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N.09683/2015REG.PROV.COLL.
N.06706/2014REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale


per il Lazio
(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente
SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale


6706 del 2014, proposto da:
-OMISSIS-, rappresentato e difeso
dagli

avv.ti

Gaetano

Armao

Giuseppe Fragapani, con domicilio


eletto presso Gaetano Armao in
Roma, Via di Capo Le Case, 3
contro
Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Ministero dell'Interno, in persona del
Ministro p.t., Presidente della Regione
-OMISSIS-, Ufficio Territoriale del
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Governo - Prefettura di -OMISSIS-,


rappresentati

difesi

per

legge

dall'Avvocatura Generale Dello Stato,


presso i cui Uffici sono domiciliati in
Roma, Via dei Portoghesi, 12 Comune
di

-OMISSIS-,

Straordinaria

Commissione

Nominata

per

la

Gestione del Comune di -OMISSIS-,


non costituiti
per l'annullamento
previa sospensione dellesecuzione,
del decreto 11 febbraio 2014 del
Presidente della Repubblica, con cui
stato disposto lo scioglimento del
Consiglio Comunale di -OMISSIS- per
la durata di 18 mesi, nonch di tutti i
provvedimenti presupposti (tra cui
delibera del Consiglio dei Ministri 6
febbraio 2014 relazione del Ministro
dell'interno 30 gennaio 2014 relazione
del Prefetto di -OMISSIS- del 22
novembre 2013 del provvedimento 7
febbraio 2014, con cui il Prefetto di OMISSIS- ha disposto la sospensione
con effetto immediato del Consiglio
Comunale

di

-OMISSIS-

del

telegramma del Ministero dell'interno


del 6 febbraio 2014)
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Visti il ricorso e i relativi allegati


Visti gli atti di costituzione in giudizio
della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, del Ministero dell'Interno, del
Presidente della Regione -OMISSIS- e
dellUfficio Territoriale del Governo Prefettura di -OMISSIS-
Viste le memorie prodotte dalla parti a
sostegno delle rispettive difese
Visti tutti gli atti della causa
Visto l'art. 52 D. Lgs. 30.06.2003 n.
196, commi 1 e 2
Relatore nell'udienza pubblica del
giorno 22 aprile 2015 la dott.ssa Rosa
Perna e uditi per le parti i difensori
come specificato nel verbale
Ritenuto e considerato in fatto e diritto
quanto segue.
FATTO
1. Con lodierno gravame, nella qualit
precedentemente rivestita di sindaco
del disciolto Comune di -OMISSIS-,
ha impugnato il ricorrente il decreto
del Presidente della Repubblica dell11
febbraio 2014 e gli atti connessi
indicati in epigrafe, con i quali il
Consiglio

comunale

del

predetto

Comune stato disciolto ai sensi


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dellart. 143 del d.lgs. 18 agosto 2000,


n. 267.
Queste le censure articolate a sostegno
del gravame:
I) Violazione e falsa applicazione dellart. 7
della legge 7 agosto 1990, n. 241 violazione
e falsa applicazione dellart. 8 della legge
241/1990 violazione dellart. 97 cost.
eccesso di potere per difetto di istruttoria e
violazione

del

principio

del

giusto

procedimento
Il procedimento sarebbe illegittimo
poich avviato senza la comunicazione
di avvio del procedimento di cui allart.
7

della

legge

sul

procedimento

amministrativo, non sussistendo nella


specie alcuna ragione di urgenza che
ne autorizzi lavvio senza la preventiva
comunicazione agli interessati.
II) Violazione e falsa applicazione dellart.
42 della legge n. 124/07 eccesso di potere
per difetto dei presupposti di segretezza
violazione dei principi e delle norme sul giusto
processo
Il

tenore

complessivo

degli

atti

istruttori, di difficile leggibilit a causa


dei numerosi omissis dei quali
infarcita la relazione prefettizia, non
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consentirebbe

ai

destinatari

di

comprendere il puntuale contenuto


delle irregolarit ad essi contestate.
III) Insussistenza di tutte le pretese
irregolarit

dellattivit

amministrativa

dellente e sulla conseguente assenza di


compromissione del regolare funzionamento
dello stesso carenza dei requisiti della
univocit e rilevanza e sul difetto del nesso
eziologico tra le asserite ingerenze della
criminalit

organizzata

la

pretesa

compromissione del regolare funzionamento


dellente violazione e falsa applicazione
dellart. 143 del d.lgs. 267/2000 (TUEL)
violazione e falsa applicazione degli artt. 50
ss TUEL violazione e falsa applicazione
dellart. 125 d.lgs n. 163/2006 violazione
degli artt. 1 e 3 della legge n. 241/1990
violazione del giusto procedimento violazione
degli artt. 3, 5, 24, 48, 51, 97, 113, 114,
120 Cost. eccesso di potereper travisamento
dei fatti, difetto distruttoria e di presupposto,
difetto assoluto di motivazione manifesta
illogicit
IV) Violazione e falsa applicazione dellart.
143 del TUEL violazione del diritto ad
una buona amministrazione violazione degli
artt. 3, 5, 24, 48, 51, 97, 113, 114, 120
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Cost. eccesso di potere per difetto e perplessit


della motivazione, difetto di presupposto,
manifesta illogicit, carenza di istruttoria
Le

conclusioni

raggiunte

dallamministrazione

sarebbero

sostanzialmente inattendibili, sia sotto


il profilo del merito perch basate su
presupposti non sussistenti in fatto o
su dati privi della necessaria rilevanza e
concludenza, sia nel metodo, basato su
una rappresentazione parziale dei fatti
e su un procedimento deduttivo
viziato nelle sue risultanze perch
fondato

su

asserzioni

assiomi

anzich sulla dimostrata esistenza di


elementi chiari e concordanti di prova
dellesistenza di collegamento e/o di
condizionamento

mafioso

della

disciolta amministrazione comunale.


