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BIOVALLEE


Definizione di un eco-territorio di riferimento

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Prospettiva esplorativa - 4 ipotesi di evoluzione per la Biovalle nel 2040


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Settembre 2011

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CONTESTO

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Il territorio della Biovalle si propone di offrire un modello di sviluppo alternativo e


complementare al funzionamento concentrico delle aree urbane, e di diventare un territorio
rurale di riferimento in materia di sviluppo umano sostenibile. Questo approccio consentir l'avvio
e la formalizzazione di un progetto condiviso di sviluppo del territorio. Forte della sua esperienza,
la Biovalle potr quindi diffondere i risultati della sua sperimentazione, delle sue analisi, del suo
modello verso gli altri territori europei, e aiutarli a impegnarsi nella stessa dinamica.

Biovalle un "Grande Progetto (della regione) Rhne-Alpes " (GPRA), iscritto nella delibera del
Consiglio Regionale del 19 maggio 2005, che pu essere definito come "un progetto di sviluppo
strutturato fondato sulla base di singoli punti di forza, e della cui influenza potr beneficiare
l'intera regione. La Biovalle associa le Comunit dei Comuni della Valle della Drme, del
Crestois, del Pays de Saillans e del Diois, e la citt di Crest. Il protocollo d'intesa Biovalle stato
firmato l8 ottobre 2010 in Eurre.

L'obiettivo a lungo termine di rendere questo territorio un punto di riferimento europeo in


materia di sviluppo umano sostenibile, attorno a tre assi strategici:
- pianificare un territorio di riferimento
- dare impulso a uno sviluppo economico centrato sulla protezione e la valorizzazione delle bio-
risorse e delle eco-attivit.
- promuovere attivit di ricerca e di formazione

Il progetto consiste nel far convergere verso questi tre obiettivi l'insieme delle politiche pubbliche
attuate sul territorio, e le iniziative economiche, associative e civiche, al fine di diventare una
"Friburgo rurale", dal nome della citt tedesca impegnata da oltre 30 anni in azioni di sviluppo
sostenibile. Gli obiettivi da conseguire sono ben definiti: il 50% delle aziende agricole in agricoltura
biologica entro il 2015; fermare l'urbanizzazione su terreni agricoli entro il 2015; coprire entro il
2020 il consumo di energia da fonti rinnovabili ...

La metodologia adottata definita prospettica. Essa mira a formalizzare quattro


possibili scenari per la Biovalle, a partire dai quali sar costruito lo scenario
auspicabile. Sar quindi sviluppato un piano d'azione per realizzare un "eco-
territorio di riferimento".


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METODOLOGIA

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La metodologia stata suddivisa in due fasi:
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una fase di prospettiva esplorativa volta a definire i possibili scenari futuri per la
Biovalle
nel 2040.
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una fase di prospettiva strategica in cui sar individuato lo scenario auspicabile per la
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Biovalle, e le relative declinazioni in assi strategici.

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Questo esercizio di prospettiva esplorativa, volto a analizzare il campo delle possibilit, sar il
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punto di partenza del processo. Lobiettivo non quello di identificare tutte le ipotesi possibili, n
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davere una vocazione programmatrice o pianificatrice. Le quattro ipotesi di evoluzione forse non
si realizzeranno mai, la realt sar probabilmente una combinazione di vari elementi delle

differenti ipotesi che serviranno per aprire il dibattito sulla definizione di uno scenario
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Questo esercizio non esprime una volont politica, ma tende a facilitare il lavoro dei decisori
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ai rappresentanti istituzionali.
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METODOLOGIA
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Note: per facilitare la comprensione degli scenari, le entit geografiche menzionate
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Il sifone metropolitano
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Il sifone metropolitano (influenze territoriali)

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PUNTI DEBOLI

PUNTI FORTI

- Mancanza di coesione sociale e


territoriale ; spopolamento del Diois ;
accesso disuguale ai servizi e agli
impieghi
- Obiettivi energetici e climatici non
conseguiti
- Perdita di terreni per lagricoltura,
specializzazione o non organizzazione
delle filiere agricole
- Lagricoltura diviene una variabile delle
politiche urbane
- Risorse naturali sotto pressione con
conseguente predita di attrattivit del
territorio
- Rischio di squilibrio delle finanze
pubbliche per una diminuzione delle
entrate (e nonostante un calo delle
spese)
- Dipendenza economica da agglomerati
urbani esterni
- Crescita dellindividualismo
- Prezzi elevati di terreni e immobili nella
valle della Drme

