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LADOMENICA

DOMENICA 7 OTTOBRE 2012


NUMERO 397

DIREPUBBLICA

CULT
A cinquantanni
dallesordio
dei Fab Four
ecco le lettere
mai viste
del loro
leader

Parole damore,
ma non solo

JOHN
LENNON

Allinterno

La copertina

Dai saggi al cinema


la crisi ha ispirato
il romanzo
delleconomia
GOTOR e RICUPERATI

La recensione

Lo stile di Donoso
nei ritratti feroci
che assomigliano
a quelli di Buuel

Cari
Beatles
vi scrivo

LEONETTA BENTIVOGLIO

Lintervista

Rachel Joyce
I sentimenti
si rivelano
camminando
SUSANNA NIRENSTEIN

Il teatro

Limmagine

GINO CASTALDO

JOHN LENNON

Ermanno Rea
viaggio in Italia
con una Leica

lla fine si pensa di conoscerlo, come fosse un vecchio amico. E del resto la storia dei Beatles forse la
pi indagata in assoluto nella storia della cultura
popolare. Ogni giorno della vita dei quattro, e quella di John Lennon in particolare, stato studiato e
setacciato, passato al microscopio incrociato della
storia e della leggenda. Eppure quando si pensa di essere arrivati a
comprendere davvero, Lennon sfugge, oltre, sembra rifiutarsi di
lasciarsi stringere nella morsa delle definizioni, delle categorie. Era
matto, era megalomane, era fragile come un bambino, era un genio, era tenero o aggressivo, un deliberato working class hero o un
guerriero romantico, cinico e assente per il primo figlio, amoroso
e devoto col secondo. A rovistare nella vicenda personale di Lennon c da perdersi, ma ne vale la pena, anche perch a un certo
punto la sua storia personale, i suoi tormenti, la sua utopia, sono
diventati un patrimonio dellumanit.
(segue nelle pagine successive)

icordo un tempo in cui tutti quelli che amavo mi


odiavano perch io odiavo loro. E allora? E allora?
Che cazzo, e allora? Ricordo un tempo in cui gli ombelichi arrivavano al ginocchio Quando solo cacare
era sudicio e tutto il resto puro e bello. Non so ricordare niente senza una tristezza talmente profonda
da non riuscire a esserne consapevole, cos profonda che le sue lacrime mi lasciano spettatore della mia stessa STUPIDIT e cos vado divagando tra hey nonny nonny no.
Quanto si pu andare avanti a scrivere e scrivere come te. Ormai non so pi veramente a chi sto scrivendo e neanche perch
cos strano. In genere scrivo cos e non sto a pensarci, ma quando spedisco come una piccola parte di me che se ne va nelle mani di qualcuno lontano chilometri e chilometri che si chieder che
cazzo sta succedendo o magari user la mia lettera come carta
igienica.
(segue nelle pagine successive)

NELLO AJELLO
e ERMANNO REA

Spettacoli

Belli, bravi e sexy


i nuovi Caruso
conquistano lOpera
GIUSEPPE VIDETTI

Nella Napoli
di Antonio Latella
come in un film
di Tim Burton
RODOLFO DI GIAMMARCO

Il libro

Una certa
idea di mondo:
Nellimpero
dei supermercati
ALESSANDRO BARICCO

llaa RReeppuubbbblliiccaa
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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LA DOMENICA

La copertina
Paperback Writer

A cinquantanni dalluscita del primo disco


dei Beatles, Love Me Do, un libro Mondadori
raccoglie i manoscritti inediti di Lennon

Biglietti, cartoline, pensieri damore per donne e amici


Ma anche le prove di un rapporto via via pi complicato con gli ex
colleghi, fino alla separazione e oltre. Eccoli in anteprima mondiale

Hey, John: le lettere segrete

GINO CASTALDO
(segue dalla copertina)
eggere per la prima volta
tutte queste lettere inedite
fa una certa impressione,
ma non attenua il mistero.
Le lettere di John Lennon
(in uscita da Mondadori)
appassiona come fosse un romanzo,
anche se fatto, oltre che di lettere vere e
proprie, di cartoline, stralci, messaggi
concisi, scherzi, perch ci restituisce
una parte dellumanit di Lennon. Ce
lo mostra un po pi da vicino, e ci permette di capire meglio le sue tante facce. Certo, si tratta di una scelta mirata.
Il libro quello che si definirebbe una
biografia ufficiale, se fosse una biografia, ma in un certo senso lo , curata
dal fido Hunter Davies, amico della
band, portavoce che gi molti anni fa
produsse una biografia riveduta e corretta dai quattro Beatles.
Anche questa volta, ovviamente, c

il benestare e non stato immediato


come racconta Davies nellintroduzione di Yoko Ono, che alla fine ha accettato, certo, ma di sicuro non avrebbe
permesso che uscissero lettere, e sicuramente ne esistono, pi scabrose, pi
scandalose. Insomma, Davies non
uno di quegli accaniti e violenti biografi che hanno scavato intorno ai segreti
di Lennon per scoprire linverosimile.
Del genere: aveva avuto una relazione
omosessuale con Brian Epstein, aveva
picchiato il suo amico Stu Sutcliffe, si
era drogato come un pazzo e via dicendo. Lennon era semplicemente il ragazzo che aveva trasformato la sua vita in
unopera darte e lo aveva fatto partendo dalla riscrittura del rocknroll americano elaborata sui grigi dock di Liverpool fino allinvenzione di un territorio
della musica ancora inesplorato.
Il suo estro irriverente lo percepiamo gi nella sua vocazione di scrittore
e disegnatore che lo portava a organizzare giornalini scolastici pieni di ironia
e sarcasmo. Poi nel rispetto meticoloso

con cui nei primi mesi dellesplosione


della Beatlesmania risponde ai fan, o
nei toni affettuosi con cui manda cartoline e lettere alle zie. Il libro ricostruisce attraverso stralci e frammenti il
rapporto di amore e odio con la tanto
vituperata zia Mim, e anche col padre
Fred, assente per buona parte della sua
vita. Ci sono poi le lettere inviate alla
prima moglie Cynthia, la ragazza della
porta accanto della sua adolescenza a
Liverpool, sposata in fretta e furia perch incinta di Julian. John cercava disperatamente di mantenere un qualche tipo di rapporto col piccolo, che vedeva poco o nulla, travolto comera dal
successo clamoroso che lo stava trascinando via come un tornado. C il Lennon pungente e polemico che emerge
con brillante arguzia nella stizzosa alterigia con cui nellaprile del 1974 risponde a Todd Rundgren, chiamandolo Runtlestuntle, reo di aver detto di
Lennon, non un rivoluzionario, un
idiota del c a proposito di alcune intemperanze esibite da Lennon e Harry

Nillson al Troubadour di Los Angeles.


Ma ovviamente la parte pi succosa
quella che riguarda i rapporti interni
al gruppo. Da un certo punto in poi John
comincia a firmare tutti i suoi messaggi
con la firma John/Yoko, rinuncia al suo
secondo nome Winston (datogli ovviamene in onore di Churchill), che per
continua a usare per scherzo firmandosi a volte Winston OBoogie, in favore di
John Ono Lennon, e cos si firma scrivendo allamico Paul, e ci sono un paio
di lettere piuttosto forti, aggressive, ma
di grande interesse perch spedite nel
1971, lanno dopo lo scioglimento dei
Beatles, nel periodo della massima
acredine, quando Lennon se ne usc nel
disco Imagine, con un pezzo intitolato
How Do You Sleep?, molto pesante nei
confronti del suo ex compagno di strada. Nella lettera, John molto arrabbiato, e svela che anche gli attacchi personali via musica era stato Paul a iniziarli:
cita il secondo album solista di Paul,
Ram, dove ci sarebbero riferimenti
pungenti alla folle condotta pubblica

della coppia John and Yoko. Non ti


rendi conto di quanta merda ci avete
gettato addosso? chiede Lennon esasperato, e poi continua in calce: La cosa che ci ha veramente lasciati perplessi il fatto che tu chieda un incontro
SENZA LINDA E YOKO. Pensavo avessi
capito ORMAI che io sono JOHNEYOKO.
Anche la parte politica densa. John
si difende via lettera dai radicali di ogni
risma che cercano di trascinarlo dalla
loro parte: era imprevedibile, volubile,
gentilissimo a volte. Ma era capace di rispondere a una lettera di un ammiratore con improvvisa ferocia: Ascolta,
Amico, perch non la smettete di asfissiare la gente voialtri fanatici di Ges?
Sono duemila anni che va avanti questa
storia imparerete mai? Chi sa non
parla, chi parla non sa. Dalla tua lettera
nevrotica non traspare nessuna pace
interiore, ragazzo. De gustibus amico! Vaffanpace! John &Yoko.
Grazie al fatto che allepoca non cerano sms e email, abbiamo molto ma-

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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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LE INIZIATIVE
Dal 16 ottobre uscir con Repubblica
la discografia completa dei Beatles:
in 14 puntate, ogni marted fino al 15 gennaio 2013,
gli album originali completamente rimasterizzati
a 9,90 euro pi il prezzo del giornale: tutti i cd
contengono anche un mini documentario
con filmati delle registrazioni in studio, interviste
e riprese varie. Inoltre, per tutto il mese di ottobre
in edicola il libro The Beatles Revolution,
a 7,90 euro pi il prezzo del giornale: la storia dei Fab Four raccontata
dalle grandi firme di Repubblica: da Ernesto Assante e Gino Castaldo
a Filippo Ceccarelli, da Gabriele Romagnoli a Michele Serra
e Vittorio Zucconi. Infine, online su repubblica.it lo speciale 50 anni di Beatles

Alla Regina Elisabetta


Vostra Maest, restituisco questa onorificenza
in segno di protesta contro il coinvolgimento
della Gran Bretagna nella faccenda del Biafra,
contro il nostro sostegno allAmerica nel Vietnam
e contro il calo di vendite di Cold Turkey
Cordialmente,
John Lennon
25 novembre 1969

