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I CONTRATTI CONCLUSI FUORI DEI LOCALI COMMERCIALI E A

DISTANZA.
Il Titolo III (Modalit contrattuali) della Parte III del codice del consumo reca
una disciplina speciale applicabile a tutti e soltanto i contratti riguardanti la
fornitura di beni mobili (compravendite di beni mobili ad efficacia reale o
meramente obbligatoria, contratti dopera o dappalto per la realizzazione di un
bene mobile, contratti di somministrazione di beni mobili) ovvero la
prestazione di servizi (non finanziari) che vengano stipulati con un
professionista fuori dei locali commerciali di questultimo ovvero a distanza.
Un contratto con il quale un professionista si obbliga a fornire ad un
consumatore un bene mobile (o a prestargli un servizio) pu dirsi negoziato
fuori dei locali commerciali nelle ipotesi in cui il consumatore abbia emesso la
propria dichiarazione contrattuale (proposta o accettazione):
1) Durante la visita del professionista presso il suo domicilio, posto di lavoro,
locale nel quale egli si trova per ragioni di lavoro, studio o cura;
2) Durante una escursione organizzata del professionista la di fuori dei locali
in cui si svolge la sua attivit professionale;
3) Mediante la sottoscrizione di una nota dordine in unarea pubblica o
aperta al pubblico;
4) Per corrispondenza, ad esempio in seguito alla consultazione di un
catalogo avvenuta non in presenza del professionista (o di un suo
incaricato).
Un contratto concluso da un professionista con un consumatore per la fornitura
di un bene mobile o prestazione di servizio a distanza quando stato
negoziato e stipulato esclusivamente attraverso limpiego di una o pi
tecniche di comunicazione a distanza, dunque senza la presenza fisica e
simultanea del professionista e del consumatore e nellambito di un sistema di
vendita di beni (o servizi) a distanza organizzato dal professionista.
Nelluna e nellaltra ipotesi, al consumatore viene attribuito il diritto di recedere
dal contratto concluso con il professionista, un diritto esercitabile a sua totale
discrezione e senza esser tenuto a specificarne i motivi, e senza che possa
essergli per questa ragione imposto il pagamento di alcuna somma di denaro a
titolo di penale, multa, risarcimento o altro. Il consumatore pu in tal modo
tornare sulle proprie decisioni (ius se poenitendi) ponendo fine, entro un breve
periodo di riflessione (il c.d. cooling-off period), agli effetti giuridici prodotti da
dichiarazioni negoziali emesse in situazioni nelle quali, a causa del c.d. effetto
sorpresa o dellimpossibilit di visionare il bene prima dello scambio dei
consensi, la manifestazione della volont di concludere il contratto non pu
essere preceduta e sorretta da una adeguata e meditata valutazione dei
contenuti e della convenienza dellaffare.
Il consumatore che intende avvalersi di questo diritto ha lonere di manifestare
per iscritto la propria volont di esercitarlo e di inviare la relativa dichiarazione
al professionista mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento
entro il termine di dieci giorni lavorativi.
Il dies a quo di decorrenza di questo termine varia tuttavia a seconda che si
tratti di un negozio avente ad oggetto la fornitura di beni mobili o la

prestazione di servizi, avendo presenti tutti gli obblighi informativi imposti ai


professionisti (informazioni sulle modalit di recesso, sui tempi di pagamento
ecc.).

