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Bufale virali: quale vaccino?

Indice

1.

2.

Ecco i trucchi per riconoscere le bufale online


Giornalettismo
giornalettismo.com
Perch gli italiani credono alle bufale su Facebook
Wired
wired.it

3.

Bufale, la denuncia: "C' rete siti web che guadagna su


notizie false omofobe e razziste. Smentire non basta pi"
Il Fatto Quotidiano
ilfattoquotidiano.it
4.

Vi racconto come ho fatto soldi a palate spacciando


bufale razziste sul web
espresso.repubblica.it

5.

Le 25 bufale pi virali del 2015


huffingtonpost.it

6. The Black List: la lista nera del web


bufale.net

Ecco i trucchi per riconoscere le bufale online


da giornalettismo.com

I falsi non sono difficili da sbugiardare, ecco alcuni consigli per


riconoscerli e qualche strumento per venirne a capo
Il fenomeno delle bufale in rete dilagante, ma bastano poche attenzioni
per schivarne la maggior parte con poca fatica.

RICONOSCERE LE BUFALE A OCCHIO Generalmente buona parte delle bufale sono riconoscibili a prima vista
per gli espedienti retorici e per gli stilemi presenti in questo genere di
messaggio. Labbondanza di punti esclamativi e luso del maiuscolo sono sicure
spie di qualcosa che non va e altrettanto lo sono espressioni che richiamo a
presunte censure e invitano a far girare la presunta notizia. Se un
segreto o nessuno ne parla, qualche motivo c e raramente
rappresentato dalla presunta pericolosit della notizia per la classe dominante
o per il potere, quale che sia.

LIMPORTANZA DELLE FONTI Altro indizio rivelatore lassenza di fonti citate nei messaggi, ci sono
moltissime notizie censurate, nel senso che circolano a fatica o sono ignorate
dai media mainstream, ma difficilmente ci sono notizie mai riportate da

qualche fonte professionale e scoperte da chi poi si preoccupa di diffondere


segreti. Chi ha interesse a diffondere rivelazioni reali, di solito si premura di
rafforzare il suo messaggio offrendo le sue fonti allanalisi dei lettori, chi non ne
ha, o ne ha avuto notizia da fonti impresentabili, non pu farlo.

GLI STRUMENTI PER SCOPRIRE I TRUCCHI Ci son poi alcuni strumenti di facile impiego che chiunque pu utilizzare
per verificare in proprio, a cominciare da Google, utile sia per cercare altre
fonti, che per controllare che le immagini veicolate siano genuine. Lo stesso si
pu fare su YouTube per verificare che un video non sia stato scaricato,
ricontestualizzato e riproposto da qualche furbetto. Per alcune immagini pu
essere utile uno strumento come Jeffreys Exif Viewer, che permette di leggere
i metadati che accompagnano le foto al fine di stabilirne let, se non il luogo
nel quale stata scattata. A questo fine sono utili anche strumenti come
Google Earth o Wikimapia, che permettono di perlustrare una localit in cerca
di riscontri, ma anche Wolfram Alpha che permette di risalire al meteo di ogni
localit in ogni momento del passato, e quindi confrontare il cielo e la luce di
video e fotografie con quelli che ci dovrebbero essere. FotoForensics invece lo
strumento che permette di sapere con facilit se una immagine stata lavorata
con Photoshop o un altro programma di editing. Difficile, se non impossibile,
che una bufala possa sopravvivere a questo genere di elementari controlli, il
che riporta allinizio del discorso e a chiedersi perch qualcuno produca
disinformazione e sciocchezze destinate comunque a essere scoperte e
sbugiardate, ma questa una domanda alla quale solo ogni singolo produttore
di bufale pu dare la sua personalissima risposta.