A Ringo Starr
Cari Ringo Mo Zack giusto
una vibrazioncina dallIndia
Abbiamo canzoni per un paio
di lp, per cui tira fuori
i tamburi. Puoi chiedere
a Dot di far aggiustare
il mio videotape (mi sono
dimenticato di dirglielo)?
Qui tutto come prima,
Denis ha il suo mantra,
e va tutto a meraviglia
Abbiamo anche il soggetto
per un film

Miei cari Paul e Linda


ma chi vi credete di essere?
JOHN LENNON
(segue dalla copertina)
omunque non mi importa della fine che fa perch, se ci penso, non
conta proprio nulla. Ma che cosa conta? Chi ha il diritto di dire che
questa lettera non importante e che invece Ges, quello s che
conta, e conta in assoluto? Gi! Mi chiedo che effetto faccia essere stupidi o roba del genere. Scommetto che devessere fantastico. E allora come
te la passi, vecchio Stu. Stai bene? Come ti va la vita bene, male, di merda, di lusso alla grande come un tempo o solo un migliaio danni di
niente, e carbonai senza fine? Questo quanto, penso. Ciao Stu, e non
scrivere per ehm, cosa? Be, non perch ti senti in dovere. Scrivi quando ti va. Allora ciao (da John. Quello con gli occhiali, sai)
COMUNQUE bye bye a presto
Non so perch lho detto.
(A Stuart Sutcliffe, 1961)

Cari Linda e Paul


stavo leggendo la vostra lettera e mi domandavo quale sciroccato fan dei Beatles di mezza et lavesse scritta. Ho resistito alla
tentazione di andare allultima pagina per scoprirlo. Continuavo a pensare: chi pu essere? Queenie? La madre di Stuart? La moglie di Clive Epstein? Alan [sic] Williams? Che cavolo Linda!
Pensate davvero che i giornalisti mi/vi stiano dietro? Pensate
questo? Chi ci crediamo/vi credete di essere? La solita storia del
chi indulgente con se stesso non si rende conto del male che fa
agli altri spero vi rendiate conto di tutta la merda che voi e il
resto dei miei amici gentili e altruisti avete riversato addosso a
me e a Yoko da che ci siamo messi insieme. A volte sar stata un
po pi delicata o pi ceto medio, diciamo ma non tanto
spesso. Pi di una volta ci siamo mostrati superiori & vi abbiamo perdonati entrambi per cui questo il meno che possiate fare per noi, voi nobili persone. Linda se non timporta di
ci che dico sta zitta! fa scrivere Paul o quantaltro.
Quando mi hanno chiesto cosa avevo pensato a suo tempo
della nomina a baronetti ecc. ho risposto secondo quel che ricordavo e ricordo perfettamente di aver provato un po di imbarazzo anche tu, Paul, no? oppure (mi viene il sospetto)
continui a crederci? Perdoner Paul per aver incoraggiato i Beatles se lui mi perdona per aver fatto lo stesso per essere onesto e troppo premuroso con me! Che cazzo, Linda, mica stai scrivendo per il libro dei Beatles!!! Non dei Beatles che mi vergogno
(sono stato io a metterli insieme) ma di certa merda che abbiamo dovuto sopportare per farli diventare cos grandi . Pensi davvero
che tutta larte di oggi sia nata grazie ai Beatles? Io non credo che tu sia
pazzo fino a questo punto Paul ci credi? Prova a smettere di crederci e magari ti svegli! Non abbiamo sempre detto di essere parte del movimento e non il movimento? Abbiamo cambiato il mondo, vero ma
ora cerca di completare lopera MOLLA IL TUO DISCO DORO E SPICCA IL VOLO! [...]
(Lettera 142: a Linda e Paul, 1971?)
(Traduzione di Alessio Catania) Yoko Ono Lennon 2012

IL LIBRO
Le lettere di John Lennon,
a cura di Hunter Davies
(Mondadori, 408 pagine, 22 euro)
in libreria dal 9 ottobre:
quasi trecento fra lettere
e cartoline, a familiari, amanti,
amici, ammiratori, estranei
e perfino alla lavanderia
Dal biglietto pi antico
per ringraziare una zia nel 1951,
quando Lennon aveva dieci anni,
allultimo autografo
a una centralinista di New York,
l8 dicembre 1980,
il giorno in cui fu ucciso

Cartolina dallIndia, 1968

I DOCUMENTI
Sopra, la cartolina a Ringo dallIndia (1968);
a sinistra, una lettera a George Martin
e Richard Williams (1971);
in alto la lettera polemica inviata a Paul
e Linda McCartney (1971)
A sinistra, Lennon alla macchina
per scrivere. In copertina: il disegno
dedicato alla prima moglie Cynthia
per il primo Natale insieme, nel 1958

teriale scritto: a John piaceva scrivere,


a macchina o a penna, e quasi sempre
scusandosi se lo faceva a macchina, come fosse un gesto poco educato, e in genere accompagnando le parole con disegni, facce, svolazzi decorativi. Scriveva ai parenti, anche dopo anni in cui
non li frequentava pi, mandava precisazioni ai giornali, soprattutto quando
se la prendevano, circostanza non rara,
con la sua diletta Yoko. In un caso racconta che in effetti lei e Miles Davis si
conoscevano e che in effetti era possibile che qualcosa potesse venirne fuori, ma ribadisce ai detrattori che comunque lei aveva gi lavorato con Ornette Coleman.
Le lettere svelano, raccontano, aggiungono pezzi alla conoscenza di una
personalit tormentata e poliedrica, le
letterine a Ringo e a George, ammiccanti e complici, ma in fondo si comprendono perfettamente alcune linee
guida: linfanzia funestata dallessere
stato abbandonato sia dal padre che
dalla madre, lo shock di perdere la ma-

dre Julia proprio quando finalmente


laveva recuperata in pieno nella sua vita, la catarsi beatlesiana, la terapia Primal Scream che ispir i suoi primi lavori da solista, la fusione con Yoko, totale,
destabilizzante, regressiva. E poi gli anni del ritiro a New York, nella Dakota
House, dove si occupava del figlio Sean,
senza pi apparire in pubblico, in quella casa davanti alla quale nel 1980 lo
aspett la follia di Mark Chapman che
gli spar addosso senza nessuna ragione plausibile.
John sembra sempre lUlisse in cerca
di se stesso, personaggio esemplare,
con tutta la sua nevrotica complessit,
del secolo scorso, un misto di fragilit e
potenza che riassume lessenza stessa
della musica. Non era lui, del resto, che
ha scritto la canzone pi dolce, ma allo
stesso tempo pi potente dellera moderna? Non era lui che chiedeva con un
sussurro un mondo senza divisioni,
senza religioni, senza soprusi? Immagina, diceva, immagina...
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LA DOMENICA

DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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Lattualit
Razzismi

Non pi bianchi contro coloured, ma ricchi contro poveri e poveri


contro poverissimi. Dopo la strage dei minatori di Marikana, uccisi
dalla polizia ad agosto, siamo andati a vedere che fine ha fatto il sogno
di pace e riconciliazione voluto da Mandela e de Klerk. Per scoprire
che in Sudafrica la discriminazione si ripropone
sotto spoglie diverse. O forse non mai scomparsa

Ritorno

il
dell

Neri contro pi neri


LE TAPPE

DANIELE MASTROGIACOMO

JOHANNESBURG

FOTO GREAME WILLIAMS

arikana come Soweto. La violenza della polizia contro chi


sciopera, scende in piazza, rivendica diritti essenziali, inalienabili. Salari pi alti, migliori condizioni di vita. Una casa degna di questo nome: quattro mura con un tetto, elettricit, acqua, un sistema fognario. Non cos. In Sudafrica la realt non cambia, resta immutata negli anni. Con una differenza che stride e fa pensare. Il progetto del paese dei
mille colori fallito? La fine dellapartheid stata unillusione? Nel 1976 furono gli studenti neri
della storica township a cadere sotto i colpi degli
agenti bianchi. Nel 2012 sono i minatori neri a essere falciati dai poliziotti di colore. Nadine Gordimer, la grande scrittrice simbolo della lotta antirazzista, premio Nobel per la letteratura nel
1991, riesce ancora a inorridirsi nonostante i suoi

LA SEGREGAZIONE

LE LEGGI RAZZIALI

GLI SCONTRI

LOPPOSIZIONE

LA VITTORIA

MARIKANA

ll National Party
nel 1948 vince
le elezioni: la parte
pi reazionaria
della minoranza
bianca instaura
il regime
di apartheid

Tra il 48 e il 53
sono vietate nozze
e relazioni tra razze
diverse; nascono
i ghetti; ai neri
fatto divieto
di usare spazi
riservati ai bianchi

Iniziano le prime
manifestazioni
di piazza, la polizia
spara sulla folla:
a Sharpeville sono
69 i morti nel 61;
nel 1975 la rivolta
scoppia a Soweto

Le opposizioni
nere vengono
messe fuori legge
Tra queste,
anche lAnc: il suo
leader, Nelson
Mandela, viene
arrestato nel 62

Nel 90 de Klerk
fa scarcerare
Mandela. Nel 94
ci sono le prime
elezioni
col voto esteso
ai neri: Mandela
diventa presidente