- Resistenza delle filiere agricole e


delle attivit di trasformazione

- Creazione di occupazione nel settore


dei servizi di supporto
- Adeguamento alla demografia dei
servizi di prossimit e intermedi nella
la valle della Drme
- Rafforzamento della governabilit
con la forma metropolitana per la
valle della Drme
- Capacit dinvestimento
teoricamente maggiore da parte
della metropoli

PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO


La pianificazione del territorio nella valle della Drme verr pilotata dalle metropoli di Valence e di
Montlimar. Il territorio accoglier 13.000 abitanti in pi, a partire dal 2010, concentrati
essenzialmente fra la valle del Rodano e Saillans. Lespansione urbana continuer anche se meno
che nel 2010 per difetto di una pianificazione efficace, e a causa di un impegno minimale dei
poteri pubblici. Il Diois perder abitanti. Da Saillans, la perdita di popolazione aumenter in
direzione della montagna, la restante popolazione si concentrer nei principali centri urbani (Die-
Luc-en Diois e Chatillon-en-Diois) per poter beneficiare dei servizi di prossimit. I servizi intermedi
migreranno verso le zone a valle, lo spostamento dei servizi pubblici dar inizio al processo.
Tuttavia, le zone a valle rimarranno dipendenti dai vicini agglomerati urbani per laccesso ai servizi
superiori che non saranno stati sviluppati localmente in rapporto della crescita demografica. Il
trasporto pubblico rimarr poco strutturato, anche se la frequenza delle corse della linea TER
verr aumentata fino a Crest e mantenuta fino a Die. La quota di vetture individuali diminuir a
favore del car-pooling.

Il sifone metropolitano (influenze territoriali)

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RISORSE
Lurbanizzazione e la perdita della diversit agricola porteranno a una banalizzazione dei paesaggi a cui si
aggiunger una diminuzione della funzionalit ecologica globale e della biodiversit. Verr creata una rete
ecologica, ma coprir solo le aree gi protette nel 2010. Le risorse naturali, gestite in parte per soddisfare i
bisogni dei vicini agglomerati urbani, saranno sotto pressione. Lacqua diverr un fattore limitante,
dipendente da apporti esterni, e fonte di conflitti per il suo utilizzo. I boschi saranno super sfruttati.

ENERGIA - CLIMA
A causa del forte aumento della popolazione e dello scarso coinvolgimento delle comunit locali, le
emissioni globali di gas a effetto serra non saranno diminuite che dell8 % dopo il 2010. La gestione
energetica sar limitata, per mancanza di operazioni su vasta scala in materia di riabilitazione termica dei
vecchi edifici e per il numero elevato di spostamenti in vettura. Infine le strategie di adattamento al
cambiamento climatico saranno poco coordinate dai poteri pubblici: i territori agiranno colpo su colpo, in
reazione agli avvenimenti.

SVILUPPO ECONOMICO
Per mancanza di strategia economica proattiva a livello locale, le attivit non residenziali (industrie,
logistica...) scompariranno. Il principio degli eco-parchi sar stato abbandonato. Alcune filiere agricole si
destruttureranno, altre si specializzeranno (Denominazione di Origine Controllata, Agricoltura Biologica) e
si rinforzer la filiera delle piante aromatiche e mdicinali. Tuttavia lurbanizzazione controllata nei territori
a valle accentuer la pressione sui terreni agricoli. Lagricoltura diverr una variabile delle politiche urbane.
Per ultimo, la residenzializzazione delleconomia accentuer la dipendenza del territorio dai vicini
agglomerati urbani, tanto pi che gli introiti da trasferimenti diminuiranno.

COESIONE SOCIALE
La coesione sociale diminuir a causa della mancata integrazione dei nuovi arrivati. A valle, il prezzo dei
terreni aumenter a causa di un arrivo massiccio di categorie socio-professionali superiori, che
indeboliranno le popolazioni pi modeste. Le zone montane del Diois verranno abbandonate dalle
categorie socio-professionali superiori e dagli anziani pi fragili, per mancanza di sufficienti servizi in loco.
La popolazione invecchier, e i giovani che avranno lasciato il territorio non saranno rimpiazzati da nuovi
arrivi. Lindividualismo si rinforzer nella valle della Drme, sconvolgendo una cultura della solidariet che
durava da secoli. Le attivit culturali e associative diventeranno residuali.