Analizzando le singole ipotesi di
irregolarit amministrative contestate
al Consiglio Comunale disciolto, il
ricorrente
linsussistenza

ne
in

rappresentano
fatto

la

riconducibilit ad ordinarie forme di


malfunzionamento,

in

gran

parte

riferibile ad attivit di gestione e non a


scelte degli organi elettivi.
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I provvedimenti gravati conterrebbero


un generico richiamo allesistenza di
un diffuso fenomeno criminale nel
territorio

comunale,

ma

non

indicherebbero in maniera puntuale


condizionamenti
determinanti

collusioni

lalterazione

del

procedimento di formazione della


volont dellente, degli organi elettivi
ed

il

pregiudizio

alla

sicurezza

pubblica.
V) Violazione e falsa applicazione dellart.
143 del TUEL violazione e falsa
applicazione degli artt. 50 ss TUEL
violazione degli artt. 3, 5, 24, 48, 51, 97,
113, 114, 120 Cost. Insussistenza di tutte
le

pretese

irregolarit

dellattivit

amministrativa dellente e sulla conseguente


assenza di compromissione del regolare
funzionamento dello stesso carenza dei
requisiti della univocit e rilevanza e sul
difetto del nesso eziologico tra le asserite
ingerenze della criminalit organizzata e la
pretesa

compromissione

del

regolare

funzionamento dellente eccesso di potere per


travisamento dei fatti, difetto distruttoria e di
presupposto, difetto assoluto di motivazione
manifesta illogicit
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Gli atti impugnati si connoterebbero


per

linsussistenza

di

tutte

le

irregolarit dellattivit amministrativa


dellente contestate sarebbe assente la
compromissione
funzionamento

del
dellente

regolare
del

pari

assente sarebbe il nesso eziologico tra


le asserite ingerenze della criminalit
organizzata
compromissione

la

pretesa

del

regolare

funzionamento dellente.
2. La Presidenza del Consiglio dei
Ministri, il Ministero dell'Interno, il
Presidente della Regione -OMISSIS- e
lUfficio Territoriale del Governo Prefettura di -OMISSIS-, costituiti in
giudizio, hanno chiesto il rigetto del
ricorso.
3. A seguito di ordinanza istruttoria n.
6252/2014 stata acquisita copia degli
atti istruttori in versione integrale
successivamente la difesa erariale ha
depositato

documentazione

integrativa.
4. Il ricorso stato trattenuto in
decisione alla pubblica udienza del 22
aprile 2015 nella discussione in camera
di consiglio il Collegio si riservato,
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rinviandone la decisione alla camera di


consiglio del 17 giugno 2015.
DIRITTO
1. Si controverte in ordine alla
legittimit del decreto del Presidente
della Repubblica dell11 febbraio 2014,
che ha disposto, ai sensi dellart. 143
del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267
(TUEL), lo scioglimento del Consiglio
comunale

di

-OMISSIS-,

con

affidamento della gestione dell'ente a


una commissione straordinaria, e degli
atti

connessi

meglio

indicati

in

epigrafe.
La questione proposta dal ricorrente,
che

rivestiva

precedentemente

la

funzione di sindaco del predetto


comune a seguito di consultazioni
amministrative del 6 e 7 maggio 2012,
il quale, mediante le dedotte doglianze,
assume

al riguardo linsussistenza

dellevidenza dei gravi elementi cui


lart.

143

del

TUEL

subordina

lesercizio della potest eccezionale di


scioglimento

dellorgano

elettivo

comunale.
Latto impugnato e i provvedimenti
istruttori sulla cui base esso stato
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adottato

avrebbero,

secondo

il

ricorrente, posto in relazione una serie


di affermazioni relative al contesto
territoriale e alle strutture criminali ivi
operanti - peraltro in buona parte
desunta da fatti risalenti - desumendo
assertivamente da tale premessa il
condizionamento degli organi elettivi
dellente locale in assenza di puntuali
riscontri

la

richiesta,

fatta

dalla

prefettura ed accolta dal Ministero, di


procedere all'immediato scioglimento
dellorgano consiliare, senza necessit
di un previo accesso ispettivo, in
considerazione

della

gravit

dell'infiltrazione mafiosa, sarebbe stata


adottata in base alla ritenuta gravit di
fatti inconsistenti, di avvenimenti di
molto anteriori all'amministrazione OMISSIS- (non aventi con essa nulla a
che fare), di frasi ed intercettazioni
non relative al Comune di -OMISSISo per nulla significativi in termini
criminali e, tanto meno, mafiosi.
In particolare, le circostanze poste a
fondamento