Trattandosi di contratti per la prestazione di servizi, il dies a quo del


termine quello della stipulazione del negozio soltanto se, in questa data, gli
obblighi informativi sono gi stati puntualmente e tempestivamente adempiuti
dal professionista; in caso contrario, il termine non inizia a decorrere se non dal
giorno in cui le informazioni imposte dalla legge vengono effettivamente
ricevute dal consumatore. Tuttavia, una volta trascorsi 90 giorni (nel caso di
contratto a distanza; 60 giorni, invece, nel contratto concluso fuori dai locali
commerciali) dalla stipulazione del contratto senza che il professionista gli
abbia fatto pervenire le informazioni dovute, e senza che sia stato nel
frattempo esercitato lo ius poenitendi, il consumatore decade definitivamente
dal diritto di recedere dal contratto.
Il tempestivo esercizio del diritto di recesso determina lo scioglimento del
rapporto contrattuale, con la conseguenza che le parti sono liberate dalle
obbligazioni sorte per effetto della stipulazione del contratto.
Se poi, per procurarsi la somma necessaria per pagare il corrispettivo, il
consumatore aveva concluso con un istituto di credito un contratto di
finanziamento, questo contratto risulta collegato. Il recesso da questultimo
comporta automaticamente e necessariamente lo scioglimento anche del
contratto di finanziamento, con la conseguenza che il consumatore avr diritto
allintegrale rimborso delle rate gi pagate e che il finanziatore potr esigere la
restituzione del finanziamento erogato soltanto e direttamente dal
professionista che ha concluso con il consumatore il contratto di fornitura.
Se il consumatore aveva gi versato in tutto o in parte il corrispettivo del bene
o servizio previsto dal contratto, il professionista tenuto a rimborsargli
integralmente, non oltre i 30 giorni dalla data in cui venuto a conoscenza
dellesercizio del diritto di recesso, tutte le somme riscosse, incluse quelle
corrisposte a titolo di caparra.
Quando si tratta di contratti relativi a beni (mobili), il consumatore che avesse
eventualmente gi ricevuto in consegna il prodotto oggetto del negozio (prima
del lesercizio del diritto di recesso) per parte sua obbligato alla restituzione
entro i termini e le modalit stabiliti dal contratto ( obbligato a rispedirlo a sue
spese allindirizzo del mittente solo se il contratto lo prevede espressamente).
Condizione essenziale affinch il diritto di recesso possa essere esercitato la
sostanziale integrit del bene da restituire: a tal fine non necessario che il
bene venga riconsegnato nella medesima condizione nella quale si trovava
quando il consumatore lha ricevuto, essendo sufficiente che esso venga
restituito in normale stato di conservazione.
Quando invece si tratta di contratti per la prestazione di servizi, qualora tali
servizi siano gi stati in tutto o in parte forniti prima della scadenza del termine
entro il quale pu essere esercitato il diritto di recesso, se si tratta di un
contratto concluso fuori dai locali commerciali si prevede che leventuale

recesso possa produrre effetti soltanto ex nunc e devessere comunque


versato il corrispettivo per i servizi prestati.
Qualora il contratto sia stipulato a distanza, la circostanza che la prestazione
dei servizi sia gi stata iniziata preclude al consumatore la possibilit stessa di
recedere dal negozio.
Secondo la normativa comunitaria, nei contratti per la prestazione di servizi
finanziari conclusi da consumatori con professionisti mediante mezzi di
comunicazione a distanza, vi sono una vasta serie di obblighi informativi
precontrattuali imposti ai professionisti e viene attribuito al consumatore il
diritto di recesso dal contratto esercitabile senza spese ed entro 14 giorni
dalla stipulazione.
Quanto invece ai contratti aventi oggetto servizi finanziari stipulati fuori
dai locali commerciali, non vi stata da parte del legislatore comunitario e
italiano una disciplina unitaria.
Nella disciplina speciale dellofferta fuori sede di strumenti finanziari si
prevede che lefficacia del contratto sia destinata a rimanere sospesa fino alla
scadenza del termine (di 7 giorni) entro il quale il diritto di recesso pu essere
esercitato.
Per i contratti di assicurazione sulla vita il diritto di recesso deve essere
esercitato entro 30 giorni.
Per tutti i contratti di credito ai consumatori, a prescindere dal luogo e dalle
modalit della stipulazione, spetta ai consumatori un diritto di recesso
esercitabile senza spese entro 14 giorni dalla stipulazione (o dalla data del
pieno adempimento delle obbligazioni informative gravanti sul professionista).
N.B. Diritto di recesso esercitabile ad nutum significa secondo la volont, a
volont; potere spettante alle parti di recedere unilateralmente dal contratto a
propria scelta.
LO SPECIALE REGIME DELLE VENDITE DI BENI DI CONSUMO.
A tutti e soltanto i contratti di vendita che i professionisti concludono con i
consumatori per fornire a questi ultimi beni di consumo si applicano le
disposizioni presenti oggi nel Titolo III della Parte IV del codice del
consumo. necessario precisare che nellambito di operativit degli artt. 128
ss. cod. cons. non rientrano soltanto i contratti suscettibili di essere
ricompresi nella nozione generale di compravendita di cui allart. 1470 c.c., ma
tutti contratti a titolo oneroso con i quali un professionista si impegna a
procurare al consumatore la disponibilit materiale e giuridica di un bene di
consumo. Sono pertanto soggetti alla disciplina del Titolo III della Parte IV cod.
cons., oltre ai contratti di compravendita di beni di consumo (sia quelli di
efficacia reale sia quelli ad efficacia meramente obbligatoria) anche i contratti
di permuta con i quali un professionista trasferisce ad un consumatore un
bene di consumo verso un corrispettivo non pecuniario e i contratti di
somministrazione di beni di consumo, nonch i contratti di appalto e
dopera aventi per oggetto la realizzazione di beni di consumo e pi in
generale tutti i contratti comunque finalizzati alla fornitura di beni di consumo
da fabbricare o produrre.

