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57
MINIMANUALI
Ottobre 2015
Anno XII
DIRETTORE
CRISTINA PECCHIOLI
SPECIALE
SEVESO 3 E DINTORNI
FOCUS
Legislazione sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose (E. Galatola)
La gestione della prevenzione incendi negli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti di soglia superiore:
una proposta operativa (A. Romano, G. Romano, V. Romano, F. Arzuffi)
Rifiuti che possono trovarsi in stabilimenti con propriet similari alle sostanze pericolose individuate
nellallegato I del D.Lgs. 105/2015 (C. Paolella)
RSPP e Decreto Legislativo 105/2015 (F. Rossi)
La giurisprudenza della Cassazione sulla Normativa Seveso (A. Guardavilla)
ESPERIENZE DI SUCCESSO
Comunicazione: esigenza o opportunit? (G. Caputo)
www.amblav.it
2010
IN QUESTO NUMERO
INDICE
FOCUS
Legislazione sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti
connessi con sostanze pericolose (E. Galatola)
La gestione della prevenzione incendi negli stabilimenti a rischio
di incidenti rilevanti di soglia superiore:
una proposta operativa
(A. Romano, G.Romano, V. Romano, F. Arzuffi)
Rifiuti che possono trovarsi in stabilimenti con propriet
similari alle sostanze pericolose individuate nellallegato I
del D.Lgs. 105/2015 (C. Paolella)
RSPP e Decreto Legislativo 105/2015 (F. Rossi)
La giurisprudenza della Cassazione sulla Normativa Seveso
(A. Guardavilla)
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ESPERIENZE DI SUCCESSO
Comunicazione: Esigenza o opportunit? (G.Caputo)
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Precisazioni
E vietata la riproduzione o la memorizzazione di Rivista Ambiente e Lavoro anche parziale e su qualsiasi supporto.
Rivista Ambiente e Lavoroe Associazione Ambiente e Lavoro declinano ogni responsabilit per i possibili errori o
imprecisioni, nonch per eventuali danni risultanti dalluso delle informazioni contenute nella pubblicazione.
A norma dell'art. 74, lettera c), del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e del D.M. 9 aprile 1993, l'I.V.A. sugli abbonamenti compresa nel prezzo di vendita ed assolta dall'editore, che non tenuto ad alcun adempimento ex art. 21 del suddetto decreto n.
633/72.
Di conseguenza, in nessun caso si rilasciano fatture. Per quanto riguarda la sua contabilit sufficiente che il cliente provi l'avvenuto pagamento e la prova predetta costituisce documento idoneo ad ogni effetto contabile e fiscale.
2015
Art.8
Stabilimento di Soglia
Superiore
Art. 6
Stabilimento di Soglia
Inferiore
Art. 5
Esenzione
Esenzione
Esenzione
Sostanze pericolose
Definizione
Si definiscono sostanze pericolose, le sostanze o
miscele di cui alla parte 1 o elencate nella parte 2 dellallegato 1, sotto forma di materie prime, prodotti,
sottoprodotti, residui o prodotti intermedi.
La base della norma pertanto lidentificazione di
quali siano le sostanze pericolose di riferimento. Le
direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE sono state sostituite dal regolamento (CE) n. 1272/2008 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre
2008, relativo alla classificazione, alletichettatura e
allimballaggio delle sostanze e delle miscele, che
attua allinterno dellUnione il sistema generale armonizzato di classificazione ed etichettatura dei prodotti
chimici (Globally Harmonised System of
Classification and Labelling of Chemicals) adottato a
livello internazionale nellambito della struttura delle
Nazioni Unite (ONU). stato pertanto necessario
modificare lallegato I della direttiva 96/82/CE per
renderlo conforme al regolamento.
