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Dante distoglie lo sguardo dal sole e osserva Beatrice, che a sua volta fissa il
Cielo. Il poeta si perde a tal punto nel suo aspetto che subisce una trasformaz
ione simile a quella di Glauco quando divenne una creatura marina: impossibile d
escrivere a parole l'andare oltre alla natura umana, perci il lettore dovr acconte
ntarsi dell'esempio mitologico e sperare di averne esperienza diretta in Paradis
o. Dante non sa dire se, in questo momento, sia ancora in possesso del suo corpo
mortale o sia soltanto anima, ma di certo fissa il suo sguardo nei Cieli che ru
otano con una melodia armoniosa e gli sembra che la luce del sole abbia acceso i
n modo straordinario tutto lo spazio circostante.
Primo dubbio di Dante e spiegazione di Beatrice (82-93)
Nel poeta si accende un fortissimo desiderio di conoscere l'origine del suono e
della luce, per cui Beatrice, che legge nella sua mente ogni pensiero, si rivolg
e subito a lui per placare il suo animo. La donna spiega che Dante immagina cose
errate, poich non si trova pi in Terra come ancora crede: egli sta salendo in Par
adiso e nessuna folgore, cadendo dalla sfera del fuoco in basso, fu tanto rapida
quanto lui che torna al luogo che gli proprio (il Paradiso).
Secondo dubbio di Dante: l'ordine dell'Universo (94-142)
Beatrice ha risolto il primo dubbio di Dante, ma ora il poeta tormentato da un a
ltro e chiede alla donna come sia possibile che lui, dotato di un corpo mortale,
stia salendo oltre l'aria e il fuoco. Beatrice trae un profondo sospiro, quindi
guarda Dante come farebbe una madre col figlio che dice cose insensate e spiega
che tutte le cose dell'Universo sono ordinate tra loro, cos da formare un tutto
armonico. In questo ordine le creature razionali (uomini e angeli) scorgono l'im
pronta di Dio, che il fine cui tendono tutte le cose. Tutte le creature, infatti
, sono inclini verso Dio in base alla loro natura e tendono a fini diversi per d
iverse strade, secondo l'impulso che dato loro. Questo fa s che il fuoco salga ve
rso l'alto, che si muova il cuore degli esseri irrazionali, che la Terra stia co
esa in se stessa; tale condizione comune alle creature irrazionali e a quelle do
tate di intelletto. Dio risiede nell'Empireo come vuole la Provvidenza, e Dante
e Beatrice si dirigono l in quanto il loro istinto naturale li spinge verso il lo
ro principio, che Dio. pur vero, spiega Beatrice, che talvolta la creatura non a
sseconda questo impulso e devia dal suo corso naturale in virt del suo libero arb
itrio; cos l'uomo talvolta si piega verso i beni terreni e non verso il Cielo, co
me una saetta tende verso il basso e non verso l'alto. Dante, se riflette bene,
non deve pi stupirsi della sua ascesa proprio come di un fiume che scorre dalla m
ontagna a valle; dovrebbe stupirsi del contrario, se cio non salisse pur privo di
impedimenti, come un fuoco che sulla Terra restasse fermo. Alla fine delle sue
parole, Beatrice torna a fissare il Cielo.