La nozione di bene di consumo: deve considerarsi tale qualsiasi bene


mobile, anche da assemblare, non importa se nuovo od usato (art. 128
cod. cons.).
Dei contratti di vendita di beni di consumo, vengono disciplinati dal codice
del consumo, solo taluni aspetti, essenzialmente la responsabilit nella quale
incorre il professionista che consegna al consumatore beni che si rivelano
non conformi al contratto. Nel codice del consumo previsto per i contratti
di vendita di beni di consumo un regime che presenta rilevanti differenze
rispetto a quello cui sono (e rimangono) assoggettati dal codice civile i contratti
di compravendita, di appalto e dopera che non rientrano nel suo ambito di
applicazione.
In primo luogo, la responsabilit del professionista per i difetti del bene di
consumo viene sottoposta ad un regime identico, applicabile a prescindere
dalla circostanza che, nellobbligazione assunta dal professionista medesimo
attraverso la stipulazione del contratto relativo alla fornitura del bene di
consumo, prevalga la componente del dare o facere, e quindi a prescindere
dalla riconducibilit del singolo, concreto negozio stipulato dal consumatore
con il professionista al tipo della compravendita o dellappalto. Vi anche
lassoggettamento della responsabilit del professionista per le
inesattezze materiali della prestazione ad una disciplina unitaria.
Un altro tratto caratterizzante il regime speciale cui sono sottoposti i contratti
di vendita di beni mobili conclusi da consumatori con professionisti
rappresentato dalla drastica riduzione degli spazi concessi allautonomia
privata per la determinazione del loro contenuto. Diversamente dalle
disposizioni generali dedicate alla garanzia per i vizi, le nuove norme
settoriali hanno carattere imperativo, e non sono in nessun caso
suscettibili di essere derogate in senso sfavorevole al consumatore:
qualsiasi pattuizione rivolta ad escludere o limitare preventivamente i diritti
attribuiti a questultimo dal codice del consumo sarebbe infatti radicalmente
nulla.
Per quanto riguarda il contratto di compravendita, lintera impostazione data
dal codice civile al problema della responsabilit del venditore per le
inesattezze materiali della prestazione traslativa risulta profondamente diversa
rispetto a quella seguita nel codice del consumo, nel quale sono raccolte infatti
tutte le forme di inesattezza materiale della prestazione allinterno di ununica
grande categoria, quella del difetto di conformit al contratto. La
presenza, in un bene di consumo, di un difetto di conformit, quali che ne siano
la natura e le caratteristiche, legittima il consumatore ad esperire, nei confronti
del professionista, ben quattro rimedi, fra loro alternativi.
Oltre alla risoluzione del contratto e alla riduzione del prezzo, viene
attribuito al consumatore il diritto di pretendere il ripristino della conformit
del bene al contratto mediante la sostituzione della cosa consegnata con
una cosa del medesimo genere (ma priva di difetti) ovvero mediante la
riparazione del bene rivelatosi non conforme al contratto. Il consumatore non
peraltro del tutto libero di scegliere quali di questi rimedi esperire: in linea di
principio, riduzione del prezzo e risoluzione del contratto possono infatti essere
chieste soltanto se il ripristino della conformit al contratto mediante
sostituzione o riparazione risulta impossibile o sproporzionatamente oneroso,
ovvero dopo linutile decorso del termine entro il quale il venditore, di ci