GOVERNANCE
Il Diois manterr una certa autonomia decisionale, ma con mezzi ridotti. La governance della valle della
Drme sar completamente integrata a quella della metropoli di Valence. Da parte di Valence, la valle verr
vista come uno spazio di approvvigionamento di risorse naturali e di sfruttamento del suolo. Nel 2040, il
progetto Biovalle sar stato abbandonato da tempo, e le dinamiche locali si svolgeranno fra uno spazio
montano in declino e uno spazio a valle dipendente dallesterno.

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(il puzzle territoriale)
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Un arcipelago di iniziative

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Un arcipelago di iniziative (il puzzle territoriale)

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PUNTI DEBOLI

PUNTI FORTI

- Mancanza di coerenza globale e di


coordinamento fra le iniziative pubbliche
e private: una modalit opportunista di
governance territoriale
- Pressioni sulle risorse
- Unagricoltura a due velocit, a seconda
dellaccessibilit o no allacqua e al
mercato
- Disparit di acceso agli alloggi,
allimpiego, alla formazione
- Precariet, o manacanza dei servizi
pubblici
- Riduzione della qualit della vita e
perdita di attrattivit del territorio
- Super indebitamento del privato
(individui)
- Perdita dappartenenza/didentificazione
a un territorio globale
- Aumento del comunitarismo e
diminuzione della tolleranza
- Rischio di squilibrio delle finanze
pubbliche per mancanza di fondi

- Alcuni problemi risolti


sporadicamente e individualmente
- Diminuzione del peso delle finanze
pubbliche
- Nuove forme di solidariet e di
organizzazione nei trasporti (car-
sharing, cooperative locali...) e
nellabitazione (alloggi condivisi,
abitazioni intergenerazionali...)
- Diminuzione delle emissioni di gas a
effetto serra
- Alcune innovazioni economiche
(Sistemi di Scambio Locale, Economia
Sociale e Solidale...)










PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO


A fronte dellincapacit dei poteri pubblici a gestire le difficolt energetiche, economiche e sociali... le
iniziative individuali, portate avanti da persone fisiche, da imprese o da collettivit, prenderanno il
sopravvento. La crescita demografica sar meno intensa (6.500 abitanti) e riguarder maggiormente le
zone a valle che rimarranno pi attraenti per le classi agiate. La struttura urbana sar multipolare, ma a
geometria variabile in cui le disuguaglianze in termini di accesso allabitazione, ai servizi, e agli impieghi,
saranno eterogenee. Lalloggiamento precario si svilupper parallelamente alla costruzione di eco-quartieri.
La maggior parte dei servizi pubblici sar scomparsa a causa della mancanza di mezzi. Le linee dei trasporti
pubblici (bus, treni..) saranno ridotte al minimo. Gli abitanti si auto-organizzeranno: car-pooling, auto
condivise, prestito di veicoli, cooperative di trasporti... oppure avranno serie difficolt a spostarsi.




Un arcipelago di iniziative (il puzzle territoriale)

________________________________________________________________________________
RISORSE
Lo sfruttamento individuale delle risorse (legno, acqua, energia...) diverr una necessit, per compensare il
calo generalizzato degli introiti. In alcuni casi, gli attori locali sapranno gestire al meglio le loro risorse
(come nel caso di iniziative private per la gestione dellacqua) proteggendo lambiente, ma in molti altri
casi, la mancanza di organizzazione collettiva produrr degrado ambientale: banalizzazione dei paesaggi,
conflitti di interesse sulluso delle risorse idriche.

ENERGIA - CLIMA
Le collettivit non sapranno rispondere in modo coordinato alle sfide del cambiamento climatico, e
daranno vita a iniziative individuali eterogenee. Alcune localit, o eco-villaggi, svilupperanno strategie
energetiche fondate sullautonomia e sulle energie rinnovabili alle quali si aggiungeranno iniziative
individuali (auto-ristrutturazione, installazione di pannelli solari o del micro-eolico...). Lutilizzazione
dellautomobile rester predominante a causa della quasi sparizione dei trasporti pubblici. La mancanza di
coerenza fra queste azioni porter a una diminuzione delle emissioni dei gas a effetto serra solo dell8 % in
rapporto al 2010.

