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n.

28 marzo 2008 • anno IV


Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale
meditando meditando ricordando
D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 2, DRT BARI precarietà solidarietà storie per
l’uguaglianza
di Massimo Diciolla, di Giuseppe Casale,
Emanuele Carrieri, Cristina Benes, di Luciano Guerzoni,
Raffaele Zanframundo, Antonella Mirizzi Jacob Srampickal
Monica Di Sisto, con lavoratrici straniere
Pierre Carniti,
Franco Ferrara,
Gianluca Demilito

cercasiunfine
Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo
secolo come lei vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo
sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte.

periodico di cultura e politica


i ragazzi di don Lorenzo Milani

www.cercasiunfine.it

‘‘
il lavoro
indebolito
di Rocco D’Ambrosio
recarietà è una brutta stituzione. In essi si professa una

p parola. Richiama sto-


rie di vita segnate da
Repubblica che assume i doveri
inderogabili di solidarietà politi-
un lavoro instabile, in-
termittente, che incide tanto sul-
la capacità di progettare il futuro
e sulla serenità personale e fami-
liare. I motivi storici ed economi-
ci dell’introduzione di questo si-
stema in Italia, molti di noi li ri-
cordano bene e, in questo nume-
ro, ci ritorniamo su perché la me-
moria non si perda e il futuro sia
progettato su basi solide e auten-
tiche. Sin dai tempi dell’introdu-
zione del lavoro interinale e fles-
sibile, ho sempre pensato che a
guidare queste scelte economi-
che e politiche (persino in buona
parte della sinistra) fosse, per lo
più, una sorta di acritica assun-
zione o irresponsabile rassegna-
zione al pensiero capitalistico,
ca, economica e sociale e si impe-
gna a rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impe-
discono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva parte-
cipazione di tutti i lavoratori al-
l'organizzazione politica, econo-
mica e sociale del Paese.
Una solidarietà costituzionale,
purtroppo, rinnegata da drammi
quali lo sfruttamento, i luoghi di
lavoro poco sicuri e/o dignitosi, il
lavoro nero, la disoccupazione, il
mobbing, lo sfruttamento econo-
mico, il controllo della criminali-
tà organizzata su alcuni processi
lavorativi, la tratta degli extraco-
munitari, specie donne e bambi-
‘‘
spesso unico e dominante nelle ni, i salari da fame, il lavoro, pre-
nostre società. Mi riferisco al far cario, l’illegalità e l’assenza di tu-
propria l’attuale gerarchia capita- tela assicurativa, previdenziale,
listica: 1. il profitto; 2. il lavoro; 3. sindacale e politica dei lavorato- senza nessuno scrupolo, ricevo- Dedichiamo questo numero ad
il lavoratore, che ha come unico ri, la corruzione di alcuni settori no l’Eucaristia. Si ricordi che il Ermanno Gorrieri, di cui condivi-
motore, la massimizzazione del- del sindacato. defraudare il dovuto salario è col- diamo l’impegno per una società
l’utilità. La tradizione cristiana, Si tratta, allora, di riprendere e pa così enorme che grida vendet- più giusta, più attenta al mondo
che in questo punto, pur con pre- rinforzare quella sensibilità, an- ta al cospetto di Dio, come si è del lavoro e ai suoi drammi. Oc-
supposti diversi, incontra quella che sindacale, che portò i cattoli- sempre insegnato dai tempi della corre contrastare – scriveva Gor-
social-democratica, propone in- ci (e non solo) di un secolo fa a Legge biblica fino ad oggi. Lo rieri - “le disuguaglianze ingiuste
vece il contrario: 1. il lavoratore; dare perfino la vita per la giusti- stesso vale per il “doppio”, “tri- o eccessive”, rimuovendone le
2. il lavoro; 3. il profitto. Si tratta, zia e la solidarietà nei luoghi di plo” lavoro: credenti, che senza cause, attraverso una politica so-
cioè, di non assoggettarsi in ma- lavoro. Allo stesso modo è tempo nessuna impellente e grave ne- ciale che realizzi “processi di re-
niera acritica o interessata alla di proferire delle parole chiare cessità, sono titolari di più lavori distribuzione delle risorse che
mentalità utilitaristica. Valore che sul lavoro nero: ci sono impren- (spesso anche a nero!). Cosa essi concorrono a formare la qualità
non riguarda solo alcune tradi- ditori, anche cattolici, che prati- hanno da dire ai precari e disoc- della vita; dall’istruzione al lavo- Ermanno Gorrieri (1920-2004),
zioni culturali, ma tutti i cittadini cano illegalità inaudite relativa- cupati? Che non c’è “purtroppo” ro, dal reddito alle condizioni comandante partigiano, politico,
e le componenti sociali italiane, mente al salario dei propri operai lavoro per tutti? E loro perché abitative e ambientali”. sindacalista, testimone di
uguaglianza e giustizia sociale
in virtù degli artt. 2 e 3 della Co- e alla loro condizione e che poi, usurpano quello degli altri?
2 ricordando di Luciano Guerzoni

Ermanno Gorrieri,
l’uguaglianza come valore
rmanno Gorrieri (1920- le Gorrieri vedeva incomprensi- studiati fin dagli anni ’70 (vedi
E 2004) è stato uno degli bilmente appiattirsi la sinistra. Es- “La giungla retributiva”, 1972 e
esponenti più significativi sa, ha nell’uguaglianza il valore “La giungla dei bilanci familiari”,
del pensiero e dell’esperienza so- eticamente e storicamente identi- 1979), quando non era popolare
ciale e politica dei “cattolici de- ficativo (N. Bobbio), la sua ragio- documentare e denunciare le
mocratici”. La sua figura e le sue ne unica, fatta propria anche da storture del sistema retributivo
idee attraversano l’intera vicenda Gorrieri, per cui può ancora par- dei lavoratori dipendenti e le ini-
dell’Italia. La chiave di volta del larsi di una irriducibile diversità quità del nostro stato sociale, lar-
pensiero e dell’azione di Gorrieri tra “destra” e “sinistra”. gamente costruito su basi catego-
fu senza dubbio il valore del- Assumere l’uguaglianza come riali. Né era comune contrastare
l’uguaglianza. Uguaglianza da far “criterio” e “valore” irrinunciabili la dominante teoria della “socie-
valere in ogni campo della vita dell’azione sociale e politica, si- tà dei due terzi” - allora acritica-
umana, così da garantire a tutti gnificava per Gorrieri combatte- mente avallata anche a sinistra -
un’adeguata partecipazione ai re per la giustizia sociale e per ri- secondo cui la composizione so-
molteplici beni, materiali e im- muovere le cause delle crescenti ciale delle società altamente svi-
materiali, che sono patrimonio disuguaglianze sociali, come co- luppate, tra cui l’Italia, si intende- rieri per l’impegno quotidiana- della convivenza, pena l’essere
della società: tra questi, in modo stantemente testimoniò nella sua va costituita da una stragrande mente speso da tanti cattolici per causa - a loro volta - di nuove di-
prioritario, il bene del lavoro. vita. maggioranza di benestanti e “ga- fronteggiare le situazioni estreme suguaglianze.
Il “sempre”, il “vivente” di Gorrie- L’equità sociale da perseguire, rantiti”, e da un’area marginale di di bisogno e di esclusione socia- Su queste premesse Gorrieri ela-
ri, nell’ambito civile e politico e quella che egli definiva come povertà e di bisogno. Nulla di più le, la sua critica al mondo cattoli- borò il ben noto “parametro fa-
dell’analisi sociale, è stato - e sa- l’uguaglianza ragionevole, consi- infondato. Nella società reale, co per avere abbandonato l’im- miglia”, che ha segnato una svol-
rà il suo assillo per l’uguaglianza. ste nell’aiutare “i cittadini ad au- nella realtà effettiva delle società pegno e l’attenzione per la giusti- ta - benché tuttora solo parzial-
Per questa “parola in disuso”, co- topromuoversi e, in ogni caso, altamente sviluppate, esistono - zia sociale, vale a dire per le ra- mente attuata - per le politiche
me volle significativamente inti- nel garantire a tutti il raggiungi- come gli studi di Gorrieri docu- dici e le cause propriamente “po- sociali del nostro paese. La pro-
tolare la sua lectio brevis all’uni- mento di un traguardo, costituito mentavano – oltre agli ultimi e ai litiche” dell’iniquità e della disu- posta di Gorrieri per una riforma
versità di Trento (1999), nel con- non da un minimo vitale, ma da poveri, i penultimi, i terzultimi e guaglianza. complessiva del nostro stato so-
ferimento della laurea honoris una soglia minimale di benesse- così via, secondo una struttura Conoscere le disuguaglianze si- ciale, nel segno dell’equità (uni-
causa in scienze sociali. L’ugua- re”. Si tratta di garantire “a tutti - della disuguaglianza che attraver- gnifica anche - per Gorrieri - ca- versalismo dei diritti sociali) e
glianza “che non ha nulla a che anche a coloro che per i più vari sa e permea l’intero corpo socia- pire quanto sia rilevante l’inci- dell’efficienza (selettività dei be-
fare - come puntigliosamente motivi restano indietro nella cor- le. denza dei contesti familiari nel
neficiari e delle prestazioni in
non si stancava di ripetere - con sa della vita - uno zoccolo di be- Guai - secondo Gorrieri - ad iso- determinare le effettive condizio-
l’egualitarismo degli anni settan- funzione del bisogno), assumeva
nessere, che assicuri una vita li- lare le politiche contro la pover- ni di vita degli individui. Da ciò
ta”, precisando anzi che “occorre come prioritaria e centrale la fun-
bera e dignitosa”. tà dal più generale contrasto del- tutta la sua ricerca, fin dalla fine
rivalutare parole come meritocra- zione propriamente redistributiva
L’uguaglianza va dunque perse- le disuguaglianze e dalle più ge- degli anni Settanta, sulla centrali-
zia e competizione sociale e ac- delle politiche sociali, senza la
guita, secondo Gorrieri, in fun- nerali politiche per la promozio- tà della famiglia nelle e per le po-
cettare le disuguaglianze che ne zione della libertà e della dignità litiche sociali. Nondimeno egli fu quale non è possibile promuove-
ne dell’uguaglianza. Così facen-
conseguono, specie quando so- umane, rappresentando essa la do si sarebbe finiti - come in gran sempre attento a distinguere e a re l’uguaglianza. Ma avendo ben
no eque, nel senso di riconosce- condizione affinché la libertà e la parte è accaduto - nella visione far distinguere fra le politiche, chiara la duplice consapevolez-
re la diversità degli apporti al be- dignità siano effettive per tutti, e neo-liberista dello “stato sociale anche costituzionali, a tutela del- za, che non si redistribuisce se
ne comune, e funzionali, nel sen- tutti siano concretamente in gra- residuale”, nelle teorie e nelle l’istituzione famiglia, e le politi- non togliendo qualcosa a chi più
so di incentivare e premiare le at- do di esercitare i diritti di cittadi- pratiche del “capitalismo com- che sociali per la famiglia, che - ha per darlo a chi meno ha, e che
tività più utili alla società”. nanza, di libertà e di partecipa- passionevole”, vale a dire nella per loro natura, per avere cioè “nulla è più ingiusto - secondo il
Ma se l’uguaglianza non può zione politica. Non si combatto- negazione dei diritti universali di come fine la promozione del- motto di Don Milani - che far le
confondersi con l’egualitarismo no le disuguaglianze sociali se cittadinanza sociale. La povertà l’uguaglianza delle persone - non parti uguali tra disuguali”.
piatto e livellatore, neppure gli non si analizza e si comprende la infatti “altro non è che l’aspetto possono discriminare fra gli indi-
sembrava riducibile alla sola struttura disuguale delle nostre più grave e intollerabile di un fe- vidui in ragione dello status giu-
«uguaglianza delle opportunità», società, caratterizzata da quelli nomeno più generale: la disu- ridico della loro convivenza fami- [presidente della fondazione E.
secondo una pur nobile tradizio- che Gorrieri definiva “i molti gra- guaglianza”. Da ciò, nonostante liare, dovendo esse necessaria- Gorrieri per gli studi sociali,
ne liberal-democratica, sulla qua- dini della scala sociale”, da lui la dichiarata ammirazione di Gor- mente assumere il dato di fatto Modena]