delle

conclusioni

rassegnate sarebbero insussistenti in


fatto o ascrivibili a mere ipotesi di
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irregolarit amministrative, cos che la


valutazione complessivamente operata
sarebbe avvenuta in assenza dei
presupposti di legge di cui allart. 143
del TUEL.
Resistono a tale prospettazione la
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il
Ministero dell'Interno, il Presidente
della Regione -OMISSIS- e lUfficio
Territoriale del Governo - Prefettura
di -OMISSIS-, i quali sostengono
linesistenza

dei

vizi

procedurali

lamentati da controparte e la perfetta


ascrivibilit degli elementi raccolti in
sede di indagine al novero delle gravi
anomalie che legittimano il ricorso
allart. 143 TUEL.
2. Occorre premettere allesame delle
singole questioni poste dal gravame
una sintetica ricognizione del quadro
normativo applicabile alla fattispecie.
In tale ambito, si osserva che ai sensi
del citato art. 143 TUEL, comma 1,
i consigli comunali e provinciali
sono sciolti quando, anche a seguito di
accertamenti

effettuati

norma

dellarticolo 59, comma 7, emergono


concreti, univoci e rilevanti elementi su
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collegamenti diretti o indiretti con la


criminalit organizzata di tipo mafioso
o similare degli amministratori di cui
allarticolo 77, comma 2, ovvero su
forme di condizionamento degli stessi,
tali da determinare unalterazione del
procedimento di formazione della
volont

degli

organi

elettivi

ed

amministrativi e da compromettere il
buon andamento o limparzialit delle
amministrazioni
provinciali,

comunali

nonch

il

regolare

funzionamento dei servizi ad esse


affidati, ovvero che risultino tali da
arrecare grave e perdurante pregiudizio
per lo stato della sicurezza pubblica.
Il comma 2 della stessa norma dispone
che, al fine di verificare la sussistenza
degli elementi di cui al comma 1,
anche con riferimento al segretario
comunale o provinciale, al direttore
generale, ai dirigenti ed ai dipendenti
dellente locale, il prefetto competente
per territorio dispone ogni opportuno
accertamento, di norma promuovendo
laccesso presso lente interessato. In
particolare, il prefetto pu nominare
una

commissione

dindagine,

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composta da tre funzionari della


pubblica amministrazione, attraverso la
quale esercita i poteri di accesso e di
accertamento di cui titolare per
delega del Ministro dellinterno ai sensi
dell articolo 2, comma 2-quater, del
decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345,
convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 dicembre 1991, n. 410. Entro
tre

mesi

dalla

data

di

accesso,

rinnovabili una volta per un ulteriore


periodo massimo di tre mesi, la
commissione termina gli accertamenti
e rassegna al prefetto le proprie
conclusioni.
Il comma 3 prevede che entro il
termine di quarantacinque giorni dal
deposito

delle

commissione

conclusioni
dindagine,

della
ovvero

quando abbia comunque diversamente


acquisito gli elementi di cui al comma
1 ovvero in ordine alla sussistenza di
forme di condizionamento degli organi
amministrativi ed elettivi, il prefetto,
sentito il comitato provinciale per
lordine

la

sicurezza

pubblica

integrato con la partecipazione del


procuratore

della

Repubblica

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competente per territorio, invia al


Ministro dellinterno una relazione
nella quale si d conto della eventuale
sussistenza degli elementi di cui al
comma 1 anche con riferimento al
segretario comunale o provinciale, al
direttore generale, ai dirigenti e ai
dipendenti

dellente

locale.

Nella

relazione sono, altres, indicati gli


appalti, i contratti e i servizi interessati
dai fenomeni di compromissione o
interferenza

con

la

criminalit

organizzata o comunque connotati da


condizionamenti o da una condotta
antigiuridica. Nei casi in cui per i fatti
oggetto degli accertamenti o per eventi
connessi sia pendente procedimento
penale, il prefetto pu richiedere
preventivamente
procuratore
competente,

informazioni
della

il

quale,

al

Repubblica
in

deroga

allarticolo 329 c.p.c., comunica tutte le


informazioni che non ritiene debbano
rimanere segrete per le esigenze del
procedimento.
Infine, secondo il comma 4 dellart.
143 TUEL, lo scioglimento disposto
con decreto del Presidente della
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Repubblica, su proposta del Ministro


dellinterno, previa deliberazione del
Consiglio dei ministri entro tre mesi
dalla trasmissione della relazione di cui
al comma 3, ed immediatamente
trasmesso alle Camere. Nella proposta
di scioglimento sono indicati in modo
analitico le anomalie riscontrate ed i
provvedimenti necessari per rimuovere
tempestivamente gli effetti pi gravi e
pregiudizievoli per linteresse pubblico
la

proposta

amministratori

indica,

altres,

gli

ritenuti

responsabili

delle condotte che hanno dato causa


allo scioglimento. Lo scioglimento del
consiglio

comunale

provinciale

comporta la cessazione dalla carica di


consigliere, di sindaco, di presidente
della provincia, di componente delle
rispettive giunte e di ogni altro incarico
comunque
ricoperte,

