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dellagroalimentare
nel Mediterraneo
codice di condotta
La sostenibilit
dellagroalimentare
nel Mediterraneo
codice di condotta
A cura di ERVET
Paola Maccani
Gianandrea Esposito
Francesco Trapani
Antonella Samoggia
Indice
Sostenibilit
significato e strategie________________________________________________________________ 10
1.1 Concetto di sostenibilit___________________________________________________________________ 11
1.2 Tematiche riguardanti la sostenibilit nellagroalimentare_________________________________________ 12
Filiera agroalimentare
soluzioni integrate per la filiera, la logistica e i sistemi di gestione_____________________________ 14
2.1 Filiera agroalimentare: definizione condivisa nel progetto PACMAn_________________________________
2.2 Approccio della catena del valore____________________________________________________________
2.3 Criticit concernenti la sostenibilit nella filiera agroalimentare____________________________________
2.4 Quadro politico e normativo________________________________________________________________
2.5 Casi di studio di aziende agroalimentari innovative e sostenibili____________________________________
2.6 Opportunit_____________________________________________________________________________
2.7 Raccomandazioni finali____________________________________________________________________
15
15
15
16
16
18
18
Innovazione
tecnologie innovative, innovazione nei prodotti, processi e servizi______________________________ 20
3.1 Criticit riguardanti la sostenibilit nel processo di innovazione____________________________________
3.2 Dati sullinnovazione______________________________________________________________________
3.3 Laboratori nellarea MED a supporto della sostenibilit nei segmenti PACMAn________________________
3.4 Istituti di formazione______________________________________________________________________
3.5 Leggi, regolamenti e politiche a supporto dellinnovazione nellarea MED____________________________
3.6 Rassegna bibliografica_____________________________________________________________________
3.7 Raccomandazioni finali____________________________________________________________________
21
21
22
25
29
30
31
35
35
40
42
45
Commercio ed esportazione
commercio internazionale, distribuzione e logistica, standard e accordi commerciali_______________ 48
5.1 Criticit rilevate relativamente a commercio ed esportazione______________________________________
5.2 Internazionalizzazione e sostenibilit_________________________________________________________
5.3 Rassegna bibliografica_____________________________________________________________________
5.4 Leggi e regolamenti/Politiche di sostegno al commercio e allesportazione nellArea MED_______________
5.5 Raccomandazioni finali____________________________________________________________________
49
49
50
52
52
Qualit e consumo
sicurezza e qualit alimentare, stili di vita sani, informazione e supporto alla scelta dei consumatori__ 54
6.1 Criticit rilevate in materia di qualit e consumo________________________________________________
6.2 Opportunit_____________________________________________________________________________
6.3 Certificazioni____________________________________________________________________________
6.4 Leggi e regolamenti_______________________________________________________________________
6.5 Rassegna bibliografica_____________________________________________________________________
6.6 Raccomandazioni finali____________________________________________________________________
55
55
55
59
59
60
Appendice
Indicatori di sostenibilit dei segmenti agroalimentari, generali e specifici, identificati dalla partnership PACMAn__ 64
Note______________________________________________________________________________________ 70
01
Sostenibilit
significato e strategie
Cos la sostenibilit?
La sostenibilit del sistema agroalimentare stata analizzata considerando quattro dimensioni: ambiente, economia, educazione, etica.
Queste dimensioni possono essere complementari o in conflitto e sono legate ad aspetti che riguardano la gestione di
unimpresa e il contesto in cui opera, come ad esempio: prodotti e processi innovativi, ottimizzazione della logistica, gestione dei rifiuti, qualit e sicurezza dei prodotti, marketing responsabile, formazione, efficienza dei processi aziendali, ecc.
La sostenibilit di unimpresa comprende strategie e pratiche che mirano a soddisfare le esigenze attuali dei portatori
di interesse, garantendo allo stesso tempo la protezione, il
sostegno e la valorizzazione delle risorse umane e naturali
che saranno necessarie in futuro (The Consumers Goods
Forum, 2011).
Il sistema
agroalimentare
Servizi e reti
Ricerca e Universit
Associazioni
Istituzioni finanziarie
Enti Pubblici
Altri enti
La filiera
Produzione animale
pesce, carne,
produzione casearia
Produzione vegetale
pasta e biscotti, olio,
frutta e vegetali,
acqua/caff/t,
vino/alcol
Un singolo
segmento/azienda
Mezzi tecnici
Agricoltura, Allevamento
Industrie Alimentari
Servizi
Commercio
Macchine per lindustria
alimentare
02
Filiera agroalimentare
Raccomandazioni
La competitivit delle filiere agroalimentari dipende dallefficiente coordinamento delle relazioni tra gli attori economici
e le istituzioni e gli enti pubblici che li affiancano
es. gli accordi scritti rappresentano uno strumento volto al
miglioramento delle strategie organizzative delle filiere.
Casi studio
La razionalizzazione dei trasporti e della logistica mira a ridurre i costi e a garantire margini pi elevati, migliorando
la qualit dei prodotti e riducendo limpatto sullambiente,
anche attraverso la riduzione delle perdite e sprechi lungo
la filiera agroalimentare.
Sistema di informazione per la sicurezza alimentare per migliorare la sostenibilit della filiera.
Trasformazione
degli alimenti
Logistica e commercio
45% marketing
33% produzione
17% approvvigionamenti
31% logistica
9% gestione ambientale
26% distribuzione
e vendita al dettaglio
03
Innovazione
Garantire strumenti di trasferimento tecnologico per migliorare la collaborazione e lo sfruttamento dei risultati
della ricerca da parte delle imprese.
Organizzare attivit di formazione professionale permanente, presupposto per politiche di innovazione di successo.
Promuovere la ricerca a livello transnazionale attraverso
la cooperazione tra attori economici, autorit pubbliche e
comunit di ricerca impegnate in tematiche relative allinnovazione.
Fornire strumenti innovativi e facili da usare per agevolare
le PMI agroalimentari nella ricerca di partner tecnologici a
sostegno dellinnovazione (es. database delle organizzazioni disponibile online).
Laboratori
I partner hanno identificato 25 laboratori attivi nei segmenti produttivi della filiera agroalimentare. Ogni partner
si concentrato sulle specificit del proprio territorio. Maggiori dettagli sulle attivit svolte dai laboratori sono disponibili nella versione completa del Codice di Condotta.
Corsi di formazione
Sono stati organizzati corsi di formazione correlati alla sostenibilit nelle seguenti aree tematiche: Concetto di sostenibilit, Settore agroalimentare, Agricoltura, Imballaggi,
Qualit/Certificazioni.
Rassegna bibliografica
Criticit rilevate
04
Gestione delle risorse
Criticit rilevate
Rassegna bibliografica
Valutazione dellimpatto ambientale delle produzioni agroalimentari e della distribuzione; Modelli e analisi di sostenibilit.
05
Commercio ed esportazione
Criticit rilevate
Eccedenze di produzione
Internazionalizzazione e sostenibilit
Rassegna bibliografica
06
Qualit e consumo
Criticit rilevate
Leggi e regolamentazioni
Rassegna bibliografica
Azione pilota: Creazione di un cluster transnazionale fondato sul concetto di prodotto mediterraneo autentico.
E-Book sui cluster agroalimentari del progetto PACMAn.
E-guide per operatori del settore.
01
Sostenibilit
significato e strategie
Sostenibilit
Cosa sviluppare?
Persone
Sopravvivenza
infantile
Per quanto
tempo?
Aspettativa di vita
25 anni
Educazione
Ora e nel futuro
Equit
Per sempre
Pari opportunit
Collegati da
soltanto
soprattutto
ma
e
o
Economia
Salute
Settori produttivi
Consumo
Societ
Istituzioni
Capitale Sociale
Stati
Regioni
Fonte: U.S. National Research Council, Policy Division, Board on Sustainable Development, Our Common Journey: A Transition Toward Sustainability (Washington, DC: National Academy Press, 1999)
11
Innovazione
Commercio ed esportazione
Qualit e consumo
12
Sostenibilit
Figura 1.2 - Quattro dimensioni di sostenibilit adottate da PACMAn: esempi di aspetti pertinenti6
Ambiente
Economia
Educazione
Etica
Conservazione
Energia
Acqua
Natura
Gestione interna
Strategic sourcing
Miglioramento continuo
Ottimizzazione dei trasporti
Riduzione dellimpatto
Rifiuti/Riciclo
Gas serra
Gestione fine vita
Gestione esterna
Rifiuti/Riciclo
Gas serra
Gestione del fine vita
Gestione Aziendale
Formazione del fornitore
Continuit aziendale
Forza lavoro sostenibile
Gestione Aziendale
Sicurezza del prodotto
Marketing responsabile
Tracciabilit del prodotto
Gestione Aziendale
Imballaggio
Impianti di costruzione
Approvvigionamento sostenibile
13
02
Filiera agroalimentare
Filiera agroalimentare
La filiera produttiva
agroalimentare
La parte sinistra della Figura 2.2 mostra la
filiera suddivisa in produzioni animali e vegetali. I riquadri grigi descrivono le diverse
componenti della filiera. I settori sono stati
definiti secondo i codici Ateco 2007.
I partecipanti al progetto PACMAn hanno individuato le seguenti criticit in tema di sostenibilit della filiera agroalimentare.
PRINCIPALI CRITICIT INDIVIDUATE
Frammentazione e mancanza di coordinamento allinterno dello stesso settore
(frammentazione orizzontale)
Valencia - Olio doliva Mancanza di informazioni complete su oli di oliva valenciani
(benefici, disponibilit, tempi di consegna,
costi, ecc) tra i diversi attori della sua filiera alimentare (alimenti provenienti dalla
Spagna)
Alentejo - Vino Mancanza di cooperazione
tra i produttori (area commerciale)
Murcia - Ortofrutta (lavorazione e conservazione), fabbricazione di succhi, macchinari per lindustria alimentare. Basso
livello di collaborazione trasversale.
Modena - Industria casearia/parmigiano
reggiano Controllo delle eccedenze di
produzione.
Rapporti sbilanciati lungo la filiera (frammentazione verticale)
Modena - Industria casearia/parmigiano
reggiano Elevata frammentazione della
Il sistema
agroalimentare
La filiera
Un singolo
segmento/azienda
Servizi e reti
Produzione animale
pesce, carne,
produzione casearia
Ricerca e Universit
Associazioni
Istituzioni finanziarie
Le aziende
del sistema
agroalimentare
Produzione vegetale
pasta e biscotti, olio,
frutta e vegetali,
acqua/caff/t,
vino/alcol
Enti Pubblici
Altri enti
15
Mezzi tecnici
Agricoltura, Allevamento
Industrie Alimentari
Macchine per lindustria
alimentare
Servizi
Commercio
opportunit di sviluppo, attraverso limplementazione di politiche volte a: valorizzare il ruolo delle associazioni e della
cooperazione, a promuovere unagricoltura contrattualizzata (ad esempio nel
settore del cereali biologici e della pasta)
e a creare unorganizzazione interprofessionale per ciascuna coltura, fornendo il
supporto scientifico necessario.
Le criticit di cui sopra, individuate nei settori scelti dai partner del progetto PACMAn,
sono messe in relazione ai partner e territori
nella Tabella 2.1.
Il sistema
agroalimentare
Servizi e reti
Ricerca e Universit
Associazioni
Istituzioni finanziarie
Enti Pubblici
Un singolo
segmento/azienda
La filiera
Produzione animale
pesce, carne,
produzione casearia
Produzione vegetale
pasta e biscotti, olio,
frutta e vegetali,
acqua/caff/t,
vino/alcol
Mezzi tecnici
Agricoltura, Allevamento
Industrie Alimentari
Macchine per lindustria
alimentare
Servizi
Commercio
Altri enti
16
Filiera agroalimentare
Istituzione/
Livello territoriale
Giunta regionale
dellEmilia-Romagna
Regionale
Giunta Regionale
dellEmilia-Romagna
Regione
Emilia-Romagna
Regionale
Regionale
Regionale
Governo Centrale
Greco
Nazionale
Descrizione
La delibera approvata il 4 aprile 2011 dalla Giunta regionale individua un codice di buone prassi che
viene proposto alle imprese di distribuzione per ladesione ed una prima sperimentazione di un anno,
per promuovere unagricoltura che sia sempre pi motore di sviluppo sostenibile ed equilibrato per il
territorio. Un codice volontario di buone prassi, in base al quale non solo regolare i propri comportamenti, ma anche selezionare le imprese fornitrici. Ladesione al codice di buone prassi volontaria,
pu riguardare singoli prodotti e intere filiere, deve essere definita allinterno di un accordo o contratto di fornitura tra limpresa di produzione e quella di distribuzione conforme alle buone prassi
di filiera. Il codice elenca quattro principi a cui devono ispirarsi le imprese distributrici e i fornitori:
1. Qualit del prodotto
2. Tutela ambientale
3. Tutela della salute e dei diritti dei lavoratori
4. Contratti scritti.
La Regione, con la delibera di Giunta n. 339 del 14 marzo 2011, applicativa della LR 24/2000, ha
definito i criteri per riconoscere le Organizzazioni Interprofessionali a carattere regionale o di circoscrizione economica per tutti i settori produttivi. Le finalit principali consistono nel migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato, contribuire ad unefficace coordinamento
dellimmissione sul mercato dei prodotti (in particolare attraverso ricerche e studi), accrescere la
valorizzazione dei prodotti - nellottica di unequa ripartizione del valore tra i soggetti della filiera avendo presente la tematica dei costi di produzione
Sostenere la capacit di aggregazione delle imprese attive nel settore lattiero-caseario, in modo da renderle pi forti e pi competitive sul mercato, in vista dellimportante scadenza Europea dellabolizione
delle quote latte nel 2015 e la conseguente liberalizzazione del mercato.
Lobiettivo della risoluzione quello di fornire uno strumento adeguato alla cosiddetta Food Safety
Information System (SISA in spagnolo) per il miglioramento della sostenibilit sociale delle filiere alimentari Valenziane. Tale sistema stato creato per identificare i principali rischi della filiera alimentare, per prevenirli e reagire in modo pi coordinato in caso di una possibile emergenza alimentare. E
applicabile a tutte le fasi della filiera alimentare Valenziana (dalle fasi di produzione fino al consumo
finale dei prodotti).
Il settore cerealicolo in Grecia presenta molte opportunit di sviluppo, attraverso limplementazione
di politiche volte a: valorizzare il ruolo delle associazioni e della cooperazione, promuovere unagricoltura contrattualizzata (ad esempio nel settore del cereali biologici e della pasta) e a creare unorganizzazione interprofessionale per ciascuna coltura, fornendo il supporto scientifico necessario.