tra i libri di Ermanno Gorrieri

n asce a Magenta, nel 1920


da padre coltivatore diretto
cratico, che col nome “Claudio”
guiderà in varie operazioni sia
blicati i suoi testi più importanti.
Negli anni ’80 è presidente della
e madre maestra. Compie studi prima che dopo la conquista di “Commissione nazionale per i
universitari in chimica, facoltà Montefiorino e alla fine dei 45 problemi della famiglia” presso il
abbandonata per quella di giuri- giorni della repubblica. Nel ’44 Ministero del lavoro, presidente
sprudenza nella quale si laurea oltre alla partecipazione del nuo- della “Commissione d’indagine
nel 1950. E’ attivo negli anni ’30 vo assetto della Divisione Mode- sulla povertà” e “Commissione
in Azione Cattolica. Chiamato al- na Montagna, si occupa dell’or- per l’analisi dell’impatto sociale
le armi nel ’42 nel corpo degli Al- ganizzazione delle formazioni ar- dei provvedimenti normativi”
pini si costituisce attore promoto- mate democristiane della pianura presso la presidenza del Consi-
re della costituzione del Movi- con la quale parteciperà ai com- glio nonché ministro del Lavoro e
mento giovanile per la resistenza battimenti del 21-23 aprile sino della Previdenza Sociale nel go-
e la rinascita assieme ad altri gio- alla Liberazione. Dal ’45 agli inizi verno Fanfani. Negli anni ’90 per
vani cattolici e laici (Partito dei ’70 si occuperà attivamente problemi di salute è costretto ad
d’azione e socialisti) di cui cura nell’impegno sociale e politico ri- allentare l’attività e a concentrare
personalmente la stampa clande- coprendo incarichi politici e sin- le proprie attenzioni allo studio
stina del Foglio del movimento. dacali, oltre a svolgere un lavoro dello stato sociale. Nel 1999 rice-
Nel ’43 è nominato rappresentate di coordinamento e pubblicazio- ve la laurea honoris causa in so- Montefiorini, Il Mulino vertà, disuguaglianza e politiche
della DC, organizza gruppi per la ne (in 8 volumi) del Piano di svi- ciologia a riconoscimento della - La giungla retributiva, il Mulino redistributive nell’Italia di oggi,
diffusione di stampa clandestina luppo dell’Emilia Romagna fon- sua lunga carriera di studioso di - La giungla dei bilanci familia- il Mulino
e salvataggio di militari alleati ed damentale per lo sviluppo di problemi sociali. ri, Il Mulino - Uguaglianza: una parola in di-
ebrei. Nel ’44 sfugge alla polizia questa regione di cui sarà anche - Ritorno a Montefiorino, suso, a cura della Fondazione
fascista e costituisce in montagna consigliere. Tra la fine degli anni tra i suoi libri: Il Mulino Gorrieri
il primo nucleo partigiano demo- ’60 e l’inizio dei ’70 saranno pub- E. GORRIERI, La repubblica di - Parti uguali fra disuguali. Po-
meditando di Giuseppe Casale 3

lavoro e prospettive
postcapitaliste
l difficile inserimento nel recente che bisognava liberaliz- un mondo giusto e solidale”.
i mondo del lavoro, specie zare, che si doveva aprire il mer- Inoltre il papa pone a tema il pro-
per i giovani, dovuto, tra le cato del lavoro ad una varietà di blema di fondo: è possibile, nel-
altre cause, alla rigidità delle nor- collaborazioni con diversi tipi di l’attuale forma di capitalismo,
me d’ingresso e di uscita, è stato contratti a termine. Ma i risultati realizzare una società nella quale
oggetto di animati dibattiti e ha sono sotto gli occhi di tutti. Il tra- si preferisca il bene comune di
aperto la via ad una liberalizza- guardo di flessibilità sostenibile o tutti al lusso di pochi e alla mise-
zione (legge Biagi) sulla quale si promozionale, come auspicava- ria di molti? E, ritornando sull’ar-
sono susseguiti commenti positi- no molti impegnati nella pastora- gomento, ha invocato con forza
vi e anche riserve. Gli occupati le del mondo del lavoro, è anco- un’impostazione della vita socio-
sono aumentati, secondo alcuni; ra molto lontano. Direi irraggiun- economica che non guardi solo
altri mettano in rilievo gli aspetti gibile. Perché ci si dibatte nel al profitto, mantenga conto delle
negativi di una liberalizzazione contesto di un capitalismo globa- inderogabili esigenze della giusti-
che riduce il lavoratore a quasi lizzato. Se la regola fondamenta- zia sociale. La logica del profitto
“merce” sul mercato. Che sia più le e unica è il profitto, l’impren- e quella dell’equa distribuzione
vicina al vero questa seconda ditore va a cercare fabbriche do- dei beni non sono in contraddi-
ipotesi, è dimostrato dal rappor- ve la mano d’opera costa meno. zione l’uno con l’altra, purché il
to CENSIS 2007. Esso mostra che Apre e chiude fabbriche secondo loro rapporto sia ben ordinato.
circa due milioni di persone han- i suoi interessi, muove i capitali, La dottrina sociale cattolica ha equo e sostenibile” (Giovanni in considerazione il modo socia-
no trovato un’occupazione nel gioca in borsa, crea multinazio- sempre sostenuto che l’equa di- Paolo II). le di produrre nel processo eco-
2006, di cui il 38% è stato assun- nali, che disattendono i bisogni stribuzione dei beni è prioritaria Il problema si pone con urgenza nomico e nello sviluppo delle
to con contratto a termine, men- delle popolazioni, specie le più e che il profitto è naturalmente ed interpella tutti. I partiti politici tecnologie; potenziare il control-
tre la quota dei precari è aumen- disagiate. Sui mercati globali, la legittimo e, nella giusta misura, non possono continuare a com-
tata del 6 % negli ultimi due an- simmetria tra democrazia e capi- necessario allo sviluppo econo- lo democratico non solo nel cam-
battersi solo per la conquista del po politico, ma anche in quello
ni. Inoltre sono in aumento gli in- talismo è andata perduta. E’ ur- mico. “La moderna economia
potere. E’ in gioco il futuro del economico; favorire il consumo
carichi a progetto; solo il 36 % ha gente un serio ripensamento per dell’impresa comporta aspetti po-
nostro Paese. Ormai tutti danno come mezzo e non come fine, lo
un contratto a tempo indetermi- garantire che nel processo di glo- sitivi, la cui radice è la libertà del-
nato e il 58, 2 % ha un lavoro ati- balizzazione “vinca l’umanità tut- la persona, che si esprime in per superato il sistema attuale del Stato come ordine tecnico e non
pico. La precarietà riguarda so- ta e non solo un elite prospera campo economico come in tanti welfare. Ma, qual è la via da se- come strumento di oppressione.
prattutto i giovani. Gli under 35, che controlla la scienza, la tecno- altri campi. Tuttavia - secondo il guire? Fallita l’esperienza del so- Approfondire, correggere, con-
senza lavoro dopo il primo im- logia, la comunicazione e le ri- papa. il capitalismo non va con- cialismo reale, anche i vari socia-
cretizzare queste indicazioni è
piego, sono un gran numero. sorse del pianeta, a detrimento siderato come l’unico modello lismi sono incerti sulla via da se-
compito e dovere non solo degli
C’è una forte tendenza alla preca- della stragrande maggioranza dei valido di organizzazione econo- guire e si affidano a varie propo-
ste di modernizzazione e di pro- studiosi cattolici, ma anche di
rietà che non apre prospettive suoi abitanti” (Giovanni Paolo II). mica. L’emergenza della fame e quanti sono nel mondo del lavo-
per il futuro e impedisce, specie Benedetto XVI è tornato con vi- quella ecologica stanno a denun- gresso. Bisogna, invece, avere il
coraggio di pensare ad un’econo- ro e delle stesse scuole di politi-
ai giovani, di progettare seria- gore a ribadire questa convinzio- ciare, con crescente evidenza,
mente il futuro. La politica del ne: “non si può dire chela globa- che la logica del profitto se pre- mia del postcapitalismo, che ro- ca. Invito che rivolgo a tutti, con
welfare precedente aveva garan- lizzazione sia sinonimo di ordine valente, incrementa la spropor- vesci la logica del capitalismo e la passione di chi ha dedicato
tito buone condizioni di vita per mondiale, tutt’altro. I conflitti per zione tra ricchi e poveri e un ro- stabilisca le nuove regole del gio- tanta parte della propria vita agli
i lavoratori occupati, ma ne la- la supremazia economica e l’ac- vinoso sfruttamento del pianeta. co economico. Come avvio di un uomini e alle donne, che, con il
sciava fuori molti perché le caparramento delle risorse ener- Quando invece prevale la logica interessante ricerca si possono loro lavoro, contribuiscono alla
aziende non intendevano caricar- getiche, idriche e delle materie del condivisione e della solidarie- individuare i seguenti aspetti. So- crescita dell’umanità.
si di dipendenti che diventava prime, rendono difficile il lavoro tà è possibile correggere la rotta stituire la nozione di guadagno
difficile licenziare. Si è detto di di quanti si sforzano di costruire e orientarla verso uno sviluppo con quella di necessità; prendere [arcivescovo emerito di Foggia]

