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cercasiunfine
Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo
secolo come lei vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo
sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte.
periodico di cultura e politica
i ragazzi di don Lorenzo Milani
www.cercasiunfine.it
‘‘
di parte
ma probi
di Rocco D’Ambrosio
opo sessanta anni di ste consorterie.
d Costituzione dovrem-
mo ritrovarci con una
E che dire di altri fenomeni nega-
tivi, spesso tollerati o incoraggia-
classe dirigente moral-
mente sana e tecnicamente capa-
ce. Ma non è così. Oggigiorno
dobbiamo affrontare una seria
crisi della classe politica (e non
solo) e dei relativi partiti. Ovvia-
mente, fatte salve le nobili ecce-
zioni: quei pochi probi che fati-
cano a vivere in partiti degenera-
ti, a destra come a sinistra. La sce-
na è dominata, per lo più, da
gente molto discutibile moral-
mente e non all’altezza professio-
nalmente. Il loro unico interesse
sembra essere solo il potere e/o
il denaro, in una miscela così
confusa, dove non si capisce
quale venga prima o sia in fun-
zione dell’altro. Tutto è strumen-
tale ad accrescere potere e dena-
ro. Un esempio: i doppi e tripli
ti dai partiti, come corruzione, di-
fesa di alti compensi e privilegi,
consociativismo, conflitti di inte-
resse, delegittimazione politica e
sociale delle istituzioni, malsani
rapporti con la gerarchia eccle-
siastica? Scriveva Enrico Berlin-
guer: “La questione morale esiste
da tempo, ma ormai essa è diven-
tata la questione politica prima
ed essenziale perché dalla sua
soluzione dipende la ripresa di fi-
ducia nelle istituzioni, la effettiva
governabilità del paese e la tenu-
ta del regime democratico”. In
quest’ottica bisogna ricercare la
causa, non tanto in leggi e rego-
lamenti (comunque da migliora-
re), ma in un deficit etico e pro-
fessionale dell’attuale classe diri-
gente. La storia dei due maggiori
‘‘
incarichi. Sindaci, ministri, sotto- partiti italiani (la DC e il PCI) mo-
segretari, parlamentari, consiglie- stra, con dati incontestabili, che
ri e assessori locali, che ricopro- nel momento in cui questi partiti dopo, si acuisce la conflittualità se dirigente, la militanza, la gratui-
no contemporaneamente i ruoli (come altri) hanno smesso di pre- con ogni mezzo (specie calunnie tà dell’impegno, la distinzione tra
istituzionali e quelli di partito. E parare tecnicamente e moral- e minacce), si mina l’unità interna, impegno di partito e istituzioni, il
invece di porli davanti ad un aut mente i loro quadri, l’incompe- si appoggia un governo e si corre rispetto di queste, la sana laicità.
aut, i dirigenti di partito – molte tenza, l’inefficienza e l’immorali- a dichiarare che gli si è contrari, si Vale ancora oggi l’esortazione di
volte loro stessi! - offrono coper- tà sono passate da fenomeno cir- sprizza spocchia e cinismo. Ecce- Moro, scritta nel 1944: “Ora dob-
tura e giustificazione a questo coscritto a livello individuale, a zioni a parte, ovviamente.
