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09-05-2012 16:07
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ed anche per questo loro atteggiamento che le scienze non hanno a che fare con le relazioni mondane e temporali che costituiscono
il corpo ma soltanto con frammenti di tempo/corpo isolati e quindi artificiosi. Una scienza medica costruita sulle schegge dell'umano,
sui suoi brandelli invece che sulla interezza del corpo-tempo-mondo, non riesce a capire che non si muore perch ci si ammala ma la
malattia una delle espressioni pi evidenti della finitudine e della mortalit dell'umano. L'attenzione estrema alla durata quantitativa
dell'esistenza l'accanimento terapeutico - costituisce l'inevitabile conseguenza della riduzione della corporeit al biologico e della
chiusura alla qualit esistenziale del tempo vissuto.
Come un pesce nell'acqua, fin dal suo nascere il corpo umano collocato e si muove in una continuit inseparabile di anatomia
organicistica, di scambi metabolici con l'ambiente naturale e artificiale, di significati mentali e di relazione con gli altri umani, a
cominciare dalle figure parentali e allargandosi a gruppi via via pi ampi sino a comprendere potenzialmente l'intera specie. L'unit
psico-somatica precede qualunque divisione ed per questo che un dolore intenso e prolungato che il mio corpo subisce causa
immediatamente una riduzione dell'intera mia capacit di rapportarmi con gli altri, con gli eventi, con il tempo futuro. Non lo
stomaco a subire degli spasmi ma l'intera mia esperienza vitale che si restringe insieme ai miei organi.
La morte ridotta a fatto
Se il corpo un oggetto, cosa diventa la morte?
La morte, questa esperienza mai vissuta e sempre attesa, non il risultato del semplice degrado degli organi, non un fatto
contingente che un qualche spettacolare sviluppo delle scienze mediche e conservative potr prima o poi sconfiggere ma forma
essenziale della vita che in quanto tempo non pu che sorgere e tramontare, come necessario che accada a tutte le cose che sono.
Uno dei limiti dell'approccio organicistico alla corporeit l'ignoranza pressoch completa di questa temporalit naturale di cui il
corpo espressione e forma. Il corpo non nel passato ma il passato della memoria; il corpo non nel futuro ma la tensione verso
il tempo che ha da essere; il corpo non nel presente ma la pienezza dell'essere qui e ora.
La razionalit disincarnata
Se l'uomo soprattutto pensiero, c' da chiedersi chi pensa?
Che ne resta oggi della res cogitans? La separazione del pensiero dal sostrato profondo della fisicit ha prodotto una razionalit
disincarnata che diventata poi ragione calcolante con Cartesio, Hobbes, Leibniz per confluire oggi nell'Intelligenza Artificiale. A
questa linea di pensiero, si oppone quella di Pascal, Husserl, Heidegger, Wittgenstein, Merleau-Ponty. Seppur in modi assai diversi,
questi ultimi cercano di tener conto della corporeit che ci costituisce, del senso comune che nasce da essa, della immersione fisica
nello spazio-tempo in cui la vita umana consiste e che rende parziale ogni approccio puramente astratto e digitale alla mente. La
fisicit che siamo non pu, infatti, essere trattata come un fenomeno fra i tanti, come qualcosa la cui assenza non modificherebbe di
molto l'essere dell'uomo. Lungi dall'essere il mio corpo per me un semplice frammento dello spazio, non ci sarebbe per me spazio
alcuno se io non avessi un corpo (M. Merleau-Ponty). Il corpo, quindi, l'elemento primario da cui tutto nasce, del quale intessuta
ogni esperienza e nella cui dissoluzione finisce per l'individuo il tempo e, con esso, ogni possibile significato.
La protesi bionica
Come si pu quindi immaginare l'effetto delle tecnologie sulla corporeit?
Il rafforzamento delle capacit fisiche e logiche tramite l'artificializzazione dell'ambiente e del corpo non pu distruggere e neppure
soltanto ridimensionare questa corporeit naturale e profonda dell'essere umano ma pu invece costruire ulteriori strumenti da
aggiungere alla serie ininterrotta di protesi con cui la specie affronta da millenni l'ambiente terrestre e vince le sfide per la
sopravvivenza. Ed qui, nel punto di maggiore difficolt, che diventano ad esempio possibili degli sviluppi positivi per l'Intelligenza
Artificiale, gli sviluppi che la ricerca ha percorso negli ultimi decenni e che consistono nella necessit di aggiungere al calcolatorecervello un robot-corpo che si possa immergere nell'ambiente (G.O. Longo). Un corpo che non venga dal nulla, bell' fatto e
compiuto ma che possa in qualche modo ripercorrere la vicenda evolutiva e temporale della corporeit umana e la costante apertura
del singolo al mondo. I calcolatori da soli non avranno mai la capacit di pensare perch non possiedono un corpo proprio. Gli umani
da soli non potranno attingere la velocit di calcolo e la ricchezza di memoria del computer; una qualche forma di simbiosi tra
computer ed esseri umani sembra quindi la prospettiva pi feconda. La bionica, la fusione tra biologia e microelettronica, il campo
aperto nel quale l'evoluzione dell'umano non si arresta e potrebbe proseguire verso esiti che saranno determinati sia dalla
disponibilit a sperimentare nuove strade per la specie sia dall'attenzione a non smarrire i suoi caratteri fondamentali, fra i quali la
comprensione del mondo in quanto immersione spazio-temporale del corpo forse l'elemento pi specifico.
Il corpo tempo incarnato
Quali limiti si possono considerare invalicabili?
Sciolto dal corpo che , l'individuo affiderebbe la propria immortalit ad un replicante plastico bionico, che nient'altro sarebbe
quanto a spirito, coscienza, che una statua di sale inscioglibile nel fiume della vita (E. Mazzarella) e il cui destino di sofferenza non
sarebbe per questo redento. Gli umani, infatti, non sono macchine computazionali ma costituiscono l'unit profonda di pensiero e
biologia. Quello che i computer non possono per ragioni strutturali essere in grado di compiere, probabile che lo facciano invece
degli umani capaci di trasformare le macchine in strumenti del proprio corpo senza per perdere ci che al macchinario li rende
irriducibili, integrando invece gli aspetti computazionali della mente con i ben precisi elementi fisici che ci costituiscono e i quali,
lungi dall'essere un ostacolo, rappresentano in realt l'unica concreta possibilit che abbiamo di interagire col reale, per
comprenderlo, interpretarlo, dominarlo e agire fecondamente in esso. Il corpo radicato nel mondo e nel suo divenire al punto da
costituire insieme la sua sintesi e una sua parte. Il corpo quindi irriducibile alla bio-chimica non perch sia libero dalle sue leggi e
come potrebbe?- ma perch corpo e mente umani sono letteralmente intessuti di tempo, come l'acqua lo di molecole H2O, le foglie
di clorofilla, il corpo di un qualsiasi animale lo di fame e ogni ente fatto di carbonio. Per il corpo/mente, il tempo rappresenta il
costituente di base, la sintesi delle funzioni, il bisogno primario, la radice pi antica e la struttura fondamentale. Siamo quindi corpo
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