Risulta evidente che lindividuazione delle soglie
pi complessa. Tra laltro non vi pi corrispondenza
biunivoca tra classe Seveso e frasi di rischio (frasi H
che hanno sostituito le frasi R). La frase H330, ad es.,
corrisponde a tossicit acuta Categoria 1 o 2. Poich
per la Categoria 1 prevista una soglia e per la
Categoria 2 ne prevista unaltra, ne consegue che
anche la frase H non individua univocamente la classe Seveso.
Elenco delle Sostanze pericolose per lapplicazione
della direttiva
Le sostanze, miscele e preparati di riferimento sono
individuati nellAllegato 1 suddiviso a sua volta in
due parti: la parte prima che individua le caratteristiche di pericolosit di interesse per la normativa e la
parte 2 che elenca nominalmente alcune sostanze.
Lordine dei due allegati, rispetto alla direttiva
96/82/CE, stato invertito.
Qualora una sostanza pericolosa sia compresa nella
parte 1 e sia elencata anche nella parte 2, si applicano le
quantit limite di cui alle colonne 2 e 3 della parte 2.
Somma pesata delle sostanze
Ai fini dellapplicazione della nota 4 dellAllegato I
(somma delle sostanze), occorre effettuare la media
pesata, sostanza per sostanza, dei rapporti tra quantit
e soglia, al fine di verificare leventuale superamento
dellunit.
Questa regola va utilizzata per valutare i pericoli per
la salute, i pericoli fisici e i pericoli per lambiente. Di
conseguenza, deve essere applicata tre volte:
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PREMESSA
Levoluzione di un incendio ben difficilmente segue le
logiche complesse delle leggi e dei decreti ed ugualmente difficile che lo sviluppo successivo possa fare
distinzione tra attivit di cui allallegato I del DPR
151/2011 o in area a rischio di incidente rilevante,
oppure, aspetto poco considerato, da attribuire alla
normale prevenzione incendi e non soggette al controllo dei VVF.
Ci premesso, dopo anni di non facile gestione della
normativa prevenzione incendi, con conseguenti
difficolt nellapplicazione delle stesse procedure di
prevenzione incendi, che hanno comportato non
pochi ostacoli nella gestione del completamento
delle fasi istruttorie ed il conseguente rilascio del
certificato di prevenzione incendi, il recente
Decreto Legislativo del 26 giugno 2015, n105
Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al
controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi
con sostanze pericolose, entrato in vigore il 29
luglio 2015, pur con alcuni limiti applicativi, costituisce unoccasione unica per migliorare la prevenzione incendi nella forma procedurale ma soprattutto negli aspetti sostanziali applicativi.
Il recente decreto infatti costituito da numerosi allegati di carattere tecnico necessari per la sua applicazione. Tra i pi rilevanti si citano:
- Allegato C: Criteri e informazioni per la redazione e
la valutazione del Rapporto di Sicurezza e del
Rapporto preliminare di sicurezza;
- Allegato D: Individuazione di modifiche di impianti,
di depositi, di processi o della natura o della forma
fisica o dei quantitativi di sostanze pericolose che
potrebbero costituire aggravio del preesistente
livello di rischio di incidenti rilevanti, nonch procedure e termini di cui allarticolo 18, comma 2;
- Allegato L: Procedure semplificate di prevenzione
incendi per gli stabilimenti di soglia superiore.
Il nuovo decreto ha finalmente unificato i percorsi
delle attivit soggette a controllo dei VVF pur facendo distinzione tra attivit di cui allallegato I del DPR
151/2011:
- individuabili come impianti e depositi oggetti di analisi di rischio nel rapporto di sicurezza;
- non individuabili come impianti e depositi.
* TRR srl Osio Sotto (BG)
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CONCLUSIONI
Il nuovo Decreto Legislativo del 26 giugno 2015,
n105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa
al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose ed in particolare lallegato L Procedure semplificate di prevenzione incendi
per gli stabilimenti di soglia superiore hanno modificato sostanzialmente il percorso autorizzativo per
lottenimento del certificato di prevenzione incendi
negli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti di
soglia superiore.