scorretto modo di fare. Che biamo percorrere una lunga e dif-
vero e proprio sistema generale. Ma tutto ciò non è invito al qua-
squallore! Non ci sono più i Mo- ficile strada: dobbiamo appunto
La carenza formativa trasforma lunquismo o a disertare la vita dei
ro, La Pira, Dossetti, Togliatti, Ca- oggi un po’ tutti i partiti in feudi ricostruire… Chi ha da fare della
partiti. E’, anzi, per chi è formato,
lamandrei, La Malfa, Nenni, In- di potere, dove spesso si lotta al- invito sincero ad impegnarsi nei politica attiva, la faccia, con la
grao, Scalfaro, Berlinguer. Quan- l’ultimo sangue per occupare e partiti per rinnovarli dall’interno, stessa semplicità di cuore con la
do i costituenti scrissero che i conservare poltrone, si chiude un con idee e principi chiari e strate- quale si fa ogni lavoro quotidia-
partiti servono a “concorrere con no… E nessuno pretenda di fare Aldo Moro (1916-1978) ed Enrico
occhio su programmi e principi gie efficaci. L’urgenza è riportare Berlinguer (1922-1984), uomini
metodo democratico a determi- etici, si accolgono transfughi e nei partiti la discussione su temi più o meglio di questo. Perché integri e coerenti, testimoni di
nare la politica nazionale” (art. camaleonti dell’ultima ora, si ri- trascurati: la questione morale, la questo è veramente amare la Pa- autentico servizio politico ed
49), non certo pensavano a que- mandano i nodi fondamentali al formazione e selezione della clas- tria e l’umanità”. istituzionale
2 ricordando di Rosina Basso Lobello
Aldo Moro,
la dignità della politica
i manca Aldo Moro. Nel parte dei Palazzi del potere, ma a politica ordinaria serbasse la gra-
c clamore di facciata che di fare silenzio per contrastare l’as- zia di quello spirito che aveva
certo accompagnerà le ce- sordante vanità dei tanti bla bla permesso l’incontro storico, in
lebrazioni del trentennale della commemorativi, che non si por- seno all’Assemblea Costituente,
sua uccisione di Aldo Moro, vo- ranno certo la finalità di rinverdi- delle tre grandi tradizioni politi-
glio introdurre un invito a fare si- re la memoria di un tempo in cui che del Paese.
lenzio, per ottemperare ad una la politica fu ricerca, difficile e Fino all’ultimo, come testimonia
esigenza dello spirito di fronte al sincera, di strade su cui tutti e tut- il discorso “storico” reso ai parla-
dolore supremo di quella morte. te potessero camminare con di- mentari della DC, nel febbraio
Insieme con Aldo Moro sembra gnità. 1978, alla vigilia del dibattito sul
infatti esserci stata rapita per Moro, fin da quando si propone- primo Governo di solidarietà na-
sempre la possibilità stessa di “di- va come giovane studioso, con- zionale. Egli volle spiegare a se
re” parole di politica che attinga- cepì la politica come mezzo per stesso e a tutti gli altri, che l’allar-
no il senso della missione politi- rendere possibile la convivenza gamento delle alleanze sino al
ca: rendere abitabile la terra per rispettosa di radici, storie, pro- PCI significava chiamare alla par-
uomini e donne di ogni cultura. spettive, visioni del mondo diffe- tecipazione politica e decisionale
L’invito è a fare silenzio non sul renti e financo alternative. Egli si una porzione qualificata del po-
caso Moro, come scandalosa- adoperò poi, nella lunga stagio- polo sovrano, del cui apporto la tò infatti la possibilità di interpre- moto una nuova speranza di po-
mente è accaduto da ne di attivo impegno e di altissi- democrazia governante non po- tare quelle scelte non machiavel- litica.
me responsabilità istituzionali, si teva più privarsi. licamente come convenienze, ma Se, come afferma Scoppola nel
affaticò, lottò perché Certo risulta difficile oggi a noi e come le sole capaci di accompa- suo ultimo lavoro ”La coscienza e
la persino penoso riandare a quel gnare la storia buona che si era il potere”, l’uccisione di Aldo
clima politico, riandare a quei già messa in cammino. Vennero Moro “rappresenta una sfida e
giorni che avrebbero potuto es- poi anni bui, e non solo per il una pietra di paragone per l’au-
sere decisivi per il Paese, a quel- piombo, per la democrazia italia-
tenticità e la serietà di ogni pro-
le scelte che avrebbero potuto na e la politica entrò in una crisi
posta che voglia realmente guar-
aprire un'altra storia, un altro av- dalla quale fa fatica a riaversi.
dare al futuro”, l’invito a fare si-
venire per la democrazia italiana, Oggi, di fronte alla miseria di un
dibattito politico squalificato da lenzio nel clamore delle celebra-
per le giovani generazioni, per
un diverso ruolo in Europa, alla volgarità verbali e comportamen- zioni commemorative vuol sem-
vigilia di cambiamenti epocali tali, rivendico il diritto di vivere la plicemente esprimere l’indicibili-
che Moro seppe avvertire con nostalgia, alla lettera il “dolore tà di una perdita, di cui è più con-
largo anticipo ed assecondare. del ritorno”, per quella delicata sapevole il popolo che lo amò
Questo disegno fu poi travisato e interpretazione della verità della che la casta dei potenti.