connesso
anche

se

alle

cariche

diversamente

disposto dalle leggi vigenti in materia


di ordinamento e funzionamento degli
organi predetti. 4.
3. Sempre in via preliminare, non
sembra superfluo richiamare, in linea
generale, gli indirizzi di interpretazione
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e applicazione della normativa in


materia,

come

giurisprudenza

definiti
costituzionale

dalla
e

amministrativa (Corte Costituzionale,


sentenza 19 marzo 1993, n. 103 C.
Stato, IV 21 maggio 2007, n. 2583 24
aprile 2009, n. 2615 VI, 15 marzo
2010, n. 1490 17 gennaio 2011, n. 227
10 marzo 2011, n. 1547 Tar Lazio,
Roma, I, 1 luglio 2013, n. 6492 21
novembre 2013, n. 9941 20 marzo
2014, n. 3081).
A tale riguardo, si rammenta che lo
scioglimento dellorgano elettivo si
connota quale misura di carattere
straordinario

per

fronteggiare

unemergenza straordinaria.
Nel

relativo

procedimento

sono

giustificati ampi margini nella potest


di

apprezzamento

dellamministrazione nel valutare gli


elementi su collegamenti diretti o
indiretti, non traducibili in singoli
addebiti personali, ma tali da rendere
plausibile il condizionamento degli
amministratori, pur quando il valore
indiziario dei dati non sia sufficiente
per lavvio dellazione penale, essendo
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asse portante della valutazione di


scioglimento, da un lato, la accertata o
notoria diffusione sul territorio della
criminalit organizzata e, dallaltro, le
precarie condizioni di funzionalit
dellente

in

conseguenza

del

condizionamento criminale.
Pertanto,

in

tale

apprezzamento,
riscontrata

ambito

di

rispetto

alla

pur

commissione

di

atti

illegittimi

da

parte

dellamministrazione, necessario un
quid pluris, consistente in una condotta,
attiva od omissiva, condizionata dalla
criminalit anche in quanto subita,
riscontrata

dallamministrazione

competente con discrezionalit ampia,


ma non disancorata da situazioni di
fatto suffragate da obbiettive risultanze
che rendano attendibili le ipotesi di
collusione,

cos

da

rendere

pregiudizievole per i legittimi interessi


della comunit locale il permanere alla
sua guida degli organi elettivi.
Ci in quanto lart. 143 TUEL precisa
le caratteristiche di obiettivit delle
risultanze da identificare, richiedendo
che esse siano concrete, e perci
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fattuali, univoche, ovvero non di


ambivalente interpretazione, rilevanti,
in quanto significative di forme di
condizionamento.
4. Qualche cenno va ancora riservato
alla

tipologia

dello

scrutinio

di

legittimit rimesso alla presente sede,


che, come da costante giurisprudenza,
in conseguenza dei profili interpretativi
sopra accennati, esercitabile nei limiti
della

presenza

di

elementi

che

denotino, con sufficiente concludenza,


la

eventuale

deviazione

del

procedimento dal suo fine di legge.


Con lavvertenza che loperazione in
cui consiste lapprezzamento giudiziale
delle acquisizioni in ordine a collusioni
e condizionamenti non pu per
essere

effettuata

mediante

lestrapolazione di singoli fatti ed


episodi, al fine di contestare l'esistenza
di taluni di essi ovvero di sminuire il
rilievo di altri in sede di verifica del
giudizio

conclusivo

sull'operato

consiliare.
Ci in quanto, in presenza di un
fenomeno di criminalit organizzata
diffuso nel territorio interessato dalla
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misura di cui si discute, gli elementi


posti

conferma

di

collusioni,

collegamenti e condizionamenti vanno


considerati nel loro insieme, poich
solo dal loro esame complessivo pu
ricavarsi

la

ricostruzione

ragionevolezza
di

una

della

situazione

identificabile come presupposto per


ladozione della misura stessa (C. Stato,
IV, 6 aprile 2005, n. 1573 4 febbraio
2003, n. 562 V, 22 marzo 1998, n.
319 3 febbraio 2000, n. 585).
5. Sulla scorta di tutte le coordinate
normative,

interpretative

giurisprudenziali di cui stata fatta sin


qui sintetica ricognizione pu passarsi
alla disamina del ricorso in esame.
6. Le questioni sostanziali prospettate
dal ricorrente attengono allasserita
inesistenza, nella fattispecie, degli
elementi componenti il grave quadro
che legittima il ricorso alla misura
straordinaria di cui si discute.
Per

effettuare

tale

disamina,

va

rammentato quanto gi sopra visto, in


uno alla citata giurisprudenza, ovvero
come la ragionevolezza o meno della
ricostruzione

di

una

situazione

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identificabile come presupposto per


ladozione del rimedio previsto dalla
disposizione non possa che derivare
dalla considerazione unitaria ovvero
dallesame complessivo degli elementi
presi

in

considerazione

nel

procedimento.
Detti

elementi

possono

essere

compiutamente desunti dalla proposta


di

scioglimento

del

Ministro

dellInterno.
Infatti, come rilevato dalla Sezione in
analoghi

contenziosi

(Tar

Lazio,

Roma, I, 1 febbraio 2012, n. 1119 21


novembre 2013, n. 9941), nellambito
della complessit delliter, sotto il
profilo oggettivo e soggettivo, che
caratterizza

landamento

del

procedimento ex art. 143 del d.lgs.


