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Gibson L-5 1949 - cinquant'anni portati con


leggerezza
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24 febbraio 2011 @ 08:00

Immagino che i puristi del vintage aggrotteranno la fronte alla vista delle foto di questa
archtop. La causa di tale reazione costituita dagli interventi che essa ha subito, e in
particolare, da un upgrade chiamato PAF. Peraltro questa chitarra presenta alcune curiose
caratteristiche che costituiscono la testimonianza del periodo che Gibson e le altre
manifatture americane hanno attraversato negli anni in cui gli USA furono impegnati nella
seconda guerra mondiale, con una coda che ha interessato anche gli anni immediatamente
successivi. Questo per quanto riguarda loggettivit delle cose.

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lasciato. Quando ne sono venuto in possesso, agli amici che me ne chiedevano notizia ero

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pulito con il damping di
red azione Smorzare la vibrazione delle
corde non impegnate a suonare una melodia ...

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solito dire che, se la mia Buscarino Monarch paragonabile a unelegante signora bionda in

abito da sera, questa L-5 come la matrona del bordello del porto, che tante avventure ha
vissuto e tante storie ha da raccontare.

Parlare di Gibson come parlare della storia della chitarra moderna, e parlare di L-5
parlare della chitarra archtop, la chitarra del jazz. La L-5, come ebbi modo di scrivere in
un precedente articolo, diede lavvio a quel processo che, a partire dalla met degli anni
20, port la chitarra a scalzare il banjo dalle big band quale strumento ritmico-armonico,
per poi assurgere, grazie allintroduzione del pickup magnetico e dellamplificazione, e con
le mani di quel grande che fu Charlie Christian, a strumento di piena dignit anche dal
punto di vista solistico.

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Questa Gibson data 1949, come dimostra innanzitutto il numero di serie iscritto nel
cartiglio ovale visibile sbirciando dalla effe dei bassi: A-3995 il numero, che si colloca
nella serie con quellaffisso A adottato nel 1947. Da quel che dato a sapere il primo
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Spazio ai principianti con un fraseggio rock blues che


li aiuter a mescolare tra loro pentatonica maggiore
e minore....

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numero usato nel 1949 fu il 2666 e lultimo il 4413. Allepoca il numero di serie non veniva
impresso nei legni (es. dietro la paletta), come avvenne invece in seguito. Il cartiglio
mostra unaltra particolarit: allindicazione del modello L-5, apposta con un timbro a
inchiostro, stata fatta seguire, con iscrizione a biro, la lettera - C. Questiscrizione, che
proprio perch apposta a biro dimostra la sua infrequenza, sta a indicare che la chitarra
cutaway, cio con spalla mancante (caratteristica comparsa sulle L-5 dal 1939 con la serie
L-5 Premier, con la P che diventa C a partire dal 1948). Oggi pu stupire il fatto che la
normalit in quegli anni fosse la chitarra intera, specie per la L-5 che sembra nata con la
spalla mancante, tanto armoniosa nella forma e ben proporzionata, ma cos non era. Il
successo via via crescente fece si che la C scalz la versione intera dalla produzione, che
cess infatti nel 1958.
Ma comera la L-5 prima di quella qui mostrata e di quelle del periodo immediatamente
precedente la seconda guerra mondiale? E quelle pi moderne, diciamo da met 50 in poi?
Erano poi cos diverse? Vale la pena allora descrivere questa 49 fornendo
contemporaneamente qualche riferimento in parallelo, in modo che si possano ancor di pi
apprezzare le sue peculiari caratteristiche.
Partiamo dalla cassa: questa di misura classica, ovvero di 17 pollici, misura intermedia
adottata nel 1929 e considerata tuttoggi ottimale. In origine la L-5 era pi piccola,
misurando 16 (come la 175 per intenderci). Il piano armonico in abete scavato da pieno
(hand carved) e ottimizzato da mani sapienti. Si presenta a venature regolari, non troppo
fitte, ed di spessore ridotto. Credo che questultima caratteristica sia tipica degli
strumenti nati acustici, cio senza pick-up. Tale caratteristica conferisce alla chitarra una
notevole leggerezza, ben lontana dalla presenza fisica di quelle pi moderne. Sicuramente
il piano armonico stato ispessito, dagli anni 50 in poi, al fine di reggere meglio le forature