Perch gli italiani credono alle bufale su Facebook


da wired.it

Fabio Chiusi

Giornalista
Pubblicato: marzo 20, 2014

Ieri il Senato della Repubblica ha approvato con 257 voti a favore e 165
astenuti, si leggeva in un post divenuto virale su Facebook qualche tempo fa
(35 mila condivisioni in meno di un mese), il disegno di legge del senatore
Cirenga che prevede la nascita del fondo per i parlamentari in crisi creato in
vista dellimminente fine legislatura. Il presunto fondo avrebbe dovuto
prevedere lo stanziamento di 134 miliardi di euro da destinarsi a tutti i
deputati che non troveranno lavoro nellanno successivo alla fine del
mandato. Conclusione: Rifletti e fai girare. Inverosimile? Certo, visto che si
tratta di una evidente bufala, e sarebbe bastato contare i presunti voti per
capire che non combaciano con il numero dei senatori. E del resto, il senatore
Cirenga nemmeno esiste anche se ha una pagina Facebook.
Ma allora perch cos tanti utenti di Facebook ci sono cascati? Un gruppo
di ricercatori delle Universit di Lucca, Lione e della Northeastern di Boston ha
cercato di inquadrare il ruolo e le dinamiche delle bufale diffuse da troll sul
social network di Mark Zuckerberg proprio a partire dallesperienza del dibattito
online durante le ultime elezioni politiche italiane.
Analizzando un campione di 2,3 milioni di individui distribuiti in 50
pagine Facebook divise in tre categorie media mainstream, pagine di

informazione alternativa e di attivismo politico tra il 1 settembre 2012 e il 28


febbraio 2013, gli studiosi sono giunti a diverse conclusioni interessanti.
La pi sorprendente riguarda il rapporto tra verit e menzogna nel
dibattito pubblico su Facebook: a scambiare pi spesso la satira e le bufale
diffuse dai troll politici per fatti sono i lettori che frequentano maggiormente le
pagine di controinformazione. Ovvero, proprio quelli pi critici dei media
tradizionali; che li ritengono cio pi corrotti, manipolati e incapaci di dare
notizie affidabili. Abbiamo scoperto, si legge nella ricerca intitolata
Collective Attention in the Age of (Mis)Information (pdf), che la maggior
parte degli utenti che interagiscono con i memi prodotti dai troll composta
principalmente da utenti che interagiscono con le pagine di informazione
alternativa.
Non solo. Nello studio, proseguono Luca Rossi, Walter Quattrociocchi e
colleghi, mostriamo che i pattern dellattenzione sono simili di fronte a
contenuti diversi nonostante la differente natura qualitativa delle informazioni,
il che significa che le affermazioni prive di fondamento si diffondono quanto le
informazioni verificate. I dibattiti scaturiti da ogni singolo post, misurati dalla
distanza temporale tra il primo e lultimo commento, non fanno eccezione:
permangono allo stesso modo indipendentemente dal fatto che largomento
sia il prodotto di una fonte ufficiale o meno.
Insomma, nel campione studiato le interazioni sociali sono complesse:
diverse culture coesistono, ciascuno in competizione per lattenzione degli
utenti. Il punto che la diffusa scarsa considerazione delle notizie prodotte
dai media tradizionali fa s che ogni tipo di processo di persuasione sia
molto difficile, anche se basato su informazioni pi affidabili. Il dibattito
prodottosi in rete durante le ultime elezioni, in altre parole, si sviluppato a
prescindere dalla bont delle notizie sulla cui base gli utenti hanno discusso.
questo il danno prodotto a partire dal cattivo giornalismo, e perpetuato da
unopinione pubblica incapace di fare lo sforzo per separarlo dal buon
giornalismo.
Se il World Economic Forum del 2013 ha sottolineato che la
disinformazione digitale di massa uno dei principali rischi per la societ
moderna, come si legge allinizio del paper, i ricercatori tra le conclusioni
confermano, aggiungendoci un vero e proprio allarme: I risultati del nostro
studio segnalano un pericolo concreto, dato che pi il numero di affermazioni
prive di fondamento in circolazione elevato, pi utenti saranno tratti in
inganno nella selezione dei contenuti. Perch in rete, certo, possibile
reperire accanto alla bufala ripetute segnalazioni del suo essere bufala. Ma
se i lettori non fanno lo sforzo per capire la differenza, lesito non pare molto
diverso dalla situazione prodotta dai precedenti mezzi di comunicazione, di
gran lunga meno interattivi e aperti a refutazione.
Da parte sua, il fantomatico senatore Cirenga reagisce sulla propria
pagina Facebook: Continua questa indegna campagna di disinformazione
basata su questo articolo pseudo-scientifico che parla della mia presunta nonesistenza, scrive. Prego tutti i miei elettori passati, presenti e futuri di non
lasciarsi influenzare dalle maldicerie della propaganda e di continuare a
votarmi. Se i ricercatori hanno ragione, qualcuno lavr perfino preso sul
serio.