267/2000, la relazione ministeriale va
identificata come il momento centrale
di rappresentazione analitica delle
anomalie

riscontrate

nelle

fasi

antecedenti alla sua adozione, e, indi,


quale vero nucleo espressivo della
determinazione tecnica sottostante allo
scioglimento.
7. Nella fattispecie, la proposta di
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scioglimento formulata dal Ministero


dellInterno si radica nella ritenuta
sussistenza di collegamenti tra le
vicende, oggetto di indagini di polizia
giudiziaria, che portavano allarresto di
vertici ed affiliati della famiglia mafiosa
di -OMISSIS-, tra cui la figura apicale
della locale consorteria, e quelle
dellamministrazione comunale, tanto
solidi da determinare un pesante
condizionamento della mafia nella
gestione

dellente,

compromissione

con
della

la
libera

determinazione degli organi elettivi.


Nella predetta proposta si richiama la
relazione del Prefetto di -OMISSISdel 22 novembre 2013, che ne
costituisce parte integrante, in cui si
d atto della sussistenza di concreti,
univoci

rilevanti

elementi

su

collegamenti diretti ed indiretti degli


amministratori locali con la criminalit
organizzata di tipo mafioso e su forme
di

condizionamento

degli

stessi,

riscontrando pertanto i presupposti


per lapplicazione della misura prevista
dallart. 143 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267.
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La proposta prosegue poi illustrando


gli elementi emersi al termine delle
indagini effettuate, ritenuti rilevanti
quali presupposti per l'applicazione
della misura di rigore di cui all'articolo
143 del TUEL.
Tali elementi possono essere riportati
ai

seguenti

fatti,

contestati

nella

relazione prefettizia:
1) la mozione di sfiducia al precedente
sindaco sarebbe stata pilotata dalla
mafia che avrebbe anche condizionato
il successivo voto dei cittadini 2) la
giunta comunale avrebbe modificato
una delibera predisposta dal dirigente
al fine di agevolare il -OMISSIS- (di
propriet del figlio di un mafioso) cui
avrebbe fatto anche altri favori 3)
l'amministrazione avrebbe imposto un
affiliato della mafia come ispettore di
cantiere nell'impresa aggiudicataria per
i lavori di riqualificazione della zona
sud

est

di

l'amministrazione

-OMISSIS-
avrebbe

4)
fatto

allestire a detto ultimo soggetto un


ponteggio per fare alcuni piccoli lavori
di rifacimento del tetto del corpo scala
all'interno

dell'Ufficio

tributi

5)

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l'amministrazione avrebbe acquistato


ad

un

prezzo

compattatore

esorbitante

un

asfalto

6)

per

l'amministrazione avrebbe aggiudicato


ad un'impresa vicina alla mafia un
appalto per una somma superiore al
limite di spesa 7) il sindaco avrebbe
suggerito ad un'impresa vicina alla
mafia artificiose ed illegittime modalit
per acquisire pareri previsti dalla
vigente normativa ai fini del buon esito
di una sanatoria 8) l'amministrazione
avrebbe reiteratamente affidato, in via
diretta, il servizio di raccolta di rifiuti
ad una ditta il cui titolare legato da
vincoli

familiari

con

soggetti

controindicati 9) l'amministrazione
avrebbe

acquistato

due

mezzi

assolutamente inutilizzabili al fine di


spartirsi le somme di denaro 10) il
sindaco

avrebbe

consentito

lo

smontaggio di un motore in favore


della ditta -OMISSIS- 11) a vario
titolo diversi soggetti, tra consiglieri ed
assessori, avrebbero rapporti con la
criminalit organizzata.
8. Lesame del quadro delineato nella
proposta in esame, analizzato alla luce
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delle

emergenze

processuali,

fa

emergere la fondatezza della censura


attorea

inerente

la

carenza nella

fattispecie dei presupposti per lo


scioglimento degli organi elettivi locali.
8.1 Per arrivare a tale conclusione, va
rammentato che, alla stregua delle
ridette coordinate ermeneutiche, se
vero che gli elementi concreti, univoci
e rilevanti che legittimano il ricorso al
rimedio non devono necessariamente
ridondare in attivit di rilievo penale,
pur vero che essi non possono non
dimostrare

quella

unidirezionalit

consistenza
necessaria

e
a

permettere una fondata percezione


della loro forte e decisa valenza
rivelatrice dei collegamenti esistenti tra
gli amministratori locali e la criminalit
organizzata

condizionamenti

dei

conseguenti
sullattivit

amministrativa.
8.2 E tutto ci nella fattispecie non
dato osservare, a partire dalla ritenuta
influenza sui risultati elettorali spiegata
dagli appartenenti alla organizzazione
di Cosa Nostra e dal contesto
mafioso del territorio di -OMISSIShttps://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=QGKNSQP6PENZ72YUFD

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su cui la relazione della Prefettura di OMISSIS- si sofferma.


