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abeN"yI al{ ymi rB,DI hwIhy> yn"doa] ar"yyI al{ ymi ga'v' hyEr>a;
Un leone ha ruggito, chi non temerebbe?
Il Signore Yhwh ha parlato, chi non profetizzerebbe?
R. ALTER, Larte della poesia biblica (Lectio 3; Cinisello Balsamo 2011) 253-254.
Secondo 2Re 14,25, Geroboamo II recuper a Israele il territorio dallingresso di Camat
fino al mare dellAraba, secondo la parola del Signore, Dio dIsraele, pronunciata per mezzo
del suo servo, il profeta Giona, figlio di Amittai, di Gat-Chefer. Il messaggio del profeta in
questione aveva dunque, a quanto sembra, uno spirito nazionalista; prefigurava cos il personaggio fittizio del libro di Giona?
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revoli echi biblici provenienti in modo particolare dagli scritti profetici per
farne la materia di una rielaborazione in cui non manca lironia5. Una di queste riprese sar lipotesi di questo saggio si sente nel nome di Giona. Nel nome del
personaggio interpellato da Dio in Gio 1,1 e nella sua reazione allappello divino
si condensano due versetti altamente metaforici del libro di Isaia:
Chi sono quelli che volano come una nube, come colombe (~ynIAYk;) verso le loro colombaie? Perch le isole tendono verso di me, navi di Tarsis in testa, per condurre i
tuoi figli da lontano, con il loro argento e il loro oro, in omaggio al nome di Yhwh, tuo
Dio, in omaggio al Santo dIsraele, perch ti ha dato il suo splendore (Is 60,8-9).
5 Cf. in particolare H. C. P. KIM, Jonah read intertextually, JBL 126 (2007) 497-528 e la
bibliografia menzionata.
6 Alla lettera: verso le loro finestre (~h,yteBorUa]).
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Chi sono quelli?. Le costruzioni interrogative non mancano nel libro di Isaia,
in modo particolare a partire dal cap. 407; esse perseguono molteplici finalit retoriche8. Alcune fanno inoltre il gioco del discorso poetico, secondo un modo di procedere che si osserva nella poesia di ogni tempo, come ha mostrato John Hollander9.
Se il poema interroga, lo fa per generare il suo ordine proprio; le domande che pone
non possono ricevere che risposte nella misura in cui una risposta possibile
figurative10. In Is 40,18, il profeta interroga: A chi volete paragonare Dio? Che
cosa presenterete che gli somigli? (cf. 46,5). Loracolo di Is 63,1-6 si apre con la
domanda: Chi dunque costui che viene da Edom?, e vi aggancia la metafora
drammatica delluomo che pesta nel frantoio. Anche la domanda di Is 60,8, Chi
sono quelli che volano?, alla base di una creativit metaforica degna di nota.
La linea poetica illustra la dinamica del parallelismo semantico proprio della
poesia ebraica: la seconda parte del verso (B) samplifica sulla base della prima
(A) secondo la regola formulata con fortuna da James Kugel A is so, and whats
more, B11. Un direi ancor pi sostiene la ripresa della seconda parte del verso.
Questa pu prendere forme molteplici, di intensificazione, di concatenamento e
di drammatizzazione, oppure come nel nostro caso di specificazione e di concretizzazione12:
A
Chi sono quelli che volano come una nube, / come colombe verso le loro colombaie?
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le figure umane e animali che, nelloracolo di Is 60, convergono verso Gerusalemme: vengono verso di te (v. 4). Il poeta infatti in grado di precisare lanalogia: gli esseri volanti sono altrettante colombe [che saffrettano] verso le loro
colombaie.
Limmagine della colomba che torna alla sua dimora non propria del libro di
Isaia. In Os 11,11 si legge un paragone analogo. Yhwh ruggir come un leone
(v. 10) annuncia il profeta (riecheggiando Am 1,1), e questo ruggito provocher il
ritorno impaurito dei figli dIsraele dallOriente e dallOccidente: DallEgitto,
accorreranno tremando come un uccello (rAPci), e dal paese di Assur come una colomba (hn"Ay), e io li far abitare nelle loro case, oracolo di Yhwh. A questo schema
di fondo (il ritorno a casa) lo sviluppo metaforico di Is 60 aggiunge un livello
supplementare, che si illumina nella misura in cui si progredisce nelloracolo. Il
v. 9 precisa infatti:
qAxr"me %yIn:b' aybih'l. hn"voarIB' vyvir>T; tAYnIa\w" WWq;y> ~yYIai yli-yKi
Perch le isole tendono13 verso di me, navi di Tarsis in testa,
per condurre i tuoi figli da lontano.