richiesto dal consumatore, avrebbe dovuto provvedervi; invece, qualora la


sostituzione e la riparazione siano entrambe possibili e non eccessivamente
onerose, il consumatore libero di decidere se richiedere luna o laltra. Il
diritto al ripristino della conformit (mediante sostituzione o riparazione) e i
diritti alla riduzione del prezzo e alla risoluzione del contratto sono
assoggettati tutti al medesimo termine di prescrizione (ventisei mesi,
decorrenti dalla data in cui il bene stato consegnato al
consumatore), e sono tutti esercitabili a condizione che il compratore abbia
denunciato il difetto di conformit entro due mesi dal giorno in cui il
difetto stato scoperto.
Vi dunque una netta distinzione dalla disciplina codicistica della
compravendita, che attribuisce al compratore rimedi e termini prescrizionali
diversi. Anzich fare dellassenza di vizi loggetto di una garanzia, viene
configurata la conformit al contratto del bene mobile come oggetto di una
obbligazione, (quella di consegnare beni conformi al contratto), il cui
adempimento legittima il consumatore ad esercitare i propri diritti a
prescindere dalla colpa del venditore: la responsabilit del venditore per le
inesattezze materiali della prestazione viene cos ricondotta nella sfera
dellordinaria responsabilit per inadempimento, la quale non si configura come
una responsabilit speciale rispetto a quella per inadempimento di
unobbligazione contrattuale.
Anche qui sar necessario ricordare che tutte le disposizioni del codice civile
che risultano incompatibili con i contenuti e con la ratio della disciplina
speciale debbono reputarsi inapplicabili, nonch quelle la cui applicazione
determinerebbe una diminuzione del libello di tutela assicurato ai consumatori
dal codice del consumo.

Il regime della responsabilit del professionista per i difetti di conformit del


bene di consumo presente nel codice del consumo si differenzia sensibilmente,
nel dettaglio dei suoi contenuti, rispetto alla disciplina codicistica generale dei
contratti dopera e dappalto, nella quale viene assoggettata la
responsabilit dellappaltatore e del prestatore dopera per i difetti dellopus,
pur condividendone limpostazione sistematica e le caratteristiche di fondo. Ne
deriva che la disciplina del codice civile debba ritenersi pressoch
integralmente inapplicabile ai contratti dappalto e dopera conclusi da un
consumatore con un professionista per la fabbricazione o la produzione di un
bene mobile.
I CONTRATTI DI CREDITO AI CONSUMATORI
Nella nozione di contratti di credito ai consumatori sono ricompresi tutti i
negozi attraverso i quali un finanziatore (di norma, una banca o un
intermediario finanziario) concede o si impegna a concedere credito
(per un importo non inferiore a 200 euro e non superiore a 75.000 euro) ad un

consumatore sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o


di altra facilitazione finanziaria.
Vengono prese particolarmente in considerazione sia operazioni di credito c.d.
finalizzato, attraverso le quali viene accordato un finanziamento destinato a
consentire al consumatore di acquistare un bene mobile o un servizio ben
determinato (e cio il mutuo di scopo, il credito su un pegno, il leasing
traslativo al consumo e la vendita con riserva di propriet), sia le operazioni di
credito c.d. diretto, con le quali viene concesso al consumatore un
finanziamento non assoggettato ad alcun vincolo di destinazione e utilizzabile
pertanto per qualsivoglia scopo, purch estraneo allattivit imprenditoriale o
professionale eventualmente svolta dalla persona fisica con la quale il
finanziatore ha concluso il contratto di credito (prestiti personali accordati con
ordinari contratti di mutuo a titolo oneroso; prestiti accordati a fronte della
cessione, da parte del consumatore, di un quinto del proprio credito futuro allo
stipendio o alla pensione, a garanzia della restituzione rateale al prestito; carte
di credito c.d. revolving).
I contratti in questione sono assoggettati ad un regime normativo
speciale composto dalle disposizioni del t.u.b.: tutte queste disposizioni
sono derogabili esclusivamente in senso favorevole al consumatore, con la
conseguenza che qualsiasi pattuizione volta a derogarle in senso sfavorevole al
consumatore colpita da nullit. Il testo unico bancario elenca una serie di
informazioni di base che debbono obbligatoriamente essere fornite, in
forma chiara, concisa e graficamente evidenziata mediante luso di un esempio
rappresentativo, in qualsiasi annuncio pubblicitario che riporti il tasso
dinteresso o altre indicazioni concernenti il costo del finanziamento: tra queste
informazioni, assumono fondamentale importanza, oltre allammontare del
tasso dinteresse e delle spese comprese nel costo totale del credito (cio
la somma di tutti i costi, incluse le commissioni, le imposte e le altre spese,
escluse quelle notarili, che il consumatore deve sostenere per effetto del
contratto di credito), limporto totale del credito (e cio limporto
complessivo della somma concessa al consumatore) ed il TAEG (tasso annuo
effettivo globale: il costo totale del finanziamento per il consumatore, espresso
in una percentuale annua dellimporto totale del credito).

