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VULNERABILIT SISMICA DI
EDIFICI IN C.A.
MARISA PECCE e LUIGI DI SARNO,
Universit del Sannio, Benevento
EDOARDO COSENZA
Universit di Napoli, Federico II
SUMMARY
The present work focuses on the seismic
vulnerability of buildings with reinforced concrete
frames designed in compliance with seismic
standards before the 1986 National Code. The
approach used herein concentrates on a single
structure to derive an absolute value rather than
assessing groups of buildings. The proposed
approach relies upon numerical simulations and
characterization of mechanical properties of
materials; it can be used to reliably quantify the
seismic safety of building structures. The
methodology employs code provisions, numerical
modelling and formulations available in the
technical literature. Two examples are included to
validate the proposed approach.
1. INTRODUZIONE
Lampio patrimonio di edifici in c.a. progettati
con normative sismiche precedenti a quella
vigente ed eventualmente collocati in zone che
hanno subito una ri-classificazione sismica,
sottolinea in modo deciso limportanza di mettere
a punto procedure affidabili per la valutazione
della sicurezza degli edifici esistenti. La maggior
parte delle strutture esistenti multi-piano con
ossatura intelaiata in c.a. presentano irregolarit
strutturali in pianta ed in elevazione. Inoltre la
scarsa cura dei dettagli costruttivi (ancoraggi,
sovrapposizioni, dettagli dei nodi) riduce
fortemente la possibilit di avere risorse di
resistenza,
deformazione
e
dissipazione
energetica (duttilit) in campo inelastico.
Conseguentemente sotto sisma con intensit
medio-alta, le strutture intelaiate in c.a. avrebbero
danni notevoli alle membrature (travi e pilastri) e/o
zone nodali ovvero si verificherebbero collassi
parziali o globali, che impediscono di sfruttare le
risorse globalmente disponibili.
Lanalisi di strutture esistenti pertanto un
argomento di grande attualit sia per la comunit
scientifica che per il mondo professionale. In
particolare, la ricerca universitaria impegnata
nella definizione di metodologie accurate e/o
semplificate
per
la
quantificazione
delle
prestazioni strutturali e non-strutturali in presenza
di sisma (vulnerabilit sismica degli edifici). Gli
studi disponibili sono comunque principalmente
mirati alla valutazione della vulnerabilit sismica di
gruppi di edifici (vedi per esempio [01], [02] e
[03]). Viceversa assume interesse sempre pi
rilevante analizzare un singolo edificio che pu
essere di importanza strategica o con una
destinazione duso pubblica di rilievo. Inoltre la
nuova normativa sismica introdotta dallOrdinanza
Ministeriale n.3274 [04] introduce alcuni strumenti
per lanalisi del comportamento strutturale degli
edifici esistenti, in particolare di quelli con
ossatura in c.a., che possono essere applicati per
definire la vulnerabilit della costruzione per poi
progettare
un
eventuale
intervento
di
miglioramento e adeguamento. Il carattere
innovativo di tali strumenti, presenti peraltro anche
nelle pi avanzate normative e raccomandazioni
europee [05] ed internazionali (vedi, per esempio,
[06]) si scontra per in taluni casi con la difficolt
di definirne la possibilit e la modalit di
applicazione.
Il presente studio illustra una metodologia per
lanalisi della vulnerabilit sismica degli edifici in
c.a., messa a punto ed applicata ad alcuni casi
reali. I risultati ottenuti mostrano come in taluni
casi metodologie semplificate forniscano risultati
in buon accordo con quelli derivanti anche da
analisi pi accurate per alcuni aspetti, mentre
essenziale lapplicazione di modelli pi sofisticati
per ottenere un risultato veramente significativo
sulleffettiva prestazione della struttura. La
metodologia stata applicata ad esempi reali di
edifici in c.a. destinati a scuole, nellambito delle
attivit di alcune convenzioni tra le Universit degli
Studi di Napoli e del Sannio ed enti Statali di zone
con medio-alta sismicit dellItalia Meridionale.