dileguò, privato del suo facitore. politica che Moro ci offrì. Nostal-
Con l’uccisione di Moro tramon- gia che possa valere a mettere in [preside, Bari]
Enrico Berlinguer,
il coraggio della politica
attenzione all’area cattolica transigente e strenua delle lavo- malanni d’Italia”.
l’ è stata sempre rilevante ratrici e dei lavoratori. Soprattut- Enrico Berlinguer levigò il comu-
nella vita del Pci, il più grande to l’eccezionale statura dell’uo- nismo, lo liberò dalla scorie, ren-
dell’Occidente. In essa si riscon- mo, la sua adamantina vita. Chi dendolo accettabile, non incom-
trava nettamente la creatrice im- concepiva la politica arte alta e patibile con la religione. La laici-
pronta gramsciana, ripresa da To- nobile, che senza l’etica diventa tà conobbe così percorsi sino ad
gliatti. Enrico Berlinguer l’accen- una ben misera cosa, non poteva allora sconosciuti, impraticabili.
tuò, dedicandole riflessione, ela- non incontrare i credenti che la Rese credibili lo strappo, il distac-
borazione, organica sistematicità ritenevano “la forma più esigente co, l’autonomia del Pci dall’Urss:
divenuta poi linea programmati- della carità”. Suscitava ammira- nel regno del monolitismo
ca. Diversi elementi contribuiro- zione e consenso, da parte delle echeggiò per la prima volta la cri-
no a così configurarla: la fase sto- coscienze di fede, la fermezza, la stallina voce del pluralismo. Rag-
rica, la complessità della situazio- passione nel sollevare la questio- giunse i cuori della gente sempli-
ne nel mondo, la singolarità del ne morale come il cuore della po- ce, contribuì a diradare la paura
nostro Paese. litica, l’infaticabile impegno per il del comunismo, lottò in modo in-
Nel più amato segretario comuni- processo di liberazione delle per- domito contro il terrorismo, ge-
sta profonde e suggestive erano sone e dei popoli. Riscontrava la nerò fiducia, educò allo scavare e
la concezione della politica, la fe- loro adesione la sua condanna al guardare oltre, aprì le liste elet-
de negli ideali, l’importanza dei della corruttela a sistema di go- torali alle cattoliche e ai cattolici.
valori, la difesa in- verno, del degrado dei partiti che La salvaguardia e l’allargamento
“hanno degenerato e questa è della democrazia, l’esigenza non
l’origine dei più rinviabile, da noi, della sua
compiutezza richiedevano la
convergenza di tonificanti para-
digmi, di forze storiche. Andava
in tale direzione l’ardito disegno Berlinguer negli ultimi giorni del- pagina de “L’Osservatore Roma-
del “compromesso storico”, ricco la sua vita, in occasione della no” con un calibrato commento.
di dignità, contenente una fecon- morte. Tra i tanti l’interessamen- Morì giovane e all’improvviso. Fu
dità non solo per il nostro Paese.
to di papa Giovanni Paolo II alle una tremenda perdita. Ai nostri
Una politica che non vide mai la
sue condizioni di salute, le pre- giorni emerge con più nitore per
luce. Fu ammazzato Aldo Moro,
l’altro pilastro dall’eccezionale ghiere in molte chiese per la sua il buio che avvolge la stagione
statura, garante della democrazia, vita, l’intervento dal palco di S. politica. Per il futuro bisogna far
aperto alle necessarie innovazio- Giovanni, durante i funerali, di risplendere la luce.