SVILUPPO ECONOMICO
Sul territorio si manterr uneconomia residuale. In parallelo si svilupperanno nuovi modelli economici:
economia sociale e solidale, scambio di servizi, turismo di prossimit, telelavoro... Lofferta di impiego si
far sempre pi rara, e in gran parte avr forme precarie. Lofferta di formazione tradizionale decliner a
vantaggio dellauto-formazione e di centri associativi. Lagricoltura soffrir per i conflitti sulluso dellacqua
e dei suoli e si indirizzer verso produzioni a terreno non irrigato o irrigato da iniziative private. La parte
dellagroalimentare diminuir. Lagricoltura di sussistenza si svilupper con la diffusione degli orti, del
giardinaggio, della vendita diretta, delle Associazioni per il Mantenimento dellAgricoltura Contadina.

COESIONE SOCIALE
Il territorio presenter sacche di coesione e zone di disgregazione sociale, in relazione alle reazioni locali al
fenomeno dellimpoverimento generalizzato e a una diminuzione del reddito di trasferimento. Queste
iniziative si tradurranno in risposte localistiche, ma innovative, come per esempio lo sviluppo di nuove
forme di solidariet nel campo degli alloggi: eco-villaggi, alloggi condivisi o temporanei, abitazioni
intergenerazionali... Le nuove forme di solidariet attireranno numerosi giovani che sinstalleranno sul
territorio, per le disuguaglianze sociali e territoriali aumenteranno. Gli abitanti dal reddito basso
abbandoneranno la Biovalle, o risaliranno lungo la Valle della Drme, per sfuggire allaumento dei prezzi
e degli affitti causati dallarrivo delle classi agiate venute da fuori.

GOVERNANCE
Non vi sar pi una governance globale, ciascun micro-territorio porter avanti una sua modalit di
organizzazione, con iniziative coordinate localmente dalle collettivit. Il declino della cittadinanza elettiva
avverr a vantaggio della cittadinanza spontanea, o al contrario dar vita a un totale disinteresse per la
politica. I territori si limiteranno a reagire agli avvenimenti o alle opportunit che gli si presenteranno.

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Le risorse globalizzate

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Le risorse globalizzate (la frattura territoriale)

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PUNTI DEBOLI

PUNTI FORTI

- Accrescimento delle disuguaglianze:


reddito, accesso ai servizi (trasporti,
sanit)
- Erosione dei legami sociali
- Il Diois divenuto una riserva indiana
- Squilibri demografici
- Vulnerabilit in un contesto globalizzato
- Il Diois non avr pi giovani
- Zone montane: mancanza o eccesso di
governance locale
- Zone a valle: competizione difficile con
gli agglomerati urbani circostanti
- Aumento del comunitarismo e
diminuzione della tolleranza
- Bacino di utenza pi ampio del
perimetro dei nuovi agglomerati

- Raggiungomento degli obiettivi


energia-clima
- Conservazione delle risorse,
specialmente nelle zone montane
- Razionalizzazione delle risorse
pubbliche e dei bilanci
- Fine della precariet nelle assunzioni
- Ingresso nelle reti nazionali e
europee
- Forte posizionamento politico
intorno alla nuova agglomerazione
Drme-Ardche
- Un territorio di riferimento
riconosciuto dallestero
- Non vi pi necessit di mettere
daccordo la montagna e la pianura

PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO


La popolazione diminuir fortemente nel Diois, e si stabilizzer nella Valle della Drme, con un decremento
complessivo di 6.500 abitanti. Gli edifici, in gran parte monofamiliari, non consentiranno di accogliere un
maggior numero di abitanti nelle zone a valle. Nel Diois rimarranno solo pochi privilegiati che non avranno
risentito dellaumento del costo dellenergia, e alcune sacche sparse di abitazioni e piccoli borghi. Gli altri
edifici, oramai abbandonati, diverranno seconde case per le vacanze. Nelle zone a valle si moltiplicheranno
le connessioni e gli scambi con laltra riva del fiume. La Valle della Drme sar collegata al resto dEuropa,
dalla stazione ad Alta Velocit di Rovaltain, vera porta dingresso e di uscita del territorio, e al resto del
mondo dalle tecnologie informatiche e di comunicazione. I servizi e i trasporti pubblici si manterranno nelle
zone a valle, ma scompariranno progressivamente dalle zone montane, ad eccezione di alcune linee
turistica dirette verso qualche sito protetto. Nel complesso, il settore che si estende da Crest a Saillans
seguir prevalentemente la dinamica della valle, mentre le valli adiacenti e le colline riproporranno la
dinamica del Diois.