Il 16 agosto 2012
la polizia fa fuoco
sui minatori
di Marikana
in sciopero:
34 morti
La peggior tragedia
dagli anni 60

ottantanove anni: Non avrei mai immaginato di


assistere a un simile massacro. Di vedere neri che
uccidono neri. Poliziotti contro operai.
Ci volevano trentaquattro morti, saliti a quarantacinque in cinque settimane di sciopero lungo la cintura del platino, nella regione di Rusternburg, nord ovest del paese, per scuotere le
coscienze e riesumare il fantasma dellapartheid. Lo gridano i ventisettemila minatori
mentre invadono il grande stadio di Marikana.
Le mani in alto in segno di tregua. I bastoni, le lance, i machete, le zappe agitate in aria come simboli di battaglia. Ne parlano i delegati della Cosatu, la Federazione sindacale sudafricana legata
allAfrican national congress (Anc), riuniti nel
pi drammatico congresso della storia a Johannesburg. Quei morti, dice il presidente Jacob
Zuma con enfasi studiata, ricordano a molti di
noi scene che credevamo definitivamente seppellite ma che la storia ci ha restituito come uno
schiaffo. Perfino i dirigenti della Lonmin, la
multinazionale anglo-americana terza produt-

trice di platino al mondo, simbolo di una battaglia che ha scosso il Sudafrica, parlano di
shock, di sveglia che ci ha posto davanti a situazioni drammatiche.
Il dramma sono migliaia di baracche fatte
con assi di legno, cartoni e lamiere. Sorgono alla rinfusa, in mezzo agli sterpi, ciuffi di alberi,
colline artificiali create dalla terra di rimessa
delle miniere. Punteggiano, con la loro dignitosa povert, questa immensa pianura che si
perde allinfinito. Dovevano costituire gli
avamposti dei futuri quartieri che lo Stato e le
multinazionali delle miniere si erano impegnati a costruire. Piccole citt che avrebbero
ospitato le migliaia di lavoratori giunti da ogni
angolo del Sudafrica per strappare al sottosuolo i minerali di cui lindustria del benessere, del
lusso, della tecnologia ha bisogno.
Impegni disattesi, promesse rinviate e poi
tradite. Dalla classe nera al potere. Non dai dirigenti politici di un regime razzista che quasi
un secolo fa sullapartheid fond la sua ascesa

e la sua tirannia, fino a trasformarla in una dottrina giuridica che regol la pi odiosa discriminazione tra la popolazione a seconda del colore della pelle. Neri e coloured(indiani, meticci) costretti per legge a usare bus diversi dai
bianchi, a frequentare scuole separate, a vivere in quartieri isolati, a sostare su marciapiedi
e incroci a loro riservati. Per non parlare del lavoro, dei negozi, degli ospedali, dei matrimoni, delle aspirazioni, degli stessi sogni. Bianchi
e neri divisi su tutto. Per evitare contaminazioni, miscugli, diritti, pretese. La purezza della
razza che non andava persa, inquinata, svilita.
Le coscienze di alcuni leader illuminati, lindignazione internazionale, lisolamento e il
boicottaggio commerciale fecero leva su un risveglio collettivo che riusc a sconfiggere quello
che in afrikaans, la lingua parlata dai bianchi sudafricani, significa letteralmente separazione. Non fu una passeggiata: la scelta della lotta
armata da parte dellAnc, il partito fondato da
Nelson Mandela, con la nascita di unala milita-

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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

FOTO JOAO SILVA

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Il potere, chios a suo tempo Giulio Andreotti,


logora chi non c lha. Ha logorato, invece, la classe dirigente sudafricana: la leadership dellAnc,
padrona del campo dal 1994 quando stravinse le
prime elezioni libere. Lo sviluppo tecnologico, il
mondo degli affari, la presenza di mille minerali
che rendono questa terra ricca e appetibile, hanno corroso la classe media nera emersa dalle ceneri dellapartheid. Oggi sono i nuovi ricchi. Il business ha fatto dimenticare le grandi sacche di povert che resistono e si amplificano. Le fortune
non sono state distribuite, il neo liberismo stata
unillusione che fallita anche qui. Le undici trib
del Sudafrica hanno fatto valere il loro peso politico. Che si tradotto in favori, nepotismi; fino alla
corruzione, alle truffe, al peculato.
Oggi lapartheid torna sotto spoglie diverse:
non pi neri contro bianchi, ma ricchi contro poveri e poveri contro poverissimi. Ci sono almeno
due milioni di immigrati dai paesi vicini, come lo
Zimbabwe, la Somalia, il Mozambico, che affollano le nuove township. Sono gli ultimi nella scala

sociale del moderno Sudafrica. Ricattati, disposti


a salari di fame, diventano il bersaglio della rabbia di chi rimasto ai margini del benessere e dello sviluppo. Popolano i nuovi insediamenti abusivi attorno alle miniere. Hanno subito gli attacchi dei minatori in sciopero perch crumiri: volevano andare a lavorare per non essere rimandati
negli Stati da cui erano fuggiti. Erano reduci dalle
violenze nella furibonda caccia alluomo che vide uccisi a bastonate, impiccati agli alberi, bruciati vivi oltre trecento clandestini. Neri contro
neri. Poveri contro poverissimi. I ricchi, bianchi e
neri, osservano distratti. Chiusi nelle loro isole
protette da guardie armate, fili spinati e cavi elettrici. Fuori ci si scanna per sopravvivere. La violenza stata una costante nella storia sudafricana. Ci si abitua, ci convivi. Riesce perfino a diminuire (6,5 per cento), come declamano le statistiche contro la criminalit. Lapartheid tornato.
Forse non mai scomparso. Si trasformato nellapartheid dei dannati.

LE IMMAGINI
In alto, sepoltura di una vittima della violenza
politica a Kwa-Zulu Natal, 1994
Sotto da sinistra, manifestazione dellAfrican
National Congress, a Sebokeng, 1991;
la battaglia di Ventersdorp tra Awb (movimento
di resistenza afrikaaner pro-apartheid) e polizia,
1991; esiliati tornano nella township di Soweto,
1991; due dellAwb manifestano a Pretoria, 1991

LA MOSTRA
La vita in Sudafrica ai tempi dellapartheid:
fino al 6 gennaio 2013, allInternational Center
of Photography di New York,
Rise and Fall of Apartheid: Photography
and the Bureaucracy of Everyday Life
mette in mostra cinquecento poster, video,
documenti e foto (alcune qui in pagina)
sullavvento e la caduta dellapartheid

RIPRODUZIONE RISERVATA

FOTO GREAME WILLIAMS

FOTO PAUL WEINBERG

re, la Umkhonto weSizwe, inaugur la stagione degli attentati e delle rivolte armate. Il lungo cammino verso la libert, descritto da Madiba nella sua autobiografia, fu segnato dal sangue e dai morti. La
maggioranza nera si fece coraggio e si ribell. Pag
un altissimo prezzo. Ma solo la saggezza e lacume
politico di due uomini diversi e al tempo stesso simili riuscirono a trasformare il Sudafrica in una
moderna democrazia. Evitarono un massacro. Il
trapasso, una vera rivoluzione, fu incruento. Impensabile in quegli anni e in pieno spirito razzista.
Frederick de Klerk, lultimo presidente dellapartheid, cap che con la pace (e la rinuncia al potere dei bianchi) avrebbe conquistato un posto nei libri di storia. Glielo sugger sua moglie: la grande
donna che c sempre dietro un grande uomo. Una
scelta vincente. Incontr Nelson Mandela, tratt
laccordo, lo liber dal carcere. Insieme suggellarono una svolta che ha resistito anni e ha trasformato
il paese in un gigante economico del pianeta e nel
simbolo del riscatto. A loro fu assegnato il Premio
Nobel per la pace nel 1994.

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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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LA DOMENICA

Limmagine

Nel 1956, lautore


di Mistero
napoletano
lavora allUnit
Non ha ancora
trentanni ed in crisi
I fatti dUngheria
lo allontanano dal Pci
Cos lascia
il giornale e parte

Album

Torner
con una Leica
in spalla
e comincer
a fotografare
il suo Paese
con nuovi occhi

Un libro, ora,
raccoglie quegli scatti

Ermanno Rea

NELLO AJELLO
modi per trasformarsi da giornalista scrivente in fotoreporter (e ritorno) sono i pi vari. Possono rappresentare, nella vita
dun professionista, unevoluzione o una sconfitta, offrirgli la
soddisfazione dun bisogno di concretezza o un espediente provvisorio per
meglio proclamare: Io cero. Per
quanto riguarda Ermanno Rea litinerario si presenta assai pi complesso. Ci
riporta allo stato danimo di un intellettuale comunista, che si trov, a meno di
trentanni, impigliato in quel frangente
di delusione e di protesta che dilani
per lungo tempo le viscere del partito allindomani dellinvasione sovietica
dellUngheria, nel 1956. Ed ecco che
questo suo caso biografico viene ora
spiegato dallo scrittore nel volume
1960. Io reporter, in uscita il 10 ottobre
da Feltrinelli.
Gliene ha offerto loccasione laver ritrovato un gruppo di foto da lui scattate
in ogni parte del mondo. Quella di preparare servizi fotografici infatti lattivit che egli prende a esercitare dopo
anni di lavoro in redazione. Ma non darebbe lidea del volume soltanto vedervi, in appendice, una raccolta di reperti
in quel bianco e nero che, gi di per s,
suscita nostalgia. Il vero senso dellopera risiede nel fatto che lautore vi ha versato una dose di quella sensibilit sussultoria che il segno della sua narrativa pi felice, da Mistero napoletano
(1995) in poi. Rea ricostruisce ancora
una volta una storia del nostro dopoguerra: gli anni della crisi ideale da lui
vissuta nella redazione partenopea dellUnit. Nel raccontare questo frangente, il suo talento di ritrattista offre un
nutrito gruppo di esemplari umani: dagli amici o colleghi Renzo Lapiccirella,
Nicola Cattedra, Franco Grassi, Fausto
De Luca, Ugo Gregoretti ai pi anziani e
autorevoli Paolo Ricci, Renato Caccioppoli. Alcune, insomma, di quelle
sagome che nutrono la memoria di
ogni intellettuale che a Napoli stesse
preparandosi, in quegli anni, allesistenza. A Roma, lautore lavorer a Vie
Nuove, sotto limperio di una capziosa
despota, la direttrice Maria Antonietta
Macciocchi. E intanto conoscer Pannunzio e Flaiano: ecco, ai suoi occhi, i
padri fondatori della fotografia giornalistica italiana. Il passaggio dalla macchina Olivetti alla Rolleiflex e alla Leica
che della foto sono regine gi in

Il suo talento
di ritrattista

offre un gruppo
davvero
molto nutrito
di esemplari umani

Viaggio
in

Italia

agguato. come se la nuova pelle che


decide di assumere, quella del fotoreporter, lo rigenerasse. Ma, soprattutto,
la periodica fuga dallItalia rappresenta
per lui un taglio di cordoni ombelica-

li. Gli fa assaporare un soffio di sregolatezza dopo anni di vita vissuta nei
ranghi del partito e nei suoi giornali. Il
divorzio dalla parola scritta coincide
con la scoperta di civilt e modelli so-

ciali imprevisti. Dopo essersi agganciata alle spalle una macchina, non pi,
ormai, un militante desolato per i tradimenti della storia, ma un libero uccello migratore. E cos questo suo fram-

mento autobiografico diventa un racconto di viaggi.


