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IstitutoDELLA
Zooprofilattico
Sperimentale
LOMBARDIA E DELLEMILIA ROMAGNA
della Lombardia e dellEmilia
Romagna Bruno Ubertini
BRUNO UBERTINI
ENTE SANITARIO DI DIRITTO PUBBLICO
manuale
di buone pratiche di igiene
per le microimprese alimentari
Progetto di semplificazione dellautocontrollo
manuale
di buone pratiche di igiene
per le microimprese alimentari
Progetto di semplificazione dellautocontrollo
Revisionato in collaborazione con lIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna, sede di Brescia
e con lAssessorato alla Salute di Regione Lombardia, Unit Organizzativa Veterinaria
Grafica e impaginazione
Valentina Boscolo Bragadin
SCS7 Comunicazione e conoscenza per la salute, Laboratorio comunicazione della scienza - IZSVe
Foto
Alessandro Dalla Pozza, IZSVe
Nonostante lattenzione dedicata alla stesura della pubblicazione e i controlli effettuati sulle immagini e sui contenuti,
qualche errore potrebbe essere sfuggito alle nostre verifiche. Ce ne scusiamo con i lettori e li invitiamo a trasmetterci
eventuali osservazioni.
I edizione: febbraio 2014
Copyright 2014 Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n 633)
Pubblicazione non in vendita
Premessa
LAssessorato alla Salute della Regione Lombardia, a seguito delle sollecitazioni giunte dal mondo degli allevatori e produttivo del sistema agroalimentare lombardo, ha emanato la DGR N. 1105/2013
Disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e della sanit pubblica veterinaria.
Il provvedimento ha come obiettivo il miglioramento dellefficienza del sistema dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e nel contempo la riduzione degli oneri burocratici a carico delle imprese
oggi spesso oberate dai costi della burocrazia.
Lattuazione dei provvedimenti contenuti nella delibera sar un obiettivo prioritario dei Dipartimenti
di Prevenzione delle ASL lombarde per il 2014 che si attiveranno per raggiungere tale obiettivo coinvolgendo il mondo dellImpresa e gli Operatori del settore agroalimentare.
Le iniziative messe in atto riguardano:
1. Istituzione tavolo tecnico coordinamento delle Autorit Competenti.
Con listituzione del tavolo tecnico tutte le Autorit Competenti (autorit sanitarie, forze di polizia,
agenzia delle dogane) avranno modo di interagire, di condividere programmi e strategie di intervento evitando duplicazioni e sovrapposizioni nello svolgimento dei controlli. In tal modo gli
obiettivi di sicurezza alimentare saranno raggiunti migliorando lefficienza, lefficacia e lappropriatezza dei controlli, diminuendo ,al contempo, il senso di oppressione dellOperatore economico
che , a volte, viene controllato in successione da diverse Autorit e, in alcune circostanze, anche
per le stesse cose.
2. Manuale operativo delle Autorit Competenti Locali (ASL).
Tale documento improntato ai criteri di efficacia e appropriatezza dei controlli e persegue lobiettivo di standardizzare e uniformare sul territorio regionale le modalit di organizzazione e assicurazione dei controlli. Il Manuale costituisce lo strumento attraverso il quale il governo regionale
intende garantire sul proprio territorio la medesima pressione dei controlli in ragione della stessa
attribuzione del livello di rischio ai singoli stabilimenti, la trasparenza sulle modalit di esercizio
dei controlli e di pubblicazione dei relativi risultati.
3. Autocontrollo semplificato per le microimprese del settore alimentare.
Le procedure di autocontrollo prevedono, a volte, adempimenti burocratici alle imprese dettati
non tanto dal fare ma dagli obblighi di registrazione ripetitiva dei dati. Appare pertanto necessario
provvedere ad una revisione globale degli adempimenti in materia, adottando il principio della
flessibilit nelle modalit di attuazione dei principi dellHACCP. In tal modo molte piccole imprese
verranno sgravate da alcuni adempimenti non chiaramente collegati alla sicurezza alimentare ,
con la possibilit di dedicare energie e risorse ai processi produttivi.
4. Dematerializzazione del Passaporto bovino.
Il progetto prevede la dematerializzazione degli adempimenti amministrativi, di esclusiva competenza delle autorit sanitarie , per la movimentazione degli animali. Lapplicazione di tali procedure garantir notevoli margini di risparmio agli allevatori, legati soprattutto alla gestione di pratiche
amministrative.
5. Certificazione dei requisiti sanitari del latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte per
lesportazione.
Il provvedimento introduce in questo campo il principio dellautocertificazione dei requisiti sanitari da parte degli Allevatori. Sar lautorit di controllo, tramite la normale attivit di vigilanza a
verificarne la correttezza sostanziale. Tale innovazione procedurale consentir di ridurre oneri e
adempimenti posti in capo sia agli Allevatori sia alle Autorit sanitarie.
La DGR rappresenta il primo passo di un percorso che questo Assessorato intende intraprendere per
migliorare lefficienza del sistema dei controlli a garanzia dei consumatori , assicurando nel contempo
le garanzie sanitarie richieste dai paesi che importano i nostri prodotti alimentari e riducendo gli oneri
burocratici e i costi amministrativi a carico delle imprese della filiera agroalimentare.
Regione Lombardia
Il Vicepresidente
Assessore alla Salute
Mario Mantovani
Campo di applicazione
Rientrano nel campo di applicazione delle seguenti linee di indirizzo gli operatori del settore alimentare che svolgono operazioni semplici: chioschi, banchi del mercato, auto negozi, banchi temporanei di vendita, locali in cui sono serviti prevalentemente bevande, negozi alimentari al dettaglio,
piccoli bar, macellerie, pescherie, panetterie, piccoli ristoranti, ecc. Qualora le imprese presentino un
elevato grado di complessit, in ragione degli alimenti trattati, dei processi produttivi attuati e della
tipologia del consumatore finale, si rimanda alla applicazione integrale degli adempimenti previsti dal
Regolamento CE 852/2004.
