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Oprecht si scus dicendo di non aver spedito il manoscritto perch voleva stampare lopera prima del Natale 1941 e riteneva che la censura non
avrebbe avuto niente da eccepire. Il carteggio relativo al romanzo siloniano
sarebbe durato fino al 21 novembre 1942, quando Lang concesse la stampa
delledizione italiana, vietandone per, come aveva gi scritto nellaprile,
lesposizione nelle vetrine delle librerie e la pubblicit. Qui dobbiamo concordare con quanti ritengono che Lang voleva che la stampa del romanzo
vedesse la luce, ma che per lingrato ruolo che ricopriva doveva fare di tutto per evitare malumori da parte italiana.15 Come si pu ricavare dalla versione del 1942 pubblicata a Lugano, infatti, molti passaggi critici verso il
fascismo restarono.
langt, dass sich Silone fr sich und seine Verleger verpflichtet, ihr seine jeweiligen zur Verffentlichung
bestimmten Arbeiten im Manuskript vorzulegen. [Nel maggio 1942, la Sezione Stampa e Radio
dellEsercito Svizzero vuole legare il prolungamento del permesso di soggiorno di Silone a una condizione supplementare: essa pretende che Silone simpegni, per s e il suo editore, a presentare il manoscritto
di ogni opera che volesse pubblicare].
13 Ibidem, p. 35.
14 Sehr geehrter Herr Doktor, Infolge Arbeitsberhafung knnen wir Ihnen erst heute den Entscheid ber Ihr Verlagswerk Silone: Der Samen unterm Schnee bekannt geben. Auf Grund der Gutachten, die uns von den Experten abgegeben worden sind, kann die jetzige Ausgabe des Werkes nur noch
unter Verhngung des Ausstellungs- und Anpreisungverbotes vertrieben werden. Eine Neueauflage in der
jetzigen Fassung ist verboten. Bei einer evt. Neuauflage sind alle nachstehend aufgefhrten stellen auszumerzen oder anders zu formulieren und uns die so korrigierten Fahnen zur nochmaligen Durchsicht
zuzustellen: Zentralbibliothek Zrich, Oprecht 14.24.
15 Cfr. Franois Bondy in Neue Zrcher Zeitung, 5 novembre 1987: brigens war der betreffende Zensor mit Emil Oprecht freundschaftlich verbunden; seine Eingriffe hatten den Zweck, das Erscheinen des Romans berhaupt zu ermglichen. [Del resto il censore competente era legato damicizia con
Emil Oprecht; i suoi attacchi avevano lo scopo di rendere possibile la pubblicazione del romanzo].
dove scompare la frase: voi avete una mente che la pensa in modo contrario a quello che il governo prescrive!. A p. 120 era gi pazzo quando part, ma ancora pi pazzo adesso che torna, salta a dire un altro. Di questi
tempi, tornare qui, in questodioso paese?, salta lultima frase. A p. 228
del dattiloscritto a proposito della conquista dellEtiopia leggiamo: ma,
nel massacrare orde malarmate duomini primitivi, nonna, la gloria
dov? che sar sostituito da: ma, nonna, la gloria dov? (p. 262). Infine, a p. 449 si passa da rappresenta il nuovo tipo ditaliano, lantropoido
tutta nuca e mandibola, con gli occhi spiritati a rappresenta uno sportivo
di moda, .
Un caso ai limiti della comicit, gi segnalato da Luce dEramo, il
fraintendimento del termine Genio Civile, che la censura credeva un riferimento ironico a Mussolini, per cui il pubblico latrocinio del Genio Civile
(p. 146) dovette diventare il latrocinio delledilizia statale e un altro brano dovette essere espunto.