Bufale, la denuncia: C rete siti web che guadagna su


notizie false omofobe e razziste. Smentire non basta pi
da ilfattoquotidiano.it
3

ottobre

2015

Emilia Romagna I responsabili di Bufale.net e Butac.it hanno deciso di non


limitarsi pi alla verifica delle notizie "montate" e di rivolgersi direttamente alla
Polizia postale di Bologna. L'autore dell'iniziativa David Alejandro Puente Anzil:
"Chiediamo un intervento contro una delle pi grosse reti in Italia che collega
Vox news.info, seguito da Tutti i crimini degli immigrati.com, Identit.com, e
Resistenza nazionale.com"
di Giulia Zaccariello | 3 ottobre 2015 Pi informazioni su: Bologna, Bufale
La
formula semplice e collaudata: basta un titolo accattivante e dai toni
aggressivi, un articolo, allapparenza attendibile, sul tema dei migranti o
dellomosessualit e i clic in rete sono assicurati. E con loro anche il giro di
affari. Peccato che, spesso, dietro queste news ci sia poco o niente di vero
se non una bufala, capace di diffondersi sul web a macchia dolio, creando
allarmismo e fomentando omofobia, odio razziale e religioso. Per questo, due
realt che ogni giorno si occupano di smascherare falsi online, il sito
Bufale.net e Butac.it, hanno deciso di non limitarsi pi alle smentite e di
rivolgersi direttamente alla Polizia postale. Nel mirino c una rete di siti,
specializzati nel diffondere notizie volutamente gonfiate, alterate, inventate o
diffamatorie.
Siamo passati allazione perch la smentita non basta pi ha spiegato
David Alejandro Puente Anzil, ideatore di Bufale.net, nel corso di una
conferenza stampa a Bologna. Abbiamo depositato una denuncia alla Polizia di
Bologna, contro una delle pi grosse reti di bufale in Italia. la prima volta che
viene fatta denuncia contro un sistema cos grosso e organizzato. Si tratta di
quattro siti: il pi noto Vox news.info, seguito da Tutti i crimini degli
immigrati.com, Identit.com, e Resistenza nazionale.com. Tutti e
quattro fanno capo allo stesso responsabile, che si chiama Giovanni Tognoli.
Anche se su internet si maschera dietro un generico redazione o pseudonimi
di varia natura, come giannitogni.

Ogni giorno i gestori di Bufale.net e Butac.it ricevono parecchie


segnalazioni, in merito alle pseudonotizie pubblicate su queste pagine.
Vengono esagerate, manipolate e stravolte notizie vere, cos da cambiarne
completamente il significato, incrementando odio razziale, incitando alla
violenza, o denigrando alcuni soggetti. Sono stati diffamati, ad esempio, enti di
volontariato come la Croce Rossa o Medici senza frontiere, i gestori di
centri daccoglienza, prefetti, giudici, Papa Francesco o albergatori che hanno
dato la loro disponibilit a ospitare profughi. E basta dare unocchiata alla
home di Voxnews per farsi unidea. Non difficile imbattersi in articoli che
raccontano di migliaia di euro regalati ai migranti per rifarsi i denti nuovi, o
che riferiscono di un fantomatico Tweet, dove lex ministro Kyenge avrebbe
detto di volere eliminare il Natale perch irriverente verso gli immigrati. O,
ancora, che spiegano come ci sarebbero dieci volte pi possibilit che un
omosessuale sia pedofilo rispetto a quante ce ne sono che lo sia un
eterosessuale.
Un sottobosco di notizie gonfiate o inventate di sana pianta, in grado
per di fare il pieno di clic e like sui social. Fino a qualche anno fa ha
raccontato Michelangelo Coltelli, webmaster di Butac, che da diversi anni
passa il suo tempo libero a setacciare il web per smascherare le finte news
incontravamo soprattutto notizie sciocche, come quelle su animali giganti,
oppure bufale sul settore medico. Oggi, invece, le notizie false che spopolano
sui social sono quasi tutte razziste o omofobe. C stato un picco. E questo
preoccupante. Anche perch gli under 40 utilizzano soprattutto internet per
informarsi, e cadere in questi tranelli molto facile. Basti pensare che a volte,
nella corsa alle visualizzazioni, ci cascano anche giornalisti di importanti
testate. Per alcuni siti, il guadagno pu raggiungere anche decine di migliaia di
euro allanno.
Dietro la denuncia c un lavoro di ricerca durato mesi. Lo scopo anche
quello di porre un argine a quel sistema di falsa informazione online, che
sfrutta la credulit popolare e la facile indignazione per fare profitto o per
alimentare alcune idee politiche. Alla mobilitazione dei Bufale.net e Butac.it, ha
aderito anche il Comune di Bologna. Sempre nel corso della conferenza
stampa, lassessore alla Legalit, Nadia Monti, ha annunciato una serie di
iniziative nelle scuole per stimolare una sorta di cultura della verifica. Il
danno procurato dalla divulgazione di notizie false da parte di alcuni siti che si
spacciano per autorevoli testate online incalcolabile per portata, ma ben noto
e quantificabile per effetti negativi, specialmente sui giovani.