Indice
[Sezione 1] Applicazione dei prerequisiti
Capitolo 1 > Attivit di inizio giornata
capitolo 2 > Ricevimento e conservazione delle materie prime
Capitolo 3 > attivit di lavorazione e/o trasformazione
Capitolo 4 > lavorazioni a freddo
capitolo 5 > lavorazioni a caldo
capitolo 6 > raffreddamento
capitolo 7 > Congelamento
capitolo 8 > conservazione dei semilavorati e dei prodotti finiti
capitolo 9 > presentazione - esposizione dei prodotti
capitolo 10 > somministrazione
capitolo 11 > trasporto dei prodotti alimentari
capitolo 12 > riordino degli ambienti e delle attrezzature
capitolo 13 > Formazione del personale
capitolo 14 > attivit di fine giornata
Glossario
pag. 1
pag. 5
pag. 7
pag. 13
pag. 19
pag. 25
pag. 29
pag. 31
pag. 35
pag. 39
pag. 43
pag. 47
pag. 51
pag. 53
pag. 55
...segue
...segue
Capitolo 1
NO!
NO!
3. verifica del personale: gli abiti devono essere puliti in quanto possono essere fonte di contaminazione per gli alimenti. Gli abiti da lavoro
vanno indossati in appositi spogliatoi e non devono entrare in contatto con gli abiti personali, riposti in un altro luogo, armadietto o scomparto.
99 Tutti gli operatori devono essere in buone condizioni di salute (es.
assenza di diarrea, vomito, tagli o ferite sulle mani, ecc.)
99 Verifica dei dispositivi di protezione individuale (DPI): verificare
che gli operatori indossino i DPI adeguati (es. guanto anti-taglio)
s!
NO!
s!
4. verifica funzionamento attrezzature: necessario accertare il corretto funzionamento di frigoriferi, congelatori, forni, ecc. e registrare
eventuali anomalie
5. Verifica postazione lavaggio mani: valutare il corretto funzionamento
dei lavandini, la presenza di sapone, detergenti, disinfettanti, panni in
carta, ecc.
s!
Capitolo 2
s!
3. Controllo del documento di trasporto (DDT): il DDT deve corrispondere alla merce consegnata; in caso di non conformit, si deve respingere
la merce o isolarla, correttamente identificata, in attesa di decisione. la
merce andr resa al fornitore, smaltita o accettata dopo aver chiarito la
situazione col fornitore. La non conformit (NC) va registrata allegando copia del DDT e descrivendo le decisioni prese
4. Corretto immagazzinamento: le merci vanno conservate alla temperatura prevista e utilizzate dando priorit a quelle con scadenza pi
ravvicinata, ovvero rispetto del protocollo FIFO (First In First Out)
Capitolo 3
NO!
La separazione deve essere mantenuta anche tra alimenti puliti, che verranno consumati tal quali, come ortofrutta lavata e tagliata, salumi, formaggi, alimenti cotti, ecc. e alimenti sporchi, che necessitano invece di
un trattamento prima di essere consumati, come per esempio: carni crude,
ortofrutta da preparare, pesce, ecc.
Tali prodotti devono essere lavorati in momenti diversi o in zone diverse, in
modo da evitare che microrganismi patogeni che possono essere presenti
sui prodotti sporchi e normalmente eliminati con il trattamento di cottura
o lavaggio contaminino i prodotti pronti per il consumo.
S!
10
NO!
11
Note
12
Capitolo 4
Lavorazioni a freddo
Per lavorazioni a freddo si intendono tutte le lavorazioni
effettuate su prodotti che non saranno pi sottoposti a cottura (es.: porzionatura, assemblaggio ingredienti per insalate di riso, insalate russe, ecc.). Non essendoci trattamenti
termici successivi, importante garantire la sicurezza degli
alimenti mantenendo un elevato standard igienico.
Le superfici e gli attrezzi devono essere adeguatamente sanificati, le materie prime devono essere di ottima qualit e pulite prima dellutilizzo.
Particolare attenzione deve essere rivolta alle preparazioni che prevedono
luso di uova fresche in guscio, dal momento che microrganismi patogeni
(in particolare Salmonella) possono essere presenti sulla superficie delluovo e da qui contaminare altri alimenti e superfici, anche attraverso le mani
delloperatore.
Lavorazioni a freddo
13
Per evitare questo inconveniente, valutare lopportunit di utilizzare prodotti duovo pastorizzati (1 litro corrisponde a circa 20 uova).
I prodotti da servire freddi dovrebbero essere anche lavorati e preparati
a temperatura controllata, evitando di rimanere a temperatura superiore
ai 10 C per oltre 2 ore, in quanto vi potrebbe essere una moltiplicazione di
microrganismi patogeni.
Nel caso dellortofrutta, le alte temperature durante la lavorazione possono determinare uno scadimento delle caratteristiche di freschezza del
prodotto, soprattutto se deve essere conservato per pi giorni.
14
Lavorazioni a freddo
15
NO!
16
S!
Lavorazioni a freddo
17
Lavaggio ortofrutta
Il lavaggio dellortofrutta una delle operazioni pi delicate in quanto riguarda matrici molto sporche, che hanno al loro interno molta terra (insalate a foglia larga) o crescono nel sottosuolo (patate, carote).
Tali lavorazioni non devono contaminare gli altri alimenti, pertanto devono essere effettuate separatamente, utilizzando un lavaverdura o dei lavelli
a doppia vasca per consentire le operazioni di ammollo e di risciacquo.
Laddove non possibile una separazione fisica delle lavorazioni si deve
predisporre una separazione temporale, cio effettuata in tempi diversi.
Si pu fare cos...
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Capitolo 5
Lavorazioni a caldo
La cottura degli alimenti rappresenta una delle misure pi
importanti di lotta ai microrganismi patogeni, in particolare
per quelli che non sono in grado di trasformarsi in spore. il
calore deve raggiungere determinati livelli di temperatura
in tutti i punti del prodotto per un certo intervallo di tempo.
Per eliminare i microrganismi non sporigeni (es. Salmonella, Listeria,
Campylobacter, E. coli, ecc.) sono sufficienti 15-20 secondi a 75-80 C. Se la
temperatura di cottura viene abbassata, (es. a 65 C) necessario prolungare il tempo (es. 25-30 minuti).
Lavorazioni a caldo
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I microrganismi sporigeni (clostridi e Bacillus cereus) richiedono un trattamento termico pi spinto, sino ad arrivare alla sterilizzazione, come nel
caso delle conserve (120 C per 3 minuti). importante che le temperature impostate siano raggiunte al cuore del prodotto, specie per alimenti in
grandi pezzature o che possono albergare i microrganismi anche allinterno della massa (es. polpettone e altri macinati, arrosto ecc.).
crudo!
cotto!