interessante notare come il periodo in cui fu composto il romanzo
coincidesse con il ritorno di Silone alla vita politica attiva,18 cio con la militanza antifascista praticata non pi solo nella pagina scritta, ma attraverso
la collaborazione sia con il Centro Estero del Partito Socialista Italiano che
con i servizi segreti americani, che a Berna avevano una sede strategica. Di
questultimo aspetto si parlato, non sempre a proposito, dopo la pubblicazione nel 1996 del libro di Neal Petersen19 sulle relazioni che il futuro capo
della CIA, Allen Dulles, inviava a Washington dalla legazione americana
di Berna. Tra gli informatori di Dulles cera anche Silone, come si legge
nei dispacci pubblicati da Petersen, il quale li attinge dai National Archives
di Washington (dora in poi NAR). A rendere noto agli studiosi siloniani il
libro di Petersen stato il giornalista e scrittore Peter Kamber nel 2000.20
18 Si veda Tudini, op. cit., p. 141, in cui si cita larticolo siloniano Lindividuale e il sociale in
un romanzo pubblicato da Luce DEramo, Lopera di Ignazio Silone, Milano, Mondadori, 1972, pp.
299-301: Il mio lavoro su quel libro era coinciso proprio col mio ritorno attivo al lavoro clandestino antifascista. Vedi anche larticolo di Silone, Lautonomia socialista in guerra e in pace, pubblicato da
Unit socialista, 24 marzo 1956 e, per il passo che cinteressa, in Ignazio Silone, Romanzi e Saggi, a cura
di Bruno Falcetto, Milano, Mondadori, 20003, vol 1, p. 1526: quel libro io lavevo cominciato a scrivere
proprio nel momento in cui avevo di nuovo accettato una funzione politica, sia pure clandestina.
19 Neal H. Petersen, From Hitlers Doorstep. The Wartime Intelligence Reports of Allen Dulles,
1942-1945, University Park, The Pennsylvania State University Press, 1996.
20 Kamber pubblica una parte di quei documenti nel suo sito www.peterkamber.ch/silone. Anche
nel libro di Petersen si trovano numerosi riferimenti a Silone (475) e a messaggi che lo riguardavano o
erano stati inviati da lui stesso. Adriano Bazzocco, nel suo saggio Lesilio elvetico di Ignazio Silone. At-
Tale documentazione mai veramente studiata servita alle tesi accusatorie degli studiosi Biocca e Canali per corroborare la tesi di un uomo
scisso fra coscienza e doppiogiochismo, fra fedelt alle proprie idee e oscura tensione verso il tradimento.21 Ma se lipotesi di un Silone-spia fascista stata seriamente messa in dubbio da storici come Tamburrano,22 Soave23 e Franzinelli,24 anche i documenti di Washington scagionano lo scrittore collocando la sua collaborazione (gratuita, bene sottolinearlo) in
senso antifascista.
Ricordiamo solo due documenti: uno del 9 gennaio 1942 in cui Silone
ci teneva a precisare che poteva accettare dagli USA solo fondi che provenissero dai socialisti o dai sindacati,25 e un altro,26 del 24 marzo 1944, in
cui lo scrittore compare nella lista dei subagenti volontari e non pagati con
uno dei suoi nomi in codice, 475 (gli altri nomi erano 690, Len,
tivit letteraria e cospirazione politica nelle maglie dei controlli della polizia svizzera, in Spiriti liberi in
Svizzera. La presenza di fuorusciti italiani nella Confederazione negli anni del fascismo (1922-1945). Atti del Convegno internazionale di studi, Ascona, Centro Monte Verit - Milano, Universit degli Studi, 89 novembre 2004, a cura di Raffaella Castagnola, Fabrizio Panzera, Massimiliano Spiga, Firenze, Franco
Cesati Ed., 2006, p. 103, n. 21, segnala una parziale riproduzione del dossier OSS allinterno del fondo
Johann Aeschlimann - Forschungsdatenbank und Dokumentationen (OSS) presso lArchiv fr Zeitgeschichte di Zurigo. La documentazione originale si trova per presso i National Archives di Washington,
Operational Records of the Office of Strategic Services (OSS): le carte riguardanti Silone sono, in massima parte, nel Record Group 226, Entry 125, Box 8. Una riproduzione in fotocopia di tutta la documentazione americana che concerne lo scrittore (o, riteniamo, di tutti i messaggi da lui inviati) si trova presso
lArchivio Ignazio Silone di Pescina, citt natale dello scrittore (grazie a Peter Kamber). Cfr. anche Peter
Stahlberger, op. cit., che a p. 299, dopo aver rilevato che lantifascismo di Silone e di altri scrittori in
Svizzera non si limitava allattivit intellettuale, precisa genericamente (sebbene, forse, consapevole della
collaborazione di Silone con lOSS): Auch der Anteil der deutscher und italienischer Emigranten an den
whrend der Kriegszeit auf Schweizer Gebiet arbeitenden Nachrichtendiensten war betrchtlich [Anche
il numero di emigrati tedeschi e italiani che collaboravano, durante la guerra, con i servizi segreti attivi in
Svizzera era considerevole].
