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ELENA REVELANT
NESSUNO MI PU GIUDICARE
MUSICA BUONA E MUSICA CATTIVA
RELATORE
MANUEL RIGAMONTI
Sommario
1. Introduzione
................................................................................................................... 2
................................................................................................................. 28
9. Bibliografia
................................................................................................................. 30
10. Allegati
................................................................................................................. 31
1. Introduzione
1.1 La scelta del tema
Il tema generale allinterno del quale ho dovuto scegliere di trattare con maggior
precisione un aspetto musica buona e musica cattiva. Lidea di analizzare pi nel dettaglio i
gusti musicali degli adolescenti e di sapere quale significato assumono per loro le parole musica
buona e cattiva ha attirato il mio interesse. Cos ho riflettuto su come il risultato di questa
informazione potesse servire nel mio operato didattico. Il tipo di ricerca che ho deciso di
utilizzare una ricerca-azione, in quanto una ricerca qualitativa di questo stampo permette di
affrontare con meno rigidit i complessi problemi legati alleducazione rispetto ad una di tipo
quantitativa. Inoltre, questa tipologia di ricerca mi offre lopportunit di poter correggere il mio
insegnamento in base ai risultati ottenuti e di apporre in seguito dei miglioramenti al percorso
didattico.
1.3 La ricerca
Ho raccolto le informazioni e ho svolto il percorso didattico in una classe di seconda
media. La ragione della mia scelta dovuta a motivi diversi: prima di tutto le classi che ho
ricevuto quale docente di educazione musicale sono una prima, una seconda e una terza. Ho
scartato la classe prima perch ancora troppo legata allinfanzia e alle elementari e quindi, a mio
parere, non ancora completamente entrata nella fase adolescenziale; non ho lavorato con la
classe terza perch lorario scolastico impone solo unora alla settimana di educazione musicale
e quindi non sufficiente per svolgere il lavoro di ricerca. Infine la scelta caduta su di una
seconda media formata da 21 allievi con cui ho avuto a disposizione due ore alla settimana.
Lintero lavoro di ricerca ha occupato 14 ore scolastiche di lezione.
La ricerca si svilupper in cinque fasi:
1.
valutazione (fase 1) che potr cambiare grazie alle nuove conoscenze da loro acquisite.
5.
ascoltare i loro brani preferiti indicati e a valutarli nuovamente secondo la nuova tabella.
2. Quadro teorico
Per rispondere alla principale domanda di ricerca, ovvero se sia possibile grazie a un
percorso didattico ben studiato incrementare la capacit di ascoltare oggettivamente un brano,
necessario analizzare quelli che ritengo essere gli elementi fondamentali della musica, spiegare il
perch lo sono, accostandomi il pi possibile alle linee proposte dal piano di formazione delle
scuole medie.
Quale musicista ritengo che gli elementi principali che permettono alla musica di esistere
sono molti e tra i principali voglio citare: il ritmo, la melodia, larmonia, la forma, il timbro.
Come risaputo le emozioni che si provano nellascoltare un brano e lemotivit che ogni
compositore tenta di trasmettere al suo ascoltatore sono inequivocabilmente soggettive,
necessario pertanto, a maggior ragione lavorando con degli adolescenti, considerare anche la
linea dellemotivit. Sloboda (1988, p. 24) ci introduce con parole semplici ma efficaci su questo
tema:
Vista con il freddo occhio del fisico, un evento musicale solo una raccolta di suoni di
varia altezza, durata, e altre qualit misurabili. In qualche modo, la mente umana attribuisce a questi
suoni un significato. Essi diventano simboli per qualcosaltro cha va al di l del puro suono,
qualcosa che induce a piangere o a ridere, che piace o dispiace, che commuove o lascia indifferenti.
La citazione qui riportata mi ha fatto riflettere molto sul perch la musica ci fa provare
emozioni e ci permette di giudicare positivamente o negativamente un brano musicale. A questo
proposito cercher di elencare due brevi teorie che permettono ulteriori riflessioni.
La prima teoria ci inviterebbe a chiederci perch ad esempio per alcuni un andamento
musicale lento porta alla calma, alla riflessione, alla meditazione, e per altri pu essere noioso.
Oppure perch un ritmo veloce induce allattivazione del corpo piuttosto che alla passivit dello
stesso. Tutto ci si pu ricondurre alla cultura musicale che ognuno di noi possiede. Grazie a
questa cultura, fatta propria secondo il contesto in cui si cresce, la nostra mente ha costruito
uninfinit di collegamenti, una rete che supporta costantemente ogni nostra decisione e ogni
nostro giudizio: ragioniamo, valutiamo e valorizziamo la musica, e non solo, secondo canoni
propri della cultura in cui siamo cresciuti.
Contrapposta alla teoria della cultura musicale, si trova laltra teoria, citata nel libro di
Sloboda, quella del condizionamento secondo la quale un individuo colloca lascolto di un
brano musicale, cos come il suo giudizio su di esso in base al luogo o alla situazione, al contesto
in cui stato ascoltato.