20
NO
al rabbocco!
S
olio fresco
Nel caso di fritture, bisogna prestare attenzione allolio utilizzato. Oli utilizzati pi volte possono portare allo sviluppo di sostanze chimiche indesiderate che risultano dannose per gli alimenti (es. perossidi, acroleina). Il raggiungimento del punto di fumo indica la condizione per cui lolio risulta
nocivo. Tale punto varia in base al tipo di olio (semi, oliva, palma ecc.) ed
possibile utilizzare degli indicatori per valutare lo stato dellolio; nel caso
in cui questo sia vicino al punto di fumo meglio sostituirlo.
inoltre importante evitare la presenza di residui alimentari nellolio che
viene riutilizzato (quindi filtrarlo), cos come evitare la pratica del rabbocco, cio laggiunta di olio nuovo al vecchio.
Lavorazioni a caldo
21
importante la freschezza
delle materie prime
22
Tutti gli alimenti dovrebbero essere consumati previa cottura ma nei casi
in cui questo non sia possibile (ostriche, tartare, ecc.) bisogna assicurarsi
della freschezza delle materie prime e del rigoroso mantenimento della catena del freddo nelle fasi di conservazione e sino al consumo. Tali alimenti
non dovrebbero comunque essere consumati da persone appartenenti a
categorie a rischio: donne in gravidanza, bambini, anziani, soggetti immunodepressi.
Nel caso di somministrazione di piatti cotti in largo anticipo, questi devono essere mantenuti refrigerati e adeguatamente ricondizionati prima del
consumo. La temperatura ideale dovrebbe essere di 70 C al cuore del prodotto per abbattere la carica microbica eventualmente sviluppatasi o sopravvissuta al primo trattamento termico.
Lavorazioni a caldo
23
Note
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Capitolo 6
Raffreddamento
Il raffreddamento degli alimenti, se non correttamente eseguito, rappresenta una fase molto delicata e importante per
il possibile sviluppo di microrganismi patogeni.
In generale, questi crescono velocemente tra i 15 C e i 40 C con una temperatura ideale intorno ai 35 C, temperatura alla quale la crescita massima. Questo molto importante perch le infezioni sono in genere dose
dipendenti, cio si deve ingerire almeno una certa quantit di microrganismi per sviluppare una malattia alimentare. quindi necessario applicare
buone prassi igieniche e tenere gli alimenti lontani da questo intervallo di
temperatura.
I microrganismi in genere non crescono a temperature inferiori ai 2 C, il
freddo non elimina i microrganismi patogeni come avviene invece per il
caldo, ma almeno ne rallenta o blocca la moltiplicazione. Una fase molto
delicata rappresentata dal momento di passaggio tra cottura e refrigerazione: esso dovrebbe essere il pi breve possibile, in modo da non
permettere la ripresa della crescita dei microrganismi. Tali alimenti non dovrebbero essere raffreddati lentamente, per evitare che rimangano nella
temperatura di rischio (15-40 C) per troppo tempo. In questi casi meglio utilizzare un abbattitore di temperatura raffreddandoli in tempi brevi.
Raffreddamento
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Se non disponibile un abbattitore, importante lavorare piccole porzioni di cibo cos da ridurre i tempi di raffreddamento; nel caso di salse o sughi
mescolare frequentemente per abbassare pi rapidamente la temperatura. Se possibile, inserire gli alimenti in cella frigo o raffreddare i contenitori
degli alimenti in acqua fredda.
Raffreddamento
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Temperature di lavorazione
121 C
sterilizzazione
70 C
pastorizzazione
60 C
conservazione a caldo
50 C > 10 C
4 C > 0
refrigerazione
-18 C
congelamento/surgelamento
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Capitolo 7
Congelamento
Per congelamento degli alimenti si intende quel processo
che, attraverso lapplicazione del freddo e il suo costante
mantenimento, consente di preservare il pi a lungo possibile le caratteristiche originali dellalimento, al fine di rallentare i processi di alterazione e garantire la sicurezza sotto il
profilo igienico.
Possono essere congelati presso lesercizio di vendita al dettaglio:
1. Gli alimenti acquistati allo stato refrigerato solo se destinati a ulteriore
trasformazione presso lesercizio di vendita, per esempio attraverso un
procedimento di cottura, marinatura, salagione, ecc. prima di essere
somministrati o venduti.
2. I semilavorati destinati a ulteriore trasformazione presso lo stesso esercizio di vendita.
Devono necessariamente essere congelati i prodotti della pesca destinati
ad essere consumati crudi (es. sushi), a meno che gli stessi non vengano
forniti dopo aver gi subito il processo di risanamento (certificato). Il congelamento va visto in questo caso come una attivit di bonifica da eventuali parassiti presenti. Il prodotto deve essere portato alla temperatura di
-20 C per almeno 24 ore. Una volta scongelati questi prodotti non possono essere ricongelati.
Gli alimenti sottoposti al congelamento , presso lesercizio di vendita al dettaglio, dovranno essere accuratamente protetti con involucri per alimenti,
da possibili bruciature da freddo ed etichettati, riportando in etichetta: il
nome del prodotto e la data di congelamento. Devono inoltre essere stabiliti i tempi di utilizzo delle differenti tipologie di prodotti.
Congelamento
29
S!
30
NO!
Capitolo 8
31
32
NO!
s!
33
Note
34
Capitolo 9
Presentazione/esposizione dei
prodotti
Mantenimento del freddo
Il mantenimento della catena del freddo importante anche in questa fase
per garantire il rispetto dei requisiti sanitari dei prodotti da somministrare.
I prodotti particolarmente a rischio sono rappresentati da alimenti molto manipolati o con diversi ingredienti (es. insalata di riso) che vengono
somministrati a temperature superiori ai 4 C per una maggior appetibilit
(circa 12-15 C). tali alimenti devono essere consumati in tempi brevi (massimo 2 ore) o, in caso contrario, riportati rapidamente alla temperatura corretta di conservazione.
Particolare attenzione va posta anche alle vetrine di esposizione dei cibi
da somministrare che devono mantenere costantemente la temperatura
di refrigerazione. opportuno verificare periodicamente le temperature
dei prodotti esposti mediante termometri a sonda correttamente sanificati
dopo ogni utilizzo.