21 Dario Biocca - Mauro Canali, Linformatore: Silone, i comunisti e la polizia, Milano, Luni,
2000; Mauro Canali, Le spie del regime, Bologna, Il Mulino, 2004; Dario Biocca, Silone. La doppia vita
di un italiano, Milano, Rizzoli, 2005.
22 Giuseppe Tamburrano, Gianna Granati, Alfonso Isinelli, Processo a Silone. La disavventura di
un povero cristiano, Firenze, Lacaita, 2001; Id.[stessi tre autori?] , Il caso Silone, Torino, Utet, 2006.
23 Sergio Soave, Senza tradire, senza tradirsi. Silone e Tasca dal comunismo al socialismo cristiano, 1900-1940, Torino, Aragno, 2006.
24 Cfr. la recensione al libro di Canali, Le spie del regime: Mimmo Franzinelli, Cos fan tutti, in
LIndice, Anno XXII, n.1, gennaio 2005.
25 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 226, Entry 125,
Box 8. In questo memorandum, inviato da Gerald Mayer (stretto collaboratore di Dulles) si legge: Silone
emphasized the fact that under no circumstances would his Party accept funds other than from a Socialist
or Labor Union, as they want to keep the record clean.
26 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 226, Entry 165,
Box 15. Fra i sub-agents italiani, Silone, col nome in codice 475, elencato sotto la dicitura voluntary, assieme a 638, cio Egidio Reale (detto anche Drumbee), 682 e 683, due rappresentanti del Partito
dAzione, non identificati da Petersen, giunti in Svizzera dallItalia nel settembre 1943, e Masini (il repubblicano Odoardo Masini?). Ebbero un compenso invece: Campione, Cascara e Motta (nome,
questultimo, dietro cui si nascondeva il CLN di Milano (vd. Petersen, op. cit., p. 536). Nessun nome italiano compare tuttavia fra gli agents.
Frost, Tulio, Mr. Behr, The man from the montains, Gabriele,
ma non Betty come qualcuno ha erroneamente creduto).27
Fra i contatti dei servizi americani vi era lo stesso Oprecht e la moglie,
nella cui abitazione zurighese pericolosamente collocata a Hirschengraben 22, cio di fronte allallora consolato tedesco si tenevano alcuni incontri, cui a volte dovette partecipare lo stesso Silone,28 con Dulles (o i
suoi inviati). Non stupir il nome in codice di Emmie Oprecht, Juliette,
quando si legga, in una lista di nomi di informatori del marzo 1944,29
laltrettanto shakespeariano pseudonimo del marito, Romeo. La riconoscenza delle autorit americane non tard a manifestarsi se addirittura lo
stesso presidente Roosevelt, in una lettera del 30 ottobre 1944, inviata a
Gerald Mayer, assistente di Dulles a Berna, scriveva:30
Dear Mr. Mayer,
When you return to Switzerland, will you convey to Mr. Robert Salambier and to Dr. and Mrs. Emil Oprecht, my sincere appreciation for
their valiant work and efforts in the cause of the United Nations. []
Very sincerely yours
Franklin D. Roosevelt
27 Vd. ad esempio Luigi Gorgoglione, Il rosso e il nero. Il nuovo caso Silone, in Critica letteraria, XXXI, 2003, p. 135, saggio, del resto, non privo daltre inesattezze. Per lidentificazione di Betty
vedi anche Dario Biocca, Silone: la doppia vita di un italiano, Milano, Rizzoli, 2005, p. 236 e Michele
Dorigatti - Maffino Maghenzani, Darina Laracy Silone. Colloqui, Verona, Perosini Editore, p. 63.