A questo punto si potrebbe affermare che un brano pu essere giudicato ed essere
considerato buono per la vicinanza che ha alle regole della propria cultura musicale ma pu
essere anche considerato cattivo per il contesto negativo in cui stato ascoltato
(condizionamento).
forse da spiegarsi in questo modo la predilezione da parte dei giovani di musiche molto ritmate, ripetitive, la ricerca
del movimento, la necessit di muoversi.
1
2.2 La teoria del condizionamento, ovvero come il giudizio musicale influenzato da fattori
esterni
Il fattore emotivo il primo segnale che ci permette di giudicare un brano musicale e
lemotivit quanto di pi soggettivo esista in un individuo. determinante il contesto in cui
viene ascoltata la musica, spesso si giudica una musica bella perch in quel determinato
momento e in quel preciso luogo vi era un ambiente che ci ha particolarmente messo a nostro
agio, permettendo cos al nostro corpo e cervello di avere gi in partenza una predisposizione
allascolto di quel preciso brano. Sappiamo per che un brano musicale pur breve che sia,
contiene momenti emozionali diversi. Lascoltatore esperto, magari un musicista, ha la capacit
di riconoscere questi diversi punti, mentre un ascoltatore occasionale probabilmente conferisce a
tutto il brano la stessa caratteristica emotiva. Per esempio giudica tutto un brano allegro
nonostante ci siano delle parti consistenti in cui cambia landamento e diventa pi lento.
Secondo la teoria della cultura musicale che ho riportato prima, lallievo che ascolta musica
che proviene dallo stesso ceppo culturale di un altro potrebbe avere sensazioni emotive simili.
Contrariamente secondo la teoria del condizionamento, questa affermazione non pu essere
sostenuta perch ognuno ha la propria percezione emotiva in seguito a numerosi fattori che sono
Preferenze
Ritmo
Genere
Parole
Voce
Ricordi
Criteri
Percentuale
Ritmo
33%
Genere
30%
Parole
20%
Voce
10%
Ricordi
7%
3.2.1 Ritmo
La voce ritmo da intendere con la formulazione mi piace la canzone perch ha un bel
ritmo. Ricollegandomi a quello che ho scritto nella parte teorica a tal proposito, trovo qui la
piena conferma: gli adolescenti, anche a digiuno di quello che potrebbe essere un percorso
scolastico di educazione musicale sul ritmo, sono attratti dalla capacit di questo elemento di
sollecitare il loro corpo (il movimento il primo elemento importante che risulta da questo
grafico). Infatti, fra le molte canzoni scelte, gran parte sono molto ritmate e poche presentano un
andamento lento.
3.2.2 Genere
Parecchi allievi hanno motivato la scelta di una canzone perch appartiene ad un
determinato genere musicale. A mio parere questo criterio si collega al ritmo: analizzando nel
dettaglio le risposte al questionario, chi ha evidenziato il genere come motivo della sua scelta
perch questo piuttosto movimentato, infatti il dato emerge soprattutto fra gli allievi che hanno
scelto canzoni rap o pop. Ho potuto osservare come la distinzione tra ritmo e genere non sia ben
definita. Non mi dato sapere se gli allievi hanno tenuto distinte le due categorie di ritmo e
genere o se invece le hanno confuse.
3.2.3 Parole
Il 20% dei ragazzi sceglie la propria canzone preferita anche in base alle parole, cio al
significato del testo, facendomi pensare che il senso della canzone non un elemento che
sottovalutano. Ad unanalisi pi attenta, per, ho scoperto che solo tre si rifanno a canzoni in
italiano e uno ad una canzone scritta in inglese di cui per ha letto la traduzione. Gli altri due
dicono che la canzone ha delle belle parole ma, riferendosi a una canzone in inglese, non sono
pienamente sicura che abbiano letto la traduzione del testo e che ne conoscano il suo significato.
Riferendomi teoricamente a un campione pi ampio, posso sostenere che venti adolescenti su
cento scelgono una canzone grazie al significato del testo.
3.2.4 Voce
La voce, o meglio la bravura del cantante, importante solo per il 10% degli allievi.
Sembra che la qualit della voce per esprimere determinati sentimenti non rivesta unimportanza
fondamentale. Nel corso del percorso didattico cercher di approfondire largomento per capire
come mai tale aspetto non ha raggiunto percentuali elevate.
3.2.5 Ricordi
Lultima motivazione espressa dagli allievi perch la canzone suscita dei ricordi. Solo il
7% della classe ritiene che essi siano importanti per scegliere la propria canzone preferita. Per i
ragazzi, evidentemente, la canzone non stata ascoltata in un momento particolare e quindi non
hanno dei ricordi importanti in merito. Sembra lontana quindi lidea di fissare un ricordo alle
sensazioni.