*I riferimenti sulla sostenibilit della Filiera agroalimentare sono stati individuati dai partner PACMAn.
Tabella 2.1 - Identificazione delle principali criticit nei settori selezionati dai partner
Segmenti selezionati
Territori
Emilia-Romagna
Imballaggio
Modena
Valencia
Murcia
Alentejo
Regione PACA
Kilkis
Macchine alimentari
Industria casearia
Uva da tavola
Vino
Cereali
Frammentazione e mancanza di coordinazione alinterno dello stesso settore (frammentazione orizzontale).
Relazioni sbilanciate lungo la filiera (frammentazione verticale).
Mancanza di integrazione allinterno del sistema agroalimentare.
17
greca con prodotti sani, aderire alla tradizione, aver sensibilit per le generazioni
future, essere attenti allambiente greco.
Al fine di raggiungere questi obiettivi il
latte di KOUKAKIS naturale, 100% proveniente da animali greci, prodotto senza
lutilizzo di alcun metodo che ne ridurrebbe lautenticit o qualsiasi caratteristica che lo renderebbe di qualit inferiore.
2.6 Opportunit
Nella Figura 2.4 sono riportati i principali ambiti di cooperazione per la filiera. Le percentuali derivano dal sondaggio PACMAn 2012
che ha coinvolto circa 600 imprese dellarea
del Mediterraneo.
18
Filiera agroalimentare
La razionalizzazione dei trasporti e della logistica mira a ridurre i costi di approvvigionamento delle materie prime, ad accelerare
le consegne, dotandosi di tecnologie green.
Perch seguire questa raccomandazione
La crescente variet dei prodotti in offerta
richiede soluzioni logistiche innovative,
come riportato da Ervet.
Centroplast una azienda che produce imballaggi flessibili, impegnata a ridurre le emis-
Figura 2.4 - Attivit della catena del valore per la cooperazione commerciale
Sistemi agricoli
di produzione alimentare
Trasformazione
degli alimenti
Logistica e commercio
33% produzione
45% marketing
17% approvvigionamenti
31% logistica
9% gestione ambientale
26% distribuzione
e vendita al dettaglio
19
03
Innovazione
Innovazione
INVESTIMENTI IN R&S
RICERCA E SVILUPPO
Scarsi risultati della ricerca (Kilkis/Agroalimentare). Limitata redditivit e capacit di
investire in R&S a causa di strategie basate su
prezzi bassi piuttosto che sulla qualit (ER/
Imballaggio). Scarsi investimenti in R&S ed
efficienza energetica (Murcia/Ortofrutta,
lavorazione e conservazione, produzione,
macchine dellindustria alimentare).
7%
22%
7%
1%
33%
33%
33%
0%
33%
meno dell1%
22%
1-15%
7%
pi del 15%
7%
1%
Territori
Emilia Romagna
Murcia
Alentejo
Agroalimentare
Imballaggio
Kilkis
Ortofrutta
(produzione, lavorazione
e conservazione)
Vino
Crescita di cereali
21
anche altri tipi di collaborazioni, quali consulenti esterni o organizzazioni di settore, che
pongono la necessit di una migliore consapevolezza sul ruolo del settore pubblico,
delle organizzazioni e delle associazioni di
rappresentanza a sostegno delle aziende
alimentari (vedi Capitolo 5 - Commercio ed
Esportazioni).
I partner PACMAn hanno identificato 25 laboratori, partendo dai settori della filiera
alimentare sul quale ogni partner si era focalizzato12. La tabella 3.2 sintetizza le organizzazioni identificate, specificando le attivit
legate al tema della sostenibilit che sono
state portate avanti.
0%
22
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Innovazione
Laboratorio
Settore
EmiliaRomagna
Biogest-Siteia
Fabbricazione
di imballaggi
Imballaggio verde13. Analisi e caratterizzazione dei materiali di imballaggio, valutazione sensoriale del cibo per i materiali a contatto con gli alimenti, qualit e standard di igiene nel confezionamento, recupero e uso di costituenti bioattivi dai rifiuti e dai sottoprodotti dellindustria
agroalimentare; studi sulla shelf-life, uso di atmosfere modificate e atmosfere protettive, impatto ambientale dellimballaggio alimentare, impianti innovativi per limballaggio alimentare.
Cipack
Ciri Agri-Food
Siteia.Parma
Democenter Sipe
Innovazione. Incoraggiare linterazione tra le imprese e le Universit, creando in tal modo relazioni che potrebbero portare a contratti di ricerca.
CSQA
Certificazione
ENEA
Agroalimentare
Ricerca multidisciplinare sul tema ambientale e sul tema energetico (sviluppo e impianto di
sistemi di gestione ambientale - EMS - e di etichette di prodotti ambientali).
Produzioni vegetali
Altre regioni
Universit di Padova
Dipartimento di
agronomia ambientale
e produzioni vegetali
Cipro
Istituto di ricerca
agraria
Agricoltura
e allevamento
Universit
Tecnologica di
Cipro
Dipartimento di scienze
agrarie, biotecnologia e
scienze alimentari
Frederick Research
Centre
Progetti di ricerca
Sviluppo rurale sostenibile rispettando le risorse naturali e biodiversit, sviluppo socio-economico della popolazione rurale e conservazione delle caratteristiche culturali e ambientali della
campagna cipriota.
Servizi di consulenza agli individui, alle imprese, alle organizzazioni e agli enti di governo.
Coordinamento e partecipazione a progetti di ricerca.
Collaborazione con centri di ricerca nazionali ed internazionali e universit.
Adral/
Alentejo
Agricoltura e
agroalimentare
Biotecnologia e Agricoltura. Recupero delle biomasse; processo di recupero dei rifiuti; estrazione dellolio doliva; tecnologia a membrana; sequenza del genoma; rimozione dei composti di
cotoxina dai rifiuti liquidi ospedalieri; ecc.
CEPAAL
Olio doliva
Nuove forme di inter-impresa e operazioni di rete, in particolare nellarea dellinternazionalizzazione, del marketing e della distribuzione integrata.
Lancio di azioni innovative, politiche di supporto integrato e supporto allespansione e riconversione dellarea di produzione delle olive.
Vino
ICAAM - Istituto
Mediterraneo di
scienze agrarie
ed ambientali
Agricoltura
Sostenibilit dellagricoltura.
Vino
Olive
In particolare:
agricoltura conservativa e semina diretta
microorganismi (batteri) e potenziali fertilizzanti,
sistema innovativo per conservare lacqua nellirrigazione,
gestione dellirrigazione nei vigneti e integrazione del sistema-oliveto,
MCCA- macchina automatica per la raccolta delle olive,
potatura meccanica degli uliveti e dei frutteti,
sviluppo di consorzi,
forme alternative per conferire aroma al vino,
tecnologia per la propagazione in vitro delle olive,
analisi dei residui di fitofarmaci nelle olive,
procedure tecnologiche per la produzione della salsiccia di maiale Alentejano,
sviluppo di colture iniziali per la produzione di salsicce.
23
Laboratorio
Settore
Valencia
Ainia
Agroalimentare
Valorizzazione energetica dei rifiuti agroindustriali dalla produzione di biogas, trattamenti degli scarichi industriali, LCA applicati alla trasformazione del cibo, impronta al carbonio, analisi delle catene
alimentari, produzione di alimenti puliti, imballaggio nel rispetto ambientale.
Imballaggio
In particolare:
applicazione di tecniche rapide e non invasive,
nuove produzioni,
applicazione di soluzioni avanzate di Infomation and Communication Technology nei processi interni ed esterni della catena alimentare,
laboratori di test biologici,
ricerca sui consumatori e ricerca sensoriale,
sviluppo di nuovi prodotti.
IVIA
Agricoltura
PACA region
- CRITT
Plataforma per la
Sviluppo sociale,
Sobirania Alimentria produzione equa,
agricoltura sostenibile, etc.
INRA
Agricoltura
Agricoltura sostenibile.
Preservare e valorizzare lambiente.
14 divisioni scientifiche (alti livelli di specializzazione):
nutrizione, sicurezza alimentare a e comportamento dei consumatori,
impianti biologici (Francia) biologici,
scienza e tecnologia dei prodotti agricoli,
ecologia forestale,
ambiente e agronomia,
genetica animale,
allevamento e genetica delle piante,
matematica applicata e informatica,
microbiologia e filiera alimentare,
fisiologia animale e sistemi di allevamento,
salute animale,
trattamenti fitosanitari e ambiente,
scienze sociali, agricoltura e alimentazione, sviluppo rurale e ambiente.
Creta
MAICH - Istituto
Mediterraneo di
ricerca agronomica
di Chania
Agroalimentare
Agricoltura sostenibile.
Gestione ambientale.
Miglioramento genetico in orticoltura e Biotecnologia.
Qualit alimentare e chimica dei prodotti alimentari.
Kilkis
INA - Istituto di
agrobiotecnologia
Agro-biotecnologia
Murcia
AMERICAN FARM
SCHOOL
Dipartimenti Casearia,
Pollame e Ortocoltura
Produzione agricola, zootecnia, gestione del mercato agricolo e delle risorse naturali
AENO Rlaboratorio.
Produzioni alimentari
Certificazione/analisi
Test microbiologici e analisi chimica degli alimenti e delle acque.
CTC - Centro
nazionale di ricerca
alimentare e
conserviera
Produzioni alimentari
Test dei prodotti alimentari (es.: analisi strumentali, analisi chimiche e fisiche e controllo della
qualit, microbiologia, analisi redisui OGM)
IMIDA - Istituto di
ricerca e sviluppo
agricolo e alimentare
di Murcia
Orticoltura, raccolto,
limone e altri prodotti
alimentari
24
Innovazione
AGROALIMENTARE
I temi affrontati dai corsi sono riportati in Tabella 3.4:
gestione della filiera agroalimentare da un
punto di vista economico e ambientale,
innovazione tecnologica e formazione
lungo la catena del valore,
sostenibilit dei processi di produzione e
gestione dei rifiuti (Lean Management),
qualit e sicurezza nellindustria alimentare,
anche collegata alla sostenibilit sociale.
Organizzazione
Corsi
Dimensione
della Sostenibilit
Tipo
ERVET
Ambientale
Universit
ERVET
Universit di Bologna
Ambientale
Master
ERVET
Ambientale
Master
ERVET
Ambientale
Universit
ERVET
Ambientale
Universit
Organizzazione
Corsi
Dimensione
della Sostenibilit
Tipo
ERVET
Universit di Bologna
Facolt di Agricoltura
Economica
Universit
ERVET
Universit di Bologna
Facolt di Agricoltura
Tecnologia alimentare.
Ambientale/Economica
Universit
IMPIVA
Economica
Corso di
formazione
ERVET
e Provincia
di Modena
ISCOM
Ambientale/Economica
Corso
professionale
PARMA
Ambientale/Economica
Universit
Universit di Parma
Ambientale/
Economica
Universit
PARMA
Attivit di formazione per agricoltori e manager nel settore alimentare e nella vendita al dettaglio.
PARMA
Ambientale/
Economica
Corso di
formazione
MURCIA
AleanMENTACION COURSE: Come applicare il lean management per ridurre drasticamente i costi dei processi produttivi nellindustria alimentare. Lobiettivo principale di questo
strumento di vedere i risultati simulati nelle varie fasi del
Lean Management eliminando processi dispendiosi.
Ambientale/Economica
Centro
tecnologico
MURCIA
Formazione professionale di alto livello nei processi tecnologici e qualitativi dellindustria alimentare: il programma
prevede materie quali tecnologia alimentare, biotecnologia
alimentare, analisi alimentare, conservazione degli alimenti,
gestione della qualit ambientale nellindustria alimentare...
Sociale/ Economica/
Ambientale
Corso di
formazione
25
AGRICOLTURA
I temi principali dei corsi riportati nella Tabella
3.5 sono:
conservazione delle risorse naturali,
innovazione tecnologica in agricoltura,
agricoltura sostenibile,
agricoltura biologica,
agricoltura e agronomia.
IMBALLAGGIO
Il focus sul settore dellimballaggio (dettagli
in Tabella 3.6) stato completato nellazione
pilota di PACMAn sul green packaging (il manuale elaborato online). I corsi identificati
affrontano diverse tematiche, riguardanti
soprattuto la sostenibilit in ambito economico e ambientale:
Organizzazione
Corso
Dimensione
della Sostenibilit
ERVET
Tecnologie Agrarie
Economica/Ambientale Universit
Ambientale
Universit
Economia Ambientale
Universit
CUT
Tipo di
Organizzazione
CUT
ADRAL
Economia Ambientale
Universit
ADRAL
Economia Ambientale
Master
KILKIS
Agraria
Economia Ambientale
Universit
MURCIA
Economia Ambiantale
Corso di Formazione
26
Innovazione
Organizzazione
Corso
Dimensione
della sostenibilit
Segmento
Tipo di
organizzazione
ERVET
Universit di Parma
Master in packaging.
Ambientale/Economica
Imballaggio
Master
ERVET
Universit di Bologna
(Rimini)
Ambientale/Economica
Imballaggio
Universit
ERVET
Ambientale/Economica
Imballaggio
Universit
ERVET
Ecipar
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
Formart
Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
Futura
Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
Formindustria
Emilia-Romagna
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
CISITA Parma
Imballaggio sicuro.
Sociale/ Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
CE.SVI.P.
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
CESCOT
Packaging.
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
I.F.O.A.
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
Cofimp Aziende,
Unindustria Bologna
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
ERVET
e Provincia
di Modena
Tecnico ambientale.
Ambientale/Economica
Imballaggio
Ente di
Formazione
Ambientale/Economica
Imballaggio
Corso
professionale
Tecnico esperto nella pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Tecnologo di prodotto/processo nella meccanica.
Lean and Green.
Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD).
ERVET
e Provincia
di Modena
ISCOM
27
Partner
Organizzazione
Corso
Segmento
Tipo
IVACE
ACERTA
Frutta e verdura
Ente di Formazione
ADRAL
Oil/Olive/Viticoltura
Istituto di educazione
superiore
ADRAL
Economica
Trasformazione degli
alimenti
Universit
ADRAL
Vino
Istituto di
educazione
superiore
Organizzazione
Corso
Dimensione
della sostenibilit
ERVET
CFP Cesta
Emas e Ecolabel.
Ambientale
FORTH
TUV HELLAS SA
MURCIA
CRITT
Segmento
Tipo
Qualit/
Certificazione
Ente di
Formazione
Qualit/
Certificazione
Ente di
certificazione
CTC - Centro
Tecnolgico Nacional
de la Conserva y
Alimentacin.
Qualit/
Certificazione
Centro
Tecnologico
Afnor certification
Non specificato.
Ente di Formazione
CRITT
28
Innovazione
ALTRI SEGMENTI
I corsi indicati in Altri segmenti, Tabella 3.7,
si riferiscono soprattutto alla dimensione
economica della sostenibilit.
