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IL PROGRAMMA
LINPGI il presente e il futuro di migliaia di giornalisti italiani, ma la sua sopravvivenza messa a dura prova: lo
squilibrio tra prestazioni e contributi supera i 100 milioni di euro. quindi evidente che chi ha gestito in questi anni
lIstituto - e chi lo ha sostenuto ha fallito lobiettivo e non deve essere rieletto: ci candidiamo con limpegno di fare
tutto il possibile per salvare lINPGI, con unassoluta trasparenza e condivisione delle decisioni che saranno prese.
1. SICUREZZA. Si torni a vigilare e a far rispettare le regole: il precariato va combattuto, il lavoro nero va fatto
emergere, le ristrutturazioni aziendali mascherate da crisi, spesso con la complicit del sindacato, denunciate. Non
accettabile che lINPGI sussidi aziende - 16 milioni nel 2014 solo per i contratti di solidariet - che premiano poi
manager e direttori per aver distrutto i posti di lavoro dei giornalisti.
2. EX FISSA. Ci impegneremo affinch lINPGI riduca i tempi dei pagamenti (attualmente 12,13,14 anni) ai
colleghi aventi diritto pieno e affinch FNSI e FIEG in sede di trattativa contrattuale si adoperino per rivedere lintera
normativa, anche alla luce della nuova strategia processuale di INPGI, che ora chiama in giudizio i singoli editori.
3. GLI SPRECHI. Vanno ridotte le faraoniche spese di gestione dellIstituto, dallo stipendio del presidente
fino al numero delle commissioni consiliari. indispensabile intervenire per riportare la situazione sotto controllo, con una seria spending review, cominciando a abolire i compensi degli amministratori - basta un gettone
simbolico e il rimborso delle spese - e ottimizzando i costi del personale dipendente. Stop anche alla pioggia di
contributi che lINPGI regala a FNSI e sindacati territoriali. Compito dellIstituto garantire le pensioni: il sindacato deve essere autonomo economicamente.
4. LA RIFORMA. Il vertice uscente ha approvato una drastica riforma dellente, che non gi in vigore solo per lo
stop del governo. Infatti i dubbi sulla sua legittimit sono tuttaltro che risolti, tanto pi che, senza un allargamento della
base contributiva, i sacrifici rischiano di non bastare. Siamo ancora in tempo: blocchiamo tutto presso i ministeri vigilanti
e riesaminiamo a fondo lintera manovra, proponendo un serio studio attuariale su 50 anni. Il vero obiettivo devessere rilanciare loccupazione: riportiamo allINPGI anche chi oggi versa i contributi allINPS ma lavora da giornalista,
nel mondo dellinformazione tv e online, degli uffici stampa, delle agenzie di comunicazione e pubbliche relazioni.
5. IL PATRIMONIO. Sempre per far cassa, si prepara la cessione di buona parte del patrimonio immo-
biliare, ultimo atto di una gestione tuttaltro che trasparente, non a caso conclusa con il rinvio a giudizio del
presidente Camporese per truffa e corruzione. Ma davvero lunica strada percorribile? Noi crediamo di no:
vogliamo fermare la svendita di un bene che appartiene a tutti i giornalisti italiani e far luce sullintero sistema
di investimenti mobiliari e immobiliari.
6. INPGI 2. Vogliamo diritti concreti per gli iscritti. Un vero welfare (per esempio: ammortizzatori sociali, polizze
assicurative, un fondo di solidariet per chi necessita di sostegno). Una pensione dignitosa (e non unelemosina come
ora) che abbia come base uno zoccolo per tutti, cui si aggiunge la quota maturata dal singolo, e aumentare la percentuale di rivalutazione (possibile secondo il Consiglio di Stato). Servono trasparenza, etica e migliore comunicazione.
https://piazzapulitallinpgi.wordpress.com
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VOTO AL SEGGIO
VENETO
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