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FONDAMENTI DI
ELETTROMAGNETISMO
1.1
RICHIAMI DI ELETTROMAGNETISMO
1.1.1
INTRODUZIONE
H d l = S J n dS
!
!
r1
r2
I
!
!
!
St
[A]
(1.1-1)
in cui si indicato con il simbolo il prodotto scalare e con n il versore normale alla
superficie infinitesima dS.
Se si applica il suddetto teorema al sistema preso in esame, considerando come curva
chiusa una circonferenza di raggio r interna al toroide (r1 < r < r2) e considerando che, per la
simmetria del sistema, il vettore campo magnetico H in ogni punto tangente alla
H d l =
H ( r )d l =
[A]
H( r )rd = 2r H( r )
(1.1-2)
SJ n dS = SJdS = NI
[A]
(1.1-3)
[A]
(1.1-4)
[A/m] 1
(1.1-5)
2rH ( r ) = NI
ovvero:
H( r ) =
NI
2r
B =H
[T]
(1.1-6)
1
800 000
[T m/A] [H/m]
(1.1-7)
B
[mT]
1.5
1
0.5
0
200
400
600
800
1000 H
[A/m]
Spesso si usa [As/m] (Ampere-spire al metro) come unit di misura per il campo magnetico e [As] per la forza
magnetomotrice. Ci perch la f.m.m. data dal prodotto tra una corrente e un numero di spire. Poich il numero
di spire adimensionale, le corrette unit di misura per il campo magnetico e per la f.m.m. sono rispettivamente
[A/m] e [A].
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
[T]
B( r ) = 0 H (r )
(1.1-8)
S B n dS
[Wb]
(1.1-9)
Nel caso specifico, considerando come superficie una qualsiasi sezione del toroide di area
St, si ottiene:
=
S B( r ) n dS = S B( r )dS = B St
t
[Wb]
(1.1-10)
NI
2rm
(1.1-11)
essendo rm il raggio per cui il valore del campo magnetico coincide con il suo valore medio
sulla sezione del toroide, si ottiene:2
= B St = 0
NI
St
2rm
[Wb]
(1.1-12)
F =
S J n dS
[A]
(1.1-13)
F = J n dS =
S
H d l
[A ]
(1.1-14)
F = J n dS = NI
S
[A]
(1.1-15)
e porre:
H( r ) =
F
2r
[A/m]
(1.1-16)
Quando il raggio della sezione del toroide rt = St 2 molto pi piccolo del raggio r, ovvero quando
rt = (r2 r1 ) 2 << r , il flusso pu essere calcolato considerando l'induzione uniforme e pari al valore che assume
F
= 0
St
2rm
[Wb]
(1.1-17)
+
F
[A/Wb]
(1.1-18)
F 2rm
=
0 St
[A/Wb]
(1.1-19)
Nel caso generale di un circuito magnetico di lunghezza media l e area media della sezione
S, realizzato con un materiale di permeabilit , la riluttanza vale:
R =
F
l
=
S
[A/Wb] [H -1 ]
(1.1-20)
1 S
=
l
R
[H]
(1.1-21)
(1.1-22)
2
N NBS NHS N( NI / l )S N S
=
=
=
=
=
l
I
I
I
I
I
[H]
(1.1-23)
N 2S N 2
=
= PN 2
l
R
[H]
(1.1-24)
Linduttanza quindi una funzione quadratica del numero di spire e dipende dalla
permeabilit e dalle dimensioni geometriche del circuito magnetico (in modo esplicito nella
(1.2-23), tramite la riluttanza o la permeanza nella (1.1-24)).
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
1.1.2
LA LEGGE DI FARADAY
e
N
[Wb]
( t ) = B( t ) n dS = B( t )dS = B( t )S
S
(1.1-25)
V
Fig. 1.1-4 - f.e.m. indotta in
un solenoide.