Per i gestori pu essere loccasione per una revisione formale e sostanziale di tutti gli aspetti di preven-
zione incendi indipendentemente dai codici di attivit previsti dal D.P.R. 151/2011 Regolamento
recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi individuando, ove necessario, un piano di miglioramento in
linea con gli obiettivi comuni di politica di prevenzione di incidenti rilevante.
Con gli strumenti e le metodologie gi utilizzate per il
Rapporto di Sicurezza possibile procedere ad un
approfondimento delle tematiche di prevenzione
incendi e la proposta operativa cos come strutturata
consente di analizzare a 360 tutte le problematiche
legate al rischio di incendio.
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DOSSIER AMBIENTE
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2015
Premessa
Le sostanze pericolose che non sono incluse nel regolamento (CE) n. 1272/2008, compresi i rifiuti, ma che
si trovano o possono trovarsi in uno stabilimento e che
presentano o possono presentare propriet analoghe
per quanto riguarda la possibilit di incidenti rilevanti, provvisoriamente assimilate alle voci ex Allegato 1
del D. Lgs. 105/2015 pi simili, devono essere prese
in esame e valutate nel processo di verifica di assoggettabilit dello stabilimento agli obblighi di cui
allanzidetto decreto oltre che nellambito dello sviluppo dellanalisi dei rischi.
Inquadramento dei rifiuti pericolosi nellAllegato 1
del D. Lgs. 105/2015
Il D. Lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, recepimento e
attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con
sostanze pericolose, in soluzione di continuit con il dettato normativo da esso abrogato (D. Lgs. 334/99 s.m.i.)
continua a mostrare una particolare attenzione anche per
i rifiuti presenti o che possono essere presenti in stabilimento e che manifestano propriet similari alle sostanze pericolose di cui allAllegato 1 del citato decreto.
Linquadramento del rifiuto relativamente ai contenuti dellAllegato 1 al dettato normativo in esame, consente sia di definire le soglie di riferimento, funzionali per il calcolo dellindice di assoggettabilit per stabilimenti di soglia superiore e per stabilimenti di
soglia inferiore, sia di individuare in quali gruppi di
categorie di sostanze pericolose (ex nota 4 dellallegato 1, punti a, b, c, del decreto) conteggiare il contributo associato al rifiuto.
La caratteristica di pericolosit di un rifiuto ovviamente correlata alle caratteristiche di pericolosit
delle sostanze che lo costituiscono.
chiaro che ai rifiuti non applicabile il regolamento 1272/2008/CE. Dunque arduo inquadrare tale
contributo nellambito delle indicazioni tecniche contenute nellAllegato 1 al D. Lgs. 105/2015 applicazione dei criteri del regolamento.
Per i rifiuti, infatti, il 19 dicembre 2014 stato pubblicato il Regolamento n. 1357/2014/UE che ha sostituito, a partire dal 1 giugno 2015, lallegato III della
direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio relativa ai rifiuti. Esso consente la classificazione del rifiuto pericoloso secondo le classi di pericolo HP.
Risulta in tale contesto utile, partendo dalle indicazioni di pericolo e dalle informazioni supplementari sui
pericoli che caratterizzano i componenti dei rifiuti ai
fini della classificazione dei rifiuti medesimi come
pericolosi con frase HP , tracciare una corrispondenza, laddove esistente, tra questi ultimi e le categorie di sostanze pericolose dellAllegato 1 al D. Lgs.
105/2015.
A riguardo si precisa che linformazione fornita pu
essere di ausilio, partendo dalla pericolosit dei costituenti dei rifiuti, nel processo di assegnazione provvisoria del rifiuto di interesse mediante un semplice processo di assimilazione alla categoria o alla sostanza
pericolosa specificata pi simile che ricade nellambito di applicazione del Decreto n. 105 del 26 giugno
2015.