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il piano armonico stato ispessito, dagli anni 50 in poi, al fine di reggere meglio le forature
necessarie al montaggio dei due pick-up e dei relativi controlli, e anche per meglio
resistere ai problemi di feedback sempre pi presenti con laumento dei volumi di
amplificazione. Un piano armonico di questo tipo fa s che mal sopporti set di corde di
scalatura sostenuta: al di sopra dello 011 052 questa chitarra tende a spegnersi, a
perdere armonici e sustain. Il legno di fasce e fondo s mosso in modo parsimonioso,
senza mostrare quelle evidenti fiammature che capita di vedere sugli strumenti di pregio.
E comunque risaputo che i legni utilizzati da Gibson nelle versioni in tinta fossero di minor
qualit estetica rispetto alle chitarre in finitura natural, per le quali veniva applicato un
sovrapprezzo. Per quanto riguarda la catenatura, la L-5 nacque con limpostazione parallela
(in realt si tratta di una A senza trattino), poi abbandonata per la nota X e reintrodotta a
partire dai primi anni 40.

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Un colpo di fortuna pu portarti a casa la chitarra dei


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ponte e, cos facendo, permettere la regolazione della pressione che le corde esercitano
sulla tavola armonica. Tale foro consente appunto di agire sulla vite di spinta del
leveraggio. Il Varitone venne dismesso a partire dal 1954, e spar contemporaneamente il
foro.
Sbirciando dalla buca a effe dal lato dei bassi si vede letichetta di forma ovale: questa di
carta bianca, colore adottato nel periodo compreso tra il 1947 e il 1954. Del pickup parler
dopo, ma va subito detto che nel 1949 quel tipo di pickup doveva ancora essere inventato
(il PAF dellautunno del 1957).
Il ponte in palissandro, regolabile solo in altezza, e venne in seguito sostituito dal Tuneo-matic che, in versione ibrida, cio non montato direttamente sulla cassa ma su un piede
in ebano che funge da interfaccia con il piano arcuato, divenne lo standard dalla fine anni
50 in poi. C da notare che Gibson perseguiva la compensazione dellintonazione con una
forma della parte superiore del ponte a scalini. Tale soluzione non era peraltro condivisa
da tutti i costruttori: per esempio John DAngelico utilizzava la versione rettilinea, inclinata
rispetto alla direttrice delle corde, come si vede in queste immagini. Questo ponte quindi
atipico per Gibson, ma la qualit e lapparente stagionatura del legno di cui fatto,
accompagnate con un paio di altre singolarit che vedremo, non mi consente di escluderne
del tutto loriginalit.
Questo argomento si collega alle caratteristiche di manico e tastiera. Questultima in
palissandro, legno del tutto singolare per la L-5. Nel periodo seguente il secondo conflitto
mondiale, e precisamente tra il 1947 e il 1949, Gibson dovette fronteggiare un periodo di
scarsit di approvvigionamento di legname esotico pregiato, ripiegando cos sui materiali
disponibili. In quegli anni vennero anche prodotti esemplari di L-5 con scalatura ridotta (24
e ) rispetto allo standard di 25 e , standard al quale questa chitarra conforme. Ultima
particolarit costituita dal manico costruito in un sol pezzo di acero: la regola sulle L5
lassemblato di due o tre pezzi. Le dimensioni e la forma, le proporzioni non esasperate,
conferiscono una comodit dutilizzo decisamente al di sopra della media.

