Terra bruciata attorno allenturage familiare dei fratelli Celso, i responsabili a vario titolo dellomicidio di mercoled scorso di
Massimiliano Di Pietro trucidato in viale Bummacaro nel quartiere di Librino.
Le vendette degli amici della vittima, iniziate due ore dopo il delitto, sono proseguite anche ieri domenica: un ordigno ha mandato in frantumi labitazione, oramai disabitata, del padre dei Celso e il fuoco stato appiccato nelle abitazioni di tutti e tre i fratelli maggiorenni che temendo per le loro incolumit gioved si sono presentati in caserma. Davide, Michele e Antonino Celso stamattina, nel carcere di piazza Lanza dove si trovano in isolamento, sono stati sentiti dal gip Francesca Cercone per linterrogatorio di garanzia. Tutti e tre hanno risposto alle domande: Davide ha spiegato di essere stato lui da solo a compiere il delitto maturato per interessi legati al mondo della droga e di avere utilizzato prima una pistola semiautomatica calibro 765 e poi un revolver. Suo fratello Michele ha invece spiegato agli inquirenti di non avere preso parte al delitto, ammettendo di trovarsi in una piazza di Librino al momento degli spari contro Di Pietro. E arrivato, invece, dopo lomicidio laltro fratello Antonino che si completamente detto estraneo allassassinio di Di Pietro. Per questa ragione il gip ha nominato un esperto balistico il professore Biagio Monetto a cui stata affidata una perizia che avr il compito di ricostruire traiettorie e assegnare eventuali responsabilit. Interrogatorio nel centro di prima accoglienza di via Franchetti per il nipote dei tre fratelli Celso. Su di lui c grande interesse da parte degli investigatori in quanto una testimone lo indica come il secondo sicario che ha colpito in viale Bummacaro. La ragazza dice di averlo visto sparare con una pistola. Ecco perch nellimmediatezza dellarresto dei Celso il diciassettenne, loro nipote, stato sottoposto al guanto di paraffina per accertare se in precedenza ci sia stata una manipolazione di armi. Stamattina dinanzi al Gip del tribunale per i minorenni Alessandra Chierego il ragazzino ha negato la circostanza, pur tuttavia il gip ha convalidato larresto ad ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio in concorso.
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