4. Il percorso didattico
4.1 Creazione della tabella dei criteri di valutazione di una canzone
Dopo aver compilato questionario, ho chiesto agli allievi di creare una lista di criteri
(allegato no.2) per valutare una bella canzone, la propria preferita.
La discussione intavolata in classe stata molto interessante e anche i ragazzi hanno
apprezzato largomento. Il mio ruolo stato solo ed esclusivamente quello di mediatrice per
permettere il corretto funzionamento della discussione anche se, in qualche momento, qualcuno
si agitato pi del previsto.
Di seguito sono elencati i criteri scelti dalla classe in ordine di importanza.
Criterio n1
Il primo criterio scelto per la valutazione di una canzone secondo le emozioni e i
ricordi che suscita: qualcuno ha detto che era importante che la canzone facesse provare delle
emozioni e tutti erano concordi; un altro ha aggiunto che anche il ricordo dellemozione
importante e anche questo stato accolto allunisono. Ho notato che per loro molto interessante
affrontare il tema delle emozioni, tutti hanno voluto esprimere la loro opinione a riguardo e ogni
intervento portava nuove ed interessanti affermazioni derivanti dal vissuto personale.2
Criterio n2
La discussione ha poi introdotto un nuovo elemento: il testo. Tutti hanno ritenuto
importante il messaggio che la canzone pu esprimere, soprattutto quando questo si avvicina al
loro vissuto personale.
Criterio n3
Il terzo criterio scelto stato piuttosto combattuto tra maschi e femmine. Per la maggior
parte dei ragazzi risultata importante la presenza di un certo numero di parolacce nel testo,
perch dicono che propria di un determinato genere musicale, nello specifico il rap. Le ragazze
e qualche ragazzo, non daccordo con questa affermazione, ritengono che le parolacce non sono
sinonimo di bellezza di una canzone. Si discusso sulla possibilit di mettere questo criterio e
infine si raggiunto un accordo: il criterio pu esistere ma essere interpretato in due modi
Durante questa lezione mi sono resa conto, per la prima volta, del bisogno degli adolescenti di esternare le proprie idee
e del desiderio di condividerle con gli altri.
2
differenti: per alcuni, pi alto il numero di parolacce pi valore assume la canzone, per altri,
pi basso il numero di parolacce meglio . Gli allievi non daccordo sulla bellezza di una
canzone dovuta alle molte parolacce, lo hanno sottolineato molto chiaramente quando hanno
compilato la loro valutazione personale della canzone.
Criterio n4
La discussione ha evidenziato anche largomento del ritmo. Ancora una volta ho notato
una netta divisione tra maschi e femmine: la maggioranza dei primi sostiene che una canzone per
essere bella deve avere un ritmo insistente e intenso soprattutto nei bassi, le ragazze invece non
la pensano allo stesso modo. Ci siamo comportati allo stesso modo del terzo criterio: chi pensava
che non fosse importante avere un ritmo intenso e insistente dei bassi lo ha specificato nella
compilazione della propria tabella.
Criterio n5
I ragazzi sollevano anche il tema dellascolto: una canzone pu essere preferita anche
perch sentita molte volte alla radio per esempio, o perch stato visionato il video su Youtube.
Hanno scelto di inserire nella tabella anche questo criterio secondo il numero di volte che si
ascolta, probabilmente perch molti si erano gi trovati nella condizione di scegliere la canzone
preferita anche in funzione del numero di volte che lhanno ascoltata.
Criterio n6
Strettamente legato al quinto, anche il sesto criterio riguarda la realt che li circonda:
secondo quali canzoni ascoltano le persone vicine a noi. Come negare la possibile tendenza del
singolo a seguire il gruppo! Ovviamente, questo pu avvenire per moltissimi aspetti: il modo di
vestirsi, il linguaggio, le idee, la musica. Ho apprezzato molto questa loro capacit di analisi,
hanno ammesso che a volte capita di preferire una canzone perch la stessa che ascolta il
migliore o la migliore amico/a, ma non perch realmente piace: semplicemente perch lo fanno
gli altri.
Criterio n7
Il settimo criterio di valutazione secondo il genere di musica cui appartiene la canzone.
A mio parere anche questo criterio legato ai due precedenti. Dalla discussione emerso che
una canzone pu piacere anche solo per lappartenenza ad un determinato genere musicale, il rap
ad esempio. Quindi i ragazzi sostengono che anche se la canzone non piace realmente, si
impongono di apprezzarla perch di un preciso cantante o gruppo. Si nota come il
condizionamento sociale gioca un ruolo determinante: gli adolescenti non decidono
autonomamente, la societ che sta intorno che pu influenzarli.
Una breve parentesi per una riflessione dobbligo: nel quinto, sesto e settimo criterio di
valutazione notiamo come la realt ha uninfluenza forte sul giudizio che gli adolescenti possono
avere di particolari eventi, ed stato interessante come loro stessi, attraverso la discussione,
siano arrivati a parlare di questo. Sono consapevoli dellimportanza dellambiente esterno e del
condizionamento sulle loro scelte. Limpressione che abbiano la necessit di comunicare e di
confrontarsi e che ci si concretizzi con lespressione delle loro emozioni e stati danimo. un
elemento tipico delladolescenza: costruisco la mia identit perch mi differenzio (o imito?)
dagli altri.