ni. Diversi, forti segnali di rispet- Domenico Rosati, presidente na-
to e di stima, da parte del mondo zionale delle Acli, la notizia della
cattolico, pervennero ad Enrico sua morte apparsa sulla prima [docente, politico, Bari]
i partiti e la Costituzione
a prima considerazione ri- portare, nelle condizioni di oggi, spunto offerto a una rimeditazio-
l guarda l’uso corrente e la pratica politica diffusa a condi- ne ci aiuta a trovare punti di ap-
corrivo della terza persona: da zioni di partecipazione-immede- poggio, per una azione di contra-
troppi anni parliamo dei partiti simazione nell’azione di gover- sto e di ripresa. Anzitutto, si può
come di soggetti altro-da-noi. Lo- no, sì che persone comuni possa- intervenire direttamente, da citta-
ro: soggetti collettivi, corporazio- no parlare in prima persona plu- dini attivi (art. 118 della Costitu-
ni di professionisti avidi e gelosi rale riferendosi alla sfera pubbli- zione, nella revisione del 2001)
delle prerogative e privilegi del ca? Come arrivare a sostituire ai nelle politiche pubbliche. E’ un
loro ceto. Un gruppo sociale se- discorsi estraniati sul teatrino del- tema che tocco spesso: non si
parato e autoreferenziale. Non è la politica (sulle malefatte del ce- tratta di alternativa radicale all’at-
sempre stato così: un tempo, per to partitocratico), un pacato e dif- tuale sistema, ma di una integra-
i militanti e gli attivisti dichiarare fuso sentimento di partecipazio- zione positiva (sussidiaria) del-
la “appartenenza” era motivo ne e responsabilità condivisa da l’agire pubblico, a partire dalla
d’orgoglio. Ma ormai da decenni noi, cittadini - di tale “colore” o di quale molte cose del sistema del-
è così evidente la “deriva partito- tal’altro - per il fatto di avere ot- la rappresentanza possono esse-
cratica”, che grande successo nel- tenuto che si segua questa rego- re riformate. Ma qui voglio stare
la pubblicistica ha l’approccio la, si persegua questo fine, ci si al tema: come ripensare i partiti?
estraniante (“la casta”), così come occupi prioritariamente di tali bi- Come sempre nella storia, le in-
immediati larghi consensi hanno sogni? dicazioni costituzionali, tanto più
“urla antipolitiche” come quelle Siamo così lontani da un funzio- se violate, offrono una indicazio-
di Grillo.
namento democratico di questo ne alternativa alle prassi deterio-
Naturalmente ci sono ragioni ve-
tipo, che è impossibile trovare sia ri e una risorsa ideale di mobili-
re e profonde per tutto questo.
nell’elettorato di centrodestra che tazione e di lotta. L’art.49 della
Una frattura è intervenuta, tra or-
in quello del centrosinistra perso- Costituzione italiana ancora vi-
ganizzazioni della rappresentan-
ne che sentano di poter vantare gente indica con chiarezza che il
za politica e forze sociali. Ma se
come proprio un qualche risulta- punto di partenza, per qualsiasi
la repulsione verso le prime ci
to di governo: i campi si contrap- discorso in materia, è che tutti i
prende la mano, se la lingua non
riesce più a proporre distinzioni, pongono in “negativo”, Berlusco- cittadini hanno diritto di concor-
anzi non ha più parole che sap- ni fa ancora appello all’anticomu- rere con metodo democratico al-
piano distinguere, allora – come nismo, e Prodi a stento vince in la direzione politica nazionale.
si dice volgarmente – si “butta il nome del no al berlusconismo. Non è scritto: i partiti hanno dirit-
bambino con l’acqua sporca”. Negli Usa non è molto diverso: to di regolare tra loro le questio-
Perché si oscura il punto fonda- l’appello patriottico fa premio sui ni di proprio interesse. Si dice in-
mentale: noi, i “comuni cittadini”, tanti mali di quella società, il ne- vece: tutti i cittadini hanno diritto della partecipazione nel sistema. terno dei partiti, che “civilizzino”
se vogliamo contare, se vogliamo mico è necessario (ieri il comuni- di partecipare, e si parla di inte- La lotta per lo sviluppo della Co- quelle organizzazioni e le riporti-
esercitare un potere democratico, smo, oggi il terrorismo) per uni- resse nazionale. L’obiettivo pre- stituzione, secondo il suo proget- no al servizio dei cittadini?
in qualche modo dobbiamo unir- ficare pacchetti di voto-delega al minente è dunque la partecipa- to originario ma anche oltre certi [la riflessione dell’autore conti-
ci e organizzarci. Si chiamino potente di turno, e per non discu- zione collettiva, e nella Carta si limiti di chiusura partitocratica, è nua sul Forum del nostro sito
partiti, o comitati o in qualsiasi al- tere delle strategie economiche e fissa un modello di eguali oppor- la strada maestra per riaprire an- www.cercasiunfine.it, ndr]
tro modo, ma di associarsi in sociali. tunità, tramite i partiti, che col lo- che alle organizzazioni dei citta-
qualche forma i cittadini hanno Qui non possiamo svolgere ro pluralismo dovrebbero garan- dini in forma di partiti un futuro.
