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ALMANACCO

ALMANACCO
DALLIDEA DI COOPERAZIONE
ALLA COOPERAZIONE DELLE IDEE

Lettera ai cooperatori

10
Accadde domani: attivit di Altra Formazione
12
Oltre il confine
14
Cittadinanza cooperativa
16
Coop Contest: idee per Coop
18
Seminari di psicologia per cooperanti consapevoli
19
Laboratorio linguistico
21
La grande guerra
23
Il Demo-grafico
24
Il Prodotto a Marchio Coop: un bene comune!
25
Social Media Coop
26 Exposcuola
29
30
31

Previsioni del tempo

33

Diario di semina

Scuola Coop on line


Gli imperdibili di Scuola Coop

63
Prodotti dellorto
63 Ri-corsi
64
A casa delle Cooperative
66
Proposte metodologiche
71

Ringraziamenti

PASSEGGERE: Collanno nuovo, il caso incomincer a trattar bene voi



e me e tutti gli altri, e si principier la vita felice. Non vero?
VENDITORE: Speriamo!
PASSEGGERE: Dunque mostratemi lalmanacco pi bello che avete.
VENDITORE: Ecco, illustrissimo. Cotesto di Scuola Coop vale trenta soldi.
PASSEGGERE: Bello davvero. Ecco trenta soldi!
VENDITORE: Grazie, illustrissimo: arrivederla a Montelupo.

Almanacchi! Almanacchi nuovi! Lunari nuovi!

Liberamente tratto dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi


(Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere).

Contatti
Via Sammontana, 39
50056 Montelupo F.no (FI)
Tel. 0571 53271
Fax. 0571 5327220
segreteria@scuola.coop.it
www.scuolacoop.it

LETTERA AI COOPERATORI
Il 2015, per noi di Scuola Coop, stato un anno decisamente particolare.
Abbiamo assistito, e un po partecipato, a Expo. Comunque la si pensi
su questo evento, abbiamo constatato che molti colleghi, anche solo
per il fatto di lavorare in un luogo diverso, di taglio internazionale, si
sono rivitalizzati sviluppando anche un certo orgoglio. Orgoglio che
esiste nella quotidianit per alcuni, per altri sopito, per altri assente
o addirittura trasformato in ostilit.
Abbiamo assistito alla rivoluzione geopolitica di Alleanza 3.0 e nello
stesso tempo al fallimento di due Cooperative storiche con il corredo
di ferite, dolore e disillusione che molti soci e le loro famiglie hanno
subito nei territori in cui queste Cooperative operavano. Un danno
che sbaglieremmo a considerare solo dimmagine.
Abbiamo assistito alla cronaca di Mafia Capitale. Un pessimo e
ingiusto linguaggio per definire, per, la innegabile degenerazione e
strumentalizzazione di una parte del modello cooperativo piegato a
logiche di rapina.
Dal canto nostro, nel nostro piccolo, abbiamo riavviato il Coop Contest e realizzato il sogno di cimentarci in una nuova attivit che abbiamo chiamato Cittadinanza Cooperativa. Una attivit che affronta in chiave partecipata il tema dellidentit, dellorganizzazione, del
ruolo contemporaneamente economico e sociale dellimpresa cooperativa. Una novit assoluta sul tema dei valori, ci permettiamo di
dire forti dei giudizi di chi vi ha partecipato. Un buon esempio di
Altra Formazione.
Quello che ormai ci sembra evidente che ogni volta che si prendono un po dei nostri cervelli senza preoccuparsi troppo del loro status
sociale e ci si mette insieme per studiare e divertirci, vengono fuori
cose belle se non bellissime, utili se non necessarie. A basso costo
economico, ad alta soddisfazione sociale.
Abbiamo notato che costruire situazioni in cui si possono sperimentare e realizzare progetti significa dimostrare che il presente si pu
cambiare. Perch se non si ha la possibilit, o si crede di non avere la
possibilit, di cambiare il presente, allora si diffonde la depressione e
il futuro diventa oltre che minaccioso, inimmaginabile.
A noi sembra evidente che i cooperatori non possono permettersi di

considerare il presente non modificabile e il futuro inimmaginabile,


pena la scomparsa della loro ragion dessere.
Cari cooperatori,
esiste una domanda di protagonismo che non quello egocentrico
o narcisista di chi vuole essere al centro dellattenzione nutrendosi
di presunzione e attraverso trucchi spettacolari. Esiste una domanda
di protagonismo semplice che potremmo definire desiderio di contare di pi, desiderio di esserci, di stare con gli altri per il piacere di
cooperare. Esiste poi un sapere diffuso tra tutti noi il cui potenziale
generativo spesso nascosto, ostacolato, talvolta impedito da disegni
organizzativi in cui siamo immersi, dati per scontati e indiscutibili
quasi fossero dati di natura.
Anche su questo terreno si gioca la nostra tenuta e la nostra possibile
diversit.
Una volta un nostro collega ci spiazz con questa domanda e con la
relativa risposta: Sapete perch nel circo i domatori tengono sempre
le tigri in uno spazio semicircolare? Perch in questo modo gli animali hanno sempre, fisicamente, una via duscita. Se fossero in uno spazio
angolare, se si trovassero chiuse allangolo, del domatore non rimarrebbe nulla!
Le nostre societ sembrano caratterizzate
da un gioco di specchi per cui a parte alcuni che godono di molte possibilit, gli altri sembrano tutti nellangolo. E quando sei
nellangolo le possibilit si riducono drasticamente: usare violenza contro
gli altri, usare violenza contro
se stessi. Ed violenza contro
se stessi anche la sensazione
di impotenza, la depressione
funzionale che impedisce di
immaginare il futuro perch
si basa su un presente presunto immodificabile.
Abbiamo finito il 2015 con una carneficina che ha colpito molti giovani in una delle nostre citt pi amate. Chiss ancora quanto dolore
dovremo vedere, sentire, vivere negli anni a venire. Chiss quanta
insicurezza modificher le nostre vite se prendere un treno, andare a sentire musica o a vedere una partita, diventeranno momenti

costantemente attraversati da ombre di paura. Chiss ancora quanto


ridurremo i gradi di libert nostra e dei nostri figli nellansia che uno
spettacolo teatrale possa rivelarsi un orrore.
Siamo immersi in una crisi che alcuni, spesso coloro che non vantano problemi economici e che non rischiano nulla (apparentemente),
si ostinano a definire economica, mostrando una scarsa capacit di cogliere la complessit della nostra esistenza e un pensiero ridotto al particolare. Un altro esempio di PIL: prodotto di una intelligenza limitata.
In ampie zone del mondo si vive male e si muore male. Si scappa e
si cercano vie duscita. Da noi sembra prevalere la rassegnazione. Si
dice che non ci sono soldi, ma la realt che sono distribuiti male.
La popolazione invecchia e con essa la popolazione lavorativa, ma
si continua a pensare a una organizzazione concepita con gli stessi
criteri di 30, 40, 50, 60 anni fa.
I cambiamenti climatici sono talmente evidenti che
basta aprire la finestra di casa la mattina e guardare fuori per capire che il mondo fuori
squadra.

Cari Cooperatori,
tutto questo per essere affrontato richiede coraggio, molta determinazione, consapevolezza di essere parte di fenomeni di cui siamo
responsabili, ma il cui controllo dovrebbe essere riconosciuto per
quello che : delirio di onnipotenza.
Questa crisi del mondo richiede lintelligenza, la disponibilit, lesperienza di tutti. Meglio: di tutti quelli che lo desiderano perch
sentono e hanno voglia di esserci. In un film spettacolare americano
la presenza di un senza casa nella cerchia dei sopravvissuti diventa
utile perch nessuno come un senza casa in grado di insegnare
concretamente trucchi di sopravvivenza a chi sempre stato al caldo
dinverno e al fresco destate.
Abbiamo bisogno di ripensare il nostro mondo a partire dai luoghi in
cui abitiamo. I luoghi del lavoro, le nostre case e famiglie, le scuole
e gli ambienti che i nostri figli frequentano subendo spesso formule
inventate dai grandi.
Abbiamo bisogno di stare pi insieme, fiduciosi che il nostro pensiero abbia un valore e del fatto che mettere insieme questi pensieri
e questi valori non sia teoria, ma una pratica che non ci possiamo
permettere di disdegnare. Fiduciosi che mettere insieme pensieri e
valori ci aiuter a trovare soluzioni inedite, ma soprattutto a dare un
vero senso alla parola comunit e ai suoi principali ingredienti: la
capacit e la volont di cooperare che richiedono grande e costante
professionalit.
Cari cooperatori,
nel mondo in cui siamo, che non fuori di noi, ma di cui facciamo parte e che contribuiamo a spingere nelluna o nellaltra direzione, non ci sembra sufficiente e adeguato pensare solo a una ripresa
delleconomia o a un rilancio dei consumi.
Parte della possibile soluzione sta nel trovare il modo di discuterne.
Trovare il modo di ascoltarci di pi. Trovare il modo di poter immaginare insieme mondi e vite diverse.
Tutto questo vale per tutto il mondo delle imprese che, piaccia o
meno ai teorici del profitto, sono sempre contesti sociali. Vale ancor di pi per lintero mondo cooperativo, nato e cresciuto grazie a
logiche non esclusivamente contabili.
Per quanto riguarda Coop, i suoi soci e chi vi lavora, tutto questo

marca la differenza tra essere cooperatori consapevoli e orgogliosi


del proprio ruolo, oppure banali e scontati operatori della grande
distribuzione.
Questanno lAlmanacco prende spunto dai racconti che i nostri colleghi delle Cooperative hanno proposto nel libro collettivo Il Baule delle
Storie. Storie Coop nellanno di Expo. Storie che testimoniano il fatto
che fare impresa non solo una questione di conti e efficienza, ma un
momento significativo della propria vita.
A queste storie si ispirata larte di Fabrizio Silei che ci accompagna anche questanno e che ringraziamo, non solo per la
bellezza della grafica e dellinvenzione, ma soprattutto per
laffetto e la disponibilit che sempre ci dimostra.

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ACCADDE DOMANI:
ATTIVIT DI ALTRA FORMAZIONE
Siccome viviamo in un mondo in cui prevalente il ragionamento
per opposti, abbiamo il fondato sospetto che quando si parla di Alta
Formazione si abbiano in mente anche attivit di bassa formazione
(in questo caso non si capisce perch non le dismettiamo o le miglioriamo fino a farle diventare alte). Generalmente quando si parla
di Alta Formazione si pensa che alti debbano essere i docenti e
altrettanto alti i partecipanti. Laltezza a cui si fa riferimento non
ha che fare con il sistema metrico decimale, ma con lo status, vero,
presunto o auspicabile. Si parla di Alta Formazione, quindi, quando
abbiamo a che fare con contesti ritenuti di elevato livello, talvolta
indipendentemente dai contenuti formativi, che possono risultare secondari. Ragion per cui non stupisce che si considerino interventi di
Alta Formazione anche (non solo) i soliti argomenti stantii e scientificamente opinabili purch tra i docenti figuri qualche indiscutibile
barone universitario oppure qualche Business School da annoverare
come garante della propria formazione.
A Scuola Coop consideriamo Alta Formazione tutto ci che non odora di formattazione e questo indipendentemente dal censo di chi vi
partecipa. Non distinguiamo tra attivit di alto e basso livello. Semmai possiamo distinguere tra attivit pi o meno tradizionali e pi o
meno originali, ma cercando di raggiungere sempre unalta qualit
che anche qualit di rapporto con le persone che arrivano o che
raggiungiamo nelle loro sedi.
Per questo abbiamo deciso di intitolare questa sezione Attivit di
Altra Formazione.
Qui confluiranno corsi di particolare pregio dal punto di vista della
metodologia, oppure sperimentazioni su argomenti solitamente ritenuti marginali, oppure ancora tutte quelle attivit che prevedono sia
possibile una elaborazione non predefinita.
Altra Formazione quindi rivolta anche ai Dirigenti, che non si percepiscono unti dal signore e che oggi si ritrovano ad affrontare problemi inediti sui quali non esistono risposte predefinite, consulenze
certe, algoritmi risolutivi.
Possiamo garantire un ambiente caldo, sereno, esteticamente adatto
a far sentire bene le persone che lo frequentano, intellettualmente
stimolante.
Possiamo garantire docenze e professionisti di altissimo livello, anche
internazionale, conosciuti per le loro qualit intellettuali, scientifiche
ed umane.
Possiamo garantire consulenti artigiani che non ci offrono prodotti
standard che ci omologherebbero, abbassandoci il senso critico.

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Possiamo garantire argomenti originali, che allapparenza possono


sembrare lontani solo perch nelle grandi mode manageriali non ve
n traccia.
Possiamo garantire la presenza e il confronto con i nostri Dirigenti pi disponibili e preparati e con i nostri Presidenti.
Fin qui quello che possiamo garantire e che dipende da noi.
Possiamo garantire anche la qualit umana delle persone che frequentano Scuola Coop e danno vita alle nostre attivit. Non dipende
da noi, ma da loro, e ne verifichiamo con piacere lesistenza quotidianamente.
Di seguito troverete cicli di Seminari, talvolta concepiti per pubblici che variano, altre volte pensati per essere frequentati in moduli
consecutivi. Troverete gruppi di studio e di ricerca, alcuni attivi da
qualche anno ma sempre aperti a nuove partecipazioni come Il
Demo-grafico e Social Media Coop, altri che sono per noi nuove proposte come Il laboratorio linguistico. Troverete inoltre
iniziative che hanno gi avuto una certa eco nelle Cooperative, come il Coop Contest e Il Prodotto a Marchio Coop:
un bene comune! e altre che sono state progettate e sperimentate lanno scorso e che vi riproponiamo con rinnovata fiducia come Cittadinanza Cooperativa e La
grande guerra. Buona scelta!

