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Dopo lintensa attivit di sfruttamento del gas nella Val Padana, in

anni recenti la ripresa delle attivit minerarie sul territorio


nazionale ha trovato il suo epicentro in unarea interna della
Basilicata: la Val dAgri. Considerato il pi grande giacimento
onshore dellEuropa Occidentale, si estende per 660.25 chilometri
quadrati. Secondo il report dellInternational Energy Agency del
2010, il campo petrolifero della Val dAgri in grado di soddisfare il
6% del consumo nazionale. 1 Attualmente i pozzi perforati
nellambito della concessione Val dAgri, di cui Eni titolare con
Shell sono 39.2
Per comprendere pi nel dettaglio la rilevanza complessiva di tali
risorse, in Tabella 1 si riportano un confronto tra la produzione di
idrocarburi in Italia e in Basilicata.
Tabella 1 Produzione di idrocarburi in Italia e in Basilicata

F. Florestano, Franco Angeli


1

Hydrocarbon exploitation and macroeconomic performance: a structural var


approach for Basilicata, F. Florestano, Franco Angeli
2
D. Bubbico e D.Nardozza Le estrazioni petrolifere in Basilicata tra opposizione e
interventi di compensazione

* I valori sono espressi in metri cubi per il gas e in milioni di tonnellate per l'olio.

Lattivit estrattiva di petrolio stata considerata sin da subito


unopportunit per la Basilicata, sia per quanto riguarda il
fabbisogno occupazionale sia per le ricadute economiche in termini
di royalties; tuttavia nel presente paragrafo saranno esplicate una
serie di problematiche ed inadempienze che si sono susseguite in
tale contesto, saranno evidenziati gli effetti economici e politici in
un territorio con bassa pressione demografica e basato
principalmente su attivit agricole e turistiche; si vedranno altres
gli effetti sul rapporto tra grandi aziende industriali ed enti locali,
nonch sulla debolezza degli attori della protesta in presenza di
ritardi e inefficienze da parte delle istituzioni pubbliche sulle
tematiche ambientali e sanitarie.
Ripercorrendo sin dal principio la situazione inerente a tali
argomentazioni, opportuno sottolineare che lo sfruttamento degli
idrocarburi nel sottosuolo della Basilicata non un fatto recente.
La compagnia petrolifera Agip, infatti, era gi presente in questa
stessa area gi alla fine degli anni 30 con alcuni pozzi localizzati
nel comune di Tramutola. Si tratta di unattivit estrattiva
proseguita fino alla met degli anni 50 e poi abbandonata per
effetto del contesto tecnologico che allepoca consentiva solo uno
sfruttamento marginale di un giacimento le cui potenzialit erano
ancora ignote.
Le attivit estrattive di Agip in regione proseguono nellimmediato
dopoguerra con lestrazione di gas e petrolio in Val Basento, in
provincia di Matera, ma la scoperta dellesistenza di un vero e
proprio giacimento in Val dAgri avviene nel 1987 da parte di Eni e
nel 1996 si intensifica con la messa in funzione del Centro Olio
Monte Alpi, attualmente inglobato nel Centro Olio Val dAgri (Cova).
Nel volgere di pochi anni la crescente importanza dellattivit
estrattiva da parte dellEni in Val dAgri, la necessit di questultima
di procedere verso la perforazione di nuovi pozzi e lampliamento
del Centro Olio hanno fatto si che vi fosse la necessit di stabilire
un Protocollo dIntesa tra Eni e Regione Basilicata, preceduto a sua
volta da un Accordo tra la Regione e il governo nazionale allepoca
guidato
da
Romano
Prodi.3
A seguito di ci, nel 1998 si determin la firma di un Accordo
Quadro tra Eni e la Regione Basilicata proprio in virt delle
potenzialit del giacimento. La premessa dellAccordo contiene
precise attribuzioni di responsabilit di Eni sui temi dellambiente e
della tutela del territorio,4 il resto dellAccordo si sostanzia in sette
3

