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Data: 2015-01-12

Ora: 1
Materia: ANATOMIA II
Professore: Toesca
Sbobinatore: Bianca Salce
Controllore: Marta Ruberto
Argomenti trattati: Nervi cranici: nervo abducente, nervo ipoglosso e nervo
trigemino
Stiamo descrivendo un nucleo di nervi cranici che come componente funzionale
hanno solo la componente efferente somatica e
i cui nuclei motori sono distribuiti in una
colonna che si trova subito ai lati linea mediana.
Abbiamo descritto il terzo e il quarto paio,
saltiamo il quinto. Portandoci pi in basso
troviamo il sesto paio di nervi cranici o nervo
abducente.
VI PAIO: NERVO ABDUCENTE
E un nervo esclusivamente motore infatti la sua
componente funzionale una componente
efferente somatica viscerale.
Il nucleo dellabducente si trova nella parte
posteriore del ponte, nella parte che costituisce
il pavimento del quarto ventricolo, ai lati della
linea mediana. E circondato posteriormente
dal nervo faciale. Il nervo faciale si porta
posteriormente,
circonda
il
nucleo
dellabducente per poi portarsi anteriormente.
In questo modo a livello del pavimento del
quarto ventricolo (quindi sulla faccia posteriore
del ponte) troviamo una piccola sporgenza
identificata come collicolo del faciale, data proprio dal comportamento del nervo
faciale che va a circondare posteriormente il nucleo del nervo abducente.
Quindi labducente si porta anteriormente e la sua emergenza a livello del solco
bulbo-pontino, al di sopra della piramide bulbare. A questo punto si porta in avanti
e passa sullapice della rocca petrosa dellosso temporale, decorrendo
inferiormente al seno petroso superiore (uno dei seni venosi della dura madre che
drena il seno cavernoso). Buca la dura madre e lo ritroviamo all'interno del seno
cavernoso.

A differenza del terzo e quarto paio che


decorrono nella parete laterale del seno
cavernoso, labducente si porta proprio
all'interno del seno cavernoso. Infatti una delle
due strutture che decorrono allinterno del seno
cavernoso (assieme allarteria carotide esterna).
E circondato da una guaina fibrosa che lo isola dal sangue circostante. Percorre il
seno cavernoso, si porta in avanti, e, dato che il suo territorio di innervazione uno
dei muscoli estrinseci dell'occhio, si porta verso lorbita. Entra nellorbita
passando attraverso la fessura orbitaria superiore, si porta in avanti e passa
attraverso lanello di Zinn assieme al nervo oculomotore. Si porta in avanti e
raggiunge
il
muscolo
retto
laterale.
Ricordate il muscolo retto laterale uno dei quattro muscoli retti che assieme ai
muscoli obliqui, costituiscono la muscolatura estrinseca dellocchio. La funzione
del retto laterale molto semplice: quella di portare lateralmente locchio. Il nervo
infatti si chiama abducente e compie questo movimento di abduzione. Come
conseguenza per una paralisi del sesto paio locchio si porta medialmente per
lazione incontrastata del muscolo retto mediale, innervato dal nervo oculomotore.
I due occhi devono muoversi in modo solidale: quando uno si muove verso lalto
anche laltro si deve portare verso lalto e
quando uno si sposta verso sinistra chiaro che
lo debba fare anche laltro. Su uno, per, agir il
muscolo retto mediale, sullaltro lato il muscolo
retto laterale.
Il centro dello sguardo per far muovere gli occhi
specialmente il movimento sul piano orizzontale
si trova a livello della formazione reticolare
paramediana, a livello del ponte. Quando la
formazione reticolare paramediana viene
eccitata a sua volta manda impulsi al nucleo del
nervo abducente dello stesso lato (in modo che
dal nucleo dellabducente viene innervato il
muscolo retto laterale dello stesso lato), e al
nucleo del terzo per il movimento del retto
mediale sul lato opposto. Questo per il
movimento sul piano orizzontale, quindi o tutti e due gli occhi verso destra o tutti
e due verso sinistra.
Per il movimento sul piano verticale invece il centro risiede nel grigio
periacqueduttale a livello del collicolo superiore, che una volta eccitato eccita il
nucleo del terzo e il nucleo del quarto. Questi innervano il muscolo retto superiore
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e retto inferiore e i muscoli obliqui e di conseguenza abbiamo locchio che guarda