Passando dalle colombe del v. 8 alle isole del v. 9, il discorso gioca su una metonimia che risale dalloggetto volante (le colombe) al suo punto di partenza
(le isole); il rapporto facilitato dallassonanza che unisce ~ynIAy (colombe) e ~yYIai
(isole); una seconda metonimia sfrutta la tensione delle isole per focalizzarsi
ora su un oggetto navigante: le navi (tAYnIa\) di Tarsis. Queste, che vengono in
testa (hn"voarIB'), sono cos il flagship del desiderio delle isole lontane14.
Ma qual il rapporto che unisce loggetto volante e loggetto navigante? In
questo rapporto sta il segreto della metafora, che il lettore identifica andando
avanti nelloracolo. Adottando il punto di vista di Sion, il poeta vede avvicinarsi,
sulla linea dellorizzonte, una moltitudine di navi che assimila a un volo di colombe, a motivo delle loro vele ondeggianti e forse bianche. Come scrive Luis
13 Oppure: sperano in me, comprendendo la forma wwqy come derivante dalla radice verbale
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Alonso Schkel, il poeta fa allora percepire delle navi che volano, come colombe che raggiungono le loro dimore15. La creazione metaforica ancor pi
degna di nota perch fa dei bastimenti alati dei veicoli fuoristrada: dopo la loro
corsa sopra i flutti, proseguiranno la loro traiettoria in aria fino alle vette di Giuda
e fino alle finestre che li attendono a Gerusalemme.
Gli approcci cognitivi della metafora ci hanno resi sensibili al modo in cui questa figura elabora il suo senso. Mentre la teoria classica della metafora metteva
avanti il tertium comparationis (il campo semantico comune allentit sorgente e
allentit bersaglio), la teoria conoscitiva attenta allinedito indotto dalla metafora. Sul fondo di uno spazio generico (il tertium comparationis), la metafora proietta uno spazio di fusione (blending) in cui le due entit compongono delle
prospettive nuove, inaccessibili a ciascuna delle entit prese separatamente16. Identificare la metafora delle colombe in Is 60,8 pi che individuare il tertium comparationis (le colombe e le navi hanno in comune, sulla linea dellorizzonte, il
movimento delle loro ali/vele). Le navi di Tarsis apportano alle colombe la
nozione di trasporto (esse conducono in porto carico e passeggeri); le colombe
proiettano sulle barche a vela la teleologia del loro volo: si tratta dellirresistibile
movimento che riporta un essere animato al punto dello spazio in cui a casa propria17. Le isole tendono verso di me, dice Dio nelloracolo, e ci serve la metafora
delle colombe e la visione delle imbarcazioni per comprendere come la mediazione delle Nazioni lontane si iscriva in un disegno sovrano, imperniato su Gerusalemme, irresistibile quanto listinto delle colombe.
Come ha scritto Job Y. Jindo, nel contesto di un approccio cognitivo delle metafore di Geremia: La metafora ha un valore cognitivo e orienta in ci la percezione delloggetto che descrive. Presenta non soltanto una proposta ma ugualmente
una prospettiva specifica, o ancora un orientamento, attraverso cui percepire la proposta. In poesia, le metafore possono orientare, o riorientare, la nostra percezione
della realt attraverso la realt poetica che essa rappresenta, e noi ne percepiamo
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L. ALONSO SCHKEL, Isae, Encyclopdie littraire de la Bible (ed. R. ALTER F. KER(Paris 2003) 225.
16 Cf. G. FAUCONNIER M. TURNER, The Way We Think. Conceptual Blending and the
Minds Hidden Complexities (New York, NY 2002); J. E. GRADY T. OAKLEY S. COULSON,
Blending and Metaphor, Cognitive Linguistics (ed. R. W. GIBBS G. J. STEEN) (Amsterdam
1999) 101-124. In contesto biblico, cf. in particolare P. VAN HECKE, Conceptual Blending: A
Recent Approach to Metaphor, Illustrated with Pastoral Metaphor in Hos 4,16, Metaphor in
the Hebrew Bible (ed. P. VAN HECKE) (BETL 187; Leuven 2005) 215-231.
17 A proposito della sapienza degli animali, cf. Is 1,3: Il bue conosce il suo proprietario
e lasino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende
(cf. parimenti Pr 6,6; 30,25-31).
