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Olimpiadi di Monaco

1972

I Giochi della XX Olimpiade si sono svolti a Monaco di Baviera (Germania


Ovest) dal 26 agosto all'11 settembre 1972.
Sono i secondi Giochi Olimpici che hanno avuto luogo in Germania dopo
l'edizione di Berlino 1936. L'intenzione di questi giochi era di offrire al mondo
l'immagine di uno stato nuovo, democratico ed ottimista, come dimostra il
motto ufficiale "The Happy Games".
Il simbolo dell'edizione fu un sole blu stilizzato, il bassotto "Waldi" fu la prima
mascotte con un nome ufficiale. Si ebbe anche l'introduzione dei pittogrammi
disegnati da Otl Aicher, ora usati universalmente. Comunque quest'atmosfera fu
rovinata dall'omicidio di unidici atleti israeliani da parte di un commando di
terroristi palestinesi, in quello passato alla storia come il Massacro di Monaco.
Il Parco Olimpico (Olympiapark), basato su un'idea di Frei Otto, è oggi un
punto di riferimento della città. I siti olimpici, progettati dall'architetto Günther
Behnisch, come la piscina olimpica, l'Olympiahalle (una struttura
multifunzionale) e l'Olympiastadion e il villaggio olimpico, sono tutti situati
nelle vicinanze del paco. Il design dello stadio in particolare fu ritenuto
rivoluzionario, grazie all'uso mai così grande di vetro acrilico fissato con tiranti
in acciaio.

Il Massacro di Monaco

E’ la Germania ovest, con Monaco di Baviera, ad ospitare i Giochi del 1972, un’edizione che
segna nuovi record di partecipazione sia per gli atleti (oltre 7000) che per le nazioni, che lancia
grandi figure, uno su tutti Mark Spitz, ma che viene funestata da un evento tragico.
Già nel sessantotto si era temuto per l’incolumità degli atleti, ma mai si credette che in questo
luogo così lontano dai diverbi e dalle rivolte si sarebbe celata una edizione dei giochi dominata dal
sangue e dalla violenza. Dopo una settimana d’apertura il gruppo "Settembre Nero",
un’organizzazione di terroristi arabi, riuscì a eludere la sorveglianza del villaggio olimpico ed entrò
negli alloggi della squadra israeliana mettendo a segno una vera e propria strage con l’uccisione
dell’allenatore e di alcuni atleti, prendendone diversi in ostaggio. Seguono ore di angoscia, di
trattative, con i terroristi che chiedono la liberazione di centinaia di prigionieri ad Israele in cambio
della vita degli ostaggi. I Giochi vengono sospesi, la trattativa non si sblocca e i terroristi ottengono
due elicotteri per essere trasferiti con gli atleti israeliani in un aeroporto militare da dove puntare
verso l’estero.
E’ qui che la vicenda ha il suo drammatico epilogo: i tiratori scelti dei poliziotti tedeschi aprono
il fuoco quando i terroristi scendono dagli elicotteri, questi rispondono ed è una carneficina.
Le gare ripresero nonostante le critiche di molti che ne avevano chiesto la sospensione. Bandiere
a mezz’asta e cerimonie commemorative secondo molti non sono sufficienti, ma Brundage è
irremovibile: i Giochi devono continuare.
I corpi dei terroristi uccisi furono trasportati in Libia dove ricevettero gli onori militari. I tre
terroristi superstiti furono curati e incarcerati in Germania. Tuttavia il 29 ottobre, un altro
commando dirottò verso Zagabria un volo della Lufthansa partito da Beirut e diretto ad Ankara,
domandando il rilascio dei responsabili della strage. Il governo tedesco acconsentì allo scambio e i
tre terroristi furono accompagnati in Libia dove furono accolti con grandi onori e indissero una
conferenza stampa trasmessa dalle televisioni di tutto il mondo. Successivamente si apprese, in via
ufficiosa, che il dirottamento era stato organizzato dallo stesso Governo tedesco allo scopo di
liberarsi dei tre superstiti e probabilmente per tenere la Germania al riparo da eventuali azioni di
ritorsioni terroristiche.