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Mantenimento a caldo
Cos come il mantenimento del freddo, anche il mantenimento di elevate
temperature garantisce una buona sicurezza dal punto di vista sanitario,
in quanto evita la conservazione degli alimenti nella cosiddetta fascia a
rischio compresa tra 15 C e 40 C. Il mantenimento a caldo prevede una
conservazione al di sopra dei 60 C, cos da impedire la moltiplicazione batterica.
Eventuali eccezioni possono essere fatte per tempi limitati, conservando
per esempio il campione per non oltre le due ore nella fascia a rischio, assicurandosi del suo consumo in tempi brevi o eventualmente riportandolo
rapidamente oltre i 60 C o al di sotto dei 4 C.
Gli alimenti pronti possono essere conservati a bagnomaria o in contenitori termici, avendo cura di effettuare verifiche periodiche della temperatura
di conservazione (almeno 60 C).
36
37
38
s!
Capitolo 10
Somministrazione
La fase di somministrazione risulta delicata in quanto lultimo passaggio prima del consumo dellalimento che non
subisce quindi ulteriori trasformazioni.
In questa fase i pericoli sono rappresentati da contaminazioni derivanti,
per esempio, dal mancato rispetto delle procedure di sanificazione delle
stoviglie, per cui vengono utilizzati cucchiai, forchette e coltelli non perfettamente puliti, con residui di cibo, ecc. Fare sempre attenzione quando
vengono posizionate le stoviglie negli appositi contenitori e verificare periodicamente la pulizia e la corretta funzionalit delle attrezzature (lavastoviglie).
Somministrazione
39
40
s!
importante che anche il personale addetto alla somministrazione utilizzi i guanti, la cuffietta e, se necessario, la mascherina. Inoltre, non deve
essere adibito alla somministrazione il personale che presenta tagli, ferite,
escoriazioni, foruncoli in parti del corpo che possono venire in contatto
con lalimento.
NO!
s!
Sarebbe inoltre da preferire la separazione del personale sulla base delle mansioni: gli addetti al reparto degli alimenti crudi non dovrebbero
somministrare anche alimenti cotti, in quanto possono essere essi stessi
veicolo di microrganismi.
Somministrazione
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Capitolo 11
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Sostanze alimentari
congelate/surgelate
Temperatura
massima al momento
del carico e durante il
trasporto
-10 C
Altri gelati
-15 C
-18 C
-18 C
+3 C
-10 C
-10 C
Carni congelate
-10 C
-10 C
-18 C
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Rialzo termico
tollerabile per
periodi di breve
durata
Sostanze alimentari
refrigerate
Temperature durante il
trasporto
T indicata dal
produttore
T indicata dal
produttore
T indicata dal
produttore
Burro
T indicata dal
produttore
Temperatura del
ghiaccio fondente
Carni
+7 C
Pollame e conigli
+4 C
Frattaglie
+3 C
Selvaggina
+3 C
Devono essere
mantenuti a
temperatura che non
pregiudichi la sicurezza
alimentare e la loro
vitalit
Reg. (CE) 853/2004 ,Reg. (CE) 852/2004 e Note ministeriali del 29.10.2009 prot. 31146 e del 23.11.2009
prot. 33586
45
Durante la fase di trasporto, si dovr quindi evitare di mantenere gli alimenti nella finestra di temperature che pu consentire lo sviluppo microbico. A tal fine si dovranno rispettare le modalit di trasporto con contenitori coibentati, frigoriferi portatili con piastre eutettiche, ecc. nel caso
di alimenti da conservare a temperature inferiori a 4 C; con contenitori
coibentati in grado di mantenere alte temperature (almeno 60 C) nel caso
di prodotti che devono essere trasportati con legame caldo.
inoltre importante controllare regolarmente le temperature dei prodotti
in viaggio, utilizzando appositi termometri o posizionando termometri di
minima e massima allinterno dei contenitori per il trasporto.
NO!
46
s!
Capitolo 12
NO!
s!
47
Tipologia di rifiuti
99 Materiale organico: comprende rifiuti di cucina e ristorazione come
lische di pesce, avanzi di carne, resti di vegetali, ecc. I sottoprodotti di
origine animale (ossa, grasso, ecc.) prodotti nelle macellerie devono
essere smaltiti mediante ditte autorizzate, secondo la normativa vigente (vedi scheda tematica di approfondimento).
99 Imballaggi: comprendono tutti i contenitori di alimenti (vaschette in
plastica, barattoli in latta, sacchi di carta, ecc.). Nel caso di imballaggi di
cartone contenenti materie prime, questi devono essere rimossi prima
di accedere ai locali di lavorazione
99 Oli esausti di frittura: devono essere conferiti in centri di raccolta degli
oli esausti, non devono quindi essere smaltiti attraverso il lavandino
Nel caso sia necessario stoccare i rifiuti prima dello smaltimento, i contenitori dei rifiuti di qualsiasi tipologia devono essere chiaramente identificati
e lasciati chiusi, per evitare di attirare animali infestanti.
48
49
50
Capitolo 13
51
52
Capitolo 14
53
(NC)
54
Glossario
Allergene: una proteina o un composto che provoca una reazione avversa
in un segmento della popolazione.
Buone pratiche di igiene: insieme di
requisiti strutturali e di norme comportamentali per la gestione degli
aspetti di sicurezza alimentare.
Catena del freddo: il mantenimento
dei prodotti refrigerati, congelati e
surgelati a una temperatura di conservazione costante, e comunque inferiore rispettivamente ai +4 C, -18 C
e, lungo tutto il percorso dalla produzione alla vendita.
Contaminazione crociata: il passaggio diretto o indiretto di microbi
patogeni (che causano malattie) da
alimenti contaminati (solitamente
crudi) ad altri alimenti.
Detersione: rimozione dello sporco
organico e inorganico attraverso luso di procedimenti fisici e/o prodotti
chimici.
Disinfestazione: insieme di mezzi e
attivit per la prevenzione, riduzione
ed eliminazione degli animali infestanti (es. roditori, insetti volanti, insetti striscianti e altri animali indesiderati).