Vi racconto come ho fatto soldi a palate spacciando bufale


razziste sul web
da espresso.repubblica.it

Il sito Senza Censura chiuso dalla polizia postale "Catania, 15enne bruciato
vivo. Massacrato perch cristiano". "Roma: extracomunitario tenta di stuprare
bambina. Interviene un passante e lo demolisce". "Napoli, ospitano un
pakistano a cena: stupra la figlia e viene picchiato dal padre". "Marocchino
salva bambino in mare e poi muore per la fatica". "Quattro tunisini stuprano la
moglie e poi uccidono il marito a sprangate". "Nigeriano stupra madre e figlia,
il marito gli getta lacido sul pene". "Immigrato violenta bambina di 7 anni. Il
padre gli taglia le palle e gliele fa ingoiare". Con quest'ultimo titolo, e relativo
"articolo", "ho fatto pi di cinquecentomila visite, e guadagnato mille euro, solo
nella prima settimana". Senza contare le centinaia di migliaia di Mi piace e
condivisioni su Facebook.
Funzionava cos: il protagonista del nostro articolo ha aperto un blog, l'ha
trasformato in un giornale di informazione in Rete e ha cominciato a pubblicare
notizie molto spesso inventate di sana pianta, bufale e fandonie che mettevano
al centro della scena (del crimine) sempre e soltanto lui: il nemico immigrato e
le sue nefandezze. Pi la sparava grossa, pi ingannava deliberatamente, pi
soffiava sul fuoco dello spirito peggiore del nostro tempo e pi gli aumentava il
volume di visualizzazioni e lettori. Che lievitavano a numeri inimmaginabili.
E a questo punto faceva soldi veri, talvolta a palate, grazie alla pubblicit di
Google Adsense e similari. Ogni click, un tot di centesimi. "Ogni mille visite