28 Si veda NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 190,
Entry 24, Folder 34, lettera che Emmie Oprecht invia a Dulles: Lieber Mr. Dulles, am Sonntagmorgen
war Silone bei mir und bat mich Ihnen mitzuteilen, dass er Montag oder Dienstag unbedingt mit Ihnen
sprechen sollte. Es wre vielleicht am besten wenn Sie sich bei mir zu Hause treffen wrden und ich bitte
Sie mir zu telefonieren, damit ich Silone verstndigen kann [Caro Sig. Dulles, domenica mattina Silone
era da me e mi ha pregato di dirle che luned o marted vorrebbe parlare assolutamente con Lei. Sarebbe
ottimo se Lei potesse venire da me. La prego quindi di telefonarmi perch io possa avvisare Silone].
29 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 226, Entry 165,
Box 15, gi citato.
30 Zentralbibliothek Zrich, Sezione Manoscritti, Ms. Oprecht, 4. 56.
31 Zentralbibliothek Zrich, Sezione Manoscritti, Ms. Oprecht, 4. 48.
da Berna: Silone adesso chiede tramite Oprecht che siano spedite le pp.
304-432.32
Dalle carte americane si evince poi, come ha ricordato Adriano Bazzocco,33 linteressante progetto di Silone di proporre ai produttori cinematografici americani tramite il suo editore di New York, Harper il soggetto di un film, ispirato a un episodio reale raccontato da Ettore Cella, amico di Silone e figlio di Enrico Dezza, un emigrato emiliano che gestiva il
ristorante della Cooperativa socialista, poi noto come Cooperativo.
Durante la guerra racconta Cella34 due paracadutisti alleati approdarono a Cogruzzo, in Emilia, il paese dove abitavano i miei fratellastri. Furono loro a nascondere i due fuggiaschi. Qualcuno del paese
trov i due paracadute abbandonati e con la tela si fece dei vestiti. I
fascisti se ne accorsero e si misero a cercare i due alleati e quelli naturalmente dovettero scappare precipitosamente. I miei fratelli dissero
loro di andare in Svizzera e diedero loro lindirizzo della Cooperativa,
pregandoli di salutare la madre da parte loro. E quelli un bel giorno
capitarono veramente da noi. Mia madre raccont questa storia a Silone, il quale ebbe lidea di farne un soggetto per un film.
La sceneggiatura di Silone era incentrata sul rapporto fra soldati angloamericani e contadini del Nord-Italia e si soffermava su episodi di lotta
partigiana; leggiamo infatti in un telegramma che egli invi ad Harper tramite Berna il 24 aprile 1944: The film also contains various episodes of
the struggle of the Italian partisans against the Germans.35 Tale impostazione non dovette molto interessare il produttore, che intendeva mettere al
centro piuttosto laccoglienza che gli svizzeri offrirono ai profughi italiani:
ne nacque il fortunato film Die letzte Chance, diretto da Leopold Lindtberg.
Il 28 aprile lo stesso Dulles a interessarsi:
[] The following is for Washington: 475 is wiring Harper Bros. in
New York that is reading a story as the foundation for a movie depicting the brotherhood existing between Americans and Italians as
schown by the experiences of escaped Britishers and Americans who
were both helped and hidden by nothern Italian peasants. Because of
the psycological value of such a movie as well as my wish to help
475, would appreciate it if Harpers could be descreetly contacted, on
32 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 190, Entry 24,
Folder 34.
33 Bazzocco, art. cit. alla n. 21, p. 104.
34 Ettore Cella, Sulle tracce di Ignazio Silone a Zurigo: intervista ad Ettore Cella, in Quaderni
grigionitaliani, 1995, pp. 329-30.
35 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 226, Entry 125,
Box 8.
36 NAR, Operational Records of the Office of Strategic Services, Record Group 226, Entry 125,
Box 8. Il telegramma pubblicato anche in Petersen, op. cit., p. 275-6.
37 Dorigatti - Maghenzani, op. cit., pp. 63-4.