bisogno, per incidere sulle deci- un’analisi storico-ricostruttiva, su tire un accesso permanente dei Detto in altre parole: si possono
sioni pubbliche vincolanti. Come come si sia arrivati alle attuali cittadini alla politica, e perciò oggi costituire esperienze signifi- [docente di sociologia politica, uni-
frantumazioni e derive. Ma lo stesso una tendenza espansiva cative di cittadinanza attiva all’in- versità di Bari]
“
artito, partiti: participi pas- patologia? La perdita del carisma, ordinamento, va oggi vissuto in
strappato e scritto questa
lettera. L’avevo iniziata con uno
Può anche bastare, sapete, che
con calma cominciamo a guar-
p sati. Una partenza avvenu- della credibilità dei partiti è cer- un contesto molto più dinamico
ta tempo fa, ma oggi? Il ruolo dei tamente oggi a favore del cre- e rivisitato dalla stessa riforma
sguardo in giro, con un sincero dare in noi e ad esprimere desi-
partiti, tra retorica e iconoclastia, scente tessuto vitale di una socie- costituzionale dell'articolo 118
rimpianto per le rovine che ci deri. Come vorremmo vivere
tra esaltazione del ruolo che fu e tà, di una società civile, che, co- del 2001. Le persone non sono
circondano, ma invece dobbia- domani? No, non dite di essere crisi di rappresentanza, va ripen- munque, deve il suo tributo agli solo portatori di bisogni, magari
mo guardare ed esaminare in- scoraggiati, di non volerne più sato e ridefinito all'interno di un stessi partiti. Una nuova fase di da delegare in un rapporto patti-
sieme la parte di responsabilità sapere. Pensate che tutto è suc- nuovo quadro di riferimento, sia democratizzazione è dinanzi a zio, che pur ha fatto evolvere “la
che abbiamo dei nostri mali. cesso perché non ne avete più sociale che istituzionale. La de- noi, democratizzare la democra- democrazia degli eguali”, ma an-
Ecco, per esempio, quanti di voluto sapere. Ricordatevi che mocrazia non poteva non nasce- zia, da una democrazia insoddi- che risorse di capacità e di azio-
noi sperano nella fine di questi siete uomini; avete il dovere, se re che come democrazia dei par- sfatta a una democrazia respon- ne per un'autonoma iniziativa di
casi tremendi, per iniziare una il vostro istinto non vi spinge a titi, sino all’identificazione con lo sabile, la sfida è la qualità! Chi interesse generale, sulla base del
laboriosa e quieta vita? Ma lavo- esercitare il diritto, di badare ai stesso Stato. Il partito come edu- avrà la funzione istituente? Sarà principio di sussidiarietà (art. 118
rare non basterà; e nel deside- vostri interessi. catore delle masse, come sogget- ancora la vecchia forma partito a della Costituzione). La sovranità
rio invincibile di “quiete”, anche Avete mai pensato che nei pros- to dominante della storia con- riavere capacità di incontro, di ri- popolare vive e matura in termi-
se laboriosa, è il segno dell’er- simi mesi si deciderà il destino temporanea, il nuovo principe, creazione di nesso tra l'orizzonte ni diversi. La sussidiarietà è un
rore. Perché in questo bisogno del nostro Paese, di noi stessi: strumento di mobilità popolare, di vita personale e il destino del- modo altro di vedere e di vivere
di quiete è il tentativo di allon- quale peso decisivo avrà la no- Ma oggi è anche evidente la de- la comunità? Lo stesso articolo la società e il suo rapporto istitu-
tanarsi il più possibile da ogni stra volontà, se sapremo farla generazione partitocratrica, tradi- 49, collo di zionale: non a caso, è la riforma
manifestazione politica. valere? mento dell’articolo 49 clessidra più innovativa, dopo quella della
È’ il tremendo, il più terribile ri- Oggi bisogna combattere con- della Costituzione): par- tra socie- distinzione dei poteri. Siamo in