Glossario
55
Note
56
pag. 59
pag. 63
3. Congelamento
pag. 64
4. Scongelamento
pag. 65
pag. 66
pag. 69
pag. 71
8. Etichettatura
pag. 73
pag. 74
pag. 75
11. Lavorazione/trasformazione
pag. 76
pag. 78
pag. 80
pag. 82
pag. 84
pag. 85
pag. 87
pag. 89
pag. 90
pag. 92
pag. 94
pag. 96
Documenti e registrazioni
...segue
1. Gestione allergeni
Gli allergeni sono proteine o composti che possono determinare una reazione avversa (a
esempio asma, orticaria, ecc .) in alcune persone.
La reazione e dose indipendente cio anche una piccolissima quantit e in grado di
provocare la sintomatologia allergica.
e importante sapere quali sono gli allergeni utilizzati perche alcuni possono provocare
reazioni anche molto gravi in sogg etti allergici.
Il problema si previene:
Schede tematiche
59
Cosa e come?
Fare attenzione nella
somministrazione dei
piatti controllando tutti
gli ingredienti utilizzati,
anche nella preparazione di
eventuali salse o condimenti
ESECUZIONE
Con la farina gialla preparare la
polenta, facendola cuocere per
almeno 50 minuti in 1,2 litri di
acqua salata.
Nel frattempo bruciacchiare gli
uccellini per togliere eventuale
peluria, disporli in un tegame
rivoltando la testina verso il petto,
sistemandoli uno di fianco allaltro.
Su ognuno mettere una nocciola di
burro e su questo posare una foglia
di salvia, poi cospargerli di sale.
Mettere il tegame su fuoco vivo
rivoltando di frequente gli uccellini
affinch cuociano da tutte le parti
senza bruciare: se dovessero asciugare
troppo unire altro burro ma non
acqua n brodo.
Quando la cottura a buon punto
(dopo circa 15 minuti), aggiungere
il restante burro e cuocerli ancora
per circa 5 minuti.
Rovesciare la polenta su un largo
piatto.
Servendosi di un mestolo fare un
incavo al centro della polenta e
sistemarvi gli uccellini e il loro sugo.
Servire subito.
NOTE: LA PREPAR AZIONE
DEGLI UCCELLETTI
La cucina degli stomachi deboli del
60
Perch?
Ingredienti: TORDI o ALLODOLE o BECCAFICHI (n. 12, gi spennati e puliti), FARINA GIALLA (3
(12 foglie), SALE (q.b.).
dottor Angelo Dubini, ripresa un burro con cipolla e bagnati con vino
piccole
quantit
bianco. Non disdicevole laggiunta
secolo piAnche
tardi da Luigi
Carnacina,
di funghi porcini. La variante pi
precisa che
gli
uccelletti,
una
volta
possono provocare gravi
spennacchiati, abbruciacchiati e sostanziosa genera un altro piatto,
ben forbiti
cio senza gli occhi e gli uccelli scappati: scappati perch
reazioni
il sottobocca, debbano essere cotti non ci sono, sostituiti da pezzetti di
senza svuotarne il ventre. La carne di vitello, di maiale o di pollo
tradizione popolare infatti riteneva e salsiccia.
le interiora di animali piccoli (v. la
curadura degli agoni del lago di Como) ABBINAMENTI
commestibili con tutto il loro ripieno, Piatto unico, da accompagnare con un
come d notizia precisa gi Maestro vino di buona stoffa e dai gradevoli
Martino nel XV secolo: ...piglia le profumi erbacei, Valcalepio DOC
beccafiche e nettale molto bene non Rosso Riserva o Curtefranca DOC
cacciando n movendo niente delle Rosso.
interiori.... Le interiora non svuotate
si usavano assieme alla carne pestata LINGREDIENTE:
degli uccellini,
produrreun
pat LA VOLAILLE MINUTA
Non per
sempre
possibile
rustico da spalmare sui crostini. Le
tutti
gli ingredienti
Utilizzati come bordura nella cucina
quaglie oricordare
la cacciagione
di piccolo
aristocratica (al pari di altri animali
taglio surgelata
proveniente
dallestero,
e la lista pu essere utile
oggi impiegate al posto degli uccelletti, minuti: rane e chiocciole), gli uccelli
di piccola taglia, cacciati di frodo per
vanno invece
per eviscerate.
non dimenticare alcuni
mezzo di reti o lacci, hanno spesso
rappresentato uno dei pochi apporti
componenti
VARIANTI
proteici sulle tavole popolari. Date
Gli uccelletti possono essere cotti in le vigenti normative sulla caccia e
tegame o allo spiedo; in questultimo sulluccellagione, il seguente regesto
caso le ricette dell800 consigliano di di ricette di volatili minuti, non
pillottarli ogni 8-10 min. con burro e esaustivo, ha carattere strettamente
lardo fuso. Per la cottura in tegame, documentario (le seguenti ricette si
oltre alla salvia, si utilizzano bacche riferiscono quasi tutte alla tradizione
di ginepro, come indica lOdescalchi alta o borghese, poich in campagna
(1826), o alloro. Nei ricettari pi gli uccellini si arrostivano allo spiedo
Anche
residui
molto
di
recenti sono
talvolta
rosolati
in piccoli
o in padella):
Allergeni pi comuni
ARACHIDI
Fare attenzione anche ai prodotti a base di arachidi, come
olio o burro
FRUTTA IN GUSCIO
(noci, mandorle, nocciole, pistacchi, ecc.)
Le allergie riguardano noci, nocciole, mandorle ecc.
Attenzione a pani alle noci, biscotti, gelati, oli e
marzapane
UOVA
Le uova rientrano in moltissime preparazioni, vengono
usate come emulsionante o nella preparazione di salse
(maionese)
LATTE E LATTICINI
Vanno evitati gli alimenti contenenti yogurt, panna,
latte in polvere, burro, formaggio, salumi (alcuni salumi
contengono latte in polvere)
SESAMO
Sono utilizzati come olio o nella preparazione di grissini e
pane; spesso usati nella cucina turca e greca
Schede tematiche
61
SOIA
presente in diversi alimenti, inclusi i gelati, salse, dessert,
prodotti a base di carne e prodotti vegetariani (hamburger
di soia)
PESCE E MOLLUSCHI
Vanno evitati tutti gli alimenti, anche i prodotti derivati
come la salsa di ostriche
SENAPE
Considerare sia i semi della pianta che i prodotti derivati
(senape, mostarda)
SEDANO
Viene utilizzato come insaporitore di cibi e come
ingrediente principale in alcune insalate
ANIDRIDE SOLFOROSA
Ampiamente utilizzata per conservare cibi , vini, bevande,
limita lo sviluppo di batteri e lieviti, bloccando le
fermentazioni
62
Cosa e come?