Vi sono inoltre per finanziatori, mediatori ed altri agenti creditizi una serie di
obblighi informativi precontrattuali:
lobbligo di fornire al consumatore (su supporto cartaceo o su altro supporto
durevole), prima che questultimo sottoscriva la proposta o laccettazione, tutte
le informazioni necessarie per consentirgli di assumere una decisione informata
e consapevole in merito alla conclusione del contratto di credito;
lobbligo di consegnare, al consumatore che ne faccia richiesta, una copia della
bozza del contratto di credito;
lobbligo di fornire al consumatore chiarimenti adeguati, in modo da
consentirgli di valutare se il contratto di credito proposto sia adatto alle sue
esigenze e alla sua situazione finanziaria.
Il finanziatore ha altres lobbligo di valutare, prima della conclusione del
contratto di credito, il merito creditizio del consumatore (laffidabilit

economico-finanziaria di un soggetto tale da influire sul rischio finanziario


connesso allerogazione di credito a suo favore: minore sar il livello di merito
creditizio e maggiore sar il costo del finanziamento e viceversa).
Quanto ai contratti di credito, essi devono essere redatti, a pena di nullit,
su di un supporto cartaceo o su un altro supporto durevole che soddisfi i
requisiti della forma scritta e una copia del contratto devessere consegnata
al consumatore. Sotto il profilo dei contenuti, il testo del contratto deve
contenere tutte le informazioni e le condizioni che sono state analiticamente
individuate con apposito Regolamento della Banca dItalia, riguardo alla
trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e alla correttezza
delle relazioni tra intermediari e clienti.
Nessuna somma pu essere richiesta o addebitata al consumatore se non sulla
base di espresse previsioni contrattuali, il t.u.b. stabilisce che sono nulle e si
considerano non apposte le clausole contrattuali che rinviano agli usi per
la determinazione dei tassi dinteresse e di ogni altro prezzo e condizione del
contratto; sono altres nulle le clausole che prevedono tassi, prezzi e
condizioni pi sfavorevoli per i clienti rispetto a quelli pubblicizzati
nella fase precontrattuale; sono infine nulle le clausole che le clausole che
pongono a carico del consumatore costi e spese che non sono stati
inclusi o sono stati inclusi in modo corretto nel TAEG pubblicizzato
nella fase precontrattuale.
In tutte queste ipotesi, la nullit di singole clausole necessariamente
parziale (non comporta cio mai la nullit dellintero contratto).
Determina invece la nullit integrale del contratto la mancanza, nel
documento contrattuale sottoscritto dalle parti, delle informazioni
essenziali in merito al tipo di contratto, alle parti dello stesso ovvero
allimporto totale del finanziamento e alle condizioni di prelievo e
rimborso: in tale ultima ipotesi, peraltro, il consumatore non obbligato a
restituire integramente ed immediatamente al finanziatore la somma ricevuta
in esecuzione del contratto nullo (come vorrebbero i principi generali in materia
di pagamento dellindebito), ma pu restituire le somme ricevute a rate, con
la stessa periodicit prevista nel contratto (nullo) o, in mancanza di previsioni
ad hoc, in 36 rate mensili.

Il consumatore ha un diritto di recesso ordinario e un diritto di recesso


straordinario dal contratto di credito, entrambi esercitabili ad nutum. Il
primo trova applicazione a tutti e soltanto i contratti di credito a tempo
indeterminato e consente al consumatore di sciogliere in qualsiasi momento il
contratto con un atto stragiudiziale unilaterale di recesso, senza penalit e
senza spese.
Il secondo trova applicazione a qualsiasi contratto di credito, quali che siano il
luogo in cui esso stato concluso e quali che siano i mezzi di comunicazione
utilizzati dalle parti per la sua stipulazione, e consente al consumatore di