12

Le risorse globalizzate (la frattura territoriale)

________________________________________________________________________________
RISORSE
Il Diois sar insignito di numerose denominazioni nazionali ed europee (Parco Regionale Naturale, Riserva
della Biosfera) che proteggeranno la biodiversit locale. Sar gestito come un giardino che fornir beni
e servizi di qualit al mondo urbano tramite un ambiente preservato mantenuto dallagricoltura. La
domanda dacqua potabile diminuir a livello locale e lacqua verr esportata nelle zone circostanti. Le aree
boschive si espanderanno sempre di pi a causa della loro sotto utilizzazione.

ENERGIA - CLIMA
Con la diminuzione della popolazione, le emissioni di gas a effetto serra caleranno di oltre il 20%. La
popolazione agiata, divenuta maggioritaria, potr permettersi di ristrutturare le proprie abitazioni
migliorando lisolamento termico. Il reddito elevato gli consentir di superare laumento del costo della
benzina e/o di acquistare veicoli elettrici. Lautonomia energetica del territorio verr ottenuta grazie alla
costruzione di parchi e eolici realizzati da grandi investitori.

SVILUPPO ECONOMICO
La Valle della Drme si inserir nella competizione globale attraverso attivit avanzate: tecnologie
ambientali, attivit di nicchia tramite le tecnologie dellinformazione e della comunicazione, prodotti
agricoli di qualit e bioindustriali. Alcune attivit di formazione, collegate a queste attivit verranno
impiantate nel territorio. Nelle zone montane si svilupperanno i settori della salute, del benessere e del
turismo verde, creando qualche posto di lavoro ma in forma essenzialmente stagionale e precaria. La
cultura locale non verr valorizzata se non da processi di folklorizzazione e da festival di tipo elitistico.

COESIONE SOCIALE
Le diseguaglianze sociali esploderanno su tutto il territorio: il reddito medio aumenter, ma principalmente
per selezione con la partenza delle fasce di popolazione meno abbienti e larrivo di categorie socio-
professionali pi agiate. In montagna, i pochi che saranno rimasti dovranno fare affidamento sulle proprie
risorse. I poteri pubblici avranno poca influenza su queste dinamiche che peraltro non avranno cercato di
contrastare. Alcuni insediamenti di comunit chiuse e protette emergeranno sporadicamente nel Diois.

GOVERNANCE
Nelle zone a valle il settore privato avr un peso pi importante di quanto ne abbia oggi, e si assocer in
partnership con le comunit locali. Le reazioni della societ civile si manifesteranno attraverso lobby ben
organizzate e finanziate dalle categorie socio-professionali superiori. Si strutturer unagglomerazione fra i
poli principali della Valle della Drme. Un polo simile, con il quale avr luogo unintensificazione degli
scambi, sorger sulla riva sinistra del Rodano,. Nelle zone montane, lEuropa, lo Stato e la Regione saranno
gli attori principali, essendo i gestori e i prescrittori delle riserve naturali. Il Diois far parte di una rete di
spazi naturali preservati che andranno dallAlto Giura al Verdon.

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La rottura sostenibile

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2040, con unazione pubblica rinnovata, la Biovalle diverr un eco-territorio rurale di

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riferimento. La struttura multipolare si baser su poli urbani e borghi rurali rinforzati che
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14

La rottura sostenibile (la rete territoriale)

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PUNTI DEBOLI

PUNTI FORTI

- Garanzie di risorse legate a finanziamenti


pubblici di entit importante
- Desertificazione al di fuori dei poli dei
servizi
- Mancanza di cooperazione e di
mutualizzazione, mancanza di
perequazione con altri territori
- Una forte fiscalit
- Nuove opposizioni alla Biovalle
- Una qualit della vita istituzionalizzata

- Rafforzamento della coesione sociale


e della rete di solidariet
- Gestione sostenibile delle risorse
- Dinamismo economico fondato sulle
risorse locali che permette il
miglioramento delloccupazione
- Struttura urbana gerarchicizzata:
adeguamento spaziale fra alloggi,
servizi e posti di lavoro
- Sviluppo del trasporto pubblico
- Forte azione pubblica
- Conseguimento degli obiettivi
energetici
- Democrazia partecipativa e efficace
mobilitazione sociale
- Governance ottimizzata,
complessiva, coerente in tutta la
Biovalle, progetto politico
condiviso, mutualizzazione delle
risorse














PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO

La crescita demografica proseguir dopo il 2010 con larrivo di ulteriori 13.000 abitanti. Per accogliere
questi nuovi arrivi le comunit rinforzeranno la struttura urbana concentrando, attraverso strumenti di
pianificazione strutturale, la crescita nelle principali citt e centri rurali. La sub-urbanizzazione sar
controllata e i terreni agricoli verranno preservati. Le forme architettoniche dominanti diverranno gli alloggi
raggruppati e le piccole collettivit. Questa struttura urbana permetter una migliore ottimizzazione dei
trasporti pubblici (bus, treno) che saranno potenziati nelle citt e nei borghi rurali.

RISORSE
Le risorse saranno la forza motrice del rinnovamento economico, e ci comporter significativi costi di
gestione e di protezione: attrattivit, turismo, agricoltura La produzione di energie rinnovabili si
svilupper e gli attori della filiera del legno riusciranno a vincere la sfida di riorganizzare la produzione della
legna da ardere e a sviluppare lattivit delle costruzioni in legno. La gestione delle risorse sar ottimizzata
da una governance forte che si far garante di uno sfruttamento sostenibile che consenta la loro
rinnovabilit. La biodiversit sar mantenuta grazie alla creazione di unestesa rete verde.
Lapprovvigionamento idrico verr garantito per mezzo di azioni locali (dighe, bacini sotterranei).

15

La rottura sostenibile (la rete territoriale)

________________________________________________________________________________

ENERGIA - CLIMA
Limpegno esemplare delle comunit in materia di politiche energetiche consentir la mobilitazione globale
del territorio al fine di raggiungere una maggiore autonomia energetica. La riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni di gas a effetto serra sar superiore del 22% rispetto al 2010, grazie da un lato a
numerose azioni coordinate (efficacia energetica) sulle abitazioni e sulla mobilit, e dalla forte evoluzione
dei comportamenti individuali e collettivi. Tuttavia ci non consentir di conseguire gli obiettivi del fattore
4 entro il 2050. Saranno valorizzate le diverse fonti energetiche locali (solare, idraulico, eolico, legname).

SVILUPPO ECONOMICO
Lo sviluppo economico della Biovalle si fonder sullutilizzo delle proprie risorse, limitando la dipendenza
dagli agglomerati esterni. Si diffonderanno centri di formazione specialistica in materia di sviluppo
sostenibile, e sar rafforzato il partenariato strategico con le universit di Lione e di Grenoble. Saranno
creati nuovi eco-parchi che permetteranno lo sviluppo di nuove imprese artigianali, industriali, di servizi,
che presenteranno varie forme statutarie coerenti con le dinamiche delleconomia sociale e solidale. Le
industrie e le filiere corte valorizzeranno le risorse agricole locali (viticultura, piante aromatiche e officinali,
bestiame, sementi) con la preponderanza della produzione biologica. Il paesaggio e la qualit della vita,
preservati dalla banalizzazione, diverranno il motore di un turismo di prossimit strutturato dagli operatori
del settore. Il consolidamento dei poli consentir il mantenimento delle infrastrutture territoriali per il
commercio e per i servizi intermedi e di prossimit.

COESIONE SOCIALE
Il mantenimento dei servizi, la creazione di impiego locale, lo sviluppo del trasporto pubblico e del piccolo
trasporto collettivo, saranno altrettanti fattori di consolidamento di una vera coesione sociale. La vita
associativa e culturale funger da collante di questa coesione e contribuir allo sviluppo economico. Il
territorio continuer ad attirare le categorie socio-professionali superiori. Il valore aggiunto cos prodotto
sar reinvestito a livello locale permettendo una crescita di posti di lavoro di qualit che spingeranno verso
lalto il cumulo degli introiti e consentiranno di mantenere la popolazione locale.

GOVERNANCE
Lazione pubblica si rafforzer e strutturer interagendo in partenariato con i territori vicini. Linsieme degli
attori agir in sinergia con il progetto Biovalle, permettendone cos lo sviluppo. Le istanze di democrazia
partecipativa rinforzeranno la governance locale. Con questi punti di forza la Biovalle sar integrata nella
rete nazionale ed europea degli eco-territori.

16

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