Sono state scelte e discusse nel presente studio
solo le tipologie strutturali costituite da telai multipiano in c.a. La procedura di analisi articolata in
diverse fasi che utilizzano metodologie pi o meno
complesse (analisi lineari, meccanismi, analisi
non-lineare).
2. METODOLOGIA PROPOSTA
Lanalisi della vulnerabilit sismica di un
singolo edificio pu essere condotta secondo
diverse modalit basandosi sulle indicazioni della
letteratura tecnica specialistica e sulle indicazioni
delle normative internazionali pi avanzate.
La procedura proposta prevede varie fasi che
in parte si differenziano in base alla disponibilit
dei grafici strutturali di progetto. Nel caso delle
3. CASI STUDIO
Nella presente lavoro si analizzano due esempi
di strutture intelaiate in c.a. multi-piano esistenti
adibite a plessi scolastici.
Per la prima struttura (denominata nel seguito
Edificio A) sono disponibili la relazione di calcolo
ed i relativi grafici esecutivi.
Per la seconda struttura (denominata nel
seguito Edificio B) si proceduto, invece, al
progetto simulato in quanto mancano tutti gli
elaborati di calcolo. Si riporta nel seguito una
breve descrizione degli Edifici A e B considerati, e
dellapplicazione della metodologia proposta. Si
sottolinea che entrambi gli edifici in esame sono
siti in zone gi sismiche allepoca della
progettazione, che ad oggi presentano la stessa
classificazione: alta sismicit per lEdificio A (I
categoria) e media sismicit per lEdificio B (II
categoria). Non sono riportate informazioni sulle
fondazioni, poich le analisi svolte sono limitate
alla sovra-struttura.
Esame progetto
Progetto Simulato
capacit/richiesta
molto basso
capacit/richiesta
medio-alta
Analisi 1 livello
(meccanismi)
Verifica Statica
Esito Negativo
Struttura deficitaria
Analisi di 2 livello
(analisi non-lineare)
con controllo crisi nodi
e/o taglio
Esito Positivo
Struttura soddisfacente
Suggerimenti interventi
( 30 x 50 )
1( 60 x 60 )
19 ( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
( 30 x 50 )
13 ( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
2( 60 x 60 )
22 ( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
21( 35 x 50 )
14 ( 35 x 50 )
20( 60 x 60 )
15 ( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 50 )
( 30 x 50 )
23( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
12 ( 50 x 50 )
( 30 x 50 )
( 30 x 50 )
3 ( 60 x 60 )
11( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
24 ( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
( 30 x 50 )
25( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
10( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
26( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
9( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
( 30 x 70 )
5 ( 60 x 60 )
4( 60 x 60 )
8( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
7( 60 x 60 )
( 30 x 50 )
( 30 x 70 )
6 ( 60 x 60 )
( 30 x 70 )
18 ( 50 x 35 )
( 30 x 50 )
17( 50 x 35 )
16 ( 50 x 35 )
( 30 x 50 )
Profondit di carbonatazione(cm)
4
2
0
25
30
35
40
45
Edificio B
Rmc,3
SONREB
CAROTE
CAROTE
247.56
198.75
207
63.68
32.76
34
16.48
16.43
25.72
Tabella 1. Resistenza
calcestruzzo.
compressione
del
classificabile
come
LC3
(Conoscenza Accurata), mentre per ledificio B, si
ha LC1 (Conoscenza Limitata), secondo quanto
definito in [04], e quindi si sono adottati
conseguenti coefficienti di sicurezza.