Criterio n8
Lultimo criterio per la scelta della canzone : secondo lo stato danimo e lambiente in
cui ci si trova. Anche in questo caso ci sono delle discordanze: le femmine difendono
largomento mentre alcuni ragazzi ritengono che non importante il luogo e il momento in cui si
ascolta una canzone. Ho proposto una votazione e il risultato stato positivo.
Noto una netta differenza tra ragazzi e ragazze: il sesso femminile pi sensibile e pi
attento al lato dei ricordi, mentre i maschi non badano molto a questo aspetto.
di analizzare la tabella, la motivazione scritta nel questionario coincide con le risposte ai criteri
di valutazione.
Propongo ancora un esempio, lallievo J. ha scelto la canzone Not afraid di Eminem, e
ha cos motivato la sua scelta: perch musica rap, e poi ha un ritmo bello, perch in inglese
(allegato no.8). Controllando la sua tabella dei criteri (allegato no.9) ho trovato concordanza tra
motivazioni e riposte ai criteri di valutazione, infatti al punto 7, secondo il genere a cui
appartiene, la valutazione buono; al punto 4 buono, infine al punto 2 riguardante il testo la
valutazione ottimo. Anche in questo caso a mio parere si riscontra concordanza tra motivazione
e risposte ai criteri di valutazione.
Infine per quattro ragazzi non ho riscontrato concordanza tra motivazione alla scelta della
canzone e risposte ai criteri di valutazione. Anche in questo caso porto un esempio per essere pi
chiara: lallievo N. nella motivazione alla canzone Rap futuristico di Fabri Fibra scrive:
perch rap (allegato no.12). Ho interpretato la sua motivazione come: mi piace, perch
appartiene ad un determinato genere musicale, ma nella tabella di valutazione (allegato no.13) al
criterio 7, secondo il genere a cui appartiene, la sua risposta stata discreto. Secondo il mio
modo di vedere non vi concordanza tra motivazione e risposta al criterio.
Linterpretazione di questi dati piuttosto soggettiva, la risposta richiesta nel
questionario iniziale era di tipo aperto, discorsivo, non era di tipo chiuso, vero/falso, per cui
difficile comprendere correttamente alcuni punti di vista degli allievi. Quello che ho riportato
unanalisi secondo il mio punto di vista, ovviamente questo non esclude lesistenza di altri.
4.3.1 Ritmo
Per quanto riguarda il ritmo ho proposto una discussione ai ragazzi, provocando una
prima reazione con la seguente domanda: il ritmo, secondo voi, deve avere per forza dei bassi
potenti e deve pulsare (pompare3) per far s che una canzone sia bella oppure dipende dal
genere di canzone e di andamento?. Come gi riportato, durante la discussione per la scelta dei
criteri di valutazione, ho notato discordanza tra maschi e femmine. Le ragazze giustificano la
loro posizione sostenendo che non importante avere un impianto ritmico dei bassi potente e
insistente nelle canzoni pi lente, non si adatta allo stile della canzone. Aggiungono che per
alcune canzoni auspicabile pi movimento, ma non necessariamente in tutte e per tutti i generi.
I ragazzi aggiungono che importante che la canzone non sia noiosa (possa). Un allievo
interviene in modo decisivo dicendo la frase pi significativa: il ritmo deve essere
coinvolgente!. Tutti asseriscono che in una canzone pi lenta e melodiosa non possibile avere
un ritmo eccitante, risulterebbe fuori luogo; al contrario in una canzone pi veloce ed energica
non ha senso un ritmo poco importante e tendente alla lentezza. Ritengo che le affermazioni dei
ragazzi sono chiare per la comprensione di quale ritmo pi adatto ad una canzone. La
discussione li ha resi attenti e attivi nel pensiero sullelemento del ritmo quindi non ho ritenuto
necessario un percorso che presentasse loro diversi tipi di andamento: credo che sarebbe risultato
noioso e poco produttivo ai fini della ricerca. Il loro giudizio gi formato su questo argomento,
una semplice una riflessione ha permesso che ne acquisissero coscienza.