QUALIT/CERTFICATIOZIONI
Qualit e certificazioni sono temi di svariati
corsi di formazione, come specificati nella
Tabella 3.8. Per maggiori approfondimenti su
questo argomento si pu fare riferimento al
Capitolo 6 Qualit e consumo.
Riferimenti/Istituzioni/Livello territoriale
Descrizione
VALENCIA
Lobiettivo della risoluzione quello di fornire uno strumento adeguato alla cosiddetta Food
Safety. Information System (SISA in spagnolo) per il miglioramento della sostenibilit sociale
delle filiere alimentari Valenziane. Tale sistema stato creato per identificare i principali rischi
della filiera alimentare, per evitare tali rischi e reagire in modo pi coordinato in caso di una
possibile emergenza alimentare. E applicabile a tutte le fasi della filiera alimentare Valenziana
(dalle fasi di produzione fino al consumo finale dei prodotti).
CRITT
CRITT
Due bandi per progetti volti ad supportare le aziende a creare un approccio volto alla gestione
energetica:
un bando diviso in due parti per progetti di efficienza energetica: impiantare un sistema di
gestione dellenergia, investire in tecniche e attrezzature,
un bando per progetti su servizi innovativi finalizzati a supportare nuovi sistemi di controllo dellenergia nelle Piccole e Medie Imprese.
ERVET
Provvedimento
No. di progetti
Incentivi ()
Ricerca pre-competitiva
18
600.000
16
1.820.000
Sviluppo di progetti
n/a
2.445.000
Progetti strategici
n/a
2.076.000
Provvedimento
No. di progetti
Incentivi ()
42
4.793.754
FORTH
Nel 2011 la regione di Creta ha costituito il Consiglio Regionale per linnovazione di Creta
(RIC). RIC opera come un gruppo di esperti e organo consultivo del Consiglio Regionale sui
temi dellinnovazione e dello sviluppo. RIC stabilisce gruppi di lavoro per offrire supporto e
nuove idee in diversi aspetti delleconomia locale. Il gruppo di lavoro del settore agroalimentare, attivo dal marzo 2011, occupa pi di 100 persone dellAccademia, del commercio e della
Pubblica Amministrazione.
ADRAL
Lasse 4 del Programma - Conoscenze e Competenze - integra tre provvedimenti. Il provvedimento Cooperazione per lInnovazione promuove ladozione di nuovi prodotti, processi e
tecnologie, ladattamento di processi e tecnologie e ne testa lapplicabilit. I beneficiari sono
Istituzioni pubbliche o private, che instaurano tra loro accordi di collaborazione.
MURCIA
ERVET
29
Rassegna bibliografica
Titolo
Autore/Data/
Riferimenti
La struttura delle
organizzazioni MED e
il rafforzamento delle
capacit di innovazione
per uno sviluppo
sostenibile
(MEDOSSIC)
Descrizione
http://www.aster.
it/tiki-index.
php?page=Scenari#tab1
Il documento non si concentra solamente sullindustria alimentare ma identifica le principali aree strategiche per lo
sviluppo della Green Economy nella regione. La White Biotechnology uno dei temi legato allagroalimentare che
riguarda i biomateriali funzionali alla riduzione di impatto ambientale e le bioraffinerie. Grazie a queste tecnologie
si supera il limite relativo a una destinazione puramente energetica delle colture non alimentari, proponendo un
impiego potenzialmente integrale della biomassa vegetale come base per la produzione di molecole chimiche a
ridotto impatto ambientale. Alcune aziende citate: Caviro (Faenza), Unigra (Conselice).
Georgia Piligotsi,
Loukis Tapakis, 2009
Il rapporto fornisce una visione sulle strutture ambientali europee e nazionali e le politiche adottate a Cipro circa la
promozione di tecnologie per l eco-innovazione e ladozione di pratiche rispettose dellambiente per le imprese.
www.medossic.eu
Alcune cifre sono promettenti per quanto riguarda la crescita delleco-innovazione in tutta lisola - da un sondaggio sullinnovazione del Servizio Statistico di Cipro - per il fatto che: a) il 38% delle imprese recensite (468 imprese) hanno introdotto nel periodo 2004-2007 una innovazione con un effetto significativo nel ridurre limpatto
ambientale e migliorare la salute e la sicurezza, b) il 20% delle imprese recensite (246 imprese) ha introdotto una
innovazione, con un effetto significativo nel ridurre i materiali e il consumo di energia per unit prodotta.
Tuttavia, le misure a sostegno alle politiche per la eco-innovazione a Cipro si basano quasi esclusivamente su fondi
europei.
I principali punti deboli del sistema di eco-innovazione di Cipro riguardano:
la mancanza di canali di comunicazione tra domanda (le imprese) e offerta (le universit) per leco-innovazione,
lassenza di un sistema organizzato per il sostegno delleco-innovazione e il trasferimento delle tecnologie ambientali,
la gamma relativamente limitata di meccanismi finanziari a sostegno dello sviluppo di eco-innovazione nelle
Piccole e Medie Imprese.
Alexandros
Gasparatos, Mohamed
El-Haram, Malcolm
Horner, 2011
Analisi, sviluppo e
implementazione delle
agende di ricerca dei
Clusters regionali,
Analisi SWOT sulla
capacit di R&S del
sistema agroalimentare
regionale (RAF-Regions)
Annamaria Fiore,
Nikos Giannoulidis,
Gergana Kaloyanova,
Lubov Trenkova, 2009
n.d.
Nel documento la Regione della Macedonia Centrale (GR) mostra il proprio potenziale regionale di ricerca e innovazione, suggerendo misure per la valorizzazione. A tal fine, sono identificati i punti di forza e di debolezza,
nonch le opportunit e i rischi, riguardanti lo sviluppo e il trasferimento delle conoscenze e della ricerca relativamente alla filiera agroalimentare.
Sistemi ortofrutticoli
sostenibili nella
Provincia di Parma
La sostenibilit dei sistemi di produzione agricola un tema ricorrente nel dibattito pubblico, strettamente legato
alluso efficiente delle risorse e ai principi di risparmio energetico. Un rendimento superiore con un input inferiore
il paradigma che ci guider negli anni a venire. Ci richieder inevitabilmente uno sforzo congiunto di diversi attori
nei settori della ricerca, della produzione e della politica. In questo scenario la ricerca ha un ruolo fondamentale in
quanto lunico strumento che pu generare un flusso continuo di informazioni che, a breve, medio e lungo termine
potrebbero contribuire efficacemente a definire sistemi di produzione innovativi, pi efficienti e con un ridotto impatto ambientale. Nellarticolo alcuni aspetti della sostenibilit nei sistemi orticoli sono presentati con una particolare
attenzione a tecnologie gi collaudate, alla produzione in ambienti salini e a strategie di miglioramento genetico per
incrementare lefficienza duso delle risorse da parte delle colture.
European Journal of
Agronomy, Volume 32,
Argomenti 1, Pagine
59-72
Larticolo passa in rassegna gli studi che valutano la sostenibilit ambientale o limpatto della produzione di frutta
in condizioni differenti e individua gli aspetti di importanza ambientale per la produzione frutticola. Vengono
valutati quattro metodi di valutazione ambientale per i sistemi di produzione della frutta: la valutazione del Ciclo
di Vita, lAnalisi dellImpronta Ecologica, lAnalisi Energetica e il Bilancio energetico. Queste applicazioni si differenziano rispetto allobiettivo generale, linsieme di problematiche ambientali considerate, la definizione dei confini
del sistema e degli algoritmi di calcolo. A causa della alta variabilit degli approcci, nessun metodo risultato
migliore degli altri, tuttavia, si fanno osservazioni su metodologie e suggeri-menti per la standardizzazione e si
evidenziano gli oneri ambientali del settore della frutta.
30
Innovazione
In questi ultimi anni molti istituti di ricerca europei hanno istituito uffici per il trasferimento
tecnologico con lobiettivo di migliorare la collaborazione e lo sfruttamento dei risultati della
ricerca e il loro utilizzo da parte delle imprese.
La rete Enterprise Europe Network ha creato
una banca dati di tecnologie allavanguardia
che contiene pi di 23.000 profili. La rete riunisce applicazioni di ricerca e commerciali.
Maggiori informazioni allindirizzo:
http://een.ec.europa.eu/services/technology-transfer.
PROTON Europa, la rete Europea degli uffici di trasferimento tecnologico delle universit e degli organismi di ricerca pubblici.
Essa mira ad accrescere gli standard professionali generali di chi opera in questo campo
e a valorizzare i risultati della ricerca. Opera
31
32
Innovazione
33
04
Gestione delle risorse
CRITT, pasta e biscotti, olio e grassi, ortofrutticoli. Mancanza di normativa per lo sviluppo sostenibile delle industrie agroalimentari e conseguente scarso coinvolgimento
delle aziende.
4.2 LCA:
Valuatione del Ciclo di Vita
IMPATTO AMBIENTALE
CUT, industria lattiero-casearia e prodotti
frutticoli. Emissioni di CO2 durante il processo di distribuzione; misura dellimpatto
ambientale.
DEFINIZIONE DI LCA
La valutazione del ciclo di vita di prodotto,
traduzione italiana di Life Cycle Assessment
(LCA), nata per aiutare a quantificare, interpretare e valutare gli impatti ambientali di
uno specifico prodotto o servizio dalla culla
alla tomba. Il riferimento normativo internazionale per lesecuzione degli studi di LCA
rappresentato dalle norme ISO della serie
14040 (UNI EN ISO 14040:2006 e UNI EN
ISO 14044:2006). La norma definisce lAnalisi del Ciclo di Vita (LCA) come una tecnica
per valutare gli aspetti ambientali e gli impatti
potenziali associati ad un prodotto o un servizio attraverso: la raccolta di un inventario
degli input e output rilevanti per il sistema,
la valutazione dei potenziali impatti ambientali associati a questi input e output, linterpretazione dei risultati delle fasi di analisi e
valutazione dellimpatto secondo gli obiettivi dello studio. Le norme ISO identificano
quattro fasi per lo svolgimento di una LCA
(Figura 4.1).
Territori
Emilia-Romagna
Parma
Cipro
Regione PACA
Murcia
Alentejo
Kilkis
Frutta e verdura
(produzione, lavorazione e conservazione)
Coltivazione di cereali
35
coi quali lutente segue la procedura completa di: definizione di finalit e obiettivi,
valutazione dellinventario, valutazione di
impatto e interpretazione.
Gli strumenti di LCA convenzionale consentono una certa flessibilit che comporta
per alcuni svantaggi. Richiede infatti una
notevole esperienza, laboriosa e costosa.
E utilizzabile da aziende con prodotti che
non subiscono frequenti modifiche, non
invece efficace per i beni di largo consumo,
dove la valutazione sistematica del prodotto
avrebbe costi troppo elevati. Allo stesso
modo non una soluzione economicamente
conveniente per le Piccole e Medie Imprese.
Inoltre, il tempo richiesto per completare
uno studio di LCA Convenzionale tale che i
risultati sono spesso ottenuti al termine dello
sviluppo, quando il prodotto ormai pronto
per essere immesso sul mercato.
Questi alcuni esempi di software.
GaBi 4.3
Sviluppato da Institute for Polymer Testing and
Polymer Science - www.gabi-software.com.
GaBi modella ogni elemento di un prodotto
o di un sistema dal punto di vista del ciclo di
vita, aiutando le aziende a prendere le migliori decisioni sulla progettazione di qualunque prodotto, che sia un fiammifero, un cellulare o un aeroporto. Fornisce un database
di contenuti facilmente accessibili, specificando lenergia e limpatto ambientale con-
Analisi dellinventario
Consiste nella valutazione della significativit degli impatti ambientali potenziali, associati ai dati derivanti dalla fase di inventario.
In questo step dovrebbero essere valutati gli
effetti sulla salute e sullambiente causati da
un prodotto nel corso del suo ciclo di vita.
36
alcuni esempi
Eco Tool CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi)
http://www.ecotoolconai.org/,
permette alle aziende associate che intendono partecipare al Dossier Prevenzione
di valutare lefficienza ambientale (eco-efficienza) del loro packaging, attraverso un
confronto tra limpatto ambientale prima e
dopo gli interventi adottati. Lo strumento
si basa sul concetto da culla a culla e permette di calcolare, attraverso una LCA semplificata, gli effetti delle azioni preventive
attuate dalle aziende sugli imballaggi.
BEE, valutazione del bilancio ambientale
degli imballaggi http://bee.ecoemballages.
fr/, uno strumento semplificato proposto
da Ecoemballages (FR), ispirato ai principi
della LCA per valutare limpatto ambientale
di un imballaggio. Lo strumento permette
di individuare le leve di ottimizzazione e di
confrontare, dal punto di vista ambientale,
pi soluzioni di packaging. La progettazione
tiene conto delle principali fasi del ciclo di
vita, e limpatto sullambiente di un ampio
numero di materiali e tipi di imballaggio.
La progettazione pu essere fatta con dati
rappresentativi di un imballaggio standard,
oppure utilizzando dati specifici. Lergonomia dello strumento facilita luso da parte di
persone non specializzate su LCA.
ADEME, Le Bilan Produit http://www.
ademe.fr/internet/bilan_produit/login.asp.
Un prodotto progettato da ADEME per con-
Punti di forza
Punti di debolezza
Applicazioni
Ecodesign (LCA
semplificata)
Bassa flessibilit
Convenzionale
Fonte: The consumer goods forum (2011), Global Protocol on Packaging Sustainability 2.0
R&S
Per identificare problemi specifici (conseguenze inattese?)
Comunicazione
Per fornire informazioni affidabili per supportare la comunicazione ambientale
Simulazione e Ecodesign
Per sostenere i cambiamenti dei processi produttivi o ladempimento delle regolamentazioni
37
38
Spagna, considerando che lo strumento di misura delle emissioni stato adattato a uno specifico prodotto agricolo. Lo strumento si basa
sul protocollo PAS 2050 (norma generale, al
momento, utilizzata da alcune aziende) e permette anche ad altri soggetti interessati allolio
di oliva di calcolare limpronta di carbonio dei
propri processi/prodotti.
The AQUA project http://www.life-aqua.eu.
Il progetto AQUA si propone di innovare i
processi produttivi del settore agroalimentare per ridurre il consumo di acqua e di rifiuti. In particolare il progetto intende:
valutare le migliori pratiche internazionali
in materia di gestione efficiente e riutilizzo dellacqua, analisi e quantificazione
dei benefici in termini di risultati economici e ambientali,
mettere a punto un kit per il risparmio
idrico da diffondere tra le imprese,
coinvolgere le aziende del settore agroalimentare, attraverso un gruppo di esperti e
leffettiva implementazione e test del kit
nei loro sistemi.
