ID
VD
stabilitasi ai suoi
terminali:
I D =I S ( eV
dove
IS
/ V T
1 )
26 mV
a temperatura ambiente), ed
VT
VE
(tensione continua in
ingresso) e, per ciascuno di essi, sono stati misurati i corrispondenti valori della
corrente
ID
VD
stabilitasi tra le due estremit del diodo. La seguente tabella riporta i dati ottenuti per
via sperimentale. Lerrore sulle correnti stato determinato dividendo per 50 il valore
del fondoscala dellamperometro analogico (essendo la sua scala suddivisa in 50
parti), mentre lerrore sulle tensioni stato valutato sulla base della sensibilit del
multimetro digitale, a seconda del fondoscala utilizzato.
Sperimentali
Teorici
I D ( mA )
( mA )
V D (V )
(V )
V D ,TH ( V )
0.1
0.2
0.3
0.4
0.45
0.5
0.7
1.0
1.1
4.5
7.0
10
11
20
25
30
40
47
60
70
80
100
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
1
1
1
1
1
1
1
1
10
10
10
10
0.496
0.529
0.549
0.563
0.569
0.579
0.594
0.611
0.632
0.684
0.716
0.738
0.741
0.782
0.798
0.811
0.836
0.850
0.887
0.905
0.922
0.946
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.659
0.677
0.687
0.695
0.698
0.700
0.709
0.718
0.721
0.758
0.769
0.778
0.781
0.796
0.802
0.807
0.814
0.819
0.825
0.829
0.832
0.838
Nellultima colonna della tabella sono indicati i valori attesi per la differenza di
potenziale
V D ,t h
ID
V D ,t h=V T ln
ID
VD :
ID
IS
( )
avendo assunto
=1
ed
stato effettuato sulle tensioni anzich sulle correnti in quanto il primo metodo risulta
generalmente pi agevole rispetto al secondo. Nel seguente grafico sono riportati gli
andamenti teorici e sperimentali della corrente
ID
VD ,
Analisi teorica
Osservando il precedente diagramma, appare subito evidente una netta discrepanza
tra la curva teorica e quella sperimentale, sia nella regione pi bassa, in
corrispondenza delle relative ginocchia, sia in quella pi alta. Per ovviare (almeno in
parte) al problema, si provveduto allallineamento dei grafici operando un
raffinamento del parametro
IS
V D ,t h
I S 15 pA . Nella
Sperimentali
Teorici
I D ( mA )
( mA )
V D (V )
(V )
V D ,TH ( V )
0.1
0.2
0.3
0.4
0.45
0.5
0.7
1.0
1.1
4.5
7.0
10
11
20
25
30
40
47
60
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
1
1
1
1
1
1
1
1
10
0.496
0.529
0.549
0.563
0.569
0.579
0.594
0.611
0.632
0.684
0.716
0.738
0.741
0.782
0.798
0.811
0.836
0.850
0.887
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.589
0.607
0.617
0.625
0.628
0.631
0.640
0.649
0.651
0.688
0.699
0.709
0.711
0.727
0.732
0.737
0.745
0.749
0.755
70
80
100
10
10
10
0.905
0.922
0.946
0.001
0.001
0.001
0.759
0.763
0.769
Al fine di ottenere unulteriore e definitiva correzione del modello teorico della rete,
stata chiamata in causa la resistenza ohmica del diodo. Per farne una stima, si
dapprima rappresentato in un grafico landamento della corrente
precedenza in funzione dello scostamento
sperimentale rispetto allanalogo teorico
V D
ID
misurata in
( V D=V D V D ,t h )
Nelleffettuare tale
analisi, stata scelta la regione delle curve caratteristiche in cui lo scarto maggiore,
ossia al di sopra delle ginocchia (per correnti variabili tra
10 mA
100 mA ). Il
coefficiente angolare della retta che meglio interpola questi dati stato assunto come
pari a
R 1.75
A questo punto, si ricalcolato il valore teorico della tensione ai capi del diodo,
aggiungendo al
V D ,t h
ID
attraverso la resistenza
modello statico del diodo, andrebbe collocata in serie al diodo stesso), ottenendo di
conseguenza il nuovo parametro
V D ,new =V D , t h + R I D
I valori numerici cos ricavati per
confrontati con gli analoghi per
V D ,new
V D ,th
simile ai precedenti, possibile notare come la sovrapposizione della curva teorica con
quella sperimentale sia ora abbastanza efficace in tutte le regioni di interesse. A tale
proposito, si certamente rivelata fondamentale lintroduzione della resistenza
ohmica del diodo e la modifica del valore della corrente inversa di saturazione
I S : la
prima ha avuto effetti sulla pendenza della curva caratteristica nella regione delle
correnti pi elevate, mentre la variazione della seconda servita per una corretta
sovrapposizione della curva teorica con quella sperimentale in corrispondenza delle
relative ginocchia.
Sperimentali
Teorici
I D ( mA )
( mA )
V D (V )
(V )
V D ,TH ( V )
V D ,new ( V )
0.1
0.2
0.3
0.4
0.45
0.5
0.7
1.0
1.1
4.5
7.0
10
11
20
25
30
40
47
60
70
80
100
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
1
1
1
1
1
1
1
1
10
10
10
10
0.496
0.529
0.549
0.563
0.569
0.579
0.594
0.611
0.632
0.684
0.716
0.738
0.741
0.782
0.798
0.811
0.836
0.850
0.887
0.905
0.922
0.946
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.001
0.589
0.607
0.617
0.625
0.628
0.631
0.640
0.649
0.651
0.688
0.699
0.709
0.711
0.727
0.732
0.737
0.745
0.749
0.755
0.759
0.763
0.769
0.589
0.607
0.618
0.626
0.629
0.632
0.641
0.651
0.653
0.696
0.712
0.726
0.730
0.762
0.776
0.790
0.815
0.831
0.860
0.882
0.903
0.943
Esperienza 2
Come primo passo, stato montato il circuito mostrato in figura, prelevando il segnale
in uscita ai capi della resistenza di carico
220 Volt
alla
( 9 Volt )
per ragioni di sicurezza. La corrente quindi erogata scorre nella serie costituita dal
diodo
D1
e dalla resistenza
V 0.5 V , questultimo in
conduzione ed offre una piccola resistenza al passaggio della corrente. Daltra parte,
quando la differenza di potenziale inferiore al valore di soglia, il diodo in
interdizione ed offre unimpedenza elevatissima al transito della corrente (viene quindi
modellato da un circuito aperto). Di conseguenza, se in ingresso viene applicato un
segnale di forma sinusoidale, il diodo consente il passaggio delle sole semionde
positive (lasciandole pressoch inalterate), inibendo invece quelle negative. La figura
seguente offre una rappresentazione grafica circa lazione del componente sulla forma
donda associata al segnale in ingresso.
v L ( t )=V m sin ( t )
se
coincide con
V dc =
V
1
v L ( t ) dt = m
2 0
RL
legge con cui varia la differenza di potenziale ai suoi capi, annullandosi perci in
corrispondenza della semionda negativa di tensione, ed essendo pari a
i L ( t )=I m sin ( t )
(0 t ) .