4.3.2 Voce
Un altro elemento interessante sul quale ho proposto un percorso la voce. Essendo
cantante ho approfondito maggiormente questo elemento, inoltre molti allievi, nelle loro
3
Questa espressione, cos come la prossima fra parentesi, tipica del gergo utilizzato dagli adolescenti.
motivazioni alla scelta della canzone hanno affermato che la canzone piace perch il cantante
ha una bella voce o canta bene. Ho deciso di strutturare questo itinerario in tre momenti: il
primo rivolto alla conoscenza delle diverse tipologie di voci (soprano, contralto, tenore, basso),
(allegato no.3), il secondo allascolto oggettivo di alcune canzoni scelte da me; il terzo di
verifica delle informazioni precedenti (allegato no.4): i ragazzi, ascoltando i cantanti, dovevano
dirmi a quale tipologia di voce appartenessero e descrivere soggettivamente con tre aggettivi la
voce che avevano ascoltato. Questo lavoro stato molto interessante. Limpressione stata di
curiosit nei confronti delle diverse tipologie vocali, la maggioranza non sapeva che ci fosse una
suddivisione cos precisa delle voci umane. Durante la presentazione delle canzoni, hanno
riconosciuto alcuni cantanti e li hanno paragonati ad altri di loro conoscenza, scoprendo la
somiglianza dellestensione di voce e quindi lappartenenza ad una precisa tipologia vocale.
Nella terza parte in cui ho verificato quanto effettivamente avessero appreso dalle mie
spiegazioni ho riscontrato che quattordici ragazzi su venti hanno risposto correttamente a tutti gli
ascolti (allegato no.14), mentre i rimanenti sei hanno sbagliato al massimo due denominazioni di
voce. Questo risultato per me ha significato una corretta ricezione delle informazioni che ho
proposto sulla voce, la conseguente capacit di riconoscerle anche tra i cantanti da loro ascoltati
e lacquisizione di un elemento che permette loro di essere maggiormente coscienti sulla
tipologia di voce del cantante da loro ascoltato.
4.3.3 Forma
Il terzo elemento che ho ritenuto importante da trattare stato la forma della canzone, la
sua struttura, e lho affrontato con lausilio delle schede presentate nel libro Prova dorchestra
(R. Deriu, A.Pasquali, P.Tugnoli, M. Ventura , 2001, pp. 76-80), (allegato no.5). Si tratta di
unintera unit didattica sulla costruzione della canzone: il ritornello, la strofa, lintroduzione, la
coda e linciso. Il lavoro didattico consistito nello spiegare ai ragazzi cosa sono e quali
caratteristiche hanno gli elementi sopra citati (presentati uno alla volta), per poi fare degli
esercizi di ascolto oggettivo sullindividuazione degli stessi allinterno di canzoni da me
proposte, riempiendo alcuni schemi in parte incompleti. Il percorso si presentato semplice,
parlando di argomenti quali ritornello, strofa e introduzione musicale, ma pi complesso
nellaffrontare la coda e linciso: gli allievi hanno presentato diversi dubbi sulla comprensione di
questi due elementi. Non credo che sia dovuto a unerrata comprensione della spiegazione
teorica, piuttosto il saper trasformare questa conoscenza in pratica e dire, per esempio, se una
canzone termina con una coda oppure con una sfumatura progressiva dellintensit del brano.
Trattando linciso ho riscontrato lo stesso problema. In entrambi i casi, per, ho portato loro
esempi di canzoni attualmente trasmesse alla radio, in modo da presentare brani a loro pi vicini.
Ho concluso largomento con una verifica dellapprendimento: ho chiesto ai ragazzi di portare a
scuola una canzone da loro ascoltata e di presentarla sotto laspetto formale ai propri compagni.
Questa fase di verifica si dimostrata pi lunga del previsto ma molto stimolante per loro e
appagante per me: tutti sono stati contenti di presentare una canzone di loro gradimento ai
compagni e soprattutto hanno dimostrato di aver compreso largomento e di aver aggiunto un
tassello oggettivo per la valutazione di un brano.
4.3.4 Sonorit
Affrontare largomento del timbro mi sembra molto difficile, perch credo che la capacit
di percepire piccole differenze a livello dintonazione o di riconoscere unalta qualit nella
professionalit desecuzione di un brano musicale, si pu acquisire solo dopo anni di studio
musicale. Di conseguenza mi sono chiesta quale sia lelemento pi vicino alla loro esperienza
che pu stimolare la loro riflessione, scegliendo di dirigere lattenzione sulla differenza che
esiste tra la ricchezza/qualit strumentale di un gruppo che suona dal vivo in un concerto
pubblico e le canzoni registrate con suoni campionati dal computer, ovvero la sonorit di un
brano. La domanda/provocazione iniziale stata: siete mai stati ad un concerto pubblico?. La
risposta stata affermativa per tutti. Ho scoperto per, a differenza di quanto pensassi, che non
tutti hanno assistito ad un concerto dei loro gruppi musicali preferiti, bens una buona parte ha
partecipato ad un concerto di musica classica. Ci mi ha fatto capire che la musica classica pi