Prima tappa, Berlino, lhotel Allemania, dove scende, un covo di
guardoni cos ama definire i suoi
colleghi fotografi nel cuore di unEuropa spaccata. L, accanto alla cortina di
ferro, si sente battere il cuore dun continente che esce da una traversia storica. Quella che poi si chiamer fotografia stradale nata proprio qui, nella Germania e negli altri paesi dellEst,
dove si girava con la macchina fotografica seminascosta nella manica
della giacca ma sollecita a balzare fuori al primo stimolo.
Dopo la Germania, Grecia e Turchia,
ma soprattutto Spagna, un paese
scrive che mi streg. A Siviglia quasi perse la testa fidanzandosi con una
ragazza che mi insegn a cucinare la
paella ballando in maniera stupenda.
certamente improprio paragonare
tali sensazioni a quelle che si provano
oggi, quando in quei paesi si sbarca con
laereo, magari tra frotte di liceali in gita. A quei tempi, invece, tutto dava il
senso di uniniziazione.
Ancora: la Lubecca di Thomas
Mann. Poi lIrlanda. Di nuovo la Germania, Amburgo, dove trova Annette,
una ragazza che sar per un tempo
non lungo sua moglie, e gli dar un figlio. A Katmandu, in Nepal, simbatte in
Alberto Moravia e Dacia Maraini che
sono l in vacanza di lavoro. Lautore
vorrebbe ora ricordare lepisodio allautrice di Marianna Ucra: ero io quel
signore con cui avevi scambiato qualche parola. Ammesso che abbia un senso riportare alla memoria duna tua
amica il fatto di averla incontrata anni
prima in cima al mondo.
Non sono che alcune tappe di un
pellegrinaggio che lautore commemora con un sorriso nascosto tra le pagine. Ho girato un bel po di mondo. Finch parola sua il mestiere di fotografo gli viene a noia:
non pu durare. Lo aggredisce una crisi di malinconia. Una notte, a Dublino,
mentre passeggia lungo la sponda del
fiume Liffey, dimprovviso gli capita di
mettersi a cantare a squarciagola
Qualche passante pensa che sia ubriaco. Per non ero ubriaco, cantavo per
farmi coraggio, la testimonianza
dello scrittore. Voleva tornare. Cos,
come lultima pagina dun romanzo
davventura, si conclude questo lungo
viaggio con la Leica a tracolla.
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come se
la nuova pelle
che ha deciso
di assumere,

quella di fotoreporter,
lo rigenerasse

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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

35

IN STRADA
Dallalto in basso: ragazze calabresi;
una bancarella di fichi dIndia davanti
alla chiesa del Purgatorio allArco di Napoli;
giugno 1963: in piazza San Pietro,
aspettando il nuovo papa
Nella pagina accanto: sopra, la facciata
di un palazzo della Duchesca,
quartiere napoletano regno
del contrabbando di merci; in basso,
una coppia di signore conversa
al balcone di un noto caff romano

Quando attraversai
la mia linea dombra
ERMANNO REA

uesta non la storia di un matrimonio. Non


mi and cos male. Il mio atto, per quanto avventato, ebbe pi il carattere di un divorzio,
quasi di una diserzione. Senza una ragione plausibile
per una persona di buon senso, piantai il mio lavoro,
abbandonai il mio posto. La linea dombra. Conrad,
nel suo sublime racconto, riflette su certi stati danimo:
i cosiddetti momenti di confusione. Quelli di tedio, di
stanchezza. Di scontento. Momenti dirriflessione. Parlo di quei momenti nei quali i giovani sono propensi a
commettere atti inconsulti, come sposarsi allimprovviso o rinunziare a unoccupazione senza motivo. Come ho detto, io non mi sposai. Mi limitai a lasciare il bastimento di cui non si sarebbe potuto dir altro di
peggio che era un bastimento a vapore. Si chiamava lUnit, redazione
napoletana in Angiporto
Galleria. Era il 1957.
Tedio? Stanchezza?
Sicuramente, ma non
soltanto questo. In pi, il
desiderio di prendere
qualche distanza da quel
Partito comunista che
ormai aveva invaso la
mia vita pretendendo di
regolarla, tanto occhiuto
quanto protettivo, fin nei
suoi pi privati dettagli.
Chi ero io? Che cosa valeIL LIBRO
vo? In che misura sarei
Ermanno Rea 1960
stato capace di cavarmeIo reporter (Feltrinelli,
la come uomo senza il
240 pagine, 25 euro)
soffocante abbraccio del
esce il 10 ottobre
mio padre-padrone poLo stesso giorno Rea
litico? Insomma, diedi le
ricever a Roma
dimissioni dallUnit,
il Premio De Sanctis
raccontando la consueta
per la saggistica
frottola che avevo bisodi viaggio. Venerd 12,
gno di una pausa di rilautore presenta il libro,
flessione. E per riflettecon Raffaele La Capria
re meglio me ne andai
e Alberto Rallo,
per alcuni giorni a Capri
alla Feltrinelli di Piazza
dei Martiri a Napoli
con la Montagna incantata di Thomas Mann
Sempre dal 12 si apre
sottobraccio.
a Napoli la mostra
Ma ero gi di corda
con le foto di Rea che far
anche per unaltra ragiopoi tappa in altre citt
ne. Avevo dato in lettura
un mio lungo racconto a
una persona che stimavo molto e che sapevo sinceramente amica. Dopo
averlo letto con cura, questi per non aveva esitato a
manifestarmi, anche se con garbo, tutta la sua delusione. Il fatto che non conosci la vita, e come si fa a
raccontare quello che non si sa? era stato il suo commento conclusivo.
Paolo Ricci, pittore di buona fama e uomo molto autorevole, era il mio secondo mito e punto di riferimento
dopo quel Renzo Lapiccirella di cui parlo a lungo in Mistero napoletano, scritto circa quarantanni dopo. Decisi
di colpo di mettere in sonno le mie velleit letterarie per
affrontare con occhi ben spalancati quel che si usa chiamare lanimo umano. Insomma la vita. Avevo poco pi
di ventinove anni. Un altro al mio posto, come dice Conrad, si sarebbe sposato dandosi magari al commercio
(mio padre ne sarebbe stato felice). Io invece mi misi a
contemplare il mare e a scattare qualche fotografia. [...]
Nel giugno, [...] del 1956 vale a dire circa quattro mesi dopo il Plenum sovietico , sulla rivista Nuovi Argomenti, diretta da Alberto Moravia e Alberto Carocci, apparve finalmente una lunga intervista a Palmiro Togliatti intitolata Nove domande sullo stalinismo. Che dire? Ne rimasi molto deluso. Togliatti si arrampicava sugli specchi, cavillava, ammetteva e non ammetteva. Dopo averla letta e riletta non so quante volte, dopo averla
discussa e contestata con amici, compagni e perfino in
qualche capannello di sconosciuti, decisi che forse era
arrivato il momento di dar corso al progetto che da tempo covavo dentro di me. Il progetto di concedermi una
pausa di riflessione, anzi, per dirla ancora una volta
con Conrad, di abbandonare almeno provvisoriamente il bastimento sul quale avevo lavorato sino ad allora con il titolo, quasi pi comico che enfatico, di rivoluzionario di professione.
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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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LA DOMENICA

Spettacoli
Do di petto

Da Grigolo a Schrott, le giovani


leve della lirica somigliano
pi ai divi di Hollywood
che ai vecchi tenori di grande
stazza, inespressivi e immobili
Sfoderano in scena acuti
e fisici impeccabili
con un unico obiettivo:
diventare finalmente pop

Sex symbol
allOpera
GIUSEPPE VIDETTI

ROMA - VIENNA
na volta era larte che li faceva belli. I cantanti dopera potevano essere autorevoli, geniali, carismatici magari
anche le tre cose insieme. Sex symbol per, mai. Oggi invece baritoni, bassi e tenori hanno altre ambizioni. Crisi
delle vocazioni anche nel bel canto? No, per fortuna, la
passione esiste ed ancora fortissima. Ma dai cantanti si
pretende molto di pi di una bella voce. Capacit mimiche, prestanza fisica, abilit di entrare nel personaggio e
rendere credibile unarte dove ogni dramma un falso alle platee disincantate del nuovo millennio. Le istituzioni pi autorevoli, dal Metropolitan al Covent Garden, promuovono le nuove stagioni con campagne aggressive, audaci persino, cartellonistica da far invidia a
Broadway. I sovrintendenti sono a caccia di artisti con la
voce di Pavarotti, il carisma di Johnny Depp e lenergia di
Vin Diesel. Peter Gelb mise nero su bianco gi quando prese in mano le redini del Met: basta tenori dalla grande stazza, inespressivi e immobili. E per la Bohme del dopo-Pavarotti ha puntato tutto su un altro italiano, Vittorio Grigolo, trentacinque anni, romano, allevato a pane e canto
nel coro della Cappella Sistina.
New York mi ha dato moltissimo, mi ha aperto le porte del Met e degli Stati Uniti, conferma il tenore in un raro momento di pausa, sdraiato nel salotto della casa dei

genitori, poco distante da San Pietro. L


hanno un modo diverso di vedere lopera. Vogliono cantanti-attori, capaci
di arditi movimenti scenici anche
durante le performance. proprio
vero che in Italia per essere qualcuno devi prima aver successo allestero. A me in patria sembra ancora
di essere uno sconosciuto.
Dinamico, tonico, palestrato, Grigolo lesatto prototipo del nuovo tenore.
C chi giura che la sua voce e la sua prestanza sono una garanzia: il nuovo Pavarotti
un italiano anche se i pretendenti al trono sono almeno una mezza dozzina: dallafroamericano Noah Stewart, che gi questestate stato Radames nellAida, a Stephen Costello, tenore di Philadelphia con una spiccata vocazione attoriale; dal maltese Joseph Calleja, che si propone come il Mario Lanza dei
nostri giorni, allalbanese Samir Pirgu, che ha sedotto lArena di Verona con la Traviata.
A fine anno Grigolo pubblica Ave Maria, un disco di arie
sacre, ricordo degli anni trascorsi alla Sistina, ed protagonista di una ricca stagione scaligera: dallo scorso 26 settembre la Bohme diretta da Daniele Rustioni (bacchetta
doro gi a ventinove anni dopo i trionfi al Covent Garden)
con Angela Gheorghiu, il 6 novembre il Rigolettodiretto da
Gustavo Dudamel con Elena Mosuc, il 7 gennaio un recital tutto suo, unoccasione che la Scala concede con estrema parsimonia. Recentemente anche finito nellobiettivo di Bruce Weber, fotografo che predilige po-