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Infine la paletta: questa mostra con evidenza un'angolatura pi pronunciata (fino a -20)
rispetto alle L-5 successive al 1965, anno dal quale langolazione fu ridotta a -14. Inoltre la
paletta si assottiglia visibilmente verso lestremit, caratteristica che Gibson ha
abbandonato da met anni 50 a favore di un design a piani paralleli.

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La finitura anteriore della paletta presenta la classica copertura del tendimanico a forma di
campana e il canonico intarsio in madreperla raffigurante un vaso di lys. Il logo Gibson gi
nella versione modernizzata introdotta nel 1947, che ha sostituito quello in corsivo ed
caratterizzato dalla coda sulla G, il punto dell i connesso con la G, la b e la o aperte, e il
legame che unisce in basso la on.
Assolutamente non originali, sebbene ormai molto vissute, sono le meccaniche Grover
che andarono a sostituire le originali Kluson in plastica simil-madreperla, dalla
caratteristica forma a tulipano.
La sostituzione delle meccaniche non con le originali, ma con altro tipo, ci porta a
soffermarci sulla pi evidente profanazione: il pickup. Ebbene, chi ha posseduto in origine
questa chitarra, che considerandone lo stato di usura generale doveva essere un
professionista, non ha avuto troppe remore a sostituire il pickup sospeso del quale la parte
terminale del manico conserva traccia (probabilmente il De Armond tanto in voga in quegli
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anni tra i jazzisti) con uno montato on board. Quello che si vede uno dei mitici PAF delle
origini, cos come di quegli anni sono potenziometri. Il pensiero corre subito al grandissimo
Wes Montgomery che ebbe due L-5 a un solo pickup costruitegli appositamente da Gibson
(caratterizzate anche da un intarsio protettivo in madreperla, uno a forma di cuore e uno a
forma di diamante, posto nella zona dove egli era solito appoggiare le dita della mano
destra). A differenza di quelle, su questa chitarra i due potenziometri sono collocati tra la
buca a effe e il bordo, soluzione che, sebbene per il loro utilizzo richieda un maggior
spostamento della mano, preserva maggiormente lacusticit del piano armonico, evitando
di forare e appesantire ulteriormente la zona vibrante prossima al ponte.
Il suono di questa chitarra si caratterizza per un timbro unplugged piuttosto vivace, con un
buon volume e sustain, non troppo pieno, riconducibile a quello di una flat top alla quale si
sostituisce la brillantezza con un velo di morbidezza. Si presta cos piuttosto bene a un
compito di accompagnamento in strumming leggero o in arpeggio. Su questa base timbrica
il lavoro del pickup propone un attacco morbido, con un timbro caldo e bilanciato, con
parecchio alone armonico, negando per la possibilit di produrre accordi percussivi, quasi
pianistici. Per dare unidea del suono posso indicare la prima incisione di Wes Montgomery
(WM Trio, ed. Verve), e di quella in particolare i brani "Round midnight" e "Whisper not",
nonostante Wes pare suonasse con scalature particolarmente sostenute.
Qualche considerazione conclusiva. Per anni sono stato piuttosto distaccato dalla
produzione Gibson, per la quale non ho mai avuto una grande attrazione. Lacquisto di
questa L-5 stato il modo per scacciare il pentimento causatomi dalla vendita di una bella
Guild Artist Award. Decisi cos che fosse giunto il momento di provare ad approcciarmi alla
L-5 o alla Super 400. In quelloccasione mi trovai al bivio tra limmacolata originalit di
strumenti pi recenti, diciamo anni 70/80, e il suono di questa 49 profanata. La mia scelta
sotto i vostri occhi.
La vicenda mi spinge a proporre la lettura di una bella lettera scritta da George Gruhn
(tuttora rinvenibile sul suo sito, sezione newletters con il titolo Collectors vs. musicians, a
data 28/09/2006) circa il diverso modo di vivere il rapporto con lo strumento tra lamatore
(o collezionista) e il professionista. Accade che questultimo sovente veda nella chitarra
esclusivamente un attrezzo necessario a tirar fuori di che vivere, e in quanto tale propenso
a far apportare senza remore quelle modifiche e interventi tecnici, anche molto invasivi,
ritenuti necessari.
Infine, segnalo a quanti volessero approfondire le proprie conoscenze sulla L-5 un buon
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libro a essa dedicato da Adrian Ingram, in lingua inglese, facilmente acquistabile in rete.
Dopo tanti anni trascorsi su chiss quanti e quali palchi doltreoceano, questa chitarra ha
modo di riposare in ambiente confortevole e raccontare le pi tranquille storie che io le so
chiedere.
chitarre semiacustiche - g ibson - l5