verso l'alto o verso il basso.
Per completare questo gruppo di nervi i cui nuclei
si trovano nella colonna ai lati linea mediana
(ricordatevi sono i nuclei che provengono dalla
base del corno anteriore), portandoci verso il
basso incontriamo il dodicesimo paio che il
nervo
ipoglosso.
XII PAIO: NERVO IPOGLOSSO
Anche questo nervo esclusivamente motore e la
sua componente funzionale una componente
efferente somatica generale.
Il nucleo del nervo ipoglosso si trova nella parte

posteriore del bulbo ai lati


della linea mediana, un
nucleo piuttosto allungato
dal
quale
emergono
numerose radicole che si
uniscono in due rami e
confluiscono in un unico
ramo che andr a costituire il
nervo ipoglosso prima che
questo fuoriesca dal cranio.
Sulla faccia posteriore del
bulbo (quindi siamo sempre
a livello del pavimento del
quarto ventricolo), questo lungo nucleo del nervo ipoglosso va a formare una sorta
di sporgenza verso la base del pavimento del quarto ventricolo che conoscete
come il trigono del nervo ipoglosso.

Lemergenza del nervo ipoglosso sulla faccia anteriore del ponte tra la piramide
e l'oliva inferiore: vedete le numerose radicole che fuoriescono e che poi si vanno
a riunire in queste due radici che poi confluiranno in un unico nervo. A livello della
sua emergenza il nervo ipoglosso passa
tra larteria vertebrale, che si sta
portando verso lalto per poi confluire
nellarteria basilare assieme allarteria
vertebrale
controlaterale.
Posteriormente ad essa, allarteria
vertebrale, origina larteria cerebellare
posteriore inferiore. Queste due radici
confluiscono in un unico tronco (che
sar il nervo ipoglosso) che esce dal
cranio
passando
nel
canale
dellipoglosso. Si porta poi verso il
basso dove decorre lateralmente alla
faringe, siamo nella regione chiamata
spazio latero-faringeo.
Portandosi esternamente dal cranio prende rapporto con le strutture che formano
il fascio vascolo nervoso del collo: larteria carotide (a questo livello larteria
carotide interna), il nervo vago e la vena giugulare interna. Portandosi
posteriormente abbiamo anche la catena gangliare simpatica paravertebrale.
Portandosi in avanti passa tra la vena giugulare interna e larteria carotide interna
e si trova in stretta vicinanza con un ganglio sensitivo del nervo vago: il ganglio
inferiore del nervo vago. Quindi prende rapporto con il ganglio cervicale superiore,
il ganglio inferiore (sensitivo) del nervo vago, passa tra la vena giugulare interna e
larteria carotide interna, si porta in avanti, abbandona la regione laterale alla
faringe e ce lo ritroviamo nella regione carotidea.
Qui abbiamo aperto la regione carotidea nella parte anterolaterale del collo, dove
possiamo vedere larteria carotide
interna, la vena giugulare interna, il
dodicesimo paio e larteria carotide
esterna. Il tutto coperto in superficie dal
muscolo
sternocleidomastoideo.
Davanti a questo muscolo quando
abbiamo descritto il collo abbiamo
descritto la regione carotidea, a questo
livello infatti presente il triangolo di
Farabeuf,
delimitato
dalla
vena
giugulare interna, dal tronco venoso
tireo-linguo-faringofacciale,
e
superiormente la base di questo
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triangolo delimitata proprio dal nervo ipoglosso. Il triangolo punto di repere per
la legatura dellarteria carotide. Principalmente per larteria carotide esterna perch
linterna pi profonda. Vediamo che aprendo questa regione possiamo
distinguere le due carotidi: oltre che per la
posizione un altro metodo per distinguerle
il fatto che larteria carotide esterna cede
dei rami, mentre l'interna non cede rami
finch non entra a livello del foro
carotideo
nel
neurocranio.

Si porta in avanti e lo ritroviamo nella


regione
sopraioidea.
Decorre
superiormente allosso ioide, passa
inferiormente al ventre posteriore del muscolo digastrico, si porta in avanti per
raggiungere la regione sottolinguale (dove abbiamo la presenza della ghiandola
sottolinguale). Per raggiungere il pavimento
della bocca passa in una fessura tra il
muscolo miloioideo (uno dei muscoli
sopraioidei) e il muscolo ioglosso (pi
profondo). Il muscolo ioglosso uno dei
muscoli estrinseci della lingua. Il nervo
ipoglosso passa medialmente alla ghiandola
sottomandibolare.