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Oltre il confine
Cosa c Oltre il confine? Lignoto? Il nemico? La libert? La novit?
Lunica maniera provare a darci uno sguardo e capire se pu essere
anche utile farci un giro.
Nel biennio scorso abbiamo fatto tre incursioni provando a capire
come vengono affrontati alcuni temi allordine del giorno in organizzazioni per noi diverse.
Come si forma una classe dirigente? Quale patto intergenerazionale
allinterno delle imprese? Quale welfare aziendale? Erano i tre titoli
delle iniziative in cui abbiamo ascoltato testimonianze di grandi imprese private (Autogrill, Banca Intesa e il gruppo editoriale Burda) e
contributi di alcuni dirigenti delle nostre Cooperative.
Ne sono emerse distanze allapparenza incolmabili e vicinanze inaspettate, visioni profondamente alternative ma anche contiguit di
prospettiva: in definitiva emerso quello che normalmente emerge
visitando il confine, un mondo nuovo, diverso ma spesso riconoscibile. Un mondo che sicuramente aiuta a conoscersi meglio.
Forti di questa esperienza nel 2016 ci ripromettiamo di varcare altri
confini, non pi quelli di altre governance di impresa, ma quelli di
temi che seppur inerenti al nostro operare non sono immediatamente
posti al centro del nostro agire.
Un tema quello delle neuroscienze (s s, proprio quelle). Quello
che si sa del cervello e del suo funzionamento
ancora abbastanza poco, ma di quel poco il
novanta per cento stato scoperto negli ultimi quindici anni. Questo significa che ci
che abbiamo eventualmente imparato nei
nostri percorsi istituzionali va rimesso totalmente in discussione: non detto che
fosse sbagliato, per ora ci sono dei riscontri empirici con cui bisogna fare i
conti, se non si vuole rimanere ancorati
a pregiudizi teorici. Le neuroscienze e
le relazioni allinterno delle organizzazioni, le dinamiche dellapprendimento, il neuromarketing sono solo alcune delle possibili connessioni con i
territori dellagire quotidiano.
Altro tema di attualit, ma avvolto da fitte nebbie che sfumano le gi precarie certezze,
quello delle scienze
dellalimentazione. Si

va per ondate, che alcune volte scemano in flebili risacche mentre altre diventano cos alte che solo gli aitanti professionisti del surf hanno
speranze di domare. Chi come e quando ha dichiarato guerra allolio
di palma? E perch questa guerra stata vinta in termini di opinione
pubblica? E una mela al giorno lo toglie o lo attira il medico di torno?
E se ogni gonfiore di pancia dovuto al grano o alla farina 00 come
faremo da qui in avanti? E davvero siamo in grado di definire in unaula di tribunale cosa fa di un organismo un organismo geneticamente
modificato? Senza entrare nei contenuti delle singole questioni, appare del tutto evidente che una maggiore alfabetizzazione su questi
temi sia necessaria e che leducazione al consumo consapevole, o
meglio ancora alla cittadinanza, diventi doverosa materia di studio.
Terza tematica da geografia dei confini: linnovazione sociale, o limprenditoria sociale, o il capitalismo contestuale, o leconomia civile
(o, o, si pu continuare per un bel po); non sono le parole che mancano. Qui i confini sono pi visibili e praticabili: sono tutte quelle iniziative che, a cavallo tra il sociale e leconomico, marcano un modo
nuovo (o antico?) di stare nel mercato. In cui lidea della sostenibilit
meramente economica non ha senso se non collegata a quella sociale e a quella ambientale: tutte dinamiche compatibili con il bene comune. Seppur ancora minoritario sembra esistere un piano culturale
emergente in cui le nozioni di realizzazione del s, di legame sociale
e libert vengono rielaborate a partire da una concezione del valore
legato al contesto, non solo territoriale, ma anche simbolico. Cosa dicono questi fenomeni a una vecchia impresa cooperativa? Che non
pi sola? Che pu contare su nuovi compagni di viaggio se apprende
nuovi linguaggi e codici? O che invece percepita come vetusta e
superata da chi nello spirito ne condividerebbe ideali e valori?
Una quarta tematica da confini concettuali: layout di
punto vendita o negozi arredati per accogliere e facilitare chi fa la spesa? Giovani e anziani sono attratti dagli stessi luoghi? Perch le strutture Coop
si distinguono difficilmente dalle strutture della
grande distribuzione non cooperativa? il tema
della progettazione degli spazi e delle strutture,
attorno alle persone e ai messaggi e servizi da
veicolare, prima che attorno alle merci. Con lattenzione rivolta alle diverse generazioni di soci.
Questi sono i viaggi ai confini, che vi invitiamo a
esplorare insieme.
Scarpe rotte e pur bisogna andar

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Cittadinanza Cooperativa
Confermiamo il percorso di Cittadinanza Cooperativa, che ha visto la
luce a Scuola Coop nel 2015 dopo 9 mesi di gestazione (i tempi della
natura non sono casuali!). Tanta preparazione servita per mettere a
punto un contesto di apprendimento articolato e replicabile, in cui
i partecipanti possono seguire propri percorsi di approfondimento,
lavorando sulla base di interessi personali e organizzativi. La gestazione servita per rielaborare il bagaglio di conoscenze e temi che i
gruppi di studio realizzati a Scuola negli ultimi anni hanno portato,
finora rimasti a beneficio esclusivo, o quasi, dei partecipanti ai gruppi. Nel percorso di Cittadinanza trovano voce lepistemologo Miguel
Benasayag, leconomista Luigino Bruni, lo studioso di organizzazioni
complesse Alberto F. De Toni e molti altri autori di cui abbiamo raccontato negli ultimi anni sul nostro Almanacco.
Una polifonia di voci che ci aiuta a leggere linterno delle nostre organizzazioni e anche la realt che le circonda, con uno sguardo nuovo,
alla ricerca di buone pratiche. Le pratiche di buona cittadinanza sono
quelle che tengono assieme il benessere organizzativo il benessere
delle persone che lavorano e la sostenibilit economica e ambientale delle nostre imprese. Sono anche le pratiche che attivano alleanze e mettono in relazione Coop con imprese, istituzioni e soggetti
socio-culturali che analogamente operano nellinteresse dei cittadini.
lidea di innovazione sociale: operare su base locale per mettere in
rete le energie che esistono e che sono in grado di dare risposte ai
bisogni emergenti. Lontani dal mondo della filantropia e del localismo, si cerca di agire una cittadinanza responsabile attraverso progetti che diventano modelli di innovazione, il cui senso replicabile.
Cos allinterno dellorganizzazione: il ricorso allintelligenza diffusa
che migliora le risposte organizzative partendo dal basso e dalle periferie, emerge in diverse pratiche, che nascono perch gerarchia e
centralismo spesso non sono del tutto funzionali in realt complesse.
Le idee di base e le buone pratiche di Cittadinanza Cooperativa sono
gi un archivio multimediale, che contiamo di alimentare con lavvicendarsi delle varie edizioni: materiali didattici, video interviste, idee
progettuali dei partecipanti. Il modo migliore per entrare nello spirito
di questo percorso quello di cominciare a leggere e visionare quanto si prodotto. Nel sito di Scuola Coop, sezione Gruppi al lavoro,
presente un indice per la navigazione e la visione di tutti i contenuti.

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Coop Contest: idee per Coop


Nel calendario annuale di Scuola Coop il Contest alterna anni di
partenza e anni di arrivo. Il 2016 sar anno di conclusione della terza
edizione che, mentre scriviamo, ha appena preso il via.
Si pu definire gi un appuntamento tradizionale il nostro Contest?
Certo non per longevit visto che in definitiva ha solo quattro anni di
vita, ma forse s per ci che rappresenta, infatti diventato un appuntamento conosciuto e atteso per le nostre Cooperative.
La proposta, come naturale che sia, evolve. Non mancano le novit
nelledizione 2016.
Prima le costanti: et e numero dei partecipanti (circa ottanta under
35 che lavorano in Coop), struttura del percorso (idee per la Coop di
domani da trasformare in studi di fattibilit), supporto metodologico
(offerto come sempre da Giovanni Roncucci), attivazione degli Amici
del Contest (una rete di colleghi che offrono conoscenze, dati e informazioni ai gruppi al lavoro). Soprattutto non cambiato lo spirito
con il quale concepiamo il Contest: unimpresa temporanea in cui
i risultati attesi sono compatibili con il benessere di tutti i soggetti
coinvolti, siano essi partecipanti, dirigenti, colleghi, formatori, consulenti, fornitori. Unesperienza in cui possibile coniugare il rigore
metodologico con la leggerezza, limpegno con il piacere.
Vediamo le novit. Il tentativo di avvicinare quanto possibile le idee
da sviluppare ai bisogni delle Cooperative ci ha portato a formulare
una nuova proposta per la selezione delle idee da sviluppare. Non
sar pi la stessa giuria che decreta il progetto vincitore a partecipare
alla selezione delle dieci idee tra tutte quelle inizialmente pervenute
ma a farlo saranno i gruppi dirigenti delle organizzazioni coinvolte,
che riceveranno i concept iniziali (settantotto per il Contest in corso)
e ne segnaleranno quattro ciascuna.
I concept che avranno ricevuto segnalazioni multiple verranno sviluppati dufficio mentre gli altri verranno proposti ai parteci-

panti al Contest, che effettueranno la loro scelta, fino ad arrivare al


numero di dieci progetti da sviluppare.
Contiamo con questa variante di attivare fin dalla partenza un numero significativo di soggetti coinvolti e partecipi, a vario titolo, nel
percorso complessivo.
La giuria vera e propria, quella che valuter i progetti finiti, composta da tre dirigenti interni a Coop e da quattro personalit esterne
(altra novit). Verr quindi chiamata in causa nella fase finale per incontrare i gruppi e scegliere il progetto vincente, che per noi sar il
primo tra pari.
E allora, buon Coop Contest a tutti!

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Seminari di psicologia per cooperanti consapevoli


Io ho studiato Scienze e tecniche di psicologia del lavoro
e delle organizzazioni alla Facolt di Psicologia
dellUniversit di Firenze e nella maggior parte dei corsi non si parlava
mai delle persone, ma sempre di costrutti
legati allorganizzazione, al clima organizzativo,
alla cultura organizzativa. Il malessere o il benessere
delle persone, se non viste come aggregati,
non erano previsti come qualcosa
che dovesse interessare gli psicologi del lavoro.
Francesco Beltramini

Al di l delle soggettive opinioni sulla psicologia, indubbio che


siamo tutti psicologi. Senza aver letto trattati impegnativi o aver frequentato corsi universitari, ognuno di noi usa la psicologia quotidianamente: in famiglia, nei rapporti amicali, sul luogo di lavoro. Non
c sfera dellesistenza umana, dagli affetti privati alleconomia, che
sia priva di psicologia. Ma ne siamo consapevoli? Siamo consapevoli
di come conosciamo ci che crediamo di conoscere? E ancora, siamo
in grado di comprendere adeguatamente i modelli della psicologia
che sempre pi spesso si applicano al mondo delle organizzazioni
(dal marketing alla selezione del personale, dalla valutazione alle decisioni in condizioni di incertezza), agli scenari di crisi economica e
ai patti intergenerazionali?
Qualunque siano le risposte assolutorie e consolatorie che diamo a noi
stessi di fronte a questi interrogativi, resta il fatto che avere cognizioni
approssimative, se non sbagliate, sulla nostra psiche, quella altrui e sulle dinamiche organizzative e gruppali, ci espone ad analisi dei fenomeni socio economici, di cui siamo parte, altrettanto approssimative, se
non sbagliate, con il rischio di cagionare danni a noi stessi e agli altri.
Svilupperemo con Adriano Zamperini, Psicologo Sociale, Universit di
Padova, un ciclo di incontri che servir a prendere contatto con concetti, idee e possibilit di azioni pi rigorosi di quelli che normalmente
vengono legittimati nel e dal mondo del lavoro. E soprattutto capaci di
prendere in considerazione la vita delle persone. Anche la nostra.
Lattivit gi iniziata, ma noi speriamo in una seconda edizione che
coinvolga non solo i colleghi del personale che per primi hanno aderito a questa proposta. Peccato infatti che ancora una volta questi temi
vengano confinati in unarea di interesse che quella quasi esclusiva
del personale. Come se i commerciali non avessero a che fare con la
psiche propria, dei propri collaboratori e dei consumatori. Ma cos va
il mondo e sar nostra cura affrontare con Zamperini anche questo
significativo sintomo culturale delle nostre organizzazioni.

