pi spesso troviamo in
vendita quelle che si vantano di
essere senza PVC), ma le pellicole
in PVC devono riportare per legge in
etichetta lindicazione che non sono
adatte ad avvolgere alimenti grassi.
Queste pellicole sono quindi da
evitare per alimenti come formaggi,
salumi e in generale per altri cibi
particolarmente grassi.
Per cuocere nel microonde, poi,
bene utilizzare solo le pellicole
sulla cui confezione indicato
esplicitamente che consentito
questo uso: da verificare in etichetta.

Cosmetici,
non miracoli
Le pubblicit delle creme antirughe vantano spesso e
volentieri risultati impossibili.
Una socia chiede un
parere su un cosmetico
commercializzato da Skinius,
contenente il complesso
fospidin, presentato come
un miracolo. I risultati
vantati ci lasciano perplessi.
Primo: nessun cosmetico
pu cancellare veramente
le rughe. Pu migliorare la
condizione generale della
pelle, rendendola pi morbida
e idratata. Nel nostro ultimo
test sulle creme antirughe (TS
110, giugno 2014) abbiamo
incluso diversi prodotti (anche
molto costosi) e anche quelli
risultati migliori dal punto di
vista dellefficacia antirughe
non hanno dato risultati
visibili a occhio nudo.
Il problema delle rughe
profondo e risiede negli
strati pi interni della pelle, a
livello del derma, dove vi sono
collagene, elastina e acido
ialuronico. Un cosmetico,
per definizione, agisce solo

sugli strati superficiali, di


conseguenza appare evidente
come la sintesi di elementi che
risiedono in altri livelli (come
appunto il derma) non possa
essere influenzata in maniera
significativa da una semplice
applicazione superficiale.
Abbiamo visitato il sito
internet del produttore
nel quale viene riportato
uno studio i cui risultati
strumentali sono buoni, ma
non abbiamo alcun dato per
verificarne la veridicit.
Nello studio si d per
scontata la penetrazione delle
sostanze del fospidin fino
al derma, ma senza prove. In
conclusione non possiamo
escludere che il prodotto in
questione sia valido dal punto
di vista puramente cosmetico,
per il prezzo elevato e il
fatto che venga pubblicizzato
da dermatologi o venduto in
farmacia non lo rende solo per
questo pi efficace.

Acqua
del
rubinetto
e calcoli
Lidea
suggestiva:
unacqua ricca
di calcare,
cos come si
accumula sulle
tubature della
lavastoviglie,
provoca i calcoli
anche negli
umani. Ebbene,
del tutto falso.
Noi non siamo
elettrodomestici.
Una persona
sana pu
tranquillamente
bere acqua
dura, vale
a dire ricca
di calcio. Gli
studi hanno
dimostrato anzi
che una dieta
ricca di calcio
pu addirittura
prevenire alcuni
tipi di calcoli.

115 testsalute 39

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