accessibile: ci sono molte pi possibilit di ascoltare un concerto dal vivo di musica classica ad
un livello qualitativo alto, piuttosto che di musica leggera dello stesso livello. Gli allievi
sostengono che molto pi emozionante ascoltare un concerto dal vivo piuttosto che ascoltare
una canzone registrata, poich si divertono maggiormente per lambiente che si crea intorno a
loro e anche perch vedono gli strumenti dal vivo e il momento in cui vengono suonati. In questa
affermazione, si sottolinea laspetto emotivo di presenziare ad un concerto dal vivo. Ho cercato
ancora una volta di provocarli chiedendo se gli strumentisti sono stonati quando suonano: hanno
risposto negativamente e ne ho chieste le ragioni. Parte proprio cos linizio della riflessione per
una loro crescita: qualcuno ha risposto che sono dei professionisti e che non stonano, altri hanno
risposto che per qualche cantante stona. Ho chiesto loro se sapevano dellesistenza di
programmi che durante la registrazione in studio potessero aggiustare lintonazione e qualcuno
ha detto s, spiegandone il funzionamento a grandi linee ai compagni. Dopo lintervento
dellallievo qualcuno, ragionando su quanto detto, ha esordito dicendo che probabilmente dal
vivo non era possibile imbrogliare e quindi gli artisti che risultano intonati e capaci di catturare
lemozione del pubblico sono realmente professionisti sia a livello vocale sia a livello
strumentale. Infine si posto laccento della discussione sulla ricchezza strumentale che si pu
incontrare ad un concerto dal vivo: ho portato lesempio di alcuni cantanti di musica leggera che
utilizzano spesso grandi insiemi strumentali, in cui sono presenti anche strumenti etnici, e ho
fatto loro ascoltare e vedere alcune esibizioni servendomi dei video di Youtube. La discussione
sulla ricchezza della qualit strumentale molto vasta e da sviluppare su un lungo periodo, ma
sono contenta di aver almeno creato uno stimolo in pi avendoli fatti ragionare sulla qualit di
ci che ascoltano. Ritengo che oggi sia importante non perdere labitudine di ascoltare musica
dal vivo, sia per la reale qualit timbrica che offre quel genere di esecuzione, sia per lemozione
che viene trasmessa nei concerti.
5. Il questionario no. 2
5.1 Analisi dei dati
Dopo aver svolto il percorso didattico appena descritto, ho proposto alla classe il
questionario no. 2 (allegato no.6), analizzando inizialmente quale dei vecchi parametri
rientravano ancora nella nuova motivazione per la scelta della propria canzone preferita. In
questo primo grafico sono evidenziate le motivazioni dei ragazzi sia che abbiano cambiato la
loro canzone sia che non labbiano fatto ed ecco che cosa ho riscontrato:
Nuove preferenze
Ritmo
Genere
Testo/significato
Voce
Emozioni/ricordi
Preciso che le modalit di trattamento dei dati utilizzate nellanalisi delle motivazioni di
entrambi i questionari sono uguali.
Tab. 5.1 Tabella di confronto tra i dati del questionario 1 e quelli del questionario 2
Criteri
Percentuali grafico 2
Percentuali grafico 1
Parole
53%
20%
Ritmo
24%
33%
Ricordi
18%
7%
Genere
6%
30%
Voce
0%
10%
cambiamento sia dovuto alla discussione fatta per scegliere i criteri di valutazione di una
canzone. Nella prima tabella gli allievi hanno sostenuto che si sceglie una canzone perch
appartiene ad un certo genere musicale, laffermazione per non stata condivisa da tutti. La
discussione ha prodotto unevoluzione delle loro idee, infatti anticipando quanto dir nellanalisi
dei nuovi criteri di valutazione di una canzone posso spiegare questo dato. Gli allievi ritengono
che lappartenenza ad un preciso genere non pi cos importante, sono pi coscienti della
ricchezza della singola canzone sotto altri aspetti, quindi la gran parte di loro non si fa
condizionare dallappartenenza ad un determinato genere.
Sorprendentemente la voce non risulta pi tra gli elementi per cui si sceglie una canzone.
Interpreto questo dato affermando che la tipologia di voce non rappresenta un elemento
qualitativo per cui si pu giudicare un cantante e quindi la sua canzone: semplicemente pu
determinare la ricerca di cantanti con una precisa tipologia di voce che i ragazzi hanno imparato
a riconoscere e ad apprezzare.
Come gi scritto, alcuni ragazzi hanno cambiato la loro canzone preferita. Vorrei quindi
presentare unulteriore tabella che mostra pi dettagliatamente le motivazioni delle nuove
preferenze:
Tab. 5.2 Motivazioni delle nuove preferenze
CANZONE CAMBIATA
2
Hanno scoperto il significato del testo
3
Nonostante la nuova, piace ancora
anche la precedente
2
Conoscevano gi il significato del testo
3 e piaceva
Piace il genere
Piace il ritmo
La nuova emoziona di pi
non
ci
sono
canzoni
1
Possiamo osservare che della canzone, cambiata o no, assume molta importanza il testo e
il suo significato, le 9 preferenze dei ragazzi a riguardo di questo argomento rappresentano il
53% dei voti. Questo conferma la mia interpretazione allaumento percentuale del criterio
parole.