Perch?
Controllare ed
eventualmente eliminare
utensili danneggiati,
scheggiati o rotti
Controllare i frigoriferi, i
congelatori e i termometri
per il monitoraggio delle
temperature
Controllare i termometri
a sonda e verificarne la
taratura
Schede tematiche
63
3. Congelamento
Il congelamento degli alimenti rappresenta un punto critico per la sicurezza igienicosanitaria delle produzioni.
64
Cosa e come?
Perch?
I prodotti da congelare
devono essere posti
in sacchetti chiusi e
correttamente etichettati.
Letichetta deve riportare
nome del prodotto, data
di preparazione, data di
congelamento, se del
caso data di scadenza/
TMC, temperatura di
conservazione (vedi DDG
3742 del 30.04.2013)
Il congelamento deve
essere effettuato nel pi
breve tempo possibile
mediante abbattitori di
temperatura o
suddividendo lalimento in
piccole porzioni
Modalit di congelamento
non adeguate possono
compromettere la integrit
dei cibi e permettere la
sopravvivenza microbica
Tale informazione
obbligatoria, fatto salvo il
caso in cui si sia proceduto,
conformemente alle
indicazioni della DDG
3742 del 30.04.2013 ,al
congelamento dei prodotti
della pesca ai fini di bonifica
4. Scongelamento
Lo scongelamento degli alimenti rappresenta un punto critico per la sicurezza igienicosanitaria delle produzioni.
Cosa e come?
Perch?
Lo scongelamento pu
essere fatto in modo
molto rapido per piccole
pezzature
Lo scongelamento pu
essere fatto in modo molto
lento per grandi pezzature
Trasferimento dellalimento
in frigorifero uno o due giorni
prima dellutilizzo, a seconda
della pezzatura
I lunghi tempi di
scongelamento permettono
la proliferazione batterica
Scongelamento in fase di
cottura
Attenzione a monitorare
la temperatura interna del
prodotto al fine di assicurare
il rispetto delle condizioni di
cottura idonee alleffettivo
risanamento del prodotto
Schede tematiche
65
66
Cosa e come?
Perch?
Controllare regolarmente
gli ambienti di lavorazione
per valutare la presenza di
segni di infestanti (tracce di
roditori, escrementi, parti
rosicchiate, mucchietti di
sabbia, ragnatele, presenza
di mosche o insetti, ecc.).
Controllare le superfici di
lavoro, gli angoli dei locali, i
pavimenti
Cosa e come?
Perch?
Eseguire regolarmente il
controllo degli infestanti o
direttamente o mediante
una ditta di disinfestazione
Saltare un intervento di
disinfestazione pu riportare
la situazione al punto di
partenza
Eseguire periodicamente
la manutenzione di edifici,
controllare gli ingressi e le
aperture verso lesterno
Schede tematiche
67
RODITORI
mosche
INSETTI VOLANTI:
MOSCHE
FARFALLE
farfalle
formiche
ALTRO:
UCCELLI, CANI E GATTI
68
Cosa e come?
Perch?
Lo sporco viene
frequentemente veicolato
dalle mani
Schede tematiche
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70
Cosa e come?
Perch?
Lavarsi frequentemente le
mani, soprattutto dopo una
pausa, dopo aver toccato
carni crude o uova e prima
di toccare alimenti pronti al
consumo
Le contaminazioni crociate
(alimenti crudi/cotti) sono
uno dei pericoli maggiori
Cosa e come?
Perch?
Temperature di conservazione
non idonee possono
compromettere la salubrit
degli alimenti
Confezioni danneggiate
possono permettere lingresso
di microrganismi patogeni.
Merci non correttamente
etichettate possono essere
utilizzate oltre la data di
scadenza o mantenute ad
una temperatura non corretta
Controllare periodicamente
la scadenza dei prodotti
conservati
Schede tematiche
71
72
Cosa e come?
Perch?
Un abuso termico pu
alterare le caratteristiche dei
prodotti che devono essere
conservati in luogo fresco
Controllare regolarmente i
locali di stoccaggio
Un controllo periodico
permette di segnalare
tempestivamente la presenza
di infestanti, sporcizia,
alimenti deteriorati, scaduti
o prossimi alla data di
scadenza
Pulire e sbrinare
regolarmente frigoriferi e
congelatori
Rispettare il corretto
immagazzinamento: le
merci vanno conservate
alla temperatura prevista
e utilizzate dando priorit
a quelle con scadenza pi
ravvicinata
importante disporre i
prodotti in modo da utilizzare
prima quelli con scadenza
pi ravvicinata cos da non
avere giacenze inutilizzate e
scadute
8. Etichettatura
Le etichette degli alimenti forniscono importanti informazioni sulla composizione, la data
di scadenza e le modalit di conservazione.
Cosa e come?
Perch?
Le informazioni contenute
possono essere molto
importanti (temperatura di
conservazione, lotto, ecc.)
importante garantire la
tracciabilit del prodotto
(ai sensi del Regolamento
(CE) 178/2002) e valutarne le
condizioni di conservazione,
la data di scadenza, ecc.
Indicazioni minime previste per legge per prodotti confezionati (materie prime):
33 La denominazione di vendita
33 Lelenco degli ingredienti in ordine decrescente
33 La quantit netta o la quantit nominale
33 Il Termine Minimo di Conservazione o la data di scadenza, a seconda della deperibilit
del prodotto
Schede tematiche
73
74
Cosa e come?
Perch?
importante formare il
personale e effettuare
regolari supervisioni su chi
manipola gli alimenti
Cosa e come?
Perch?
Conservare la scheda
tecnica relativa alla
composizione degli
imballaggi utilizzati
Schede tematiche
75
11. Lavorazione/trasformazione
Il personale deve essere adeguatamente formato per le attivit che deve svolgere.
76
Cosa e come?
Perch?