(1.1-26)
La legge di Faraday afferma che, a causa della dipendenza dal tempo del flusso
concatenato, sul solenoide formato dalle N spire si induce una forza elettromotrice (f.e.m.)
e(t) pari a:
e( t ) =
d( t )
d ( t )
= N
dt
dt
[V]
(1.1-27)
Si consideri ora il caso in cui il vettore induzione magnetica sia dovuto proprio ad una
corrente i(t) che circola nelle N spire del solenoide. In questo caso il flusso concatenato pari
a:
( t ) = Li( t ) [Wb]
(1.1-28)
d ( t )
d[Li( t )]
di( t )
dL
=
= L
i( t )
dt
dt
dt
dt
[V]
(1.1-29)
di( t )
dt
[V]
(1.1-30)
R
opportuno soffermarsi sul segno meno che precede la
A
B
!
!
derivata del flusso concatenato. Con riferimento alla Fig. 1.1-4, il
segno meno sta ad indicare che il verso della f.e.m. indotta
i (t)
L
quello per cui la relativa corrente, che circolerebbe se il circuito
fosse chiuso, genererebbe una f.m.m. tale da opporsi alla
O
variazione di flusso.
!
A livello circuitale la spira, o il solenoide, rappresentata dalla
sua resistenza elettrica R e dallinduttanza L (Fig. 1.1-5). Da tale Fig. 1.1-5 - Circuito equivalente
di una spira.
rappresentazione circuitale, con il verso di riferimento scelto per
la corrente, si ha:
di( t )
> 0 v BO ( t ) > 0 ;
dt
di( t )
< 0 v BO ( t ) < 0
dt
(1.1-31)
(1.1-32)
d( t )
dt
(1.1-33)
C.d.U.
a
i (t)
i (t)
e (t)
e (t)
d (t)
d i (t)
e (t)=
= L
dt
dt
e (t)=
d (t)
d i (t)
= L
dt
dt
C.d.G.
RI
C.d.U.
RI
!
E = jX I
V
!
I
!
E=j X I
V& = RI& E&
Fig. 1.1-7 - Convenzione del generatore, convenzione dellutilizzatore e relative equazioni in regime sinusoidale.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
l
+
e
(a)
(b)
e = l (V B)
(1.1-35)
1.1.3
ENERGIA MAGNETICA
R
i
1T
mostrato in Fig. 1.1-9 in cui R rappresenta
! !
!
+
! +
la resistenza elettrica del solenoide di N
2
d
V
v
spire. Nel circuito elettrico presente un
N
dt
commutatore che nella posizione 1
!
permette di applicare ai morsetti del
solenoide una tensione continua V, mentre
nella posizione 2 cortocircuita i morsetti
Fig. 1.1-9 - Circuito magnetico ed energia magnetica.
del solenoide. Si immagini che tale
commutatore sia rimasto per un tempo sufficientemente lungo nella posizione 1 e che quindi
il sistema sia a regime nelle seguenti condizioni:
i=I=V R
= = LI
essendo L l'induttanza costante corrispondente alla riluttanza del circuito magnetico.