Segue uno schema di comparazione tra i contenuti
anzidetti:
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&DUDWWHULVWLFDGL
SHULFROR
'HVFUL]LRQHGHOODFDUDWWHULVWLFDGL3HULFROR
&RGLFLGLFODVVHH
FDWHJRULDGLSHULFROR
+3
(VSORVLYR
+
([SO
+
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+
+
+
3E(63/26,9,
+
6HOIUHDFW$
2[*DV2[
2[/LT
2[6RO
2[/LT2[/LT
6RO2[6RO
+3
,QILDPPDELOH
5LILXWROLTXLGRLQILDPPDELOHULILXWROLTXLGRLOFXL
SXQWR GL LQILDPPDELOLWj q LQIHULRUH D &
RSSXUHULILXWRGLJDVROLRFDUEXUDQWLGLHVHOHROL
GD ULVFDOGDPHQWR OHJJHUL LO FXL SXQWR GL
LQILDPPDELOLWjqVXSHULRUHD&HLQIHULRUHR
SDULD&
ULILXWR VROLGR H OLTXLGR SLURIRULFR
LQILDPPDELOHULILXWRVROLGRROLTXLGRFKHDQFKH
LQSLFFROHTXDQWLWjSXzLQILDPPDUVLLQPHQRGL
FLQTXH PLQXWL TXDQGR HQWUD LQ FRQWDWWR FRQ
ODULD
ULILXWR VROLGR LQILDPPDELOH ULILXWR VROLGR
IDFLOPHQWHLQILDPPDELOHRFKHSXzSURYRFDUHR
IDYRULUHXQLQFHQGLRSHUVIUHJDPHQWR
ULILXWR JDVVRVR LQILDPPDELOH ULILXWRJDVVRVR
FKHVLLQILDPPDDFRQWDWWRFRQODULDD&H
DSUHVVLRQHQRUPDOHGLN3D
ULILXWRLGURUHDWWLYRULILXWRFKHDFRQWDWWRFRQ
ODFTXD VYLOXSSD JDV LQILDPPDELOL LQ TXDQWLWj
SHULFRORVH
DOWUL ULILXWL LQILDPPDELOL DHURVRO LQILDPPDELOL
ULILXWL DXWRULVFDOGDQWL LQILDPPDELOL SHURVVLGL
RUJDQLFL LQILDPPDELOL H ULILXWL DXWRUHDWWLYL
LQILDPPDELOL
)ODP*DV
2015
+
+
3/,48,',(62/,',3,52)25,&,
+
+
+
$HURVRO
+
$HURVRO
+
)ODP/LT
+
)ODP/LT
+
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+
)ODP6RO
)ODP6RO
3*$6&20%85(17,
+
)ODP*DV
3*$6,1),$00$%,/,
3D
3E
,1),$00$%,/,
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3E
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$(5262/
3F
/,48,',
+
1213(57,1(17(
+
+
3/,48,',(62/,',3,52)25,&,
6HOIUHDFW&'
6HOIUHDFW()
2UJ3HUR[&'
2UJ3HUR[()
3\U/LT
3\H6RO
6HOIKHDW
+
6HOIKHDW
+
:DWHUUHDFW
+
:DWHUUHDFW
:DWHUUHDFW
14
3D(63/26,9,
([SO
2UJ3HUR[%
&RPEXUHQWH
&DWHJRULHVRVWDQ]HSHULFRORVH
FRQIRUPHPHQWHDOUHJRODPHQWR
Q&(
([SO
6HOIUHDFW%
5LILXWR FDSDFH LQ JHQHUH SHU DSSRUWR GL
RVVLJHQR GL SURYRFDUH R IDYRULUH OD
FRPEXVWLRQHGLDOWUHPDWHULH
&RGLFLGL
LQGLFD]LRQHGL
SHULFROR
8QVW([SO
2UJ3HUR[$
+3
$OOHJDWR'/JV
+
1213(57,1(17(
&DUDWWHULVWLFDGL
SHULFROR
'HVFUL]LRQHGHOODFDUDWWHULVWLFDGL3HULFROR
&RGLFLGLFODVVHH
FDWHJRULDGLSHULFROR
+3
+3
,UULWDQWH
,UULWD]LRQHFXWDQHD