I microrganismi patogeni
si possono trasferire tra
i vari alimenti e possono
contaminare prodotti
che non subiranno altri
trattamenti prima del
consumo
Loperatore pu veicolare
microrganismi patogeni da
alimenti/superfici sporche ad
altre pulite
Cosa e come?
Perch?
Identificare chiaramente i
locali per lavorazioni pulite
e sporche
Utilizzare strumenti di
colore diverso per le diverse
stanze (es. blu per sporco,
rosso per pulito)
Schede tematiche
77
78
Cosa e come?
Perch?
Misurare la temperatura a
cuore del prodotto
Se la temperatura prevista
non viene raggiunta a cuore
del prodotto possibile che
non tutta la flora microbica
sia stata inattivata
I termometri utilizzati
devono essere
adeguatamente puliti e
sanificati prima e dopo luso
Cosa e come?
Perch?
Il punto di fumo la
temperatura a cui un grasso
alimentare riscaldato
comincia a decomporsi
(idrolizzarsi) alterando la
propria struttura molecolare
e formando acroleina,
una sostanza tossica
e cancerogena. Si pu
osservare quando si inizia a
vedere del fumo. Privilegiare
nella cottura degli alimenti
grassi ad alta temperatura
di punto di fumo (es. olio di
oliva, olio di arachide, ecc.)
Schede tematiche
79
80
Cosa e come?
Perch?
Il rifornimento di acqua
potabile deve essere
adeguato alle necessit
e deve garantire che gli
alimenti non vengano
contaminati
Lacqua pu rappresentare
una fonte di contaminazione
degli alimenti
Il ghiaccio eventualmente
prodotto non deve essere
veicolo di patogeni e
deve essere conservato in
modo da evitare possibili
contaminazioni
Il ghiaccio pu rappresentare
una fonte di contaminazione
degli alimenti, pertanto deve
essere prodotto a partire da
acqua potabile
Nel caso di
approvvigionamento da
acquedotto pubblico:
occorre attestare che lacqua
utilizzata per la produzione
o il lavaggio sia esente da
contaminazioni
Cosa e come?
Perch?
In caso di utilizzo
di pozzi privati per
lapprovvigionamento di
acqua importante avere
lautorizzazione allutilizzo
rilasciata dalla Provincia
e giudizio di potabilit
dellacqua rilasciata dalla
ASL
importante controllare
regolarmente la potabilit di
questo tipo di acqua
necessario riportare la
specifica denominazione di
vendita come richiesto dal
D.Lgs. 109 /1992 e s.m.i.
Schede tematiche
81
82
Cosa e come?
Perch?
importante riuscire
a riconoscere qualsiasi
situazione difforme
da quanto atteso e
programmato (rottura di un
frigorifero, materia prima
scaduta, scheggia di legno
nellimpasto, ecc.)
Il responsabile dovrebbe
essere in grado di prendere
immediatamente la decisione
corretta per evitare ulteriori
problemi (blocco della
produzione, riparazione
strumento, ecc.)
importante eliminare la
causa in modo da
evitare che si ripresenti
Cosa e come?
Perch?
Identificare e segregare il
prodotto non conforme
Schede tematiche
83
84
Cosa e come?
Perch?
Le operazioni di pulizia
devono essere adeguate
agli ambienti e va evitata
la nebulizzazione o la
dispersione di aerosol
La nebulizzazione pu
favorire la ricontaminazione
degli ambienti
Assicurarsi di utilizzare
i prodotti secondo le
istruzioni della casa
produttrice (vedi parte terza
Documenti e registrazione
attivit)
I prodotti agiscono
efficacemente se utilizzati
alla giusta concentrazione,
per il tempo giusto e nel
rispetto delle modalit di
applicazione e risciacquo
Cosa e come?
Perch?
La rintracciabilit degli
alimenti deve rientrare nel
piano di autocontrollo. La
rintracciabilit interna non
obbligatoria salvo i casi
previsti dalla legge (carni
bovine, pesce, OGM)
responsabilit dellOSA
garantire la rintracciabilit,
cio lidentificazione dei
fornitori e dei clienti diversi
dal consumatore finale
La rintracciabilit deve
riguardare non solo
lalimento, ma anche
il materiale che viene
a contatto con gli
alimenti (materiale di
confezionamento, stoviglie, i
gas del sottovuoto, ecc.)
Schede tematiche
85
86
Cosa e come?
Perch?
Cosa e come?
Perch?
Schede tematiche
87
88
Cosa e come?
Perch?
Il personale esterno
deve avere accesso allo
stabilimento solo se
autorizzato e
preferibilmente
accompagnato
Cosa e come?
Perch?
possibile tutelarsi da
rischi non direttamente
controllabili
Il susseguirsi di non
conformit (NC) relative
a un fornitore pu
comportare la sostituzione
di quel fornitore
inutile rischiare di
compromettere la produzione
per cause non imputabili
allazienda stessa
Schede tematiche
89
90
Cosa e come?
Perch?
perch?
Enterobacteriaceae, stafilococchi
coagulasi produttori, Escherichia coli
e altri microrganismi in funzione delle
caratteristiche di un prodotto (miceti,
carica batterica totale, ecc.)
A chi rivolgersi...
e non solo
Schede tematiche
91
Cosa e come?
Perch?
Le carni bovine in
esposizione devono essere
accompagnate dalle
seguenti informazioni
obbligatorie, che devono
essere disponibili per i
clienti:
Trasparenza delle
informazioni verso il
consumatore
33 Paese di nascita
33 Paese (o Paesi) di
allevamento
33 Paese (e Bollo CEE) di
macellazione
33 Paese (e Bollo CEE) di
sezionamento
33 Codice che identifica
lanimale o il gruppo di
animali di origine delle
carni
92
Le informazioni facoltative
possono essere utili per
valorizzare i prodotti ma
devono essere veritiere e
dimostrabili
Cosa e come?
Perch?
La rintracciabilit
garantita da una corretta
identificazione dei prodotti
Questa informazione
permette di capire la storia
dei lotti in vendita e venduti
Lobbligo di etichettatura
non esteso alle frattaglie
(fegato, trippe, ecc.) delle
quali deve comunque
esserne garantita la
provenienza
La documentazione
relativa alle carni vendute
deve essere conservata
per almeno 2 anni presso
lesercizio commerciale o
presso lufficio che conserva
la documentazione fiscale
Periodo di conservazione
fissato dalla legge
Schede tematiche
93
94
Cosa e come?