Laboratorio linguistico
Oggi viviamo in immense citt che si mostrano moderne,
orgogliose e addirittura vanitose. Citt che offrono innumerevoli piaceri
e benessere per una minoranza felice ma si nega una casa a migliaia di
nostri vicini e fratelli, persino bambini, e li si chiama, elegantemente, persone senza fissa dimora. curioso come nel mondo delle ingiustizie abbondino gli eufemismi. Non si dicono le parole con precisione, e la realt
si cerca nelleufemismo.
Una persona, una persona segregata, una persona accantonata, una persona che sta soffrendo per la miseria, per la fame,
una persona senza fissa dimora; espressione elegante, no?
Voi cercate sempre; potrei sbagliarmi in qualche caso,
ma in generale dietro un eufemismo c un delitto.
Dal discorso di Papa Francesco ai partecipanti
allincontro mondiale dei movimenti popolari
28 ottobre 2014

Forse un po abusata, ma come la scena di Alberto Sordi che mangia


gli spagheedi infervorato dallAmerican Style nel film Un Americano a Roma o quella che vede Anita Ekberg entrare vestita nella fontana di Trevi nel film La dolce vita, anche quella di Nanni Moretti
che litiga con la giornalista nel film Palombella Rossa destinata a
una vita molto lunga. Io non parlo cos, io non ho mai detto queste
cose, urla Moretti alla giornalista, rea di aver tradotto alcune sue
parole in politichese. E prosegue: Chi parla male, pensa male. E
vive male!
Si pensa a torto che le parole siano qualcosa di diverso dai fatti. Le
parole invece servono a costruire un mondo e caratterizzano la vita
degli esseri umani. Sono costitutive dei contesti in cui viviamo, lavoriamo, amiamo, confliggiamo. Le guerre sono sempre anticipate da
parole guerresche, che separano, stigmatizzano e fanno male.
Le organizzazioni stesse sono costituite dai linguaggi che le attraversano e che loro stesse producono. I linguaggi per, sembrano simili
a organismi viventi e spesso cominciano ad avere una loro vita. Cos
rischiamo di essere posseduti da loro, inconsapevoli come siamo di
come si formino e di cosa trascinino con s anche in termini valoriali.
Le parole, insomma, non sono marginali nel definire i contesti che
abitiamo e contribuiscono al nostro maggiore o minore benessere. La
crisi del nostro mondo, la crisi politica, anche una crisi di linguaggio.
Le parole: una cosa molto concreta se vogliamo capire come funzionano i nostri contesti, che tipo di relazioni vogliamo stabilire tra noi e
chi ci circonda, se vogliamo capire non tanto i valori a cui facciamo
riferimento, quanto quelli che pratichiamo concretamente.

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Dipendenti, unit di costo, collaboratori, impiegati, primi secondi


terzi quarti livelli, risorse umane, capitale umano, crediti e debiti formativi, cassetta degli attrezzi. Questi alcuni semplici esempi di parole
in uso universale nel mondo delle imprese, comprese le nostre Cooperative. Potremmo anche andare a guardare i linguaggi commerciali
e quelli sociali o indagare sulluso degli inglesismi e delle retoriche
manageriali che, talvolta inadatte anche per le imprese stesse, hanno
finito addirittura per entrare nelle nostre vite private e affettive, con
effetti non certo positivi.
Come si parla in Coop oggi? Come si parlava dieci, venti, trenta anni
fa? possibile rintracciare un cambiamento nei linguaggi e quindi
nelle organizzazioni e nei sistemi di valori praticati? Che tipo di mondo contribuiamo a costruire con i nostri linguaggi? Li produciamo o li
subiamo? Li possediamo o ne siamo posseduti?
A partire da queste domande, utilizzando i risultati di una ricerca
sul linguaggio in Coop che stiamo effettuando con la disponibilit di
cinque Cooperative e i cui risultati saranno disponibili nella prima
parte del 2016, abbiamo previsto quattro incontri a carattere teorico
pratico che saranno condotti dal Prof. Adriano Zamperini. Infine
prevista una parte seminariale di dialogo con studiosi, filologi, giornalisti, scrittori con cui cercheremo di approfondire il legame tra il
linguaggio che comunemente utilizziamo e i significati impliciti di
cui siamo portatori inconsapevoli.

La grande guerra
Dopo il successo della prima edizione proseguiamo con questo percorso che mette insieme la nostra storia e il funzionamento delle organizzazioni.
Uno, due nonni fa, cio ieri anche se sono passati centouno anni,
scoppiava la prima guerra mondiale.
La modernit aveva reso possibile, con la produzione di nuove armi
e con lindustrializzazione anche dei rapporti umani, una forma di
guerra sconosciuta nei secoli precedenti.
Fu uno sconvolgimento totale, non solo per la guerra in s, per gli
effetti sul campo, ma anche per le conseguenze sociali e civili. Pochi
sanno, ad esempio, che il massiccio impiego di uomini sul fronte rese
necessaria e possibile la positiva emancipazione di molte donne,
che iniziarono a occupare posti di responsabilit e a svolgere mestieri tradizionalmente considerati maschili. Ci sconvolse unopinione
pubblica maschile e maschilista. Effetti paradossali che testimoniano
la complessit dei fenomeni umani.
Al di l della retorica e delle celebrazioni, la Grande Guerra ha in
ogni caso condizionato in profondit la vita sociale, politica e umana
del nostro Paese. E il rapporto tra chi governa e chi governato stato
segnato in modo tale da far sentire ancora oggi i propri effetti.
In occasione del centenario, si moltiplicano le celebrazioni, gli esercizi di memoria, la pubblicazione di film e libri. Molta di questa produzione interessante e potrebbe sembrare inutile o marginale che
Scuola Coop, o una Cooperativa come Coop Consumatori Nordest
che ha sperimentato unattivit di questo genere per una parte dei
propri gruppi dirigenti, promuovano, a loro volta, unattivit sul tema.
Cosa centra la storia della prima guerra mondiale, cosa centrano i
nostri nonni soldati con le Cooperative, con le attivit imprenditoriali,
con lorganizzazione delle risorse umane? Con i risultati da portare a casa, con le quote di mercato? Il fatto che la Grande Guerra

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si presta benissimo ad essere utilizzata anche come una metafora


speciale del modo in cui funzionano le organizzazioni. Un interessante libro, ora introvabile, pubblicato negli anni novanta da Giuseppe Zaccuri per Il Sole 24 ore, LOrganizzazione Invisibile parla
proprio di questo: ruolo dei dirigenti, pensiero strategico, organizzazione, motivazione, incentivi premi e punizioni, obbedienza, risultati. Temi manageriali visti attraverso cinque anni di storia sconvolgenti. La storia di quel conflitto, le battaglie dellIsonzo, di Caporetto,
dellAltipiano di Asiago, ci parlano di come si concepiscono i ruoli,
di come si pensa e come si applicano le strategie; di come talvolta
alcune logiche gerarchiche impediscano di riconoscere la realt e gli
errori che si commettono; di come spesso ci capiti di forzare la realt
per adattarla ai nostri pensieri piuttosto che il contrario; ci parlano
del rapporto tra strategia e tattica, di come il linguaggio sia parte integrante di una organizzazione, della maggiore o minore distanza tra
dirigenti e realt; ci parlano di come una certa idea di organizzazione
industriale influenzi e finisca per determinare la vita delle persone. Ci
parlano di come una certa insana idea di obbedienza possa diventare
un valore assoluto a dispetto del buon senso e del rispetto della vita
umana. E anche dei risultati da ottenere.
Insomma la Grande Guerra ha a che fare con organizzazione, relazioni, linguaggio, strategia, cultura organizzativa, ruolo dei dirigenti,
motivazione, premi, incentivi, gruppo, individui e tanto altro ancora.
Temi che non hanno sulla loro confezione una data di scadenza.
Alterneremo camminate in luoghi significativi della Grande Guerra,
Isonzo, Caporetto, a momenti di riflessione sulla nostra realt organizzativa e sullattualit del nostro Paese. Non una semplice traslazione tra due momenti storici diversi, ma un esercizio
critico che permetta di rileggere la nostra storia e il
nostro presente senza correre il rischio, sempre attuale, di banalizzare la realt.
Rispetto alla edizione precedente,
della durata di due giorni, abbiamo pensato di aggiungere una
giornata e mezza, a distanza di
un mese di tempo, per riprendere in mano i temi organizzativi emersi e collegare
meglio la riflessione alle
proprie realt organizzative.

Il Demo-grafico
Da tre anni un piccolo gruppo di appassionati sta studiando con
Scuola Coop cosa succede nella nostra societ in termini demografici.
Sempre pi spesso i temi affrontati si connettono con le domande
che si sviluppano nelle Cooperative.
Come impattano nelle nostre politiche commerciali, sociali e del personale le dinamiche della struttura della popolazione? A quali famiglie pensiamo quando strutturiamo le nostre offerte di beni e servizi? E se siamo tutti daccordo nel dire che lintergenerazionalit un
tema ineludibile per il benessere delle organizzazioni siamo sicuri di
condividere anche il significato di generazione? Classi di et? Culture
condivise? Entrambe? E se domani passa la legge sullo ius soli, il milione di bambini coinvolto smetterebbe di essere straniero per legge e
continuerebbe a esserlo per bisogni e cultura?
E questi benedetti animali che vivono nelle nostre case li computiamo nella struttura delle famiglie o no? E che prodotti e servizi
vogliamo offrire per loro? Domande, domande, domande. E le risposte?
La demografia un po ci aiuta soprattutto nella
prospettiva di medio periodo. Le inerzie
sono tali che ci che succede dal punto di
vista della struttura della popolazione da
qui a dieci anni facilmente prevedibile... forse meglio saperlo, prima di prendere alcune decisioni.
Intanto sono in fase conclusiva ricerche effettuate in diverse Cooperative per conoscere a fondo
la struttura della popolazione lavorativa e gli scenari a breve e
medio periodo.
Stiamo invecchiando mediamente di quasi di un anno
ogni dodici mesi: sembra
una battuta invece un
bel problema.
Qualche riflessione
approfondita su questi
temi ci piacerebbe
condividerla con un
gruppo pi ampio di
colleghi.

ACCADDE DOMANI

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Il Prodotto a Marchio Coop: un bene comune!


Nel 2016 ancora Scuola Coop e Prodotto a Marchio Coop?
Il lascito delle quattro giornate effettuate nel corso del 2015 stato
estremamente positivo sia a valore che a volume, direbbero i colleghi
di Coop Italia. Per cui proseguiamo!
A volume perch abbiamo avuto quasi seicento presenze cosa mai
semplice, con le agende affollate che conosciamo; a valore per svariati motivi, inerenti ovviamente il contenuto e lapprofondimento sui
nostri prodotti, ma anche il messaggio che ci arrivato dalle Cooperative che, attivandosi, hanno offerto contributi e testimonianze da
tutti gli ambiti: commerciale, sociale e del personale.
Il sottotitolo che avevamo scelto per gli incontri - Un bene comune ha cos trovato una splendida conferma, che ci fa affermare, con una
certa dose di tranquillit, che le persone di Coop vogliono bene ai
prodotti che portano questo nome.
Gli vogliono bene perch, nella sua pi che centenaria storia, il Prodotto Coop ha rappresentato una certezza guadagnandosi un livello
di fiducia pi che solido. Perch fonte di orgoglio avendo spesso
spostato i confini delle cosiddette compatibilit di mercato con campagne consumeriste che hanno anticipato leggi e normative.
C la sensazione che il Prodotto a Marchio sia un media ideale attraverso il quale viene veicolata la nostra idea di impresa cooperativa.
E ovviamente da ci derivano aspettative sempre molto molto alte.
E allora quale contributo pu offrire Scuola Coop su questo versante?
Di sicuro accompagneremo le scelte strategiche che Coop Italia e le
Cooperative effettueranno per innescare un nuovo ciclo del prodotto
attraverso incontri e focalizzazioni che permettano di ben informare e
coinvolgere unampia platea di colleghi. Altrettanto sicuramente continueremo ad offrire, a chi chiamato a prendere decisioni, occasioni
di ascolto per continuare a valorizzare le passioni, le conoscenze e le
esperienze che risiedono in molti luoghi delle nostre organizzazioni.
Vi terremo aggiornati.

Social Media Coop


Poich questo lanno del 3.0 per Coop, rinnoviamo i nostri migliori auguri agli amici delle tre Cooperative che si fondono dal primo
gennaio 2016! E poi aggiorniamo il nome della community cresciuta
attorno ai percorsi di formazione pensati per chi si occupa di social
media e di ambienti intranet delle Cooperative. Dal Coop 2.0 che
suona anacronistico, nasce Social Media Coop, perch di social
media e di reti vorremmo continuare a occuparci.
Abbiamo lavorato per due anni (2013-14) prevalentemente alla costituzione di un legame tra i colleghi che si occupano di comunicazione
sui social, di reti intranet, di comunicazione interna, esterna, di sistemi informativi e pubbliche relazioni, proponendo percorsi strutturati.
Forti di queste fondamenta, dallo scorso anno ci siamo concentrati

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sullaggiornamento e la condivisione dei temi emergenti, attraverso


incontri a cadenza semestrale.
Prosegue in contemporanea la comunicazione a distanza, attraverso
un gruppo chiuso di Facebook che i partecipanti alle varie attivit,
ai corsi e ai seminari alimentano, segnalando le proprie iniziative e
campagne e postando, al bisogno, richieste di aiuto, dubbi e punti di
vista.
Nel 2015 abbiamo proposto due giorni di approfondimento sul metodo narrativo, andando a esplorare scrittura, foto e video. A queste
si ricollega il laboratorio in programma ad inizio 2016 sul tema della scrittura, sempre pensata per il web e i social media. Si tratta di
momenti di lavoro attivo e condiviso nel gruppo, in cui il materiale
didattico coincide con il proprio materiale di lavoro quotidiano.
Progetti per il futuro? Cosa sanno i neuroscienziati sul funzionamento
della mente, allargata non soltanto allambiente umano e relazionale
che fisicamente ci circonda ma anche al contesto delle relazioni in
rete? Non banale come tema, visto che siamo abituati a cercare nuove connessioni e occasioni di visibilit sociale con ingordigia, essendo, per altro, relativamente consapevoli di come questo modifichi il
cervello e lauto-percezione.