0 = Ri +
(1.1-36)
0 = Ri + L
di
dt
(1.1-37)
R
t
L
R
t
L
[W ]
WR = p R ( t )dt = R I 2 e
0
R
t
L dt
1 2
LI
2
[J ]
(1.1-38)
Poich durante il transitorio non viene fornita alcuna energia al sistema, per il principio di
conservazione dell'energia, la WR doveva gi essere presente nel sistema. Tale energia detta
energia magnetica Wm; essa immagazzinata nel sistema, dovuta alla presenza del campo
magnetico e, per quanto detto, pari a:
Wm =
1 2 1
1 2
LI = I =
2
2
2 L
[J ]
(1.1-39)
Wm =
1 2 1 2 S 2 1 F
1
LI = N
I = Sl = H 2Sl
2
2 l
2
2
l
[J ]
(1.1-40)
dalla quale, dividendo per il volume del circuito magnetico S l, si trova la densit di energia
magnetica nello spazio in cui presente il campo magnetico:
W
B2
1
1
~
Wm = m = H 2 = BH =
Sl
2
2
2
[Jm ]
-3
(1.1-41)
d
dt
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
d
i
dt
V i d t = R i 2 d t + id
Poich il primo membro rappresenta l'energia fornita al sistema dal generatore nel tempo
d t e il primo termine del secondo membro rappresenta l'energia dissipata sulla resistenza
nello stesso intervallo di tempo, il sistema, nel tempo d t, immagazzina una quantit di energia
i d. Tale energia rappresenta quindi la variazione di energia magnetica immagazzinata:
dW m = i d
(1.1-42)
d
L
(1.1-43)
1.2
1.2.1
S
Poich i materiali ferromagnetici presentano il fenomeno
N
della saturazione magnetica, la relazione tra campo magnetico e
induzione magnetica in tali materiali non lineare e, con
eccitazione in corrente continua, rappresentata graficamente
dalla curva di prima magnetizzazione (Fig. 1.2-2) (linduzione Fig. 1.2-1 -Circuito magnetico in
magnetica B aumenta quasi linearmente soltanto per valori
materiale ferromagnetico
relativamente bassi del campo magnetico H). La permeabilit
del materiale non quindi costante ma dipende dal punto di lavoro P sulla curva B = f (H ); si
pu porre infatti (Fig. 1.2-3):
( P ) =
B( P )
= tan( )
H( P )
[H/m]
(1.2-1)
10
e quindi
=
B( H )
= ( H )
H
B
[T]
[H/m]
(1.2-2)
[H/m]
(1.2-3)
B( P)
= i ( H )
H ( P)
[H/m]
(1.2-4)
saturazione
1.5
zona lineare
0.5
0
P
!
B ( P)
dB ( P)
= d ( H )
dH ( P )
H [A/m]
H( P)
lamierino al
silicio
e la permeabilit differenziale:
d ( P) =
H
[A/m]
acciaio
[H/m]
(1.2-5)
ferro
l
1
=
P(H ) ( H )S
[H -1 ]
(H )
(1.2-6)
R (H )
NI
F
= ( H ) =
=
R(H) R(H)
[Wb]
N 2I
= ( H ) = N( H ) =
R(H)
[Wb]
(1.2-7)
(1.2-8)
La relazione tra f.m.m. e flusso pu quindi essere rappresentata dalla Fig. 1.2-5.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
11
[Wb]
I [A]
Wm
[H/m]
(1.2-9)
R = R(I) =
1
l
=
P(I ) ( I )S
[H -1 ]
(1.2-10)
= ( I ) =
NI
F
=
R(I) R(I)
[Wb]
(1.2-11)
N 2I
R(I)
[Wb]
(1.2-12)
= ( I ) = N( I ) =
N2
( I )
=
I
R(I)
[H]
(1.2-13)
N2
N 2S
N 2S
N 2 S B( H )
( I )
=
=
( I ) =
( H ) =
I
l
l
R(I)
l
H
(1.2-14)
ovvero:
B( H )
( I ) N 2 S B( H )
=
=k
I
l
H
H
(1.2-15)
Si pu quindi concludere che la curva che rappresenta la funzione B (H ) sul piano H-B, a
meno di un fattore di scala, rappresenta anche la funzioni (I ) sul piano I- e (I ) sul piano
I- (Fig. 1.2-6).