I dc=
1
2
i L ( t ) dt = m = Rdc
0
carico
RL
carico
V rms =
V
1
v 2L ( t ) dt= m
2 0
2
r=
V ac
V dc
dove
V ac
V dc
la tensione
continua sullo stesso (precedentemente definita come valore medio della funzione
v L (t )
r=
V rms 2
1
V dc
Seguendo ora la procedura indicata sul foglio di lavoro, al variare della resistenza di
carico
RL
I dc
V dc
della
relativi errori di misura, sono tabulati di seguito. Gli errori su tali grandezze sono stati
RL ()
100
470
1200
10000
100000
V dc ( V )
2.65
2.71
2.74
2.78
2.85
f . s .( V )
20
20
20
20
20
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
I dc ( mA )
f . s . ( mA )
24
5
2.1
0.26
0.028
50
50
5
0.5
0.05
(V )
1
1
0.1
0.01
0.001
V m (V )
(V )
8.56
8.64
8.72
8.80
8.96
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
V dc
fattore di ronzio
V rms
e del
appoggiandosi alle misure gi effettuate. Gli errori su tali grandezze derivate sono
stati ricavati mediante la legge di propagazione. Sono infine illustrati graficamente gli
andamenti sperimentali e teorici di
corrente
Vm ,
V dc ,
V dc ,t h
ed
in funzione della
I dc .
RL ()
V dc ,th ( V )
(V )
V rms ( V )
(V )
100
470
1200
10000
100000
2.725
2.750
2.776
2.801
2.852
0.127
0.127
0.127
0.127
0.127
4.28
4,32
4.36
4.40
4.48
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
1.27
1.24
1.24
1.23
1.21
0.10
0.10
0.04
0.04
0.04
La legge funzionale con cui varia nel tempo la differenza di potenziale ai capi del
carico
R L ora
v L ( t )=V m|sin ( t )|
per ogni
0 t 2 .
V dc =
2Vm
2I
V
V
I dc = m = dc V rms= m
RL
2
Vm ,
V dc ,
RL ()
100
470
1200
10000
100000
V dc ,t h
V dc ( V )
4.73
4.83
4.92
5.09
5.30
ed
f . s .( V )
20
20
20
20
20
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
I dc .
I dc ( mA )
f . s . ( mA )
44
10
3.9
0.48
0.05
50
50
5
0.5
0.5
(V )
1
1
0.1
0.01
0.01
V m (V )
(V )
7.92
8.08
8.24
8.40
8.64
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
RL ()
V dc ,th ( V )
(V )
V rms ( V )
(V )
100
470
1200
10000
100000
5.042
5.144
5.246
5.348
5.500
0.255
0.255
0.255
0.255
0.255
5.60
5.71
5.83
5.94
6.11
0.28
0.28
0.28
0.28
0.28
0.63
0.63
0.63
0.60
0.57
0.11
0.11
0.11
0.11
0.11
RL
un condensatore da
RL
Vm
(picco della
sinusoide). Nel momento in cui la tensione in uscita dal ponte incomincia a decrescere,
il condensatore inizia a scaricarsi attraverso la resistenza
( 100 k )
R L , la cui portata
RL
ed il
mezzo delloscilloscopio. Si pu dimostrare che, a differenza dei casi precedenti (in cui
si avuto a che fare solo con forme donda sinusoidali), il valore efficace
relativo allalternanza residua sul carico
V ac =
V ac
R L valutabile come
Vr
2 3
Il fattore di ronzio
matematica:
r=
V ac
V dc
V dc ,t h=V m
Vr
2
V dc
che sfrutta alcune propriet delle forme donda triangolari. I dati sperimentali,
affiancati dai relativi errori di misura, sono riportati nelle seguenti due tabelle.
Vm ,
V dc ,
V dc ,t h
RL ()
100
470
1200
10000
100000
ed
V dc ( V )
f . s .( V )
7.46
7.69
7.81
8.05
8.20
20
20
20
20
20
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
I dc .
I dc ( mA )
f . s . ( mA )
60
16
6
0.7
0.07
500
50
50
5
0.5
10
1
1
0.1
0.01
V r (V )
(V )
0.46
0.106
0.0496
0.0088
0.0048
0.02
0.004
0.004
0.004
0.004
(V )
RL ()
V dc ,th ( V )
(V )
V ac ( V )
(V )
100
470
1200
10000
100000
7.722
7.957
8.205
8.396
8.518
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.132
0.031
0.014
0.003
0.001
0.006
0.001
0.001
0.001
0.001
0.0176
0.0040
0.0018
0.0003
0.0002
0.0008
0.0002
0.0001
0.0001
0.0001
tensione
V dc
I dc
raddrizzatore fin qui esaminate. Per ottenere tali curve si inserito (nella simulazione)
al posto del carico
RL
Esperienza 3
Analisi DC e AC di un
amplificatore emitter comune
Analisi in DC
Inizialmente, il circuito rappresentato nella precedente figura stato simulato
attraverso il programma di simulazione PSpice, e i dati cos ottenuti sono serviti
come linee guida per le misure al banco. In particolare, grazie a questa analisi, stato
possibile calcolare il valore del parametro pi importante relativo al transistor in
esame, quello caratterizzante la sua capacit di amplificare:
IC
IB
dove
IC
ed
IB
del transistor
mediante il tester digitale. Attuando una specifica analisi del circuito in esame (di
seguito qui esposta), sono stati inoltre calcolati i valori teorici relativi alle grandezze
appena citate.
Lanalisi teorica in regime DC prevede la passivazione del generatore di tensione
alternata e lesclusione di tutti i condensatori presenti nel circuito (infatti, essi offrono
alla componente continua della corrente unimpedenza di valore infinito). Il transistor
stato sostituito dal suo modello statico, avendo assunto la differenza di potenziale tra
base ed emettitore costante e pari a
valore del parametro
V dc I 1 R1( I 1I B ) R3 =0
V BE + I 1 R1 I B R2V CE =0
V BE ( I 1 I B ) R 3+ ( +1 ) I B ( R4 + R 5) =0
Le tre incognite del sistema sono le correnti
IB
I1
R1 ) ed
V CE
instauratasi
tra collettore ed emettitore. La seguente tabella riporta i valori numerici relativi alle
correnti circolanti nel transistor e alle tensioni stabilitesi ai suoi terminali. Sono
esposti, nellordine, i dati sperimentali (affiancati dai rispettivi errori di misura), quelli
ottenuti dalla simulazione ed infine i dati risultanti dallanalisi teorica. Lerrore sulle
correnti stato determinato dividendo per 50 il valore del fondoscala
dellamperometro analogico (essendo la sua scala suddivisa in 50 parti), mentre
lerrore sulle tensioni stato valutato sulla base della sensibilit del tester digitale, a
seconda del fondoscala utilizzato.