guadagnavo due euro" ci rivela. Conta solo la quantit di "contatti": alla


propaganda di massa ci pensavano Facebook e gli altri social newtork, dove
condivideva e spammava gli articoli falsi attraverso una girandola di fake e
pagine fittizie forti, a loro volta, di consensi impressionanti: quasi 87 mila i
followers di "Uomo d'onore", e ben 130 mila quelli di "Cresciuti per le strade".
Un like, si sa, tira l'altro e a furia di essere diffusa qualsiasi notizia pu
diventare virale, e quindi verosimile, e perci "vera".
Gli algoritmi dell'advertising sul web non sono programmati per riconoscere le
categorie del bene e del male.
Dalla sua cameretta di San Cataldo, nella provincia di Caltanisetta, un giovane
studente di nemmeno vent'anni, Gianluca Lipani, era diventato un piccolo
imperatore del finto giornalismo a base di razzismo e caccia all'immigrato
online. Prima che circa un mese fa la Polizia postale siciliana lo scoprisse e
denunciasse per istigazione alla discriminazione razziale.
Il suo sito di "informazione", "Senzacensura.eu", "il blog senza peli sulla
lingua", oggi oscurato, era seguitissimo: "Viaggiavo sui 500 mila lettori al
mese". Senzacensura.eu era una terra promessa per tutti gli aspiranti o magari
inconsapevoli Ku Klux Klan all'italiana. Perch raccontava, o meglio,
immaginava storie raccapriccianti dove gli italiani, "brava gente gi stremata
dalla crisi", erano sempre vittime di immigrati brutti, sporchi e cattivi, colpevoli
dei reati pi immondi, mentre lo Stato lassista e parassitario sta a guardare.
Sbatti il mostro - extracomunitario of course - in homepage. Tutto ci per puro
spirito di "mercato". "Non agivo per risentimento nei confronti di soggetti di
diversa nazionalit. Lo scopo della mia attivit era quello di attirare l'attenzione
sul mio sito guadagnando, con i banner pubblicitari, dagli ingressi degli utenti"
ha dichiarato il ragazzo ai carabinieri, e lo stesso ha fatto a noi, nell'intervista
esclusiva che segue. "Non siamo di fronte a un singolo articolo, ma c' stata
una reiterazione nel tempo e molte persone erano portate ad avere un senso di
risentimento nei confronti degli extracomunitari" stato il commento del
dirigente della polizia postale Marcello La Bella. E Senzacensura.eu era solo
uno dei tanti portali che "commercializzano" la tragedia di migranti in fuga da
guerre e orrori.
Sul suo profilo Facebook "ufficiale", Gianluca Lipani ha 3310 amici. Posta roba
innocente, indistinguibile da quella dei suoi coetanei. Calcio, humour greve,
battute sulla nuova Miss Italia e foto d'amore con la fidanzatina, che gli scrive:
"Sei la persona pi bella del mondo. Sei un ragazzo d'oro". Gianluca porta i
capelli dritti e sparati come quelli dell'ex attaccante del Milan El Shaarawy.
Orecchini. Fisico palestrato il giusto. Sopracciglia ad ali di gabbiano. Una
passione generazionale per il rap. Quando Senza Censura.eu era ancora online,
lui si firmava "Il Divulgatore" e si descriveva cos: "Sono un webmaster che
cerca di dar voce agli italiani tramite la diffusione virale. Da troppo tempo noi
italiani subiamo le spergiure di uno Stato ignobile che pensa a sfamare i propri
governanti e lasciare nella miseria i cittadini. Da questo momento saprete la
verit grazie alle informazioni che vi pongo giorno dopo giorno. Solo tramite
l'informazione, QUELLA VERA, riusciremo a distruggere questa situazione che

ormai affligge la vita di molti italiani".


Come e perch hai aperto questo sito di "informazione", Gianluca?
" nato per dare realmente voce a fatti che sono trascurati dai giornali; ma
purtroppo queste cose non sono seguite, ricevono pochissime visualizzazioni,
nessuno le condivideva sui social e allora mi son chiesto: "Quali fatti
potrebbero coinvolgere pi gente?". Osservando dal tg le gesta di un noto
uomo politico, con i suoi famosi discorsi populistici contro i migranti, ho notato
subito la notevole attenzione che catturavano le sue parole d'ordine. E allora
mi venuto in mente di creare un sito con discorsi e una retorica simile: se
pu farlo un Onorevole, perch non pu farlo un ragazzo disoccupato?".
Parliamo della natura dei tuoi "articoli".
"Le mie notizie erano chiaramente inventate: solo chi non ha facolt di
discernimento poteva crederci. Dico questo senza voler offendere in nessun
modo il mio pubblico, grazie a cui le notizie diventavano estremamente virali, e
alla velocit della luce. Una volta resomi conto di quanto tirasse il tema
"immigrazione", ho proseguito su questo solco continuando a pubblicare notizie
false e infondate. Fingendo che fossero vere, altrimenti chi le avrebbe pi
lette? Tu mi dirai: hai violato la legge. E perch, allora, i nostri politici
continuano a dire e promettere cose non vere e assurde, senza pagare mai per
le loro frottole?".
Che cos', per te, la verit?
"La verit, quella vera, non esiste, o meglio esisteranno sempre delle verit
nascoste dietro a un racconto e soprattutto dietro a una notizia: perch le
baggianate proliferano anche nel giornalismo vero, proprio per spingere il
lettore a leggere gli articoli".
Qual la differenza tra una notizia vera e una bufala?
"La notizia vera sempre seguita da una fonte; la bufala si capisce dal modo
stesso in cui viene scritta. Nei miei articoli ricreavo un linguaggio comprensibile
a tutti, pur se grammaticalmente non corretto. Basta conoscere l'italiano per
comprendere se una notizia vera o fasulla".
Perch pubblicavi notizie infondate?
"Come gli uomini cercano la virilit, io inseguivo la viralit. Mi costruivo da
solo i miei scoop. E provavo a guadagnarmi in questo modo qualche euro".
Com'era il tuo modus operandi "giornalistico"?
"Alcuni articoli li pescavo da altri siti, mentre altri li inventavo totalmente: sa,
non ci vuole mica molta immaginazione, basta pensare a ci che desidera
l'italiano medio, e le idee affiorano da sole. L'italiano medio purtroppo (o per
fortuna) non riesce a separare una notizia vera da una bufala, anche perch
molte notizie false sono molto simili a quelle vere. Davo al lettore ci che il
lettore voleva".
Il tuo "articolo" pi controverso ha questo titolo: "Immigrato violenta
bambina di 7 anni. Il padre gli taglia le palle e gliele fa ingoiare.