in parola di Emanuele Carrieri

p recarietà La posizione di
quelle persone che vivono
un “piano di attivazione”, che gli
permette di seguire dei corsi pro-
a tempo determinato. po viene perseguito con lucidità
e freddezza. Si attua per indurre
perdere o hanno perso il posto di
lavoro. Tra i principali troviamo
in una condizione lavorati- fessionali e, grazie alla “rotazione Lavori socialmente utili Sono alle dimissioni il dipendente schi- la cassa integrazione, i contratti
va che ha due fattori di instabili- del lavoro”, di sostituire altri la- nati come partecipazione a ini- vando così eventuali problemi di di solidarietà, l’indennità di di-
tà: mancanza di continuità nella voratori. ziative di pubblica utilità per sog- origine sindacale e le leggi sul li- soccupazione e l’indennità di
partecipazione al mercato del la- getti svantaggiati nel mercato del cenziamento. Gli elementi sono mobilità. Per i soggetti percettori
voro e mancanza di un reddito Class action Azione legale con- lavoro. I lavori socialmente utili atteggiamenti severi ingiustificati, di ammortizzatori sociali, disoc-
adeguato con il quale pianificare dotta da uno o più soggetti che nacquero nei primi anni Novanta minacce, rimproveri, sabotaggi, cupati o inoccupati beneficiari di
la propria vita presente e futura. chiedono che la soluzione di una per utilizzare i lavoratori espulsi Lo scopo è eliminare un lavorato- forme di sostengo al reddito, il
Con questo termine si intende fa- questione comune avvenga con dalle imprese ai quali veniva ero- re per tagliare i rami dell'azienda Ministero del Lavoro dovrebbe
re altresì riferimento al fenomeno effetti per tutti i componenti del- gata la cassa integrazione guada-
la categoria. Gli altri soggetti del- gni straordinaria dalle casse dello senza essere costretti a licenziare. mettere in atto progetti e pro-
degenerativo dei contratti flessi- grammi di incentivazione al rein-
bili, rilevando tuttavia che flessi- la stessa possono chiedere di non Stato. Si decise di adibire tali la-
bilità e precarietà sono due feno- avvantaggiarsi del- voratori ad attività rivolte Ammortizzatori sociali Siste- serimento o inserimento lavorati-
meni indirettamente correlati, alla collettività presso i ma di tutela del reddito dei lavo- vo.
ma non sovrapponibili e assi- comuni di residenza; poi, ratori che sono in procinto di [impiegato statale, Taranto]
milabili. i lavori socialmente utili
sono stati estesi anche ai
Flessibilità Principio in base al
quale un lavoratore non è anco-
lavoratori in mobilità e ai
disoccupati.
poetando di Charles Peguy
rato al posto di lavoro a tempo
indeterminato, ma cambia più Cassa integrazione I suoi tre figli che crescono talmente.
volte l'attività occupazionale o il guadagni Istituto pre- Purché non siano malati.
datore di lavoro. In un'ottica di visto dalla legge, consistente in
l'azione altrui, attuandone una una prestazione economica in fa- E che saranno certo più alti di lui.
accrescimento, la flessibilità do-
vrebbe prevedere un progresso propria, oppure possono rimane- vore dei lavoratori sospesi dal- (Come ne fiero in cuor suo).
delle conoscenze del lavoratore e re inerti avvantaggiandosi dell'at- l'obbligo di eseguire la prestazio- E i suoi due ragazzi saranno ben forti.
del livello occupazionale, sia sul tività processuale altrui che av- ne lavorativa o che lavorino a I suoi due ragazzi lo sostituiranno, i suoi figli prenderanno
piano economico sia su quello viene sulla base del modello rap- orario ridotto. Quella ordinaria è il suo posto sulla terra.
delle competenze professionali. presentativo. attivabile a fronte di eventi tran- Quando lui non ci sarà più.
La flessibilità rischia invece di de- sitori non imputabili all’impren- Il suo posto nella parrocchia e il suo posto nella foresta.
generare nella precarietà quando Lavoro interinale Significa la- ditore o agli operai, come una Il suo posto nella chiesa e il suo posto nella casa.
si hanno più fattori di insicurez- voro di carattere temporaneo, dal crisi temporanea di mercato. Il suo posto nel borgo e il suo posto nella vigna.
za. latino interim, cioè, provvisorio. Quella straordinaria invece può E sulla pianura e sulla collina e nella vallata.
Questa terminologia è comparsa essere disposta nei casi di ristrut-
Il suo posto nella cristianità. Infine. Ecco.
Flexicurity Strategia che mira a in Italia agli inizi degli anni No- turazione aziendale, disoccupa-
Il suo posto di uomo e il suo posto di cristiano.
rendere il mercato del lavoro vanta, periodo in cui comincia a zione tecnologica, crisi settoriale,
flessibile, assicurando una prote- sentirsi il bisogno di flessibilità procedura concorsuale di falli- Il suo posto di parrocchiano, il suo posto di agricoltore.
zione sociale. Un’idea nata in Da- nei rapporti di lavoro. L'introdu- mento, liquidazione coatta. Il suo posto di contadino.
nimarca, basata su flessibilità, si- zione del contratto interinale si Il suo posto di padre.
curezza e attività. La prima si rile- deve alla Legge Treu del 1997. Bossing Strategia aziendale di ri- Il suo posto di lorenese e di francese.
va sia nella mobilità dei lavorato- Successivamente ha subito varie duzione, ringiovanimento o ra- Perché ci sono dei posti, dice Dio, che occorre che siano presi.
ri sia nella facilità di licenziare modifiche e nel 2003, con la leg- zionalizzazione del personale, E bisogna che tutto ciò continui.
mentre la seconda è data da buo- ge 30, il lavoro interinale è stato oppure di semplice eliminazione
ni sussidi di disoccupazione. Infi- abolito per permettere l'ingresso di una persona indesiderata. La da Le Porche du Mystère de la deuxième vertu
ne, il disoccupato deve seguire della somministrazione di lavoro sua origine è razionale e lo sco-
4 ricordando di Jacob Srampickal