Sperimentali
f . s .(V )
(V )
Simulati
Teorici
V C (V )
11.14
20
0.01
10.91
10.95
V E (V )
4.64
20
0.01
4.528
4.5
V B (V )
5.27
20
0.01
5.209
5.19
f . s . ( mA )
( mA )
I C ( mA )
3.7
0.1
4.094
4.05
I E ( mA )
3.9
0.1
4.117
4.08
I B ( mA )
0.026
0.05
0.001
0.023
0.027
del
I C /I B
tra
Sperimentale
Misurato
()
I C /I B
150
Simulato
()
6.93
135
177.85
Analisi in AC
Nella seconda parte dellesperienza, stata effettuata unanalisi della rete in regime
AC, inviando in ingresso un segnale di tensione sinusoidale avente unampiezza pari a
circa
50 mV
10 Hz
10 MHz .
R6 , ed stato
( A v =v o / v i )
stati determinati sulla base del fondoscala utilizzato sulloscilloscopio, mentre lerrore
sul guadagno (che una grandezza derivata) stato valutato applicando la legge di
propagazione. Di seguito riportato landamento del guadagno di amplificazione in
funzione della frequenza del segnale in ingresso, confrontando i dati sperimentali con
quelli provenienti dalla simulazione.
( Hz )
10
50
100
500
1000
5000
10000
50000
100000
vi ( V )
0.049
0.050
0.050
0.050
0.047
0.046
0.046
0.045
0.046
f . s .(V )
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
(V )
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
vo ( V )
0.20
0.38
0.40
0.39
0.39
0.37
0.37
0.37
0.36
f . s .( V )
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
(V )
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
A v =v o / vi
4.016
7.460
7.857
7.903
8.220
8.070
8.158
8.214
7.845
0.526
0.713
0.739
0.754
0.815
0.833
0.839
0.859
0.802
500000
1000000
5000000
1000000
0
0.045
0.044
0.045
0.02
0.02
0.02
0.004
0.004
0.004
0.37
0.36
0.31
0.1
0.1
0.1
0.02
0.02
0.02
8.304
8.273
6.875
0.865
0.879
0.759
0.033
0.02
0.004
0.20
0.1
0.02
5.976
0.950
Si svolta anche in regime AC unanalisi teorica in media banda per determinare non
soltanto il guadagno di tensione
quella in uscita
Ro
Ri
gm=I C /V T
si ricava dalla conoscenza del suo punto di lavoro (ha il pregio di essere indipendente
dalla frequenza del segnale),
temperatura ambiente,
VT
r be = /g m
26 mV
i c = i b=g m v be
v be
(instauratasi ai capi di
tramite la resistenza
pari a
gm=156 mA /V r be=968
e sono impiegabili per ottenere una stima teorica del guadagno di tensione.
Risolvendo infatti le equazioni relative al circuito equivalente in regime AC in media
banda, ed indicando con
v be =
r be v s
r be + ( +1 ) R 4
R6 ) quindi
v o =g m v be ( R2 R 6 )
ed il guadagno di amplificazione
A v=
v o gm v be ( R 2 R6 ) ( R 2 R6 )
=
=
=8.50
vs
vs
r be + ( +1 ) R4
Ri
e in uscita
Ro
si possono anchessi
Ri=R1 R3 ( r be + ( +1 ) R 4 ) =4.6 k
Ro=R 2=1 k
Sperimentalmente, entrambe le resistenze sono state misurate applicando il
cosiddetto metodo del dimezzamento. Una volta fissata la frequenza del segnale
sinusoidale in ingresso ( 10 kHz , appartenente alla media banda) e la sua ampiezza,
si connesso un potenziometro in serie al generatore di segnale e se ne variata la
resistenza sino allacquisizione in uscita di un segnale avente ampiezza dimezzata
rispetto a quello rilevato senza potenziometro (ovviamente, nelle stesse condizioni di
ampiezza e frequenza relative al segnale in entrata). Il valore della resistenza in
ingresso
Ri
RL
ed stata
RL
Ro
si
10 kHz ,
v s ( mV )
v i ( mV )
f . s . ( mV )
( mV )
v o ( mV )
f . s . ( mV )
( mV )
A v =v o / vi
50
47.2
20
372
100
20
7.881
100
91.2
20
752
100
20
8.246
500
448
100
20
3460
500
100
7.723
600
540
100
20
4120
1000
200
7.630
A
0.79
1
0.42
3
0.41
1
0.46
6
In questultimo grafico, i dati sperimentali sono confrontati con gli analoghi provenienti
dal simulatore. Si pu osservare che lultimo dato riportato nella precedente tabella
corrisponde al punto che si trova proprio al limite della regione lineare della
caratteristica. La pendenza negativa della curva allinterno di tale regione dovuta al
segno negativo che caratterizza il valore del guadagno di tensione dellamplificatore,
ossia allinversione di polarit del segnale in uscita rispetto a quello in ingresso,
elemento distintivo di tutti gli amplificatori configurati ad emitter comune.
Esperienza 4
Analisi DC e AC di un
amplificatore differenziale
Analisi in DC
Un amplificatore differenziale una rete elettrica lineare in cui il segnale prelevato in
uscita proporzionale alla differenza dei due segnali inviati in ingresso. La
configurazione coppia differenziale a BJT consta principalmente di due transistor
bipolari (indicati nella precedente figura con
Q1
( Q3 )
polarizzato in regime
attivo diretto ed usufruendo della corrente circolante nel ramo uscente dal suo
collettore. Un accorgimento di carattere tecnico consiste nellinserimento di un
potenziometro (in figura indicato con
dei transistor
Q1
sui loro collettori. Il modello ideale di un amplificatore differenziale prevede infatti che
i transistor costituenti la coppia differenziale siano equivalenti, vale a dire
caratterizzati dagli stessi parametri fisici e, di conseguenza, dai medesimi valori di
tensione e di corrente. Pertanto, una volta costruito il circuito, sono stati passivati i
R12
collettori dei transistor appartenenti alla coppia. Questa misura stata effettuata con
lausilio del multimetro digitale, impostato sul fondoscala pi sensibile a disposizione.
A bilanciamento compiuto, sono state eseguite le misure delle tensioni e delle correnti
continue nei punti di interesse dei tre transistor. I dati sperimentali, affiancati dai
relativi errori di misura, sono raccolti nella seguente tabella e sono confrontati con gli
analoghi simulati attraverso il programma PSpice. Lerrore sulle correnti stato
determinato dividendo per 50 il valore del fondoscala dellamperometro analogico
(essendo la sua scala suddivisa in 50 parti), mentre lerrore sulle tensioni stato
valutato sulla base della sensibilit del tester digitale, a seconda del fondoscala
utilizzato.