Il nervo ipoglosso una delle strutture che


va a delimitare due triangoli che ritroviamo
uno posteriormente, laltro anteriormente al ventre posteriore del muscolo
digastrico: il triangolo di Beclard posteriormente e il triangolo di Pirogoff
anteriormente. Sono due triangoli che risultano come punti di repere per la legatura
dellarteria linguale.

Quindi va a delimitare questi due triangoli, si infila nella fessura tra il muscolo
miloioideo e il muscolo ipoglosso e raggiunge la regione della lingua.
Il nervo ipoglosso innerva:
-la muscolatura della lingua (che si suddivide in intrinseca ed estrinseca),
-il muscolo genioioideo (che uno dei muscoli sopraioidei),
-in pi viene raggiunto da alcuni rami che provengono dai primi nervi spinali
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cervicali, C1 C2 C3 circa, che si uniscono al nervo ipoglosso andando a formare


l'ansa dell'ipoglosso, e insieme vanno a innevare i muscoli sottoioidei.

LA LINGUA
E un organo che troviamo a livello della parte inferiore della cavit orale, si
appoggia sul pavimento della bocca. Il pavimento della bocca quindi non
costituito dalla lingua ma principalmente dal muscolo miloioideo con laiuto degli
altri muscoli sopraioidei. E un organo molto mobile per svolgere tre funzioni che
sono la masticazione, la deglutizione e la fonazione. Per questo provvisto di un
ricco corredo muscolare che possiamo suddividere in due gruppi: muscoli
intrinseci ed estrinseci.
I muscoli intriseci hanno origine
e inserzione all'interno della
lingua stessa, quindi fanno
compiere alla lingua i movimenti
pi fini, invece il gruppo dei
muscoli estrinseci costituito
da quattro muscoli pari che
uniscono la lingua alle strutture
circostanti e hanno la funzione
di far muovere la lingua in toto.
Muscoli intrinseci:

Muscolo longitudinale
superiore
direzione
anteroposteriore a livello della faccia superiore della lingua
Muscolo longitudinale inferiore
stessa direzione anteroposteriore a livello della faccia inferiore della lingua.
Muscolo trasverso
con fibre che hanno andamento da un lato all'altro .
Muscolo verticale
fibre con direzione verticale da inferiore a superiore e viceversa

Muscoli estrinseci:
Quattro muscoli pari:

muscolo palatoglosso
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muscolo genioglosso
muscolo ioglosso
muscolo stilo-glosso

A questi si pu aggiungere in alcuni casi (fa parte delle variazioni anatomiche) il


muscolo condroglosso, che diparte dalle piccole corna dellosso ioide.

INSERZIONI
-Il muscolo palatoglosso uno dei muscoli del palato molle: parte dal palato molle
e si porta sulla parte posteriore della lingua andando a formare larco palatino
anteriore.
-Il muscolo stilo-glosso parte dal processo stiloideo e raggiunge la parte inferiore
della lingua.
-Il muscolo ioglosso va dall'osso ioide alla parte inferiore della lingua.
-Il muscolo genioglosso ha origine dall'apofisi geni (o
spina mentale, a livello della linea mediana sulla faccia
interna del copro della mandibola) e si spande come a
ventaglio e raggiunge la lingua.

FUNZIONI
-Il muscolo palato glosso ha come funzione di
sollevare la radice della lingua e insieme al
controlaterale restringe listmo delle fauci durante la
deglutizione.
-Il muscolo stiloglosso porta la lingua indietro e in alto.
-Il muscolo ioglosso abbassa la lingua.
-Il muscolo genioglosso, che si apre a ventaglio, rende
concava la parte superiore della lingua, importante nel
momento in cui mettiamo cibo in bocca: forma una sorta di cucchiaio per
accogliere il cibo che viene messo in bocca. Inoltre porta la lingua in avanti. In
particolare il muscolo che fa sporgere la lingua al di fuori della bocca (quando
facciamo la linguaccia diciamo).
STRUTTURA DELLA LINGUA
Ha due porzioni: porzione posteriore o radice della lingua (parte fissa) e la porzione
anteriore o corpo della lingua (dotata di grande mobilit). La radice e il corpo sono
separate dal V linguale, a livello del quale sono presenti le papille vallate. Nella
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mucosa che riveste la radice della lingua possiamo trovare un ricco aggregato
linfatico, la tonsilla linguale, compresa tra le due tonsille palatine accolte tra i due
archi palatini. A differenza della tonsilla palatina che un organo asportabile
perch circondato da una capsula connettivale, la tonsilla linguale fa parte di quel
tessuto linfatico che ritroviamo nello spessore delle mucose e non perci
asportabile.
A livello della superficie superiore sono presenti le papille linguali (che averte gi
fatto).
Anteriormente la lingua presenta una porzione pi appuntita chiama apice o punta
della lingua.
La faccia inferiore presenta una muscosa di rivestimento senza le papille linguali,
piuttosto sottile, che presenta sulla linea mediana una piega con la funzione di
unire la superficie inferiore della lingua al pavimento della bocca: il frenulo della
lingua. Il frenulo deve avere una certa lunghezza, non pu essere n troppo lungo
n troppo corto perch altrimenti ci sono problemi nella fonazione, deglutizione,
masticazione ecc.
Ai lati del frenulo linguale a livello del pavimento della bocca abbiamo due piccole
sporgenze: le caruncole sottolinguali, punto di sbocco della ghiandola
sottomandibolare