Lapprovazione di questo Accordo avviene sulla base di un voto unanime in


Consiglio Regionale dopo un confronto incentrato per molta parte sulle misure di
compensazione, soprattutto economiche, da riconoscere al territorio.
4
la Regione Basilicata ritiene che gli idrocarburi costituiscono una delle risorse
di maggiore rilevanza del territorio della Regione il cui utilizzo va inserito
nellambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo, in
coerenza ed armo-nia con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse

articoli in cui si fa leva su questioni inerenti lattribuzione delle


royalties, la costituzione di una societ energetica regionale,
interventi di compensazione e monitoraggio ambientale. 5 Tale
accordo, inizialmente, trova sostanzialmente concordi istituzioni
locali e parti sociali; non si determinano in quel momento forme di
opposizione esplicite n discussioni da parte delle popolazioni
locali. LAccordo conferma una serie di compensazioni per limpatto
prodotto dalle attivit estrattive come previsto dalla recente nuova
normativa (Decreto Legge n. 625 del 25 novembre 1996)
sullattribuzione delle royalties nella misura del 7% del prezzo del
barile e di una serie obiettivi che devono contribuire allo sviluppo e
al sostegno delle attivit economiche locali salvaguardando lecosistema dellarea. Lintesa, inoltre, prevede tassativamente che le
risorse siano rilasciate solo dopo una serie di procedure e
autorizzazioni da parte della Regione Basilicata.
LEnte Regione individua cos quello che dal 2003 sar il
Programma Operativo Val dAgri (POVA) finanziato con 350 milioni
di euro provenienti dalle royalties per il beneficio dei 30 comuni pi
vicini allarea di estrazione.
Inoltre, le attivit operative concentrate nello sviluppo del
giacimento Val dAgri, dal 2008 grazie al programma Eni
abbracciano anche tutte le attivit di esplorazione e produzione di
petrolio e gas naturale in Basilicata e Puglia, coordinano le attivit
in Calabria e la realizzazione dei progetti di sviluppo in mare nelle
acque siciliane in un raggruppamento che divenuto un nodo
centrale per tutto il meridione denominato Distretto Meridionale
(DIME).6
Ad oggi la superficie regionale complessivamente occupata da titoli
minerari, rispetto alla superficie totale della Basilicata, pari al
12% per i permessi di ricerca e al 21% per le concessioni di
coltivazione. Si tratta del valore pi alto tra le regioni italiane per
quanto riguarda le concessioni, mentre per i permessi di ricerca le
percentuali pi elevate sono riscontrabili in Emilia-Romagna,
Abruzzo, Molise e Lazio. Nel complesso, alla fine di giugno 2011, il
37% del territorio della Basilicata era interessato da permessi di
ricerca e concessioni, preceduta in questa classifica solo dallEmiliaRomagna con il 44,3%7.
E importante sottolineare che il 7% del consumo nazionale di
petrolio (5,2%) e di gas (1,5%), soddisfatto dagli attuali livelli di
produzione della Basilicata; tale percentuale dovrebbe raddoppiare
nel 2016 con lavvio delle produzioni dei nuovi pozzi dellEni e degli
esistenti, con particola-re riferimento a quelli ambientali ed idrici [] lo
sfruttamento di tale risorsa non pu essere disgiunto dalla definizione ed
attuazione di una adeguata politica energetica, al fine di avviare e sostenere un
significativo sviluppo economico della Regione, con particolare riferimento alla
valorizzazione dellimprenditorialit locale.
5
Per considerazioni maggiormente esaustive riguardo laccordo quadro si veda
D. Bubbico e D.Nardozza Le estrazioni petrolifere in Basilicata tra opposizione e
interventi di compensazione
6
Local report 2014 Eni in Basilicata
7
UNMIG (2012), Rapporto annuale 2012. Anno 2011, Roma.