Exposcuola
Scriviamo questanno a poca distanza dalla conclusione di Expo. Si
intrecciano diverse prospettive nellabbozzare una valutazione complessiva dellesperienza: quella di cittadini, quella di visitatori, quella
di lavoratori e anche quella di micro protagonisti dellevento. Ovviamente in questo contesto proviamo a dire cosa ha rappresentato Expo
per Scuola Coop.
Intanto, a monte, la soddisfazione nel vedere riconosciuto il valore di
un progetto elaborato nel primo Coop Contest denominato Geocoop.
Con la sua idea portante di ridisegnare un layout del supermercato attorno alle filiere delle materie prime ha ispirato il lavoro del team di Carlo
Ratti, incaricato di presentare il supermercato del futuro.
stato allora quasi naturale invitare a Expo i partecipanti al Coop
Contest delle due passate edizioni, non solo per guardare insieme
il film del secondo Contest, ma anche per ribadire la fiducia nelle
capacit del nostro sistema di stare al passo con i duri tempi, anche
grazie al contributo propositivo delle nuove generazioni di colleghi.
stato un modo metaforico, ma neanche troppo, di ricordarci della
necessit di nutrire Coop di nuove idee e nuove passioni.
Con la stessa logica abbiamo chiesto ai nostri colleghi di scrivere storie che ci aiutassero a descrivere in maniera diversa lagire quotidiano
in Coop. nato cos il secondo Il Baule delle Storie. Storie Coop
nellanno di Expo. Un libro che serve a mantenere viva la memoria,
individuale e collettiva. Parla della nostra cultura, di chi siamo, di chi
vogliamo essere e lo fa dando la parola a chi Coop la vive ogni giorno
da protagonista, al di l del ruolo organizzativo che riveste.
Ricordiamo inoltre il contributo dato ad ANCC nel progettare alcuni
pregevoli seminari tenutisi ad Expo, che hanno ancor di pi rimarcato
la voglia del nostro sistema di riflettere sui grandi temi dellalimentazione, della giustizia sociale e della sostenibilit ambientale.
Lultima segnalazione relativa al gruppo di ricerca che, coordinato
da Scuola Coop e composto da ex partecipanti al Contest, ha provato
ad osservare i padiglioni di Expo nel loro insieme con lobiettivo di
fornire a Coop segnalazioni e suggerimenti utili. Ne scaturito un
insieme di documenti interessanti sulle strategie di comunicazione,
sugli strumenti e le modalit di veicolazione dei contenuti e sulla
fruizione della visita nei diversi padiglioni. Alcuni temi trasversali
sono poi emersi dalla ricerca come elementi di riflessione per le nostre strutture: tra questi i suoni, il verde, lintrattenimento e il merchandising. Tutto il materiale fotografico a disposizione sul nostro
sito, nella sezione Gruppi al lavoro, ricerca Expo.

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IL NONNO CON
LA SPORTA A FIORI
Allimprovviso si rese conto che
non sapeva dove abitasse, n il suo
nome, laveva soprannominato
affettuosamente il nonno con la
sporta a fiori.
In verit non gli aveva mai fatto
troppe domande, si limitava
ad ascoltarlo, in silenzio, con il bip
della cassa che faceva da sottofondo, perch aveva intuito che era
quello di cui lui aveva bisogno.
Di qualcuno che avesse ancora
voglia di ascoltare le sue parole.
Con la voce un po roca, ogni
giorno, le regalava una piccola parte
di s ed in cambio, chiedeva
solo un sorriso.

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PREVISIONI DEL TEMPO


Qualcuno ricorder il Colonnello Bernacca, una delle figure pi familiari della Rai che fu.
Appena prima del telegiornale anticipava a unItalia con forte impronta agricola, il tempo del giorno dopo. Ci prendeva? Non ci prendeva? In realt importava poco. Era un modo per rinnovare quotidianamente, in maniera dolce, il legame tra un mezzo di comunicazione e
un popolo che era diventato tale anche grazie a quel mezzo.
Come rinnovare quel legame? Come far sentire vicino un luogo che,
se va bene, si frequenta al massimo due o tre volte lanno? un po il
cruccio che abbiamo a Scuola Coop.
Ci stiamo provando scrivendo, raccontando, riprendendo quel che
succede qui a Montelupo, molto di pi di quanto facevamo nel passato.
Speriamo lo apprezziate.

PREVISIONI DEL TEMPO

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Scuola Coop on line


Lo confessiamoci rimasto impresso nella mente lincipit con cui
la giuria della scorsa edizione del Coop Contest ha annunciato il progetto vincitore Per aver saputo reinterpretare anche in chiave digital
il concetto primario dellagire cooperativo e quindi ci siamo chiesti quanto riuscissimo a trasmettere in chiave digital ci che accade
quotidianamente a Scuola Coop.
Nel raccontarvelo vogliamo condividere il tortuoso percorso di sviluppo di questi strumenti che a noi servono per tenere allacciate le
relazioni costruite in chiave analogica nel tempo.
Sito
Ci capitato di pensare, talvolta, in questi anni, che il tempo impiegato a alimentare il blog o a pubblicare ordinatamente nella
sezione Gruppi al lavoro come in Magazzino delle idee i materiali
multimediali che produciamo per seminari e percorsi non fosse tempo ben speso. Chiss quanti sono i colleghi che navigano nel sito
www.scuolacoop.it ?... qualcuno in meno di Repubblica.it, a giudicare dalle statistiche!
Eppure. Eppure il nostro sar certo un sito di nicchia, ma le sue soddisfazioni comincia a darle. Cominciamo coi fuochi dartificio: mentre
scriviamo (ottobre 2015) la TV coreana KBS sta intervistando (rullo di
tamburi) i partecipanti al Master Capi Negozio e raccogliendo belle
immagini della nostra Scuola. Dopo uno sguardo al sito, i due giornalisti, che stanno realizzando in queste settimane un documentario sulla
Cooperazione europea, hanno deciso di contattarci e di raggiungerci
sulle colline toscane per un giorno di riprese. Scuola Coop in the world, insomma. Note di colore a parte, il traffico del sito una sua dignit
comincia a averla, per cui di certo non ci scoraggiamo adesso.
Certo ci aiutano da un paio di anni i gruppi chiusi che stanno nascendo su Facebook in collegamento ai corsi, spesso per iniziativa
dei partecipanti. C il gruppo veterano, I master di Montelupo. Ci
sono Quelli del Coop Contest, il Social media Coop, Cittadini
in cerca di cooperazione e molti altri. Luoghi in cui si continua a
discutere dei temi aperti, ci si scambiano info, tantissime immagini,
si postano e si leggono i post del sito, si scherza e si dimenticano le
regole della grammatica.
E allora. E allora, tu che leggi (proprio tu!), se ancora non hai visto il
sito, o se da tanto tempo non ci torni, qualcosa forse ti perdi. Diversi
contenuti sono protetti da login, perch parliamo della vita vera di
Scuola Coop e la riservatezza in certi casi dobbligo. La password la
possono richiedere tutti coloro che lavorano in Coop, scrivendo una
mail a segreteria@scuola.coop.it

Canale Youtube
Se vero che il sito comincia a crescere, il canale Youtube non
da meno. I video che settimanalmente carichiamo sul Canale Scuola
Coop di questo social sono materiali didattici, interviste, interventi
di seminari, piccoli e grandi docu-film. Il video (soprattutto se breve
e ben fatto) lo strumento pi immediato e pi apprezzato, per raccontare le storie e i momenti che ci appassionano, e per esplorare e
condividere i temi che ci stanno a cuore, per respirare attraverso il
web laria che si respira qua. E per riascoltare contenuti interessanti,
e sentirsi vicini anche quando non ci si incontra da qualche tempo.
Siamo diventati abbastanza bravi a raccontare con le immagini, anche perch guidati e affiancati da validi professionisti come Matteo
De Niccol, Iacopo Landi e Monia Nannini.

Gli Imperdibili di Scuola Coop


Ancora non ti abbiamo convinto a scoprire le nostre risorse in rete,
navigare nel nostro sito, seguire il blog, guardare i video sul canale
Youtube?... Speriamo quantomeno di rivederti presto a Montelupo.
Certo che se a Scuola Coop sei gi venuto, e ci hai lasciato lemail,
dallestate 2015 avrai anche cominciato a ricevere Gli imperdibili di
Scuola Coop, mirabolante newsletter bimestrale pensata per accompagnare lesplorazione dei mille meandri del sito e dei contenuti multimediali che produciamo. Poich alcuni numeri saranno monografici
(come quello di Novembre 2015 sul Coop Contest), diventa utile anche
per conoscere le iniziative che realizziamo; per approfondire o
ripensarci nel caso si sia partecipato o per cogliere gli aspetti
salienti nel caso di attivit sconosciute.
Ultima nata tra gli strumenti di comunicazione a distanza, speriamo che ti sia arrivata e sia
riuscito ad aprirla. Cercala nella
posta in arrivo. Se hai difficolt di
visualizzazione per cortesia segnalacelo. Se ti fa piacere riceverla
dal prossimo numero, scrivici a segreteria@scuola.coop.it
Labbonamento gratuito e su
richiesta spediamo anche i numeri
arretrati!

PREVISIONI DEL TEMPO

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DIARIO DI SEMINA
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Istruzioni per luso

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Percorsi

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Capi negozio
Artigiani della complessit
Cittadinanza Cooperativa
La Comunicazione Interpersonale
e la conduzione dei gruppi di lavoro
La gestione dei progetti
La gestione dei conflitti
Un reparto lanno. Ortofrutta un territorio di confine

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Corsi

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Comincio da capo
Il Capo Coach
Collaborare
Gruppi in scena: le costellazioni sistemiche
Lavorare in unorganizzazione che cambia
Farsi ascoltare: gli strumenti del racconto
Comunicare in pubblico
Visione e valori: comunicare senso nelle organizzazioni
Errare umano, apprendere organizzazione
Alle radici dellinnovazione
Che stress!
Altro che filosofia! Riflessioni e pratiche per agire
in maniera efficace
La gestione del tempo nellera della fretta

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62

Qualit, sicurezza e leducazione


Amministrazione, finanza e controllo

DIARIO DI SEMINA

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Istruzioni per luso


Tutti i corsi qui presentati richiedono la pre-adesione. Come sempre,
vengono segnalate le novit ma quanto presente nel catalogo non
esaurisce la proposta formativa. Come spesso accade, sar integrato
in corso dopera sulla base di nuove esigenze e nuove occasioni che
si presenteranno.
Abbiamo scelto di organizzare le nostre proposte formative, raggruppandole in due macro-aree: Percorsi e Corsi.
Nella prima troverete le proposte organizzate in pi moduli e rivolte
a popolazioni ampie e non sempre omogenee. Il secondo gruppo racchiude le proposte formative di breve durata e incentrate sui temi cardine della formazione, trasversali a pi ruoli. Crediamo che in questo
modo le attivit della Scuola possano essere meglio rappresentate per
contenuti, durata e interlocutori di riferimento, facilitando lorientamento tra le varie proposte del 2016.
Come sempre, alcune attivit potranno essere svolte direttamente nelle Cooperative qualora le adesioni lo rendano fattibile.
possibile che non tutte le schede siano chiare in ugual misura. Un
po dipende da noi, un po dal linguaggio formatese che non proprio da Nobel della letteratura. Come tutti i gerghi, difficile tenerlo
a bada.
Molti corsi, alla voce Destinatari riportano la frase Tutte le funzioni
aziendali. Siamo consapevoli che per qualcuno questa indicazione
possa apparire strana e generica al punto da far percepire lattivit
poco mirata. In realt si tratta sempre di proposte rigorose e puntuali
che affrontano temi trasversali, ma non generici.
Consigliamo comunque di cercare maggiori informazioni rivolgendosi ai Responsabili della Formazione delle Cooperative e alle nostre
segretarie Irma Gaglianone, Michela Giovacchini e Camilla Boldrini.