MODE)
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Giunto alla linea conclusiva del poema, il lettore ne ritrova limmagine iniziale:
Quel quieto tetto in cui beccavan fiocchi!
Fin dalla sua pubblicazione, Le cimetire marin stato alla base di una polemica che William Marx evoca nel suo studio Valry, Flaubert e gli uccelli che
passeggiano: La polemica si focalizz in particolare sul primo e sullultimo
verso de Le cimetire marin [] La metafora delluccello, designando in absentia
le navi, parve spesso indecifrabile ai pi feroci detrattori19. Valry precisa
Marx fu egli stesso sorpreso dallincomprensione a cui and incontro il suo
poema. Tra i manoscritti di Charmes (la raccolta nella quale il poema fu ripreso
nel 1922) si trova la nota seguente: Alcune persone che non hanno mai visto il
mare, n navi, si sono sorpresi fino a indignarsi che si sia paragonato a un tetto
la superficie delle acque e a colombe barche a vela. Il mare calmo quando visto
dallalto. La parola fiocco ha stupito. Non che una vela triangolare e talvolta
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Citato in F. DE LUSSY, Charmes daprs les manuscrits de Paul Valry. Histoire dune
mtamorphose (Paris 1996).
21 U. ECO, I limiti dellinterpretazione (Milano 1990) 143-144.
22 MARX, Valry, 921; la citazione deriva da P. VALRY, Essai sur Stphane Mallarm,
Cahiers 1894-1914 (ed. N. CELEYRETTE-PIETRI J. ROBINSON-VALRY) (Paris 1988) II, 282
(sottolineatura di Valry).
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sola nel mio pensiero antico e di cui ho dovuto solo ricordarmi. Questo pensiero
antico aveva dunque let del cap. 60 del libro di Isaia! Ma altrettanto degno di
nota che un poema contemporaneo o quasi operi come un rivelatore, in senso fotografico, permettendoci di leggere meglio le Scritture antiche. In questo c un fenomeno di appartenenza reciproca che Paul Beauchamp ha indicato meglio di chiunque:
Senza la nobilt delle scritture, non ci sarebbero sacre Scritture, n Libro ispirato se il
libro, in s, non avesse una destinazione cos alta. Questo accostamento intimo, familiare, non espone ad alcun rischio di confusione fra la Bibbia e gli altri scritti: la
Bibbia fatta per essere decifrata e risuonare in mezzo alle altre lettere e alla loro esistenza; non c da temere che vi perda la sua tonalit propria. Liberiamoci piuttosto
dallincoerenza che ci induce, poich bisogna spiegare la Bibbia con gli scritti antichi
del Vicino Oriente, a fare astrazione dallambiente e dalla risonanza non meno appropriati che le arreca la nostra letteratura, evidentemente in maniera del tutto diversa23.
P. BEAUCHAMP, Luno e laltro Testamento. II: Compiere le Scritture (Milano 2001) 86.
A prescindere dallesatta localizzazione di Tarsis (si ipotizza: la Spagna meridionale,
Malta, la Sardegna, oppure Cartagine, secondo la LXX in Is 23,1.14), la citt si trova comunque
a ovest, dunque agli antipodi di Ninive.
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nome yn, scambiando consonanti e vocali. Bel modo di illustrare una regola
generale: se, nel mondo del racconto biblico, i nomi propri dicono tanto del personaggio, non per questo lo esauriscono, e ancora meno lo determinano; essi contribuiscono piuttosto a sottolineare il mistero del suo destino personale in un
mondo carico di promesse e di senso. Facendo inclinare il suo nome dalla parte
nave di Tarsis piuttosto che dalla parte Ninive, Giona manifesta la sua libert
di scelta; ma lo fa rivelandosi refrattario allordine divino.