4.1
Edificio A
1121.14
672.69
Edificio B
495.39
144.62
Tb,globale =
c, i
(3.1)
h1
(M
c,i
+ Mb, j
(Hi )
(Hi )2
(3.2)
0.2
0.425
max(0.01;') LV
a
u = ast (1 0.38 acyc ) 1+ sl (1-0.37a wall ) ( 0.3 )
fc
1.7
max(0.01;) h
in cui stato assunto:
ast = 0.16 - acciai laminati a caldo o trattati
termicamente;
acyc = 1.00 - per deformazione ciclica con almeno
un ciclo a deformazione ultima;
asl = 0.00 - assenza di scorrimento delle armature
longitudinali al di l della sezione terminale;
awall = 0.00 - travi e pilastri;
= sforzo normale adimensionalizzato valore
assunto in corrispondenza del passo di carico
considerati;
e = percentuale meccanica dellarmatura
longitudinale in trazione e compressione,
rispettivamente;
fc = fcd = resistenza a compressione del
calcestruzzo;
Lv = Msd/Vsd = lunghezza a taglio di travi e
colonne;
h = altezza utile della sezione trasversale (Lv/h =
1.0 conservativamente, in quanto la snellezza di
travi e colonne tale da garantire che leffetto
tagliante non sia rilevante per la valutazione della
capacit rotazionale);
fyw = fyd= tensione di snervamento dellacciaio
delle staffe;
d = 0.00 - percentuale di armatura inclinata in
ciascuna direzione;
sx = percentuale di armatura trasversale data da:
(4.2)
sx = Asx bw sh
in cui sh linterasse delle staffe assunto nel caso
in esame pari a 15 cm in accordo con le indagini
in sito;
= fattore di efficienza del confinamento dato
dalla seguente espressione:
2
sh sh bi
11
2 bc 2 hc 6 hc bc
= 1-
(4.3)
f yw
sx
fc
25
1.45100
(4.1)
Direzione Y
Elemento
+X
-X
+Y
-Y
Travi
2.83
3.33
2.58
3.23
Pilastri
4.98
6.29
4.03
6.99
Direzione Y
Elemento
+X
-X
+Y
-Y
Travi
1.90
2.10
1.90
2.10
Pilastri
1.80
1.80
1.80
1.80
Figura 6. Formazione della prima cerniera plastica nei telai delledificio B: direzione Y.
Figura 7 Distribuzione cerniere plastiche in corrispondenza della condizione ultima direzione Y: Edificio B.
500
400
Y
Forza (t)
meccanismo Y
300
meccanismo X
200
100
0
0
10
Spostamento (cm)
20
Y+ Y-
meccanismo Y
80
15
Forza (kg)
meccanismo X
X-
60
X+
40
20
0
0
10
Spostamento (cm)
15
20
X+
2
X-
Y+
Y-
m* [kg s /cm]
1121
817
1.02
1.27
F* [kg]
263870
295376
k* [kg /cm]
131935
59914
T* [s]
0.58
0.73
Sde [cm]
10.14
12.78
d*max [cm]
17.22
14.44
d*max / Sde
1.70
1.13
6.
m* [kg s2/cm]
347
352
1.25
1.25
F* [kg]
49634
47878
59822
56038
k* [kg /cm]
32569
30818
45898
42525
T* [s]
0.65
0.67
0.55
0.57
Sde [cm]
11.34
11.99
9.62
9.98
d*max [cm]
12.17
15.16
12.16
11.61
d*max / Sde
1.07
1.26
1.26
1.16
5. CONCLUSIONI
Il presente studio illustra una metodologia per
lanalisi della vulnerabilit sismica degli edifici in
c.a., messa a punto ed applicata a diversi casi
reali. I risultati ottenuti mostrano come in taluni
casi
metodologie
semplificate,
come
la
determinazione di meccanismi, forniscano risultati
in buon accordo in termini di capacit con quelli
derivanti anche da analisi pi accurate. Viceversa,
Le risorse della struttura in termini di duttilit
devono essere stimate necessariamente con
metodologie pi accurate. E evidente che
laffidabilit del risultato dipende dal livello di
conoscenza delle strutture e delle caratteristiche
dei materiali, per cui ha un ruolo fondamentale la
fase preliminare di raccolta delle informazioni e
delle indagini in sito. Lutilizzazione di una
procedura di analisi sofisticata ma basata su una
conoscenza limitata, sarebbe sicuramente una
scelta poco razionale.
Inoltre devono essere ben definite le ipotesi su cui
sono basati i modelli di analisi, ed in particolare la
definizione del comportamento inelastico locale
(travi, pilastri, nodi) che determina quello globale
BIBLIOGRAFIA
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