Link utili
Evoluzione storica della chitarra

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Commenti
Articolo, come sempre, molto bello. Grazie
di Mr_Pone - user # 28115 dal 22/02/2011 | 24/02/2011 @ 08:2
Articolo, come sempre, molto bello. Grazie
Rispondi
complimenti per la scelta! anche se ...
di f abiojay - user # 20826 dal 20/09/2009 | 24/02/2011 @ 09:0
complimenti per la scelta! anche se "prof anata" sempre una chitarra straordinaria... e poi un paf
originale non ha eguali!!!
Rispondi
Non sono d' accordo sul Pickup originale!
di FBASS - user # 22255 dal 30/12/2009 | 24/02/2011 @ 09:2
Ciao da FBASS, da estimatore di questo modello ( ma posseggo tre chitarre Gibson, una SG con
Bigsby del 1973, una ES 335 Studio 1989 ed una Les Paul Special con P 100 Limed Moganoy pi un
Basso Grabber 3 color natural del 1978 ), ti posso assicurare che queste chitarre, come pure le ES
175 dell'epoca, pi ecnomiche con l'uso di laminato piegato a caldo, ma praticamente identiche
nella f orma, montavano le Kluson a Tulipano in plastica verdastre, con un solo ring, e come pickup
avevano il Charlie Christian, cio quello montato per prima, nel 1940, su una chitarra da Jazz, la ES
150, che era la chitarra dello stesso C.C ( vedi se si pu risalire alla presenza dei tre f ori
caratteristici sul top anteriore, tra il ponte ed il pickup stesso, i Dearmond erano usati dalla
Gretsch sua concorrente e poi dalla Rickenbacker ). Franco 50.
Rispondi
Re: Non sono d' accordo sul Pickup originale!
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 09:4
Non ho ben compreso: io non ho scritto che questa chitarra nata col PAF montato, n che il
PAF sia il primo p.u. montato da Gibson sulle archtop. Ho scritto che il PAF probabilmente
stato montato successivamente, f ine '50, quando questa chitarra aveva una decina d'anni ed
aveva gi visto su di s un f loating. Secondo me il cambio f u f atto perch ad un certo punto
si af f acciato sulla scena un tal Wes Montgomery ...