sciogliere il rapporto contrattuale instaurato con un atto stragiudiziale


unilaterale di recesso che deve essere comunicato al finanziatore entro un
termine di 14 giorni, decorrente dalla data della conclusione del contratto o, se
successiva, dalla data in cui il consumatore ha ricevuto tutte le informazioni
prescritte dal t.u.b.
Nellipotesi in cui il contratto di credito stipulato dal consumatore con il
finanziatore risulti collegato con un contratto concluso dal medesimo
consumatore con un professionista per lacquisto di un bene o per la fornitura
di un servizio, il finanziatore deve avvalersi del fornitore del bene (o servizio)
per promuovere o concludere il contratto di credito (ci avviene normalmente
quando il venditore, agendo per conto del finanziatore, fa sottoscrivere al
consumatore il contratto di finanziamento contestualmente al contratto di
vendita, allinterno dei suoi locali commerciali) ovvero, in alternativa, il bene o
servizio devono essere esplicitamente individuati nel contratto di credito
sottoscritto dalle parti.
Qualora il professionista che ha concluso con il consumatore il contratto per
la fornitura del bene o servizio si renda responsabile di un inadempimento
di tale contratto e tale inadempimento sia di non scarsa importanza
nellinteresse del consumatore, questultimo ha il diritto di chiedere (oltre alla
risoluzione del contratto di fornitura ex art. 1453 c.c.) la risoluzione del
contratto di credito (rifiutandosi di continuare a pagare le rate di restituzione
del prestito, opponendo al finanziatore leccezione di inadempimento ex art.
1460 c.c.).
Tale diritto pu inoltre essere esercitato (nel caso in cui linadempimento si
sostanzi nella mancata consegna del bene o nella mancata prestazione del
servizio) soltanto se, e a partire dal momento in cui, il consumatore abbia
inutilmente costituito in mora il fornitore intimandogli per iscritto di provvedere
alla consegna, ovvero a partire dal momento in cui sia inutilmente scaduto il
termine entro il quale il fornitore, di ci richiesto dal consumatore che abbia
scoperto un difetto di conformit nel bene ricevuto in consegna, avrebbe
dovuto provvedere al ripristino della conformit al contratto mediante
sostituzione o riparazione del bene nel quale si sia manifestato il difetto.
La risoluzione del contratto di credito eventualmente chiesta dal consumatore
fa sorgere in capo a questultimo il diritto di pretendere dal finanziatore il
rimborso delle rate gi pagate nonch di ogni altra spesa
eventualmente sostenuta; invece il finanziatore avr il diritto di pretendere
la restituzione integrale del finanziamento erogato direttamente ed
esclusivamente nei confronti del fornitore e non nei confronti del
consumatore.
Infine il consumatore ha la facolt di rimborsare anticipatamente in
qualsiasi momento, in tutto o in parte, il prestito concessogli dal
finanziatore, stabilendo che, nellipotesi in cui tale facolt venga esercitata, il
consumatore abbia diritto ad una riduzione del costo totale del credito pari
allimporto degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto e il
finanziatore abbia a sua volta diritto ad un indennizzo dal rimborso anticipato
del credito, ma soltanto a determinate condizioni e con precisi limiti
quantitativi.