HOHVLRQLRFXODUL
7RVVLFLWj VSHFLILFD
SHU
RUJDQL
EHUVDJOLR
67277RVVLFLWjLQ
FDVRGLDVSLUD]LRQH
5LILXWRFKHSXzSURYRFDUHHIIHWWLWRVVLFLDFXWLLQ
VHJXLWR DOOD VRPPLQLVWUD]LRQH SHU YLD RUDOH R
FXWDQHD R LQ VHJXLWR DOOHVSRVL]LRQH SHU
LQDOD]LRQH
+3
7RVVLFLWjDFXWD
$OOHJDWR'/JV
&RGLFLGL
LQGLFD]LRQHGL
SHULFROR
67276(
+
67276(
+
67276(
+
67275(
+
67275(
+
$VS7R[
+
$FXWH7R[2UDO
+
&DWHJRULHVRVWDQ]HSHULFRORVH
FRQIRUPHPHQWHDOUHJRODPHQWR
Q&(
1213(57,1(17(
1213(57,1(17(
$FXWH7R[2UDO
+
$FXWH7R[2UDO
+
$FXWH7R[2UDO
+
$FXWH7R['HUPDO
+
+7266,7$$&87$
6LYHGDQRWD$OOHJDWR
1213(57,1(17(
$FXWH7R['HUPDO
+
+7266,7$$&87$
&DWHJRULD WXWWH OH YLH GL
HVSRVL]LRQH
&DWHJRULD HVSRVL]LRQH SHU
LQDOD]LRQH
$FXWH7R['HUPDO
+
121$33/,&$%,/(
$FXWH7R['HUPDO
+
121$33/,&$%,/(
2015
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&DUDWWHULVWLFDGL
SHULFROR
'HVFUL]LRQHGHOODFDUDWWHULVWLFDGL3HULFROR
&RGLFLGLFODVVHH
FDWHJRULDGLSHULFROR
+3
&DQFHURJHQR
&RUURVLYR
&RGLFLGL
LQGLFD]LRQHGL
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&DWHJRULHVRVWDQ]HSHULFRORVH
FRQIRUPHPHQWHDOUHJRODPHQWR
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$FXWH7R[,QKDO
+
$FXWH7R[,QKDO
+
+7266,7$$&87$
&DWHJRULD WXWWH OH YLH GL
HVSRVL]LRQH
&DWHJRULD HVSRVL]LRQH SHU
LQDOD]LRQH
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+
+7266,7$$&87$
&DWHJRULD WXWWH OH YLH GL
HVSRVL]LRQH
&DWHJRULD HVSRVL]LRQH SHU
LQDOD]LRQH
$FXWH7R[,QKDO
+
121$33/,&$%,/(
+
+
6LYHGDODSSOLFDELOLWjGHOODYRFH
VRVWDQ]H &DQFHURJHQH 3DUWH
GHOO$OOHJDWR
&DUF$
&DUF%
&DUF
$OOHJDWR'/JV
1213(57,1(17(
,O YDORUH VRJOLD GL FXL WHQHUH FRQWR LQ VHGH GL
YDOXWD]LRQH ULJXDUGR DL FRGLFL $ % H &
+q
+3
,QIHWWLYR
+3
7RVVLFRSHUOD
ULSURGX]LRQH
/DWWULEX]LRQHGHOODFDUDWWHULVWLFDGLSHULFROR+3
q YDOXWDWD LQ EDVH DOOH QRUPH VWDELOLWH QHL
GRFXPHQWL GL ULIHULPHQWR R QHOOD OHJLVOD]LRQH
GHJOL6WDWLPHPEUL
5HSU$
+
5HSU
+3
+3
16
6HQVLELOL]]DQWH
1213(57,1(17(
+
1213(57,1(17(
,OULILXWRFKHFRQWLHQHXQDVRVWDQ]DFODVVLILFDWD
FRPHVHQVLELOL]]DQWHHGqFRQWUDVVHJQDWRFRQLO
FRGLFHGLLQGLFD]LRQHGLSHULFROR+R+
H XQD VLQJROD VRVWDQ]D q SDUL R VXSHULRUH DO
OLPLWHGLFRQFHQWUD]LRQHGHOqFODVVLILFDWR
FRPHULILXWRSHULFRORVRGLWLSR+3
1213(57,1(17(
0XWDJHQR
/LEHUD]LRQHGLJDV
DWRVVLFLWjDFXWD
5HSU%