Vittorio Grigolo
Trentacinque anni, stato il pi giovane tenore alla Scala nel 2000
Nel 2003 un memorabile Tony in West Side Story
Con i trionfi di Bohme al Metropolitan, Manon al Covent Garden,
Romo et Juliette alla Scala tra i cantanti dopera pi richiesti e pagati

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DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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Noah Stewart

Mirco Palazzi

Il tenore afroamericano (31 anni)


nato e cresciuto a Harlem ha fatto
lunga gavetta prima della standing
ovation al Covent Garden con Miss
Fortune. Lalbum Noah, che
contiene arie di Puccini e Massenet,
volato al primo posto in classifica

Dopo il debutto nel Don Giovanni,


la carriera del trentatreenne basso
riminese inarrestabile. In dieci anni
ha collezionato un repertorio
invidiabile. Lanno scorso ha
trionfato con Lucia di Lammermoor
alla Washington National Opera

Stephen Costello

Jonas Kaufmann

A 31 anni, il tenore di Philadelphia


ha conquistato il pubblico dei teatri
pi prestigiosi: Covent Garden,
Metropolitan, Lyric Opera
di Chicago. Prestanza fisica e verve
comica lhanno aiutato a dar vita
a un Rodolfo (Bohme) gi cult

Don Jos, Alfredo, Cavaradossi,


Pinkerton: mai sbagliato un ruolo
Il tenore tedesco naturalizzato
svizzero, classe 1969, stato uno
dei primi a richiamare lattenzione
sul sex appeal di un cantante
dopera. E continua a sedurre

Joseph Calleja

Saimir Pirgu

Il tenore maltese, 34 anni, il Gary


Barlow della lirica (per la sua angel
face, non per il timbro)
Ha debuttato nel Macbeth di Verdi
a 19 anni e ha vinto il premio Caruso
Il cd appena pubblicato, Be My
Love, un tributo a Mario Lanza

A 22 anni il tenore albanese (ora


ne ha 31) venne scelto da Abbado
per Cos fan tutte. Ha lavorato
per bacchette prestigiose: Muti,
Harnoncourt, Maazel, Pappano
Ultimo trionfo: questestate
nella Traviata di Zeffirelli allArena

stadolescenti col fisico da surfisti. Grigolo, che rifiut lopportunit di far parte dei Divo, un gruppo vocale di crossover, per inseguire il suo sogno di tenore puro, non nasconde le sue tentazioni da pop star n le amicizie modaiole con Franca Sozzani e Anna Wintour, le signore a capo di Vogue Italia e America. A Los Angeles ho partecipato alledizione americana di Ballando sotto le stelle, racconta. Al party di Vogue, al Met, ho cantato Nessun dorma
e ho abbattuto un muro, ho fatto ridere la Wintour. Quella sera ho conosciuto Gwyneth Paltrow, Eva Mendes e
Adrien Brody. Alla fine siamo andati tutti a fare bisboccia
alla Boom Boom Room, un club di Manhattan.
Anche lui convinto che non la stazza a fare il bravo
tenore. Guarda Samuel Ramey (il basso americano classe 1942 specializzato in Hndel, Mozart e Rossini, ndr)
uno stecchino, eppure, esclama. E quanto alla capacit di recitare e magari anche di fare qualche acrobazia:
Lanno scorso in Romo et Juliette alla Scala saltavo come
una scimmia da una parte allaltra del palco. Che spettacolo quella sciabolata!. Tra i diciassette brani dellalbum
in uscita c anche Maria che dolce nome, che cant a Pavarotti poco prima che il maestro morisse. Ero andato a
trovarlo nella sua casa di Pesaro per preparare la Bohme,
ricorda. Mi disse: Che bella, dobbiamo registrarla quando torni da Washington. Purtroppo se n andato prima
che potessimo rivederci. La mamma lo coccola, gli porta
il cappuccino con la schiuma, poi sfoglia con lui lalbum
dei ricordi. Anno 1990 foto con dedica: A Vittorio Primo per caro ricordo, firmato Luciano Pavarotti. Vittorio
aveva tredici anni. Altra foto dello stesso anno: A Vittorio
con ammirazione, firmato Lucio Dalla. Fu scattata nel

camerino di Vittorio al Teatro dellOpera, a Roma. Faceva


il pastorello nella Tosca. Lucio era l per parlare con Luciano del progetto Caruso, spiega la signora Marcella Vittoria. Guardi che scrive Zeffirelli: Caro, caro Vittorio, incalzati fatalmente dal destino non abbiamo pi scelta, siamo condannati ad amarci fino allultimo respiro.
Una didascalia che sembra scritta per una foto di Anna
Netrebko ed Erwin Schrott, lei soprano russa, lui baritono
uruguayano: sono la coppia doro della lirica contemporanea. Vivono a Vienna, hanno un figlio di quattro anni,
Tiago, e sono gli artisti pi coccolati dai teatri dopera mitteleuropei. Nei cartelloni del Gala di Stelle, il recital trionfale che hanno tenuto ad agosto nella Waldbhne di Berlino insieme a Jonas Kaufmann, sembravano supereroi,
photoshoppati come per una nuova edizione di Ben-Hur.
Schrott, trentanove anni, lascia il segno ovunque passa. Irruento, impaziente, aggressivo come i suoi ruoli impongono, ha dato vita a un Don Giovannisopra le righe e porcaccione per dirla alla Zeffirelli e ha trasformato il
Mefistofele in un palestrato diavolo leather. La voce asseconda le sue capacit camaleontiche: capelli ossigenati,
punk, dark, e addominali scolpiti che fanno sgranare gli
occhi anche alle melomani pi attempate. Adoro i ruoli
mozartiani, mi hanno insegnato tutto: Don Giovanni, Figaro, Leporello. Oltre al Faust di Gounod. E Verdi: se riesci
a cantare Verdi vuol dire che la tua tecnica vocale, il controllo del fiato sono a posto, dice Schrott seduto al bar di
Franziskanerplatz, davanti al bel palazzo del centro storico di Vienna dove abita con la
Netrebko. Pi di Kaufmann, il
tenore tedesco rinomato per

Erwin Schrott
Il basso-baritono uruguayano, trentanove anni, diventato celebre
con Don Giovanni. Dopo il debutto al Metropolitan nel 2000, vive a Vienna
con la compagna, la soprano russa Anna Netrebko. I recital della coppia
sono stati gli eventi pi acclamati delle ultime due stagioni concertistiche

il suo sex appeal, Schrott ostenta una fisicit che ai tempi


di Tito Gobbi e Tom Krause sarebbe risultata trasgressiva,
se non sacrilega.
Adoro recitare, se posso dare un corpo al personaggio
che interpreto, rendendolo pi gradevole e credibile, per
me un dovere farlo, conferma. Oggi i registi sono a caccia di cantanti-attori. Amministrare lopera come un disco pop o un musical di Lloyd-Webber sembra lunica soluzione per traghettarla alle nuove generazioni. Perch
no? La lirica ancora pensata come unarte elitaria; musica noiosa interpretata da cantanti che non si muovono sul
palcoscenico, bravi solamente a ostentare la voce. Se facciamo flop i contribuenti hanno il sacrosanto diritto di dire: state sperperando le nostre tasse per un teatro di 1600
posti sempre vuoto. Lopera per tutti, bisogna solo farla
conoscere. Non raggiungi il grande pubblico se non fai
operazioni di marketing.
Schrott supersexy anche nella copertina di Arias, il cd
appena pubblicato in cui, con lorchestra diretta dal nostro Rustioni, passa in rassegna Mefistofele, Tosca, Faust, I Lombardi, Carmen e Don Quichotte. Nove anni fa,
quando avevo trentanni, volevo gi cantare questo repertorio, spiega. Ho saggiamente aspettato, ho frenato lambizione artistica e la mia naturale impazienza.
facile bruciarsi nella lirica, mica solo nel pop. La carriera
una donna capricciosa. Osserva ogni tuo movimento,
anche mentre dormi. Il giorno in cui decidi che sei pi
importante di quello che fai, lei ti dir addio. Schrott ha
trovato la sua ancora alla Staatsoper di Vienna, come Grigolo al Metropolitan di New York. Mi sono cullato nel
sogno americano, conclude il tenore romano che ora
sta lavorando sodo per lautunno scaligero. Ricordo ancora la Bohme al Met dopo la morte di Luciano: una
pressione terribile e tanta voglia di fare bene. Col Met sono impegnato fino al 2017: Elisir damore, Rigoletto, Il Pescatore di perle. LAmerica nel mio cuore. Cento dollari in tasca, giubbotto di pelle, jeans, t-shirt bianca, una
Harley-Davidson e il serbatoio pieno. Lex ragazzino
della Sistina un easy rider.
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LA DOMENICA

DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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Next

Marketing

DOVE

SKY

Photoshop? No grazie

Vince chi arriva primo

La campagna dedicata
alla bellezza femminile e al modo
in cui i media trattano questo tema
Tra le iniziative: una piattaforma
digitale per le discussioni,
cartelloni che ritraggono donne
comuni e un manifesto ufficiale

il campionato virtuale lanciato


sul social network Facebook
Gli utenti possono aggiungere
o togliere punti alle squadre usando
i tasti gufa o tifa; viene poi stilata
la classifica in cui risulta vincitrice
la squadra con pi tifosi

Sono finiti i tempi dei persuasori occulti, di Mad Men


e dei semplici banner. Oggi la pubblicit costretta
ad ascoltare il consumatore-utente, a comprare
la sua opinione prima di vendergli un prodotto
Addio advertising, benvenuti
nellera dellinvertising

BBC WORLD

CHIQUITA

LEVIS

Sms interattivi

Sticker da 10 e lode

Condivisione no profit

Ha dialogato con il pubblico


posizionando per le strade
della citt una serie di poster
capaci di ricevere sms dai passanti
Lidea del canale di news
che ha annunciato cos
il suo arrivo negli Stati Uniti

Lazienda riuscita a conquistare


anche le fasce pi giovani
grazie ad alcune idee: frequentare
gli stessi luoghi, parlare lo stesso
linguaggio e aprire un sito web
con un forum dove i ragazzi
si confrontano

Il marchio ha creato una campagna


su Facebook per sostenere
Water.org. Al raggiungimento
di centomila condivisioni
da parte degli utenti liniziativa
promette di portare acqua potabile
a ottomila persone per la vita

Il cliente (online) ha sempre ragione


RICCARDO LUNA

l primo banner fu una vera rivoluzione.