Sperimentali
Simulati
f . s .( V )
(V )
V C 1(V )
9.02
20
0.01
8.940
V E 1(V )
3.43
20
0.01
3.348
V B1 (V )
4.04
20
0.01
3.994
V C 2(V )
8.99
20
0.01
8.938
V E 2(V )
3.40
20
0.01
3.362
V B2 (V )
4.02
20
0.01
4.003
V C 3(V )
3.36
20
0.01
3.331
V E 3(V )
-8.02
20
0.01
-8.031
V B3 (V )
-7.56
20
0.01
-7.371
f . s . ( mA )
( mA )
I C 1 ( mA )
0.9
0.1
1.060
I E 1 ( mA )
1.0
0.1
1.067
I B 1 ( mA )
0.008
0.05
0.001
0.007
I C 2 ( mA )
0.9
0.1
0.885
I E 2 ( mA )
0.9
0.1
0.891
I B 2 ( mA )
0.007
0.05
0.001
0.006
I C 3 ( mA )
2.0
0.1
1.958
I E 3 ( mA )
1.8
0.1
1.969
I B 3 ( mA )
0.001
0.05
0.001
0.001
R1
ed
Q4
R5
ed
regolato allo scopo di ottenere un guadagno di tensione unitario per tale stadio di
amplificazione. In questo modo, il segnale in ingresso stato completamente invertito
senza essere amplificato.
v1
v2
le eccitazioni di tensione
sinusoidali inviate rispettivamente sulla prima e sulla seconda porta della coppia
differenziale a BJT, si realizzata la configurazione rappresentata dalla posizione
v c=
v1 + v 2
=0
2
vo
R2 ), il guadagno differenziale
Ad=
vo vo
=
vd 2 v1
vo
( Hz )
10
25
50
75
100
250
500
750
1000
2500
5000
7500
10000
25000
50000
100000
250000
500000
750000
1000000
2500000
vi ( V )
0.030
4
0.029
6
0.029
6
0.028
8
0.029
6
0.028
8
0.028
0
0.028
8
0.028
0
0.028
0
0.028
0
0.028
0
0.028
0
0.028
0
0.028
0
0.028
8
0.028
0
0.028
0
0.028
8
0.028
0
0.028
f . s .( V )
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
(V )
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.00
vo ( V )
f . s .(V )
(V )
A v =v o / vi
0.464
0.1
0.02
7.632
0.536
0.1
0.02
9.054
0.620
0.1
0.02
10.473
0.700
0.5
0.1
12.153
0.760
0.2
0.04
12.838
1.010
0.2
0.04
17.535
1.120
0.2
0.04
20.000
1.140
0.2
0.04
19.792
1.130
0.2
0.04
20.179
1.100
0.2
0.04
19.643
1.100
0.2
0.04
19.643
1.100
0.2
0.04
19.643
1.100
0.2
0.04
19.643
1.100
0.2
0.04
19.643
1.100
0.2
0.04
19.643
1.090
0.2
0.04
18.924
1.070
0.2
0.04
19.107
1.010
0.2
0.04
18.036
0.936
0.2
0.04
16.250
0.856
0.2
0.04
15.286
0.496
0.2
0.04
8.857
A
1.05
7
1.26
9
1.45
5
2.42
1
1.86
2
2,53
2
2.94
5
2.83
5
2.97
0
2.89
6
2.89
6
2.89
6
2.89
6
2.89
6
2.89
6
2.71
8
2.82
2
2.67
4
2.36
1
2.29
8
1.45
5000000
7500000
1000000
0
0
0.028
0
0.025
6
0.023
2
0.02
0.02
0.02
4
0.00
4
0.00
4
0.00
4
0.272
0.2
0.04
4.857
0.174
0.05
0.01
3.398
0.114
0.02
0.00
4
2.457
3
0.99
6
0.56
6
0.43
2
Q4 , ed inserendo al suo
posto il condensatore
coppia differenziale a BJT sono state stimolate dallo stesso segnale, quello erogato dal
generatore
v1
v2
v d =v 1v 2=0
per il segnale differenziale, e
v c=
v1 + v 2
=v 1=v 2
2
vo
A c=
vo vo
=
vc v1
R2 ), il
10 kHz
ed unampiezza
v 1 1V , stata misurata
c , 2 104
A
Tali valori molto piccoli confermano dunque la bont della differenziabilit
dellamplificatore, o, per meglio dire, la sua capacit di bloccare tutti i segnali non
differenti tra loro.
Caratteristica di trasferimento
Lultima parte dellesperienza consistita nella determinazione della caratteristica di
trasferimento differenziale dellamplificatore alla frequenza di
50 kHz . Le misure
sono state effettuate adoperando il circuito che era stato precedentemente impiegato
per lo studio del guadagno differenziale. Nella seguente tabella sono elencati tutti i
dati sperimentali. Si noti che per quantificare lampiezza del segnale in ingresso
stato utilizzato il valore relativo al corrispondente segnale differenziale, legato al
precedente dalla relazione
vd ( V )
(V )
vo ( V )
(V )
0.02
0.03
0.04
0.05
0.06
0.07
0.08
0.09
0.10
0.11
0.13
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.388
0.576
0.760
0.928
1.090
1.220
1.350
1.500
1.560
1.700
1.840
0.02
0.02
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.1
0.1
0.1
0.1
0.15
0.17
0.19
0.20
0.40
0.50
0.60
0.70
0.80
0.90
1.00
1.50
2.00
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
1.940
2.020
2.080
2.120
2.180
2.180
2.180
2.180
2.180
2.180
2.180
2.180
2.180
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
Esperienza 5
Analisi DC e AC di un
amplificatore a JFET in
configurazione common source
Analisi in DC
Il particolare modello di transistor utilizzato nellesperienza prende il nome di JFET
(Junction Field Effect Transistor) a canale n. Inizialmente, il circuito rappresentato
nella precedente figura stato simulato attraverso il programma PSpice, e i dati cos
ottenuti (in particolare, la differenza di potenziale
V DS
source) sono serviti come linee guida per le misure al banco. Successivamente, per
effettuare una corretta analisi teorica della rete in regime DC, sono stati misurati due
parametri importantissimi relativi al transistor in esame, ovvero la sua corrente di
saturazione
I DSS
I DSS
V GS ,off .
V GS
tra
V DS . Per
V DS
pari a
R1
lamperometro analogico.
V GS ,off
drain
I DS
V GS
V DS
R1
I DS
V GS ,off .
V GS
Nella tabella seguente sono riportati i dati sperimentali cos ottenuti, affiancati dai
relativi errori di misura (che sono stati valutati sulla base della sensibilit degli
strumenti a disposizione e del fondoscala utilizzato).
2.9
I DSS ( mA )
V GS ,off ( V )
1.46
f . s . ( mA )
( mA )
0.1
f . s .(V )
(V )
20
0.01
I DSS
stati utilizzati nello svolgimento dellanalisi teorica della rete. A tal proposito, si fatto
riferimento al circuito equivalente in regime DC, nel quale i condensatori sono stati
sostituiti con dei circuiti aperti (a causa della elevatissima impedenza che essi offrono
al passaggio della componente continua della corrente) ed il generatore di segnale
stato passivato. Si quindi impostato e risolto il seguente sistema di equazioni lineari
ricavate dallanalisi delle due maglie (avendo approssimato la corrente di gate a zero),
con laggiunta della particolare relazione che regola landamento della corrente
al variare della tensione
V 1I DS ( R1 + R2 ) V DS =0
V 1 R3
V GSI DS R 2=0
R 3+ R 4
V GS
I DS
I DS=I DSS 1
V GS
V GS ,off
V GS
tra
I DS
(la quale
I G =0 ).