Per quanto riguarda infine l'energia magnetica, poich l'induttanza non costante,
necessario considerare la sua espressione generale in termini differenziali:
dWm = id = i( )d
(1.2-16)
dalla quale si trova che l'energia magnetica immagazzinata dal sistema quando il flusso
concatenato vale (e la relativa corrente vale I ()) pari a:
12
Wm = dWm = i( )d
(1.2-17)
Esempi numerici
Si consideri il circuito magnetico di
Fig. 1.2-8 la cui caratteristica B-H
quella di Fig. 1.2-2. Si vuole
determinare il valore della corrente
I affinch si abbia = 0,48 mWb e
il valore dell'induttanza. Si vuole
inoltre calcolare l'incremento di
corrente I necessario per ottenere
un aumento del flusso del 30% e il
nuovo valore dell'induttanza.
l = 10 cm
h = 8 cm
S = 4 cm 2
N = 250
l
Fig. 1.2-8 - Circuito magnetico saturabile.
B
[T]
1.56
1.2
1
B=
0,48 10
=
S
4 10 4
= 1,2 T
0.5
0
H 900 A/m
0
900
H
[A/m]
2( l + h ) = 0,36 m
F = N I = 900 0,36 = 324 A ;
R(H) =
I=
F 324
=
= 1,3 A
N 250
F
2( l + h )
324
=
=
= 675 103 A/Wb
( H )
S 0,48 10-3
L(1,3A ) =
0 ,12
=
= 92 ,3 mH
1,3
I
Wm
1
1
I = LI 2 . Si ritrova
2
2
quindi la stessa espressione precedentemente determinata.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
13
B=
0,624 10 3
=
= 1,56 T
S
4 10 4
H = 2000 A/m
I=
F 720
=
= 2,88 A
N 250
2( l + h ) F
720
=
=
= 1154 10 3 A/Wb
( H )S
0,624 10 -3
L( 2 ,88A ) =
0,156
=
= 54,2 mH
I
2,88
Per ottenere un aumento del flusso del 30% la corrente deve aumentare del 122%, mentre
l'induttanza passa da 92,3 mH a 54,2 mH. Non quindi conveniente far lavorare il materiale
magnetico oltre il "ginocchio" della curva B-H (in saturazione), in quanto sono necessari elevati
incrementi di corrente per ottenere modesti incrementi di flusso (diminuisce la permeabilit
magnetica).
Si consideri il circuito magnetico dell'esempio
precedente in cui presente un traferro di
lunghezza d = 1 mm (Fig. 1.2-9). Si vuole
determinare il valore della corrente I affinch
si abbia = 0,48 mWb e il valore
dell'induttanza.
In questo caso la f.m.m. deve essere pari alla
somma della caduta di tensione magnetica
(c.d.t.m.) dovuta alla riluttanza del tratto in
ferro e della c.d.t.m. dovuta al traferro:
l = 10 cm
S
d
h
h = 8 cm
S = 4 cm 2
N = 250
l
Fig. 1.2-9 - Circuito magnetico saturabile con traferro.
F = R ( H ) + R0 0 = R ( H ) + R0
Poich il flusso uguale a quello dell'esempio precedente, nel tratto in ferro si ha lo stesso campo
magnetico (900 A/ m). Inoltre la riluttanza del tratto di materiale magnetico in pratica uguale a
quella dell'esempio precedente (675 103 A/Wb) in quanto la lunghezza rimasta praticamente
invariata:
l fe = 2( l + h ) d 2( l + h )
Per il calcolo della riluttanza del traferro si suppone che la superficie in aria attraversata dal flusso
coincida con quella del circuito in ferro (in effetti nel traferro il flusso tende ad occupare una
superficie maggiore):
R0 =
d
0 S
10 3
= 1989,4 10 3
4 10 7 4 10 4
A/Wb
R t ( H ) = R ( H ) + R 0 = 2664,4 10 3
3
F = R t ( H ) = 2664,4 10 0,48 10
I=
F 1278,9
=
= 5,12 A ;
N
250
A/Wb ;
3
= 1278,9 A
L( H ) =
N2
250 2
=
= 23,5 mH
R t ( H ) 2664,4 10 3
14
1.2.2
F ( t ) = Ni( t )
(1.2-18)
( t ) =
F (t )
R (i( t ))
(t)
+
F (t)
R (i(t))
(1.2-19)
Si presti attenzione al fatto che, essendo la riluttanza dipendente dalla corrente, il flusso
(t) non ha lo stesso andamento di i (t).