Ai lati delle caruncole troviamo due sollevamenti, dati dalla presenza delle
ghiandole sottolinguali, rivestiti dalla mucosa di rivestimento del pavimento della
bocca.
La mucosa che riveste la faccia inferiore della lingua una mucosa piuttosto sottile
tanto che si riesce quasi a individuare al di sotto il decorso dei vasi linguali, in
particolare della vena linguale. Questa regione sotto la lingua viene sfruttata per la
somministrazione di farmaci che devono agire velocemente. Se noi
somministriamo un farmaco per via orale deve percorrere tutto l'apparato
digerente, essere assorbito e per entrare in circolo ci mette diverse ore. Un farmaco
che deve agire velocemente invece, ad esempio un farmaco per il cuore, viene
somministrato per via sottolinguale (farmaci sublinguali) perch qui abbiamo lo
sbocco
delle
ghiandole
sottomandibolari
e
sottolinguali. Un farmaco somministrato per questa
via viene quindi digerito immediatamente dalla saliva
secreta da queste ghiandole. Inoltre abbiamo detto
che la mucosa della faccia inferiore della lingua
sottile, l passa la vena linguale, perci lassorbimento
facile e immediato. Oltre alla comodit: infatti un
punto di accesso facile.
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Rivediamo le caratteristiche del nervo ipoglosso:


Un lungo nucleo a livello del bulbo, il nervo emerge con una serie di radicole che
si uniscono in un unico tronco che passa attraverso canale dellipoglosso, passa
nella regione laterale alla faringe, prende rapporto con il ganglio cervicale
superiore, il ganglio inferiore del vago, le strutture del fascio vascolo nervoso del
collo e lo ritroviamo nella regione sopraioidea e nella regione sottolinguale.
Va a innervare la muscolatura intrinseca ed estrinseca della lingua. Innerva tutti i
muscoli estrinseci tranne il muscolo palatoglosso. Innerva anche il muscolo
genioioideo e i muscoli sottoioidei.
Lesione del nervo ipoglosso
Lesione bilaterale: abbiamo enormi problemi a parlare, deglutire, masticare.
Lesione unilaterale: met lingua non funziona in modo corretto e i muscoli
andranno incontro ad atrofia, quindi ci saranno alcuni problemi nella deglutizione,
masticazione
e
nella
fonazione.
-Se la lingua viene mantenuta allinterno del
cavo orale la punta della lingua devia verso il
lato sano.
-Se invece la lingua viene sporta allesterno
della bocca, lapice della lingua devia verso il
lato lesionato.
Il muscolo che porta lapice della lingua al di
fuori della cavit orale il muscolo
genioglosso: quindi questo accade perch i
due muscoli genioglosso portandosi verso la
punta della lingua si incrociano. Di conseguenza si ha la prevalenza, portando la
lingua fuori dalla bocca, del lato sano e questo il motivo per cui lapice della
lingua devia verso il lato della lesione. Mentre invece allinterno del cavo orale
devia verso il lato sano perch questo muscolo agisce quando porta la lingua fuori
dalla bocca.
Con questo abbiamo finito il gruppo di nervi che hanno i nuclei uno sotto laltro ai
lati della linea mediana.

Passiamo adesso a un gruppo di nervi cranici, la cui derivazione dalla testa delle
corna anteriori, che sono accomunati dallavere il nucleo efferente lungo una
colonna, e questo gruppo di nuclei si trova nella parte pi anteriore e laterale. Il
gruppo precedente era spostato invece verso la parte posteriore del tronco
encefalico subito ai lati della linea mediana.