Giona intende in un primo tempo e prima di tutto sottrarsi alla presenza del
Dio che lo manda a Ninive e dunque a est25. E se vuole recarsi a Tarsis (piuttosto
che a Occidente in genere) costi quel che costi, forse per la ragione fornita da
un oracolo vicino al libro di Isaia, in cui Yhwh mette Tarsis in testa alle nazioni
che non hanno mai sentito parlare di me, che non hanno mai visto la mia gloria
(Is 66,19)26. Ma, a prescindere dalla non conoscenza di cui Tarsis il luogo, quale
creatura pu sottrarsi alla sovranit di Yhwh? Prendo le ali dellaurora per abitare
al di l dei mari, l ancora, la tua mano mi conduce, mi afferra, dice cos il salmista (Sal 139,9-10). E Giona per primo confesser ai marinai che teme il Dio
del cielo, che ha fatto il mare e la terra (Gio 1,9). Questo Dio del resto s prodigato per riprendere il fuggiasco facendo levare un vento impetuoso sul mare
(1,4). Facendo il bastian contrario con lordine divino che lo manda a Ninive,
Giona rende loracolo di Isaia un controsenso. Imbarcarsi alla volta di Tarsis equivale per il profeta-colomba a invertire la visione e la metafora di Is 60,8-9: Giona
la colomba che vola in senso contrario27. Ci facendo, contesta luniversalismo
25
Il lettore apprende il perch, non senza sorpresa, in Gio 4,2. Se Giona ha preso la direzione opposta rispetto a quella verso cui Dio lo manda, non come il lettore pu avere immaginato perch temeva di essere lo strumento della giustizia di Dio, ma perch rifiutava di
essere la mediazione della sua misericordia; cf. M. STERNBERG, The Poetics of Biblical Narrative. Ideological Literature and the Drama of Reading (Bloomington, IN 1985) 318-320.
26 La stessa Tarsis, scrive James Ackerman, evoca il lusso, il desiderio e il piacere [].
Per Giona, Tarsis pu dunque, paradossalmente, rappresentare un luogo di piacevole sicurezza
che confina allinesistenza (J. ACKERMAN, Jonas, Encyclopdie littraire de la Bible, 289).
27 La matrice del nome di Giona che si ritrova in Is 60,8 mi sembra pi persuasiva dei numerosi altri tratti applicati alla colomba nella Bibbia, gi ampiamente esplorati dalla tradizione
esegetica. Nelle Scritture bibliche, la colomba si distingue per il suo modo di guadagnare prontamente un rifugio in caso di pericolo (Ger 48,28; Ez 7,16; Sal 55,7-9), di gemere sulla propria
sorte (Is 38,14; 59,11; Ez 7,16; Na 2,8), o di dare prova di ingenuit e mancanza dintelligenza:
Efraim come una colomba ingenua, priva dintelligenza; ora i suoi abitanti domandano aiuto
allEgitto, ora invece corrono verso lAssiria. Dovunque si rivolgeranno stender la mia rete
contro di loro (Os 7,11-12). Questi differenti tratti ricevono tutti unillustrazione nel personaggio di Giona in determinati punti del racconto: nella sua fuga, nel lamento orante dal ventre
della balena, nelle recriminazioni a proposito dellarboscello seccato, oppure nella sua costante
incapacit di comprendere il modo di agire di Yhwh (cf. in particolare a tal proposito A. J. HAUSER,
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Jonah: In Pursuit of the Dove, JBL 104 [1985] 21-37; KIM, Jonah, 497-528). La metafora
delle navi-colombe provenienti da Tarsis in Is 60,8 mi sembra tuttavia essere un punto di partenza pi plausibile della creazione del personaggio Giona. Rimane tuttavia completamente
possibile che lautore abbia giocato su un largo repertorio di allusioni, associando al nocciolo
metaforico di Is 60,8 diversi tratti associati alla colomba biblica (HAUSER, Jonah, 21-37;
KIM, Jonah, 497-528).
28 Cf. J.-P. SONNET, Jonas est-il parmi les prophtes? Une rcriture narrative sur les attributs divins, critures et rcritures. La reprise interprtative des traditions fondatrices par la
littrature biblique et extra-biblique (ed. C. CLIVAZ C. COMBET-GALLAND J.-D. MACCHI
C. NIHAN) (BETL 248 ; Leuven 2012) 137-156.
29 Lidentificazione botanica o simbolica del !Ayq'yqi un appuntamento obbligato dellesegesi
del libro di Giona. Per lo status quaestionis, cf. A. H. KAMP, Inner Worlds. A Cognitive Linguistic Approach to the Book of Jonah (Leiden 2004) 188-194.
30 Questo libro, scrive Hyun Chul P. Kim, si apre sulla storia di una colomba, continua in quella
di un grosso pesce, fa una sosta sotto un arboscello roso da un verme e finisce nellevocazione di
numerosi animali, tutti affidati alle cure e alla misericordia di Yhwh (KIM, Jonah, 527).
31 Cf. in modo particolare A. COOPER, In Praise of Divine Caprice. The Significance of
the Book of Jonah, Among the Prophets. Language, Image and Structure in the Prophetic
Writings (ed. P. R. DAVIES D. J. A. CLINES) (JSOTSup 144; Sheffield 1993) 153.
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