una storia solidale


uando penso alla testimo- dando a vivere fianco a fianco, neva che “quello che c’è da fare,
q nianza che i credenti devo- con la gente più povera. Diceva noi tutti lo sappiamo bene, per-
no dare in questo mondo com- che non voleva lavorare mai per ché dunque, io devo spiegare
plesso, mi viene sempre in men- i ricchi, ma soltanto per i poveri quello che voi dovete fare”. Fi-
te mio fratello, Joseph Srampic- ed emarginati nella società. Iniziò nalmente, comunque, accettò di
kal. Nessun di voi conosce mio allora a tenere una specie di parlare e in particolare raccontò
fratello: 10 anni più di me, un ge- scuola per i poveri nei villaggi di un doloroso episodio che ave-
suita proveniente dalla stessa che lo appassionò moltissimo e va vissuto. Una volta, le persone
provincia indiana, Patna. Ho se- che ha dato buoni e felici frutti. della cosiddetta alta casta di un
guito le sue orme. Siamo missio- Dopo cinque anni di questo ser- villaggio, l’avevano invitato per
nari nel nord di India, originale vizio, il provinciale, sotto l’in- un incontro. Essi sapevano che
dal Kerala, il paese con più catto- fluenza della trentunesima con- Joseph aveva soggiornato negli
lici in India. Lui era molto bravo, gregazione generale della Com- Stati Uniti, che aveva studiato
ricco di pietà e anche un bravis- pagnia di Gesù, che si occupò- tante cose, ma che viveva con
simo studente. La provincia de- della fede e della promozione persone di ‘bassa casta’, con i più
cise di mandarlo negli Stati Uniti della giustizia, gli disse, che quel- poveri nei villaggi mangiando i
a studiare teologia e matematica, lo che lui faceva, era davvero loro cibi, dormendo nelle loro ca-
prima dell’ordinazione. Guardan- quello che ogni gesuita dovrebbe se ecc. Dopo due ore di discorsi,
do però, gli stili di vita così comu- fare, ma ben pochi purtroppo so- gli offrirono un bicchiere di latte
ni degli Stati Uniti si sentì profon- no capaci di agire in tal modo. che lui accettò e bevve. Quando
damente smarrito anzi, sconvol- Venne infine ordinato, ed ha con- stava tornando verso la zona del
to, e perse letteralmente la fede, tinuato sempre a lavorare così. villaggio dove abitava, ha visto
decidendo di non essere più or- Ancora oggi, insegna e lavora in che quel bicchiere in cui lui ave-
dinato. Sosteneva che lui non po- diversi villaggi. Gli studenti dopo va bevuto era stato restituito alla
teva proprio più credere che Dio quattro anni di scuola con lui en- parte del villaggio di bassa casta.
esiste, quando tutta quella gente trano al grado 7 o 8 della scuola Dato che le basse caste sono, se-
negli Stati Uniti viveva una vita statale! condo queste persone, ‘intocca-
così piena di lussi e di sprechi, Vorrei sottolineare, per tornare al bili’ e il mio fratello viveva con gnava della sua debolezza, si do- classe. Ma Gesù ha accettato tut-
mentre la gente in India moriva a tema iniziale della testimonianza, loro, dunque loro non potevano leva del disprezzo subito perchè to questo con gioia perchè lui era
causa della povertà, della fame e e spiegarla meglio, un incidente più bere nel bicchiere da cui lui considerato come uno dei pove- l’Emmanuel, Dio con noi. Impor-
della malattia; quando ai bambi- che capitò nella vita di p. Joseph stesso aveva bevuto. Lui viveva ri di bassa casta. tante per noi sapere che Gesù co-
ni degli Stati Uniti venivano rega- che non voleva mai scrivere o con loro, dunque non avrebbe Questa esperienza sembra asso- me uomo ha sofferto la vulnera-
late cose inutili per miliardi di parlare a nessuno del suo lavoro. potuto bere o mangiare nelle lo- migliare a quella vissuta nell’in- bilità degli uomini, anche fino al-
dollari e quelli in India moriva- Una volta, però, il provinciale ro stoviglie. Mio fratello disse che carnazione da Gesù: Dio nato co- la morte in croce.
no di fame. l’ha costretto, praticamente, a quando vide questa cosa, il suo me uomo, decide di essere con la
Quando tornò a casa, in India, parlare alla congregazione pro- sangue ribolliva. Si è molto arrab- gente, in mezzo alla gente ed ai
dopo aver finito gli studi, Joseph vinciale della sua vita. P. Joseph biato ma è rimasto in silenzio. Lui più poveri e deboli in particolare,
cominciò a lavorare nei villaggi, non voleva dire niente perchè, ri- spiegava agli altri gesuiti, che lui viene rifiutato perché sta dalla
lontani dalla nostra provincia, an- cordando il profeta Osea, soste- parte delle ‘bassa casta’ e bassa [docente PUG, Roma]
si sentiva molto male e si vergo-

regionando di Franco Ferrara

la missione dell’apprendistato
crive il Talmud: “Come si è ne deve far leva su ricerca e for- dell’apprendistato continua a es- e la morte dell’impresa, sotto cer- è preoccupato di insegnare al fi-
s obbligati a nutrire il pro- mazione ma questi sono conside- sere una soluzione di serie C, do- ti aspetti mettono in crisi l’ap- glio il mestiere manuale.
prio figlio parimenti biso- rati “costi”. In Italia la media del- po l’istruzione di serie A e la for- prendistato ma richiedono una [l’articolo completo si trova sul
gna insegnargli una professione le ore di formazione all’anno per mazione professionale di serie B. necessaria alternanza scuola-la- forum del nostro sito]
manuale” e in uno dei commenti l’apprendista sono soltanto 120; Essere apprendista nell’immagi- voro. L’apprendistato dovrà esse-
dell’Ecclesiaste si dice: “Accanto negli altri Paesi dell’Unione Euro- nario collettivo rappresenta una re non area di parcheggio bensì
allo studio personale procurati pea sono 400. In Puglia si ha: per sconfitta della famiglia, questa vi- una parte del sistema educativo. [presidente centro Erasmo, Gioia,
un lavoro”. L’apprendistato ha un contratto biennale 240 ore di ve la scelta dell’apprendistato co- Ecco perché il saggio del Talmud Bari]
scritto molte pagine della storia formazione; per un contratto me un ripiego. Questa situazione
del lavoro in Italia. Le regioni me- triennale 365 ore; per un contrat- consolida il dualismo tra l’offerta
ridionali sono quelle che hanno to da 3 a 4 anni 525 ore; per un di posti di lavoro e l’offerta di
pagato costi molti elevati oltre al- contratto 4 a 5 anni 696 ore, da 5 personale qualificato formatosi in
l’emigrazione anche la distruzio- a 6 anni 891 ore. L’abbinamento percorsi di tipo scolastico full ti-
ne dei “mestieri” ad alta profes- tra formazione e lavoro per l’ap- me. Si tratta di uno squilibrio
sionalità. prendista mette a nudo il sistema qualitativo non dovuto all’anda-
Ad oggi, il sistema dell’apprendi- d’istruzione che non riesce a ri- mento della disoccupazione ben-
stato, previsto dalla tipologia spondere al binomio fondamen- sì ai fattori formativi. I profili spe-
contrattuale, sta uscendo dalla tale, Formazione/Lavoro. Si fini- cialistici non possono essere rag-
sua “specialità” che risaliva agli sce con il privilegiare il diploma giunti dal sistema formativo re-
anni ’50. La sua ultima regolazio- rispetto all’acquisizione di un gionale full time ma dall’appren-
ne risale al 2003. Da quella data mestiere; si prolungano gli studi distato della fascia d’età 15-21 an-
si susseguono interventi sia dello per ritardare l’ingresso nel lavo- ni. Le stesse competenze posso-
Stato che delle Regioni. La Regio- ro. La maggior parte degli ap- no essere raggiunte dall’equili-
ne Puglia arriva per ultima (2005- prendisti manifestano l’esigenza brio tra formazione specifica e at-
2006) a regolare la situazione, so- di continuare a studiare dopo tività lavorativa. L’ottimo è un si-
prattutto per quanto riguarda gli aver conseguito la qualifica; è dif- stema misto, equilibrato in modo
aspetti della formazione e i profi- fusa la convinzione che il lavoro che ogni territorio generi il pro-
li formativi. Il nuovo apprendista- si apprende esercitandolo attra- prio capitale sociale. Non va tra-
to, previsto dalle leggi Treu e Bia- verso l’esperienza spontanea. scurato che il sistema delle quali-
gi, risponde ai bisogni dell’im- Questa mentalità domina quasi in fiche non può essere dato una
presa, la quale ha un forte inte- forma assoluta. L’ambizione è volta per sempre come avveniva
resse ad acquisire i generosi in- quella di giungere al titolo. Il si- con i vecchi mansionari ancora
centivi economici che la mano stema dell’istruzione compete tra vigenti. Per ricercare l’equilibrio
pubblica eroga, a fronte di un quello nazionale e quello regio- tra “educazione-formazione-la-
contratto di apprendistato, ma ha nale. La persistenza di questa voro” è necessario comprendere
un debole interesse e una ostili- competizione non riesce a sbloc- il processo di innovazione tecno-
tà nei confronti della formazione care la situazione, quella cioè di logica e organizzativa dell’impre-
obbligatoria da svolgersi in un collocare nel sistema educativo sa e la domanda di mobilità so-
aula. Il sistema delle imprese per nazionale l’apprendistato. Se ciale. Queste sono spinte conver-
poter affrontare la globalizzazio- questo permane la percezione genti che determinano la nascita
meditando di Massimo Diciolla 5