LC-IMPACT, sviluppo e applicazione di metodi di valutazione del ciclo di vita per una
migliore caratterizzazione delle tecnologie
per la sostenibilit http://www.irta.cat/
en-us/RIT/Projectes/pages/ProjectDisplayPage.aspx?UrlCode=663. Il Centro di Ricerca
IRTA ha condotto un progetto con lobiettivo di sviluppare lo strumento LC-IMPACT.
Le principali applicazioni in ambito LCA sono
analisis-de-ciclo-de-vida-acv/141-analisis-deciclo-de-vida-del-vino-de-crianza-doc-rioja.
Liniziativa fa riferimento a un progetto locale
circa luso di LCA per valutare limpatto ambientale di una produzione di vino a La Rioja,
Spagna. Il progetto stato realizzato nel corso
del 2005, partendo dalla coltivazione delluva
fino alla consumazione del vino. Gli obiettivi
del progetto sono stati: applicare LCA come
strumento per la definizione di strategie ambientali; istruire attori chiave locali (agricoltori,
produttori di vino, enti pubblici).
39
Tabella 4.4 - Sostegno alle politiche di sostenibilit e di gestione delle risorse nellArea MED
Partner
Riferimento/Istituzione/Livello territoriale
Descrizione
Gestione dei rifiuti
CUT
Cipro
CUT
Cipro
CUT
Cipro
Riferimento:
- Legge sui rifiuti N.185 (I)/2011
- Confezionamento e Imballaggio Rifiuti Legge 20022006
- la gestione sui rifiuti delle industrie estrattive legge
n.82 (I)/2009
Istituzione: Ministero dellagricoltura, delle risorse
naturali e dellambiente
Livello territoriale: Nazionale
La politica di Cipro per la della direttiva 94/62/CE (prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, re-cupero e smaltimento).
Riferimento:
2007-2013 Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Misura 1.5.2 - Gestione dei rifiuti in agricoltura
Istituzione: Dipartimento dellAgricoltura - Cipro
Ministero dellagricoltura, delle risorse naturali e
dellambiente
Livello territoriale: Nazionale
La misura 1.5.2 un incentivo dato agli allevatori di suini e di bovini per la gestione efficiente
delle deizioni animali, contribuendo alla sostenibilit del settore agroalimentare. Secondo
questa misura, lo Stato fornisce i fondi per la creazione di impianti di produzione, quindi
energia elettrica, da rifiuti di origine animale.
Riferimento
Etichettattura dei rifiuti agricoli
Istituzione: Un progetto sostenuto dalla Commissione
Europea attraverso Sesto Programma Quadro per la
ricerca e lo sviluppo tecnologico relativo alla ricerca
collettiva delle PMI (Contratto -2.005-516.256)
Livello territoriale: Nazionale
Il campo di applicazione del lavoro di ricerca stato quello di sviluppare e integrare le procedure e le metodologie per la raccolta, campionamento ed etichettatura dei di valorizzazione
dei rifiuti di plastica in agricoltura, facilitando il loro avviamento verso unalternativa allo smaltimento (tecnicamente fattibile, pi rispettosa dellambiente ed economicamente valida).
Letichettatura oltre a facilitare e migliorare lefficienza delle alternative di smaltimento, era
destinata a consentire il trasporto dei rifiuti di plastica agricoli etichettati attraverso i confini,
e la valutazione dei flussi di rifiuti in un mercato europeo aperto preservando contemporaneamente risorse di materiali preziosi e protezione dellambiente. http://labelagriwaste.aua.gr
Impronta ambientale
CUT
Riferimento:
Zone vulnerabili ai nitrati Atto 534/2002
Istituzione: Ministero dellagricoltura, delle risorse
naturali e dellambiente
Livello territoriale: Nazionale
La legge in linea con la direttiva europea sullinquinamento da nitrati delle acque superficiali
e falde idriche sotterranee in seguito ad attivit agricole, in particolare attraverso luso di
azotati a base di nitrato. La legislazione ha designato sei zone ZVN in cui il rischio di inquinamento da nitrati elevato a seguito di attivit agricola intensiva. In queste aree, il quadro
normativo impone una serie di misure preventive, con lobiettivo di controllare e ridurre i
livelli di nitrati nelle acque sotterranee.
Riferimento:
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) - 2007-2013
Misura 2.3 Misure agroambientali
Istituzione: Cyprus Agriculture Payments
Organization
Livello territoriale: Nazionale
La Misura 2.3 supporta i produttori a seguito della riduzione di reddito a causa del mancato
utilizzo di fitofarmaci diserbanti. Lo scopo della misura quello di ottenere significativi miglioramenti agroambientali e ridurre limpatto ambientale complessivo, la gestione sostenibile delle risorse disponibili, la tutela della salute pubblica, migliorare la struttura e la fertilit
del suolo e mantenere la popolazione nelle campagne.
Provincia
di Modena
Riferimento:
Attuazione della direttiva 2001/81/CE relativa ai
limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti
atmosferici.
Decreto Legislativo 171 del 21 maggio 2004
Istituzione: Livello territoriale: Locale
La direttiva 2001/81/CE attuata dal Decreto Legislativo 171 del 21 maggio 2004, che
definisce il metodo per lelaborazione del Programma nazionale per la progressiva riduzione
delle emissioni nazionali annue di biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili
ed ammoniaca.
IVACE
Riferimento:
Regolamento (CE) N. 66/2010 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009
Ecolabel.
Istituzione: Parlamento europeo e Consiglio
Livello territoriale: Europeo
Cipro
CUT
Cipro
Valencia
40
Regione
CRITT
PACA
Regione
CRITT
PACA
Riferimento:
Il Piano regionale Clima ed Energia (SRCAE) conforme
alla normativa nazionale (legge n 2010-788)
Livello territoriale: Regionale
Istituito con la legge n 2010-788 e denominata Grenelle 2. Il Piano Regionale del clima,
aria e energia (SRCAE) mira a fronteggiare i rischi del cambiamento climatico, definendo gli
orientamenti e gli obiettivi regionali in materia di controllo della domanda di energia, di misure di controllo dellinquinamento atmosferico, dello sviluppo delle energie rinnovabili, della
riduzione delle emissioni di gas serra e delladattamento agli effetti attesi dal cambiamento
climatico. Il SRCAE definisce, su orizzonti 2020, 2030, 2050, gli orientamenti e gli obiettivi
regionali in materia di consumo energetico, emissioni di gas serra, qualit dellaria, lo sviluppo delle energie rinnovabili ed adattamento al cambiamento climatico.
Riferimento:
Sostegno alle imprese (Contratto di progetto StatoRegione-ADEME)
Istituzione: Regione Provenza-Alpi Costa Azzurra
e ADEME
Livello territoriale: Regionale
Nellambito del Contratto di progetto Stato-Regione-Ademe, la Regione Provenza-Alpi Costa Azzurra e ADEME lanciano due bandi per la presentazione di progetti di sostegno ad
imprese in materia di gestione dellenergia:
un bando relativo a progetti di efficienza energetica diviso in: 1) Implementare un sistema di gestione dellenergia, 2) Investire in attrezzature e tecniche efficaci;
un secondo bando invita a presentare progetti di Servizi Innovativi per la sperimentazione di nuovi servizi di gestione dellenergia per le PMI.
Riferimento:
DPR n178 Marzo 27, 2001
Livello territoriale: Locale
Il D.P.R. 27 marzo 2001 n.178, che regolamenta lorganizzazione del Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio, assegna alla Direzione per la Difesa del mare/Dipartimento
per le risorse idriche, le competenze in materia di tutela della Biodiversit marina e delle
specie marine protette nonch dellambiente marino circostante nel suo complesso. In base
a tali competenze, il Servizio realizza azioni mirate alla tutela e alla gestione delle specie
segnalate dagli accordi internazionali sottoscritti, come prioritarie per il Mediterraneo, il cui
stato di conservazione risulta particolarmente minacciato. In particolare, i filoni di attivit
attualmente in corso riguardano, a livello di specie, tutti i cetacei presenti nelle acque italiane,
le tartarughe marine, le praterie di Posidonia e le specie alloctone invasive.
IVACE
Riferimento:
Ordine 11/2012 del 1 agosto 2012
Istituzione: Ministero dellagricoltura, pesca,
alimentazione e acqua della Comunitat Valenciana
Livello territoriale: Regionale
Questo regolamento regionale fa riferimento alle condizioni che devono essere rispettate
da tutti i beneficiari di misure per la promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali,
tra cui la tutela dellambiente, le condizioni sociali, la qualit e la sicurezza alimentare e il
benessere degli animali.
Riferimento:
La responsabilit sociale delle imprese nella legge
per uneconomia sostenibile
Istituzione: n/a
Livello territoriale: Nazionale
Larticolo 39 della nuova legge sulleconomia sostenibile si riferisce alla responsabilit sociale delle imprese. LAmministrazione generale dello Stato adatter i suoi piani strategici alla
nuova legge nel giro massimo di un anno a decorrere dallentrata in vigore della stessa, in
modo tale da orientare la politica per la sostenibilit e la gestione ambientale verso lEMAS.
Valencia
INFO
MURCIA
41
Autore/Data/Riferimenti
Descrizione
Valutazione
Il consumo di acqua e
scenari di politica agricola
sui sistemi di agricoli
irrigui in Italia: unanalisi
basata su modelli di
programmazione lineare
multi-attributo a livello di
azienda agricola.
Alexandros Gasparatos,
Mohamed El-Haram, Malcolm
Horner, 2011
Journal of Environmental
Management, Volume 92, Issue
10, Pagine 2277-2286.
Identificato da:
Provincia di Parma
Valutazione di
sostenibilit integrata dei
sistemi colturali del Nord
Italia indicatori agroecologici ed economici
Identificato da:
Provincia di Parma
Valutazione di
sostenibilit delle aziende
agricole del PASM e delle
loro filiere produttive
Identificato da:
Provincia di Parma
Questo articolo passa in rassegna gli studi che valutano la sostenibilit ambientale o limpatto
della produzione di frutta in condizioni diverse e individua gli aspetti della produzione di interesse
ambientale. Vengono valutati quattro metodi di valutazione ambientale che possono essere applicati per valutare i sistemi di produzione frutticola, ossia Life Cycle Assessment, Analisi Impronta ecologica, Analisi Energetica e Bilancio Energetico. Sono descritti un totale di 26 applicazioni
dei metodi di valutazione di impatto ambientale. Queste applicazioni si differenziano, ad esempio, per lobiettivo generale, linsieme di problematiche ambientali considerate, la definizione dei
confini del sistema e degli algoritmi di calcolo. A causa della variabilit relativamente alta nei casi
di studio e negli approcci, non stato possibile individuare un qualsiasi metodo come migliore
degli altri. Tuttavia, vengono fornite osservazioni su metodologie e suggerimenti per la standardizzazione e sono evidenziati gli impatti ambientali dei sistemi di produzione frutticola.
Lobiettivo di questo lavoro quello di valutare limpatto delle politiche agricole e di gestione
dellacqua sulla sostenibilit di sistemi agricoli irrigui selezionati in Italia, nel quadro dellattuazione della direttiva CE 60/2000. La direttiva CE 60/2000 (direttiva quadro sulle acque), destinata
a rappresentare la norma di riferimento che regolamenta luso dellacqua in tutta Europa. Sono
stati sviluppati cinque scenari principali che riflettono aspetti della politica agricola, dei mercati e
le tecnologie: Agenda 2000, il mercato mondiale, la sostenibilit globale, lagricoltura provinciale
e la comunit locale. Questi sono stati combinati con due livelli di prezzo dellacqua, che rappresentano scenari della politica delle acque. Gli effetti degli scenari sui sistemi irrigui sono stati simulati utilizzando modelli di programmazione lineare che rappresentano le reazioni delle aziende
agricole a variabili esterne definite da ogni scenario. Loutput dei modelli consiste in indicatori
economici, sociali e ambientali volti a quantificare limpatto degli scenari sui diversi aspetti della
sostenibilit rilevanti per i sistemi agricoli irrigui. Sono stati considerati cinque sistemi agricoli
irrigui italiani: cereali, riso, prodotti frutticoli, ortaggi e agrumi.
La sostenibilit dei sistemi agricoli spesso valutata con indicatori, che sono variabili sintetiche
che descrivono sistemi complessi. Ogni indicatore si occupa di un aspetto della sostenibilit (ad
esempio sostanze nutrienti, fitofarmaci, energia), e quindi il risultato di una valutazione completa di solito include diversi valori degli indicatori stessi. Questi valori sono spesso presentati
separatamente, mentre una valutazione integrata potrebbe trarre vantaggio dal calcolo di un
unico indice di sostenibilit. Lo scopo di questo lavoro stato quello di integrare i 15 valori degli
indicatori economici e ambientali in un indice di sostenibilit globale (SG) che varia da 0 a 1. Per
il calcolo degli indicatori, stato usato un grande insieme di dati di gestione di sistemi colturali in
131 campi coltivati a seminativi nel Nord Italia, ottenuti attraverso interviste con gli agricoltori
nel corso di 2 anni. I campi sono stati scelti per rappresentare i principali sistemi di coltivazione
della zona (cereali e foraggi in aziende cerealicole e zootecniche). I 15 indicatori descrivono una
grande variet di aspetti di sostenibilit, come il rendimento economico e la gestione di energia,
sostanze nutritive, il suolo, e fitofarmaci.
Per valutare la sostenibilit di 3 filiere agricole del PASM (ortofrutta, riso, zootecnia) stata condotta unanalisi agroambientale e socio-economica su 9 aziende agricole con diversa gestione:
convenzionale, integrata e biologica. La sostenibilit agroambientale stata misurata per mezzo di indicatori del sistema suolo, acqua, aria, paesaggi o-biodiversit. Quella socio-economica
stata svolta rilevando indicatori economici di sintesi. Il risultato dellanalisi mostra che le aziende
analizzate sono gestite in modo appena sostenibile per quanto riguarda gli aspetti economici ma
hanno un impatto molto negativo sullambiente. Solo le aziende biologiche ottengono valori positivi di sostenibilit ambientale ma raggiungono le peggiori performance economiche. Le aziende
integrate e convenzionali hanno valori molto negativi di sostenibilit ambientale e risultati economici migliori delle aziende biologiche.