Spitz nella storia

Per fortuna Monaco può essere ricordata anche per grandi imprese sportive. Il nome che resta
impresso accanto al simbolo di queste Olimpiadi è quello di Mark Spitz. Il 22enne californiano
anche stavolta fa grandi proclami alla vigilia, come 4 anni prima, e la sua dichiarazione nella quale
afferma di voler vincere 7 medaglie d’oro, viene presa come una sbruffonata. Ci vuole poco però
per capire che stavolta Spitz ha una superiorità devastante: scende in piscina continuamente tra
batterie e finali, tra una premiazione e l’altra, senza apparente difficoltà e mietendo una serie
imbarazzante di primati mondiali. Inizia con i 200 farfalla, un attimo dopo raddoppia con la staffetta
4x100 stile libero. Passano 24 ore e domina i 200 stile libero. Breve pausa ed eccolo trionfare nei
100 farfalla e nella staffetta 4x200 stile libero. Nei 100 stile libero viene considerato battibile, ma
non è così ed arriva il 6° oro. Il finale è con l’ultima staffetta, la 4x100 mista dove disputa la
frazione a farfalla e si prende il 7° titolo. Incredibilmente in ognuna delle 7 gare Spitz ha anche fatto
segnare il nuovo record del mondo. I suoi otto giorni d’oro entrano di diritto nella storia dello sport:
è il primo atleta a vincere sette medaglie d’oro nella stessa Olimpiade e a distanza di oltre trent’anni
resta tra i soli quattro a vincere 9 ori olimpici in carriera.
La piscina regala un altro paio di bei personaggi: il tedesco dell’est Roland Matthes e
l"australiana Shane Gould. Matthes si conferma dominatore del dorso con due ori ai quali si
sommano un argento ed un bronzo nelle staffette. Nello squadrone tedesco orientale si nota anche
una ragazzina 14enne, Kornelia Ender, che conquista tre argenti e farà grande strada, oltre a
diventare la fidanzata dello stesso Matthes nelle successive Olimpiadi. Dall’Australia arriva invece
la 16enne Shane Gould. La ragazzina è già una certezza con diversi record mondiali battuti e le
manca solo una squadra alla su altezza nelle staffette per fare un bottino alla Spitz. Scende in vasca
per ben 12 volte in 8 giorni, iniziando dai 200 misti dove approfitta della frazione a stile libero per
distanziare tutte e vincere il 1° oro. Il giorno successivo viene però inaspettatamente superata nei
100 stile libero, ma la reazione della Gould è rabbiosa. Schianta tutte nei 400 stile abbattendo il
record del mondo di oltre 2 secondi, ed anche nei 200 fa altrettanto. L’ultima medaglia è un argento
negli 800. L’anno successivo Shane si ritirerà, giovanissima, dalle gare, riapparendo pubblicamente
solo alle Olimpiadi di Sidney 2000 tra le ultime tedofore.

La prima del nuoto

L’Italia risale parzialmente la corrente rispetto alla delusione messicana, anche se gli uomini
copertina non sono scintillanti come in passato. Resta però la grande soddisfazione del nuoto che
grazie ad una ragazza veneta, Novella Calligaris, inaugura il proprio medagliere. Nei 400 stile
libero solo la grande Shane Gould è davanti all’azzurra che conquista così la prima medaglia
olimpica nella storia del nuoto azzurro. La Calligaris si conferma anche nei 400 misti e negli 800,
dove è due volte bronzo. La piscina regala ancora lo spettacolo di Klaus Dibiasi, il bolzanino
autentico mattatore dalla piattaforma, dove conferma il titolo di Città del Messico. Al suo fianco
cresce Giorgio Cagnotto, che è 3° dalla piattaforma e 2° dal trampolino. C’è anche il ritorno della
scherma a far lievitare il bottino: la veneziana Antonella Ragno conquista, dopo una lunga carriera,
un inatteso oro nel fioretto a cui si aggiunge quello degli sciabolatori. Oro anche nel tiro con Angelo
Scalzone (e Silvano Basagni bronzo) e nell’equitazione con Graziano Mancinelli nel concorso
ostacoli individuale. Ci sono ancora i fratelli D’Inzeo che contribuiscono al bronzo a squadre
insieme allo stesso Mancinelli, e a Vittorio Orlandi, mentre Alessandro Argenton è 2° nel concorso
completo. Altri podi dalla greco-romana (bronzi con Bognanni e Ranzi) e dal pesista Silvino,
sempre di bronzo. Due belle medaglie arrivano dall’atletica: nei 200 metri esplode un giovane
pugliese che tanto farà parlare. Si chiama Pietro Mennea e conquista il bronzo. Il mezzofondo
femminile è ai primi vagiti olimpici: la gara più lunga sono i 1500 metri dove la milanese Paola
Pigni deve cedere ad una eccellente sovietica, Lyudmilla Bragia, e perde l’argento per un soffio da
una tedesca. Il bronzo della Pigni fissa il bilancio azzurro a 18 medaglie, 5 ori, 3 argenti e 10
bronzi.

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