traballa la vita
recarietà e flessibilità sono voratori: su tutti, la “Dichiarazio- cd. Pacchetto Treu), la quale con-
p concetti tanto abusati nel ne di Filadelfia” del 1944, la “co- sentì, tra l’altro, dopo anni di sa-
linguaggio comune, quanto di stituzione” dell’Organizzazione crosanto divieto, di affittare lavo-
fatto scarsamente conosciuti. Internazionale del Lavoro, il cui ratori come fossero appartamen-
Un’analisi approfondita è offerta primo comma (“il lavoro non è ti. Passando dal d. lgs. n.
da una recente pubblicazione di una merce”) escludeva perento- 368/2001, che liberalizzò l’uso
Luciano Gallino (“Il lavoro non è riamente che il lavoro, per le sue dei contratti a tempo determina-
una merce. Contro la flessibilità”, implicazioni umane e sociali, po- to, si giunge finalmente alla leg-
Laterza 2007), che - per rigore tesse essere trattato alla stregua ge n. 30/2003 (la cd. legge Biagi)
scientifico e salutare desiderio di degli altri fattori produttivi. e al suo decreto attuativo (d. lgs.
non omologazione - aiuta a com- Oggi, invece, il lavoro è una mer- n. 276/2003), che - tra interme-
prendere natura e dimensioni ce cui applicare i comuni princi- diari del lavoro (i “caporali” di
esatte del fenomeno. pi aziendalistici del “giusto in nota memoria, ma legali), innu-
L’Autore, preliminarmente, ri- tempo” e della “produzione su merevoli e fantasiosi contrattini
sponde in merito a chi e a quan- domanda”: il lavoratore è ingag- di durata infinitesimale, rapporti
ti siano i lavoratori interessati dal- giato e retribuito solo al momen- di lavoro subordinato spacciati, a
la flessibilità, l’autentica panacea, to in cui si produce perché la do- norma di legge, per lavori auto-
in Italia e all’estero, per la com- manda vi ha dato impulso, men- nomi - hanno praticamente svuo-
petitività e lo sviluppo. tre il resto del tempo deve starse- tato di contenuto lo Statuto dei
Si definisce flessibile o atipico il ne tranquillamente inoperoso e lavoratori e il resto della legisla-
lavoratore al quale è richiesto di senza paga. zione del lavoro italiano.
adattare ripetutamente l’organiz- I connessi, intuibili, costi umani e Esistono dei rimedi allo scempio
zazione della propria esistenza sociali sono un dettaglio trascura- compiuto? Alcuni dati di fatto,
alle esigenze mutevoli del datore bile. difficilmente contestabili, sugge- vranazionale che obblighi i sog- quale strumento di promozione
di lavoro: è l’azienda che decide Le ragioni di tale rivoluzione ri- riscono alcune soluzioni. getti economici, soprattutto le umana e fondamento della stessa
se, quando e in che misura occu- siedono in uno scandaloso bluff: Se la flessibilità non crea posti di multinazionali, al rispetto dei di- società democratica.
pare il lavoratore, distogliendolo la flessibilità sarebbe l’unico stru- lavoro, le politiche del lavoro ritti umani e del lavoro, secondo Una legge per cui il lavoro vero -
dalle altre comuni attività. Ma mento per contrastare le sfide non possono adottarla come standard severi, univoci e valevo-
quello a tempo indeterminato,
flessibili sono anche i lavoratori della globalizzazione e favorireb- esclusivo e salvifico mezzo di svi- li per l’intera umanità, la cui os-
del sommerso, i quali - privi del servanza costituisca condizione che forma, premia i talenti, dà si-
be l’aumento della occupazione. luppo e occupazione.
tutto di un contratto - sono espo- Peccato che entrambi gli assunti Se il lavoro non è una merce, pre- per l’accesso al mercato e ai fi- curezza - sia la regola, non l’ec-
sti, per antonomasia, alla instabi- e, soprattutto, il secondo non ab- carizzare il lavoro significa sem- nanziamenti pubblici. cezione, e sia per le aziende eti-
lità e alla discontinuità del rap- biano nessuna base scientifica: pre precarizzare la vita: una vita Questa responsabilizzazione del- camente ed economicamente
porto di lavoro. teorizzati dalla Organizzazione che perde in normalità, stabilità e l’impresa dovrebbe essere poi vi- preferibile rispetto ai contratti ati-
Il balletto di cifre su quanti siano per la Cooperazione e lo Svilup- aspettative, è un pericolo per la gilata da sindacati forti e uniti, ca- pici e al lavoro nero.
i precari italiani è sempre in car- po Economico nel 1996, sono convivenza civile e la coesione paci di negoziare autorevolmen-
Le soluzioni prospettate appaio-
tellone, utile com’è ad alimentare stati smentiti dalla stessa organiz- sociale, rendendo assai meno ro- te le condizioni di lavoro a parti-
asfittiche polemiche politiche: re da tali standard. no quasi utopiche.
zazione nel 2004, quando si è do- sea la futuribile società flessibile.
l’Autore, dopo aver ammonito sia vuto ammettere che nessuno stu- A livello globale, appare quindi A livello nazionale, abbandonate Ciò nonostante, è doveroso ed ir-
su tali distorcenti implicazioni dio o dato statistico confermava i necessario, innanzi tutto, che l’in- le aspettative taumaturgiche ripo- rinunciabile difendere quei diritti
politiche, sia soprattutto sulle dif- mirabolanti benefici promessi contro tra i lavoratori e le econo- ste nella flessibilità, si dovrebbe- universali dell’uomo, tra cui quel-
ficoltà e incongruenze delle rile- dalla flessibilità, mentre se ne ap- mie dei paesi sviluppati con ro recuperare strumenti ben più lo al lavoro dignitoso, per cui tan-
vazioni statistiche, perviene alla prezzavano senz’altro gli effetti quelli dei paesi in via di sviluppo proficui: ricerca, investimenti, ta gente ha combattuto, in trincea
prudente, drammatica, stima di deleteri sulla produttività. avvenga nel punto più alto possi- formazione, programmazione, come in piazza: su questi temi,
10-11 milioni di lavoratori flessi- L’Italia ha ceduto alle lusinghe bile: l’import - export - come al- valorizzazione dei settori di ec-
bili, di cui 5-6 milioni regolari. nessuno dovrebbe piegare la te-
della flessibilità a partire dal pro- cuni hanno efficacemente soste- cellenza.
Numeri da capogiro imputabili in tocollo del 23 luglio 1993, in cui nuto - deve riguardare, in primo E soprattutto porre mano ad una sta e indietreggiare, anche al co-
gran parte alla rivoluzione coper- fu prevista la contrattazione di luogo, il patrimonio dei diritti nuova legge del lavoro, che ripri- spetto dell’ostacolo più arduo.
nicana che ha travolto negli ulti- appositi “pacchetti di flessibilità”. universali. stini la centralità che la carta co-
mi anni i diritti consolidati dei la- È seguita la legge n. 196/1997 (il È auspicabile una legislazione so- stituzionale accorda al lavoro, [avvocato, Conversano]

pensando di Gianluca Demilito


o lavorato in un call center vita lasciava desiderare. I miei re-
h per 9 mesi, una delle mie sponsabili non mi conoscevano
tante esperienze lavorative, come persona ma come matrico-
ma soprattutto una delle più tristi la e in più non eravamo tutelati,
dal punto di vista economico e niente malattie, niente ferie,
psicologico. Lavoravo fino a 48 niente feste.
ore a settimana e non raggiunge- Per fortuna la mia esperienza è
vo mai neanche 800 euro di sti- durata solo 9 mesi, subito dopo
pendio, il massimo è stato 650 ho trovato altri lavori ma comun-
euro. Assunto con un contratto di que tutti con un contratto a tem-
collaborazione quindi precario, po determinato. E il futuro? Per il
ma doppiamente precario per- momento non lo vedo rosa ma
ché, se non si raggiungeva un spero di trovare qualcosa che mi
certo numero di contratti, si pote- gratifichi.
va essere licenziati ancor prima
della fine del contratto stesso.
Non solo però lo stipendio era
basso ma anche la qualità della [musicista, Taranto]
6 meditando di Monica Di Sisto