"In passato avevo condiviso sulle mie innumerevoli pagine Facebook la storia
davvero accaduta di un immigrato che stupr una bambina, e tra i commenti al
post ci fu chi scrisse una roba del tipo "Eviratelo e fateglielo mangiare a forza"
e "Buttategli l'acido addosso". Questi commenti macinavano centinaia di like; e
cos ho deciso di farne il format del mio blog. Ho avuto quasi 6 milioni di
visualizzazioni e 800 mila condivisioni...".
Quanto ti rendeva la tua attivit?
"Il guadagno andava a periodi".
Ti consideri un razzista?
"Certamente no: io non sono un razzista, n tantomeno un divulgatore di odio
razziale, ma un ragazzo normalissimo che cercava di fare qualche euro
scrivendo".
E cosa pensi, allora, degli immigrati?
"Non provo nessun risentimento nei loro confronti, ma solo su coloro che
speculano sulla loro pelle".
I tuoi articoli seminavano odio sociale?
"Non mi sembra che dopo aver letto i miei articoli i lettori siano scesi in piazza
con un machete per colpire gli extracomunitari di passaggio. Altrimenti
dovrebbero farlo anche dopo aver visto un tg".
Vuoi diventare un giornalista?
"No".
Secondo te, i social network sono uno strumento di conoscenza o di
ignoranza?
"I social sono una miniera di diamanti per chi pubblica qualcosa, ma non per
chi legge. Consiglio di utilizzarli per passatempo: non per informarsi".

Le 25 bufale pi virali del 2015


da huffingtonpost.it
No, Facebook non premier gli utenti con donazioni milionarie. Starbucks non
ha rimosso le immagini natalizie dalle tazze perch "odiano Ges". Marte non si
avviciner pericolosamente alla Terra. Possiamo chiudere il 2015 facendo sonni
tranquilli, perch il sito di fact checking Snopes ha stilato una lista delle 25
leggende metropolitane pi condivise dell'anno. Scorretela e incrociate le dita
di non avere abboccato a nessuna di queste bufale.
Basta un post per proteggere la privacy
Con la nascita della app di Facebook Messenger molti si sono interrogati
sull'invasione della privacy che comportava. Cos circolata la voce che
bastasse postare sulla propria bacheca un post di protezione legale per
difendere copyright e privacy. Non vero, purtroppo.
Bonus da 4,5 mln di dollari a 1000 utenti Facebook
No, Zuckerberg non doner il 10% delle proprie azioni Facebook a 1000 utenti
"fortunati". Sul social circolata la notizia - corredato da post fake che invitava
a condividerla taggando gli amici per sperare di vincere 4,5 milioni di dollari a
testa - dopo che la coppia Mark-Priscilla ha annunciato che avrebbe donato il
99% del proprio capitale azionistico per rendere il mondo migliore, dopo la
nascita della prima figlia Max.
Le bibite Red Bull contengono sperma di toro
La notizia che Red Bull e altre bevande energetiche contengono sperma di toro
circola a ritmi alterni per via della presenza di taurina tra gli ingredienti. Senza
tenere conto del fatto che la sostanza viene ottenuta sintenticamente - non
estratta da animali - e che comunque presente anche nel corpo umano.
Trovato il corpo di Elvis Presley
Per la pace dei fan, il corpo di un anziano senzatetto trovato morto a San Diego
lo scorso gennaio non era quello di Elvis Presley. A dare la notizia (falsa) che il
cadavere sarebbe stato identificato tramite test del dna era stato l'Empire
News, sito che sforna spesso bufale. Ma per "riportare Elvis in vita" basta poco.
Gli elettori repubblicani sono "i pi stupidi"
Donald Trump avrebbe detto in un'intervista a People del '98 che i repubblicani
sono gli elettori "pi stupidi" (dumbest): falso. Non che manchi occasioni di
fare gaffe, ma nell'intervista in questione la citazione non c', nemmeno detta
con altre parole.
Facebook a pagamento
No, Facebook non intende per ora introdurre un pagamento mensile per la
piattaforma.
I super stipendi dei manager delle ong