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Rispondi
Re: Non sono d' accordo sul Pickup originale!
di stef ano53 - user # 26833 dal 01/12/2010 | 24/02/2011 @ 11:1
Probabilmente si tratta di un PAF '57-'59,che aveva sostituito il Charlie Christian
originale.La scelta era f requente all'epoca,i nuovi Humbuckers f urono giustamente
apprezzati per volume,timbro e silenziosit anche dai jazzisti.Complimenti sinceri per lo
strumento.Oltretutto un ottimo investimento.Solo il pickup vale quanto una Gibson
nuova!
Rispondi
Re: Non sono d' accordo sul Pickup originale!
di FBASS - user # 22255 dal 30/12/2009 | 24/02/2011 @ 17:5
Non hai ben compreso, io non ho detto che tu hai af f ermato che questa chitarra nata
con il PAF, tant' vero che il PAF stato realizzato sul f inire degli anni 50th, prima le Les
Paul e le Arch-Top Gibson montavano il P 90 o tuatt'al pi l'Alnico 5, vedi Les Paul
Coustom 1954 Black Beauty, al manico, ma sull'af f ermazione del pickup originale come
Dearmond ( sono abbastanza esperto in materia e f accio riparazioni elettroniche dal
1966, chitarre comprese e mi documento, il primo de Armond f u montato sulle Gretsch, ho
tutte le f oto d'epoca sia Gibson, che Fender e Gretsh ed anche i cataloghi, nonch un
discreto collezionista e vecchio Ingegnere bassista) , ciao da Franco.PS) comunque una
bellissima chitarra, complimenti, io ne ho avuta per le mani una Swichtmaster a tre PAF
del 1961, con 6 manopole e cambio tipo strato a 4 posizioni
Rispondi
Re: Non sono d' accordo sul Pickup originale!
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 19:2
Adesso ho capito, scusa. Il DeArmond (ribattezzato anche "Rythm Chief ") f u un
"outboard" molto in voga in quegli anni, proprio perch consentiva di amplif icare
strumenti acustici senza operare scassi ed essendo pertanto una soluzione
reversibile. Inf atti la sua presenza si rinviene normalmente osservando eventuali f ori
stuccati nella parte del manico che sovrasta il piano armonico. Tutt'ora un pickup
utilizzato: vedi la Elf erink che compare nel mio precedente articolo linkato all'inizio
del presente.
Rispondi

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Bell' articolo, interessante e ...


di 77casual - user # 25849 dal 24/09/2010 | 24/02/2011 @ 09:2
Complimenti! Bell'articolo, interessante, dettagliato e scorrevole, ma sopratutto, complimenti
per la Signora, elegante...con un f ascino tutto suo, nonostante le modif iche.
Rispondi
una goduria per gli occhi!
di accademico - user # 19611 dal 10/06/2009 | 24/02/2011 @ 09:3
caro giovanni, grazie per condividere con noi questa meraviglia, un sunbrust strepitoso e uno
strumento veramente unico. Per quanto riguarda il Paf , oltre al f atto che pref erisco i p.u.
embossed, direi che concordo pienamente con Gruhn (l'hai presa da lui?) e le scelte del chitarrista
prof essionista contro quelle del collezionista. Del resto la storia gli d ragione la L5 di oggi ha il
Paf . E poi tu avevi la soluzione alternativa sulla Buscarino, hai f atto benissimo, questa ha un
f ascino (almeno estetico) che non trovo in quelle di oggi. Complimenti, ed ora, f uori il pollicione e
vai di ottave!
Rispondi
Re: una goduria per gli occhi!
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 09:5
No, non arriva da Gruhn, ma l'ho presa qui in Italia, dove arrivata dal Canada tramite P.Paolo
Adda. Almeno cos mi stato raccontato. Per quel che riguarda il pollicione ... da piccolo me
lo lussai malamente ed ora al massimo sta dritto, altro che girato all'indietro come Wes!
Per, considerando che Wes aveva il problema di schiarire il suono, che lui riteneva troppo
opaco proprio per l'uso del pollice, da cui il montare ponti in metallo e girare il pickup al
contrario, io, esclusivamente come timbro, mi ci avvicino. Musicalmente so che molti hanno
tentato di imitare Wes (Metheny, Russell Malone, ecc.) ma poi hanno lasciato perdere: come
lui non ce ne saranno pi. E se ben ce ne f osse un altro, sarebbe un duplicato dell'unico e vero
originale grandissimo Wes.
Rispondi
Che poi gli anni sono sessanta ... sorry!
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 09:5
Che poi gli anni sono sessanta ... sorry!
Rispondi

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Beh ! c' poco da commentare Giovanni ... ...