Il ritmo la voce che subisce meno oscillazione, per loro rimane comunque un punto
fondamentale per dire se una canzone piace oppure no (viene citato quattro volte, se si sommano
i risultati delle due colonne).
Infine a mio parere rimane importante anche lelemento del condizionamento esterno sia
per chi ha cambiato la sua preferenza sia per chi non la cambiata, lo si desume dalle
affermazioni: la precedente lascoltano tutti e anche gli altri lascoltano, (allegati no.19 e
no.21).
inteso sia la ricchezza della presenza di diversi strumenti musicali, sia la qualit emozionale che i
musicisti, durante un concerto, possono esprimere. Mi preme ancora aggiungere quanto sia
difficile valutare una buona qualit strumentale gi per un musicista professionista, senza dubbio
per degli adolescenti senza una formazione musicale di diversi anni lo ancora di pi.
Nonostante ci ho accettato di buon grado la motivazione allinserimento di questo criterio
perch ritengo sia un aspetto fondamentale per valutare un musicista. Nel momento in cui loro
mi dicono che un gruppo piuttosto che un cantante bravo perch hanno provato delle belle
emozioni durante la sua performance, ritengo valido il giudizio in quanto il musicista riuscito a
trasmettere i suoi sentimenti.
Criterio n5-Secondo la bravura del cantante (intonazione)
In questo criterio riconoscibile un riflesso del precedente. Gli allievi hanno voluto
inserire lelemento vocale nella valutazione di una canzone, ma si creata una piccola
discussione sulla questione: la bravura di un cantante deriva dallappartenenza ad una
determinata tipologia di voce? La maggioranza inizialmente ha risposto distinto in modo
positivo. Un allievo intervenuto sostenendo che non necessariamente chi ha la voce da basso
per forza bravo o intonato e cos anche per le altre tipologie di voce. Trovato il consenso, si
aggiunto che la bravura intesa come intonazione della voce e non come appartenenza ad una
determinata tipologia.
Per quanto riguarda tutti gli altri criteri che non sono pi presenti sono stati tolti perch
ritenuti poco rappresentativi.
La tabella successiva mostra chiaramente come sono cambiati i criteri.
Tab. 6.1 Confronto tra i criteri di valutazione delle due tabelle
2) Secondo il testo
troviamo.
7. Resoconto finale
Tra i temi trattati, i due che hanno visto maggiori cambiamenti percentuali sono stati
quelli del significato del testo e delle emozioni/ricordi. Si pu osservare che presente un buon
interesse verso largomento del significato del testo, come si nota dallaumento percentuale del
criterio nel secondo questionario, anche se largomento non stato trattato nel mio percorso
didattico. Linteresse dimostrato stato notevole probabilmente perch ho scelto una canzone
proposta da loro che si prestava particolarmente ad essere analizzata.
Anche laspetto emotivo trattato durante la discussione sulla ricchezza timbrica non
rientra tra quelli proposti nel mio percorso. Sintravede, per, dallanalisi di tutto il lavoro, che
sempre presente la necessit di parlare delle emozioni provate, gli allievi si sentono
particolarmente capiti nel momento in cui possono esprimere le loro opinioni ed emozioni, come
si evince dai risultati percentuali dei questionari.
Lutilit del percorso didattico si vede non in funzione alle schede da me presentate,
quanto grazie alle numerose discussioni avute in classe, e al percorso di riflessione e di
maturazione delle idee inerenti agli argomenti che ho proposto.
Accuso sia sorprese che delusioni da questo lavoro svolto. Mi sono stupita della fragilit
degli adolescenti, del bisogno e della fiducia che molti ripongono di essere ascoltati
nellambiente scolastico, un luogo diverso da quello famigliare. Questo mi porta a riflettere sulla
modalit di insegnamento, che per quanto mi concerne si diriger maggiormente verso lascolto
di proposte che arrivano da loro. Ho provato anche delusione per lesito praticamente nullo che
ha avuto il mio discorso sulla voce soprattutto. La passione e linteresse che ho cercato di
trasmettere non sono passati agli allievi che ovviamente non hanno trovato il tema interessante.
Probabilmente deve essere affrontato con modalit diverse, magari proponendo un percorso sulla
voce degli allievi stessi.
Il lavoro di ricerca che ho proposto servito innanzi tutto a livello personale perch ho
acquisito una maggiore coscienza del mondo adolescenziale, dei suoi punti di forza e di
debolezza. La possibilit di fare esperienza nellinsegnamento a questa fascia det, permette di
regolare le future ricerche del docente in continua crescita. Lutilit di avere gi indicata la
direzione per le ricerche successive, dove, a mio parere, non si dovr pi insistere sullaspetto
teorico del lavoro, bens dare maggiore spazio alle discussioni in classe e allaspetto emotivo
della musica.