42
Titolo
Autore/Data/Riferimenti
Descrizione
Un modello per
la valutazione
della sostenibilit
territoriale delle filiere
agroalimentari: struttura
e applicazione alla sfera
ambientale
Questo lavoro si pone lobiettivo di proporre un approccio interpretativo che sia in grado di guidare la valutazione della sostenibilit delle diverse forme organizzative delle filiere agroalimentari,
offrendone una prima applicazione alla misura della sostenibilit ambientale di diversi modelli di
filiera. Il modello proposto nel lavoro adotta un approccio a tre sfere ambiente, societ, economia per definire la sostenibilit della filiera agroalimentare, articolandosi secondo una struttura
gerarchica in cui a ognuna delle tre dimensioni corrispondono alcune variabili di misura. La valutazione quantitativa di tali variabili legata a un set di indicatori, la cui integrazione fornisce
una espressione sintetica della sostenibilit di una filiera. Per la sfera ambientale, in particolare,
si individuano due variabili limpatto delle attivit della filiera sulla source function e sulla sink
function dellecosistema espresse da un set di cinque indicatori. Nel paper, dopo aver argomentato la scelta di valutare limpatto ambientale delle diverse filiere agroalimentari allinterno di un
riferimento territoriale comune, viene proposta una prima applicazione del modello riferita al
confronto fra tre diverse tipologie di filiera della mela da tavola - grande distribuzione, commercio al dettaglio e filiera corta - nella provincia di Viterbo.
Associazione Italiana
Agricoltura e Economia
Applicata (AIEAA), serie
Le Carte del Congresso
Identificato da:
Provincia di Parma
Unanalisi multivariata
per valutare gli aspetti
ambientali ed economici
della sostenibilit degli
agroecosistemi del centro
Italia
Identificato da:
Provincia di Parma
Valutare leco-efficienza
con approccio directional
distance functions
Identificato da: Ivace
Un confronto tra il
consumo di energia nella
produzione di olio di oliva
convenzionale e biologica
in Spagna
Identificato da: Ivace
Identificato da:
Provincia di Parma
Sostenibile de-crescita
nel settore agricolo e
alimentare: un punto di
vista agro-ecologico sul
sistema agroalimentare
della Spagna
Nel corso del secolo scorso lattivit agricola si intensificata in tutto il mondo, caratterizzata da
una crescente dipendenza da input e dalla conversione dei terreni. Nonostante lintensificazione
dellagricoltura abbia aumentato la produttivit, la sostenibilit degli ecosistemi agricoli stata
messa a dura prova. Lobiettivo di questo studio quello di costruire diverse relazioni tra le caratteristiche strutturali e le prestazioni di aziende agricole per evidenziare i costi e benefici di quattro principali sistemi di allevamento in Italia centrale: biologici, convenzionali, misti e specializzati.
I risultati mostrano che il rapporto tra la diversit e la sostenibilit agroecologica associata alla
dicotomia della gestione agricola mista contro quella specializzata, non a pratiche di agricoltura
biologica o convenzionale. La presenza di animali sembra aver svolto un ruolo importante come
leva economica per diversificare il sistema di coltivazione agricola.
LEco-efficienza un tema di interesse che sta ricevendo crescente attenzione negli ambienti
politici, accademici e industriali. In generale, questo concetto si riferisce alla capacit di creare pi
beni e servizi con minore impatto ambientale e minore consumo di risorse naturali. Il presente
documento propone luso di funzioni e tecniche di analisi dei dati per valutare leco-efficienza
di aziende olivicole, utilizzando indicatori relativi alleconomica (reddito netto) e ambientale
(erosione, rischio da fitofarmaci, lenergia consumata e fissazione di CO2). Lo studio rivela che la
gestione eco-inefficiente una pratica molto diffusa tra gli olivicoltori e che una strategia winwin, in cui le pressioni ambientali sono ridotte e contemporaneamente lutile netto aumentato,
fattibile. Inoltre, il lavoro raccomanda la diffusione di politiche volte ad un miglioramento delle
consocenze e delle competenze manageriali degli agricoltori attraverso processi di apprendimento per incrementare la consapevolezza ambientale degli operatori come mezzo per conseguire
una maggiore ecoefficienza della produzione olivicola spagnola.
Secondo gli autori, la produzione di olio doliva biologico offre diversi vantaggi ambientali e socioeconomici rispetto alla produzione convenzionale. Tali vantaggi sono: aumento della biodiversit, riduzione dei residui fitofarmaci, minore erosione, aumento di sostanza organica, redditi
pi alti per gli agricoltori, ecc Questo articolo affronta il tema della sostenibilit della produzione
di olio doliva in Spagna, rispetto a strategie convenzionali, utilizzando diversi parametri quantitativi come bilanci energetici, sistema di irrigazione, intensit della coltivazione, ecc I risultati
mostrano, da un lato, la minore efficienza energetica dei sistemi irrigui rispetto a zone aride (cio
non irrigate), indipendentemente dal loro modo di gestione e, dallaltro, la maggiore efficienza
energetica della coltivazione delle olive biologiche paragonata ad una produzione convenzionale.
Tuttavia, la gestione biologica potrebbe ancora migliorare la propria efficienza energetica, se si
regolarizzasse ulteriormente il flusso di sostanze nutritive necessarie per il raggiungimento di una
maggiore sostenibilit.
Larticolo stima il consumo delle risorse naturali dovuto alla nutrizione dal lato della domanda e
dellofferta. Utilizzando la metodologia MIPS (Material Input per Service Unit), stato analizzato
luso delle risorse naturali lungo la filiera di tre prodotti alimentari italiani: grano, riso e spremute
di arancia. I dati sono stati poi applicati per la valutazione della sostenibilit delle diete in 13 paesi
europei. I risultati illustrano che la produzione alimentare richiede pi risorse naturali di altri settori. Si sono anche osservati diversi livelli di sostenibilit nelle diete europee e differenti effetti nel
consumo di prodotti alimentari, acqua e aria.
Larticolo analizza il costo energetico del sistema agroalimentare spagnolo, nel 2000, al fine di accertare limportanza relativa di ogni fase della filiera agroalimentare in un contesto di decrescita sostenibile. Lesito dello studio dimostra che necessaria una trasformazione fondamentale del sistema
agroalimentare spagnolo, uno spostamento verso lagricoltura biologica e i corrispondenti nuovi
modelli di consumo (ad esempio, prodotti locali, stagionali, meno consumo di carne) potrebbero
ridurre considerevolmente luso delle risorse e contribuire alla sostenibile de-crescita in Spagna.
43
Titolo
Autore/Data/Riferimenti
Descrizione
Manuale di efficienza
del settore ortofrutticolo
nella regione di Murcia
FECOAM, 2011
Il report propone un insieme di azioni che rispondono alle esigenze delle cooperative industriali
per quanto riguarda misure di risparmio energetico e di efficienza inerenti i costi di produzione.
Gli obbiettivi del progetto CO2OP prendono in esame quattro settori dellindustria alimentare di
importanza strategica, sia come valore economico che come rappresentativit: mulini, impianti
orticoli, cantine e mangimifici.
www.agro-alimentarias.coop/
ficheros/doc/03201.pdf
Identificato da Murcia
Il progetto stato condotto in una serie di fasi. E iniziato con il completamento di 30 audit energetici. Con gli audit energetici eseguiti, stata ampiamente studiata l efficienza energetica di tali
impianti. Parallelamente stata eseguita una forma di analisi partendo da questi studi, e si sviluppato un rapporto settoriale sulla situazione energetica di ciascuna delle agro-imprese studiate.
I risultati specifici del settore delle piante orticole sono inclusi in questo manuale.
Infine stato sviluppato questo manuale di risparmio e di efficienza energetica per il settore
delle piante orticole.
LIFE/07/ENV/IT/000515, Progetto
ECCELSA
www.eccelsalife.it
Identificato da Provincia
di Modena
Il presente documento restituisce lanalisi critica, condotta attarverso il cosiddetto Cluster Approach, del distretto del Parmigiano Reggiano situato nelle province di Parma e Reggio Emilia, in
Emilia-Romagna, elaborato nellambito del progetto LIFE + ECCELSA (Compatibilit ambientale
sulla base di esperienze di cluster e approcci orientati alle PMI locali FE/07/ENV/IT/000515).
Il principale riferimento metodologico utilizzato costituito dalle Linee Guida del Approccio di
Cluster (Environmental Compliance Action Plan), preparato nellambito del progetto ECCELSA, uno strumento utile a chi intende implementare efficacemente lApproccio di Cluster nella
gestione delle politiche ambientali. Tale documento ha lo scopo di aiutare le PMI ad evitare le
difficolt e/o superare le barriere per il raggiungimento della conformit normativa.
In linea con lapproccio adottato, lanalisi stata condotta muovendosi dalle evidenze emerse dalla
mappa del Distretto del Parmigiano Reggiano, con riferimento particolare alle principali criticit
ambientali del territorio, concentrandosi sulle successive: scarichi idrici, consumo di acqua e rifiuti.
Politiche di competitivit
Portugal Foods, 2009
per il settore
www.anilact.pt/documentos/
agroalimentare - Priorit
fipa003.pdf
strategiche - settore
agroalimentare portoghese
(Portoghese)
Questo documento contiene un capitolo dedicato allo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare; in particolare, a livello di riduzione dei consumi di acqua e di energia, riduzione dei rifiuti,
aumento dellefficienza delle risorse e coinvolgimento in iniziative con i partner.
Identificato da ADRAL
Progetto Produzione
Sostenibile
Identificato da ADRAL
www.portugalfoods.org/pdf/
maissustentanvel.pdf
Identificato da Ivace
http://www.fiab.es/
archivos/documentoMenu/
documentomenu_20120103135926.pdf
Limpegno dellIndustria
Alimentare italiana per
la sostenibilit ambientale
Federalimentare, 2012
Identificato da Ervet
n.d.
Il progetto mira a coinvolgere le associazioni di produttori, al fine di sensibilizzarle verso pratiche di produzione agricola pi pulite, pi sostenibili da un punto di vista economico, sociale ed
ambientale, e pi redditizie. Si propone di migliorare i processi di produzione sostenibile, produzione biologica, adeguati alle esigenze della grande distribuzione e quindi garantire prodotti pi
competitivi e adatti.
Il documento esamina i parametri chiave di sostenibilit dellindustria alimentare spagnola, concentrandosi sui seguenti obiettivi:
analizzare le iniziative in essere per migliorare la sostenibilit del settore alimentare,
analizzare i principali parametri connessi con luso dellimpronta di carbonio come indicatore
emergente,
fornire raccomandazioni per migliorare la competitivit dellindustria alimentare spagnola in
relazione agli altri paesi.
Il documento ha lo scopo di sottolineare limpegno di Confindustria e Federalimentare nel sostenere
la sostenibilit della filiera agroalimentare. Il documento si occupa di: fornitura di materie prime,
uso efficiente di acqua e di energia, imballaggio, consumo sostenibile, ricerca e innovazione per la
sostenibilit. Confindustria ha anche scritto un codice di condotta per la sostenibilit ambientale.
Focus sullimballaggio.
Per quanto riguarda limballaggio, il documento evidenzia che lindustria agroalimentare utilizza
2/3 del totale degli imballaggi prodotti. LEcodesign il principale strumento dellindustria alimentare italiana per la sostenibilit ambientale per risparmiare materie prime, supportare qualsiasi tipo
di riutilizzo degli imballaggi, ottimizzare la logistica e integrare pi funzioni in un unico componente. Lindustria alimentare coinvolta nel promuovere il completo utilizzo dei prodotti, prevenendo
rifiuti alimentari con una corretta ripartizione, estendendo la durata di conservazione di prodotti
freschi con tecnologie innovative, fornendo le informazioni per una corretta gestione dei rifiuti.
44
45
46
gestione sostenibile dei rifiuti e raccolta differenziata a livello locale riduce la capacit
di gestione dellimballaggio alimentare. Secondo CUT, nei preparati a base di frutta e
verdura si osserva la mancanza di un metodo
sostenibile per smaltire i rifiuti, che riduce il
potenziale di riutilizzo e pone criticit nei sistemi di gestione dei rifiuti locali.
Per una gestione sostenibile dei rifiuti la filiera dellimballaggio deve farsi promotrice
di misure che possano incidere sulla fase di
progettazione, produzione e distribuzione.
Un intervento in tale direzione proposto dallHandeBook sullimballaggio verde,
concepito per supportare le imprese ed i
soggetti a vario titolo coinvolti nella sostenibilit degli imballaggi agroalimentari. LHandeBook concorre allobiettivo di PACMAn,
di costruire una capacit di R&S e di innovazione del settore agroalimentare nelle regioni MED, rafforzando i legami tra gli enti di
ricerca, le istituzioni e le imprese alimentari.
47
05
Commercio ed esportazione
Commercio ed esportazione
5.2 Internazionalizzazione
e sostenibilit
Nel 2012, PACMAn ha effettuato, in ciascuna
regione partner, unanalisi approfondita che
ha coinvolto quasi 600 aziende agro-alimentari. In una delle domande, alle imprese stato
chiesto di auto-valutare la loro situazione per
quanto riguarda 10 fattori di competitivit, i
risultati sono riassunti nella Figura 5.1.
La sostenibilit ambientale stata considerata un punto di forza dal 40% delle
aziende, consentendo di supportare la
Non so
sostenibilit ambientale
un punto di debolezza
un punto di forza
Nella media del segmento
Non un aspetto signigicativo
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Territori
Alentejo
Cyprus
Modena
Agroalimentare
Vino
Kilkis
Valencia
Uva da tavola
Industria lattiero-casearia e
industria frutticola
Industria casearia
49
competitivit del settore, piuttosto che limitarlo. Per quanto riguarda gli altri fattori,
il risultato principale che lidentit di prodotto emerge come principale caratteristica
distintiva, seguita dalla sicurezza alimentare
e dalle caratteristiche nutrizionali, dietetiche
e/o organolettiche del prodotto.
I risultati dellindagine hanno mostrato come
nessuno dei fattori citati sia stato considerato come una debolezza per la maggioranza
degli intervistati, mentre alcune criticit rilevate nel precedente paragrafo sono state
confermate. Laccesso ai canali di distribuzione, in particolare, risulta essere uno dei
fattori pi deboli; laccesso ai mercati globali
ancora una sfida aperta per il settore agroalimentare delle regioni partner PACMAn.
Pi della met delle imprese non esportano,
mentre le vendite internazionali sono marginali (9%). La Figura 5.2 rappresenta le quote
di vendite internazionali.
11%
11%
2%
10%
9%
57%
57%
9%
0%
meno del 5%
10%
5-19%
11%
20-49%
11%
50% o pi
2%
51%
Francia
28%
Portogallo
52%
Spagna
17%%
Slovenia
57%
Italia
13%
Croazia
5%
Albania
10%
Serbia
5%
Macedonia
24%
Grecia
15%
Cipro
50
Commercio ed esportazione
identit di prodotto
sviluppo di nuovi prodotti
rispondenti ai trend di mercato
accesso alle materie prime
e ai mezzi tecnici
accesso ai canali di distribuzione
certificazione di qualit
sicurezza del prodotto
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Autore/Data/Riferimenti
Descrizione
Il futuro della
produzione di cibo
biologico:
la sostenibilit-qualitintegrit.