Poich il flusso (t) e il flusso concatenato:
( t ) = N( t ) =
N 2 i( t )
= L(i( t ))i( t )
R (i( t ))
(1.2-20)
d( t )
dt
(1.2-21)
d[L(i( t ))i( t )]
dt
(1.2-22)
La f.e.m. indotta e (t), sommata alla caduta di tensione sulla resistenza elettrica del
conduttore del solenoide, deve essere uguale alla tensione di alimentazione:
v( t ) = v R ( t ) +
d( t )
= v R ( t ) + e( t ) = Ri( t ) + e( t )
dt
(1.2-23)
bene tener presente che spesso usata la convenzione del generatore (C.d.G.) per
l'induttanza L (i (t)). In tal caso si ha:
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
e( t ) =
15
d[L(i( t ))i( t )]
d ( t )
=
dt
dt
(1.2-24)
(1.2-25)
1.2.3
1.2.3.a
P2
$
+B
+ Br
i( t ) = Isen( t )
In queste condizioni di alimentazione la f.m.m. e
il campo magnetico sono pari a:
F ( t ) = NIsen( t ) = F sen( t )
H(t ) =
F ( t ) NI
sen( t )
=
sen( t ) = H
l
l
H$ M
Hc
O
P1
(1.2-26)
P4
(1.2-27)
P3
+ Hc
+ H$
Br
$
B
Br induzione residua ( H = 0)
H c campo coercitivo (per annullare Br )
ad un valore
un campo magnetico che passa ciclicamente da un valore di picco negativo H
con derivata
, con derivata dH dt sempre positiva, per poi tornare al valore H
di picco H
dH dt sempre negativa, la relazione tra il campo magnetico stesso e l'induzione magnetica
data dal ciclo di isteresi statico di Fig. 1.2-11.
stato mostrato che il differenziale dellenergia magnetica immagazzinata in un sistema
elettromagnetico vale:
dW m = i d
[J ]
(1.2-28)
16
~
W1,2 =
P2
H( B)dB = A1
(1.2-29)
P1
P3
(1.2-30)
P2
A1
+ H$
O
P1
H ( B)dH = A 2
P3!
P2
$
+B
Br
$
+B
A2
P2
~
P3! W
p
+ H$
[J/m ]
3
(1.2-32)
in cui:
ki la costante di isteresi del materiale;
B il valore massimo dell'induzione magnetica;
La relazione Errore. L'origine riferimento non stata trovata. valida fino a valori della frequenza non molto
pi elevati della frequenza industriale.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
n
Pi = V f A c = k i V f B
17
[W ]
(1.2-33)
Pcp = Ri 2 = e 2 R
[W ]
ii
B (t )
ii
(1.2-34)
1m
1m
B (t )
perduta:
pcp (t ) d 2 dB
~
pcp (t ) = V =
12 dt
d /2
dB dx 2 dB 2
d pcp ( x, t ) = e( x, t ) 2 dg = 4 x 2
=
x dx ;
dt 2 dt
[W/m ]
3
pcp (t ) =
2 dB
dt
0
x 2d x =
d 3 dB
12 dt
[W]
18
d 2 dB
p~ cp ( t ) =
12 dt
[W/m ]
3
(1.2-35)
dB
2 2
cos( t )
= B
d
t
(1.2-36)
[W/m ]
d2 2 2
p~ cp ( t ) =
B cos 2 ( t )
12
(1.2-37)
( )
d2 2 2
d2
1
2 = k dfB
2
p~ cp ( t ) =
p cp ( t )dt =
B =
4 2 f 2 B
cp
T0
24
24
T
[W/m ]
3
(1.2-38)
2
.