Sono soddisfatta dalla maturazione che hanno avuto buona parte dei ragazzi. Allievi che
prima delle diverse discussioni non dimostravano grande attenzione allattivit di ascolto, ma
che ora, nel valutare una canzone tengono conto almeno di due fattori nuovi. Sono anche
soddisfatta per aver notato che alcuni hanno comunque cercato di riflettere ma che, purtroppo, a
causa dei diversi tempi di maturazione, metteranno in pratica pi avanti i consigli per un buon
ascolto.
Ho imparato ad ascoltare meglio le proposte degli allievi e a considerarle sotto nuovi
aspetti, pi attuali. La scoperta di canzoni e di generi pi odierni rispetto a quelli di mia
conoscenza mi ha portato ad apprezzare e valorizzare nuove forme di comunicazione
sperimentate dagli autori delle stesse canzoni.
8. Conclusione
Questo risulta anche dalla compilazione dei questionari, almeno tre allievi si sono fatti suggerire
una canzone papabile da inserire nel questionario.
Alla luce di questesperienza, credo di poter adottare nuovi metodi di approccio verso un
gruppo-classe formato da adolescenti. Ho constatato che hanno molta necessit di esprimersi e il
fatto di proporre discussioni ha svegliato in loro una capacit che spesso non viene utilizzata.
Sarebbe interessante farli scrivere maggiormente su questi argomenti, magari proponendo una
riflessione personale a casa su quanto discusso in classe. Si stimolerebbe maggiormente
levoluzione delle idee e inoltre, se proposto come lavoro interdisciplinare, potrebbe prevedere
anche la partecipazione del docente di italiano.
Come variante del lavoro si potrebbe tenere conto anche di un maggior numero di
studenti, ovvero proporre a pi classi lintero lavoro. Ritengo che anche proporre il lavoro di
ricerca ad una classe di quarta media sarebbe interessante.
Per quanto riguarda il percorso didattico scelto, attuerei alcune modifiche: dirigerei
maggiormente la mia attenzione sullaspetto soggettivo, e proporrei un percorso su quello
oggettivo pi lungo ma pi diluito.
Ho trovato questo tipo di lavoro molto interessante per i tutti i risvolti, inaspettati e non,
che ha avuto; personalmente stato di grande aiuto per aggiungere un piccolo tassello nella
comprensione del mondo degli adolescenti. In generale, credo che ogni insegnante debba dare
spazio alle riflessioni degli allievi, un modo per arricchirsi sia per gli uni che per gli altri.
Concludo con una domanda: in una realt scolastica in cui gli adolescenti hanno sempre
pi necessit di essere educati allumanit e al rispetto dellaltro non si potrebbe pensare di dare
pi spazio alle discipline che hanno a che vedere con la parte emotiva della persona?
9. Bibliografia
A. Copland (1977), Come ascoltare la musica. Milano: Garzanti.
C. Coggi, P. Ricchiardi (2005), Progettare la ricerca empirica in educazione. Roma: Carocci.
V. DUrso, R. Trentin (1998), Introduzione alla psicologia delle emozioni. Roma: Laterza.
R. Deriu, A.Pasquali, P.Tugnoli, M. Ventura (2001) Prova dorchestra, capire la musica. Milano: Bompiani.
J. A. Sloboda (1988), La mente musicale. Psicologia cognitivista della musica. Bologna: Il Mulino.
G. Stefani (1996), Intense emozioni in musica. Bologna: ed. Clueb.
E. W. Weber (2005), La musica al centro, riflessioni sulle relazioni tra la musica e le intelligenze. Muri (CH):
Educultura.
10. Allegati
1) Questionario no. 1
Questionario
1) Qual la tua canzone preferita ?
2) Perch ?
CRITERI
1) Secondo le emozioni e i ricordi che
suscita
2) Secondo il testo
3) Secondo il numero di parolacce
presenti nel testo
4) Secondo il ritmo intenso e
insistente dei bassi
5) Secondo il numero di volte che si
ascolta
6) Secondo quali canzoni ascoltano le
persone a noi vicine
7) Secondo il genere a cui appartiene.
8) Secondo lo stato danimo e
lambiente in cui ci troviamo.
Ascolto N 1
..
Ascolto N 2
. .
..
Ascolto N 3
..
Ascolto N 4
..
6) Questionario no.2
Questionario N.2
1) Ti ricordi la canzone che hai messo come preferita nel primo questionario? In
queste ultime settimane cambiata ?
S
2) Perch ?
No
CRITERI
1) Secondo le emozioni che
trasmette/comunica
2) Secondo il significato del testo
3) Secondo il ritmo coinvolgente
4) Secondo la qualit strumentale (dal
vivo/musica prodotta dal computer)
5) Secondo la bravura del cantante
(intonazione)
16) Nuova tabella dei criteri di valutazione di una canzone, 23.03.2011, allievo K
18) Nuova tabella dei criteri di valutazione di una canzone,23.03.2011, allievo Al.
20) Nuova tabella dei criteri di valutazione di una canzone, 23.03.2011, allievo Na.
22) Nuova tabella dei criteri di valutazione di una canzone, 23.03.2011, allievo F.