8.2.1 In primo luogo, osserva il
Collegio che, al di l delle formule
generiche ed evocative pi volte
utilizzate negli atti impugnati, gli
elementi

di

prova

in

concreto

richiamati quali indici della ritenuta


influenza sui risultati elettorali degli
organi comunali consistono, in realt,
essenzialmente nei commenti di un
mafioso sullavvenuta sfiducia di un
precedente sindaco ad esso inviso
senza che tuttavia da ci potesse
desumersi da parte dellorganizzazione
criminale la paternit di unoperazione
politica

laddove

precedente sindaco

la

sfiducia

al

verosimilmente

non era che la conseguenza di una


perdurante inerzia ad amministrare,
cos

come

sottolineato

dallampia

messe di interrogazioni e lamentele


provenienti

tanto

dai

consiglieri

quanto dai cittadini, di cui prova in


atti.
8.2.2 Quanto al contesto mafioso
del territorio di -OMISSIS- e, in
particolare, alloperazione di polizia
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giudiziaria denominata -OMISSIS-, a


seguito della quale in data 8 maggio
2013 lAutorit giudiziaria emetteva
una serie di provvedimenti restrittivi
nei confronti di vertici e affiliati della
famiglia mafiosa di -OMISSIS-, va
considerato
medesima

che
aveva

loperazione
azzerato

il

mandamento di -OMISSIS-, di cui il


territorio di -OMISSIS- faceva parte.
Orbene, nella relazione si richiama
lintercettazione del capo mandamento
(di -OMISSIS-) che illustrava ai sodali
palermitani, il sistema per gestire le
estorsioni

utilizzato

nel

suo

mandamento, e quindi anche dalla


famiglia mafiosa di -OMISSIS- di cui
lo stesso era, prima dellarresto, coreggente

con

sullacquisizione

omissis,
direttamente

basato
dagli

Uffici Tecnici comunali, allinterno dei


quali il boss poteva contare su
appoggi che gli consentivano di
conoscere in tempo reale le licenze
edilizie rilasciate, gli appalti pubblici e
di richiedere la messa a posto prima
ancora che i lavori iniziassero.
E lo stesso omissis che in una delle
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conversazioni intercettate sottolinea


limportanza

strategica

rivestita

dallente locale per la realizzazione di


unazione

estorsiva

aggressiva

penetrante riassunta nella frase: il


Comune tutto.
E difatti, le risultanze investigative
evidenziano un intreccio malefico tra
le vicende della locale consorteria
mafiosa e quelle dellAmministrazione
Comunale di -OMISSIS- la cui vita
politica

amministrativa

risulta

condizionata

dagli

pesantemente

interessi della prima: un Sindaco


(omissis) eletto grazie allappoggio del
boss mafioso locale e che, dopo
larresto

di

questultimo

lavvicendamento al vertice della cosca,


continua a favorirne gli interessi
avvalendosi di uomini cerniera una
struttura

burocratica

stabilmente

infiltrata che annovera al proprio


interno

soggetti

disposizione

dellorganizzazione mafiosa.
8.2.3 Va tuttavia considerato che le
espressioni

utilizzate

dal

capo

mandamento di -OMISSIS- non si


riferivano

espressamente

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dichiaratamente al

Comune

di

OMISSIS-, n dal contesto in cui


erano

usate

sembravano

necessariamente riferirsi al suddetto


Comune del resto, nellambito della
suddetta operazione, come pure in
altre, nessuna contestazione veniva
sollevata dagli inquirenti al sindaco di OMISSIS- o ad altri esponenti della
Giunta comunale o del Consiglio
comunale di tal che, la circostanza che
il sistema di controllo degli uffici
pubblici riguardasse il comune di OMISSIS- non si evinceva dalla
intercettazione

ma

rimaneva

una

deduzione effettuata dalla Prefettura,


priva per di riscontri.
8.3 Priva di significativit ai fini che ne
occupano si appalesa la contestata
modifica,

ad

opera

della

giunta

comunale, di una precedente delibera


dirigenziale, che secondo la relazione
prefettizia sarebbe stata fatta al fine di
agevolare il -OMISSIS-, di propriet
del figlio di un mafioso, cui sarebbero
stati indirizzati anche altri favori.
Si osserva in proposito che con la
precedente

delibera

erano

state

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concesse sia larea comunale per la


realizzazione di una veranda la cui
autorizzazione

edilizia

era

stata

rilasciata, pur in presenza del parere


contrario

della

soprintendenza

ai

BB.CC.AA. - sia lapprovazione dello


schema di convenzione pertanto, con
la

modifica

allesame,

lattuale

amministrazione poneva fine ad un


illecito, attuato nel 2008 dalla giunta
municipale presieduta da precedente
sindaco

dallamministrazione

continuato
comunale

successiva.
8.4 Priva di riscontro probatorio
pure la circostanza, contestata nella
relazione

predetta,

secondo

cui

lamministrazione avrebbe imposto un


affiliato della mafia come ispettore di
cantiere nellimpresa aggiudicataria per
i lavori di riqualificazione della zona
sud est di -OMISSIS- affidati nel 2010
dalla

precedente

amministrazione

invero, non dimostrata la conoscenza


da parte del sindaco -OMISSIS- dei
tentativi da parte del soggetto in
questione di ottenere incarichi per i
lavori della specie.
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Pi in generale, e in modo dirimente,


va

osservato

che

non

risultano

conferiti incarichi al suddetto soggetto


dal sindaco -OMISSIS-, che nemmeno
consta linteressamento del sindaco per
il conferimento di incarico alcuno, che
il soggetto in questione non risulta
essere stato mai nominato ispettore di
cantiere in lavori appaltati dal Comune
di