,OULILXWRFKHFRQWLHQHXQDVRVWDQ]DFODVVLILFDWD
FRQ XQR GHL VHJXHQWL FRGLFL GL FODVVH H
FDWHJRULD GL SHULFROR H FRGLFL GL LQGLFD]LRQH GL
SHULFROR H VXSHUD R UDJJLXQJH XQR GHL OLPLWL GL
FRQFHQWUD]LRQH ILJXUDQWL QHOOD WDEHOOD q
FODVVLILFDWR FRPH ULILXWR SHULFRORVR GL WLSR +3
6H LO ULILXWR FRQWLHQH SL GL XQD VRVWDQ]D
FODVVLILFDWD FRPH PXWDJHQD OD FRQFHQWUD]LRQH
GLXQDVLQJRODVRVWDQ]DGHYHHVVHUHVXSHULRUH
R SDUL DO OLPLWH GL FRQFHQWUD]LRQH DIILQFKp LO
ULILXWR VLD FODVVLILFDWR FRPH ULILXWR SHULFRORVR GL
WLSR+3
5LILXWRFKHSXzFDXVDUHXQDPXWD]LRQHRVVLD
XQD YDULD]LRQH SHUPDQHQWH GHOOD TXDQWLWj R
GHOOD VWUXWWXUD GHO PDWHULDOH JHQHWLFR GL XQD
FHOOXOD
+3
1213(57,1(17(
2015
&DUDWWHULVWLFDGL
SHULFROR
'HVFUL]LRQHGHOODFDUDWWHULVWLFDGL3HULFROR
&RGLFLGLFODVVHH
FDWHJRULDGLSHULFROR
+3
&RGLFLGL
LQGLFD]LRQHGL
SHULFROR
3HULFRORGLHVSORVLRQH
GLPDVVDLQFDVRGL
LQFHQGLR
+
(VSORVLYRDOORVWDWR
VHFFR
(8+
3XzIRUPDUHSHURVVLGL
HVSORVLYL
(8+
5LVFKLRGLHVSORVLRQH
SHUULVFDOGDPHQWRLQ
DPELHQWHFRQILQDWR
(8+
(FRWRVVLFR
+3
$OOHJDWR'/JV
Conclusioni
Stante quanto riportato linquadramento di un rifiuto
ai sensi dellAllegato 1 del D. Lgs. 105/2015 pu
essere approcciato solo mediante un processo di assegnazione provvisoria del rifiuto, in attesa di indicazioni pi chiare da parte del Legislatore, alla categoria o
alla sostanza pericolosa specificata pi simile che
ricade nellambito di applicazione del Decreto n. 105
del 26 giugno 2015. Ovviamente tale assegnazione
pu essere realizzata effettuando un ragionamento sui
costituenti del rifiuto e sulla propria caratteristica di
&DWHJRULHVRVWDQ]HSHULFRORVH
FRQIRUPHPHQWHDOUHJRODPHQWR
Q&(
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* http://echa.europa.eu/en/view-article/-/journal_content/title/update-of-the-c-l-inventory-with-seveso-iii-categorisation-of-substances
* http://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4311:cassazione-penale-sez-4-04-gennaio-2011-n-104-&catid=17:cassazione-penale&Itemid=60
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retto avanzamento dei nastri di acciaio e dal conseguente urto contro le strutture della linea.
Non vi dubbio che le indicate linee guida definissero la linea APL5 come un sito ad alto rischio.