I CONTRATTI DI VIAGGIO E DI MULTIPROPRIET


La disciplina concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto
compreso si trova ora collocata nel Codice della normativa statale in
tema di ordinamento e mercato del turismo inserito nellAllegato I al d.
legisl. 23 maggio 2011, n. 79. Essa trova applicazione a tutti i contratti in
forza dei quali un turista, verso il corrispettivo di un prezzo forfetario,
acquista un pacchetto turistico, e cio il diritto (di credito) di usufruire
della prefissata combinazione di almeno due dei servizi indicati nel cod. tur.
(trasporto, alloggio, servizi turistici non meramente accessori al trasporto o
allalloggio) per un periodo di tempo non inferiore alle 24 ore ovvero
comprensivo di almeno una notte. La normativa si applica non soltanto quando
il turista conclude il contratto direttamente con lorganizzatore del
viaggio (e cio con il professionista che provveder a fornire la combinazione
dei servizi che costituisce oggetto del pacchetto turistico), ma anche nei casi in
cui il contratto venga concluso dal turista con un soggetto (lintermediario)
diverso dallorganizzatore, che si impegna a procurargli i servizi turistici
forniti dallorganizzatore.
La disciplina relativa ai contratti di multipropriet, contratti relativi ai
prodotti per le vacanze di lungo termine, contratti di rivendita e di
scambio ora contenuta nel codice del consumo. Tale disciplina trova
applicazione ai contratti di multipropriet (e cio ai contratti di durata
superiore ad un anno con cui un professionista attribuisce ad un consumatore a
titolo oneroso un diritto di godimento propriet o altro diritto reale, diritto
personale di godimento, partecipazione societaria o associativa che lo
legittima ad usufruire di uno o pi alloggi per pi di un periodo di occupazione:
c.d. timesharing immobiliare), ai contratti relativi ad un prodotto per
le vacanze di lungo termine (e cio contratti di durata superiore ad un
anno con i quali un consumatore acquista a titolo oneroso il diritto di ottenere
sconti o altri vantaggi relativamente ad un alloggio, separatamente o
unitamente al viaggio o ad altri servizi) e ai contratti di rivendita e di
scambio.
Le due normative presentano alcune caratteristiche comuni.
Entrambe impongono al professionista lobbligo di informare il
consumatore/turista, prima della conclusione del contratto, in merito
agli elementi e agli aspetti rilevanti del negozio, elencando in modo puntuale
ed analitico le indicazioni che debbono necessariamente essere date ai
consumatori, stabilendo che le suddette informazioni debbono essere fornite
per iscritto (in particolare attraverso la consegna di un opuscolo o documento
informativo nel quale esse debbono essere riportate in modo completo ed
esaustivo, nonch in termini comprensibili per il consumatore) e vincolando al
contenuto delle informazioni cos fornite i professionisti, cui viene preclusa la
possibilit di inserire (senza laccordo del consumatore) nel testo del contratto
clausole contrastanti con il contenuto delle informazioni fornite (negli opuscoli
e nei documenti informativi) nella fase precontrattuale.
In entrambe le normative si prevede poi che il contratto debba rivestire la
forma scritta (a pena di nullit), che al consumatore debba esserne
consegnata una copia (con traduzione nella lingua dello Stato in cui si trova il
bene immobile, nel caso di contratti di multipropriet) e che le clausole del

contratto debbano essere redatte in termini chiari e precisi ed in lingua italiana


(o nella lingua scelta dallacquirente). Infine, vengono individuati in modo
puntuale gli elementi e le clausole che debbono necessariamente
essere presenti nel testo contrattuale che viene fatto sottoscrivere al
consumatore.

Per quanto riguarda la responsabilit del professionista per i danni derivati


dallinesatto adempimento del contratto si prevede che tutte le volte in
cui linadempimento o linesatta esecuzione delle prestazioni che formano
oggetto del pacchetto turistico risulti di non scarsa importanza ai sensi dellart.
1455 c.c., il turista possa pretendere (oltre alla risoluzione del contratto) un
risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso
ed allirripetibilit delloccasione perduta: il c.d. danno non patrimoniale da
vacanza rovinata.
Infine, sia lorganizzazione che lintermediario sono obbligati a stipulare
contratti di assicurazione per la responsabilit civile a favore del turista
per il risarcimento dei danni elencati nel cod. tur.
Il consumatore ha il diritto di recesso ad nutum dal contratto di
multipropriet, dal contratto di rivendita o di scambio, dal contratto
relativo ai prodotti per le vacanze di lungo termine senza che il
professionista possa da lui pretendere il pagamento di alcuna penalit: un
diritto che egli pu esercitare attraverso una dichiarazione scritta da inviarsi
entro il termine di 14 giorni decorrente dalla data della conclusione del
contratto (ovvero dalla data in cui la copia del contratto venga consegnata al
consumatore, se posteriore a quella della stipulazione del contratto stesso). Al
professionista viene inoltre imposto il divieto di esigere o ricevere acconti
dallacquirente prima della scadenza del termine entro il quale pu essere
esercitato il diritto di recesso, e ci per evitare che il consumatore possa essere
indotto ad astenersi dallavvalersi del diritto in questione per il timore di non
riuscire a recuperare le somme gi anticipate al professionista. Infine per
tutelare il consumatore contro il rischio di perdere le somme investite
nellipotesi di inadempimento del contratto, si stabilisce che debba essere
obbligatoriamente prestata un fideiussione bancaria o assicurativa a
garanzia della corretta esecuzione del contratto, nonch una fideiussione
(bancaria o assicurativa) a garanzia dellultimazione dei lavori (nellipotesi di
alloggi ancora in costruzione).
Pesante la sanzione prevista per lipotesi di mancato rispetto di queste ultime
prescrizioni: leventuale mancanza della menzione della fideiussione
obbligatoria nel testo del contratto di multipropriet determina infatti la
nullit integrale di questultimo.
LA TUTELA GIURISDIZIONALE DEGLI INTERESSI COLLETTIVI DEI
CONSUMATORI: RUOLO E POTERI DELLE ASSOCIAZIONI DEI
CONSUMATORI
A fronte delle condotte tenute da professionisti che dovessero violare i doveri o
i divieti sanciti nellordinamento, o rifiutassero di rispettare i diritti