Nel periodo natalizio torna a girare una mail che avverte di non investire in
beneficenza riportando dati sugli stipendi milionari e benefit da urlo per i ceo di
grandi ong come Unicef e la Croce rossa. I dati per sono poco precisi e non
aggiornati dal 2005, quando la mail ha iniziato a circolare.
Arance infette con il virus hiv
Le arance provenienti dalla Libia sarebbero state contaminate con sangue
infetto dal virus hiv. Il messaggio minatorio circolato a lungo sui social,
pregando le persone di condividere per salvare pi vite possibili. Era solo uno
scherzo, di pessimo gusto.
"La fede non serve per essere una brava persona"

Questa citazione stata vista come plausibile data la non-convenzionalit di


Papa Francesco e per questo condivisa sui social da moltissimi utenti. Ma
senza fonte alcuna.
15 giorni di buio a novembre 2015
La Nasa avrebbe confermato che a novembre 2015 la Terra sarebbe stata
inghiottita in 15 giorni di buio completo, una cosa che "non succedeva da un
milione di anni" dovuta ad interconnessioni planetarie. Tutti hanno riportato la
notizia partita su Twitter... tranne la Nasa.
"Sono stufo di fingere che mi piacciano le persone di colore"
Lo stilista Michael Kors avrebbe detto di essersi stancato di fingere che gli
piacciano le persone di colore. Ma a diffondere la notizia - che volata sul web
tra onde di indignazione - era stato il sito satirico NahaDaily. SATIRICO!
morto Willie Nelson
I social hanno creduto fino in fondo che il celebre cantante country Willie
Nelson (1933) fosse morto. Ma a diffondere la notizia era stato ancora una
volta un sito satirico, MSMBC.co, che si era persino impegnato a scrivere un
falso coccodrillo.

Starbucks "odia Ges"


Il fatto che Starbucks abbia deciso di stampare per Natale 2015 delle semplici
tazze di carta rossa, senza disegnini natalizi, ha fatto infuriare il candidato
repubblicano Donald Trump che ha accusato la catena di caff di "odiare Ges".
I giornali l'hanno battezzata "The war of Christmas cups", ma era solo una
scelta di packaging...
Urina nel the AriZona Iced Tea
L'azienda di bevande AriZona Iced Tea stata accusata di usare come
ingrediente segreto dei propri the urina umana. Il problema ancora una volta
la fonte - un sito di bufale tra i pi noti, Huzlers - preso per vero da qualche
utente distratto che ha poi diffuso la falsa news...
Membri dell'Isis travestiti da postini
Per via della paura di infiltrazioni dell'Isis negli Stati Uniti, negli ultimi mesi
circolata una mail con la falsa notizia che sarebbero scomparse centinaia di
uniformi di servizio Ups (societ americana di trasporto plichi e spedizioni
internazionali) che l'Isis avrebbe preso per fare travestire alcuni membri e farli
agire indisturbati. Peccato che fosse una "minestra riscaldata" di una leggenda
metropolitana datata anni...
Nessun massacro alla Sandy Hook
Persino sui massacri si scherza. stato messo in dubbio il massacro avvenuto
nel 2012 nella scuola elementare Sandy Hook, Connecticut, a opera del 20enne
Adam Lanza che uccise 27 persone tra cui 20 bambini. Il fake che circolava sui
social usava come fonte l'Fbi, che ovviamente non c'entra nulla.
"Negli Usa si pu bere alcol a 18 anni"
Eh no, ci dispiace per voi young americans speranzosi, Obama non ha deciso di
abbassare il limite per le bevanda alcoliche da 21 a 18 anni negli Stati Uniti.
Una donna indiana ha partorito 11 gemelli
Non vero che una donna indiana ha partorito 11 gemelli. Se successo, non
comunque quella nella foto allegata alla storia dove parte dello staff medico
di un ospedale indiano festeggia nel 2011 la nascita di 11 bambine in un giorno
(ma di madri diverse!).
Marte si avviciner alla Terra come mai prima
Il pianeta Marte avrebbe dovuto, lo scorso 27 agosto, avvicinarsi alla Terra
come mai prima. Questo testa a testa effettivamente avvenuto, ma nel 2003
quando il pianeta rosso arriv a 56 milioni di chilometri da noi. E non un
evento cos speciale, capita ogni 15 o 17 anni.
Spendi 10 euro per ricevere 36 regali
Concludiamo con un clich duro a morire. Si chiama "Secret Sisters Gift
Exchange" ed la rielaborazione furbetta della classica catena Una mail
promette a chi legge che inviando a un'amica un regalo da 10 euro se ne
riceveranno 36 in cambio. Ovviamente non funziona, ma qualcuno ancora
abbocca...