Il circuito
V DS
iniziale stato quindi montato e sono state misurate le correnti e le tensioni continue
nei tre punti di interesse. I dati sperimentali cos raccolti, appaiati ai rispettivi errori di
misura e ai corrispondenti valori teorici, sono riportati nella seguente tabella. Lerrore
sulle correnti stato determinato dividendo per 50 il valore del fondoscala
dellamperometro analogico (essendo la sua scala suddivisa in 50 parti), mentre
lerrore sulle tensioni stato valutato sulla base della sensibilit del tester digitale, a
seconda del fondoscala utilizzato. Non stato possibile questa volta raffrontare i dati
sperimentali e teorici con quelli ottenuti attraverso la simulazione, in quanto il
programma PSpice utilizza per il JFET un modello caratterizzato da parametri (
V GS ,off
I DSS
Sperimentali
Teorici
f . s .( V )
(V )
V GS (V )
0.28
20
0.01
0.38
V DS ( V )
4.56
20
0.01
3.36
f . s . ( mA )
( mA )
0.1
I DS ( mA )
1.2
1.5
Analisi in AC
Nella seconda parte dellesperienza, stata attuata unanalisi della rete in regime AC,
inviando sul gate un segnale di tensione sinusoidale avente unampiezza pari a circa
100 mV
100 Hz
10 MHz . Essendo
( A v =v o / v i )
sulla base del fondoscala utilizzato sulloscilloscopio, mentre lerrore sul guadagno
(che una grandezza derivata) stato valutato applicando la legge di propagazione.
Di seguito anche riportato landamento del guadagno sperimentale di amplificazione
in funzione della frequenza del segnale in ingresso.
( Hz )
100
250
500
750
1000
2500
5000
7500
10000
25000
50000
75000
100000
250000
500000
750000
1000000
2500000
( Hz )
5000000
7500000
10000000
vi ( V )
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.097
0.098
0.097
0.096
0.094
0.094
0.094
0.094
0.092
0.094
0.094
0.094
0.094
vi ( V )
0.094
0.072
0.070
f . s .( V )
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
(V )
vo ( V )
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.272
0.272
0.272
0.272
0.272
0.258
0.254
0.256
0.252
0.252
0.252
0.248
0.248
0.248
0.248
0.248
0.248
0.242
(V )
vo ( V )
0.01
0.01
0.01
0.220
0.144
0.146
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
(V )
0.01
0.01
0.01
A v =v o / vi
2.72
2.72
2.72
2.72
2.72
2.67
2.60
2.64
2.63
2.68
2.68
2.64
2.64
2.70
2.64
2.64
2.64
2.57
0.15
0.15
0.15
0.15
0.15
0.15
0.15
0.15
0.29
0.30
0.30
0.30
0.30
0.31
0.30
0.30
0.30
0.29
A v =v o / vi
2.34
2.00
2.09
0.27
0.31
0.33
Per ottenere una stima teorica del guadagno di tensione in media banda, della
resistenza in ingresso e di quella in uscita dellamplificatore, si sostituito al transistor
il suo modello dinamico. Il circuito equivalente in regime AC riportato nella figura
seguente, avendo passivato il generatore di tensione continua e rimpiazzato i
condensatori con dei cortocircuiti (in virt della trascurabile impedenza che essi
offrono al passaggio della componente alternata della corrente). Il modello dinamico
per il transistor ad effetto di campo nella configurazione common source identico a
quello associato al transistor BJT nella modalit emettitore comune, eccezion fatta
per il collegamento tra gate e source, il quale, dovendo realizzarsi la condizione
i g=0
resistenza
virtualmente
infinita.
La
corrente
di
drain
i ds =gm v gs ,
in cui il parametro
invece
v gs ,
gm , ossia la
gm=
2 I DSS
V
1 GS =32.1 mA /V
V GS , off
V GS , off
v gs =v s v o=gm v gs R1
da cui possibile determinare il valore teorico relativo al guadagno di amplificazione
A v=
vo
=g m R1 =3.21
vs
A v , sper=2.70 0.31
I valori teorici relativi alle resistenze in ingresso
Ri
e in uscita
Ro
sono anchessi
Ri=R3 R4 =50 k
Ro=R 1=1 k
Sperimentalmente, entrambe le resistenze sono state misurate applicando il metodo
del dimezzamento. Una volta fissata la frequenza del segnale in ingresso ( 10 kHz ,
appartenente alla media banda) e la sua ampiezza, si connesso un potenziometro in
serie al generatore di segnale e se ne variata la resistenza sino allacquisizione in
uscita di un segnale avente ampiezza dimezzata rispetto a quello rilevato senza
potenziometro (ovviamente, nelle stesse condizioni di ampiezza e frequenza relative al
Ri
si quindi ottenuto
Ro , il
R1 . Variando la
Ro
Esperienza 6
Analisi di un amplificatore
operazionale
Configurazione invertente
La configurazione invertente, rappresentata nella figura seguente, deve il proprio
nome allinversione di polarit del segnale in uscita rispetto a quello in ingresso (ossia
allo sfasamento di 180 tra le due sinusoidi). Essa viene realizzata inviando un segnale
nel terminale 2 dellamplificatore base (denominato terminale invertente, in quanto
caratterizzato dal segno negativo) e collegando a massa il terminale 3 (detto
terminale non invertente e contrassegnato dal segno positivo). In generale, essendo
loperazionale un amplificatore con reazione negativa di tensione-parallelo, si pu
dimostrare che il suo guadagno ad anello chiuso, vale a dire il guadagno di tensione
che si stabilisce in presenza della rete di retroazione (in questo caso identificata dalla
sola resistenza
A vf =
R3 ), pari a
R 3
R1
R4
R3 ),
10 kHz
associata al
100 mV
picco-
sperimentali, affiancati dai relativi errori di misura, sono raccolti nella seguente
tabella, mentre nel grafico susseguente riportato landamento del guadagno di
amplificazione in funzione della frequenza del segnale in ingresso, raffrontando i dati
sperimentali con quelli provenienti dalla simulazione.