PERCORSI

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I percorsi sono interventi rivolti a popolazioni ampie e non sempre


omogenee. La loro particolarit quella di prendere forma sulla base
del portato dei partecipanti. Ampio spazio, infatti, dedicato allascolto dei casi e delle esperienze del gruppo daula.
La sezione include sia proposte nuove che alcune attivit storiche
della Scuola come i Master e i corsi che si sviluppano su pi moduli.
La caratteristica che accomuna i percorsi quella di essere divenuti,
nel tempo, dei veri e propri laboratori, capaci di rispondere alle esigenze formative dei gruppi che si creano, intrecciando il programma
predefinito con i temi e i contenuti che emergono dal lavoro in aula
con i partecipanti.
Le proposte qui presentate rispondono a due sostanziali esigenze
delle nostre Cooperative: contribuire allo sviluppo professionale dei
partecipanti e al tempo stesso sviluppare cultura interfunzionale e
prospettiva di innovazione per chi si accinge ad assumere o gi ricopre ruoli di maggiore responsabilit.
In queste attivit, le pi lunghe come numero di giornate e arco temporale, lobiettivo di costruire e valorizzare la propria crescita professionale si realizza allinterno di un contesto relazionale in cui i
saperi soggettivi e organizzativi dei singoli possano essere messi a
disposizione di tutto il gruppo: non viene proposta una formazione
accademica ma si studiano sistemi ed attivit a partire dalla nostra
specifica realt economica e valoriale.
Lesperienza accumulata in queste attivit permette di costruire su solide fondamenta la progettazione, favorendo un equilibrio dinamico
tra le novit di contenuto e di metodo da una parte e argomenti ormai
classici dallaltra.

Capi negozio
Il Master favorisce la sistematizzazione delle esperienze individuali
dei partecipanti in un quadro gestionale complesso come quello dei
Supermercati Coop.
La condivisione del percorso con colleghi di altre cooperative, testimoni di diverse realt organizzative, offre uno spettro di analisi e
riflessione unico, che trova una sintesi alta nei valori Coop.
Le aree al centro dellattenzione sono lidentit del ruolo in cooperativa, la conduzione e lo sviluppo del personale, lanalisi e la comprensione dei comportamenti di acquisto dei clienti, gli strumenti
della gestione economica del punto vendita, il sistema Coop.
Le metodologie didattiche si basano su esercitazioni, giochi didattici,
visione di film, discussioni, visite guidate a strutture eccellenti.
Sono previsti inoltre seminari e testimonianze aziendali.
Destinatari
Capi negozio di supermercato
Durata
15 giorni
5 moduli di 3 giorni ciascuno
Docenza
Scuola Coop, Societ di Consulenza, Testimonianze di Sistema
Parole chiave
Guida, cooperazione, analisi, proposte, scambio, gestione, relazione,
numeri, mercato, gioco, attivazione, vendite, prodotto a marchio, organizzazione, mestiere

PERCORSI

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PERCORSI

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Artigiani della complessit


Il Master dei capi negozio a Scuola Coop c da quando Scuola Coop
c. Un fatto semplice per dire che gli oltre 300 colleghi che si sono
avvicendati nel corso di questi 15 anni hanno accompagnato levoluzione delle nostre proposte didattiche. Forse, anzi senza forse, nelle
primissime edizioni cerano i lucidi che venivano proiettati (un po
come i prodotti prezzati senza codice a barre per fare un parallelismo) ma quella tecnologica non stata levoluzione pi significativa.
Nellarco delle diverse edizioni via via cresciuta la consapevolezza
che il docente, chiunque e ne sono passati di bravi e bravissimi,
portatore di una conoscenza anche ampia e profonda, ma i partecipanti ne portano almeno altre quindici, tante quanti essi sono mediamente. Il gioco allora sta nel provare a rendere possibile lincontro e
lintreccio di questi diversi saperi, non la mera trasmissione. Questa
semplice, ma non banale, consapevolezza implica una prospettiva
delle dinamiche dapprendimento diversa da quelle in cui siamo
immersi nei percorsi istituzionali. Implica soprattutto la necessit di
fiducia reciproca. Beh, tanto per sintetizzare, noi abbiamo fiducia
verso i nostri colleghi, i capi negozio in questo caso.
Da questo presupposto parte allora la possibilit di riflettere sui ruoli
organizzativi al di l dei vincoli, talvolta immaginari, e liberare la formazione come recita il titolo del congresso 2015 dellAssociazione
Italiana dei Formatori cui Scuola Coop stata invitata a portare un
contributo.
Proponiamo allora di avviare un percorso di approfondimento e di
sperimentazione con coloro che hanno gi partecipato al Master su
tematiche sia organizzative sia relazionali sia commerciali concordate con le direzioni delle Cooperative. Questo input far da cornice
allo sviluppo delle progettualit del gruppo con il supporto di docenti, esperti e testimoni.
Destinatari
Responsabili di punto vendita che abbiano gi frequentato il Master
Durata
5 giorni
2 moduli di 2 giorni ciascuno pi una giornata
Docenza
Scuola Coop, Societ di Consulenza, Testimonianze di Sistema
Parole chiave
Cooperazione, analisi, proposte, scambio, gestione, relazione, numeri, mercato, attivazione, vendite, organizzazione, mestiere

Cittadinanza Cooperativa
Il percorso rivolto a chi nel proprio sviluppo professionale - cerca
un contesto di riflessione e apprendimento in cui si riempia di senso
la cittadinanza cooperativa, cio lagire consapevole delle persone
che lavorano allinterno delle nostre organizzazioni. La cittadinanza
cooperativa , nella nostra accezione, la cultura che ci accomuna,
lappartenenza che ci motiva, ma anche una visione del futuro. Non
pensiamo a una proposta monolitica e pre-confezionata, il contrario:
siamo pronti a cogliere quanto emerger dal gruppo e ad accogliere
le varianti (la famosa biodiversit che rafforza la specie). Quali buone
pratiche tengono assieme benessere delle persone, sostenibilit economica e sostenibilit ambientale? Quali relazioni ha senso instaurare con le realt emergenti di innovazione sociale e con gli attori del
territorio che hanno aspettative nei confronti di Coop? Queste alcune
delle domande guida.
Abbiamo provato a mettere insieme, e successivamente selezionare, tutto il bagaglio di esperienze e di studio accumulato negli ultimi anni grazie alla frequentazione di studiosi del calibro di Luigino
Bruni, Miguel Benasayag, Alberto F. De Toni, Adriano Zamperini,
Francesco Varanini e altri. Con loro abbiamo realizzato seminari e gruppi di studio, i cui contenuti meritano di essere messi a disposizione e fatti circolare. Nessuno meglio di loro
ci potrebbe condurre nel proprio specifico ambito di studio e approfondimento. La nostra ambizione, con questo
percorso, unaltra: quella di diffondere, far conoscere,
declinare nel nostro mondo e nei contesti che ci sono
vicini le loro idee e le proposte, mettendo a fuoco i
collegamenti - densi e molteplici - che tra i vari autori
esistono.
Quello delle logiche e pratiche di cooperazione (sia allinterno dei confini organizzativi che
oltre, nel mercato e nella societ) un tema
attorno al quale lavoriamo da anni, in modo
interdisciplinare, accompagnati dagli studi
sopra citati.

PERCORSI

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PERCORSI

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La cooperazione in questa accezione cessa di essere valorizzata


come mera forma giuridica, ma si caratterizza come modo di fare
impresa, orientato a finalit sociali e strumentalmente vincolato alla
sostenibilit economica.
Destinatari
Responsabili di tutte le funzioni. Il percorso indicato per chi ha gi
frequentato i nostri Master, i seminari e i gruppi di studio. Di interesse
per chi opera nellArea Soci e per i Responsabili di punto vendita
Durata
8 giorni
4 moduli di 2 giorni ciascuno pi eventuale lavoro di intermodulo per
la presentazione dei progetti
Docenza
Scuola Coop, Stefano Tomelleri, Elena Granata, Testimonianze interne e esterne a Coop
Parole chiave
Identit, appartenenza, cooperazione, ricerca, economia civile, complessit, progetti, responsabilit, motivazione.

La comunicazione interpersonale
e la conduzione dei gruppi di lavoro
Siamo animali sociali che debbono la loro vita alla capacit di comunicare (avete presente il primo attimo di vita: gi l esercitiamo le
nostre abilit comunicative). Quindi per certi versi siamo gi tutti professionisti della comunicazione. Eppure spesso ci accorgiamo come
sia difficile relazionarci e comunicare con gli altri, siano essi a noi
vicini o semplicemente altri occasionali.
Crediamo dunque che riflettere sulle modalit di una comunicazione
interpersonale efficace possa consentire rapporti migliori e uno stile
di comportamento organizzativo coerente e produttivo.
Il corso che proponiamo permette ai partecipanti di sperimentare
concretamente i principi base della comunicazione interpersonale,
di riconoscere i tratti originali del proprio stile di comunicazione e
di approfondire la conoscenza dei temi legati alla conduzione dei
gruppi di lavoro.
I moduli sono concepiti in modo da prendere dimestichezza con i
principi base della psicologia sistemica relazionale, attraverso una
pluralit di metodi: momenti di riflessione, esercitazioni, casi aziendali, simulazioni e visione di film. Il percorso stato ristrutturato e
prevede un modulo di sperimentazione del linguaggio del corpo,
delluso della voce, della gestione dello spazio attraverso le tecniche
teatrali, un piccolo laboratorio che consentir di lavorare sui concetti
in modo nuovo e arricchir gli strumenti utilizzati.
I contenuti riguardano le dinamiche in un gruppo di lavoro, gli stili
di conduzione, il conflitto, la comunicazione strategica e lo stile di
comunicazione personale.
Destinatari
Qualsiasi ruolo di responsabilit che preveda il coordinamento di
altre persone
Durata
6 giorni
3 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Scuola Coop, Elisabetta Montanari - Coop Alleanza 3.0, Nicoletta
Gava
Parole chiave
Comunicazione, relazioni, guida, dinamiche di gruppo, gioco, corpo, linguaggi, conflitto

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La gestione dei progetti


Nelle nostre cooperative, e anche a livello di sistema, sono frequenti
progetti che vedono la partecipazione di diverse funzioni.
Il Project Management, in senso tecnico, linsieme delle metodologie che permettono a ogni livello di pianificare, gestire e raggiungere
gli obiettivi legati alle attivit straordinarie: nuove aperture, ristrutturazioni, aggiornamenti nei sistemi informativi, logistici ecc.
Nel corso affronteremo il tema degli equilibri interni alle organizzazioni, dato che i gruppi di progetto tradiscono la tradizionale organizzazione gerarchico-funzionale dellimpresa.
Il corso rivolto ai Project Manager ed finalizzato a sviluppare le
dimensioni fondanti del ruolo, ma in generale utile a tutti coloro
che lavorano in gruppo. Offre la possibilit di sperimentare differenti
stili comunicativi utilizzabili nel team, modalit di facilitazione del
lavoro di gruppo, metodi di mediazione e negoziazione delle istanze
individuali.
Fornisce daltra parte un quadro metodologico e una gamma di strumenti di supporto alla pianificazione e alla gestione delle attivit.
La metodologia didattica privilegia esercitazioni basate su casi aziendali reali e approfondimenti sui casi proposti dai partecipanti con un
approccio consulenziale.
Destinatari
Tutti coloro che vengono coinvolti in gruppi di progetto aziendali e
interaziendali
Durata
6 giorni
3 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Giovanni Roncucci, Cinzia Garetto
Parole chiave
Organizzazione, gruppo di lavoro, attivazione, innovazione, obiettivi, metodo, business plan

La gestione dei conflitti


I conflitti sono parte della nostra vita, personale e professionale.
Avvicinarsi ad essi attraverso strumenti cognitivi rigorosi pu aiutare
a non subirli.
Lattivit si muove su due binari:
il primo riguarda le relazioni interpersonali, i ruoli e i comportamenti individuali;
il secondo riguarda la struttura dellorganizzazione e la sua cultura.
I due binari corrono paralleli, a volte si intersecano, talvolta coincidono.
In ogni caso necessario prenderli in considerazione contemporaneamente.
Attraverso una metodologia articolata in pi fasi, i partecipanti imparano a riconoscere gli elementi in gioco in un conflitto e a ipotizzare
possibili interventi.
Le riflessioni che si sviluppano attraverso la visione di filmati, commenti, letture e narrazione di casi esemplificativi, si alternano ad un
lavoro su casi professionali e personali che costituiscono una parte
importante dellattivit daula.
I concetti che vengono affrontati riguardano le dimensioni utili alla
comprensione di una organizzazione complessa.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
6 giorni
3 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Nicola Naddi
Parole chiave
Conflitto, comunicazione, negoziazione, assertivit, emozioni

PERCORSI

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PERCORSI

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Un reparto lanno. Ortofrutta un territorio di confine