di Kata_ts - user # 2290 dal 13/08/2003 | 24/02/2011 @ 10:4
Beh ! c' poco da commentare Giovanni ... solo da f arti i complimenti per aver saputo mantere in
OTTIMO stato questo "pezzo di storia" della chitarra. SaluToneS
Rispondi
strumento meraviglioso.. e articolo ...
di yasodanandana - user # 699 dal 26/09/2002 | 24/02/2011 @ 11:2
strumento meraviglioso.. e articolo bellissimo! (o viceversa)
Rispondi
Ottimo
di karras - user # 18282 dal 06/03/2009 | 24/02/2011 @ 12:4
Tutto f antastico oserei dire.Articolo interessante e piacevole e chitarra
mozzaf iato,complimenti.Certo che se ci f osse in allegato un video per ascoltare la voce di
codesta ''matrona'' sarebbe davvero il massimo ;) . Mi spiegheresti perch corde con scalatura
'importante' f anno perdere armonici e sustain allo strumento?Ho sempre pensato che in quegli
anni si utilizzassero corde molto grosse e che l'uso di scalature minori f osse nato con il blues
elettrico ed il r'n'r.. Piccolo OT: Per quanto riguarda le modif iche alla chitarra,credo che ormai sia
diventato davvero un annoso e f astidioso problema:se si vuole prendere uno strumento
nell'ottica dell'investimento (o lo si vuole mantenere in tale ottica),purtroppo si deve rinunciare a
qualsiasi modif ica,oppure accettare una perdita di valore consistente;questo non perch tutti i
potenziali acquirenti sono collezionisti ma semplicemente per il f atto che ormai quasi tutti si
comportano e ragionano come tali(od adottano senza cognizione di causa quei principi),ergo
menate sulle viti originali o sulla custodia (che,si sa,cambiano notevolmente il suono della
chitarra..).Da qualche tempo ho iniziato a maturare l'idea che questo trend stia rovinando,sotto
certi aspetti,il mondo degli strumenti a corda,snaturandone la f unzione primaria (ovvero
suonare,magari bene) e f ocalizzando l'attenzione su dettagli secondari (ovvero l'immagine,o
come mi disse un tipo una volta: ''se compro una chitarra vintage devo avere anche la custodia
originale perch entrando in un locale a suonare f a scena'').Buon Jazz'n'roll :)) Alberto
Rispondi
Re: Ottimo
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 15:4
Abbi pazienza, ma ho limiti tecnologici: pi che un rif erimento a quei brani non mi posso

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permettere. Per quanto riguarda la scalatura non ti so dire con precisione. E' mio
convincimento che un piano armonico cos sottile e, f orse, la minor elasticit che oltre mezzo
secolo di stagionatura ha conf erito ai legni f anno s che sopra quella scalatura la chitarra
"perde". Almeno a mio gusto. Tra le archtop che ho utilizzato quelle che lavoravano meglio
con corde grosse erano proprio quelle con tavola piuttosto spessa. Secondo me c' un
equilibrio tra la pressione e la resistenza/curvatura/catenatura/materiale del piano
armonico. Condivido l'OT.
Rispondi
Che invidia!
di strimp - user # 13472 dal 17/10/2007 | 24/02/2011 @ 14:1
Ogni tuo strumento poesia pura. Grazie per l'ottimo articolo e complimenti per l'acquisto.
Gabriele p.s. (of f topic) un po' di tempo f a annunciasti un articolo sull'Acoustic Image: in
cantiere?
Rispondi
Re: Che invidia!
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 15:4
Non ricordo di aver f atto promesse circa l'A.I., ma ci sta. Pu essere un'idea interessante.
Stay tuned ...
Rispondi
Ce n' bisogno!
di perrynason - user # 17170 dal 14/12/2008 | 24/02/2011 @ 16:2
Questo un grande articolo perch racconta una bella storia. E una bella storia interessa tutti.
Non mi appassionano le chitarre elettriche e di solito non mi attirano i testi specialistici che
sciorinano solo anni di produzione, numeri di serie e altri dettagli. Questo bellissimo articolo
soddisf a anche quel tipo di interessi, ma al di l delle ghiotte inf ormazioni per gli appassionati,
parla ai musicisti e alla loro sensibilit. Spero lo lascino in homepage per molto tempo, come
esempio di articolo perf etto per un sito come questo. Ce n' bisogno!
Rispondi
Toglie il f iato
di gianninord - user # 16466 dal 15/10/2008 | 24/02/2011 @ 18:1
Quando ho visto la f oto di questa L-5 mi quasi mancato il f iato. Non solo bellissima, ma ha un
f ascino che solo gli strumenti molto usati hanno. Complimenti. Io conservo sempre i migliori

