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Mentre lart. 50 ha posto fine allidea che la partecipazione allUnione sia per sempr
e irrevocabile per vie legali, qualche dubbio sussiste sulla possibilit di recede
re dalla Uem la veste giuridica delleuro senza uscire dalla Ue, poich larticolo in
questione menziona soltanto questa. Peraltro la letteratura giuridica ha ormai s
ciolto ogni dubbio: poich il trattato sulla Uem soltanto una parte della struttur
a giuridica della Ue esistono Stati membri della Ue ma non delleurozona arduo neg
are il principio per cui uno Stato membro possa recedere dalla Uem ma non dalla
Ue. Per cui il negoziato per luscita dalleuro dovrebbe aprirsi con la dichiarazion
e di voler restare nella Ue. I costi per la recessione dalla Ue sarebbero superi
ori ai costi di una sola uscita dalleurozona. Uno Stato che uscisse oggi dallUe si
troverebbe dinanzi ad altri 27 Stati, ciascuno dei quali potrebbe imporgli ogni
sorta di restrizioni al commercio, oneri doganali, aumenti del prezzo di beni e
servizi. Limpossibilit di accedere ai mercati Ue costringerebbe uno Stato ad affr
ontare costi di entit paurosa.
Resta da chiedersi dove stia il governo capace di condurre un negoziato per la r
ecessione dellItalia dalleurozona in base allart. 50 del Trattato sulla Ue. Lattuale
, come quasi tutti i precedenti, un esecutore dei dettati di Bruxelles, Francofo
rte, Berlino. Chiedergli di aprire un negoziato per uscire dalleuro non ha senso.
Si pu coltivare una speranza. Che si arrivi a nuove elezioni, dove ci che signifi
ca recedere dalleuro in termini di ritorno della politica a temi quali la piena o
ccupazione, la politica industriale, la difesa dello stato sociale, una societ me
no disuguale, sia al centro del programma elettorale di qualche emergente formaz
ione politica. Prima di cedere alla disperazione, bisogna pur credere di poter f
are qualcosa.