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del
VI
libro
dellEneide
rivelando
il
suo
deciso
Grimm
nacque
ad
Hanau
(Assia)
nel
1785.
Studi
due
fratelli
vissero
lavorarono
insieme.
Sostenitori
del
viene
salvata
dalla
pancia
del
lupo,
non
tenendo
in
vedono
nella
percorso
della
protagonista
il
processo
di
le
diverse
versione,
rimane
costante,
in
ambito
appare
sul
piano
simbolico.
Tutte
queste
situazioni
esprimono
Il cibo e le fiabe
Il cibo lega la realt che ci circonda con il mondo fiabesco. Le fiabe
sono ricche di riferimenti che riguardano il cibo, di fatti la gastronomia
presente in maniera diffusa e permanente in queste narrazioni, in
quanto pu essere evocata da un profumo, da un sogno o da un
bisogno. Con esse possibile indagare la societ, la cultura i modi di
vivere di popolazioni antiche che attraverso queste narrazioni orali
prima, e le trascrizioni poi, le hanno portate fino a noi.
sociale
confidando
in
un
compenso
ultraterreno
dorso,
alimentazione
contadina,
un
esempio
viene
da
Cappuccetto Rosso che, avviata verso casa della nonna, si ferma nel
bosco per raccogliere delle nocciole.
Nella fiaba i ruoli economici sono ben divisi. Lattivit di raccolta di
bacche radici, noci, nocciole, castagne e frutti selvatici affidata
soprattutto alle donne e a volte ai bambini; la caccia invece
riservata agli uomini. Il ruolo di cacciatore nel tempo ha acquisito un
rango prioritario partendo dal livello pi umile ovvero quello della
professionalit fino ad arrivare al principe cacciatore che salva la
principessa.
La
tradizione
fiabistica
conferma
dati
storici
una
volta
un
poveruomo
una
povera
donna,
che
storia si apre con un re e una regina che non riescono ad avere figli,
ma che desideravano molto, infatti mentre passeggiava nellorto, la
regina vide una pianta di rosmarino con tante pianticine figlie intorno,
Guarda un po quella l che pianta di rosmarino ha tanti figlioli, e io
che sono regina non ne ho neanche uno!. Dopo poco rimase incinta
e, anche in questo caso, il bambino fu una pianta di rosmarino.
Anche qui la piantina su rapita ma questa volta dal re di Spagna e un
giorno mentre si aggirava suonando il suo zufolo tra le fronde del
rosmarino comparve una bella fanciulla dai lunghi capelli che si mise
a danzare accanto a lui. La trasformazione del cibo uomo, in questi
casi particolari in fanciulla, sembra voler segnare il legame tra cibo e
vita. Inoltre le erbe come il rosmarino e il prezzemolo, nelle fiabe,
costituiscono un ingrediente magico che causa trasformazioni e
acquisizione
di
poteri
magici.
Prezzemolina,
fiaba
di
Calvino
Diverse sono le attivit che veniva svolte dal pane alla birra, ma
anche la macellazione del maiale e del bovino.
Il commercio non trova molto risalto nella fiaba anche se molte volte
leggiamo di mamme che mandano i loro bambini a vendere al
9 Basile G., Il Pantamerone, Laterza, Bari 1957 cit. p.444
il
servizio
danno
vita
una
vicinanza
e,
La magia e labbondanza
La fame e gli eccessi gastronomici rappresentano, nella realt e nelle
fiabe, due poli opposti dellesistenza. Nelle fiabe popolari si pone
molto spesso il mangiare come principale problema e pensiero. Molto
spesso si raccontano storie di privazione e povert, altre volte viene
descritta una situazione di eccessi alimentari, questi possono essere
indentificati come desideri e sogni di abbondanza che non costa
lavoro, fatica e privazioni.
In virt di questa aspirazione e desiderio molte volte il paesaggio
naturale descritto nelle fiabe diventa un paesaggio alimentare come
nel caso del Paese di Cuccagna, in cui regna la ricchezza alimentare.
Quello del Paese della Cuccagna non ha una vera e propria trama
narrativa, ma pu essere definito come il resoconto di un viaggio
utopico. Le caratteristiche di questo paese in cui nessuno deve
lavorare mai, i soldi crescono sugli alberi, dalle fontane sgorga vino, la
neve zucchero e si fa il bagno nelle fonti dalla vita in grado di
donare giovinezza agli anziani.
Le fiabe riferiscono spesso di questo paese, le cui origini letterarie
sono antichissime. In un frammento di Ferecrate, commediografo ed
attore attico del V secolo a.C., il Paese di Cuccagna collocato nel
Tartaro, ovvero il paese dei morti, ed descritto in modo molto
minuzioso:
Anche
Giovanni
Boccaccio
nel
Decamerone
descrive,
in
un
11 Mocci C., Zamburlin D., Mangiar fiabesco. Streghe ai fornelli, Canova, Treviso
1993, cit. p. 27
alla
rovescia,
dove
pigri
godono
della
massima
fiaba
Tavolino
apparecchiati
presente
nei
Grimm
nel
il
cibo
per
tutta
la
famiglia,
non
una
cuoca
padre,
tornato
dal
lavoro,
si
mise
tavola
gustare
Bibliografia
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Basile G., Il Pantamerone, Laterza, Bari 1957
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Mocci C., Zamburlin D., Mangiar Fiabesco. Streghe ai fornelli, Canova,
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2001