Estratto della 2 conferenza di IFOAM (International Federation of Organic Agricolture Movements) (Francoforte novembre 2012). Larticolo descrive la situazione attuale dellagricoltura
biologica dellUE e mette in evidenza le principali necessit per lo sviluppo sostenibile del settore:
Politiche per promuovere larmonizzazione delletichettatura UE (evitando sovrapposizioni).
Rafforzamento del profilo ambientale dei produttori e commercianti biologici nel quadro giuridico dellUnione europea.
Consulenza periodica di organizzazioni ufficiali come EGTOP relativi agli aggiornamenti normativi in nuovi prodotti biologici o a nuove strategie/tecnologie.
Pi trasparenza della legge sulla produzione biologica per evitare squilibri sul mercato.
Promuovere la sicurezza e la qualit dei cibi biologici rispetto alla percezione che ne hanno i
consumatori.
Necessit di armonizzare letichettatura per la qualit degli alimenti biologici.
Strategia per lo
sviluppo e la gestione
del settore agricolo
nella regione di Creta
Market intelligence
sostenibile. Agosto 2012
relazione trimestrale.
www.agroecologia.net/
index.php?option=com_
content&view=article&id=1417:elfuturo-de-la-elaboracionde-alimentos-ecologicossostenibilidad-calidadintegridad&catid=218:noticias-seae2012&Itemid=1
www.magrama.gob.es/es/
alimentacion/publicaciones/
valoraci%C3%B3n_de_
la_producci%C3%B3n_
ecol%C3%B3gica_espa%C3%B1ola_
(2009)_tcm7-132015.pdf
www.crete.gov.gr
www.nzte.govt.nz/explore-exportmarkets/market-research-byindustry/Food-and-beverage/Pages/
FB-Sustainability-Report-for-SpainAugust-2012.aspx
Sostenibilit e impronta
di carbonio nel settore
agroalimentare:
problema o
opportunit?
Questo documento stato elaborato al fine di individuare sia la situazione attuale del mercato
biologico, sia le sue le proiezioni future. I principali obiettivi del lavoro sono stati i seguenti:
Determinazione delle caratteristiche del settore spagnolo di manipolazione e trasformazione
di prodotti biologici.
Stima del volume economico ottenuto dai prodotti biologici in Spagna.
Definizione delle catene di commercializzazione di prodotti biologici (trasformati), il prezzo
finale e il valore aggiunto.
Revisione e integrazione dei concetti e suggerimenti da altri documenti.
La strategia per lo sviluppo e la gestione del settore agricolo nella Regione di Creta stata elaborata dal Consiglio per linnovazione di Creta e adottata dal Consiglio regionale. I suoi principali
obiettivi sono:
Promuovere lo sviluppo agricolo sostenibile nella regione di Creta.
Sostenere tutte le parti coinvolte nel mantenere le caratteristiche tradizionali della produzione
locale e di promuovere la famosa dieta cretese.
Collegare la produzione agricola locale con il turismo.
Gli alimenti biologici si fanno strada nel mercato spagnolo: gli alimenti biologici sono presenti
in una famiglia spagnola su quattro e ci sono forti prospettive di crescita sul mercato interno.
Maggiore impegno per la pesca sostenibile tra industria della pesca spagnola e rivenditori di
generi alimentari: le industrie della pesca spagnola, di trasformazione e di distribuzione sono
sempre pi interessate a una pesca sostenibile e stanno prendendo provvedimenti per introdurre etichette ecologiche Marine Stewardship Council (MSC) nei loro prodotti a base di pesce.
La Spagna esce fuori dalla top 30 dei paesi nel Rapporto ambientale 2012.
Il rapporto di ONG ambientali rivela bassi livelli di consapevolezza rispetto alle miglia alimentari in Spagna: laumento delle importazioni alimentari spagnole in questi ultimi anni sta avendo un impatto sociale e ambientale significativo nelle aree rurali.
C sempre pi coscienza ambientale dei consumatori che cercano di ridurre la loro impronta di
carbonio, attraverso scelte di consumo, come ad esempio lacquisto di prodotti locali e di stagione a basse emissioni di carbonio.
Il documento afferma chiaramente che limpronta di carbonio del cibo e la sua etichettatura dovrebbero diventare obbligatori per i prodotti alimentari. Si tratta di unopportunit di creazione/avvio
di nuovi settori di prodotto che saranno sicuramente un valore aggiunto sufficiente a consentire
il recupero dellinvestimento iniziale necessario per adattare processi, prodotti e comportamenti.
51
Istituzione/
Livello territoriale
Giunta regionale
Emilia-Romagna
Regionale
Descrizione
La regione Emilia-Romagna ha definito i criteri per riconoscere le organizzazioni interprofessionali (OI) a livello regionale per tutti i segmenti del settore agroalimentare in applicazione
della legge regionale 24/2000.
LOI pu sviluppare norme comuni di produzione, modelli di accordi interprofessionali da utilizzare tra i membri, organizzare banche dati per per programmare la produzione, fare azioni
collettive per promuovere i prodotti, lo sviluppo di servizi comuni volti a migliorare la qualit
dei prodotti e la sostenibilit sociale e ambientale.
Regione Emilia-Romagna
Politiche di filiera
Regionale
Nazionale
52
Commercio ed esportazione
Accrescere la consapevolezza
rispetto al supporto offerto da
istituzioni e organizzazioni che
operano nel settore
Vi la necessit di una maggiore consapevolezza del ruolo svolto dal settore pubblico,
dalle organizzazioni ed associazioni di rappresentanti nel sostenere le imprese agroalimentari, gestendo le tipologie di rischio (ad
esempio, la variabilit delle materie prime in
termini di qualit e di prezzo), facendo da intermediari nellapplicazione delle norme pubbliche sulla sicurezza e qualit dei prodotti
alimentari.
53
06
Qualit e consumo
Qualit e consumo
6.2 Opportunit
Le nuove tendenze di consumo rappresentano una delle principali sfide per lindustria
alimentare e delle bevande europea. La ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi innovativi (vedi Capitolo 3) risulta strategica
per lintera filiera alimentare, per soddisfare
i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, garantendo nel contempo la sicurezza e
qualit dei prodotti. Le differenze culturali e
le diverse abitudini alimentari rappresentano
nuove sfide per linnovazione e lo sviluppo di
nuovi prodotti.
Una migliore conoscenza del rapporto tra
cibo e salute cambia il modo in cui lalimentazione viene percepita. I nuovi rischi alimentari richiedono che al consumatore vengano
fornite informazioni chiare e precise.
Il Regolamento UE n 1169/2011 relativo
allinformazione dei consumatori sui prodotti
alimentari, denominato INCO, introduce
modifiche significative alle informazioni sui
prodotti alimentari fornite ai consumatori
(vedi Note Finali).
Ruolo strategico
delle certificazioni
La certificazione percepita come inutile dai
clienti delle imprese che producono imballaggi (ERVET, packaging).
Struttura complessa per il controllo, la certificazione e lomogeneizzazione delle normative
europee in materia di etichettatura dei prodotti UE e non UE (IVACE, agroalimentare).
6.3 Certificazioni
Lanalisi approfondita effettuata da PACMAn
sulle circa 600 aziende ha mostrato che circa
no
DOP, IGP, STG
certificazione di qualit del prodotto
sistemi di gestione qualit
certificazione ambientale
altro
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
Territori
Emilia-Romagna
Modena
Kilkis
Valencia
Agroalimentare
Imballaggio
Industria casearia
55
gestione della qualit, requisiti igienico-sanitari, requisiti sulle strutture e gli ambienti
produttivi, e norme comportamentali del
personale (es. BRC, IFS, GlobalGap).
Allinterno della vasta gamma di norme private (alcuni esempi in Tabella 6.4), secondo il
WTO si possono ditinguere tre tipi principali.
La classificazione si basa su chi definisce o
codifica lo standard.18
Una delle caratteristiche degli standard privati la crescente attenzione ai processi con
cui lalimento viene prodotto, rispecchiando
Partner
Descrizione
European Label of
Organic Product
Ervet, Critt,
Adral,
Provincia
di Parma
Etichetta che certifica il metodo di produzione biologico che deve rispettare quanto previsto dai regolamenti CE 834/07 e
CE 889/08 Dal 1 luglio 2010, lUE ha introdotto un nuovo logo biologico per garantire la tutela del consumatore e standard
comuni
MSC - Marine
Stewardship
Council
Ervet
Forest
Stewardship
Council (FSC)
Ervet
Segmento alimentare: pesce di mare e pesce di allevamento, trasformazione e conservazione di pesce e suoi derivati
FSC rappresenta un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo
la corretta gestione forestale e la tracciabilit dei prodotti derivati. Il logo di FSC garantisce che il prodotto stato realizzato
con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite
Segmento alimentare: imballaggio
Ervet
EPD
Environmental
Product
Declaration
Ervet
Globalgap
Critt, Ervet
Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD - Environmental Product Declaration) uno schema di certificazione volontaria
di valenza internazionale. Le prestazioni ambientali dei prodotti/servizi riportate nella EPD devono basarsi sullanalisi del
ciclo di vita mediante utilizzo del Life Cycle Assessment (LCA).
Segmento alimentare: tutta la filiera agroalimentare (e molti altri settori)
GlOBALGAP una certificazione volontaria di prodotti agricoli che ha validit globale ed ha come scopo principale quello di
fornire garanzie ai consumatori sulla produzione degli alimenti e di ridurre limpatto ambientale che deriva dalle operazioni
agricole, limitando luso di fertilizzanti. Nato per il settore dellortofrutta, oggi esteso a tutte le produzioni vegetali, ma anche
a quelle animali (latte, carni e prodotti ittici) e ai relativi mangimi, e a produzioni particolari come th, caff, fiori e piante
ornamentali.
Segmento alimentare: agricoltura/allevamento/acquicoltura
EMAS
UNI EN ISO
14001:2004
ISO 14040 e
14044 LCA
Ervet,
Provincia
di Modena, Cut
Il sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) intende promuovere il costante miglioramento dei risultati ambientali
di tutte le organizzazioni europee, nonch linformazione del pubblico e delle parti interessate.
Ervet,
Provincia
di Modena,
Critt, Cut
La certificazione ambientale ISO 14001 una norma internazionale, a carattere volontario, che definisce come deve essere
sviluppato un efficace sistema di gestione ambientale.
Critt, Ervet
Il riferimento normativo internazionale per lesecuzione degli studi di LCA rappresentato dalle norme ISO della serie 14040.
ISO 14044:2006 specifica i requisiti e fornisce le linee guida per la valutazione del ciclo di vita (LCA).
Segmento alimentare: pu essere utilizzato da qualsiasi organizzazione indipendentemente dalla sua attivit o settore*
Cut
Produzione
integrata
Provincia
di Parma
LACON certifica i prodotti da agricoltura biologica secondo le norme per la produzione, la trasformazione e letichettatura dei
prodotti biologici. Regolamento (CE) n 834/2007 e le linee guida allegate, Regolamento (CE) n 889/2008.
Segmento alimentare: settore dei produttori e degli agricoltori agricoli primari
La produzione integrata (PI) un sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale, che prevede luso coordinato e
razionale di tutti i fattori della produzione per ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sullambiente
o sulla salute dei consumatori.
Segmento alimentare: la produzione agricola (letichetta pu essere utilizzata anche per i prodotti trasformati)
56
Qualit e consumo
Partner
Descrizione
Fairtrade
Ervet
Fairtrade un marchio internazionale di certificazione etica. Il suo obiettivo quello di supportare i produttori pi svantaggiati dei
paesi in via di sviluppo, rendendoli capaci di entrare nel sistema commerciale in condizioni di trasparenza e correttezza e migliorando
cos i loro standard di vita.
OHSAS 18001
Critt,
Ervet
La certificazione del Sistema di Gestione Sicurezza e Salute, secondo lo standard OHSAS 18001, uno strumento che consente la gestione delle problematiche relative alla sicurezza in azienda, attraverso una valutazione a priori dei rischi e la loro riduzione mediante
azioni preventive derivanti da un piano di miglioramento continuo.
Segmento alimentare: qualunque organizzazione
ISO 26000
Critt,
Ervet
Le linee guida UNI ISO 26000:2010 per la Responsabilit Sociale delle organizzazioni. Lintento della norma quello di aiutare le organizzazioni a contribuire allo sviluppo sostenibile, di promuovere una comprensione comune nel campo della responsabilit sociale.
Segmento alimentare: qualunque organizzazione
SA8000
Ervet
E uno standard internazionale che elenca i requisiti per un comportamento eticamente corretto delle imprese e della filiera di produzione verso i lavoratori.
Segmento alimentare: qualunque organizzazione
Intermon
Oxfam
Impiva
Oxfam una confederazione internazionale di 17 organizzazioni in pi di 90 paesi dedicati ai diritti umani in tutto il mondo come
parte di un movimento globale per il cambiamento, per costruire un futuro libero dallingiustizia della povert.
Segmento alimentare: agroalimentare
GlobalGAP
QC Emilia Romagna
57
Partners
Descrizione
ISO 22000
Critt,
Ervet
La ISO 22000 Food safety management systems- Requirements uno standard volontario per la certificazione di sistemi di
gestione della sicurezza in campo alimentare.
Gli obiettivi principali di questa nuova norma sono:
armonizzare i differenti standard specifici riguardanti la sicurezza alimentare
fornire uno strumento per sviluppare il metodo HACCP in tutto il sistema produttivo del settore alimentare
Segmento agroalimentare: filiera agroalimentare
BRC
Ervet,
Critt
Il BRC Global Standard for Food Safety nato nel 1998 per garantire che i prodotti a marchio siano ottenuti secondo standard
qualitativi ben definiti e nel rispetto di requisiti minimi.
Pu essere paragonato ad un capitolato che lega i fornitori qualificati allazienda di distribuzione.
Segmento agroalimentare: produzione, confezionamento, stoccaggio e distribuzione
IFS
Ervet,
Critt
Lo Standard IFS (International Food Standard) ha lo scopo di favorire lefficace selezione dei fornitori food a marchio della GDO,
sulla base della loro capacit di fornire prodotti sicuri, conformi alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge. Costituisce un
modello riconosciuto sia in Europa che nel resto del m ondo.
