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Lettera

Caro Gianni,
Non sono mai stato un grande scrittore di lettere sentimentali o personali ma
cercherò di aprirmi nel miglior modo possibile con te. Il fatto è che da quando
hai lasciato Genova il 16 luglio dell’anno scorso non sono più riuscito a stabilire
un legame forte con nessun altro e questo vuoto mi divora dentro. Cioè in poche
parole sento la mancanza di te e del nostro apporto stretto che ci ha legati in
ogni circostanza. La vita è difficile e complicata piena di ostacoli da sormontare
come la perdita di una persona amata come te amico mio. Ma nonostante la
sventura bisogna cercare di andare avanti senza guardarsi indietro perche come
una porta si chiude altre si aprono ma spesso la nostra mente si concentra così
tanto nel cercare di ritrovare la strada attraverso alla porta chiusa che perde il
senso di tutto intorno a se e intanto molte altre opportunità scompaiono davanti
a te. Ti scrivo perché sono triste. Dopo la tua partenza la mia vita si è svuotata di
ogni significato. All’interno della mia mente fragile riguardo gli ultimi momenti
passati insieme. L’immagine più frequente che mi passa in mente e quella di noi
due e gli altri sul campo da calcio. Facevamo sempre due squadrette e ognuno si
inventava il suo nome o lo copiava da qualche giocatore visto in Tv poi
iniziavamo a giocare gli uni contro gli altri. Solitamente le squadre erano
equilibrate ma dalla tua partenza non si sono fatte più partite o almeno io non
sono più andato a giocare. Mi ricordo la tua faccia raggiante di felicità dopo aver
segnato i nostri abbracci e le nostre esultanze. Tu eri tutto per me e ora che non
ci sei più una lacuna si è formata nel mio cuore che potrà essere riempito solo da
una nuova amicizia forte come la nostra, ma so già (in cuor mio) che tu non hai
eguali. Mi ricordo che eravamo dalla play station a casa mia quando tu mi dissi
dell’orribile notizia della tua partenza. Inizialmente ti risi in faccia pensando che
fosse tutto uno scherzo o comunque non volendo accettare questa scomoda
verità ma quando capì la serietà delle tue parole scoppiai in lacrime. Non avevo
mai pianto per nessuno prima perche nessuno aveva stabilito un legame con me
abbastanza forte da farmi piangere ma tu quella sera di Aprile mi distrussi. Dieci
giorni dopo ti accompagnai all’aeroporto con le lacrime ancora agli occhi ma con
la consapevolezza che un giorno lontano o vicino ti avrei rivisto nel tuo
splendore lucente. Le medie sono state un periodo fantastico con te. Tra
delusioni, amori, fallimenti… si può dire che ci siamo divertiti (e che siamo stati
felici). Grazie a te ho capito che nella vita il cambiamento è indispensabile no
sempre è un cambiamento in meglio ma cioè deve succedere per permetterci di
crescere. TU, hai determinato molto nella fase adolescenziale della mia vita
aiutandomi, confortandomi, e rendendomi felice ma ora è giunto il momento di
andare avanti. Non si può rimanere ragazzi per sempre, anche se vorremmo, no?
Ti ringrazio di tutto ciò che hai fatto per me e non ti dimenticherò mai amico mio
ma ti chiedo in ginocchio di rinunciare a rispondere a questa lettera per il tu e il
mio bene perché la vita è piena di sorprese e chissà magari in futuro troverai
qualcuno per rimpiazzarmi. Anche se fa male è la decisione addio amico mio.
Non avrei mai voluto pronunciare queste parole ma penso che io debba andare
avanti, cercare un'altra porta e credo nel mio cuore che debba fare la stessa cosa
pure tu. Rimarrai per sempre nel mio cuore amico mio e anche se non ci
sentiremo la nostra amicizia vivrà come uno spirito libero per sempre nei nostri
cuori.
Ti voglio bene
Andrea

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