6
Per calcolare la totale potenza perduta per correnti parassite sufficiente moltiplicare la
~
Pcp per l'intero volume del materiale:
con k cp =
( )
~
2
Pcp = V Pcp = k cp V d f B
[W ]
(1.2-39)
Si trova pertanto che la potenza dissipata per effetto delle correnti parassite
proporzionale al quadrato dello spessore del lamierino e inversamente proporzionale alla
resistivit elettrica del materiale.
I circuiti magnetici delle macchine elettriche interessati da induzioni magnetiche variabili
(in genere sinusoidali) sono pertanto realizzati con lamierini6 di leghe al silicio, in quanto tale
elemento determina i seguenti effetti positivi:
- aumento della permeabilit magnetica, specialmente nei lamierini a grani orientati;7
- aumento della resistivit elettrica;
- stabilizzazione della resistivit elettrica rispetto alle variazioni di temperatura.
Lo spessore di laminazione varia da 0,15 a 5 mm nelle macchine elettriche (da 0,15 a 0,3 mm nei trasformatori) e
da 0,01 a 0,5 mm in apparati elettronici che lavorano ad alte frequenze.
I lamierini a grani orientati, ottenuti tramite una laminatura a freddo, sono materiali magnetici anisotropi, nel
senso che il valore della loro permeabilit magnetica dipende fortemente dalla direzione. Essi hanno una elevata
permeabilit magnetica (maggiore di quella dei normali lamierini) lungo la direzione di laminazione, ma hanno
una bassa permeabilit magnetica (minore di quella dei normali lamierini) nella direzione perpendicolare alla
precedente.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
19
( )
n +k V B
fd
Pt = Pi + Pcp = k i V f B
cp
[W ]
(1.2-40)
(1.2-42)
(1.2-43)
d( t ) d
cos( t ) = N
cos( t ) = E
cos( t )
=
sen( t ) =
dt
dt
(1.2-44)
E=E
2 = N
2 = ( 2
= 4.44 fN
2 ) fN
(1.2-45)
Si consideri il circuito magnetico di Fig. 1.2-1 e si alimenti il solenoide di N spire con una
tensione sinusoidale:
v( t ) = V cos( t )
(1.2-46)
20
d ( t )
dt
(1.2-47)
(1.2-48)
che risulta quindi essere sinusoidale e sfasato di / 2 in ritardo rispetto alla tensione.
Si vuole ora determinare la forma d'onda della corrente che assorbita dal solenoide a
seconda del legame flusso-corrente considerato.
Forma donda della corrente assorbita trascurando le perdite nel ferro
Si inizi con il trascurare le perdite nel materiale ferromagnetico. In questo caso il legame
flusso-corrente rappresentato dalla curva di prima magnetizzazione di Fig. 1.2-15.a.
Poich il legame flusso-corrente non lineare la corrente i (t) periodica ma non
sinusoidale (Fig. 1.2-15.b e Fig. 1.2-16). Essa pu essere scomposta in serie di Fourier e,
essendo una funzione dispari e simmetrica rispetto ad un quarto del periodo, tale serie
composta da armoniche in solo seno dispari:
+
(1.2-49)
h =0
T
T
T
VI
VI
1
v(t )i (t )dt = 1 cos( t )sen( t )dt + 3 cos( t )sen( 3t )dt + ... = 0
T0
T 0
T 0
(1.2-50)
si trova giustamente che essa nulla in quanto il materiale ferromagnetico stato considerato
privo di perdite.
3'
(t)
2' 4'
1' 5'
i (t)
1"
5"
4"
2"
i
(a) Relazione non lineare tra flusso e corrente.
3"
Fig. 1.2-15 - Distorsione della corrente a causa del legame non lineare tra flusso e corrente.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
21
[I ( 2h+1)
+
h =0
1
2
I 2 + I 2 + I 2 + ...