-OMISSIS-

nel

periodo

dellAmministrazione del sindaco OMISSIS- e che, daltro canto, la


nomina dellispettore di cantiere non
era di competenza del sindaco ma della
direzione lavori.
8.5 Priva di significativit altres la
circostanza

che

lamministrazione

avrebbe fatto allestire al predetto


soggetto, affiliato della mafia, un
ponteggio

per

piccoli

lavori

di

rifacimento del tetto del corpo scala


allinterno

dellUfficio

tributi,

trattandosi di atti meramente gestionali


che

non

coinvolgono

gli

amministratori.
8.6

Non

risponde

al

vero

che

lamministrazione abbia acquistato ad


un prezzo esorbitante un compattatore
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per asfalto: nella specie, si trattava di


un acquisto di modico valore e a
prezzo di mercato, di un bene
indispensabile ai fini della corretta e
duratura

riparazione

del

manto

stradale, per il quale il sindaco aveva


sostenuto la proposta dacquisto fatta
dal responsabile del procedimento,
geom. -OMISSIS- (odierno ricorrente).
8.7

Destituito

di

fondamento

si

manifesta lulteriore fatto oggetto di


contestazione

nella

relazione

prefettizia, per cui lamministrazione


avrebbe aggiudicato ad un'impresa
vicina alla mafia un appalto per la
fornitura di cavi SS. 113 fino a OMISSIS-, per una somma superiore
al limite di spesa. Non si comprende
quale sarebbe la grave violazione posta
in essere dai dipendenti comunali,
atteso che dagli atti non emerge alcuna
irregolarit,

essendosi

mossi

il

responsabile del procedimento e il


responsabile del IV settore, nei limiti
consentiti

loro

dal

regolamento

comunale.
8.8 Non meritevole di considerazione
poi la contestazione secondo la quale
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il

sindaco

avrebbe

suggerito

ad

un'impresa vicina alla mafia artificiose


ed illegittime modalit per acquisire
pareri previsti dalla vigente normativa
ai fini del buon esito di una sanatoria.
Una siffatta conclusione non appare
avallata dai riscontri probatori, mentre
lesame delle evidenze lascia intendere
che linteressamento del sindaco in
ordine al progetto di costruzione di
edifici universitari non fosse in favore
del proponente ma dellintero paese di
-OMISSIS-.
Il sindaco si limit quindi ad indicare
agli interessati due localit diverse,
compatibili con le loro richieste, delle
quali i manager scelsero la seconda per
motivi ritenuti strategici in ordine alla
posizione e alla preesistenza di un
edificio.
Lo stesso sindaco disse che finch
cera

il

parere

negativo

della

soprintendenza non poteva rilasciarsi


alcuna sanatoria di opere abusive.
E infine smentito dai fatti che il
sindaco
concessione

avesse

accelerato

la

di

unagibilit

nei

confronti degli interessati, essendo


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stato il provvedimento adottato ben


oltre i tempi medi di evasione delle
richieste di abitabilit/agibilit.
8.9 Neanche il contestato, reiterato
affidamento, in via diretta, del servizio
di raccolta di rifiuti ad una ditta il cui
titolare sarebbe legato da vincoli
familiari

con

soggetti

legati

alla

criminalit

organizzata

sembra

supportato

da

adeguata

evidenza.Dallesame degli atti di causa


risulta, in contrario, che laffidamento
diretto avveniva in favore di ditta
regolarmente

accreditata

per

lo

svolgimento di tale servizio, indicata


come

non

controindicata

dalla

certificazione prefettizia antimafia, e


che offriva la soluzione pi economica
del comprensorio, come si evince dal
raffronto con i costi sopportati per tale
attivit dalle vicine amministrazioni
nonch

dalle

amministrazioni

precedenti di -OMISSIS-.
Inoltre, non risulta provato che il
titolare, incensurato, facesse parte della
criminalit organizzata, non essendo in
ogni

caso

sufficiente

ai

fini

dellinquinamento mafioso dellazione


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amministrativa

il

riferimento

contenuto nella relazione prefettizia ad


eventuali legami con la criminalit dei
parenti del predetto soggetto.
E

invero,

com

pacifico

in

giurisprudenza, di per s non basta a


dare conto del tentativo di infiltrazione
mafiosa il mero rapporto di parentela
con soggetti risultati appartenenti alla
criminalit organizzata, ma occorre che
linformativa antimafia indichi anche
ulteriori elementi dai quali si possano
ragionevolmente

dedurre

possibili

collegamenti tra i soggetti sul cui conto


lautorit prefettizia ha individuato i
pregiudizi e limpresa esercitata dai
loro congiunti (Tar Lazio, I, 7 marzo
2013, n. 2451).
8.10 Effetto di travisamento appare
anche la contestazione secondo la
quale