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articoli trovati in rete o su riviste e che riguardano strumenti che possiedo. Ho gi f atto un copia
incolla e ho aggiunto il tuo articolo in coda ad un bell'intervento sulla L-5 trovato su un sito USA.
Ciao e grazie.
Rispondi
Re: Toglie il f iato
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 24/02/2011 @ 19:2
Mi daresti indicazioni su come rinvenire l'intervento sul sito USA di cui parli in coda? Mi
interessa.
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Finalmente che l' hai mostrata. E' uno splendore.
di Cukoo - user # 17731 dal 26/01/2009 | 24/02/2011 @ 18:3
Finalmente che l'hai mostrata. E' uno splendore. 'Finalmente che' veneto. E' quella che hai
trovato da queste parti?
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Re: Finalmente che l' hai mostrata. E' uno splendore.
di Giovanni Ghiazza - user # 31 dal 11/02/2002 | 25/02/2011 @ 09:1
Yes, arriva dalla laguna: Mestre. E tal cosa ha f atto s che nei primi due mesi si sia mossa di
manico, f ortunantamente rimesso in linea mollando il truss-rod. Ed ha perso un certo "odore
di umido" che la f aceva ancor pi anziana. Gli altri legni non hanno mostrato di sof f rire, anche
perch da me, in campagna, c' mediamente un tasso di umidit oscillante tra i 45 e i 65%.
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Articolo bellissimo, completo e interessante, ...
di Oliver - user # 910 dal 21/11/2002 | 25/02/2011 @ 00:3
Articolo bellissimo, completo e interessante, degno di una chitarra stupenda. Grazie.
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Meravigliosa chitarra
di luvi - user # 3191 dal 16/12/2003 | 25/02/2011 @ 12:0
e belissimo articolo, complimenti! :-)
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Come molti hanno gi scritto prima di me, ...

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di aPhoenix90 - user # 22026 dal 13/12/2009 | 25/02/2011 @ 17:1


Come molti hanno gi scritto prima di me, questo un autentico pezzo di storia. Le modif iche
stesse, che lo strumento ha visto ef f ettuarsi, sono testimonianza di una vita impegnata a
soddisf are l'artista nelle sue pi disparate esigenze. Questo vero vintage, pazienza se non
tutta originale. Certo 62 anni non sono pochi, ma vedo tra l'altro che sono portati benissimo.
Complimenti anche per l'articolo. Un saluto, Andrea.
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toglie il f iato!
di dguitar - user # 17429 dal 04/01/2009 | 26/02/2011 @ 17:3
la f oto davanti al pianof orte, toglie il f iato! BELLISIMA. ciao, torno a respirare..., d.
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Complimenti!
di Jimmi - user # 27100 dal 19/12/2010 | 26/02/2011 @ 19:0
Bellissimo strumento. Un saluto!
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Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ...
di take5 - user # 19143 dal 03/05/2009 | 30/03/2011 @ 22:0
Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto gi stato detto. Potrei stare ore a guardare la
f oto della El Five con dietro il pianof orte e lo spartito del real book. Io il paradiso me lo immagino
cos. Beato te, Giovanni...
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