di contratto
in contratto
“c omincio nel giornale una
campagna per salvare un
quando con il mio registratore da
battaglia raccoglievo per una se- ter-
giornalista afroamericano, ingiu- ria agenzia di stampa nazionale, net, dalla
stamente nel braccio della morte, con la quale lavoro “a tempo” da tv alla ra-
da più di 10 anni, Mumia Abu Ja- tanto tempo, dal ministro del La- dio) sono
mal. Ho bisogno di aiuto e non voro Cesare Damiano gli ultimi soltanto
posso pagarti. Però se vuoi pos- dati sul precariato e sull’identikit 12.500, a fronte di circa 30 mila
so insegnarti il mestiere”. Avevo dei “bamboccioni”, i trentenni lavoratori precari.
calda in tasca una laurea in criti- che vivono ancora con mamma e I dati parlano chiaro: gli iscritti al- minale video supera le 100 noti- Il fatturato del settore, nonostan-
ca letteraria con una lunga fre- papà, non sapevo se ridere o se la cosiddetta «gestione separata» zie al giorno che producono gli te tutto, è florido: nei primi nove
quentazione di letteratura ameri- piangere. Il mio contratto, infatti, dell’Inpgi, l’istituto di previdenza assunti poco male: è una magia mesi del 2006 è cresciuto del
cana. E un problema pratico: do- a trentasett’anni suonati, sarebbe per giornalisti, alla fine del 2005, sulla quale non ci si deve interro- 3,7%. In particolare, i quotidiani
vevo capire che cosa potevo fare regolarmente scaduto con il 31 sono risultati 21.171, ma tra que- gare più di tanto. Ogni anno il a pagamento hanno aumentato il
da grande. Quella offerta di Fau- dicembre per la decima volta, al- sti la vera «fascia a rischio» è com- contratto lo discuti con il capore- ricavato della pubblicità del 2,6%,
sto Pellegrini, responsabile degli meno, giusto in tempo per rispar- posta da 10 mila lavoratori che dattore, che di solito, soprattutto la free press del 10,6% e i perio-
esteri, che mi consentiva di co- miare un po’ sulla tredicesima. E non raggiungono i 700 euro lor- a Roma, ha più palazzi da segui- dici del 5,5%. E’ facile guadagna-
minciare a lavorare da apprendi- se guardavo intorno a me nel di al mese. Inoltre, i soli dati In- re che persone da spedirci, e
pgi non bastano: ci sarebbero in- re quando, per di più, si paga in
sta giornalista ad “Avvenimenti”, mucchio di taccuini e matite, la dunque ti chiede di far bene il
fatti altre diverse migliaia di gior- grande ritardo rispetto ai 30 gior-
mi arrivò come la manna dal cie- porzione degli assunti a tempo tuo dovere e – possibile – di far-
nalisti che lavorano senza versa- ni dalla data della consegna im-
lo. Era sempre stato il mio sogno: indeterminato tra radio, agenzie, lo nel modo più efficiente e ‘leg-
imparare a scrivere le storie di re contributi di alcun tipo, e che posti dalla legge: la media va dai
tv e giornali vari, non superava gero’ possibile. Se ti ammali per-
tutti i giorni e quello che c’è die- dunque sono «invisibili» alle stes- 2 ai 3 mesi di ritardo, ma c’è an-
nemmeno il cinque per cento dei di punti, se protesti perdi punti,
tro. Mi chiesero quasi da subito, se statistiche. E’ il mondo del la- che chi ne aspetta 12 o più. E chi
presenti. Come faceva, lui, il mi- se chiedi stabilità di solito perdi
per di più, di raccontare un pez- voro nero e del pagamento a non vede mai denaro sperando,
nistro, a non saperlo, o meglio, a anche il poco che hai. Anzi: a
zo del mio mondo: il volontaria- non volerlo vedere? pezzo, ancora più sfruttato (se dopo anni di “volontariato”, di
volte ti chiedono persino di fir-
to, le cooperative, i progetti di in- Ho un po’ di storia alle spalle: ho possibile) rispetto a chi ha alme- riuscire a entrare. Io, tessendo
mare, prima del nuovo contratto,
clusione sociale, la Chiesa di stra- attraversato quasi tutti i giornali no un contratto da Cococò. Biso- contratti precari e ore di lavoro
una conciliazione sindacale con
da. Valevano 50 mila lire lorde a della Sinistra italiana, ho ampia- gna infine aggiungere 2500 di- come in una tela di ragno, vivo
la quale sollevi il tuo padrone
pezzo, poi, quando ho avuto il mente rimpolpato quelli del vo- soccupati. dalle responsabilità relative al tuo fuori casa da quando avevo ven-
mio primo contratto coordinato e lontariato e del terzo settore, ho Alcuni di questi colleghi si pre- precariato precedente. Il sindaca- t’anni, da qualche mese ho una
continuativo, circa 500mila lire al collaborato con due agenzie na- sentano alle manifestazioni dei to si presta a credere che arrivi lì casa mia, fino ad oggi quasi ogni
mese, per le quali lavoravo e im- zionali, e ho disseminato pezzet- precari vestiti da fantasmi, e de- per tua volontà e tu devi accetta- mese sono riuscita a pagare il
paravo tutto il giorno, tutti i gior- ti in tempo di ‘magra’ anche in vo dire che l’invisibilità io l’ho re la messinscena, pena un’este- mutuo, le bollette, la spesa. E il
ni, e il lunedì tiravo la notte per- magazine di moda e di amenità sperimentata in tutte le forme: i nuante trattativa per capire se, prossimo ministro del Lavoro,
ché aiutavo a correggere le boz- varie. Le diverse testate mi hanno cosiddetti “strutturati” non ti invi- come e per quanto farai causa, ri- probabilmente, mi troverà anco-
ze in chiusura. almeno consentito di sostenere il tano alle riunioni di redazione, ra lì senza riuscire mai a spiegar-
schiando poi che la voce passi di
Sono passati molti più di dieci famoso esame che dà l’accesso così nessuno ti conosce, nessun mi fino in fondo perché non c’è
ufficio personale in ufficio perso-
anni da quando ho cominciato, e alla cassa previdenziale della “ca- sindacalista interno si fa carico di niente di così definitivo come un
nale, e che dopo quella porta
da undici ho in tasca un tesseri- sta” dalla porta principale. Ma te, e anzi scambia volentieri la contratto a tempo.
stretta che ti chiudi alle spalle, le
no da giornalista professionista, oggi una notizia vale quanto un tua pelle per un buono pasto più
altre che ti troverai davanti le tro-
ma solo da un mese ho una pic- chilo di zucchine, 2 euro. E i la- consistente o un buono taxi in
verai ancora più sbarrate. [giornalista, Roma]
cola collaborazione a tempo in- voratori dipendenti nelle più va- più. Se le pagine di giornale “ma-
determinato. L’estate scorsa, rie redazioni (dalla stampa a In- gicamente” si riempiono e il ter-

meditando di Raffaele Zanframundo

su un debole palcoscenico
n elteatro
XXI secolo le sorti del
italiano sembrano
studio in accademie d’arte dram-
matica, o in un faticoso appren-
borderaux, che ti permetterà di
rientrare dai costi produttivi so-
nate per cui sono stati ver-
sati i contributi ENPALS)
quelle descritte dal magi- distato, la cosiddetta gavetta, stenuti (tra cui vale la pena di ri- dovrebbe alleviare una
stero della penna pirandelliana svolgendo diversi ruoli e mansio- cordare le macroscopiche buste condizione che per altri
nel suo testo incompiuto “I Gi- ni, in nome di un’arte: quella di paga degli stessi direttori dei tea- settori sarebbe definita
ganti della montagna”, in cui nel- arrangiarsi. tri stabili, i cui nomi sono gli stes- di vera e propria indi-
la villa della Scalogna, cioè in un In Italia ci sono centinaia di scuo- si da quasi un trentennio). E se genza. Ma i costi per le
luogo manicomiale e ghettizzato, le di recitazione, decine di acca- non hai i requisiti organizzativi ri- produzione nella fase
ai margini del mondo, il destino demie di arte drammatica che chiesti dagli enti e dalle normati- di allestimento di uno
dell’arte scenica sembra quello di sfornano ogni anno migliaia di ve sullo spettacolo dal vivo? Se spettacolo diventano
essere fagocitato dal mondo di nuovi disperati, i quali, per en- non fai parte di questa aristocra- esorbitanti se doves-
volgari Giganti. trare nel fantomatico “giro” che tica oligarchia istituzionale? Non sero assolvere a
I Giganti della nostra epoca, conta, dovranno ricorrere a vere esisti. tutti gli oneri socia-
sciatti e volgari come quelli del e proprie questue, rivolte al per- Quindi l’idea, che è l’humus fon- li, per cui un atto-
testo pirandelliano, sono i mo- sonaggio o all’istituzione politica dante dell’arte, non intesa come re è costretto, vo- sem-
delli proposti ed imposti dai me- di turno, al fine di poter svolgere semplice decoro, ma come stru- lente o nolente, bra un gran-
dia, la cui unica preoccupazione il proprio lavoro. mento per scuotere ed elevare le ad accettare de occhio
sembra quella di garantire e pro- Strano Paese il nostro, che attra- coscienze, è secondaria rispetto condizioni in- orwelliano
grammare un appiattimento e verso complesse norme di finan- al concetto di produzione. E la tollerabili, pur che garan-
svuotamento dei contenuti, a tut- ziamento e contributi pubblici, produzione sposa solo il concet- di racimolare giornate tisce l’opu-
to vantaggio di una società sem- edifica la sopravvivenza solo di to di utile ed inutile. Non quello lavorative. lenza di
pre più identificata nel concetto strutture stabili di produzione di qualità della proposta. Sarebbe l’ora di rior- qualcuno e la di-
di consumo. Il destino degli ope- che, mediante il gioco di scatole La paga minima sindacale di un ganizzare l’erogazio- sperazione della
ratori culturali, tra cui gli attori e cinesi, non fanno altro che garan- attore di prosa è di 54 euro e un ne del FUS (Fondo moltitudine. Di-
i registi teatrali, è quello di un tri- tirsi un interscambio di spettaco- attore inserito (termine odioso Unico dello Spetta- sperazione istitu-
ste adeguamento a questo clichè, li: tu ospiti la produzione del ma che è entrato nel vocabolario colo) istituito da zionalizzata.
con la spada di Damocle di Teatro X e sarai inserito nella sta- di chi svolge questa pseudo-pro- Mussolini durante
un’assoluta incertezza che costel- gione del Teatro Y. Per mezzo di fessione) è di 80 giornate lavora- il ventennio per [attore e regista,
la la vita lavorativa di chi ha in- questa semplice equazione otter- tive annue. Un sussidio di disoc- controllare i conte- Massafra,
vestito anni di formazione e di rai questo risultato: un numero di cupazione (raggiunte le 73 gior- nuti degli spettacoli, e che oggi Taranto]
meditando di Pierre Carniti 7