Cera gi stato qualche timido esperimento, ma quando il magazine californiano
Wired pubblic sul sito HotWired una striscia orizzontale dove cera scritto: Hai
mai cliccato con il tuo mouse qui sopra? Lo
farai, tutti sapevano che nulla sarebbe pi
stato come prima. Era nata la pubblicit
online e faceva quello che ha sempre fatto
la pubblicit: vendere prodotti. Punto. Era
il 25 ottobre 1994. Il primo banner fu una
rivoluzione annunciata, anzi gridata; la seconda invece iniziata sottovoce. stato
dapprima un passaparola, poi una conversazione, a volte anche un focolaio di rivolta contro il cattivo gusto di certi spot. Come denominatore comune, lesigenza di
contare e non farsi contare e basta. E cos
quasi diciotto anni dopo quello squillo di

tromba, si arriva a unaltra data da ricordare: il 19 marzo del 2012. Quel giorno sul
blog ufficiale di Google apparso un post
breve intitolato: Un nuovo modo per accedere a contenuti di qualit online. Il
nuovo modo si chiama Consumer Surveys
ed una piattaforma per fare una cosa che
la pubblicit non ha fatto mai: invece di
vendere qualcosa ai consumatori, compra
la loro opinione, scopre come la pensano.
Non in maniera occulta, ma alla luce del
sole. Alla luce del web. Consumer Surveys
fa dei semplici sondaggi, ma rischia di
mandare in pensione la pubblicit tradizionale.
Lo stanno usando il New York Daily
News, il Christian Science Monitor, il Texas
Tribune e Pandora racconta Hal Varian,
capo del dipartimento economico di Google, secondo cui per le piccole aziende e i
giornali una grande opportunit. Fun-

ziona cos. Le aziende, soprattutto quelle


che non potrebbero permettersi ricerche
di mercato, creano un sondaggio con il
quale riescono a sapere che prodotto vogliono i loro potenziali clienti. Se preferiscono un certo colore, una certa forma, un
certo prezzo. Gli utenti completano le domande del sondaggio al fine di accedere ai
contenuti a pagamento del sito. E gli editori vengono remunerati quando gli utenti
completano il sondaggio e questo rappresenta per loro unalternativa al modello
classico di far pagare i contenuti.
Per sondaggi generici, Google riceve dieci centesimi di dollari a risposta che diventano 50 per indagini mirate. Ma il punto
non sono i soldi. il ribaltamento di prospettiva: Google, che pure ha costruito un
impero sulla pubblicit online mirata, sta
battendo da sei mesi una strada nuova per
consentire alle aziende non di vendere

prodotti cliccando su un banner, ma di


comprare opinioni. Questa cosa il banner
2.0 di cui si fantastica da anni, ma in realt
dal punto di vista filosofico molto di pi:
il passaggio dalladvertising allinvertising spiega Paolo Iabichino, direttore
creativo di Ogilvy e autore nel 2010 di un libro diventato cult chiamato proprio Invertising. Non parliamo di una chincaglieria
tecnologica ma di un nuovo atteggiamento, una nuova sensibilit, una nuova attitudine che la tecnologia rende finalmente
possibile. Linvertising non un modo per
personalizzare meglio i propri messaggi,
ma per aprire, attraverso la pubblicit, un
dialogo con le persone. Farle partecipare.
La campagna simbolo di questa svolta
fu, nel 2004, quella sulla bellezza autentica
di Dove con un video di Tim Piper che su
YouTube ha fatto oltre 15 milioni di visualizzazioni e una serie di affissioni interatti-

llaa RReeppuubbbblliiccaa
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

39

MINI

IKEA

FIAT 500

Linvertising non un modo


per personalizzare meglio i propri
messaggi, ma per aprire
un dialogo con le persone
Farle partecipare
Paolo Iabichino
Direttore creativo di Ogilvy

Il poster sa chi sei

Hotel Ikea

Come tu la vuoi

Negli Usa ai clienti che rilasciano


i propri dati viene regalato
un portachiavi con un rilevatore
a radiofrequenza: quando guidano,
i manifesti pubblicitari intercettano
il segnale e lanciano messaggi
che si rivolgono a ognuno di loro

A Oslo quaranta famiglie sono state


invitate a trascorrere una notte
nel negozio. Lazienda ha dato
ai fortunati la possibilit di usufruire
di tutti gli spazi: salotto, camera
da letto, bagno e infine la cucina
per fare colazione al mattino

Prima dellarrivo sul mercato lazienda


ha sviluppato una piattaforma
partecipativa dove appassionati
e professionisti hanno dato consigli
e suggerimenti. I dati sono stati
poi raccolti in un database
e analizzati dalla Fiat

Banner

GLOSSARIO

Tecnicamente in inglese
una bandiera
Sul web una pubblicit,
cio uno spazio in un sito
che promuove qualcosa:
cliccandolo si va sul sito
del prodotto pubblicizzato

Advertising
la pubblicit, ovvero
una forma di comunicazione
di marketing
per convincere un gruppo
di persone a fare qualcosa
(spesso a comprare
un prodotto)

Invertising
un nuovo filone
della pubblicit che punta
a valorizzare il dialogo
con i potenziali consumatori,
spesso attraverso il web,
e la promozione
di messaggi autentici

Survey
un sondaggio:
un metodo per raccogliere
informazioni quantitative
su un fenomeno. Se fatto
ai consumatori, serve
a orientare il comportamento
delle aziende

Le applicazioni nei telefonini


Sempre pi numerose le app
di aziende pensate
in una logica di servizio,
usate dai consumatori
per interagire con i marchi
in modo ludico

ve in cui si chiedeva agli abitanti di New


York di partecipare a un sondaggio via sms.
Il tema era: basta con queste pubblicit di
donne finte e ritoccate al computer, la bellezza autentica unaltra cosa.
Fu un trionfo e anche linizio di una nuova consapevolezza. Questa: al tempo del
web 2.0, con le opinioni che viaggiano in rete alla velocit di un tweet, non hanno pi
senso le campagne che impongono modelli fuori dal mondo. Come ha scoperto lo
scorso 22 giugno la commissaria europea
allinnovazione Marie Gheoghegan Quinn
che per il lancio di una campagna per incoraggiare le studentesse a diventare scienziate ha messo in rete una clip in cui tre
adolescenti sculettanti, armate di rossetto
e tacchi a spillo, entrano in un laboratorio
seminando il panico. Quel video ha resistito online 36 ore appena, sommerso dalle
furiose proteste arrivate via twitter e da

IBM

MC DONALD

Cambio di rotta

Tu chiedi e lui risponde

Manifesti pieni di testo che stimolano


il lettore e un sito in cui tutti sono liberi
di esprimere la propria idea
Questo cambio di atteggiamento
verso il cliente ha permesso
allazienda di allargare la propria
clientela superando Microsoft

In Canada, la societ ha deciso


di ascoltare i consumatori inventando
una piattaforma digitale per poter
rispondere alle loro curiosit
I clienti possono anche leggere
le domande degli altri
e le risposte che hanno ottenuto

centinaia di altri video caricati su YouTube


da vere giovani scienziate che chiedevano
qualcosa di autentico. Morale, via il video dello scandalo e parliamo di chi sono
davvero le scienziate, ha detto la commissaria. Bing!, anzi, invertising!
Ora questo modello sta dilagando, sostiene Iabichino. Tra i casi pi emozionanti c la recente campagna di Levis: Per il
video di lancio di una nuova collezione di
jeans, hanno cercato gli interpreti sul sito
di foto Instagram e hanno fatto un grande
uso di Twitter per alimentare la conversazione creando una piattaforma dove ciascuno invitato a raccontare cosa fa nel
suo quotidiano per migliorare un po il
mondo che abitiamo. La cosa ha un sapore buonista come la campagna UnHate
di Benetton che ha vinto lultimo Grand
Prix della pubblicit a Cannes puntando
sul tema del pacifismo.