Corretto appare quindi il richiamo alla lettera C del
richiamato comma 1.4.4., che testualmente afferma
che nei luoghi di lavoro grandi o complessi possibile ridurre il livello di rischio attraverso misure di
protezione attiva di tipo automatico quali impianti
automatici di spegnimento, impianti automatici di
rilevazione di incendi. Tutto ci anche a prescindere dal pure invocato allegato IX che, sempre esemplificativamente, indica i luoghi di cui agli artt. 4 e 6
del d.P.R. n. 175 del 1988 e successive modifiche
come siti ad alto rischio.
Conclusivamente, nessun errore logico o giuridico
inficia lapprezzamento dei giudici di merito in ordine
alla rischiosit del sito ed alla necessit dellimpianto di spegnimento di cui si discute, tanto pi in una
situazione di scadimento degli altri strumenti di cautela per la prevenzione degli incendi.
Quando cambiano la tabelle delle sostanze in virt
di modifiche alla normativa Seveso: i criteri che si
applicano in caso di successione di leggi penali nel
tempo (art. 2 c.p.) e lapplicazione, nel caso di specie, della sopravvenuta pi favorevole disciplina
(Cassazione penale, Sez. III, 25 febbraio 2008 n. 8374)
Questa interessante pronuncia della Cassazione ha ad
oggetto lidentificazione della normativa applicabile ad
un caso concreto, nellambito di un procedimento penale, a seguito dellintroduzione nellordinamento giuridico nel 2005 del Decreto Legislativo n.238 che ha a suo
tempo ampiamente modificato il D.Lgs. 334/99.
Per quanto linteresse della questione possa apparire
limitato in quanto trattasi di norme ormai abrogate dal
D.Lgs. 26 giugno 2015 n. 105, in realt qui la
Suprema Corte riepiloga i criteri che si applicano in
caso di successione di leggi penali nel tempo ai sensi
dellart. 2 c.p. e che possono essere applicati anche in
occasione dellattuale passaggio normativo in caso di
procedimenti penali ancora in essere per violazioni
della precedente normativa Seveso.
La Cassazione inquadra cos la questione: nelle
more del giudizio di appello sopravvenuto il
D.Lgs.21 settembre 2005, n. 238, art. 18 (recante
norme di attuazione della direttiva 2003/105/CE, che
modifica la direttiva 96/82/CE, sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate
sostanze pericolose) che, novellando il D.Lgs.17 agosto 1999, n. 334 (di attuazione della direttiva
96/82/CE cit.), ha sostituito lallegato 1 al citato
D.Lgs. n. 334 del 1999.
In particolare la nuova tabella delle sostanze pericolose prevede pur sempre i prodotti petroliferi, ma, ai
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struttura essenziale e circostanziale del reato, comprese le fonti extrapenali che contribuiscono ad integrare la fattispecie penale, talch qualsiasi modifica
delle fonti integratrici comporta un mutamento della
norma incriminatrice, mutamento che disciplinato
dai principi stabiliti dallart. 2 c.p.
Orientamento questo per contrastato da altra giurisprudenza (Cass., Sez. 4, 22 febbraio 2006 - 18 maggio 2006, n. 17230) secondo cui in caso di successione nel tempo di norme extrapenali integratrici del precetto penale, deve ritenersi inapplicabile il principio
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Esperienze di successo
Molte attivit incontrano spesso opposizioni nellopinione pubblica; opposizioni che arrivano al rifiuto.
Innumerevoli sono gli esempi: le centrali nucleari, i
trattamenti dei rifiuti (discariche, inceneritori), alcune
attivit industriali, ecc.
In alcuni casi la reazione dellopinione pubblica
derivata da episodi catastrofici (Seveso, Bhopal,
Chernobyl), in molti altri casi invece, da uninformazione incompleta portata pi a sottolineare gli aspetti
negativi e molto meno o per nulla quelli positivi.
Infatti certi aspetti sono pi facilmente ed immediatamente percepiti e quindi determinano la decisione in
merito allaccettazione o al rigetto.