Il gruppo precedente costituito da nervi cranici che sono esclusivamente motori.


Invece questo gruppo di nervi cranici un gruppo di nervi misti.
I nuclei motori portano come componente funzionale la componente efferente
viscerale speciale: sempre per linnervazione muscolatura scheletrica, ma per
muscoli che derivano dagli arti brachiali.
V PAIO: NERVO TRIGEMINO
Primo nervo che incontriamo il quinto paio: il nervo trigemino. un nervo misto:
-componente motoria: componente efferente viscerale speciale;
-componente sensitiva: componente afferente somatica generale.
Ha questo nome perch in periferia (uscendo dal cranio) si suddivide in tre branche
o tre rami:

prima branca: nervo oftalmico


seconda branca: nervo mascellare
terza branca: nervo mandibolare

Quindi allinterno del cranio un unico nervo, poi uscendo dal cranio si suddivide
in questi tre rami.
A queste tre branche sono annessi dei
gangli parasimpatici i quali non vengono
raggiunti da fibre parasimpatiche del nervo
trigemino, perch vedete che come
componente funzionale non trasporta le
fibre efferenti generali viscerali.
Gangli parasimpatici annessi al trigemino:

ganglio ciliare annesso al nervo


oftalmico
ganglio pterigopalatino annesso al
nervo mascellare
ganglio
otico
e
ganglio
sottomandibolare annessi al nervo
mandibolare

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Nuclei del trigemino:

nucleo motore del


quinto
o
masticatorio, nel
ponte
nucleo sensitivo,
nucleo
lunghissimo che
occupa tutto il
tronco encefalico,
diviso in tre parti
che rispecchiano
la posizione:
o nucleo mesencefalico nel mesencefalo
o nucleo principale o pontino nel ponte
o nucleo spinale o della radice discendente nel
bulbo e nei primi neuromeri del midollo
spinale, molto lungo, che a sua volta
suddiviso in tre parti.

La componente sensitiva la componente pi


voluminosa e va a costituire la radice major.
La componente motoria va a costituire la radice
minor.

Emerge dalla parte laterale del ponte in


corrispondenza del peduncolo cerebellare medio, si porta in avanti, passa al di
sotto del tentorio del cervelletto, portandosi in avanti passa di nuovo inferiormente
al seno petroso superiore e raggiunge il cavo di Meckel. Il cavo di Meckel uno
sdoppiamento della dura madre a livello dellapice della rocca petrosa dellosso
temporale, dove presente una piccola fossetta, che proprio la fossetta di
Meckel. Raggiunto dal nervo trigemino, nel cavo di Meckel posizionato il ganglio
semilunare o ganglio di Gasser ( il ganglio sensitivo del V paio).
Ha questo nome (semilunare) per la sua forma in quanto presenta una superficie
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concava rivolta posteriormente, raggiunta dalla


radice major, e una superficie convessa rivolta
anteriormente dalla quale avremo lemergenza
delle tre branche del nervo trigemino.

Nel ganglio abbiamo il corpo dei neuroni


sensitivi del nervo trigemino che sono neuroni a
T; finora abbiamo descritto la porzione centrale
del ganglio, e i prolungamenti periferici che si
dipartono da questo ganglio vanno a formare le
tre branche che abbiamo descritto e si
distribuisce alle strutture della testa.

Medialmente al ganglio di Gasser abbiamo il seno


cavernoso, invece lateralmente abbiamo il decorso
dellarteria meningea media, ramo dellarteria
mascellare interna, uno dei rami terminali dellarteria carotide esterna, ed larteria
pi importante per la vascolarizzazione delle meningi.
La radice minor segue la radice major, raggiunto il ganglio di Gasser lo attraversa
senza contrarre sinapsi e si continua solo nella branca mandibolare.
Il nervo oftalmico e il nervo mascellare sono esclusivamente sensitivi.
Invece il nervo mandibolare una branca mista perch riceve la componente
motoria del nervo trigemino.

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In periferia queste tre branche sono annesse a dei gangli parasimpatici (ciliare per
loftalmico, pterigopalatino per il mascellare e sottomandibolare o otico per il
mandibolare). Quindi in periferia queste ramificazioni danno passaggio agli
autostoppisti (fibre parasimpatiche postgangliari che per raggiungere il loro
territorio di innervazione chiedono un passaggio alle ramificazioni di altri nervi
perch loro da sole non sono in grado di raggiungerlo).

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