1
3
5
(1.2-51)
Per quanto riguarda l'espressione nel tempo di tale corrente, considerando che deve
risultare in fase con il flusso e in quadratura con la tensione (la potenza attiva deve essere
nulla), si ha (Fig. 1.2-17):
i ( t ) = 2 I sen( t ) = I sen( t )
(1.2-52)
d( t )
dt
(1.2-54)
v (t )
reattanza
di
i (t )
(t )
/2
3 /2
(1.2-56)
con
(
(
& = jL I& = jX I&
E& = j
v (t )
(1.2-57)
i (t )
(t )
/2
i (t )
3 /2
22
I&
(
X
V&
(
E& = j X I& =
&
= j
(
&
V& = E& = j X I& = j
F&
I&
&
&
I&
V& = E&
(
X
V&
(
E& = j X I& =
&
= j
I&
F&
&
&
(
&
E& = j X I& = j
i (t )
L'aver considerato sinusoidale la
v (t )
corrente magnetizzante non comporta in
(t )
genere problemi nell'analizzare il
funzionamento delle macchine elettriche
rotanti in quanto la presenza del traferro
/2
2 t
3 /2
riduce sensibilmente la non linearit del O
circuito magnetico complessivo (ferro pi
traferro). Per quanto riguarda l'analisi del
funzionamento dei trasformatori, al
contrario, si vedr che non sar sempre Fig. 1.2-20 - Distorsione del flusso e della tensione quando la
possibile prescindere dalla non linearit
corrente sinusoidale.
del circuito magnetico. pertanto
necessario gi in questa sede approfondire tale aspetto dei circuiti magnetici.
Si visto che se il flusso sinusoidale la corrente magnetizzante presenta delle armoniche
a causa della non linearit del circuito magnetico. Si dice infatti che per sostenere un flusso
sinusoidale c' bisogno di un determinato contenuto armonico della corrente. Ovviamente se
la corrente sinusoidale, il flusso stesso che non lo potr essere (Fig. 1.2-20) e quindi
saranno presenti delle armoniche di flusso, che per quanto visto in precedenza saranno tutte di
ordine dispari:
+
(t ) =
( 2 h +1) sen[( 2h + 1)t ] = 1 sen( t ) + 3 sen( 3t ) + 5 sen( 5t ) + ...
(1.2-58)
h =0
ovvio che il contenuto armonico del flusso dello stesso ordine di grandezza di quello
che si aveva in precedenza nella corrente in quanto il legame flusso-corrente che lo genera il
medesimo.
Si calcoli ora la f.e.m. indotta da tale flusso distorto che, con le ipotesi precedentemente
fatte, uguale alla tensione ai morsetti del solenoide (si tenga presente che aver supposto la
corrente sinusoidale significa alimentare il solenoide in corrente):
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
v( t ) e( t ) =
23
d( t )
d (t )
d +
=N
=N
( 2 h +1) sen[( 2h + 1)t ] =
dt
dt
dt h =0
+
+
= N( 2h + 1)
V ( 2 h +1) cos[( 2h + 1)t ]
( 2 h +1) cos[( 2h + 1)t ] =
h =0
h =0
(1.2-59)
avendo posto:
V ( 2 h +1) = N( 2h + 1)
( 2 h +1)
Se si considera il rapporto tra la generica armonica di tensione e la tensione fondamentale:
V ( 2 h +1)
= ( 2h + 1) ( 2 h +1)
(1.2-60)
24
i (t ) =
(1.2-61)
h =0
i coefficienti delle armoniche in seno sono in pratica coincidenti con quelli determinati
senza considerare le perdite nel materiale ferromagnetico ( I b ,( 2 h +1) I ( 2 h +1) ).
Sulla base di questi risultati si pu porre (Fig. 1.2-23):
(1.2-62)
Quindi la corrente assorbita pari alla somma della corrente magnetizzante (in fase con il
flusso) i ( t ) = I sen( t ) e di una corrente sinusoidale in fase con la tensione (o meglio con
4'
(t)
4
!