Questa considerazione ha portato a sviluppare progetti
di comunicazione mirati a fornire elementi di giudizio
comprensivi dei vantaggi oltre che degli svantaggi.
Esempi di questi progetti possono essere:
1- il Programma volontario dellIndustria Chimica
mondiale denominato Responsible Care
2- il documento di Comunicazione Ambientale previsto nel regolamento EMAS
Responsible Care il Programma volontario
dellIndustria Chimica mondiale, basato sullattuazione di principi e comportamenti riguardanti la
Sicurezza e Salute dei Dipendenti e la Protezione
Ambientale, e sullimpegno alla comunicazione dei
risultati raggiunti, verso un miglioramento continuo,
significativo e tangibile.
Il programma avviato in Canada nel 1984 dalla
CCPA (Canadian Chemical Producer Association),
adottato nel 1988 dalla ACC (American Chemistry
Council). Nel 1989 lo stesso programma stato proposto anche in Europa dal CEFIC (European
Chemical Industry Council).
In Italia il Programma Responsible Care, avviato
nel 1992 e gestito da Federchimica, attualmente
perseguito con impegno e determinazione da circa
170 imprese di grande, media e piccola dimensione,
italiane e estere.
Tradizionalmente la comunicazione delle aziende
riporta produzione, profitti e consumi; la sottoscrizione degli impegni al programma Responsible
Care comporta per ogni azienda, anche la comunica-
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Esperienze
di
successo
Un esempio per tutti pu essere rappresentato dalla
plastica.
Delle materie plastiche sono noti: il deturpamento
del paesaggio, il soffocamento di pesci, tartarughe
marine a causa di fogli, sacchetti, bottiglie, imballaggi in genere.
Meno noto invece che la sostituzione dei materiali
tradizionali (metallo, vetro, legno) con la plastica ha:
- Ridotto del 300% il peso delle confezioni;
- Ridotto del 150% il volume delle confezioni;
- Dimezzato il consumo energetico della produzione;
- Ridotto del 15% il consumo di carburante delle autovetture.
cie coltivabile in ettaro per abitante si quasi dimezzata negli ultimi 30 anni, ponendo quindi un notevole
interrogativo su come alimentare tutti.
Tempo fa NORMAN BORLAUG (premio Nobel per
la pace nel 1970 e propugnatore della rivoluzione
verde) scrisse:
Se lagricoltura dovesse fare a meno dei mezzi chimici (fertilizzanti e pesticidi) a causa di una legislazione
aberrante, auspicata da un potente gruppo di pressione
nel quale militano certi maniaci dellambiente, che terrorizzano il mondo predicendo che morir avvelenato,
allora si che il mondo perir, ma di fame
Banalizzando si pu dire che tali comunicazioni si
prefiggono lo scopo di capire che se ti piace il latte
non dovresti rifiutare le stalle.
forse anche il caso di ricordare che mentre previsto che la popolazione mondiale potrebbe aumentare
dai 7 miliardi attuali ai 9 miliardi nel 2050, la superfi-
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anno XXVIII
n111
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*ISSN 1825-5396
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Safety Work
Work
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tuazione degli obblighi in materia di sicurezza nellambiente di lavoro non delegabile al lavoratore che
non pu essere debitore e creditore degli stessi obblighi di garanzia della sua salute e sicurezza.
Nella fattispecie, a fronte della tesi difensiva secondo
cui alla persona offesa sarebbe stata delegata losservanza delle norme a tutela della sua salute, sicch alla
stessa dovrebbe imputarsi la responsabilit per linfortunio patito, la Cassazione ribatte, qualificando
tale tesi difensiva come contraria alla ratio
legis, che la ratio legis non prevede che lattuazione degli obblighi in materia di sicurezza nellambiente di lavoro sia delegabile al lavoratore, non potendosi in capo a questultimo riconoscersi al contempo la
qualit di debitore e creditore dei doveri di sicurezza
a garanzia della salute di s medesimo.
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