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IL DENARO AFFARI REGIONALI campania 19

Venerdì 5 febbraio 2010

SVILUPPO

CostruiamoilFacebookdellePmi
Alexander Orlando: Napoli open innovation apre nuovi scenari per il Sud
“L’Open innovation può rappresentare
una sorta di Facebook utile per le
imprese e l’associazione Noi apre nuovi
Comunicazione
scenari per il Mezzogiorno.”. Lo afferma digitale e sviluppo
Alexander Orlando, presidente di
InnoCrowding, nel corso dell’incontro Oggi, ore 10 - Università Parthenope
organizzato da Noi (Napoli Open via Acton, 38 - Napoli
innovatione) tenutosi ieri alla Camera di Partecipano:
Commercio di Caserta, con la partecipa- Alexander Orlando
zione di Amedeo Lepore e Costantino presidente InnoCrowding
Formica, rispettivamente presidente e Gennaro Ferrara
vicepresidente dell’associazione Noi, e rettore Università Parthenope di Napoli
di Tommaso De Simone, presidente Amedeo Lepore
della Camera di commercio di Caserta. presidente di Noi, Napoli Open Innovation
Costantino Formica
GIANCARLO GAMBALONGA ALEXANDER ORLANDO AMEDEO LEPORE vicepresidente di Noi, Napoli Open
“L'Open innovation è una piattaforma Innovation
che mette in rete portatori di questioni e prio bagaglio tecnico e il proprio sapere aiuti esterni difficilmente riuscirebbero Alfonso Ruffo
solutori di problemi- spiega Alexander in modo da creare un'offerta che rispon- a sopravvivere. Ho dato vita a questa asso- direttore del Denaro
Orlando, presidente di InnoCrowding e da alle esigenze del mercato a 360 gradi. ciazione insieme a Costantino Formica
guru dell’open innovation - e in base a L’obiettivo è diffondere nella regione il perché vogliamo che i principi dettati dal
questo sistema ogni azienda, piccola o sistema dell’innovazione aperta, una rete mercato non siano solo concorrenziali
grande che sia, può trovare la risposta ai globale che unisce 350 mila utenti nel ma anche coincidenti. Le imprese sono
propri problemi, dalle questioni più mondo”. sempre di più guidate da strategie di di-
semplici a quelle complesse. Con l’Open Amedeo Lepore, presidente dell’associa- versificazione, e questo crea spesso un Guarda il servizio
Innovation - contiua Orlando - ciò che un zione Noi, si dice convinto che “l’Open gap tra le conoscenze e le esigenze tecno- su www.denaro.it
tempo era utopia oggi è realtà: chi entra a Innovation può aiutare diverse realtà, tra logiche. Con il nostro progetto i ricerca-
fare parte del progetto porta con sé il pro- cui anche quelle le più piccole, che senza tori, gli imprenditori e gli studenti po-
tranno esplorare a fondo il mondo della
tecnologia”. entrare nel circuito dell'Open innova-
“Più spazio ai giovani” è l’imperativo tion, e sposiamo con entusiasmo quest’i-
SENZA DI TE ANCHE LA SPERANZA MUORE. lanciato dal vicepresidente di Noi (Napo- niziativa. Sono convinto che riusciremo,
li Open Innovation) Costantino Formica, grazie a questa piattaforma, a creare una
che prosegue: “Stiamo cercando di avvi- rete più fitta di comunicazioni fra le varie
cinare il più possibile i giovani al proget- imprese che fanno parte del nostro siste-
to. I giovani hanno diritto di potersi gio- ma”. Il ciclo di dibattiti promosso da Noi
care le proprie carte in Italia e non per per la promozione dell'Open innovation
forza, come accade oggi, all’estero. ‘Noi’ è continua oggi alle ore 10 presso l'Aula
la chiave di volta per approfondire le pro- magna dell'Università Parthenope di Na-
prie conoscenze e allo stesso tempo guar- poli in via Acton con un dibattito sul tema
darsi intorno per cercare nuove opportu- “Comunicazione digitale e sviluppo”.
nità. In questo modo proviamo ad argi- All'incontro partecipano Alexander Or-
nare la fuga dei cervelli dall’Italia”. lando, Amedeo Lepore e Costantino For-
Tommaso De Simone, presidente della mica, Gennaro Ferrara (rettore dell’Uni-
Camera di commercio di Caserta, assicu- versità Parthenope di Napoli) e il diret-
ra: “Il nostro ente camerale è pronto a tore del Denaro Alfonso Ruffo.
PH: STEFANO CATTELAN

UNIVERSITÀ

Un progetto per gli atenei meridionali in rete


La Rete degli Atenei Meridionali: un laboratorio per lo sviluppo del Sud. E’ la scommessa
di una serie di università italiane i cui rettori si sono incontrati aRoma presso la sede del
ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Si tratta degli atenei di Bari, Basilicata,
Cagliari, Calabria, Enna Kore, Foggia, Messina, Molise, Napoli 2, Palermo,Politecnico di
Bari, Reggio Calabria, Salento, Sannio, Sassari, Teramo, aderenti alla Ram-Rete degli
Atenei Meridionali, un “vero e proprio laboratorio di programmazione comune e di buone
pratiche”. La Rete, “nata dall'esigenza di attivare varie forme sistematiche di collabora-
zione, intende difendere e ulteriormente sviluppare il fondamentale e specifico ruolo
svolto dalle università meridionali nello sviluppo delle regioni del Mezzogiorno d'Italia e
delle Isole, fortemente messo in crisi dalle recenti misure in materia di distribuzione delle
FIONA MAY SOSTIENE SOS VILLAGGI DEI BAMBINI, risorse, affermando i principi di autonomia, responsabilità, qualità e valutazione non
FALLO ANCHE TU! disgiunti dalla valorizzazione”. In un momento in cui si apre una nuova stagione della
“questione meridionale” le Università “non voglionosottrarsi ad una nuova sfida decisiva
per l'intero Paese, chiedendo, però, di essere messe nelle condizioni di poter svolgere
appieno la lorofunzione di motore della crescita culturale e sociale”. I rettori confermano
la loro piena adesione alla Crui, pur “rivendicando la peculiarità dei problemi degli Atenei
meridionali con particolare riferimento alle oggettive posizioni di svantaggio socio-
economico in cui gli stessi Atenei si trovano ad esercitare i propri compiti”.
www.sositalia.it Eleonora Tedesco

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