sultato di un’opera di diseduca- tro l’oppressore .Questo è il pri- titi onnivori, pigliatutto tà e un nuovo costituzionalismo! Il
zione ventennale. Tutti i giorni mo dovere per noi tutti. Ma è sino alla conclusione di punto di rilancio è soprattutto an-
ci hanno detto che la politica è bene prepararsi a risolvere quei un ciclo che, da virtuo- tropologico e culturale. Un mo-
un lavoro da specialisti, voi la- problemi in modo duraturo e so, è diventato vizioso. mento neoistituzionale: a riaggre-
vorate e credete, dicevano; e che eviti il risorgere di essi e il Volendo tutto per se, gare? Una nuova diffusa soggetti-
quello che facevano lo vediamo ripetersi di tutto quanto si è ab- hanno perso anche se vità creativa e non una pigra de-
ora, che nella vita politica ci sia- battuto su di noi. stessi, Ma come riprende- lega per un potere sempre più
mo stati scaraventati dagli even- re, pur nella dispersione oligarchico, autoreferente e, ma-
ti. individualista, come rico- gari, consociativo. I partiti saran-
Credetemi, la cosa pubblica è struire un'azione ri- no quelli che una cittadinanza at-
noi stessi: ciò che ci lega ad es- stralci di una lettera agli amici, fodan- tiva, se ci sarà, li farà essere op-
sa, non è un luogo comune. Al di Giacomo Ulivi (1925-1944), te pure non saranno affatto!
di là di ogni retorica, constatia- giovane antifascista e membro per
mo come la cosa pubblica sia della Resistenza, cfr. www.an- riat-
noi stessi, che ogni sua sciagu- pi.it/modena/archivio - tiva-
ra è sciagura nostra, per questo www.liceouluivi.it re fisio-
logia e curare la [docente, già parlamentare, Taranto]
meditando di Giuseppe Moro 5
cattolici e partiti
el nostro mondo sempre “Guai a voi, scribi e farisei ipocri- immanente/trascendente delle
n più diviso e suddiviso dagli ti …” (Mt 23, 23) era l’accusa ri- cose e di dare risposte di qualità
idealismi radicali sociali, volta da Gesù ai maestri della leg- umana alle nostre aspirazioni più
culturali, religiosi, il servizio del- ge che, attenti alle formalità del- profonde.
la politica rischia di essere com- le offerte, trascuravano la giusti- Il cristiano si trova oggi nella sco-
pletamente neutralizzato dall’in- zia, la misericordia e la fedeltà, moda situazione di dover coniu-
vadente concretezza colonizza- che sono legge di Dio. Siamo ten- gare la fede e le scelte di vita in
trice della globalizzazione eco- tati da coscienti ipocrisie che tro- un mondo sempre più globaliz-
nomico-finanziaria dei nostri vano infido sostegno nella rimo- zato, che indirizza comporta-
giorni. Il trovarsi ad operare al- zione delle responsabilità e nel menti e mentalità verso le gratifi-
l’interno delle varie istituzioni senso comune della presunta cazioni dei consumi e le occasio-
può comportare l’assunzione au- bontà compiuta di quegli ideali ni di successo economico, pro-
tomatica del ruolo, o ad essere che fondano gli assolutismi e giu- fessionale, della propria immagi-
impotente spettatore di un desti- stificano le nostre acritiche ade- ne.
no delle comunità umane, deciso sioni alla normalità delle omissio- I riferimenti etici sembrano sem-
altrove. Tutte condizioni che ci ni. Gli ideali lasciati a se stessi al- pre più condizionati dalle aspira-
privano di quelle nostre autono- terano la realtà e la modificano in zioni concrete e personali dei
mie, consapevolezze e responsa- oggetto di un mondo costruito singoli individui. Oggi non solo
bilità che sono segni concreti di sulle coerenze delle argomenta- gli ideali espressi dal pensiero
una inalienabile dignità umana zioni che li sostengono. “Non laico, ma anche i patrimoni di
praticabile e praticata. Tutte le vi- chiunque mi dice: Signore, Si- spiritualità delle fedi religiose so-
sioni ideali applicate senza le ne- gnore, entrerà nel regno dei cie- no saccheggiate, a piene mani.