sicurezza sul lavoro,


voltare pagina
è voluta la strage alla Thys- partenenza. Come mezzo per fa- tutto se poi saranno fatte rispetta-
c’ senKrupp di Torino per- re fronte alle esigenze personali re. Ma probabilmente potrebbero
ché, seppure tardivamen- e familiari. Perciò rispettare la di- essere conseguiti anche risultati
te, si incominciasse a prendere gnità del lavoro significa, innan- più significativi integrandole con
coscienza che la “sicurezza” del zi tutto, rispettare l’integrità della una logica incentivante. Vale a di-
lavoro è una “emergenza nazio- salute e della vita dei lavoratori. re, premiando le aziende che ot-
nale”. A questo riguardo molte Significa quindi rifiutare condi- tengono un miglioramento delle
cose possono e debbono essere zioni di lavoro che, alla Thyssen condizioni di lavoro e di sicurez-
fatte. Intanto bisogna mettersi in come in tante altre aziende, com- za con una diminuzione degli in-
testa che è difficile (per non dire portano costi umani e sociali as- fortuni e penalizzando le altre.
impossibile) tenere assieme la solutamente intollerabili.A parti- Terzo, naturalmente una politica stato inevitabile che altre questio- come attualmente succede, è ine-
volontà di competere con i costi re da questa presa di coscienza incentivante, da sola, non risolve. ni (per quanto importanti) finis- vitabile che le aziende per ridur-
cinesi ed aspirare contempora- c’è un lungo elenco di questioni Occorre infatti accrescere con- sero in secondo piano. Per di più, re i costi si orientino ad aumen-
neamente agli standard di sicu- che potrebbero essere affrontate temporaneamente anche la cul- a complicare il quadro, si è ag- tare le ore straordinarie anziché il
rezza degli scandinavi. Si pone ed auspicabilmente risolte. Pri- tura della sicurezza. Benissimo giunta pure la frammentazione numero dei lavoratori ad orario
quindi un problema di priorità e mo, l’Inail registra ormai da anni quindi il proposito di promuove- dei processi produttivi (esterna- normale. Quinto, le notizie di
di comportamenti coerenti. Ma un importante attivo di bilancio. re una campagna sulla sicurezza lizzazioni, appalti, e quantaltro) e possibili collusioni tra controllori
esiste una duplice difficoltà. La Attivo che viene annualmente ac- del lavoro anche nelle scuole. del mercato del lavoro (precari, a controllati alla Thyssen dovran-
prima è che noi italiani, per men- cantonato presso il Tesoro, dove Tuttavia, ciò che serve soprattut- stagionali, immigrati). I quali, già no trovare riscontro negli atti del-
talità e cultura, siamo poco prag- è custodito quello che, nel frat- to è un rapporto più stringente estremamente preoccupati per il la magistratura. Nel frattempo sa-
matici. La seconda è che la que- tempo, sarebbe diventato un ve- tra sindacato ed aziende. Pur- mantenimento del posto di lavo- rebbe utile promuovere una in-
stione della sicurezza del lavoro ro e proprio “tesoretto”. Sebbene troppo le cose a questo riguardo ro, non sono in condizione di chiesta amministrativa (a Torino,
non è finora stata assunta come pare che l’ex ministro del Tesoro, non stanno andando bene. Il re- sollevare problemi relativi alle come in altre parti d’Italia) per re-
una priorità nazionale. La solu- Tremonti, l’abbia fatto sparire cente rapporto Cnel sulla contrat- condizioni di lavoro. Tutto vero. cidere i legami collusivi e fraudo-
zione del primo problema è cer- con un semplice gioco di presti- tazione sostiene infatti che nel- Resta però il fatto che la sicurez- lenti (dove esistono) e comun-
tamente complicata e lunga. Per- gio. Subordinandolo cioè ai “sal- l’ultimo decennio c’è stata una za non può non essere assunta que rassicurare tutti della assolu-
ché le mentalità sono come le di di finanza pubblica. Se così vera e propria caduta della con- come una priorità sindacale. Per- ta autonomia ed indipendenza
abitudini. Non si riesce mai a but- fosse si tratterebbe di una sorta di trattazione aziendale. Al punto ché se così non fosse non si ca- degli organi di controllo.Ovvia-
tarle dalla finestra. Semmai si può “esproprio proletario” che sinda- che ormai riguarderebbe soltanto pirebbe come potrebbe mai di- mente l’elenco delle domande e
cercare di spingerle per la scala. cati ed imprese non dovrebbero meno del dieci per cento delle ventare una priorità del Paese. delle questioni in materia potreb-
Un gradino alla volta. Il che, na- assolutamente subire. Anche per- aziende. Risultato: la sicurezza si Quarto, c’è una disputa aperta be essere assai più lungo. Ma se
turalmente, richiede tempo. Tem- ché quelle risorse (in tutto, o al- è trasformata in una incombenza circa il peso che condizioni di la- almeno soltanto queste incomin-
po di cui non disponiamo, in pre- meno in parte) potrebbero esse- sostanzialmente gestita in pro- voro stressanti, turni lunghi ed ciassero ad avere una risposta sa-
senza appunto di una “emergen- re utilizzate nella promozione di prio dalle aziende. Incombenza ore di straordinario hanno sulla rebbe un sicuro segnale al Paese
za nazionale”. La seconda que- una massiccia campagna di infor- dalla quale il sindacato è, di fat- frequenza degli incidenti. Nell’at- che sulla vita e la sicurezza dei la-
stione, almeno teoricamente, po- mazione, prevenzione e control- to, rimasto escluso. La spiegazio- tesa che si possa arrivare a valu- voratori si è finalmente deciso di
trebbe risultare più abbordabile. lo sulle condizione di lavoro. Se- ne che i dirigenti sindacali hanno tazioni condivise, sarebbe utile voltare pagina.
La condizione perché ciò possa condo, le norme in materia di si- fornito di questo discutibile svi- prendere atto che non è stata una
accadere è che si apra un dibatti- curezza sul lavoro (in particolare luppo è che dovendo impegnar- idea geniale la decontribuzione [l’articolo completo si trova sul
to pubblico, non effimero, sul la- quelle contenute nella legge de- si ad assicurare, in una situazio- delle ore straordinarie. Perché forum del nostro sito]
voro. Lavoro inteso come ele- lega dello scorso agosto) sono ne assai problematica, il posto di quando le ore straordinarie co-
mento decisivo di identità, di ap- assolutamente essenziali. Soprat- lavoro e la tenuta del salario è stano meno di quelle ordinarie, [sindacalista, Roma]

meditando di Cristina Benes

cooperando
a storia della cooperazione presero li nome di coope-
l e la storia della politica so- rative.
no fatalmente intrecciate. La cooperazione infatti è
Del resto non poteva essere di- parte integrante di quel
versamente: se infatti vediamo le processo che ha attraversa- Il fascismo interruppe brusca- favorevoli al movimento coope- guità della cooperazione stessa
date di nascita e i luoghi di nasci- to l’ottocento e il secolo breve e mente questa esperienza. rativo, lo si deduce dal fatto che con le finalità sociali le istanze di
ta della cooperazione, la cosa di- che ha visto per la prima volta Gia dopo il biennio rosso del ‘20 a rinnovare la disciplina delle or- progresso della politica.
viene quasi lampante. l’emergere sulla scena politica di e ‘21 a fare le spese della crescen- ganizzazioni cooperative fu un
La prima cooperativa infatti nasce masse che, organizzate in manie- te violenza squadrista e fascista decreto luogotenenziale del 1946 [responsabile di un’agenzia sociale,
nel 1844 a Rochester in Inghilter- ra permanente e non occasiona- furono si le sedi dei partiti, ma (la cosiddetta legge Basevi). Ciò Muggia, Trieste]
ra, la prima cooperativa in Italia le, hanno lottato per conquistare subito dopo vennero chiuse le avvenne ben prima della promul-
dieci anni dopo, nel 1854, a Tori- diritti e per promuovere la demo- gazione della Costituzione, di cui
cooperative, che verso il 1920
no. cratizzazione delle istituzioni: oggi celebriamo il 60° e che pe-
erano gia oltre 2000.
La cooperazione infatti è uno dei erano parte di quella piattaforma raltro tutela il movimento coope-
Il regime espresse uno sfavore
prodotti della rivoluzione indu- ad esempio la richiesta del suffra- rativo in maniera esplicita
palese nei confronti delle orga-
striale. gio universale che è lo strumen- La storia della cooperazione si in-
La presenza di masse crescenti to di partecipazione alle decisio- nizzazioni cooperative, tanto che
treccia poi con la storia della se-
con medesimi problemi dovute ni nelle cooperative (una testa un lo stesso codice civile, promulga-
lezioni delle classi dirigenti dei
alla nascita delle fabbriche ebbe voto e non un voto in base a quo- to alla fine del 1942 ed elaborato
partiti politici. I partiti comunisti
come risultato la nascita di orga- te). nel quinquennio precedente, di-
e socialisti e quelli cattolici spes-
nizzazioni operaie. Queste orga- Parallelamente le organizzazioni sciplina l’istituto “cooperativa” so utilizzarono il movimento coo-
nizzazioni che tutelavano gli cattoliche sul finire dell’ottocento per differenza, pescando nella perativo come palestra per co-
operai nelle fabbriche presero il promossero forme di organizza- normativa delle società per azio- struire i propri quadri dirigenti.
nome di sindacati, le organizza- zione similari che contribuirono ni per un verso e nelle società di Le recenti vicende degli attacchi
zioni che propugnavano la parte- alla democratizzazione del pote- persone per l’altro. al movimento cooperativo da
cipazione delle masse ai processi re – in questo caso economico – Che le forze politiche della tradi- parte dei governi di destra, che
di decisione politica si chiamava- nascono in questi anni infatti le zione cattolica e marxista e persi- recentemente hanno tentato di
no partiti socialisti e comunisti, le prime banche di credito coopera- no azionista che maggiormente disciplinare in maniera limitativa
organizzazioni che tutelavano il tivo e le cooperative contadine hanno contribuito alla lotta di li- le opportunità della cooperazio-
potere d’acquisto dei proletari cosiddette bianche. berazione fossero palesemente ne, stanno a dimostrare la conti-
8 intervistando di Antonella Mirizzi con lavoratrici straniere