5'
3'
6'
2'
1'
i(t)
O 1"
6"
!
!
2"
3"
5"
i
(a) ciclo di isteresi dinamico.
4"
Fig. 1.2-21 - Distorsione della corrente a causa del ciclo di isteresi dinamico.
v (t )
i (t )
i (t )
(t )
if (t )
O
/2
3 /2
/2
i (t )
3 /2
2 t
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
25
P=
T
VI f
1
v(t )i (t )dt =
T0
T
2
[cos( t)] dt =
0
VI f
= VI f = EI f
(1.2-63)
L'espressione della potenza attiva coincide con la potenza dissipata da una resistenza
elettrica che, sottoposta alla differenza di potenziale E, assorbe una corrente pari ad If.
possibile quindi definire tale resistenza come:
(
R fe = E I f
(1.2-64)
che, essendo sottoposta alla differenza di potenziale E, in parallelo alla reattanza di
(
magnetizzazione X .
In termini di calcolo simbolico, per la corrente assorbita si ha (Fig. 1.2-24):
E&
E&
I& = ( + ( = I& f + I&
R fe jX
(1.2-65)
In generale i valori delle correnti I f e I sono tali per cui l'angolo di sfasamento tra la
f.e.m.i. E& e la corrente I& :
If
tan 1
I
2
=
2
(1.2-66)
elevato (specialmente in presenza di traferro nel circuito magnetico). Cio la maggior parte
della corrente assorbita corrente magnetizzante e solo una parte relativamente piccola
assorbita per alimentare le perdite nel materiale ferromagnetico.
Si noti che considerando il fasore della f.m.m. (in fase con la corrente):
F& = NI&
(1.2-67)
il fasore del flusso risulta in ritardo rispetto ad esso dellangolo = tan 1 I f I in quanto il
(
& = NI& R ). Ci dovuto alla presenza
flusso in fase con la corrente magnetizzante (
(
&
V& = E& = j X I& = j
I
!
!
!
If
(
X
(
R fe
!
F&
E = j X I =
= j
!
I&
I& f
&
I&
Fig. 1.2-24 - Circuito equivalente elettrico di un circuito magnetico dissipativo: schema parallelo.
&
26
cos(
(1.2-69)
(&
(&
E&
Z m = = jN 2Pc
&I
(1.2-71)
(1.2-72)
(
(
Rm = X cos( )sen( )
(1.2-73)
(
(
X m = X cos 2 ( )
(1.2-74)
(&
Ovviamente limpedenza Z m pu essere anche determinata come parallelo tra la
(
(
resistenza R fe e la reattanza magnetizzante jX .
V = E = j
(
E = Zm I
!
I
!
(
Rm
!
(
Xm
E = j
(
E = Zm I
!
F&
I
!
If
Fig. 1.2-25 - Circuito equivalente elettrico di un circuito magnetico dissipativo: schema serie.
FONDAMENTI DI ELETTROMAGNETISMO
27
& = j
&
E& = jN
&E
E&
I& = I& f + I& = ( + (
R fe jX
(1.2-75)
(&
Se si considera limpedenza Z m , le equazioni diventano (Fig. 1.2-27):
V& = RI& + E&
(
& = j
& = Z& I&
E& = jN
m
(1.2-76)
!
RI
!
E = j
!
!
If
I
!
(
X
(
R fe
E = j
F&
If
Fig. 1.2-26 - Circuito equivalente elettrico di un circuito magnetico dissipativo con avvolgimento dissipativo:
schema parallelo.
!
R
(
Rm
RI
E = j
(
E = Zm I
!
(
Xm
!
E = j
(
E = Zm I
!
F&
Fig. 1.2-27 - Circuito equivalente elettrico di un circuito magnetico dissipativo con avvolgimento dissipativo:
schema serie.
28
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