Venticinque anni fa lo spostamento del reparto ortofrutta allingresso delle
strutture di vendita rappresent una sorta di rivoluzione copernicana. La
piazza dei freschi, il biglietto da visita del supermercato, il territorio di confine tra in e out ed altre locuzioni verbali accompagnarono quella proposta;
poi per la verit con lavvento degli iper lofferta si un po rimescolata.
Oggi ci sentiamo di ribadire che lortofrutta un territorio di confine, non
solo e non tanto in termini di spazio occupato, quanto invece come contiguo ai fenomeni sociali che ci hanno accompagnato negli ultimi anni.
Il biologico, il km 0, il mercato contadino, i gruppi di acquisto solidali,
gli orti sociali, lautoconsumo e finanche il baratto (o la share economy
se preferite) sono fenomeni emergenti che hanno acquisito importanza,
forse addirittura pi culturale che economica, e hanno comunque avuto
un impatto sulle modalit di acquisto e consumo della nostra popolazione. Non c bisogno di sottolineare come lofferta dellortofrutta nelle
nostre superfici di vendita debba fare i conti con lo sviluppo di questi
fenomeni. A ci si aggiunga, per la storia di Coop e per il senso che
vogliamo dare al nostro stare sul mercato, anche il tema delle filiere, sia
sul versante della qualit che della legalit. Quali scelte strategiche nei
prossimi anni in questo settore? Quali professionalit saranno in linea
con le domande del mercato? Quale il ruolo dei Prodotti a Marchio, con
le loro declinazione nei mondi Viviverde e Fior Fiore? Quali modalit di
gestione dellofferta complessiva? Quali spazi e che ambientazioni?
Proveremo a porci queste domande e a cercare le risposte come siamo abituati a fare a Scuola Coop, partendo cio dalla valorizzazione
delle esperienze interne. Andremo alla ricerca delle esperienze eccellenti nelle nostre Cooperative e cercheremo delle costanti per capire se possono aiutarci a ridisegnare efficacemente il ruolo di questo
reparto allinterno dei nostri punti vendita.
Lo faremo con i colleghi di Coop Italia e delle Cooperative che vorranno
aiutarci con le loro esperienze e conoscenze. Lo faremo attraverso un percorso di due moduli di due giornate ciascuno, in maniera da ritagliarci la
possibilit di sperimentare qualcosa dai suggerimenti che emergeranno.
Destinatari
Specialisti merceologici e Capi reparto
Durata
4 giorni
2 moduli di 2 giorni ciascuno
Docenza
Scuola Coop, Coop Italia, Testimonianze di Cooperativa
Parole chiave
Ortofrutta, fresco, Vivi verde, Fior Fiore, tipicit, prodotti locali,
ambientazioni, professionalit, mercato

CORSI

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In questa sezione si trovano le attivit che si articolano in due giorni


e toccano i temi principali della formazione, basilari nel lavoro di
chiunque, a prescindere dal ruolo.
Si tratta di proposte che approfondiscono il concetto di relazione da
prospettive diverse: la leadership, le dinamiche di gruppo, la comunicazione, lorganizzazione e la gestione sono tutte tematiche che
riguardano il nostro stare con gli altri e che, talvolta, necessitano di
essere trattate in modo mirato per comprendere meglio alcuni aspetti
di comportamenti e fenomeni di contesto che interessano il nostro
quotidiano e le abilit professionali su cui stiamo lavorando.
I corsi sono unoccasione per accrescere la propria consapevolezza,
acquisire strumenti e metodi duso quotidiano, riflettere sui fenomeni
che interessano le nostre organizzazioni in un contesto che favorisce
una momentanea presa di distanza dai modi abituali di lavorare, lo
scambio di esperienze e il tempo per riflessioni e attivit che agevolano lapprendimento.

Comincio da capo
Chi chiamato a guidare un gruppo di lavoro ricopre un ruolo
delicato e fondamentale: orientare il gruppo nel realizzare risultati di
qualit, costruire un contesto aperto in cui non manchino il sostegno,
lesempio e sia favorita la partecipazione di tutti.
Questo percorso propone di lavorare sulle capacit di guida e
direzione di capi da poco in ruolo, attivando le aree di interesse
di ognuno per consolidare la consapevolezza di se e affrontare la
quotidianit con le sue fasi pi stressanti e gli eventi non previsti, per
valorizzare il portato relazionale di ogni gruppo tale da permettere
di coinvolgere i propri collaboratori, delegando loro responsabilit e
definendo percorsi di crescita professionale.
I partecipanti sperimentano cos le varie dimensioni relative al
ruolo di direzione, apprendendo comportamenti che consentano di
equilibrare e integrare obiettivi economici, organizzativi, relazionali
e di sviluppo della squadra, in coerenza con il contesto cooperativo.
La metodologia formativa e attiva ed esperienziale, i partecipanti
sono coinvolti in un processo che valorizza anche la famiglia
professionale dei responsabili, integrandone le differenze (di et e
anzianit professionale, di conoscenze ed esperienze, di genere e
cultura). Il lavoro in aula prevede la combinazione di strumenti e
tecniche manageriali e sperimentazioni derivate da varie discipline
(per es. quelle espressive come il teatro, larte, la scrittura).
Destinatari
Neo o futuri responsabili di gruppi di lavoro
Durata
3 giorni
1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno
Docenza
Alberto Robiati
Parole chiave
Guida, organizzazione, motivazione, fiducia, delega, collaborazione

CORSI

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CORSI

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Il Capo Coach
La figura professionale del coach ormai diffusa in molti ambiti, il
pi noto forse quello sportivo.
Un capo diventa coach nel momento in cui inizia a pensare che il
proprio collaboratore sia in grado di costruire in autonomia la strada
per perseguire un obiettivo assegnato, raggiungerlo e migliorare col
tempo il metodo usato.
Coach in inglese significa anche carrozza: un mezzo che pu
facilitare il passaggio da una situazione presente (problematica) ad
una futura (desiderata).
Nel corso si lavora sul senso dellessere coach allenatore dei
propri collaboratori, cio sulla capacit di costruire una relazione
motivante e basata sulla fiducia.
Una relazione che favorisca la loro crescita facendo leva sulla consapevolezza, sullorientamento agli obiettivi, sullassunzione di responsabilit, e che preveda il miglioramento delle performance complessive.
Strumenti del manager coach sono le domande potenti, lascolto
attivo, lassegnazione di compiti step by step, il feedback, la celebrazione dei risultati.
Ogni strumento nel processo di coaching assume una finalit peculiare.
Attraverso un laboratorio esperienziale, si prende consapevolezza su
come poter delegare in modo efficace, stimolare il miglioramento
delle performance in modo rispettoso, definire obiettivi di sviluppo
concreti, guidare i collaboratori nel superamento di ostacoli e vincoli
e nella risoluzione di problemi. Su questultimo aspetto il corso presenter una novit: la possibilit di sperimentare un approccio legato
alla capacit di attivarsi e attivare i propri collaboratori alla ricerca di
soluzioni che consentano non solo di superare i problemi ma anche
di fornire informazioni e prospettive nuove per lanalisi degli stessi.
Destinatari
Responsabili di gruppi di lavoro
Durata
3 giorni
1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno
Docenza
Nicola Naddi
Parole chiave
Coaching, guida, relazione, domande, obiettivi, comunicazione, soluzioni

Collaborare
Molte proposte formative sono rivolte ai responsabili di gruppi di lavoro, lavorare sulle loro capacit di guida sembra essere un tassello
importante per il funzionamento dei gruppi.
Questo corso sposta la prospettiva dal capo che guida il gruppo al
collaboratore che ne fa parte, lavorando sulle sue esigenze e sui fattori che determinano la relazione che egli costruisce sia con il capo
che allinterno del gruppo di lavoro.
Cosa potrebbe essere utile sapere per offrire un contributo professionale allorganizzazione e interagire meglio con il proprio responsabile?
Quali dinamiche condizionano il rapporto tra capi e collaboratori?
Il corso consente di sperimentare diversi stili di collaborazione e di
esplorare le varie aree del ruolo, aiuta a riflettere sulle richieste organizzative e a trovare la propria sintonia lavorativa.
Attraverso giochi didattici e sperimentazioni sar possibile sondare i
propri ambiti di autonomia nei quali riconoscere la
peculiarit del proprio contributo e le leve di motivazione,
elementi di consapevolezza utili in contesti
di cambiamento organizzativo.
Destinatari
Chi fa parte di gruppi di lavoro
Durata
2 giorni
Docenza
Francesco Muzzarelli
Parole chiave
Collaborazione, motivazione,
relazione, autonomia

CORSI

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CORSI

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Gruppi in scena: le costellazioni sistemiche


Come possibile comprendere le dinamiche che attraversano un
gruppo di lavoro? Cosa si pu fare per rendere le relazioni allinterno
del gruppo pi fluide e attivare cos le risorse disponibili per lavorare
a un progetto, realizzare un obiettivo o rielaborare un cambiamento
organizzativo?
Sono domande che incontriamo spesso se consideriamo che ciascuno di noi, con modalit e ruoli differenti, si trova ad occuparsi di
gestione e motivazione dei gruppi di lavoro. Tra i diversi modelli che
facilitano la comprensione delle dinamiche di un gruppo, lapproccio sistemico si dimostra particolarmente efficace poich affianca alle
tecniche analitiche, che consentono di rilevare il dettaglio, una visione dinsieme. In questo modo possibile non solo comprendere
come si sta muovendo un gruppo di lavoro, ma anche far emergere
limportanza del sapere implicito e collettivo, cio di quel sapere codificato in immagini e sensazioni che raramente viene espresso verbalmente e di quellintelligenza che si manifesta nei modi di mettersi
in relazione.
Cos possibile considerare la posizione e la prospettiva dei vari ruoli
in gioco, mostrare dove focalizzata lattenzione, quali fattori sono
bene in vista e quali invece rimangono ai margini o sono addirittura
esclusi, come si combinano tra loro il rapporto personale, la tensione verso gli obiettivi, lapporto valoriale, il contributo dei singoli e
dellintero gruppo. La metodologia proposta quella delle Costellazioni Sistemiche che si basa sulla rappresentazione scenica delle
mappe mentali con cui ciascuno di noi codifica la propria esperienza.
Questo approccio permette di visualizzare le strutture e gli elementi
che costituiscono il gruppo e di comprenderne meglio le dinamiche
che lo caratterizzano.
La rappresentazione scenica delle realt era una caratteristica del
teatro greco e costituiva uno strumento importante per comprendere
le dinamiche profonde della societ. La tecnica della messa in scena
stata riscoperta nellambito delle terapie familiari e si diffusa poi
in vari altri campi, tra cui quello organizzativo, dove si rivela uno
strumento versatile ed efficace per affrontare una vasta gamma di tematiche. Lo scopo principale del metodo quello di rendere visibile
e comprensibile, attraverso la rappresentazione, il sapere tacito codificato nelle mappe mentali delle persone, che spesso inaccessibile
al pensiero logico-analitico. Proprio per questo la didattica si basa
preferibilmente su casi reali e attuali che i partecipanti desiderano
affrontare.

Destinatari
Chi coordina e guida gruppi di lavoro o chi ne fa parte
Durata
2 giorni
Docenza
Georg Senoner, Scuola Coop
Parole chiave
Relazione, gruppi, conflitto, guida, comunicazione, collaborazione

CORSI

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CORSI

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Lavorare in unorganizzazione che cambia


Ci piace o non ci piace? Siamo favorevoli o resistiamo? Ad ogni modo,
quale che sia la risposta, con questa entit, a volte, metafisica denominata cambiamento, bisogna farci i conti e conviverci.
Ma in definitiva che cos questo cambiamento allinterno delle
nostre organizzazioni?
Un nuovo organigramma, un nuovo ruolo, una nuova procedura o
pi semplicemente (?) le relazioni che ogni giorni si rinnovano allinterno del contesto nel quale operiamo?
C la possibilit di vivere con equilibrio e soddisfazione queste dinamiche professionali? E le emozioni negative come ansia e preoccupazione sono davvero dei mostri da scacciare o una parte inevitabile
del nostro modo di prepararci e vivere il cambiamento?
In queste giornate i partecipanti approcceranno metodiche utili ad
ottenere una maggior flessibilit cognitiva e una miglior capacit di
concentrazione e pensiero strategico, abilit fondamentali per ricostruire equilibrio e benessere e che possono essere allenate in totale
autonomia.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Nicoletta Gava
Parole chiave
Cambiamento, benessere, emozioni, consapevolezza

Farsi ascoltare: gli strumenti del racconto


Rem tene, verba sequentur, dicevano i latini per ricordarci che se si
conoscono a fondo i contenuti di ci che vogliamo comunicare, le
parole arriveranno da sole a comporre in modo spontaneo il fluire
del nostro discorso. Un monito da tenere sempre a mente quando ci
prepariamo a un dialogo con gli altri. anche vero che fin da piccoli
siamo affascinati dalle storie e che la nostra attenzione si ravviva tutte
le volte che sentiamo linizio di un racconto.
Non si tratta certo di iniziare ogni discorso con Cera una volta
ma di capire come le tecniche e gli strumenti della narrazione possano arricchire le nostre possibilit espressive e valorizzare i contenuti
della nostra comunicazione.
Presentare un progetto, tenere una riunione, elaborare materiali informativi e di comunicazione, esporre la propria opinione, valorizzare
i contenuti di un lavoro che stiamo facendo, sono tutte occasioni in
cui trovare gli elementi giusti con cui costruire storie fatte di parole e
immagini pu aiutarci a entrare pi facilmente in relazione con chi
ci ascolta.
Il corso aiuta a capire i codici della narrazione efficace, a riscoprire
il valore della parola, del racconto e delle immagini, a sperimentare
limportanza della coerenza interna del linguaggio, della chiarezza e
della concisione, a trovare gli elementi con cui rendere maggiormente fruibile agli altri il contenuto della nostra comunicazione.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali e in particolare chi si occupa di comunicazione, marketing, attivit sociali, formazione
Durata
2 giorni
Docenza
Annamaria Anelli, Alessandra Farabegoli
Parole chiave
Tecniche narrative, comunicazione, immagini, gioco

