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Il diapason

I greci intendevano il tetracordo come una successione di 4 note discendenti:

Unendo due tetracordi separati da un tono detto "disgiuntivo" formavano il diapason, ovvero
l'ottava.

Sebbene i diapason fossero formati da ogni sorta di unione di tetracordi, nel 1500 il diapason
ritenuto un modello di perfezione era quello che oggi chiamiamo modo maggiore, in quanto
formato da due tetracordi identici:

Nella musica gregoriana si imperniava la melodia sul tono (negli esempi il Do) e su un'altra nota del
diapason che potremmo definire "para-tono", ovvero la prima nota del secondo tetracordo ( negli
esempi il Fa), specialmente delle formule conclusive. Non a caso la nostra cadenza plagale (I IV I)
ancora oggi molto usata nella musica da chiesa.

La scala moderna: senso ascendente e nascita della dominante


In epoca barocca i teorici improvvisamente danno per scontato che la scala vada intesa in senso
ascendente e notiamo come la musica dell'epoca dia sempre pi risalto al V grado ed alla sensibile.
Proviamo a capire perch.
La sensibile sembra avere un'irresisitbile tendenza a risolvere sull'ottava in virt della sua posizione
alla fine della scala e della distanza di semitono dalla tonica. Se cos dovremmo avere la stessa
sensazione anche in senso discendente, invertendo gli intervalli e trasformando quindi il II grado in
una sensibile. Otterremo lo stesso senso di forte tensione alla tonica:

Sorge per un problema nel momento in cui sovrapponiamo altre voci creando un tessuto
contrappuntistico. Proviamo ad esempio a trasformare i gradi di queste due scale in triadi:

Come si pu notare nella scala ascendente la sensibile Si presente nel III grado, nel V e nel VII,
mentre nella scala discendente la sensibile Reb presente nel VII, nel V e nel II grado.
Quindi nella scala discendente il IV grado che abbiamo visto avere una particolare importanza in
quanto la prima nota del secondo tetracordo non ha la sensibile della scala.
Nella scala ascendente invece abbiamo una sensibile sul V grado, il primo accordo del secondo
tetracordo. Dunque la successione V-I della scala ascendente l'unica in grado di esprimere
inequivocabilmente la relazione di subordine del secondo tetracordo rispetto al primo dando
all'intero sistema scalare una logica musicale ferrea: da qui nasce la dominante.
Ovviamente non credo che i musici dell'epoca abbiano avuto piena coscienza di tutto questo, tant'
che questa spiegazione l'ho rintracciata io non avendola mai trovata in nessun trattato, antico o
moderno; probabilmente si arrivati a stabilire quest'ordine di cose gradatamente attraverso l'uso
secondo un gusto. La trattatistica successiva si limitata a registrare il fenomeno come un dato di
fatto.
Oggi si tenta di spiegare l'uso della dominante ricorrendo essenzialmente a due spiegazioni:
1) Suoni armonici
Da ta una nota fondamentale la nota pi vicina nella successione di suoni armonici (e quella che a
sua volta ha pi armonici in comune) il V grado. Da qui nascerebbe la dominante.
Il problema di questa spiegazione che non tiene conto di una prospettiva retorica (l'unica presa in
esame dalla trattatistica antica): parte dal presupposto che in musica la somiglianza o la diversit dei

fenomeni acustici basti a giustificare un uso. Questo tentativo di rintracciare usi "naturali" della
grammatica musicale (molto simile alle teorie pitagoriche) negherebbe tutto ci che riguarda la
scelta espressiva del compositore e, di fatto, larga parte della storia della musica. E a prescindere da
questo non spiegherebbe perch la dominante nasce in et molto recente in occidente e non stata
considerata una necessit "naturale" in ogni tempo e luogo.
2) Il V grado in posizione centrale rispetto la scala
Questo assioma di per s non spiega niente e comunque anche il IV grado dovrebbe avere la stessa
importanza in una successione numerica da 1 a 8. Inoltre il grado che divide esattamente a met
l'ottava l'intervallo pi dissonante, la quarta eccedente (il diabolus in musica). E anche in questo
caso non si capirebbe perch fino a pochi secoli fa nessuno ha mai pensato di sfruttare la dominante
nonostante si siano sempre usate le stesse scale che usiamo oggi.

Perch in armonia classica non si pu fare V-IV


Nei manuali di armonia scritto che la successione V-IV vietata perch si forma quella che viene
chiamata falsa relazione di tritono, chiamato anche diabolus in musica, ovvero l'intervallo di quarta
eccedente. Sarebbe vietato perch anticamente di difficile intonazione.
Si formerebbe un tritono fra le voci estreme:

Ma questo ammesso che la cosa fosse di difficile intonazione - non ha senso se cambiamo
posizione o rivolti agli accordi:

V-IV vietato anche in caso di rivolto ed in tutte le posizioni anche se come risulta evidente Si e Fa
non sono fra voci estreme.

La cosa curiosa che nessuno pensa al fatto che si forma un tritono fra le voci estreme anche nella
successione IV-V:

Infine c' un caso in cui viene prevista questa successione "proibita":

Secondo me questa del tritono la spiegazione di chi non sa come motivare la reticenza dei
compositori fino a Chopin a scrivere una successione dominante-sottodominante.
A mio parere invertire la direzione del tono disgiuntivo IV-V semplicemente sgonfia tutta la
struttura portante delle tonalit neutralizzando il senso di moto verso la tonica in virt delle cose
scritte sopra sui tetracordi. La cellula armonica generatrice di ogni sequenza accordale fa capo ad un
moto centrifugo che dalla tonica porta alla sottodominante (fra I grado e IV c' un rapporto
dominantico) ed un altro centripeto che dalla dominante porta alla tonica.
Oltre questo sospetto che ci siano anche ragioni matematiche e contrappuntistiche ma ancora non ne
sono venuto a capo. Il sospetto mi viene dal fatto che in molti codici numerici contrappuntisitici
ricorrente la sovrapposizione di sensibile e controsensibile. Ad esempio questo il codice di
Cherubini utile a realizzare un contrappunto inverso alla terza minore:
1234567
3217654

A. Fabra

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