Ma invertising non solo questo. Uno


degli esempi pi riusciti il sito di McDonald Canada. Si chiama Our food. Your
questionse consente a chiunque di fare domande e ottenere risposte pubbliche su
cosa si mangia. Roba tosta, come: Il vostro
cibo fresco? Usate additivi? O addirittura ci mettete un antivomito? Ma anche
semplici informazioni del tipo: Quante
calorie ci sono nel McFlurries?. Il tutto su
una grande bacheca pubblica che offre la
possibilit di seguire una domanda e
spararla su Twitter e Facebook.
Come dice una bella campagna, in pieno stile invertising, appena lanciata da
Ibm, siamo entrati nellera del chief executive customer. Il cliente al tempo di internet non solo ha sempre ragione: ma devi pure starlo a sentire per capire che prodotto fare.
RIPRODUZIONE RISERVATA

INFOGRAFICA A CURA DI DAMIANA ERNESTO

App

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LA DOMENICA

DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

40

I sapori
Sottobosco

I primi ad arrivare sono gli ovuli,


pi riservati e amanti del sole
rispetto a galletti e porcini

Sono i sovrani della tavola, non accettano


pause in frigorifero, perfetti anche crudi
con laltro gioiello della terra, il tartufo
Ma attenzione ai loro gemelli maligni
LICIA GRANELLO

Ovulo reale
Lamanita caesarea
ha gambo giallino
e cappello
arancio-rosso
Di profumo delicato
e polpa soda,
battezzato dai romani
cibo degli dei

Muscaria
Variet velenosa
come la sorella
amanita phalloides
(mortale) malgrado
laccattivante
cappello rosso a pois
bianchi rappresentato
nelle fiabe

Sottolio
La conservazione
che pi ne rispetta
il sapore fine, a patto
che lextravergine
non lo sovrasti
Si pu anche
congelare a crudo
o mettere in aceto

Il vino
Champagne
per labbinamento pi
semplice, o un bianco
dalle note morbide,
con legno e profumi
sotto traccia
(come un Verdicchio
invecchiato)

eale, dei Cesari, imperiale, cibo


degli dei. Impossibile trovare
un cibo che negli ultimi duemila anni abbia assommato una
tale quantit di definizioni
sontuose, a fronte del suo status di semplice miceto. Nemmeno il tartufo
bianco arriva a tanto, segnato com dalla diffidenza che per secoli lo ha costretto a passare per la pentola prima di arrivare in tavola.
Lovulo reale, invece, stato amato da subito, sia in versione nature, sia spadellato, pur
con la cura che si deve ai gioielli alimentari e
con lattenzione a distinguerlo dai parenti
maligni. Bello da farne larchetipo del fungo,
cos come lo disegnano i bambini, buono da
farlo assurgere a campione dei campioni,
malgrado le discussioni con i sostenitori del
primato del porcino siano infinite. Le mitezze di inizio ottobre ce lo regalano al meglio
della forma, amante com delle temperature senza brividi, con il sole che intiepidisce il
sottobosco di faggi e castagni dopo la pioggia.
Trovarlo una magia rara, che rallegra i cercatori. Un cesto di ovuli un evento da segnare sul calendario. Perch mentre porcini e gal-

Un destino
da colti
e mangiati
letti si lasciano scoprire, mostrando gambi
panciuti e cappelli frastagliati, gli ovuli sono riservati e sobri, come richiede lappartenenza
al ceppo nobiliare. In compenso, a saperli raccogliere con il giusto garbo, inondano il terreno di spore con generosit. Dove nato un
ovulo ne nasceranno altri: gli esperti dicono
che nessun altro fungo regala la stessa, rassicurante certezza. Ma guai a farsi prendere dalla frenesia. Al di l della raccolta giustamente
contingentata, la legge proibisce la sua asportazione dal terreno prima che sia giunto a maturit. Cos facendo, si protegge da una parte il
futuro della fungaia e dallaltra lincolumit
dei raccoglitori. Lamanita caesaria, infatti, allo stadio iniziale completamente inbozzolata in una membrana bianca, che la rende simile a un uovo. Solo al momento giusto, la
membrana si rompe e lovulo buono si manifesta in tutta la sua specificit, che lo rende ben
riconoscibile agli occhi dei cercatori esperti.
Dal bosco alla tavola, il passo deve essere
brevissimo, data la delicatezza dei suoi tessuti. Guai a conservarlo per il prossimo fine settimana: dal soggiorno in frigo esce avvilito, al
limite della commestibilit. Per rispettarlo in
tutta la sua fragile gastro-seduzione, occorre
attuare la tattica del colto e mangiato. Quando arriva il tempo del tartufo bianco una
manciata di giorni per gustarli entrambi, dato
che uno odia il freddo e laltro lo ama un velo dolio e un nonnulla di pepe battezzano una
meravigliosa tavolozza di fragranze e profumi, anche se c chi aggiunge qualche briciola
dacciuga per rendere il piatto ancora pi malandrino. Approfittate dei primi weekend
dautunno per regalarvi una full immersion
fungaiola, che dedica le prime due settimane
dottobre al culto dellovulo reale. In caso durgenze golose, raggiungete Cesena, dove si
svolge il Festival del cibo di strada. Se i cartocci di ovuli fritti latitano, consolatevi con una
piadina farcita di rucola e squacquerone.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Col pesce
Uninsalata di ovuli
tagliati a fettine
accompagna
il tonno alla griglia

Andar
per

Funghi

llaa RReeppuubbbblliiccaa
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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Indirizzi
DOVE DORMIRE

DOVE MANGIARE

DOVE COMPRARE

CASTELLO DI CAMERLETTO
Corso Susa 300
Localit Caselette
Tel. 011-9688404
Doppia da 80 euro, colazione inclusa

IL CIABOT
Via Costa 7, Localit Roletto
Tel. 0121-542132
Chiuso dom. sera e luned, men da 25 euro

ORTAGGI FRATELLI BUSIA


Via Umberto I 24
Giaveno
Tel. 011-9363280

LOCANDA TRUC BALARI


Frazione Costa, Cumiana
Tel. 329-6718445
Doppia da 60 euro, colazione inclusa

RISTORANTE REGINA
Piazza Barbieri 22
Pinerolo
Tel. 0121-322157
Chiuso domenica, men da 23 euro

COOPERATIVA
AMOUNT E AVAL
Via Roma 20
Perosa Argentina
Tel. 0121-81786

VILLA DORIA IL TORRIONE


Strada Galoppatoio 20
Pinerolo
Tel. 0121-322616
Doppia da 110 euro, colazione inclusa

LA BETULLA
Strada Provinciale Giaveno 29
Localit San Bernardino
Tel. 011-933106
Chiuso luned, men da 35 euro

AGRITURISMO
FIORENDO
Via Talucco Alto 65
Pinerolo
Tel. 0121-543481

In insalata

In padella

Con tartufo bianco

Gambo e cappello tagliati in lamelle,


conditi con unemulsione
di extravergine delicato e limone
Sopra, pepe macinato fresco
e scaglie di parmigiano reggiano

Patate di montagna bollite sode,


affettate, saltate in olio e burro,
aggiunte agli ovuli insaporiti
in poco extravergine profumato
con aglio e rosmarino

Incontro a crudo di altissima valenza


gastronomica tra gli ultimi ovuli
della stagione e le prime trifole
bianche profumate (da novembre)
Condimento lieve

Sulla strada

Il posto che conosco solo io


GIAN LUCA FAVETTO
i vuole la pioggia. Perch senza terra bagnata, senza umidit, non vengono. E
poi ci vuole il sole. Perch se, dopo la
pioggia, non salta fuori il caldo, non vengono. E
poi bisogna che non ci sia nessuno intorno.
Perch se ci sono degli intrusi o degli spioni,
non vengono; peggio, se ne vanno, nel senso
che te li portano via, quindi non bisogna farsi
seguire, non bisogna farsi vedere, bisogna dissimulare. una questione fra te e loro, quella
con i funghi. Una questione privata, seppure
allaperto, in mezzo alla natura. Ha riti e consuetudini che si affinano in anni di pazienza e
camminate.
Non che, i funghi, li vai a cercare: i funghi si
vanno a trovare. Vai direttamente a casa loro,
come se andassi in visita. Conosci lindirizzo.
Sai dove nascono, dove si raccolgono. E loro,
generalmente, ti aspettano sempre nello stesso posto, seminascosti sotto quelle foglie, sotto
quellalbero, quel castagno, in quel cafas, al li-

ILLUSTRAZIONE DI CARLO STANGA

mite di quel prato, l dove c uno sbanco di terra e comincia il sottobosco.


Chi va a funghi conosce i posti segreti dei funghi. Da noi si chiamano reje, una parola che
suona regale, preziosa. Sono un bene prezioso,
le reje. Ciascuno ha le sue, in una parte di bosco
che diventa come una tasca, qualcosa di intimo. Si passano in eredit, ma non si rendono
pubbliche, non si raccontano. Landare a funghi preferisce il silenzio alle parole. Puoi regalarli tutti o condividerli a cena, ma non sveli il
luogo da cui provengono. Non ingenerosit,
il piacere della raccolta, quel gesto che comincia dagli occhi, quella carezza che diventa
strappo morbido, quella golosit del tocco.
C chi raccomanda luso del coltello per raccoglierli, ma tagliarli come mozzare la coda ai
cani. Non si va a funghi con unarma. Si va con
naso, occhi, tatto. E con quella parte di corpo
che richiama la fortuna.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Zuppa

Filetto

Soffritto di dadini di lardo,


burro e olio per insaporire gli ovuli
a fettine, poi brodo vegetale
Nella zuppiera, un uovo sbattuto
con parmigiano e crostini

Acciuga sciolta lentamente


in extravergine e poi la carne a dorare
per sigillarne gli umori, lasciando
il cuore rosa e salando alla fine
Sopra, lamelle di ovuli crude

LA RICETTA

Figlio d'arte (la famiglia gestisce


la pasticceria Converso di Bra,
Cuneo), Alessandro Boglione
guida la cucina del Castello
di Grinzane Cavour, tra tradizione
e spirito innovativo, come
nella ricetta ideata per Repubblica

Ingredienti per 4 persone


12 scampi freschi
di media grandezza
200 gr di ovuli reali
2 uova fresche
olio extravergine
del Garda
sale marino
pepe nero al mulinello
patata viola

Pulire gli scampi, tagliarli a met e adagiarli tra due fogli di carta
da forno leggermente unta. Con un batticarne ridurne lo spessore
a un paio di millimetri. Disporre il carpaccio ottenuto al centro
del piatto. Mondare gli ovuli, eliminando la parte esterna
bianca, tagliarli con un coltello in fettine sottili e, dopo averli
conditi con poco olio, sale e pepe, posizionarli sul carpaccio
Mettere le uova in acqua fredda e bollire cinque minuti,
raffreddare Emulsionare il rosso cotto con poco olio, pochissimo
pepe e niente sale. Guarnire il tutto con delle chips di patata viola,
qualche cristallo di sale, un filo di olio ed erbe fresche aromatiche

Carpaccio di scampi, ovuli reali e crema cotta di rosso duovo

llaa RReeppuubbbblliiccaa
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012