Perch?
I sottoprodotti di
origine animale (ossa,
grasso) vanno smaltiti
esclusivamente da ditte
autorizzate
Se la consegna alle
ditte autorizzate non
quotidiana, essi devono
essere conservati in celle
frigorifere e mantenuti in
idonee condizioni igieniche
A temperatura ambiente i
sottoprodotti vanno incontro
a fenomeni di alterazione
(putrefazione)
Cosa e come?
Perch?
Va stipulato un contratto
con una ditta autorizzata
allo smaltimento; il
contratto deve essere a
disposizione per essere
presentato su richiesta
dellautorit competente
(ASL, NAS, ecc.)
Vanno conservati i
documenti
commerciali di avvenuto
smaltimento presso
lesercizio commerciale
o presso chi tiene la
contabilit
Schede tematiche
95
Perch?
96
Cosa e come?
Perch?
I prodotti in esposizione
per la vendita al
dettaglio devono essere
correttamente etichettati e
riportare:
33 Il nome commerciale e
nome scientifico
33 Il metodo e la zona di
pesca
33 Leventuale presenza di
ingredienti o additivi
33 Lindicazione di prodotto
fresco o congelato
necessario garantire la
rintracciabilit dei prodotti
acquistati e venduti
Un abuso termico pu
alterare le caratteristiche dei
prodotti che devono essere
conservati in ghiaccio
Schede tematiche
97
98
Cosa e come?
Perch?
Lo stato di freschezza
dei prodotti esposti
e/o conservati in cella
deve essere valutato
anche pi volte nel
corso della giornata per
evitare la vendita e/o
somministrazione di
prodotti alterati
Leviscerazione e le altre
lavorazioni sono attivit con
alta probabilit di
contaminazione di altri
prodotti
Cosa e come?
Perch?
importante essere in
grado di riconoscere i
pesci pericolosi e quelli che
presentano frequentemente
parassiti (es. Anisakis)
importante prevedere,
sulla base delle esigenze
e del volume di attivit,
un programma di
analisi microbiologiche,
tossicologiche su prodotti
(es. metalli pesanti,
istamina, ecc.), ghiaccio
e ambienti e un piano di
osservazione diretta.
Si consiglia di prevedere
anche alcune analisi per la
corretta identificazione di
specie
La somministrazione di
pesce crudo o marinato
comporta sempre un certo
rischio per i consumatori:
controllare sempre, prima
di servire, lidentificazione
di specie, i caratteri di
freschezza, la presenza di
parassiti visibili
Schede tematiche
99
Cosa e come?
Per il pesce da consumarsi crudo deve
essere effettuato il Trattamento di
Bonifica Preventiva (TBP) che prevede il
congelamento a -20 C per 24 ore.
Se il trattamento effettuato presso
lesercizio di somministrazione, deve
esserne data comunicazione allautorit
competente ASL specificando:
Perch?
importante garantire la somministrazione
di prodotti che non comportino rischi per
infestazione parassitaria
100
pag. 103
pag. 104
pag. 105
pag. 106
pag. 107
pag. 108
pag. 109
pag. 110
Sede operativa
Via
N.
Citt
CAP
P.IVA / C.F.
Tel
Fax
E-mail / PEC
Sede legale (se diversa dalla sede operativa):
Responsabile autocontrollo
nominativo:
e in caso di assenza:
N.
rilasciata il
da
S.C.I.A. PG n.
del
del Comune di
ASL di appartenenza:
Tipologia attivit (breve descrizione):
Documenti e registrazioni
103
Intervento
P DE DI S
Prodotto
Frequenza
G
S M A
Legenda:
P = Pulizia: rimozione dello sporco visibile con mezzi meccanici (acqua,
straccio, scopa, carta a perdere, ecc.)
De = Detersione: rimozione dello sporco unto con detergente (anche
detto sgrassante o sapone)
Di = Disinfezione: eliminazione dei microrganismi patogeni
S = Detersione + Sanificazione con impiego di un unico prodotto con
capacit detergente e disinfettante
Attrezzature
Note
G = giornaliera
S = settimanale
M = mensile
A = annuale
Prodotto
DE
DI
Non commerciabile
S
% Di
diluzione*
T
acqua
Tempo di
contatto
Note
A
B
C
D
E
...
Legenda:
* 5% = 500 ml in 10 lt di acqua
10% = 1 lt in 10 lt di acqua
De = Detersione: rimozione dello sporco unto con detergente (anche detto sgrassante o sapone)
DI = Disinfezione: eliminazione dei microrganismi patogeni
S = Detersione + Sanificazione con impiego di un unico prodotto con capacit detergente e disinfettante
104
Dic
Nov
Ott
Set
Ago
Lug
Giu
Mag
Apr
Mar
Frequenza
Feb
Punto di monitoraggio
Risultati
Gen
Postazione
Pianificazione
Note
Roditori
1
2
3
4
5
Insetti striscianti
6
7
8
9
10
Insetti volanti
11
12
13
14
15
Risultati:
X: infestazione assente
Note:
1
2
3
4
5
Documenti e registrazioni
105
106
Temperatura
ambientale
Frigorofero
Congelatore
Tempo
massimo di
conservazione
Note
Pericolo
F
Conservazione materie
prime
Misura di controllo
Manuale BPI
Capitolo 2
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
B: prevenzione contaminazione
crociata; rispetto catena del freddo
F: verifica integrit superfici e
attrezzature
Lavorazioni a caldo
B: prevenzione contaminazione
crociata
C: corretto utilizzo degli additivi,
prevenzione contaminazione
crociata
Capitolo 3
Capitolo 5
B: adeguata cottura
Raffreddamento
B: raffreddamento rapido
Capitolo 6
Conservazione semilavorati
e prodotti finiti
Capitolo 8
Presentazione e esposizione
dei prodotti
Somministrazione
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
F Pericoli fisici:
Contaminazione da corpo estraneo
C Pericoli chimici:
Contaminazione chimica (additivi, allergeni, ecc.)
B Pericoli biologici:
Contaminazione biologica (microrganismi, parassiti)
Documenti e registrazioni
107
108
Firma
Nome:
Cognome:
Elenco partecipanti
Nome e cognome
Firma
Documenti e registrazioni
109
110
Indirizzo
Nome da contattare
Telefono/fax