otto pozzi della Total insieme al funzionamento del nuovo Centro


Olio di Guardia Perticara. Questi dati sono particolarmente
significativi se si considera che tra il 2002 e il 2011 secondo i dati
del Ministero dello Sviluppo Economico, il consumo di petrolio in
Italia si ridotto del 23%, mentre rimasto stabile quello del gas;
ci oltre ad essere un effetto della crisi economica causato
principalmente per via dellaumento del consumo di energia
prodotta da fonti rinnovabili.8
Le prime controversie in Val dAgri con riferimento allattivit
estrattiva del petrolio iniziarono a sorgere durante la met degli
anni 90, in relazione alla definizione delle modalit di
compensazione da parte dellEni a favore della Regione Basilicata.
Inizialmente la Basilicata arriva alla firma dellAccordo di
Programma con lEni in un contesto favorevole sul piano economico
in quanto la regione interessata ad un rilancio dellattivit
industriale (Viganoni 1997) probabilmente, in questa fase, non si ha
ancora consapevolezza dellimportanza dellattivit estrattiva in Val
dAgri.
Potremmo dire che la tematica del petrolio e lattenta valutazione
delle opportunit come delle conseguenze del suo impatto
(ambientale, sulle condizioni sanitarie della popolazione, sulle
attivit agricole circostanti) arriva tardi e in un contesto
istituzionale e politico pi interessato alle opportunit di spesa
intraviste nelle royalties che ad una valutazione in profondit della
natura dellinvestimento e del suo impatto sul lungo termine.9
Nel caso del petrolio in Val dAgri, in cui lattivit in oggetto ricopre
un ruolo di interesse strategico nazionale, largomento che verte
attorno alle questioni ambientali ed economiche molto
complesso. Come gi affermato, la natura dellinvestimento e le
notevoli risorse che questo avrebbe generato, ha attivato nella
seconda met degli anni 90 un intenso confronto tra la Regione
Basilicata, il Governo e le compagnie petrolifere.
Principali critiche mosse dalle organizzazioni della societ civile si
possono riassumere nella mancanza di meccanismi di informazione
della cittadinanza e degli enti locali nelle decisioni relative ai
progetti estrattivi; la mancata tutela delle economie locali
tradizionali dagli effetti di una attivit transitoria ma devastante
come quella estrattiva; la mancanza di controlli sistematici sulle
acque, sulla qualit dell'aria, del suolo e sulla salute della
popolazione e la mancanza di un sistema fisso di centraline e di
limiti rigidi di emissioni; Sono molte le esperienze di comitati ed
associazioni che si sono battute per la difesa del territorio, per la
8

D. Bubbico e D.Nardozza Le estrazioni petrolifere in Basilicata tra opposizione e


interventi di compensazione
9
Si veda D. Bubbico e D.Nardozza Le estrazioni petrolifere in Basilicata tra
opposizione e interventi di compensazione

salvaguardia dellambiente e della salute: Onda Rosa, Laboratorio


per Viggiano, Comitato per la tutela del Pertusillo, oltre ai circoli
locali di organizzazioni nazionali come Legambiente e Wwf. 10
Questa serie di problematiche si sono verificate nonostante i
progetti attivati dal POVA avessero prefissato una serie di missioni,
volte al miglioramento delle condizioni di contesto e di vivibilit e
lampliamento ed il miglioramento dellofferta di beni e servizi per
la collettivit, cos come si evince dallo schema seguente: 11

Fig. 1 Le missioni del P.O. (Report POVA, 2011)