( Hz )
10
25
50
75
100
250
500
750
1000
2500
5000
7500
10000
25000
50000
100000
250000
500000
750000
1000000
2500000
7500000
vi ( V )
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.096
0.092
0.092
0.092
0.092
0.092
0.092
0.094
0.094
0.092
0.092
0.088
0.082
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
vo ( V )
1.10
1.10
1.10
1.10
1.10
1.10
1.10
1.09
1.08
1.02
1.00
1.00
0.984
0.944
0.808
0.680
0.560
0.260
0.134
0.088
0.068
0.026
f . s .(V )
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.1
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
(V )
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.04
0.02
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
A v =v o / vi
11.00
11.00
11.00
11.00
11.00
11.00
11.00
10.90
10.80
10.63
10.87
10.87
10.40
10.26
8.78
7.39
6.09
2.77
1.43
0.96
0.74
0.30
1.17
1.17
1.17
1.17
1.17
1.17
1.17
1.16
1.15
1.18
1.26
1.26
1.24
1.20
1.05
0.91
0.79
0.36
0.19
0.15
0.14
0.12
Gli errori sulle grandezze misurate in maniera diretta sono stati determinati sulla base
del fondoscala utilizzato sulloscilloscopio, mentre lerrore sul guadagno (che una
grandezza derivata) stato valutato applicando la legge di propagazione. Una volta
terminata lesecuzione di queste misure, la resistenza variabile
R3
stata
A vf ,t h=
R3
=10.13
R1
in discreto accordo con quanto ricavato sperimentalmente (il segno negativo indica
che il segnale in ingresso e quello in uscita hanno polarit opposte, peculiarit di un
qualsiasi amplificatore operazionale in modalit invertente). Inoltre, effettuando
unanalisi parametrica attraverso il programma di simulazione PSpice, si variato il
valore della resistenza
R3
R3
stato il seguente:
3,=22.6 k
R
abbastanza consistente con quello misurato in precedenza. Infine, avvalendosi ancora
del simulatore, stata condotta una particolare procedura, nota con lappellativo di
analisi Montecarlo, per determinare la distribuzione del guadagno di tensione
dellamplificatore al variare della resistenza
infatti delle variazioni delle grandezze fisiche associate ai componenti impiegati nel
circuito. Queste alterazioni sono per lo pi causate dalle fluttuazioni dei valori effettivi
che tali grandezze assumono. Grazie ad essa, possibile studiare, su una specifica
caratteristica del circuito, leffetto generato dalla variazione casuale dei valori dei
componenti relativamente agli analoghi forniti dal costruttore. Si , in questo senso,
imposta una tolleranza del 10% sul valore della resistenza
R3
e si osservata la
R3
quindi ottenuto il seguente istogramma (si noti che il valore pi frequente per il
guadagno di amplificazione proprio 10).
R1 . Si pu dimostrare che
A vf =1+
R3
R1
Come nel caso precedente, tale grandezza dipende solo dai valori dei componenti
passivi esterni allamplificatore base, ed quindi possibile fissarne la quantit a priori.
Una volta montato il circuito sulla breadboard, ferme restando (rispetto alla modalit
invertente) le impostazioni sul potenziometro
R4
R3
al fine di
10 kHz
100 mV
(ricavati applicando le stesse norme del caso precedente), sono riportati nella
seguente tabella, mentre nel grafico successivo riprodotto landamento del
guadagno di amplificazione in funzione della frequenza del segnale in ingresso,
comparando i dati sperimentali con quelli derivanti dalla simulazione.
( Hz )
vi ( V )
10
25
50
75
100
250
500
750
1000
2500
5000
0.102
0.102
0.102
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.100
0.096
0.096
( Hz )
vi ( V )
7500
10000
25000
50000
75000
100000
250000
500000
750000
1000000
2500000
5000000
7500000
10000000
0.096
0.098
0.098
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.088
0.080
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
f . s .( V )
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
(V )
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
vo ( V )
2.16
2.16
2.16
2.18
2.18
2.18
2.18
2.16
2.16
2.08
2.08
vo ( V )
2.04
2.04
1.72
1.26
0.92
0.71
0.30
0.154
0.102
0.076
0.0296
0.0192
0.0176
0.0328
f . s .(V )
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
f . s .(V )
0.5
0.5
0.5
0.5
0.2
0.2
0.1
0.05
0.05
0.05
0.02
0.02
0.02
0.02
(V )
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
(V )
0.1
0.1
0.1
0.1
0.04
0.04
0.02
0.01
0.01
0.01
0.004
0.004
0.004
0.004
A v =v o / vi
21.2
21.2
21.2
21.8
21.8
21.8
21.8
21.6
21.6
21.7
21.7
A v =v o / vi
21.3
20.8
17.6
13.1
9.6
7.4
3.1
1.6
1.1
0.8
0.3
0.2
0.2
0.4
A
2.3
2.3
2.3
2.4
2.4
2.4
2.4
2.4
2.4
2.5
2.5
A
2.4
2.4
2.1
1.7
1.1
0.9
0.4
0.2
0.2
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
R3
dal
A vf ,t h=1+
R3
=20.22
R1
R3
sino
stato il seguente:
3,=39.3 k
R
R3
Integratore invertente
La terza ed ultima fase dellesperienza consistita nellanalisi di un amplificatore
operazionale nella configurazione denominata integratore invertente, rappresentata
nella figura seguente. Questo circuito genera infatti in uscita un segnale di tensione
proporzionale allintegrale, cambiato di segno, del segnale di tensione in ingresso:
t
v o ( t )=
dove
1
v ( t ' ) dt '
0 i
=R5 C 1 .
Lobiettivo di questa sezione finale dellesperienza stato trovare gli opportuni valori
dei componenti
R5 ,
R6
C1
2V
1 ms , si visualizzasse in
uscita unonda triangolare caratterizzata dalla stessa ampiezza e dallo stesso periodo
del segnale in entrata. Durante la fase di montaggio del circuito, stata scelta
dunque, in maniera del tutto arbitraria, una capacit
conto che il parametro
=R5 C 1
C1
pari a
100 nF
e, tenendo
R5
2.5 k . stato
R6
un valore pari a
220 k
e, visualizzando
R5
dei due segnali in ampiezza e periodo. Terminata questa fase, il potenziometro stato
disconnesso dal circuito e, per mezzo del tester digitale, se n misurata la resistenza:
2.5 k
Esperienza 7
Analisi DC e AC di un
amplificatore con reazione
negativa corrente-parallelo
Analisi in DC
La misura delle componenti continue delle tensioni e delle correnti , come sempre, il
punto di partenza per il corretto svolgimento dellanalisi del circuito. Inizialmente,
questo stato simulato attraverso il programma PSpice, e i dati cos ottenuti sono
serviti come linee guida per le misure al banco. Successivamente, il circuito stato
montato e sono state misurate le tensioni e le correnti in vari punti, utilizzando il tester
digitale e lamperometro analogico a disposizione. I dati sperimentali cos ricavati sono
stati quindi confrontati con gli analoghi provenienti dalla simulazione. In particolare,
durante la fase di montaggio, sono stati misurati i valori del parametro
associato
Sperimentali
f . s .( V )
(V )
Simulati
Teorici
V CE1 ( V )
1.39
20
0.001
1.368
1.3
V BE 1 ( V )
0.68
20
0.001
0.686
0.66
V CB1 ( V )
0.71
20
0.001
0.682
0.64
V CE2 ( V )
6.93
20
0.001
7.030
7.26
V BE 2 ( V )
0.64
20
0.001
0.692
0.64
V CB2 ( V )
6.29
20
0.001
6.338
0.62
f . s . ( mA )
( mA )
I C 1 ( mA )
4.4
0.1
4.635
4.7
I E 1 ( mA )
4.3
0.1
4.662
4.8
I B 1 ( mA )
0.036
0.05
0.001
0.028
0.029
I C 2 ( mA )
50
6.268
6.3
I E 2 ( mA )
50
6.303
6.3
I B 2 ( mA )
0.043
0.05
0.001
0.034
0.037
( =I C /I B )
Questi sono
confrontati nella seguente tabella con i rispettivi dati numerici in precedenza ottenuti
dal simulatore e con quelli misurati direttamente sul tester digitale. Gli errori sulle
Misurato
()
1
122
140
Simulato
()
162
162
168.79
184.04
Analisi in AC
Lanalisi della rete in regime AC stata effettuata inviando in ingresso un segnale di
tensione sinusoidale avente unampiezza pari a circa
frequenza variabile tra
1 kHz
ed
100 mV
picco-picco ed una
( Hz )
vi ( V )
f . s .( V )
1000
0.098
0.05
(V )
0.01
A vf .