cessarie traduzioni in progetti, li, ma colui che fa la volontà del Dai testi sacri sono tratti riferi-
solo col rendere inutile l’unicità per farsi sentire e per poter pesa-
verifiche di fattibilità, analisi di Padre …” (Mt 7, 21) è un richia- menti ideologici assoluti ed alie-
creativa del Dono personale del- re come massa determinante in
merito, controllo qualità, valuta- mo inequivocabile al pericolo di nanti suggestioni che trascendo-
zione degli impatti prodotti e de- le nostre irreplicabili vite. Non ci uno scenario di responsabilità
cedere alle tentazioni delle posi- no da una lettura mentalmente
finizione delle possibili revisioni zioni idealiste, quelle che riduco- aperta, ingegnosa ed intenziona- sono dunque ricette ideali formu- sbiadito e ridotto ad avere troppa
ed alternative, sono da leggere no il mondo alle proprie convin- le e che sono invece invocati late o da formulare, ma persona- terra sotto i piedi e poco cielo
come strumenti di rimozione del- zioni, abitudini e convenienze, strumentalmente per giustificare li e inalienabili responsabilità sulla testa.
le nostre responsabilità. Una cul- quelle che pongono le proprie interessi particolari e illegittimi concrete sul modo di vivere la
tura, questa, che porta sulla stra- verità a fondamento delle leggi vantaggi. I cattolici non possono politica - esercitando capacità di
da delle ipocrisie e che non può dell’universo e che portano a tra- chiudersi in illuminati e già pre- discernimento e di intelligente
trovare nessuna giustificazione scurare le nostre capacità di in- ordinati convegni sulle cose da condivisione - senza correre il ri- [tossicologo e analista ambientale,
umanamente accettabile. terrogarci ed interpretare il senso fare o già fatte: finirebbero così schio di cadere nelle ideologie, Bari]
di Cercasi un fine e del Centro periodico di cultura e politica Siamo grati a tutti coloro che ci sostengono con la loro amicizia, con i loro contributi
Studi Erasmo, attive quest’anno anno 4n. 27 • reg. presso il Tribunale di Bari, n. 23/2005. intellettuali ed economici. In piena autonomia, in un clima di dialogo e nel rispetto
sono: sede: p.zza C. Pinto, 17 70023 Gioia del Colle (Bari) delle posizioni di tutti e dei ruoli ricoperti, siamo ben lieti di poter fare tratti di strada
tel. e fax 080 3441243 In compagnia di...
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mente direttore responsabile: Rocco D’AMBROSIO Filippo ANELLI, Giuseppe e Marilena ANZELMO, Vittorio AVEZZANO, Francesca
redazione: Franco FERRARA, Carla ANGELILLO, Pasquale AVOLIO, Giovanna e Pierluigi BALDUCCI, Angela BARBANENTE, Eleonora BAR-
di Gravina in Puglia (BA) BONASORA, Emanuele CARRIERI, Carole CEOARA Massimo BIERI MASINI, Sergio BERNAL RESTREPO, Angela BILANZUOLI, Vito BONASORA,
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www.ecumenicaeditrice.it GLIONE, Giuseppe GAMBALE, Mariella e Fabio GELAO, Annamaria e Giuseppe
Cittadinanza Attiva di Minervino web master: Vito Cataldo GENTILE, Francesco GIUSTINO, Ida GRECO, Silvia GODELLI, Nica e Michele GUER-
Murge RA, Patrizia e Mimmo GUIDO, Marco IVALDO, Raniero LA VALLE, Nunzio LILLO,
Periodico promosso da Gaetana LIUNI, Gianni LIVIANO, Rosina e Aldo LOBELLO, Federica e Alfredo LO-
Scuola sulla felicità SCUOLE DI FORMAZIONE ALL’IMPEGNO SOCIALE E POLITICO BELLO, Mariapia LOCAPUTO, Fiorenza e Mario LONARDI, Franca LONGHI, Fran-
scuolapolminervino@cercasiunfine.it di Massafra (TA), Cassano delle Murge (BA), co LORUSSO, Dino LOVECCHIO, Nicola LUDOVICO, Maria MAGLI, Matteo MA-