CORSI

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CORSI

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Comunicare in pubblico
Il corso loccasione per migliorare le proprie capacit di intervento
in pubblico, si tratti di assemblee, riunioni o incontri di formazione.
Lattivit di aula permette di sperimentare ci che pu servire a migliorare lascolto proprio e altrui. Gli aspetti teorici e i contenuti proposti,
inoltre, permettono di migliorare le proprie capacit espressive e di
prendere dimestichezza con concetti utili alla comprensione delle
dinamiche organizzative, delle relazioni interpersonali, dei conflitti.
Lattivit si basa su un forte coinvolgimento dei partecipanti, i quali
avranno loccasione di verificare con il gruppo il proprio stile di comunicazione e sperimentare qualche trucco del mestiere.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
3 giorni
1 modulo da 2 giorni pi 1 giorno
Docenza
Fabrizio Silei
Parole chiave
Consapevolezza, stile, comunicazione, paure, linguaggi, benessere

Visione e valori:
comunicare senso nelle organizzazioni
Senso un termine che apre a diversi significati, tutti leggibili in un
contesto organizzativo: senso come direzione, significato, percezione, consapevolezza, motivazione.
Le organizzazioni sono un complesso di strategie, relazioni interpersonali, procedure, che costituiscono la cornice, il senso del proprio
operare e che spiegano la natura dei risultati e dei comportamenti
attesi. Le persone che vi lavorano sono parte di questa cornice. Ne
subiscono gli effetti, ma contribuiscono anche alle sue coerenze o
incoerenze portando il proprio stile, le proprie caratteristiche, le proprie convinzioni e il proprio sapere professionale. Due sensi, quello
delle organizzazioni e dei singoli individui che sono uno parte dellaltro, si integrano e si scontrano in una relazione sempre dinamica.
Due sensi che, separati, rischiano di diventare sensi unici.
La proposta rivolta a tutte le figure gestionali che vogliano approfondire le modalit relazionali pi efficaci per mobilitare le energie
dei propri collaboratori e contestualizzare operativamente la visione; sviluppare una comunicazione efficace che generi impegno nel
conseguimento dei risultati; riflettere sullimportanza della coerenza
valoriale.
Lattivit prevede una alternanza tra momenti di aula e visite guidate
a luoghi simbolici presenti sul territorio. Questanno la citt con i suoi
quartieri, le vie, le piazze, i parchi offrir una metafora di ragionamento sul tema del bene comune, sul contributo che ciascuno di noi
pu portare alla costruzione di un progetto collettivo.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Alessandro Rizzi
Parole chiave
Comunicazione, costruzione, valori, apprendimento, esperienze

CORSI

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CORSI

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Errare umano, apprendere organizzazione


Quando una situazione di cambiamento diventa radicale.
Quando quello che abbiamo sempre fatto non basta e dobbiamo trovare strategie differenti per affrontare nuovi problemi.
Quando bisogna intervenire con urgenza e non sappiamo quale strada percorrere.
Quando il gioco si fa duro e i giochi cominciano a durare.
proprio giunto il momento in cui bisogna veramente rischiare di
sbagliare.
Ma poi cos pericoloso?
Alcune tra le pi grandi scoperte sono avvenute per errore. proprio
la possibilit di sbagliare e di riflettere su ci che successo che rende possibile sperimentare e dunque innovare.
Linnovazione e il fallimento sono due dimensioni tra loro collegate.
Dunque le imprese che vogliono innovare devono fare i conti con la
possibilit di sbagliare.
Questo tema particolarmente rilevante nel nostro Paese. Infatti il
fallimento da noi una dimensione riprovevole, un marchio di infamia indelebile nella storia di un individuo. A chi ha fallito si negano
nuove opportunit, come se lapprendimento non fosse possibile.
Errare umano un percorso che permette lesplorazione di nuove
strade, utilizzando lerrore come atto conoscitivo e come passaporto
per il rinnovamento e linvenzione.
Distingueremo tra errore generativo ed errore sistematico e analizzeremo gli atteggiamenti polari che li caratterizzano: paura e sconforto e coraggio e fiducia in s. Acquisiremo consapevolezza degli
elementi generativi dellerrore per comprendere come sia possibile
apprendere dagli errori e convertirli in una opportunit per lorganizzazione.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Forma del Tempo
Parole chiave
Apprendimento, esperienza, errore, feedback, cambiamento, scoperta, innovazione

Alle radici dellinnovazione


Il corso si svilupper a partire dalla storia artistica del Rinascimento
fiorentino, periodo in cui famiglie, tra cui quella de Medici, offrirono
a personaggi del calibro di Leonardo da Vinci, Michelangelo e molti
altri, la possibilit di esprimere e sviluppare il loro genio creativo.
I Medici credettero in loro incoraggiandoli e sostenendoli moralmente ed economicamente. Assumendosi la responsabilit della buona
riuscita delle loro opere, fecero s che la vita e il lavoro di questi artisti
diventassero parte integrante della cultura del tempo.
Lo scopo quello di lavorare sui temi legati alla propria responsabilit e allassunzione del rischio, ma anche sulla fiducia, la delega e
laccettazione dellerrore.
Altra tematica importante lintegrazione nel team per favorire la
creativit. I Medici riuscirono a creare i presupposti e i contesti adeguati affinch personaggi molto egocentrici potessero raggiungere
risultati di eccellenza.
Nel corso approfondiremo:
lo sviluppo del pensiero creativo
la capacit di vivere nellincertezza e fuori da schemi rigidi
lutilizzo del pensiero creativo/innovativo per imparare a stimolare
i propri collaboratori
lo sviluppo delle abilit per riuscire a trasmettere alle persone fiducia e aiuto quando portano avanti linnovazione
lintegrazione nel team per lo sviluppo e limplementazione dellinnovazione.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Alessandro Rizzi
Parole chiave
Scoperta, innovazione,
errore, rischio,
cambiamento

CORSI

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CORSI

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Che stress!
Il pensiero sistemico, la Programmazione Neurolinguistica e lapproccio strategico alla soluzione dei problemi, insieme al linguaggio
indiretto di Milton Erickson, costituiscono le basi teoriche di questa
attivit: apprendere alcuni metodi per rendere i propri stati emotivi
pi costruttivi e positivi.
Nel corso della nostra vita impariamo ad allenare il corpo e la mente.
raro per che ci venga insegnato a rilassarci, quando occorre, e a
recuperare energia per proseguire al meglio nel corso della giornata.
Il corso, di natura esperienziale, si propone di incrementare la consapevolezza di s e di aiutare le persone a scoprire nuovi possibili
comportamenti per gestire e affrontare le situazioni stressanti.
Tra i contenuti affrontati: cosa lo stress, la reazione allo stress, come
prevenirlo e gestirlo, tecniche di rilassamento.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Nicoletta Gava
Parole chiave
Benessere, ricerca, emozioni, resilienza

Altro che filosofia!


Riflessioni e pratiche per agire in maniera efficace
Quando sentiamo parlare di filosofia generalmente ci viene da pensare a qualcosa di poco concreto e difficilmente utilizzabile per la
gestione di aspetti di carattere commerciale e organizzativo.
In realt, partendo proprio dallesplorazione e dalla riflessione sul significato del termine, possibile scoprire modi e strumenti non usuali per affrontare in modo efficace situazioni problematiche, prove e
cambiamenti che si presentano quotidianamente nel nostro lavoro,
anche in quello pi tecnico.
Troppo spesso pensiamo che non si possa agire in modo differente da
come siamo abituati e difficilmente ci diamo la possibilit di vedere
le cose in modo diverso: opportunit, queste, che ci lasciamo scivolare di mano trascinati dalla quotidianit.
Talvolta il mutare delle situazioni ci mette di fronte alla necessit di
trovare modalit di agire differenti e opzioni diverse che nascano anche dalla riscoperta delle proprie e altrui risorse e capacit.
Altro che filosofia! unattivit daula esperienziale che porta a conoscere e a esercitare, con inattesa semplicit, le pratiche filosofiche
come strumento per ampliare il proprio punto di vista, elaborare altre
possibili visioni e favorire lemersione e la comprensione delle alternative presenti nel contesto operativo di riferimento. Favorisce la
maturazione di una concreta capacit di osservare, analizzare correttamente e rielaborare i problemi e lindividuazione delle risorse per
affrontarli aiutando a liberare lenergia necessaria per agire.
La metodologia proposta risponde sia alle esigenze di sviluppo della
singola persona che alla necessit di individuare pratiche in grado di
attivare processi di intelligenza collettiva da sperimentare allinterno
del proprio gruppo di lavoro.
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Myriam Ines Di Giangiacomo
Parole chiave
Cambiamento, energie, benessere, creativit, metodo, ascolto

CORSI

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CORSI

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La gestione del tempo nellera della fretta


Ognuno di noi quotidianamente si confronta con limpossibilit di
fare tutto e gestire il tempo in modo efficace. Attraverso questo corso
cerchiamo di mettere ordine nel mondo che non sta pi nelle agende. Unopportunit importante per valorizzare il tempo, rispettando
noi e gli altri e migliorando la qualit del nostro lavoro e della nostra
vita.
Nel corso approfondiremo:
i vantaggi nella gestione del tempo
lefficacia e lefficienza
c ome definire i propri obiettivi e le priorit
il quadrante del nostro tempo
il metodo RAR
c ome portare a termine le cose fondamentali e buttare nel cestino
tutto ci che non lo
i rubatempo
c ome delegare con successo
Destinatari
Tutte le funzioni aziendali
Durata
2 giorni
Docenza
Francesco Gentili
Parole chiave
Gestione del tempo,
organizzazione, metodo

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Qualit, sicurezza e leducazione


Le colleghe e i colleghi che nelle nostre Cooperative lavorano per la
salute e per la sicurezza nel lavoro e per la qualit dei prodotti che
vendiamo e che mangiamo, si occupano anche delleducazione a
stare nelle nostre collettivit tutelando un bene primario e indisponibile quale la sicurezza individuale e collettiva.
Questo valore presente nelle loro attivit e si esprime nel rispetto
delle norme che presidiano queste attivit, ma soprattutto nella missione del loro lavoro, la tutela della salute dei lavoratori e la tutela
della salute dei consumatori, di tutti noi insomma.
Lesperienza di queste due comunit professionali, che si incontrano
regolarmente a livello nazionale e mettono in comune approfondimenti teorici e soluzioni organizzative, ha prodotto dei modi di convivenza, socialit e aiuto reciproco, esemplari e meritevoli di essere
meglio conosciuti dalle nostre organizzazioni.
Come ogni anno Scuola progetter con loro dei percorsi specifici per
curare laggiornamento tecnico professionale e aiutarli nello svolgimento del loro lavoro di traduttori delle norme e delle regole della
sicurezza e della qualit in comportamenti, processi e procedure organizzativi. Ma anche in atteggiamenti, orientamenti culturali e educativi.
In particolare per la Sicurezza nei luoghi di lavoro verranno messi
a calendario il Corso Base per Addetti ai Servizi di Prevenzione e
Protezione e una edizione del corso Formazione Formatori per la Sicurezza.
Verr elaborato, insieme alla Commissione Salute e Sicurezza, materiale didattico per laggiornamento dei lavoratori e dei Preposti e
progettati degli incontri a carattere formativo.
La Commissione Qualit ha terminato, nel settembre 2015, una importante attivit iniziata nel 2013; si trattava di un progetto finanziato
dal titolo Quale Qualit. in corso, proprio in questi giorni, una fase
di raccolta di idee da trasformare in incontri a contenuto formativo
per il 2016.

DIARIO DI SEMINA

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DIARIO DI SEMINA

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Amministrazione finanza e controllo


Le attivit relative a questa area sono realizzate, coordinate e proposte da Laura Bini, in stretto collegamento con i referenti delle cooperative e con ANCC.
Si tratta di interventi di tipo formativo consulenziale rivolti a diverse
figure professionali, tra cui molti Dirigenti, con un taglio che risponde
a esigenze operative, culturali e strategiche.
Le novit in materia normativa, che generalmente comportano conseguenze organizzative ed economiche, sono tempestivamente affrontate, spesso con un taglio personalizzato sulle esigenze della Grande
Distribuzione, delle Cooperative di consumo in particolare.
Si tratta talvolta di iniziative uniche, perch inesistenti sul mercato.
Il lavoro da sempre articolato su due linee, luna a carattere normativo-istituzionale, laltra a carattere imprenditoriale, con quadrofedele come base e lingua comune di riferimento.
Con le attivit che si costruiscono via via anche sulla base delle novit normative, economiche e organizzative, si toccano temi cruciali
della gestione economica, finanziaria, fiscale e del personale.
Il Programma effettivo delle attivit, basato su corsi, seminari e interventi consulenziali, concordato con i referenti delle cooperative e
ANCC viene comunicato con cadenza trimestrale, seguendo spesso
la contingenza a cui la materia vincolata.
Per tutte le informazioni legate allo sviluppo di questarea di intervento e per eventuali richieste la referente Laura Bini.
laura.bini@scuola.coop.it

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PRODOTTI DELLORTO
In questa sezione dellAlmanacco riportiamo una serie di proposte e
attivit che sono nel patrimonio di Scuola Coop e che sono attivabili
su richiesta delle Cooperative.
La sezione Ri-corsi rimanda a tutte le attivit formative che, pur non
essendo rientrate nel Diario di Semina di questanno, riteniamo siano
ancora valide e per ci sempre disponibili per esigenze specifiche.
Di seguito raccontiamo le esperienze nate in collaborazione con le
singole Cooperative: materiali didattici, percorsi formativi, docenze
su singole tematiche. Infine riportiamo una serie di proposte che integrano lofferta corsuale: si tratta di metodologie che presuppongono
la personalizzazione dei contenuti per i diversi committenti.
Occasioni da costruire insieme.