vo ( V )
f . s .( V )
3.84
(V )
0.2
A v =v o / vi
39.2
A
4.5
2500
5000
7500
10000
25000
50000
75000
100000
250000
500000
750000
1000000
0.096
0.098
0.096
0.096
0.096
0.096
0.096
0.098
0.094
0.094
0.094
0.096
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
0.01
3.92
3.92
3.92
3.92
3.92
3.92
3.88
3.88
3.80
3.68
3.64
3.52
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
40.8
40.0
40.8
40.8
40.8
40.8
40.4
39.6
40.4
39.1
38.7
36.7
4.7
4.6
4.7
4.7
4.7
4.7
4.7
4.5
4.8
4.7
4.6
4.4
Av
a spira
A vf =
Av
1+ A v
A vf
Av
per il fattore
1+ A v :
Si sono quindi aggiunte due resistenze, per tenere in considerazione gli effetti di carico
di questultima sullamplificatore fondamentale:
R11
R22
la resistenza che si
R7
R7
collocata in
A partire dai dati provenienti dallo studio della rete originale in regime DC, possibile
ricavare innanzitutto le transconduttanze associate al modello dinamico dei due
transistor:
gm 1=
(in cui
IC 1
I
=176 mA /V gm 2= C 2 =240 mA /V
VT
VT
VT
26 mV
a temperatura ambiente)
e le resistenze dinamiche
r be 1=
La tensione
v be 2=
r be2 v b 2
r be2 + ( 2+ 1 ) R 22
Essa indispensabile ai fini della determinazione della corrente circolante nel ramo del
collettore, la quale, nel caso in esame, proprio la corrente rappresentante il segnale
in uscita:
io
uscita
is
e quella
i
A i= o =632.66
is
Il semplice circuito rappresentato nella figura seguente la rete di retroazione
modificata per il calcolo del fattore di reazione
i '0
segnale di corrente
i '1
che appare sulla porta 1 quando questa si trova in cortocircuito (si rammenti che tale
cortocircuito necessario per annullare il collegamento in parallelo allingresso). Il
fattore di reazione
'
i1
i
'
'
0 v 1=0
R 6
=0.022
R4 + R 6
1+ Ai =14.92 Aif =
Ai
=42.2
1+ A i
Rs =R 7
A vf =
v o io R L
R
=
=A if L =42.2
v s i s Rs
Rs
Il segno negativo indica, come sempre, che la tensione in uscita invertita rispetto a
quella in ingresso, cio sfasata di 180. Il valore teorico del guadagno di tensione ad
anello chiuso in media banda in buon accordo con il corrispondente valore
sperimentale e simulato (circa 40), confermando di fatto la bont del modello
circuitale adottato e la correttezza della relativa procedura di calcolo.
I valori delle resistenze in ingresso
Rif
e in uscita
Rof
associati allamplificatore
Rif
e in uscita
Rof
seguenti:
Rif =
dove
Ri
R =( Ro ( 1+ Ai ) ) R L
1+ Ai of
Ri
ed
Ro
Rif =
Ri
27
1+ Ai
10 kHz ), e tale
Rif , sp =( 32 1 )
abbastanza vicino a quello teorico. La resistenza in uscita dellamplificatore senza
reazione pari a
Ro=R L =1 k
mentre quella valevole per il circuito ad anello chiuso uguale a
Rof =( Ro ( 1+ A i ) ) R L =937
Sperimentalmente, utilizzando ancora una volta il metodo del dimezzamento, si
ottenuto per questa resistenza il seguente valore:
Esperienza 8
Progetto e realizzazione di un
filtro
Un sistema lineare non distorcente definito come una rete elettrica lineare in grado
di generare in uscita un segnale variato al pi in ampiezza (per mezzo di un fattore
costante) e ritardato in fase (mediante un termine costante) rispetto al segnale inviato
in ingresso, lasciando sostanzialmente invariata la sua forma. Una siffatta
configurazione tuttavia fisicamente irrealizzabile, in quanto essa dovrebbe essere
caratterizzata almeno da una illimitata banda passante di frequenze, condizione
questa assolutamente impraticabile in tutti i sistemi elettronici. Poich nessun sistema
fisico in grado di riprodurre una replica indistorta dello spettro associato al segnale in
entrata, si dice che esso un filtro. In questa esperienza sono state analizzate due
particolari configurazioni di filtri attivi del secondo ordine, ossia di reti elettriche lineari
al modulo della funzione di trasferimento del sistema. Nel caso in esame, le condizioni
che devono essere rispettate dal filtro sono rappresentate nella figura seguente.
75 dB
( 20 1 ) dB , con
Cella
0 /H
1
2
3
4
1.327947
0.511120
0.234407
0.070222
0.265068
0.583832
0.850613
0.997066
Il parametro
H =2 f H =9424.78 rad /s
la
20 dB
H0i
il guadagno in
1
R 1 R2 C 3 C 4
H ( s )=
s 2+
1 1 1
1
+
s+
C4 R1 R2
R1 R 2 C 3 C 4
H ( s )=
H 0 0
2
2
s +2 0 s + 0
H 0=1
due equazioni:
1
1 1 1
=20
+
=2 0
R 1 R2 C 3 C 4
C 4 R1 R2
ed
2 =1.327947 0=2498.2rad / s
Scegliendo arbitrariamente
C 4=33 nF
ed
R1=18 k ,
precedenti equazioni si sono ricavati i valori per gli altri due componenti, vale a dire
C3 =15 nF
ed
R2=18 k .
ed
sono pari
C 4=22 nF
ed
C3 =1.5 nF
ed
La schematizzazione
A differenza delle precedenti, le ultime due celle sono state sintetizzate utilizzando
una tipologia circuitale contraddistinta da una reazione negativa multipla e da un
guadagno in banda non pi unitario. Tale struttura elettronica rappresentata nella
figura seguente.
1
R1 R 2 C 3 C 5
H ( s )=
s 2+
1 1 1 1
1
+ +
s+
C 5 R1 R2 R 4
R2 R4 C 3 C 5
H ( s )=
H 0 20
s 2+2 0 s + 20
H 0=
R4
1
1 1 1 1
=20
+ +
=2 0
R1 R2 R4 C 3 C 5
C 5 R1 R 2 R 4
ed
C5 =100 nF
ed
precedenti equazioni si sono ricavati i valori per gli altri tre componenti, ossia
C3 =270 pF ,
R1=10 k
ed
Per quel che concerne la quarta cella, i valori dei suoi parametri
ed
sono
pari a
2 =0.070222 0=9397.1rad / s
Effettuando un ragionamento del tutto simile al caso precedente, si sono scelti
arbitrariamente i componenti
C5 =220 nF
ed
C3 =56 pF ,
ed
R2=18 k . La
schematizzazione relativa alla quarta cella riportata nella figura che segue.