Segmento agroalimentare: aziende di trasformazione/confezionamento
Denominazioni
di Origine (DOP)
e Indicazioni
Geografiche protette
(IGP)
Kilkis,
Adral
AGRO 1-1
Kilkis
Il sistema europeo delle denominazioni dorigine protette DOP, e delle indicazioni geografiche protette IGP, dei prodotti agricoli e
alimentari, nato nel 1992, intervenendo ad armonizzare ed integrare norme di tutela gi esistenti in alcuni Paesi dellUnione Europea.
Regolamento CEE n. 2081/92 istitutivo del sistema di protezione delle denominazioni territoriali (ora sostituito Regolamento
CEE 510/2006).
Segmento agroalimentare: tutti i prodotti agroalimentari
Lo standard AGRO 1-1 principalmente rivolto alle aziende di trasformazione degli alimenti e del confezionamento che desiderano certificare ligiene e la sicurezza dei loro prodotti.
Segmento agroalimentare: tutti i prodotti agricoli
AGRO 1-2
Kilkis
Lo strandard AGRO 1-2 descrive le linee guida per le aziende di trasformazione degli alimenti e del confezionamento, in modo da
facilitare il loro regolare funzionamento allinterno del sistema qualit.
Segmento agroalimentare: tutti i prodotti agricoli
CRETACERT,
Certificazione di
prodotto cretese
autentico
Forth
Marchio di qualit
OPEN WINERIES
Forth
Certificazione dei prodotti che vengono prodotti e lavorati a Creta con controllo dei processi di produzione. Certificazione dellorigine geografica dei prodotti.
Segmento agroalimentare: olio doliva, vino, prodotti orticoli
Il marchio di qualit Cantine Aperte della Regione di Creta il risultato di uno sforzo di collaborazione da parte di produttori di vino
di Creta. Si basa su standard in uso dalla rete viticoltori di Heraklion ed stato finalizzato secondo il Quality Agreement cretese.
Segmento agroalimentare: vino
Marchio di qualit
della cucina cretese
Forth
La regione di Creta e il Quality Agreement cretese hanno creato il marchio di qualit della cucina cretese, che mira al coinvolgimento di ristoranti dellisola di Creta, al fine di creare un rapporto di fiducia con i consumatori e promuovere itinerari gastronomici.
Segmento agroalimentare: vino, olio doliva, verdure
Istituzioni
Descrizione
Risoluzione 72/2011
del 10 giugn. Sistema
di informazione per la
sicurezza alimentare
Lobiettivo della risoluzione quello di fornire uno strumento adeguato, il cosiddetto Sistema di Informazione sulla Sicurezza Alimentare (SISA in spagnolo), per il miglioramento della sostenibilit sociale
delle filiere alimentari valenciane. Tale sistema stato creato per identificare i principali rischi della
filiera alimentare, per evitare tali rischi e per mettere in campo contromisure in caso di possibile emergenza alimentare. La risoluzione applicabile a tutte le fasi della filiera alimentare valenciana (dalle fasi
di produzione al consumo finale cibo).
Il testo della legge 3 febbraio 2011, n. 4 recante "Disposizioni in materia di etichettatura e di qualit dei
prodotti alimentari", all'art.2 disciplina il Sistema di qualit nazionale di produzione integrata (SQNPI)
58
Qualit e consumo
Solo due sono i regolamenti identificati (Tabella 6.6), che si riferiscono alla qualit e alle
nuove tendenze dei consumatori.
Autore/Data/Riferimenti
Descrizione
Il futuro della
produzione
biologica: la
sostenibilitqualitintegrazione.
http://www.agroecologia.net/index.
php?option=com_content&view=article&id=1417:elfuturo-de-la-elaboracion-de-alimentos-ecologicossostenibilidad-calidad-integridad&catid=218:noticiasseae-2012&Itemid=1
Ivace id 1
Norme NF ISO
26000
Guida all
utilizzo della
ISO 26000 per
lindustria
alimentare
(AC X30-030)
Uva da tavola
Pablo Neustadt
n.d.
http://www.foodsfromspain.com/icex/cda/controller/
pageSGT/0,9459,35868_6908150_6912156_4446313_7826885,00.
html
Il rapporto con la societ e lambiente in cui operano le imprese un fattore critico per
la capacit di continuare ad operare in modo efficace. E inoltre sempre pi usata come
una misura della performance complessiva delle imprese.
Per la norma ISO 26000 si veda anche tab. 6.3.
COOP de France e Ania hanno avviato un lavoro congiunto con la volont di avere un
quadro di riferimento per la strutturazione di approcci di R&S da parte delle industrie
alimentari e di rendere la norma ISO 26000 disponibile a qualsiasi azienda del settore.
Contemporaneamente vengono forniti strumenti di accompagnamento e di diagnostica
(come ad esempio la guida Ania allautodiagnosi o il Programma 3D di Critt) che consentano alle imprese di evolvere nel loro approccio alla responsabilit sociale delle imprese.
Larticolo descrive le principali variet di uva nei paesi mediterranei come Francia, Italia e Spagna. Larticolo analizza le principali caratteristiche organolettiche delle uve,
concentrandosi sulluva da tavola e sottolineando il contributo prioritario della Spagna,
il pi grande produttore europeo di questo frutto. Tra queste, alcune regioni come
Valencia (es. Vinalop -DOP della Comunit Valenziana), Murcia, Almera, sono indicati
come area di produzione di uva da tavola.
59
altri attori economici, lesistenza di forti relazioni tra gli attori del sistema agroalimentare
nel fornire risposte a queste sfide diventa la
variabile chiave per la competitivit.
Lenfasi sulla qualit e salubrit degli alimenti
e sul valore nutrizionale comporta la necessit di rinnovati investimenti in ricerca e sviluppo e, perci, di nuovi tipi di competenze
nei sistemi agroalimentari locali.
le azioni di comunicazione
Le imprese agroalimentari devono creare un
piano dazione efficace al fine di garantire la
conformit con il nuovo Regolamento europeo (UE) N. 1169/2011 relativo allinformazione dei consumatori sui prodotti alimentari. Il nuovo regolamento serve gli interessi
dei consumatori aumentandone il livello di
informazione, proteggendo la loro salute,
attraverso la definizione di norme comuni in
materia di informazione sugli alimenti.
La nuova normativa rende letichettatura
nutrizionale obbligatoria, rafforzando i casi
in cui lorigine deve essere indicata e specificando regole per la leggibilit delle informazioni, nonch per la correttezza delletichettatura, ecc.
efficienza dei trasporti
e della logistica
Cambiamenti nelle scelte di consumo pongono
nuove sfide per la logistica agroalimentare. La
crescente variet dei prodotti in offerta ri-
60
chiede soluzioni logistiche innovative (ICT-based). A fine di garantire un miglior posizionamento competitivo dellindustria alimentare,
occorre mettere in campo soluzioni tecniche
ed organizzative proprie della logistica moderna. Ci si traduce anche nella valutazione
dei diversi livelli di impatto misurati in termini
di emissioni di CO2, di PM10 e di congestione
generati da scelte logistiche diverse e, in particolare, dalla diversa localizzazione delle fasi
di produzione e distribuzione e dalla diversa
scelta di modalit e mezzi di trasporto.
la dieta mediterranea
La dieta mediterranea pu rappresentare
unopportunit per aumentare la sostenibilit agroalimentare, coerentemente ai dati
che mettono in relazione laspetto nutrizionale degli alimenti con il loro impatto ambientale.19 Risulta importante per le aziende
garantire che i consumatori comprendano la
premessa originale della qualit del modello
mediterraneo.20 La dieta mediterranea pu
rappresentare anche loccasione per collegare
la promozione dei prodotti locali con attivit
che mescolano il turismo alleducazione.
Per ulteriori informazioni si veda lazione
pilota che prevede la costituzione di un cluster transnazionale fondato sul concetto di
prodotto mediterraneo autentico e che
coinvolge Cipro, Provincia di Modena, Creta,
Kilkis e Alentejo, riguardante, materie prime
di qualit e caratteristiche legate alla tradizione e alla cultura locali.
Qualit e consumo
61
Tabella 6.8 - Enti certificatori nelle regioni del progetto PACMAn - Lista completa dei contatti
Istituzione
Partner
Descrizione
AGROQUALIT S.p.A.
Ervet
Agroqualit, societ per la certificazione della qualit nellagroalimentare, che opera in conformit alle norme ed alle regole nazionali, comunitarie e internazionali sugli organismi di certificazione, nata con lo scopo di rispondere alla necessit di sostenere
lo sviluppo delle produzioni agroalimentari, mediante la certificazione di qualit dei prodotti e dei sistemi. www.agroqualita.it
Ervet
Check Fruit uno degli Organismi leader in Italia nel settore della certificazione e ispezione nel comparto agroalimentare.
Check Fruit partner altamente qualificato per industrie alimentari, catene distributive e organizzazioni commerciali operanti nel comparto agroalimentare. Check Fruit accreditato da ACCREDIA (Sistema Nazionale di Accreditamento degli Organismi di Certificazione) per le certificazioni ISO 9001, ISO 22005 e UNI 11233. Check Fruit offre inoltre servizi di:
Ispezione e controllo qualit rivolti in particolare alla Grande Distribuzione Organizzata italiana ed europea;
Formazione: seminari sui temi della qualit, sicurezza alimentare e legalit,corsi qualificati KHC
Check Fruit Organismo di Controllo riconosciuto dal Ministero per le Politiche Agricole, per numerosi prodotti a DOP Denominazione dOrigine Protetta e IGP - Indicazione Geografica Protetta. www.checkfruit.it
Ervet
Servizi di certificazione. BRC, IFS, Global Gap, ISO 22000, DOP-IGP-STG, marchi collettivi; ISO 22005, UNI 11381 pest control; EN 15593, etichettatura carni bovine, certificazione volontaria, fornitori, ispezioni. www.cermet.it
Ervet
I principali campi di attivit di CMi Italia srl includono i seguenti servizi di certificazione:
GLOBALGAP, LEAF e Tesco Nurture certificazioni, ISO 22000, ISO 9001, BRC (prodotti di consumo, norme alimentari, imballaggi), IFS (Food, Logistics). www.cmi-italy.it
TV Italia S.r.l.
Ervet,
Forth
Servizi di certificazione. BRC Consumer Products, BRC Food Standard, BRC Packaging, HACCP, Halal, Kosher, QS, certificazione volontaria di prodotto, materiali a contatto con gli alimenti, Global Gap F & V, Global Gap GRASP, IFS Food, IFS Logistic,
ISO 22005, ISO 22000, UNI EN 15593. www.tuv.it
Ervet
Servizi di certificazione. ISO 22000 Sistema di Gestione della Sicurezza Alimentare, certificazione di prodotto, tracciabilit, IFS,
BRC, NO OGM, ISO 20000, UNI 10854, DOP, IGP, STG, GLOBALGAP, ISO 14001, EMAS, SA 8000, ISO 9001, ISO 27001, OHSAS
18001, EPD/LCA, Best 4, rilevazione dei livelli di rischio e costruzione del modello organizzativo ex D. italiana 231/2001, di certificazione nel campo della governance, la certificazione dei servizi, ISO 28000, UNI EN ISO 22005:2007, MARCHIO COLLETTIVO
GEOGRAFICO, etichettatura volontaria, ISO 50001, UNI EN 15593, sistema di certificazione di cibo Halal, il Bribery Act 2010
(BA), Certificazione Amministrazione pesca Consiglio Marino, Amico della Certificazione del Mare. www.rina.org
Ervet,
Provincia
di Parma
Sistema di Gestione Qualit (ISO 9001), gestione della sicurezza alimentare (ISO 22000), sistemi di gestione ambientale (ISO
14001), la registrazione EMAS, Vita Cicli Assesment (ISO 14040 - LCA), Sistema di Gestione della Sicurezza e salute sul posto
di lavoro (OHSAS 18001), certificazione volontaria di prodotto, certificazione di prodotti tipici (DOP, IGP, CSC, STG), DTP
035 - Filiera controllata e ISO 22005, Responsabilit sociale (SA 8000), il reporting di sostenibilit (AA 1000), e-commerce
(Qweb), IFA-GLOBALGAP, BRC, IFS, (ISO 27001), Ispezioni. www.csqa.it
Certiquality
Ervet
Servizi di certificazione. ISO 9001, ISO 14001, Regolamento EMAS, BS OHSAS 18001, SA 8000, BRC, IFS, GLOBALGAP,
HACCP. www.certiquality.com
SGS Group
Ervet
Agricoltura e alimentazione.
Dato che i beni agricoli si sviluppano dal campo alla tavola, essi richiedono attenzione, monitoraggio e integrit. Offriamo una
gamma di servizi end-to-end per la filiera che riducono i rischi, garantiscono la qualit e migliorano la produttivit. Aiutiamo a
garantire lintegrit della filiera alimentare attraverso la gestione di colture, migliorando lo sviluppo di semi, lo svolgimento di
analisi dei terreni e la raccolta, la movimentazione di prodotti attraverso la filiera di approvvigionamento globale e la gestione
di ispezione commerciali al di esportazione e di importazione.
Sostenibilit.
Aiutiamo le organizzazioni a garantire che i loro partner abbiano processi e sistemi efficaci e gestibili in luoghi che soddisfino
i requisiti degli investitori legati alla qualit, salute e sicurezza, gestione ambientale, responsabilit sociale delle imprese e di
altre aree di sviluppo sostenibile. www.it.sgs.com
Ervet,
Critt
Servizi di certificazione: ISO 22000, certificazione GlobalGap, Certificazione BRC/IFS, certificazione FAMI-QS, certificazione
FSSC 22000, Pesca Responsabile (MSC...), Acquacoltura Responsabile, GMP + alimentazione, biologica, EFISC, AIM Progress.
www.bureauveritas.it
Ervet
Servizi di certificazione: Certificazione ISO 22000, Certificazione GlobalGap, FSSC 22000, BRC (British Retail Consortium)
Global Storage and Distribution e IFS Logistics, mangimi ed ingredienti per la zootecnia, certificazione FAMI-QS, FSSC 22000,
SQF 1000/2000 Quality Food Program, certificazione volontaria di sostenibilit del prodotto, soluzioni di Supply Chain Green
& Efficient, Supply chain risk management. www.dnvba.it
Afnor certification
Critt
Lente opera in quattro principali aree di competenza: standard, certificazioni, soluzioni editoriali e servizi di informazione e
di formazione tecnica e professionale. www.afnor.org/en
Ecocert
Critt
Ecocert un organismo di controllo e certificazione, certificato secondo la norma internazionale ISO Guida 65 (EN 45011).
www.ecocert.fr
AGROCERT
Kilkis
Settori di attivit: gestione integrata della produzione agricola, agricoltura biologica, DOP, IGP, Specialit Tradizionale Garantita di Prodotti Agricoli, Garanzia di qualit di carne di maiale, Allevamento pollame controllato, Garanzia di qualit di carne
bovina, Garanzia della qualit dei prodotti dellacquicoltura, ISO - HACCP. www.agrocert.gr
62
Qualit e consumo
A-CERT (A-Cert
European Organization
for Certification S.A.)