The Black List: la lista nera del web


da bufale.net
Nellarco del 2015 gli utenti ci hanno richiesto di pubblicare una black
list (come altri nostri colleghi in precedenza, vedi quella di Butac del 2014). In
questa pagina riportiamo la nostra lista nera del web con i siti internet e le
pagine Facebook che diffondono bufale, disinformazione o allarmismo
divise per specifiche categorie (i link leggi gli articoli rimandano allelenco
degli articoli dove trattiamo i siti in questione).
Lista aggiornata al 4 gennaio 2016

False testate giornalistiche satiriche


Alcune esistono da diverso tempo, ma nel 2015 c stato un
considerevole aumento delle false testate giornalistiche, o meglio di quei
domini che hanno tratto in inganno molti utenti per via del loro nome
facilmente confondibile con le pi famose testate giornalistiche. Molte di queste
si ritengono satiriche anche se, in alcuni casi, non hanno nulla a che vedere
con la satira.
Il GioMale (non il pi conosciuto Il GiorNale) [leggi gli articoli]
Il Matto Quotidiano (non il pi conosciuto Il Fatto Quotidiano) [leggi
gli articoli]
Il Fattone Quotidiano
Rebubblica (hostato su Altervista, ora punta a Il Matto Quotidiano)
Il CoRiere della Sera (con una r nella parola Coriere, non il pi
conosciuto CoRRiere della Sera) [leggi gli articoli]
Gazzette
Lo Specchio
Corriere del Mattino
Corriere del Corsaro
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Siti di bufale scandalistiche
Siti di bufale a sfondo politico e razziale
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Siti clickbait
Aggregatori di notizie, copia incollatori, senza alcuna verifica dei fatti e
titoli accattivanti per attrarre il lettore.

I siti e le pagine Facebook dei complottisti


Nuovo Ordine Mondiale, Scie chimiche, alieni, 11 settembre chi ne ha
pi ne metta.
Le pagine Facebook:
Scienza di confine
Killuminati Soldiers

Testate giornalistiche
E le testate giornalistiche? Certo, abbiamo riportato numerosi casi in cui
testate giornalistiche hanno pubblicato bufale, disinformazione o allarmismo. Di
certo non tecnicamente possibile porle allo stesso livello di altri siti qua sopra
citati. Certo che spesso gli articoli di queste testate giornalistiche vengono
copiati, incollati e modificati dai siti di bufale e disinformazione per secondi fini.

Siti satirici [da non considerare come parte della lista nera]
Questi siti sono fatti apposta per diffondere pillole di satira e qualche
risata. Succede spesso che alcuni utenti ce li segnalino pure Non sono da
lista nera, ma li riportiamo siccome a volte le loro simpatiche bufale
vengono copiate e incollate da parte dei siti elencati qua sopra.
Lercio
Chiave Orgonica
Ricordiamo il triste caso dellarticolo satirico dei rom ed il gattino di
Lercio che Catena Umana sfrutt.

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