Le quattro celle cos sintetizzate sono state in seguito montate sulla breadboard e
collegate a cascata. Inviando dunque in ingresso un segnale di tensione sinusoidale
avente unampiezza pari a circa
1 Hz
500 mV
( A v =v o / v i )
sulla base del fondoscala utilizzato sulloscilloscopio, mentre lerrore sul guadagno
(che una grandezza derivata) stato valutato applicando la legge di propagazione.
Di seguito riportato landamento del guadagno di tensione in funzione della
frequenza del segnale, confrontando i dati sperimentali con quelli provenienti dalla
simulazione su PSpice.
( Hz )
vi ( V )
1
2.5
5
7.5
10
25
50
75
100
250
500
750
1000
1050
1100
1150
1200
1250
1300
1350
1400
1450
1500
1550
1600
1650
1700
1800
2000
2500
0.392
0.468
0.488
0.496
0.496
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.5
0.484
0.484
0.484
0.484
0.484
0.484
0.484
0.484
0.48
0.48
0.48
0.48
0.48
0.476
0.476
0.476
0.476
0.476
0.476
f . s .( V )
(V )
vo ( V )
f . s .(V )
(V )
A v =v o / vi
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
4.12
5.00
5.16
5.20
5.24
5.24
5.28
5.28
5.36
5.76
5.52
6.04
5.92
6.00
6.20
6.40
6.32
5.92
5.44
5.32
5.84
4.92
2.28
1.090
0.584
0.348
0.222
0.0992
0.0264
0.0088
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
0.2
0.2
0.1
0.05
0.02
0.02
0.02
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.2
0.04
0.04
0.02
0.01
0.004
0.004
0.004
10.51
10.68
10.57
10.48
10.56
10.48
10.56
10.56
10.72
11.52
11.04
12.48
12.23
12.40
12.81
13.22
13.06
12.23
11.24
11.08
12.17
10.25
4.75
2.27
1.23
0.73
0.47
0.21
0.06
0.02
0.52
0.44
0.42
0.41
0.41
0.41
0.41
0.41
0.41
0.41
0.41
0.43
0.43
0.43
0.43
0.43
0.43
0.43
0.42
0.43
0.43
0.43
0.42
0.09
0.08
0.04
0.02
0.01
0.01
0.01
Filtro notch
La particolare tipologia di filtro denominata notch utilizzata per approssimare al
meglio il comportamento ideale di un filtro arresta-banda nel caso in cui questultimo
sia chiamato a sopprimere una singola frequenza. Poich una tale struttura fisica
ovviamente irrealizzabile, lampiezza della banda attenuata del filtro non pu essere
ridotta ad una singolarit, e deve essere pertanto resa il pi possibile stretta, agendo
sui componenti da inserire nel circuito. Si pu dimostrare che il modulo della funzione
di trasferimento di un filtro notch nel dominio delle frequenze dato dalla seguente
espressione:
H0
|H ( j )|=
dove
0 2 1
+ 2
0
Q
il
cosiddetto fattore di merito (da cui dipende lampiezza della banda non-passante) ed
H0
superiore
ed inferiore
L=
1/ 2
H 0 , sono pari a
B=f H f L =
dove
H L
f
= 0 = 0
2
2 Q Q
f 0= 0 /2
selettivit del filtro (che inversamente proporzionale alla larghezza della banda nonpassante) cresce allaumentare del fattore di merito
Q . In generale, la funzione di
H ( s )|arrestabanda =H 0 H ( s )|passabanda
Essendo lultimo termine di questa espressione dato da
H0
H ( s )|passa banda=
2
s+
0
s
Q
0
2
s+ 0
Q
H ( s )|arrestabanda =
H 0 ( s2 + 20 )
s2 + 0 s +20
Q
Per realizzare dunque un filtro notch, si rivelato indispensabile sintetizzare per prima
cosa un filtro
passa-banda, per il quale si ricorso nuovamente alla tipologia
circuitale con amplificatore operazionale caratterizzata da una reazione negativa
multipla, configurando la rete con i componenti idonei per il tipo di filtro desiderato.
Nel caso in esame, si scelto di imporre
C2 =C4 =C
ed
Y 5=0
(cio
R5= ).
H pb ( s )=
1
s
R1C
s 2+
2
1
s+
R3 C
R1 R3 C 2
H n ( s )=H 0H pb ( s )=
essendo
R3 2
1
s+
2
2 R1
R1 R 3 C
s2 +
2
1
s+
R3C
R1 R3 C 2
H 0=R3 /(2 R1 ) .
V o ( s )=
H n ( s )=
RB
R
R
R
V i ( s ) + B V o 1 ( s ) =V i ( s ) B B H p b ( s )
RC
RA
RC R A
V o ( s)
V i ( s)
RB RB
RA
RB
H pb ( s ) =
H pb ( s )
RC R A
RC
RA
) (
RB =R A
ed
1
1 R3
= 20
=Q
2
2 R1
R 1 R3 C
Il filtro notch che si desidera realizzare in questultima parte dellesperienza
chiamato a sopprimere la frequenza
avente unampiezza non superiore a
f 0=50 Hz
B=5 Hz .
H 0=199=50 dB .
C=100 nF ,
15 Volt
e scegliendo
R3=637 k ,
R1=1.59 k ,
Q=10
ed
R A =RB =63.7 k
ed
RC =0.32 k
costruite sono state in seguito montate a cascata sulla breadboard ed stata eseguita
una nuova scansione in frequenza del circuito risultante. Nella seguente tabella sono
riportati i dati sperimentali cos ottenuti, mentre di seguito riportato landamento del
guadagno di tensione in funzione della frequenza del segnale in ingresso,
confrontando i dati sperimentali con quelli provenienti dalla simulazione su PSpice.
( Hz )
vi ( V )
f . s .( V )
(V )
vo ( V )
f . s .( V )
1
5
10
15
20
25
30
35
40
43
44
45
46
47
48
49
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
100
0.068
0.086
0.086
0.088
0.088
0.088
0.088
0.091
0.094
0.098
0.099
0.096
0.086
0.077
0.074
0.074
0.075
0.080
0.080
0.083
0.083
0.083
0.084
0.085
0.084
0.083
0.085
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.02
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
0.004
14.4
17.8
18.2
18.2
18.2
18.2
18.4
18.6
18.4
17.2
15.6
11.2
4.32
3.30
8.08
11.0
12.6
16.0
16.6
16.8
17.2
17.2
17.4
17.4
17.6
17.6
17.4
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
2
1
0.5
2
2
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
(V )
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
0.4
0.2
0.1
0.4
0.4
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
A v =v o / vi
211.8
206.0
210.6
206.8
206.8
206.8
209.1
203.9
194.9
174.8
157.3
116.7
50.0
43.0
108.6
147.8
167.6
200.0
207.5
201.9
206.7
206.7
207.1
205.2
209.5
211.5
205.2
19.3
15.0
15.1
14.7
14.7
14.7
14.8
14.2
13.4
12.4
11.9
6.4
3.3
2.6
7.9
9.6
16.0
16.0
16.2
15.5
15.6
15.6
15.5
15.3
15.5
15.7
15.3