Kilkis
A-CERT riconosciuto dal Sistema di Accreditamento ellenico (ESYD) come Organismo di Certificazione nelle seguenti aree:
Prodotti biologici secondo la norma EN 45011
Sistemi di Gestione per la Qualit in conformit alla norma ISO 9001:2008 secondo ISO/ IEC 17021:2006,
Alimentazione Sistemi di Gestione della Sicurezza in conformit alla norma ISO 22000:2005 secondo ISO/IEC 17021:2006
e ISO/TS 22003:2007,
Gestione integrata di produzione agricola/Gestione delle aree rurali, nel rispetto della AGRO 2.1 e AGRO 2.2 standard,
secondo la norma ISO/IEC 17021:2006.
www.a-cert.org
CERTIS - Controlo e
Certificao, Lda
Adral
Controllo e certificazione dei prodotti tradizionali (DOP, IGP, STG, DO, IG), modi di produzione (agricoltura biologica, produzione integrata, la protezione integrata), etichettatura facoltativa, benchmark privati, sistemi di gestione. www.certis.pt
AGRICERT Certificao de
Produtos Alimentares,
LDA
Adral
Agricert unorganizzazione privata di ispezione e di certificazione dei prodotti alimentari, riconosciuta sulla base della NP
EN 45011:2001 - Requisiti generali per Enti di Certificazione Prodotti, lorgano competente del Ministero dellAgricoltura
del Mare e dellAmbiente e spazio territoriale per ventiquattro prodotti tradizionali, cos come per lagricoltura biologica, la
protezione integrata e la produzione integrata. www.agricert.pt
Greek Standardization
Organization (ELOT)
Forth
In Grecia, ELOT lorganismo nazionale unico responsabile per lelaborazione, lapprovazione, la pubblicazione e la distribuzione di Standard ellenici. www.elot.gr
Cretan Quality
Agreement
Forth
Gli obiettivi della Societ sono: promuovere la dieta cretese e conferire ai ristoranti locali la certificazione con letichetta della
cucina cretese. Lobiettivo generale della Societ lo sviluppo sostenibile dellisola attraverso partnership con il settore
pubblico, settore industriale e societ civile. www.cretan-nutrition.gr
ENAC (Entidad
Nacional de
Acreditacin)
Ivace
ENAC lorganismno ufficiale designato dal governo spagnolo per valutare la competenza tecnica in conformit con le norme
e le certificazioni internazionali al paese. ENAC fortemente legata allagricoltura e lambiente. Fornisce certificazioni come:
BRC, IFS, EUREP, GFSI e schemi di certificazione per la distribuzione del settore agroalimentare su larga scala. www.enac.es
ACERTA
Ivace
ACERTA un organismo di controllo e certificazione indipendente specializzato nel settore alimentare principalmente dalla
Spagna, ma anche in altri 20 paesi. ACERTA in grado di produrre certificati per i protocolli internazionali quali: ISO, Tesco
nurture, IFS, BRC, GLOBALGAP, ecc. www.acerta-cert.com
IFOAM (International
Federation of Organic
Agriculture Movement)
Ivace
La missione mondiale di IFOAM di condurre, unire e assistere il movimento biologico al fine di raggiungere la sostenibilit
sociale, ambientale ed economica dellagricoltura biologica. n/a
Provincia
di Modena
Certificatore EMAS
Dipartimento
Ambientale Cipro Ministro
dellAgricoltura, Risorse
naturali e Ambiente
Cut
Il Ministero dellambiente oltre allattuazione e applicazione della legislazione, che il risultato di armonizzazione con lambiente acqueo europeo, anche il punto di riferimento per la maggior parte delle Convenzioni ONU in materia di questioni
ambientali globali e regionali. www.moa.gov.cy/moa/environment/environment.nsf/index_en/index_en?
CYCERT - Cyprus
Certification Company
Cut
Cycert, la Societ di Certificazione di Cipro fondata nel 2002, una filiale dellOrganizzazione per gli strandard di Cipro (CYS),
e fornisce i seguenti servizi di certificazione: Sistema di Gestione Qualit ISO 9001:2000, Sistema di Gestione Ambientale
ISO 14001, Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, Salute e sicurezza alimentare (HACCP), Marcatura CE (in
collaborazione con e organismi notificati), Certificazione di Prodotto. www.cycert.org.cy/index.php
LACON Institute
for Inspection and
Certification in
Agriculture and Food
Processing Ltd
Cut
Azienda operante in tutta Cipro in ispezioni per lo schema di certificazione LACON (agricoltura biologica). n/a
CCPB
Provincia
di Parma
Valutazione e certificazione delle prestazioni ambientali dei prodotti basati sul LCA con servizi di valutazione specifici concentrati sulla filiera agroalimentare e agroenergetica. Aree di attivit: produzione integrata, Global Gap, sistema di tracciabilit,
prodotti privi di OGM, agricoltura biologica, verifica sullimpatto ambientale. www.ccpb.it
ENEA
Provincia
di Parma
Le attivit ENEA includono lo sviluppo e limplementazione di sistemi di gestione ambientale (EMS) e le etichette ecologiche
dei prodotti. Supporta i sistemi produttivi nazionali e locali per lattuazione di direttive, regolamenti e norme europee o
internazionali. www.enea.it
63
Appendice
64
Indicatori di sostenibilit
Segmento
Indicatore
Tipo
Dimensione
Fabbricazione
di imballaggi
Ambientale,
Economica
Fabbricazione
di imballaggi
Ottimizzazione imballaggio/prodotto - Il rapporto tra la massa dellimballaggio utilizzato ed il prodotto, o sua unit funzionale
Quantitativo (% peso
imballaggio/peso totale)
Ambientale,
Economica
Fabbricazione
di imballaggi
Ambientale
Fabbricazione
di imballaggi
Utilizzo di materiali riciclati - Il rapporto tra il materiale riciclato (post-consumo e pre-consumo, come definito dalla OSP 14021) ed il materiale complessivo utilizzato negli imballaggi (comprende costituenti, componenti o
sistemi).
Quantitativo (%)
Ambientale
Fabbricazione
di imballaggi
Ambientale
Fabbricazione
di imballaggi
Ambientale
Fabbricazione
di imballaggi
Ambientale
Fabbricazione
di imballaggi
Quantitativo (% - percentuale in
volume occupata dal prodotto per
ununit di trasporto)
Ambientale,
Economica
Generale
Costo ambientale della catena di distribuzione (comprende sia il trasporto delle materie prime che il confezionamento, oltre alla distribuzione dei
prodotti finiti)
Ambientale
Generale
Ambientale
Generale
Ambientale,
Economica
La massa del materiale di scarto generato durante la produzione e il trasporto dellimballaggio (comprende materiali, costituenti, componenti)
Quantitativo: percentuale di
recupero (%)
Settore Primario
Materia prima utilizzata da diversi sistemi di produzione sostenibili accreditati. Il rapporto tra materie prime rispetto al totale in sistemi di produzione
sostenibili accreditati (a) biologico (b) CO2 neutro, (c) GlobalGap
Quantitativo (%)
Ambientale
Generale
Quantitativo
Economica
Generale
Indice di etica ambientale * Indicatore destinato a identificare lo sforzo intrapreso da piccole e medie imprese nel realizzare azioni eco-sostenibili in
un anno
Etica, Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
65
Segmento
Indicatore
Tipo
Dimensione
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Ambientale
Generale
Non specificato
Economica, Sociale
Generale
Non specificato
Economica, Sociale
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
% di donne in formazione
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale, Ambientale
Generale
Non specificato
Sociale, Ambientale
Generale
Non specificato
Sociale, Ambientale
Generale
Tasso di assenteismo
Non specificato
Sociale, Ambientale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
Non specificato
Sociale
Generale
% di lavoratori locali
Non specificato
Sociale
Generale
Fatturato nazionale e UE
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Valore aggiunto
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica
66
Indicatori di sostenibilit
Segmento
Indicatore
Tipo
Dimensione
Generale
Non specificato
Economica
Generale
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Certificazione NF V 01 005
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Certificazione NF V 01 007
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
% di prodotti conformi
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Non specificato
Economica,
Ambientale
Generale
Accesso dallacqua (include la misurazione del consumo dacqua, la riduzione Quantitativo (emissioni CO2 in
tutta la filiera agroalimentare)
della domanda dacqua e il trattamento delle acque)
Ambientale
Generale
Uso dellenergia (include la riduzione della domanda di energia in tutti i processi e Quantitativo (emissioni CO2 in
tutta la filiera agroalimentare)
luso di energie rinnovabili come alternative al carbone, carburanti, ecc.)
Ambientale
Generale
Ambientale
Generale
Ambientale
Generale
La porzione di materiale di scarto (in volume) generato durante il processo di Quantitativi (emissioni di CO2 in
tutta la filiera agroalimentare)
produzione riutilizzato (comprendenti materiali, componenti)
Ambientale
Generale
Quantitativo
Economica
Generale
Quantitativo
Ambientale
Generale
Economica
Generale
Nuovi prodotti
Economica
Olio doliva
Quantitativo (m3/ha.anno)
Economica
Olio doliva
Fissaggio di CO2: importo stimato di CO2 fissato per ettaro di superficie vegetale
Quantitativo (t/anno.ha)
Ambientale
Olio doliva
Occupazione: numero di dipendenti generati dal settore per anno/occupa- Quantitativo (%)
zione totale
Olio doliva
Quantitativo (kWh/t.anno)
Ambientale
Olio doliva
Quantitativo (/anno)
Sociale
Olio doliva
Consumo specifico di acqua: volume di acqua necessario per la produzione di Quantitativo (m3/t.anno)
una tonnellata di prodotto per anno
Ambientale
Olio doliva
Ambientale
Uva da tavola
Uva da tavola
Uva da tavola
Salario dei dipendenti: salario lordo totale per persona e per anno
Uva da tavola
Occupazione: numero di dipendenti generati dal settore per anno/occupa- Quantitativo (%)
zione totale * 100
67
Quantitativo (t/ha.anno)
Quantitativo (/anno)
Sociale
Economica
Sociale
Sociale
Sociale
Segmento
Indicatore
Tipo
Dimensione
Uva da tavola
Energia dal riutilizzo di substrati: valorizzazione energetica di biomasse residuali per ettaro di coltivazione e anno
Quantitativo (kWh/ha.anno)
Ambientale
Uva da tavola
Quantitativo (t/anno.ha)
Ambientale
Prodotti da forno
(Cocas-coquetes)
Quantitativo (m3/t.anno)
Ambientale
(Filiera di
trattamento
del pomodoro)
Quantitativo
Ambientale
(Filiera di
trattamento
del pomodoro)
Quantitativo
Ambientale
(Filiera di
trattamento
del pomodoro)
Ambientale
68
Indicatori di sostenibilit
69
Note
70
Note
1.
Report della World Commission on Environment and Development Our Common
Future, 1987
www.un-documents.net/wced-ocf.htm
2.
FAO - Food and Agriculture Organizations of
the United Nations, 2011, Linking climate
change financing and sustainability - Implications for Agriculture
www.fao.org/docrep/015/i2480e/
i2480e00.pdf
3.
OECD - The Organisation for Economic Cooperation and Development, 2011, A green
Growth Strategy for Food and Agriculture.
Preliminary report
www.oecd.org/greengrowth/sustainableagriculture/48224529.pdf
4.
The Consumers Goods Forum, 2011, Global
Protocol on Packaging Sustainability 2.0; A
Global Language for Packaging and Sustainability - A framework and a measurement
system for our industry
globalpackaging.mycgforum.com/allfiles/
FinalReport_2011.pdf
globalpackaging.mycgforum.com/allfiles/
GPPS_2.pdf
5.
Secondo larticolo Sustainability to support
end-to-end value chains: the role of supply
chain management, Closs, Speier, Meacham, 2012, Academy of Marketing Science.
6.
Ibidem.
7.
Ci sono anche altri modi per rappresentare
il concetto di sostenibilit. Lapproccio adottato dal 3D Destination Development Durable elaborato dalla regione CRITT/PACA il
seguente: governance, economia, mercato e
consumatori, sociale, salute e sicurezza sul lavoro, ambiente, sistema e qualit del prodotto.
8.
OECD - The Organisation for Economic Cooperation and Development, 2011, A green
Growth Strategy for Food and Agriculture.
Preliminary report
www.oecd.org/greengrowth/sustainableagriculture/48224529.pdf
9.
Sustainability to support end-to-end value
chains: the role of supply chain management, Closs, Speier, Meacham, 2012, Academy of Marketing Science.
10.
Also see Chapter 3.1 Methodology.
11.
Focus group, analisi dei fattori chiave e interviste specifiche effettuate durante il progetto in segmenti agro alimentari definiti
rappresentano la fonte principale utilizzato
dai partner di progetto per identificare queste criticit.
12.
Vedere anche la griglia di selezione dei tre
principali segmenti dellagro alimentare
www.pacmanproject.eu/page/projectdocuments/doc2013/2_MAP%202_SEGMENTS_05032013.pdf
13.
Vedere anche Hand-e-book on Agro-Food
Green Packaging sviluppato dal progetto
PACMAn.
14
Tuomisto et al (2012), Does organic farming reduce environmental impact?
Journal of Environmental Management 112
(2012) 309-320
15.
H.L. Tuomisto, I.D. Hodge, P. Riordan &
D.W. Macdonald, 2012; Does organic farming reduce environmental impacts?,
Journal of Environmental Management, 2012
www.sciencedirect.com/science/article/
pii/S0301479712004264)
16.
Gustavsson J., Cederberg C., Sonesson U.,
Van Otterdijk R. & Meybeck A. Global Food
Losses and Food Waste - Section 3.2 (Study
conducted for the International Congress
Save Food! at Interpack2011, Dusseldorf,
Germany); FAO, Rural Infrastructure and
Agro-Industries Division, 2011.
17.
Packaging in the Sustainability Agenda,
Guide for Corporate Decision Makers.
18.
Gli standard aziendali individuali sono stabiliti dalle singole aziende, prevalentemente
grossi rivenditori di cibo, e adottati lungo le
proprie filiere. GLi standard collettivi nazionali sono stabiliti da organizzazioni collettive
che operano entro i confini dei singoli paesi,
comprese associazioni industriali e organizzazioni non governative (ONG). Alcuni di
questi standard sono pensati specificamente
per stabilire richieste rispetto ai cibi provenienti da particolari stati o regioni. Altri, comunque, hanno impatto a livello internazionale in quanto applicati allintera catena del
71
ISBN 978-88-908954-1-8
9 788890 895418