lamministrazione

avrebbe

acquistato due mezzi assolutamente


inutilizzabili, acquisto fondato su un
accordo per la spartizione di somme di
danaro, con il coinvolgimento del
sindaco e di un consigliere comunale.
In realt le modalit del reperimento
dei mezzi (indagine di mercato sul
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web), la causa dellacquisto (svincolarsi


dal costoso noleggio di analoghi
mezzi) e la modestia degli importi
spesi

per

fattispecie

lacquisto

rendono

priva

significativit

di

la

rispetto alla ratio della normativa di


scioglimento di cui allart. 146 del
TUEL.
8.11 Anche lultimo fatto oggetto di
contestazione

nella

relazione

prefettizia i.e. lo smontaggio di un


motore in favore di ditta il cui titolare
sarebbe legato da vincoli familiari con
soggetti legati alla criminalit - sembra
privo di rilievo e di significativit ai fini
della proposta di scioglimento: si
trattava della momentanea cessione
alla ditta affidataria del comune per il
trasporto a discarica, di un pezzo tratto
dal

motore

fuso

di

un

mezzo

comunale.
Il fatto oggetto di rilievo sembra
dunque riconducibile ad ordinarie
forme di (mal)funzionamento, in gran
parte riferibile ad attivit di gestione e
non a scelte degli organi elettivi.
9. Passando poi ai rilievi mossi ai
singoli consiglieri e amministratori
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locali, per fatti loro propri o per i


rapporti

di

parentela

di

frequentazione, deve in primo luogo


rilevarsi come appaia pacifico il fatto
che il sindaco non sia mai stato
destinatario di alcun provvedimento
giudiziario o da misura di polizia, n
risulta

provata

la

vicinanza

dellamministrazione -OMISSIS- ad
ambienti illegali.
Diversamente da quanto riferito nella
proposta ministeriale, non emergono a
carico del sindaco condotte in grado di
compromettere il buon andamento o
limparzialit delle amministrazioni o il
regolare funzionamento dei servizi ad
essi affidati n emergono concreti
elementi a carico dei consiglieri n,
infine, si evidenziano in alcun modo
elementi in grado di dimostrare un
grave e perdurante pregiudizio per lo
stato della sicurezza pubblica.
In effetti, tutte le contestazioni mosse
al sindaco si fondano su affermazioni
de relato e su valutazioni e dichiarazioni
rese dagli stessi soggetti criminali.
Anche dallesame dei documenti da
ultimo depositati dalla difesa erariale si
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evince che il disposto scioglimento del


Comune di -OMISSIS- si fonda
sostanzialmente
dichiarazioni

sulle

dei

mere

collaboratori

di

giustizia, dichiarazioni, oltretutto, prive


di riscontri fattuali e rese, allo stato,
nella

sola

fase

delle

indagini

preliminari.
10. La tesi della sussistenza di elementi
probanti

del

collegamento

condizionamento
con

la

criminalit

organizzata, in conclusione, rimasta


indimostrata, perch non emergono
dal

contesto

concrete

azioni

di

interferenza amministrativa poste in


essere

da

operanti

appartenenti
nel

territorio,

cosche

risultando

affidata al solo rilievo delle irregolarit


elencate, le quali, sia per la loro
consistenza che specificit, rivelano
disfunzionalit non dissimili da quelle
che interessano molte amministrazioni
locali.
Laddove,

invece,

le

irregolarit

amministrative rilevanti ai fini dellart.


143 TUEL non possono consistere in
meri giudizi negativi sullattivit degli
amministratori

locali,

ovvero

in

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elementi che non rappresentino un


serio indice della presunta esistenza di
fenomeni

di

infiltrazione

condizionamento mafioso.
11. Per tutto quanto precede, il ricorso,
assorbita ogni altra censura, deve
essere

accolto,

disponendosi,

per

leffetto, lannullamento del gravato


provvedimento di scioglimento.
12. Il Collegio ravvisa giusti motivi per
disporre la compensazione integrale tra
le parti delle spese di lite.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale
per il Lazio (Sezione Prima)
definitivamente

pronunciando

sul

ricorso, come in epigrafe proposto, lo


accoglie e, per leffetto , annulla il
provvedimento impugnato.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia
eseguita dall'autorit amministrativa.
Ritenuto che sussistano i presupposti
di cui all'art. 52, comma 1 D. Lgs. 30
giugno 2003 n. 196, a tutela dei diritti
o della dignit della parte interessata,
per procedere all'oscuramento delle
generalit degli altri dati identificativi
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di ricorrenti e delle altre persone e dei


luoghi

menzionati,

manda

alla

Segreteria di procedere all'annotazione


di cui ai commi 1 e 2 della medesima
disposizione, nei termini indicati.
Cos deciso in Roma nelle camere di
consiglio dei giorni 22 aprile 2015, 17
giugno 2015, con l'intervento dei
magistrati:
Luigi Tosti, Presidente
Rosa Perna, Consigliere,
Estensore
Ivo Correale, Consigliere

L'ESTENSORE ILPRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 17/07/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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