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LA DOMENICA

Lincontro

Era lattore biondo, collezionista


di love story e di film non sempre
memorabili. Ma questanno qualcosa
cambiato: le nozze, un terzo figlio,
la casa a New Orleans. Al cinema
si spoglia in Magic
Mike, un reporter gay
in Paper Boy,
uccide in Killer Joe
E, per la prima volta,
convince i critici:

Star system

Matthew
McConaughey

Ho seminato e aspettato
Non sono pi il principe
azzurro di cui ero prigioniero
iao, sono Matteo. Matthew
McConaughey
si esprime in un
italiano traballante ma volenteroso.
Telefona dal suo cellulare mentre percorre in macchina le strade della Lousiana, in sottofondo la voce della moglie, lex modella Camila Alves. Stiamo cercando una nuova casa a New
Orleans. Ho girato qui Killer Joee anche
due dei miei prossimi film, da attore e
produttore, saranno ambientati in zona. Ci staremo molti mesi e quindi abbiamo bisogno di una casa, una casa
piacevole. Il tono di voce, si intuisce
anche dalla linea che viene e va, da felicit assoluta. Credo di essere al culmine della mia vita. Ho quarantadue
anni, una carriera che mai avrei sognato di raggiungere, una famiglia vera e
una fondazione che assorbe il mio bisogno di aiutare gli altri. Non saprei
davvero cosa chiedere di pi.
Non stato, ovviamente, sempre cos. Matthew McConaughey, fusto texano, sguardo vagamente somigliante a
quello del suo idolo Paul Newman, nel
suo tragitto verso il successo s incagliato spesso. Non stato uno di quelli
che il palcoscenico a quattro anni. Il
pi piccolo di tre fratelli maschi, nato
a Uvalde, in Texas, la madre insegnante dasilo e il padre ex sportivo riciclatosi nel business petrolifero. Ero bravo a scuola, soprattutto eccellevo nello
sport. Ho iniziato a girare qualche spot.
Pensavo che tutto fosse facile e non era
cos. Incurante della distanza, come
se fosse una normale conversazione a
quattrocchi, racconta di come le sue
ambizioni si siano infrante presto con-

a Penlope Cruz, conosciuta sul set


dellavventuroso Sahara. Ma la donna
della sua vita la modella brasiliana
Camila Alves. Oggi la coppia ha due figli: Levi, quattro anni, e Vida di due, e
un terzo in arrivo: la notizia del lieto
evento (postata su Twitter da entrambi i genitori) che li ha costretti ad anticipare la data delle nozze, celebrate lo
scorso 9 giugno: La stabilit sentimentale, lavere una famiglia mi ha
davvero cambiato la vita: i figli ti costringono a pensare positivo, a rivedere il mondo dalla loro prospettiva. Devo a loro se oggi ho chiarezza di prospettive e il coraggio di scelte artistiche
pi azzardate.
Lestate scorsa arrivato il momento della verit professionale: tre ruoli
forti in altrettanti film controversi che
gli sono valsi il plauso sbalordito della
critica. il sicario psicopatico Killer Joe
nel film omonimo di William Friedkin
(nelle sale italiane in questi giorni), un

Ho sempre avuto
un ottimo rapporto
con mia madre,
ma non dimenticher
mai quando mi disse:
Ti voglio bene,
ma adesso
non mi piaci pi

FOTO ANTHONY HARVEY/PHOTOSHOT/SINTESI

ROMA

tro una serie di audizioni fallimentari.


Fu allora che decisi di prendermi una
pausa di due anni e di studiare davvero. Poi ho capito che dovevo avere forza, coraggio, e una personalit autonoma. Quando ho ricominciato con i
provini i risultati sono stati diversi.
Loccasione gliela diede Richard Linklater con il film La vita un sogno.
Matthew si fa notare dai critici, avevo
ventun anni, in quel periodo mor mio
padre e io sentii che non ero pi un ragazzo. Il motto Just keep living, che
oggi il nome della mia casa di produzione, nato cos.
Il ruolo che lo consolida quello dellavvocato Jake Brigance del film Il momento di uccidere, basato sul romanzo
di John Grisham. Steven Spielberg lo
vuole in Amistad, Ron Howard lo sceglie per Edtv. Ma dal 2000 il prestante
latifondista (ha una propriet in Texas
di 1.600 acri pagata 500mila dollari) cavalca londa delle commedie romantiche da grande incasso. Prima o poi mi
sposo con Jennifer Lopez, Come farsi
lasciare in 10 giorni con Kate Hudson,
A casa con i suoi con Sarah Jessica
Parker. Lormai divo, cristallizzato nel
personaggio di scapolo attraente e poco impegnato che cambia per amore,
crea quasi un lucroso sottogenere di
commedia a s. Limmagine a torso
nudo marchio distintivo: Amo lo
sport e la vita allaria aperta: logico che
circolino questo tipo di foto, si difende al telefono. Anche se per continua
a spogliarsi: per lo spot di un profumo
italiano e molto al cinema. Al punto
che una rivista inglese specializzata ha
pubblicato un diagramma con le percentuali corporee in cui lattore scoperto sul grande schermo.
Allo status cinematografico di fidanzato ideale fa da contrappunto una vita reale sregolata. Nel 98, chiamati da
un vicino di casa, i poliziotti lo trovano
impegnato a suonare i bonghi in piena
notte, completamente nudo. Viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di marjiuana, ma laccusa per droga decade e lui paga solo
una multa per schiamazzi. Quando
glielo si ricorda, dice: Ho sempre avuto un rapporto meraviglioso con mia
madre, ma non dimenticher mai di
quando mi disse: Ti voglio bene, ma
non mi piaci pi.
Il fatto che Matthew piace molto alle donne, passione che ricambia con
entusiasmo. Una teoria di fidanzate famose: da Sandra Bullock a Ashley Judd

giornalista omosessuale nel disturbante The Paper Boy di Lee Daniels e il


guru dello spogliarello maschile in Magic Mike di Steven Soderbergh. Ho
scelto questi personaggi uno a uno,
consapevole che ciascuno di loro era
un rischio. Ho seminato e aspettato.
Sapevo che se fossero venuti fuori tre
film buoni o almeno decenti, avrei
cambiato per sempre limmagine di
principe azzurro di cui ero ormai noiosamente prigioniero. decisamente
un principe perverso quello di Killer
Joe, che sinnamora di una seducente
adolescente interpretata dalla ventenne Juno Temple: La prima volta che ho
letto il copione ho rifiutato il ruolo, lo
trovavo un personaggio ripugnante.
Ma poi Friedkin mi ha fatto riflettere
sul lato ironico della storia in cui tutti i
personaggi sono immorali.
Anche in questi film ci sono ampie
scene di sesso e nudo, ma il corpo stavolta stato strumento fondamentale
al servizio del personaggio e del film.
Ora per Matthew pronto per sgonfiare i muscoli: calato oltre 13 chili per
interpretare la vera storia di Ron Woodroof, tossicomane che nel 1986 contrasse lAids, gli diedero un mese di vita, era incompatibile ai farmaci usati
per le cure. Trov rimedi alternativi, si
affid allomeopatia, visse pi a lungo
di quando si potesse sperare e aiut gli
altri. Un ruolo, quello in The Dallas
Buyers Club, che sembra fatto apposta
per concorrere agli Oscar. Come non
bastasse, arrivata la chiamata di Martin Scorsese. Sono andato da lui un
mese fa, mentre guidavo per raggiungere la sua casa a New York, pensavo
che esattamente ventanni prima, nel
92, ero stato alla prima lezione di cinema dedicata proprio ai suoi film.
stato un flashback entusiasmante.
Nel film The Wolf of Wall Street interpreta il capo e mentore di Leonardo Di
Caprio. Sono stato sul set una settimana. Leonardo un collega formidabile ma soprattutto Scorsese mi ha
conquistato. Non mi aspettavo il suo
senso dellumorismo, si ride insieme
tutto il giorno. E il fatto che ti lascia libert creativa. Alla mia et, a questo
punto della carriera, credo di essere in
grado di aggiungere qualcosa di mio ai
personaggi che interpreto, e Martin
mi venuto dietro.
McConaughey ha lasciato New York
in fretta. Non ama il caos urbano. Perfino Malibu, dove ha una bella villa,
un posto con una densit abitativa

troppo alta per uno abituato alla solitudine e agli spazi aperti. Per anni le sue
vacanze sono state in roulotte in posti
sperduti. La vacanza spartana stato
uno dei motivi di rottura con la fin troppo metropolitana Penlope Cruz. La
neosposa Camila, invece, condivide di
buon grado le vacanze itineranti: che
si possono fare benissimo con i bambini al seguito, dice lattore. Non che
McConaughey sia un teorico della vita
frugale. Almeno a giudicare dalle pretese riguardo alla casa che sta cercando a New Orleans. Eccolo che al telefono descrive i suoi criteri: Il problema
di questi luoghi che le case sono stratificate su pi piani. Tipo la cucina al
primo e la camera da letto al terzo. Cos se ti viene voglia di uno spuntino notturno fai avanti e dietro in continuazione, no grazie. La cerchiamo tutta su
un piano, ma non facile perch vogliamo almeno quattro stanze da letto,
visto il terzo figlio in arrivo. E poi c il
problema della piscina: I bimbi la vorrebbero, ma io sono un tipo ansioso.
Una piscina significa vivere lo stress
che se perdi di vista uno dei bambini
quello poi magari ci cade dentro. No,
grazie, niente piscina.
Ma il ricchissimo McConaughey si
occupa anche degli altri, con la sua
fondazione: Aiutiamo adolescenti
talentuosi ma poveri a sviluppare le
proprie capacit, a continuare gli studi. Alle teorie filosofiche sulla mancanza di idealit e di motivazioni che
il mondo politico regala ai giovani di
oggi il pragmatico, il divo repubblicano stigmatizza: I discorsi contano
poco, quello che conta in America
darsi da fare, frequentare buone scuole, portare a casa un lavoro ben retribuito. Queste sono le cose che ti cambiano la vita. Clic.
RIPRODUZIONE RISERVATA

ARIANNA FINOS

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