Ri-corsi
Le attivit che insieme, nel tempo, abbiamo costruito e sperimentato
sono state tante. Molte di queste sono state realizzate fino ad esaurimento della richiesta, altre, sono state sostituite da nuove proposte
che ogni anno prendiamo in considerazione per il nostro Almanacco.
Ancora oggi per ci capita che venga richiesta lattivazione di un
corso non presente nellindice perch particolarmente adatto a una
situazione o maggiormente efficace di altri nel trattare una tematica.
Spesso anche noi, nel riprogettare le nostre attivit attingiamo a questo bagaglio di esperienze che non dimenticato ma conservato,
come tutte le cose che non vogliamo perdere perch prima o poi ci
serviranno di nuovo.
Per questo abbiamo pensato di mettere in evidenza non solo quanto
c di nuovo ma di rendere ancora disponibili tutte quelle attivit che
hanno funzionato e che costituiscono ancora oggi una valida alternativa e possono essere riattivate su richiesta.
Ovviamente il patrimonio conoscitivo presso gli Uffici formazione
delle vostre Cooperative ma potete dare unocchiata alle passate edizioni dellAlmanacco anche sul nostro sito, nella sezione Magazzino
delle Idee.

PRODOTTI DELLORTO

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A casa delle Cooperative


Riportiamo di seguito alcune delle iniziative che abbiamo svolto su
specifica richiesta di una Cooperativa.
Unicoop Tirreno
In occasione dellassemblea generale dei soci della Cooperativa la
Direzione Politiche Sociali ha chiesto il contributo di Scuola Coop
per un supporto organizzativo nella gestione di alcuni laboratori proposti ai soci: le sessioni di progettualit attivate con le metodologie
partecipative e un incontro sul Prodotto a Marchio Coop tenutosi con
La So! Coop.
Ancora in corso una collaborazione per realizzare un progetto formativo nelle scuole superiori di Livorno e Grosseto che vede il contributo di Scuola Coop sia in fase progettuale che di gestione di un
laboratorio sul tema Volontariato sociale e dImpresa.
Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Amiatina, Coop Bisenzio
Ombrone, Coop Valdicecina, Coop Montagna Pistoiese, Coop Bucine e Coop Reno
Le Cooperative hanno collaborato alla costruzione di un percorso comune per allievi responsabili di punto vendita. Con il supporto della
Scuola sono state realizzate diverse attivit volte prevalentemente a
promuovere e agevolare il contributo dei partecipanti nella definizione del percorso. Si partiti con una giornata di raccolta dei temi pi
motivanti e interessanti da trattare che hanno costituito le basi su cui
sviluppare gli incontri seguenti. Successivamente, attraverso tre filoni
di ricerca che hanno coinvolto in maniera attiva i partecipanti, si
approfondito il tema del ruolo di Capo Coop.
Sait
stata realizzata unedizione di Master Capi Negozio interamente
dedicata alle Cooperative del Trentino: SAIT, Coop Alto Garda e Famiglie Cooperative.
Coop Nordest
Realizzate alcune docenze sui temi relazionali allinterno dei percorsi per capi reparto.
Coop Lombardia
stata realizzata una giornata con i Responsabili commerciali per
verificare il possibile utilizzo di Capta.

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Unicoop Firenze
stata realizzata una giornata di formazione sugli strumenti di partecipazione per gli educatori che collaborano con la Cooperativa.
Scuola Coop ha collaborato con i coordinatori delle attivit sociali alla
costruzione di un progetto per il recupero e la trasmissione della memoria nelle sezioni soci e di un percorso formativo per giovani consiglieri.
stata realizzata una giornata formativa sullo strumento La So! Coop
interamente dedicata ai colleghi della formazione e alcune giornate di
La So! Coop in occasione delle ristrutturazioni di alcuni punti vendita.
Su richiesta della Cooperativa stato realizzato un incontro formativo
e studiato uno strumento agile per la raccolta partecipata delle segnalazioni dei soci utili per la costruzione del budget.
Inoltre stato organizzato un seminario con la Direzione del Personale e la Direzione Commerciale sugli scenari demografici della
Toscana legandoli ai fenomeni emergenti nella prospettiva del marketing.

PRODOTTI DELLORTO

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Proposte metodologiche
La So! Coop
La So! Coop il gioco didattico realizzato da Scuola Coop quattro
anni fa e che ormai entrato a pieno titolo tra gli strumenti formativi
utilizzati per diffondere e consolidare la conoscenza su vari aspetti
del mondo Coop.
Anche questanno sono state numerose le richieste non solo di attivit
realizzate con La So! Coop ma anche di personalizzazioni per le esigenze delle Cooperative. Come Scuola, in occasione delle Giornate
del Prodotto a marchio, abbiamo sperimentato una modalit di gioco
rivolta anche a gruppi ampi e realizzato diverse edizioni del gioco,
specifiche per linea di prodotto e dalla durata variabile. Anche i temi
della sicurezza sono stati riproposti con La So! Coop in una versione
realizzata in collaborazione con la Commissione Salute e Sicurezza
sul Lavoro di ANCC e a breve sar sperimentato in aula.
Per chi non lo conoscesse non si tratta soltanto di uno strumento
didattico, ma di unoccasione per apprendere in modo divertente,
costruendo le conoscenze con il contributo proprio e degli altri.
Il gioco costruito come i pi noti quiz, prevede un tabellone con
domande aperte di difficolt crescente.
Ogni squadra, a turno, prova a rispondere alle diverse domande, mettendo in comune le conoscenze dei singoli e rielaborando le diverse
informazioni che emergono. In questo modo ogni gruppo prende in
considerazione ci che gi sa e arriva a costruire la conoscenza specifica procedendo per diversi livelli di approfondimento. Il gioco
coordinato da un animatore che supporta le varie squadre nella formulazione della risposta, fornendo spunti di riflessione o suggerimenti per mettere in moto il processo di ricerca e aggiungendo elementi
di curiosit o dettaglio alle risposte dei partecipanti.
La struttura di La So! Coop particolarmente duttile, poich si sviluppa sulla piattaforma online Moodle.
I contenuti possono essere personalizzati cos come la durata o la
difficolt del gioco, che possono variare a seconda delle esigenze di
erogazione e di popolazione professionale presa a riferimento.

Le animazioni di Scuola Coop


Comunicare contenuti e progetti in grado di coinvolgere i propri interlocutori non sempre facile. Noi da sempre facciamo ricorso anche a mappe visuali, immagini e video che facilitino la comprensione
e la trasmissione di contenuti.
Nellultimo anno ci siamo messi in proprio o meglio grazie alle
competenze, alla fantasia e alla voglia di sperimentare cose nuove
di colleghi, Monia Nannini e amici-fornitori come Matteo De Niccol e Iacopo Landi abbiamo prodotto due white board animation
Alleati per cooperare e La comunicazione e i tre episodi della
saga La guerra dei mondi in stop motion. Per quanto riguarda la
tecnica delle white board si tratta di disegni che, in tempo reale, rendono in immagini i concetti che la voce narrante racconta. Le stop
motion invece hanno reso protagonisti della scena i nostri prodotti a
marchio che in tre esilaranti episodi ci hanno portato a conoscere la
vera vita di un prodotto nel supermercato.
Vi invitiamo a guardarli sul nostro canale youtube e a contattarci se
interessati a sviluppare prodotti simili.

PRODOTTI DELLORTO

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PRODOTTI DELLORTO

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Capta: usare i dati, individuare opportunit di vendita


CAPTA un modello di lettura delle vendite che permette unanalisi
dei comportamenti di acquisto dei clienti in un punto vendita. Inoltre
rappresenta un supporto operativo per la produzione e la verifica di
proposte di miglioramento.
CAPTA nato e si sviluppato nelle diverse edizioni del Master dei
Capi Negozio di Scuola Coop, in particolare nei moduli dedicati alla
gestione del Conto Economico. Proprio questa genesi ne garantisce
applicabilit e potenzialit: uno strumento semplice, ma non banale.
I tre dati intorno ai quali ruota questo modello sono: la captazione
di reparto (fatti cento i clienti entrati in punto vendita quanti hanno
acquistato al reparto X?) il numero di battute (questi clienti che hanno
acquistato al reparto X quanti articoli hanno preso mediamente?) il
valore della battuta media (quanto valevano mediamente questi articoli comperati?).
La lettura intrecciata di questi dati, sia in versione numerica che grafica, permette uno sguardo diverso rispetto a quelli che abitualmente
diamo ai nostri report, ma soprattutto agevola una
lettura dei comportamenti di acquisto dei
nostri clienti, di quelli cio gi presenti in
punto vendita.
Un pezzo in pi per ogni cliente per ogni
giorno sarebbe forse troppo ma perch non
provarci?
CAPTA pu darci una mano ad orientare e
focalizzare gli sforzi in tale direzione.
Diverse sono ormai le Cooperative che conoscono lo strumento.

Strumenti di partecipazione
Da sempre, nella progettazione delle proposte formative di Scuola
Coop il protagonismo dei partecipanti fattore critico necessario
per la buona riuscita delle attivit. Negli ultimi anni abbiamo sperimentato diverse metodologie didattiche sia per grandi che per piccoli numeri. Alcuni di questi strumenti li utilizziamo nella loro forma
originale, altri sono il frutto delle nostre rivisitazioni e di un po di
fantasia nellinventarci nuove applicazioni.
Con le nostre proposte crediamo di offrire risposta a tre ambiti tipici
delle dinamiche di gruppo:
La conoscenza reciproca dei componenti il gruppo
La facilitazione ed emersione di idee e proposte
Lanalisi e il confronto di diverse prospettive su un unico tema
Allo storico utilizzo dellOpen Space Tecnology (OST) si sono affiancate negli ultimi anni altre modalit che abbiamo testato in occasione
di nostri corsi o di richieste specifiche provenienti dalle Cooperative.
Non le elencheremo perch ciascuna di queste necessita di una dettagliata spiegazione e di un contesto di riferimento
ma vi invitiamo a contattarci qualora aveste
voglia di progettare e costruire insieme attivit di questo tipo.

PRODOTTI DELLORTO

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PRODOTTI DELLORTO

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Il coaching fa Scuola
Il coaching un metodo attraverso il quale il coach accompagna la
persona verso il conseguimento di un obiettivo opportunamente determinato. Ha il pregio di aumentare la consapevolezza di s e del
contesto, delle risorse a propria disposizione e dei vincoli; inoltre rafforza il commitment verso il raggiungimento dellobiettivo, attraverso
la stesura e il monitoraggio di un piano di azione.
Il coaching si basa su una relazione di sostegno, fiducia e collaborazione, pienamente coerente con i valori cooperativi. Una idea di
impostazione dei rapporti tra capi e collaboratori e tra colleghi che ci
piace far conoscere e diffondere.
Anche per il 2016 Scuola Coop a disposizione delle Cooperative
che vogliono condividere lutilizzo di questa metodologia e attivare
percorsi.

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RINGRAZIAMENTI
Come ogni anno ci troviamo a scrivere questa pagina ripercorrendo
con la mente il tempo trascorso e i tanti volti incontrati che lhanno
reso significativo.
Un grazie particolare va ai colleghi di Coop Lombardia che questanno, occupandosi di Expo, sono stati accoglienti, disponibili e problem solver ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno.
Un ringraziamento corale a tutti i colleghi della neonata Coop
Alleanza 3.0, con molti di loro abbiamo scritto la storia di Scuola
Coop, con alcuni continueremo a farlo, con altri speriamo di continuare a collaborare con il piacere che solo le buone relazioni sanno dare.
Grazie ancora ai colleghi di Coop Italia con i quali abbiamo costruito
un bel percorso sul Prodotto a Marchio Coop e una bella ricerca sul
Dopo Expo.
Un ringraziamento a Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop, per lattenzione che ci ha dedicato.
Grazie ancora a tutti i colleghi che hanno voluto condividere storie
ed esperienze di Cooperativa in occasione delle giornate del Prodotto
a Marchio e di Cittadinanza Cooperativa.
Grazie a tutte le voci che hanno animato le stop motion dei prodotti
a marchio.
Grazie a Francesco Beltramini che collabora con noi da diversi anni,
solo grazie a lui un po delle parole che viaggiano per Scuola Coop
non si perdono nel vento.
Grazie a Luisa Pilo che per un po non sar fisicamente con noi, poich impegnata a produrre ben pi che unattivit formativa...

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Tipografia ABC - Sesto Fiorentino
Illustrazioni e grafica
Fabrizio Silei
www.fabriziosilei.it

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ACCADDE DOMANI

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