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L'internet-dipendenza ha un nome di
interesse psichiatrico: IAD, Internet
Addiction Desorder.
Senza cadere nell'apocalittico, la rete è uno
splendido strumento che bisogna saper
ricondurre alla vita, di cui è complemento,
rifuggendo dall'invertire le cose.
Ciò che vale è sempre lei, la nostra
limitatissima vita.
(Immagine da: www.brainessence.it/.../tutti-pazzi-per-internet)
Vita è limite Ma riportiamo le cose a una domanda più diretta: quale rapporto c'è tra la
vita e il limite?
Il limite appare connaturato ad essa, tanto che alcuni pensatori lo
considerino suo carattere intrinseco, originario e ineliminabile: la vita, anzi,
più che "avere" limite, "è" limite.
Si può e si deve lottare contro questo o quel condizionamento ma non
contro la finitudine.
E non si tratta solo di impotenza ma di qualità. Qualcuno ha detto che per
essere bella, la vita dev'essere breve. Il limite non ne è solo il grattacapo,
ma la verità, come ci insegna Montaigne.
Vi sono metafisiche, come quella di Fichte, che fanno derivare la vita da un
Illimitatezza:
atto di autolimitazione del divino, altrimenti statico. (Johann Gottlieb Fichte
“che barba,
(1762 – 1814), filosofo tedesco, continuatore del pensiero di Kant e
che noia”
iniziatore dell'idealismo tedesco. Nota della Redazione).
Del resto, l'Infinito Assoluto Illimitato
ha il proprio oracolo inconsapevole
nella Mondaini del "che barba, che
noia!". L'unico gioco che valga
giocare è quello dell'imperfezione,
come Faust rilancia a Mefistofele. Del
resto, il nostro imprinting culturale è
quello di un Dio che si fa uomo.
Proviamo quindi, per ipotesi, a
pensare una vita senza morte e
magari anche senza vecchiaia,
malattie, sofferenze, e senza il rischio
che ci costituisce. Ci sembra una
prospettiva affascinante?
Nell'Uomo bicentenario di Asimov,
l'androide, pinocchio di nuova
generazione, dopo aver ottenuto
l'umanità come libero arbitrio,
responsabilità giuridica, sessualità,
chiede di diventare mortale.
Se è vero che la morte è generatrice di angoscia, l'idea di una vita
interminata non sarebbe un sollievo (Immagine da:
cinema1.altervista.org/Film/L-uomo-Bicentenar...).
Tag: finale ligure, inquieti, inquietudine e limite, festa inquietudine, bioetica, Welby, caso
Englaro, IAD, Uomo bicentenario