e Parr. Preziosissimo Sangue - Agesci 12 di Bari
GNISI, Damiano MAGGIO, Vito MAROTTA, Antonio MARTINELLI, Angela e Euge-
CITTADINANZA ATTIVA DI MINERVINO MURGE (BA) nio MARTIRADONNA, Giuseppe MASTROPASQUA, Vito MASTROVITO, Michele
Centro Pedagogico Meridionale Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico MATTA, Anna e Antonio MIACOLA, Gianluca MIANO, Vito MICCOLIS, Vito MI-
dei Salesiani di Bari CUNCO, Vito MIGNOZZI, Paolo MIRAGLINO, Eulalia MIRIZIO, Maria MITOLA,
Scuola su “Politica: che peccato!” CENTRO PEDAGOGICO MERIDIONALE DEI SALESIANI DI BARI Giovanni MORO, Giuseppe MORO, Alba e Niki MUCIACCIA, Vito NANNA, Wal-
Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico ter NAPOLI, Mariaceleste NARDINI, Mimmo NATALE, Beatrice NOTARNICOLA, Ti-
scuolapolsalesiani@cercasiunfine.it na e Filippo NOTARNICOLA, Renato NOTARO, Nicola OCCHIOFINO, Roberto OLI-
CONSIGLIO PASTORALE ZONALE DI PUTIGNANO VERI DEL CASTILLO, Leoluca ORLANDO, Giuseppe PAGANO, Antonio PANICO,
Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico Maria PANZA, Giovanni PARISI, Salvatore PASSARI, Edo PATRIARCA, Pasquale
Il secondo anno del nostro itinera- PELLEGRINI, Natale PEPE, Antonio PETRONE, Vito PICCINONNA, Silvia PIEMON-
rio LABORATORIO POLITICO DI CONVERSANO TE, Elvira e Alfredo PIERRI, Rosa PINTO, Federico PIRRO, Cosimo POSI, Luigi REN-
Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico
a Trani NA, Giovanni RICCHIUTI, Francesco RICCI, Vincenzo ROBLES, Annarosa e Rober-
COMMISSIONE DI PASTORALE SOCIALE to ROSSI, Antonio RUBINO, Maria RUBINO, Giacomo RUGGIERI, Giuseppe RU-
scuolapoltrani@cercasiunfine.it SCIGNO, Francesco RUSSO, Rosa e Antonello RUSTICO, Angelo SABATELLI, Alda
DELLA DIOCESI DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE
e ad Andria Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico. SALOMONE, Vincenzo SANTANDREA, Luca SANTORO, Pippo SAPIO, Maria Ga-
scuolapolandria@cercasiunfine.it briella e Vincenzo SASSANELLI, Marinella e Roberto SAVINO, Margaret e Gegè
UFFICIO DI PASTORALE SOCIALE E BIBLIOTECA DELLA DIOCESI DI SCARDACCIONE, Vito SCAVELLI, Piero SCHEPISI, Maristella e Antonello SCHIA-
ANDRIA VONE, Francesca e Italo SCOTONI, Letizia e Francesco SEMERARO, Giuseppe SI-
Forum di formazione all’impegno sociale e politico. COLO, Antonella SISTO, Michele SORICE, Lucia e Franco SOTTILE, Enzo SPORTEL-
Il terzo anno a Putignano
LI, Laura TAFARO, Sergio TANZARELLA, Nicia e Alessandro TORRE, Emiliana
scuolapolputignano@cercasiunfine.it ASSOCIAZIONE PENSARE POLITICAMENTE GRAVINA (BA) TRENTADUE, Maria TRICARICO, Ennio TRIGGIANI, Antonio TROISI, Nichi VENDO-
Scuola di formazione all’impegno sociale e politico
e a Conversano LA, Emilia e Domenico VITI, Tiziana e Costantino VOLPE, Elvira ZACCAGNINO,
CIRCOLO ANSPI S. GERARDO DI ORTA NOVA (FG) Alex ZANOTELLI.
scuolapolconversano@cercasiunfine.it
Scuola di formazione all’impegno sociale e politico e di...
Per i programmi, le iscrizioni on- La citazione della testata Cercasi un fine è tratta da SCUOLA DI padri Gesuiti della Cappella dell’università di Bari, botteghe di Bari “Unsolomondo”
BARBIANA, Lettera ad una professoressa, LEF, Firenze, 1967 del commercio equo e solidale, gruppo “Noemi” di Bari, suore dello Spirito Santo
line di Bari, gruppo “Per il pluralismo e il dialogo” di Verona, AICO Puglia, suore di Ca-
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(tasto: le scuole di politica)