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buono Appollo, a l'ultimo lavoro

fammi del tuo valor s fatto vaso,


come dimandi a dar l'amato alloro...

Trasumanar significar 'per verba'


non si poria; per l'essemplo basti
a cui esperienza grazia serba...

"...Non dei pi ammirar, se bene stimo,


lo tuo salir, se non come d'un rivo
se d'alto monte scende giuso ad imo..."
Argomento del Canto
Proemio della Cantica. Dante e Beatrice ascendono al Paradiso. Dubbi di Dante e
spiegazione di Beatrice circa l'ordine dell'Universo.
mezzogiorno di mercoled 13 aprile (o 30 marzo) del 1300.
Proemio della Cantica (1-36)
Dante dichiara di essere stato nel Cielo del Paradiso (l'Empireo) che riceve mag
giormente la luce divina che si diffonde nell'Universo: l ha visto cose difficili
da riferire a parole, poich l'intelletto umano non riesce a ricordare ci che vede
quando penetra in Dio. Il poeta tenter di descrivere il regno santo nella III Ca
ntica e per questo invoca l'assistenza di Apollo, in quanto l'aiuto delle Muse n
on gli pi sufficiente. Il dio pagano dovr ispirarlo col suo canto, come fece quand
o vinse il satiro Marsia, tanto da permettergli di affrontare l'alta materia del
Paradiso e meritare cos l'alloro poetico. Apollo dovrebbe essere lieto che qualc
uno desideri esserne incoronato, poich ci accade raramente nei tempi moderni; Dant
e si augura che il suo esempio sia seguito da altri poeti dopo di lui.
Ascesa di Dante e Beatrice (37-63)
Il sole sorge sull'orizzonte da diversi punti, ma quello da cui sorge quando l'e
quinozio di primavera si trova in congiunzione con la costellazione dell'Ariete,
quindi i raggi del sole allora sono pi benefici per il mondo. Quel punto dell'or
izzonte divide l'emisfero nord, in cui gi notte, da quello sud, in cui giorno pie
no: in questo momento Dante vede Beatrice rivolta a sinistra e intenta a fissare
il sole come farebbe un'aquila. L'atto della donna induce Dante a imitarla, pro
prio come un raggio di sole riflesso si leva con lo stesso angolo del primo ragg
io, per cui il poeta fissa il sole pi di quanto farebbe sulla Terra. Nell'Eden le
facolt umane sono accresciute e Dante pu vedere la luce aumentare tutt'intorno, c
ome se fosse spuntato un secondo sole.

Dante distoglie lo sguardo dal sole e osserva Beatrice, che a sua volta fissa il
Cielo. Il poeta si perde a tal punto nel suo aspetto che subisce una trasformaz
ione simile a quella di Glauco quando divenne una creatura marina: impossibile d
escrivere a parole l'andare oltre alla natura umana, perci il lettore dovr acconte
ntarsi dell'esempio mitologico e sperare di averne esperienza diretta in Paradis
o. Dante non sa dire se, in questo momento, sia ancora in possesso del suo corpo
mortale o sia soltanto anima, ma di certo fissa il suo sguardo nei Cieli che ru
otano con una melodia armoniosa e gli sembra che la luce del sole abbia acceso i
n modo straordinario tutto lo spazio circostante.
Primo dubbio di Dante e spiegazione di Beatrice (82-93)
Nel poeta si accende un fortissimo desiderio di conoscere l'origine del suono e
della luce, per cui Beatrice, che legge nella sua mente ogni pensiero, si rivolg

e subito a lui per placare il suo animo. La donna spiega che Dante immagina cose
errate, poich non si trova pi in Terra come ancora crede: egli sta salendo in Par
adiso e nessuna folgore, cadendo dalla sfera del fuoco in basso, fu tanto rapida
quanto lui che torna al luogo che gli proprio (il Paradiso).
Secondo dubbio di Dante: l'ordine dell'Universo (94-142)
Beatrice ha risolto il primo dubbio di Dante, ma ora il poeta tormentato da un a
ltro e chiede alla donna come sia possibile che lui, dotato di un corpo mortale,
stia salendo oltre l'aria e il fuoco. Beatrice trae un profondo sospiro, quindi
guarda Dante come farebbe una madre col figlio che dice cose insensate e spiega
che tutte le cose dell'Universo sono ordinate tra loro, cos da formare un tutto
armonico. In questo ordine le creature razionali (uomini e angeli) scorgono l'im
pronta di Dio, che il fine cui tendono tutte le cose. Tutte le creature, infatti
, sono inclini verso Dio in base alla loro natura e tendono a fini diversi per d
iverse strade, secondo l'impulso che dato loro. Questo fa s che il fuoco salga ve
rso l'alto, che si muova il cuore degli esseri irrazionali, che la Terra stia co
esa in se stessa; tale condizione comune alle creature irrazionali e a quelle do
tate di intelletto. Dio risiede nell'Empireo come vuole la Provvidenza, e Dante
e Beatrice si dirigono l in quanto il loro istinto naturale li spinge verso il lo
ro principio, che Dio. pur vero, spiega Beatrice, che talvolta la creatura non a
sseconda questo impulso e devia dal suo corso naturale in virt del suo libero arb
itrio; cos l'uomo talvolta si piega verso i beni terreni e non verso il Cielo, co
me una saetta tende verso il basso e non verso l'alto. Dante, se riflette bene,
non deve pi stupirsi della sua ascesa proprio come di un fiume che scorre dalla m
ontagna a valle; dovrebbe stupirsi del contrario, se cio non salisse pur privo di
impedimenti, come un fuoco che sulla Terra restasse fermo. Alla fine delle sue
parole, Beatrice torna a fissare il Cielo.

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