precarie e clandestine
ncontro alcune signore, as- pure la domenica libera per po- si è veramente fragili e ci si chie-
i sistenti
familiari, che fre- terci incontrare con le altre e par- de: “cosa ci faccio qui sola, sen-
quentano la scuola di italia- lare la nostra lingua scambiando- za un lavoro, e senza un tetto che
no presso l’associazione di pro- ci le nostre esperienze. mi accolga, ma sì me ne torno a
mozione socio-culturale “Isola- Anche la Chiesa locale, che fino casa. E poi non potrò più ritor-
chenonc’è” di Putignano. Chiedo a qualche mese fa ci ospitava in nare, chi aiuta la mia famiglia, i
loro qualcosa sul loro lavoro pre- una parrocchia, ora non ci conce- miei figli?” E’ per questo che da
cario. Ecco le risposte; di cui de più il locale, dove ci fermava- più o meno 7 anni, ciascuna di
manteniamo l’anonimato per ov- mo la domenica. In inverno spes- noi resiste in queste condizioni
vi motivi. so piove, la temperatura è rigida, che sicuramente non sono rispet-
senza avere un luogo chiuso co- tose della dignità umana.
- Nonostante abbiamo fatto ri- me facciamo a goderci insieme la - Sembrerebbe che la situazione
chiesta già dal 2006 di domanda nostra sospirata giornata libera? di clandestinità prima o poi deb-
per la legalizzazione della nostra - Per le istituzioni non esistiamo, ba finire, questo è un passaggio
presenza e del nostro lavoro in e la nostra condizione di clande- cruciale per noi: non aspettiamo
Italia: siamo qui da circa 7 anni e stinità consente a chi non ha altro, la nostra condizione non
lavoriamo per le famiglie italiane scrupoli di poterci sfruttare re- migliorerà forse dal punto di vi-
e contribuiamo alla crescita eco- stando impunito. sta della precarietà, ma sicura-
nomica di questo paese, ad oggi - In caso di problemi di salute, mente sarà una condizione più
non abbiamo ottenuto alcun rico- siamo costrette su indicazione umana.
noscimento. Noi che proveniamo della famiglia che ci ospita a do- - Le comunità che ci ospitano po-
dalla ex unione sovietica, versia- verci pagare il medico privata- tranno avere un ruolo importan-
mo dunque ancora in condizione mente, temono che rivolgendoci te nel contribuire positivamente
di clandestinità. a strutture pubbliche possano in alla nostra integrazione, se sa-
- In questo tipo di situazione, qualche modo essere coinvolti in pranno riconoscere il valore del
nessuna di noi può ambire ad un situazioni spiacevoli. Non per ul- nostro lavoro per la famiglia, e se
lavoro ben retribuito e che rispet- timo, se fino a qualche tempo fa, vorranno impegnarsi concreta-
ti i diritti dei lavoratori: lavoriamo conclusosi il rapporto di lavoro mente per l’accoglienza ed il ri-
24 ore al giorno accanto a perso- con una famiglia, subito se ne spetto della dignità di ogni uo-
ne anziane in condizioni psico-fi- trovava un altro, oggi non è più mo, da qualsiasi terra esso pro-
siche gravi, solo poche di noi cosi immediato, allora potrebbe- venga.
hanno l’ora giornaliera di libertà, ro passare dei giorni prima di tro-
la possibilità di frequentare il cor- vare un altro lavoro ed un altro [informatrice scientifica con assisten-
so di italiano, il giovedì sera, op- tetto. E’ in questo momento che ti familiari, Putignano, Bari]

cercasiunfine
agendo agendo agendo agendo agendo agendo agendo

Le scuole di politica, del circuito di periodico di cultura e politica Siamo grati a tutti coloro che ci sostengono con la loro amicizia, con i loro contributi
Cercasi un fine e del Centro Studi anno 4 n. 28 • reg. presso il Tribunale di Bari, n. 23/2005. intellettuali ed economici. In piena autonomia, in un clima di dialogo e nel rispetto
Erasmo, attive quest’anno sono: sede: p.zza C. Pinto, 17 70023 Gioia del Colle (Bari) delle posizioni di tutti e dei ruoli ricoperti, siamo ben lieti di poter fare tratti di strada
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GRECO, Pina LIUNI, Antonella MIRIZZI, Paola NOCENT, resa CACCHIONE, Domi CALABRESE, Gianni CALIANDRO, Mariolina e Andrea
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dei Salesiani di Bari Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico
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Scuola su “Politica: che peccato!” CENTRO PEDAGOGICO MERIDIONALE DEI SALESIANI DI BARI MUCIACCIA, Vito NANNA, Walter NAPOLI, Mariaceleste NARDINI, Mimmo NA-
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CONSIGLIO PASTORALE ZONALE DI PUTIGNANO seppe PAGANO, Antonio PANICO, Maria PANZA, Giovanni PARISI, Salvatore PAS-
Il secondo anno del nostro Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico
SARI, Edo PATRIARCA, Pasquale PELLEGRINI, Natale PEPE, Antonio PETRONE, Sil-
itinerario LABORATORIO POLITICO DI CONVERSANO via PIEMONTE, Elvira e Alfredo PIERRI, Rosa PINTO, Federico PIRRO, Cosimo PO-
a Trani Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico SI, Giovanni PROCACCI, Luigi RENNA, Giovanni RICCHIUTI, Francesco RICCI, Vin-
cenzo ROBLES, Annarosa e Roberto ROSSI, Antonio RUBINO, Maria RUBINO, Gia-
scuolapoltrani@cercasiunfine.it COMMISSIONE DI PASTORALE SOCIALE como RUGGIERI, Giuseppe RUSCIGNO, Francesco RUSSO, Rosa e Antonello RU-
e ad Andria DELLA DIOCESI DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE
Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico. STICO, Angelo SABATELLI, Alda SALOMONE, Luca SANTORO, Maria Gabriella e
scuolapolandria@cercasiunfine.it Vincenzo SASSANELLI, Margaret e Gegè SCARDACCIONE, Piero SCHEPISI, Mari-
UFFICIO DI PASTORALE SOCIALE E BIBLIOTECA DELLA DIOCESI DI stella e Antonello SCHIAVONE, Francesca e Italo SCOTONI, Letizia e Francesco
ANDRIA SEMERARO, Giuseppe SICOLO, Antonella SISTO, Michele SORICE, Lucia e Fran-
Il terzo anno a Putignano Forum di formazione all’impegno sociale e politico. co SOTTILE, Enzo SPORTELLI, Laura TAFARO, Sergio TANZARELLA, Nicia e Ales-
scuolapolputignano@cercasiunfine.it ASSOCIAZIONE PENSARE POLITICAMENTE GRAVINA (BA) sandro TORRE, Emiliana TRENTADUE, Maria TRICARICO, Ennio TRIGGIANI, Anto-
Scuola di formazione all’impegno sociale e politico nio TROISI, Nichi VENDOLA, Emilia e Domenico VITI, Tiziana e Costantino VOL-
e a Conversano PE, Elvira ZACCAGNINO, Alex ZANOTELLI.
scuolapolconversano@cercasiunfine.it CIRCOLO ANSPI S. GERARDO DI ORTA NOVA (FG)
Scuola di formazione all’impegno sociale e politico e di...
padri Gesuiti della Cappella dell’università di Bari, botteghe di Bari “Unsolomondo”
Per i programmi, le iscrizioni on-line La citazione della testata Cercasi un fine è tratta da SCUOLA DI
del commercio equo e solidale, gruppo “Noemi” di Bari, suore dello Spirito Santo
BARBIANA, Lettera ad una professoressa, LEF, Firenze, 1967
e le altre informazioni: di Bari, gruppo “Per il pluralismo e il dialogo” di Verona, AICO Puglia, suore di Ca-
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