E importante, considerare il fatto che, la disponibilit stessa del
petrolio non implica necessariamente sviluppo, per cui le ricadute
economiche non devono essere ricercate nella disponibilit della
risorsa stessa, ma nella funzione di produzione delle attivit
estrattive e nelle relative relazioni intersettoriali. Naturalmente, il
termine petrolio evoca immediatamente nella coscienza collettiva
uno sviluppo economico repentino, distribuito e persistente, come
nel caso di alcuni paesi del Golfo Persico. La realt italiana e lucana
10

http://regionali.wwf.it/client/regionali.aspx?root=6328&content=0
Report di sintesi sullo stato di attuazione del Programma Operativo Val dAgri,
Melandro, Sauro, Camastra, dicembre 2011
11

in particolare sono ben diverse non solo in termini di capacit


estrattiva e di dimensioni dei giacimenti, ma anche per i diritti di
propriet della risorsa, fondamentalmente in capo allo Stato che ne
autorizza lo sfruttamento a fronte di un contratto di concessione. Le
conseguenze economiche di tale dettato normativo sono invero
rilevanti, poich questo implica che lo sfruttamento delle risorse
petrolifere difficilmente sar affidato ad imprese locali, mentre
molto pi spesso lestrazione e la commercializzazione saranno
affidate ad imprese operanti su scala internazionale, proprio come
nel caso della Val dAgri.12
Secondo lanalisi Eni 2013 le ricadute occupazionali della regione
basilicata in relazione ai dati sul DIME13 sono positive e in costante
crescita:

Effetti significativi sul piano della crescita occupazionale resi


possibili dal Pova sono invece oggi trascurabili visto che, per stessa
ammissione
dei
responsabili
regionali
del
programma,
loccupazione generata dalle varie misure sembra aver compensato
i posti di lavoro nel frattempo persi nei vari settori delleconomia. 14
Si sostiene che le royalties, oltre a finanziare il Pova, hanno, negli
ultimi anni, contribuito a sostenere parte della spesa ordinaria
regionale in particolare quella sanitaria, quella sociale, quella
destinata ai lavoratori del settore forestale, e infine quella per
lUniversit della Basilicata. Un discorso ben diverso, che ha
generato non poche polemiche, verte attorno alla discutibile misura
del bonus benzina, di cui hanno beneficiato per la prima volta nel
2011 circa 290 mila residenti patentati sui circa 350
potenzialmente beneficiari (per un importo di poco superiore ai 100
euro per lacquisto di benzina per lanno 2012), misura sostenuta e
rivendicata dai partiti del centro-destra che sono in minoranza nel
consiglio regionale e che rappresenta la classica misura no-public
utility. Questa serie di avvenimenti derivanti dal Programma
Operativo in Val dAgri si possono cos riassumere cos in una serie
12
13

14

M. Percoco Attivit estrattive e creazione di nuove imprese in Basilicata


Cfr. supra pag.

Regione Basilicata (2012), Programma Operativo Val dAgri. Report di sintesi.


Anno 2011, Potenza.

di dati e considerazioni che riportano specificatamente quali sono le


compensazioni economiche e le ricadute sulloccupazione generate
soprattutto dallinvestimento dellEni, nonch le problematiche
derivanti dal sistema enormemente complesso generatosi in
conseguenza alla scoperta dei giacimenti minerari. Infine, rilevato
come la gran parte della letteratura internazionale abbia indicato
nella qualit delle istituzioni e della politica, un elemento cruciale
nel definire il segno della relazione tra petrolio e sviluppo, la
comprensione di tale fenomeno tanto pi importante in Basilicata
o negli Enti locali che hanno avuto la responsabilit di gestire 451,6
milioni di euro solo negli anni 2002-2008. 15 In altri termini, sarebbe
interessante valutare lefficacia della spesa sostenuta dal settore
pubblico grazie al
finanziamento derivante dalle royalties e verificare se e quanto i
risultati ottenuti dipendano dalla qualit delle istituzioni. 16

15
16

Banca dItalia (2010), Leconomia della Basilicata nel 2009, Banca dItalia.
M. Percoco Attivit estrattive e creazione di nuove imprese in Basilicata

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