irrinunciabili riconosciuti ai consumatori, o pretendessero di negarne


lesistenza, invocando clausole o pattuizioni derogatorie o limitative (nulle
secondo il codice del consumo) accettate dagli stessi consumatori, questi ultimi
ben potrebbero, a rigore, far valere i propri diritti nellambito di giudizi
individuali, instaurati cio dal singolo consumatore nei confronti del
professionista che abbia tenuto verso il consumatore una condotta
contrastante con i precetti contenuti nel codice del consumo.
Tuttavia capita spesso che i consumatori non abbiano una piena ed adeguata
conoscenza del contenuto dei loro diritti (e quindi non siano in condizione di
comprendere se e quando essi sono stati violati), e quandanche siano
consapevoli che i comportamenti delle loro controparti contrastano con
prescrizioni legislative dettate a loro tutela tendono ad evitare di rivolgersi
allautorit giudiziaria per far valere i propri diritti, nel timore di intraprendere
liti giudiziarie di durata eccessiva e dallesito incerto, o comunque di accollarsi
rischi e costi sproporzionati rispetto al valore delle controversie.
Esiste il rischio concreto che i professionisti approfittino di questa situazione.
Per ovviare a questo rischio lart. 139 cod. cons. attribuisce alle
associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello
nazionale, che siano iscritte nellapposito elenco (di cui allart. 137 cod.
cons.) tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico, la
legittimazione ad agire a tutela degli interessi collettivi dei
consumatori, a fronte delle lesioni dei loro interessi e diritti eventualmente
perpetrate dai professionisti attraverso comportamenti tenuti in violazione
delle disposizioni del codice del consumo (o di altri provvedimenti normativi di
tutela del consumatore).
A tal fine, le associazioni dei consumatori possono convenire davanti
allautorit giudiziaria (ovvero alle commissioni di conciliazione costituite
presso le Camere di commercio o ad altri organismi di composizione
extragiudiziale delle controversie) il professionista che abbia violato le
prescrizioni del codice del consumo, per ottenere che nei sui confronti venga
pronunciata una sentenza che: inibisca la prosecuzione o il compimento degli
atti contrastanti con le prescrizioni del codice del consumo riconosciuti lesivi
degli interessi collettivi dei consumatori, disponga ladozione delle ulteriori
misure eventualmente suscettibili di correggere o eliminare gli effetti delle
violazioni accertate, ed infine ordini la pubblicazione della decisione in uno o
pi quotidiani a diffusione nazionale o locale.
Ove poi gli ordini impartiti dal giudice al professionista non vengano da
questultimo eseguiti con le modalit ed entro i termini stabiliti nel
provvedimento di accoglimento dellazione inibitoria promossa
dallassociazione dei consumatori, in un apposito, successivo giudizio potr
essere irrogata una sanzione pecuniaria nei confronti del professionista
inadempiente, il quale si trover cos costretto a versare nelle casse dello Stato
una somma di denaro il cui ammontare varier in relazione alla quantit e alla
gravit delle inadempienze in cui sia incorso: gi nella sentenza con la quale
pronuncia linibitoria, il giudice provvede a fissare la somma di denaro che il
convenuto dovr pagare per ogni inadempimento o ritardo rapportato alla
gravit del fatto. Questa misura di coercizione indiretta garantisce che le
sentenze di accoglimento delle azioni inibitorie promosse dalle associazioni dei

consumatori vengano effettivamente e puntualmente rispettate da parte dei


professionisti nei confronti dei quali siano state pronunciate.

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